Informazione

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Vojvodina, Sandzak: SPACCATE LA SERBIA!


1. INTRODUZIONE

2. Vandalski napad na Zorana Petrovica (29. juna, Tanjug)

3. FORMULOM PROTIV EKSTREMISTA: Slucaj Mali Idjos
(S. Nikolic / Artel)

4. Bosniac, Bulgarian, Bunjevac, Croatian, Hungarian, Romany, Rusin,
Slovak and Ukrainian ethnic communities seek state funding / SRS, RV
condemn resurgence of nazism in Vojvodina / Canak: Serbia has already
given its consent to Kosovo’s independence

5. ZWEITE FRONT GEGEN BELGRAD
Vor den serbischen Regionalwahlen hat Ungarn die Einmischung in die
nordserbische Vojvodina verstärkt.
(Jürgen Elsässer, 19/9/2004 / jungeWelt.de)


# VOIR AUSSI, EN FRANCAIS, DANS LE SITE PRO-SECESSIONISTE ET
ANTI-YOUGOSLAVE "COURRIER DE BALKANS" :

Les journalistes de Voïvodine dénoncent les pressions du Parti radical
http://www.balkans.eu.org/article4694.html

La Voïvodine, nouveau foyer de tensions ?
http://www.balkans.eu.org/article4609.html

Sandjak de Novi Pazar : la crise exacerbe les tensions
http://www.balkans.eu.org/article4608.html

«Ni Belgrade, ni Podgorica ne veulent du développement du Sandjak»
http://www.balkans.eu.org/article2136.html

Musulmans du Sandjak : nous demandons à être reconnus comme citoyens de
cet État
http://www.balkans.eu.org/article2075.html

Crainte et inquiétudes chez les minorités de Voïvodine
http://www.balkans.eu.org/article4039.html

Où est passée la Voïvodine citoyenne et libérale ?
http://www.balkans.eu.org/article4033.html

Retrouvez Le Courrier de la Voïvodine :
http://www.balkans.eu.org/archives_sujet.php3?id_mot=152

et Le Courrier du Sandjak :
http://www.balkans.eu.org/archives_sujet.php3?id_mot=527


# IN ENGLISH, ON THE VOJVODINA AND SANDZAK ISSUES, SEE ALSO:

Counterpoint: More than Meets the Eye in Vojvodina
(by Nebojsa Malic)

http://www.balkanalysis.com/modules.php?name=News&file=print&sid=387

Prime Minister Kostunica meet delegation of National Council of
Hungarian ethnic minority

http://www.srbija.sr.gov.yu/vesti/
vest.php?pf=1&id=3748&url=%2Fvesti%2Fvest.php%3Fpf%3D1%26id%3D3748

RTS: Interview: Serbian PM:  Vojvodina is known for multiethnicity for
centuries

http://www.srbija.sr.gov.yu/vesti/
vest.php?pf=1&id=4832&url=%2Fvesti%2Fvest.php%3Fpf%3D1%26id%3D4832

Hungary to raise issue of ethnic violence in Serbia at EU meeting

http://www.eubusiness.com/afp/040908170314.qx86y2lr

RTS: Interview: Serbian PM: Vojvodina is known for multiethnicity for
centuries

http://news.serbianunity.net/bydate/2004/September_09/15.html?w=p

Serbian PM: No reason to internationalize Hungarian minority issue

http://www.srbija.sr.gov.yu/vesti/
vest.php?pf=1&id=4838&url=%2Fvesti%2Fvest.php%3Fpf%3D1%26id%3D4838

Hungarian and Serb ethnic groups as major bond of the two countries

http://www.srbija.sr.gov.yu/vesti/
vest.php?pf=1&id=5088&url=%2Fvesti%2Fvest.php%3Fpf%3D1%26id%3D5088

BOOM IN SANDZAK CAPITAL TURNS TO BUST
Economic collapse in Novi Pazar threatens to expose region’s simmering
social and ethnic tensions. By Dragana Nikolic-Solomon and Marcus
Tanner in Novi Pazar
IWPR'S BALKAN CRISIS REPORT, No. 517, Sept. 24, 2004

http://www.iwpr.net


=== 1 ===

INTRODUZIONE

Alla fine dello scorso giugno, un cittadino della Vojvodina e' stato
aggredito e brutalizzato da estremisti fautori della "Grande Ungheria"
- proprio come nel tristemente famoso episodio di cui fu vittima un
serbo-kosovaro alla fine degli anni Ottanta.

Lo scorso 7 maggio, presso Magyar Szo a Budapest, si e' tenuto un
raduno di nostalgici del collaborazionismo nazista, nel corso del quale
sono state distribuite mappe della Grande Ungheria dell'epoca, nei cui
confini era contenuta anche la Vojvodina.

In Ungheria, il "Movimento Giovanile delle 64 Contee", che caldeggia il
ristabilimento dei confini della Grande Ungheria (includendo quindi
tanto la Vojvodina quanto parte della Romania eccetera) svolge la sua
attivita' politico-propagandistica alla luce del sole!

Pochi giorni fa, sono arrivati dall'Ungheria in Vojvodina una
cinquantina di giovani, in pullman, vestiti di nero, ed hanno tirato
fuori la bandiera della "Grande Ungheria" e cartelli con una scritta in
ungherese che significa "sud del paese" - cioe', la Vojvodina sarebbe
"il sud" dell'Ungheria...

Avevate mai sentito parlare di tutto questo?

Molto probabilmente no, poiche' i nostri mass-media, come da 15 anni a
questa parte, amplificano e stigmatizzano esclusivamente episodi (veri
o inventati) di "nazionalismo serbo", nell'ambito di una perdurante
campagna di disinformazione strategica: la quale mira a completare lo
squartamento di quella che era la Repubblica Federativa Socialista di
Jugoslavia nel numero maggiore possibile di "gabbie etniche", per
schiacciare cosi' l'indipendenza reale di TUTTE le nazionalita' che
vivono nell'area!

Ecco dunque che l'ANSA nasconde le notizie di cui sopra, preferendo
riportare le opinioni di un secessionista grande-ungherese:

<< SERBIA: VOJVODINA, TENSIONI ETNICHE CON MINORANZA UNGHERESE (ANSA) -
BELGRADO, 15 MAR - Sale in Vojvodina, provincia autonoma del nord della
Serbia, la tensione etnica con la numerosa comunita' ungherese.
Lo afferma il presidente dell'Alleanza ungherese [SIC] Jozef Kasa,
citando casi di vandalismo nei cimiteri e attacchi contro cittadini
di etnia ungherese ai quali ''la polizia ha risposto in modo
inadeguato''... >>

Ecco dunque che l'ANSA, dopo aver nascosto ad esempio la notizia
dell'aggressione di fine giugno, ci racconta invece con pathos di
"persecuzioni etniche" ai danni degli ungheresi di Vojvodina:

<< UNGHERIA: FAMIGLIA SERBO-UNGHERESE CHIEDE ASILO IN UNGHERIA (ANSA) -
BUDAPEST, 17 SET - Una famiglia della minoranza etnica ungherese in
Serbia, con un gesto che non ha precedenti, ha chiesto asilo politico
in Ungheria. Lo riferisce stasera la televisione ungherese [SIC]. La
famiglia Soetet - padre, madre, due figli - sono arrivati alla
frontiera ungherese oggi pomergiggio da Subotica (Szabadka), la loro
citta nella regione Voivodina, abitata da ungheresi da secoli. Hanno
raccontato di essersi decisi dopo avere subito violenze piu' volte
negli ultimi mesi (...) Le autorita serbe non hanno mai trovato i
colpevoli. L'ufficio di immigrazione ed asilo in Ungheria ha cominciato
l'esame del loro caso. (...) Laszlo Soetet ha detto alla televisione
ungherese che si sono decisi con cuore triste a lasciare la loro
citta', ma vogliono una vita senza paura. ''Ho ordinato all'ufficio di
terminare al piu presto possibile l'esame del caso Soetet - ha
dichiarato questa sera il ministro dell'Interno di Budapest, Monika
Lamperth - Dobbiamo assicurare una vita a tutti gli ungheresi per quali
e' diventato impossibile [SIC] vivere nei luoghi dove sono nati''. Il
Parlamento europeo ieri - su iniziativa di deputati ungheresi - ha
deciso di mandare in Serbia una delegazione di monitoraggio per
esaminare la situazione della minoranza etnica ungherese nel paese.
(ANSA). COR-STE
17/09/2004 20:28 >>

Come al solito, dunque, sono le volpi a fare la guardia nel "pollaio"
jugoslavo.

Si noti che periodicamente i media lanciano allarmi analoghi anche
rispetto ai rapporti "interetnici" (tra slavi ortodossi e slavi
musulmani) in Sangiaccato ("Sandzak" o "Raska"), cioe' nella fascia di
confine tra Serbia e Montenegro, gia' spaccata a causa della crescente
frattura tra queste due Repubbliche, e destinata - nei sogni del
revanscismo musulmano - a diventare "trait d'union" tra la Bosnia ed il
Kosovo "indipendenti". Un progetto, questo, detto anche della
"Trasversale verde", chiaramente rafforzato dalla situazione in Bosnia
e Kosovo, dove i secessionisti vincono grazie al sostegno diplomatico,
politico, mediatico, economico e financo militare della NATO e della
Turchia.

(a cura di Italo Slavo)

Vedi anche:
Fermento in Vojvodina

14.10.2004 Da Belgrado, scrive Danijela Nenadić
Sale la tensione in Vojvodina e il timore che possano verificarsi
divisioni e conflitti su base etnica. L’insediamento della nuova
sindaca del Partito radicale non fa che aumentare il fermento di una
scena politica già di per sé piuttosto accesa

http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/3517/1/51/ )


=== 2 ===

D S S osudio vandalski napad na Zorana Petrovica

12:27 NOVI SAD, 29. juna (Tanjug) - Gradski odbor Demokratske stranke
Srbije u Novom Sadu osudio je danas "monstruozno i~ivljavanje petorice
pripadnika madjarske nacionalnosti" nad Zoranom Petrovicem, koje se, u
noci izmedju petka i subote, dogodilo u Temerinu. Policijska patrola je
u ranim jutarnjim casovima 26. juna pronasla Petrovica na temerinskom
Pijacnom trgu, "u le~ecem polo~aju, bez odece i obuce, sa d~akom na
glavi i drvenom palicom zabodenom u anus", a lekari novosadskog
Klinickog centra konstatovali su da je rec( o teskim, po zivot opasnim,
telesnim povredama. "Po monstruoznosti, ovaj zlocin, na zalost, u
mnogome podseca na onaj koji se osamdesetih godina (proslog veka)
dogodio na Kosovu i Metohiji, kada je tesko povredjen Djordje
Martinovic", navedeno je u saopstenju Gradskog odbora DSS-a i dodato da
su "ciljevi madjarskih sovinista u Vojvodini i siptarskih terorista na
Kosmetu u osnovi isti". (Kraj)


=== 3 ===

http://www.artel.co.yu/sr/reakcije_citalaca/2004-11-01.html

FORMULOM PROTIV EKSTREMISTA: Slucaj Mali Idjos

Despotovac, 31. oktobar 2004. g.
Pise: S. Nikolic

Ko je odobrio registraciju "Omladinskog pokreta 64 zupanija"?

Prosle subote u diskoteci "Orion" u Malom Idjosu, uz dozvolu vlasti
odrzan je skup "Omladinskog pokreta 64 zupanija" kome je prisustvovalo
vise stotina mladih Madjara iz ovog i okolnih mesta. Sve je pocelo kada
je oko 19 casova u centar Mlog Idjosa dosao autobus iz koga je izaslo
pedesetak mladica iz Madjarske koji su bili obuceni u crne uniforme, a
neki od njih su bili i kompletno vojno uniformisani. Nosili su majce na
kojima je pisalo "Delvedek" sto na madjarskom znaci "juzna zemlja" ili
"juzna pokrajina". Odmah po izlasku iz autobusa razvili su staru
madjarsku zastavu sa grbom koji simbolizuje veliku Majdarsku.
Nakon njih u Mali Idjos je stigla i madjarska rok grupa "Karpatija" a
sve zajedno ih je na madjarskom pozdravio Kornel Kis, poslanik u
opstini Mali Idjos izabran upravo na listi "Omladinskog pokreta 64
zupanija" sto je jos jedan dokaz da je ova organizacija uredno
registrovana kod nadleznih drzavnih organa ali i da ima odredjenu
podrsku medju madjarskim stanovnistvom u opstini Mali Idjos.
Postavlja se pitanje ko je dao odobrenje za registraciju ove
organizacije koja je ustvari ispostava organizacije registrovane u
Madjarskoj, kada je prema recima njihovog predsednika Lasla Trockaja iz
Segedina, koji je i govorio na skupu u Malom Idjosu njen glavni cilj
"ponistenje Trijanonskog sporazuma" - otvoreni zahtev za ponistavanje
ugovora kojim Vojvodina 1920. godine pripojena Srbiji, odnosno
kraljevini Jugoslaviji? Prema vazecem zakonu o politickim
organizacijam, nevladinim organizacijama i udruzenjima gradjana, jedna
organizacija sa takvim ciljevima nikad ne bi mogla da bude
registrovana, no neko ih je ipak registrovao i odobrio im rad.
Postavljaju se pitanja: ko im je dozvolio rad, zasto i da li je time
pocinio tesko krivicno delo?

Zasto nadlezni drzavni organi ne podnose krivicne prijave protiv
organizatora skupa u Malom Idjosu?

No, vratimo se samom skupu. Kornelije Kis je govorio o teskim trenucima
madjarske istorije posebno se osvrcuci na pobunu Madjara 1956. godine
ugusenu od strane clanica Varsavskog pakta na celu sa Rusijom. Nakon
toga, uz poklice "Dole Trijanon!" koje je uzvikivalo nekoliko stotina
mladih Madjara iz Malog Idjosa i okoline ispred diskoteke "Orion"
razvijene su tri stare madjarske zastave. Dva policajca koja su
obezbedjivala ovaj skup naredili su organizatorima da zastave uklone
ali to nije ucinjeno! Policajci se nisu usudili da nakon odbijanja
naredjenja zastave sami ukolne procenjujuci verovatno da bi zbog
naelektirsane atmosfere doslo di incidenata vecih razmera ali odbijanje
uklanjanja strane zastave je jedan od elemenata koji se moze koristi za
pokretanje krivicne prijave protiv organizatora ovog skupa. Do sada
protiv organizatora ovog skupa nije pokrenuta krivicna prijava!
Ucesnicima skupa su se obratili su se bivsi madjarski politicar iz Sent
Raca, Sabo Laslo, clan Svetskog saveza Madjara i Laslo Trockaj iz
Segedina, predsednik "Omladinskog pokreta 64 zupanija". On je prisutne
pozdravio poklicom "Dole Trijanon!" i uz vatreni govor o potrebi
ujedinjenja svih Madjara prisutnima ispricao kako su na Palicu petorica
Srba izvukli deblji kraj u tuci s njim i njegovim drugovima jer jer su
mu navodno rekli da ovo nije njegova zemlja.
Bez obzira sto je ovaj skup bio uredno prijavljen policija je morala
reagovati kada su se okupljenima obratili Sabo Laslo i Laslo Trockaj,
jer u nasem Zakonu o kretanju i boravku stranaca (clan osam), pise da
strani drzavlajnin moze govoriti na javnom skupu samo ako prethodno ima
odobrenje nadleznih oragana. I ovo je jedan od elemenata za pokretanje
krivicne prijave protiv organizatora ovog skupa ali ponavljamo krivicna
prijava protiv njih do danas nije podignuta!

Neadekvatne reakcije policije i tuzilastva

Ono sto takodje zabrinajva kad je rec o policiji jeste i neadekvatna
reakcija pogranicne policije jer se postavlja pitanje kako je u zemlju
pustila uniformisane Madjare ali i zasto odmah na granici Laslo Trockaj
nije zadrzan i sproveden nadleznom tuzilastvu zbog tuce koju je i sam
spomenuo na skupu u Malom Idjosu. Naime, posle tuce Trockaj je sa jos
nekoliko Madjara u dva automobila madjarske registracije pobegao sa
mesta dogadjaja pre dolaska policije. Sve to je bilo sasvim dovoljno da
Trockaj bude zaustavljen na granici i predat nadleznom tuzilastvu.
Umesto toga on je zahvaljujuci javasluku policije usao u zemlju, odrzao
govor (policija ga ni u Malom Idjosu nije privela zbog tuce i bekstva)
a onda je tek nakon natpisa u medijima Trockaj privede i kaznjen samo
sa 1.000 dinara i zabranom ulaska u SCG na godinu dana iako sve govorio
da se radilo o tuci sa motivisanoj nacionalnim ekstremizmom a o begu sa
mesta dogadjaja da i ne govorimo. Trockaj je za to mogao biti osudjen
na mnogo tezu kaznu. Nazalost nije, i javasluk koji vlada u nasim
drzavnim organima (pravosudje i policija) dao mu je za prostor da se
posle napustanja nase teritorije "raskokodace" po medijima kako svoje
proterivanje smatra krsenjem ljudskih prava, pravne drzave, demokratije
i da ce se zbog toga obratiti medjuanrodnim forumima, strucnjacima za
medjunarodno pravo, Strazburskom sudu i poslanicima vojvodjanskog,
madjarskog i Evropskog parlamenta. Prema informacijama koje poseduje
ARTEL on ce to zaista i uciniti, nasa zemlja ce morati da dokazuje kako
nije krsila ljudska prava i razbuktace se jedna nova prica a sve je
moglo da bude spreceno samo da se ranije reagovalo na pravi nacin -
identifikacija, primena zakona, medijski nastup.

Zasto nadlezno Ministarstvo ne preipista odluku o registraciji
"Omladinskog pokreta 64 zupanije" iako za to ima sasvim dovoljno
elemenata?

Kad se kaze pravi nacin, ne misli se samo na slucaj Trockaja niti na
skup u Malom Idjosu. Naime, provokativni politicki, muzicki, pa cak i
sportski skupovi u kojima se propagira menjenje granica i pripajanje
Vojvodine Madjarskoj (doduse na jedan rafiniran nacin), odvija se u
severnoj pokrajini Srbije kontinuirano vec dve godine a glavni
organizator takvih skupova je sve indicije ukazuju upravo "Omladinski
pokret 64 zupanija". Provokativni rok koncert poput proslonedeljnog u
Malom Idjosu imao je svoju premijeru, oktobra 2003. godine u diskoteci
u Backoj Topoli i tada su kao i na skupu u Malom Idjosu deljene mape
"juzne Madjarske" i uzvikivano "Dole Trijanon!" i niko od nadleznih
nije reagovao.
Takodje, maja prosle godine Backa Topola osvanula oblepljena crnim
plakatima sa porukom ovdasnjim Madjarima: "Ne zaboravite 4. jun pre 83
godine!". Poruka se nedvosmisleno odnosila na na dan kada je potpisan
Trianonski sporazum, kojim je Vojvodina pripojena Srbiji. Ni rukovodeca
politcka struktura, ni policija u Backoj topoli nisu reagovali na crne
plakate na kojima nije bilo objavljeno, ko to, i u cije ime podseca
Madjare na ovaj istorijski datum! Nije reagovao ni MUP Srbije a ni BIA.
Oni koji su izradili i oblepili grad ovim plakatama, javasalukom i
nebrigom nadleznih drzavnih organa i organa lokalne samouprave nisu
identifikovani, iako bi i pocetniku koji se bavim problemom ekstremizam
bilo jasno da je to delo "Omladinskog pokret 64 zupanija".
Letos su Madjari u vojvodjanskim mestima obavestavani (iskljucivo na
madjarskom jeziku) da ce 1. jula poceti prvenstvo "juzne Madjarske" u
biciklizmu ("Tour de Deldevik". Organizatori su na plakatu uputili
poruku " Upoznaj juzne krajeve Madjarske" i iscrtali semu etapnih trka
kroz "juznomadjarske delove": Temerin, Frusku Goru, Sentu, Backu Topolu…
Slicnih skupova u organizaciji "Omladinskog pokreta 64 zupanija" bilo
je proteklih meseci i u Senti, Beceju, Temerinu…Na svim skupovima je
scenografija gotovo ista, uzvikivano je "Dole Trianon!", deljene su
karte "Juzne Madjarske" sve to zacinjeno sa rok muzikom a ciljna grupa
- mladi Madjari. Sve su to elementi dovoljni za preispitivanje odluke o
registraciji ove organizacije i zabranu njenog rada, tako da cak i da
su prilikom registracije obmanuli nadlezne u vezi sa ciljevima svoje
organizacije, aktivnosti ih legitimisu. Medjutim nadleznom Ministarstvu
izgleda tako nesto ne pada na pamet. Kad se budu setili ako se sete
bice jako kasno…

Jos par reci o "Omladinskom pokretu 64 zupanija"

S obzirom na broj prisutnih na skupu u Malom Idjosu, ucesce u lokalnoj
vlasti i ucesce dece na skupu koja su izmedju ostalog recitovala i
pesme u kojim se Ada, Coka, Temerin i ostala mesta pominju kao
madjarska moze se reci da "Omladinski pokret 64 zupanija" zadobija sve
vecu podrsku medju madjarskom populacijom, narocito medju mladima. Kod
nas u medijima, ova organizacija je imenovana fasistickom, medjutim to
nije fasisticka organizacija. Radi se o nacionalnom pokretu sa centrom
u stranoj drzavi - Madjarskoj i ispostavama u Vojvodini, sa jos ne
razvijenim jasnim programom ali ekstremistickim ciljevima -
ponistavanje Trijanonskog sporazuma, sto podrazumava menjanje drzavnih
granica. Metod delovanja ove organizacije je zloupotreba ljudskih i
manjinskih prava, manipulisanje njima u politicke svrhe, i "uvijanje"
ekstremnih politickih ciljeva u oblandu kulture, ljudskih i manjinskih
prava. Novi clanovi i ideje se sire na masovnim sportskim i muzickim
skupovima koje ova organizacija organizuje primenjujuci pri tom
neposredne tehnike vrbovanja koje u krajnjem dovode prisutne do osecaja
da navodno sami donose odluku o pristupanju organizaciji a u stvari su
objekt psiholoske obrade.
Iskustav govore da jedna ovakva organizacije ako ne bude na vreme
zaustavljena u seldecoj fazi postaje ultranacionalna tj. organizuje i
oruzane formacije i na korak je od terorizma. Ono sto jos vise moze da
zabrine jeste da brojne indicije govore da "Omladinski pokret 64
zupanija" ima podrsku madjarske i austrijske obavestajne sluzbe, kao i
nekih licnosti zaludjenih restauracijom Austrougarske ali dovoljno
bogatih da finansiraju rad jedne ovakve organizacije.
Drzava Srbija, nazalost do danas nije nasla formulu suprostavljanja
ekstremistickim organizacijama pojedinih nacionalnih manjina koje
uglavnom deluju uz podrsku domicilnih ali i nekih velikih obavestajnih
sluzbi zloupotreblajvajuci a sve kroz pricu o ljusdskim pravima,
kulturnu autonomiju i sl. Krajnje je vreme da se ta formula nadje ili
ce spirala ekstremizma i nasilja rasti sa posledicama koje ce po drzavu
Srbiju biti katastrofalne.


=== 4 ===

Da: Boba
Data: Sab 13 Mar 2004 02:18:28 Europe/Rome
Oggetto: Ethnic communities seek state funding

Predlazem da dole navedene "etnicke manjine" dobiju novac samo za svoje
aktivnosti koje se odnose na sirenje srpskog jezika i kulture medju
clanovima svoje "etnicke zajednice"! Uostalom, koje druge aktivnosti bi
oni mogli da imaju u Srbiji?!! Zar njihove aktivnosti ne obuhvataju
pomoc u razvoju drustva, kulture i privrede Srbije, zemlje u kojoj
zive? Ako je odgovor ne, onda nema razloga da Srbija finansira takve
aktivnosti. Boba

http://www.b92.net/english/news/
index.php?nav_id=27408&style=texts&news_per_
page_limit=0

Ethnic communities seek state funding | 12:26 | Beta

BELGRADE -- Thursday – The national councils of a number of Serbia’s
ethnic minorities have asked the state to provide funding for their
activities.
The councils have written to Prime Minister Vojislav Kostunica and
other senior officials asking that the 2004 budget include financing
and that a fund for national minorities be established.
The letter is signed by the national councils of the Bosniac,
Bulgarian, Bunjevac, Croatian, Hungarian, Romany, Rusin, Slovak and
Ukrainian communities.
Federal Human Rights Minister Rasim Ljajic confirmed the request,
describing it as completely legitimate.

---

http://www.tanjug.co.yu/ - Tanjug - May 28, 2004

SRS, RV condemn resurgence of nazism in Vojvodina

NOVI SAD - The Serbian Radical Party (SRS) and
Vojvodina Reformists (RV) most strongly condemned
Friday the resurgence of nazism in Vojvodina.
A rally of followers of a Budapest-based Hungarian
quisling organization which had occupied Vojvodina
during World War II, was held on May 7 at the Magyar
Szo paper premises, and its representatives gave
Thursday a press conference and distributed leaflets
showing new borders drawn inside Serbia's northern
province, and the Youth Movement of 64 Counties also
held a meeting Thursday, the SRS said in a statement.

---

Apis Group office Belgrade Media Update, June 26

Canak: Serbia has already given its consent to Kosovo’s independence
(Beta)

The Speaker of the Vojvodinian Assembly Nenad Canak stated that
Belgrade has already agreed that Kosovo should become independent in
2006. “According to information I have obtained from diplomatic
circles, the scenario for Kosovo’s independence by June 2006 already
exists. In view of the source of this information, which I cannot
reveal, I believe that this scenario is a highly realistic one,” he
told journalists. The controversial Vojvodinian politician claims that
the Serbian Government has been informed of the plan and has already
given its consent to it, but now tries to keep this away from the
public by selling it fairytales about the territorial integrity of
Serbia.


=== 5 ===

http://www.jungewelt.de/2004/09-18/008.php

Vor den serbischen Regionalwahlen hat Ungarn die Einmischung in die
nordserbische Vojvodina verstärkt

18.09.2004
Ausland

Jürgen Elsässer

Zweite Front gegen Belgrad

Vor den serbischen Regionalwahlen hat Ungarn die Einmischung in die
nordserbische Vojvodina verstärkt

Vor den serbischen Kommunal- und Regionalwahlen am Sonntag gibt es
besonders in der Vojvodina Spannungen. In der ökonomisch stärksten
Region des Landes müssen die autonomistischen Parteien mit einer
Schlappe rechnen.
Gleichzeitig werden der Radikalen Partei, die ein entschiedener Gegner
aller separatistischen Tendenzen ist, starke Zuwächse vorhergesagt.
Dies werden die Unterlegenen mit verstärkten Klagen über den
»serbischen Rassismus«, der
angeblich die Ungarn und andere Minderheiten in der Provinz bedroht,
beantworten.
Der Urnengang wäre lediglich von innenpolitischer Bedeutung, hätte sich
nicht das benachbarte Ungarn mit einem Paukenschlag in den Wahlkampf
eingemischt. Im Budapester Parlament stimmten zu Wochenbeginn 98
Prozent der Abgeordneten für ein Referendum, das in den nächsten 90
Tagen abgehalten und bei entsprechendem Ausgang allen sogenannten
Auslandsungarn automatisch die ungarische Staatsbürgerschaft verleihen
soll. Bisher war das nur auf Antrag der jeweiligen Person möglich. Der
Schulterschluß zwischen der regierenden Mitte-Links-Koalition unter
Führung der Sozialisten (MSZP) und der rechtsbürgerlichen Opposition
läßt sich unter anderem mit der tiefen Krise erklären, in die die MSZP
unter dem von ihr mandatierten, aber parteilosen
Premier Peter Medgyessy geschlittert sind. Sein rigider Sparkurs zur
Erfüllung der EU-Kriterien trieb die Wähler laut Umfragen in Scharen
nach rechts. Als Nachfolger Medgyessys haben die Sozialisten Ferenc
Gyurcsany designiert. Da aber auch er den unsozialen Kurs fortsetzen
wird, verspricht sich die MSZP ein Comeback in der Wählergunst wohl nur
durch Profilierung in der nationalen Frage.
Wird das Gesetz angenommen, was vermutlich reine Formsache ist, würden
über 2,5 Millionen Menschen über Nacht, ohne es zu wollen, neben ihrem
bisherigen einen ungarischen Paß bekommen – 1,6 Millionen Rumänen,
600000 Slowaken, 200000 Ukrainer und 350000 Jugoslawen. Letztere leben
fast ausschließlich in der Vojvodina. Budapest will diese Menschen mit
dem Argument magyarisieren, daß sie die Nachkommen von Ungarn seien,
denn bis zum Ersten Weltkrieg gehörten Gebiete wie die Vojvodina oder
das rumänische Siebenbürgen zur österreichisch-ungarischen
Doppelmonarchie. Ähnlich gewährt die Bundesregierung bis heute Polen
aus Schlesien oder Russen aus Kaliningrad die deutsche
Staatsbürgerschaft, falls sie reichsdeutsche Vorfahren haben.
Kein Wunder also, daß das ungarische Vorgehen in Deutschland
Unterstützung findet. In seiner Außenpolitik »orientiert sich Ungarn,
wie in der ersten Hälfte des 20. Jahrhunderts, an Deutschland, das
dieser Annäherung mit deutlichem Wohlwollen begegnet«, heißt es in
einer Expertise der CSU-nahen Hanns-Seidel-Stiftung. »Gemeinsame
Interessen erwachsen in diesem zwischenstaatlichen Rahmen dem
beiderseitigen Wunsch, ... dabei ausdrücklich auch die Rechte der
nationalen Minderheiten ... zu sichern. Insofern haben sich sowohl
Deutschland als auch Ungarn erneut eine Schutzmachtrolle für die
deutschen und ungarischen Minderheiten angeeignet.« Als Ziel des neuen
ungarischen Paßgesetzes wird dargestellt, »ein Prinzip gleichsam von
außen durchzusetzen, das nicht einmal in innerstaatlichen
Regelungswerken allgemein anerkannt ist: das der positiven
Diskriminierung«. Mit anderen Worten: Unter Bruch des Völkerrechts –
von der CSU-Stiftung als »innerstaatliches Regelungswerk«
bagatellisiert – will Budapest Staatsbürger anderer Nationen mit
Privilegien ausstatten, die die Mehrheit in den Nachbarstaaten nicht
genießen kann: Ungarische Pässe bedeuten Zugang zum EU-Arbeitsmarkt und
zum ungarischen Sozial- und Gesundheitssystem. Führt diese »positive
Diskriminierung« zu Spannungen zwischen Mehrheit und Minderheit in den
Nachbarstaaten, greift die selbsternannte »Schutzmacht« ein.
»Man muß im Kopf haben, daß so auch der Krieg in Kroatien, Bosnien und
Kosovo begann«, polemisierte Joszef Kasza, Sprecher der
Vojvodina-Ungarn, vor kurzem. Damit sagte er freilich nichts über die
Situation in der Provinz und viel über die Absichten der ungarischen
Revanchisten. Besonders brisant ist, daß diese auch in den USA eine
starke Lobby aufgebaut haben. »Der Kongreß ist der Meinung, daß der
Präsident ... das Außenministerium beauftragen sollte, regelmäßig die
Situation der ungarischen Minderheiten in der Vojvodina zu überwachen
... (sowie) an die NATO-Verbündeten der USA appellieren sollte, während
aller Verhandlungen über den künftigen Status des Kosovos auch
zufriedenstellende Garantien der Rechte der Bevölkerung in der
Vojvodina, insbesondere der ethnischen Minderheiten in der Provinz,
streng im Auge zu behalten«, beschloß der US-Kongreß schon im Oktober
2000.
Offensichtlich wird derzeit mit Hilfe Budapests eine neue Front gegen
Serbien eröffnet, um die Zustimmung Belgrads zu einer Abspaltung
Kosovos zu erzwingen.

Da: ICDSM Italia
Data: Lun 1 Nov 2004 13:31:33 Europe/Rome
A: icdsm-italia @ yahoogroups.com
Cc: aa-info @ yahoogroups.com
Oggetto: [icdsm-italia] Milosevic : "Restituitemi il diritto a
difendermi da solo!"


Milosevic : "Restituitemi il diritto a difendermi da solo!"

(traduzioni di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)


1. Processo a Milosevic: i giudici potrebbero intimare ad alcuni
testimoni di deporre (AFP, 18 ottobre)

2. Milosevic : "restituitemi il diritto a difendermi da solo!" (AFP, 21
ottobre)

3. Il processo a Milosevic aggiornato al 9 novembre per la defezione
dei testimoni (AFP, 22 ottobre)

4. Le Monde : Il processo a Slobodan Milosevic volge al pasticcio e
alla confusione (23 ottobre 2004)

5. Un testo choc, un documento di consultazione : il testo integrale
del memoriale di Slobodan Milosevic presentato al Tribunale Penale
Internazionale dell’Aia, il 31 agosto e l’1 settembre 2004

LES TEXTES ORIGINALES, EN FRANCAIS:
http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/131
SOURCE:
http://fr.groups.yahoo.com/group/alerte_otan/messages


Nota importante: IL TESTO IN LINGUA ITALIANA DELLA AUTODIFESA DI
MILOSEVIC, IN CORSO DI REVISIONE E CORREZIONE, E' TEMPORANEAMENTE
OSPITATO ALLA PAGINA:
https://www.cnj.it/documentazione/autodifesa04.htm
LE TRASCRIZIONI "UFFICIALI" DEL "PROCESSO" SI TROVANO AI SITI:
http://www.un.org/icty/transe54/transe54.htm (IN ENGLISH)
http://www.un.org/icty/transf54/transf54.htm (EN FRANCAIS)


---( 1 )---

Processo a Milosevic: i giudici potrebbero intimare ad alcuni testimoni
di deporre

(AFP, 18 ottobre)

LA HAYE (AFP) – Lunedì, i giudici del Tribunale Penale Internazionale
per la l'ex-Yugoslavia hanno assicurato che non esiteranno ad inviare
mandati di comparizione al processo a Slobodan Milosevic, visto che la
metà dei testimoni si è sollevata dall’impegno sulla questione del
Kosovo, rifiutando la propria partecipazione.

Questi testimoni recalcitranti protestano soprattutto contro la
decisione del TPI di assegnare d’ufficio all’ex Presidente Yugoslavo
due avvocati, contro la sua volontà.

" Certamente che una citazione a comparire è l’ultima via di uscita,
ma, se tutte le procedure si saranno esaurite, la Corte emetterà dei
mandati di comparizione.", ha dichiarato il giudice Patrick Robinson,
al momento di un’udienza sulle procedure.
"Noi dobbiamo dimostrare ai testimoni che questo processo è di una
importanza fondamentale", ha aggiunto.
Durante la fase riservata all’accusa, i giudici avevano già costretto
alcuni testimoni a a recarsi all’Aia.

Circa la metà dei 138 testimoni convocati per la difesa del Signor
Milosevic relativamente alla questione del Kosovo non vogliono
comparire in tribunale, fintantoché l’ex Capo di Stato non condurrà da
solo la propria difesa, così ha affermato il giudice Robinson, sulla
base delle informazioni fornite alla Corte dagli avvocati assegnati
d’ufficio.

Queste persone testimoni sono esperti, ex membri del regime di Slobodan
Milosevic, comunemente definiti "iniziati", funzionari internazionali
che erano in servizio nei Paesi della ex Yugoslavia, o ancora dei
testimoni di ordine generale sugli avvenimenti nella provincia del
Kosovo.

I giudici sperano che la decisione, che verrà presa dopo il ricorso in
appello contro la designazione degli avvocati, permetterà di sbloccare
la situazione e convincerà alcuni testimoni recalcitranti a venire a
deporre volontariamente.

Giovedì, la Corte d’Appello del TPI esaminerà gli argomenti delle parti
favorevoli e contrari alla designazione dei due avvocati.
Successivamente, la Corte dovrebbe pronunciarsi sulla sua decisione.

Alcuni esperti giuridici dubitano che un’ingiunzione a testimoniare
possa migliorare lo svolgimento del processo, se i giudici d’Appello
confermassero i due avvocati assegnati d’ufficio.

"Un funzionamento al forcipe non sarebbe molto felice ", ha
sottolineato a questo proposito Joël Hubrecht, esperto dell’Istituto
(francese) per gli alti studi sulla giustizia.

"Le citazioni a comparire non costituiscono veramente una soluzione, in
quanto i giudici sono dipendenti dalla volontà degli Stati a farle
applicare, o dal Consiglio di sicurezza, e nel passato si è visto che
gli Stati cooperano più o meno bene", ha spiegato all’AFP Heikelina
Verrijn Stuart, una giurista olandese che segue il processo come
esperta per i mezzi nazionali d’informazione. La giurista trascura che
i testimoni "stanno decidendo di non presentarsi soprattutto per
ragioni politiche", ma invece pensa che sia stata la designazione degli
avvocati a impedire un sostanziale miglioramento allo svolgimento del
processo.
Lei afferma inoltre che "i giudici sembrano ossessionati dalla celerità
del processo, ma non è questo l’argomento più importante", valutando
che Slobodan Milosevic non conduceva poi così male la propria difesa.

I giudici hanno nominato il 2 settembre due avvocati britannici come
assistenti dell’ex Presidente, dato che il processo era stato
interrotto a più riprese in ragione dei problemi di salute di Milosevic
e per questo l’accusa chiedeva che l’autodifesa non fosse ulteriormente
consentita.

Slobodan Milosevic era comparso, dopo il 12 febbraio 2002, per
rispondere a più di 60 accuse di genocidio, crimini contro l’umanità e
crimini di guerra, per il suo ruolo nei tre più importanti conflitti
che hanno devastato i Balcani, negli anni novanta, in Croazia, Bosnia e
Kosovo.
Queste tre guerre hanno fatto più di 200.000 morti.


---( 2 )---

Milosevic : "restituitemi il diritto a difendermi da solo!"

(AFP, 21 ottobre)

Giovedì, 21 ottobre, l'ex Presidente yugoslavo Slobodan Milosevic ha
presentato la sua istanza di reclamo alla Corte d’Appello del Tribunale
Penale Internazionale per l'ex-Yugoslavia, che gli venga restituito il
diritto a difendersi personalmente, sostenuto in questa istanza dai
suoi avvocati d’ufficio, che si sono dichiarati impossibilitati a
sostenere il compito loro assegnato.

"Quello che io voglio, è che mi si renda il diritto alla mia
autodifesa, di chiamare i testimoni e di interrogarli", ha preteso con
enfasi l’ex uomo forte di Belgrado. "Non poso recedere di un passo, in
quanto si tratta di una questione di principio, dalla quale io non
demorderò mai ".

M. Milosevic è intervenuto davanti alla Corte d’Appello del TPI, che
sta esaminando un ricorso contro la designazione d’ufficio degli
avvocati difensori. La Corte a preso questa decisione all’inizio di
settembre, contro il parere dell’accusa, dopo alcuni rapporti medici
che stabilivano che Milosevic non era in grado di assicurare la propria
difesa. La Corte di appello non ha fissato alcuna data per prendere la
propria decisione e martedì 26 ottobre dovranno riprendere le udienze
regolari.

M. Milosevic ha spiegato che l’assegnazione di avvocati era un elemento
di una "campagna che va avanti da tre anni per impedirmi di parlare".
"Nessun avvocato è in grado di rappresentarmi, questo è un processo
politico", così ha dichiarato. "Questo va al di là della competenza di
un avvocato. La verità sugli avvenimenti nella ex-Yugoslavia deve
essere finalmente detta in questo luogo!".

Dal suo canto, l’avvocato britannico Steven Kay, uno dei due difensori
del Signor Milosevic, ha dichiarato la sua impotenza: "Il sottoscritto
e il mio gruppo non riusciamo a svolgere le nostre funzioni. Ci si
inganna se si crede che quella che stiamo mettendo in atto sia una
difesa corretta."
"La gestione spicciola degli atti processuali mi pone in una situazione
etica e professionale difficile ", ha aggiunto, evocando in particolar
modo il "conflitto" e "l'antagonismo" fra l’accusato e lui stesso, e il
rifiuto di numerosi testimoni a difesa a comunicare con lui.
"Io ho provato", ha assicurato Steven Kay, "ma a questo punto è tutto
inutile! Non posso difendere questo caso in modo efficace e corretto".

Un po’ più tardi, il Signor Milosevic ha dato assicurazioni di non
avere "nulla di personale" contro il Signor Kay.

"Se Kay da le dimissioni, tutto diventerà problematico", ha commentato
all’uscita dall’udienza Ana Uzelac, che segue il processo per conto
della Fondazione dell’Institute for War and Peace Reporting (IWPR).
"Teoricamente, esiste una pletora di avvocati che sarebbero ben felici
di assumere l’incarico, ma personalmente non vedo chi potrebbe essere
in grado di riprendere in mano la questione, senza aver bisogno di una
lunga sospensiva".

L'accusa ha fatto di tutto per perorare il blocco degli avvocati,
stimando che il Signor Milosevic stia utilizzando il suo stato di
salute, che si è aggravato per una assunzione di farmaci poco corretta,
per controllare lo svolgimento del processo.
Iniziato nel febbraio 2002, il processo a Slobodan Milosevic è stato
sospeso una dozzina di volte, dato che l’accusato, dell’età di 63 anni,
soffre soprattutto di ipertensione.

"Chi dirige questo Tribunale : l’accusato o i giudici incaricati di
fare questo lavoro?", ha domandato il Procuratore Geoffrey Nice.

Il signor Nice ha denunciato il comportamento "irrazionale"
dell'accusato, che pronuncia discorsi di natura storico-politica senza
evocare i fatti che gli sono addebitati, e alla fine è sbottato:
"Quest’uomo è incapace a rappresentare se stesso!".


---( 3 )---

Il processo a Milosevic aggiornato al 9 novembre per la defezione dei
testimoni

(AFP, 22 ottobre)

Venerdì 22 ottobre, i giudici del Tribunale Penale Internazionale (TPI)
per l'ex-Yugoslavia hanno aggiornato il processo all’ex Presidente
yugoslavo Slobodan Milosevic fino al 9 novembre, non avendo la difesa
più testimoni da far deporre fino a quella data.
Questa decisione, così ha indicato il tribunale in un comunicato, ha
fatto seguito a una dichiarazione degli avvocati difensori d’ufficio
secondo i quali la difesa «non ha più testimoni per la settimana che va
dal 22 al 28 di ottobre».
I giudici avevano previsto già una sospensione del processo per una
settimana a partire dall’1 novembre, e questo significa che questo
processo fiume, che è iniziato nel febbraio 2002, riprenderà il 9
novembre, al termine di due settimane di pausa.

Circa la metà dei 138 testimoni convocati dalla difesa del Signor
Milosevic per la questione Kosovo non vogliono andare a deporre, finché
all’ex Presidente yugoslavo non verrà assicurata la sua autodifesa.
Giovedì, la Corte d’Appello del TPI ha preso in esame un ricorso
sostenuto dai suoi avvocati d’ufficio contro la designazione d’ufficio
di avvocati, che ricusano il Signor Milosevic, dichiarando l’incapacità
a svolgere il loro compito. La Corte d’Appello non ha fissato alcuna
data per pronunciarsi in merito.


---( 4 )---

Le Monde : Il processo a Slobodan Milosevic volge al pasticcio e alla
confusione

di Stéphanie Maupas (23 ottobre 2004)

Lo sguardo scuro, accentuato dalla parrucca bianca tipica degli
avvocati del Commonwealth, il Signor Steven Kay, giovedì 21 ottobre, ha
patrocinato contro se stesso.
Avvocato imposto all’ex Presidente Slobodan Milosevic, il Londinese ha
richiesto alla Corte d’Appello del Tribunale Penale Internazionale per
la ex Yugoslavia (TPIY) di concedere a questo imputato particolare il
diritto a difendersi da solo nelle aule del Tribunale.
"I testimoni non si presentano e l’imputato afferma che io non difendo
la sua causa", ha dichiarato l’avvocato, difendendo vigorosamente la
sua stessa rinuncia.

Di fatto, centinaia di testimoni - chiamati a difesa dell’imputato –
boicottano il tribunale per solidarietà con Milosevic. Tant’è vero che
questo processo fiume, intentato per genocidio, crimini contro
l’umanità e crimini di guerra, si trascina fra sospensioni e rinvii.

Al momento dell’audizione degli unici tre testimoni a difesa, il Signor
Milosevic ha con costanza seminato dubbi sulle prestazioni
dell’avvocato, accusandolo di essere di proposito contro-produttivo.
Ma ha anche rifiutato la proposta dei giudici di porre lui le domande
ai testimoni, per non "raccogliere le briciole di un diritto " del
quale lui dice di essere leso.
"La situazione che si è venuta a creare fra l’imputato e il gruppo di
difesa d’ufficio è talmente conflittuale che noi non siamo di efficacia
in questo processo", questo ha valutato il Signor Kay.

Il conflitto si è trasferito anche fuori dell’aula del tribunale, dopo
la consegna di una querela contro l’avvocato davanti al Consiglio
dell’Ordine dei Paesi Bassi.
Questa procedura non sembra, comunque, turbare troppo il Signor Kay,
che continua con professionalità a trasporre in termini giuridici le
motivazioni politiche dell’accusato: "L'accusa non sa più a che santo
votarsi e tenta di impedire all’accusato di riottenere i suoi diritti,
ma sarà cosa buona anche smetterla di ingannare noi stessi, facendo
credere che quella che viene presentata sia una difesa!" Per Kay, che
ha già condotto due cause davanti ai tribunali per l'ex-Yugoslavia e il
Rwanda, "il rischio che si sta correndo è una negazione della
giustizia".

"Chi dirige questo tribunale?"

Braccia incrociate sul suo scranno, il Procuratore Generale, Geoffrey
Nice, contrattacca: "Chi dirige questo tribunale ?" "Noi ci troviamo in
presenza di pressioni, di mercanteggiamenti, e il Signor Kay agisce
come un sensale fra i giudici e l’accusato!". L’accusato fa
"ostruzione", adotta un comportamento "irrazionale" e proferisce
"insulti" nei confronti del tribunale, tacciandolo di essere illegale.
"É l’ospedale che si fa beffe della carità !", si adombra Steven Kay.
"Qua non siamo al mercato !", rincara Slobodan Milosevic.

Il Procuratore ha insistito che "la Corte d’Appello non si sottometta
alle pressioni" dell’imputato Milosevic : se lui "non vuole presentare
in aula altri testimoni, la proposizione dei suoi mezzi difensivi è
terminata".

Invece, i giudici dell’appello hanno disposto per altre soluzioni
alternative. Essi devono decidere in modo categorico fra una "negazione
di giustizia" e il pericolo di minaccia incombente sull’autorità del
tribunale. Accettando di consentire al Signor Milosevic l’esplicazione
nel tribunale di due ruoli, quello di avvocato e quello di imputato,
consentirebbero all’ex Presidente yugoslavo la possibilità di uscirsene
vincitore dalla prova di forza. L’ex uomo forte di Belgrado
diventerebbe allora, per così dire, il nuovo uomo forte …dell’Aia.


---( 5 )---

ATTENTION: LES COMPTES RENDUS D'AUDIENCES DU "PROCES" EN FRANCAIS SONT
AUSSI SUR INTERNET:

### http://www.un.org/icty/transf54/transf54.htm ###

---

Un testo choc, un documento di consultazione : il testo integrale del
memoriale di Slobodan Milosevic presentato al Tribunale Penale
Internazionale dell’Aia, il 31 agosto e l’1 settembre 2004, come
introduzione alla fase processuale riservata alla difesa. Il testo, un
libro di 150 pagine del formato 18x11, viene pubblicato
dall’associazione "Vérité et Justice".

da: "louis dalmas"

Lunedì, 25 ottobre 2004, 6:49 PM

Con il titolo "Ma vérité", l’opera analizza il contesto dell’ultimo
decennio di guerre nei Balcani. Qualsiasi sia l’opinione che si possa
avere sull’uomo, risulta interessante conoscere la sua versione dei
fatti per avere una visione d’insieme del conflitto.
Il libro può essere ordinato direttamente a
CAP 8, BP 391, 75869 Paris cedex 18, France,
per lettera, per fax al + 33 (0) 1 42 23 07 30,
o per e-mail a lodalmas @ wanadoo.fr
Il prezzo del volume è di 15 euro.

Presunto colpevole

editoriale di Louis Dalmas

Il sistema americano di "riconoscere la colpevolezza dell’accusato,
senza processo, cercando però di attenuarla " ha fatto il suo ingresso
nel nostro diritto. Si tratta di un "patteggiamento" attraverso il
quale l’imputato accetta la sanzione del suo reato propostagli in
anticipo, evitando quindi di andare davanti ad un tribunale. La
giustizia risparmia i costi di un processo e il colpevole non corre i
rischi di una sentenza più pesante.
A prima vista, tutti ne guadagnano. Salvo che si tratta di una
negazione di un principio, di una pericolosa imprudenza e di un abuso
di potere.
Scompare la presunzione di innocenza, fondamento della legalità, dato
che la colpevolezza viene considerata come provata e punibile prima di
essere giudicata.
Questa certezza di colpevolezza non viene acquisita al termine di una
serie di udienze dibattimentali, ma dopo indagini preliminari, che
sappiamo come possono essere raffazzonate e incomplete, donde il
rischio di errori giudiziari notevolmente e seriamente accresciuti.
Condannato preliminarmente, l’innocente viene sottoposto ad una
pressione che ha più a che vedere con un ultimatum del più forte che
con un’applicazione della legge. Gli si dice : "Senza ombra di dubbio,
tu sarai condannato. O tu contratti con noi per una pena ridotta, o ti
verrà presentato un conto pepato dal tribunale."
Nel linguaggio corrente, questo viene chiamato un ricatto puro e
semplice.
Ma come stupirsi di vedere strangolare gli individui da questo
procedimento, quando da tanto tempo sta strangolando le collettività ?
Si sta facendo qualcosa di diverso quando si impone questo principio di
"riconoscere la colpevolezza dell’accusato, senza processo, cercando
però di attenuarla " ai Serbi, quando la comunità internazionale li
invita a riconoscere i crimini che vengono loro addossati, sotto la
condizione capestro di conoscere una sorte ancora più miserabile? Non
sono stati mai riconosciuti innocenti presumibilmente. L'istruzione
della loro causa si è sempre basata durante un decennio su flagranti
menzogne. I Serbi sono l’oggetto di un ricatto permanente che
condiziona la loro sopravvivenza alla loro sottomissione.
Si sta facendo qualcosa di diverso, quando si forzano i prigionieri del
Tribunale Penale Internazionale dell’Aia alle confessioni e alle
denuncie, in cambio di una relativa indulgenza dei magistrati? Gli
imputati sono d’ufficio colpevoli. Tutto li accusa. Vengono minacciati
di cose le peggiori per loro, se non accettano di cooperare.
E si arriva che uno dei “condannati in anticipo” rifiuta il
mercanteggiamento. Si considera innocente e ha il coraggio di volerlo
gridare ai quattro venti, a dispetto delle conseguenze. Si tratta del
caso di Slobodan Milosevic.
Di recente, su una delle nostre televisioni via cavo, un episodio di un
teleromanzo americano, dedicato alle avventure che avvengono in uno
studio di avvocati, racconta la storia di una ragazzina di 17 anni,
arrestata nel corso di una irruzione della polizia per possesso di
droga, che lei nascondeva sotto il cuscino per proteggere suo fratello.
Accusata di essere una tossicomane, la giovane rischia 15 anni di
prigione. Avviene il “patteggiamento”, e le vengono proposti 10 mesi di
carcere, in seguito scesi a 4, al posto della pesante condanna. Il
giudice, la pubblica accusa, i suoi avvocati la supplicano di
accettare. Ma lei non è una drogata, lei sa di essere innocente, non
vuole mentire, e non vuole andare in prigione per un reato che non ha
commesso. Perciò resiste alle pressioni, e affronta la giuria. Visto
che si tratta di un film americano, l’integrità morale paga e la
giovane viene dichiarata innocente.
Facciamo gli auguri a Milosevic che possa anche lui vedere ricompensato
il proprio coraggio, ma la sinistra azione giudiziaria dell’Aia non
avviene nell’apparato scenico di uno studio cinematografico e il
sistema del “ far dichiarare colpevoli in anticipo” è di una temibile
efficacia.
Con l'ex-Presidente yugoslavo, gli altri prigionieri dell’Aia e i Serbi
in generale, quanti di questi presunti colpevoli cederanno al ricatto e
si accuseranno di misfatti immaginari, o rifiuteranno il compromesso,
senza conoscere la felice conclusione del romanzo di appendice
televisivo?

Louis Dalmas


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IL TESTO IN LINGUA ITALIANA DELLA AUTODIFESA DI MILOSEVIC, IN CORSO
DI REVISIONE E CORREZIONE, E' TEMPORANEAMENTE OSPITATO ALLA PAGINA:
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(english / srpskohrvatski)

[ "Se il Kosmet otterra' l'indipendenza, il fuoco si estendera' anche
alla Macedonia, alla Grecia, alla Bulgaria" : lo scrive S. Deretic in
un commento intitolato "Gli schiavi non votano" - titolo basato sul
gioco di parole tra "schiavo" e "slavo": "slavus" significava infatti
originariamente, in latino, "schiavo", poiche' era dall'Europa
centro-orientale che (allora come oggi...) proveniva la bassa
manodopera, sfruttata ed umiliata, dell'Impero Romano. Gli "slavi che
non votano", pero', in questo caso sono i serbi kosovari... ]


http://www.artel.co.yu/sr/izbor/jugoslavija/2004-11-01.html

ROBLJE NE GLASA

Spomenka Deretic, novinar ( informgraf @ yahoo.com )

Beograd, 31. oktobar 2004. godine

Kako se zovu ljudi kojima nekaznenjo pale kuce, ciju decu nekaznjeno
ubijaju, cije zene otimaju, koji ne mogu slobodno da se krecu, cije
plodove rada i bogomolje unistavaju, i koji ne smeju da imaju zavicaj?
Neki ih nazivaju kosmetskim Srbima, a ja ih zovem srpskim robljem jer
su im Albanci i njihovi pokrovitelji ( KFOR i UMNIK) sve oduzel, izuzev
prava da glasaju. Srbi su odavno izgubili poverenje u Evropsku Uniju i
njenog Velikog brata sa druge strane Atlantika, a izgubili su i nadu da
ce im doneti bilo sta dobro. Stoga je i bilo jedino normalno da Srbi ne
izadju na glasanje za skupstinu Kosova. Oni nisu mogli da daju
legitimitet stvaranju jos jedne Albanije na tlu svoje zemlje. Razumemo
i nezadovoljstvo Evropske Unije i njenog Velikog brata. Nijedan lazov
ne voli kada mu neko kaze da je lazov, pa i Brisel i Vasington ne vole
kada im jedan narod, pa makar to bili i satanizovani Srbi, pokaze da je
prozreo njihove prevare.
Kosovo je zvanicno pod protektoratom "Medjunarodne zajednice" i NATO
pakta, a u sustini je latifundija albanskih narko dilera i terorista
preobucenih u biznismene i politicare. Vecinu zemljista na Kosmetu, do
dolaska zapadnih okupatora 1999. godine posedovali su Srbi, a cak i
sada kada je vise od 300000 Srba proterano jos poseduju polovinu
kosmetskog zemljista. Srpski posedi kuce, njihovi srednjovekovni
manastiri i crkve, Albanci sistematski unistavaju a na to blagonaklono
gledaju i KFOR i UMNIK. Nedavno je predstavnik baptisticke zajednice iz
Njujorka, bivsi americki sportista, Misel Fokner posetio Kosovo i
zgranut rusilackim varvarizmom Albanaca, rekao klececi pred rusevinama
manastira Devic: "Ovo je rasizam kakav do sada nisam video. Rasizam
belog coveka, prema drugom belom coveku. Fokner je inace afroamerikanac
i dobro zna sta je rasizam.UMNIK-u i KFOR-u albanski rasizam ne smeta
kao sto Amerikancima nikada ne smetaju rasizmi njihovih privremenih ili
stalnih saveznika. Ponekad se pitam nije li Kosovo eksperimentalni
poligon za buduce porobljavanje i unistavanje mnogih drzava i naroda
koji smetaju Americi da i u buducnosti opstane kao jedina supersila u
svetu. Predstavnici KFOR-a i UMNIK-a na Kosmetu su dobro placeni da bi
od jedne suverene zemlje Srbije odcepili najbogatiji deo njene
teritorije i sa tog dela proterali maticni narod Srbe. Ja cak mislim da
mnoge "casnike" KFOR-a i UMNIK-a bogato potplacuju i albanski narko
dileri nekada novcem, a nekad, kao MIhaila Stajnera albanskim nevestama
uz dobar miraz.
Ni Albanci nisu bas u velikom broju pohrlili na izbore za svoju
skupstinu sto je iznenadilo zapadne analiticare sobzirom da se
Albancima kao nacionalnoj manjini nudi nezavisnost pokrajine Kosovo i
Metohija secesijom, a da se i ne pita drzava ciji je deo ta Pokrajina.
Logicno je pitanje cime je to bar polovina Albanaca na Kosovu i
Metohiji nezadovoljna? Posle prve euforije albanskog stanovnistva koju
su izazvali teroristi "oslobodilacke vojske Kosova" koji su zajedno sa
vojnicima NATO pakta iz Albanije (gde su se sklonili posto su im Srpska
vojska i policija unistili teroristicke punktove na Kosmetu) obicni
ljudi, pripadnici albanske nacionalne manjine, poceli su da se
osvescuju. Cinjenica je da za cetiri godine koliko Kosmetom vladaju
Albanci zivot za obicne male gradjane koji zive od svog rada nije
postao nista bolji. Naprotiv. Bolje su ziveli sa svojim susedima Srbima
storosedeocima u jednoj pravnoj drzavi u kojoj se postovao i Ustav i
zakoni. Sada je na Kosmetu sezdeset posto albanske populacije sposobne
za rad nezaposleno, siromastvo je ogromno a dobro zive samo
kriminalizovane grupe.Situaciju na Kosmetu posebno otezava ogroman
priliv od nekoliko stotina hiljada dosljaka Albanaca iz Albanije koji
su zaposlei stanove, kuce i imanja proteranih Srbi, i navikli pljacki
poceli da napadaju i kosmetsko albansko stanovnistvo. Kosovo polako ali
sigurno postaje bure baruta, sto je po svoj prilici i bila zelja
evroatlanskih saveznika. Mislim da je Evropskoj Uniji njen Veliki brat
sa druge strane Atlantika podario poput trojanskog konja nestabilno
podrucje koje moze svakog trenutka da se zapali. Ako Kosovo dobije
nezavisnost zapalice se i Makedonija, Grcka i Bugarska. Kladim se da ce
onda doci do treceg balkanskog rata.
Amerikanci podrzavaju albanske zelje za stvaranjem jos jedne Albanije
na tlu Balkana. To su istrajno dokazivale Demokratska partija i
Klintonova administracija u Beloj kuci. Albanski terorista preobucen u
kosovskog politicara i miljenik demokratkinje Medlin Olbrajt, Hasim
Taci uzvratio je americkim demokratama ljubav. Na konvenciji
Demokratske partije u Bostonu Taci je odusevljeno podrzao kandidaturu
Dzona Kerija za predsednika SAD. Bilo je podmicivanja i to novcem
zaradjenim uglavnom od prodaje droge americkoj deci. Albanci, americki
drzavljani, ulozili su u Kerijevu kampanju ogromna sredstva. Prema
proceni FBI Albanci drze gotove sve kriminalne poslove u vecim
gradovima Amerike a narocito u Njujorku." Zamenili su sicilijansku
mafiju samo su mnogo grublji i konspirativniji pa je gotovo nemoguce
ubaciti provokatore u njihove organizacije tipa " Koza nostre " tvrde
strucnjaci FBI-aja. Jos je Klintonova administracija ohrabrila albanske
teroriste na Kosovu i Metohiji da imaju pretenzije prema teritorijama
balkanskih drzava u kojima zivi albanska manjina, a sada je Amerika kao
kolateralnu stetu dobila sjajno organizovanu mafiju u svojoj zemlji. I
nece moci nikada sa sigurnoscu da utvrdi koliko je Albanaca sa Balkana
naselilo Sjedinjene Americke Drzave. Kao sto su falsifikovali stotine
hiljada licnih dokumenata na Kosovu i Metohiji tako su, sa sigurnoscu
pretpostavljam, falsifikovali mnogo, mnogo dokumenata po ili pre ulaska
u Sjedinjene Americke Drzave. Jasno je zasto ce oni glasati za Kerija
jer glasajuci za njega Amerikom ce upravljati Sorosev lobi, Olbrajtova,
,Klark...
A Evropi su oni na Kosovu i Metohiji ukopali bure baruta.Fitilj se moze
lako zapaliti.


SLAVES DO NOT VOTE

How are called people whose houses are torched with impunity, whose
children are killed with impunity, whose women are abducted, who can
not move freely, whose labour fruits and holly shrines are being
destroyed and who must not have their homeland? Some call them Kosmet
(shorthand for Kosovo and Metohija, the full name of this Autonomous
Province of Serbia, meaning black-bird’s field and the church land,
translator’s note) Serbs. I call them Serbian slaves, because Albanians
and their tutors (KFOR and UMNIK) have taken everything from them,
except the right to vote. Serbs have for long time now lost their faith
in European Union and her Big Brother form across the Atlantic, and
they also lost the hope that they would bring them anything good. It
was only normal therefore that Serbs do not go out to vote for the
Kosmet Assembly. They could not give the legitimacy to the creation of
one more Albania on the territory of their country. We can also
understand the frustration of European Union and of her Big Brother. No
liar likes to be told that s/he is a liar, including Brussels and
Washington, who do not like when one people, even when it is the case
of demonised Serbs, shows them that it saw through their deceit. Kosmet
is officially under the protectorate of the "International community"
and NATO, but in essence it is the latifundium of Albanian narco
dealers and terrorists that are masked in the clothes of businessmen
and politicians. Serbs owned the majority of land in Kosmet, before the
arrival of the Western occupation forces in 1999, and now when more
than 300000 Serbs are driven out, they still own one half of the Kosmet
land. Serbian land, houses, their monasteries and churches form Middle
ages Albanians are systematically destroying, and this is looked at
kindly by both KFOR and UMNIK. Recently the representative of the
Baptist community form New York, former American sportsman Michael
Faucner visited Kosmet. Astonished by the destructive barbarism of
Albanians, stated kneeling in front of the ruins of the monastery
Devich: "This is racism of the kind I have never seen before, racism of
the white man toward another white man. Faucner is by the way
Afro-American and knows well what racism is. Albanian racism does not
bother UMNIK and KFOR, like the racism of their temporary or permanent
allies never bothered Americans. Sometimes I ask myself is not Kosmet
experimental polygon for future enslavement and destruction off many
states and people who hinder America to remain in the future as well
the only superpower in the world? Representative of KFOR-a and UMNIK-a
in Kosmet are well paid in order to snatch from one sovereign country,
Serbia, the richest part of its territory and to drive away from it the
autochthonous people, Serbs. I even think that many "officials" of KFOR
and UMNIK are handsomely corrupted by additional resources coming from
Albanian narco dealers, sometimes in money form, and sometimes, like in
the case of Michael Schtiner, in the form by Albanian brides with big
dowry.

Even Albanians did not rush out in great numbers to voting polls for
their Parliament. This surprised Western commentator, having in mind
that Albanians as the national minority in Serbia are being offered
independence of the Serbian Province of Kosovo and Metohija through
secession and without ever asking the state whose part this Province
is. It is the logical question with what is so dissatisfied at least
one half of Albanians in Kosovo and Metohija? After the first euphoria
of the Albanian population inspired by the terrorists of the "Kosovo
liberation Army" that together with NATO pact soldiers from Albania
(where they fled because Serbian army and police destroyed their
strongholds within Kosmet) ordinary people Albanian minority affiliates
began to gain consciousness. It is the fact that for four years during
which Albanians rule Kosmet, the life for ordinary small citizens that
live form their work did not improve. On the contrary, they lived
better with their old-time neighbours Serbs in one lawfully ordered
state in which the Constitution and laws were observed. Today in Kosmet
sixty percent of work able Albanian population is unemployed, poverty
is enormous and only criminalised groups have good living standard.
Situation in Kosmet is particularly burdened by the inflow of several
hundred thousand immigrants Albanians from Albania that occupied flats,
houses and land of driven out Serbs, and accustomed to plunder began to
attack even Kosmet Albanian population. Kosmet slowly but surely become
the powder keg, what was probably also the intention of Euro-Atlantic
allies. I think that the Big Brother from across the Atlantic gave to
European Union as a present a kind of Trojan horse, unstable region
that can explode any moment. If Kosmet gains independence, the fire
will consume Macedonia, Greece and Bulgaria as well. I can bet that
then will come to the Third Balkan war. Americans support Albanian
wishes for creation of one more Albania on the territory of the
Balkans. This was persistently demonstrated by Democratic Party and
Clinton administration while in White House. Albanian terrorist clothed
in Kosmet politician and a pet of democrat Madeline Allbright, Hashim
Thachi, returned love to American democrats. During the Convention of
Democratic Party in Boston Thachi enthusiastically supported the
candidacy of John Kerry for the president of the USA. There was bribing
and with the money gained mostly through selling of drugs to American
children. Albanians American citizens have invested into Kerry’s
campaign huge funds. According to the estimate of FBI "Albanians are
holding almost all criminal businesses in bigger US cities, and
especially in New York. They substituted themselves for Italian Mafia,
only much more rude and conspiratorial so that it is almost impossible
to infiltrate agents into their organisations of Causa nostra type",
claim FBI experts. Already Clinton’s administration emboldened Albanian
terrorists in Kosovo and Metohija to develop pretensions toward
territories of Balkan states in which live Albanian minority. Now US
received, as a kind of collateral damage, well organised Mafia on its
own territory. It shell never be able to ascertain with certainty how
many Albanians from the Balkans settled in USA. In the same manner in
which they falsified hundreds of thousands of personal documents in
Kosovo and Metohija, I suppose with certainty that they have already
falsified very many documents before and after entering the USA. It is
clear why they will vote Carry, since voting for him, the Soros lobby
will rule USA, including Allbright, Clark... They have dug into the
ground a powder keg in Kosovo and Metohija. The fuse can be lit easily.

Spomenka Deretic

(english / italiano)

Ucraina, l'OSCE si lamenta:
"Il nostro candidato ha perso, percio' voi non siete democratici"


1. I RISULTATI QUASI DEFINITIVI DELLE ELEZIONI PRESIDENZIALI IN UCRAINA
(Mauro Gemma)

2. L'OSCE BOCCIA LE ELEZIONI UCRAINE
... Secondo L'Unita', una prova della scorrettezza delle procedure
elettorali risulterebbe dal fatto che i dati dei seggi sarebbero in
contrasto con gli exit poll forniti... dall'ambasciata USA !!!
(segnalazioni di Luca Sbano)

3. FESTIVITIES BEGINNING IN UKRAINE TO MARK 60TH
ANNIVERSARY OF LIBERATION FROM NAZI INVADERS / Ukrainian 'Velvet'
Putschists Ready For Sunday's Election /Opposition candidate's
supporters use force / Russia's Zyuganov: Western Intelligence
Services Interfere With Ukraine Vote / US and Russia Race for Ukrainian
Presidency / Ukraine to join EU, NATO within five years: Yushchenko /
Extremely tense election race comes to end in Ukraine


VEDI ANCHE / SEE ALSO:

I COMUNISTI SONO PREOCCUPATI DELLE PRESSIONI SENZA PRECEDENTI CHE GLI
USA ESERCITANO SULL’UCRAINA
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3880
ASSEDIARE LA RUSSIA
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3903
ASSEDIARE LA RUSSIA (2)
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3906
ASSEDIARE LA RUSSIA (3)
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3943


=== 1 ===

I RISULTATI QUASI DEFINITIVI DELLE ELEZIONI PRESIDENZIALI IN UCRAINA

Mentre sto scrivendo, in Ucraina è stato scrutinato il 91,76% delle
schede per il primo turno delle elezioni presidenziali, svoltesi il 31
ottobre. Quasi sicuramente il presidente della repubblica verrà
proclamato al secondo turno, previsto per il 14 novembre.

L’attuale premier Viktor Janukovic, considerato molto vicino alle
posizioni dell’amministrazione russa, con il 40,39% dei voti, raccoglie
i consensi in particolare delle regioni orientali e della Crimea.

Il candidato filo-NATO Viktor Juschenko, che ha usufruito di un enorme
sostegno politico e finanziario da parte dell’amministrazione USA e che
controlla una parte consistente dei “media” nazionali, prevale
nettamente nelle regioni occidentali, dove più forte è la componente
nazionalista anti-russa, raggiungendo il 38,9%.

Il 5,75% dei consensi viene raccolto dal candidato del Partito
Socialista di Ucraina Aleksandr Moroz.

Piotr Simonenko, candidato del Partito Comunista di Ucraina,
tradizionalmente radicato nelle regioni russe e russofone (in Crimea,
alle ultime politiche, aveva ottenuto ben il 70% dei voti, e sul piano
nazionale, il 20%), subisce pesantemente la massiccia risposta popolare
all’appello al voto utile lanciato da Janukovic, che gode dell’aperto
sostegno del presidente russo Vladimir Putin.

L’1,5% andrebbe a Natalja Vitrenko, candidata della formazione di
estrema sinistra Partito Progressista Socialista di Ucraina.

Viktor Juschenko, come era prevedibile, ha già annunciato di non voler
riconoscere l’esito della consultazione, denunciando brogli e
violazioni della legge elettorale, che, per la verità, gli osservatori
indipendenti hanno attribuito proprio ai nazionalisti in alcune zone
dell’occidente del paese. Per questa ragione, nella capitale si avverte
un clima di forte tensione e non vengono esclusi violenti disordini
provocati dai seguaci di Juschenko, che contano sulla reazione della
stampa occidentale, che, in tutte le sue componenti (anche di sinistra,
come “Il Manifesto”) sembra allineata al cliché propagandistico
suggerito dall’amministrazione USA. In tal modo, il ballottaggio
potrebbe svolgersi in un’atmosfera estremamente condizionata dalle
pressioni dell’Occidente, intenzionato ad allineare la propria opinione
pubblica “a difesa della democrazia e dei diritti umani”, e ad usare il
ricatto delle sanzioni come formidabile arma a favore del suo
candidato. 

Janukovic, da parte sua, in vista del secondo turno, ha rivolto un
appello a comunisti e socialisti (questi ultimi, che nutrono velleità
circa il loro inserimento tra le forze socialdemocratiche europee
“rispettabili”, potrebbero anche schierarsi con Juschenko), promettendo
il varo di una riforma costituzionale che rafforzerebbe i poteri del
parlamento.

1/11/2004

MAURO GEMMA


=== 2 ===

http://www.repubblica.it/2004/k/sezioni/esteri/eleucra/eleucra/
eleucra.html

L'Osce boccia le elezioni ucraine
"Violate le norme democratiche"

KIEV - L'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa
(Osce) ha "bocciato" le elezioni presidenziali svoltesi ieri in Ucraina
perchè "non sono state rispettate le norme democratiche internazionali"

Il premier filo-russo Viktor Yanukovich e l'ex premier filo-occidentale
Viktor Yushenko erano usciti sostanzialmente alla pari, con circa il
40% dei voti a testa, dal primo turno delle elezioni presidenziali e in
calendario, il 21 novembre, è previsto il ballottaggio.

Ma subito dopo lo spoglio è arrivata la scure dell'Osce, e ora è
difficile prevedere cosa accadra. "E' con cuore pesante che sulla base
dei nostri riscontri dobbiamo concludere che le elezioni presidenziali
2004 non hanno soddisfatto i criteri dell'Osce e del Consiglio
d'Europa", ha affermato durante una conferenza stampa Bruce George,
capo della missione. "In realtà le elezioni hanno rappresentato un
passo indietro rispetto alle elezioni del 2002", ha aggiunto
riferendosi al voto parlamentare di due anni fa.

(1 novembre 2004)

---

01.11.2004 - da L'Unita' online

Ucraina al voto, l'Osce denuncia brogli. Ballottaggio fra le polemiche

di red

L'Ucraina al voto non rispetta le norme democratiche internazionali. E'
questo il commento dell'Osce alle elezioni presidenziali che si sono
svolte domenica. L'esito della consultazione ha visto una sostanziale
parita'  tra i due candidati. Il premier filo-russo Viktor Yanukovich e
l'ex premier filo-occidentale Viktor Yushenko sono usciti alla pari,
con circa il 40% dei voti a testa. Nessuno degli aspiranti capi di
stato ha insomma superato il 50% necessario per vincere l'elezione al
primo turno.
Si andra'  allora al ballottaggio, la data e' gia'  stata fissata per
il 21 novembre prossimo. L'affluenza alle urne e' stata del 75%, un
record per l'Ucraina postsovetica. Ma tutti gli osservatori sono
concordi nel denunciare brogli. Sarebbero [sarebbero] scomparsi nomi
dai registri elettorali, in una citta', addirittura il 5% degli aventi
diritto sarebbe [sarebbe] stato cancellato dalle liste.

I brogli sarebbero confermati, secondo gli osservatori dell'Unione
Europea, dai risultati diversi, rispetto a quelli ufficiali, degli exit
poll sponsorizzati dall'Ambasciata americana a Kiev [SIC] e da altre
missioni diplomatiche occidentali in Ucraina [SIC]. Secondo questi
sondaggi, Yushenko avrebbe [avrebbe] guadagnato la maggioranza dei
voti, anche senza vincere le elezioni al primo turno.

«E' con cuore pesante che sulla base dei nostri riscontri dobbiamo
concludere che le elezioni presidenziali 2004 non hanno soddisfatto i
criteri dell'Osce, del Consiglio d'Europa e di altre elezioni...», ha
affermato Bruce George, capo della missione Osce. «In realta' le
elezioni hanno rappresentato un passo indietro rispetto alle elezioni
del 2002».
L'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) ha
seguito con circa 600 funzionari le elezioni. Ma il loro monitoraggio
ha evidenziato una schiacciante campagna mediatica a favore del premier
Viktor Yanukovich, gia' aiutato da un massiccio utilizzo di «risorse
governative».

Il 21 novembre sapremo chi tra i due Victor sara' il nuovo presidente
ucraino. Stesso nome per due personaggi alquanto diversi. Uno,
Yanukovich, gode del sostegno del presidente uscente Leonid Kuchma, del
presidente russo Vladimir Putin e di tutto l'establishment
economico-industriale, l'altro, il liberal-nazionalista Yushenko,
vorrebbe aprire all'Ucraina i rapporti con l'Unione Europea.


=== 3 ===

http://en.rian.ru/rian/
index.cfm?prd_id=160&msg_id=5010459&startrow=21&date=2004-10-
26&do_alert=0

Russian Information Agencey (Novosti) - October 26, 2004

FESTIVITIES BEGINNING IN UKRAINE TO MARK 60TH
ANNIVERSARY OF LIBERATION FROM NAZI INVADERS

KIEV - Festivities are beginning in Ukraine to mark
the 60th anniversary of Ukraine's liberation from the
Nazi invaders.
The historic Victory Banner, which was hoisted over
Reichstag on April 30, 1945, will arrive in Kiev on
Tuesday.
As RIA Novosti was told in the press service of the
Defence Ministry of Ukraine, the Banner will be
brought to Kiev from Moscow in train No.1 Moscow-Kiev
by the servicemen of the Guard of Honour of the Armed
Forces of the Russian Federation.
On Wednesday, October 27, president of Ukraine Leonid
Kuchma and Russia's president Vladimir Putin who is
leaving for Ukraine on Tuesday on a working visit will
lay flowers at the monument to the Unknown Soldier in
Square of Glory.
Besides that, on Wednesday the heads of state will
participate in a festive meeting to celebrate the
anniversary at the Ukraina National Palace.
On Thursday, October 28, the heads of state will be
present at the military parade and the march of
veterans in Kreshchatik, and will also visit the
museum of the Great Patriotic War.
According to the scenario, the famous combat machine
of the Great Patriotic War, the T-34 tank, will open
the veterans' march. The standards of the four
Ukrainian and of the first Belarussian Fronts whose
personnel liberated Ukraine from the German Nazi
invaders will be carried.
The festive activities will be capped by an artillery
salute and festive fireworks.
By the information of Ukraine's Foreign Ministry,
presidents of Kazakhstan and Azerbaijan Nursultan
Nazarbayev and Ilkham Aliyev will arrive to attend the
celebration. President Alexander Lukashenko of Belarus
was also invited to participate in the festivities.

---

[To view the Web site some 'anonymous benefactor' has
bestowed on the Pora stormtroopers, see
http://www.pora.org.ua
And for all the millions of Anglophones in Ukraine:
http://www.pora.org.ua/en
The latter site contains this revealing question:
Slovak Republic 1998, Serbia 2000, Georgia 2003.. and
Ukraine 2004. What is common between these countries?]

http://www.rferl.org/newsline/3-cee.asp

Radio Free Europe/Radio Liberty - October 27, 2004

UKRAINIAN YOUTH GROUP ANNOUNCES WEEK OF PROTESTS

The youth organization Pora on 25 October announced at
its website (pora.org.ua/) a "wave of student strikes
and actions" from 25-30 October to protest what it
calls the official repression of the youth movement in
Ukraine. "The repression by the authorities has
acquired a nationwide character," Pora says.
"Explosives, military cartridges, forged money, and
stolen things are surreptitiously placed with the
youth activists whose views do not coincide with
official ones, and criminal cases are being opened
against them. This can't go on any longer!" JM

---

http://www.interfax.ru/e/B/0/28.html?id_issue=10714824

Interfax - October 26, 2004

Opposition candidate's supporters use force -
Ukrainian PM's electoral headquarters

KYIV - Ukrainian Prime Minister Viktor Yanukovych's
election headquarters on Tuesday issued a statement
saying a group of parliament members headed by Viktor
Yushchenko, the chief opposition candidate in the
presidential election scheduled for October 31,
abusing their parliamentary immunity, broke into the
Central Election Building and disrupted the
commission's meeting in early hours of October 24.
"The trust on the part of the electorate in that
candidate has noticeably fallen and his chances of
being elected are becoming ever more ephemeral, so
Yushchenko's retinue now bet on destabilization and
disruption of the electoral process because they have
understood that they cannot win fairly," the statement
says.
"We place the responsibility for attempts at
destabilizing the country squarely on Viktor
Yushchenko and call his attention to the fact that
using any illegal electoral techniques is
inadmissible," it says.
"Inciting his supporters to violence risks triggering
riots in Ukraine and must be regarded as designed to
undermine the country's national security," the
statement says.

---

http://www.interfax.ru/e/B/0/28.html?id_issue=10715524

Interfax - October 28, 2004

Zyuganov blames West for interfering in Ukrainian vote

MOSCOW - Russian Communist Party leader Gennady
Zyuganov believes that Western intelligence services
have crudely interfered in the situation in Ukraine in
the run-up to the October 31 presidential election.
"I have been in Kyiv for a third day and I see for
myself that the numerous actions of local opposition
bear the earmarks of those groups that at different
times tried to destabilize Prague, Budapest and
Bucharest - the earmarks of U.S. special services," he
told Interfax on Thursday.
Zyuganov said he would not forecast the election
results or interfere in the electoral race in a
neighboring Slavic country.
Russian communists support Petro Symonenko, the leader
of Ukrainian communists, who is running for the
presidency, he said.
Zyuganov would not say who Ukrainian communists will
support if the choice in the second round of elections
is between the two front runners, Viktor Yanukovych
and Victor Yushchenko.

---

http://www.zaman.com/?bl=international&alt=&trh=20041029&hn=13416

Zaman (Turkey) - October 29, 2004

US and Russia Race for Ukrainian Presidency

Mirza Cetinkaya

Moscow -Ukrainian presidential elections to be held in
Sunday (October 31) are the scene of a serious and
interesting rival between Russia and US-based West.
Not just Russian President Vladimir Putin but also
Russian artists are even involved in the election
process.
"Our Ukraine" block leader Victor Yushenko and Prime
Minister Victor Yanukovic are expected rivals for the
elections with 26 candidates.
On one hand, Western countries play all the trump
cards for the race while Moscow mobilized all its
sources. The Russian media and public opinion shows
great interest to Ukrainian elections more than the
latest presidential elections in Russia. Yanukovic has
inclinations towards Russia while his rival Yushenko
towards US and the European Union (EU) policies.
Public polls indicate candidates are neck-to-neck.
A political expert Alexei Makarkin evaluating the
scene to Zaman said yesterday that the real field of
contention behind the scenes between US and Russia is
Ukraine.
Makarkin pointed that Washington desires a new
administration, which will speed up the integration
process with the North Atlantic Treaty Organization
(NATO) and the West in contrast to Moscow's insisting
on a Russian-based administration. According to the
diplomatic sources, since US President George W. Bush
is engaged in the US presidential election, NATO and
European countries are trying to affect the Ukrainian
elections.

---

http://www.spacewar.com/2004/041029111255.c7lwzeq4.html

Agence France-Presse - October 29, 2004

Ukraine to join EU, NATO within five years: Yushchenko

KIEV - Ukrainian opposition leader Viktor Yushchenko
said Friday that he would lead his former Soviet
republic into both the European Union and NATO should
he win hotly contested weekend presidential elections.
But he cautioned that serious talk of joining both
Brussels-based blocs could only begin by the end of
his five-year term because Ukraine needed to reform
its own political and military systems first.
"Ukraine needs another three to five years before we
can seriously begin negotiations on these issue,"
Yushchenko told reporters.
"It is easy to talk about positives of membership, but
we will have to deal with the negatives first,"
Yushchenko said.
He said Ukraine needed a major overhaul in its current
legislation that included an easing of import duties
that would allow the West to recognize the republic -
now one of Europe's poorest states - as a market
economy.
He indirectly pinned blame for Ukraine's economic
malaise on the outgoing regime of President Leonid
Kuchma, who took a more cautious line on opening his
republic's markets toward the West.
"We are talking about the institution of a brand new
fiscal, budget and trade policy. We will have to adopt
many new laws that will be difficult to swallow for
some of our ministers, and that they may try to resist
at first," he said.
"Membership will require a great political will," he
said.
But Yushchenko stressed that he would be leading his
government's charge toward integration into the two
Western blocs, placing trade with Russia on the back
burner.
"After forming a new government, our first goal will
be to develop a broader political strategy,"
Yushchenko said.
"And here, we must prepare for the European option,"
said Yushchenko, who served as Ukraine's central bank
chief for seven years before serving for nearly two
years as prime minister, when he tried to break
corrupt links between government and business.
"First, I want Ukraine to be recognized as a market
economy, and then as a provisional member of the
European Union."
Sunday's election pits Yushchenko against Kuchma's
anointed successor, Prime Minister Viktor Yanukovich,
who instead is pushing Ukraine toward a closer
partnership with its Soviet-era master Russia [sic].
Ukraine's public opinion is evenly split between its
allegiances to Moscow and the West, with the
candidates both expected to face off in a November 21
runoff.
Earlier Friday, Yushchenko predicted victory in the
first round with 60 percent of the vote.

---

http://www.itar-tass.com/eng/level2.html?NewsID=1404616&PageNum=0

Itar-Tass - October 30, 2004

Extremely tense election race comes to end in Ukraine

KIEV - In slightly less than 48 hours from now,
Ukraine will know the names of two main contenders in
the second round of the presidential election,
although it has been clear for quite a time that the
two men are the incumbent Prime Minister Viktor
Yanukovich and the leading oppositionist Viktor
Yuschenko.
Polls indicate both of them may get a more or less
equal percentage of votes in the first round of
voting, but none is likely to get more than a half of
all the votes so as to emerge victorious right from
the October 31 voting.
Sociologists indicate that, in most likelihood, the
president will be elected in the second round, due
November 21.
In Ukraine, the presidential term of office lasts five
years.
Yanukovich and Yuschenko issued appeals to their
supporters several days ago to refrain from mass
actions and to observe law and public order, but
people in the capital Kiev are fearful of provocations
and the situation here remains somewhat tense.
Rumors are circulating that clashes are possible in
case of vote rigging of other gross violations of the
law.
The candidates are going to spend the last day before
election differently. Yanukovich says he is going to
have a normal work schedule and to go to church, while
Yuschenko and the third closest contender, Socialist
Party leader Alexander Moroz, will stay with their
families.
Experts say the election race that ended Friday is the
dirtiest over the 13 years of Ukraine’s independence,
as some of the candidates openly joggled with national
symbols, gave out bluntly unfeasible promises, or
spread sheer lies about their opponents.
Agitation was apparently aimed at splitting Ukraine
into two parts – the mostly Ukrainian West and the
mixed Russian-Ukrainian East. Along with it, the
agitators kept stressing the difference between close
relations with Russia and European integration.
The novelty of the technology was that the two leading
candidates did not apportion blame to each other
directly, as the role was played by minor “technical”
candidates.
Ukraine’s Central Electoral Commission says the
country has 37.6 million voters, who are expected to
vote at about 33,300 polling stations inside Ukraine
and at 125 stations abroad.
As of August 1, 2004, the total population stood at
47.4 million people.