Informazione

Testo dell'intervento in assemblea
di Gilberto Vlaic del gruppo ZASTAVA Trieste


Carissime bambine, carissimi bambini, care lavoratrici e cari
lavoratori della Zastava, eccoci di nuovo insieme, in questa occasione
in cui riaffermiamo i legami di solidarieta' e di amicizia tra
lavoartori provenienti dall'Italia e i loro fratelli jugoslavi.
Vi porto il saluto delle associazioni che qui rappresentiamo:
il gruppo Zastava Trieste
l'associazione SOS Jugoslavia di Torino
il coordinamento delle Rappresentanze Sindacali Unitarie della CGIL.

In questa occasione abbiamo con noi circa 90 quote di adozioni; 16 di
esse sono nuove e quindi testimoniano il fatto che nel mio Paese molti
lavoratori insime alle loro famiglie non hanno dimenticato e non
vogliono dimenticare quello che e' successo in Jugoslavia nel 1999.

La Jugoslavia, al centro dell'Europa, e' stata aggredita in nome di una
presunta ingerenza umanitaria, in realta' per scardinarne il sistema
sociale e impadronirsi del suo territorio, dal quale si controllano
tutti i flussi delle merci dall'Asia all'Europa.
Basta pensare al fatto che dopo la primavera del 1999 gli Stati Uniti
hanno costruito in Kosmeth la piu' grande base militare che possiedono
in Europa, e cioe' Camp Bondsteel.

E poi e' capitato all'Afghanistan e poi all'Iraq, mentre il popolo
palestinese e' prigioniero e massacrato nella propria terra.

Le ultime aggressioni non hanno piu' il nome di ingerenza umanitaria,
ma di guerra preventiva al terrorismo.
Ne sa purtroppo qualcosa il popolo iraqueno, che ha visto distruggere
la propria economia, il proprio tessuto sociale, e questo dopo anni e
anni di micidiale embargo.

A proposito del ruolo del mio Paese in queste guerre, ricordo che esso
partecipo' all'aggressione contro di voi nel 1999, con un governo a
quell'epoca di centro-sinistra; ora partecipa con un governo di destra
alla distruzione dell'Iraq a fianco di Stati Uniti ed Inghilterrra.
Saprete forse che pochi giorni fa 19 militari italiani sono stati
uccisi in Iraq.
Sono stati presentati come eroi della pace; in realta' credo che la
loro morte servira' solo a qualche ricco padrone italiano per riempire
ancora di piu' il suo portafoglio, partecipando alla spartizione delle
ricchezze di quel paese.

Il nostro NO alle guerre di aggressione dell'imperialismo deve essere
senza condizioni, non solo perche' portano lutti, distruzioni,
incertezza per il futuro, ma perche' i loro scopi sono assolutamente
opposti ai nostri interessi come classe.
E l'arma piu' forte che abbiamo e' la solidarieta' internazionalista
tra i lavoratori.
Il nostro mondo non e' quello dei ricchi e dei potenti, il mondo che
vogliamo noi e' quello basato sul lavoro e sull'amicizia tra i popoli.
I nostri interessi sono quelli di chi vuole vivere in pace, con un
lavoro decoroso, con scuola e sanita' pubbliche efficienti, con una
giusta pensione per gli anziani, in un mondo libero senza barriere,
dove non esistono popoli sfruttatori e popoli sfruttati, dove i giovani
possono istruirsi e poi lavorare nella propria terra, senza diventare
servi a basso costo del capitale.



Poche parole sulla situazione sociale in Italia.
Il governo ha varato una legge sul lavoro che lo rende sempre piu'
precario, senza certezze per il futuro, con salari sempre piu' bassi.
In questo momento poi e' partito unpesante attacco alle pensioni, con
il proposito di aumentare di cinque anni la vita lavorativa.
Contro questi attacchi alle condizioni materiali di vita dei lavoratori
ci sono stati scioperi imponenti, ed altri seguiranno.

Ma torniamo alla nostra assemblea.
Care bambine, cari bambini,volevo informarvi che la manifestazione
nazinale per gli alunni delle scuola elementari italiane, dal titolo
Non bombe ma solo caramelle
sara' ripetuta nel vostro nome nel prossimo mese di maggio.

Siamo felici di essere qui con voi; termino qui augurandovi un prossimo
anno migliore di quello che sta finendo.

SVE VAS VOLIM

Kragujevac, 21-12-2003

WASHINGTON HA TROVATO LA SOLUZIONE
"Dividiamo l'Iraq come abbiamo fatto con la Yugoslavia!"

di Michel Collon
(traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)

[en FRANCAIS:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3003
in ENGLISH:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3045%5d

Loro hanno trovato la soluzione! Dividiamo l'Iraq in tre mini stati e quindi
li mettiamo uno contro l'altro. Questo vi fa ricordare qualcos'altro? Ma
sicuro! Non è la prima volta che qualcosa di analogo è successo?
The New York Times ha pubblicato un editoriale, il 25 novembre 2003, a firma
di Leslie Gelb. Questo signore è un uomo di grande influenza che, fino a
poco tempo fa, è stato presidente del Consiglio per gli Affari Esteri, un
centro di elaborazioni strategiche veramente importante che riunisce assieme
la CIA, il Segretario di Stato e i grossi calibri delle corporations multinazionali
Statunitensi.

Il piano di Gelb? Sostituire l'Iraq con tre mini stati:

"I Curdi al nord, i Sunniti al centro e gli Sciiti al sud." L'obiettivo?
"Piazzare la maggior parte del denaro e delle truppe dove è possibile ottenere
rapidamente il massimo risultato - cioè presso i Curdi e gli Sciiti. Gli
Stati Uniti devono tirarsi fuori con tutte le loro forze dal cosiddetto
Triangolo Sunnita, a nord e a ovest di Baghdad...infatti i dirigenti Americani,
nei confronti dei Sunniti fastidiosi e prepotenti, privi di petrolio o di
entrate petrolifere, dovrebbero moderarne le ambizioni o soffrire le conseguenze."

In breve, portare alla fame lo stato centrale attorno a Baghdad, dato che
i Sunniti da sempre sono alla testa della resistenza all'imperialismo USA.

Noi avevamo denunciato questo piano della CIA, che era stato per qualche
tempo fatto circolare, seppur discretamente, in un articolo apparso nel
settembre 2002. Ma, questo di dividere l'Iraq di fatto è sempre stato un
vecchio sogno di Israele. Nel 1982, Oded Yinon, un ufficiale dell'ufficio
Affari Esteri di Israele, scriveva "Disgregare l'Iraq per noi è ancora più
importante che disgregare la Siria. In poche parole, è la potenza Irachena
che costituisce la più grande minaccia per Israele. La guerra Iran-Iraq
ha prodotto in Iraq lacerazioni e ha provocato la sua rovina. Qualsiasi
tipo di conflitto inter-Arabo ci aiuta ed accelera il nostro obiettivo di
spaccare l'Iraq in tanti piccoli frammenti."

Farete di nuovo un poco di pulizia etnica?

Allora, Gelb desidera spezzare l'Iraq trasformando il nord (a maggioranza
Curda) e il sud (a maggioranza Sciita) in "regioni autonome, con confini
tracciati quanto più strettamente possibile lungo una linea di demarcazione
etnica."
Ma questo metodo non ha provocato in Yugoslavia una guerra civile e un bagno
di sangue? Tutto ciò perché in generale le diverse regioni di quella nazione
contenevano numericamente significative minoranze etniche e la spartizione
era impossibile senza il trasferimento forzoso delle popolazioni. Allora,
ecco che Berlino, e Washington, sotto banco hanno finanziato e armato gli
estremisti razzisti, che avevano nostalgie dei tempi della Seconda Guerra
Mondiale. Questo ha generato una guerra civile pressoché inevitabile, dato
che il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale avevano fatto
precipitare la Yugoslavia nella bancarotta, in maniera tale da sottometterla
al trionfante neo-liberalismo, dopo la caduta del Muro di Berlino.
Tutto questo veniva accuratamente nascosto all'opinione pubblica.
Proprio come adesso, che si nasconde al pubblico il fatto che tutte le popolazioni
della ex Yugoslavia sono piombate nella miseria e nella disoccupazione peggiori,
che mai si erano viste. Nel frattempo le imprese multinazionali hanno messo
le loro mani sul controllo delle ricchezze della regione.

Inoltre in Iraq, le tre più grandi popolazioni non risiedono "ognuna nella
loro regione", ma sono, per la maggior parte, mescolate. Sicuramente Gelb
conosce molto bene dove conduce questa strategia in Iraq, che potrebbe ancora
una volta provocare seri conflitti "etnici", forse anche una guerra civile.
Gelb cinicamente annuncia che lo stato nel centro dell'Iraq "dovrebbe penalizzare
le sostanziali minoranze abbandonate nel centro, particolarmente le vaste
popolazioni Curde e Sciite di Baghdad. Queste minoranze trovino il tempo
e i mezzi per organizzare e condurre i loro affari, o andarsene al nord
o al sud." In questo modo, milioni di persone verranno forzate ad abbandonare
le regioni dove hanno vissuto da sempre, ma Gelb non considera questo inopportuno,
se può essere permessa agli Stati Uniti una dominazione coloniale in tutta
sicurezza.
Dunque, il precedente della Yugoslavia non serve da sufficiente avvertimento?
La verità è che, per Gelb, la guerra civile in Yugoslavia è stato un grande
successo per gli Stati Uniti, dato che ha permesso il disgregamento di una
nazione che resisteva alle multinazionali.

Ancora la Teoria degli "Stati Etnicamente Puri"!

Effettivamente Gelb fa aperto riferimento ad "un promettente precedente?la
Yugoslavia." Davvero un fatto curioso! Non ci avevano informato che gli
Stati Uniti erano intervenuti in quella regione in ordine a prevenire la
"pulizia etnica"? Niente affatto, lui confessa: gli stati "etnicamente puri"
sicuramente vanno bene, quando servono ai piani di Washington.
Mentre magnifica "gli stati etnicamente puri" (Gelb parla anche di "stati
naturali"!), egli muove critiche a Tito per aver raggruppato in una Yugoslavia
unita "gruppi etnici i più disparati", ma per le stesse ragioni finge che
l'Iraq sia "uno stato artificiale"; Gelb fa ricorso alle vecchie teorie
sostenute dall'estrema destra.
Questa teoria sugli stati etnicamente puri è del tutto identica al: "Ein
Volk, ein Reich, ein Führer" (un popolo, uno stato, un duce) di Hitler.
Di più, è anche la teoria adottata dai Sionisti, che sognano un Israele
"purificato dagli Arabi". In Yugoslavia, era la teoria sostenuta dai protégés
dell'Occidente, il Croato Tudjman e il Bosniaco Mussulmano Izetbegovic.
Ma era anche la teoria sostenuta del leader dell'ala destra Serba, Karadzic.
Risulta singolare riscontrare che gli USA esaltano teorie che in precedenza
avevano finto di combattere!
La verità è che gli Stati Uniti -- proprio come tutti gli altri colonialisti
-- sono per o contro gli stati etnicamente puri in conseguenza del fatto
che questo soddisfi i loro interessi strategici. La sola cosa che conta
è come indebolire la resistenza. Dividi per conquistare! Come sempre. I
Britannici hanno organizzato attentamente la divisione dell'Irlanda, dell'India
e del Pakistan e di tante altre regioni nel mondo. L'influente esperto di
strategie, Zbigniew Brzezinski, richiede di dividere la Russia in tre regioni
in modo da isolare Mosca dalle riserve petrolifere. Anche la CIA ha i suoi
"specifici piani" per dividere l'Arabia Saudita.
In un tempo in cui si stanno strutturando istituzioni politiche ed economiche
veramente importanti nell'Unione Europea e negli Stati Uniti, possiamo vedere
come queste stesse Grandi Potenze stiano organizzando la balcanizzazione
di certi altri stati -- stati che loro resistono.
Il principio guida della politica internazionale degli Stati Uniti è che
non vi siano principi guida. Gli USA, un giorno possono fingere di combattere
la pulizia etnica e il giorno dopo organizzarla. E in completa arbitrarietà.
In passato, gli Stati Uniti hanno obbligato i Curdi a rimanere all'interno
dello stato Turco, che era governato da generali fascisti, ma oggi gli USA
stanno preparando lo stato dei Curdi, presuntivamente radicato sul principio
di "autodeterminazione" (in realtà uno stato fantoccio). Gli USA stanno
fingendo di portare la democrazia al mondo, ma con questi presupposti gli
USA stanno riabilitando le teorie fasciste circa gli stati "etnicamente
puri".

Il pericolo di una Teoria che è esportabile in tutto il Mondo

Il pericolo di questa fallace teoria va ben oltre l'Iraq e la Yugoslavia.
Molti degli stati esistenti nel pianeta oggi sono "multietnici". E la gente
razionale considera che essa stessa viene arricchita dal mescolamento di
culture. Ma se un popolo segue teorie di stati "etnicamente puri", gli USA
potrebbero avere il pretesto di disgregare qualsiasi nazione "multinazionale"
che resiste a tutto questo. Washington, in effetti, intende calpestare nella
più larga misura il diritto internazionale e la sovranità statuale. Gli
USA si stanno preparando a compiere nel mondo quello che hanno iniziato
a fare con la Yugoslavia e l'Afghanistan, e , sfortunatamente, la maggior
parte dei politici di sinistra Occidentali li hanno seguiti, dandosi le
peggiori ragioni. Basta! È giunto il momento di sconfessare l'alleanza disastrosa
di questa Sinistra con gli Stati Uniti negli affari Yugoslavi e Afghani.
Per chiunque voglia resistere alla guerra globale, vale a dire alla ricolonizzazione
del mondo, questo è il momento di correre in difesa della sovranità delle
nazioni del Terzo Mondo, un principio che è incorporato nella Carta dell'ONU.
Questo assunto storico si è verificato nel 1945 e oggi gli USA si stanno
accanendo al suo smantellamento.

Sostegno alla Resistenza

L'essenza del piano Gelb è di far precipitare l'Iraq in una lunga guerra
civile, in modo da salvaguardare l'occupazione coloniale USA e di consentire
la continua ruberia di petrolio. Gli USA tenteranno di dividere la resistenza
-- che viene riscontrata in tutte le diverse popolazioni dell'Iraq -- penalizzando
coloro che vogliono continuare a vivere insieme e organizzando ipocritamente
"la pulizia etnica". Il piano Americano è di dividere l'Iraq con il ricatto,
diffamando i Sunniti, che sono stati da sempre in prima linea della resistenza
all'imperialismo.
Washington renderà effettivo il piano di Gelb? Cosa impedirà loro di realizzarlo?
Il timore che uno stato Sciita Iracheno possa congiungersi con l'Iran, che
presenta l'esercito "ostile" più potente in Medio Oriente. E la paura che
uno stato Curdo Iracheno possa diventare punto di riferimento luminoso per
quei Curdi che vogliono separarsi dalla Turchia, un alleato strategico decisivo
posizionato sui corridoi che si intersecano fra i Balcani, il Caucaso e
il Medio Oriente. Ma se la resistenza Irachena continua a crescere e ad
unire le diverse correnti, compresi gli Sciiti, allora Washington rischia
di perdere la possibilità di realizzare il suo progetto di smantellamento
della regione.
Il precedente Yugoslavo deve servire come solenne avvertimento! Il far piombare
altre nazioni nello stesso dramma dovrebbe essere fuori questione! In vista
del fatto che Bush ha scatenato nuovi pericoli attraverso il mondo intero,
e in vista del fatto che sempre più frequentemente si fa ricorso a teorie
fasciste, la sola risposta possibile è la costruzione di un fronte mondiale
unito contro le politiche degli Stati Uniti e l'appoggio alla resistenza
in ogni parte del mondo -- anzitutto, alla straordinaria resistenza Irachena
(il flusso delle informazioni dei mezzi di comunicazioni di massa ha spesso
caratterizzata questa resistenza con la categoria di "terrorismo").
La resistenza Irachena sta impedendo che Bush aggredisca l'Iran, la Siria,
la Corea del Nord, e a grandi passi Cuba. Inoltre questa resistenza dimostra
che gli Stati Uniti non sono stati sempre invincibili. Bush sta diventando
lo zimbello del mondo. "Tigre di carta" è la classica espressione! In questo
modo, la resistenza Irachena ha fatto muro contro lo scoraggiamento e il
pessimismo che avevano iniziato a diffondersi in Iraq dopo la "liberazione
di Baghdad." La guerra non è finita, anzi è solo all'inizio. Sostenere questa
resistenza significa sostenere noi stessi!

michel.collon@...

---

Per meglio comprendere la situazione Irachena:

- 23 milioni di abitanti, divisi in tre grandi gruppi etnici (nessun censimento
ufficiale e niente registri di stato civile distrutti dagli Americani).


- Sciiti: 55 - 60%. Al più nel sud.

- Sunniti: 20 - 25%. Quasi completamente al centro (tra Mosul e Baghdad).

- Curdi: 20%. Per la maggior parte al nord (significative minoranze Curde
vivono in Turchia, Iran, Siria, Russia). La maggioranza di questi è Sunnita.


- Minoranze (5%): da 200.000 a 300.000 Turcomanni, Assiro-Caldei (Cristiani),
Yezidi, 2.000 Ebrei?

- Ma nessuna regione è etnicamente "pura":
 almeno un milione di Curdi vive fuori del Kurdistan (principalmente
a Baghdad, ma anche al sud, nella zona di Bassora).
 almeno un milione di Sciiti vive a Baghdad.
 un certo numeri di Sunniti vive al sud.
 un certo numero di Arabi vive in Kurdistan.

Per queste ragioni, dividere l'Iraq risulta impossibile senza il rischio
di una guerra civile e di pulizie etniche. E questo specialmente in una
situazione ambientale in cui gli USA hanno fatto di tutto il possibile negli
ultimi venti anni per scatenare conflitti, provocando (cioè, finanziando)
alcuni leaders delle minoranze a favorire una disgregazione. Questo è del
tutto analogo alle loro procedure in Yugoslavia.
In breve, se agli USA è permesso smembrare l'Iraq, importanti "minoranze"
corrono il rischio in tutta la regione di diventare degli obiettivi. Ed
ecco Bush che si pronuncia nell'affermare di essere obbligato a mantenere
sul posto le sue truppe, per proteggere queste "minoranze"!.
Esattamente come in Kosovo, dove gli USA hanno installato una base militare
con una pista di atterraggio che può accogliere bombardieri (sic !), dopo
aver sistematicamente alimentato le fiamme del conflitto dietro le quinte.
Oggi, gli USA in Kosovo stanno proteggendo i criminali dell'UCK e la mafia
che pratica la pulizia etnica. ( vedi Test-medias, domande sul Kosovo n.2,
5, 7 nel nostro documento "Autopsia della Yugoslavia").


Per meglio comprendere la situazione Yugoslava:

- 21 milioni di abitanti, divisi in 6 repubbliche. Secondo un censimento
ufficiale del 1991: Slovenia (1.9 milioni), Croazia (4.7), Serbia (9.7),
Macedonia (2.0), Montenegro (0.6), Bosnia (4.3).

- nessuna regione era etnicamente "pura": consistenti minoranze risiedevano
in tutta la regione, cosa che rendeva la nazione indivisibile.

- in Croazia: Serbi (12%).

- in Macedonia: Albanesi (21%), Turchi (5%), Zingari Rom (2%), Serbi (2%).

- in Bosnia: Mussulmani (43%), Serbi (31%), Croati (17%), altri (7%). Tutti
questi gruppi erano mescolati insieme in tutta la regione.

Malgrado gli avvertimenti di molti esperti analisti politici e di leaders
Occidentali, la Germania, e quindi gli Stati Uniti, hanno scatenato la divisione
della regione, al prezzo di una terribile guerra civile e di spostamenti
forzati delle popolazioni di tutte la minoranze. Per realizzare tutto questo,
Berlino e Washington hanno appoggiato, finanziato e armato - segretamente
- i leaders e gli estremisti separatisti. Tutto questo è stato accuratamente
nascosto all'opinione pubblica.

BIBLIO: Michel Collon, Liar's Poker: The Great Powers, Yugoslavia and the
Wars of the Future, IAC, New York 2001, P. 11 & 13. Le carte geografiche
che dimostrano la natura "indivisibile" della Yugoslavia e, in particolare,
della Bosnia.




__________________________________________________________________
Tiscali ADSL SENZA CANONE:
Attivazione GRATIS, contributo adesione GRATIS, modem GRATIS,
50 ore di navigazione GRATIS. ABBONARTI TI COSTA SOLO UN CLICK!
http://point.tiscali.it/adsl/index.shtml

These are some answers to an article which appeared on the
Canadian daily "The Washington Times" - see:
http://www.washtimes.com/commentary/20031222-095340-8063r.htm


To: letters@...
From: Boba
Subject: Letters : Re:  Balkan turbulence by Jeffrey T. Kuhner
Bcc: Goverment, Media

  RE: Balkan turbulence by Jeffrey T. Kuhner
Dec. 22, 2003

http://www.washtimes.com/commentary/20031222-095340-8063r.htm

It is interesting that Mr. Kuhner uses the results of the Serbia's
failed
elections in November and the win of the Radical Party there to bash
Serbs
as Nazis and xenophobes. The recent win of Ivo Sanader and his Croatian
Democratic Union (HDZ), an ultra-nationalist, neo-USTASE military wing
of
Tudjman's HDZ political party, in the election in Croatia did not upset
Mr.
Kuhner, nor did it, remarkably, invoke any Nazi Croat past. It was
Croatian
(alongside with Albanian and Bosnian Muslim) "radical nationalism" that
in
most brutal way caused death of close to 700.000 Serbs, Jews and
Gypsies in
Croatian concentration camps during the WWII.

In his distaste for the Serbs, Mr. Kuhner refuses to admit that the
Serbs
tried to topple down Milosevic from power long before the year 2000. He
also
refuses to acknowledge that the severe, a decade long economic sanctions
imposed by the "western democracies" alongside the NATO bombing of
Serbia in
1999 had ruined Serbia economically as well as socially.

It is shocking how WWI Austro-Hungarian propaganda slogan about a
"Greater
Serbia" got to be revived over and over again today for Serb-bashing
needs.
To hide their own agenda western politicians and the media accuse the
Serbs
of "radical nationalism" and of the attempt to reintegrate a "large
chunk of
Bosnia and Croatia into a larger Serbian state".  Yet, in reality it is
quite the opposite. It was the Croatian army who, with help of the US
led
NATO forces, expelled more than 250.000 Serbs from Croatia in 1993-1995
and
"reintegrated" Serb land into Croatia. It was US led NATO aircraft that
bombed Serbs in Bosnia and made Serbs to give up their land to
Muslim-Croat
Federation. And it was brutal and criminal NATO bombing of Serbia in
1999,
as well as the American and Western tolerance of the Albanian Islamic
fundamentalists that paved the way to renewal of a dream of "Greater
Albania", thus forcing Serbs in most brutal way to leave their land of
Kosovo, and renaming Kosovo to KosovA independent "Albanian" state.


Boba B.
 ON, Canada

---

Subject:       Balkan Turbulence
From:       "geoffrey wasteneys"
Date:       Wed, December 24, 2003 4:26 pm
To:       "Washington Times" <letters@...>


Jeffrey T. Kurner's article "Balkan Turbulence" is reminiscent of the
phrase, so frequently heard in Europe  the late  19th century  "Trouble
in the Balkans ".

It was as if the European Nations that had enjoyed relative tranquility
after the Napoleonic Wars were unable to appreciate the vicissitudes of
the Orthodox South Slavs, so slowly emerging from the grasp of the
Muslim Ottoman Empire in which they had remained for 450 years with
little assistance from their Christian neighbours.

The reference to "Greater Serbia" has sole relevance to the Empire of
Dushan  that fell to the Turks after the Battle of the Blackbirds at
Kosovo Polji . It was resurrected by the Slovenes and Croats as an
excuse for their (Vatican Inspired) destruction of the State of
Yugoslavia, that had been conceived in the 1920s mainly by US President
Woodrow Wilson,  largely in their  specific interest .

I defy Mr. Kuhner to produce evidence of  a plan to augment Serbian
territory in 1991. It was surely no "Greater Serbia' that was to arise
through the regaining of the province of Kosovo, the original homeland
of the Serbs that contained virtually all their historic churches,
monasteries and shrines. Their depopulation of that area had been
entirely involuntary,  caused by military activity by the Turks ,
Germans and Italians  and their displacement by Albanians the outcome of
Marshall Tito's  failed scheme to create an alliance with Albania
against Stalinist USSR .If The Croats were to depart, they could not
expect to carry with them some 600,000 Serbs in the border areas of
Krajina and East and West Slavonia, nor could Izetbegovic hope to retain
1.2 million Orthodox Christian Serbs in his projected   Muslim State of
Bosnia .This was not "Geater Serbia" but simply "Serbia Regained".

Geoffrey Wasteneys
Ottawa Canada

The Hague "Tribunal" very much involved in the Serbian elections

1. [icdsm-italia] ICDSM Vice-Chairman: US/ICTY murder of democracy
2. [icdsm-italia] Sloboda Press Release, 24 December 2003


=== 1 ===

Da: ICDSM Italia
Data: Gio 18 Dic 2003 11:36:50 Europe/Rome
A: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Oggetto: [icdsm-italia] ICDSM Vice-Chairman: US/ICTY murder of democracy


NOTA:

Un interessante documentario televisivo olandese, in due parti, sul
processo-farsa dell'Aia si puo' vedere in internet alla URL:

http://info.vpro.nl/info/tegenlicht/index.shtml?7738514+7738518+8048024

Dutch TV documentary on the Hague process, in two parts:

http://info.vpro.nl/info/tegenlicht/index.shtml?7738514+7738518+8048024


----------


CHRISTOPHER C. BLACK
Barrister-at-Law 

 
Mr. Hans
Holthuis,                                                               
         
Registrar,
ICTY,
Churchillplein 1,
2517 JW, The Hague,
P.O. Box 13888,
501 EW, The Hague,
Netherlands

Re The Prosecutor v. Slobodan Milosevic and Vojislav Seselj

December 12, 2003

Dear Sir;

The decision of the Deputy Registrar made the 11th of December, banning
all but restricted contact between President Slobodan Milosevic and
Vojislav Seselj and the outside world has unveiled before the whole
world the political character and objectives of this tribunal. The
decision is a blatant interference in the elections in Serbia by the
United States and its satellites, including this tribunal. It is
nothing less than an attempt to sabotage those elections, to impose the
will of the United States on the people of Serbia, to deny the people
of Serbia the right to decide their own fate, their right to
self-determination. It is a complete denial of the civil and political
rights of Slobodan Milosevic, and in reality, all of us.

The “legal” rational offered for this murder of democracy would be
laughable if it were not so tragic and dangerous to the world
community. You state that Resolution 827 of May 25, 1993 of the
Security Council was enacted under Chapter VII of the UN Charter. It
was not. The Security Council has no authority under that or any other
Chapter of the UN Charter to create this tribunal. The tribunal exists
in fact. But it has no legal existence and it has no legal
jurisdiction. Those subject to its control are not prisoners of a
judicial system. They are political hostages, held by force of arms and
subject to forced political show trials.

This reality was established by the issuing of the indictment against
President Milosevic during the illegal aggression against Yugoslavia by
NATO forces in May 1999 in order to justify that war crime to the
peoples of the NATO countries. It was confirmed when the Prosecutors,
Louise Arbour, and her successor, Carla Del Ponte, also decided not to
prosecute “persons responsible for serious violations of international
humanitarian law committed in the territory of the former Yugoslavia”
as they were required to do by the “Statute” of the tribunal. They
refused to prosecute NATO leaders, officers and officials, including
General Wesley Clark, despite the overwhelming evidence in their hands
that those leaders, officers and officials had committed such crimes on
a mass scale.   

So, you could not have been considering Resolution 827 when you made
your decision.

You state that you considered the “Rules of Detention”. Yet those Rules
themselves are without legal effect and in any event are subject to
change at the whim of the tribunal. Your expressed claim to have
considered the detainee’s “individual” rights is puzzling because from
the beginning of their imprisonment their rights, as expressed in
several international conventions, have been consistently violated.
Despite the fact they are presumed to be innocent they are treated as
condemned. Despite the fact they are citizens of Serbia with full civil
and political rights they are treated as if they were in exile.

The ban is a complete denial of the presumption of innocence, a
complete denial of the right to a fair trial, and is a complete
negation of the purported reason for creating this tribunal in the
first place; to contribute to the restoration and maintenance of peace
in the former Yugoslavia. But, of course the real mandate of the
tribunal was and is not the restoration of peace, but the elimination
of democracy and so it has proved. It is for this reason and this
reason only that this ban on communication has been ordered. The
tribunal’s true mandate is to discredit the Socialist and Radical
parties in Serbia and their leaders.

However, you are mistaken in your estimation of these prisoners and the
people of Serbia if you believe this will succeed. The people of Serbia
and the world recognize this ban for what it is; an egregious and open
interference with the expression of their popular will. They will react
and there will be more support for those who believe in a sovereign and
progressive Serbia.

In the result, The International Committee For The Defence of Slobodan
Milosevic demands the immediate restoration of communication between
Slobodan Milosevic and Vojisalv Seselj and the outside world including
the right to communicate with the press failing which we will consider
appropriate legal action.

Regards,

Christopher Black,
Vice-Chairman of the ICDSM
Chairman, Legal Committee of the ICDSM

Cc:President of the Tribunal, Judge T. Meron
Carla del Ponte


---

SLOBODA urgently needs your donation.
Please find the detailed instructions at:
http://www.sloboda.org.yu/pomoc.htm
 
To join or help this struggle, visit:
http://www.sloboda.org.yu/ (Sloboda/Freedom association)
http://www.icdsm.org/ (the international committee to defend Slobodan
Milosevic)
http://www.free-slobo.de/ (German section of ICDSM)
http://www.icdsm-us.org/ (US section of ICDSM)
http://www.icdsmireland.org/ (ICDSM Ireland)
http://www.wpc-in.org/ (world peace council)
http://www.geocities.com/b_antinato/ (Balkan antiNATO center)


=== 2 ===


Da: ICDSM Italia
Data: Gio 25 Dic 2003 17:44:11 Europe/Rome
A: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Oggetto: [icdsm-italia] Sloboda Press Release, 24 December 2003


m o s t u r g e n t

THE HAGUE TRIBUNAL BANS THE VISIT OF THE 5-YEARS OLD GRANDSON MARKO TO
PRESIDENT MILOSEVIC DUE TO THE ELECTIONS IN SERBIA!

Sloboda Press Release, 24 December 2003

The Hague Tribunal has banned today the visit of the grandson Marko and
daughter-in-law Milica to President Slobodan Milosevic. The visit had to
take place on Saturday, December 27 and had been already officially
approved.
The Tribunal decided that a new date for the visit can be only after the
elections in Serbia.

Is 5-years old Marko a political factor in the Serbian elections or the
employees of the Tribunal appeared in so big panic to start to loose
common
sense and last human considerations?

And finally, is the Hague Tribunal a participant in the 28 December
Serbian
elections?

The last examples of the open and blatant violation of human rights and
justice committed by the Tribunal show not only that the Tribunal
participates in the political life and in the elections in Serbia, but
also
that the tribunal will be the biggest looser in these elections. Since
in
2003 Serbian elections the winner will be the truth.

The victory of the truth means end of the tribunal and freedom for
Serbia.

---------

www.b92.net

Beta News Agency, Belgrade
December 24, 2003

Milosevic refused family visit, say supporters | 16:01 | Beta

BELGRADE -- Wednesday - The UN tribunal in The Hague has refused
permission for Slobodan Milosevic's daughter-in-law and grandson to
visit the former Yugoslav president, an association campaigning for
Milosevic's release claimed today.

A statement from the association "Sloboda" (Freedom) claimed the
tribunal had decided to postpone the visit scheduled for Saturday until
after Serbian parliamentary elections on Sunday.

Milosevic is running for parliament in Serbia as part of the Socialist
Party of Serbia election ticket.





==========================
ICDSM - Sezione Italiana
c/o GAMADI, Via L. Da Vinci 27
00043 Ciampino (Roma)
email: icdsm-italia@...

Conto Corrente Postale numero 86557006
intestato ad Adolfo Amoroso, ROMA
causale: DIFESA MILOSEVIC