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Date: Wed, 13 Jun 2001 08:16:57 +0200
From: "abcsolidarieta" <abcsolidarieta@...>
To: A, B, C, Solidariet� e pace
<abcsolidarieta@...>
Gentili amiche/amici,
di seguito riportiamo la relazione integrale del viaggio fatto, dal 15
al 30
maggio, per consegnare le quote agli affidati. La maggior parte di
questa
relazione trover� posto sul semestrale "A, B, C" che riceverete entro il
mese di giugno o ai primi di luglio. Una sintesi, invece, verr� inviata
a
tutti insieme al bilancio contabile del viaggio e alle ricevute.
Cordiali saluti.
APPUNTI IN SERBIA E BOSNIA - 15-30 MAGGIO 2001
1) Parlando con i dirigenti sindacali
Senza nemmeno attendere nostre domande, i dirigenti sindacali della
"Zastava" (Kragujevac), della "Mascinska Industria" e della "Elektronska
Industria" (Nis) - le fabbriche dove, oltre alle scuole, si svolgono le
nostre iniziative di adozione a distanza in Serbia - ci hanno esposto a
lungo, spesso accalorandosi, le loro idee, le loro aspettative e le loro
critiche sulle situazioni locali e su quella generale del Paese. Come �
comprensibile, i giudizi divergono sensibilmente.
Quello che era il sindacato di regime, e che resta il sindacato
maggioritario alla "Zastava", ha ora mutato il nome da "Organizzazione
sindacale unitaria" in "Sindacato autonomo"; ha anche sostituito molti
componenti del Comitato direttivo e lo stesso presidente, che adesso �
Dragan Cobic; ma � ben lontano dall'accettare i nuovi processi in corso
dopo
il "Cambiamento" (termine comunemente usato in Serbia quando si vuol
alludere in modo un po' anodino, e senza troppo compromettersi, alla
"rivoluzione di Belgrado" che sanc�, il 5 ottobre 2000, la vittoria
dell'Opposizione democratica serba, sigla DOS). Il Sindacato autonomo �
apertamente contrario alla politica economica dell'attuale governo serbo
diretto da Zoran Djindjic. La "Zastava" - ci dicono - verr� scissa in
una
diecina di fabbriche a s� stanti, per agevolarne le privatizzazioni.
Qualcuna cambier� tipo di produzione (si parla perfino di sigarette, e
gi�
la cosa sta sollevando proteste a Nis e a Vranje, che da molto tempo
hanno
fabbriche di questo tipo, sebbene da ricostruire perch� bombardate). Non
che
prima le produzioni del complesso "Zastava" - quando, beniteso, si
produceva
con effettivi sbocchi di mercato - fossero omogenee, dato che qua si
facevano automobili, l� furgoni, altrove utensili di vario genere e armi
leggere. C'era per� una direzione generale che coordinava il tutto e lo
gestiva per gli aspetti di maggiore importanza. Adesso invece ci saranno
tante fabbriche autocefale, ciascuna delle quali tratter� separatamente
l'ingresso di capitale privato, per lo pi� estero (leggi
multinazionale). A
quali condizioni? Qui sta il punto.
Secondo i dirigenti del Sindacato autonomo, si tratter� di una
svendita
a grave danno degli operai, della citt�, del Paese. La maggior parte
delle
nostre maestranze - � la loro non difficile previsione - sar� licenziata
in
tronco, perch� dovremo limitarci ad "assemblare" pezzi provenienti
chiss� da
dove. Secondo il maggiore dei sindacati gi� di opposizione, dal
battagliero
nome di "Nezavisnost!" e secondo la sezione locale dell�Associazione dei
sindacati liberi e indipendenti, le privatizzazioni sono comunque un
passaggio necessario e urgente per una reale ripresa produttiva; sar�
compito dei sindacati far s� che questo passaggio avvenga nel modo il
pi�
possibile indolore dal punto di vista sociale.
Dal "socialismo" di Milosevic, dunque, al "neo-liberismo" di
Djindjic:
sar� davvero possibile condizionarlo sindacalmente, in un Paese che sta
per
entrare nella "globalizzazione" dopo dieci anni di isolamento e di
"embargo", in un quadro generale di diffusa povert�, pieno zeppo di
profughi
da quasi tutto il resto della Jugoslavia di Tito, con infrastrutture
inadeguate, impianti obsoleti e un'inflazione di difficile contenimento?
Noi
serbi - tengono a sottolineare tutti gli amici sindacalisti con cui
parliamo, a prescindere dalle loro diversit� e contrapposizioni - siamo
un
popolo di civilt� e cultura europea, nessuno potr� ridurci a una
colonia.
Siamo gi� passati attraverso tante catastrofi, ci risolleveremo anche
questa
volta. Noi di ABC, cosa potevamo rispondere? Fino a qualche anno fa, il
nome
del grande complesso di Kragujevac era "Crvena Zastava", che vuol dire
"Bandiera rossa". Adesso � rimasta la Bandiera, e siamo certi che i
nostri
amici, quale che sia il loro "colore", non intendono ammainarla.
Non molto dissimile � la situazione che abbiamo trovato a Nis. Alla
Elektronska prevale il Sindacato unitario, alla Mascinska
"Nezavisnost!", e
in sostanza i discorsi che ci fanno sono, rispettivamente, analoghi. La
differenza � che ambedue i complessi gi� da tempo sono raggruppamenti di
singole fabbriche, ciascuna con produzioni specifiche. "Produzione",
per�, �
anche qui un temine improprio, poich� in realt� non si produce, e quindi
non
si vende, quasi nulla. Ci hanno condotto a visitare qualche "settore":
ovunque macchinari fermi, oggetti lavorati a met� e lasciati l� ad
arrugginirsi, pochi operai che timbrano i cartellini pi� che altro
affinch�
la loro appartenenza alla fabbrica resti almeno scritta sui registri.
Delle
maestranze comprese in organico - ci dicono i sindacalisti - solo un 20%
lavora tutti i giorni, ma ad orario ridotto, per un salario rapportabile
a
60, 80, al massimo 100 marchi mensili; un 40% viene chiamato
saltuariamente,
il resto � a "salario minimo garantito" (pari a nostre 15-20 mila
lire!).
Garantito, per�, fino a quando sar� possibile, ed � probabile che fra
poco
non lo sia pi�.
In generale, sulla complessiva politica economica del governo
Djindjic
il malcontento � diffuso. Aumentano i prezzi - riferiscono tutti -,
aumentano le tariffe dell'elettricit�, del telefono, aumentano le tasse,
perfino quelle universitarie, aumentano i prezzi di tutti i generi,
anche di
prima necessit�. All'adagio per cui "si stava meglio quando si stava
peggio"
(che i pi� vecchi tra noi italiani ricordano come tipico dei nostri
primi
anni dalla caduta del fascismo), molti contrappongono per� la
convinzione
che � necessario stringere la cinghia, e non per poco tempo, affinch�
l'inflazione non precipiti e la Serbia non si riduca a elemosinare
troppi e
onerosi prestiti. E' questa una tesi sostenuta con forza sui
"mass-media"
da esponenti governativi.
2) Un milione di profughi, tra "vecchi" e "nuovi"
Zobnatica � una localit� nel nord della Vojvodina, a met� strada
fra
Subotica e Backa Topola. Ci sono alcune attrazioni turistiche: un noto
allevamento di cavalli da corsa, un mausoleo di rimembranze storiche e
sportive, un pescoso laghetto, un esteso e ben curato parco pubblico. Un
albergo con pretese di lusso ospita comitive di scolari o pensionati,
cacciatori, squadre di calcio o di basket in temporaneo "ritiro". Ma a
una
cinquantina di metri dall'albergo, in un vecchio caseggiato agricolo,
c'� un
"centro collettivo" per profughi. E' proprio l� che andiamo noi in un
afoso
pomeriggio, su indicazione della nostra amica direttrice della scuola
"Nikola Tesla" di Backa Topola, dove, la mattina, avevamo consegnato le
"borse di studio". Sono una trentina di persone, assiepate in poche
anguste stanzette. Uno stretto ingresso dalle pareti annerite, con una
stufa
a carbone e due panche, dove siedono alcuni anziani dall'aria assente.
Ci
sediamo accanto a loro e cerchiamo di attaccare discorso con tutta la
naturalezza che ci riesce. A poco a poco comincia a rompersi il
ghiaccio e
qualcuno prende a raccontarci la sua storia. Al silenzio succede un
profluvio di parole: dove stavano prima, dove lavoravano, come era la
loro
casa, come viveva la loro famiglia, quando e come sono dovuti andar via.
Zeljka abitava a Knin. Ne � dovuta fuggire a precipizio ai primi
dell'agosto 1995, con tutti gli altri serbi della zona, quando il nuovo
esercito croato, modernamente armato, istruito e diretto da esperti
americani, spazz� via in pochi giorni, con un blitz denominato
"Operazione
Tempesta", l'autoproclamatasi Repubblica serba di Krajina, in territorio
croato, nata dalla rivolta del 1991, con epicentro appunto nella
cittadina
di Knin. Perch� vi ribellaste? Perch� non volevamo fare la fine di
quelle
centinaia di migliaia di nostri padri o nonni che furono sterminati
durante
la seconda guerra mondiale a Jasenovac, la Dachau croata di cui nessuno,
da
voi, sa niente. Quando cominciammo di nuovo a vedercela brutta, mentre
il
presidente Tudjiman lanciava da Zagabria lo slogan "la Croazia ai
croati"
escludendoci cos� da ogni diritto nel nuovo Stato di cui si preparava la
secessione, i nostri uomini si armarono e resistettero per quattro anni.
Ma
ormai, di fronte agli attacchi dei carri armati, non potevano pi�
farcela.
Dovemmo lasciare in tutta fretta le nostre case, incamminandoci verso
Banja
Luka [principale centro della Republika Srpska e ora sua capitale-
n.d.r.].
Di l� fummo smistati nelle pi� diverse localit� della Serbia vera e
propria,
e a noi � capitato di venire qui. Come vedete, ci stiamo ancora dopo sei
anni.
Da una cucina minuscola appare una giovane donna, Zorica, con i
suoi
due figlioletti. Erano fuggiti a Doboi, citt� della Republika Srpska a
oriente di Banja Luka, incalzati dall'offensiva "Maestral", sferrata da
croati e musulmani nel settembre del '95, quando i serbi di Bosnia erano
ridotti allo stremo sotto i bombardamenti della NATO. Come tutti gli
altri -
ci narra Zorica - siamo poi venuti in Serbia. Tra i due figli
riconosciamo
una bambina che in mattinata aveva partecipato allo spettacolo
organizzato
dalla scuola per darci il benvenuto. Donna coraggiosa, Zorica, vivace e
sorridente: dichiara di aver fiducia che presto verranno giorni
migliori.
Al racconto di Zorica segue quello di Milica, un'anziana signora
che
fissa lo sguardo davanti a s�: non sta guardando noi, ma la sua casa nel
Kosovo, a Pristina. Suo marito era ingegnere in una fabbrica della zona.
Serbi, albanesi e altre popolazioni vivevano e lavoravano insieme. Poi
sono
riprese le tensioni inter-etniche ed � cominciata quella maledetta
guerra...
. Fortuna - dice Milica - che noi avevamo imparato bene la lingua dei
kosovari albanesi: questo ci ha aiutato a fuggire in tempo e per la
strada
giusta. Ci mostra alcune foto: la famiglia, la casa, i parenti, gli
amici.
Queste foto sono tutto ci� che le rimane; le guardiamo per qualche
minuto,
rendendoci conto che non � il caso di chiederle altro.
Di "centri collettivi" come questo a Zobnatica, e di solito pi�
grandi,
la Serbia � piena, sparsi da Nord a Sud. Su un popolo di dieci milioni,
un
milione di profughi dalla Bosnia, dall'Erzegovina, dalla Krajina, dalla
Slavonia orientale, dal Kosovo. Alla scuola "Nikola Tesla" di
Belgrado-Rakovica, per esempio, quella cinquantina di alunni che
aiutiamo
con le "borse di studio" sono quasi tutti profughi: basta guardare le
loro
schede con il luogo di nascita: Zadar (Zara), Knin, Gospic, Vukovar,
Pristina, Prizren... .Un caso davvero al limite � quello della famiglia
Stojsavljevic, sistemata nel vicino "centro collettivo" sulla Rakovica
put
(strada). La ragazza affidata - si legge nella scheda - "� stata profuga
due
volte: la prima volta, nel maggio del '95, � dovuta fuggire da Bihac
[Bosnia] a un villaggio nel comune di Graciac [Krajina]. Poco dopo, il 5
agosto dello stesso anno (si ricordi la citata "Operazione Tempesta"-
n.d.r.), � dovuta scappare ancora, fino a raggiungere Belgrado. Abita
ora in
una stanzetta di tre metri per quattro con la madre, il padre e un
fratello.
In queste condizioni, studiare � quasi impossibile".
Anche alla scuola "Ivan Goran Kovacic" di Niska Banja (Terme di
Nis),
molti degli alunni che prendono le nostre "borse di studio" vivono in un
vicino "centro collettivo". E' l'"Hotel Serbia", che ospitava una volta
la
gente ricca venuta per curarsi alle acque termali e ai grandi,
attrezzati
impianti che le utilizzano. Adesso l'albergo � zeppo di profughi, una
famiglia per ogni stanza. Ci andiamo a trovare alcune vecchie
conoscenze,
tra cui Jovanka, donna ancora giovane ma affetta da sclerosi, con le
gambe
paralizzate e due figli da portare avanti. Qualche anno fa mostrava un'
eccezionale forza d'animo, pareva che la malattia non la interessasse.
Adesso � scoraggiata e depressa, sdraiata su un lettino senza potersi
pi�
muovere. Piange e si lamenta a lungo, cantilenando, perch� tra poco i
suoi
bambini rimarranno soli.
3)Situazione d'incertezza in campo scolastico
Il "Cambiamento" ha prodotto o tende a produrre, di riflesso,
situazioni ambigue in molte scuole serbe. Per adesso timori o, al
contrario,
speranze riguardano in primo luogo la loro dirigenza: in parole povere,
si �
in attesa di sapere se questo o quel direttore, vice-direttore o altri,
di
nomina o notoriet� politica "socialista" (cio� miloseviana), sar�
lasciato
al suo posto. Per il momento, ci � parso di notare in alcune segreterie
scolastiche persone nuove, messe l� con compiti di sorveglianza. "La
politica non dovrebbe entrarci - dicono in molti, specialmente quelli
che
"temono" -, dovrebbero contare soltanto la competenza professionale e i
risultati didattici conseguiti". Altri per� - quelli che "sperano" -
fanno
notare che prima del "Cambiamento" le scuole hanno funzionato secondo
criteri, programmi e metodi omogenei al vecchio regime, e che � ormai
tempo
di farvi entrare "aria nuova", aprendo al vasto mondo l'orizzonte
mentale e
culturale degli alunni.
Per intanto, ci si attende che vengano aperti i cordoni della borsa
da
parte del Ministero e delle amministrazioni comunali. Come abbiamo
potuto
constatare di persona, anche in alcune delle scuole interessate dalle
nostre
iniziative ce ne sarebbe effettivamente bisogno. Alla "Svetozar
Markovic" di
Novi Sad, per esempio, si sono dovuti lasciare a met� i lavori di
riparazione dei danni causati dal bombardamento di due anni or sono.
Alla
"Ivan Goran Kovacic" di Niska Banja molte aule, sistemate in
seminterrati
con le finestre a livello stradale, quando piove di brutto devono essere
evacuate, perch� si riempiono di acqua e fango. In tutte le scuole
serbe,
d'altra parte, gli stipendi del personale docente e non docente sono
molto
bassi (corrispondono a nostre 100 o 150 mila lire). Si sono fatti
scioperi,
interi o parziali (cio� con accorciamento di orari), ma il risultato
ottenuto, un aumento del 15% che ancora non si sa se reale o promesso,
non �
stato molto apprezzato.
A volte, personaggi incaricati del rinnovamento scolastico da parte
dell'attuale governo, cadono in atteggiamenti estremizzati che farebbero
meglio a risparmiarsi. Il 29 maggio si � tenuta a Sombor, per iniziativa
del
DOS, una riunione di 150 direttori e insegnanti di scuole della Backa
occidentale e centrale (la Backa � la fascia pi� settentrionale della
Vojvodina, quindi della Serbia). Proprio a Sombor la spinta al
"Cambiamento"
aveva avuto uno dei suoi punti di maggior forza. Ha presieduto e
concionato - ci narra la direttrice della "Nikola Tesla" di Backa Topola
-
una donna giovane, tanto immatura quanto arrogante, priva di reali
competenze didattiche. Si chiama Marija Vuckovic ed � stata inviata a
Sombor
dal ministro per l'educazione Gaza Knezevic. A suo dire, tutto ci� che
si �
fatto finora nelle scuole rappresentate dai convenuti � un cumulo di
errori
e falsit�, bisogna rovesciare tutto, ricominciare da zero. Non precisa,
per�, in che modo e secondo quali indirizzi didatticamente pi� validi.
Contestata dai docenti, che si sentono ingiustamente accomunati in una
globale e indiscriminata condanna, chiude di colpo la riunione e se ne
va.
Avvenimenti simili si verificano in molte altre parti della Serbia. Si
spera trattarsi di un breve periodo di transizione, con le sue
comprensibili derive d'inesperienza, ignoranza dei problemi, incapacit�
ad
assumere una linea giusta.
Passando a un discorso pi� generale, fenomeni dello stesso tipo -
ci �
stato detto - si hanno un po' in tutti i campi, sotto l'egida del
presente
capo del governo, Zoran Djindjic, che molti ritengono uomo ambiguo,
troppo
legato all'Occidente e in particolare alla Germania, dove ha studiato,
si �
formato e di cui ha conservato il passaporto (avrebbe dunque doppia
nazionalit�, tedesca e serba). Gli stessi lo considerano il miglior
cavallo
di Troia dei nemici della Serbia. Generale � invece l'apprezzamento per
Kostunica, che tutti giudicano uomo equilibrato e realmente rispettoso
delle
regole democratiche. Si sta facendo strada l'aspettativa delle
annunciate
nuove elezioni politiche a breve scadenza, nella speranza che ne
sortisca
per lo stesso Kostunica un pi� diretto ruolo di governo, al di sopra
delle
attuali incertezze e sbandate, e al di fuori delle "lottizzazioni" fra i
partiti della coalizione DOS.
4)Un'accoglienza indimenticabile
Piccola e malandata � la scuola "Rodoljub Colakovic", sita in Donja
Vrezina, un sobborgo di Nis. La stradina per arrivarci � attraversata da
buche piene d'acqua dalla profondit� incerta. L'edificio scolastico � al
centro di un prato senza recinzione, con a fianco un "campo di calcio"
lungo
una diecina di metri, dalla larghezza indefinita; le due "porte" sono
segnate da pietre dove � sperabile che i piccoli giocatori non vadano a
battere la testa. L'edificio scolastico ha spazio soltanto per due aule;
gli
stessi genitori stanno provvedendo alle riparazioni pi� urgenti, dagli
infissi al WC.
La scuola comprende solo le prime quattro classi; � la succursale
di
un'altra pi� grande e un po' lontana, dove gli alunni dovranno recarsi
in
seguito per il secondo ciclo dell'obbligo. Questa volta � venuto anche
il
direttore della scuola principale, che ci accoglie con interesse e
cordialit�, offrendoci alcuni regali: un po' di tutto, da alcune allegre
formicone variopinte, manovrabili come marionette con fili, costruite
dagli
alunni durante le lezioni di lavoro manuale, all'immancabile bottiglia
di
"rakija" (grappa da vari frutti, che i serbi generalmente distillano in
casa
e di cui fanno uso abbondante sia come aperitivo che come digestivo).
Pi� di una bottiglia di rakija � stata stappata, e vuotata, durante
l'indimenticabile festa con cui insegnanti, genitori e alunni della
piccola
scuola hanno voluto darci il benvenuto. Una lunga tavolata nell'aula pi�
grande. Appena ci sediamo, da una parte di essa, assieme agli
insegnanti,
dall'altra si mettono gli alunni cui abbiamo appena consegnato le "borse
di
studio". Torte e pasticcini fatti or ora dalle mamme, succhi di frutta e
aranciate per tutti. Ma ecco che i genitori prendono il posto degli
alunni;
le bottiglie di prima vengono sostituite, appunto, da quelle di rakija e
s'intensificano i brindisi: Djveli! - e noi rispondiamo: Alla salute! Ma
dove sono finiti i bambini? Eccoli ricomparire, con abbellimenti sui
vestiti
e fra i capelli, per un grazioso spettacolo di recite, canzoni, balli
tradizionali. Tocca a noi, adesso, ricambiare in qualche modo. Questa
volta,
per fortuna, abbiamo nella nostra delegazione Leonardo, che � un bravo
tenore. Intona vecchie canzoni napoletane, universalmente note, e
qualche
pezzo d'opera, fra scroscianti applausi generali. Genitori e insegnanti
vogliono fare anch'essi la loro parte, con canzoni serbe melodiose e un
po'
malinconiche. Si passa poi tutti quanti a "Bella ciao", "Scarpe rotte" e
simili, comune eredit� del periodo partigiano. Alla fine compaiono una
chitarra e una fisarmonica: tutti a ballare a coppie, in fila, in
circolo,
per un'oretta buona. Dopo un ultimo Djveli! ci congediamo. Siamo stati
l�
quattro ore, molti (e molte) hanno le lacrime agli occhi.
Si parla a volte di "Diplomazia popolare"; noi ci limitiamo a dire
che
piccoli episodi come questo sono importanti, perch� spargono semi di
amicizia, gettano ponti di solidariet� e fratellanza tra popoli,
tendendo ad
allontanare bombe e cannoni dal ricordo e dal pensiero
1) Ricevimento al Municipio di Nis
Il pomeriggio di gioved� 24, al palazzo comunale (dove fervono lavori
di
ricostruzione) ci riceve il vice-sindaco, Mirjana Barbulovic. E' una
donna
giovane, minuta, simpatica, piena di energia. Ci d� il benvenuto nella
citt�, ce ne espone brevemente i gravi problemi, ci ringrazia delle
nostre
iniziative "umanitarie". Ci parla fra l'altro di due giovani giocatori
locali di basket, due talenti da poco "acquistati" da una squadra greca.
La
preghiera di attivarci per analoghi "acquisti" da parte di squadre
sportive
italiane � implicito ma evidente. Gi� altre volte, a Nis, richieste
simili
ci erano state rivolte da persone che sperano di far carriera in Italia:
un
tenore, un pugile, ecc.
A Nis, come in tante altre citt� della Serbia, pullulano i pi�
svariati
organismi assistenziali, interni ed esteri, religiosi e laici. Alla
piccola
riunione dal vice-sindaco sono presenti anche i rappresentanti locali
della
"Yu-Rom Centar", che si occupa appunto dei Rom e di altre minoranze
etniche,
nonch� dell'Associazione per le madri sole con figli da allevare.
Ambedue ci
danno copia dei rispettivi programmi e ci chiedono un aiuto.
Queste sono certamente brave persone, e gestiscono organismi
"umanitari" seri. Bisogna per� stare attenti, ch� il momento � ritenuto
propizio anche per iniziative di tutt'altra e dubbia natura. Quelle
sovvenzionate dal magnate Soros e simili sono note; ma adesso se ne
stanno
infiltrando di nuove, che i Serbi non avevano mai visto. A Backa Topola,
per
esempio, si � installato un santone americano, sedicente "adoratore di
Ges�
sul Golgota". E' andato anzitutto dal sindaco (del partito irredentista
ungherese) e da lui si � fatto introdurre nelle scuole e in altre realt�
cittadine. Sta facendo numerosi proseliti, distribuendo soldi a piene
mani.
Un proselitismo molto facile tra gente ridotta in povert�, e anche molto
sospetto.
2) Prosegue l'iniziativa "Pancevo chiama Italia"
Gli strumenti e materiali per la cromatografia che abbiamo acquistato
dalla
ditta "Camag" sono felicemente arrivati all'Istituto d'igiene e
protezione
ambientale di Pancevo. Loris Campetti, inviato del "manifesto", ne ha
ampiamente parlato in un articolo del 9 gennaio e in un servizio
successivo:
li ha visti gi� in funzione per misurare la presenza di sostanze
tossiche
nel cibo. Ha intervistato la dirigente del laboratorio, dottoressa Mica
Saric Tanaskovic, e ne ha riportato le seguenti testuali parole: "Ci
avete
donato l'attrezzatura pi� moderna per questo tipo di analisi, che tutti
gli
istituti simili al nostro si sognano. Stiamo gi� intervenendo sulle
microtossine che con il calore - i bombardamenti hanno violentato anche
il
nostro clima atmosferico - si sviluppano nei cereali in seguito alla
catastrofe ecologica e potremo effettuare analisi anche per l'insieme
della
Vojvodina, granaio della Serbia"
Attualmente siamo pronti ad inviare all'Istituto uno
spettrofotometro a
raggi ultravioletti ed accessori (costo 15 milioni). Stiamo solo
aspettando
la definizione degli inevitabili adempimenti burocratici
.
3) Nulla di nuovo in Bosnia?
Dopo la consegna delle "borse di studio" alla scuola di Pale, ha voluto
invitarci a cena il direttore Radomir. Anche lui � un nostro vecchio
amico.
Sul suo volto si legge lealt� e fedelt� immutabile alle proprie idee. Ha
combattuto tre anni e mezzo nella "Difesa territoriale" della cittadina,
allora capitale della Republika Srpska, quindi sede del governo di
Radovan
Karadzic. "Noi a Pale - � questo il suo maggiore vanto - i musulmani non
ce
li abbiamo fatti arrivare". Peccato che, finite le ostilit�, sia
incappato
in una mina anti-uomo mentre stava per sedersi a pescar trote, e cos�
adesso
cammina con la protesi. Disgrazie analoghe, e anche pi� gravi, sono
accadute
a tanti altri in Bosnia, specialmente bambini: c'erano, e ci sono, dai
tre
ai cinque milioni di queste mine; nelle scuole una pubblicazione
dell'UNICEF
per mettere in guardia gli alunni � compresa tra i libri di testo.
La cena si svolge in un ristorante sul monte Jahorina, dove si
tennero,
nell'ormai lontano 1984, le olimpiadi di sci femminile. Nel locale ci
siamo
soltanto noi, davanti a un grande braciere dove sta cuocendo carne alla
griglia. All'intorno i grandi alberghi di un tempo sono vuoti, tranne
uno
dove abitano profughi.
"Che situazione c'� adesso in Bosnia?" - ci azzardiamo a chiedere.
"Sempre la stessa", � la lapidaria risposta di Radomir. Essa vuol
significare varie cose. In primo luogo che dopo la "pace" di Dayton,
firmata
nel dicembre �95, le truppe internazionali della SFOR ("Stabilization
Force"), comprendenti anche un forte contingente italiano, continuano a
tenere sotto controllo l'intero territorio della Bosnia-Erzegovina. E in
realt�, se cos� non facessero, la pace sarebbe di nuovo in pericolo,
come
dimostra il semplice fato che stanno l� da sei anni, mentre avrebbero
dovuto
andarsene dopo uno.
La risposta di Radomir sta a significare inoltre che uno degli
obiettivi
fondamentali sanciti a Dayton, e cio� la reintegrazione inter-etnica e
il
ritorno alle proprie case delle masse di profughi delle tre parti -
serbi,
croati e musulmani - si dimostra irraggiungibile. Ne abbiamo avuto uno
degli
innumerevoli esempi proprio in questo viaggio, quando una nostra amica
serba
di Rogatica, che una volta abitava a Sarajevo, ci ha ricevuto in una
casa
che fino a pochi giorni prima era di propriet� di una famiglia
musulmana.
L'ha scambiata con la sua casa di Sarajevo, e le � andata bene - ha
commentato - anche se la sua casa di prima era molto pi� bella e anche
se
Rogatica non � Sarajevo.
In terzo luogo, Radomir ha voluto far capire che si pensa ormai,
anche
da parte serba, che � tempo di uscire dagli equivoci di Dayton. Le
rispettive pulizie etniche sono ormai acquisite e definitive; se i
croati
dell'Erzegovina stanno agitandosi per riunirsi alla Croazia, perch� loro
non
dovrebbero riunirsi alla Serbia? Resta il problema dei musulmani. Si
adatteranno a un piccolo Stato cuscinetto o cercheranno, utilizzando le
contrastanti mire geopolitiche straniere, di realizzare quella "Linea
verde"
da Istanbul a Pristina, dal Sangiaccato a Sarajevo, che � una delle
tante
versioni dei sogni balcanici di "grandezza", accanto ai progetti di
"Grande
Serbia", "Grande Croazia", "Grande Albania" e via dicendo?
Quanto a Drago, il "pedagogo" della stessa scuola di Pale (cio�
assistente sociale, psicologo, incaricato dei rapporti con le famiglie),
egli ha frequentato - ci racconta - un seminario tenuto a Helsinki per
il
rinnovamento di programi e metodi didattici. Evidentemente, il povero
"Alto
Commissario" per l'attuazione dei trattarti di Dayton nei loro aspetti
civili ce la sta mettendo tutta, anche se i riultati non risultano molto
brillanti. C'� per� da dire che lo stesso Drago insiste nell'invitare
gruppi
di alunni italiani - appartenenti a scuole che aderiscono alle nostre
iniziative - a venir a sciare sul monte Jahorina. Che qualche spiraglio
alla
riconciliazione inter-bosniaca possa aprirsi attraverso "triangolazioni"
internazionali a livello di giovani? Le vie del Signore sono infinite...
.
---
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
> http://www.tuttinlotta.org
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opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
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NATO-Kriegsopfer klagen auf Schadenersatz
Das Massaker des 30-05-1999 in Varvarin kommt vor Gericht:
10 getoetete, 17 schwerverletzte Zivilpersonen
Klagegegner: Bundesrepublik Deutschland
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---
Von: wolfgang mueller
Datum: 2001/06/11 Mo PM 05:34:39 GMT+02:00
Betreff: Veranstaltungsreihe �ber die aktuelle Situation in Jugoslawien
Liebe Leute!
Ich m�chte auf eine Veranstaltungsreihe hinweisen, die
in den kommenden Wochen stattfinden wird und bestimmt
manchen von Euch interessiert:
Embargo, Bomben, Wahlputsch -
Veranstaltungsreihe �ber die aktuelle Situation in
Jugoslawien:
Mit Klaus Hartmann und einem Vertreter der
Sozialistischen Partei Serbiens (SPS)
- Hamburg: 14. Juni, 19 Uhr, Magda Th�rey Zentrum,
Lindenallee 72.
Veranstalter: DKP, Internationale Jugoslawien
Solidarit�t, Deutsch-Jugoslawische Friedensinitiative
e.V.
- Wiesbaden: 20. Juni, 19.30 Uhr, �Alte
Gewerbeschule�, Wellritzstra�e 38.
Veranstalter: Linke Liste Wiesbaden, Rathaus-Fraktion,
AK Antifaschismus und Antirassismus
- Mannheim: 21. Juni, 20 Uhr, B�rgerhaus (West),
Neckarstadt.
Veranstalter: PDS, DKP und Freidenker Mannheim
- Dortmund: 22.-24. Juni auf dem Pressefest der UZ
Mit internationalistischen Gr��en
Wolfgang Mueller (Internationale Jugoslawien Solidarit�t)
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SORRY VIRGINIA BUT THEY ARE NATO TROOPS,
NOT 'REBELS'
by Jared Israel with research by Rick
Rozoff, George Thompson and Max Sinclair.
[11 June 2001]
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LUBIANA - SABATO 16 GIUGNO 2001
GIORNO DI INCONTRO TRA BUSH E PUTIN IN SLOVENIA
Il 16 giugno 2001 la Slovenia ospiter� il suo primo vertice
russo-americano.
Le autorit� politico-economiche slovene sono entusiaste di ospitare il
vertice russo-americano: lo considerano un'opportunit� per mostrare i
loro progressi politici ed economici al mondo intero.
Dato che l'incontro si terr�, per ragioni di sicurezza, nella citt�
blindata di Brdo pri Kranju, noi a Ljubljana organizziamo una grande
manifestazione di protesta contro i due rappresentanti delle nazioni pi�
potenti del mondo. Invitiamo a partecipare tutti coloro che ritengono
infami le loro politiche di repressione, guerre e inganni, che sono da
considerarsi un'oscenit� proprio perch� sostenute dalle massime autorit�
di una nazione. Scenderemo in piazza anche contro i gover-nanti sloveni
che li ospitano, perch� anche noi pensiamo sia l'occasione di mostrare
al mondo intero i loro successi, per mostrare le conseguenze del loro
governo repressivo e totalitario:
- violazione dei diritti umani fondamentali per gli stranieri e gli
immigranti in Slovenia
- repressione dello Stato e della polizia contro le minoranze (sessuali,
etniche e culturali)
- smantellamento dello stato sociale, con conseguente indebolimento dei
diritti dei lavoratori a favore del capitalismo parassita e dei suoi
funzionari
- repressione di ogni movimento di protesta contro le politiche dello
stato: feudalizzazione corporativa e leggi sempre pi� restrittive che
danno maggiore autonomia alla polizia
- misure repressive miranti a prevenire ogni possibile resistenza,
mediante feudalizzazione corporativa, leggi repressive e rafforzamento
della stato di polizia
- l'imposizione dello stato di polizia nelle aree di confine, con le
frontiere che stanno diventando il muro impenetrabile della Fortezza
Europa
- aggressiva polarizzazione ideologica della societ� tra modello
patriarcale-cattolico e liberale: si affermano diritti a livello
proclamatorio per poi negarli nel particolare mediante provvedimenti e
meccanismi amministrativi fascisti
- imposizione violenta, sostenuta dai media, della cosiddetta
integrazione Euro-Atlantica (NATO e UE), che ha come scopo la
militarizzazione del Paese, la distruzione finale dei meccanismi dello
stato sociale, la liberalizzazione del mercato della forza lavoro, la
trasfor-mazione dell'agricoltura in grande industria agrarie con la
proletarizzano i piccoli contadini.
E' importante capire tutto questo non come singole malattie, ma come un
male globale che detiene sempre pi� potere e contro il quale dobbiamo
combattere.
A tutto questo si aggiungono e vanno collegati una miriade di episodi di
repressione.
Noi dobbiamo unire le singole lotte contro il dominio e la repressione,
nel mosaico di un rifiuto generale ad essi e di una domanda collettiva,
nell'esistenza individuale e sociale, di pensieri e di aspettative
alternative. Contro il potere che orienta le nostre esperienze e
relazioni nella direzione dell'esclusione, dell'iniquit� e della
gerarchia, noi lottiamo per esperienze e relazioni che ci facciano
vivere in libert�, pluralit�, creativit�.
Vogliamo realizzare un mondo migliore per tutti quelli che sono oppressi
da queste logiche di potere.
Vi proponiamo di unirvi a NOI il 16 giugno 2001 a Ljubljana, Slovenia,
per costruire insieme un festival di resistenza,
per unirci assieme come un mosaico pieno di desiderio di cambiare.
Appuntamento alle ore 14.00 al Parco Tivoli
Dove troverete musica, festa, protesta, e da dove partiremo per una
marcia
attraverso la citt� che passer� davanti alle ambasciate americana e
russa.
RESISTENZA GLOBALE CONTRO IL POTERE GLOBALE!
Globala - www.ljudmila.org/globala - revolucija@...
FESTIVAL UPORA
Ljubljana bo 16. junija 2001
gostila predsednika ZDA Georga Busha
in njegovega ruskega kolega Vladimirja Putina.
Slovenska ekonomsko-politicna elita pozdravlja srecanje, na katerem
bosta vodilni politicni prikazni snovali prihodnost vsega clove�tva.
Slovenska oblast v uresnicevanju lastnih interesov slepo podpira velike
globalne lutkarje, da bi v njihovi senci sistematicno kr�ila pravice
zensk, mladih, imigrantov, upokojencev, delavcev, manj�in, socialno
�ibkih...
To je priloznost, da pred ocmi celega sveta, vsem globalnim in lokalnim
oblastnikom, pokazemo, da jim odrekamo pravico odlocanja o zivljenjih
nas, ostalih miljardah prebivalcev tega sveta.
Zato pozivamo vse svobodomiselne,
da s svojo domi�ljijo, radozivostjo
in strastjo sodelujejo in soustvarijo
FESTIVAL UPORA!
14:00 - Zacetek Park Tivoli
16:00 - Veliki Finale
O usodi sveta se ne moreta
pogovarjati samo dva, o clovekovih
pravicah se ne more odlocati
na referendumih!
Globala - www.ljudmila.org/globala - revolucija@...
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or
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NOTA: L'articolo seguente risale allo scorso marzo, prima
che Milosevic fosse arrestato, ma e' di grande attualita'
proprio oggi che la Macedonia viene destabilizzata e
precipitata nell'ennesima carneficina pseudo-etnica.
Commenta il traduttore: "Spero di non avere inviato
documenti diventati obsoleti; sono decisamente lunghi
da leggere, elaborati, ma fanno capire tante cose:
soprattutto che negli USA esistono ancora intellettuali,
come Jared Israel, senza paraocchi o venduti, ma con
grande capacit� critica, che non fanno parte della
fabbrica del consenso al capitale sfruttatore.
Chomsky ha fatto scuola! Curzio")
---
I TERRORISTI DELL'UCK ATTACCANO TUTTI;
I MEDIA ATTACCANO... MILOSEVIC?
di Jared Israel (4 marzo 2001)
I media occidentali ci stanno preparando ancora ad
un'altra guerra terrorista, che la NATO
sembra essere impotente a prevenire, sebbene stia
addestrando militarmente i terroristi.
"Forze speciali dell'Occidente stanno tuttora
addestrando le guerrillas, come risultato di decisioni
prese gi� prima del cambio di governo in Yugoslavia."
(BBC, 29 gennaio 2001) (1)
Le 'guerrillas' in questione sono i membri dell'Armata
di Liberazione del Kosovo, o UCK.
Vi ricordate ancora dell'UCK? E' la stessa gente che la
NATO ha installato al potere in Kosovo nel giugno
1999 dopo che questi hanno cacciato quasi tutti i
Serbi, i 'Gypsies' (zingari Rom), gli ebrei e i
mussulmani Slavi, o li hanno ammazzati.
Bill Clinton e George W. Bush erano assolutamente
entusiasti dell'UCK e il Sen. Joseph Lieberman
aveva affermato:
"Gli Stati Uniti d'America e l'Armata di Liberazione
del Kosovo lottano per gli stessi valori umani e
gli stessi ideali. Combattere per l'UCK �
combattere per i diritti umani e i valori Americani."
('Washington Post' 28 aprile 1999)
L'UCK, che in questi giorni appare sotto nomi diversi,
� stata disciolta pi� di una volta e nonostante ci�
continua ad innescare nuovi conflitti terroristici.
A parte l'invasione della Serbia meridionale, che �
iniziata un anno fa, l'UCK ha iniziato l'attacco
alla regione chiamata Ex Repubblica Yugoslava di
Macedonia (o, pi� semplicemente, 'Ex Macedonia').
L'UCK, o comunque si chiami, � stata completamente
disarmata, ma impiega armi pesanti e in pi� vi sono
gli elicotteri da combattimento NATO a provvedere
alla copertura aerea.
I MASS MEDIA PREPARANO GLI STATI UNITI
ALLA NUOVA GUERRA
Il modo in cui i mezzi di informazione di massa
ci stanno preparando alla nuova guerra terroristica
� di cucinare le nostre menti a fuoco lento.
Consideriamo un articolo apparso il 24 febbraio
2001 sul 'Telegraph' di Londra.
Il corpo dell'articolo concerne gli ultimi attacchi
terroristici dell'UCK. Ma il titolo recita:
"FORZE NATO FRONTEGGIANO UNA NUOVA
MINACCIA NEI BALCANI "
Ma come? Qualcuno minaccia la NATO? No, nessuno
sta minacciando la NATO, sebbene
questo sarebbe ampiamente giustificabile!
La singolarit� del titolo � di fornire ai lettori una
vera e propria preparazione mentale prima di
far passare la notizia che l'allievo prediletto della
NATO, l'UCK, sta attaccando la Serbia e l'ex Macedonia.
I lettori devono essere condotti lontano da
considerazioni "inaccettabili", anche se
perfettamente logiche, come quella che forse un
gruppo ONU in Kosovo, costituito dall'UCK, diventato
ufficialmente "Corpo di Protezione del Kosovo", e la
NATO, che ha addestrato i terroristi in azione in Serbia
e nell'ex Macedonia, hanno iniziato insieme questi attacchi.
Oh no, no, no, voi dovete esaminare il titolo: questi
attacchi minacciano la NATO, e il titolo sottilmente ci
conduce lontano da acque e conclusioni torbide.
Ora per le vostre considerazioni, vi � un primo giudizio
nell'articolo:
"La guerra in Kosovo � stata condotta per la disfatta di
Slobodan Milosevic e del suo sogno di una 'Grande Serbia'".
Sorprendente. Si suppone che questo articolo sia concernente
con gli ultimi attacchi terroristici.
Si suppone che nuove notizie ci informino su che cosa �
avvenuto, su dove � avvenuto, quando e come.
Forse Milosevic � uscito la notte scorsa e ha lanciato
attacchi terroristici sull'Ex Repubblica Yugoslava di
Macedonia e sulla Serbia meridionale?
In coerenza con questo giudizio il 'Telegraph' vuole
rinfrescare i nostri ricordi con vecchie storie proprie
dei mezzi di informazione anti-Serbia.
Tutto questo ci fornisce l'impressione che qualsiasi
cosa ora avvenga � a causa di Milosevic.
Questo � importante per due ragioni.
La prima, che Milosevic non pu� avere prodotto malsani
progetti, ad esempio aver condotto una lotta per una
'Grande Serbia', senza aver avuto un consenso di
massa.. Allora questa condanna deve essere messa in atto,
attaccando l'intera Serbia che resiste alla NATO.
La seconda, che la NATO e i leaders di Belgrado, favorevoli
alla NATO, stanno provando a costruire un consenso
pubblico per l'arresto di Milosevic.
Si vuole mettere in scena un processo spettacolo, per
convincere il mondo che la NATO � innocente e che i
Serbi sono colpevoli del disfacimento della Yugoslavia.
Allo stesso tempo, questo giudizio in apertura induce i
lettori a considerare la NATO assolutamente non colpevole.
Se non avesse bombardato la Yugoslavia e occupato il
Kosovo, la NATO avrebbe fallito il compito della: "sconfitta
di Slobodan Milosevic e del suo sogno di 'Grande Serbia'"
Allora, come il titolo di testa, il primo giudizio ci conduce
in una opportuna predisposizione mentale, per accettare
costruttivamente le notizie pro-NATO
e di vigile sospetto per i sogni Serbi di espansione.
Allora basta attendere un minuto! Seriamente il 'Telegraph'
sta affermando che la NATO ha bombardato la Yugoslavia
per fermare il sogno di Milosevic?
Forse questo sogno aveva preso una forma concreta? Forse
Milosevic aveva tentato di espandere la Serbia in Kosovo?
Potrebbe essere questa l'idea, ma vi � un piccolissimo
particolare! Al tempo dell'attacco NATO
il Kosovo era una provincia della Serbia. Infatti il Kosovo
� stato una provincia della Serbia con riconoscimento
internazionale gi� dalla Prima Guerra Mondiale.
Il Kosovo � il cuore della Serbia.
Dire che la Serbia si � espansa in Kosovo � come dire
che New York si � espansa a Manhattan.
Questa sciocchezza della 'Grande Serbia' ci � stata appioppata
per dieci anni da giornalisti, da politici e professori
dell'Occidente. Questa � la spiegazione base per ogni conflitto
in Yugoslavia. Ma a dispetto di tutto il sognare espansionistico
di Milosevich, la Serbia non ha mai annesso una qualche regione.
Non un acro. Invece un milione di Serbi e altri cittadini fedeli alla
Yugoslavia sono stati cacciati dalle loro terre e dalle loro case in
altre parti della Yugoslavia (ad esempio, i contadini che
possedevano la maggior parte della terra di Bosnia e che la
coltivavano).
Questi profughi, per la maggior parte ma non tutti di etnia
Serba, ora vivono in Serbia.
"DIFENDERE L'UNIONE"
La Yugoslavia, sotto la guida della Serbia, si � battuta difendendosi
a partire dal 1990, resistendo ai secessionisti che hanno lanciato
attacchi armati contro le forze Yugoslave e che hanno spopolato
vaste zone dai Serbi e da altri indesiderabili.
I due esempi pi� estremi sono la divisione della Krajina (pi� di
200.000 Serbi scacciati dalle truppe fasciste della Croazia sotto
la direzione degli U.S. nel 1995) e il Kosovo (circa 350.000
persone scacciate dall'incalzare della NATO nel giugno del 1999).
Lo scopo degli attacchi secessionisti era di strappare via parti alla
Yugoslavia e di formare mini-stati sotto il dominio degli U.S. e
della Germania.
I Serbi sono diventati il principale obiettivo poich� costituiscono
il cemento della Yugoslavia.
I Governanti della Germania sono stati completamente consapevoli
di questo fatto e, negli ultimi cento anni, hanno scatenato due
guerre mondiali con pesanti attacchi contro i Serbi.
Allora, a partire dal 1990 la Yugoslavia, sotto la guida della Serbia,
ha in realt� resistito ai "sogni di espansione" Anglo-Americani e
Germanici.
La Serbia si � venuta a trovare in una posizione similare a quella
degli Stati del Nord durante la Guerra Civile Americana. (7) Il
Nord si � battuto per evitare che gli Stati del Sud formassero una
nazione schiavista sotto il dominio Britannico, e la Serbia si �
battuta per impedire che regioni della
Yugoslavia si trasformassero in staterelli etnicamente 'puri',
sotto il dominio Occidentale.
I politicanti dell'Occidente e i mass-media hanno accusato la
Serbia di destabilizzare i Balcani.
Tutto ci� � di sorprendente cinismo. Chiunque abbia conoscenze
di storia dell'Europa sa che l'esistenza di uno stato che unifica gli
Slavi del Sud ('Yugoslavia') � cruciale per la stabilit� del Sud
dell'Europa e della Russia.
L'opposizione della Serbia alla frantumazione della Yugoslavia
in deboli neocolonie Anglo-Americane e Germaniche non
corrisponde assolutamente al "sognare di una 'Grande Serbia'".
IL MEDIUM MILOSEVIC
Per rendere veramente credibile il concetto di 'Grande Serbia',
questo � stato vincolato all'accusa che il Signor Milosevic era
ed � motivato dall'odio per i non-Serbi.
I media occidentali sono accresciuti di un nuovo medium,
Milosevic, che ha contribuito nell'aiutarci ad assimilare questa
idea. Io ho incontrato questo medium Milosevic mentre
osservavo un programma di Fox News durante
il bombardamento NATO sulla Yugoslavia. Fox stava intervistando
un reporter del 'NY Times', un 'esperto' della Yugoslavia. Il reporter
diceva:
"La pulizia etnica del Kosovo, come Milosevic avrebbe voluto
chiamare ci�, � un successo."
Cos� breve ma cos� menzognero!
Se il reporter avesse dichiarato, "Milosevic ha reso popolare
il termine 'pulizia etnica' e usato ci� in Kosovo," questa sarebbe
stata una bugia, ma una bugia sfrontatamente diretta.
Uno avrebbe potuto anche chiedere: " Dove sono le prove? ".
Ma il reporter presentava la sua accusa come se menzionasse
un fatto tanto noto da non richiedere prove. Tale noncuranza
ha un grande potere perch� fa pensare questo allo spettatore
non informato (virtualmente a tutti gli Americani): "Ah cos�,
Milosevic ha inventato l'idea della pulizia etnica.
Una ragione di pi� per mettere quest'uomo dietro le sbarre."
Il 'New York Times' ha spesso fatto riferimento a Milosevic
come autore della 'pulizia etnica'. Per esempio, il 3 agosto
1992 Anthony Lewis, il prolifico tormenta-Serbi, scriveva in
una colonna del 'Times' riportata da diversi altri giornali:
"Il Presidente Bush paragona Saddam Hussein a Hitler. Io
sono contrario a tali analogie, in quanto queste sminuiscono
l'Olocausto. Ma se bisogna usarne una, � meglio adattarla al
leader dei Serbi, Slobodan Milosevic, l'inventore della 'pulizia
etnica.'" (Anthony Lewis, 'N.Y. Times', 3 agosto 1992)
Il sito Emperor's Clothes usa un motore di ricerca chiamato
Lexis. Con questo noi possiamo analizzare la stampa mondiale
degli ultimi venti anni in pochi secondi.
Se una dichiarazione � stata pubblicata nei media, noi possiamo
trovarla.
Io ho fatto una ricerca approfondita sugli articoli del 'N.Y.
Times'. Il 'N.Y. Times' non ha mai citato Milosevic per avere
detto una parola in favore della 'pulizia etnica '.
Mai!.
Come poteva Milosevic far riferimento alla 'pulizia etnica '
senza usare le parole?
Il reporter intervistato da Fox (e Mr. Lewis, e tanti altri,
una folla!) era semplicemente bugiardo, o per essere pi�
accurati, egli non era solo bugiardo, egli aveva presentato
la sua menzogna in maniera calcolata per fare in modo che
ognuno degli spettatori pensasse che ci� fosse vero.
Il termine 'pulizia etnica' ha una storia interessante. E' stato
usato per la prima volta in Kosovo nel lontano 1980.
I secessionisti Albanesi avevano innescato una campagna
terroristica, scacciando dal Kosovo decine di migliaia
di Serbi. (4) Il 'N.Y.Times' ha fatto la cronaca della storia di
questo incubo nel 1982. Il giornalista del 'Times' aveva
intervistato un ufficiale Yugoslavo, un uomo di stirpe Albanese,
che disse:
"I nazionalisti Albanesi hanno una piattaforma su due punti...
primo, stabilire quella che loro chiamano una repubblica
Albanese etnicamente pulita e quindi fonderla con l'Albania per
formare una pi� Grande Albania." ('N.Y. Times', 12 luglio 1982)
Per ulteriori informazioni sulla storia dell'uso di 'pulizia etnica'
vedere la nota (6) a pi� di pagina, alla fine.
E' OPERA DI TUTTI !!
Le accuse contro il Signor Milosevic (ed inoltre contro i
Serbi Cattivi) sono venute da tutte le parti.
Scrittori liberali, e spesso di sinistra, hanno preso parte a
questi attacchi, e li hanno perfino guidati. Per esempio, vi �
un autore spagnolo, Juan Goytisolo, che da se stesso si
presenta come una immagine di assenza di apertura mentale.
Durante il bombardamento della Yugoslavia, il Signor
Goytisolo ha scritto un pezzo per l'Independent di Londra
affrontando un fenomeno che nel suo titolo chiamava con
larghezza di vedute "IL VIRUS CHE HA INVASO LA
SINISTRA." (Quale enfasi!). Questo virus era costituito dagli
scrittori che si opponevano ai bombardamenti NATO sui Serbi.
Piazzando le sue credenziali in prima linea, il Signor Goytisolo
ci assicura che:
"NESSUNO detesta i bombardamenti aerei pi� del sottoscritto ".
(Quale enfasi!)
Questo � incoraggiante, e una volta detto ci�, il Signor Goytisolo
va per� allo scopo, che � di spiegarci perch� egli non detesti i
bombardamenti aerei sulla Serbia:
"Dal 1992, era risultato evidente a chi era familiare con l'ideologia
Serba ultranazionalista abbracciata da Milosevic, che l'etnocidio
in Kosovo era inevitabile. Pieno di odio e di disprezzo per i
Mussulmani Bosniaci e i Kosovari Albanesi, il punto di vista di
Milosevic non differisce di molto dalle diatribe
anti-Semite dei Nazisti." (21 aprile 1999, London 'Independent')
Vi prego di notare che il Signor Goytisolo non fornisce
alcuna prova per la sua accusa che un etnocidio anti-Albanese
abbia avuto luogo in Kosovo. Piuttosto, egli si muove come
se l'esistenza di questo supposto etnocidio sia un fatto stabilito
e gli interessa solo la domanda di come sia potuto
avvenire. La risposta, egli dice, sta in Milosevic e nella sua
presunta ideologia di odio.
Il problema � che, al tempo in cui il Signor Goytisolo scriveva
queste parole, molta gente diceva che l'accusa di etnocidio era
una menzogna. E chiaramente, fosse stata l'accusa di etnocidio
un falso, la ricerca delle motivazioni del perch� i Serbi
avessero commesso ci� avrebbe avuto minor intensit�.
Da quando la NATO � entrata in Kosovo nel giugno 1999, ha
impiegato un esercito di esperti legali nel Kosovo. Questa gente
ha scavato mezza provincia, unitamente a frequenti conferenze
stampa nelle quali vari rappresentanti NATO e del Tribunale dei
Crimini di Guerra promettevano di trovare fosse comuni con
decine di migliaia di vittime della brutalit� Serba. Nei fatti,
costoro non ne hanno prodotta nessuna, n� fosse comuni, n�
atrocit� dei Serbi.
Scavando tombe individuali su tutto il Kosovo, sono stati trovati
non pi� di 3000 corpi. La NATO ha dichiarato che 2000
persone sono morte prima dei bombardamenti in Yugoslavia,
cio� prima che avvenisse il supposto 'etnocidio'.
Ne restano 1000.
Noi sappiamo che centinaia di persone sono morte sotto i
bombardamenti NATO, e che altre centinaia sono cadute sul
campo nella lotta fra UCK e le truppe della Yugoslavia.
Dopo la ricerca pi� esaustiva nella storia, la NATO non ha
prodotto letteralmente nessuna prova che le truppe Serbe
abbiano massacrato etnicamente gli Albanesi.
L'accusa di etnocidio era una falsificazione. (5)
Perch� Goytisolo e altri sono stati capaci di farla franca
scrivendo articoli che hanno assunto come verit� questa
menzogna? La causa sta nel fatto che i mass media ci
hanno soverchiati con servizi sonori, urli, sciocchi film
macabri, interviste con le 'vittime.'
Costantemente ripetuto, tutto ci� ha stabilizzato la menzogna
etnocida come verit� emozionale; allora la gente permette a
Goytisolo di 'infiorare' senza timore di ripercussioni. I Serbi
avrebbero dovuto fare un gioco onesto!
Il Signor Goytisolo affermava che egli sapeva che il (non
esistente) etnocidio sarebbe avvenuto, in quanto egli aveva
conoscenza della "ideologia ultra-nazionalista" di
Milosevic, che implicava "odio e disprezzo per i
Mussulmani di Bosnia e gli Albanesi Kosovari ",
non diversamente dalle "anti-Semitiche diatribe dei Nazisti."
Forse questa ideologia, come l'inesistente propulsione
alla 'Grande Serbia', si limitava ai sogni del Signor Mr.
Milosevic? Forse l'ideologia di Milosevic era scritta
realmente da qualche parte?
Se non era scritta realmente, allora come faceva Goytisolo
a dire di avere assunto familiarit� con questa ideologia.?
Al contrario, se invece era realmente scritta da qualche parte:
dove? In un libro? In un testo di un discorso?
Milosevic � citato almeno in un solo articolo di giornale per
aver fatto dichiarazioni piene di odio contro Mussulmani e
Kosovari?
Goytisolo su questi punti tace. Questo � realmente pessimo,
in quanto, in tutte le interviste e i discorsi, io ho sempre
sentito il Signor Milosevic attaccare le ideologie di tipo
Nazista e fare richiami alla fratellanza nazionale.
Ad essere giusti, nell'articolo sull'Independent il Signor
Goytisolo ci offre qualche citazione assurda a supporto
della sua accusa. La prima � dal Generalissimo
Francisco Franco, il Fascista dittatore di Spagna. Un'altra
da Adolph Hitler. E cos� il Signor Goytisolo mette sul
tavolo la sua carta di briscola: Milosevic, egli dichiara,
� proprio come quelli!
Ci sembra proprio giusto!. Se solo Goytisolo volesse
fornirci qualche frase di Milosevic, qualche fatto, qualche
sorta di indicazione di "odio e disprezzo" per i Mussulmani
e i Kosovari!
Goytisolo non ci fornisce proprio nulla.
(1/2 - segue)
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IL DISCORSO INFAME
Per anni siamo stati informati che Milosevic ha lanciato il
movimento per la 'Grande Serbia'" in un discorso che egli ha
fatto in Kosovo nel 1989.
Per� tutti coloro che attaccano il discorso, non ne usano mai
una citazione! Noi abbiamo richiesto il discorso al motore di
ricerca di Emperor's Clothes.(3) Pi� sotto vi sono due brani scelti.
Il primo � quello in cui Milosevic parla a riguardo dei cittadini
non-Serbi della Serbia, includendo naturalmente Albanesi e
Mussulmani di varie etnie:
"La Serbia non ha mai avuto solo Serbi presenti in essa. Oggi,
pi� che nel passato, membri di altri popoli e nazionalit� sono
presenti ancora in Serbia. Questo non � uno svantaggio per la
Serbia. Io sono fermamente convinto che questo sia vantaggioso.
Il Socialismo in particolare, per realizzare una societ�
pienamente democratica e progressista, non pu� consentire che
il popolo sia diviso da diversi punti di vista nazionalisti e religiosi.
Le sole differenze, che si possono e si devono prevedere nella
societ� socialista, consistono nel popolo che lavora duramente
e gli oziosi, e nella gente onesta e i disonesti.
Perci� tutta la gente che in Serbia vive solamente del suo lavoro,
in modo onesto, che rispetta le altre genti e le altre nazioni, deve
stare in un'unica repubblica."
E' stato stimato che l'uditorio del discorso di Milosevic del 1989
ha superato il milione di persone. Se Milosevic avesse voluto
scatenare gli entusiasmi delle folle sul suo "sogno di una 'Grande
Serbia'", questo sarebbe stato il momento opportuno.
"Da quando sono esistite delle comunit� multinazionali, il loro
punto debole � stato sempre quello delle relazioni fra le differenti
nazioni. La minaccia sta nella questione che, se un giorno una
nazione viene messa in pericolo dalle altre, questo pu� allora
far partire un'onda di sospetti, accuse e di intolleranza, un'onda
che invariabilmente si ingrossa ed � difficile fermarla.
Da sempre questa minaccia � stata sospesa come una spada sopra
le nostre teste.
I nemici interni ed esterni delle comunit� multi-nazionali sono
consapevoli di questo, e quindi organizzano la loro attivit� contro
le societ� multinazionali, soprattutto fomentando conflitti nazionali.
Fino a questo momento, noi in Yugoslavia ci stiamo comportando
come se non dovessimo mai avere una simile esperienza e come se
nel nostro passato recente e lontano non avessimo mai
sperimentato la peggiore tragedia dei conflitti nazionali che una
societ� possa provare, e tranquillamente sopravvivere."
Spesso campagne di informazione infanganti hanno avuto successo
perch� molta gente � onesta e f� il comprensibile ragionamento,
se un'asserzione � falsa, che una � uguale ad un'altra. Allora
quando uno scrittore ben conosciuto e che si suppone di larghe
vedute (come Goytisolo) afferma che Milosevic ha un'ideologia
simile a quella Nazista, la gente � incline a pensare "Dove
vi � fumo, vi � fuoco" e quindi nella menzogna vi deve essere
qualche parte di verit�.
Per� diventa verit� ci� che � sfacciatamente menzogna!
NEL FRATTEMPO, DI RITORNO NEL SUD DELLA SERBIA
La Francia, uno dei meno pericolosi " nemici esterni delle
comunit� multi-nazionali", ha protestato vivacemente con due
dei pi� grandi nemici, gli U.S. e la Gran Bretagna, informando
i giornalisti che:
"Le nazioni della NATO avevano discusso se inviare truppe nella
zona cuscinetto nel sud della Serbia ora in tensione, ma l'Allenza
aveva negato decisamente che un tale movimento sarebbe stato
preso in considerazione."
Alla domanda 'se fosse necessario lo spiegamento di una forza
militare internazionale in questa regione e se questo fosse
stato discusso fra gli alleati,' il portavoce del Ministero
Francese Bernard Valero rispondeva:
"Fonti diplomatiche Francesi avevano discusso che una forza
fosse pronta per garantire soprattutto la sicurezza degli
osservatori dell'Unione Europea." ('Reuters', 1 marzo 2001)
Vi ricordate ancora della Sud della Serbia? E' quella regione
che l'UCK, sotto qualcuno dei suoi nomi, ha invaso. E' la
violenza risultante da questa invasione dell'UCK che, se il
Francese ha la ventura di dire la verit�, serve come scusa
della NATO per invadere anche il Sud della Serbia.
Vi ricordate dell'UCK? E' quel gruppo terroristico del quale
la BBC aveva detto:
"Forze speciali dell'Occidente lo stanno tuttora addestrando."
Ma non bisogna preoccuparsi, � OK per l'Occidente
addestrare questi terroristi in quanto il Senatore Lieberman
ha detto che sono combattenti per i ''valori Americani'' e in
ogni modo questo era dovuto come ''risultato di decisioni
prese prima del cambio di governo in Yugoslavia", in altre
parole, mentre Milosevic tranquillamente governava e io sono
sicuro che voi vi ricordate di Milosevic.
O no?
Quante volte vi dovr� spiegare chi � il mostro che odia tutti,
e vi dovr� ricordare chi sempre sta sognando di attaccare
le terre degli altri popoli?
No, no Bill Clinton! No Tony Blair! No Bush Junior!
Milosevic! Egli ha iniziato quella violenza nel Sud della
Serbia che � la minaccia dei nostri ragazzi.
Noi abbiamo la necessit� di inviare pi� truppe in quella
regione e fare in modo che lo spauracchio non possa pi�
arrecare alcun danno alla nostra Way of Life, il nostro
modo di vivere, e alla nostra civilt�!.
Quante menzogne in cos� poco tempo!
Jared Israel 2 marzo 2001
Informazioni ulteriori
1)La BBC racconta tutto. O meglio, racconta una parte del tutto.
Vedi: 'Diplomatici ammettono che la NATO appoggia l'UCK
nell'invasione dell'interno della Serbia'
a http://emperors-clothes.com/docs/admi.htm.
2) Sulla NATO che provvede con elicotteri alla copertura aerea
per l'invasione del Sud della Serbia da parte dell'UCK, vedi
'Pentagon Dogs'; a
http://emperors-clothes.com/articles/tika/dogs.htm
3) Il discorso di Milosevic del 1989 in Kosovo pu� essere letto a
http://emperors-clothes.com/articles/jared/milosaid.html
oppure, IN ITALIANO:
http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/226
4) Nell'intervista "Kosovo: Incubo con le migliori intenzioni"
due Serbi-Americani raccontano come si viveva in Kosovo
tra il 1970 e il 1980. Per informazioni a
http://www.emperors-clothes.com/interviews/tika.htm
5) I seguenti articoli sono utili per considerare il mito del
genocidio Albanese in Kosovo:
* Gen.( oggi a riposo) Lewis Mac Kenzie comandava le forze
ONU in Bosnia. Egli ha esaminato la questione delle fosse
comuni in Kosovo in 'Dove sono andati a finire tutti i corpi?'. Per
Lewis MacKenzie a http://emperors-clothes.com/news/mack.htm
* Questo � il rapporto della conferenza stampa tenuta dagli
esperti legali spagnoli che hanno abbandonato il lavoro in Kosovo
e hanno criticato la NATO. 'Gli esperti Spagnoli non hanno visto
traccia di genocidio ad opera dei Serbi in Kosovo'. Di Pablo Ordaz
a http://emperors-clothes.com/analysis/spanish.htm
* Sull'importanza delle dichiarazioni degli esperti legali Spagnoli:
'Il rapporto degli Esperti Legali Spagnoli ' - Un commento di Jared
Israel a http://emperors-clothes.com/articles/jared/sp-comment.htm
6) Molto pu� essere scritto attorno alla macabra storia della
'pulizia etnica '. Il termine deriva dal razzismo di quei secessionisti
albanesi, addestrati da Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale, che
consideravano (e tranquillamente possono considerare) i Serbi, gli
Zingari e gli Ebrei come immondizia; da qui il desiderio di creare
un'entit� che curiosamente vien denominata "Repubblica di Albania
etnicamente pura." (N.Y. Times, 12 Luglio 1982; per l'intero articolo
vedere
http://emperors-clothes.com/articles/benworks/1980news.html#BM9)
Il termine era derivato dagli esperti di guerra psicologica che
consigliavano i secessionisti neo-Fascisti Croati nel 1991-1992. Con
un tocco veramente Orwelliano, il portavoce dei Fascisti Croati
dichiarava che la 'pulizia etnica' era il programma dei veri Serbi, che
erano a quel tempo scacciati dalle terre dei loro antenati, dalla
Croazia.
Ma il termine era poco conosciuto in Occidente finch� Bush Senior
lo us� in una conferenza stampa il 6 agosto 1992. In questa egli
dichiar� una pi� intensa escalation della politica degli U.S. contro
la Serbia, molto probabilmente in reazione ad un programma TV
che aveva visto solo 20 minuti prima della conferenza. Il programma
TV diffondeva quelle che si supponevano essere le immagini di un
(inesistente) campo Serbo di sterminio.
(Emperor's Clothes ha prodotto JUDGMENT (GIUDIZIO), un film
che prova che queste infami immagini di quelle che appaiono
essere vittime emaciate di un campo di sterminio fossero
effettivamente falsificate con un procedimento da messa in scena
usando materiale di un centro umanitario per rifugiati.
Se non avete visto questo film e desiderate conoscere la verit�,
vi consiglio di acquistarne una copia. Se il prezzo standard $20
pi� le spese di spedizione vi sembra eccessivo, vi preghiamo di
comunicarcelo.Potrete pagare quando pi� vi far� comodo. Per
questo vedi: http://emperors-clothes.com/Film/judge.htm )
Il 6 agosto del 1992, nella conferenza stampa il presidente Bush
ha dichiarato: "Gli aggressori ed estremisti Serbi perseguono una
politica, una vile politica, di pulizia etnica ".
Allora il Presidente Bush impiantava nell'animo della gente il
pregiudizio che i governanti della Serbia avessero inventato un
concetto effettivamente radicatosi come 'vile' odio nel popolo
Serbo, 'il popolo nero dei Balcani.'
Durante l'anno seguente, questo ritornello di incolpare le vittime
era promosso letteralmente da migliaia di articoli di giornali e
da programmi televisivi, finch� divent� quasi impossibile per la
gente comune ricordare quando era stata 'istruita' per la prima
volta che la pulizia etnica era un concetto entusiasticamente
approvato dai Serbi, che ne erano le vittime principali
7) Vedi 'Abe Lincoln e Slobodan Milosevic' dell'economista
Jude Wanniski http://emperors-clothes.com/analysis/abe.htm
Mandate questo articolo agli amici
(Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)
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LA LETTERA
�Attacco contro Milosevic fu il mio governo a dire s��
di ROMANO PRODI*
Nel dibattito sulla caduta del governo guidato da Romano Prodi,
interviene
oggi l'ex presidente del Consiglio, attuale presidente della Commissione
europea. Prodi replica a Carlo Scognamiglio Pasini, responsabile del
ministero della Difesa nel governo presieduto da Massimo D'Alema.
Scognamiglio aveva sostenuto che il gabinetto D'Alema era nato per
rispettare gli impegni Nato, consentendo cos� all'Italia di conquistare
il
rispetto e la considerazione degli alleati.
Caro Direttore, ho letto con interesse sul Corriere della Sera di ieri
l'articolo che l'ex ministro della Difesa Carlo Scognamiglio ha dedicato
al
passaggio tra il governo da me presieduto e quello guidato dall'on.
Massimo
D'Alema.
Carlo Scognamiglio si sofferma, in particolare, sugli avvenimenti di
politica internazionale (erano i giorni del drammatico confronto con la
Serbia di Milosevic) che fecero da sfondo al passaggio di governo.
Avvenimenti che lo inducono a concludere che il nuovo esecutivo fu
formato
per �ragioni di politica internazionale che derivarono dalla pi� grave
crisi che il Paese si trov� ad affrontare negli oltre cinquanta anni
della
Repubblica�.
Fondamentale - secondo Scognamiglio - fu, in questa prospettiva, la
necessit� di dare vita ad un governo �che garantisse alle Forze Armate
italiane la possibilit� di assolvere con dignit� i propri compiti
nell'Alleanza di fronte alla imminenza di un conflitto che di necessit�
avrebbe visto l'Italia nel ruolo di protagonista�.
�Il governo presieduto dall'on. Prodi perse il voto di fiducia alla
Camera
il 7 ottobre 1998. Cinque giorni pi� tardi il Nac (North Atlantic
Council,
cio� la Nato) deliber� l'Activation Order contro il dittatore serbo
Milosevic. Si tratta del terzo e ultimo passo della procedura di attacco
militare in vigore presso l'Alleanza Atlantica, passo che affida al
Segretario Generale e al comandante militare il mandato, irrevocabile
senza
una nuova procedura di voto, di premere il grilletto. Alla data del 20
ottobre, cio� allo spegnersi dell'allarme rosso, la procedura per la
risoluzione della crisi di governo italiana si era compiuta, avendo il
Presidente della Repubblica concluso le consultazioni ed affidato
all'on.
D'Alema l'incarico di formare il nuovo governo�.
Questi sono �i fatti� ricordati da Carlo Scognamiglio. �Fatti� a
proposito
dei quali non ho nulla da aggiungere. Se non un piccolo particolare.
Questo: ancorch� dimissionario, fu il mio governo ad assumersi la
responsabilit� di decidere a favore dell'Activation Order.
E fui io stesso, come Presidente del Consiglio, a firmare il relativo
provvedimento.
*Presidente della Commissione europea
_[Ripostato da: Corriere della Sera - http://www.corriere.it
]____________
[http://www.COrriere.it/edicola/index.jsp?path=POLITICA&doc=SCOGNA]
Sabato 9 Giugno 2001
POLITICA
Scognamiglio replica al presidente Ue: l'ex premier ds decise l'azione
offensiva
�Prodi diede solo le basi, noi inviammo gli aerei'
di CARLO SCOGNAMIGLIO*
Caro direttore, la precisazione del presidente Prodi sulla mia
ricostruzione, pubblicata dal Corriere , delle vicende che diedero
l'avvio alla guerra del Kosovo e alla formazione del governo D'Alema,
ovvero che fu pur sempre il suo governo, ancorch� dimissionario, ad
'assumersi la responsabilit� di decidere a favore dell'Activation Order
(ossia dell'ordine di attacco a Milosevic)' � del tutto pertinente, e
d'altra parte implicita nell'elenco di 'fatti' che avevo elencato.
Mentre va dato atto al governo dimissionario di avere superato non poche
difficolt� e resistenze istituzionali per non bloccare la decisione
della
Nato [SIC], va per� ricordato un altro 'fatto', ossia che l'assenso
dell'Italia
si limitava all'uso delle basi e non anche alla costituzione di una
forza
d'attacco aereo con mezzi italiani, secondo la formula della 'difesa
integrata'.
In altre parole, l'Italia non avrebbe partecipato ad azioni offensive.
La questione fu superata successivamente, come ho ricordato, dal
conferimento deciso dal governo D'Alema di una cospicua forza aerea,
inclusi i mezzi d'attacco, al comando Nato.
P. S. Per quanto mi sia gi� dichiarato incompetente in questioni di
politica interna, posso tuttavia ritenere che la ragione per cui il
presidente Prodi non riusc� a ricostituire il governo, dopo il voto di
sfiducia, consistette nella sua indisponibilit�, motivata da ragioni di
coerenza politica, ad accettare una coalizione diversa da quella uscita
dalle elezioni del '96. Per cui un secondo governo Prodi sarebbe stato
minoritario in Parlamento, e ci� in contrasto con la regola universale
delle democrazie parlamentari che, in caso di guerra [SIC], prevede la
formazione di governi di coalizione e non di governi minoritari.
* ex ministro della Difesa
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-
Il "Tribunale Internazionale per i Crimini di Guerra" � finanziato dal
Governo degli Stati Uniti e dalle Multinazionali USA.
E' come se fosse io stesso governo di Washington a giudicare Milosevic!
MICHEL COLLON
Il "Tribunale" � interessato a trascinare solo Milosevic in giudizio -
non
Sharon, n� Pinochet, e nemmeno i Generali Assassini della Turchia: � un
Tribunale imparziale?
Finanziato dal Governo degli Stati Uniti e dai miliardari Americani,
rifiuta
di indagare sui crimini di guerra commessi dalla NATO e dai terroristi
Albanesi:
� un Tribunale indipendente?
Il suo modus-operandi getta a mare numerosi principi di legge: � un
Tribunale
legale?
Si ottiene un ritratto di un ben bizzarro "Tribunale".
Milosevic dovrebbe sottoporsi al processo all'Aja? Qualsiasi sia la
vostra
opinione sul precedente Presidente della Yugoslavia (e sul popolo che
sarebbe il
vero responsabile delle guerre nei Balcani), questo non dovrebbe avere
gli
stessi diritti come tutti gli altri uomini
ad essere trattato da un Tribunale imparziale e neutro, che rispetta la
legge?
In accordo con l'articolo 16 della raccolta di leggi approvate dal
Parlamento
su questo famoso Tribunale per i Crimini di Guerra, il Procuratore
Generale
deve agire indipendentemente e non essere soggetto agli ordini di alcun
Governo.
In accordo con l'articolo 32, le spese del Tribunale devono avere
copertura
dal Bilancio delle Nazioni Unite.
Questi due principi sono costantemente gettati alle ortiche!
Il Presidente del Tribunale, Gabriella Kirk McDonald, lei stessa,
informava
la Corte Suprema degli Stati Uniti: "Noi beneficiamo del forte appoggio
di
governi interessati e di singoli fautori, come il Segretario di Stato
Albright.
Quando era rappresentante permanente alle Nazioni Unite, la Albright ha
lavorato
con incessante decisione alla costituzione
del Tribunale. Infatti, noi spesso facciamo riferimento a lei come la
"madre
del Tribunale"".
Che madre incantevole Madeleine Albright!
Proprio lei ha dichiarato su una televisione nazionale che lasciar
morire
500.000 bambini Iracheni era "giustificato"!
Quando il Procuratore Generale del Tribunale per i Crimini di Guerra,
Louise
Arbour, ha incriminato Milosevic, indovinate chi ha informato per primo?
Bill
Clinton - due giorni prima di informare il resto del mondo.
Come avviene adesso con il suo successore, Carla Del Ponte, spesso
appariva
in pubblico con ufficiali USA.
Nel 1996 incontrava il Segretario Generale della NATO e il suo
Comandante
in Capo per l'Europa "per discutere la logistica della co-operazione",
prima che venisse
sottoscritto il "memorandum di mutua intesa".
Allora, chi sta pagando il Pifferaio Magico? ...
Bene; tra il 1994 e il 1995, il Tribunale per i Crimini di Guerra ha
ricevuto
dal Governo degli Stati Uniti un assegno di $700.000 e
un valore pari a $2.3 milioni di forniture di computer e materiale
informatico.
Dalla Fondazione Rockefeller ha ricevuto $50.000 e dallo speculatore
multi-miliardario Americano, George Soros, $150.000.
Contemporaneamente, Soros ha finanziato il pi� importante giornale
separatista Albanese in Kosovo.
Altri donatori: il gigante Time Warner Imperatore dei media, (questo
significa
avere la spiegazione su alcuni silenzi dei media sulle parti oscure del
Tribunale
per i Crimini di Guerra).
E ancora, il tanto decantato e pubblico "Istituto per la Pace", fondato
dal Presidente Reagan.
Un folto numero dei giuristi del Tribunale per i Crimini di Guerra
provengono dalla Coalition for International Justice, fondata e
finanziata
da ... S�, avete indovinato. George Soros.
Nel maggio 2000, la Presidente del Tribunale, Signora McDonald
ringraziava
il Governo degli USA per "aver provveduto generosamente con $500.000."
"L'imperativo morale di mettere fine alla violenza nella regione �
condiviso da tutti, incluso
il settore produttivo. Perci�, sono molto compiaciuta che una grande
Compagnia
abbia di recente donato una fornitura di computer del valore di
$3.000.000".
Con sponsors come questi, � facile capire come il Tribunale per i
Crimini
di Guerra persegua solo i nemici degli Stati Uniti. Questo spiega perch�
i leaders
Nazionalisti Croati e Mussulmani rimangono impuniti per i loro crimini
di
pulizia etnica, compiuti durante le guerre dal 1991 al 1995.Questo vale
anche per i
leaders dell'UCK e della NATO, che sono responsabili per una guerra
illegale, per
la deliberata distruzione di infrastrutture civili della Yugoslavia, e
per aver usato
armi proibite, come le bombe a grappolo e all'Uranio impoverito.
Queste sono le reali ragioni per le quali il Tribunale vuole perseguire
Milosevic:
1) Il tentativo di far ricadere la colpa sul popolo Serbo, nella sua
totalit�,
e quindi di nascondere il fatto che sono stati gli USA e la Germania a
provocare
e ad incoraggiare le guerre in Yugoslavia.
2) Il desiderio di intimorire un Capo di Stato che resisteva alla
globalizzazione.
3) La necessit� di riabilitare la guerra criminale della NATO, le cui
simulazioni
e menzogne mediatiche hanno fatto fallire il progetto.
Fonti: "Un Tribunale Imparziale, davvero?" del giurista Canadese
Christopher
Black e "Basi illegali del Tribunale per i Crimini di Guerra" del
giurista Yugoslavo
Kosta Cavoski - http://emperors-clothes.com/articles/cavoski.
Dieci principi di legge violati dal Tribunale Internazionale per i
Crimini
di Guerra
Il Tribunale, nei fatti, non rispetta diversi principi di legge
assolutamente fondamentali: la separazione dei poteri (esecutivo,
legislativo
e giudiziario), parit� fra accusa e difesa, presunzione di innocenza
finch� non
si giunge ad una condanna .
1) Il Tribunale Internazionale per i Crimini di Guerra � stato fondato
nel
1993 dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (15 membri dominati
dai grandi poteri e dal veto USA), su insistenza del Senatore Albright.
Il normale canale per creare un Tribunale come questo, come a suo tempo
ha puntualizzato il Segretario Generale delle Nazioni Unite, avrebbe
dovuto essere
"attraverso un Trattato Internazionale stabilito ed approvato dagli
Stati Membri
che avrebbero permesso al Tribunale di esercitare in pieno nell'ambito
della
loro sovranit�."**
Tuttavia, Washington ha imposto un'interpretazione arbitraria del
Cap.VII
della Carta delle Nazioni Unite, che assegna al Consiglio di Sicurezza
di prendere
"speciali misure" per restaurare la pace in sede internazionale.
Pu� essere la creazione di un Tribunale una "speciale misura"? E' arduo
pensarlo!
Il Tribunale Internazionale per i Crimini di Guerra � esso stesso non
legale.
2) Senza precedenti nella storia della legge, il Tribunale ha avuto
pieni poteri
di costituire le proprie leggi e i regolamenti - regolamenti che nei
fatti
ha modificato frequentemente. Attraverso una procedura totalmente
ridicola,
per apportare variazioni, il Presidente pu� fare questo di sua propria
iniziativa
o averlo ratificato via fax ad altri giudici! (regola 6).
3) Vi � un'altra norma creativa. Le leggi del Tribunale Internazionale
per i Crimini di Guerra hanno il carattere della retroattivit�,
emanate e confezionate per adattarsi ai fatti, dopo l'evento.
4) Ancora peggio: il Procuratore (l'Accusa) pu� anche cambiare queste
norme
(la Difesa non lo pu� fare). E non esiste un "giudice per le indagini
preliminari"
che investighi sulle accuse e le contro-accuse.
Il Procuratore conduce l'inchiesta nel modo che pi� gli aggrada.
5) La Corte pu� ricusare un avvocato della Difesa o semplicemente non
ascoltarlo,
se lo ritiene "aggressivo" (regola 46).
6) Il Procuratore pu�, con il consenso dei giudici, rifiutare di
concedere
all'avvocato difensore di consultare libri, documenti, foto
e altro materiale probatorio (regola 66).
7) Inoltre, la fonte testimoniale e di informazioni pu� essere tenuta
segreta.
Questo significa che agenti CIA possono riempire i dossiers del
Tribunale
con accuse raccolte illegalmente (attraverso intercettazioni foniche,
corruzione,
furti) senza averle sottoposte ad alcun tipo di verifica o di controllo
incrociato.
8) Anche i Rappresentanti di altri Stati (partecipanti nel conflitto, ma
alleati agli Stati Uniti) possono sottoporre informazioni confidenziali
senza
essere richiesti con alcuna domanda in merito.
9) Un atto di accusa pu� rimanere segreto "nell'interesse della
giustizia"
(regola 53), in modo tale che l'accusato non possa difendere se stesso
nei modi
normali.
10) Un sospetto, cio� qualcuno che non � ancora stato imputato,
pu� essere detenuto per novanta giorni prima di essere accusato, un
tempo
pi� che sufficiente per estrargli forzatamente una confessione.
Inoltre la regola 92 stabilisce che le confessioni saranno ritenute
credibili,
a meno che l'accusato possa provare il contrario. Mentre, in qualsiasi
altra parte
del mondo, l'accusto � ritenuto innocente fino a quando non sia provata
la sua
colpevolezza.
Nessun Tribunale nazionale, negli Stati Uniti o in qualsiasi altra parte
del mondo potrebbe operare in una tale maniera platealmente illegale o
arbitraria.
Ma quando questo serve a condannare i nemici degli Stati Uniti
d'America,
allora i principi della legge non valgono pi� di tanto.
In accordo con i padroni del mondo, il diritto appartiene ai pi� forti e
ai pi� ricchi.
* Discorso al Council for International Relations, New York, 12th May
2000.
** Rapporto No X S/25704, sezione 18.
(traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova.)
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"...Perche' nel mare sterminato degli annunci di lavoro non si legge mai
AAA. prestigioso quotidiano
cerca redattori da inserire nella propria struttura, trattamento a
norme di contratto, conoscenza lingue e computer, inviare cv ai sensi
legge 675/96 all'attenzione etc. etc.? Altri Ordini (architetti,
avvocati, geometri, farmacisti) promuovono annunci simili regolarmente.
E quello dei giornalisti che fa? Perche' il lavoro nero e' la norma
nelle redazioni, per anni e anni? Qualcuno sa trovarmi una categoria di
lavoro dove avviene qualcosa di simile? E perche' non ci sono controlli
dai vari Inpgi, Ordine, Fnsi, Min. Lavoro?
Perche' ti passano sopra sempre i figli di giornalisti, di politici, di
amici degli amici, anche quando dovrebbero mettere piede in strada solo
se accompagnati?..." (Alessandro su "Catena di San Libero n.71", a cura
di R. Orioles)
Ipotesi di risposta: con una selezione del genere si rischierebbe
l'assunzione di professionisti seri e scrupolosi. E quale giornalista in
gamba e scupoloso potrebbe riportare a cuor leggero la notizia che in un
quartiere di una grande capitale europea si trovano fosse comuni con
centinaia di cadaveri, omettendo completamente di verificare
l'attendibilita' delle fonti ed escludendo a priori di poter mai
verificare i fatti attraverso una visita in loco? Oppure: quale
giornalista onesto potrebbe mai scrivere, senza mostrare il minimo
dubbio, che "e' stato scoperto" che "due anni fa fu scoperto un
container pieno di cadaveri", pero' "due anni fa", per cui adesso non ne
esiste piu' alcuna traccia, in quanto "tutto e' stato fatto sparire" dal
"passato regime"? (I. Slavo)
---
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qualche giorno f� in diffusione.
Curzio di Soccorso Popolare di Padova
La RFJ verso una "dolorosa" sottomissione?
IL GOVERNO DELLA FEDERAZIONE YUGOSLAVA
NON TROVA INTESA SU LEGGE ESTRADIZIONE
(ANSA-AFP) - BELGRADO, 29 MAGGIO - Nessuna intesa tra i membri
del governo
della Federazione jugoslava in una prima sessione di colloqui che
aveva
l'obiettivo di discutere il testo della legge che dovrebbe
permettere l'estradizione
di
cittadini jugoslavi, la legge che in pratica consentirebbe la
consegna al
Tribunale dell'Aja dell'ex presidente Slobodan Milosevic.
''Abbiamo cercato di trovare un'intesa e cerchiamo ancora una
soluzione'',
ha detto il leader del Partito socialista del Montenegro, Predrag
Bulatovic,
riconoscendo cosi' implicitamente che l'accordo non c'e' ancora.
Ai colloqui hanno partecipato rappresentanti del Psm e della Dos
(Opposizione democratica della Serbia), la coalizione di 18
partiti raggruppata
intorno al presidente Vojislav Kostunica. Della Dos fa parte
anche il primo
ministro
serbo Zoran Djindjic.
Il governo jugoslavo sta esaminando un progetto di legge sulla
cooperazione
con il Tribunale penale internazionale (Tpi), che dovrebbe aprire
la strada
alla estradizione
di Milosevic. Il Psm e' contrario alla estradizione e la Dos non
ha i numeri,
in Parlamento,
per imporre questa legge contro il parere dell'alleato. La Dos sa
pero'
anche che
un consistente pacchetto di aiuti americani dipende
dall'accoglimento da
parte di Belgrado
delle richieste del Tpi.
(ANSA-AFP) TF
http://wwwext.ansa.it/balcani/fattidelgiorno/20010529132764638/200105291
32764638.shtml
29/05/2001 13:27
GLI USA INASPRISCONO LE SANZIONI CONTRO I CITTADINI
JUGOSLAVI LEGATI ALL'EX GOVERNO DELLE SINISTRE
IL PRESIDENTE DEGLI USA INASPRISCE LE SANZIONI CONTRO
LE PRECEDENTI AUTORITA' YUGOSLAVE
NEW YORK, 25 Maggio (Tanjug) Il Presidente George Bush ha
informato
il Congresso degli Stati Uniti intorno all'inasprimento di
misure, che se
non attivate
porterebbero al blocco degli aiuti alla Yugoslavia, e sulle
sanzioni, cosiddette
severe,
da applicare nei riguardi delle precedenti autorit� di Governo
Yugoslave.
In una lettera al Congresso, Bush dichiara che sanzioni aspre,
applicate
su funzionari
del Governo precedente e su loro collaboratori, devono essere
mantenute,
in quanto il problema della cooperazione della Yugoslavia con il
Tribunale
dell'Aja
per i Crimini di Guerra non � stato risolto.
Le pi� dure sanzioni includono l'interdizione dal lavoro per i
funzionari
del Governo precedente e sui loro collaboratori, e limitazioni su
operazioni
commerciali
e finanziarie con quelli e con tutti gli altri sospetti di
crimini di guerra,
indicati dal Tribunale dell'Aja.
Bush, inoltre, ha deciso di inasprire il blocco dei controversi
aiuti, fino
alla definizione
del loro status, legata alle discussioni di successione fra le
Repubbliche
della ex-Yugoslava o in qualche altra maniera.
Bush afferma che le misure, imposte nel 1992 e nel 1998, devono
rimanere
in forza
dopo il 30 maggio 2001 e il 9 giugno 2001.
DJINDJIC PREME PER ACCONTENTARE GLI USA
CONCEDENDO L'ESTRADIZIONE DI MILOSEVIC
"ALTRIMENTI LE PROSPETTIVE PER IL FUTURO SONO PROPRIO MISERE"
DJINDJIC PRETENDE SUBITO UNA LEGGE DI COLLABORAZIONE
CON IL TRIBUNALE INTERNAZIONALE PER I CRIMINI DI GUERRA ( ICTY )
BELGRADE, 26 Maggio (Beta) - Il Premier Serbo Zoran Djindjic
dichiara il
26 maggio
di pretendere dal governo Yugoslavo e dal parlamento che venga
adottata
una legge di
cooperazione con il Tribunale Internazionale sui Crimini di
Guerra nella
ex-
Yugoslavia (ICTY), aggiungendo che il partner della coalizione
dell'Opposizione
Democratica
di Serbia (la DOS ), il Partito Socialista del Popolo, esige che
venga presa
una decisione
entro i prossimi due o tre giorni.
In un'intervista a BETA, Djindjic afferma che l'adozione di una
legge di
collaborazione
con il ICTY era nella giurisdizione del governo Federale, che "in
accordo
con la Costituzione,
non esiste una via per trasferire la questione dal Federale ad un
altro
livello," e che "ogni tipo
di indugio risulta privo di significato."
"Io esigo che una legge sia adottata poich�, se questo non fosse,
le nostre
prospettive per il futuro
sarebbero veramente tristi. Io non sto parlando solo tenendo in
considerazione
la conferenza
degli elargitori dei prestiti, ma anche dell'ordinamento che deve
essere
impostato, per rescindere
e ridurre i nostri debiti, ed inoltre per migliorare le relazioni
future
con le nazioni democratiche.
Questo problema della legge pu� creare tensioni sulle nostre
relazioni con
le nazioni Europee."
Djindjic dichiara quindi che la crisi riguardante l'adozione
della legge
potrebbe porre la buona
fede dell' Yugoslavia, in rapporto alla cooperazione con le
organizzazioni
internazionali,
"in un'atmosfera di sospetto."
Djindjic aggiunge che, se la legge non fosse adottata, "il
governo Federale
e la stessa Federazione
entrerebbero in una crisi," che non potrebbe essere risolta
perfino con
l'annuncio
di nuove elezioni federali, "se il Partito Democratico dei
Socialisti non
dovesse
partecipare alle elezioni."
ANCHE KOSTUNICA CAMBIA POSIZIONE E CONSIDERA NECESSARIA
LA COLLABORAZIONE CON IL TRIBUNALE ILLEGALE DELL'AIA
KOSTUNICA RACCOMANDA LEGGI APPROPRIATE DI COLLABORAZIONE
CON IL TRIBUNALE INTERNAZIONALE PER I CRIMINI DI GUERRA (ICTY)
BELGRADO, 26 maggio (Tanjug) Leggi opportune devono essere
approvate
per definire la cooperazione con il Tribunale Internazionale per
i Crimini
di Guerra
nella ex-Yugoslavia (ICTY), cos� che "questa corte non dovrebbe
esistere
al di l� della legge
e dovrebbe essere considerata legale sia per le accuse, cos� come
per le
relative condanne";
questo afferma sabato 26 maggio il Presidente Yugoslavo Vojislav
Kostunica.
"E' per questo che noi continuiamo ad insistere sulla Risoluzione
ONU 1244
e sull'urgenza che il Consiglio di Sicurezza dell'ONU implementi
questo
in pieno, principalmente dove tutto ci� riguarda tanto il ritorno
dei profughi
e la loro sicurezza,
quanto le garanzie legali per la protezione dei Serbi e degli
altri non
Albanesi in Kosovo",
questo afferma Kostunica alla convention del Partito Democratico
di Serbia
(DSS),
che egli ha presieduto.
>
http://wwwext.ansa.it/balcani/fattidelgiorno/20010529132764638/200105121
94231873532_ass.html
JUGOSLAVIA: MILOSEVIC; POSSIBILE CONSEGNA
Al TRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALE (TPI); KOSTUNICA RIBADISCE
(ANSA) - BERLINO, 12 maggio- Il presidente jugoslavo Vojislav
Kostunica
ha
ribadito in un'intervista ad un settimanale tedesco che il suo
governo
potrebbe accogliere la richiesta di estradizione del suo
predecessore
Slobodan Milosevic presentata dal Tribunale penale dell'Aja per i
crimini
di guerra.
''A Washington ho espresso la mia massima disponibilit� a
collaborare con il Tribunale'', ha detto Kostunica in
un'intervista a Focus,
lunedi in edicola.
''Mi impegner�, ha aggiunto, affinch� il governo prepari
l'apposita legge
entro la fine del mese per presentarla poi al parlamento''.
E alla domanda se Milosevic verrebbe estradato subito dopo, ha
risposto:
''Prima bisogna
approvare la legge''. Una anticipazione dell'intervista e' stata
diffusa
oggi da Focus.
Kostunica - che e' stato nei giorni scorsi negli Stati Uniti -
giunger�
in visita marted� a
Berlino. A questo riguardo egli ha assicurato che non verr� data
in alcun
modo esecuzione alla sentenza emessa da un tribunale di Milosevic
contro
il cancelliere Gerhard Schroeder - condannato a 20 anni di
carcere per
responsabilit� negli attacchi aerei della Nato contro la Serbia.
''Schroeder non verra' arrestato quando si recher� per la sua
prima
visita a Belgrado. ''Il signor Schroeder sar� da noi il
benvenuto'', ha
detto il Presidente.
(ANSA) QN 12/05/2001 19:42
---
CONSEGNARE MILOSEVIC ALL'AJA - CHE COSA NE GUADAGNEREBBE LA
JUGOSLAVIA?
1. ULTERIORI PRESSIONI DI CARATTERE POLITICO-ECONOMICO
2. RICONOSCIMENTO DEL TRIBUNALE DELL'AJA DA PARTE JUGOSLAVA
3. MILOSEVIC "CAPRO ESPIATORIO" DEI BOMBARDAMENTI DEL 1999
4. LA NATO NON DOVREBBE PIU' PAGARE PER I SUOI CRIMINI DI GUERRA
5. SBLOCCO DEI PRESTITI, DA USURA, DA PARTE DI USA E FMI...
---
Data: 26/05/2001 23:08
da: David Morgan
Oggetto: Sottomissione della Yugoslavia
26 maggio 2001 David Morgan, Vancouver
La situazione in Yugoslavia: Milosevic � completamente isolato.
La "Comunit� Internazionale" (cio� gli USA), essendo ben conscia
della
necessit�
della legittimazione dei bombardamenti sulla Yugoslavia, avverte
il governo
di Belgrado:
"Consegnare Milosevic e solo allora mettere le mani sopra il
denaro (a prestito)
per la riparazione
dei danni provocati dalle nostre bombe. Questo � il patto: Niente
Milosevic,
niente denaro"
Il Presidente Kostunica deve allora spiegare al pubblico perch� �
necessario
trasferire Milosevic
a quella "corte" dell'Aja., cos� completamente priva di credito.
Questo � il linguaggio usato da Kostunica per giustificare la
sottomissione
agli USA
come opportuna:
''Oggi, noi siamo costretti a straordinari, spesso dolorosi
compromessi
per compiacere
la comunit� internazionale,'' Kostunica ha riferito questo ai
legislatori
presenti alla convention
del Partito Democratico di Serbia (DSS).
''A proposito, io mi riferisco alla tanto discussa corte
dell'Aja,'' Kostunica
ha dichiarato.
''Noi abbiamo bisogno di un fondamento legale e di una formula
giudiziaria
che consenta
di regolare la nostra collaborazione con quel Tribunale?che
funzioni come
nostra bussola
in una materia cos� controversa.''
Quindi � naturale che questa "corte" venga contrapposta ad una
alternativa
del tutto semplice :
Produrre le accuse e le condanne richieste, o i finanziamenti Usa
non arriveranno!
L'effettiva "comunit� internazionale," gli stati membri
dell'Organizzazione
delle
Nazioni Unite, devono meglio svegliarsi prima di trovarsi ancora
di pi�
soggetti ad una
"legge," interna ed internazionale fatta a & per conto di
Washington.
David Morgan
************
---
KOSTUNICA FAVOREVOLE AD UNA LEGGE PER ESTRADARE MILOSEVIC:
"SAREBBE UN DOLOROSO COMPROMESSO"
---
Boston Globe
Il Presidente Yugoslavo: Una legge di estradizione - un 'doloroso
compromesso'
di Katarina Kratovac, Associated Press, 5/26/2001 11:12
BELGRADO, Yugoslavia (AP). Sabato, il Presidente della
Yugoslavia,
pro-democrazia, Kostunica
ha affermato che un progetto di legge che consenta l'estradizione
di Slobodan
Milosevic
al Tribunale dell'ONU per i Crimini di Guerra � una necessit� e
un ''doloroso
compromesso,''.
Parlando alla convention del suo Partito Democratico di Serbia,
il Presidente
Vojislav Kostunica
ha dichiarato che una legislazione che dia significato ai termini
della
collaborazione Yugoslava con
il tribunale era necessaria per aiutare la nazione cos� a lungo
sottoposta
ad ostracismo internazionale
ad uscire dal suo stato di paria.
Secondo questa nuova legge, Milosevic dovrebbe essere estradato
alla Corte
dell'Aja, in Olanda,
dopo che il suo caso fosse riesaminato legalmente in patria.
Si prevede che il governo riveda il progetto di legge al massimo
entro la
settimana prossima, e dovrebbe
essere portato al dibattito in Parlamento per met� giugno.
''Oggi, noi siamo costretti a straordinari, spesso dolorosi
,compromessi
per compiacere
la comunit� internazionale,'' Kostunica ha riferito questo ai
legislatori
presenti alla convention
del Partito Democratico di Serbia (DSS).
''A proposito, io mi riferisco alla tanto discussa corte
dell'Aja,'' Kostunica
ha dichiarato.
''Noi abbiamo bisogno di un fondamento legale e di una formula
giudiziaria
che consenta
di regolare la nostra collaborazione con quel Tribunale?che
funzioni come
nostra bussola
in una materia cos� controversa.''
Dopo aver soppiantato Milosevic lo scorso ottobre, le nuove
autorit� pro-democrazia
di Belgrado hanno esitato a consegnare l'ex presidente Yugoslavo
e gli altri
sospettati
di crimini di guerra al Tribunale dell'ONU, adducendo
un'interdizione costituzionale
relativa all'estradizione di cittadini Yugoslavi.
Molti Serbi, incluso Kostunica, un forte critico del Tribunale,
accusano
la Corte di pregiudizio
in quanto molti dei sospettati accusati erano Serbi.
Milosevic e quattro collaboratori di vecchia data sono stati
accusati di
crimini contro
l'umanit� nel 1999 per atrocit� commesse dalle truppe Serbe
contro le etnie
Albanesi in Kosovo.
L'Occidente desidera che Milosevic sia tradotto all'Aja, e gli
Stati Uniti
hanno minacciato di
boicottare la conferenza internazionale sui prestiti alla
Yugoslavia del
29 giugno, se non vengono fatti progressi verso una pi� attiva
collaborazione
con la Corte dell'ONU.
Milosevic � stato arrestato a Belgrado il 1 Aprile con l'accusa
di abuso
di potere durante
i 13 anni del suo governo, e il Governo Yugoslavo desidera
processarlo
su una serie di accuse
che includono i capi di accusa per crimini di guerra in patria.
Nell'incitare l'adozione della nuova legge, i magistrati pro
democrazia
si trovano di fronte
l'opposizione dei loro partners della coalizione nella Repubblica
Yugoslava
del Montenegro.
Inoltre i deputati Montenegrini in parlamento sono alleati con
Milosevic
ed hanno finora
respinto la sua estradizione. Il loro appoggio risulta necessario
perch�
la legge sia approvata.
Zoran Djindjic, il primo ministro della Serbia, repubblica che ha
il predominio
nella Yugoslavia,
ha dichiarato sabato che i politici Serbi, i ministri e i
magistrati del
Ministero della Giustizia
del Gabinetto Yugoslavo e Serbo dovevano incontrare luned� i
legislatori
Montenegrini
per discutere il progetto di legge, e quindi i Montenegrini
dovranno prendere
una ferma decisione
su questa legge fra pochi giorni.
''Io esigo che la legge sia approvata. Le prospettive contrarie a
questa
sono semplicemente
troppo macabre da considerare,'': questo Djindjic ha affermato
alla agenzia
stampa Beta di Belgrado.
Con una sensazionale rivelazione, venerd� la polizia Serba ha
accusato Milosevic
di aver
personalmente ordinato la sistematica distruzione delle prove di
atrocit�
durante la guerra del
Kosovo, incluso lo scarico di corpi contenuti in un container
frigorifero,
presumibilmente di civili di etnia Albanese, nel fiume Danubio,
nella primavera
del 1999.
Gli ufficiali di Polizia hanno dichiarato di considerare questo
come un
caso particolare di un
tentativo su larga scala di rimuovere ogni traccia delle migliaia
di civili,
secondo quanto si asserisce,
ammazzati dalle truppe di Milosevic in Kosovo.
I membri del Partito Socialista di Milosevic hanno criticato le
affermazioni
della Polizia come
''orribile disinformazione lanciata in modo deliberato'' in
concomitanza
con il
dibattito parlamentare sulla legge di collaborazione con il
Tribunale dell'Aja.///
---
...OPPURE QUELLA DEI PRESTITI USA E' ANCH'ESSA UNA TRUFFA?
---
Data: 27/05/2001 01:23
Da: JaredI@... (Jared Israel.)
Oggetto: QUESTA CONFERENZA DEI DONATORI E' UN'ESCA PER I GONZI-
LA "RICOMPENSA" E' UNA RIUNIONE PER GENERARE UN FALLIMENTO!
<< ''A proposito, io mi riferisco alla tanto discussa corte
dell'Aja,''
Kostunica ha dichiarato.
''Noi abbiamo bisogno di un fondamento legale e di una formula
giudiziaria
che consenta
di regolare la nostra collaborazione con quel Tribunale?che
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nostra bussola
in una materia cos� controversa.''
Quindi � naturale che questa "corte" venga contrapposta ad una
alternativa
del tutto semplice :
Produrre le accuse e le condanne richieste, o i finanziamenti Usa
non arriveranno!
>>
NO NO NO NO NO NO!!!!!
Non esistono finanziamenti offerti n� dagli USA n� da altri!
Proprio
NULLA!
Chossudovsky ha spiegato tutto questo - tutto ci� � una
messinscena!
(consulta: http://emperors-clothes.com/articles/choss/eco.htm)
La "conferenza di donatori" risulta essere un convegno di
creditori,
simile
a una riunione per una bancarotta.
Vi sono stati segnali di questo, che inoltre non sono mai stati
emessi sporadicamente,
per qualche caso e in qualche tempo. Questo � successo di
continuo.
Essi progettano come vendere a se stessi, per quattro soldi,
tutte le industrie
della nazione bersaglio, in cambio dei dollari per pagare i
debiti,
(oltre 12 miliardi di $ nel caso della Yugoslavia - generalmente
caricati
di interessi
mentre le sanzioni erano ancora in corso e i creditori stavano
bombardando
e uccidendo!).
Quando i dollari saranno finiti, la nazione non possiede pi�
industrie,
ma sicuramente
ha un debito massiccio - che ora ha promesso di pagare!
Perch� non dovrebbe capitare alla Yugoslavia?
Questo � noto a Kostunica, a meno che egli non sia criminalmente
indifferente:
che far credere al popolo Yugoslavo che attualmente possa
ottenere qualsiasi
cosa
in cambio della consegna di Milosevic sia cosa da nulla, o non
una proditoria
menzogna.
La ricompensa � questa: la rovina della industria Yugoslava-
quelli OGNI
VOLTA
comprano a basso prezzo e chiudono quello che pu� risultare
competitivo,
cos� come
hanno acquistato la General Electric e chiuso la grande fabbrica
Light Bulb
in Ungheria.
Con estrema afflizione,
Jared Israel.
Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova
---
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05. Jun 2001 16:55 (GMT+01:00)
Stavovi
Spor oko Haga
Pise: Kosta Cavoski
Jedno ozbiljno drzavno pitanje preti da uzdrma, a mozda i razbije,
vladajucu koaliciju u Saveznoj vladi i Skupstini. Rec je, naravno, o vec
mesecima sastavljanom i predlaganom zakonu o saradnji SRJ s Medunarodnim
krivicnim sudom. A spor je u sledecem: dok DOS uporno zahteva da se
donese samo savezni zakon, Socijalisticka narodna partija Crne Gore
predlaze da se donese samo okvirni zakon u materiji koja predstavlja
saveznu nadleznost, a da potom republike donesu svoje zakone u materiji
koja je njihova rezidualna nadleznost.
Sa ustavnopravnog stanovista, crnogorski politicari su ovog puta u
pravu. Prema Ustavu SRJ i vazecem zakonodavstvu, krivicno-pravna
materija je tako podeljena da su postupak pred sudovima, odgovornost i
sankcija za povredu sloboda i prava i saveznih zakona u saveznoj
nadleznosti, dok je preostala materija krivicnog prava u republickoj
nadleznosti. A kad je u pitanju eventualno izrucenje optuzenih Haskom
sudu, treba posebno istaci da su materija izvrsenja krivicnih sankcija i
postupak za davanje uslovnog otpusta u iskljucivoj republickoj
nadleznosti.
Kako se, pak, eventualnim izrucenjem bilo kog optuzenog Haskom sudu
ustupa i izvrsenje izrecene kazne i njeno eventualno smanjenje davanjem
uslovnog otpusta (kao u slucaju Drazena Erdemovica, kome je oprostena
jedna petina kazne), time bi se tom sudu ustupila ne samo savezna nego i
rezidualna republicka nadleznost u materiji krivicnog prava. A to se
ocigledno ne moze uciniti bez izricitog pristanka obeju republika.
Otuda je zahtev SNP da se, pored saveznog, donesu i odgovarajuci
republicki zakoni u materiji saradnje s Haskim sudom, i te kako opravdan
i na saveznom Ustavu zasnovan.
Pored ustavne, ovaj spor oko Haga ima i mnogo vazniju politicku
dimenziju. Kad SNP zahteva da i crnogorska skupstina donese svoj zakon o
saradnji s Haskim sudom, ona zeli da Mila Dukanovica i njegove glavare
istera na cistinu. Oni vec odavno tvrde da ce rado saradivati s Haskim
sudom i izruciti svakog optuzenog crnogorskog drzavljanina, a da dosad
nisu uhapsili a kamoli izrucili nijednog optuzenog. A to jos nisu cinili
ne zato sto nisu hteli, nego zbog toga sto nisu smeli.
Drugim recima, SNP pokusava da pred crnogorskom javnoscu na Mila
Dukanovica prevali odgovornost za sramno izrucivanje vlastitih gradana,
dok bi Dukanovic zeleo da to cini Savezna vlada, kako bi kasnije mogao
da je optuzi da izrucivanjem crnogorskih drzavljana narusava crnogorsku
drzavnost i suverenost.
U Srbiji je potpuno obrnuto. Kad Zoran Dindic i Vladan Batic zahtevaju
da se iskljucivo donosi savezni zakon o saradnji s Haskim sudom, iako
dobro znaju da su materija izvrsenja sankcija i uslovni otpust u
republickoj nadleznosti, oni to cine da bi omrazenost, koja ce snaci
svakoga ko potpise odluku o izrucenju vlastitih drzavljana, unapred
skinuli sa sebe i prevalili na Vojislava Kostunicu i druge celnike u
saveznom vrhu. Zato Dindic onako cinicno veli da ce se, prilikom
donosenja ovog zakona, i on licno i ceo DOS svrstati iza predsednika
Kostunice, da bi odbranili njegov kredibilitet.
Zaboravio je samo da objasni kako su on i Dusan Mihajlovic mogli da, bez
ikakve sudske odluke za samo sat i po od trenutka hapsenja izruce Hagu
nesrecnog dr Milomira Stakica, a da predsednika Kostunicu nisu ni
obavestili, a kamoli pitali za savet i odobrenje.
Posredi je, dakle, sledeca Dindiceva nimalo naivna igra: da pred mocnim
stranim ciniocima sebe predstavi kao coveka koji sve konce drzi u svojim
rukama i kome, kao "kooperativnom", iskljucivo treba davati obecanu
pomoc, a da se u isti mah odijum za sramni zakon i jos poganije
izrucenje vlastitih drzavljana prevali na Vojislava Kostunicu.
---
> http://www.lalkar.org/
Yugoslavia - Milosevic's arrest is an attempt
at legitimising NATO's criminal war
Step by step, the imperialists appear to be very close to realising
their goal
of breaking up the Federal Republic of Yugoslavia (FRY) and dominating,
militarily and economically, its constituent parts. As Nato's criminal
war,
with its 78 days of ceaseless bombardment and 36,000 sorties, had not
been
able to dislodge the Milosevic regime, which had become a symbol of
Yugoslav national resistance to the diktat of war-mongering NATO
imperialism, led by US imperialism, the most urgent task facing the
latter
was to somehow get rid of that regime. Without the accomplishment of
this
task, without the replacement of Milosevic regime by a regime of
outright
traitors prepared to sell their country in return for paltry sums of
dollars
and act as servile lackeys to the imperialist powers, NATO would have
nothing to show for its genocidal war.
Ousting of the Milosevic regime
The first hurdle in the attainment of NATO's goal was crossed when on
October 5, 2000, imperialism succeeded, through a mixture of
ballot-rigging and bribery, thuggery and intimidation, media blitz and
vast
infusion of dollars, in replacing Milosevic with Kostunica as the
president
of the FRY (see LALKAR, Nov-Dec 2000). The US authorities have
admitted to bankrolling the then Yugoslav opposition to the tune of $120
million, in addition to the �6 million given by Germany, not to speak of
the
unaccounted suitcases full of dollars handed over at the border. To
realise
the scale of these sums, one must remember that George W. Bush and Al
Gore raised $177 million and $126 million respectively for their
presidential campaigns. Considering that Yugoslavia's population is a
mere
4% of that of the US, and taking into account the difference in per
capita
income in these two countries, the sums handed over by the US are,
according to one well-informed source, "comparable � to a $30 billion
donation from a foreign enemy to a US presidential candidate" (Sara
Flounders, Workers World, 12 Oct. 2000). Even that colossal sum was not
enough by itself; it had to be supplemented with intimidation, threats
and a
ceaseless media campaign - and finally the storming of the institutions
of
the regime, including parliament and the television, by the most
rabidly-reactionary goons hired by imperialism.
Why arrest and indict Milosevic?
The removal of Milosevic as President was, however, not sufficient, as
long
as Milosevic's Socialist Party of Serbia (SPS) continued to have a
majority
in the Serbian Parliament, for that is where the real power lay, for it
is the
Serbian Government which controls the police, judiciary, media and
taxation. It was only after the victory of DOS - the 18-party
reactionary
alliance of the puppets of imperialism - in the elections to the Serbian
Parliament on 23 Dec 2000 that Yugoslav agents of US imperialism, led by
Zoran Djindjic, truly succeeded in getting their hands on the levers of
power
and got on with the job of purging the judiciary, the police, the armed
forces, industrial enterprises and the civil service, of the members of
the old
regime or anyone harbouring sympathy with that regime or hostility to
the
NATO warmongers.
The aim of imperialism for quite some time has been not only to oust the
Milosevic regime, but to bring the leading representatives of that
regime for
trial before the so-called International Criminal Tribunal (ICT) - a
Kangaroo Court set up, and paid for, by NATO. The purpose of this trial
is
two-fold. First, to serve as a warning to leaders of other small nations
as to
the dire consequences of their resistance to imperialist demands,
however
outrageous and unreasonable such demands be. Second, to legitimise
NATO's criminal war against the people of Yugoslavia by putting on trial
the leaders of the very country which was the victim of NATO's
aggression.
Nothing less will do. And the contemptible leaders of DOS are willing to
oblige.
Not surprisingly, then, no sooner had the DOS won the Serbian
parliamentary election (with the help of imperialist funds, media
intervention on a massive scale and threats of continued sanctions
unless the
SPS were voted out), than its leaders announced plans to launch an
investigation with the purpose of forcing Milosevic and his close
associates
to stand trial. Milosevic must answer "for all the terrible things he
has done
- starting from corruption, crime, election fraud and ordering murders",
said Zoran Djindjic as he and his reactionary cohorts toasted their
electoral
triumph.
Arresting Milosevic and putting him on trial was a somewhat tricky
affair,
for not only does he command strong support among significant sections
of
the Yugoslav population but, in addition, such a course of action on the
part
of the new government would be seen by the Yugoslavs at large for what
it
really is, namely, a dirty hangman's job by DOS at the behest of US
imperialism - a job to appease the very blood-thirsty criminals who
waged
a genocidal war of aggression against the innocent Yugoslav people and
subjected Yugoslavia to the worst bombardment in Europe since the end of
the Second World War. To get over this difficulty the imperialist, as
well as
the Yugoslav media (the latter now controlled by DOS ) went into
overdrive, spewing out day in and day out, material about the alleged
corruption and crimes of the ousted Milosevic regime. In addition, to
put
further pressure (not that they needed any) on the Yugoslav authorities,
the
US Congress set 31st March as the deadline by which the US
administration
was required to judge whether Belgrade was co-operating or not with the
War Crimes Tribunal.
Surprise, surprise. Just by pure coincidence, hours before this deadline
expired on the midnight of 31st March, Milosevic was arrested by a posse
of
gun-toting gangsters wearing masks. The following Monday morning, the
Financial Times, one of the most important organs of British finance
capital, reported with shameless satisfaction that by arresting and
putting
behind bars Mr Milosevic, "Serbia's new rulers have taken a big new step
towards their country's political and economic rehabilitation". (1st
April
2001).
Imperialism welcomes Milosevic's arrest
The Financial Times went on to say that although the US and the EU still
insist on Milosevic being handed over to Nato's Kangaroo Court (Lalkar's
description - not the FT's), they were likely "� to accept that in
detaining
Mr Milosevic, albeit on charges of abuse of power and financial
wrongdoing, Belgrade has done enough to secure further support".
The same issue of the Financial Times reported Javier Solana, that
disgusting Spanish Social Democrat and war criminal, as greeting the
news
of Milosevic's arrest thus: "Serbia and Yugoslavia have taken today
another
step towards the consolidation of democracy and the rule of law".
The execrable Tony Blairs, Robin Cooks and other war criminals too have
greeted Milosevic's arrest with similar glee. So as not to lag behind,
Kofi
Annan, nominally the UN Secretary General, commented on Milosevic's
arrest in these unctuous terms: "The arrest of Slobodan Milosevic is an
important step in the process of healing after the tragic events in the
Balkans since 1991" (reported in the Financial Times, 2/4/01).
Considering
that his job as the Secretary General is to safeguard the UN Charter,
knowing as he must do that NATO activities aimed at the break-up of
Yugoslavia throughout the 1990s, and culminating in Nato's criminal war
against Yugoslavia, were in violation of international law in general
and the
UN Charter in particular, Kofi Annan's above statement, which blames the
victim for Nato's crimes, is truly breathtaking in it shamelessness and
audacity. No wonder the UN these days is rightly held in contempt and
regarded as the colonial office of imperialism, with the Annans of this
world doing imperialism's dirty work in return for large salaries and
prancing about on the international arena. Their wallets stuffed with
dollars,
they dare not defend the truth.
Corruption charges
The present Belgrade regime has charged Milosevic with corruption, when
in fact the money diverted from federal customs was spent on supporting
the Bosnian Serb Republic Army and the Croatian Serb Republic Army, at
a time when both these armies were under attack from imperialism. "Those
expenditures", as Milosevic has correctly stated, "could not, for
reasons of
state secrecy, be presented in the budget". Further, as Yugoslavia was
subjected to draconian UN sanctions from May 1992 (at the start of the
war
in Bosnia) until the Dayton accords in mid-1996, money was spent on oil
imports and other sanctions busting transactions. The UN, EU and NATO
members then imposed a second round of sanctions in 1998, in connection
with the Kosovo conflict, which lasted until after the removal of Mr
Milosevic from the presidency on 5th October last year. Lastly, money
was
spent on funding state pensions, medicines, hospital equipment and
subsidising state industries and enterprises. Undoubtedly some
unscrupulous
individuals may have made small fortunes out of the troubles through
which
the Yugoslav republic had to negotiate its way, but it hardly points to
corruption on the part of Milosevic - especially considering that the
regime
had one or two rather urgent problems to attend to, namely, how to deal
with the US-led aggression against its country, which imperialism was
determined to break up and, sadly, succeeded in breaking up. In view of
this,
it is not unreasonable of Milosevic to say: "I don't mind any
investigation of
any aspect of my life, but it bothers me to be treated as a criminal for
what I
have done for my state" (quoted in Financial Times, 5/4/1).
Colossal economic problems
The new rulers of Yugoslavia confront devastating economic problems.
Thanks to imperialist sanctions over the past decade, the per capita
income
in Serbia has fallen from $3,000 (�2,140) annually to about $1,300. The
cumulative loss of production of the same period and destruction wrought
by NATO bombing runs into more than $100 billion. The country has a
huge debt of $1,218 billion, owed mostly to the creditors belonging to
the
Paris and London clubs, which needs to be re-negotiated. Production
needs
to be organised in earnest for the population, persuaded as it has been
to
have high expectations, will not brook delay. The regime is under
extreme
pressure from imperialism to press ahead with market-oriented reforms -
a
massive programme of privatisation, price and labour deregulation and
closure of unprofitable plants. To undertake this risky programme, which
is
sure to provoke widespread strikes and social unrest, the new regime
needs
imperialist financial help, which it will not get without first
subjecting Mr
Milosevic to a show trial in Belgrade, but only as a prelude to handing
him
over to Nato's Kangaroo Court at the Hague - the ICTY. Not without
reason, the Financial Times of 2nd April observed that "� Belgrade's
negotiating path will probably be easier in each case now that the
former
President is in jail" (FT, 2/4/1, Serb rules hope arrest will secure
support).
Since the removal of Milosevic, Yugoslavia has received $250 million
from
imperialist quarters. The new regime estimates that it needs a further
$600
million to get through 2001. Its hope is that the arrest of Mr Milosevic
will
speed up the disbursement of these funds. In view of the fact that a
tiny
group of imperialist countries, led by US imperialism, have inflicted
upwards of $100 billion of damage on Yugoslavia, what despicable
flunkeys
must the new regime be composed of that they are prepared to cringe
before, and sell their country to, imperialism for paltry sums of money!
Criminals trying their victims
If Mr Milosevic and his close associates are handed over to Nato's
Court, as
appears increasingly likely at the moment, it will be a case of the
criminal
trying the victim of his crime and a total travesty of justice as
understood by
any reasonable person. It is the leaders of NATO who should be tried by
a
Nuremberg-style tribunal for war crimes, for it is they who broke up the
Federal Republic of Yugoslavia, helped the Croatian regime in the
latter's
successful ethnic cleansing and massacre of Serbs. It is they who,
during the
1999 war against Yugoslavia, killed 2,000 civilians and wounded another
7,000. It is they who devastated the Yugoslav economy with the
destruction
of 82 bridges and 422 educational establishments, including schools and
universities; 48 health institutions, including hospitals; power
stations, oil
facilities and other infrastructure facilities. It is they who bombed 74
television transmission and relay facilities, including the television
station
in Belgrade, which caused such an uproar even in the imperialist
countries,
and which the thoroughly unscrupulous (don't laugh) Development
Secretary (should be called the secretary for death and destruction),
among
others of this corrupt government, had the temerity to describe as a
"legitimate target". Serbian television's only sin was that it broadcast
a film
of the NATO massacre of refugees the week prior to being itself bombed
by
the same 'humanitarian' outfit. It is they - the leaders of NATO, both
civilian and military - who, when the bombardment ended, left behind 2.5
million people in Yugoslavia without the barest means of subsistence.
Instead, those who led the resistance to Nato's barbarism will be hauled
before a tribunal (which is neither international, nor tries criminals
nor
dispenses justice) in which NATO acts as prosecutor, judge and jury.
The nature of the Hague Tribunal
There is no international treaty establishing this tribunal, which
substitutes
private justice in place of public justice. It was set up by a
resolution of the
Security Council of the UN - in complete violation of the UN Charter,
one
of whose fundamental principles is the sovereignty of nations. Former US
Secretary of State, Madeleine Albright - the same who in answer to a
question as to whether it was correct to maintain sanctions against Iraq
even
if they had killed 1.5 million innocent Iraqis, replies: "It was well
worth it"
- was the mother of this tribunal and Bill Clinton (another
'humanitarian'
of Yugoslav, Iraq and Sudan notoriety) was the father. Its funding comes
from the US government, US monopolist corporations, NGOs linked with
the Soros Foundation of American billionaire financier George Soros, the
Carnegie Foundation, the Rockefeller Foundation. The tribunal also
receives
assistance from the Coalition For International Justice (CIJ), funded
and
founded by George Soros' Open Society Institute, and from CEELI (Central
and East European Law Institute) formed by the American Bar Association
and lawyers with close connections to the US administration. CEELI was
formed to further the cause of the replacement of socialist legal
systems
with capitalist legal systems. There is no scope for taking real war
criminals
- the Clintons, Albrights, Wesley Clarkes, Blairs, Cooks, Robertsons,
Schro?ders, Chiracs, D'Alenias and Solanas - to this tribunal. In fact
the
governments of the imperialist countries (sorry, the international
community) vehemently oppose the establishment of a real permanent
International War Crimes Tribunal with jurisdiction to try war
criminals,
not only from small and weak nations, but also to try the leaders of the
blood-sucking imperialist fraternity (beg your pardon, leaders of
Western
democracies).
At the Hague, the NATO Kangaroo Court judges play an active part in
laying charges; there is no provision for bail; the accused is denied
the
presumption of innocence until proved guilty, denied trial by jury,
denied a
counsel of his/her choice; further, under its rules witnesses are
allowed to
maintain their anonymity; the accused can be kept in detention for up to
90
days, and all confessions by the accused - made even during such a
prolonged period of incarceration - are presumed to have been made
freely
and voluntarily.
In the words of Christopher Black, from whose article the information in
the preceding two paragraphs is drawn, "No citizen of any country in the
world would consider themselves fairly tried before a court that was
paid
for, staffed and assisted by private citizens or corporations which had
a
direct stake in the outcome of the trial and who were, themselves, in
practical terms, immune from that court. It is a well established
principle of
law that a party in a legal action, whether civil or criminal, is
entitled to
ask for the removal of any judge sitting on the case when there exists a
reasonable apprehension of bias. In this instance, a compelling argument
can be made that the bias is not only apprehended, it is real, that it
is not of
one judge but of the entire tribunal, that this is not a judicial body
worthy of
international respect but a kangaroo court, a bogus court, with a
political
purpose serving very powerful and identifiable masters. To be consistent
with my thesis I will go further and say that as a political instrument
designed to violate, to destroy, the integrity and sovereignty of a
country, its
creation is a crime against peace under the Nuremberg Principles.
Instead
of resolving conflict as it claims, it is used to justify conflict,
instead of
creating peace, it is used to justify war and therefore is an instrument
of
war" ('An Impartial Tribunal? Really?' from www.Swans. com, and
reproduced in Yugoslavia and the Politics of Intervention, a pamphlet
published by the NW region of the Socialist Labour Party).
No evidence of Genocide
In any case, what will this tribunal find, which has not already been
discovered by a number of bodies, none of which can be suspected of
harbouring an iota of sympathy for the erstwhile Milosevic regime. All
the
horror stories spread by NATO governments in the period leading up to,
and
during, the war against Yugoslavia about the alleged genocide committed
by
the Yugoslav forces have been proved to be what they always were - lies
pure and simple, and the creation of the fertile imagination of the NATO
lying machine, doled out to the servile journalist fraternity employed
by the
imperialist media monopolies, who obediently spread these lies far and
wide. The ICTY's own investigators, eager to discover any evidence that
could be the basis of an indictment against Milosevic, found nothing,
with
all their special excavation equipment and forensic experts, when they
dug
up the Trebca lead and zinc mine near Mitrovica, which was supposed to
have been the site of a mass grave of 700 ethnic Albanians murdered by
the
Yugoslav forces. The FBI's investigations in June and August, 1999,
found
no mass graves; nor did a team of Spanish investigators. During the war,
Nato's propaganda machine splashed satellite images around the world of
what it claimed were mass graves in Pusto Selo - a place where the Serb
forces were alleged to have killed 106 men. Not a single body was
discovered at that site. No bodies, or traces of removal, were
discovered at
Izbica, where 150 ethnic Albanians were supposed to have been killed in
Mach 1999.
What was the war about?
In the end we must conclude that this war was not fought for reasons of
humanitarianism. It was fought for oil and to extend imperialist
hegemony
into the former Soviet republics. Yugoslavia was not only important in
itself but, also for the access that it gave to the oil-rich Black Sea
and
Caspian Sea territories and states. Nato's war against Yugoslavia was an
opening shot in its new strategy of intervening in the internal affairs
of
other countries on the pretext of defending "human rights" and
"democratic
values", that is, in the affairs of any country that resists imperialist
attempts
at exploitation and domination, for there is only one truly "human" and
"democratic" value in the lexicon of capitalist imperialism - the
exploitation of one human being by another and one nation by another
nation. Imperialism, emboldened by the collapse of the former Soviet
Union
and the East European socialist countries, its appetite whetted by the
dazzling prospect of gaining control of the vast territory of the
Peoples
Republic of China (PRC), with its more than a billion people, and
constantly driven by its incurable economic crisis to find new markets,
sources of raw materials and avenues of export of capital, is limbering
up
for new and unprecedentedly dangerous ventures. It wants to subjugate
Russia - hence the extension of NATO right up to the Russian borders and
the Nuclear Missile Defence programme, in violation of the
Anti-Ballistic
Missile treaty (ABM) of 1972 between the US and the former Soviet Union.
It wants to overwhelm the PRC - hence its enhanced military alliance
with
Japan and Taiwan (see the article on the US EP-3 spy plane incident
elsewhere in this issue). US imperialism wants to use NATO as an
instrument of aggression both in Europe and in Asia in order to gain
world
domination by trampling under foot the fundamental rules governing
conduct among independent and sovereign nations.
US imperialists will end up as the Nazis did
But US imperialism will never be able to achieve this aim anymore than
was the Hitlerite regime able to in the 30s and 40s of the last century.
By its
aggression, oppression and exploitation, Nazi Germany aroused the anger
and hostilities of peoples throughout the world, especially in Europe.
Its
conduct even forced other imperialist countries, who had built up Nazi
Germany not only for the suppression of the German proletariat, but also
as
a battering ram for destroying the Soviet Union and Soviet socialism, to
join the very state that they most hated - the USSR - in defeating and
smashing fascist Germany. What guarantee is there that the US will fare
any better? On the contrary, there is every indication that the same
fate
awaits US imperialism as was met by Nazi Germany. If the vanishing of
the
Soviet Union has emboldened US imperialism, it also brought into the
open
all the inter-imperialist contradictions that lay under the surface
prior to
the demise of the Soviet Union. No longer is European imperialism, or
Japanese for that matter, as compliant to the US as during earlier times
when the Soviet Union existed and was a force to be reckoned with, and
against which could be united all the imperialist gangsters. Gone are
the
days when the other imperialist powers accepted unquestioningly US
imperialism's ukase. By riding roughshod everywhere, US imperialism is
helping to intensify to an unprecedented degree all the contradictions
in the
world - between labour and capital, between imperialism and the
oppressed
peoples and countries (Middle East, Latin-America), between imperialism
and the socialist countries (China, DPRK, Cuba, etc.), between it and
other
imperialist countries.
Sure as the Nazis of yore, US imperialism is travelling at breakneck
speed
towards the buffers. The people in the world will give it and other
imperialisms a joyous burial. The proletariat in the imperialist
countries has
a bounden duty to give fraternal support to the peoples in the oppressed
countries in the latter's struggle for liberation from imperialist
oppression
and exploitation. It has a duty to fight for the disbandment of NATO, to
fight against foreign military bases and against all war-mongering and
war
preparations. It has, above all, a duty to fight for the overthrow of
imperialism, which has for too long drenched humanity in blood.
---
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