Informazione

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or
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/807


NOTA: L'articolo seguente risale allo scorso marzo, prima
che Milosevic fosse arrestato, ma e' di grande attualita'
proprio oggi che la Macedonia viene destabilizzata e
precipitata nell'ennesima carneficina pseudo-etnica.
Commenta il traduttore: "Spero di non avere inviato
documenti diventati obsoleti; sono decisamente lunghi
da leggere, elaborati, ma fanno capire tante cose:
soprattutto che negli USA esistono ancora intellettuali,
come Jared Israel, senza paraocchi o venduti, ma con
grande capacit� critica, che non fanno parte della
fabbrica del consenso al capitale sfruttatore.
Chomsky ha fatto scuola! Curzio")

---

I TERRORISTI DELL'UCK ATTACCANO TUTTI;
I MEDIA ATTACCANO... MILOSEVIC?

di Jared Israel (4 marzo 2001)

I media occidentali ci stanno preparando ancora ad
un'altra guerra terrorista, che la NATO
sembra essere impotente a prevenire, sebbene stia
addestrando militarmente i terroristi.

"Forze speciali dell'Occidente stanno tuttora
addestrando le guerrillas, come risultato di decisioni
prese gi� prima del cambio di governo in Yugoslavia."
(BBC, 29 gennaio 2001) (1)

Le 'guerrillas' in questione sono i membri dell'Armata
di Liberazione del Kosovo, o UCK.

Vi ricordate ancora dell'UCK? E' la stessa gente che la
NATO ha installato al potere in Kosovo nel giugno
1999 dopo che questi hanno cacciato quasi tutti i
Serbi, i 'Gypsies' (zingari Rom), gli ebrei e i
mussulmani Slavi, o li hanno ammazzati.

Bill Clinton e George W. Bush erano assolutamente
entusiasti dell'UCK e il Sen. Joseph Lieberman
aveva affermato:

"Gli Stati Uniti d'America e l'Armata di Liberazione
del Kosovo lottano per gli stessi valori umani e
gli stessi ideali. Combattere per l'UCK �
combattere per i diritti umani e i valori Americani."
('Washington Post' 28 aprile 1999)

L'UCK, che in questi giorni appare sotto nomi diversi,
� stata disciolta pi� di una volta e nonostante ci�
continua ad innescare nuovi conflitti terroristici.

A parte l'invasione della Serbia meridionale, che �
iniziata un anno fa, l'UCK ha iniziato l'attacco
alla regione chiamata Ex Repubblica Yugoslava di
Macedonia (o, pi� semplicemente, 'Ex Macedonia').

L'UCK, o comunque si chiami, � stata completamente
disarmata, ma impiega armi pesanti e in pi� vi sono
gli elicotteri da combattimento NATO a provvedere
alla copertura aerea.

I MASS MEDIA PREPARANO GLI STATI UNITI
ALLA NUOVA GUERRA

Il modo in cui i mezzi di informazione di massa
ci stanno preparando alla nuova guerra terroristica
� di cucinare le nostre menti a fuoco lento.
Consideriamo un articolo apparso il 24 febbraio
2001 sul 'Telegraph' di Londra.

Il corpo dell'articolo concerne gli ultimi attacchi
terroristici dell'UCK. Ma il titolo recita:
"FORZE NATO FRONTEGGIANO UNA NUOVA
MINACCIA NEI BALCANI "

Ma come? Qualcuno minaccia la NATO? No, nessuno
sta minacciando la NATO, sebbene
questo sarebbe ampiamente giustificabile!
La singolarit� del titolo � di fornire ai lettori una
vera e propria preparazione mentale prima di
far passare la notizia che l'allievo prediletto della
NATO, l'UCK, sta attaccando la Serbia e l'ex Macedonia.

I lettori devono essere condotti lontano da
considerazioni "inaccettabili", anche se
perfettamente logiche, come quella che forse un
gruppo ONU in Kosovo, costituito dall'UCK, diventato
ufficialmente "Corpo di Protezione del Kosovo", e la
NATO, che ha addestrato i terroristi in azione in Serbia
e nell'ex Macedonia, hanno iniziato insieme questi attacchi.

Oh no, no, no, voi dovete esaminare il titolo: questi
attacchi minacciano la NATO, e il titolo sottilmente ci
conduce lontano da acque e conclusioni torbide.
Ora per le vostre considerazioni, vi � un primo giudizio
nell'articolo:
"La guerra in Kosovo � stata condotta per la disfatta di
Slobodan Milosevic e del suo sogno di una 'Grande Serbia'".

Sorprendente. Si suppone che questo articolo sia concernente
con gli ultimi attacchi terroristici.
Si suppone che nuove notizie ci informino su che cosa �
avvenuto, su dove � avvenuto, quando e come.
Forse Milosevic � uscito la notte scorsa e ha lanciato
attacchi terroristici sull'Ex Repubblica Yugoslava di
Macedonia e sulla Serbia meridionale?

In coerenza con questo giudizio il 'Telegraph' vuole
rinfrescare i nostri ricordi con vecchie storie proprie
dei mezzi di informazione anti-Serbia.
Tutto questo ci fornisce l'impressione che qualsiasi
cosa ora avvenga � a causa di Milosevic.

Questo � importante per due ragioni.
La prima, che Milosevic non pu� avere prodotto malsani
progetti, ad esempio aver condotto una lotta per una
'Grande Serbia', senza aver avuto un consenso di
massa.. Allora questa condanna deve essere messa in atto,
attaccando l'intera Serbia che resiste alla NATO.
La seconda, che la NATO e i leaders di Belgrado, favorevoli
alla NATO, stanno provando a costruire un consenso
pubblico per l'arresto di Milosevic.
Si vuole mettere in scena un processo spettacolo, per
convincere il mondo che la NATO � innocente e che i
Serbi sono colpevoli del disfacimento della Yugoslavia.

Allo stesso tempo, questo giudizio in apertura induce i
lettori a considerare la NATO assolutamente non colpevole.
Se non avesse bombardato la Yugoslavia e occupato il
Kosovo, la NATO avrebbe fallito il compito della: "sconfitta
di Slobodan Milosevic e del suo sogno di 'Grande Serbia'"

Allora, come il titolo di testa, il primo giudizio ci conduce
in una opportuna predisposizione mentale, per accettare
costruttivamente le notizie pro-NATO
e di vigile sospetto per i sogni Serbi di espansione.
Allora basta attendere un minuto! Seriamente il 'Telegraph'
sta affermando che la NATO ha bombardato la Yugoslavia
per fermare il sogno di Milosevic?
Forse questo sogno aveva preso una forma concreta? Forse
Milosevic aveva tentato di espandere la Serbia in Kosovo?

Potrebbe essere questa l'idea, ma vi � un piccolissimo
particolare! Al tempo dell'attacco NATO
il Kosovo era una provincia della Serbia. Infatti il Kosovo
� stato una provincia della Serbia con riconoscimento
internazionale gi� dalla Prima Guerra Mondiale.
Il Kosovo � il cuore della Serbia.
Dire che la Serbia si � espansa in Kosovo � come dire
che New York si � espansa a Manhattan.

Questa sciocchezza della 'Grande Serbia' ci � stata appioppata
per dieci anni da giornalisti, da politici e professori
dell'Occidente. Questa � la spiegazione base per ogni conflitto
in Yugoslavia. Ma a dispetto di tutto il sognare espansionistico
di Milosevich, la Serbia non ha mai annesso una qualche regione.
Non un acro. Invece un milione di Serbi e altri cittadini fedeli alla
Yugoslavia sono stati cacciati dalle loro terre e dalle loro case in
altre parti della Yugoslavia (ad esempio, i contadini che
possedevano la maggior parte della terra di Bosnia e che la
coltivavano).
Questi profughi, per la maggior parte ma non tutti di etnia
Serba, ora vivono in Serbia.

"DIFENDERE L'UNIONE"

La Yugoslavia, sotto la guida della Serbia, si � battuta difendendosi
a partire dal 1990, resistendo ai secessionisti che hanno lanciato
attacchi armati contro le forze Yugoslave e che hanno spopolato
vaste zone dai Serbi e da altri indesiderabili.
I due esempi pi� estremi sono la divisione della Krajina (pi� di
200.000 Serbi scacciati dalle truppe fasciste della Croazia sotto
la direzione degli U.S. nel 1995) e il Kosovo (circa 350.000
persone scacciate dall'incalzare della NATO nel giugno del 1999).
Lo scopo degli attacchi secessionisti era di strappare via parti alla
Yugoslavia e di formare mini-stati sotto il dominio degli U.S. e
della Germania.

I Serbi sono diventati il principale obiettivo poich� costituiscono
il cemento della Yugoslavia.

I Governanti della Germania sono stati completamente consapevoli
di questo fatto e, negli ultimi cento anni, hanno scatenato due
guerre mondiali con pesanti attacchi contro i Serbi.
Allora, a partire dal 1990 la Yugoslavia, sotto la guida della Serbia,
ha in realt� resistito ai "sogni di espansione" Anglo-Americani e
Germanici.
La Serbia si � venuta a trovare in una posizione similare a quella
degli Stati del Nord durante la Guerra Civile Americana. (7) Il
Nord si � battuto per evitare che gli Stati del Sud formassero una
nazione schiavista sotto il dominio Britannico, e la Serbia si �
battuta per impedire che regioni della
Yugoslavia si trasformassero in staterelli etnicamente 'puri',
sotto il dominio Occidentale.

I politicanti dell'Occidente e i mass-media hanno accusato la
Serbia di destabilizzare i Balcani.
Tutto ci� � di sorprendente cinismo. Chiunque abbia conoscenze
di storia dell'Europa sa che l'esistenza di uno stato che unifica gli
Slavi del Sud ('Yugoslavia') � cruciale per la stabilit� del Sud
dell'Europa e della Russia.
L'opposizione della Serbia alla frantumazione della Yugoslavia
in deboli neocolonie Anglo-Americane e Germaniche non
corrisponde assolutamente al "sognare di una 'Grande Serbia'".

IL MEDIUM MILOSEVIC

Per rendere veramente credibile il concetto di 'Grande Serbia',
questo � stato vincolato all'accusa che il Signor Milosevic era
ed � motivato dall'odio per i non-Serbi.
I media occidentali sono accresciuti di un nuovo medium,
Milosevic, che ha contribuito nell'aiutarci ad assimilare questa
idea. Io ho incontrato questo medium Milosevic mentre
osservavo un programma di Fox News durante
il bombardamento NATO sulla Yugoslavia. Fox stava intervistando
un reporter del 'NY Times', un 'esperto' della Yugoslavia. Il reporter
diceva:
"La pulizia etnica del Kosovo, come Milosevic avrebbe voluto
chiamare ci�, � un successo."
Cos� breve ma cos� menzognero!
Se il reporter avesse dichiarato, "Milosevic ha reso popolare
il termine 'pulizia etnica' e usato ci� in Kosovo," questa sarebbe
stata una bugia, ma una bugia sfrontatamente diretta.
Uno avrebbe potuto anche chiedere: " Dove sono le prove? ".
Ma il reporter presentava la sua accusa come se menzionasse
un fatto tanto noto da non richiedere prove. Tale noncuranza
ha un grande potere perch� fa pensare questo allo spettatore
non informato (virtualmente a tutti gli Americani): "Ah cos�,
Milosevic ha inventato l'idea della pulizia etnica.
Una ragione di pi� per mettere quest'uomo dietro le sbarre."

Il 'New York Times' ha spesso fatto riferimento a Milosevic
come autore della 'pulizia etnica'. Per esempio, il 3 agosto
1992 Anthony Lewis, il prolifico tormenta-Serbi, scriveva in
una colonna del 'Times' riportata da diversi altri giornali:

"Il Presidente Bush paragona Saddam Hussein a Hitler. Io
sono contrario a tali analogie, in quanto queste sminuiscono
l'Olocausto. Ma se bisogna usarne una, � meglio adattarla al
leader dei Serbi, Slobodan Milosevic, l'inventore della 'pulizia
etnica.'" (Anthony Lewis, 'N.Y. Times', 3 agosto 1992)

Il sito Emperor's Clothes usa un motore di ricerca chiamato
Lexis. Con questo noi possiamo analizzare la stampa mondiale
degli ultimi venti anni in pochi secondi.
Se una dichiarazione � stata pubblicata nei media, noi possiamo
trovarla.
Io ho fatto una ricerca approfondita sugli articoli del 'N.Y.
Times'. Il 'N.Y. Times' non ha mai citato Milosevic per avere
detto una parola in favore della 'pulizia etnica '.
Mai!.

Come poteva Milosevic far riferimento alla 'pulizia etnica '
senza usare le parole?

Il reporter intervistato da Fox (e Mr. Lewis, e tanti altri,
una folla!) era semplicemente bugiardo, o per essere pi�
accurati, egli non era solo bugiardo, egli aveva presentato
la sua menzogna in maniera calcolata per fare in modo che
ognuno degli spettatori pensasse che ci� fosse vero.

Il termine 'pulizia etnica' ha una storia interessante. E' stato
usato per la prima volta in Kosovo nel lontano 1980.
I secessionisti Albanesi avevano innescato una campagna
terroristica, scacciando dal Kosovo decine di migliaia
di Serbi. (4) Il 'N.Y.Times' ha fatto la cronaca della storia di
questo incubo nel 1982. Il giornalista del 'Times' aveva
intervistato un ufficiale Yugoslavo, un uomo di stirpe Albanese,
che disse:
"I nazionalisti Albanesi hanno una piattaforma su due punti...
primo, stabilire quella che loro chiamano una repubblica
Albanese etnicamente pulita e quindi fonderla con l'Albania per
formare una pi� Grande Albania." ('N.Y. Times', 12 luglio 1982)

Per ulteriori informazioni sulla storia dell'uso di 'pulizia etnica'
vedere la nota (6) a pi� di pagina, alla fine.

E' OPERA DI TUTTI !!

Le accuse contro il Signor Milosevic (ed inoltre contro i
Serbi Cattivi) sono venute da tutte le parti.
Scrittori liberali, e spesso di sinistra, hanno preso parte a
questi attacchi, e li hanno perfino guidati. Per esempio, vi �
un autore spagnolo, Juan Goytisolo, che da se stesso si
presenta come una immagine di assenza di apertura mentale.
Durante il bombardamento della Yugoslavia, il Signor
Goytisolo ha scritto un pezzo per l'Independent di Londra
affrontando un fenomeno che nel suo titolo chiamava con
larghezza di vedute "IL VIRUS CHE HA INVASO LA
SINISTRA." (Quale enfasi!). Questo virus era costituito dagli
scrittori che si opponevano ai bombardamenti NATO sui Serbi.
Piazzando le sue credenziali in prima linea, il Signor Goytisolo
ci assicura che:
"NESSUNO detesta i bombardamenti aerei pi� del sottoscritto ".
(Quale enfasi!)
Questo � incoraggiante, e una volta detto ci�, il Signor Goytisolo
va per� allo scopo, che � di spiegarci perch� egli non detesti i
bombardamenti aerei sulla Serbia:
"Dal 1992, era risultato evidente a chi era familiare con l'ideologia
Serba ultranazionalista abbracciata da Milosevic, che l'etnocidio
in Kosovo era inevitabile. Pieno di odio e di disprezzo per i
Mussulmani Bosniaci e i Kosovari Albanesi, il punto di vista di
Milosevic non differisce di molto dalle diatribe
anti-Semite dei Nazisti." (21 aprile 1999, London 'Independent')

Vi prego di notare che il Signor Goytisolo non fornisce
alcuna prova per la sua accusa che un etnocidio anti-Albanese
abbia avuto luogo in Kosovo. Piuttosto, egli si muove come
se l'esistenza di questo supposto etnocidio sia un fatto stabilito
e gli interessa solo la domanda di come sia potuto
avvenire. La risposta, egli dice, sta in Milosevic e nella sua
presunta ideologia di odio.

Il problema � che, al tempo in cui il Signor Goytisolo scriveva
queste parole, molta gente diceva che l'accusa di etnocidio era
una menzogna. E chiaramente, fosse stata l'accusa di etnocidio
un falso, la ricerca delle motivazioni del perch� i Serbi
avessero commesso ci� avrebbe avuto minor intensit�.

Da quando la NATO � entrata in Kosovo nel giugno 1999, ha
impiegato un esercito di esperti legali nel Kosovo. Questa gente
ha scavato mezza provincia, unitamente a frequenti conferenze
stampa nelle quali vari rappresentanti NATO e del Tribunale dei
Crimini di Guerra promettevano di trovare fosse comuni con
decine di migliaia di vittime della brutalit� Serba. Nei fatti,
costoro non ne hanno prodotta nessuna, n� fosse comuni, n�
atrocit� dei Serbi.
Scavando tombe individuali su tutto il Kosovo, sono stati trovati
non pi� di 3000 corpi. La NATO ha dichiarato che 2000
persone sono morte prima dei bombardamenti in Yugoslavia,
cio� prima che avvenisse il supposto 'etnocidio'.
Ne restano 1000.

Noi sappiamo che centinaia di persone sono morte sotto i
bombardamenti NATO, e che altre centinaia sono cadute sul
campo nella lotta fra UCK e le truppe della Yugoslavia.

Dopo la ricerca pi� esaustiva nella storia, la NATO non ha
prodotto letteralmente nessuna prova che le truppe Serbe
abbiano massacrato etnicamente gli Albanesi.

L'accusa di etnocidio era una falsificazione. (5)

Perch� Goytisolo e altri sono stati capaci di farla franca
scrivendo articoli che hanno assunto come verit� questa
menzogna? La causa sta nel fatto che i mass media ci
hanno soverchiati con servizi sonori, urli, sciocchi film
macabri, interviste con le 'vittime.'

Costantemente ripetuto, tutto ci� ha stabilizzato la menzogna
etnocida come verit� emozionale; allora la gente permette a
Goytisolo di 'infiorare' senza timore di ripercussioni. I Serbi
avrebbero dovuto fare un gioco onesto!

Il Signor Goytisolo affermava che egli sapeva che il (non
esistente) etnocidio sarebbe avvenuto, in quanto egli aveva
conoscenza della "ideologia ultra-nazionalista" di
Milosevic, che implicava "odio e disprezzo per i
Mussulmani di Bosnia e gli Albanesi Kosovari ",
non diversamente dalle "anti-Semitiche diatribe dei Nazisti."
Forse questa ideologia, come l'inesistente propulsione
alla 'Grande Serbia', si limitava ai sogni del Signor Mr.
Milosevic? Forse l'ideologia di Milosevic era scritta
realmente da qualche parte?
Se non era scritta realmente, allora come faceva Goytisolo
a dire di avere assunto familiarit� con questa ideologia.?

Al contrario, se invece era realmente scritta da qualche parte:
dove? In un libro? In un testo di un discorso?

Milosevic � citato almeno in un solo articolo di giornale per
aver fatto dichiarazioni piene di odio contro Mussulmani e
Kosovari?
Goytisolo su questi punti tace. Questo � realmente pessimo,
in quanto, in tutte le interviste e i discorsi, io ho sempre
sentito il Signor Milosevic attaccare le ideologie di tipo
Nazista e fare richiami alla fratellanza nazionale.

Ad essere giusti, nell'articolo sull'Independent il Signor
Goytisolo ci offre qualche citazione assurda a supporto
della sua accusa. La prima � dal Generalissimo
Francisco Franco, il Fascista dittatore di Spagna. Un'altra
da Adolph Hitler. E cos� il Signor Goytisolo mette sul
tavolo la sua carta di briscola: Milosevic, egli dichiara,
� proprio come quelli!

Ci sembra proprio giusto!. Se solo Goytisolo volesse
fornirci qualche frase di Milosevic, qualche fatto, qualche
sorta di indicazione di "odio e disprezzo" per i Mussulmani
e i Kosovari!
Goytisolo non ci fornisce proprio nulla.

(1/2 - segue)

---

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ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
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opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
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(2/2 - fine)


IL DISCORSO INFAME

Per anni siamo stati informati che Milosevic ha lanciato il
movimento per la 'Grande Serbia'" in un discorso che egli ha
fatto in Kosovo nel 1989.

Per� tutti coloro che attaccano il discorso, non ne usano mai
una citazione! Noi abbiamo richiesto il discorso al motore di
ricerca di Emperor's Clothes.(3) Pi� sotto vi sono due brani scelti.

Il primo � quello in cui Milosevic parla a riguardo dei cittadini
non-Serbi della Serbia, includendo naturalmente Albanesi e
Mussulmani di varie etnie:

"La Serbia non ha mai avuto solo Serbi presenti in essa. Oggi,
pi� che nel passato, membri di altri popoli e nazionalit� sono
presenti ancora in Serbia. Questo non � uno svantaggio per la
Serbia. Io sono fermamente convinto che questo sia vantaggioso.
Il Socialismo in particolare, per realizzare una societ�
pienamente democratica e progressista, non pu� consentire che
il popolo sia diviso da diversi punti di vista nazionalisti e religiosi.

Le sole differenze, che si possono e si devono prevedere nella
societ� socialista, consistono nel popolo che lavora duramente
e gli oziosi, e nella gente onesta e i disonesti.

Perci� tutta la gente che in Serbia vive solamente del suo lavoro,
in modo onesto, che rispetta le altre genti e le altre nazioni, deve
stare in un'unica repubblica."

E' stato stimato che l'uditorio del discorso di Milosevic del 1989
ha superato il milione di persone. Se Milosevic avesse voluto
scatenare gli entusiasmi delle folle sul suo "sogno di una 'Grande
Serbia'", questo sarebbe stato il momento opportuno.

"Da quando sono esistite delle comunit� multinazionali, il loro
punto debole � stato sempre quello delle relazioni fra le differenti
nazioni. La minaccia sta nella questione che, se un giorno una
nazione viene messa in pericolo dalle altre, questo pu� allora
far partire un'onda di sospetti, accuse e di intolleranza, un'onda
che invariabilmente si ingrossa ed � difficile fermarla.

Da sempre questa minaccia � stata sospesa come una spada sopra
le nostre teste.

I nemici interni ed esterni delle comunit� multi-nazionali sono
consapevoli di questo, e quindi organizzano la loro attivit� contro
le societ� multinazionali, soprattutto fomentando conflitti nazionali.
Fino a questo momento, noi in Yugoslavia ci stiamo comportando
come se non dovessimo mai avere una simile esperienza e come se
nel nostro passato recente e lontano non avessimo mai
sperimentato la peggiore tragedia dei conflitti nazionali che una
societ� possa provare, e tranquillamente sopravvivere."

Spesso campagne di informazione infanganti hanno avuto successo
perch� molta gente � onesta e f� il comprensibile ragionamento,
se un'asserzione � falsa, che una � uguale ad un'altra. Allora
quando uno scrittore ben conosciuto e che si suppone di larghe
vedute (come Goytisolo) afferma che Milosevic ha un'ideologia
simile a quella Nazista, la gente � incline a pensare "Dove
vi � fumo, vi � fuoco" e quindi nella menzogna vi deve essere
qualche parte di verit�.
Per� diventa verit� ci� che � sfacciatamente menzogna!

NEL FRATTEMPO, DI RITORNO NEL SUD DELLA SERBIA

La Francia, uno dei meno pericolosi " nemici esterni delle
comunit� multi-nazionali", ha protestato vivacemente con due
dei pi� grandi nemici, gli U.S. e la Gran Bretagna, informando
i giornalisti che:
"Le nazioni della NATO avevano discusso se inviare truppe nella
zona cuscinetto nel sud della Serbia ora in tensione, ma l'Allenza
aveva negato decisamente che un tale movimento sarebbe stato
preso in considerazione."

Alla domanda 'se fosse necessario lo spiegamento di una forza
militare internazionale in questa regione e se questo fosse
stato discusso fra gli alleati,' il portavoce del Ministero
Francese Bernard Valero rispondeva:

"Fonti diplomatiche Francesi avevano discusso che una forza
fosse pronta per garantire soprattutto la sicurezza degli
osservatori dell'Unione Europea." ('Reuters', 1 marzo 2001)

Vi ricordate ancora della Sud della Serbia? E' quella regione
che l'UCK, sotto qualcuno dei suoi nomi, ha invaso. E' la
violenza risultante da questa invasione dell'UCK che, se il
Francese ha la ventura di dire la verit�, serve come scusa
della NATO per invadere anche il Sud della Serbia.

Vi ricordate dell'UCK? E' quel gruppo terroristico del quale
la BBC aveva detto:
"Forze speciali dell'Occidente lo stanno tuttora addestrando."
Ma non bisogna preoccuparsi, � OK per l'Occidente
addestrare questi terroristi in quanto il Senatore Lieberman
ha detto che sono combattenti per i ''valori Americani'' e in
ogni modo questo era dovuto come ''risultato di decisioni
prese prima del cambio di governo in Yugoslavia", in altre
parole, mentre Milosevic tranquillamente governava e io sono
sicuro che voi vi ricordate di Milosevic.

O no?

Quante volte vi dovr� spiegare chi � il mostro che odia tutti,
e vi dovr� ricordare chi sempre sta sognando di attaccare
le terre degli altri popoli?
No, no Bill Clinton! No Tony Blair! No Bush Junior!
Milosevic! Egli ha iniziato quella violenza nel Sud della
Serbia che � la minaccia dei nostri ragazzi.

Noi abbiamo la necessit� di inviare pi� truppe in quella
regione e fare in modo che lo spauracchio non possa pi�
arrecare alcun danno alla nostra Way of Life, il nostro
modo di vivere, e alla nostra civilt�!.

Quante menzogne in cos� poco tempo!


Jared Israel 2 marzo 2001


Informazioni ulteriori

1)La BBC racconta tutto. O meglio, racconta una parte del tutto.
Vedi: 'Diplomatici ammettono che la NATO appoggia l'UCK
nell'invasione dell'interno della Serbia'
a http://emperors-clothes.com/docs/admi.htm.

2) Sulla NATO che provvede con elicotteri alla copertura aerea
per l'invasione del Sud della Serbia da parte dell'UCK, vedi
'Pentagon Dogs'; a
http://emperors-clothes.com/articles/tika/dogs.htm

3) Il discorso di Milosevic del 1989 in Kosovo pu� essere letto a
http://emperors-clothes.com/articles/jared/milosaid.html
oppure, IN ITALIANO:
http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/226

4) Nell'intervista "Kosovo: Incubo con le migliori intenzioni"
due Serbi-Americani raccontano come si viveva in Kosovo
tra il 1970 e il 1980. Per informazioni a
http://www.emperors-clothes.com/interviews/tika.htm

5) I seguenti articoli sono utili per considerare il mito del
genocidio Albanese in Kosovo:

* Gen.( oggi a riposo) Lewis Mac Kenzie comandava le forze
ONU in Bosnia. Egli ha esaminato la questione delle fosse
comuni in Kosovo in 'Dove sono andati a finire tutti i corpi?'. Per
Lewis MacKenzie a http://emperors-clothes.com/news/mack.htm

* Questo � il rapporto della conferenza stampa tenuta dagli
esperti legali spagnoli che hanno abbandonato il lavoro in Kosovo
e hanno criticato la NATO. 'Gli esperti Spagnoli non hanno visto
traccia di genocidio ad opera dei Serbi in Kosovo'. Di Pablo Ordaz
a http://emperors-clothes.com/analysis/spanish.htm

* Sull'importanza delle dichiarazioni degli esperti legali Spagnoli:
'Il rapporto degli Esperti Legali Spagnoli ' - Un commento di Jared
Israel a http://emperors-clothes.com/articles/jared/sp-comment.htm

6) Molto pu� essere scritto attorno alla macabra storia della
'pulizia etnica '. Il termine deriva dal razzismo di quei secessionisti
albanesi, addestrati da Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale, che
consideravano (e tranquillamente possono considerare) i Serbi, gli
Zingari e gli Ebrei come immondizia; da qui il desiderio di creare
un'entit� che curiosamente vien denominata "Repubblica di Albania
etnicamente pura." (N.Y. Times, 12 Luglio 1982; per l'intero articolo
vedere
http://emperors-clothes.com/articles/benworks/1980news.html#BM9)
Il termine era derivato dagli esperti di guerra psicologica che
consigliavano i secessionisti neo-Fascisti Croati nel 1991-1992. Con
un tocco veramente Orwelliano, il portavoce dei Fascisti Croati
dichiarava che la 'pulizia etnica' era il programma dei veri Serbi, che
erano a quel tempo scacciati dalle terre dei loro antenati, dalla
Croazia.
Ma il termine era poco conosciuto in Occidente finch� Bush Senior
lo us� in una conferenza stampa il 6 agosto 1992. In questa egli
dichiar� una pi� intensa escalation della politica degli U.S. contro
la Serbia, molto probabilmente in reazione ad un programma TV
che aveva visto solo 20 minuti prima della conferenza. Il programma
TV diffondeva quelle che si supponevano essere le immagini di un
(inesistente) campo Serbo di sterminio.

(Emperor's Clothes ha prodotto JUDGMENT (GIUDIZIO), un film
che prova che queste infami immagini di quelle che appaiono
essere vittime emaciate di un campo di sterminio fossero
effettivamente falsificate con un procedimento da messa in scena
usando materiale di un centro umanitario per rifugiati.
Se non avete visto questo film e desiderate conoscere la verit�,
vi consiglio di acquistarne una copia. Se il prezzo standard $20
pi� le spese di spedizione vi sembra eccessivo, vi preghiamo di
comunicarcelo.Potrete pagare quando pi� vi far� comodo. Per
questo vedi: http://emperors-clothes.com/Film/judge.htm )

Il 6 agosto del 1992, nella conferenza stampa il presidente Bush
ha dichiarato: "Gli aggressori ed estremisti Serbi perseguono una
politica, una vile politica, di pulizia etnica ".
Allora il Presidente Bush impiantava nell'animo della gente il
pregiudizio che i governanti della Serbia avessero inventato un
concetto effettivamente radicatosi come 'vile' odio nel popolo
Serbo, 'il popolo nero dei Balcani.'
Durante l'anno seguente, questo ritornello di incolpare le vittime
era promosso letteralmente da migliaia di articoli di giornali e
da programmi televisivi, finch� divent� quasi impossibile per la
gente comune ricordare quando era stata 'istruita' per la prima
volta che la pulizia etnica era un concetto entusiasticamente
approvato dai Serbi, che ne erano le vittime principali

7) Vedi 'Abe Lincoln e Slobodan Milosevic' dell'economista
Jude Wanniski http://emperors-clothes.com/analysis/abe.htm


Mandate questo articolo agli amici


(Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)

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Fonte: Il corriere della sera - 8-6-2001

LA LETTERA
�Attacco contro Milosevic fu il mio governo a dire s��

di ROMANO PRODI*

Nel dibattito sulla caduta del governo guidato da Romano Prodi,
interviene
oggi l'ex presidente del Consiglio, attuale presidente della Commissione
europea. Prodi replica a Carlo Scognamiglio Pasini, responsabile del
ministero della Difesa nel governo presieduto da Massimo D'Alema.
Scognamiglio aveva sostenuto che il gabinetto D'Alema era nato per
rispettare gli impegni Nato, consentendo cos� all'Italia di conquistare
il
rispetto e la considerazione degli alleati.


Caro Direttore, ho letto con interesse sul Corriere della Sera di ieri
l'articolo che l'ex ministro della Difesa Carlo Scognamiglio ha dedicato
al
passaggio tra il governo da me presieduto e quello guidato dall'on.
Massimo
D'Alema.
Carlo Scognamiglio si sofferma, in particolare, sugli avvenimenti di
politica internazionale (erano i giorni del drammatico confronto con la
Serbia di Milosevic) che fecero da sfondo al passaggio di governo.
Avvenimenti che lo inducono a concludere che il nuovo esecutivo fu
formato
per �ragioni di politica internazionale che derivarono dalla pi� grave
crisi che il Paese si trov� ad affrontare negli oltre cinquanta anni
della
Repubblica�.
Fondamentale - secondo Scognamiglio - fu, in questa prospettiva, la
necessit� di dare vita ad un governo �che garantisse alle Forze Armate
italiane la possibilit� di assolvere con dignit� i propri compiti
nell'Alleanza di fronte alla imminenza di un conflitto che di necessit�
avrebbe visto l'Italia nel ruolo di protagonista�.
�Il governo presieduto dall'on. Prodi perse il voto di fiducia alla
Camera
il 7 ottobre 1998. Cinque giorni pi� tardi il Nac (North Atlantic
Council,
cio� la Nato) deliber� l'Activation Order contro il dittatore serbo
Milosevic. Si tratta del terzo e ultimo passo della procedura di attacco
militare in vigore presso l'Alleanza Atlantica, passo che affida al
Segretario Generale e al comandante militare il mandato, irrevocabile
senza
una nuova procedura di voto, di premere il grilletto. Alla data del 20
ottobre, cio� allo spegnersi dell'allarme rosso, la procedura per la
risoluzione della crisi di governo italiana si era compiuta, avendo il
Presidente della Repubblica concluso le consultazioni ed affidato
all'on.
D'Alema l'incarico di formare il nuovo governo�.
Questi sono �i fatti� ricordati da Carlo Scognamiglio. �Fatti� a
proposito
dei quali non ho nulla da aggiungere. Se non un piccolo particolare.
Questo: ancorch� dimissionario, fu il mio governo ad assumersi la
responsabilit� di decidere a favore dell'Activation Order.
E fui io stesso, come Presidente del Consiglio, a firmare il relativo
provvedimento.

*Presidente della Commissione europea

_[Ripostato da: Corriere della Sera - http://www.corriere.it
]____________
[http://www.COrriere.it/edicola/index.jsp?path=POLITICA&doc=SCOGNA]

Sabato 9 Giugno 2001

POLITICA
Scognamiglio replica al presidente Ue: l'ex premier ds decise l'azione
offensiva

�Prodi diede solo le basi, noi inviammo gli aerei'

di CARLO SCOGNAMIGLIO*

Caro direttore, la precisazione del presidente Prodi sulla mia
ricostruzione, pubblicata dal Corriere , delle vicende che diedero
l'avvio alla guerra del Kosovo e alla formazione del governo D'Alema,
ovvero che fu pur sempre il suo governo, ancorch� dimissionario, ad
'assumersi la responsabilit� di decidere a favore dell'Activation Order
(ossia dell'ordine di attacco a Milosevic)' � del tutto pertinente, e
d'altra parte implicita nell'elenco di 'fatti' che avevo elencato.
Mentre va dato atto al governo dimissionario di avere superato non poche
difficolt� e resistenze istituzionali per non bloccare la decisione
della
Nato [SIC], va per� ricordato un altro 'fatto', ossia che l'assenso
dell'Italia
si limitava all'uso delle basi e non anche alla costituzione di una
forza
d'attacco aereo con mezzi italiani, secondo la formula della 'difesa
integrata'.
In altre parole, l'Italia non avrebbe partecipato ad azioni offensive.
La questione fu superata successivamente, come ho ricordato, dal
conferimento deciso dal governo D'Alema di una cospicua forza aerea,
inclusi i mezzi d'attacco, al comando Nato.

P. S. Per quanto mi sia gi� dichiarato incompetente in questioni di
politica interna, posso tuttavia ritenere che la ragione per cui il
presidente Prodi non riusc� a ricostituire il governo, dopo il voto di
sfiducia, consistette nella sua indisponibilit�, motivata da ragioni di
coerenza politica, ad accettare una coalizione diversa da quella uscita
dalle elezioni del '96. Per cui un secondo governo Prodi sarebbe stato
minoritario in Parlamento, e ci� in contrasto con la regola universale
delle democrazie parlamentari che, in caso di guerra [SIC], prevede la
formazione di governi di coalizione e non di governi minoritari.

* ex ministro della Difesa

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-

Il "Tribunale Internazionale per i Crimini di Guerra" � finanziato dal
Governo degli Stati Uniti e dalle Multinazionali USA.

E' come se fosse io stesso governo di Washington a giudicare Milosevic!
MICHEL COLLON


Il "Tribunale" � interessato a trascinare solo Milosevic in giudizio -
non
Sharon, n� Pinochet, e nemmeno i Generali Assassini della Turchia: � un
Tribunale imparziale?
Finanziato dal Governo degli Stati Uniti e dai miliardari Americani,
rifiuta
di indagare sui crimini di guerra commessi dalla NATO e dai terroristi
Albanesi:
� un Tribunale indipendente?
Il suo modus-operandi getta a mare numerosi principi di legge: � un
Tribunale
legale?
Si ottiene un ritratto di un ben bizzarro "Tribunale".

Milosevic dovrebbe sottoporsi al processo all'Aja? Qualsiasi sia la
vostra
opinione sul precedente Presidente della Yugoslavia (e sul popolo che
sarebbe il
vero responsabile delle guerre nei Balcani), questo non dovrebbe avere
gli
stessi diritti come tutti gli altri uomini
ad essere trattato da un Tribunale imparziale e neutro, che rispetta la
legge?

In accordo con l'articolo 16 della raccolta di leggi approvate dal
Parlamento
su questo famoso Tribunale per i Crimini di Guerra, il Procuratore
Generale
deve agire indipendentemente e non essere soggetto agli ordini di alcun
Governo.
In accordo con l'articolo 32, le spese del Tribunale devono avere
copertura
dal Bilancio delle Nazioni Unite.
Questi due principi sono costantemente gettati alle ortiche!

Il Presidente del Tribunale, Gabriella Kirk McDonald, lei stessa,
informava
la Corte Suprema degli Stati Uniti: "Noi beneficiamo del forte appoggio
di
governi interessati e di singoli fautori, come il Segretario di Stato
Albright.
Quando era rappresentante permanente alle Nazioni Unite, la Albright ha
lavorato
con incessante decisione alla costituzione
del Tribunale. Infatti, noi spesso facciamo riferimento a lei come la
"madre
del Tribunale"".
Che madre incantevole Madeleine Albright!
Proprio lei ha dichiarato su una televisione nazionale che lasciar
morire
500.000 bambini Iracheni era "giustificato"!

Quando il Procuratore Generale del Tribunale per i Crimini di Guerra,
Louise
Arbour, ha incriminato Milosevic, indovinate chi ha informato per primo?
Bill
Clinton - due giorni prima di informare il resto del mondo.
Come avviene adesso con il suo successore, Carla Del Ponte, spesso
appariva
in pubblico con ufficiali USA.
Nel 1996 incontrava il Segretario Generale della NATO e il suo
Comandante
in Capo per l'Europa "per discutere la logistica della co-operazione",
prima che venisse
sottoscritto il "memorandum di mutua intesa".

Allora, chi sta pagando il Pifferaio Magico? ...

Bene; tra il 1994 e il 1995, il Tribunale per i Crimini di Guerra ha
ricevuto
dal Governo degli Stati Uniti un assegno di $700.000 e
un valore pari a $2.3 milioni di forniture di computer e materiale
informatico.
Dalla Fondazione Rockefeller ha ricevuto $50.000 e dallo speculatore
multi-miliardario Americano, George Soros, $150.000.
Contemporaneamente, Soros ha finanziato il pi� importante giornale
separatista Albanese in Kosovo.
Altri donatori: il gigante Time Warner Imperatore dei media, (questo
significa
avere la spiegazione su alcuni silenzi dei media sulle parti oscure del
Tribunale
per i Crimini di Guerra).
E ancora, il tanto decantato e pubblico "Istituto per la Pace", fondato
dal Presidente Reagan.
Un folto numero dei giuristi del Tribunale per i Crimini di Guerra
provengono dalla Coalition for International Justice, fondata e
finanziata
da ... S�, avete indovinato. George Soros.
Nel maggio 2000, la Presidente del Tribunale, Signora McDonald
ringraziava
il Governo degli USA per "aver provveduto generosamente con $500.000."
"L'imperativo morale di mettere fine alla violenza nella regione �
condiviso da tutti, incluso
il settore produttivo. Perci�, sono molto compiaciuta che una grande
Compagnia
abbia di recente donato una fornitura di computer del valore di
$3.000.000".

Con sponsors come questi, � facile capire come il Tribunale per i
Crimini
di Guerra persegua solo i nemici degli Stati Uniti. Questo spiega perch�
i leaders
Nazionalisti Croati e Mussulmani rimangono impuniti per i loro crimini
di
pulizia etnica, compiuti durante le guerre dal 1991 al 1995.Questo vale
anche per i
leaders dell'UCK e della NATO, che sono responsabili per una guerra
illegale, per
la deliberata distruzione di infrastrutture civili della Yugoslavia, e
per aver usato
armi proibite, come le bombe a grappolo e all'Uranio impoverito.

Queste sono le reali ragioni per le quali il Tribunale vuole perseguire
Milosevic:

1) Il tentativo di far ricadere la colpa sul popolo Serbo, nella sua
totalit�,
e quindi di nascondere il fatto che sono stati gli USA e la Germania a
provocare
e ad incoraggiare le guerre in Yugoslavia.
2) Il desiderio di intimorire un Capo di Stato che resisteva alla
globalizzazione.
3) La necessit� di riabilitare la guerra criminale della NATO, le cui
simulazioni
e menzogne mediatiche hanno fatto fallire il progetto.

Fonti: "Un Tribunale Imparziale, davvero?" del giurista Canadese
Christopher
Black e "Basi illegali del Tribunale per i Crimini di Guerra" del
giurista Yugoslavo
Kosta Cavoski - http://emperors-clothes.com/articles/cavoski.

Dieci principi di legge violati dal Tribunale Internazionale per i
Crimini
di Guerra

Il Tribunale, nei fatti, non rispetta diversi principi di legge
assolutamente fondamentali: la separazione dei poteri (esecutivo,
legislativo
e giudiziario), parit� fra accusa e difesa, presunzione di innocenza
finch� non
si giunge ad una condanna .

1) Il Tribunale Internazionale per i Crimini di Guerra � stato fondato
nel
1993 dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (15 membri dominati
dai grandi poteri e dal veto USA), su insistenza del Senatore Albright.
Il normale canale per creare un Tribunale come questo, come a suo tempo
ha puntualizzato il Segretario Generale delle Nazioni Unite, avrebbe
dovuto essere
"attraverso un Trattato Internazionale stabilito ed approvato dagli
Stati Membri
che avrebbero permesso al Tribunale di esercitare in pieno nell'ambito
della
loro sovranit�."**
Tuttavia, Washington ha imposto un'interpretazione arbitraria del
Cap.VII
della Carta delle Nazioni Unite, che assegna al Consiglio di Sicurezza
di prendere
"speciali misure" per restaurare la pace in sede internazionale.
Pu� essere la creazione di un Tribunale una "speciale misura"? E' arduo
pensarlo!
Il Tribunale Internazionale per i Crimini di Guerra � esso stesso non
legale.

2) Senza precedenti nella storia della legge, il Tribunale ha avuto
pieni poteri
di costituire le proprie leggi e i regolamenti - regolamenti che nei
fatti
ha modificato frequentemente. Attraverso una procedura totalmente
ridicola,
per apportare variazioni, il Presidente pu� fare questo di sua propria
iniziativa
o averlo ratificato via fax ad altri giudici! (regola 6).

3) Vi � un'altra norma creativa. Le leggi del Tribunale Internazionale
per i Crimini di Guerra hanno il carattere della retroattivit�,
emanate e confezionate per adattarsi ai fatti, dopo l'evento.

4) Ancora peggio: il Procuratore (l'Accusa) pu� anche cambiare queste
norme
(la Difesa non lo pu� fare). E non esiste un "giudice per le indagini
preliminari"
che investighi sulle accuse e le contro-accuse.
Il Procuratore conduce l'inchiesta nel modo che pi� gli aggrada.

5) La Corte pu� ricusare un avvocato della Difesa o semplicemente non
ascoltarlo,
se lo ritiene "aggressivo" (regola 46).

6) Il Procuratore pu�, con il consenso dei giudici, rifiutare di
concedere
all'avvocato difensore di consultare libri, documenti, foto
e altro materiale probatorio (regola 66).

7) Inoltre, la fonte testimoniale e di informazioni pu� essere tenuta
segreta.
Questo significa che agenti CIA possono riempire i dossiers del
Tribunale
con accuse raccolte illegalmente (attraverso intercettazioni foniche,
corruzione,
furti) senza averle sottoposte ad alcun tipo di verifica o di controllo
incrociato.

8) Anche i Rappresentanti di altri Stati (partecipanti nel conflitto, ma
alleati agli Stati Uniti) possono sottoporre informazioni confidenziali
senza
essere richiesti con alcuna domanda in merito.

9) Un atto di accusa pu� rimanere segreto "nell'interesse della
giustizia"
(regola 53), in modo tale che l'accusato non possa difendere se stesso
nei modi
normali.

10) Un sospetto, cio� qualcuno che non � ancora stato imputato,
pu� essere detenuto per novanta giorni prima di essere accusato, un
tempo
pi� che sufficiente per estrargli forzatamente una confessione.
Inoltre la regola 92 stabilisce che le confessioni saranno ritenute
credibili,
a meno che l'accusato possa provare il contrario. Mentre, in qualsiasi
altra parte
del mondo, l'accusto � ritenuto innocente fino a quando non sia provata
la sua
colpevolezza.

Nessun Tribunale nazionale, negli Stati Uniti o in qualsiasi altra parte
del mondo potrebbe operare in una tale maniera platealmente illegale o
arbitraria.

Ma quando questo serve a condannare i nemici degli Stati Uniti
d'America,
allora i principi della legge non valgono pi� di tanto.
In accordo con i padroni del mondo, il diritto appartiene ai pi� forti e
ai pi� ricchi.

* Discorso al Council for International Relations, New York, 12th May
2000.
** Rapporto No X S/25704, sezione 18.

(traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova.)


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SEI UN GIORNALISTA - E NON TI VERGOGNI?

"...Perche' nel mare sterminato degli annunci di lavoro non si legge mai
AAA. prestigioso quotidiano
cerca redattori da inserire nella propria struttura, trattamento a
norme di contratto, conoscenza lingue e computer, inviare cv ai sensi
legge 675/96 all'attenzione etc. etc.? Altri Ordini (architetti,
avvocati, geometri, farmacisti) promuovono annunci simili regolarmente.
E quello dei giornalisti che fa? Perche' il lavoro nero e' la norma
nelle redazioni, per anni e anni? Qualcuno sa trovarmi una categoria di
lavoro dove avviene qualcosa di simile? E perche' non ci sono controlli
dai vari Inpgi, Ordine, Fnsi, Min. Lavoro?
Perche' ti passano sopra sempre i figli di giornalisti, di politici, di
amici degli amici, anche quando dovrebbero mettere piede in strada solo
se accompagnati?..." (Alessandro su "Catena di San Libero n.71", a cura
di R. Orioles)

Ipotesi di risposta: con una selezione del genere si rischierebbe
l'assunzione di professionisti seri e scrupolosi. E quale giornalista in
gamba e scupoloso potrebbe riportare a cuor leggero la notizia che in un
quartiere di una grande capitale europea si trovano fosse comuni con
centinaia di cadaveri, omettendo completamente di verificare
l'attendibilita' delle fonti ed escludendo a priori di poter mai
verificare i fatti attraverso una visita in loco? Oppure: quale
giornalista onesto potrebbe mai scrivere, senza mostrare il minimo
dubbio, che "e' stato scoperto" che "due anni fa fu scoperto un
container pieno di cadaveri", pero' "due anni fa", per cui adesso non ne
esiste piu' alcuna traccia, in quanto "tutto e' stato fatto sparire" dal
"passato regime"? (I. Slavo)

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Cari compagni vi invio questa mia traduzione di un documento messo
qualche giorno f� in diffusione.
Curzio di Soccorso Popolare di Padova


La RFJ verso una "dolorosa" sottomissione?


IL GOVERNO DELLA FEDERAZIONE YUGOSLAVA
NON TROVA INTESA SU LEGGE ESTRADIZIONE

(ANSA-AFP) - BELGRADO, 29 MAGGIO - Nessuna intesa tra i membri
del governo
della Federazione jugoslava in una prima sessione di colloqui che
aveva
l'obiettivo di discutere il testo della legge che dovrebbe
permettere l'estradizione
di
cittadini jugoslavi, la legge che in pratica consentirebbe la
consegna al
Tribunale dell'Aja dell'ex presidente Slobodan Milosevic.
''Abbiamo cercato di trovare un'intesa e cerchiamo ancora una
soluzione'',

ha detto il leader del Partito socialista del Montenegro, Predrag
Bulatovic,

riconoscendo cosi' implicitamente che l'accordo non c'e' ancora.
Ai colloqui hanno partecipato rappresentanti del Psm e della Dos
(Opposizione democratica della Serbia), la coalizione di 18
partiti raggruppata
intorno al presidente Vojislav Kostunica. Della Dos fa parte
anche il primo
ministro
serbo Zoran Djindjic.
Il governo jugoslavo sta esaminando un progetto di legge sulla
cooperazione

con il Tribunale penale internazionale (Tpi), che dovrebbe aprire
la strada
alla estradizione
di Milosevic. Il Psm e' contrario alla estradizione e la Dos non
ha i numeri,
in Parlamento,
per imporre questa legge contro il parere dell'alleato. La Dos sa
pero'
anche che
un consistente pacchetto di aiuti americani dipende
dall'accoglimento da
parte di Belgrado
delle richieste del Tpi.
(ANSA-AFP) TF

http://wwwext.ansa.it/balcani/fattidelgiorno/20010529132764638/200105291
32764638.shtml


29/05/2001 13:27

GLI USA INASPRISCONO LE SANZIONI CONTRO I CITTADINI
JUGOSLAVI LEGATI ALL'EX GOVERNO DELLE SINISTRE

IL PRESIDENTE DEGLI USA INASPRISCE LE SANZIONI CONTRO
LE PRECEDENTI AUTORITA' YUGOSLAVE
NEW YORK, 25 Maggio (Tanjug) Il Presidente George Bush ha
informato
il Congresso degli Stati Uniti intorno all'inasprimento di
misure, che se
non attivate
porterebbero al blocco degli aiuti alla Yugoslavia, e sulle
sanzioni, cosiddette
severe,
da applicare nei riguardi delle precedenti autorit� di Governo
Yugoslave.

In una lettera al Congresso, Bush dichiara che sanzioni aspre,
applicate
su funzionari
del Governo precedente e su loro collaboratori, devono essere
mantenute,

in quanto il problema della cooperazione della Yugoslavia con il
Tribunale
dell'Aja
per i Crimini di Guerra non � stato risolto.
Le pi� dure sanzioni includono l'interdizione dal lavoro per i
funzionari

del Governo precedente e sui loro collaboratori, e limitazioni su
operazioni
commerciali
e finanziarie con quelli e con tutti gli altri sospetti di
crimini di guerra,

indicati dal Tribunale dell'Aja.
Bush, inoltre, ha deciso di inasprire il blocco dei controversi
aiuti, fino
alla definizione
del loro status, legata alle discussioni di successione fra le
Repubbliche
della ex-Yugoslava o in qualche altra maniera.
Bush afferma che le misure, imposte nel 1992 e nel 1998, devono
rimanere
in forza
dopo il 30 maggio 2001 e il 9 giugno 2001.

DJINDJIC PREME PER ACCONTENTARE GLI USA
CONCEDENDO L'ESTRADIZIONE DI MILOSEVIC
"ALTRIMENTI LE PROSPETTIVE PER IL FUTURO SONO PROPRIO MISERE"



DJINDJIC PRETENDE SUBITO UNA LEGGE DI COLLABORAZIONE
CON IL TRIBUNALE INTERNAZIONALE PER I CRIMINI DI GUERRA ( ICTY )

BELGRADE, 26 Maggio (Beta) - Il Premier Serbo Zoran Djindjic
dichiara il
26 maggio
di pretendere dal governo Yugoslavo e dal parlamento che venga
adottata
una legge di
cooperazione con il Tribunale Internazionale sui Crimini di
Guerra nella
ex-
Yugoslavia (ICTY), aggiungendo che il partner della coalizione
dell'Opposizione
Democratica
di Serbia (la DOS ), il Partito Socialista del Popolo, esige che
venga presa
una decisione
entro i prossimi due o tre giorni.
In un'intervista a BETA, Djindjic afferma che l'adozione di una
legge di
collaborazione
con il ICTY era nella giurisdizione del governo Federale, che "in
accordo
con la Costituzione,
non esiste una via per trasferire la questione dal Federale ad un
altro
livello," e che "ogni tipo
di indugio risulta privo di significato."
"Io esigo che una legge sia adottata poich�, se questo non fosse,
le nostre
prospettive per il futuro
sarebbero veramente tristi. Io non sto parlando solo tenendo in
considerazione
la conferenza
degli elargitori dei prestiti, ma anche dell'ordinamento che deve
essere
impostato, per rescindere
e ridurre i nostri debiti, ed inoltre per migliorare le relazioni
future
con le nazioni democratiche.
Questo problema della legge pu� creare tensioni sulle nostre
relazioni con
le nazioni Europee."
Djindjic dichiara quindi che la crisi riguardante l'adozione
della legge
potrebbe porre la buona
fede dell' Yugoslavia, in rapporto alla cooperazione con le
organizzazioni
internazionali,
"in un'atmosfera di sospetto."
Djindjic aggiunge che, se la legge non fosse adottata, "il
governo Federale
e la stessa Federazione
entrerebbero in una crisi," che non potrebbe essere risolta
perfino con
l'annuncio
di nuove elezioni federali, "se il Partito Democratico dei
Socialisti non
dovesse
partecipare alle elezioni."

ANCHE KOSTUNICA CAMBIA POSIZIONE E CONSIDERA NECESSARIA
LA COLLABORAZIONE CON IL TRIBUNALE ILLEGALE DELL'AIA

KOSTUNICA RACCOMANDA LEGGI APPROPRIATE DI COLLABORAZIONE
CON IL TRIBUNALE INTERNAZIONALE PER I CRIMINI DI GUERRA (ICTY)
BELGRADO, 26 maggio (Tanjug) Leggi opportune devono essere
approvate
per definire la cooperazione con il Tribunale Internazionale per
i Crimini
di Guerra
nella ex-Yugoslavia (ICTY), cos� che "questa corte non dovrebbe
esistere
al di l� della legge
e dovrebbe essere considerata legale sia per le accuse, cos� come
per le
relative condanne";
questo afferma sabato 26 maggio il Presidente Yugoslavo Vojislav
Kostunica.

"E' per questo che noi continuiamo ad insistere sulla Risoluzione
ONU 1244
e sull'urgenza che il Consiglio di Sicurezza dell'ONU implementi
questo
in pieno, principalmente dove tutto ci� riguarda tanto il ritorno
dei profughi
e la loro sicurezza,
quanto le garanzie legali per la protezione dei Serbi e degli
altri non
Albanesi in Kosovo",
questo afferma Kostunica alla convention del Partito Democratico
di Serbia
(DSS),
che egli ha presieduto.
>

http://wwwext.ansa.it/balcani/fattidelgiorno/20010529132764638/200105121
94231873532_ass.html

JUGOSLAVIA: MILOSEVIC; POSSIBILE CONSEGNA
Al TRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALE (TPI); KOSTUNICA RIBADISCE

(ANSA) - BERLINO, 12 maggio- Il presidente jugoslavo Vojislav
Kostunica
ha
ribadito in un'intervista ad un settimanale tedesco che il suo
governo
potrebbe accogliere la richiesta di estradizione del suo
predecessore
Slobodan Milosevic presentata dal Tribunale penale dell'Aja per i
crimini
di guerra.
''A Washington ho espresso la mia massima disponibilit� a
collaborare con il Tribunale'', ha detto Kostunica in
un'intervista a Focus,
lunedi in edicola.
''Mi impegner�, ha aggiunto, affinch� il governo prepari
l'apposita legge

entro la fine del mese per presentarla poi al parlamento''.
E alla domanda se Milosevic verrebbe estradato subito dopo, ha
risposto:
''Prima bisogna
approvare la legge''. Una anticipazione dell'intervista e' stata
diffusa
oggi da Focus.
Kostunica - che e' stato nei giorni scorsi negli Stati Uniti -
giunger�
in visita marted� a
Berlino. A questo riguardo egli ha assicurato che non verr� data
in alcun
modo esecuzione alla sentenza emessa da un tribunale di Milosevic
contro
il cancelliere Gerhard Schroeder - condannato a 20 anni di
carcere per
responsabilit� negli attacchi aerei della Nato contro la Serbia.
''Schroeder non verra' arrestato quando si recher� per la sua
prima
visita a Belgrado. ''Il signor Schroeder sar� da noi il
benvenuto'', ha
detto il Presidente.

(ANSA) QN 12/05/2001 19:42

---

CONSEGNARE MILOSEVIC ALL'AJA - CHE COSA NE GUADAGNEREBBE LA
JUGOSLAVIA?

1. ULTERIORI PRESSIONI DI CARATTERE POLITICO-ECONOMICO
2. RICONOSCIMENTO DEL TRIBUNALE DELL'AJA DA PARTE JUGOSLAVA
3. MILOSEVIC "CAPRO ESPIATORIO" DEI BOMBARDAMENTI DEL 1999
4. LA NATO NON DOVREBBE PIU' PAGARE PER I SUOI CRIMINI DI GUERRA
5. SBLOCCO DEI PRESTITI, DA USURA, DA PARTE DI USA E FMI...

---

Data: 26/05/2001 23:08
da: David Morgan
Oggetto: Sottomissione della Yugoslavia


26 maggio 2001 David Morgan, Vancouver

La situazione in Yugoslavia: Milosevic � completamente isolato.
La "Comunit� Internazionale" (cio� gli USA), essendo ben conscia
della
necessit�
della legittimazione dei bombardamenti sulla Yugoslavia, avverte
il governo
di Belgrado:
"Consegnare Milosevic e solo allora mettere le mani sopra il
denaro (a prestito)
per la riparazione
dei danni provocati dalle nostre bombe. Questo � il patto: Niente
Milosevic,
niente denaro"
Il Presidente Kostunica deve allora spiegare al pubblico perch� �
necessario
trasferire Milosevic
a quella "corte" dell'Aja., cos� completamente priva di credito.
Questo � il linguaggio usato da Kostunica per giustificare la
sottomissione
agli USA
come opportuna:

''Oggi, noi siamo costretti a straordinari, spesso dolorosi
compromessi
per compiacere
la comunit� internazionale,'' Kostunica ha riferito questo ai
legislatori
presenti alla convention
del Partito Democratico di Serbia (DSS).
''A proposito, io mi riferisco alla tanto discussa corte
dell'Aja,'' Kostunica
ha dichiarato.
''Noi abbiamo bisogno di un fondamento legale e di una formula
giudiziaria
che consenta
di regolare la nostra collaborazione con quel Tribunale?che
funzioni come
nostra bussola
in una materia cos� controversa.''

Quindi � naturale che questa "corte" venga contrapposta ad una
alternativa
del tutto semplice :
Produrre le accuse e le condanne richieste, o i finanziamenti Usa
non arriveranno!


L'effettiva "comunit� internazionale," gli stati membri
dell'Organizzazione
delle
Nazioni Unite, devono meglio svegliarsi prima di trovarsi ancora
di pi�
soggetti ad una
"legge," interna ed internazionale fatta a & per conto di
Washington.

David Morgan

************

---

KOSTUNICA FAVOREVOLE AD UNA LEGGE PER ESTRADARE MILOSEVIC:
"SAREBBE UN DOLOROSO COMPROMESSO"

---
Boston Globe
Il Presidente Yugoslavo: Una legge di estradizione - un 'doloroso
compromesso'
di Katarina Kratovac, Associated Press, 5/26/2001 11:12

BELGRADO, Yugoslavia (AP). Sabato, il Presidente della
Yugoslavia,
pro-democrazia, Kostunica
ha affermato che un progetto di legge che consenta l'estradizione
di Slobodan
Milosevic
al Tribunale dell'ONU per i Crimini di Guerra � una necessit� e
un ''doloroso
compromesso,''.
Parlando alla convention del suo Partito Democratico di Serbia,
il Presidente
Vojislav Kostunica
ha dichiarato che una legislazione che dia significato ai termini
della
collaborazione Yugoslava con
il tribunale era necessaria per aiutare la nazione cos� a lungo
sottoposta
ad ostracismo internazionale
ad uscire dal suo stato di paria.
Secondo questa nuova legge, Milosevic dovrebbe essere estradato
alla Corte
dell'Aja, in Olanda,
dopo che il suo caso fosse riesaminato legalmente in patria.
Si prevede che il governo riveda il progetto di legge al massimo
entro la
settimana prossima, e dovrebbe
essere portato al dibattito in Parlamento per met� giugno.
''Oggi, noi siamo costretti a straordinari, spesso dolorosi
,compromessi
per compiacere
la comunit� internazionale,'' Kostunica ha riferito questo ai
legislatori
presenti alla convention
del Partito Democratico di Serbia (DSS).
''A proposito, io mi riferisco alla tanto discussa corte
dell'Aja,'' Kostunica
ha dichiarato.
''Noi abbiamo bisogno di un fondamento legale e di una formula
giudiziaria
che consenta
di regolare la nostra collaborazione con quel Tribunale?che
funzioni come
nostra bussola
in una materia cos� controversa.''
Dopo aver soppiantato Milosevic lo scorso ottobre, le nuove
autorit� pro-democrazia

di Belgrado hanno esitato a consegnare l'ex presidente Yugoslavo
e gli altri
sospettati
di crimini di guerra al Tribunale dell'ONU, adducendo
un'interdizione costituzionale

relativa all'estradizione di cittadini Yugoslavi.
Molti Serbi, incluso Kostunica, un forte critico del Tribunale,
accusano
la Corte di pregiudizio
in quanto molti dei sospettati accusati erano Serbi.
Milosevic e quattro collaboratori di vecchia data sono stati
accusati di
crimini contro
l'umanit� nel 1999 per atrocit� commesse dalle truppe Serbe
contro le etnie
Albanesi in Kosovo.
L'Occidente desidera che Milosevic sia tradotto all'Aja, e gli
Stati Uniti
hanno minacciato di
boicottare la conferenza internazionale sui prestiti alla
Yugoslavia del
29 giugno, se non vengono fatti progressi verso una pi� attiva
collaborazione
con la Corte dell'ONU.
Milosevic � stato arrestato a Belgrado il 1 Aprile con l'accusa
di abuso
di potere durante
i 13 anni del suo governo, e il Governo Yugoslavo desidera
processarlo
su una serie di accuse
che includono i capi di accusa per crimini di guerra in patria.
Nell'incitare l'adozione della nuova legge, i magistrati pro
democrazia
si trovano di fronte
l'opposizione dei loro partners della coalizione nella Repubblica
Yugoslava
del Montenegro.
Inoltre i deputati Montenegrini in parlamento sono alleati con
Milosevic
ed hanno finora
respinto la sua estradizione. Il loro appoggio risulta necessario
perch�
la legge sia approvata.

Zoran Djindjic, il primo ministro della Serbia, repubblica che ha
il predominio
nella Yugoslavia,
ha dichiarato sabato che i politici Serbi, i ministri e i
magistrati del
Ministero della Giustizia
del Gabinetto Yugoslavo e Serbo dovevano incontrare luned� i
legislatori
Montenegrini
per discutere il progetto di legge, e quindi i Montenegrini
dovranno prendere
una ferma decisione
su questa legge fra pochi giorni.
''Io esigo che la legge sia approvata. Le prospettive contrarie a
questa
sono semplicemente
troppo macabre da considerare,'': questo Djindjic ha affermato
alla agenzia
stampa Beta di Belgrado.

Con una sensazionale rivelazione, venerd� la polizia Serba ha
accusato Milosevic
di aver
personalmente ordinato la sistematica distruzione delle prove di
atrocit�
durante la guerra del
Kosovo, incluso lo scarico di corpi contenuti in un container
frigorifero,

presumibilmente di civili di etnia Albanese, nel fiume Danubio,
nella primavera
del 1999.

Gli ufficiali di Polizia hanno dichiarato di considerare questo
come un
caso particolare di un
tentativo su larga scala di rimuovere ogni traccia delle migliaia
di civili,
secondo quanto si asserisce,
ammazzati dalle truppe di Milosevic in Kosovo.

I membri del Partito Socialista di Milosevic hanno criticato le
affermazioni
della Polizia come
''orribile disinformazione lanciata in modo deliberato'' in
concomitanza
con il
dibattito parlamentare sulla legge di collaborazione con il
Tribunale dell'Aja.///

---

...OPPURE QUELLA DEI PRESTITI USA E' ANCH'ESSA UNA TRUFFA?

---

Data: 27/05/2001 01:23
Da: JaredI@... (Jared Israel.)

Oggetto: QUESTA CONFERENZA DEI DONATORI E' UN'ESCA PER I GONZI-
LA "RICOMPENSA" E' UNA RIUNIONE PER GENERARE UN FALLIMENTO!


<< ''A proposito, io mi riferisco alla tanto discussa corte
dell'Aja,''
Kostunica ha dichiarato.
''Noi abbiamo bisogno di un fondamento legale e di una formula
giudiziaria
che consenta
di regolare la nostra collaborazione con quel Tribunale?che
funzioni come
nostra bussola
in una materia cos� controversa.''

Quindi � naturale che questa "corte" venga contrapposta ad una
alternativa
del tutto semplice :
Produrre le accuse e le condanne richieste, o i finanziamenti Usa
non arriveranno!
>>

NO NO NO NO NO NO!!!!!

Non esistono finanziamenti offerti n� dagli USA n� da altri!
Proprio
NULLA!

Chossudovsky ha spiegato tutto questo - tutto ci� � una
messinscena!

(consulta: http://emperors-clothes.com/articles/choss/eco.htm)

La "conferenza di donatori" risulta essere un convegno di
creditori,
simile
a una riunione per una bancarotta.
Vi sono stati segnali di questo, che inoltre non sono mai stati
emessi sporadicamente,

per qualche caso e in qualche tempo. Questo � successo di
continuo.
Essi progettano come vendere a se stessi, per quattro soldi,
tutte le industrie

della nazione bersaglio, in cambio dei dollari per pagare i
debiti,
(oltre 12 miliardi di $ nel caso della Yugoslavia - generalmente
caricati
di interessi
mentre le sanzioni erano ancora in corso e i creditori stavano
bombardando
e uccidendo!).

Quando i dollari saranno finiti, la nazione non possiede pi�
industrie,
ma sicuramente
ha un debito massiccio - che ora ha promesso di pagare!
Perch� non dovrebbe capitare alla Yugoslavia?

Questo � noto a Kostunica, a meno che egli non sia criminalmente
indifferente:
che far credere al popolo Yugoslavo che attualmente possa
ottenere qualsiasi
cosa
in cambio della consegna di Milosevic sia cosa da nulla, o non
una proditoria
menzogna.

La ricompensa � questa: la rovina della industria Yugoslava-
quelli OGNI
VOLTA
comprano a basso prezzo e chiudono quello che pu� risultare
competitivo,
cos� come
hanno acquistato la General Electric e chiuso la grande fabbrica
Light Bulb
in Ungheria.

Con estrema afflizione,
Jared Israel.

Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova

---

Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
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GLAS JAVNOSTI
05. Jun 2001 16:55 (GMT+01:00)

Stavovi

Spor oko Haga

Pise: Kosta Cavoski


Jedno ozbiljno drzavno pitanje preti da uzdrma, a mozda i razbije,
vladajucu koaliciju u Saveznoj vladi i Skupstini. Rec je, naravno, o vec
mesecima sastavljanom i predlaganom zakonu o saradnji SRJ s Medunarodnim
krivicnim sudom. A spor je u sledecem: dok DOS uporno zahteva da se
donese samo savezni zakon, Socijalisticka narodna partija Crne Gore
predlaze da se donese samo okvirni zakon u materiji koja predstavlja
saveznu nadleznost, a da potom republike donesu svoje zakone u materiji
koja je njihova rezidualna nadleznost.

Sa ustavnopravnog stanovista, crnogorski politicari su ovog puta u
pravu. Prema Ustavu SRJ i vazecem zakonodavstvu, krivicno-pravna
materija je tako podeljena da su postupak pred sudovima, odgovornost i
sankcija za povredu sloboda i prava i saveznih zakona u saveznoj
nadleznosti, dok je preostala materija krivicnog prava u republickoj
nadleznosti. A kad je u pitanju eventualno izrucenje optuzenih Haskom
sudu, treba posebno istaci da su materija izvrsenja krivicnih sankcija i
postupak za davanje uslovnog otpusta u iskljucivoj republickoj
nadleznosti.

Kako se, pak, eventualnim izrucenjem bilo kog optuzenog Haskom sudu
ustupa i izvrsenje izrecene kazne i njeno eventualno smanjenje davanjem
uslovnog otpusta (kao u slucaju Drazena Erdemovica, kome je oprostena
jedna petina kazne), time bi se tom sudu ustupila ne samo savezna nego i
rezidualna republicka nadleznost u materiji krivicnog prava. A to se
ocigledno ne moze uciniti bez izricitog pristanka obeju republika.

Otuda je zahtev SNP da se, pored saveznog, donesu i odgovarajuci
republicki zakoni u materiji saradnje s Haskim sudom, i te kako opravdan
i na saveznom Ustavu zasnovan.

Pored ustavne, ovaj spor oko Haga ima i mnogo vazniju politicku
dimenziju. Kad SNP zahteva da i crnogorska skupstina donese svoj zakon o
saradnji s Haskim sudom, ona zeli da Mila Dukanovica i njegove glavare
istera na cistinu. Oni vec odavno tvrde da ce rado saradivati s Haskim
sudom i izruciti svakog optuzenog crnogorskog drzavljanina, a da dosad
nisu uhapsili a kamoli izrucili nijednog optuzenog. A to jos nisu cinili
ne zato sto nisu hteli, nego zbog toga sto nisu smeli.

Drugim recima, SNP pokusava da pred crnogorskom javnoscu na Mila
Dukanovica prevali odgovornost za sramno izrucivanje vlastitih gradana,
dok bi Dukanovic zeleo da to cini Savezna vlada, kako bi kasnije mogao
da je optuzi da izrucivanjem crnogorskih drzavljana narusava crnogorsku
drzavnost i suverenost.

U Srbiji je potpuno obrnuto. Kad Zoran Dindic i Vladan Batic zahtevaju
da se iskljucivo donosi savezni zakon o saradnji s Haskim sudom, iako
dobro znaju da su materija izvrsenja sankcija i uslovni otpust u
republickoj nadleznosti, oni to cine da bi omrazenost, koja ce snaci
svakoga ko potpise odluku o izrucenju vlastitih drzavljana, unapred
skinuli sa sebe i prevalili na Vojislava Kostunicu i druge celnike u
saveznom vrhu. Zato Dindic onako cinicno veli da ce se, prilikom
donosenja ovog zakona, i on licno i ceo DOS svrstati iza predsednika
Kostunice, da bi odbranili njegov kredibilitet.
Zaboravio je samo da objasni kako su on i Dusan Mihajlovic mogli da, bez
ikakve sudske odluke za samo sat i po od trenutka hapsenja izruce Hagu
nesrecnog dr Milomira Stakica, a da predsednika Kostunicu nisu ni
obavestili, a kamoli pitali za savet i odobrenje.

Posredi je, dakle, sledeca Dindiceva nimalo naivna igra: da pred mocnim
stranim ciniocima sebe predstavi kao coveka koji sve konce drzi u svojim
rukama i kome, kao "kooperativnom", iskljucivo treba davati obecanu
pomoc, a da se u isti mah odijum za sramni zakon i jos poganije
izrucenje vlastitih drzavljana prevali na Vojislava Kostunicu.

---

> http://www.lalkar.org/

Yugoslavia - Milosevic's arrest is an attempt
at legitimising NATO's criminal war


Step by step, the imperialists appear to be very close to realising
their goal
of breaking up the Federal Republic of Yugoslavia (FRY) and dominating,
militarily and economically, its constituent parts. As Nato's criminal
war,
with its 78 days of ceaseless bombardment and 36,000 sorties, had not
been
able to dislodge the Milosevic regime, which had become a symbol of
Yugoslav national resistance to the diktat of war-mongering NATO
imperialism, led by US imperialism, the most urgent task facing the
latter
was to somehow get rid of that regime. Without the accomplishment of
this
task, without the replacement of Milosevic regime by a regime of
outright
traitors prepared to sell their country in return for paltry sums of
dollars
and act as servile lackeys to the imperialist powers, NATO would have
nothing to show for its genocidal war.

Ousting of the Milosevic regime

The first hurdle in the attainment of NATO's goal was crossed when on
October 5, 2000, imperialism succeeded, through a mixture of
ballot-rigging and bribery, thuggery and intimidation, media blitz and
vast
infusion of dollars, in replacing Milosevic with Kostunica as the
president
of the FRY (see LALKAR, Nov-Dec 2000). The US authorities have
admitted to bankrolling the then Yugoslav opposition to the tune of $120
million, in addition to the �6 million given by Germany, not to speak of
the
unaccounted suitcases full of dollars handed over at the border. To
realise
the scale of these sums, one must remember that George W. Bush and Al
Gore raised $177 million and $126 million respectively for their
presidential campaigns. Considering that Yugoslavia's population is a
mere
4% of that of the US, and taking into account the difference in per
capita
income in these two countries, the sums handed over by the US are,
according to one well-informed source, "comparable � to a $30 billion
donation from a foreign enemy to a US presidential candidate" (Sara
Flounders, Workers World, 12 Oct. 2000). Even that colossal sum was not
enough by itself; it had to be supplemented with intimidation, threats
and a
ceaseless media campaign - and finally the storming of the institutions
of
the regime, including parliament and the television, by the most
rabidly-reactionary goons hired by imperialism.

Why arrest and indict Milosevic?

The removal of Milosevic as President was, however, not sufficient, as
long
as Milosevic's Socialist Party of Serbia (SPS) continued to have a
majority
in the Serbian Parliament, for that is where the real power lay, for it
is the
Serbian Government which controls the police, judiciary, media and
taxation. It was only after the victory of DOS - the 18-party
reactionary
alliance of the puppets of imperialism - in the elections to the Serbian
Parliament on 23 Dec 2000 that Yugoslav agents of US imperialism, led by
Zoran Djindjic, truly succeeded in getting their hands on the levers of
power
and got on with the job of purging the judiciary, the police, the armed
forces, industrial enterprises and the civil service, of the members of
the old
regime or anyone harbouring sympathy with that regime or hostility to
the
NATO warmongers.

The aim of imperialism for quite some time has been not only to oust the
Milosevic regime, but to bring the leading representatives of that
regime for
trial before the so-called International Criminal Tribunal (ICT) - a
Kangaroo Court set up, and paid for, by NATO. The purpose of this trial
is
two-fold. First, to serve as a warning to leaders of other small nations
as to
the dire consequences of their resistance to imperialist demands,
however
outrageous and unreasonable such demands be. Second, to legitimise
NATO's criminal war against the people of Yugoslavia by putting on trial
the leaders of the very country which was the victim of NATO's
aggression.
Nothing less will do. And the contemptible leaders of DOS are willing to
oblige.

Not surprisingly, then, no sooner had the DOS won the Serbian
parliamentary election (with the help of imperialist funds, media
intervention on a massive scale and threats of continued sanctions
unless the
SPS were voted out), than its leaders announced plans to launch an
investigation with the purpose of forcing Milosevic and his close
associates
to stand trial. Milosevic must answer "for all the terrible things he
has done
- starting from corruption, crime, election fraud and ordering murders",
said Zoran Djindjic as he and his reactionary cohorts toasted their
electoral
triumph.

Arresting Milosevic and putting him on trial was a somewhat tricky
affair,
for not only does he command strong support among significant sections
of
the Yugoslav population but, in addition, such a course of action on the
part
of the new government would be seen by the Yugoslavs at large for what
it
really is, namely, a dirty hangman's job by DOS at the behest of US
imperialism - a job to appease the very blood-thirsty criminals who
waged
a genocidal war of aggression against the innocent Yugoslav people and
subjected Yugoslavia to the worst bombardment in Europe since the end of
the Second World War. To get over this difficulty the imperialist, as
well as
the Yugoslav media (the latter now controlled by DOS ) went into
overdrive, spewing out day in and day out, material about the alleged
corruption and crimes of the ousted Milosevic regime. In addition, to
put
further pressure (not that they needed any) on the Yugoslav authorities,
the
US Congress set 31st March as the deadline by which the US
administration
was required to judge whether Belgrade was co-operating or not with the
War Crimes Tribunal.

Surprise, surprise. Just by pure coincidence, hours before this deadline
expired on the midnight of 31st March, Milosevic was arrested by a posse
of
gun-toting gangsters wearing masks. The following Monday morning, the
Financial Times, one of the most important organs of British finance
capital, reported with shameless satisfaction that by arresting and
putting
behind bars Mr Milosevic, "Serbia's new rulers have taken a big new step
towards their country's political and economic rehabilitation". (1st
April
2001).

Imperialism welcomes Milosevic's arrest

The Financial Times went on to say that although the US and the EU still
insist on Milosevic being handed over to Nato's Kangaroo Court (Lalkar's
description - not the FT's), they were likely "� to accept that in
detaining
Mr Milosevic, albeit on charges of abuse of power and financial
wrongdoing, Belgrade has done enough to secure further support".

The same issue of the Financial Times reported Javier Solana, that
disgusting Spanish Social Democrat and war criminal, as greeting the
news
of Milosevic's arrest thus: "Serbia and Yugoslavia have taken today
another
step towards the consolidation of democracy and the rule of law".

The execrable Tony Blairs, Robin Cooks and other war criminals too have
greeted Milosevic's arrest with similar glee. So as not to lag behind,
Kofi
Annan, nominally the UN Secretary General, commented on Milosevic's
arrest in these unctuous terms: "The arrest of Slobodan Milosevic is an
important step in the process of healing after the tragic events in the
Balkans since 1991" (reported in the Financial Times, 2/4/01).
Considering
that his job as the Secretary General is to safeguard the UN Charter,
knowing as he must do that NATO activities aimed at the break-up of
Yugoslavia throughout the 1990s, and culminating in Nato's criminal war
against Yugoslavia, were in violation of international law in general
and the
UN Charter in particular, Kofi Annan's above statement, which blames the
victim for Nato's crimes, is truly breathtaking in it shamelessness and
audacity. No wonder the UN these days is rightly held in contempt and
regarded as the colonial office of imperialism, with the Annans of this
world doing imperialism's dirty work in return for large salaries and
prancing about on the international arena. Their wallets stuffed with
dollars,
they dare not defend the truth.

Corruption charges

The present Belgrade regime has charged Milosevic with corruption, when
in fact the money diverted from federal customs was spent on supporting
the Bosnian Serb Republic Army and the Croatian Serb Republic Army, at
a time when both these armies were under attack from imperialism. "Those
expenditures", as Milosevic has correctly stated, "could not, for
reasons of
state secrecy, be presented in the budget". Further, as Yugoslavia was
subjected to draconian UN sanctions from May 1992 (at the start of the
war
in Bosnia) until the Dayton accords in mid-1996, money was spent on oil
imports and other sanctions busting transactions. The UN, EU and NATO
members then imposed a second round of sanctions in 1998, in connection
with the Kosovo conflict, which lasted until after the removal of Mr
Milosevic from the presidency on 5th October last year. Lastly, money
was
spent on funding state pensions, medicines, hospital equipment and
subsidising state industries and enterprises. Undoubtedly some
unscrupulous
individuals may have made small fortunes out of the troubles through
which
the Yugoslav republic had to negotiate its way, but it hardly points to
corruption on the part of Milosevic - especially considering that the
regime
had one or two rather urgent problems to attend to, namely, how to deal
with the US-led aggression against its country, which imperialism was
determined to break up and, sadly, succeeded in breaking up. In view of
this,
it is not unreasonable of Milosevic to say: "I don't mind any
investigation of
any aspect of my life, but it bothers me to be treated as a criminal for
what I
have done for my state" (quoted in Financial Times, 5/4/1).

Colossal economic problems

The new rulers of Yugoslavia confront devastating economic problems.
Thanks to imperialist sanctions over the past decade, the per capita
income
in Serbia has fallen from $3,000 (�2,140) annually to about $1,300. The
cumulative loss of production of the same period and destruction wrought
by NATO bombing runs into more than $100 billion. The country has a
huge debt of $1,218 billion, owed mostly to the creditors belonging to
the
Paris and London clubs, which needs to be re-negotiated. Production
needs
to be organised in earnest for the population, persuaded as it has been
to
have high expectations, will not brook delay. The regime is under
extreme
pressure from imperialism to press ahead with market-oriented reforms -
a
massive programme of privatisation, price and labour deregulation and
closure of unprofitable plants. To undertake this risky programme, which
is
sure to provoke widespread strikes and social unrest, the new regime
needs
imperialist financial help, which it will not get without first
subjecting Mr
Milosevic to a show trial in Belgrade, but only as a prelude to handing
him
over to Nato's Kangaroo Court at the Hague - the ICTY. Not without
reason, the Financial Times of 2nd April observed that "� Belgrade's
negotiating path will probably be easier in each case now that the
former
President is in jail" (FT, 2/4/1, Serb rules hope arrest will secure
support).

Since the removal of Milosevic, Yugoslavia has received $250 million
from
imperialist quarters. The new regime estimates that it needs a further
$600
million to get through 2001. Its hope is that the arrest of Mr Milosevic
will
speed up the disbursement of these funds. In view of the fact that a
tiny
group of imperialist countries, led by US imperialism, have inflicted
upwards of $100 billion of damage on Yugoslavia, what despicable
flunkeys
must the new regime be composed of that they are prepared to cringe
before, and sell their country to, imperialism for paltry sums of money!

Criminals trying their victims

If Mr Milosevic and his close associates are handed over to Nato's
Court, as
appears increasingly likely at the moment, it will be a case of the
criminal
trying the victim of his crime and a total travesty of justice as
understood by
any reasonable person. It is the leaders of NATO who should be tried by
a
Nuremberg-style tribunal for war crimes, for it is they who broke up the
Federal Republic of Yugoslavia, helped the Croatian regime in the
latter's
successful ethnic cleansing and massacre of Serbs. It is they who,
during the
1999 war against Yugoslavia, killed 2,000 civilians and wounded another
7,000. It is they who devastated the Yugoslav economy with the
destruction
of 82 bridges and 422 educational establishments, including schools and
universities; 48 health institutions, including hospitals; power
stations, oil
facilities and other infrastructure facilities. It is they who bombed 74
television transmission and relay facilities, including the television
station
in Belgrade, which caused such an uproar even in the imperialist
countries,
and which the thoroughly unscrupulous (don't laugh) Development
Secretary (should be called the secretary for death and destruction),
among
others of this corrupt government, had the temerity to describe as a
"legitimate target". Serbian television's only sin was that it broadcast
a film
of the NATO massacre of refugees the week prior to being itself bombed
by
the same 'humanitarian' outfit. It is they - the leaders of NATO, both
civilian and military - who, when the bombardment ended, left behind 2.5
million people in Yugoslavia without the barest means of subsistence.
Instead, those who led the resistance to Nato's barbarism will be hauled
before a tribunal (which is neither international, nor tries criminals
nor
dispenses justice) in which NATO acts as prosecutor, judge and jury.

The nature of the Hague Tribunal

There is no international treaty establishing this tribunal, which
substitutes
private justice in place of public justice. It was set up by a
resolution of the
Security Council of the UN - in complete violation of the UN Charter,
one
of whose fundamental principles is the sovereignty of nations. Former US
Secretary of State, Madeleine Albright - the same who in answer to a
question as to whether it was correct to maintain sanctions against Iraq
even
if they had killed 1.5 million innocent Iraqis, replies: "It was well
worth it"
- was the mother of this tribunal and Bill Clinton (another
'humanitarian'
of Yugoslav, Iraq and Sudan notoriety) was the father. Its funding comes
from the US government, US monopolist corporations, NGOs linked with
the Soros Foundation of American billionaire financier George Soros, the
Carnegie Foundation, the Rockefeller Foundation. The tribunal also
receives
assistance from the Coalition For International Justice (CIJ), funded
and
founded by George Soros' Open Society Institute, and from CEELI (Central
and East European Law Institute) formed by the American Bar Association
and lawyers with close connections to the US administration. CEELI was
formed to further the cause of the replacement of socialist legal
systems
with capitalist legal systems. There is no scope for taking real war
criminals
- the Clintons, Albrights, Wesley Clarkes, Blairs, Cooks, Robertsons,
Schro?ders, Chiracs, D'Alenias and Solanas - to this tribunal. In fact
the
governments of the imperialist countries (sorry, the international
community) vehemently oppose the establishment of a real permanent
International War Crimes Tribunal with jurisdiction to try war
criminals,
not only from small and weak nations, but also to try the leaders of the
blood-sucking imperialist fraternity (beg your pardon, leaders of
Western
democracies).

At the Hague, the NATO Kangaroo Court judges play an active part in
laying charges; there is no provision for bail; the accused is denied
the
presumption of innocence until proved guilty, denied trial by jury,
denied a
counsel of his/her choice; further, under its rules witnesses are
allowed to
maintain their anonymity; the accused can be kept in detention for up to
90
days, and all confessions by the accused - made even during such a
prolonged period of incarceration - are presumed to have been made
freely
and voluntarily.

In the words of Christopher Black, from whose article the information in
the preceding two paragraphs is drawn, "No citizen of any country in the
world would consider themselves fairly tried before a court that was
paid
for, staffed and assisted by private citizens or corporations which had
a
direct stake in the outcome of the trial and who were, themselves, in
practical terms, immune from that court. It is a well established
principle of
law that a party in a legal action, whether civil or criminal, is
entitled to
ask for the removal of any judge sitting on the case when there exists a
reasonable apprehension of bias. In this instance, a compelling argument
can be made that the bias is not only apprehended, it is real, that it
is not of
one judge but of the entire tribunal, that this is not a judicial body
worthy of
international respect but a kangaroo court, a bogus court, with a
political
purpose serving very powerful and identifiable masters. To be consistent
with my thesis I will go further and say that as a political instrument
designed to violate, to destroy, the integrity and sovereignty of a
country, its
creation is a crime against peace under the Nuremberg Principles.
Instead
of resolving conflict as it claims, it is used to justify conflict,
instead of
creating peace, it is used to justify war and therefore is an instrument
of
war" ('An Impartial Tribunal? Really?' from www.Swans. com, and
reproduced in Yugoslavia and the Politics of Intervention, a pamphlet
published by the NW region of the Socialist Labour Party).

No evidence of Genocide

In any case, what will this tribunal find, which has not already been
discovered by a number of bodies, none of which can be suspected of
harbouring an iota of sympathy for the erstwhile Milosevic regime. All
the
horror stories spread by NATO governments in the period leading up to,
and
during, the war against Yugoslavia about the alleged genocide committed
by
the Yugoslav forces have been proved to be what they always were - lies
pure and simple, and the creation of the fertile imagination of the NATO
lying machine, doled out to the servile journalist fraternity employed
by the
imperialist media monopolies, who obediently spread these lies far and
wide. The ICTY's own investigators, eager to discover any evidence that
could be the basis of an indictment against Milosevic, found nothing,
with
all their special excavation equipment and forensic experts, when they
dug
up the Trebca lead and zinc mine near Mitrovica, which was supposed to
have been the site of a mass grave of 700 ethnic Albanians murdered by
the
Yugoslav forces. The FBI's investigations in June and August, 1999,
found
no mass graves; nor did a team of Spanish investigators. During the war,
Nato's propaganda machine splashed satellite images around the world of
what it claimed were mass graves in Pusto Selo - a place where the Serb
forces were alleged to have killed 106 men. Not a single body was
discovered at that site. No bodies, or traces of removal, were
discovered at
Izbica, where 150 ethnic Albanians were supposed to have been killed in
Mach 1999.

What was the war about?

In the end we must conclude that this war was not fought for reasons of
humanitarianism. It was fought for oil and to extend imperialist
hegemony
into the former Soviet republics. Yugoslavia was not only important in
itself but, also for the access that it gave to the oil-rich Black Sea
and
Caspian Sea territories and states. Nato's war against Yugoslavia was an
opening shot in its new strategy of intervening in the internal affairs
of
other countries on the pretext of defending "human rights" and
"democratic
values", that is, in the affairs of any country that resists imperialist
attempts
at exploitation and domination, for there is only one truly "human" and
"democratic" value in the lexicon of capitalist imperialism - the
exploitation of one human being by another and one nation by another
nation. Imperialism, emboldened by the collapse of the former Soviet
Union
and the East European socialist countries, its appetite whetted by the
dazzling prospect of gaining control of the vast territory of the
Peoples
Republic of China (PRC), with its more than a billion people, and
constantly driven by its incurable economic crisis to find new markets,
sources of raw materials and avenues of export of capital, is limbering
up
for new and unprecedentedly dangerous ventures. It wants to subjugate
Russia - hence the extension of NATO right up to the Russian borders and
the Nuclear Missile Defence programme, in violation of the
Anti-Ballistic
Missile treaty (ABM) of 1972 between the US and the former Soviet Union.
It wants to overwhelm the PRC - hence its enhanced military alliance
with
Japan and Taiwan (see the article on the US EP-3 spy plane incident
elsewhere in this issue). US imperialism wants to use NATO as an
instrument of aggression both in Europe and in Asia in order to gain
world
domination by trampling under foot the fundamental rules governing
conduct among independent and sovereign nations.

US imperialists will end up as the Nazis did

But US imperialism will never be able to achieve this aim anymore than
was the Hitlerite regime able to in the 30s and 40s of the last century.
By its
aggression, oppression and exploitation, Nazi Germany aroused the anger
and hostilities of peoples throughout the world, especially in Europe.
Its
conduct even forced other imperialist countries, who had built up Nazi
Germany not only for the suppression of the German proletariat, but also
as
a battering ram for destroying the Soviet Union and Soviet socialism, to
join the very state that they most hated - the USSR - in defeating and
smashing fascist Germany. What guarantee is there that the US will fare
any better? On the contrary, there is every indication that the same
fate
awaits US imperialism as was met by Nazi Germany. If the vanishing of
the
Soviet Union has emboldened US imperialism, it also brought into the
open
all the inter-imperialist contradictions that lay under the surface
prior to
the demise of the Soviet Union. No longer is European imperialism, or
Japanese for that matter, as compliant to the US as during earlier times
when the Soviet Union existed and was a force to be reckoned with, and
against which could be united all the imperialist gangsters. Gone are
the
days when the other imperialist powers accepted unquestioningly US
imperialism's ukase. By riding roughshod everywhere, US imperialism is
helping to intensify to an unprecedented degree all the contradictions
in the
world - between labour and capital, between imperialism and the
oppressed
peoples and countries (Middle East, Latin-America), between imperialism
and the socialist countries (China, DPRK, Cuba, etc.), between it and
other
imperialist countries.

Sure as the Nazis of yore, US imperialism is travelling at breakneck
speed
towards the buffers. The people in the world will give it and other
imperialisms a joyous burial. The proletariat in the imperialist
countries has
a bounden duty to give fraternal support to the peoples in the oppressed
countries in the latter's struggle for liberation from imperialist
oppression
and exploitation. It has a duty to fight for the disbandment of NATO, to
fight against foreign military bases and against all war-mongering and
war
preparations. It has, above all, a duty to fight for the overthrow of
imperialism, which has for too long drenched humanity in blood.

---

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Subject: [CdS] Il governo D'Alema nacque per rispettare gli
impegni Nato
Date: Thu, 7 Jun 2001 10:47:44 +0200
From: Marco Trotta
Reply-To: pck-pace@...
To: Rete NoOcse-Bologna <Ova adresa el. pošte je zaštićena od spambotova. Omogućite JavaScript da biste je videli.>,
Ova adresa el. pošte je zaštićena od spambotova. Omogućite JavaScript da biste je videli.,
pck-pace@..., Ova adresa el. pošte je zaštićena od spambotova. Omogućite JavaScript da biste je videli.


Se qualcuno aveva ancora dubbi sulle colpe del centro-sinistra per la
sua
sconfitta e su quelle pi� gravi della subalternit� coltivata ed
ostentata
(che ha trovato in D'Alema un "ottimo" interprete), la lettera di oggi
di
Carlo Scognamiglio pubblicata dal Corriere della Sera, scioglie ogni
dubbio.
Un ulteriore spunto di riflessione per la sinistra che vuole fare
autocritica rispettosa ed intransigente sugli sbagli di questi anni.

Unica nota: sul fatto che la guerra sia "stata vinta", dissento da
Scognamiglio al quale ricordo di essere stato denunciato di nuovo, e con
tutti i membri del suo ex-governo, per reati contro la costituzione
visto
che si continua a parlare di "guerra" laddove non hanno avuto neanche il
coraggio politico ed istituzionale di dichiararla formalmente a termine
di
legge. Il dopo, fatto di uranio impoverito e spaventose menzogne ormai
svelate a difesa del concetto "umanitario", sono solo l'ultimo ed il pi�
pesante dei giudizi morali nei confronti di chi questa guerra l'ha
voluta e
sostenuta, per calcolo politico e tornaconto personale.

MT.

--
"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libert�
degli
altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali" (Costituzione Italiana, Art. 11)



_[Ripostato da: Corriere della Sera - http://www.corriere.it
]____________
[http://www.corriere.it/edicola/index.jsp?path=COMMENTI&doc=SCOGNA]


Gioved� 7 Giugno 2001
COMMENTI
LA LETTERA

�Il governo D'Alema nacque per rispettare gli impegni Nato'

di CARLO SCOGNAMIGLIO PASINI*


Nel dibattito sulla caduta del governo Prodi pubblichiamo l'intervento
di
Carlo Scognamiglio Pasini, ministro della Difesa nel successivo
esecutivo
guidato da D'Alema .
Caro Direttore,
forse in conseguenza dell'esito elettorale, la pi� autorevole stampa
italiana ha pubblicato numerose interviste a protagonisti ed articoli
autorevoli che qualificano la formazione del Governo presieduto dall'on.
D'Alema (22 ottobre 1998) come la conseguenza dei peggiori vizi del
machiavellismo minore, cio� il complotto, il tradimento e l'ambizione.
Avendo avuto una parte non secondaria in quella vicenda desidero
testimoniare che una simile ricostruzione non corrisponde affatto alla
verit� storica, e costituisce invece il frutto di una percezione della
politica che vede soltanto le questioni interne e non conosce, o non
comprende, le ragioni della politica internazionale che talvolta sono
ben
pi� forti e rilevanti di quelle domestiche.
Il Governo D'Alema non fu formato in conseguenza di questioni interne,
poich� - per quanto io sappia - il protagonista avrebbe volentieri
differito l'appuntamento, ma da ragioni di politica internazionale che
derivavano dalla pi� grave crisi che il Paese si trov� ad affrontare
negli
oltre 50 anni della Repubblica.
Questi sono i fatti. Il Governo presieduto dall'on. Prodi perse il voto
di
fiducia alla Camera il 7 ottobre 1998. Cinque giorni pi� tardi il Nac
(North Atlantic Council, cio� la Nato) deliber� l'Activation Order
contro
il dittatore serbo Milosevic. Si tratta del terzo e ultimo passo della
procedura di attacco militare in vigore presso l'Alleanza Atlantica,
passo
che affida al Segretario Generale e al comandante militare (Supreme
Allied
Commander in Europe - Saucer) il mandato, irrevocabile senza una nuova
procedura di voto, di premere il grilletto, cio� di scatenare l'attacco
che
verr� compiuto dalle forze alleate, gi� schierate per questo scopo.
La delibera del 12 ottobre prevedeva una sospensiva di 96 ore, cio� fino
al
16 ottobre, nell'esecuzione, per dare modo al Governo jugoslavo di
dimostrare la propria disponibilit� a riprendere il negoziato con la
comunit� internazionale. Questo fu, infatti, quanto si percep�, per cui
alla scadenza la sospensiva fu protratta per ulteriori 96 ore, cio� fino
al
20 ottobre, data alla quale l'Act Ord fu definitivamente sospeso, ma non
revocato. Alla data del 20 ottobre 1998, cio� allo spegnersi
dell'allarme
rosso, la procedura per la risoluzione della crisi di governo italiana
si
era compiuta, avendo il Presidente della Repubblica concluso le
consultazioni ed affidato all'on. D'Alema l'incarico di formare il
Governo.
Rammentando questi fatti, � impensabile che qualcuno ritenga che vi
possa
essere stato un solo rappresentante politico o istituzionale che nel
corso
delle consultazioni non si sia espresso per un Governo istituzionale,
cio�
senza maggioranza parlamentare, oppure per lo scioglimento anticipato
del
Parlamento (e per votare, quando: a Natale?).
In quelle circostanze n� il Presidente Scalfaro, n� l'on. D'Alema,
avevano
altra scelta se non tentare di formare un governo politico, cio�
sostenuto
da una propria maggioranza parlamentare, ancorch� formata da una
coalizione
(i governi di coalizione sono la norma non l'eccezione nelle situazioni
di
guerra) diversa da quella formatasi con le elezioni politiche del 1996,
un
governo che garantisse alle Forze Armate italiane la possibilit� di
assolvere con dignit� i propri compiti nell'Alleanza di fronte alla
imminenza di un conflitto che di necessit� avrebbe visto l'Italia nel
ruolo
di protagonista.
Sono testimone all'on. D'Alema di aver mantenuto i propri impegni con
scrupolo e determinazione. Nel mese di novembre acconsent� alla
richiesta
di far partecipare l'Italia alla costituzione dello Kfor in Macedonia,
che
sarebbe poi divenuto il corpo di spedizione in Kosovo, su basi
paritetiche
con le maggiori potenze europee, Francia e Inghilterra.
Nel mese di gennaio acconsent� al conferimento di una rilevante forza
aerea
italiana di 40 (poi 50) aerei da combattimento al comando Nato. Il 24
marzo
1999 si assunse la responsabilit� di acconsentire l'inizio delle
ostilit�,
nel corso delle quali pur impegnandosi - come era suo dovere - nella
ricerca di una soluzione diplomatica, non ostacol� l'azione militare
dell'Alleanza. Verso la fine del conflitto autorizz� l'eventuale
partecipazione dell'Italia alla formazione di un corpo di invasione, con
una imponente aliquota di forze.
L'Italia usc� da questa drammatica vicenda avendo conquistato il
rispetto e
la considerazione degli Alleati in una misura che mai si era espressa in
passato, e avendo offerto un contributo insostituibile all'azione
militare.
Queste furono le ragioni della formazione del Governo D'Alema e della
maggioranza che lo sostenne.
E' possibile che prima e dopo la conclusione vittoriosa della guerra nel
Kosovo si siano compiuti errori nella politica interna. Ma questa �
questione diversa dalle vicende che si svolsero nell'ottobre 1998, e
sulla
quale non saprei esprimermi per difetto di competenza.
*Ex ministro della Difesa


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Il manifesto, 03 Giugno 2001

Corridoi di guerra

Petrolio e gas: L'approvvigionamento energetico dell'occidente � stato
alle
orgini delle guerre balcaniche. La regia � statunitense
MICHEL COLLON*

Sinistra ripetizione? Dopo che i separatisti dell'Uck hanno attaccato i
villaggi della Valle di Presevo nella Serbia del sud, dai quali per
concessione della Nato si sono ritirati - forse - e dopo che per due
anni
sono stati uccisi in Kosovo civili serbi, moderati albanesi, rom
e persone di altra etnia, le milizie albanesi dell'Uck, ecco che hanno
portato la guerra nella vicina Macedonia. E, nuovamente, ecco che
ricompaiono litanie di profughi lungo le strade. Finisce o ricomincia
nei
Balcani?
Comunque sia sono avvenimenti che permettono di capire meglio quanto �
successo nel 1999.
1. Macedonia regione strategica?
S�, lo spieghiamo su Solidaire e nel nostro libro Monopoli citando il
Generale Michael Jackson, allora comandante delle truppe della
Nato a Pristina: "Noi resteremo qui, certamente, molto tempo al fine di
garantire la sicurezza dei corridoi energetici che attraversano la
Macedonia".
Corridoi energetici? Abbiamo presentato le carte geografiche che
dimostrano i progetti dell'Europa (una rete completa di oleodotti e
gasdotti che la uniscono, attraverso i Balcani, alle enormi fonti di
petrolio e gas del Caucaso ex Sovietico) e quelli degli Stati Uniti (un
oleodotto Bulgaria-Macedonia-Albania-Adriatico che assicurerebbe alle
multinazionali petrolifere statunitensi il controllo di questa
stessa via del petrolio e del gas). Progetti rivali, in effetti. Ecco
perch� tutte le grandi potenze cercano da dieci anni il controllo della
Jugoslavia. La via del petrolio e del gas passa di l�. Noi
sottolineiamo
anche che, dal 1992, � in Macedonia - anche se molto lontano
dalle zone di conflitto - e da nessuna altra parte che Washington aveva
inviato un battaglione.
Siamo franchi: anche a sinistra, alcuni trovavano esagerato sospettare
di
Washington di disegni cos� neri... come il petrolio. Ma
proprio recentemente, il rispettabilissimo quotidiano britannico
Guardian
ha confermato: "Un progetto chiamato "Trans-Balkan
Pipeline" non � mai stato menzionato dalla stampa europea o americana.
Questa linea partir� da Burgas (Mar Nero) per raggiungere
l'Adriatico a Vlore (Valona), passando per la Bulgaria, la Macedonia e
l'Albania. Per l'Occidente sar� probabilmente la principale via
verso il petrolio ed il gas attualmente estratti in Asia centrale,
750.000
barili al giorno. Un progetto necessario, secondo l'Agenzia
americana del Commercio e dello Sviluppo, perch� "fornir� una fonte
costante di greggio alle raffinerie americane, attribuir� un ruolo
chiave alle compagnie americane nello sviluppo di questo corridoio
vitale
est-ovest e far� progredire nella regione la volont� di
privatizzazione del governo americano. Chiaro, no?
Inoltre, il segretario americano all'energia Bill Richardson ha
dichiarato
nel 1998, quindi prima della guerra: "Si tratta della sicurezza
energetica dell'America". Un discorso radicalmente copiato, indurito e
approfondito dalla nuova amministrazione Bush. Quando gli
Stati uniti parlano di "sicurezza energetica", bisogna sapere cosa vuol
dire: preservare il dominio mondiale e i superprofitti delle loro
multinazionali petrolifere. E Richardson prosegue: "Vorremmo vedere
questi
paesi nuovamente indipendenti appoggiarsi su interessi
commerciali e politici dell'Ovest, piuttosto che rivolgersi in un'altra
direzione. Noi abbiamo effettuato un'importante investimento
politico nella regione del Caspio ed � importante per noi che sia il
tracciato degli oleodotti che la politica siano corretti".
E il Guardian aggiunge questo, essenziale: "Il 9 dicembre '98 (prima
della
guerra, ndr) il presidente dell'Albania ha assistito ad una
riunione su questo argomento a Sofia: "A mio parere personale, nessuna
soluzione che si trovi in seno alle frontiere serbe porter�
una pace durevole". Il messaggio poteva difficilmente essere pi�
chiaro:
se voi volete l'accordo con gli albanesi per l'oleodotto
Trans-Balcanico, dovete togliere il Kosovo ai serbi.
2. L'offensiva dell'Uck � una sorpresa?
Gli Stati uniti si sono messi in combutta con il diavolo allora. Perch�
numerosi rapporti diplomatici americani attestavano: l'Uck
separatista assassinava non soltanto i poliziotti e i civili serbi, ma
anche albanesi sposati a serbe o semplicemente per aver accettato
di vivere nello stato jugoslavo. E l'inviato speciale di Washington nei
Balcani, Robert Gelbard, aveva lui stesso affermato in tre riprese
alla stampa internazionale, all'inizio del '98: "Vi dico che questi
dell'Uck sono terroristi". Ma tre mesi pi� tardi questi terroristi si
erano
trasformati miracolosamente in "combattenti per la libert�" e la Nato
sarebbe ben presto diventata la loro forza aerea.
Oggi, gli Stati uniti fingono sorpresa davanti alla "violenza
estremista"
che attacca la Macedonia. Bella ipocrisia! Dal giugno '98, l'Uck
diffondeva fra i suoi simpatizzanti europei una carta della "Grande
Albania". In Monopoli (pag.69), riproduciamo questa carta con il
commento: "Oltre al Kosovo questa Grande Albania toglierebbe vasti
territori alla Macedonia, al Montenegro e alla Grecia. Le guerre
sono quindi inevitabili se l'Uck riesce a realizzare i suoi piani".
Questa Albania implica non soltanto l'espansionismo, ma anche la
pulizia
etnica. Oggi, sotto gli occhi e con il tacito accordo della
Nato, 350.000 non Albanesi sono gi� stati espulsi dal Kosovo: serbi, ma
anche rom, goranci, turchi eccetera. Il Kosovo � quasi "puro".
Una sorpresa? Veramente no, poich� gi� il 12 luglio 1982 il New York
Times
intervistava un responsabile jugoslavo del Kosovo,
d'origine albanese: "I nazionalisti albanesi hanno un programma di due
punti: inizialmente creare una repubblica albanese
etnicamente pura, e in seguito la fusione con l'Albania per formare una
Grande Albania". D'altra parte, al tempo della insurrezione
anti-jugoslava del 1981, i nazionalisti albanesi avevano gi� stabilito
una
stretta collaborazione fra le loro unit� di Macedonia, Serbia e
Montenegro.
Tutto questo non ha impedito all'influente senatore americano Joseph
Lieberman di dichiarare nell'aprile '99: "Gli Stati uniti e l'Armata
di Liberazione del Kosovo difendono gli stessi valori umani, gli stessi
principi. Battersi per l'Uck, � battersi per i diritti umani e i valori
americani". In breve: Usa-Uck, stesso combattimento. D'altra parte,
chiunque viaggi in Kosovo pu� vedere un po' dappertutto, per
esempio sopra le stazioni di benzina, le bandiere albanese e americane
strettamente associate.
3. La versione della Nato sta in piedi?
Cosa ci diceva la Nato per giustificare i suoi bombardamenti mortali?
Che
la sua guerra era umanitaria. Falso: era per il petrolio e per
spezzare un'economia che resisteva alle multinazionali occidentali e al
Fmi. Che aveva tentato tutto per trovare una soluzione
negoziata. Ugualmente falso: sappiamo adesso che non c'� mai stato un
negoziato a Rambouillet, soltanto una commedia per
giustificare una guerra gi� decisa. Che era una guerra pulita. Falso
ancora: 2000 civili jugoslavi uccisi, innumerevoli fabbriche e
infrastrutture distrutte. Pi� l'uso di armi proibite e criminali come
bombe a frammentazione (cluster bomb) o munizioni all'uranio. Con
pi� vittime di quelle addebitate al perfido Milosevic.
Al momento, si sta sciogliendo anche il poco che rimane della versione
ufficiale. Ci avevano detto: "I problemi del Kosovo provengono
da Milosevic". Il Kosovo non funziona meglio con Kostunica.
Ci dicevano che bisognava intervenire per fermare un genocidio serbo e
stabilire un Kosovo multietnico. Ma il generale tedesco Heinz
Loquai ha dimostrato che il preteso documento "Piano ferro-di-cavallo",
presentato dal ministro tedesco Scharping per giustificare
l'intervento armato, era un falso, e che il genocidio era una menzogna
mediatica. Ci� rende la guerra ingiustificata e rende la Nato
colpevole di aver provocato due catastrofi umanitarie: un esodo
massiccio
di albanesi, poi un altro di serbi. E il generale Michael Rose,
che comandava le forze Onu in Bosnia, rimprovera alla Nato "di aver
introdotto una cultura di violenza".
Infine, per tentare di scusare l'attuale pulizia etnica in Kosovo, i
sostenitori della Nato e dell'Uck hanno preteso di descriverla come
una sequenza di "vendette per ci� che hanno fatto i Serbi". E ora,
nella
Macedonia dove non � successo nulla, con quale pretesto
giustificare l'aggressione dell'Uck? E' tempo di riconoscere la sola
spiegazione possibile: l'Uck mira a creare uno stato etnicamente
puro e non pu� realizzare questo programma che con l'escalation
dell'odio
e con il terrorismo.
4. Washington fa il doppio gioco?
Gli Stati uniti fanno finta d'indignarsi per le attuali violenze
dell'Uck.
Ma bisogna far rimarcare diverse cose. Non hanno alzato un dito
quando l'Uck � uscita dal Kosovo per attaccare la regione di Presevo in
Serbia centrale. Peggio: l'infiltrazione si � prodotta a partire
dalla zona di occupazione americana del Kosovo. Washington e la Nato
pretendono oggi "di cercare di fermare il flusso d'armi e di
combattenti verso la Serbia del Sud e verso la Macedonia". Ma chiunque
si
rechi in Kosovo pu� osservare barriere e controlli della Kfor
ogni cinque chilometri. Soltanto, questa stessa Kfor lavora con
interpreti
e altro personale uscito dall'Uck. Che si �, d'altra parte,
trasformato nel molto ufficiale "Corpo di Protezione del Kosovo". In
breve, chi non cerca le armi dell'Uck, non le trover�.
D'altra parte, il maggiore Jim Marshall, portavoce della Kfor
americana,
ha dichiarato il 6 marzo scorso: "Abbiamo identificato fra 75 e
150 ribelli a Tanusevci (Macedonia), li abbiamo fatti entrare e uscire
dal
Kosovo, e sbarazzarsi del loro equipaggiamento e delle loro
armi prima di passare la frontiera". Una domandina stupida: cosa vi
impediva di arrestarli? 45.000 soldati Nato occupano il Kosovo e
non possono arrestare 150 terroristi? Ora quei pochi "fermati"
stazionano
nella grande base Usa di Bondsteel (Urosevac) costruita in
dispregio degli accordi di Kumanovo (dove ora si combatte).
5. L'Uck scatener� un'altra guerra?
Cosa succeder�? Dopo aver giocato su diversi tavoli, gli Stati uniti
possono trovarsi all'angolo. Da un lato, continuano a utilizzare l'Uck
per ottenere maggiori concessioni in Serbia: la privatizzazione totale
e
l'eliminazione del principale partito di opposizione, il Sps
(inviandone il presidente al tribunale dell'Aja). Ma, dall'altro lato,
se
lasciano che l'Uck vada troppo oltre, si metteranno contro alcuni
alleati preziosi: il governo macedone e la Grecia, paesi ugualmente
minacciati dalle rivendicazioni dell'Uck. E anche Kostunica, che non
pu� presentare alla sua opinione pubblica alcun bilancio positivo sul
Kosovo, anzi - tranne forse nella Valle di Presevo, nella Serbia
del sud ora ricontrollata dalle truppe di Belgrado, ma settori dell'Uck
(Ucpmb) non hanno intenzione di deporre le armi nemmeno l�.
Ma se Washington mollasse l'Uck e rovesciasse le sue alleanze, potrebbe
succedere che la sua alleata (in realt� rivale) Germania si
metta nuovamente a sostenere clandestinamente l'Uck. La quale ha quindi
interesse a spingere oltre le sue provocazioni.
Rovesciare le alleanze? Abbiamo gi� visto cose di questo tipo da parte
degli Stati uniti, per esempio fra Iran, Iraq e Siria. Ma lo scopo
degli americani � di assicurarsi nei Balcani uno stato (o staterelli, o
stati-mafie) "portaerei". Per fare ci�, la scelta numero uno resta
uno stato fantoccio albanese che dovrebbe tutto a Washington. Solo le
potenze europee rifiutano una modifica delle frontiere nei
Balcani. Queste provocherebbero nuove guerre tra i piedi dell'Europa e
destabilizzerebbero i progetti di "corridoi" descritti pi� sopra.
Una cosa � sicura: l'intervento della Nato, per interessi nascosti, non
ha
portato e non porter� la pace.

* Giornalista belga
esperto di Balcani

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RATLINES: La guerra della Chiesa contro il comunismo


Indice:

Premessa
1. Il titolo
2. Note sull'olocausto
3. Geopolitica vaticana
4. Geopolitica europea
5. Intermarium
6. Strategia americana
7. L'Unione Continentale
8. La rete di fuga dei criminali di guerra tedeschi
9. La rete di fuga dei criminali di guerra croati
10. I krizari
11. Riciclaggio di denaro sporco (di sangue)
12. I personaggi
o I preti
+ Pio XII
+ Giovanni Montini
+ Alois Hudal
+ Siri
+ Krunoslav Draganovic
+ Vilim Cecelja
+ Karlo Petranovic
+ Gregory Rozman
+ Dragutin Kamber
+ Milan Simcic
+ Dominik Mandic
+ Josip Bujanovic
o I nazisti
+ Ferenc Vajta
+ Walter Rauff
+ Franz Stangl
+ Gustav Wagner
+ Alois Brunner
+ Adolf Eichmann
o Gli ustascia
+ Ante Pavelic
+ Vladimir Kren
+ Vjekoslav Vrancic
+ Vilko Pecnikar
+ Ivo Omrcanin
+ Ljubo Milos
+ Lovro Susic
+ Dragutin Toth
+ Bozidar Kavran
+ Srecko Rover
+ Miha Krek
o L'agente statunitense William Gowen
13. Le sigle
14. Bibliografia

----------------------------------------------------------------------------

Il titolo

``Letteralmente, una ratline � la scala di corda che arriva fino
in cima all'albero della nave e rappresenta l'ultimo luogo sicuro
quando l'imbarcazione affonda. Pertanto ratline � diventato il
termine generico con cui i servizi segreti identificano le reti o
le organizzazioni istituite allo scopo di far fuggire qualcuno''
(7).


----------------------------------------------------------------------------

Note sull'olocausto

1. Il campo di Treblinka, comandato da Franz Stangl

``Al loro arrivo a Treblinka, gli uomini, le donne e i bambini, stipati
nei
loro carri merci chiusi, trovavano ad attenderli una normale stazione
ferroviaria, graziosamente decorata con cassette di fiori. A distanza,
si
scorgevano alcune baracche dall'aria innocua. Franz Stangl ci teneva
all'ordine. Ai passeggeri veniva detto di scendere dai carri per
riposare e
per farsi una doccia. Mentre si svestivano, veniva detto loro di mettere
al
sicuro i loro oggetti di valore in cassette numerate, di modo che, dopo
la
doccia, avrebbero potuto ritrovarli facilmente.

Tutto si svolgeva in maniera cos� rapida, organizzata, letale. Le docce
erano, in realt�, camere a gas dove 900.000 persone, per la maggior
parte
ebrei, furono uccise immediatamente al loro arrivo. A differenza di
Auschwitz, l� non si svolgeva alcun lavoro. Treblinka esisteva solo per
uno
scopo: lo sterminio'' (33-34).

2. La Croazia Indipendente di Ante Pavelic

La dittatura croata si macchi� di gravi crimini, ``tra cui gli orribili
massacri di serbi, ebrei e zingari nel corso dei quattro anni [in cui
stette
in piedi il regime]: mezzo milione di civili innocenti trucidati per
ordine
personale [di Pavelic]. Molti erano stati giustiziati con metodi da
pieno
Medioevo: erano stati cavati loro gli occhi, recise le membra, strappati
gli
intestini e gli altri organi interni dai corpi ancora vivi. Alcune
persone
furono massacrate come bestie: venne tagliata loro la gola da un
orecchio
all'altro con coltelli speciali. Altre morirono in seguito a colpi di
maglio
sulla testa. In numero ancora maggiore furono semplicemente bruciate
vive''
(80).

``Durante i primi mesi del regime di Pavelic furono massacrate circa
150.000
persone di fede serbo-ortodossa. In molti casi -� un fatto documentato-
fu
offerta loro la salvezza se avessero rinunciato alla loro fede per
divenire
cattolici'' (92). ``Le conversioni forzate [venivano celebrate] da preti
cattolici sotto l'attento controllo di unit� di polizia ustascia armate
fino
ai denti. Su tali cerimonie incombeva la minaccia di morte, poich� i
contadini serbi erano perfettamente a conoscenza dei massacri condotti
da
quelle stesse unit� nelle zone limitrofe'' (106). A dirigere le
conversioni
forzate era padre Draganovic (106).

3. Le posizioni del Vaticano e dell'Occidente durante la guerra

``Nell'aprile del 1943 [...] il Foreign Office e il Dipartimento di
Stato
temevano entrambi che il Terzo Reich fosse disposto a fermare le camere
a
gas, a svuotare i campi di concentramento e a lasciare che centinaia di
migliaia (se non milioni) di superstiti ebrei emigrassero in Occidente''
(21).

Anche il papa, sebbene ne fosse a conoscenza, tacque sull'olocausto:
``Il
terribile silenzio da parte del Vaticano nei confronti degli ebrei si
accord� completamente con la politica occidentale'' (22). Tuttavia, a
fronte
dell'indifferenza degli anglo-americani, per lo meno (magra
consolazione)
``il papa tacque in pubblico, ma in segreto aiut� alcuni ebrei'' (24).

Fu tramite il Vaticano, inoltre, che nel 1944 le SS cercarono di
``stabilire
contatti [...] con le potenze occidentali'' per convincerle a ``troncare
i
rapporti con Stalin e a unirsi alla Germania nella lotta contro i
bolscevichi'' (25).

``Durante la guerra il Vaticano non si era pronunciato pubblicamente
riguardo alle atrocit� compiute dai sovietici e dai tedeschi'' (qui
Aarons e
Loftus mettono Hitler e Stalin sullo stesso piano, cosa molto
discutibile,
dato che Hitler uccise 11 milioni di civili innocenti, met� dei quali
erano
ebrei). Ma nel 1945, a guerra perduta per i nazisti, papa Pio XII
``capovolse la sua politica e decise che era giunto il momento di levare
la
voce della Chiesa contro i crimini commessi da Stalin'', mentre continu�
a
tacere quelli commessi da Hitler, approvandoli tacitamente (27).

Per ulteriori note sull'olocausto, leggere il numero di Storia
Illustrata
citato in bibliografia.

----------------------------------------------------------------------------

Geopolitica vaticana

L'interesse secolare della Chiesa � sempre stato quello
dell'evangelizzazione, ossia della trasformazione in cattolici di quanti
pi�
uomini sia possibile, e la contrapposizione a tutte le altre filosofie o
religioni. In questo modo il Vaticano si assicura un vero e proprio
controllo politico su territori e nazioni. Il papato ha dunque una sua
politica estera che � ben definita, anche se per molti non percettibile:
``Pensano in termini di secoli e fanno piani per l'eternit�; questo
rende la
loro politica inevitabilmente imperscrutabile, disorientante e, in certe
occasioni, riprovevole per le menti pratiche e condizionate dal tempo''
(lettera dell'ambasciatore inglese Sir D'Arcy Osborne, marzo 1947,
riportata
nell'epigrafe).

``Era desiderio del Vaticano aiutare chiunque a prescindere dalla sua
nazionalit� o dalle sue opinioni politiche, fintantoch� quella persona
possa
dimostrare di essere cattolica. Il Vaticano giustifica inoltre la sua
partecipazione col desiderio di introdursi non soltanto nei paesi
europei,
ma anche in quelli latino-americani, attraverso persone di qualsiasi
convinzione politica, purch� anticomuniste e favorevoli alla Chiesa
Cattolica'' (57).

L'obiettivo del papa per l'Europa era molto semplice: ``la creazione di
un
grande Stato federale danubiano'' che raggruppasse le nazioni cattoliche
d'Europa centrale (60), insomma in un certo senso un ritorno ai bei
tempi
del potere temporale della Chiesa; la creazione di una nazione sulla
quale
il pontificato possa esercitare la sua autorit�. In questo quadro, �
fondamentale la posizione della Croazia: ``La Santa Sede considerava la
Croazia come la frontiera della cristianit�; tra la Croazia e il papa
esisteva un rapporto particolare che risaliva al 700 d.C.'' (80). ``La
Croazia � una delle nazioni pi� benvolute dalla Chiesa, un baluardo
cattolico contro gli scismatici ortodossi'' (66). ``Nell'isterismo che
caratterizz� i primi anni della guerra fredda, il Vaticano considerava
la
Croazia come la propria roccaforte nei Balcani'' (136).

Per raggiungere i suoi scopi, il papa opt� per lo spionaggio (29) e sul
reclutamento di ex-nazisti per combattere i comunisti, cio� coloro che
gli
contendevano i territori dell'Unione Danubiana (32). Il Vaticano cerc�
anche
di riutilizzare l'organizzazione clandestina costituita durante la
guerra
dai disertori dell'esercito russo in Germania ed in Austria: Estoni,
Lituani, Cechi e altri cittadini di cultura prevalentemente cattolica
(30-31). ``Per essere ammesso, ogni membro doveva prestare giuramento di
fedelt� alla Chiesa, impegnandosi a a metterne gli interessi al di sopra
persino della propria nazione di appartenenza'' (31).

----------------------------------------------------------------------------

Geopolitica europea

Le potenze europee avevano dei progetti molto simili a quelli del
papato:

1. Francia

``Non appena cessarono le ostilit�, De Gaulle indisse un'agguerrita
campagna
per ottenere la simpatia dei popoli dell'Europa orientale. Il suo scopo
era
quello di creare un contraltare ai piani inglesi. [...] Il leader
francese
riteneva infatti che fosse necessario prepararsi a una nuova guerra
contro
Stalin per ristabilire il "legittimo" ruolo della Francia nella
regione''
(62). De Gaulle aveva allacciato stretti contatti con il Vaticano,
tramite
il cardinale francese Tisserant (63).

``De Gaulle voleva l'aiuto del papa per creare una confederazione
europea
che riunisse, tra gli altri, i cattolici di Spagna, Francia, Italia,
Austria, Germania, Polonia, Ungheria, Slovacchia, Croazia, Slovenia e
Stati
baltici. [...] La Francia avrebbe dovuto firmare dei trattati di
amicizia
con la Spagna e con l'Italia, stabilendo cos� un potente triangolo che
avrebbe ricevuto in seguito, grazie all'influenza del papa, l'aiuto
degli
stati cattolici sudamericani'' (63).

La riuscita di questo triangolo era legata a quella della ``creazione di
uno
stato federale della Germania cattolica, separato dalla maggioranza
protestante. L'ultimo anello del piano di De Gaulle era rappresentato da
una
Confederazione Pandanubiana Cattolica dell'Europa centrale. Un'alleanza
con
la Polonia e con gli Stati baltici avrebbe permesso agli slavi cattolici
di
staccarsi dai loro compatrioti ortodossi e protestanti assicurando il
crollo
della Jugoslavia, della Cecoslovacchia e di gran parte dell'Unione
Sovietica'' (63).

In poche parole, la Francia auspicava esattamente quello che � accaduto
negli ultimi anni!

2. Gran Bretagna

``Gli Inglesi erano convinti che presto sarebbe scoppiata la guerra
contro i
sovietici'' (65). Il premier inglese Winston Churchill stava portando
avanti
sin dagli inizi del 1944 la politica di ``creare una confederazione di
nazioni dell'Europa centrale sotto l'influenza di Londra. Quando fin� la
guerra il SIS lanci� una sofisticata operazione spionistica per
reclutare
gli emigrati politici dell'Europa centrale e orientale. Il SIS mirava ad
istituire un'unione politica contro il bolscevismo e a fornire un aiuto
materiale con lo scopo di attirare gli esuli nella sfera d'influenza
inglese
per operazioni di controspionaggio antisovietico e paramilitari. Gli
inglesi
avevano anche istituito delle logge massoniche tra gli esuli, attraendo
in
tal modo i pi� importanti leader balcanici'' (64).

Padre ``Draganovic cominci� a far pressioni sugli inglesi in favore
della
Confederazione Pandanubiana agli inizi del 1944, quando consegn�
all'ambasciatore inglese presso il Vaticano una lunga nota, con cui
inoltrava proposte fatte da alti ministri ustascia a Zagabria'' (66).

3. Gli intrighi degli Inglesi

Il dato che emerge � la rivalit� che c'era subito dopo la fine della
guerra
fra Londra e Parigi, entrambe nel tentativo di controllare l'Europa
centrale. Tuttavia le loro politiche si concretizzavano in piani molto
simili, e simili a quelli del papato: essenzialmente l'idea della
Confederazione Danubiana. Molto presto gli inglesi riuscirono a togliere
l'iniziativa ai francesi. ``Alla fine dell'estate 1946 i servizi segreti
inglesi avevano ottenuto un innegabile predominio sui rivali francesi''
(65).

``Esisteva almeno un importante punto di accordo tra Parigi e Londra: si
sarebbero dovuti escludere gli Stati Uniti da queste operazioni
clandestine.
Fu adottato lo slogan "l'Europa agli Europei, senza Russi n� Americani.
Facciamo combattere gli Stati Uniti contro i Russi e sfruttiamo la
vittoria"'' (65).

Gli inglesi ``avevano fatto infiltrare alcuni agenti tra gli emigrati
politici, istituendo cos� dei centri spionistici a Graz e a Klagenfurt,
nella zona austriaca [da loro] controllata'' (64). ``Gli inglesi diedero
assistenza persino ai nazisti e agli ustascia e, fin dall'inizio,
costituirono centri militari e terroristici tra tutti i profughi
balcanici.
Avevano fretta e non volevano perdere tempo, per cui ebbero presto una
magnifica organizzazione che si estendeva fino alle parti pi� remote dei
Balcani'' (65).

``John Colville, del Foreign Office, [...] ammise di aver permesso
deliberatamente a molti fanatici ustascia di sfuggire alla giustizia''
(111). ``Nel maggio del 1945, gli inglesi avevano riconsegnato molti
croati
relativamente innocenti nelle mani del governo comunista di Tito,
destinandoli a una morte sicura. Invece molti criminali di guerra
colpevoli
di orrendi delitti erano fuggiti'' (98). ``Avvalendosi dei seguaci di
Pavelic, gli inglesi avevano intenzione di rovesciare il governo
comunista
di Belgrado. Alcuni simpatizzanti americani collaboravano gi� a queste
operazioni senza autorizzazione ufficiale'' (94).

``La maggior parte delle volte, le operazioni occidentali [di arresto
dei
criminali di guerra] facevano fiasco in maniera spettacolare. La ragione
di
questo era molto semplice. Interi settori delle autorit� alleate
collaboravano, in realt�, con il Vaticano per garantire che a molti
fuggiaschi fosse permesso di partire di nascosto da Genova. Un
diplomatico
statunitense scopr� che le potenze occidentali erano apparentemente
conniventi con il Vaticano e con l'Argentina per portare al sicuro in
quest'ultimo paese persone colpevoli di crimini di guerra. Le cose
stavano
effettivamente cos�. Sia Washington sia Londra erano scese a patti con
la
Santa Sede per aiutare molti collaboratori dei nazisti a emigrare verso
il
sistema di espatrio clandestino messo a punto da Draganovic. Il Vaticano
veniva cinicamente usato come copertura per la condotta immorale
dell'occidente'' (119).

``In quel periodo si poteva quasi parlare di cariche dirigenziali
interdipendenti tra i servizi segreti occidentali e il Vaticano'' (123).

----------------------------------------------------------------------------

Intermarium

Intermarium era una ``rete ben organizzata di emigrati politici nazisti
dell'Europa centrale e orientale, la quale riceveva segretamente
sostegno da
parte di una piccola ma potente congrega di cui faceva parte lo stesso
Pio
XII'' (59). Le radici di quest'organizzazione anticomunista risalivano
``agli anni Venti, [...] sorta a partire da un cosiddetto gruppo di
esuli
russi bianchi che fuggirono a Parigi in seguito alla presa del potere da
parte dei bolscevichi'' (59).

``L'Intermarium proclamava la necessit� di una potente Confederazione
Anticomunista Pandanubiana, composta per la maggior parte dalle nazioni
cattoliche dell'Europa centrale. Prima della guerra, essa aveva ricevuto
grandi aiuti dai servizi segreti francesi e inglesi per operazioni
anticomuniste. [Nella fase prebellica] lo scopo dell'Intermarium era
quello
di creare un cordon sanitaire sia contro i russi sia contro i tedeschi''
(60).

Durante la guerra era stata uno ``strumento nelle mani dei servizi
segreti
tedeschi: [...] nel 1939 la maggior parte dei capi dell'Intermarium
aveva
unito le proprie sorti a quelle di Hitler. Dopo la guerra, riuscirono a
non
farsi punire aiutando gli inglesi contro i sovietici'' (71).

``Il Vaticano aveva appoggiato [le operazioni relative
all'organizzazione di
movimenti clandestini contro i russi] lavorando ufficiosamente con i
francesi e con gli inglesi affinch� dopo la seconda guerra mondiale
l'Intermarium tornasse in attivit�'' (61). ``La grande maggioranza dei
capi
dell'Intermarium era composta da ex-capi fascisti che lavoravano per i
servizi segreti inglesi o francesi'' (67).

``Per iniziativa di Rohracher, [arcivescovo di Salisburgo,] il vescovo
di
Klagenfurt indisse un incontro per discutere l'opportunit� di riunire,
in
questa Confederazione [Pandanubiana] le nazioni cattoliche dell'Europa
centrale. Oltre a Rohracher e al vescovo di Klagenfurt, parteciparono
all'incontro anche i vescovi Gregory Rozman di Lubiana e Ivan Saric di
Sarajevo. Questi ultimi due prelati erano stati collaboratori entusiasti
dei
nazisti'' (136).

Il presidente di Intermarium era lo sloveno Miha Krek (67).. Il
principale
organizzatore era l'ungherese Ferenc Vajta. Secondo quest'ultimo,
occorreva
``una Confederazione Danubiana in cui venisse riconosciuta la libert� di
tutti i popoli attraverso una democrazia sana e tradizionale. [Secondo
lui
era] giunto il momento di creare la grande unit� europea e una
Confederazione Pandanubiana composta da popoli aventi la stessa cultura
e le
stesse tradizioni'' (72).

``Sotto la direzione francese, Vajta form� dei centri spionistici ad
Innsbruck, Friburgo e Parigi. Gli emigrati politici viaggiavano coi
documenti dell'Etat Majeur, cos� da poter andare in giro in tutta
sicurezza
e costituire una sofisticata rete di spionaggio'' (62). Erano coinvolti
anche i gesuiti, ``come agenti chiave del Vaticano, coinvolti in un
programma di penetrazione all'interno di zone occupate dai comunisti''
(68).

``Molti personaggi di spicco dell'Intermarium guidavano i corpi
d'emigrazione patrocinati dal Vaticano:'' il vescovo Hudal, padre
Draganovic, monsignor Preseren, il vescovo Bucko, e padre Gallov (68).

Il CIC, servizio segreto americano, indagando trov� ``tracce di questa
confederazione pandanubiana nella rinascita postbellica del movimento
ustascia. Formatosi alla fine degli anni Venti, questo gruppo fascista
aveva
condotto, negli anni Trenta, una campagna terroristica a livello
internazionale. Poi, durante la guerra, fu messo al potere in Croazia
dai
nazisti e procedette allo sterminio di centinaia di migliaia di civili
innocenti. Il 25 giugno, soltanto sette settimane dopo la conclusione
della
guerra, gli ustascia si erano messi in contatto con la missione papale a
Salisburgo, nella zona dell'Austria controllata dagli Stati Uniti.
Chiedevano l'assistenza del papa per creare un altro Stato croato
indipendente, o almeno un'unione adriatico-danubiana in cui la Croazia,
secondo le leggi di natura, avrebbe potuto avere la possibilit� di
svilupparsi'' (60).

Intermarium sfoci�, fra le altre cose, nel movimento dei krizari, ossia
un'organizzazione di terroristi croati, reclutati nelle file degli
ex-ustascia, al fine di destabilizzare la Federazione di Jugoslavia
(136).

In Italia, il referente politico era la Democrazia Cristiana (68).

----------------------------------------------------------------------------

Strategia americana

Secondo Ferenc Vajta, dopo la guerra i servizi segreti americani
avrebbero
assoldato ``soltanto ebrei: sovietofili e idioti'', credendo i
"profughi"
dei paesi cattolici dell'Europa centrale essere ``tutti nazisti, tutti
collaboratori, traditori e gente con cui non si poteva lavorare'' (72).
Questo era il motivo per cui i migliori esperti dell'Intermarium si
misero a
disposizione dei servizi francesi ed inglesi, i quali a differenza degli
americani li accolsero ``a braccia aperte''. La conseguenza per gli USA
fu
la perdita del controllo delle attivit� spionistiche in Austria e
Germania
(72).

Nel 1947, Vajta tent� di ottenere l'inversione di questa politica
americana,
cercando di convincere l'agente del CIC Gowen: ``ne abbiamo abbastanza
dei
piccoli intrighi inglesi e francesi. Ora, finalmente, � giunto il
momento di
riorganizzare l'Europa orientale in modo che la pace sia fruttuosa.
[...]
Gli inglesi e i francesi non ci possono pi� aiutare economicamente, ma
gli
Stati Uniti possono farlo'' (72).

Alcuni agenti americani stavano gi� collaborando con gli inglesi al
piano
per rovesciare il governo comunista di Belgrado avvalendosi dei seguaci
di
Pavelic, ma questo avveniva senza autorizzazione da parte dei comandi a
Washington (94). ``Nei primi giorni di luglio 1947, invece, Gowen
cominci� a
sostenere energicamente che i servizi segreti americani avrebbero dovuto
assumere il controllo dell'Intermarium; non molto tempo dopo, il
funzionario
del CIC smise di dare la caccia ai nazisti, ed incominci� piuttosto ad
ingaggiarli'' (70). In particolare, gli americani rinunciarono a portare
a
compimento l'arresto di Ante Pavelic, marcando cos� la conclusione della
loro alleanza con Vajta (92).

Nel settembre 1947, gli Stati Uniti aiutarono Vajta a fuggire
dall'Italia
verso la Spagna, e gli promisero ``che, se l'ungherese fosse riuscito ad
organizzare un nuovo movimento, avrebbe avuto a disposizione i fondi
statunitensi'' (74).

----------------------------------------------------------------------------

L'Unione Continentale

Nell'autunno 1947 ``Vajta decise di fondare un nuovo gruppo
anticomunista,
che battezz� Unione Continentale. Il suo scopo era quello di togliere
all'Intermarium, controllato dagli inglesi, i capi degli immigrati
politici,
per attirarli nell'orbita di Washington'' (74-75).

Vajta e Gowen ``ricevettero anche l'aiuto di un alto sacerdote cattolico
ungherese, monsignor Zolt�n Ny�sztor. [...] Ci� consent� loro di
procurarsi
il sostegno del nunzio papale a Madrid, che giunse in loro aiuto con una
lettera dai toni accesi di quattro pagine, indirizzata al ministro degli
esteri [spagnolo] Artajo, avvertendo che l'Intermarium aveva subito
delle
infiltrazioni da parte della massoneria francese e inglese. In seguito
all'intervento diplomatico del Vaticano, Artajo ordin� ai suoi
funzionari di
aiutare Vajta e la sua Unione Continentale'' (75).

Insieme al suo ``vecchio amico'' Marjan Szumlakowski, Vajta intavol�
``dei
negoziati con alti funzionari del governo del generale Franco, il cui
risultato fu l'istituzione di un nuovo centro di emigrati politici a
Madrid'' (75). Gli uomini dell'Unione Continentale avevano ``libero
ingresso
in Spagna [...] in cambio di informazioni segrete sulle operazioni
sovietiche'' (75).

Erano stati stabiliti contatti con l'arcivescovo di Toledo (68). Era
inoltre
coinvolto anche Joaquin Ruiz-Gim�nez, il quale poco dopo ``venne
nominato
ambasciatore del generale Franco presso la Santa Sede'' (75). L'istituto
culturale spagnolo diretto da Gim�nez costituiva la copertura ai
finanziamenti governativi spagnoli (75).

L'Unione Continentale mor� nel 1948, quando Vajta fu arrestato negli
Stati
Uniti (77).

(1/6 - continua)

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> http://www.repubblica.it/online/mondo/menem/menem/menem.html

L'ex capo dello Stato � stato arrestato con l'accusa
di aver messo in piedi un traffico d'armi con Croazia
ed Ecuador

Argentina, in manette l'ex presidente Carlos Menem

Si � presentato dal giudice ma non ha voluto
rispondere alle sue domande. Andr� ai domiciliari

BUENOS AIRES - L'ex presidente argentino Carlos Menem � stato
arrestato con l'accusa di aver venduto illegalmente armi alla
Croazia e all'Ecuador: un traffico che si sarebbe svolto nel
periodo compreso tra il 1991 e il 1995...

> http://www.marx2001.org/crj/DOCS/rojnica.html

Argentina: vecchi camerati arruolano mercenari per la Croazia

di Gary Weber
(tratto da "WoZ-die Wochenzeitung", n.29 del 23/7/1993, Zurigo, CH)

Nessun cartello e nessuna bandiera danno ad intendere che in un
grattacielo della via C�rdoba, al n.
679, nel centro di Buenos Aires, si svolge un pezzetto di guerra dei
Balcani. Al secondo piano,
nascosto al termine di un lungo corridoio, un foglietto scritto a mano
sta appeso dietro al
campanello: dice semplicemente "Croacia". Solo un paio di giorni fa,
secondo una vicina,
campeggiava sulla porta un rappresentativo cartello con la dicitura:
"Ambasciata Croata". Poi per�
ci sono state questioni, e lo hanno rimosso. Infatti nel Corpo
Diplomatico dell'Argentina non esiste
alcuna Ambasciata croata, n� alcun Ambasciatore croato [l'articolo
risale al 1993, n.d.crj].

O almeno non ancora. Il Presidente Menem spinge per il riconoscimento
del nuovo Stato e vuole
che sia nominato Ambasciatore il suo vecchio compare Ivo Rojnica. Egli
ha con lui un debito di
gratitudine, visto che il croato avrebbe sostenuto con forza il
peronista nella battaglia elettorale.
Rojnica entra ed esce dalla residenza presidenziale, sempre pi� preso
negli ultimi giorni dalle
preoccupazioni. La stampa gli d� la caccia e cerca, invano finora, di
cavargli un commento sulle
ultime rivelazioni. La comunit� ebraica di Buenos Aires accusa Rojnica
di essere stato "complice
attivo ed esecutore della volont� dei nazisti" - secondo il "Semanario
Israelita", che esce nella
capitale. Il settimanale ebraico cita una disposizione degli Ustascia,
emanata nella citt� di
Dubrovnik il 25 maggio 1941, che impone il coprifuoco tra le 19 e le
sette del mattino per gli ebrei
e per i serbi. Questa disposizione porta la firma di Rojnica. Fintanto
che le acque non si sono
placate, il Senato, dal quale dipende la nomina dell'Ambasciatore, non
vuole prendere alcuna
decisione.

Gli Ustascia governarono la Croazia insieme all'Italia e alla Germania
dal 1941 al '45. Per quanto
di loro competenza essi presero parte alla persecuzione dei partigiani,
dei serbi e degli ebrei. Ante
Pavelic, fondatore degli Ustascia (1) e capo del governo della Croazia
nazista, dopo la
capitolazione della Germania di Hitler scapp� nell'Argentina di Juan
Per�n, travestito da frate
francescano, con l'aiuto del Vaticano. Anche Rojnica nell'Europa del
dopoguerra temette la
giustizia alleata. In principio si rifugi� a Trieste. Ma l� fu
arrestato, dopo che una delle sue vittime,
una ebrea, lo ebbe riconosciuto. I suoi commilitoni ustascia lo fecero
scappare dal carcere e lo
condussero lungo le cosiddette "linee dei topi" fino alla sicura
Argentina. Di l� Pavelic e Rojnica
proseguirono le loro attivit� ustascia, tra l'altro pubblicando a Buenos
Aires la "Gazzetta Croata".

Dopo la caduta di Per�n, negli anni cinquanta, Pavelic ebbe delle
difficolt�. La Jugoslavia lo aveva
accusato di essere responsabile della creazione di 22 campi di
concentramento e dell'assassinio di
un milione di serbi e 60mila ebrei, e ne aveva chiesto la estradizione
al governo argentino. In
effetti la estradizione fu negata nel 1957. Dopo essere scampato ad un
attentato, il "Duce", come si
definiva lui stesso, riusc� a portarsi nella Spagna di Franco, dove mor�
nel 1959.

Rojnica rimase a Rio de la Plata, e divenne una delle maggiori figure
dell'imprenditoria tessile del
paese. Secondo il quotidiano "P�gina 12", egli avrebbe fornito dieci
milioni di dollari ai suoi
fratelli croati per l'acquisto di armi.
Per� dall'Argentina i vecchi camerati non inviano soltanto denaro.
Nell'ufficio della via C�rdoba
si � indaffarati anche a reclutare mercenari, compito questo del quale
si occupa in special modo
Domagoj Antonio Petric, che ufficialmente appare come l'addetto-stampa
della ipotetica
Ambasciata. La "mano destra" di Rojnica appartenne per dieci anni al
Battaglione n.601 del
servizio segreto militare, ai tempi della dittatura argentina dei
Generali, tristemente noto per la
pratica della tortura. Tra i suoi ex-colleghi, Petric � soggetto ad una
particolare attenzione, poich�
la maggior parte di loro non ha mai appreso un vero mestiere, a parte la
"guerra sporca", ed �
pertanto oggi disoccupata. Particolarmente entusiasti per il nuovo
compito nella ex-Jugoslavia
sono i cosiddetti "carapintadas", l'ala fascista interna all'esercito,
cui sono dovute svariate rivolte
contro il governo. I legionari vengono preparati al loro intervento in
Bosnia-Erzegovina in un
campo di addestramento segreto, a Villa Alpina, distante circa 700 km.
da Buenos Aires.

Finora sono stati inviati in Croazia 329 mercenari argentini. Secondo
fonti argentine, 34 di loro
sono gi� morti. Generalmente i combattenti vengono imbarcati su voli di
linea diretti a Roma o a
Budapest, di qui essi sono condotti a Zagabria in pullman. Il metodo di
inviare Caschi Blu
argentini nelle zone di guerra si � rivelato particolarmente economico.
Tanti soldati, sottoposti dal
governo Menem al comando dell'ONU, svolgono nel frattempo il loro
servizio nelle file della
legione straniera croata.

(1) Il fondatore del movimento Ustascia fu in realt� Ante Starcevic,
morto nel 1896, che riteneva i
serbi "carne da macello" (cfr. Karlheinz Deschner, "Die Politik der
P�pste im XX Jahrhundert",
ed. Rowohlt, Leck (RFT) 1991 [n.d.crj]


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