Informazione

Dear John (and other foreign correspondents), due to an
incredible amount of commitments, among other travels my
evidence in Derry, Northern Ireland, to the Inquiry on Bloody
Sunday, I don't have the time to translate this report on my
visit to Belgrade in mid-June. I hope you can manage. The
report provides an exhaustive report on the present
situation, the works of the International Committe for the
Defence of Slobodan Milosevic, the mass-rally on Saturday 16
June, the conditions of Slobodan Milosevic, the prospects for
his extradition to the The Hague Tribunal.

Cheers, Fulvio.

DA FULVIO GRIMALDI

Riunione a Belgrado del Comitato Internazionale di Difesa di
Slobodan Milosevic. Nuove iniziative e mobilitazioni del
Partito Socialista Serbo.

Situazione politica, sociale, economica in Jugoslavia al 20
giugno 2001

Tasso di disoccupazione 60%. Tasso d'inflazione dall'ottobre
scorso 85%, con un salto del 18% nell'ultimo mese. Lavorano a
tempo pieno, perlopiu' nell'edilizia, solo 850.000 operai.
L'industria lavora al 10% della sua capacita'. Quasi tutti i
salari arrivano con due, tre mesi di ritardo. Lo stipendio
medio e' di 100DM, sufficienti per comprare mezzo paio di
scarpe. Mancano spesso i generi di prima necessita'. Tagli
della corrente elettrica di sette ore ogni 24. La maggioranza
dei raccolti sono falliti per mancanza di fertilizzanti e
anticrittogamici e per la mancata bonifica dei campi
costellato di bombe a grappolo.Fame diffusa. Negli ultimi
due mesi le bollette di luce, gas, telefono sono aumentate
del 16%. Ai disoccupati arriva un sussidio di 13 DM. Sono
stati aboliti i buoni-cibo. Viene richiesto l'arretrato delle
bollette che, durante il governo di Milosevic non era stato
esatto. Il governo jugoslavo ha approvato un disegno di legge
per la cooperazione con il Tribunale dell'Aja che stenta a
passare in parlamento per l'opposizione del SNP (Partito
Socialista Montenegro), membro della coalizione DOS.
Djindjic, premier serbo, capo della DOS, rinnegato al
servizio della Germania prima e degli USA oggi, "ordinando"
al parlamento di approvare la legge, ha dichiarato che
l'alternativa sarebbe "il disastro", cioe' la negazione dei
prestiti-capestro dei club di Londra e Parigi, del FMI e di
altri creditori. Kostunica ha dato il suo assenso alla
modifica della costituzione determinata da questa legge. Si
cerca di evitare la necessita' di modificare la Costituzione
affermando che essa vieta l'estradizione di cittadini
jugoslavi a stati stranieri, non a organizzazioni o organismi
(che al tempo della redazione della costituzione ovviamente
non esistevano). Nell'ipotesi peggiore, il permier serbo
Djindjic ipotizza la dissoluzione del governo federale e,
dunque della federazione. La costituzione verrebbe cosi'
abolita e l'ostacolo superato. La Serbia, separata dal
Montenegro, come auspicano gli USA, potrebbe da sola decidere
l'estradizione. In Bulgaria, ci ha detto il prof. Velko
Valkanov, copresidente del Comitato, parlamentare bulgaro e
presidente dell'Unione antifascista bulgara, si sta
costruendo una prigione che dovrebbe ospitare coloro che, su
ordine del Tribunale dell'Aja, si riuscira' ad arrestare e
condannare.

Per superare questo impasse e premere sugli oppositori e
dubbiosi e' in questi giorni a Belgrado la procuratrice
dell'Aja, Carla del Ponte. Putin, durante una breve visita a
Belgrado domenica scorsa, non si e' pronunciato
sull'estradizione di Milosevic e sul Tribunale dell'Aja (di
cui, del resto Mosca ha gia' chiesto lo scioglimento per
evidente illegalita' e parzialita'), ma ha nuovamente
condannato i bombardamenti Nato e la protezione fornita dalla
KFOR ai pulitori etnici albanesi in Kosovo, ora all'opera in
Macedonia. A luglio si svolgera' la Conferenza dei "donatori"
che dovrebbe prendere in esame una ricostruzione jugoslava
oggi totalmente ferma dopo che durante il precedente governo,
in un solo anno, la Jugoslavia aveva ricostruito oltre meta'
delle sue infrastrutture in pieno regime di sanzioni.

Finora alla Jugoslavia il FMI ha concesso un prestito di 150
milioni di dollari. Questo e' servito per ripagare un
prestito ottenuto da banche svizzere e norvegesi, a sua volta
erogato perche' la Jugoslavia potesse ripagare un debito di
tale ammontare allo stesso FMI.

Continuano le partite di giro chiamate "aiuti".
Implicitamente si preme per la totale subordinazione di
Belgrado all'Aja, per la consegna di Milosevic e per il
rapido avvio delle privatizzazioni di tutte le maggiori
industrie dello Stato. Condizione per i prestiti: che i
lavori di ricostruzione siano affidate a imprese straniere e
che le aziende dismesse siano cedute a prezzi infimi alle
multinazionali. Queste, se competitive nei confronti di
aziende occidentali, verranno chiuse. E' successo, tra tanti
altri esempi, alla Light Bulb, grande fabbrica elettrica di
stato ungherese, acquistata per pochi soldi dalla General
Electric americana. La stessa ricetta shock inflitta, con i
noti risultati, a Polonia, Ucraina, Bulgaria, Romania, ecc.

In tutto il paese si susseguono scioperi, perlopiu' nel
settore del pubblico impiego, mentre le maggiori fabbriche, a
partire dalla Zastava, pur in buona parte ricostruite sotto
il precedente governo, sono ferme e sono in corso trattative
per la vendita. Gli operai ricevono 13 DM al mese e devono,
per sopravvivere, arrangiarsi facendo i braccianti nelle
aziende agricole dei dintorni.

Tre milioni su dieci sono oggi sotto il livello della
poverta' e non riescono a sfamarsi. Ignote, perche' celate
dal governo, nonostante organismi indipendenti ed enti locali
abbiano fatto ricerche che hanno prodotto risultati
drammatici, le condizioni di una popolazione tutta
contaminata dall'inquinamento chimico e radioattivo prodotto
dai bombardamenti.

L'istituto d'igiene del lavoro a Pancevo (120.000 abitanti)
ha registrato 8000 nuovi casi di cancro dalla fine dei
bombardamenti, solo tra la popolazione femminile. Dati
analoghi sono diffusi, ma non pubblicizzati dai media e dalle
istituzioni, da organismi sanitari e scientifici di varie
citta'. Assolutamente nulla viene fatto perche' la
popolazione sia informata o curata. Dall'estero non sono
arrivati neppure gli apparecchi di misurazione delle
contaminazioni da tempo richieste dai laboratori jugoslavi.
Dopo i primi due provvedimenti legislativi presi dal governo
al suo insediamento - amnistia e restituzione dei beni
all'ex-re di Jugoslavia e amnistia, su ordine Nato, dei
terroristi albanesi processati e condannati, accompagnata
dall'arresto di Milosevic e di 250 dirigenti e militanti del
Partito Socialista - viene ora avviata la privatizzazione dei
servizi pubblici, gia' prevista dal programma elettorale di
Kostunica e a me da lui confermata in un'intervista, a
partire da istruzione e sanita'. Le rette universitarie sono
state quadruplicate (per Giurisprudenza da 300 a 1200 DM, ed
e' la retta piu' bassa) e per le scuole superiori e' stata
introdotta una "partecipazione" finanziaria delle famiglie.
La Jugoslavia, come Iraq, Cuba, Vietnam e altri stati vittime
di aggressioni USA o Nato, garantiva l'assoluta gratuiticita'
di pubblica istruzione e sanita' a ogni grado e livello.
Nelle presenti condizioni del paese, questi costi
significheranno l'espulsione dal sistema sanitario e
scolastico superiore di almeno il 50% della popolazione.

Dopo quasi tre mesi di detenzione, prolungata due volte oltre
i tempi stabiliti, e' terminata l'inchiesta che avrebbe
dovuto appurare le responsabilita' di Slobodan Milosevic per
quanto attiene a "abusi di potere". Specificamente gli era
stato imputato di aver ordinato a un ministro e al direttore
delle dogane di stornare fondi verso destinazioni ignote.
Dopo aver ascoltato centinaia di testimoni, gli inquirenti
non sono riusciti a trovare una sola prova a carico di
Milosevic. E' probabile che ora, su suggerimento di Carla del
Ponte, verranno sollevate nuove accuse, anche se, per legge,
l'ex-presidente dovrebbe essere scarcerato. Lo stesso giudice
inquirente e il presidente del Tribunale hanno confessato
all'avvocato Christopher Black (titolare del piu' grande
studio legale canadese e membro del Comitato Internazionale
di Difesa di Milosevic) che non vedono piu' motivi per tenere
in prigione Milosevic e, in privato, hanno ammesso che lo
scarcererebbero se non fossero a rischio le loro future
carriere e, forse, qualcos'altro.

Il Comitato Internazionale di Difesa di Slobodan Milosevic si
e' recato in carcere ed ha incontrato l'ex-presidente. Erano
presenti due militari che hanno preteso la traduzione della
conversazione svoltasi in inglese. Milosevic e' apparso in
buona forma, soprattutto psichica e, all'apparenza, anche
fisica. Se ne poteva constatare un'irritazione cutanea tra
fronte e naso, dovuta secondi i medici alla tensione
psicologica. Soprattutto si e' mostrato combattivo e
estremamente determinato a proseguire la lotta contro la
persecuzione giudiziaria di cui e' vittima, al pari di tutto
il paese. Milosevic si rende perfettamente conto che
l'accanimento giudiziario contro di lui e l'eventuale
estradizione all'Aja puntano alla distruzione definitiva di
una sovranita' anche solo formale dello stato jugoslavo e,
nell'immediato, a responsabilizzare l'intero popolo serbo,
che lo aveva eletto per ben tre volte, per i crimini commessi
dalla Nato. E' probabile che si vorra' arrivare non solo alla
rinuncia da parte jugoslava di ogni risarcimento di danni di
guerra, ha detto Milosevic, ma addirittura alla richiesta a
Belgrado di pagare ai paesi Nato i costi delle distruzioni e
delle operazioni. Cosi' fu fatto col Vietnam quando gli USA;
con il ricatto di un embargo genocida, pretesero dal Vietnam
di pagargli anche le spese incorse dal governo fantoccio di
Saigon per armarsi contro il proprio paese.

Quanto allo stato di salute di Milosevic e al trattamento
riservatogli, l'ex-presidente ci ha detto di aver fermamente
respinto una recente offerta dei suoi carcerieri di curarlo
per via intravenosa. Ci si rende facilmente conto,
nell'Italia dei caffe' al cianuro, cosa questo potrebbe
comportare. Le patologie di Milosevic mi sono state
illustrate dalla squadra di legali (10 studi con 50 avvocati,
tutti volontari) che assistono l'ex-presidente (e tuttora
presidente del Partito Socialista Serbo), capeggiati dal
principe del Foro Toma Fila. Secondo Fila, si cerca di
uccidere il detenuto per superare lo scoglio
dell'estradizione ostacolata. Milosevic ha subito un infarto
(ischemia acuta) a meta' maggio e soffre di forte
ipertensione, probabilmente causata dallo stress, del quale
danno indicazione anche da una forma di dermatite rilevate
sul suo viso. Dopo una lunga discussione tra Milosevic e i
suoi carcerieri, l'ex-presidente e' stato portato
all'Ospedale Militare, attrezzato con un reparto cardiaco
altamente specializzato, da lui preferito all'infida clinica
privata che gli volevano imporre. L'ECG e' risultato
fortemente alterato e, dopo una coronarografia, anziche'
essere ricoverato in animazione, come richiesto dai sanitari,
e' stato subito ricondotto in prigione. Nelle sue condizioni
un nuovo, fatale infarto e' altamente probabile. Questa
diagnosi e' stata firmata da 19 medici indipendenti, insieme
a un appello all'OSCE per il ricovero immediato di Milosevic
, in clinica o nella sua abitazione. Contro il presunto
pericolo di fuga (quello di influenzare i testimoni e' stato
superato dalla deposizione di tutti i testimoni convocati),
gli avvocati di Milosevic hanno offerto come cauzione la sua
residenza. Al Tribunale non e' bastato. Non sono bastate
neppure le abitazioni e i patrimoni di tutti i dirigenti e di
molti militanti del PSS offerti in cauzione.

L'ICDSM (Comitato Internazionale di Difesa di Slobodan
Milosevic) si e' riunito nei giorni 16, 17 e 18 giugno e, al
termine, ha denunciato in una conferenza stampa le violazioni
giuridiche e il degrado politico e morale impliciti nelle
manovre per l'estradizione di Milosevic e di molti altri
dirigenti serbi, le violazioni delle norme sanitarie a sua
protezione, la continua repressione e persecuzione esercitata
dal governo e dalle sue bande di teppisti nei confronti di
esponenti del precedente assetto istituzionale e di centinaia
di semplici funzionari e dirigenti d'impresa senza qualifica
politica, ma le cui posizioni sono ambite da esponenti DOS,
nonche' le procedure di strangolamento messe in atto dalle
istituzioni finanziarie internazionali per distruggere del
tutto l'economia jugoslava.

L'ICDSM e' stato fondato a Berlino, il 24 marzo scorso,
durante il primo Forum Europeo della Pace. I suoi esponenti
provengono da 20 paesi e sostegno alle sue attivita' e' stato
offerto da 600 personalita' accademiche, politiche, culturali
e giuridiche di oltre 30 paesi, tra i quali nomi prestigiosi
come il commediografo britannico Harold Pinter, 98 deputati
su 130 della Camera Alta russa, William Spring presidente di
"Cristiani contro la Nato" (Londra), il poeta greco Georgios
Kakudilis, i dirigenti del Partito Comunista e del Partito
dei contadini ucraini, dirigenti dell'International Action
Center (N.Y.) di Ramsey Clark. E'presieduto da Ramsey Clark e
Velko Valkanov (parlamentare bulgaro, presidente dell'Unione
Antifascista). Vicepresidenti sono Fulvio Grimaldi (Tribunale
Ramsey Clark, Italia e PRC), Jared Israel (giornalista USA),
Sergei Dovgan (Presidente del Partito dei Contadini di
Ucraina), Liana Kaneli (deputato indipendente per il Partito
Comunista Greco).

Al termine dei lavori che, visto che tutte le sedi nazionali
e molte locali sono state sottratte al PSS, si sono svolti
nella sede cittadina del Partito Socialista Serbo
(interamente rinnovato e ringiovanito nella direzione,
presidente ad interim l'ex-ministro degli esteri Zivadin
Jovanovic, con l'esclusione spontanea o forzata di tutti gli
elementi opportunisti), un edificio parzialmente restaurato
dopoche' i teppisti del golpe lo avevano demolito,
saccheggiato e incendiato, sono stati diffusi alcuni
documenti. Uno di questi riassume le conclusioni di
Christopher Black, responsabile del team di giuristi
internazionali che controllano la procedura messa in atto a
Belgrado (e nel quale sarebbe auspicabile ed urgente che
entrassero altri avvocati stranieri con possibilita' di
recarsi per brevi periodi a Belgrado). Black, incontrati i
magistrati inquirenti e i legali di Milosevic, ribadisce che
non vi e' piu' nessun elemento che possa giustificare la
continuata detenzione del prigioniero. L'avvocato canadese ha
sottolineato il carattere tutto politico di quanto viene
inflitto a Milosevic, motivato:

1) dalla sua decennale resistenza alla Nato e ai diktat
imperialistici;

2) dalla sua posizione di presidente del PSS, unico partito
di opposizione in Serbia e nella Federazione;

3) dal diktat USA la cui data ultimativa per l'arresto, 31
marzo, e' stata disciplinatamente osservata dai quisling di
Belgrado;

4) dalle costanti pressioni del Tribunale dell'Aja, un
tribunale del tutto illegittimo perche' nominato dal
Consiglio di Sicurezza al quale la Carta del'ONU non
conferisce tale diritto, e non in base a un trattato
ratificato dai paesi interessati;

5) da USA, organismi finanziari internazionali e paesi
creditori che rinnovano il ricatto della negazione di
prestiti e intanto mantengono in vigore le sanzioni del 1993
e del 1999;

6) dalla necessita' di distruggere, eliminando il massimo
punto di riferimento, tutte le forze jugoslave che difendono
la sovranita' nazionale.

Black ha poi denunciato il carattere illegittimo poiche'
retroattivo di un eventuale provvedimento legislativo per
l'estradizione e ha rivelato particolari relativi all'arresto
di Milosevic (che non ha mai voluto sottrarsi fuggendo, pur
consapevole di quanto si stava per verificare)il 31 marzo
scorso, poche ore dopo il mio lungo colloquio con lui. Il
primo tentativo di arresto e' stato compiuto da una banda di
uomini mascherati che sono stati respinti dalle guardie e
dalla folla che circondava la residenza. Si voleva effettuare
un rapimento, come gia' successo per dirigenti serbi nella
Repubblica Serpska. Nelle vicinanze della residenza era
pronto un elicottero che avrebbe dovuto trasportare
l'ex-presidente all'appuntamento con gli scherani dell'Aja.
Fallito questo tentativo, nelle trattative successive e'
entrato Kostunica (assente dal paese al momento del tentato
sequestro), che ha accettato la consegna di Milosevic a
reparti ufficiali di polizia, alla presenza dei suoi amici
politici. Le armi trovate nella residenza di Milosevic
appartenevano al reparto dell'Esercito ufficialmente
incaricato della sua protezione. Infine, Black ha ribadito
che, dopo centinaia di interrogatori, non una sola prova e'
emersa che giustificasse l'accusa di "abuso di potere". In
compenso il viceministro della giustizia, Sarkic, non ha
esitato a rivelarci le sue motivazioni personali: "Anni fa,
ero magistrato, Milosevic mi sospese per 4 mesi dalla
professione . Capirete che non ho gradito e che questo pesa.
Eppoi non ho simpatie per socialisti e comunisti. Molti di
noi vorrebbero vederli tutti appesi a un lampione. Cio' non
toglie che, dal punto di vista giuridico, non vi e' al
momento alcun motivo per temere Milosevic in carcere." I
magistrati inquirenti lavorano in questa atmosfera. Uno di
loro ha candidamente ammesso: "Io voglio fare l'avvocato. Ma
qui, per fare quel mestiere, devi prima fare cinque anni il
magistrato. Se io non mi piego alle pressioni che mi vengono
dall'alto, posso dare l'addio al mio futuro professionale."

A cio' Toma Fida e gli altri legali del detenuto hanno
aggiunto la denuncia della montatura circa gli 85 corpi
ritrovati nel Danubio, chiusi in un camion che, su ordine di
Milosevic non suffragato da alcun documento o testimonianza,
sarebbe stato fatto sprofondare nel fiume nel 1999. La
scoperta sarebbe stata fatta da un subacqueo dilettante che
avrebbe scoperto il camion a una profondita' di 30 metri,
allorche' la visibilita' in quelle acque non supera un metro.
Quei corpi sarebbero stati poi seppelliti nella fossa comune
scoperta nelle vicinanze dell'aeroporto militare di Belgrado,
dove i media occidentali avrebbero denunciato la presenza di
ben 800 corpi, per poi tacersi del tutto. Il ricordo va a
Timisoara, dove al tempo della satanizzazione di Ceausescu,
la stampa mondiale "trovo'" 2000 "vittime del dittatore", che
risultarono poi corpi giustapposti, sottratti dall'obitorio e
da un vicino cimitero. Scopo evidente: riesumare la montatura
delle famigerate fosse comuni, nessuna delle quali, dopo aver
scavato in mezzo Kosovo, ha potuto essere trovata (tranne
una, con 136 corpi serbi). Il PSS chiede ora che sui corpi
ritrovati si effettui l'esame del DNA e lo si confronti con
quello dei famigliari di 1300 serbi scomparsi, nonche' dei
famigliari di albanesi denunciati come scomparsi. Si
ricordera' che la cifra ufficiale sulle vittime del Kosovo e'
di 3000, di cui 1300 serbi uccisi e altrettanti scomparsi.

Questo, dopo una guerra tra esercito e separatisti e 78
giorni di bombardamenti Nato. L'ICDSM ha anche redatto un
documento sugli avvenimenti in Macedonia, visti come la
continuazione dell'aggressione Nato ai Balcani con l'utilizzo
come fanteria delle bande terroristiche UCK, istigate ed
armate dagli USA e dalle sue agenzie militari, come lo sono
anche le forze armate macedoni. Lo scopo evidente e'
frammentare ulteriormente la regione per creare una serie di
mininarcostati, affidati al controllo militare USA (in netta
contraddizione con gli interessi europei) e alla criminalita'
organizzata albanese. Si ripete il modello Kosovo. Con
l'obiettivo della Grande Albania, inizialmente portata avanti
da Mussolini e Hitler con la cacciata di decine di migliaia
di serbi dal Kosovo, si utilizzano le bande UCK per
disintegrare la Macedonia con il pretesto dei diritti civili
da riconoscere alla minoranza (20%) albanese e che, peraltro,
in Macedonia sono largamente riconosciuti (come lo erano da
parte di Belgrado in Kosovo). E' iniziata la costruzione del
corridoio 8 in partenza dal Mar Nero in Bulgaria e che,
attraversata Serbia meridionale e Macedonia settentrionale,
deve arrivare sull'Adriatico in Albania. Un corridoio che
taglia fuori dai rifornimenti energetici l'Europa e di cui
gli USA vogliono garantirsi, attraverso lo smantellamento di
autorita' statali nazionali, l'assoluto controllo.

L'attacco alla Macedonia, in partenza dal Kosovo controllato
da 50.000 militari Nato e condotto con armi pesanti fornite
dagli USA, dimostra che nessuna subordinazione alla Nato
protegge un paese dal terrorismo grandalbanese organizzato
dalla Nato. Il governo macedone ha eseguito tutti gli ordini
della Nato. Ha accettato l'associazione alla Nato tramite la
"Partnership for Peace" (fase che precede l'ingresso vero e
proprio, cui anela anche Djindjic), ha accettato truppe Nato
sul proprio territorio, ha chiesto di entrare a far parte
dell'UE, ha consentito alla Nato di utilizzare il proprio
territorio per condurre attacchi contro l'amica Jugoslavia.

Tutto cio' dimostra che se uno stato cede anche una piccola
parte della propria sovranita' nazionale alla Nato, la Nato
presto o tardi se la prende tutta. La Nato non ha amici, solo
future vittime. Se ne accorgeranno anche le sue attuali
quinte colonne in Jugoslavia, la DOS (Opposizione Democratica
Serba, il caravanserraglio di 17 partitini perlopiu' etnici o
localistici, aggregati al Partito Democratico di Djindjic e
Kostunica) e Otpor.

Il responsabile del PSS per le relazioni internazionali,
Vladimir Krlsjanin, un comunista, si chiede il perche' di uno
sforzo cosi' immane della Nato e degli USA contro un piccolo
paese, di appena dieci milioni di abitanti, totalmente
inoffensivo. 100.000 truppe Nato concentrate in soli due anni
nei Balcani. La piu' grande base militare USA dal tempo del
Vietnam. Un impegno militare e finanziario quattro volte
superiore a quello della guerra del Golfo, dove si trattava
di eliminare una importante potenzia regionale che minacciava
gli interessi USA e israeliani. Una pletora di finte ONG, in
particolare italiane, che strombazzavano diritti femminili,
solidarismi, pacifismi, ambasciate di pace, e, finanziate da
George Soros, costituivano il bacino di raccolta per la banda
CIA Otpor, con in prima fila i centri sociali del Nord Est.
10.000 giovani reclutati in questo sottobosco di infiltrati e
sabotatori sono stati da Otpor avviati a corsi di formazione
insurrezionale a Sofia, Skopje, Budapest, Timisoara. Lo
ammettono - e se ne vantano - oggi gli stessi protagonisti di
quell'operazione cilena pianificata dagli USA per la
Jugoslavia. Vladimir si risponde: "L'episodio che ha visto
l'aggressione alla Jugoslavia fa parte di una guerra
complessiva, dai risvolti psicologici e sociali, oltreche'
militari ed economici. Altrimenti non si spiegherebbe la
messa in opera da parte dell' imperialismo di tutto il suo
enorme armamentario: USA, ONU, UE, Nato, OCSE.

La distruzione della Jugoslavia e del suo modello politico di
convivenza e relativa protezione sociale doveva essere prima
demonizzato e poi cannibalizzato. Noi eravamo un posto di
blocco sulla strada della globalizzazione all'insegna del
mercato e del profitto. Rappresentevamo un'alternativa, anche
orgogliosa e ostinata. Di questa politica Milosevic era il
simbolo, come la Nato e' il simbolo e la soluzione finale per
la globalizzazione capitalista. Bisognava dare un
avvertimento a popoli, stati e classi i quali ritengono di
opporsi a questo imperialismo genocida, che avanza sui corpi
di miliardi di affamati e narcotizzati. Bisognava lanciare
segnali anche a Russia e Cina, i temuti futuri rivali degli
USA in un mondo che potrebbe tornare multipolare e percio'
piu' equilibrato, sottratto all'arbitrio degli USA. Ricordi
il bombardamento dell' ambasciata cinese, inizio di una
sequela di provocazioni pesantissime contro quel grande
paese? Gli USA gia' temevano un ingresso di Pechino
nell'Organizzazione Mondiale del Commercio, con un netto
cambio di equilibri in quell'organismo che oggi regola scambi
ineguali e assassini, grazie alla funzione di guida che la
Cina potra' assumere per i paesi del Terzo Mondo, o comunque
contrari all'imperialismo USA. La pressione per la consegna
- o la morte - di Milosevic si spiega cosi': Devono mostrare
di sapere, oltreche' disintegrare con bombe, chimica, uranio,
chiudere in fretta i dossier aperti, prima che le
contraddizioni sociali suscitino ripensamenti e quindi
conflitti. In questo caso il dossier
Nato-Kosovo-Rambouillet-crimini di guerra. Tutto questo prima
che la gente e gli storici confermino che a noi non facevano
difetto i diritti umani e la democrazia e che i responsabili
della catastrofe balcanica ed europea innescata da tedeschi e
americani dal 1991 ad oggi".

(1/2, continua)

---

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(2/2 - fine)

Girando per la Jugoslavia ho potuto raccogliere altri dati.
Sono 40.000 i manager, imprenditori, funzionari,
professionisti cacciati dai propri posti di lavoro con la
feroce epurazione condotta da Otpor e dalla DOS. Come il PSS
ha denunciato all'OSCE, senza esito alcuno, la DOS ha
estromesso con la violenza la maggior parte degli eletti del
PSS nelle amministrative del settembre scorso, quando il PSS
aveva conquistato il 34,9% dei comuni. O attraverso la
rimozione forzata delle giunte, o attraverso commissariamenti
arbitrari, la DOS ha insediato proprie giunte in 29 comuni
amministrati dal PSS e dai suoi alleati di sinistra. Questi
comuni erano stati conquistati dalle sinistre nonostante
l'allarme lanciato dalla solita Otpor, che "i villaggi e le
citta' che avessero votato socialista sarebbero stati di
nuovo bombardati dalla Nato". Minaccia nient'affatto
incredibile, se si ricorda con quale cinico razzismo l'Unione
Europea decise, all'indomani dell'aggressione, di rifornire
di quantita' di combustibili, peraltro misere, soltanto i
centri amministrati dalle destre. Una pratica cui si e'
piegata anche la CGIL nei suoi aiuti al Kosovo.

Mira Markovic, moglie di Milosevic, ha rilevato che
nonostante a loro carico siano state elevate accuse -
dimostrate fondate - ben piu' gravi di abuso di potere,
corruzione e quant'altro, nessuno si e' mai sognato di
incarcerare per un solo giorno, in attesa di processo, uomini
di stato come Helmut Kohl, Giulio Andreotti, Bettino Craxi e
molti dirigenti dei paesi est-europei. E ha detto: "Se si
tiene conto che questo tribunale (inventato dagli USA e
commissionato all'ONU illegittimamente, pagato dagli USA,
diretto dagli USA, con PM Carla del Ponte e portavoce la sua
nuora croata Florence Hartmann, con pratiche accusatorie che
fanno rizzare i capelli all'ultimo pretore di una dittatura
del Terzo Mondo) e questa carcerazione sono stati destinati
ai serbi, e' davvero strabiliante che serbi spediscano i loro
connazionali al Tribunale e in prigione, alla merce' degli
stragisti che hanno distrutto la Jugoslavia e che ne vogliono
il genocidio economico, sociale e biologico. Sarebbe stato
altrettanto illogico che gli ebrei spedissero i loro fratelli
di fede ad Auschwitz o Mathausen, nei campi di concentramento
e nelle camere a gas. L'Aja e' l'equivalente per i serbi di
quei campi di concentramento".

Sono stato invitato dal PSS, insieme all'avv. Black, come
rappresentante del Comitato di Difesa di Milosevic, alla
grande manifestazione di sabato 16 giugno, in piazza della
Repubblica a Belgrado. Si sono riunite, in una piazza
stracolma di bandiere jugoslave moderne dell'epoca di Tito,
di bandiere rosse con la falce e il martello della coalizione
comunista e di ritratti di Che Guevara, oltre 25.000 persone
(effettive, nonostante i giornali se la siano poi cavata con
la cifra di "piu' di 5000"), in leggero aumento, cioe',
rispetto alla manifestazione di 20.000 del 24 marzo scorso,
anniversario dell'attacco Nato. La manifestazione era stata
preceduta da mobilitazioni in molti centri jugoslavi. Impresa
tanto piu' riuscita quanto meno l'opposizione ha oggi accesso
ai mezzi d'informazione, tutti indistintamente in mano alla
DOS, o facenti parte, come Radio B-92, del circuito mediatico
europeo allestito dalla CIA. L'unico giornale rimasto al PSS,
"24 ore", ha dovuto chiudere per mancanza di fondi, imposta
anche dal totale boicotaggio degli inserzionisti
pubblicitari. Il PSS tenta ora, con poverissimi mezzi, di
allestire una propria stazione televisiva regionale.

La composizione dei manifestanti era ad altissimo tasso
proletario. Quasi solo facce operaie e contadine, con un
grande numero di donne, studenti e militari. E' poi partito
un corteo che, per sette chilometri, ha attraversato la
citta' per arrivare alla prigione centrale, in cui e'
rinchiuso Milosevic. I manifestanti, trattenuti a fatica da
un servizio d'ordine efficace ma discreto, hanno anche
effettuato alcuni tentativi di superare le cancellate che
circondano il carcere. Tra le parole d'ordine della
manifestazione: il rifiuto della consegna di cittadini serbi
o jugoslavi a autorita' o enti stranieri. La liberazione
immediata di Milosevic. La fine delle violenze politiche e
delle montature processuali. La fine di misure legislative
che accentuino la dipendenza dell'economia nazionale
dall'estero e stanno riducendo alla fame milioni di
jugoslavi. Il ritorno in assoluta sicurezza dei 400.000
profughi dal Kosovo prima che vi si tengano elezioni e
l'attuazione della risoluzione 1244 dell'ONU che sancisce la
sovranita' di Belgrado su Kosovo e Methoja. La verita' sulle
oltre 1300 persone di origine serba scomparse in Kosovo.

Zivadin Jovanovic, intimo collaboratore di Milosevic, a suo
tempo universalmente rispettato come ministro degli esterei
jugoslavo, ha attirato l' attenzione sull'imminente impiego
di militari italiani anche in Macedonia e sul presunto
disarmo "volontario" che si chiede all'UCK . "Si ripete la
farsa del Kosovo dove il disarmo dell'UCK si e' trasformato
nella creazione di una polizia armata onnipotente, chiamata
Corpo di Protezione del Kosovo, che ha attuato in prima
persona l'unica, vera pulizia etnica condotta in Kosovo,
quella che ha portato alla cacciata di quasi tutta la
popolazione serba e all'assassinio di migliaia di inermi
cittadini di ogni etnia. L'ingresso Nato in Macedonia
equivale a quello in Kosovo ed e' destinato a dare copertura
alle attivita' disgregatrici dei terroristi albanesi, al fine
di smembrare anche la Macedonia e porre l'intera regione
sotto il controllo USA, presente con la piu' grande base
statunitense d'Europa, costruita e manutenuta dalla compagnia
USA Halliburton, di cui e' capo il vicepresidente Dick
Cheney. La Halliburton controlla anche il consorzio AMBO che
ha iniziato a costruire, in coincidenza con la sovversione in
Macedonia, il famigerato corridoio 8 dal Caucaso alla
Macedonia e all'Albania". Quanto all'esito della contesa
sulla consegna di Milosevic, Jovanovic prevede la
possibilita', in caso di impasse parlamentare, di una
dichiarazione unilaterla di indipendenza della Serbia dalla
Federazione Jugoslava, in combutta con il governo
montenegrino del narcotrafficante Milo Djukanovic, che da
tempo briga per la separazione.

Jovanovic ha anche fatto riferimento alle manovre
destabilizzanti dell'Ungheria in Vojvodina, dove si sta
effettuando una pulizia etnica amministrativa e politica nei
confronti dei serbi nelle zone a maggioranza ungherese. Il
parlamento ungherese ha approvato una legge finalizzata a
stimolare le ambizioni separatiste in Jugoslavia (350.000
ungheresi), ma anche in Romania, Slovacchia e Ucraina)
attraverso la concessione di privilegi residenziali, sociali,
scolastici e lavorativi ai cittadini dei paesi vicini che
dimostrino un'ascendenza magiara.

Non si vedono piu' in giro ne i teppisti di Otpor, la cui
ultima impresa era stata la campagna di cartelloni con il
patriottico slogan "CONSEGNATELO" (Milosevic) e che dagli USA
vengono tenuti in serbo nell'eventualita' che si debba
esercitare pressioni sull'attuale regime o destabilizzarlo,
ne' le inquietanti "camicie nere" a testa rasata che
costituivano la guardia pretoriana di Djindjic. Un amico
accademico, da sempre apartitico, mi racconta che, da
criminali che erano, sono stati tutti assunti in polizia.
Venti sono diventati guardie del corpo del primo ministro
serbo, con una paga di 2.500 DM al mese. Tutti i maggiorenti
della DOS sono circondati da nugoli di gorilla, quando
Milosevic, al tempo della sua presidenza, si avvaleva di
un'unica guardia del corpo. Il ministro degli interni,
Mihailovic, e quello della giustizia, Batic, sono tra i piu'
accaniti sostenitori della consegna di Milosevic e
dell'attuazione dei programmi di svendita del patrimonio
produttivo jugoslavo alle transnazionali. Continua a' la loro
campagna contro "l'infido" generale Pavkovic, comandante di
Kosovo, dove straordinariamente e' riuscito ad evitare bagni
di sangue etnici, e ancora oggi capo di stato maggiore delle
FA. E' stato Pavkovic a sventare il tentativo di rapimento di
Milosevic e pare che per ora goda ancora del sostegno di
Kostunica. Quest'ultimo, secondo sondaggi recenti, avrebbe il
60% dei consensi della popolazione, contro il 9% di Djindjic
e il 27% del Partito Socialista (17% alle elezioni). Sulla
storia del camion con 85 corpi fatto precipitare nel Danubio,
Mihailovic ha mostrato alla stampa un video di 90 secondi in
cui si vedevano un corpo e resti di un altro cadavere,
estratti dalla presunta "fossa comune". Ha poi accennato ad
altri corpi probabilmente seppelliti sotto l'autostrada
Belgrado-Pristina. La cosa curiosa e' che sul luogo dove si
sarebbe scoperta la fossa comune svettavano grossi cespugli
ed arbusti, vecchi di alcuni anni.

Ricordate Rade Markovic, l'ex-capo dei servizi segreti? Era
stato accusato da mezzo mondo dell'attentato a Vuk
Drasakovic, allora leader dell'opposizione al governo,
nonche' dell'assassinio di altri oppositori. Ora che le sue
presunte vittime sono al potere, l'accusa si e' ridotta alla
sola "rivelazione di segreti di stato". Quale rivelazione?
Quelle delle accuse mosse a Milosevic, "rivelate" allo stesso
Milosevic.

Secondo molti oppositori della DOS, Kostunica non sarebbe
quell'onest'uomo, difensore della nazione, cui i serbi hanno
dato fiducia perche' difendesse il paese e al tempo stesso lo
facesse uscire dalla morsa degli aggressori. Secondo verbali
del Congresso, sarebbero stati gli stessi USA a indicare in
Kostunica, liberista integralista e filomonarchico, il
successore di Milosevic. I 75 milioni di dollari dati alla
DOS e ad Otpor nel 1998, i 30 milioni del 1999, i 200 e passa
del 2000, sarebbero stati stanziati dal governo USA e da
George Soros a condizione che si scegliesse Kostunica, visto
come vetrina serbista in grado di meglio ingannare gli
elettori.

Parte attiva nella mobilitazione popolare avrebbe avuto la
mafia, pesantemente controllata e limitata sotto Milosevic e
oggi allo scoperto, ricompensata dal potere. Mentre ero a
Belgrado, il ministro degli esteri federale Svilanovic ha
detto, riferendosi alle richieste di danni di guerra da parte
della Bosnia (40.000 miliardi di lire), che Belgrado non e'
in grado di pagare, ma che puo' offrire immobili, centrali
elettriche, stabilimenti, aziende. Contemporaneamente ha
ritirato la precedente richiesta jugoslava di danni di guerra
a Croazia e Bosnia, per la cacciata e uccisione dei serbi e
la distruzione o requisizione dei loro beni. Svilanovic ha
anche ritirato la denuncia di 60.000 pagine contro la Nato
mossa dal precedente governo, con la documentazione dei danni
subiti nell'aggressione.

Una storia uscita sul giornale croato "Feral Tribune", ma non
ripresa dai media serbi, racconta dello zar del contrabbando
balcanico di sigarette e stupefacenti, Stanco Subotic Zane,
che avrebbe regalato al presidente montenegrino Milo
Djukanovic e al premier serbo Djndjic un aereo privato
ciascuno, in cambio di assoluta liberta' d'azione. Ci
troviamo dunque con la Jugoslavia afflitta da un racket
mafioso interno, e da uno altrettanto criminale esterno, nel
quale gli USA intimano: "O mi dai una fetta del tuo business,
o ti faccio saltare per aria l'azienda". Il viceministro
federale Miroljub Labus ha detto in una conferenza stampa:
"Abbiamo 38 miliardi di dollari di debito. Se non consegniamo
Milosevic, non ci saranno salari, pensioni, lavoro". E' una
cifra curiosa. Quando la Jugoslavia, nel 1992, fu espulsa dal
FMI, il debito estero ammontava a 5 miliardi di dollari. Da
allora piu' nessun prestito, ma gli interessi sul debito
hanno portato la cifra a 12 miliardi. A che cosa siano da
attribuire gli altri 26 non e' dato sapere. Forse sono i
danni di guerra che Belgrado intende risarcire alla Nato?

Alla manifestazione del PSS circolava un volantino intitolato
"Chi ci processa?" con sopra tre citazioni significative: "La
Nato e' amica del Tribunale dell'Aja. I paesi Nato lo hanno
istituito e lo finanziano", Jamie Shea, portavoce Nato,
16/5/99. "La Nato e' un criminale di guerra. In Kosovo i
comandanti Nato hanno violato le leggi di guerra. Non hanno
impedito gli attacchi a tre ponti quando era evidente che vi
sarebbero state vittime civili". Amnesty International,
Rapporto del giugno 2000. "Non c'e' base per aprire indagini
sulla Nato, o in rapporto con qualsiasi altro incidente
provocato dai bombardamenti sulla Jugoslavia". Carla del
Ponte, procuratrice del Tribunale dell'Aja per i crimini di
guerra in Jugoslavia.

Sono indimenticabili le mani di operai e operaie che ci hanno
salutato e stretto nel corso della manifestazione per la
liberazione di Milosevic. Tante storie. Un giovane: "Ho
lavorato ai ponti distrutti. Ne avevamo ricostruiti 24 in
pochi mesi. Ora tutto e' finito e fermo". Una donna sui 40:
"Prima del 5 ottobre eravamo liberi. Ora siamo comprati e
venduti". Un giovane veterano della Krajna e della Bosnia
mostra cinque profonde e vaste cicatrici, dalle spalle alle
gambe: "Neanche una lira di pensione". Davanti ai cancelli
della prigione sale su uno sgabello e parla un giovane
dirigente del PSS. Mi dicono che e' stato arrestato per il
solito "abuso di potere", ma che hanno dovuto rilasciarlo
dopo 30 giorni di sciopero della fame. Ha i capelli lunghi e
la faccia bianchissima. Manco a farlo apposta assomiglia al
martire nordirlandese Bobby Sands. Mi si avvicina, davanti
alla prigione, una donna fasciata in un tricolore jugoslavo.
Ha una rosa in mano. Apre la borsetta e mi mostra la foto di
un ragazzo in divisa. Ucciso in Kosovo. "Non me l'ha ucciso
Slobo. Era un uomo di pace lui. Anche troppo. Perche' non
sono morta io? Ora quei ragazazi che difendevano la patria e
sono stati massacrati dai terroristi albanesi, i nostri
dirigenti li chiamano "cani da guerra"". E' incontenibile il
suo pianto sulla mia spalla. Sempre alla prigione una
compagna comunista mi abbraccia: "Sappiamo che i comunisti
italiani si battono per noi. Qui siamo tutti compagni. Grazie
di essere con noi e buona fortuna a noi e ai comunisti
italiani. Dillo quando torni a casa". Sento di arrossire fino
alla punta dei capelli. Davanti al carcere, come durante
tutto il corteo e in piazza della Repubblica, tuona l'urlo
"Slobo - Slobo". Questa e' la Jugoslavia che ho visto a
giugno. Questo e' il destino di uno dei popoli piu'
coraggiosi e piu' provati del mondo. Questa e' la cricca di
traditori e speculatori che lo sta portando alla svendita,
all'umiliazione e alla rovina. Questa era la culla di
un'Europa unita, democratica, rispettosa e amica di tutti i
popoli dentro e fuori le sue frontiere. Questo e' il paese su
cui la vilta' e l'opportunismo hanno fatto calare un sipario.
Che non sia un sudario.

Fulvio Grimaldi

---

Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
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Michel Collon

Dopo il Kosovo, la Macedonia

(traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare)



Questo è un articolo particolarmente strutturato intorno alla Macedonia,
al Kosovo, al loro futuro e alla Nato.



1. La Macedonia è un?area strategica? 2. L?UCK attacca: è una sorpresa?
3. Qual è la versione ufficiale Nato che sta passando? 4. Washington sta
conducendo un doppio gioco? 5. L?UCK vuole provocare una nuova guerra?
6.
Cosa mirano a raggiungere realmente gli USA? 7. Sarà possibile per
Washington
condurre il gioco con tutte le parti? 8. Hanno già «fabbricato un
mostro»?
9. Quale sarà il ruolo della rivalità tra USA e Unione Europea? 10.
Kostunica
è stato preso in trappola? 11. Quali sono le prospettive di pace?.





Dopo il Kosovo, la Macedonia.



Una sinistra ripetizione? Dopo che i separatisti Albanesi dell?UCK hanno
attaccato i villaggi della valle del Presevo in Serbia, dopo che questi
hanno ammazzato 11cittadini Serbi del Kosovo lanciando una bomba in un
bus,
quelli ora stanno scatenando una guerra nella vicina Macedonia. E ancora
una volta ci sono rifugiati sulle strade. Vi è una nuova escalation nei
Balcani?

Nei fatti, questi eventi lasciano capire al meglio quello che è successo
nel 1999.

In questa complessa situazione (poiché ogni cosa è data per disorientare
la pubblica opinione), cercheremo di dare chiaramente delle risposte
alle
principali domande.



1. La Macedonia è una regione strategica?



Si, come noi abbiamo spiegato nel nostro libro Monopoly citando il
generale
Jackson,

Comandante delle truppe NATO:

"Noi vogliamo con certezza stabilirci qui per molto tempo in ordine da
garantire
la sicurezza dei corridoi dell?energia che attraversano la Macedonia".
(1)
'Corridoi dell?energia'?

Noi abbiamo presentato le mappe che mostrano i progetti dell?Europa
(un?intera
rete di oleodotti e di gasdotti che connette l?Europa via Balcani alle
immense
risorse di petrolio e di gas naturale del Caucaso ex sovietico) e quelli
degli USA (un oleodotto Bulgaria-Macedonia-Albania-Adriatico che deve
dare
alle multinazionali USA del petrolio il controllo di questa via del
petrolio
e del gas).

In realtà questi progetti sono assolutamente contrastanti.

Questo è la causa per la quale tutti i Grandi Poteri tendono da dieci
anni
al controllo della Yugoslavia: la strada del petrolio e del gas naturale
passa per la Yugoslavia.



Noi abbiamo anche rimarcato che già dal1992 è in Macedonia, che
sicuramente
era molto lontana dalle zone dei conflitti, e non in altre parti, che
Washington
ha deciso di inviarvi una divisione.

Dobbiamo essere franchi: anche nei circoli di sinistra qualcuno trovava
esagerato sospettare che Washington avesse così tenebrosi progetti.

Finalmente, molto di recente, il rispettabile giornale Inglese Guardian
ha confermato: "Il progetto chiamato oleodotto Trans-Balcanico è stato
scarsamente
evidenziato nei giornali Inglesi, Europei o Americani. L?oleodotto
correrà
dal porto del Mar Nero di Burgas all?Adriatico a Vlore, passando
attraverso
la Bulgaria, la Macedonia e l?Albania. Si tratta probabilmente della
principale
strada verso l?Occidente per il petrolio e il gas estratti ora nell?Asia
centrale.L?oleodotto trasporterà 750.000 barili ogni giorno. Il progetto
è indispensabile, come è riportato nella relazione pubblicata
dall?Agenzia
USA del Commercio, dell?Industria e dello Sviluppo, in quanto
"provvederà
una consistente fonte di petrolio alle raffinerie degli USA ", "fornirà
alle compagnie Americane, che ricoprono un ruolo chiave nello sviluppo,
il corridoio vitale da Oriente a Occidente ".(2)

E? tutto chiaro, o no? In più, Bill Richardson, il precedente ministro
degli
USA per l?energia, dichiarava nel 1988, ben prima della guerra: "Questa
è la sicurezza per l?energia dell?America ". Quando gli USA parlano
sulla
'sicurezza di energia', bisogna sapere che questo significa: garantire
la
dominazione del mondo e i profitti delle loro multinazionali del
petrolio.
E Richardson continua:

"Noi desideriamo che queste regioni nuovamente indipendenti siano
fiduciose
degli interessi politici e commerciali dell?Occidente piuttosto di
dirigersi
ad altre direzioni. Noi abbiamo fatto un sostanziale investimento
politico
nel Caspio, ed è veramente importante per noi che il piano
dell?oleodotto
e le politiche marcino del tutto direttamente." (3)

E The Guardian aggiunge questo essenziale commento: "Il 9 dicembre 1998
(prima della guerra), il Presidente dell?Albania era presente ad una
riunione
su questo tema a Sofia: "Secondo la mia personale opinione, nessuna
soluzione
che voglia fermarsi ai confini della Serbia porterà una pace
sostenibile."
Il messaggio non può essere più chiaro: se voi desiderate un accordo con
gli Albanesi per l?oleodotto Trans-Balcanico, allora dovete portare il
Kosovo
lontano dai Serbi". (4)



2 . L?offensiva dell?UCK è una sorpresa?



Gli USA hanno fatto un patto con il diavolo. Testimoniano ciò anche
molti
rapporti diplomatici Americani: i separatisti dell?UCK hanno ammazzato
non
solo poliziotti Serbi o civili, ma anche Albanesi sposati con Serbi o
semplicemente
accolti a vivere nello stato Yugoslavo.

L?inviato speciale di Washington nei Balcani, Robert Gelbard, ha egli
stesso
sostenuto questo per tre volte di fronte alla stampa internazionale,
all?inizio
del 1998:

"Io dichiaro che questa gente dell?UCK sono dei terroristi ". Ma tre
mesi
più tardi questi terroristi sono diventati, per miracolo,'combattenti
per
la libertà' e la NATO dopo poco avrebbe messo a loro disposizione la
Forza
Aerea.

Oggi gli USA simulano sorpresa di fronte alla "violenza estremista " (5)
che attacca la Macedonia. Questa è solo ipocrisia! Già dal giugno 1998
l?UCK
ha divulgato per mezzo dei suoi simpatizzanti Europei la mappa della
'Grande
Albania'.

Nel nostro libro Monopoly (p.69), noi abbiamo riprodotto questa mappa e
fatto il seguente commento: "In aggiunta al Kosovo, che è parte della
Serbia,
la Grande Albania deve togliere e conglobare territori in Macedonia,
Montenegro
e Grecia. Le guerre sono inevitabili se all?UCK verrà concesso di
realizzare
i propri piani.".

Questa Grande Albania implica non solo espansionismo ma anche pulizia
etnica.


Oggi, sotto gli occhi e con il tacito assenso della NATO, 350.000 non
Albanesi
sono realmente stati espulsi dal Kosovo: Serbi, ma anche Zingari,
Gorani,
Turchi ecc..Il Kosovo è quindi 'pulito'.

Una sorpresa? In realtà proprio no, in quanto il 12 luglio 1982 il New
York
Times intervistava un ufficiale Yugoslavo in Kosovo, un uomo di antica
etnia
Albanese, che dichiarava:

"I nazionalisti Albanesi hanno una piattaforma che considera due
obiettivi?il
primo consiste nella costituzione di quella che loro chiamano una
repubblica
Albanese etnicamente pura, e il secondo di inglobare tutto a formare la
GrandeAlbania."

Per di più, durante la rivolta anti-Yugoslava del 1981, i nazionalisti
Albanesi
hanno realmente stabilito una stretta collaborazione tra le loro unità
in
Macedonia, Serbia e Montenegro.

Tutto questo non ha impedito all?influente Senatore degli USA Joseph
Lieberman
di dichiarare nell?aprile 1999:

"Gli Stati Uniti d?America e l?Esercito di Liberazione del Kosovo danno
importanza agli stessi valori umani e agli stessi principi?La lotta
dell?UCK
è la lotta per i diritti umani e i valori Americani." (6).

In altre parole, gli USA e l?UCK conducono la stessa lotta.

D?altro canto, chiunque viaggi attraverso il Kosovo può vedere
dappertutto,
per esempio nelle stazioni di servizio di carburanti, le bandiere di
Albania
e degli Usa strettamente associate.



3. Deve essere accettata tranquillamente la versione della NATO?



Che cosa ci dichiara la NATO per giustificare i suoi bombardamenti
assassini?


1. Che si trattava di una guerra umanitaria.

Falso: era per il petrolio e per spezzare un?economia che resisteva alle
multinazionali Occidentali e al Fondo Monetario Internazionale.

2. Che si era trattato in tutte le maniere, per trovare una
soluzione
negoziata.

Anche falso: noi ora sappiamo che non è avvenuto mai alcun negoziato;
Rambouillet
è stata solo una commedia per giustificare una guerra che era comunque
stata
già decisa.

3. Che si è trattato di una guerra pulita.

Ancora falso: 2.000 civili Yugoslavi ammazzati, un numero impressionante
di industrie e infrastrutture distrutto, l?uso di armi proibite e
criminali,
come le bombe a grappolo e all?uranio impoverito.

Il Generale Mangum a proposito ha dichiarato nel giornale ufficiale
della
Scuola di Guerra dell?Esercito: " I bombardamenti da grande altitudine
hanno
causato danni veramente trascurabili all?Esercito Serbo. Solo dopo che
la
NATO ha cominciato ad attaccare deliberatamente obiettivi civili, allora
i Serbi hanno chiesto la pace." (7)



Ora quello che era poco sicuro della versione ufficiale è
definitivamente
crollato. Ci avevano informato di questo: `I problemi del Kosovo sono
causati
da Milosevic'. La situazione non è migliorata con Kostunica e con un
Governo
che è soggetto all?Occidente! A proposito di questo, il Time confessa:
"Ci
ricordiamo del Kosovo? In accordo con la passata amministrazione
Clinton,
nel corso della campagna di bombardamenti del 1999, la NATO era corsa in
difesa dell?etnia Albanese disarmata e dei suoi bravi campioni
dell?Esercito
di Liberazione nel Kosovo, dove era in corso una lotta, Davide contro
Golia,
contro l?esercito genocida di Belgrado.

Bene, cosa supponete ora? Non solo la NATO ha dichiarato che i
nazionalisti
armati Albanesi della fazione dell?UCK sono il problema principale della
sicurezza nella regione, ma la stessa Alleanza Occidentale ha preso in
considerazione
di sollecitare l?intervento dello stesso esercito Yugoslavo, per aiutare
le truppe Nato al controllo del confine tra il Kosovo e la vicina
repubblica
di Macedonia, in passato Yugoslava.

Una volta che in Yugoslavia è stato eletto un presidente con il quale
l?Occidente
ha la possibilità di fare affari, le prospettive di una NATO, che ha
vinto,
di diventare supporto di una formale indipendenza del Kosovo diventano
sempre
più evanescenti." (8)

Così, oggi voi potete vedere bianco, e domani nero se questo risultasse
utile al "business". Come potete osare di venire a parlarci ancora di
una
guerra umanitaria?



Noi eravamo stati informati che l?intervento era necessario per fermare
il genocidio da parte dei Serbi e per rendere stabile un Kosovo
multi-etnico.


Ma il generale tedesco Heinz Loquai ha dimostrato che il documento
cosiddetto
'piano a ferro di cavallo' presentato dal Ministro tedesco Scharping era
un falso, che il genocidio era una menzogna dei media e quindi ha
qualificato
la guerra esattamente come 'ingiustificata', e accusato la NATO di avere
causato due catastrofi umanitarie: un massiccio esodo degli Albanesi e,
dopo, un altro esodo di Serbi.

E il generale Michael Rose, che comandava le forze ONU in Bosnia,
rimproverava
la NATO "di avere introdotto una cultura di violenza". (9)

Infine, proprio per trovare qualche scusa per la pulizia etnica in
corso,
i sostenitori della NATO e dell?UCK hanno preteso che questa pulizia sia
come' un?azione di vendetta per quello che i Serbi hanno fatto'.

Ed ora, in Macedonia, dove non è avvenuto nulla, sotto quale pretesto
dovrebbe
essere giustificata l?aggressione dell?UCK? E? tempo di riconoscere una
sola possibile spiegazione: l?UCK punta a stabilizzare uno stato
etnicamente
pulito e può realizzare questo programma solamente con un?escalation di
odio e di terrorismo.



4. Washington sta facendo il doppio gioco?



Gli Stati Uniti agiscono come se fossero indignati alle ricorrenti
violenze
dell?UCK.

Invece bisogna fare il punto su diverse circostanze:

· Gli USA non hanno mosso un dito quando l?UCK si è mossa dal
Kosovo
per attaccare la regione di Presevo nella Serbia Centrale. Peggio:
l?infiltrazione
avveniva dalla zona di occupazione USA in Kosovo.

· Washington e la NATO pretendono oggi "di tentare di fermare il
flusso di armi e combattenti attraverso il Sud della Serbia e la
Macedonia".
(10)

Ma in qualsiasi parte si vada in Kosovo, si possono incontrare blocchi
stradali
e check-points della KFOR ogni cinque chilometri. La stessa KFOR è
operante
con interpreti e altri collaboratori che vengono dall?UCK, che in
precedenza
era stata trasformata dalla KFOR nel sicuramente ufficiale 'Corpo di
Protezione
Kosovo'. E? chiaro, quelli che dovrebbero controllare le armi dell?UCK
non
le troveranno mai!

In più, il major Jim Marshall, portavoce KFOR degli USA, il 6 marzo ha
dichiarato:
"Noi abbiamo identificato a Tanusevci (Macedonia) tra 75 e 150 ribelli,
li abbiamo visti entrare e uscire dal Kosovo, e sbarazzarsi del loro
equipaggiamento
e delle armi prima di attraversare il confine."

Una piccola domanda stupida: cosa vi ha impedito di arrestarli? 45.000
soldati
NATO occupano il Kosovo e non possono arrestare 150 terroristi? Non si
può,
o non si vuole farlo? L?11 marzo 2001, nel giornale Inglese Observer,
diversi
alti ufficiali Europei del KFOR e anche molti ufficiali della Macedonia
accusano esplicitamente la CIA di aver incoraggiato l?UCK ad iniziare la
sua offensiva estiva nel Sud della Serbia in modo da insidiare il
precedente
Presidente della Yugoslavia Slobodan Milosevic.

Oggi, potete garantire che questi incoraggiamenti siano stati bloccati?






5. L?UCK vuole iniziare una nuova guerra?



Cosa potrà accadere? I combattimenti in corso attorno a Tanusevce,
possono
ben essere il preludio di più importanti scontri. Per esempio, per
prendere
il controllo di Tetovo, a soli cinque chilometri dal confine con il
Kosovo.


In ogni caso, una considerazione è chiara: l?UCK, che ha perso le
elezioni
dello scorso anno, in quanto la larga maggioranza degli Albanesi nel
Kosovo
non desidera continuare a vivere in uno stato permanente di guerra, può
solo riguadagnare terreno con l?uso della violenza.

Questo vale anche per la Macedonia, dove l?UCK pretende di difendere i
diritti
della minoranza Albanese, ma spesso dimentica di ricordare che, per
anni,
ogni governo di quella regione è stato formato di una coalizione con i
partiti
Albanesi. Per prendere potere, e quindi accrescere il raggio di azione
dei
suoi traffici di natura mafiosa, l?UCK ha bisogno della guerra.

La tattica dell?UCK è allora evidente: per produrre un?escalation
bisogna
provocare gli eserciti di Macedonia e di Yugoslavia, con la speranza che
questi attacchino civili Albanesi, così com? è stato fatto da qualche
forza
Serba durante i primi giorni dei bombardamenti NATO. Questo permetterà
di
raggiungere due obiettivi:

1. Di internazionalizzare il conflitto.

1. Di reclutare nuovi proseliti nella gioventù Albanese resa
fanatica
dal nazionalismo.


Malgrado lo sviluppo di qualche piccolo traffico più o meno legale, la
comunità
Albanese di Macedonia ha una percentuale di disoccupazione del 60%;
potenzialmente
è qui che si può reclutare. Per dar luogo all?escalation, l?UCK
probabilmente
userà ancora una volta un metodo che già altre volte è stato messo in
pratica.
Questo veniva spiegato da un osservatore Francese dell?OSCE in Kosovo
nel
1998: "All?interno dell? OSCE, tutti sanno che la NATO, e in particolare
gli USA, non desiderano che la loro missione(di pacificazione) abbia
successo.
I massacri sono stati incoraggiati per giustificare un intervento
armato.
Un giorno abbiamo inviato un messaggio, con il quale si informava che i
combattenti Albanesi venivano addestrati da istruttori Americani. Ci è
stato
spiegato che era sicuramente strategico ammazzare un poliziotto Serbo,
per
provocare consistenti rappresaglie contro la comunità Albanese." (11)

Anche in Bosnia e in Kosovo vi sono stati casi in cui queste tattiche
sono
sfociate alla fine in conflitti più rilevanti.

Un importante passaggio è dovuto essere stato fatto per provocare
l?equivalente
del 'massacro di Racak'. Nel gennaio del 1999, in questo villaggio del
Kosovo
che era stato fortificato, l?UCK ha provocato, e perso, uno scontro fra
i due eserciti. Ma è stato fatto credere che le vittime fossero civili
massacrati
a freddo dall?esercito Yugoslavo.

Con l?aiuto della CIA, venne fatta credere questa menzogna ai mezzi di
comunicazione
internazionali e questo ha permesso di condizionare l?opinione pubblica
Occidentale ad accettare una guerra decisa da tanto tempo dagli USA.

Oggi, ogni guerra è preceduta da tali grandi menzogne mediatiche, con
accompagnamento
di immagini shoccanti.





6. Cosa stanno cercando realmente gli Stati Uniti?



Per rendere credibile il 'trucco di Racak', era necessaria la complicità
degli USA per orientare i mezzi di comunicazione Occidentali. Se questo
si voleva accadesse, questo certamente era il segnale che la
superpotenza
USA stava preparando un nuovo intervento.

Si possono opporre due obiezioni a questa ipotesi: la prima è che oggi
gli
USA stanno qualificando l?UCK come 'forze estremiste' e condannano le
loro
azioni, almeno a parole. Risposta: all?inizio del 1998 gli USA hanno
qualificato
l'UCK come 'terroristi', così come abbiamo già visto, ma questo non ha
impedito
loro di sostenere incondizionatamente l?UCK, pochi mesi più tardi.

Se vi fosse un principio morale da ricordare nell?azione degli USA,
lungo
i dieci anni della crisi Balcanica, risulterebbe che gli USA non hanno
principi
morali!.

Ci si può anche domandare perché gli USA siano intervenuti, sebbene
sembrano
aver sotto controllo la regione e abbiano installato qui le loro basi
militari.
Naturalmente non si possono conoscere tutti gli aspetti delle loro
tattiche
del momento. Può essere che, dietro la scena, gli USA spingano l?UCK a
creare
nuovamente qualche tensione, in modo da aiutare le truppe USA ad
occupare
l?intera regione. Appena sono avvenuti i primi incidenti nella valle di
Presevo, Washington ha generosamente proposto di far stazionare le sue
truppe
nella Serbia vera e propria. Bisogna anche ricordare che durante i
cosiddetti
'negoziati' di Rambouillet prima della guerra, Madeleine Albright aveva
richiesto che alla NATO venisse concesso di occupare militarmente
l?intera


Yugoslavia.

Può essere anche che la nuova amministrazione Bush non abbia ancora
deciso
quale sia la miglior tattica per proteggere gli interessi USA nei
Balcani,
che preferisca giocare per qualche tempo su entrambi i campi, e che la
tattica
dell?UCK sia precisamente di forzare gli USA a prendere una decisione o
ad agire più rapidamente.

In entrambi i casi, una cosa è sicura: gli USA non sono qui per
difendere
la pace o proteggere i popoli dei Balcani. Gli USA sono qui per
regnare!
E per regnare, loro devono dividere, come è ben noto, e per dividere la
miglior soluzione è la guerra, o almeno la cosiddetta guerra di 'bassa
intensità',
una situazione di 'ne?guerra ne?pace' con scontri irregolari.Non è
questo
il miglior modo per giustificare l?installazione di basi militari USA
nei
Balcani?

Naturalmente, il candidato George Bush aveva affermato che desiderava
portare
via dal Kosovo le truppe USA.. Ma il presidente George Bush ha
rapidamente
dimenticato queste promesse elettorali. Provate a ricordare che nel 1995
il candidato Bill Clinton aveva promesso che le truppe USA sarebbero
uscite
dalla Bosnia per Natale.

Immediatamente dopo, il comandante delle truppe ONU in Bosnia, il

generale MacKenzie, rispondeva ad una commissione parlamentare: "Se io
fossi
in voi, comincerei ad allenare i vostri nipotini da guardiani della pace
in Bosnia." (12)



Che tenda a forzare Bush a intervenire o ad agire in stretta
collaborazione,
l?obiettivo dell?UCK è in ogni caso di internazionalizzare comunque il
conflitto,
come hanno fatto i Mussulmani di Izetbegovic in Bosnia dal 1992 e lo
stesso
UCK in Kosovo nel 1998.

Attaccando quasi contemporaneamente la Macedonia e il Sud della Serbia,
denunciando in termini razzistici qualsiasi presenza Slava nei loro
territori,
i leaders dell?UCK tendono a provocare la reazione della Macedonia e
della
Yugoslavia, ma anche della Grecia, vicina alle posizioni dei Serbi. E,
come
risultato indiretto, una ritorsione dei propri alleati: Albania e
Turchia.
Questa è un?internazionalizzazione del conflitto che dovrebbe forzare
Washington
a scegliere fra i suoi alleati e, come spera l?UCK, di definitivamente
scegliere
la parte Albanese.





7. Saprà Washington essere abile a giocare su entrambi i fronti?



Per capire la situazione degli USA, è importante comprendere che
sistematicamente
essi giocano su diversi fronti allo stesso tempo. A sostenere e a
manipolare
discretamente due avversari, e perfino ad aiutarli militarmente, non li
imbarazza più che tanto. Per esempio, noi possiamo leggere sul giornale
Inglese Daily Telegraph il 3 marzo 2001: "La compagnia privata di
assicurazioni
che è la più apprezzata dal governo USA ha addestrato entrambe le parti
nell?ultimo conflitto nei Balcani. Solamente due anni fa i ribelli
Albanesi
del Kosovo erano addestrati dalla società 'Military Professional
Resources'
con base in Virginia... Uno dei gruppi di questa società recentemente
era
l?addestratore dell?esercito della Macedonia, che è ora sotto tiro della
guerilla Albanese ."

Non si può sottostimare il ruolo nel sistema militare USA delle
compagnie
private e delle milizie, guidate da ex-alti ufficiali. Già in Bosnia,
questi
hanno addestrato e guidato le milizie Mussulmane del presidente
Izetbegovic,
prima che gli USA decidessero di intervenire apertamente. E in Croazia
il
presidente Tudjman è stato aiutato a realizzare la sanguinaria pulizia
etnica
nella Krajina Serba nell?agosto

1995.(13). La storia ripete se stessa..

Avendo giocato su diversi piani, gli USA possono trovarsi per un momento
in una situazione di difficoltà. Da un lato, continuano a usare l?UCK
per
ottenere più concessioni dalla Serbia: la completa privatizzazione e
l?eliminazione
del principale partito di opposizione, il SPS (dopo aver mandato il suo
presidente Milosevic alla Corte dell?Aja). Ma d?altro canto, se gli USA
permettono all?UCK di andare troppo lontano, avranno contrasti con
alleati
preziosi: 1. Il governo della Macedonia 2. La Grecia (anch?essa
minacciata
dalle pretese dell?UCK) 3. Il presidente della Yugoslavia Kostunica.

Il governo della Macedonia non ha molta autonomia e si può pensare che
Washington
possa imporgli ciò che desidera, incluso uno stato federale, preludio ad
una secessione. In più, i leaders Macedoni sono veramente indeboliti da
vari scandali, che hanno rivelato i loro legami con gli USA.
L?opposizione
di sinistra rivendica d?essere più indipendente, ma il suo più
importante
candidato si era messo da parte per il terrore, durante le ultime
elezioni.
La Macedonia, per Washington, è un alleato troppo debole e instabile?

D?altro canto, i leaders Greci sono importanti pedine nella strategia
NATO
di Washington. Ma il popolo Greco è decisamente contro la NATO,
l?influenza
del Partito Comunista è importante e molto di recente un terzo dei
soldati
Greci hanno richiesto e ottenuto di essere allontanati dal Kosovo per
sfuggire
agli effetti dannosi dell?Uranio impoverito.

Infine, per giocare troppo apertamente con la carta dell?UCK, gli USA
potrebbero
fortemente danneggiare il presidente Kostunica, che era stato eletto con
un profilo ambiguo, anti-NATO e filo-Occidente, e che non può presentare
alla sua opinione pubblica alcun positivo risultato sul Kosovo, anzi il
contrario.

Permettere che alcune truppe Yugoslave facciano ritorno a custodire il
confine,
forse è una piccola concessione per dare ancora qualche credito a
Kostunica
e in certo qual modo mantenere un equilibrio fra i due 'amici' degli
USA..
Ma la ragione può anche essere semplicemente quella di evitare che
soldati
Americani vadano in prima linea, con il rischio di tornare negli USA
dentro
un sacco di plastica, cosa che in ogni modo risulterebbe imbarazzante
nei
confronti della pubblica opinione degli USA. E, in modo più
machiavellico,
questo potrebbe ancora una volta causare scontri fra Serbi e Albanesi.

Cosa potrebbe capitare se Washington abbandonasse l?UCK e rovesciasse le
sue allenze? Potrebbe succedere che il suo 'alleato' Tedesco, ma anche
rivale,
dia supporto ancora una volta segretamente l?UCK, come già fatto
all?inizio
del 1998 (14).Quindi questo spiega perché l?UCK ha interesse a compiere
sempre più provocazioni.

La rivalità fra i grandi poteri Occidentali è allora un altro fattore
che
aumenta i rischi di guerra. In realtà, alcuni politici Europei hanno
accusato
gli USA di essere colpevoli di aver inutilmente prolungato la guerra in
Bosnia in modo da eliminare il loro competitore Tedesco che aveva
guadagnato
posizioni troppo favorevoli. (15)

Rovesciare le alleanze? Si è già visto di tutto, a questo riguardo, da
parte
degli USA, per esempio tra Iran, Iraq e Siria. Ma nei Balcani il loro
obiettivo
è di creare uno stato

'satellite', come lo Stato di Israele in Medio Oriente. Per questo, una
scelta ovvia è di rendere stabile uno stato Albanese che sia debitore in
tutto di Washington.

In ogni modo, i poteri Europei rifiutano un cambio di confini nei
Balcani.
Questo potrebbe causare nuove guerre e destabilizzare i progetti di
'corridoi'
descritti precedentemente. Una considerazione è sicura: l?intervento
della
NATO, per interessi oscuri e segreti, non può, e non vuole portare la
pace.




8. Nessuno si chiede se proprio loro non abbiano creato un mostro?



E? proprio sul The Guardian del 12 Marzo 2001 che si può leggere un
sorprendente
quesito: ' Abbiamo creato noi il mostro?'. Il loro corrispondente
speciale
da Pristina riporta:"L?Occidente è sbalordito. Si supponeva che gli
incubi
nei Balcani fossero scomparsi con la caduta di Slobodan Milosevic. Ma
ora
i militanti nazionalisti Albanesi istigano rivalità etniche nella
richiesta
di un Kosovo più grande. Le vittime liberate sono diventate i
mascalzoni.
A Washington e a Londra, e negli uffici della NATO e dell?ONU a
Pristina,
prevale una domanda: abbiamo creato un mostro?".

Il corrispondente del Guardian ha condotto un?inchiesta veramente estesa
con lo staff dell?ONU e della KFOR e ha concluso: "Il fallimento della
KFOR
di disarmare l?UCK, di proteggere la minoranza Serba e di costruire una
società multi-etnica ha generato un clima nel quale fioriscono gli
estremisti.
Per almeno un anno sono stati ignorati gli intellettuali che
dichiaravano
l?urgenza di una rottura con i membri dell?UCK che si erano impadroniti
di risorse e si erano insediati in modo criminale nei mezzi di
informazione.
" Ora è troppo tardi, i moderati hanno vinto le elezioni, ma questi che
conducono il contrabbando e i traffici più disonesti detengono realmente
il potere," un ufficiale in servizio ha reso queste ammissioni."

Un risultato disastroso e si capisce che il precedente governatore del
Kosovo,
Bernard Kouchner, abbia rapidamente abbandonato la barca, prima che le
sue
dichiarazioni alla TV, auto-gratificanti, fossero confutate.

Infatti, quello che riporta The Guardian è vero.

Io stesso ero in Kosovo l?ultimo dicembre per girarvi un film
documentario
"I dannati del Kosovo" (che sarà pronto il prossimo maggio). Ho scoperto
che qui l?inferno era per i Serbi e per le minoranze non-Albanesi. La
maggior
parte di questi è stata espulsa dal Kosovo: la pulizia etnica. Quelli
che
sono rimasti vivono nel terrore. Fare queste dichiarazioni in pubblico,
costituisce un rischio mortale. E? rischioso andare per autostrade in
zone
non-Serbe. Ma il terrore colpisce anche numerosi Albanesi. I mafiosi
dell?UCK
ammazzano anche Albanesi. Per impadronirsi di case, aziende o donne. E
molti
degli Albanesi con i quali ho parlato, hanno predetto una guerra civile,
tra Albanesi, nel giro di due o tre anni.

Prontamente The Guardian elabora la teoria dell?'errore': l?Occidente ha
'mal interpretato il pericolo del nazionalismo dell?Albania'.

Di quale'Occidente' stiamo qui parlando? Se si tratta dell?opinione
pubblica,
questo è indubbiamente vero in quanto alla gente è stata nascosta
accuratamente
la verità.

Quando qualche analista politico spiegava che il programma dell?UCK era
la pulizia etnica, quasi sempre veniva escluso dai mezzi di
comunicazione
o considerato un disgraziato malvagio.

Ma se parliamo dei leaders di questo 'Occidente' ? la Casa Bianca, Tony
Blair, Solana e Robertson, la CIA ? questi conoscevano naturalmente da
lungo
tempo la verità, dato che nei loro stessi rapporti consideravano l?UCK
come
'terroristi'.

In Kosovo, noi abbiamo anche visto che si deve distinguere tra un numero
di onesti Occidentali operatori di soccorso e i militari, e i loro
ufficiali
di alto grado.

I primi sono arrivati in Kosovo con pregiudizi, ma anche con buona
volontà.
I secondi sono stati inviati in Kosovo per nascondere questa verità, per
nascondere i segreti obiettivi degli USA e dei loro alleati e per
mentire.


E? sicuramente nella prima categoria che dobbiamo inserire Eric Torch,
un
operatore umanitario dell?ONU, citato da The Guardian: "Gli Albanesi
fanno
risalire la loro discendenza dagli Illirici che controllavano il
territorio
nell?undicesimo secolo a.C. Le scuole clandestine sotto il governo di
Milosevic
inculcavano l?odio etnico alle giovani generazioni."

Sì, abbiamo letto correttamente: 'durante il governo di Milosevic'.
Tutto
ciò conferma che abbiamo letto un?analisi non convenzionale: queste
scuole
parallele Albanesi, organizzate dal partito di Rugova e finanziate dagli
USA, insegnavano concezioni razziste anti-Serbe. Era sbagliato
considerare
che la responsabilità del conflitto stava interamente dalla parte dei
Serbi.
Sostenuti dagli USA, i leaders Albanesi del Kosovo hanno rifiutato di
negoziare
seriamente, volevano solo l?indipendenza e hanno insegnato l?odio per
conquistarla.






9. Quale sarà il ruolo della rivalità fra Stati Uniti e Unione Europea?




Non è possibile comprendere il comportamento degli USA in questi eventi,
senza trasferirlo nel contesto della loro strategia mondiale.

Uno degli uomini-chiave della nuova amministrazione Bush si chiama
Wolfowitz.
Nel suo libro Liar's Poker (Il Poker del bugiardo) del marzo 1992 egli
formulava
questa sensazionale proposizione:

"Lo stato degli Usa di essere l? unica superpotenza deve essere
preservato
con un comportamento costruttivo e con una forza militare sufficiente a
dissuadere ogni nazione o gruppi di nazioni dall?insidiare la supremazia
degli USA. Noi dobbiamo agire in ordine da prevenire la formazione di un
sistema di sicurezza esclusivamente Europeo che possa destabilizzare la
NATO. " (16).

Il bilancio militare degli USA ha cominciato a gonfiarsi sotto Clinton e
questo continuerà sotto Bush. Oggi, tre sono i potenziali obiettivi, a
più
o meno lungo termine, della strategia pericolosa degli USA: l?Unione
Europea,
la Russia, e la Cina. L?ambasciata di quest?ultima è stata bombardata,
come
avvertimento.La Cia considera il rischio che la Cina possa sovrastare la
potenza degli USA attorno al 2015-2030.

Per quel che concerne la Russia, il nuovo Segretario di Stato, Colin
Powell,
ha dichiarato che le avversioni di Mosca non avrebbero impedito
l?espansione
della NATO verso Oriente o la militarizzazione dello spazio attraverso
il
cosiddetto 'scudo anti-missile' (NMD). La sua collega Condoleezza Rice
ha
dichiarato che lei sinceramente "credeva che la Russia costituisse una
minaccia
per l?Occidente " (17). E il segretario alla Difesa Rumsfeld attacca la
Russia per "la sua 'attività di proliferazione di missili' verso regioni
come Iran, Corea o India". (18)

In relazione all?Europa, Rumsfeld metteva in guardia rispetto ad ogni
forza
d?intervento autonomo dell?Europa che ha causato perturbazioni nelle
relazioni
transatlantiche durante la conferenza di Monaco, all?inizio di febbraio.


Il ministro della Germania Joskha Fisher risponde: l?attuale
amministrazione
Bush desidera restaurare una nuova corsa agli armamenti. Il suo collega
Scharping ha espresso simpatia per il punto di vista della Russia
rispetto
al NMD (scudo spaziale). La Germania ha, come la Francia, condannato i
bombardamenti
USA contro l?Iraq.

In più, l?ambizione degli USA di imporre la loro volontà al mondo intero
è attualmente frenata da diversi punti di resistenza, che gli USA non
riescono
ad eliminare. L?Iraq continua a resistere, così come i Palestinesi.

L?intervento degli USA in Colombia può trasformare questo paese in un
nuovo
Vietnam.

La guerrilla comunista in Nepal sorprende gli esperti Americani.
Qualcuno
di questi pensa che sia arrivato il tempo di trovare una soluzione nei
Balcani
e di focalizzarsi su altre operazioni.

Tutto questo avviene su un fondo di crescenti rivalità commerciali e di
crisi che possono solo peggiorare la tensione USA-Europa. Il gioco che
questi
poteri stanno conducendo nei Balcani da dieci anni, ognuno di loro tende
ad appropriarsi della parte maggiore della torta, questo gioco
continuerà
a causare disastri ai popoli della regione.

Quando gli elefanti combattono uno contro l?altro, è l?erba che viene
maciullata!


E dopo tutti i contributi che gli USA hanno dato per ricompensare il
terrorismo
dell?UCK, ci si può aspettare che questo esempio sarà contagioso per
qualche
frazione della comunità Albanese in Macedonia e in Montenegro o per
altri
movimenti secessionisti nel mondo. Verranno usate provocazioni e
terrorismo
per tentare di presentarsi come 'vittime'.

La diffidenza tra USA ed Europa rispetto al Kosovo è cresciuta quando il
candidato Bush ha minacciato di ritirare le truppe USA dai Balcani,
lasciando
gli Europei soli in quello che si è indotti a chiamare un immondezzaio.
Da allora, molti ufficiali Europei hanno criticato, privatamente, il
supporto
dato dagli USA ai terroristi dell?UCK.

Un esperto dell?Istituto Francese per le Relazioni Internazionali ha
proprio
dichiarato: "Il processo di Dayton è finito. L?intero sistema necessita
di essere rinegoziato. Ma nessuno desidera aprire il vaso di Pandora per
affrontare la questione, rischiando di riportare a terra la situazione.
Se, per esempio, gli Albanesi del Kosovo fossero appagati con uno stato
di loro proprietà, questo potrebbe scatenare un effetto domino che
vedrebbe
il Montenegro, così come i Serbi di Bosnia e i Croati di Bosnia, tutti a
rinnovare le loro specifiche richieste di indipendenza. Per qualche
tempo
è sembrato che gli Americani si preparassero a considerare una
variazione
di confini.

Io penso che questo ora non sia possibile, e se provassero a fare
questo,
gli USA troverebbero l?opposizione dell?Europa." (19)



Quale sarà il risultato? Nei fatti, Bush ha quattro opzioni:

1. Di ritirare le sue truppe. Ciò creerebbe molti imbarazzi agli
Europei.
In ogni modo ora questo non risulta possibile, specialmente in presenza
dello scandalo dell?Uranio impoverito.

2. Di rovesciare l?alleanza e di sostenere la Serbia di Kostunica.
Ma
le truppe USA possono diventare gli obiettivi dell?UCK. E non si è
sicuri
che la Serbia voglia diventare un partner affidabile per lungo tempo. In
Serbia lo spirito della resistenza popolare è sempre molto vivo.

3. Di sostenere entrambe le parti, usando la strategia della
tensione.


4. Di mantenere l?appoggio all?UCK in modo da creare uno stato
Albanese,
sul modello Israele, mantenendo nascosto il più lungo possibile il loro
gioco.

Nessuna di queste opzioni è morale. Abbiamo visto che questi criteri non
risultano mai pertinenti. Ma per realizzare i loro obiettivi strategici
a lungo tempo, gli USA possono ben risolversi di variare le loro
tattiche,
anche in modo contradditorio.

Per ora, la combinazione delle opzioni 3 e 4 ci sembra la più probabile.
Ma forse gli USA non hanno ancora deciso e sono in attesa di scegliere
l?opzione
a loro più favorevole, in accordo con le reazioni dei loro 'amici'?

In ogni caso, qualsiasi sia la tattica, ci sarà sempre qualche mezzo di
informazione addomesticato che si sforzerà di spiegare ai popoli che i
buoni
soggetti non sono, in ogni momento, buoni e che i cattivi soggetti sono
dall?altra parte.

Speriamo che questi imbrogli inducano ad una profonda riflessione.

Se non si capisce che in gioco ci sono interessi economici, e, prima di
tutto, quelli delle multinazionali che guardano a nuovi mercati, per lo
sfruttamento di forza lavoro e di materie prime, è impossibile
comprendere
le ragioni di tutte queste guerre.



10. Kostunica è stato preso in trappola ?



Il presidente Kostunica è stato eletto difendendo una posizione ambigua:
da un lato, ha denunciato la guerra della NATO, l?occupazione del
Kosovo,
e l?interferenza degli USA, d?altro canto egli ha promesso la
riconciliazione
con questo stesso Occidente e un miglioramento economico grazie agli
aiuti
dell?Occidente.

Rispetto al Kosovo si può vedere in che modo egli non sia stato
ricompensato,
almeno fino a questo punto. Il 6 marzo ha dichiarato: "Le rappresentanze
della comunità internazionale in Kosovo si trovano di fronte ad un
insuccesso,
in quanto non sono state in grado di procurare stabilità e pace, e la
crisi
si è allargata alla Macedonia. La Kfor si deve interessare della sua
stessa
sicurezza e non della sicurezza di quelli per i quali è qui."(20)

Kostunica inoltre accusa la KFOR di "stimolare, invece di frenare le
aspirazioni
della Grande Albania. La KFOR sta abbandonando la protezione dei
confini.
" (21)

Quindi, esprime la speranza che la politica della nuova amministrazione
USA voglia contraddistinguersi per "un alto livello di non-interferenza
nei problemi degli altri stati". (22)

Il paradosso è che, due giorni dopo aver così chiaramente messo in
guardia
contro la NATO e le interferenze degli USA, lo stesso Kostunica
aggiungeva
che " egli non forniva regole fuori Yugoslavia riguardanti un giorno una
formale allenza fra partner nella NATO."(23) La NATO che è comunque lo
strumento
più ovvio dello spirito d?interferenza degli USA! Nella stessa
dichiarazione,
il presidente Yugoslavo si dichiarava insoddisfatto: "Quando entrai in
carica,
non mi aspettavo che la situazione nella regione fosse così difficile;
tutto
questo è scoraggiante. " citando problemi di sicurezza ed istituzionali,
assieme al problema del 40% di disoccupazione e di 800.000 profughi e
rifugiati.
A sorpresa nella dichiarazione sono citati gli 800.000 rifugiati
(espulsi
dalla Croazia, dalla Bosnia e dal Kosovo) che vivono in Serbia da anni.


Rispetto alla disoccupazione, forse Kostunica ha condotto la sua
campagna
elettorale ignorando che l?embargo Occidentale e lo stato dell?economia
avevano tali conseguenze? E non ha letto il programma degli economisti
della
sua stessa coalizione elettorale, che prevedeva privatizzazioni e
massicci
licenziamenti?



In che modo si possono interpretare queste dichiarazioni contradditorie?
Nei fatti, come ci si aspettava, la condizione materiale della
popolazione
Serba si è aggravata con il governo Djindjic. Se gli stipendi dei
professori
universitari sono stati raddoppiati, quelli dei lavoratori sono
aumentati
solamente del 25 fino al 50%, e questo è completamente insufficiente a
far
fronte all?aumento dei prezzi.

Un metro cubo di gas è passato dai tre fino a dodici dinari, un chilo di
salsicce da 150 fino a 300 dinari, la bolletta dell?elettricità per uso
domestico è aumentata da 150 o 200 dinari il mese a 500 dinari! La
compagnia
di elettricità di Belgrado indica che 130.000 famiglie della città hanno
un debito veramente rilevante: più di 30.000 dinari! Ed anche il prezzo
del petrolio è cresciuto, tanto più che il nuovo governo ha posto sotto
controllo tutto il settore degli olii combustibili in modo da eliminare
il mercato nero del petrolio (più a buon mercato).

Come era nelle aspettative, la luna di miele non è continuata. Se il
presidente
Kostunica non viene considerato personalmente responsabile per tutto
questo,
d?altro canto la velocità dell?aumento dello scontento verso il nuovo
governo
di Zoran Djindjic ha superato il 60%: "Egli non fa nulla per il popolo.
Anche durante la guerra, noi abbiamo sempre avuto l?elettricità, ma con
la 'grande democrazia', i tagli all?erogazione sono stati almeno di
quattro
ore durante il giorno, e di tre ore alla notte" questo è dichiarato
ovunque.
Inoltre molti pensano che le elezioni siano inevitabili entro 12 o 18
mesi.


La coalizione eterogenea di 18 partiti potrebbe spezzarsi verosimilmente
presto. Questo dipende se Milosevic viene messo da parte e se viene
eliminato
il rischio di un ritorno del Partito Socialista, anche se questo Partito
non è stato ancora superato alle elezioni.



Quali saranno gli sviluppi all?interno della Yugoslavia? I professori
non
universitari stanno conducendo uno sciopero prolungato. Molti scioperi
avvengono
anche nell?industria, solo spezzati dalle minacce di licenziamenti
collettivi.


Questo non ha impedito che il nuovo sindacato di sinistra 'Solidarietà'
abbia ottenuto un addizionale aumento di salario del 25% nella fabbrica
di automobili Zastava. D?altra parte, il sindacato minoritario di
tendenza
governativa ha rifiutato di unirsi allo sciopero. 'Solidarietà' ha
annunciato
la pubblicazione di un giornale mensile e nei prossimi mesi dovrà vedere
di aumentare la sua influenza.

Kostunica è caduto in una trappola tesagli dall?Occidente? Cosa dovrà
aspettarsi
per avere più appoggio nella questione del Kosovo e per l?economia? Fino
ad ora egli ha ricevuto solo elemosine e gli Usa forniranno altri
crediti
solo in relazione all?estradizione di Milosevic. Cosa che Kostunica
d?altro
canto non può fare, se non vuole contraddire se stesso e commettere un
suicidio
politico. Inoltre, gli USA stanno finanziando una nuova campagna di
OTPOR
per criminalizzare Milosevic. Gli USA, che, per cinquant?anni, hanno
sostenuto,
finanziato ed armato tutte le forme dittatoriali di estrema destra e
militari
nel mondo, questi USA che hanno protetto i crimini di Pinochet, Mobutu,
Franco, Salazar, dei colonnelli Greci e dei generali fascisti Turchi,
questi
USA pretendono di giudicare proprio il precedente capo di stato,
Milosevic,
precisamente quello che ha fatto loro resistenza? Gli USA detengono
l?Oscar
dell?ipocrisia!



11. Prospettive.



In un mondo marcato da un?incombente crisi economica, dall?aumento
delle
guerre, e da uno spaventoso incremento delle spese militari, è
importante
trarre completamente insegnamenti dalla situazione attuale e del Kosovo.


1.Non esistono guerre 'umanitarie', solo guerre economiche e
strategiche.


2.Gli USA e la NATO non stanno cercando di risolvere i problemi ma di
dominare
il mondo. Quindi creano o esaltano i problemi quando ciò risulta a loro
utile.

3.L?intervento militare contro la Yugoslavia e in favore dell?UCK ha
peggiorato
la situazione.

4.Non è per errore che Washington appoggia l?UCK, ma consciamente.

E? urgente rinforzare o ricreare un potente movimento per la pace, ben
radicato.
La sola via da percorrere è di lavorare con pazienza per stabilire un
dialogo
fra i popoli, che sono tutti vittime di questa strategia del 'dividi per
conquistare'.

E per questo, è condizione fondamentale il discutere sui risultati di
questa
guerra e sulle strategie dei grandi poteri.

La lotta per la pace inizia con una lucida analisi.

12 marzo 2001



Traduzione dall?inglese di Curzio Bettio, di Soccorso Popolare di
Padova.




Note



(1) Michel Collon, Monopoly - L'Otan à la Conquête du monde, EPO, march
2000,

p. 96. (English edition prepared)

(2) The Guardian, February 15, 2001.

(3) Idem.

(4) Idem.

(5) AFP-Skopje, March 6, 2001.

(6) Washington Post, April 28, 1999.

(7) Pittsburgh Gazette, March 11, 2001.

(8) Time, 8 mars 2001

(9) Both cited in Kan Anders-Vredeskoerier (Holland), march 2001.

(10) Declaration of Robertson (NATO), AP, March 6.

(11) L'Humanité, November 18, 1999

(12) Pittsburgh Gazette, March 11, 2001

(13) Michel Collon, Poker menteur, EPO, 1998, p. 191. (Soon published in
English version)

(14) See Monopoly, pp. 70-71.

(15) The European mediator in Bosnia, David Owen, cited in Michel
Collon,


Poker menteur, EPO, 1998, p. 182.

(16) Michel Collon, Poker menteur, p. 116.

(17) Le Figaro, February 10, 2001.

(18) PBS, February 14, 2001.

(19) AFP - Paris, March 8, 2001.

(20) BBC, March 6.

(21) Reuters - Skopje, March 8, 2001.

(22) BBC, March 6.

(23) Reuters - London, March 8, 2001





Questo articolo è stato tradotto da Curzio Bettio di Soccorso Popolare/
11 aprile 2001

U.C.K.F.O.R.


Ad uno qualsiasi degli indirizzi seguenti:

> http://emperors-clothes.com/mac/team.jpg
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1078
>
http://attach1.egroups.com/group/crj-mailinglist/attach/1571315/1078/gs-15771315/10-1-4-15/image=jpeg/team.jpg

trovate la foto che ritrae, da sinistra verso destra:

il terrorista dell'UCK Hacim Thaci, detto "il serpente"; l'ex capo
della KFOR in Kosmet Bernard Kouchner, detto "il dandy"; l'ex
comandante della NATO in Kosmet Michael Jackson, responsabile della
storica strage del "Bloody Sunday" a Belfast; il criminale di guerra,
ex ufficiale dell'esercito croato e poi designato dalla NATO a guidare
le truppe dell'UCK, Agim Ceku; e Wesley Clark, responsabile delle
operazioni militari "umanitarie" della NATO contro la Repubblica
Federale di Jugoslavia nel 1999;

ripresi nell'autunno 1999 in atteggiamento affettuoso, dopo avere
sancito la formale trasformazione delle bande terroristiche e
stragiste dell'UCK in "corpi di protezione civile" (Kosovo Protection
Corps) dell'ONU/UNMIK.

(Fonte: http://emperors-clothes.com/mac/times2.htm )

---

Team Spirit

>From the left, counter clockwise: KLA terrorist leader Hacim Thaci;
former
head of UN operations in Kosovo, Bernard Kouchner; Kosovo NATO
Commander,
Gen. Michael Jackson; notorious war criminal and Kosovo Protection Corps
leader, Agim Ceku; and Wesley Clark, formerly in charge of NATO's attack
on
Yugoslavia, now one of the directors of the National Endowment for
Democracy
where he joins former Secretary of State Madeleine Albright and U.S.
Ambassador to the UN Richard Holbrooke...

> http://emperors-clothes.com/mac/times2.htm


---

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UCK E MACEDONIA di Michel Collon
( traduzione di C. Bettio, Padova; una sintesi del documento
e' apparsa su "Il Manifesto" ed e' stata da noi redistribuita:
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1036
L'originale inglese si puo' leggere ad esempio su:
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/851 )


---


Rassegna articoli dal sito "Emperor's Clothes"

REVIEW OF ARTICLES ON THE SITUATION
IN THE FORMER YUGOSLAV REPUBLIC OF MAKEDONIJA
AND IN KOS-MET, DUE TO N.A.T.O.-SUPPORTED TERRORISM:


> http://emperors-clothes.com/articles/choss/ploy.htm

MACEDONIA: WASHINGTON'S MILITARY-INTELLIGENCE PLOY
by Michel Chossudovsky [17 June 2001]


> http://www.emperors-clothes.com/petition/defend.htm

A declaration issued by the International Committee to Defend
Slobodan Milosevic (ICDSM):
Defend the Former Yugoslav Republic of Macedonia
from Lies and Terror! (Belgrade, June 17, 2001)


> http://www.emperors-clothes.com/misc/savethe-a2.htm

What NATO Occupation Would Mean For Macedonians
by Jared Israel [18 June 2001]


> http://emperors-clothes.com/interviews/strategy.htm

"WHAT'S BEHIND KLA STRATEGY IN THE BALKANS?"
Jared Israel interviews Kosovo historian Chedomir Pralinchevich
[25 May 2001]
Is there something about ethnic Albanian culture and history that
enables the
terrorist Kosovo Liberation Army to establish a base among ordinary
people?
Offers an explanation of many mysteries such as why the KLA targets
Albanians
in Macedonia.


> http://emperors-clothes.com/letters/amessage.htm

"MESSAGE FROM MACEDONIA" [15 June 2001]
A reader from Skopje, the Macedonian capital, blasts media
disinformation and
reveals the r�sum�s of terrorist leaders.


> http://emperors-clothes.com/articles/choss/pipe.htm

"AMERICA AT WAR IN MACEDONIA"
by Michel Chossudovsky [14 June 2001]
Prof. Chossudovsky presents evidence that the Macedonian crisis results
from
a schism between the U.S. and Germany, with the former sponsoring the
KLA and
destabilizing Macedonia to guarantee control of the Corridor 8 trade
route
and a critical oil pipeline.


> http://emperors-clothes.com/mac/times.htm

"SORRY, VIRGINIA, BUT THEY ARE NATO TROOPS, NOT 'REBELS'"
by Jared Israel [13 June 2001]
Research by Rick Rozoff, George Thompson and Max Sinclair.
Using pro-NATO media sources, Israel argues that the U.S. and NATO
junior
partners are behind the KLA attack on Macedonia and that the ultimate
target
of U.S. strategy is the former Soviet Union.


> http://emperors-clothes.com/mac/poisin.htm

"TERRORIST 'REBELS' THREATEN CATASTROPHIC CRIMES IN MACEDONIA"
[11 June 2001] This article is related to the call for help from the
Macedonian town of KUMANOVO (posted below). Humanitarian terrorists are
threatening to unleash eco-disaster.


> http://emperors-clothes.com/mac/mac.htm

"100,000 MACEDONIANS HELD HOSTAGE BY ALBANIAN TERRORISTS"
[8 June 2001]
An eyewitness account from KUMANOVO, the northern Macedonian city whose
water supply has been seized by KLA terrorists.


> http://emperors-clothes.com/articles/treanor/hrw.htm

"WHY 'HUMAN RIGHTS WATCH' IS GUNNING FOR MACEDONIA"
by Jared Israel. [3 June 2001].
Human Rights Watch, seen by many as an idealistic activist group, is
focusing on Macedonia. Mr. Israel argues that HRW is used by the U.S.
Establishment to soften up countries which Washington wishes to
destabilize.
The article includes Paul Treanor's mind-boggling look at who actually
runs
HRW. Hint: it's not a bunch of college kids and a civil rights attorney.


> http://emperors-clothes.com/articles/Johnstone/fic.htm

"ALBANIANS IN MACEDONIA: FACTS AND FICTIONS"
by Diana Johnstone [30 May 2001]
Ms. Johnstone demolishes the "we're rebelling because we're oppressed"
claims.
Israel disputes the notion that an Albanian terrorist tail wags the U.S.
dog.


> http://emperors-clothes.com/articles/jared/nocrime.htm

"TERRORISM AGAINST SERBIA IS NO CRIME"
by Jared Israel and Rick Rozoff [25 May 2001]
NATO released about 450 'captured' KLA terrorists in time for them to
attack
Macedonia. Are they nuts? Or is there strategy in their madness?


> http://emperors-clothes.com/docs/maced2.htm

"MACEDONIAN GOVERNMENT ACCUSES U.S., GERMANY" [19 March 2001]
Macedonian leaders say the U.S. and Germany are in cahoots sponsoring
the KLA.


> http://emperors-clothes.com/articles/jared/gentle.htm

"GENTLE REIGN: WASHINGTON MAKES IT PERFECTLY CLEAR IN KOSOVO &
MACEDONIA"
by Jared Israel [17 March 2001]
A close look at the relationship between the U.S. military in Kosovo and
the KLA finds it to be a) unusual and b) entirely illegal: Washington is
sponsoring terrorism.


> http://emperors-clothes.com/articles/jared/expan.htm

"KLA ATTACKS EVERYONE. MEDIA ATTACKS... MILOSHEVICH?"
by Jared Israel [2 March 2001]
Media coverage of KLA terrorism against Macedonia and southern Serbia
uncovers the real culprit, now and forever: Slobodan Miloshevich! Our
editor walks down memory lane, examining a decade of slander against the
Yugoslav leader and finds the whole thing... ludicrous.


> http://emperors-clothes.com/docs/train.htm

"'WE DENIED TRAINING THE KLA? OH. WE LIED.'" [18 March 2001]
'Sunday Times' articles reveals another Anglo-U.S./KLA link. At the end
of
this post is a useful (partial) list of relevant articles.


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Data: 21/06/2001 17:43
Da: Olgica Andric
A: jugocoord@...
Oggetto: La privatizzazione dell'Universit�

La privatizzazione dell�Universit� in Serbia

di Olgica Andric

Sia nella vecchia Jugoslavia socialista, sia in tempi pi� recenti, era
rispettato un principio fondamentale: il diritto all�educazione
gratuita per tutti. Cos�, le scuole principali sono obbligatorie e
durano otto anni, e chi non rispetta questa regola viene processato
secondo la legge.
Le scuole medie e i licei, che coincidono alle scuole superiori in
Italia, non sono obbligatorie, ma anch'esse sono gratuite e in questo
modo si offre la possibilit� di studiare a tutti quelli che lo
vogliano. Anche l�Universit� dovrebbe essere gratuita, ma come
si �rispetta� questa regola lo vedremo in seguito.
Negli ultimi anni, dopo il crollo del Muro di Berlino e col isfacimento
dei sistemi un tempo socialisti, in Jugoslavia ha inizio un graduale
processo di privatizzazione degli enti pubblici, innescato dai diktat
del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale. Sorgono le
prime scuole private, ma lo Stato riesce, in qualche modo, a mantenere
il primato della pubblica istruzione: cos�, le strutture
per 'educazione di base e obbligatoria restano statali, mentre le
scuole private sono prevalentemente specifiche: istituti per lo studio
di lingue straniere, corsi di specializzazione, scuole di musica,
scuole artistiche.
L�Universit� era aperta a tutti quelli che erano in grado di seguirla e
superare gli esami. La classificazione veniva stabilita valutando i
risultati ottenuti nella scuola media e nel test d�iscrizione. Agli
studenti lo Stato garantiva numerose tutele: l�alloggio presso le Case
dello studente, l�uso delle mense e, soprattutto, la frequenza gratuita
dei corsi universitari.
Ma, visto che le iscrizioni alle Universit� aumentavano anno dopo anno
e lo Stato � indebolito dal pesante debito estero e dalle pressioni
internazionali (divenute anche embargo) - non poteva garantire un
contributo a tutti gli studenti. E� stata, quindi, inventata una nuova
categoria di studenti, soggetta al pagamento parziale dei costi di
frequenza. Attraverso un meccanismo fondato sulla meritocrazia, veniva
individuata questa categoria sulla base dei risultati conseguiti nel
test d�ingresso. I costi erano, in qualche modo, adeguati al costo
della vita e al reddito annuale.
L�ultima generazione di studenti che � iscritta all�Universit� con
queste regole � quella del �98. Un anno dopo, subito dopo l�aggressione
della Nato contro la Federazione Jugoslava, lo Stato decide di abolire
i test d�ingresso e di permettere a tutti di iscriversi all�Universit�
desiderata, ma si inventa ancora una nuova categoria degli studenti:
quelli che finanziano da soli i loro studi. Questo per� andava a
scontrarsi con una pubblica amministrazione in via di disfacimento: i
gruppi e i dipartimenti diventano numerosi, le classi richiedono pi�
insegnanti, ma il personale a volte viene scelto con criteri
clientelari, non riuscendo cos� a soddisfare i programmi di lavoro
previsti dalle cattedre e dipartimenti. I passi fatti negli ultimi
quattro anni ci fanno comprendere come l�educazione pubblica in
Jugoslavia si stia incamminando sulla strada della privatizzazione
selvaggia. Le Universit� statali, da un po� di tempo a questa parte,
hanno trovato come concorrenti diverse Universit� private: a Belgrado,
ad esempio, c�� una nota struttura privata diretta dai fratelli Karic,
magnati dell�emittenza televisiva (una sorta di Berlusconi serbi) e
bancari. Quest' universit� offre corsi di formazione che prendono a
modello quelli delle pi� noti Atenei mondiali. Per iscriversi basta
avere soldi e la volont� di conseguire una laurea senza sforzarsi
troppo negli studi. Un'altra istituzione scolastica privata �
l�Accademia dello sport, creata apposta per i futuri allenatori delle
varie discipline.
Nel 1998 appare una nuova legge sull�Universit�, proposta e votata dai
deputati del Partito radicale serbo. La legge prevedeva una serie di
benefici agli studenti che ottengono buoni risultati, ma la legge non
fu applicata nel suo complesso, trovando numerosi ostacoli
nelle �baronie� universitarie. Tra l�altro, quella legge prevedeva la
possibilit� di disputare gli esami ogni mese, facilitando la
pianificazione degli studi.
Da quest�anno, invece, chi vuole iscriversi all�Universit� e non � cos�
bravo da poter occupare un posto alto nella graduatoria d�accesso,
dovr� rimboccarsi le maniche. Anche se non diretta, la privatizzazione
dell�Universit� in Serbia tende a seguire gli modelli europei,
fortemente condizionati dall�ingresso nell�UE e dalla globalizzazione
neoliberista. La categoria degli studenti che pagano parzialmente gli
studi non esiste pi�. Quelli meno bravi devono pagare la somma
stabilita dall�Universit�. E, a partire da questo mese, alle Universit�
serbe � stato chiesto di assorbire 35.000 dei nuovi studenti e,
assurdamente, di elevare il costo degli studi ad un a cifra che va da
1.500.000 fino ai 3.000.000 l�anno. Un prezzo improponibile, dato che
lo stipendio medio mensile di un cittadino serbo si aggira sulle
150.000 lire!
Queste somme hanno sorpreso, naturalmente, sia i futuri studenti che le
loro famiglie, oltre a provocare tantissime proteste. Il Ministero
dell�educazione, saldamente in mano alla destra del DOS, ha dato la via
libera al processo di �autonomia� delle Universit� (un po� come avviene
anche in Italia), permettendo loro stabilire i prezzi dello studio.
Gli studenti scontenti hanno reagito subito, mobilitandosi per
difendere i propri diritti.
Hanno dovuto prendere posizione contro questo provvedimento, inviso
alla stragrande maggioranza della popolazione serba, anche quei gruppi
che avevano assicurato il loro appoggio al DOS contro il governo
socialista di Milosevic. La presidentessa dell� �Unione degli studenti�
(organizzazione legata al potere attuale e considerata vicina al
movimento �Otpor�) di Belgrado, Kristina Vujicic, ha commentato in
questo modo l�attuale situazione: <<Le facolt� si sono trovate in un
circolo vizioso; il Ministero ha permesso loro stabilire i prezzi dello
studio, senza affermare quanti soldi servano per finanziare le
istituzioni scolastiche dalla cassa statale. Cos� si � creata questa
situazione.
Perch� dovremo pagare i prezzi alti dello studio se sappiamo bene che
la qualit� delle lezioni � molto bassa, le facolt� sono organizzate
male senza le condizioni per svolgere i processi didattici e le riviste
specialistiche e i computer sono un sogno. Tutto � stato stabilito in
un modo poco serio e quelli che soffrono alla fine sono studenti>>.
Ma questa affermazione bisogna essere analizzata dal punto di vista
critico, visto che la Vujicic � stata colei che prometteva agli
studenti, in caso di vittoria dei suoi alleati, la modernizzazione
delle Facolt�, biblioteche multimediali e altre promesse. Con quali
mezzi finanziari? Adesso sembra che gli sponsor dell�Otpor provenienti
dall�Usa abbiano dimenticato le loro creature, pensando ad priorit� pi�
importanti.
Gli studenti commentano queste nuove regole e sono convinti che d�ora
in poi potranno iscriversi all�Universit� soltanto i figli dei nuovi
ricchi. L�insoddisfazione � presente in tutte le facolt� e tutti
pensano di essere coinvolti in una grande congiura, ordita dalle
potenze straniere. Quest'umore si � notato anche alla riunione del
Comitato dell�Universit� di Belgrado, dove � stato presente anche il
Ministro Ga�o Kne�evic.
Un�occasione nella quale la rettrice dell�Universit� di Belgrado ha
dichiarato: <<L�Universit� � trascurata, non se ne rende conto n� il
Governo n� i Ministeri, non abbiamo i mezzi finanziari per un normale
processo formativo, per la pubblicazione del materiale scolastico e per
la collaborazione internazionale, dobbiamo trovare da soli i modi per
sopravvivere>>.
Questi problemi non si ponevano prima, ma la voglia dell�integrazione
nell�Europa e la necessit� di privatizzare gli enti pubblici ha creato
le difficolt� insuperabili. La regola �scuola gratuita per tutti� non
esiste pi�. Chi vuole studiare deve pagare il prezzo pi� alto rispetto
anche alle Universit� in Italia e, considerando la bassa qualit� della
didattica, � logico che i giovani scelgano di iscriversi alle
Universit� estere, a parit� di costo. La forte Universit� jugoslava dei
decenni precedenti si � persa nel vento dell�integrazione europea.
Purtroppo, gli effetti negativi sono tantissimi, e il prezzo non
coincide con la qualit�. E si pone una domanda logica: vale la pena
sprecare tanti anni e tanti soldi per lo studio all�Universit� quando
n� le Universit� n� lo Stato garantiscono ai futuri laureati il lavoro
sicuro e l�assunzione agli enti pubblici?

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Partito Socialista della Serbia / Socijalisticka Partija Srbije

LE FOTOGRAFIE DELLA GRANDE DIMOSTRAZIONE
DEL 16 GIUGNO 2001 A BELGRADO

FOTOGRAFIJE SA VELIKOG NARODNOG MITINGA
16. JUNA 2001. GODINE U PRISUSTVU 50.000 GRA�ANA

> http://www.sps.org.yu/index-ie.htm

> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1083

21. jun 2001.
Poseta Amfilohija Radovi�a predsedniku SPS-a Slobodanu Milo�evi�u...
KONFUZIJA U SAVEZNOJ SKUP�TINI...

20. jun 2001.
SAOP�TENJE -Povodom napada na Vojsku SRJ...
SAOP�TENJE -Povodom odlaganja posete Karle Del Ponte Beogradu...

17. jun 2001.
O NARODNOM MITINGU NA VANREDNOJ KONFERENCIJI ZA �TAMPU...

12. jun 2001.
SAOP�TENJE -POZIV NA NARODNI MITING...

> http://www.sps.org.yu/aktuelno/index.html

--- SUL SITO "EMPEROR'S CLOTHES" ---

> http://emperors-clothes.com/petition/black.htm

Saturday, June 16th, about 50,000 people rallied and marched through
the cheering streets of Belgrade. Afterwards, the ICDSM, sponsor of
the 'FREE MILOSEVIC!' petition, met and endorsed Lawyer Chris Black's
findings. Black had interviewed Mr. Milosevic, his lawyers, and also
prosecutors, who frankly stated: "We have no evidence. We're doing what
the U.S. wants..." Outrage to Justice: The Case Against Slobodan
Milosevic

> http://emperors-clothes.com/petition/black.htm

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* MOLA DI BARI 23/6
* MILANO 24/6
* KOSOVO CROCIFISSO (sito internet)
* YUGOSLAVIA: THE AVOIDABLE WAR (documentario)

---

Most za Beograd - Un ponte per Belgrado in terra di Bari
Associazione culturale di solidariet� con la popolazione jugoslava

via Abbrescia 97 - 70121 BARI
tel/fax 0805562663 e-mail: most.za.beograd@...
Codice Fiscale 93242490725

SABATO 23 GIUGNO
dalle 21 in poi

casa Navach
Contrada Brenca n.30 MOLA DI BARI

SERATA DI SOLIDARIETA' CON IL POPOLO JUGOSLAVO
BOMBARDATO DALLA NATO

musica dal vivo e non
spazio banchetti e autoproduzioni
videoproiezioni
concerti vari e dance hall
mercatino dell'usato
controinformazione
interventi teatrali
gastronomia tipica

contributo libero per l'adozione a distanza dei figli degli operai della
Zastava di Kragujevac, la fabbrica-simbolo della resistenza operaia al
nuovo ordine mondiale

per raggiungere il posto: S.S. 16 direzione MOLA DI BARI - uscita MOLA
DI BARI-RUTIGLIANO; proseguire per Rutigliano; - dopo 2 km al primo
incrocio girare a sinistra per POZZO VIVO; girare in CONTRADA BRENCA,
ovvero la prima a destra dopo pochissimo.

Terminare la salita (n.30).

(per chi viene da Mola, direzione: Rutigliano, il resto � uguale)

---

TRIBUNALE RAMSEY CLARK
sezione italiana del tribunale indipendente
contro i crimini della NATO.
tel.0338/7963539 - fax 068174010
e-mail: tribunaleclark@...

DOMENICA24 GIUGNO - MILANO ORE 21.00
ALL'INTERNO DELLA FESTA PROVINCIALE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA
INIZIATIVA A CURA DELLA SEZIONE ITALIANA DEL TRIBUNALE CLARK:

DAI BOMBARDAMENTI IN JUGOSLAVIA E L'USO DELL'URANIO IMPOVERITO, AL
TRIBUNALE DELL'AJA E L'ARRESTO DI MILOSEVIC:
IL DIRITTO INTERNAZIONALE VISTO DALL'IMPERIALISMO.

INTERVENGONO:
FALCO ACCAME
FULVIO GRIMALDI
ALDO BERNARDINI

introduce STEFANO DE ANGELIS

inoltre PROIEZIONE DEL FILMATO : PATRIA PALESTINA DI Fulvio Grimaldi

Grimaldi e Barnardini sono di ritorno da importanti iniziative svoltesi
a Belgrado.
Intervenite.

---

Subject: un sito sul Kosovo
Date: 19 Jun 2001 23:00:46 +0100
From: kosovo_crocifisso@...
To: jugocoord@...

Potete, se lo credete opportuno, segnalare questo sito:

http://digilander.iol.it/kosovocrocifisso/

Grazie!

---

>http://freehosting2.at.webjump.com/89597f8a9/av/avoidablewar-webjump/Buy%video.html

YUGOSLAVIA: T H E A V O I D A B L E W A R

Documentary by George Bogdanich and Martin Lettmayer

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Outside U.S. International money order must be used

Please send (number)________ videotape(s) of "Yugoslavia ? The Avoidable
War" to:

Name__________________ Address_________________

City________________ State/Province___________

ZIP/ Postal Code_____________

Country _________________________

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