Informazione


Parma 10 febbraio 2009:
Foibe e fascismo

Il manifesto dell'iniziativa è scaricabile qui:


Da: comitatoantifasc_pr @ alice.it

Oggetto: contromanifestazione sulle foibe 10-2-2009 a Parma

Data: 01 febbraio 2009 21:00:00 GMT+01:00


Quarta edizione a Parma della manifestazione antifascista promossa dal Comitato antifascista e per la memoria storica-Parma alternativa alla "Giornata del ricordo delle vittime delle foibe" del 10 febbraio. Ricordiamo i crimini del fascismo in Jugoslavia, dai primi anni '20 all'occupazione militare italiana iniziata nel '41, che hanno preceduto i tragici fatti delle foibe, ricordiamo che l'apposita Commissione delle Nazioni Unite individuò 700 criminali di guerra italiani, nessuno dei quali è stato mai condannato nè consegnato alle autorità jugoslave, ricordiamo i quarantamila soldati italiani che l'8 settembre '43 scelsero di combattere insieme con la Resistenza jugoslava per la liberazione dal nazifascismo. Uno di questi, Carlo Bortoletto, presidente nazionale dell'Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini, porterà la propria testimonianza di combattente in Jugoslavia, dall' 8 settembre '43 all' 8 marzo '45 con la Divisione Italiana Partigiana Garibaldi. A seguire la proiezione del film La battaglia della Neretva con Sergei Bondarchuk, Yul Brynner, Orson Welles, Sylva Koscina, Franco Nero. Inizio alle ore 21 di martedì 10 febbraio al cinema  "Astra" di Parma (piazzale Volta, 3 Parma). 


« Si  ammazza troppo  poco »

in Jugoslavia, afferma nel 1942 il generale Mario Robotti, comandante dell’XI Corpo d’Armata italiano in Slovenia e Croazia, e il generale Mario Roatta, Capo di Stato Maggiore e comandante della II Armata, indica, con la famigerata circolare n°3 C, di demolire e incendiare case e villaggi, uccidere ostaggi, internare massicciamente la popolazione.
Dopo l’azione delle squadracce nei primi anni ’20 del secolo scorso contro centri culturali, sedi sindacali, cooperative agricole, giornali operai, politici e cittadini di “razza slava”, dopo l’italianizzazione forzata perseguita nel corso del ventennio nero, nella primavera del ’41 il fascismo aggredisce la Jugoslavia  e ne occupa diversi territori con brutale durezza. Distruzione e incendio di interi villaggi sloveni e croati, confisca dei beni, rastrellamenti ed esecuzioni sommarie, campi di concentramento, sono all’ordine del giorno. Questi sono i crimini  di cui è responsabile l’Italia fascista di Mussolini e del re, che hanno preceduto i tragici fatti delle foibe per i quali nel 2004 è stata istituita la  “Giornata del ricordo” del 10 febbraio.
 A fine agosto dell’anno scorso il presidente del Consiglio Berlusconi ha riconosciuto i crimini dell’Italia nell’occupazione coloniale della Libia, ha espresso scuse al popolo libico e promesso un risarcimento. Quando l’Italia riconoscerà i crimini commessi dal fascismo in Jugoslavia e nei Balcani? Nessuno degli oltre 700 (dato della Commissione delle Nazioni Unite per i crimini di guerra) criminali di guerra italiani, a cominciare dai generali Roatta e Robotti, è stato mai condannato né estradato e consegnato alle autorità jugoslave. 
L’8 settembre ’43 quarantamila soldati italiani presenti nei Balcani si unirono ai partigiani jugoslavi nella lotta per la liberazione dal nazifascismo. Accolti come fratelli dalle popolazioni jugoslave, metà di essi diedero la vita in quell’epica lotta, riscattando così il nostro Paese dall’onta in cui il fascismo l’aveva gettato. A questi italiani devono andare il ricordo e la riconoscenza della Repubblica democratica nata dalla Resistenza.


10 febbraio 2009  
Parma  
cinema “Astra” (piazzale Volta)


ore 21        Testimonianza  sulla  guerra in Jugoslavia di Carlo Bortoletto già combattente della Divisione Italiana Partigiana Garibaldi, presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini 

ore 21.45  Proiezione del film La battaglia della Neretva con Sergei Bondarchuk, Yul Brynner, Orson Welles, Sylva Koscina, Franco Nero

COMITATO ANTIFASCISTA  E  PER LA MEMORIA STORICA – PARMA
comitatoantifasc_pr @ alice.it 




(italiano / srpskohrvatski.
Sulla disinformazione strategica a proposito di Srebrenica si vedano i
materiali raccolti alla pagina:
https://www.cnj.it/documentazione/srebrenica.htm
ed il libro: Il Dossier nascosto del "genocidio" di Srebrenica
https://www.cnj.it/documentazione/srebrenica.htm#dossier )


SREBRENICA

Rezolucija Evropskog parlamenta o 11.julu kao Danu
sećanja na genocid u Srebrenici je prepotentna i licemerna. Teško da
evropske zemlje (Portugalija, Španija, Holandija, Francuska, Engleska,
Belgija, Nemačka) i SAD mogu suditi nekoj drugoj zemlji za učinjeni
genocid dok ne priznaju i ne osude sopstvene zločine počinjene nad
drugim narodima i zemljama, pa i rasama i kontinentima. Njihova
zverstva i nedela nad narodima i zemljama Južne Amerike, Afrike,
Azije, Australije, Istočne i Jugoistočne Evrope traju od XVI v. do
danas. U njima su nestajali čitavi narodi i njihove civilizacije.
Vreme je da se demistifikuje navodna civilizacijska uloga
ovih zemalja u razvoju čovečanstva i razotkrije razbojnički i
pljačkaški duh koji u njima vlada. To je put za stvaranje boljeg
sveta.
Srbija i srpski narod su više puta u svojoj istoriji bili
objekat njihovog „civilizacijskog tretmana“, više nego ijedna
druga zemlja na svetu. I danas smo : dok liju „krokodilske suze“
nad Srebrnicom, etničko čišćenje i genocid nad Srbima u Sloveniji,
Hrvatskoj, BiH i na KiM ih mnogo ne uzbuđuje. Valjda zato što smo se
uvek suprostavljali tim razbojnicima , ne samo rečima već i puškom i
uvek im vratili „ milo za drago“. I ovog puta ćemo!
Zato se glas Srbije u osudi ovih kolonijalnih bandita
mora čuti nadaleko. Poltronsko i ksenomansko ponašanje nevladinih
organizacija (13) u podršci njihovoj rezoluciji o Srebrnici deluje
otužno.
Znam da Srbi i Muslimani, do kojih mi je stalo, neće
nikada zaboraviti zločin u Srebrnici ni sve druge učinjene na
jugoslovenskom prostoru jer su odgojeni i vaspitani u duhu bratstva i
jedinstva i živeli tako u SFRJ. Ne treba niko sa strane da nam govori
šta da radimo a najmanje zlikovci iz Vašingtona i Brisla.

Stevan D.Mirkovic, predsednik CENTRA TITO
30.1.2009

--- italiano ---

SREBRENICA

La risoluzione del Parlamento Europeo che istituisce l’ 11 luglio
quale Giorno del ricordo del genocidio a Srebrenica è prepotente ed
ipocrita.
Difficilmente i paesi europei (il Portogallo, la Spagna, l’ Olanda,
la Francia, Inghilterra, il Belgio e la Germania) e gli USA possono
giudicare un altro paese, fintantochè non ammettono e condannano i
propri delitti commessi contro altri popoli e paesi, addirittura
contro altre razze e continenti. I loro crimini e misfatti contro
popoli e paesi dell’America Latina, Africa, Asia, Australia, Europa
Orientale ed Occidentale continua dal 16. secolo fino ad oggi, periodo
in cui sono stati fatti scomparire interi popoli e le loro civiltà.
E' arrivato il momento di demistificare il cosiddetto ruolo
civilizzatore nello sviluppo dell’ umanità di questi paesi, e che si
scopra l'intento assassino e saccheggiatore che domina in loro. Questa
è la strada che bisogna percorrere per costruire un mondo migliore.
La Serbia e i serbi nella loro storia sono stati più volte oggetto del
“trattamento civilizzatore” di lorsignori, più di ogni altro paese
al mondo.
Anche oggi lo siamo. La pulizia etnica ed il genocidio sui serbi in
Slovenia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, nel Kosmet (Kosovo e
Metohija) non turba costoro più di tanto, mentre “piangono lacrime
di coccodrillo” su Srebrenica. Probabilmente perchè ci siamo sempre
opposti a questi briganti, non soltanto a parole ma anche con il
fucile, ed abbiamo restituito “pan per focaccia” (milo za drago). E
così faremmo anche questa volta!
Perciò la voce della Serbia nel condannare questi banditi colonialisti
si deve sentire lontano.
Il comportamento delle ONG (13) nel sostenere la loro risoluzione e
quello da poltroni e xenomani (ksenomansko) sono perciò degni di
miserabili.
So che i serbi ed i musulmani, ai quali tengo, non dimenticheranno mai
il crimine di Srebrenica ne' tutti gli altri commessi sul territorio
jugoslavo, perchè sono stati educati nello spirito della fratellanza e
dell'unità, ed in esso sono vissuti nella Repubblica Federativa
Socialista di Jugoslavia.
Non abbiamo bisogno che nessuno da fuori ci dica che cosa fare, e
tantomeno i criminali di Washington e Bruxelles.

Stevan Mirkovic, presidente del Centro Tito di Belgrado

30 gennaio 2009


giovedì 5 febbraio 2009 ore 21
a Pisa
c/o la sala convegni della stazione Leopolda

presentazione del libro:
“Foibe: revisionismo di Stato e amnesie della Repubblica”
 
Atti del Convegno “Foibe: la verità. Contro il revisionismo storico”
tenuto a Sesto San Giovanni (Mi) il 9 febbraio 2008

Si vedano 
l'indice ed alcuni materiali di presentazione del libro:
Il calendario delle altre imminenti presentazioni del volume in giro per l'Italia:

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Sulle Foibe non si deve dire la verità !


Così ha decretato l’amministrazione comunale di Pisa negando la biblioteca comunale per la presentazione del libro “Foibe. Revisionismo di Stato e amnesie della Repubblica” (Atti del convegno “Foibe: la verità. Contro il revisionismo storico”).
La giunta “democratico di centro” (Pd, IdV, Sdi e lista civica), in totale sintonia con FI e AN, nella seduta consiliare del 29 gennaio ha respinto la mozione presentata dai consiglieri della S.A. per la concessione della biblioteca comunale. 
Polo liberale e polo conservatore, tutti uniti, tutti assieme per sancire la censura politica di questo libro. Non c’era miglior argomento (antifascismo e Resistenza) per accordi bipartisan ...
Gli esponenti di AN hanno applaudito (“fino a spellarsi le mani”- così hanno pubblicamente dichiarato) la decisione dell’assessora alla cultura, signora Panichi, di negare la biblioteca e, ripetutamente, l’hanno ringraziata.
La realtà conferma che i lorsignori, la classe politica che governa ed amministra, la maggioranza e l’opposizione, in un abbraccio unico e condiviso, hanno sposato la tesi del giudice Violante sui “ragazzi di Salò”; ragazzi che si macchiarono, assieme ai nazisti, di efferati crimini nei confronti delle popolazioni civili (donne, bambini, anziani) da annientare, e che distrussero interi paesi e villaggi. Le decine e decine di stragi nazi-fasciste al confine orientale, nei Balcani e sulla “linea gotica” mostrano e confermano questo.
Noi continuiamo a denunciare, a informare e a ricordare questi crimini a differenza di chi vuole dimenticare e far dimenticare o addirittura fa comunella con chi ne fu responsabile, e continuiamo a difendere la memoria di chi si oppose e combatté il nazismo ed il fascismo.
Noi respingiamo qualsiasi tipo di falsificazione della storia, di denigrazione del movimento partigiano e di cancellazione di quel periodo straordinario che fu la Resistenza 1943-45.
Per conoscere una verità non addomesticata sulle Foibe e contrastare il revisionismo storico, invitiamo i giovani, i lavoratori, i cittadini alla presentazione del libro “Foibe. Revisionismo di Stato e amnesie della Repubblica” che si terrà:

giovedì 5 febbraio alle ore 21 c/o la sala convegni della stazione Leopolda di Pisa

Partecipa Alessandra Kersevan, ricercatrice storica, coordinatrice della collana “Resistenzastorica” delle edizioni Kappa Vu, che da anni si dedica allo studio della storia del Novecento delle terre del confine orientale.

31 gennaio 2009
Il Comitato che ha curato la pubblicazione del libro
e-mail: convegnofoibe2008 @ libero.it