Informazione

"...la Convezione Europea per i Diritti dell´Uomo non si applica nel
caso Blecic ratione temporis. La Croazia ha infatti aderito alla
Convenzione solo nel 1997... circa 30.000 famiglie, per la maggior
parte di origine serba, hanno perso i propri appartamenti..."

L'articolo di Osservatorio Balcani, qui sotto, ci parla di un nuovo
caso di legalizzazione della pulizia etnica da parte delle
"istituzioni internazionali".

Sulla situazione drammatica degli alloggi nella Croazia neoliberista
che privatizza selvaggiamente le ex proprietà sociali, si veda anche:
# CROAZIA: RESTITUIRE AGLI INQUILINI IL DIRITTO ALLA SICUREZZA
ABITATIVA! http://it.habitants.org/article/archive/450/
# CROATIE: RETABLIR LE DROIT DES LOCATAIRES A LA SECURITE DU LOGEMENT
! http://fr.habitants.org/article/archive/453/
# i CROACIA: RESTABLECER EL DERECHO DE LOS INQUILINOS A LA SEGURIDAD
DE LA TENENCIA ! http://es.habitants.org/article/archive/452/
# CROATIA: RESTORING THE TENANT'S RIGHTS TO SECURITY OF HOUSING TENURE
! http://www.habitants.org/article/archive/451/

---

http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/5358/1/51/

Un appartamento a Zara

09.03.2006 scrive Andrea Rossini

La Corte Europea per i Diritti dell´Uomo ha definitivamente respinto
il ricorso di Krstina Blecic, cittadina di origine serbo montenegrina
che chiedeva la restituzione della proprietà persa in Croazia durante
la guerra. Le reazioni delle organizzazioni per i diritti umani e
dell´Osce


Krstina Blecic ha perso la sua battaglia. Ieri, a Strasburgo, la Corte
Europea per i Diritti dell´Uomo ha respinto il ricorso dell´ottantenne
cittadina di Zara di origine serbo-montenegrina, che chiedeva la
restituzione dell´appartamento confiscatole durante la guerra.

Nell´estate del 1991 la Blecic, che viveva a Zara dal 1953, si era
recata a Roma per visitare la figlia. Il conseguente assedio e
bombardamento di Zara da parte di truppe della JNA (esercito
jugoslavo) e della Repubblica serba di Krajna, le impedirono di fare
rientro a casa come previsto. Essendo l´appartamento rimasto
temporaneamente vuoto, le autorità croate avviarono un procedimento
per cancellare il diritto della Blecic a mantenere la propria
abitazione. La casa era stata assegnata alla Blecic in "proprietà
sociale", un istituto del diritto jugoslavo che permetteva agli
assegnatari e ai propri eredi di godere dell´utilizzo di un´abitazione
a vita. Nella battaglia giudiziaria che ne seguì, dopo aver esaurito i
ricorsi interni, la Blecic si rivolse alla Corte di Strasburgo. Dopo
che in primo grado (luglio 2004) non erano state riscontrate
violazioni, ieri la "Grand Chamber" della Corte Europea ha statuito,
senza entrare nel merito, che la Convezione Europea per i Diritti
dell´Uomo non si applica nel caso Blecic ratione temporis. La Croazia
ha infatti aderito alla Convenzione solo nel 1997, mentre il caso
della signora di Zara sarebbe iniziato (e finito) prima.

"Non capiamo per quale motivo i giudici abbiano prima deciso di
accettare la riapertura di un caso per poi dichiararlo inammissibile",
afferma Massimo Moratti, nostro collaboratore e direttore dell´ICHR,
organizzazione per i diritti umani basata a Sarajevo. "I giudici non
hanno neppure preso in considerazione il merito della questione, che
era il motivo per cui il caso è stato portato in appello. Hanno
considerato che la Convenzione non si applica perché gli eventi si
sono verificati prima del novembre 1997, entrando così in
contraddizione con la stessa decisione di ammettere e giudicare il
caso in prima istanza. La decisione finale delle corti croate sul caso
Blecic, peraltro, è dell´8 novembre 1999, data della sentenza della
Corte Costituzionale, quindi i termini vanno ben oltre l´entrata in
vigore della Convenzione. In questo modo Strasburgo ha semplicemente
deciso di non decidere sulla questione cruciale della cancellazione
dei diritti di proprietà di sfollati e rifugiati in Croazia".

Durante i conflitti in ex Jugoslavia, le diverse autorità cercarono in
vario modo di cancellare i diritti di proprietà sociale di quanti
fuggivano per la guerra. Nella gran parte dei casi, chi fuggiva
apparteneva alle minoranze. Terminati i conflitti, in Bosnia
Erzegovina, Kosovo e Serbia Montenegro fu garantito a rifugiati e
sfollati di riacquisire i propri diritti di occupazione. In Croazia
questo non è avvenuto, e circa 30.000 famiglie, per la maggior parte
di origine serba, hanno perso i propri appartamenti. La signora Blecic
rientra in questo gruppo, ed è stata la prima a portare il proprio
caso di fronte alla Corte Europea di Strasburgo.

"Noi, come ICHR, sosteniamo che nella regione vadano applicati gli
stessi standard in termini di restituzione della proprietà. In altri
termini, quello che va bene per la Bosnia Erzegovina deve andare bene
anche per la Croazia", sostiene Moratti.

La decisione della Corte non è passata in maniera indolore. Il
verdetto finale è stato di undici voti contro sei, con opinioni
fortemente dissenzienti riportate in calce alla sentenza. Il giudice
Zupancic, ad esempio, ha sostenuto laconicamente che "o la decisione
della maggioranza è incomprensibile sotto il profilo logico, oppure è
stata assunta per un dettaglio tecnico non convincente o, infine, per
una combinazione di questi due elementi".

"Se questa sentenza fa giurisprudenza - afferma ancora Moratti -
potrebbe cancellare tutti i diritti dei serbi di Croazia che avevano
case in proprietà sociale".

L´Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce)
non ha per il momento rilasciato alcune dichiarazione ufficiale sulla
vicenda. La portavoce dell´Osce in Croazia, Antonella Cerasino, ha
tuttavia dichiarato a Osservatorio sui Balcani: "Non crediamo che il
risultato del caso Blecic chiuda la porta ad altri casi. Il punto
importante per noi, però, è che la Croazia ha avviato un´iniziativa
concreta, il cosiddetto programma "Housing Care", per affrontare
questo problema, costruendo alloggi alternativi per le famiglie
rimaste senza casa. Si tratta di due progetti distinti, uno destinato
alle aree direttamente colpite dalla guerra ed uno alle aree urbane.
Entrati in vigore rispettivamente nel 2001 e nel 2003, hanno
cominciato ad essere realizzati nell´autunno 2005".

"Sinora sono state accolte 9.000 domande sui 30.000 casi potenziali -
continua Antonella Cerasino - e l´Osce interviene presentando alle
autorità una lista di casi considerati prioritari. Gli appartamenti
originari per la maggior parte non possono essere restituiti, perché
ormai già assegnati ed occupati da altri. Il governo non ha neppure i
mezzi finanziari per sostenere eventuali procedure di compensazione.
L´Osce riconosce tuttavia che il governo croato si sta impegnando
seriamente per risolvere il problema, e sono stati già stanziati i
fondi per la costruzione di nuovi alloggi. Ovviamente ci vorrà tempo,
ma da parte nostra continueremo a spingere in questa direzione."

Saranno le autorità croate a stabilire di volta in volta se i
richiedenti hanno i requisiti per accedere al programma Housing Care.
La conclusione del caso Blecic lascia un interrogativo amaro: perché
la comunità internazionale ha permesso che gli stessi diritti,
calpestati allo stesso modo nelle diverse regioni, fossero declinati
in maniera diversa?

### B u c h v o r s t e l l u n g:

In Memoriam Slobodan Milošević

„Meine Herren, Sie wissen gar nicht, was für ein Privileg es selbst
unter den Bedingungen, die Sie mir auferlegt haben, ist, dass ich
Wahrheit und Gerechtigkeit als meine Verbündeten habe."

DIE ZERSTÖRUNG JUGOSLAWIENS
SLOBODAN MILOŠEVIC ANTWORTET SEINEN ANKLÄGERN
Zambon-Verlag 2006, ISBN 3-88975-135-0, 298 Seiten, 10,-- Euro

Leibziger Buchmesse, 17.03.06, 12:30, Halle 3, Stand C506

Weitere Informationen: www.free-slobo.de
Gegen Angriffskrieg und Justizmord –
für das Menschenrecht auf Verteidigung! ###


Da: Klaus von Raussendorff
Oggetto: Justizmord an Slobodan Milosevic
Ricevuto il: 13/03/2006 11:42


Liebe Leute,
zum Justizmord an dem ehemaligen Präsidenten der Bundesrepublik
Jugoslawien dokumentiere ich:

SLOBODAN MILOŠEVIC IST TOT
Von Klaus Hartmann
- A b d r u c k z u r f a i r e n V e r w e n d u n g e r w ü n s c h t -
[ 1 ]

»DIE RICHTER SIND EINE FEIGE MÖRDERBANDE«
Milosevic fürchtete, vergiftet zu werden. Er bat die russische
Regierung, ihn zu schützen. Ein Gespräch mit Klaus Hartmann
Aus: junge Welt v. 13. März 2006
http://www.jungewelt.de/2006/03-13/020.php
[ 2 ]

DER HELD VON DEN HAAG
Slobodan Milosevic hat sich nur dem Tod gebeugt. Der ehemalige
Präsident Serbiens und Jugoslawiens zerbrach an einer mörderischen
Gerichtsmaschinerie
Von Werner Pirker
Aus: junge Welt v. 13. März 2006
http://www.jungewelt.de/2006/03-13/002.php
[ 3 ]

DIE MEDIEN UND MILOSEVIC: WIE AUF KNOPFDRUCK
Von Arnold Schölzel
Aus: junge Welt v. 13. März 2006
http://www.jungewelt.de/2006/03-13/046.php
[ 4 ]

LEICHEN PFLASTERN DEN WEG DES TRIBUNALS
Slobodan Milosevic ist nicht der erste Tote auf dem Schuldkonto der Haager
Fahnder
Von Jürgen Elsässer
Aus: junge Welt v. 13. März 2006
http://www.jungewelt.de/2006/03-13/003.php
[ 5 ]

MITTEILUNG VON »SLOBODA« ZUM TOD VON SLOBODAN MILOSEVIC
Aus: junge Welt v. 13. März 2006
http://www.jungewelt.de/2006/03-13/004.php
[ 6 ]


B u c h v o r s t e l l u n g:

In Memoriam Slobodan Milošević

„Meine Herren, Sie wissen gar nicht, was für ein Privileg es selbst
unter den Bedingungen, die Sie mir auferlegt haben, ist, dass ich
Wahrheit und Gerechtigkeit als meine Verbündeten habe."

DIE ZERSTÖRUNG JUGOSLAWIENS
SLOBODAN MILOŠEVIC ANTWORTET SEINEN ANKLÄGERN

Zambon-Verlag 2006, ISBN 3-88975-135-0, 298 Seiten, 10,-- Euro

Leibziger Buchmesse, 17.03.06, 12:30, Halle 3, Stand C506

Weitere Informationen: www.free-slobo.de
Gegen Angriffskrieg und Justizmord –
für das Menschenrecht auf Verteidigung!


Mit internationalistischen Grüßen
Klaus von Raussendorff

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Redaktion: Klaus von Raussendorff
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[ 1 ]

SLOBODAN MILOŠEVIC IST TOT

Von Klaus Hartmann
Vizepräsident und Vorsitzender des Vorstandes des ICDSM,
Sprecher der Deutschen Sektion

Am Samstag, dem 11. März 2006, verbreitete sich die Nachricht:
Slobodan Milošević wurde in seiner Zelle im Haager Gefängnis „tot
aufgefunden".

In den Massenmedien hat die Nachricht automatische Abwehrreflexe
hervorgerufen – als „Verschwörungstheorie" gilt ihnen jeder Zweifel an
einer „natürlichen" Todesursache. Das wissen sie, bevor ein
Obduktionsergebnis vorliegt, bereits so sicher, wie für sie die
„Schuld" von Slobodan Milošević schon vor Eröffnung des Haager
Spektakels zweifelsfrei feststand.

Fakt ist jedenfalls, dass am Vortag beim Vorbereitungstreffen mit dem
nächsten Zeugen Momir Bulatović, Expräsident Montenegros, Milošević
gegenüber Rechtsberater Zdenko Tomanović die Befürchtung äußerte, im
Gefängnis vergiftet und mit falschen Medikamenten behandelt zu werden.
Milosevic bat in einem Brief die russische Regierung dringend um
Schutz, Tomanović übergab ihn noch am 10. März 2006 der russischen
Botschaft in den Niederlanden.

Fakt ist, dass bei der Blutuntersuchung „unerklärliche" Spuren von
Tuberkulose- und Lepra-Medikamenten festgestellt wurden, die die
Wirkung der Blutdruckmittel neutralisiert haben. Fakt ist auch, dass
Milošević vor zwei Jahren dem „Tribunal" berichtete, dass sein Essen
im Gefängnis, das sich äußerlich in keiner Weise von dem der anderen
Gefangenen unterschied, von einem Wärter hektisch ausgetauscht wurde –
was bei den „Richtern" auf taube Ohren und bei den Medien auf völliges
Desinteresse stieß.

Unabhängig vom Ausgang der Untersuchungen, falls diese unabhängig und
objektiv stattfinden, wurden die Warnungen vor einer kalkulierten
„biologischen Lösung" des „Falls Milošević" in tragischer Weise
bestätigt. Unter den gegebenen Umständen ist auch eine „natürliche
Todesursache" Ergebnis seiner absichtlichen Liquidierung. Die
menschenverachtenden Worte der „Chefanklägerin" Carla Del Ponte in der
Neuen Zürcher Zeitung vom 18. Juli 2003 sprechen Bände: „Es geht ihm
gesundheitlich sehr, sehr gut. Viele Menschen leiden mit 60 Jahren
oder mehr an einem zu hohen Blutdruck. Wir schonen ihn nicht. Ich
hoffe nicht, dass Sie diesen Eindruck haben."

Sie zeigen, dass hinter der falschen Justizfassade ein Femegericht der
NATO agiert, bei dem die Anklägerin als Todesengel fungiert und
gedungene Richter in Personalunion als Henker. Sie haben nicht nur die
Verletzung der UNO-Normen zur Behandlung Inhaftierter zu verantworten,
sie sind feige, skrupellose Mörder. Sie und ihre Hintermänner gehören
auf die Anklagebank, ihre Institution gehört ebenso aufgelöst wie Abu
Ghraib und Guantanamo.

Die NATO und ihre publizistischen Helfer jammern, dass sie mit dem Tod
von Milošević um das Urteil ihres Showprozesses betrogen würden. Sie
wollen negieren, dass es der „Anklage" bis zum letzten Prozesstag
nicht gelungen ist, einen einzigen Beweis zu erbringen, der
„Angeklagte" aber bisher jeden Punkt widerlegt hat, sein Tod für
dieses falsche „Tribunal" der rettende Ausweg aus einem unlösbaren
Dilemma ist. Alle, denen die Medien jahrelang systematisch jede
Information über den Verhandlungsverlauf vorenthalten haben, sollen
weiter daran glauben, dass Bombardierung Humanismus bedeutet und der
Angegriffene im Angriffskrieg der Schuldige ist.

Die Mitglieder der deutschen Sektion des Internationalen Komitees für
die Verteidigung von Slobodan Milošević (ICDSM) trauern mit den
Angehörigen, mit den Serben, mit fortschrittlichen Menschen der ganzen
Welt um das Opfer einer mörderischen Maschinerie, um einen großen
Staatsmann und Politiker, um einen Internationalisten und
Antiimperialisten. Wir werden nicht zulassen, dass die Wahrheit über
die Zerstörung Jugoslawiens zum Schweigen gebracht wird.


********************************************************************
[ 2 ]

Aus: junge Welt v. 13. März 2006
http://www.jungewelt.de/2006/03-13/020.php

»DIE RICHTER SIND EINE FEIGE MÖRDERBANDE«

Milosevic fürchtete, vergiftet zu werden. Er bat die russische
Regierung, ihn zu schützen. Ein Gespräch mit Klaus Hartmann

* Klaus Hartmann ist Vizevorsitzender des Internationalen Komitees zur
Verteidigung (ICDSM) des früheren Präsidenten von Jugoslawien,
Slobodan Milosevic

F: Am Samstag wurde der ehemalige jugoslawische Präsident Slobodan
Milosevic tot in seiner Gefängniszelle im niederländischen
Scheveningen gefunden. Seine Unterstützer bangten seit langem um ihn,
Sie selbst sahen schon vor Jahren die Gefahr einer »biologischen
Lösung«, mit der das sogenannte Kriegsverbrechertribunal in Den Haag
Milosevic, falls nötig, für immer mundtot machen könne.

Für diese »biologische Lösung« gab es bereits im Jahr 2002 vermehrte
Indizien. Hauptgesichtspunkt war der Umgang mit den ärztlichen
Empfehlungen angesichts Milosevics kritischem Gesundheitszustand.
Schon damals wandte sich eine Gruppe deutscher Ärzte »in Sorge um
Leben und Gesundheit von Slobodan Milosevic« an das Tribunal, weil
ärztliche Vorschläge zur Prozeßführung nicht umgesetzt wurden, weil
keine ärztliche Kontrolle und keine adäquate Therapie stattfanden. Auf
die Antwort des Tribunals, daß »eine gute und hoch qualitative
medizinische Betreuung durch den medizinischen Stab des Gefängnisses«
stattfinde, antwortete die Ärzteinitiative, daß dieser Stab nur aus
einem nicht spezialisierten Arzt und einer Schwester besteht und die
»Qualität darin, daß statt blutdrucksenkenden blutdruck- steigernde
Medikamente verabreicht wurden«. Die damals schon diskutierte
Bestellung eines Pflichtverteidigers gegen den Willen von Milosevic
erhöhe den Streß und die Gefährdungslage.

F: Wie ist das Tribunal mit den ärztlichen Warnungen umgegangen?

Ein vom Tribunal selbst eingesetzter niederländischer Arzt attestierte
»essentiellen Bluthochdruck, sekundären Organschaden und
Hochdrucknotfälle sowie die Möglichkeit von Hirnschlag, Herzinfarkt
und Tod«. Das kommentierte die Chefanklägerin des Tribunals, Carla Del
Ponte, in der Neuen Zürcher Zeitung vom 18. Juli 2003 mit den Worten:
»Es geht ihm gesundheitlich sehr, sehr gut. Viele Menschen leiden mit
60 Jahren oder mehr an einem zu hohen Blutdruck. Wir schonen ihn
nicht. Ich hoffe nicht, daß Sie diesen Eindruck haben.« Weitere
Appelle der deutschen Ärzte blieben ungehört. Einen Tag bevor
Milosevics Tod festgestellt wurde, wandten sich führende Mitglieder
des ICDSM an den UN-Sicherheitsrat, um gegen die Ablehnung einer
kardiologischen Behandlung in einer Moskauer Spezialklinik zu
protestieren. Obwohl die russische Regierung die geforderte
Garantieerklärung für seine Rückkehr vorgelegt hat, leisteten sich die
Henker des Tribunals den beispiellosen diplomatischen Affront einer
Ablehnung, womit sie Rußland implizit als Schurkenstaat stigmatisierten.

F: Im Umkreis von Milosevic wird von einer möglichen Vergiftung
gesprochen …

Nicht ohne Grund. Ebenfalls am Freitag fand im Scheveninger Gefängnis
ein Vorbereitungstreffen mit dem nächsten Zeugen, dem Expräsidenten
Montenegros, Momir Bulatovic, statt. Dabei äußerte Milosevic gegenüber
seinem Rechtsberater Zdenko Tomanovic die Befürchtung, im Gefängnis
vergiftet zu werden. Milosevic setzte ein persönliches Schreiben auf,
in dem er die russische Regierung dringend um Schutz bat. Tomanovic
übergab dieses Schreiben noch am Freitag der russischen Botschaft in
den Niederlanden.

Schon vor zwei Jahren hatte Milosevic angegeben, daß sein Essen im
Gefängnis, das sich äußerlich in keiner Weise von dem der anderen
Gefangenen unterschied, von einem der Wärter hektisch ausgetauscht
wurde. Diese Information über den alarmierenden Vorfall stieß bei den
Richtern jedoch auf taube Ohren. All das zeigt, daß hinter der
falschen Justizfassade ein Femegericht der NATO agiert, bei dem die
Anklägerin als Todesengel fungiert und die gedungenen Richter in
Personalunion als Henker. Sie haben nicht nur eine Verletzung der
UNO-Normen zur Behandlung Inhaftierter zu verantworten, sie sind eine
Bande feiger, skrupelloser Mörder. Ihre Institution mit der auffällig
hohen Todesrate gehört ebenso aufgelöst wie Abu Ghraib und Guantanamo.

Interview: Anna Gutenberg


***********************************************************************
[ 3 ]

Aus: junge Welt v. 13. März 2006
http://www.jungewelt.de/2006/03-13/002.php

DER HELD VON DEN HAAG

Slobodan Milosevic hat sich nur dem Tod gebeugt. Der ehemalige
Präsident Serbiens und Jugoslawiens zerbrach an einer mörderischen
Gerichtsmaschinerie

Von Werner Pirker

Der Prozeß gegen Slobodan Milosevic vor dem illegalen
Kriegsverbrechertribunal in Den Haag ist zu Ende gegangen. Die
Todesstrafe wurde ohne Gerichtsurteil vollzogen. Der ehemalige
Präsident Serbiens und Jugoslawiens starb geistig und moralisch
ungebrochen. Er zerbrach an der physischen Gewalt, der er von einer
mörderischen Gerichtsmaschinerie ausgesetzt wurde.

In der Person des Verstorbenen verdichtete sich die Tragödie
Jugoslawiens. Geboren am 20. August 1941 im serbischen Pozaravac,
betrat Slobodan Milosevic, der als ausgebildeter Jurist zuvor in der
Wirtschaft tätig gewesen war, die politische Bühne zu einem Zeitpunkt,
als sich der jugoslawische Vielvölkerstaat bereits in einem Zustand
der inneren Zersetzung befand. Das System der sozialistischen
Selbstverwaltung, das eine verselbständigte Managerschicht
hervorgebracht hatte, drängte, indem es sich zunehmend der Marktlogik
unterwarf, zur Selbstauflösung. Die jugoslawische Staatsidee, die auf
dem nationalen Pluralismus gründete, war in Widerspruch zu sich selbst
geraten. Der Gesamtstaat erodierte, der entwickelte Norden strebte
nach Separatlösungen. Das Zentrum war von Befehlsempfängern des
Internationalen Währungsfonds besetzt. Die »marktwirtschaftlichen
Reformen« folgten damals schon den fundamentalen Glaubenssätzen des
Neoliberalismus. Das Gesellschaftseigentum geriet unter das Diktat der
Privatisierung.

Milosevic selbst war ein Geschöpf der inneren Widersprüche des
jugoslawischen Selbstverwaltungssozialismus. Auch er war von der Idee
einer Transformation des Systems in Richtung Marktwirtschaft und
Parteienpluralismus beherrscht. Die Umgestaltung Serbiens zur
bürgerlich-demokratischen Rechtsstaatlichkeit vollzog sich unter
seiner Führung. Doch er hielt auch an den jugoslawischen Grundwerten –
Unabhängigkeit, Blockfreiheit und soziale Gerechtigkeit – fest. Er bot
dem internationalen Finanzkapital die Stirn, als er IWF-Kredite, die
als Startkapital für die neoliberale Durchdringung gedacht waren, zur
Bezahlung von ausstehenden Gehältern für Lehrer und Militärangehörige
zweckentfremdete.

Slobodan Milosevic ist am aktivsten gegen den Nihilismus der
jugoslawischen Staatsführung aufgetreten. Als er erkannte, daß die
jugoslawische Staatlichkeit nur mehr die Summe ihrer Republiken
darstellte, warf er die serbische Frage auf. Serbien war die einzige
jugoslawische Teilrepublik, die nicht die Souveränität über ihr ganzes
Territorium ausübte. Diesen verfassungsrechtlich absurden Zustand –
die Vojvodina und das Kosovo waren als autonome Gebiete nicht Subjekte
Serbiens, sondern der Föderation –, galt es aufzuheben. Milosevic sah
in der Wiederherstellung der Autorität Serbiens über seine Gebiete
eine Grundvoraussetzung für die Neufundierung der gesamtstaatliche
Autorität über die Republiken. Er verwarf Titos falsche These, daß ein
starkes Jugoslawien ein schwaches Serbien erfordere und stellte die
Bestrebungen der serbischen Volksbewegung nach nationaler
Gleichberechtigung ins Zentrum einer Erneuerungsstrategie für Jugoslawien.
Der von der serbischen Parteiführung losgetretenen »antibürokratischen
Revolution« lag aber auch eine spontane Tendenz zur Verteidigung der
Errungenschaften der sozialistischen Selbstverwaltung zugrunde. Indem
Milosevic der serbischen nationalen Emanzipation den Weg bereitete,
untergrub er gleichzeitig die Möglichkeit der Formierung einer
übernationalen Bewegung zur Verteidigung Jugoslawiens. Denn außerhalb
Serbiens und Montenegros wurden die Dauermeetings in Belgrad als
chauvinistische Manifestationen mit dem Ziel einer dauerhaften
serbischen Hegemonie wahrgenommen. Die vielbeschworene »Einheit und
Brüderlichkeit der Völker Jugoslawiens« löste sich auf. Dem
Sozialismus auf dem Balkan war ein gewaltsamer Tod beschieden.

Die Ursache für den Bürgerkrieg lag in der völkerrechtswidrigen, vom
Westen, allen voran Deutschland, beförderten Sezession. Der Austritt
Kroatiens und Bosniens aus dem Vielvölkerstaat erfolgte gegen den
Willen der Serben in diesen beiden Republiken. Sie bestanden auf ihrem
legitimen Recht auf nationale Selbstbestimmung. Im Ergebnis dieses
Krieges hat Kroatien serbische Gebiete mit Gewalt annektiert. Das
Massenmorden in Bosnien endete mit dem »Frieden von Dayton«, der ohne
die konstruktive Rolle, die Slobodan Milosevic bei den Verhandlungen
einnahm, nie möglich geworden wäre.

Den letzten Akt der antijugoslawischen Aggression schrieben die
Bombenkrieger der NATO. Serbiens tragisches Schicksal vollzog sich ein
weiteres Mal auf dem Amselfeld. Jugoslawien verlor den Krieg – und
Milosevic verlor die Wahlen. Seine Auslieferung nach Den Haag erfolgte
unter Bruch der jugoslawischen Verfassung. Vor einem Gericht, das er
nie anerkannt hatte, wuchs Milosevic vom Angeklagten zum Ankläger. Er
hat den serbischen Mythos vom Sieg in der tiefsten Niederlage
fortgeschrieben. So wie Georgi Dimitroff vor den Nazirichtern zum
»Helden von Leipzig« wurde, wird Slobodan Milosevic früher oder später
als der »Held von Den Haag« in den Geschichtsbüchern Eingang finden.


***************************************************************
[ 4 ]

Aus: junge Welt v. 13. März 2006
http://www.jungewelt.de/2006/03-13/046.php

DIE MEDIEN UND MILOSEVIC: WIE AUF KNOPFDRUCK

Von Arnold Schölzel

Die tödliche Skrupellosigkeit des Haager Tribunals gegenüber dem
Angeklagten Milosevic bedarf publizistischer Schützenhilfe. Die kam am
Sonntag reichlich. Von »Er hat sich dem Henker entzogen« (Corriere
della Sera) bis zu »die Richter hatten keine Kontrolle über ihn«
(Observer) wurde gleichgeschaltet fabuliert. Immerhin war der
Ex-Präsident gerade unter der offensichtlich tödlichen Kontrolle
seiner »Richter«, die mit der Vokabel »Henker« ziemlich gut getroffen
sind. Bild am Sonntag erinnerte immerhin an den deutschen
Angriffskrieg 1999 und analysierte kühl: »Milosevic' blutiger Kampf
für ein Groß-Serbien zwang die Bundeswehr 1999 in ihren bisher
einzigen Kriegseinsatz. Deutsche Kampfpiloten warfen damals – an der
Seite von US-Amerikanern, Briten, Franzosen und Soldaten vieler
anderer Nationen – Bomben über Belgrad ab.«

Milosevic für ein deutsches Bombardement auf Belgrad verantwortlich zu
machen, paßt zum Rechtsverständnis des Haager Tribunals: Wer einen
Angriffskrieg gewinnt, muß die Angegriffenen zu Schuldigen erklären.
Das Recht als Groteske. Hätte sich der einstige NATO-Pressesprecher
Jamie Shea, der von seinen Propagandalügen während des Krieges 1999
noch immer begeistert ist, in Den Haag die Robe des Richters
umgeworfen, es ginge dort angemessen zu: eine Inszenierung der
NATO-Abteilung für psychologische Kriegführung.

Die hielt es für nötig, Milosevic in einer Show, die Rechtsförmigkeit
vorspiegelt, weltweit an den Pranger zu stellen. Juristisch handelte
es sich um eine Art magische Veranstaltung, wie sie in
Fernsehgerichten üblich wurde: Ist der Böse gefunden, verschwindet mit
der Bestrafung alle Schuld. Es kann weitergezappt werden. Die
Kriegsurheber – allen voran Deutschland mit seinem Anteil bei der
Zerschlagung Jugoslawiens – demonstrieren zudem: Bombardierung ist
Humanismus. Wer IWF und Weltbank nicht pariert, ist Unmensch.

Offensichtlich ist die Rechnung nicht aufgegangen. Die Reihe der
Staatsoberhäupter, die vor eine selbstmandatierte Kammer gezogen
werden, nimmt allerdings zu. Erich Honecker sah Moabit wieder, weil u.
a. die spätere Chefin des Bundesverfassungsgerichts seine Krankheit
für keine hielt. Saddam Hussein nimmt an einer Veranstaltung teil, die
auf einer Marionettenbühne spielt. Man muß keine Sympathien mit den
Angeklagten haben, um zu fragen: Ginge es nicht mal wieder nach den
westlichen Werten? Muß da am Ende immer eine Leiche vorgezeigt werden?

In Zeiten von Guantánamo ergibt ein Verfahren nach den selbst
gesetzten Normen nicht mehr das Gewünschte. Das Verfahren gegen
Milosevic hatte keinen Showwert mehr. Es mußte liquidiert werden. Den
Rest übernehmen die Medien. Wie auf Knopfdruck.


*******************************************************************
[ 5 ]

Aus: junge Welt v. 13. März 2006
http://www.jungewelt.de/2006/03-13/003.php

LEICHEN PFLASTERN DEN WEG DES TRIBUNALS
Slobodan Milosevic ist nicht der erste Tote auf dem Schuldkonto der
Haager Fahnder

Von Jürgen Elsässer

Das Haager Tribunal für das ehemalige Jugoslawien (engl. Abkürzung
ICTY) wird gemeinhin als UN-Gerichtshof bezeichnet, was der
Institution das Flair des Unparteiischen verleihen soll. Das stimmt
jedoch nicht. Den entsprechenden Beschluß faßte 1993 nämlich nicht die
UN-Vollversammlung, sondern nur der UN-Sicherheitsrat – ganz so, als
ob die internationale Rechtssprechung auch zu den Aufgaben der
Friedenserhaltung und Friedenssicherung gehörten, die nach der
UN-Charta allein in den Kompetenzbereich dieses höchsten Gremiums fallen.

Gegen die Unvoreingenommenheit des Tribunals spricht auch, daß dort
mehr Serben als Angehörige anderer Nationalitäten angeklagt sind. So
sitzen nach dem Tod von Milosevic noch zwei andere serbische
Staatsführer in der Zelle – die ehemalige Präsidentin der serbischen
Republik (Republika Srpska) in Bosnien, Biljana Plavsic, sowie der
serbische Präsident Milan Milutinovic. Nach einem weiteren ehemaligen
Präsidenten der bosnischen Serben, Radovan Karadzic, wird ebenso
gefahndet wie nach dessen Oberbefehlshaber Ratko Mladic. Auch der
jugoslawische Oberbefehlshaber des Kosovo-Korps Nebojsa Pavkovic ist
ausgeliefert worden. Von den Präsidenten und Oberbefehlshabern der
Kriegsgegner der Serben sitzt dagegen im Scheveninger Knast nur ein
einziger, und zwar der kroatische Oberbefehlshaber Ante Gotovina. Die
Spitzen der albanischen Untergrundarmee UCK, Hashim Thaci und Agim
Ceku, üben heute noch höchste politische Funktionen im Kosovo aus.
Letzterer wurde am vergangenen Freitag zum Ministerpräsidenten der
Provinz gewählt.

Der Fahndungsdruck und die unverblümte Serbenfeindlichkeit der
derzeitigen Haager Chefanklägerin Carla del Ponte (Schweiz) und ihrer
Vorgängerin Louise Arbour (Kanada) haben zu einer hohen Zahl an
Todesfällen unter den Angeklagten bzw. Gesuchten geführt –
selbstverständlich nur bei jenen serbischer Nationalität. Eine
unvollständige Auswahl:

Am 30. Januar 1996 wurde Djordje Djukic bei einer mit der
Besatzungstruppe IFOR abgesprochenen Fahrt in Zentralbosnien von
muslimischen Truppen gekidnappt und über Sarajevo nach Den Haag
gebracht, obwohl zunächst kein Haftbefehl vorlag. Der Krebskranke
wurde dort nicht sachgemäß medizinisch versorgt und erlag am 18. Mai
1996 seinem Leiden.

Am 10. Juli 1997 töteten britische SAS-Spezialeinheiten der
Bosnien-Besatzungstruppe SFOR Simo Drljaca. Die Leiche wies drei
Distanzschüsse in den Rücken und einen finalen Todesschuß aus kurzer
Entfernung auf.

Am 29. Juni 1998 soll sich Slavko Dokmanovic in der Haager Zelle
erhängt haben, obwohl der angebliche Selbstmordkandidat unter
besonderer Beobachtung stand und eine Woche später das Urteil
gesprochen werden sollte.

Am 3. August 1998 starb Milan Kovacevic in einer Haager Zelle an einer
Herzattacke. Seine Anwälte beklagten, daß seine gesundheitlichen
Probleme bekannt waren und er bei rechtzeitigem Eingreifen hätte
gerettet werden können.

Am 9. Januar 1999 erschossen SFOR-Einheiten Dragan Gagovic im Beisein
von fünf Minderjährigen, die sich im Auto des Karatelehrers befanden.

Am 13. Oktober 2000 entzog sich Janko Janjic der Festnahme durch u.a.
deutsche SFOR-Soldaten und sprengte sich mit einer Handgranate in die
Luft.

Am 11. April 2002 verabschiedete das serbische Parlament unter Bruch
der Verfassung ein Gesetz, das Überstellungen an Den Haag ermöglicht.
Aus Protest erschoß sich der sozialistische Abgeordnete Vlajko
Stojiljkovic, der auf der Haager Fahndungsliste stand, auf den Stufen
des Hohen Hauses.

Am 5. Januar 2006 erschossen italienische Soldaten der
Bosnien-Besatzungstruppe EUFOR bei der Festnahme von Dragomir Abazovic
dessen Frau Rada, die ihren Mann angeblich mit eine Kalaschnikow
verteidigt hatte. Seitens EUFOR gab es seltsamerweise keine
Verletzten, die Serbin wurde mit einem einzelnen Schuß getötet.

Am 5. März 2006 soll sich Milan Babic, Präsident der kurzlebigen
serbischen Krajina-Republik (1991–1995), in seiner Haager Zelle
getötet haben. Babic hatte sich dem Tribunal 2003 selbst gestellt. Vuk
Draskovic, Außenminister von Serbien-Montenegro, kritisierte, daß die
Verantwortlichen der Haftanstalt die Tat hätten verhindern können.


**********************************************************************
[ 6 ]

Aus: junge Welt v. 13. März 2006
http://www.jungewelt.de/2006/03-13/004.php

MITTEILUNG VON »SLOBODA« ZUM TOD VON SLOBODAN MILOSEVIC

Das Nationale Komitee für die Befreiung von Slobodan Milosevic
»Sloboda«, Belgrad, gab am Sonnabend folgende Erklärung heraus:

Präsident Slobodan Milosevic, der größte Kämpfer für die Freiheit und
die Würde des serbischen Volkes, dessen Name für den weltweiten Kampf
für das Völkerrecht steht, wurde heute morgen im Gefängnis in
Scheveningen getötet.

Für dieses Verbrechen ist das Haager Tribunal direkt verantwortlich,
indem es Präsident Slobodan Milosevic trotz seines kritischen
Gesundheitszustandes eine Behandlung in Moskau verweigert hat.

Wir fordern den Generalsekretär der UNO auf, die Arbeit dieser
kriminellen Institution sofort einzustellen, und den Sicherheitsrat
der UNO, sie abzuschaffen.

Die serbische Regierung fordern wir auf, jegliche Zusammenarbeit mit
dem Tribunal unverzüglich zu beenden und warnen sie davor, dem Volk zu
verbieten, Präsident Milosevic seine Ehrerbietung zu erweisen.
Andernfalls wird das Volk sein Urteil über sie fällen.

Wer Milosevic war und wofür er gekämpft hat, weiß das serbische Volk
am besten, aber auch alle freiheitsliebenden Menschen auf der ganzen
Welt. Sein Tod muß der Politik des Verrats und der Spaltung ein Ende
setzen, die das Land und seine Menschen in den Untergang führt.

Wir rufen das Volk zur Einheit auf, um nach dem Beispiel Milosevics
seine Freiheit und Würde zu verteidigen.


********************************************************************

E N D E

From: icdsm-italia@...
Subject: [icdsm-italia] I boia di Scheveningen
Date: March 13, 2006 5:13:06 PM GMT+01:00
To: icdsm-italia @yahoogroups.com, aa-info @yahoogroups.com
Cc: info @...


I boia di Scheveningen


# MESSAGGI DI CORDOGLIO PERVENUTI AD ICDSM-ITALIA:

Serena: "Il 18 marzo in piazza ricorderemo Slobo e chiederemo la fine
del Tribunale dell'Aja, la chiusura di Sheveningen, di Abu Graib, di
Guantanamo e di tutti i luoghi di morte"

Curzio: "il mio profondo cordoglio per la morte del Presidente della
Jugoslavia Slobodan Milosevic e la mia indignazione e tutto il
disprezzo per i carnefici che si sono sono arrogati il diritto di
definirsi suoi giudici"

Paolo: "Anch'io avevo firmato l'appello per la liberazione di Slobodan
Milosevic, perche' questa non era una battaglia solamente per l'uomo
che comunque al pari di ogni altro doveva avere i suoi diritti
garantiti, ma anche e soprattutto perche' con Slobodan Milosevic
avevano messo in carcere la verita'"

Barbara: "Mi sento triste per la famiglia del S.Milosevic, che in
tutti questi anni di prigonia illegale del proprio congiunto, non ha
avuto la possibilita' di confortare, con qualche visita, il marito, il
padre"


# NOTIZIE IN MERITO ALL'ASSASSINIO DI MILOSEVIC:

...L'ex presidente della Serbia e della Jugoslavia Slobodan Milosevic
un giorno prima della morte ha scritto una lettera al capo della
diplomazia della Russia Sergej Lavrov nella quale chiedeva aiuto,
sostenendo che qualcuno nel Tribunale dell'Aia cercava di avvelenarlo
con il medicamento contro la lebbra, ha dichiarato all'Aia il suo
legale Zdenko Tomanovic...

Milosevic: fratello da Mosca, responsabilità ricade su Tpi
Altre reazioni dalla Russia - Fonte RIA Novosti
MILOSEVIC: CONSIGLIERE, MI PARLO' DI TENTATIVI AVVELENAMENTO
ESAME TOSSICOLOGICO NON ATTESO PER OGGI
SLITTA RISULTATO ESAME TOSSICOLOGICO
COMUNISTI RUSSI PROTESTANO A MOSCA
RUSSIA MANDERA' PROPRI MEDICI ALL'AJA
TPI; DOMANI MATTINA UDIENZA (sic)
SOCIALISTI SERBI: FUNERALE A BELGRADO O CADE GOVERNO


=== MESSAGGI PERVENUTI ===

In aa-info @yahoogroups.com, "soggettario" <hirina@l...> ha scritto:

Questa lista nacque nel giugno 2000 come strumento di comunicazione
del Coordinamento Nazionale La Jugoslavia vivra'.
L'intento dei compagni e delle compagne che si unirono in quel
coordinamento era quello di dare voce e di sostenere la resistenza del
popolo jugoslavo, massacrato da dieci anni di guerre imperialiste,
embarghi, menzogne. Alle violenze dei bravacci di Djindjic, dei
terroristi dell'Uck e alle falsita' dei media imperialisti le realtà
che diedero vita al coordinamento hanno risposto, in questi anni, con
decine di convegni, assemblee, autoproduzioni di video e libri,
manifestazioni, iniziative di solidarieta' militante con gli operai
della Zastava, banchetti informativi alle feste di Liberazione, eccetera.
Oggi nel carcere di Sheveninghen, che assomiglia sempre di piu' a
quello di Abu Graib, e' stato ammazzato l'uomo che piu' di tutti
rappresenta la lotta combattuta dagli jugoslavi per la propria
liberta', sovranita', indipendenza.
L'imperialismo non ha pieta' dei propri nemici.
L'imperialismo teme la verita', la sete di giustizia di tutti quei
popoli che per causa sua hanno sofferto l'esilio, la barbarie, la
morte e la sopraffazione, e per questo non fa sconti a nessuno - che
si tratti delle donne e dei bambini uccisi sui ponti di Nassyria, dei
civili inermi ammazzati dal fosforo bianco a Falluja, dei patrioti
cubani che marciscono nella carceri americane, dei ragazzi massacrati
nei territori palestinesi, di quelli uccisi in Kosovo negli ultimi 6
anni solo perchè serbi, di Slobodan Milosevic malato di cuore fatto
crepare tra le mura di una galera degna di Videla nel silenzio e nel
disinteresse di giornalisti ed "anime belle dei diritti umani".
Ma l'imperialismo non vincera', la resistenza dei popoli dall'Iraq
alla Palestina a Cuba al Venezuela lo spazzera' via.
Il 18 marzo in piazza ricorderemo Slobo e chiederemo la fine del
Tribunale dell'Aja, la chiusura di Sheveningen, di Abu Graib, di
Guantanamo e di tutti i luoghi di morte creati dagli imperialisti
americani e dai loro sodali europeri.

Onore a Milosevic, combattente antimperialista!

Serena, moderatrice AA-INFO

---

Date: Sat, 11 Mar 2006 18:45:56 +0100 (CET)
From: Curzio Bettio
Subject: cordoglio per Slobodan

voglio comunicare il mio profondo cordoglio per la morte del
Presidente della Jugoslavia Slobodan Milosevic e la mia indignazione e
tutto il disprezzo per i carnefici che si sono sono arrogati il
diritto di definirsi suoi giudici.
Sono desolato di essere stato, nel mio ultimo documento-traduzione
sugli eventi di quella farsa di processo, profeta di sventura.

---

Date: Sat, 11 Mar 2006 20:27:09 +0100 (CET)
De: Paolo Teobaldelli

LA MORTE DI MILOSEVIC: HANNO UCCISO LA VERITA'

Slobodan Milosevic e' morto, e' questa la sconvolgente notizia del
giorno e con lui e' morta la verita'.
Milosevic stava smontando una per una tutte le accuse montate
malamente e frettolosamente contro di lui e contro la Jugoslavia, e
stava mettendo in imbarazzo i poteri forti del mondo occidentale,
quegli stessi poteri che avevano inscenato un teatro di guerra civile
armando i fascisti croati e bosniaci prima e kosovari poi per
distruggere un esempio di democrazia e di civilta', la Jugoslavia.
Le stesse squadraccie armate dai servizi segreti occidentali e dalle
varie mafie, nonche' da quelle strutture clandestine che rappresentano
la longa mano imperialista e fascista sull'Europa, cioe' lo Stay
Behind, venivano rappresentate nei media patinati della democrazia
rappresentata come societa' civile, mentre altro non erano che
mercenari, barbari assassini e stupratori, che non si facevano
scrupoli neanche di assassinare il proprio popolo pur di dare alla
propaganda atlantica materiale da strombazzare su media e giornali per
lavare le coscienze e preparare l'isolamento prima e lo smembramento
poi della Jugoslavia, rea di volere resistere.
E' morto Milosevic e con lui la possibilita' di fare luce su una delle
piu' inquietanti pagine della storia europea dopo la II guerra
mondiale. La morte sovviene in un momento chiave ed e'alquanto
sospetta, prima di tutto perche' la malattia di Milsoevic era ben
nota, gli stessi medici del carcere gli avevano somministrato nel 2003
falsi farmaci che per poco non lo avevano ucciso. E giunge pochi
giorni dopo la morte nello stesso carcere di Milan Babic leader della
ex-repubblica serba di Krajna aggredita dalle armate croate con
consulenza ed aiuto tedesco e americano. La versione della morte di
Babic e' un mero racconto per bambini, si sarebbe impiccato in un
supercarcere politico dove la sorverglianza e' continua e dove non ci
sono cavi o fili o corde da poter usare per impiccarsi, se non come
gia' successe altrove, ricordate i brigatisti rossi tedeschi suicidati
anch'essi in carcere? E gli anarchici italiani negli anni 90'?
Insomma il sucidio forzato e' una pratica assai nota, ha sostituito il
tristemente famoso S.Antonio applicato dai fascisti mussoliniani ai
detenuti politici.
Anch'io avevo firmato l'appello per la liberazione di Slobodan
Milosevic, perche' questa non era una battaglia solamente per l'uomo
che comunque al pari di ogni altro doveva avere i suoi diritti
garantiti, ma anche e soprattutto perche' con Slobodan Miloosevic
avevano messo in carcere la verita'. E anch'essa e' morta in carcere
insieme a Milosevic.
Ma tutto cio' getta un'ombra piu' che sinistra sull'attivita' del
Tribunale che ormai da tempo si e' capito essere niente piu' che una
ridicola farsa inscenata per mettere il cappuccio a chi ancora trova
la forza di parlare e di gridare per svegliare la coscienza degli
uomini troppo intorpidita dalla pappetta mass mediatica
dell'imperialismo cap-fascista. Ma ancora di piu' getta un'ombra
sinistra sulla stessa Europa che sembra ormai aver buttato a mare la
sua storia e la sua tradizione, i suoi principi, quelli usciti dalla
rivoluzione francese che hanno scosso il mondo intero per piu' di due
secoli, la Liberta', l'uguaglianza e la fraternita', e pure ha buttato
a mare quei principi del diritto riaffermati dalla grande guerra
popolare di liberazione dal nazifascismo, quali il rispetto
dell'autodeterminazione dei popoli, il rifiuto del mezzo delle
sanzioni come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali,
e la liberta' di espressione come cardine base della democrazia.
Tutti questi principi sono oggi ormai ridotti ai minimi termini e
l'Europa intera si trova sotto la falce dei fautori del Nuovo Ordine
che di nuovo ha soltanto le facce ma nella sostanza assomiglia
terribilmente al vecchio, all'oppressione piu' bieca e barbara.
In carcere ci sono ancora tanti uomini. Non aspettiamo che uccidano
anche loro.
FUORI SESELJ E TUTTI GLI ALTRI SUBITO, CHIEDIAMOLO A GRAN VOCE,
Con loro libereremo anche la speranza, prima che sia troppo tardi.

Paolo Teobaldelli

---

From : "barbara strad"
Date : Sat, 11 Mar 2006 09:44:54 -0800 (PST)

(...) Mi sento proprio triste per la morte, e chi sa in quali
circostanze, del Signor Milosevic. Mi sento sempre una gran tristezza
per quello che e' successo alla Jugoslavia. Mi sento triste che non se
ne possa parlare con quasi nessuno, "grazie" alla propaganda che ha
lavato il cervello a tanta gente. Mi sento triste per la famiglia del
S.Milosevic, che in tutti questi anni di prigonia illegale del proprio
congiunto, non ha avuto la possibilita' di confortare, con qualche
visita, il marito, il padre...


=== NOTIZIE IN MERITO ALL'ASSASSINIO DI MILOSEVIC ===

www.radioyu.org

12.03.2006. 15:11

L'ex presidente della Serbia e della Jugoslavia Slobodan Milosevic un
giorno prima della morte ha scritto una lettera al capo della
diplomazia della Russia Sergej Lavrov nella quale chiedeva aiuto,
sostenendo che qualcuno nel Tribunale dell'Aia cercava di avvelenarlo
con il medicamento contro la lebbra, ha dichiarato all'Aia il suo
legale Zdenko Tomanovic. Tomanovic ai giornalisti ha dimostrato la
lettera in quattro pagine scritta a mano da Milosevic, che ha
consegnato all'ambasciata della Russia in Olanda. Tomanovic ha citato
le parole della lettera nella quale Milosevic sosteneva che «dai
documenti che mi sono stati recapitati il 7 marzo risulta che il 12
gennaio nel mio sangue sono state ritrovate le tracce di un
medicamento estremamente forte che si usa, come hanno precisato,
contro la lebbre e la tubercolosi, sebbene non usassi mai nessun
antibiotico nel periodo di questi cinque anni, da quando mi trovo
nella loro prigione».

12.03.2006. 16:03

Il presidente del Consiglio esecutivo del Partito socialista della
Serbia Ivica Dacic ha valutato che prima o poi saranno chiamate in
causa le persone che hanno consegnato Slobodan Milosevic al Tribunale
dell'Aia. Alla riunione commemorativa, organizzata dal Consiglio
esecutivo del Partito socialista della Serbia, in occasione della mote
dell'ex presidente della Serbia e della Jugoslavia, Dacic ha chiesto
alle autorita' serbe di assicurare le condizioni necessarie perche' la
Serbia possa' congedarsi in modo decente da Slobodan Milosevic, e
perche' i suoi funerali possano passare all'insegna dell'appoggio
della politica condotta da lui. Dacic ha ripetuto ancora una volta che
Milosevic e' stato ucciso dalla decisione del Tribunale dell'Aia di
impedirgli di essere curato nel policlinico di Mosca.

---

Milosevic: fratello da Mosca, responsabilità ricade su Tpi

MOSCA - Il fratello di Slobodan Milosevic, Borislav, ha detto da
Mosca, dove vive da tempo, di non aver ricevuto "nessuna informazione
ufficiale" sulla morte del congiunto. "Se è vero - ha aggiunto in una
dichiarazione all'agenzia Interfax - tutta la responsabilità ricade
sul Tribunale penale internazionale".
Qualche giorno fa il Tribunale internazionale dell'Aja aveva rifiutato
una richiesta fatta da Slobodan Milosevic per recarsi a Mosca per cure
mediche, in relazione ai suoi problemi cardiaci.
In quell'occasione i giudici avevano ritenuto che i legali di
Milosevic non fossero riusciti a dimostrare che "le necessità mediche
dell'ex presidente non potessero essere affrontate in Olanda".
Milosevic soffriva da tempo di problemi cardiaci che avevano
rallentato sensibilmente lo svolgimento del processo. La richiesta di
andare a Mosca era stata presentata diverso tempo fa e ribadita più volte.

SDA-ATS, 11 marzo 2006
http://www.swissinfo.org/sit/swissinfo.html?siteSect=143&sid=6540949&cKey=1142084776000

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From: Mark Bernardini
Sent: Saturday, March 11, 2006 11:32 PM
RIA Novosti (traduzione di Mark Bernardini, http://www.bernardini.com )

La notizia della morte di Milosevic ha scosso tutto il mondo.
Avendo negato all'ex presidente jugoslavo Slobodan Milosevic il
diritto di curarsi in Russia, i rappresentanti del tribunale dell'Aja
gli hanno di fatto "negato il diritto alla vita", ritiene la prima
vicepresidente della Duma (la Camera dei Deputati) Ljubov' Sliska, del
Partito Russia Unita. La morte di Milosevic resterà sulla coscienza di
coloro che gli hanno rifiutato le cure, ha sottolineato Ljubov' Sliska.
La Sliska ritiene che la morte dell'ex presidente jugoslavo
abbia minato seriamente l'autorevolezza di questa suprema istanza
giudiziaria. "Coloro che hanno rifiutato le cure a Milosevic debbono
dare le dimissioni", - ritiene la parlamentare russa. La Sliska ha
anche stigmatizzato che in questo caso in particolare non è tanto
questione di criminale negligenza, quanto di atteggiamento disumano
nei confronti di un imputato.
Una chiave di lettura simile è stata espressa dal capo del
gruppo parlamentare "Rodina" ("Patria") Sergej Baburin. Egli ha
definito la morte di Milosevic un crimine ed un delitto contro i
diritti dell'uomo. Secondo il suo parere, i giudici del tribunale
dell'Aja non erano interessati a portare l'indagine giudiziaria nei
confronti di Milosevic fino al suo termine logico. Probabilmente, ha
supposto Baburin, anche il rifiuto del tribunale dell'Aja di recarsi a
Mosca per curarsi era legato a questo.
Secondo il leader del Partito Liberal-Democratico Vladimir
Žirinovskij, bisogna procedere contro i giudici del tribunale
dell'Aja, che hanno negato all'ex presidente jugoslavo le cure
necessarie. Ha intenzione di presentare una risoluzione conforme alla
prossima riunione plenaria della Duma, che si terrà il 15 marzo.
Ha anche sottolineato che i deputati esigeranno la
liquidazione del tribunale dell'Aja come tale, che non ha alcuno
status giuridico "ed è una farsa". Secondo Žirinovskij i
rappresentanti del tribunale dell'Aja debbono rispondere del fatto che
abbiano preso per sfinimento e fino alla morte il proprio imputato.
Una valutazione più posata è stata quella del capo della
commissione parlamentare per gli affari esteri Konstantin Kosacëv.
Secondo la sua opinione, i frangenti della morte dell'ex presidente
jugoslavo Slobodan Milosevic nella prigione dell'Aja debbono essere
oggetto di una serissima indagine.
Milosevic, ha constatato il parlamentare, ha commesso molti
errori, e forse anche crimini, ma in ultima analisi "è rimasto
ostaggio di quegli errori e forse crimini che hanno commesso i Paesi
occidentali nel contesto della crisi jugoslava, che sono ancora di là
da valutare".

Nota. Il tribunale internazionale dell'Aja non prevede la pena di
morte, se quindi Milosevic fosse stato riconosciuto colpevole
rischiava l'ergastolo.

Le altre morti nel carcere dell'Aja

Giova ricordare che domenica scorsa in cella all'Aja nel
carcere Ševeningen si è suicidato l'ex presidente dell'autoproclamata
repubblica Srpska Krajna in Croazia, il cinquantenne Milan Babic, che
si era volontariamente consegnato al tribunale nel 2003. E' stato
riconosciuto colpevole di crimini di guerra contro la popolazione non
serba e di crimini contro l'umanità, e condannato a 13 anni di galera.
Il suicidio di Milan Babic non è il primo caso in cui nel
carcere dell'Aja gli imputati di crimini di guerra si sono suicidati.
Sette anni fa si era suicidato Slavko Dokmanovic, ex sindaco di Vukovar.

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MILOSEVIC: CONSIGLIERE, MI PARLO' DI TENTATIVI AVVELENAMENTO(2)

(ANSA-AFP) - L'AJA, 11 MAR - ''Insisto su questa richiesta. Ne ho
anche informato l'ambasciata di Russia'', ha aggiunto Tomanovic, a
proposito della domanda per far fare l'autopsia a Mosca. La salma di
Slobodan Milosevic e' stata trasportata a fine giornata all'Istituto
medico-legale olandese (Nfi) all'Aja, dove l'esame autoptico dovrebbe
cominciare domattina. All'autopsia - ha annunciato stasera il Tpi -
partecipera' un medico serbo, nella fattispecie il medico-capo del
Consiglio nazionale serbo di cooperazione con il Tribunale penale
internazionale sulla ex Jugoslavia. Il Tpi, per contro, non si e'
pronunciato sulla richiesta di Tomanovic di eseguire l'autopsia a
Mosca. Annunciando l'autopsia e l'esame tossicologico, una portavoce
del Tribunale ha detto che ''non vi sono segni che (Milosevic) si sia
suicidato''. Per conoscere le cause della morte - ha aggiunto -
occorre attendere i risultati dell'esame autoptico. (ANSA-AFP). DIG
11/03/2006 22:17

---

Repubblica online 11/3/2006 - Belgrado, 20:33

MILOSEVIC TPI AUTORIZZA PRESENZA MEDICI SERBI AD AUTOPSIA

Medici forensi serbi potranno assistere all'autopsia sul cadavere
dell'ex presidente jugoslavo Slobodan Milosevic, che sara' condotta
all'Istituto nazionale di medicina legale all'Aja. L'autorizzazione e'
stata data dal Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia.
Lo ha riferito il ministro di Serbia e Montenegro per i Diritti umani,
Rasim Ljajic. "Sono stato informato che il tribunale ha acconsentito a
che nostri patologi assistano all'autopsia", ha detto il ministro che
e' anche responsabile della cooperazione della regione con il
Tribunale dell'Aja. "Avro' colloqui per conoscere altri particolari
sull'accaduto e per rilevare il cadavere", ha aggiunto Ljajic.

---

MILOSEVIC: TV, IN PASSATO TRACCE SOSTANZE INSOLITE IN SANGUE

(ANSA) - L'AJA, 12 MAR - Da un'analisi del sangue realizzata su
Slobodan Milosevic tra novembre e gennaio e' risultata la presenza di
tracce di sostanze inconsuete. Lo ha detto la tv statale olandese Nos,
citando fonti non identificate. Nel sangue c'erano tracce di sostanze
spesso utilizzate per pazienti malati di lebbra o tubercolosi, ha
aggiunto l'emittente tv olandese. Oggi uno dei consiglieri giuridici
di Slobo Zdenko Tomanovic aveva detto alla stampa che Milosevic aveva
venerdi' denunciato, con una lettera inviata all'ambasciata russa
all'Aja, che c'erano stati tentativi di avvelenarlo facendogli
assumere forti farmaci contro queste due malattie. La fonte della tv
potrebbe essere lo stesso Tomanovic. (ANSA). RIG
12/03/2006 19:41

MILOSEVIC: VEDOVA, SLOBODAN ERA TERRIBILMENTE DEBILITATO
(ANSA-AFP) - BELGRADO, 13 MAR - Mira Markovic, vedova di Slobodan
Milosevic, ha affermato che suo marito, negli ultimi tempi, era
''terribilmente debilitato'', sembrando cosi' accreditare la tesi di
una morte naturale per arresto cardiaco. In una intervista al
quotidiano belgradese Vecernje novosti, oggi in edicola, la Markovic
ha affermato che il Tribunale Penale Internazionale ''non gli ha
permesso di ricevere il trattamento di cui aveva bisogno, né si e'
pensato di fare una pausa al processo per permettergli di
riprendersi''. Secondo la vedova ''non sono state prese adeguate
misure e percio' gli e' stata accorciata la vita''. Una equipe
internazionale di medici ''aveva constatato che Slobodan soffriva di
guai vascolari alla testa che avrebbero consigliato un arresto di
tutte le attivita' e una ospedalizzazione. Ma non e' stato
consentito'', ha aggiunto la Markovic. ''Si e' trattato -ha dichiarato
ancora la vedova- di una liquidazione fisica pianificata'',
organizzata ''perché non potevano rilasciarlo pur non avendo trovato
prove per condannarlo''. Intanto gli esperti serbi che hanno
supervisionato l'autopsia di Slobodan Milosevic a L'Aja si sono
dichiarati soddisfatti dell'''alta professionalita''' dei medici
legali olandesi. Lo hanno annunciato nella tarda serata di ieri le
autorita' di Belgrado. Secondo un comunicato del Consiglio Nazionale
per la cooperazione con il Tpi ''gli esperti serbi che hanno
supervisionato l'autopsia hanno ritenuto che l'intera procedura e'
stata realizzata in maniera molto professionale''.(ANSA-AFP). KTA
13/03/2006 00:36

MILOSEVIC: ESAME TOSSICOLOGICO NON ATTESO PER OGGI
(ANSA) - BRUXELLES, 13 MAR - I risultati dell'esame tossicologico
realizzati sul corpo di Slobodan Milosevic non saranno resi noti nella
giornata di oggi: lo precisano fonti della Corte dell'Aja, senza dire
quando i risultati potranno essere conosciuti. Ieri in nottata il Tpi
aveva diffuso un rapporto preliminare sull'autopsia compiuta nel
pomeriggio, precisando che i risultati della parte tossicologica non
erano ancora pronti. Ieri uno dei consiglieri giuridici dell'ex
presidente jugoslavo Ztemko Tomanovic aveva riferito alla stampa di
una lettera scritta venerdi' da Slobo che denunciava le sue
''preoccupazioni di essere avvelenato'' in carcere, a causa dei
''forti farmaci usati per curare lebbra e tubercolosi'' che non aveva
pero' assunto. (ANSA). RIG-PUC
13/03/2006 10:38

MILOSEVIC: SLITTA RISULTATO ESAME TOSSICOLOGICO /ANSA
(ANSA) - L'AJA, 13 MAR - Slitta ad una data ancora non precisata la
pubblicazione dei risultati dell'esame tossicologico realizzato sul
corpo di Slobodan Milosevic, mentre medici olandesi affermano che l'ex
presidente jugoslavo assumeva farmaci controindicati per la sua
patologia. Lo slittamento dei risultati e' stato reso noto stamani da
fonti della Corte dell' Aja, che hanno d'altra parte informato di aver
messo a disposizione dei familiari di Slobo la salma dell'ex
presidente jugoslavo. La consegna del corpo - che si trova
all'Istituto medico legale olandese dell'Aja - ai familiari era stata
annunciata ieri dal Tpi. Gli accertamenti tossicologici condotti nel
corso dell' autopsia rappresentano un passaggio chiave per conoscere
la verita' sulle cause del decesso dell'ex leader jugoslavo, che
sabato mattina e' stato trovato senza vita nella sua cella al carcere
dell'Onu di Scheveningen, vicino L'Aja. Ieri in nottata, il Tpi ha
confermato che, sulla base del rapporto preliminare dell'autopsia,
Milosevic e' morto per ''un infarto del miocardio''. Sempre nella
giornata di ieri, il suo consigliere legale, Zdenko Tomanovic, ha
mostrato alla stampa una lettera scritta da Slobo, e inviata
all'ambasciata russa venerdi', nella quale denunciava che la Corte
dell'Aja cercava di ''avvelenarmi'' somministrando ''pesanti farmaci
contro la lebbra e la tubercolosi''. Tossicologi olandesi hanno
stamani avanzato l'ipotesi dell' assunzione da parte di Milosevic di
farmaci controindicati per la sua patologia, che potrebbero aver
annullato l'effetto del trattamento contro l'ipertensione ed i
problemi cardiaci, sulla base dei risultati di esami del sangue
dell'ex presidente fatti qualche settimana fa. Secondo l'agenzia
olandese Anp, la Corte dell'Aja aveva chiesto ad un tossicologo
dell'Universita' di Groningen, Donald Urges, di realizzare accurati
esami clinici per cercare di scoprire perche' la pressione di Slobo
rimaneva cosi' alta nonostante le medicine che prendeva per i problemi
cardiaci. Nel sangue di Slobo sarebbero quindi state trovate tracce di
rifampicin, una sostanza utilizzata contro la lebbra e la tubercolosi.
(ANSA) RIG
13/03/2006 12:48

MILOSEVIC: COMUNISTI RUSSI PROTESTANO A MOSCA
(ANSA) - MOSCA, 13 MAR -Il partito comunista, principale forza di
opposizione al regime del presidente Vladimir Putin, ha definito la
morte di Slobodan Milosevic ''un crimine dell'imperialismo'' e ha
deciso picchetti protesta davanti alle ambasciate moscovite di Olanda
e Stati Uniti. ''Siamo sicuri - ha dichiarato il leader del Pc
Ghennadi Ziuganov - che gli americani, autori dell'aggressione della
Nato contro la Jugoslavia alla fine del secolo scorso, e il tribunale
internazionale dell'Aja sono responsabili della morte di Milosevic''.
Per Ziuganov, che alle presidenziali del 1996 e' stato battuto per
poco da Boris Ieltsin, l'ex uomo forte di Belgrado non e'
assolutamente morto di morte naturale ma ''e' stato ucciso in
prigione'': gli hanno infatti impedito l'accesso ad un'adeguata
assistenza medica, come dimostrerebbe - ha detto - il fatto che di
recente gli hanno negato un viaggio a Mosca per esami e cure. Ziuganov
propone che i giudici del tribunale dell'Aja e gli avvocati
dell'accusa siano incriminati per ''deliberato diniego di assistenza
medica a persona bisognosa'' e radiati dalla professione. (ANSA). LQ
13/03/2006 12:55

MILOSEVIC: RUSSIA PRONTA A MANDARE ALL'AJA PROPRI MEDICI
(ANSA) - MOSCA, 13 MAR - La Russia e' pronta ad inviare un gruppo di
suoi medici all'Aja per prendere parte agli accertamenti sulla morte
di Slobodan Milosevic. Lo ha detto oggi il portavoce del ministero
degli Esteri Mikhail Kaminin quando ha confermato la ricezione di una
lettera scritta da Milosevic e recapitata sabato all'ambasciata russa
in Olanda. Scritta a mano e indirizzata al ministro degli Esteri
Serghei Lavrov, la lettera ''fa menzione di terapie inadeguate da
parte dei dottori del tribunale dell'Aja e ancora una volta chiede
l'aiuto della Russia per ottenere il permesso di farsi curare in un
ospedale di Mosca''. Kaminin ha affermato che a chiedere il
coinvolgimento dei medici russi negli accertamenti sul perche' del
decesso e' stata la famiglia dello scomparso, in particolare il
fratello Borislav. (ANSA). LQ
13/03/2006 13:17

MILOSEVIC: RUSSIA MANDERA' PROPRI MEDICI ALL'AJA
(ANSA) - OSCA, 13 MAR - La Russia mandera' un gruppo di medici all'Aja
per partecipare agli accertamenti sulla morte di Slobodan Milosevic.
Lo ha annunciato oggi il ministro degli Esteri Serghei Lavrov. ''Non
ci hanno creduto e anche noi abbiamo il diritto di non credere a
quanti fanno l'autopsia'', ha dichiarato Lavrov con un polemico
riferimento al fatto che malgrado le garanzie date dalla Russia il
tribunale dell'Aja non ha permesso nelle scorse settimane a Milosevic
di venire a Mosca per una serie di esami e cure. (ANSA). LQ
13/03/2006 14:04

MILOSEVIC: RUSSIA MANDERA' PROPRI MEDICI ALL'AJA (2)
(ANSA) - MOSCA, 13 MAR - Il ministero della Sanita' ha precisato che
la delegazione medica russa partira' per l'Aja ''domani mattina
presto'' con l'obiettivo di ''studiare i risultati dell'autopsia di
Milosevic''. (ANSA). LQ
13/03/2006 15:14

MILOSEVIC: TPI; DOMANI MATTINA UDIENZA, FORSE FINE PROCESSO
(ANSA) - L'AJA, 13 MAR - ''Domani mattina alle 9 ci sara' un'udienza''
sul processo contro Slobodan Milosevic: lo ha annunciato in un
comunicato distribuito alla Corte dell'Aja lo stesso tribunale penale
sull'ex Jugoslavia. Fonti vicine alla Corte spiegano che l'udienza
dovrebbe presumibilmente porre fine al processo, dopo la morte sabato
scorso dell'ex presidente jugoslavo.(ANSA). RIG-PUC
13/03/2006 14:37

MILOSEVIC: SOCIALISTI, FUNERALE A BELGRADO O CADE GOVERNO
(ANSA) - BELGRADO, 13 MAR - Il partito socialista serbo (Sps), casa
madre dello scomparso ex leader jugoslavo Slobodan Milosevic, ha
minacciato oggi di far cadere l'attuale governo del premier Vojislav
Kostunica se questo non autorizzera' lo svolgimento a Belgrado, ''in
condizioni normali'', dei funerali dello stesso Milosevic. Lo ha detto
il vicepresidente dello Sps, Milorad Vucevic. (ANSA). LR
13/03/2006 13:25

MILOSEVIC: SOCIALISTI, FUNERALE A BELGRADO O CADE GOVERNO (2)
(ANSA) - BELGRADO, 13 MAR - Vucevic non ha precisato cosa intenda
esattamente per ''condizioni normali'', ma ha sottolineato comunque
che il suo partito e' pronto ad abbandonare anche il parlamento se non
si riterra' soddisfatto. Una riunione dei vertici dello Sps e'
prevista per il pomeriggio e sembra intenzionata a riproporre in
particolare la richiesta di funerali di Stato, malgrado il diniego
gia' opposto dai vertici del Paese. I socialisti avevano sollecitato
ieri anche la concessione di un provvedimento di clemenza per la
vedova di Milosevic, Mira Markovic, ricercata in Serbia per
malversazione, in modo da consentire la sua presenza alle esequie. Ma
la proposta e' stata respinta sia a livello politico dal presidente
Boris Tadic, sia a livello giudiziario dalla Procura generale di
Belgrado. Lo Sps - crollato ormai a un 7% di consensi - garantisce
tuttavia l'appoggio esterno e la sopravvivenza al governo Kostunica,
malgrado l'opposizione degli ultranazionalisti che hanno la
maggioranza relativa in parlamento. Un sostegno che e' numericamente
decisivo fin da quando si e' consumata la rottura definitiva in seno
al fronte democratico serbo - quello che nel 2000 fece cadere il
regime di Milosevic - fra il partito moderato di Kostunica e quello
liberale di Tadic. (ANSA). LR
13/03/2006 13:27





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IN DIFESA DELLA JUGOSLAVIA
Il j'accuse di Slobodan Milosevic
di fronte al "Tribunale ad hoc" dell'Aia"
(Ed. Zambon 2005, 10 euro)

Tutte le informazioni sul libro, appena uscito, alle pagine:
http://www.pasti.org/autodif.html
http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/204

==========================
ICDSM - Sezione Italiana
c/o GAMADI, Via L. Da Vinci 27 -- 00043 Ciampino (Roma)
tel/fax +39-06-7915200 -- email: icdsm-italia @ libero.it
http://www.pasti.org/linkmilo.html
*** Conto Corrente Postale numero 86557006, intestato ad
Adolfo Amoroso, ROMA, causale: DIFESA MILOSEVIC ***
LE TRASCRIZIONI "UFFICIALI" DEL "PROCESSO" SI TROVANO AI SITI:
http://www.un.org/icty/transe54/transe54.htm (IN ENGLISH)
http://www.un.org/icty/transf54/transf54.htm (EN FRANCAIS)

From: icdsm-italia @...
Subject: [icdsm-italia] Saopstenje/Dichiarazione/Statement of
Sloboda and ICDSM
Date: March 11, 2006 7:49:31 PM GMT+01:00
To: icdsm-italia @yahoogroups.com


Dichiarazione

Il presidente Slobodan Milosevic, il più grande combattente per la
libertà e la dignità della gente della Serbia ed il maggiore simbolo
internazionale della lotta per i diritti dei popoli, è stato
assassinato questa mattina nell'unità di detenzione in Scheveningen.

Di questo crimine, il "Tribunale dell'Aia" è direttamente
responsabile, attraverso il diniego di permettere il suo trattamento
medico a Mosca, nonostante il suo stato di salute critico.

Richiediamo al Segretario Generale dell' ONU di sospendere
immediatamente i lavori di questa istituzione criminale, ed al
Consiglio di Sicurezza dell'ONU chiediamo di abolirla.

Richiediamo alle autorità della Serbia di tagliare immediatamente ogni
cooperazione con il "Tribunale" e di rendere possibile alla gente di
esprimere cordoglio al presidente Milosevic. Se rifiuteranno, ne
risponderanno davanti al popolo.

Chi era, e perchè lottare per Slobodan Milosevic, lo sanno meglio di
chiunque altro la gente della Serbia e quelli che nel mondo amano la
libertà. La sua morte deve contrassegnare la fine delle politiche
perfide e servili che conducono il paese ed il popolo alla rovina.

Invitiamo la gente ad unirsi in difesa della propria libertà e
dignità, come ha sempre fatto Slobodan Milosevic.

Il libro delle condoglianze sarà aperto domenica, il 12 marzo, a
partire dalle ore 9 nei locali dell'associazione Sloboda/Libertà, in
Via Rajiceva 16 a Belgrado.


Associazione Sloboda/Libertà
Comitato nazionale di per la liberazione di Slobodan Milosevic


**************************************************************
INTERNATIONAL COMMITTEE TO DEFEND SLOBODAN MILOSEVIC
ICDSM Sofia-New York-Moscow www.icdsm.org
**************************************************************
Velko Valkanov, Ramsey Clark, Alexander Zinoviev (Co-Chairmen),
Klaus Hartmann (Chairman of the Board), Vladimir Krsljanin (Secretary),
Christopher Black (Chair, Legal Committee), Tiphaine Dickson (Legal
Spokesperson)
**************************************************************
11 March 2006 Special Circular
**************************************************************
slobodavk@... tel: +381 63 8862 301 fax: +318 11
630 549
**************************************************************


Statement

President Slobodan Milosevic, the biggest fighter for freedom and
dignity of the Serbian people and the greatest international symbol of
the struggle for peoples' rights, has been murdered this morning in
the detention unit in Scheveningen.

For this crime, the Hague tribunal is directly responsible, by its
denial to allow his medical treatment in Moscow, in spite of his
critical medical condition.

We demand from the UN General Secretary to immediately suspend the
works of this criminal institution, and from the UN Security Council
we demand to abolish it.

We demand from Serbian authorities to immediately cut any cooperation
with the tribunal and to make possible to the people to express the
honor to President Milosevic. If they decline to do that, they will
respond before the people.

Who was and what for was struggling Slobodan Milosevic, the Serbian
people and the whole freedom-loving world knows best. His death has to
mark the end of the treacherous and servile policies that lead the
country and the people into disaster.

We call upon the people to unite in defense of its freedom and
dignity, as it was always done by Slobodan Milosevic.

The book of condolences will be open on Sunday, 12 March at 9 am in
the premises of Sloboda/Freedom Association, 16 Rajiceva street in
Belgrade.

Sloboda/Freedom Association
National Committee for the Liberation of Slobodan Milosevic

***************************************************************


SAOPSTENJE

Predsednik Slobodan Milosevic, najveci borac za slobodu i
dostojanstvo srpskog naroda i najveci simbol borbe za prava naroda u
svetu, ubijen je jutros u pritvorskoj jedinici u Seveningenu.

Za ovaj zlocin direktno je odgovoran haski tribunal koji je,
uprkos kriticnom zdravstvenom stanju predsednika Slobodana Milosevica,
odbio da omoguci njegovo lecenje u Moskvi.

Zahtevamo od generalnog sekretara UN da odmah obustavi rad
ove zlocinacke institucije, a od Saveta bezbednosti UN da je ukine.

Zahtevamo od srpskih vlasti da odmah prekinu svaku saradnju
sa tribunalom i da omoguce narodu da oda du`nu postu predsedniku
Milosevicu. Ukoliko to ne ucine, odgovarace pred sudom naroda.

Ko je bio i za sta se borio Slobodan Milosevic, najbolje zna
srpski narod, ali i citav slobodoljubivi svet. Njegova smrt mora oznaciti
kraj izdajnicke i udvoricke politike koja zemlju i narod vodi u propast.

Pozivamo narod da se ujedini u odbrani svoje slobode i
dostojanstva, kao sto je to uvek cinio Slobodan Milosevic.

Knjiga zalosti bice otvorena u nedelju, 12. marta u 9 casova
u prostorijama Udruzenja SLOBODA, ul. Rajiceva br. 16 u Beogradu.

Udruzenje SLOBODA
Nacionalni komitet za oslobo|enje Slobodana Milosevica

**********************************************************************

The International Committee For the Defence of Slobodan Milosevic
condemns the deliberate refusal of the fascist Hague tribunal to
honour all civilized codes of decency and law which have resulted in
the death of President Slobodan Milosevic in their hands today, March
11, 2006. Their actions are tantamount to the murder of a man who
stood as a symbol of resistance to the New World Order and a symbol of
and fighter for the independence and sovereignty of the peoples of
Yugoslavia and for social justice in the world. This was his only crime.

We demand that there be an international, independent enquiry into the
circumstances and cause of his death and that his family, his party
and his supporters be party to that enquiry.

We also demand the right of his wife and family to attend his funeral
without fear of persecution, arrest or any other impediment to their
right to honour their beloved husband, comrade and father.

To the people of Yugoslavia we offer our profound sympathies. Yet,
though he is no longer with us in body, his ceaseless courage, his
determination to show the world the truth about the aggression by the
western powers against Yugoslavia, his spirit of resistance to the new
fascism, and his constant belief in the strength and spirit of the
people, will forever light the darkness into which the world has
descended. We salute him and will forever thank and honour him.

Christopher Black
Chair, Legal Committee
and Vice-Chair ICDSM
255-744-666-972
bar @ idirect.com

*************************************************************
YESTERDAY, THE FOLLOWING LETTER WAS SENT TO THE UN
SECURITY COUNCIL MEMBERS AND TO THE PRESIDENT AND
THE APPEALS CHAMBER OF THE HAGUE TRIBUNAL:
**************************************************************

We are dismayed and deeply distressed at the cavalier and dilatory
dismissal by the ICTY Trial Chamber of former President Slobodan
Milosevic's request that, as recommended by the internationally
respected Bakoulev Center for Cardiovascular Surgery in Moscow, he be
transferred there for further testing and possible treatment for a
life threatening cardiovascular condition. Based on medical
examinations of President Milosevic by three doctors on November 4,
2005, including Dr. M.V. Shumilina, an angiologist from the Bakoulev
Center, Dr. L.A. Bockeria, Director and Chairman of the Bakoulev
Center found President Milosevic condition to be "critical". The
Trial Chamber received these medical evaluations on November 15, 2005.

Most dismaying and distressing is the total failure of the Trial
Chamber to address and acknowledge the medical condition of President
Milosevic and order needed testing and medical treatment as is the
right of every prisoner. International law-and in particular, the
International Covenant for Civil and Political Rights-- prescribes,
and the ICTY's own Rules of detention guarantee, the rights of
prisoners to be " treated with humanity and with respect for the
inherent dignity of the human person". Throughout the course of legal
proceedings, accused are presumed innocent, and those deprived of
their liberty are to be treated in a manner "appropriate to their
status as unconvicted persons". President Milosevic remains untreated
in the face of Dr. Shumilina's conclusion that his medical treatment
at the United Nations Detention Unit is "inadequate". Incredibly,
despite his history of heart problems and high blood pressure, no
vascular diagnoses had been made before November 4, 2004. Yet
President Milosevic's health has been a major concern in the
proceedings for the past three years. The stress of the proceedings,
the inadequate medical care and the prison conditions have severely
worsened his prior health problems endangering his life.

The Trial Chamber has taken no action to protect the life of a
prisoner whose physical condition has been found to be critical. Instead
it has trivialized its duty to assure adequate and necessary medical
care for a person being tried before it. Detainees who require special
treatment, as does President Milosevic, must be transferred to
specialized institutions for that treatment, as set out by the.
Standard Minimum Rules for the Treatment of Prisoners, adopted by the
First United Nations Congress on the Prevention of Crime and the
Treatment of Offenders.

The Trial Chamber astonishingly proclaims:

1. "That neither Dr. Shumilina nor Dr. Bockeria states that the
Bakoulev Center is the only possible location for appropriate
diagnosis and treatment of the accused's condition." What conceit
could lead them to such a boast? They doubtless believe their Center
is the best and such a conclusion is justified. No confidence can be
placed in the medical choices of the Court authorities after their
years of neglect and selection in December 2005 of Dr. Aarts, a Dutch
neurological radiologist, who found no pathological condition in
President Milosevic and made no recommendations for treatment.

2. That it "...accepts the submission of the Prosecution that if the
Accused wishes to be treated by specialists who are not from the
Netherlands, such physicians may come here to treat him." Rich and
famous people travel from all parts of the world to leading medical
centers like Bakoulev, often when their very travel is a risk. No one
believes the same quality service could be provided by roving medical
teams of the world's best doctors and if it could be, the number of
patients they serve would be drastically reduced.

Both propositions are absurd in a proceeding where life and
fundamental rights are at stake. And how does the panel explain its
authorizing Pavle Strugar to be repeatedly released to travel to
Montenegro, an entity which is not a UN member, for hip replacement
surgery, a relatively safe, simple and a minor procedure?
Prosecutor v. Pavle Strugar, IT-01-42-A, 3 December 2001, 16 December
2005.

The final conclusion of the Trial Chamber proclaims that it is "not
satisfied ... that it is more likely than not that the Accused, if
released,
would return for the continuation of his trial". Why it has more
trust in the government of Montenegro or interim administration of
Kosovo than the Russian Federation, which has given its word to return
President Milosevic, is not explained, but the insult to a permanent
member of the Security Council is inescapable.

The Trial Chamber's reliance in denying President Milosevic needed
medical care, on the proceedings being in "its latter stages ... at
the end of which... he may face the possibility of life imprisonment"
is irrational at best. Does it mean under such circumstances, a
prisoner may just have to die? Is it too late for urgently needed
medical treatment? Does it mean "the possibility of life imprisonment
is greater in the latter stages of a trial than in the beginning?
Then it is commenting on the weight of the evidence which it will
judge. Would a defendant who believes he would be convicted and
sentenced to life in prison wait until the latter stages of
proceedings to seek a means of escape? Would an impartial Court
obligated to hear all the evidence before reaching a decision believe
in the latter stages of a trial it was hearing that the defendant was
more likely to flee then than he was at the beginning, unless the
Court believed the evidence supported a severe sentence? Has the
Court revealed its bias by its bizarre reliance on a presumed fear of
a life sentence by the accused in the latter stages of these proceedings?

The decision of the Trial Chamber is unsupportable in fact and in law.
It exposes the Court's strategy of feeble excuses to support its
prejudice and reveals its own failures to protect the health of this
prisoner.

The decision is so unreasonable and plainly unjust as to demonstrate
the appearance and the fact of judicial prejudice.

The Court has determined that President Milosevic must face the
possibility of death because it sees the possibility of a life
sentence as the cause for his seeking emergency medical care.

The decision alone, affirmed by the Appeals Chamber, will do great
injury to the ICTY and international humanitarian law. The death, or
serious impairment of President Milosevic for want of medical care
will impose the same sentence on the ICTY and international law as a
means to peace.

We urge you to reverse the Trial Chamber's decision and order the
immediate transfer of President Milosevic to the Bakoulev Center for
testing and treatment under the conditions proposed.


(Ending for the Security Council)

We urge you to direct the ICTY to order the immediate transfer of
President Milosevic to the Bakoulev Center for testing and treatment
under the conditions proposed.


Respectfully submitted,

Ramsey Clark,
Former US Attorney General, USA

Professor Velko Valkanov,
doctor of law, President of the Bulgarian Committee for Human Rights,
former MP, Bulgaria

Professor Alexander Zinoviev,
philosopher, writer, Russian Federation

Professor Sergei Baburin,
doctor of law, Vice-Chairman of the State Duma of the Parliamentary
Assembly of the Russian Federation

JUDr Vojtech Filip,
Vice-Chairman of the Chamber of Deputies of the Parliament of the
Czech Republic

Thanassis Pafilis,
Member of the European Parliament, General Secretary of the World
Peace Council, Greece

Tiphaine Dickson,
international criminal lawyer, Quebec

Professor Aldo Bernardini,
doctor of international law, Italy

Christopher Black,
international criminal lawyer, Canada

Klaus Hartmann,
Vice-Chairman of the World Union of Freethinkers, Germany






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IN DIFESA DELLA JUGOSLAVIA
Il j'accuse di Slobodan Milosevic
di fronte al "Tribunale ad hoc" dell'Aia"
(Ed. Zambon 2005, 10 euro)

Tutte le informazioni sul libro, appena uscito, alle pagine:
http://www.pasti.org/autodif.html
http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/204

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ICDSM - Sezione Italiana
c/o GAMADI, Via L. Da Vinci 27 -- 00043 Ciampino (Roma)
tel/fax +39-06-7915200 -- email: icdsm-italia @ libero.it
http://www.pasti.org/linkmilo.html
*** Conto Corrente Postale numero 86557006, intestato ad
Adolfo Amoroso, ROMA, causale: DIFESA MILOSEVIC ***
LE TRASCRIZIONI "UFFICIALI" DEL "PROCESSO" SI TROVANO AI SITI:
http://www.un.org/icty/transe54/transe54.htm (IN ENGLISH)
http://www.un.org/icty/transf54/transf54.htm (EN FRANCAIS)