Informazione

Da: "icdsm_italia"
Data: Sab 19 Feb 2005 19:29:52 Europe/Rome
A: icdsm-italia @yahoogroups.com
Oggetto: [icdsm-italia] AVVISO: L'AIA 26/2/2005, CONFERENZA INTERNAZIONALE



CON PREGHIERA DI MASSIMA DIFFUSIONE !
CONTRO LA CENSURA DEI MEDIA SUL CASO MILOSEVIC !

### L'AIA 26/2/2005, CONFERENZA INTERNAZIONALE ###

Poster / Manifesto :
http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/files/denhaag260205.jpg
Leaflet / volantino :
http://www.icdsm.org/Conference.doc

Ulteriori informazioni / More information:
http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/162

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COMITATO INTERNAZIONALE PER LA DIFESA DI SLOBODAN MILOSEVIC
ICDSM Sofia-New York-Moscow www.icdsm.org
**************************************************************

Conferenza Internazionale

IL PROCEDIMENTO DELL'AIA CONTRO SLOBODAN MILOSEVIC: QUESTIONI DI
DIRITTO INTERNAZIONALE

L'Aia, 26 febbraio 2005
Golden Tulip Bel Air hotel, Johan de Wittlaan 30

Biglietto d'ingresso 10 euro. L'accesso per i giornalisti è gratuito

PROGRAMMA DETTAGLIATO:

Presiedono: Christopher Black (presidente),
Professor Velko Valkanov, Dr Branko Rakic

Orari:

14:00-14:30 Ramsey Clark (USA) - introduzione
14:30-15:00 Professor Hans Koechler (Austria)
15:00-15:30 Tiphaine Dickson (Quebec)
15:30-16:00 Dr Branko Rakic (Serbia)

16:00-16:20 Coffee Break

16:20-16:40 Professor Velko Valkanov (Bulgaria) -
introduzione
16:40-17:00 Dr John Laughland (Gran Bretagna)
17:00-17:20 Professor Aldo Bernardini (Italia)
17:20-17:40 Christopher Black (Canada)

17:40-18:00 Coffee Break

18:00-19:00 Tavola rotonda
Partecipano: Tiphaine Dickson, Christopher Black,
Dr John Laughland, Dr Branko Rakic


La Conferenza è organizzata dal
Comitato Internazionale per la Difesa di Slobodan Milosevic (ICDSM)
e dalla
Vereinigung für Internationale Solidarität (VIS) e.V. (Associazione
per la Solidarietà Internazionale, Germania). Per contatti:
Vladimir Krsljanin, Secretary of the ICDSM,
e-mail: slobodavk @ yubc.net , tel.: +381 63 8862 301


Note (a cura di ICDSM-Italia):

1) A ciascun intervento seguiranno cinque minuti di discussione.
L'unica lingua sarà l'inglese. I titoli esatti degli
interventi saranno comunicati nel prossimo Annuncio della conferenza,
attorno al 15 febbraio.

2) Per raggiungere L'Aia dall'Italia si può usufruire delle offerte
delle compagnie aeree a basso costo (es. Virgin, RyanAir): è però
necessario prenotare IMMEDIATAMENTE i biglietti, via internet, per
avere prezzi davvero convenienti. Per un elenco degli alberghi
consigliati si veda più sotto.

3) Per l'organizzazione di questa conferenza lo sforzo economico è ai
limiti delle possibilita' dell'ICDSM, che è stato perciò costretto a
prevedere un biglietto d'ingresso. Tutti i nostri sostenitori sono
calorosamente invitati a contribuire generosamente e con urgenza!
PER I VERSAMENTI DALL'ITALIA:

Conto Corrente Postale numero 86557006
intestato ad Adolfo Amoroso, ROMA
causale: DIFESA MILOSEVIC

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Primo Annuncio

Conferenza Internazionale

IL PROCEDIMENTO DELL'AIA CONTRO SLOBODAN MILOSEVIC: QUESTIONI DI
DIRITTO INTERNAZIONALE

L'Aia, 26 febbraio 2005

L'idea di un diritto internazionale - in particolare di una legge
penale internazionale - è certo seducente per i giuristi come pure per
i non esperti, tanto è vero che nel corso di intere generazioni si è
cercato di stabilire una giurisdizione penale permanente allo scopo di
perseguire crimini di guerra sulla scia dei processi di Norimberga e
di Tokyo. Tuttavia, al di là della persecuzione dei crimini commessi
nel corso della guerra, il precedente di Norimberga chiaramente
attesta che il crimine internazionale per eccellenza è la istigazione
di una guerra di aggressione. Infatti, il Tribunale di Norimberga
decretò che:

"La guerra è essenzialmente un male. Le sue conseguenze non si
limitano agli Stati belligeranti, ma riguardano il mondo intero.
Perciò, dare inizio ad una guerra di aggressione non è semplicemente
un crimine internazionale; esso è il crimine internazionale supremo,
diverso da altri crimini di guerra esclusivamente nel fatto che al suo
interno contiene il male tutto intero."

L'ICTY (Tribunale ad hoc per i crimini commessi sul territorio della
ex-Jugoslavia, con sede all'Aia), che è una istituzione creata dal
Consiglio di Sicurezza dell'ONU, non ha la giurisdizione per
perseguire il "crimine internazionale per eccellenza". Secondo alcuni,
anzi, esso di fatto legittima l'aggressione, come può essere
esemplificato dal fatto che l'accusa contro Slobodan Milosevic è stata
lanciata nel momento culminante del bombardamento della NATO sul suolo
della Jugoslavia, che infrangeva la legge internazionale. Mentre, nel
corso del procedimento, con la fase della "autodifesa" si continua a
scavare nelle vicende relative alla distruzione della Jugoslavia da
parte degli interessi occidentali, svariate questioni legali emergono,
che verranno discusse nel corso della Conferenza:

- Il diritto a rappresentare se stessi alla luce del diritto
internazionale e comparativo;
- "Impresa criminale congiunta", un concetto su misura per condanne ed
assoluzioni di comodo
- Quale è una "testimonianza di rilievo" in un processo politico?
- Procedimenti per crimini di guerra dal parte del Consiglio di
Sicurezza: giustificare la aggressione, cancellare la sovranità nazionale
- Autodecisione ed autodifesa della Jugoslavia in base al diritto
internazionale
- "Par condicio": che cosa ne resta dopo L'Aia?
- Il conflitto armato secondo il diritto internazionale e nel caso
Milosevic
- Effetti della copertura mediatica e del lobbying sul diritto ad un
processo equo
- L'uso improprio delle accuse di genocidio, la banalizzazione del
precedente di Norimberga e dell'Olocausto
- Negare il diritto a difendersi, calpestare il fondamento della legge
- Il diritto ad un processo equo nella legge internazionale e
comparativa: è stato rispettato nel caso Milosevic?
- Si può processare il Tribunale ad hoc dell'Aia? E chi lo farà?

Dopo la presentazione degli interventi ad invito, la Conferenza
terminerà con una tavola rotonda. La lista dei relatori include:


Ramsey Clark, ex procuratore generale degli USA

prof. Velko Valkanov, presidente del Comitato Bulgaro per i Diritti Umani

prof. Aldo Bernardini, docente di diritto internazionale
all'Università di Teramo

dott. Branko Rakic, esperto di diritto internazionale, Università di
belgrado, assistente legale di Slobodan Milosevic

Thipaine Dickson, avvocatessa canadese esperta di diritto penale
internazionale, portavoce legale dell'ICDSM

Christopher Black, avvocato canadese esperto di diritto penale
internazionale, Presidente del comitato giuridico dell'ICDSM

dott. John Laughland, autore del libro "Il Tribunale penale
internazionale, guardiano del Nuovo Ordine Mondiale" (Regno Unito)

dott. Alexandar Mezhyaev, esperto di diritto internazionale, Kazan
(Russia)







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ICDSM - Sezione Italiana
c/o GAMADI, Via L. Da Vinci 27
00043 Ciampino (Roma)
tel/fax +39-06-4828957
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IL NOSTRO SITO INTERNET:
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IL TESTO IN LINGUA ITALIANA DELLA AUTODIFESA DI MILOSEVIC, IN CORSO
DI REVISIONE E CORREZIONE, E' TEMPORANEAMENTE OSPITATO ALLA PAGINA:
https://www.cnj.it/documentazione/autodifesa04.htm

LE TRASCRIZIONI "UFFICIALI" DEL "PROCESSO" SI TROVANO AI SITI:
http://www.un.org/icty/transe54/transe54.htm (IN ENGLISH)
http://www.un.org/icty/transf54/transf54.htm (EN FRANCAIS)

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[ Il valore del dollaro statunitense, a partire dagli anni Settanta,
non e' stato piu' legato al valore dell'oro bensi' e' stato determinato
dal fatto che il dollaro viene imposto "manu militari" come mezzo di
pagamento del petrolio... Dopo la aggressione all'Iraq, anche la
tensione con Arabia Saudita, Iran, Venezuela, eccetera, sono dovute al
fatto che questi paesi negli ultimi anni hanno incominciato a
rifiutarsi di accettare i dollari per il pagamento del petrolio, e
vorrebbero pagare in euro. La corsa all'accaparramento degli
idrocarburi, e, piu' grave ancora, il previsto "picco di estrazione"
del petrolio (2015-2030) rappresentano percio' fattori di instabilita'
a dir poco devastanti per l'economia USA e mondiale. Se poi andiamo a
vedere lo stato dell'economia reale USA, ovvero l'abissale deficit
statunitense, ci rendiamo subito conto che i dollari sono solo (tigri?)
di carta... (a cura di I. Slavo) ]

http://globalresearch.ca/articles/FRA501B.html

Geopolitical Catch 22: Uncle Sam's Paper Tiger Dollar
by André Gunder Frank

www.globalresearch.ca 18 January 2005

The URL of this article is:
http://globalresearch.ca/articles/FRA501B.html

Uncle Sam has reneged and defaulted on up to 40% of its trillion-dollar
foreign debt, and nobody has said a word except for a line in The
Economist. In plain English that means Uncle Sam runs a worldwide
confidence racket with his self-made dollar based on the confidence
that he has elicited and received from others around the world, and he
is also a deadbeat in that he does not honor and return the money he
has received.
How much of our dollar stake we have lost depends on how much we
originally paid for it. Uncle Sam let his dollar fall, or rather
through his deliberate political economic policies drove it down, by
40%, from 80 cents to the euro to 133 cents. The dollar is down by a
similar factor against the yen, yuan and other currencies. And it is
still declining, indeed it is apt to plummet altogether...

http://globalresearch.ca/articles/FRA501B.html

To read part I of this article click America's Spiralling External Debt
and the Decline of the US Dollar: Why the Emperor has no Clothes, at

http://globalresearch.ca/articles/FRA501A.html

http://www.slobodan-milosevic.org/news/smorg-rpt011005.htm

HARADINAJ SITUATION THREATENS TO UNLEASH MASSIVE VIOLENCE IN KOSOVO

www.slobodan-milosevic.org - January 10, 2005
Written by: Andy Wilcoxson


Introduction

The Hague Tribunal’s chief prosecutor, Carla del Ponte, has reportedly
prepared an indictment against Kosovo prime minister, and former KLA
commander, Ramush Haradinaj. Belgrade’s B92 radio and the
Montenegro-based newspaper “Dan” have reported that the indictment,
which has yet to be confirmed by the tribunal, charges Haradinaj with
crimes against Serbs and non-Albanians. [1]
The Kosovo government dismisses as “absurd speculation” reports that an
indictment against Haradinaj has been written. [2]
For his part, Haradinaj denies wrong-doing and dismisses all charges as
Serb fabrications. [3]
Haradinaj is portrayed by Kosovo’s Albanian-media as a hero. When he
was wounded while carrying out an armed attack on an ethnic Albanian
family, Kosovo’s Albanian media reported that he was wounded in an
assassination attempt.
When Haradinaj was lightly injured in an altercation with Russian KFOR
soldiers, he was again portrayed as an innocent victim. The Albanian
media reported that he was an assault victim and accused the Russians
of being racists. They neglected to report that Haradinaj got hit
because he had tried to grab the Russian soldier’s weapon away from him
at a KFOR checkpoint.
The result of the Albanian media’s false reporting was anarchy in the
streets, and rocket and sniper attacks against Russian KFOR troops.
If Haradinaj is indicted, regardless of the circumstances, violence
against Kosovo’s non-Albanians, especially against the Serbs is
practically guaranteed. As we mentioned earlier, Haradinaj says the
accusations against him are “Serb fabrications.” Based on Haradinaj’s
popularity among Kosovo’s Albanians, it is certain that they will see
him as the victim of a Serbian conspiracy if he is indicted. The
Albanian reaction to the perceived “conspiracy” will almost certainly
be violence against non-Albanians, especially against Serbs.


No Excuses for KFOR and UNMIK if Violence Occurs

If Haradinaj is indicted and violence against non-Albanians is the
result, KFOR and UNMIK will bear ultimate responsibility the violence.
KFOR can’t say that it didn’t anticipate violence. KFOR and UNMIK are
being warned of violence by all sides.
Serbian analysts warn of violence. Serbia-Montenegro Army General,
Ninoslav Krstic told Belgrade's "Blic" newspaper, "Kosovo is the
territory of crime and training camps for terrorists. The only new
detail is the potential indictment against Haradinaj. That indictment
could lead to protests that would turn into violence against Serbs
similar to March 17. International forces could be attacked, too" [4]
Albanians are also predicting violence. According to Germany’s Deutsche
Presse-Agentur, UCK veterans warned the U.N. Mission in Kosovo (UNMIK)
and NATO-led peacekeepers (KFOR) of "inevitable emotional response of
Albanians, which could easily turn to more violence", as was seen in
March 2004. [5]
The International Crisis Group is also predicting violence. According
to January’s “Crisis Watch” report, an indictment would likely spark
dangerous political crisis, and insurgency from Haradinaj’s native west
Kosovo. [6]
KFOR and UNMIK have been given every warning. They’re being warned by
the Serbs, by the Albanians, and by international organizations. There
is no excuse for anybody to be victimized if Haradinaj is indicted.
KFOR and UNMIK can not say they were caught off guard.
Ramush Haradinaj is hugely popular with Kosovo’s Albanian population.
He enjoys biased coverage from the Kosovo-Albanian media. The Albanian
media portrays him as a hero and, as we shall demonstrate, misleads
their readers in order to protect his reputation.


Ramush Takes a Gun and Takes a Beating

At approximately 1 PM on May 23, 2000 Ramush Haradinaj stopped at a
KFOR check point manned by Russian troops, a fight ensued and Haradinaj
was lightly injured.
According to the Albanian media the incident went down as follows:

Filled with hatred against the Albanians, particularly against former
high-ranking officers and soldiers of the UCK, the Russian troops
attacked the AAK chairman and beat him for no reason at all. It is
suspected that, amidst the Russian troops, there were Serbs wearing a
Russian uniform who knew Mr. Ramush Haradinaj. [7]

KFOR described the incident differently. According to KFOR, Haradinaj
was found to be in possession of weapons without a valid permit, and a
fight broke out when the Russian KFOR troops seized his weapons.
A KFOR spokesman told AFP that "Mr. Haradinaj himself attempted to
seize either the weapon of the Russian soldier or his own weapons that
had been taken, and in an altercation, Mr. Haradinaj got hit." The
spokesman added, "We can confirm that the Russian soldier acted with
absolute minimum force." [8]
The Albanian media never reported that Haradinaj got hit because he
tried to grab a weapon away from the soldier. They reported that he was
“beaten” because the Russians were “filled with hatred against
Albanians.”
The Albanian media’s irresponsible reporting of the incident, coupled
with Haradinaj’s influence in the ethnic Albanian community, led to a
series of terrorist attacks against Russian KFOR troops.
Five attacks occurred on the day of the incident. Shots were fired at
Russians guarding two dams in Kosovo, and two anti-tank rockets hit a
Russian military base at Kijevo, wounding two men. [9]
In addition to terrorist attacks, angry demonstrations broke out in the
Albanian community. Thousands of ethnic Albanian demonstrators gathered
in Prizren to demand the withdrawal of Russian KFOR troops. [10] In
Decani angry Albanian protestors blockaded the town for more than an
hour. [11] In Malisevo angry Albanian mobs shouting “UCK! UCK!” clashed
with KFOR solders and blockaded the town. [12]
KFOR witnessed the angry demonstrations and the terrorist attacks that
came about after this incident. Surely they are aware that a war crimes
indictment against Haradinaj would spark an even bigger reaction from
the Albanians.
Haradinaj wields considerable power, especially in western Kosovo. The
UN administrator in Pec told London’s Observer newspaper, “[Ramush
Haradinaj] can very easily bring the area to a halt.” [13]


The “Attempted Assassination” of Ramush Haradinaj

Unable to stay out of trouble after his row with the Russians, Ramush
and his brother Daut Haradinaj almost got themselves killed while
carrying an armed attack out against a rival ethnic Albanian family.
The Kosovo Albanian media portrayed Haradinaj as the victim, and
branded the incident a “horrendous assassination attempt against two of
the most prominent figures of the war in Kosova.” [14]
According to this, and similar Albanian media reports, The Haradinaj
brothers were driving home when they were wounded in an attack with a
hand-held mortar. [15]
The Albanian-language KosovaPress agency even went so far as to concoct
a motive. According to their report an “armed group” (which they did
not name) was behind the so-called “assassination attempt.” They
reported that:

The members of this group carried out the assassination attempt against
the Haradinaj brothers in order to remove them from the political scene
and from the leading structures of the TMK (Kosovo Protection Corps)”
[16]

The Kosovo-Albanian press, in its zeal to portray Haradinaj as the
victim of an assassination attempt, generally did not report a number
of crucial facts which indicate that Haradinaj was not wounded in an
assassination attempt. Rather, Haradinaj was wounded while carrying out
an armed attack against a rival ethnic Albanian family’s house.
Sadik Musaj told AFP that Haradinaj came to his house in Streoc at 1:00
am on Friday, July 7, 2000. He said that Haradinaj was armed with an
assault rifle, and that a gang of Haradinaj’s men, armed with guns and
grenades, surrounded his house. [17]
According to the Musaj family, Haradinaj showed up at their house and
shouted, "Give yourselves up, otherwise you and your entire family will
die." [18]
Sadik Musaj said that Haradinaj had come to kidnap him and that a
grenade had gone off in a struggle, wounding Haradinaj. [19]
UN police said that an exchange of fire had taken place between a group
of men led by Haradinaj and members of the Musaj family. [20]
AFP’s reporter saw bullet holes in the outside walls of the Musaj
family home, in its windows, and in cars parked outside the house,
along with a crater where the grenade had exploded. [21]
AFP reported that the investigation into the affair was stifled under
US pressure and that Ramush was treated in a US Army hospital in
Germany before returning to Kosovo. [22]
Obviously Haradinaj was not the victim of an attempted assassination.
He was wounded while carrying out an armed attack.
Further indication that Haradinaj is responsible for the incident is
the fact that his AAK party gave conflicting accounts of the incident
to Agence France Presse. Consider the following two excerpts from AFP’s
coverage of the incident.
Here is what AFP reported on July 7th:

An AAK source told AFP that Haradinaj had been injured by an explosive
projectile fired at his car as he returned to his home in Pec, in the
west of Kosovo just after midnight. [23]

Now here is what AFP reported on July 12th:

The AAK have said that Haradinaj and his men had gone to the house to
talk to the Musaj family, who they said were linked with the FARK, a
guerrilla group which was a rival to the KLA, when a family member
through a grenade. [24]

See the difference? On July 7th the AAK told AFP that Haradinaj was
just driving down the road when somebody fired a grenade at his car. On
July 12th, when UN police confirmed that an exchange of fire had taken
place, the AAK changed their story and admitted that Haradinaj had gone
to the rival Musaj family’s house, but “just to talk”... in the wee
hours of the morning. Musaj is a criminal and a terrorist himself and
does not deserve sympathy, but Haradinaj was not his victim.


Ramush Haradinaj: Psycho Killer

In spite of the violent consequences that will undoubtedly flow from
any action against Haradinaj, it is important to bring him to some sort
of justice. To allow a psychopath who will murder his own people to
remain free, and even be the prime minister, is sheer insanity.
Consider the following excerpt from London’s Observer newspaper:

A former British soldier, who served with the Kosovo Verification
Mission, described [Haradinaj] as 'a psychopath', and accused him of
terrorising his own troops and the local population into loyalty. 'He
would beat his own men to maintain a kind of military discipline,' he
said.
'Someone would pass him some information and he would disappear for two
hours. The end result would be several bodies in a ditch.'
The ex-soldier man said he saw Ramush 'deal with' an Albanian family
who had let Serb police into their house. The incident matches a human
rights report by the Organisation for Security and Cooperation in
Europe last year which told how seven masked men entered a house in the
village of Gornja Lucka. Two men were beaten. A third was taken away
and never seen again.
During this time Haradinaj maintained daily contact with American
military personnel, the ex-soldier said - a link taken over by Nato at
the beginning of the bombing.
Another alleged victim of Ramush's men was Suad Qorraj, who had
operated a satellite telephone for a rival KLA commander during the
war. His family say he went missing on 23 June 1999, two weeks after
the end of the war. On 1 August Suad's charred remains were found in a
forest. [25]

As violent as Haradinaj is towards his own people, he is even more
vicious in his treatment of Kosovo’s Serbs.
According to Vladan Batic, Serbia's former Justice Minister,

"Haradinaj personally executed 67 killings, ordered at least 267
killings, and ordered or organized the kidnappings of at least 400
people." [26]

On June 12, 1999 Haradinaj raped an underage girl that the KLA was
holding prisoner at the Pastrik Hotel in Djakovica. [27]
The fact that Kosovo elected a rapist, a pedophile, and a murderer to
the office of prime minister is the best argument against its
independence. The fact that the UNMIK allowed them to do it raises
serious questions about the intentions of the international community,
especially the Americans, in Kosovo.


Black-Ops

Many suspect that the United States supports Ramush Haradinaj. During
the time of the Kosovo Verification Mission Haradinaj was said to have
maintained daily contact with American military personnel. [28]
When Haradinaj attacked the Musaj family (and the Albanian media said
it was an assassination attempt against Haradinaj). The United States
was accused by UN police of withholding evidence, and blocking an
investigation into the incident.
It is hard to dismiss these accusations as simple anti-Americanism in
the UN establishment since the man in charge of the UN investigation
was Fred Pascoe, an American police officer. [29]
According to the London Observer:

Ramush Haradinaj, a former commander of the Kosovo Liberation Army
(KLA), was the key US military and intelligence asset in Kosovo during
the civil war and the Nato bombing campaign that followed.
In the latest twist in the saga of an increasingly flawed electoral
process, United Nations police in the province complain that US
personnel withheld evidence about a gunfight involving Haradinaj, who
is now leads a key political group.
UN investigators say US officials from their country's main base, Camp
Bondsteel, removed forensic evidence from the scene of the gun battle,
including bullets retrieved from walls. The scene, in the western
village of Strellc, is well out of the US Army's area of
responsibility, in the south-east Kosovo.
Following the shooting Haradinaj, known in the province simply as
Ramush, was flown by helicopter to Camp Bondsteel and on to be treated
for sharpnel wounds at a US Army hospital in Germany. UN investigators
were denied access to him then. [30]

Agence France Presse gave a similar account saying:

The investigation into the affair was stifled under US pressure,
according to a senior UN policeman, and Ramush was treated in a US Army
hospital in Germany before returning to Kosovo. [31]

Haradinaj’s relationship with the Americans continued even after the
incidents with the Russians and the Musaj family. His party officials
were invited to discuss the future of Kosovo at a meeting organized by
the US State Department, and he went to Washington on a fund-raising
trip and as the guest of a US Congressman, Benjamin Gilman. [32]
It is suspicious that the Americans would want to block that
investigation. As mentioned earlier, Ramush’s brother Daut was his
accomplice. Daut Haradinaj has been blacklisted by the US Government
because he is a threat to Balkan stability. [33]


Conclusion

If Haradinaj is indicted, violence against Kosovo’s non-Albanians
should be expected. Albanians will almost certainly view Haradinaj as
the victim of a Serbian conspiracy and take their revenge on the
remaining Kosovo Serbs. However, a violent criminal like Haradinaj must
be brought to justice no matter how angry it makes the Albanians.
KFOR should facilitate the immediate return of the Army of Serbia and
Montenegro to Kosovo as guaranteed by Annex 2.6 of UNSC Resolution 1244.
The ethnic cleansing of Kosovo’s non-Albanian population that has
occurred on KFOR’s watch demonstrates that KFOR is unable or unwilling
to protect Kosovo’s non-Albanian population. The Serbia-Montenegro Army
should be retuned to the province in order to safeguard the
non-Albanian population.
If KFOR refuses to allow the Serbia-Montenegro Army to protect its
citizens on its own territory in Kosovo-Metohija, and the further
ethnic cleansing of the non-Albanian population is the result, then
KFOR will have intentionally facilitated ethnic cleansing.
KFOR and UNMIK can not pretend to be caught by surprise if violence
breaks out against non-Albanians as the result of a Haradinaj
indictment. Serbs, Albanians, and the international organizations don’t
agree on much regarding Kosovo, but they all agree that violence is
very likely if Haradinaj is indicted.


Footnotes

[1] B92, Dan; January 5, 2005; Haradinaj "handed indictment"
[2] BBC Worldwide Monitoring; January 6, 2005; Kosovo officials deny
Hague issued indictment against premier; Source: Koha Ditore, Pristina,
in Albanian 6 Jan 05 p2
[3] The Economist (U.S. Edition); January 1, 2005; Young and wanted;
Kosovo's prime minister
[4] Blic; January 5, 2004; Covic and Krstic warns: Haradinaj into the
Hague Tribunal, then attacks on Serbs
[5] Deutsche Presse-Agentur; January 3, 2005, Monday; Kosovo again on
world's list of potential hot spots
[6] International Crisis Group; 1 January 2005; Crisis Watch #17
[7] BBC Summary of World Broadcasts; May 25, 2000, Thursday; Russian
troops accused of beating Kosovo Albanian party leader; Source:
Kosovapress news agency web site in Albanian 23 May 00
[8] Agence France Presse – English; May 24, 2000, Wednesday; Two
Russians wounded after row with Albanian ex-guerrilla
[9] Ibid.
[10] BBC Summary of World Broadcasts; May 27, 2000, Saturday;
"Thousands" protest against beating of ethnic Albanian leader; Source:
Kosovapress news agency web site in Albanian 25 May 00
[11] BBC Summary of World Broadcasts; May 26, 2000, Friday; Kosovo
Albanians in Decani protest at arrest of party leader Haradinaj;
Source: 'Rilindja', Pristina, in Albanian 24 May 00
[12] BBC Summary of World Broadcasts; May 26, 2000, Friday; Russian
Kfor troops, Kosovo Albanians clash over attack on Ramush Haradinaj;
Source: 'Zeri', Pristina, in Albanian 24 May 00
[13] The Observer; September 10, 2000; Pg. 23; Investigation: America
'covered up' for KLA ally: US officials are accused of withholding
evidence linking a Kosovo politician to a gunfight and war crimes
[14] BBC Worldwide Monitoring, July 9, 2000, “Kosovo parties condemn
‘assassination attempt’ against former rebel leader” / Kosovapress news
agency web site in Albanian 8 Jul 00
[15] Ibid.
[16] BBC Summary of World Broadcasts, July 14, 2000, “UN mission said
to know ‘armed group’ which attacked Kosovo Albanian leader,” /
Kosovapress news agency web site in Albanian 11 Jul 00
[17] Agence France Presse – English, July 9, 2000, Sunday,
“Ex-guerrilla chief attacked us: Kosovo Albanians”
[18] Ibid.
[19] Agence France Presse – English, July 12, 2000, Wednesday, Ally of
injured political leader shot dead in Kosovo: party
[20] Ibid.
[21] Agence France Presse – English, July 9, 2000, Sunday,
“Ex-guerrilla chief attacked us: Kosovo Albanians”
[22] Agence France Presse – English, October 25, 2000, Wednesday
“Ramush Haradinaj: Kosovo's heavyweight outsider”
[23] Agence France Presse – English; July 7, 2000, Friday; Ethnic
Albanian former guerrilla leader wounded: KFOR
[24] Agence France Presse – English; July 12, 2000, Wednesday; Ally of
injured political leader shot dead in Kosovo: party
[25] The Observer; September 10, 2000; Pg. 23; Investigation: America
'covered up' for KLA ally: US officials are accused of withholding
evidence linking a Kosovo politician to a gunfight and war crimes
[26] BBC Worldwide Monitoring; December 5, 2004, Sunday; Former Serbian
justice minister says Kosovo premier "war criminal"; Source: FoNet news
agency, Belgrade, in Serbian 1350 gmt 5 Dec 04
[27] Blic; December 5, 2004; New Kosovo Prime Minister committed
numerous crimes
[28] The Observer; September 10, 2000; Pg. 23; Investigation: America
'covered up' for KLA ally: US officials are accused of withholding
evidence linking a Kosovo politician to a gunfight and war crimes
[29] Ibid.
[30] Ibid.
[31] Agence France Presse – English, October 25, 2000, Wednesday
“Ramush Haradinaj: Kosovo's heavyweight outsider”
[32] The Observer; September 10, 2000; Pg. 23; Investigation: America
'covered up' for KLA ally: US officials are accused of withholding
evidence linking a Kosovo politician to a gunfight and war crimes
[33] U.S. Office of Foreign Assets Control, 06/27/2001, Executive Order
of June 27, 2001;
http://www.treas.gov/offices/enforcement/ofac/actions/20010627a.shtml

Cesena: Bertinottiani votano insieme ai fascisti OdG su "foibe e
deportazioni anti-italiane"


0. CESENA: Testo dell’ordine del giorno approvato all’UNANIMITÀ dal
Consiglio Provinciale nella seduta del 27 gennaio 2005, presentato dal
gruppo consiliare AN, sottoscritto anche da FI e votato anche dai
gruppi DS-MARGHERITA-VERDI-PRI-C.I.-RIFONDAZIONE

1. Foibe: la fabbrica della menzogna
Per tornare a “credere, obbedire e combattere...”
(Associazione Pellerossa, Sinistra anticapitalista - Cesena)

2. Foibe: tombola anche a Cesena
(Associazione Pellerossa Cesena + precisazione)

3. Romagna mia... Mozione sulle foibe e per l'intitolazione di una
piazza-via ai "martiri delle foibe", approvata dal Consiglio Comunale
di Cesena con voto unanime dei presenti (assente per protesta il
consigliere verde Davide Fabbri) e precisamente: DS - Margherita - PRC
- PDCI - AN - Forza Italia - UDC - Cesena cambia - PRI


=== 0 ===

Cesena: Bertinottiani votano insieme ai fascisti

Continua la campagna diffamatoria della Resistenza anti-fascista da
parte della destra con, ahimè, il benevolo sostegno della sinistra.
Proprio ieri Walter Veltroni ha reso omaggio alle vittime del
"comunismo titino", con gli applausi della destra. L'ODG di seguito è
stato votato all'unanimità, compreso il voto del segretario provinciale
del PRC di Cesena, evidentemente in continuità con le innovazioni fatte
a livello nazionale fin dal famoso convegno di Venezia (fu in quel
convegno che il compagno Bertinotti affermò che la Resistenza italiana
era stata "angelizzata"). E' stato proposto al voto da Alleanza
Nazionale. Nel 60° anniversario della Liberazione dell'Italia dai
nazi-fascisti i partigiani ringraziano, anche se a loro il consiglio
provinciale di Cesena non dedicherà nessun "giorno della memoria". E
son convinto che neanche il Campidoglio di Veltroni lo farà.

Franchi


Testo dell’ordine del giorno approvato all’UNANIMITÀ dal Consiglio
Provinciale nella seduta del 27 gennaio 2005, presentato dal gruppo
consiliare AN, sottoscritto anche da FI e votato anche dai gruppi
DS-MARGHERITA-VERDI-PRI-C.I.-RIFONDAZIONE

Presiede la seduta la Presidente del Consiglio Provinciale Prof.ssa
Bruna Baravelli

Mozione su “10 febbraio “Giornata del Ricordo” in memoria delle vittime
delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine
orientale.


IL CONSIGLIO PROVINCIALE

Premesso che:

- con legge n. 92 del 30 marzo 2004 il Parlamento Italiano ha istituito
il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e
rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le
vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani,
fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda
del confine orientale;
- che nella stessa giornata sono previste diverse iniziative per
diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle
scuole di ordine e grado ed è altresì favorita, da parte di istituzioni
ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in
modo da conservare la memoria di quelle vicende;
- l’occupazione jugoslava, che a Trieste durò quarantacinque giorni, fu
causa non solo del fenomeno delle foibe, ma anche delle deportazioni
nei campi di concentramento jugoslavi di popolazioni inermi; in Istria,
a Fiume e in Dalmazia, invece, questa repressione jugoslava costrinse
oltre 300 mila persone ad abbandonare le loro case per fuggire dai
massacri e poter mantenere la propria identità italiana;

Considerato che:
- in data 10 febbraio si svolgerà a Trieste – sotto l’alto patrocinio
della Presidenza della Repubblica – il Congresso Mondiale degli esuli,
promosso dal Ministro degli italiani nel mondo

IMPEGNA IL CONSIGLIO PROVINCIALE

- a partecipare con una delegazione e con il proprio gonfalone alla
predetta cerimonia;
- la Giunta Provinciale ad organizzare, nel corso dell’anno, una
giornata dedicata alla” Giornata del ricordo” in memoria delle vittime
delle Foibe, attraverso un convegno, aperto alla cittadinanza e
attraverso la distribuzione in tutte le scuole di ogni ordine e grado
del nostro territorio provinciale di materiale divulgativo che consenta
di promuovere e conservare la memoria di quelle vicende.

********
Approvato all’unanimità


=== 1 ===

Fonte: aa-info @yahoogroups.com

Data: Wed, 9 Feb 2005 14:37:08 +0100
Da: "momotombo\@libero\.it"
Oggetto: "credere, obbedire e combattere..."


Foibe: la fabbrica della menzogna
Per tornare a “credere, obbedire e combattere….”

Non ci sorprende il voto favorevole di Rifondazione C. rispetto ad un
o.d.g. di An sulle foibe in consiglio Provinciale. Non è che uno dei
tanti episodi sgradevoli e vergognosi a cui gran parte dei gruppi
dirigenti di questo partito e dei loro alleati del centro-sinistra ci
hanno abituato in questi ultimi anni.
Crediamo che un fatto del genere sia indicativo rispetto a un certo
clima che vede un susseguirsi di dichiarazioni a dir poco sconcertanti
dei vari leaders della sinistra su guerra, occupazione dell’Iraq,
fascismo che vanno per riassumere: dai “ragazzi di Salò” di Violante
alla “legittimità delle elezioni in Iraq” di bertinotti che rinnova
l’unità con la coalizione dell’Ulivo responsabile in primis di una
guerra d’aggressione alla Yugoslavia BOMBARDANDOLA! Questo significa
solo una cosa:la guerra non è più una discriminante e l’intero corpo
politico istituzionale, anche quello “pacifista”, si è criticamente
adeguato. Un processo di “pacificazione” che necessariamente deve
partire dalla revisione della storia del nostro paese: dalla nascita
del fascismo fino alla fine del secondo conflitto mondiale. Scopo di
questa revisione trasversale e by-partisan? La ri-legittimazione
ideologica in chiave moderna e “costitutiva” dell’interventismo
militare dell’Italia nel mondo dietro l’alibi di turno della guerra
“umanitaria” o di “civiltà” ; sul piano interno, il congelamento dei
conflitti sociali con lo strumento della concertazione e di patti di
“stabilità” per scaricare sui lavoratori i costi della crisi e della
competizione globale ripristinando un patriottismo d’accatto per
l’”interesse nazionale”. Siamo al “credere, obbedire e combattere !”.

In questi mesi tutti denunciano le “foibe”, celebrano il “giorno della
memoria”, si ricordano delle leggi razziali anti-ebraiche.
Eppure nessuno si è mai ricordato che gli “inventori” dei campi di
concentramento furono i fascisti e i militari italiani in Libia
(100.000 morti), che in Slovenia e in Yugoslavia le camice nere
massacrarono 250.000 civili e furono centinaia di migliaia i civili
uccisi in Russia,Etiopia (uso dei gas nervini), Albania, Grecia...
L’altra faccia della storia che anche l’”antifascismo” istituzionale
si è sempre ben guardato dal raccontare: per gli smemorati non c’è
posto per i “barbari slavi” ne per i “selvaggi africani”. Se non è
razzismo questo...
Non s’illudano i neo-fascisti al governo e i neofiti delle guerre
“umanitarie”: oggi come ieri chiunque occupi un paese, lo bombarda e
commette crimini e abusi troverà ciò che ha seminato: odio, disprezzo
e soprattutto RESISTENZA !
La storia sembra ripetersi: il liberalismo borghese di “sinistra “ e i
mercenari fascisti si adoperano per trascinarci, ancora una volta, nel
baratro di una guerra permanente voluta dal grande capitale .
Il vento nel deserto già fischia. Tornerà a fischiare anche in Italia?

Associazione Pellerossa
Sinistra anticapitalista
Cesena


=== 2 ===

Fonte: aa-info @yahoogroups.com

Data: Mon, 14 Feb 2005 13:19:06 +0100
Da: "momotombo"
Oggetto: foibe: tombola anche a Cesena


"Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava, non si deve
seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. I
confini dell'Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le
Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a
50.000 italiani". Benito Mussolini, 1920


Non si erano ancora spente le polemiche a colpi di comunicati e
dichiarazioni fra i vertici provinciali di Rif. Com. e un paio di
circoli di Forlì e la sinistra antifascista -anticapitalista, in
relazione al voto by-partisan in consiglio provinciale sulle "foibe"
che un'altra mozione , frutto della "fusione" di quella di AN e di
Rifondaz. C., veniva votata quasi unanimemente (a parte il consigliere
dei verdi Fabbri che usciva per protesta dall'aula), anche in consiglio
comunale a Cesena con tanto di titolazione di una via della città "ai
martiri delle foibe...".
A questo punto è chiaro che siamo di fronte a una precisa scelta
politica di questo partito nel solco di varie dichiarazioni del
segretario Bertinotti su questi delicatissimi argomenti e sulla guerra
ad essi legata: riconoscimento della legittimità delle elezioni in Iraq
- che significa riconoscere indirettamente l'occupazione USA - condanna
dell'uso della forza per i popoli che lottano contro l'occupazione
della propria terra, ritenere la destra neo-fascista di Fini
"avversaria" ma non nemica ; e il possibilismo sulla permanenza delle
truppe italiane con un "altro" mandato (ONU, NATO?).
La storia c'insegna che nulla in politica avviene per caso: la
pacificazione "nazionale" è un segno tutt'altro che pacifista! :
significa gettare le basi politiche e neo-costituzionali di una nazione
che si prepara a nuove guerre (comunque mascherate). Ecco a che serve
lo Tsunami revisionista.
Occorre non sottovalutare questa vicenda delle "foibe" ma sviluppare
una fortissima battaglia delle idee a fin che le direzioni di questi
partiti sedicenti "comunisti" (stiamo parlando anche dei volponi
Cossuttiani ovviamente), vengano smascherate. E' nell'interesse non
solo di chi si rifà al marxismo rivoluzionario ma di tutti i sinceri
antifascisti, anticapitalisti, pacifisti e democratici.
La nostra difesa dell'operato della Yugoslavia socialista di Tito non
vuole essere ne retorica ne mitologica ma semplicemente realistica e
riconoscente nei confronti di chi ha cercato di costruire (e per alcuni
decenni di esserci anche riuscita) un paese fondato sulla fratellanza
di popoli con religioni e culture diverse dovendo affrontare una lotta
incessante con i fantasmi nazional-fascisti , oggi riciclati
dall'Occidente e della stessa "sinistra" europea nelle varie
repubbliche indipendenti per distruggere la federazione (ustascia,
cetnici, islamici bosniaci fanatici etc.).
Se ci fu "autoritarismo" e "crimine" nel reprimere questi movimenti che
hanno portato nuovi lutti, massacri e miseria, dopo la morte di Tito?
Per noi furono il giusto trattamento a chi inneggiava (e ha poi messo
in"pratica") alla discriminazione razziale, al nazionalismo
guerrafondaio, ai miti del nazi-fascismo anche dopo la fine della
seconda guerra mondiale.
Ci furono vttime innocenti e vendette personali nella vicenda delle
foibe ?
Certo, come in ogni guerra e su ogni fronte: che dire allora degli 800
bambini di un orfanotrofio di Ancona "infoibati" (sepolti)
deliberatamente dalle bombe "liberatrici" degli alleati: si trattava di
colpire pericolosi fascisti ? Che dire delle Chiese considerate
"obiettivi militari" e anche queste colpite dai bombardamenti a stelle
e a strisce ? Che dire d'intere città rase al suolo per stanare un paio
di cecchini tedeschi ? O i continui bombardamenti del rifugio della
Basilica del Monte a Cesena ? O il trattamento riservato dai "maquis"
gollisti francesi a nazisti e "collaborazionisti"? Potremmo continuare
all'infinito...
Perchè non dire che nelle foibe ci finirono sopratutto criminali di
guerra che avevano rastrellato e deportato ebrei, slavi, rom,
antifascisti nei campi di concentramento italiani e in particolare
nella Risiera di S. Sabba e che la discriminante dei partigiani fu
l'adesione "attiva" al nazi-fascismo e non la nazionalità.
C'impegneremo nei prossimi mesi per sviluppare il massimo di
controinformazione e mobilitazione su questi temi che rappresentano,
per noi, un passaggio delicato e pericoloso, nel tentativo dei poteri
forti del capitalismo di traghettare l'Italia verso un futuro denso
di guerre di "conquista" che porterà certamente nuovi lutti e rovine
alla gente comune.
La resistenza continua!

Associazione pellerossa Cesena


Data: Mon, 14 Feb 2005 15:17:21 -0000
Da: "soggettario"
Oggetto: foibe: tombola anche a Cesena (Precisazione)

A questo punto facciamo anche nomi e cognomi:
Monica Donini segretaria regionale (bertinottiana DOC) del PRC e, a
quanto mi dicono, anche consigliera comunale del partito a Cesena, e'
stata fra coloro che hanno sostenuto questa rivoltante operazione
revisionista e fascista.
Da notare che costei, sara' anche probabilmente eletta consigliera
regionale.


=== 3 ===

Romagna mia...

Era gia passata in lista la scandalosa delibera del consiglio
PROVINCIALE di forli-cesena che all'unanimita' ha approvato una
risoluzione sul tema delle foibe, presentata da an e con voto
favorevole sia di prc che dei verdi.
Nelle liste dei social forum si è poi avuta la dichiarazione del
consigliere COMUNALE verde di cesena davide fabbri (...) che ha
dichiarato di essersi astenuto in segno di protesta da voto analogo, ma
non unanime grazie a lui, in consiglio comunale, su mozione a dire il
vero meno obbrobriosa di quella provinciale... ma ci voleva poco.
Cosi grazie soprattutto all'influenza, per cui non riesco a fare di
meglio ho provato a sondare il terreno per capirne qualcosa di piu. Ne
è venuto fuori un quadretto di una provincia politica italiana di
sinistra che fatica a capire e oscilla tra l'adeguarsi e l'incazzarsi
di brutto.

Prologo (gia descritto)
Il consigliere comunale verde di Cesena segnala di essersi astenuto
dall'odg sulle foibe in segno di protesta dichiarando l'assenza di una
lettura storica seria e attendibile della questione.

Prima scena. Un rifondarolo bertinottiano dell'hinterland bolognese, si
chiede dove fosse prc al comune di cesena e cosa facesse.

Seconda scena. Intervengo io rispondendo che ero meglio informato sul
voto in provincia e dopo aver trascritto la mozione di an precisavo che
verdi e prc avevano votato a favore.

Terza scena. Interviene un libero pensatore solitamente privo di
simpatie per Bertinotti e fornisce informazioni simpatiche sul
dopo-voto in provincia:

> Difficile che io possa essere accusato d'essere un supporter di RC -
> in realtà, è semplicemente impossibile ch'io possa essere supporter di
> *qualunque* partito -, ma a onor del vero, quell'ignobile odg è stato
> firmato dal consigliere Poeta, secondo le sue stesse parole, "a titolo
> esclusivamente personale"; questa precisazione è arrivata dopo le
> aspre critiche manifestate dai circoli forlivesi (la sede della giunta
> provinciale di Forlì-Cesena è situata, infatti, a Forlì) di RC nei
> confronti del loro consigliere provinciale - aspre critiche a cui è
> seguito un esplicito invito a dimettersi, tra l'altro.
> Insomma, RC di porcate ne ha consumate parecchie e sono certo che ne
> farà ancora tante, ma non è questo il caso - almeno, concediamoglielo,
> non è dei più eclatanti ;-)
> saluti

Quarta scena. Va beh scrivo io in una mail riservata solo ai tre
interessati... ma in consiglio comunale cosa avvenne... e per par
condicio voglio sapere tutto sia di prc che di verdi.

Quinta scena. A questo punto il verde davide fabbri si scatena e rifila
a tutto il forum come sono andate le cose sia in provincia che in
comune.
Ce n'è per tutti... Buona domenica...


> per tutti i compagni interessati alla vicenda FOIBE affrontata nelle
> istituzioni
>
>
> Monica Donini di Rifondazione Comunista, segretaria regionale del
> partito,
> nonchè consigliera comunale a Cesena,
>
> Graziano Pieri del PDCI
> tutti i diessini
> l'intero consiglio comunale
> (tranne il sottoscritto)
>
> hanno approvato il seguente documento:
>
>
> **************************************
>
> Mozione sulle foibe del
>
> CONSIGLIO COMUNALE DI CESENA
>
> che con legge 92 del 30 marzo 2004 il parlamento italiano ha istituito
> il 10 febbraio quale giorno del ricordo al fine di conservare e
> rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le
> vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani,
> fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della piu' complessa
> vicenda del confine orientale

> che allo scopo di diffondere la conoscenza di quei tragici eventi la
> legge prevede iniziative indirizzate ai giovani di tutte le scuole e
> favorisce la realizzazione di studi - incontri - convegni - dibattiti
>
> che obiettivo della legge è anche quello di mettere in rilievo il
> contributo dato dal patrimonio culturale - storico - letterario di
> quelle comunità e di preservarne le tradizioni, a tal scopo anche
> riconoscendo e sostenendo le specifiche iniziative museali di trieste
> e roma
>
> che, come ha detto il presidente della repubblica Ciampi: "Dopo 60
> anni è giunto il momento che i ricordi ragionati prendano il posto dei
> rancori esasperati"
>
>
> il Consiglio Comunale di Cesena (FC)
>
> impegna il sindaco e la giunta
>
>
> a sostenere, in collaborazione con le scuole della città, occasioni di
> incontro e di riflessione finalizzate soprattutto ad approfondire la
> conoscenza di quei fatti storici e a mantenerne viva la memoria
>

> propone alla commissione toponomastica di intitolare una piazza-via ai
> martiri delle foibe
>
>
> VOTO UNANIME DEL CONSIGLIO COMUNALE DI CESENA
> Assente per protesta il consigliere comunale verde Davide Fabbri -
> all'opposizione
>
>
> Voto a favore di
> DS - in giunta
> Margherita - in giunta
> Rifondazione Com - in giunta
> PDCI - in giunta
> AN - opposizione
> Forza Italia - opposizione
> UDC - opposizione
> Cesena cambia - opposizione
> PRI - opposizione
>
>
> *******************************
>
>
> Ai sensi della par condicio giustamente richiamata da Alberto Tarozzi:
>
> il consigliere provinciale dei Verdi della provincia di Forli' Cesena
> si chiama Stefano Brigidi, ed è di Gambettola è un verde
> "grigio-verde", assai moderato; non sono minimamente meravigliato per
> il fatto che abbia votato dell'ignobile odg in Provincia
>
> Hai ragione Alberto, mi sono girate le palle quando ho saputo della
> notizia... chiaramente il verde Brigidi ha votato a favore in assenza
> di confronto con altri verdi
>
> ciao a tutti
>
>
> davide fabbri
> verdi cesena

(a cura di A. Tarozzi)