«I soldati avranno anche il compito di internare in campi di concentramento gli adulti maschi. Chiunque opponesse resistenza andrà giustiziato sul posto». In Ucraina si prepara un’estate di sangue. Il governo di Kiev sta preparando un’offensiva che dovrà avere come «unica soluzione la rapida sconfitta dei ribelli e dei terroristi». Il piano d’attacco è pronto. È stato preparato dagli specialisti del centro studi di Pittsburg Rand Corporation. Gli stessi che hanno pianificato le rivolte anti Mubarak in Egitto, anti Gheddafi in Libia e anti Assad in Siria. Due pagine che qualcuno ha deciso di rendere pubbliche. La Rand si è affrettata a smentire. Ma il documento porta la firma del centro studi, la fonte che lo ha rivelato autorevole (seppur segreta), il linguaggio del testo compatibile con i piani precedentemente elaborati dalla Rand.
La Rand Corporation è uno dei più importanti centri studi statunitensi. Elabora le politiche sul futuro per Dipartimento di Stato ma soprattutto per il Pentagono e per la Casa Bianca. La Rand è una delle menti del capitalismo globale, del mercato unico, della democrazia del consumo.
Popoff ha deciso di pubblicare la versione integrale del documento. Eccola.
“I vantaggi di una massiccia operazione Militare”
Nel caso in cui il negoziato con i separatisti dell’Est dovesse fallire, l’unica soluzione praticabile sarà quella della rapida sconfitta dei ribelli e dei terroristi. Bisogna ridurre al massimo i danni dei costi dell’operazione e nei confronti dell’opinione pubblica.
Ecco i vantaggi da un attacco su vasta scala contro il Donbass:
La decimazione degli attivisti dei movimenti politici russofoni e il caos tra i votanti pro-Russia.
Nel caso la vittoria non sia rapida, la distruzione durante i combattimenti di una quantità significativa della produzione di carbone delle regioni dell’Est, in modo da fiaccarne la resistenza.
La distruzione dell’apparato industriale del Donbass vorrebbe dire ridurre di molto il consumo di gas e ridurre, di conseguenza, le importazioni di gas dalla Russia.
La riduzione del peso politico dell’oligarca locale Rinat Akhmetov.
Le difficoltà economiche del popolo ucraino potrebbero essere facilmente spiegate con i danni dovuti alla guerra in corso, che il governo di Kiev non ha potuto evitare, vista l’intransigenza dei terroristi.
Le fasi dell’operazione militare
Fase 1: Totale isolamento delle regioni ribelli
Considerando che i residenti delle regioni di Donetsk e di Lugansk hanno avuto sufficiente tempo per abbandonare l’area, nel caso fossero rimasti vuol dire che sono apertamente ostili. Tutti i cittadini rimasti verranno considerati ostili e sostenitori dei terroristi.
La legge marziale verrà introdotta. Le autorità locali esautorate dal loro potere. La Costituzione sospesa. Verrà imposta direttamente l’autorità presidenziale.
L’area verrà totalmente isolata dal resto del mondo. Nulla dovrà entrare né uscire: né persone né cose. Attenzione speciale verrà messa sulle zone confinanti con la Russia. Le trasmissioni televisive, la connessione internet, le comunicazioni telefoniche e via cellulare dovranno essere interrotte. Verrà imposto il coprifuoco dalle dieci di sera alle sei di mattina. I giornalisti dei media internazionali dovranno essere sottoposti a una procedura speciale.
Fase 2: Assorbire
Graduale inasprimento dell’accerchiamento dei ribelli. Le offensive di terra dovranno essere precedute da attacchi aerei contro le infrastrutture nemiche, le batterie di artiglieria e di mortaio, e le truppe nemiche. In alcuni casi, per contenere le vittime tra le nostre truppe, non dovranno essere utilizzate armi non convenzionali.
Gli insediamenti nemici dovranno essere liberati uno a uno, impiegando prima i blindati e poi la fanteria, che avrà l’obiettivo di uccidere chiunque possegga un’arma. I soldati avranno anche il compito di internare in campi di concentramento gli adulti maschi. Chiunque opponesse resistenza andrà giustiziato sul posto. I bambini sotto i tredici anni e gli anziani oltre i sessanta dovranno essere spostati in strutture appositamente attrezzate in zone lontane dalle operazioni anti terrorismo in corso.
I campi di concentramento dovranno essere costruiti vicino alle città ripulite. Le guardie dei campi dovranno essere ideologicamente pulite. Andranno cercate su chiunque tracce dei combattimenti, sul corpo e sui vestiti: ferite, lividi, graffi, tracce di polvere da sparo o di olio per armi. Se verrà trovato qualcosa la persona in questione dovrà essere processata con le accuse di separatismo e di terrorismo. Dopo due mesi di internamento, agli individui restanti verrà dato il permesso di rientrare nelle proprie abitazioni, poste nel frattempo sotto sorveglianza dei servizi di sicurezza.
Fase 3: Ritorno alla normalità
Specialisti delle forze armate dovranno essere utilizzati per riportare l’acqua, i riscaldamenti, l’energia elettrica e le comunicazioni.
I confini dovranno risultare blindati, per impedire provocazioni da parte della Russia e per prepararsi a un massiccio rientro dei rifugiati. A coloro che hanno consegnato le armi verrà concesso di poter tornare a casa. Tuttavia, gli uomini tra i diciotto e i sessant’anni verranno sottoposti a controllo in campi di concentramento, per verificare loro eventuali legami con i separatisti e i terroristi. Le proprietà dei condannati nelle regioni di Lugansk e di Donetsk verranno nazionalizzate, e successivamente concesse ai militari che si sono distinti nella campagna anti terrorismo.
Attenzione particolare dovrà essere posta sull’informazione. Ciò comporterà il completo isolamento dell’area delle operazioni dai media internazionali. Le storie di eroismo e coraggio da parte delle forze armate ucraine, della Guardia nazionale e di altre unità militari, storie di salvataggio di civili dai terroristi e dalle bande criminali dovranno essere diffuse il più possibile.
Nota: Se la campagna anti terrorismo non terminerà entro il primo settembre 2014, la legge marziale dovrà essere prolungata fino al primo gennaio 2015.