Informazione


Lido Valtermina - Traversetolo (PR) 
Sabato 6 settembre 2014 – alle ore 21.30

DRUG GOJKO

Spettacolo teatrale
di e con 
PIETRO BENEDETTI
Tratto dai racconti di Nello Moroni
Partigiano combattente in Jugoslavia

Lo spettacolo si terrà nel palco centrale 
della III Festa Provinciale dell'ANPI di Parma 
al Lido Valtermina di Traversetolo (PR)
sabato 6 settembre 
alle ore 21,30

Nel pomeriggio la festa inizierà alle 17,30 
al palazzetto dello sport dove 
CARLA NESPOLO dialogherà con VANIA BAGNI su "Donne nelle istituzioni e femminismo" 
coordinerà Giulia Salomoni 

A seguire sempre al palazzetto dello sport 
MASSIMO STORCHI interverrà su 
"Storia e Memoria della Resistenza: 
nuove interpretazioni e revisioni" 
coordinerà Brunella Manotti

evento Facebook: https://www.facebook.com/events/684541678320436/

altre info sullo spettacolo: https://www.cnj.it/CULTURA/druggojko.htm



(english / italiano)

INIZIATIVE UCRAINA

1) Venezia 6/9: Alla Mostra del Cinema con l'Ucraina Antifascista
2) Napoli 7/9: Manifestazione contro la guerra in Ucraina
3) Bologna 10/9: Con l'Ucraina antifascista contro ogni imperialismo e fascismo
4) Roma 11/9: NO PASARAN ! Con l'Ucraina antifascista 
5) Pisa 12/9: Ucraina 2014. È in pericolo la pace nel mondo? 
6) BREVI: Dalla Svizzera italia / Da Euskadi / Progetto video / NO infiltrazioni fasciste nella campagna antifascista sull'Ucraina
7) "UKRAINE: BEHIND THE RED LINE" Exibition in NYC


=== 1 ===

Lido di Venezia, 6 settembre 2014

Alla Mostra del Cinema con l'Ucraina Antifascista

Sabato 6 settembre
dalle ore 17.30 alle ore 20.00 
Lido di Venezia, Lungomare Marconi angolo via delle Quattro fontane

Sabato 6 settembre una delegazione di antifascisti ucraini 
manifesterà davanti al red carpet della mostra del cinema di Venezia

Invitiamo tutti gli antifascisti italiani a portare la loro solidarietà 

Appuntamento al Lido di Venezia il 6/9 alle 17.30 
all'angolo tra il lungomare Marconi e via delle Quattro fontane 

Con l'Ucraina antifascista
Contro ogni aggressione imperialista - Rompere l'Unione Europea

L'obiettivo degli USA e dell'Unione Europea è quello disintegrare le loro periferie in territori senza sovranità, divisi e contesi da gruppi armati con i quali possono negoziare o combattere, ma sempre in condizioni vantaggiose per le multinazionali e gli stati imperialisti.
Questa è la strategia di uscita dalla crisi delle oligarchie economiche al potere negli USA così come nella UE.

Il golpe fascista in Ucraina e il genocidio in atto delle minoranza russofone del Donbass fa parte della stessa strategia di destabilizzazione che abbiamo già visto all'opera in Iraq, in Libia, in Afghanistan, in Palestina.

La giunta golpista di Kiev, in cui siedono, per la prima volta in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale, quattro ministri che rivendicano orgogliosamente la propria matrice nazista, ha inviato nel Donbass l’esercito e le squadre paramilitari neonaziste di Settore destro per stroncare la resistenza popolare al nazismo con ogni mezzo: stragi, agguati, esecuzioni sommarie e nuovi campi di concentramento. 

Da quattro mesi vengono usati carri armati e lanciamissili per colpire i civili e le loro abitazioni, gli ospedali - anche pediatrici - gli orfanotrofi e le scuole. 
Il 2 giugno, un mese esatto dopo il massacro di Odessa, nei bombardamenti di Lugansk sono state usate le bombe a grappolo. L'8 giugno a Slavjansk sono state bombardate abitazioni civili, uccidendo una bambina di 6 anni. L'11 giugno a Semenovka, vicino a Slavjansk, sono state usate le bombe al fosforo, vietate dalla Convenzione di Ginevra. Il 19 giugno a Jampol', vicino a KrasnyjLiman, in 13 ore di bombardamenti sono stati scaricati quattro interi lanciamissili BM-21 "GRAD". 

I mezzi d’informazione italiani, aprioristicamente schierati dalla parte dei golpisti e nazisti oggi al potere a Kiev, per compiacere gli appetiti imperialisti degli Stati Uniti e della UE, si sono ben guardati dal mettere a conoscenza di tutto questo l'opinione pubblica.

SOSTENIAMO LA POPOLAZIONE DI DONBASS 
CON L’UCRAINA ANTIFASCISTA 
MORTE AL NAZISMO. LIBERTÀ AI POPOLI!
Organizza:
Comitato per il Donbass antinazista

Aderiscono: 
Rete dei Comunisti – Padova 
Partito dei Comunisti Italiani – Federazione di Venezia
Tuttinpiedi – Mestre
Collettivo Comunista Veneto Orientale
Areaglobale


=== 2 ===

Napoli, domenica 07-09-2014 
alle ore 11 in via Toledo, vicino della stazione Toledo, Napoli

Manifestazione contro la guerra in Ucraina

Venite tutti a sostenerci! 

в Воскресенье 7 сентября в 11 часов митинг против братоубийственной войны в Укране. Приходите все! ул. Толедо (ул. Рома), у метро Толедо, Неаполь



=== 3 ===

Bologna, 10 settembre 2014

alle ore 19.00 presso CSO TERZOPIANO via Irnerio 13 Bologna

CON L'UCRAINA ANTIFASCISTA contro ogni imperialismo e fascismo

sosteniamo la Carovana antifascista NO PASARAN che nelle prossime settimane partirà per i territori della Novarossija che stanno resistendo all'attacco nazista diretto da Kiev e sostenuto dagli imperialisti UE e USA costruiamo la solidarietà con la popolazione del Donbass e le milizie popolari che combattono contro il governo dei servi delle politiche UE, USA e NATO

interverrano: 
Andrea Martocchia - comitato ucraina antifascista bologna
Olga - comitato ucraina antifascista emilia-romagna

MER 10.09 CSO TERZOPIANO
irnerio/13

H. 19 aperitivo popolare

H. 21 incontro e dibattito



=== 4 ===


Roma, Giovedi 11 Settembre 2014

alle ore 18,30 alla Casa del Popolo di Torpignattara (via B. Bordoni 50 - Roma) 

NO PASARAN !

CON L’UCRAINA ANTIFASCISTA – NO PASARAN

SOSTENIAMO LA CAROVANA DI SOLIDARIETA’ ANTIFASCISTA ORGANIZZATA DALLA BANDA BASSOTTI NEL DONBASS

Giovedi 11 Settembre alle ore 18,30 alla Casa del Popolo di Torpignattara (via B. Bordoni 50 – Roma), presentazione della Campagna antifascista della Banda Bassotti nel Donbass e Cena Sociale a sottoscrizione

Intervengono:
– il compagno Giovanni Russo Spena (CPN PRC);

– la giornalista Marinella Correggia (Rete No War).

PRENOTAZIONE ALLA CENA MILITANTE DI SOSTEGNO ALLA CAROVANA  AL 3492725483

per tutti quelli che non potranno partecipare  rimane comunque la possibilità di passare al circolo a sottoscrivere a favore della carovana

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Il Governo reazionario di Kiev, col sostegno della Nato, ha scatenato una feroce guerra contro la legittima resistenza di una parte consistente della popolazione del Paese. Non si tratta dei “filo russi”: è la popolazione ucraina che si è costituita in organizzazioni democratiche e popolari ed ha deciso di difendere con le armi il proprio territorio e le conquiste sociali raggiunte.

Il Partito della Rifondazione Comunista sostiene questi obiettivi della Resistenza ucraina ed allo stesso tempo condivide la campagna della Carovana Antifascista lanciata in Italia dalla Banda Bassotti, finalizzata a portare la simpatia e l’appoggio di una parte attiva del Popolo italiano ed a diffondere la voce di queste popolazioni al resto del mondo, così contrastando la vergognosa campagna mediatica del potere che la presenta al servizio di Putin.

La leadership UE si è accodata a quella USA nel tentativo di affermare il proprio potere e dominio mondiale, incurante delle conseguenze economiche, di sicurezza e di messa in discussione della Pace tra i popoli coinvolti. Si è condiviso il Colpo di stato che ha spodestato un Governo legittimo, aizzando una Piazza dominata da una strana alleanza tra oligarchi, delinquenti e forti organizzazioni nazi-fasciste; si è poi assecondata una repressione interna che ha preso di mira le cittadine ed i cittadini ebrei e di origine russa, le organizzazioni popolari, le sedi sindacali e le sezioni territoriali delle e dei comunisti. E’ stata occupata la radiotelevisione pubblica, espellendo i giornalisti scomodi. In ultimo si è data copertura alla buffonata delle sanzioni alla Russia, che dopo le contromisure di Mosca rischiano di dare il colpo di grazia all’esausta economia dell’Unione Europea..

Giovedi 11 Settembre la Federazione di Roma del PRC organizza, presso la Casa del Popolo di Torpignattara, via Bordoni 50, una serata nella quale sarà presentato il progetto della Carovana antifascista della Banda Bassotti.

Interverranno il compagno Giovanni Russo Spena e la giornalista Marinella Correggia.

Seguirà CENA SOCIALE A SOTTOSCRIZIONE di sostegno alla Carovana.

Invitiamo tutte e tutti gli iscritti, le-i simpatizzanti, le amiche e gli amici del Partito, le associazioni, le cittadine ed i cittadini a partecipare ed a creare ulteriori iniziative di solidarietà con il Popolo ucraino antifascista in lotta.

NO PASARAN



=== 5 ===

Pisa, Venerdì 12 settembre 2014
presso il Circolo Agorà, Via Bovio 48


Ore 17,30 incontro sul tema

Ucraina 2014: seconda guerra nel cuore d’Europa. 
È in pericolo la pace nel mondo? 

Dopo la distruzione dell’ex Jugoslavia nella seconda metà degli anni ’90 del secolo scorso, un altro Stato sovrano è sotto attacco delle stesse forze disgregatrici. 

In 4 mesi oltre 2.600 morti, a causa dell’aggressione dell’esercito ucraino contro le città del Donbas, regione al confine con la Russia. Il governo golpista dell’oligarca Poroshenko soffia sul fuoco della guerra, utilizzando in battaglia milizie naziste, che fanno strage di civili nelle città dell’Est ucraino.

Quale ruolo giocano Unione Europea e Stati Uniti in questo conflitto? Quale invece la Russia?

Quali interessi difendono le Repubbliche Popolari del Donbas che chiedono l’autonomia da Kiev?

Per capire che succede in Ucraina e rispondere a queste domande abbiamo invitato all’incontro

Manlio Dinucci
saggista - giornalista de Il Manifesto

Marco Santopadre
giornalista di Contropiano OnLine – Rete dei Comunisti.

Alcuni cittadine ucraine, testimoni del conflitto in corso nel loro paese.

Ore 20.30 - cena sociale a sostegno della Carovana Antifascista Banda Bassotti, che il 27 settembre raggiungerà la regione del Donbas ucraino.

Ore 22 concerto degli AEROFLOT 

Costo della cena: 15 euro. 
Per la cena è indispensabile la prenotazione: 050500442 – 338.4014989 – agorapi@... 

Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/870685679615868/
=== 6 ===

¡No pasarán! – Sostegno del PC della Svizzera Italiana alla Carovana Antifascista nel Donbass

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Euskadi se solidariza con el pueblo del este de Ucrania (05/09/2014)


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Fonte: profilo facebook "Ilio Barontini", 2/9/2014

Preghiamo tutti i lettori di dare la massima diffusione a questo annuncio (anche stampando ed inoltrando i volantini o postando sulle reti sociali):
Siamo dei volontari italiani che desiderano sensibilizzare l’opinione pubblica sul conflitto nel sud-est Ucraina. GIREREMO UN VIDEO PER LA PACE NEL DONBASS E CERCHIAMO: 1)UNA VOLONTARIA UCRAINA O RUSSA DISPONIBILE AD APPARIRE NEL VIDEO 2)DIARI, LETTERE, RACCONTI CON STORIE DI VITA, VIDEO E FOTOGRAFIE. Presentate la candidatura o inviate il materiale a: voltideldonbass@...
Мы, итальянские волонтеры, желающие привлечь внимание общественности к конфликту на юго-востоке Украины. СНИМЕМ ВИДЕО НА ТЕМУ МИРА НА ДОНБАССЕ И ИЩЕМ: 1)ВОЛОНТЕРКУ ДЛЯ СЪЕМОК В ВИДЕО, УКРАИНКУ ИЛИ РУССКУЮ 2)ДНЕВНИКИ, ПИСЬМА, РАССКАЗЫ И ИСТОРИИ О ЖИЗНИ, ВИДЕО-МАТЕРИАЛЫ И ФОТОГРАФИИ от свидетелей событий на Донбассе. Просим вас представить кандидатуру в качестве волонтерки для съемок в видео или выслать ваш материал по следующему адресу: voltideldonbass@...

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Napoli: tentativi fascisti di inquinare la solidarietà con il Donbass (Contropiano Napoli, 04 Settembre 2014)


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Antifascisti di serie A e antifascisti di serie B (Archivio Azione Antifascista Internazionale, 2 settembre 2014)

http://stachanovblog.blogspot.it/2014/09/antifascisti-di-serie-e-antifascisti-di.html

=== 7 ===


Ukraine photo exhibit: Suffering and resistance in the Donbass

By Heather Cottin on August 31, 2014


Huntington, N.Y. — “Ukraine: Behind the Red Line,” a photographic display of the war in Ukraine, documents the devastation of the lives of the people in the Donbass region as well as the organized resistance in Donbass to the junta regime in Kiev.

Armed men and women who make up the people’s militias supported by the people of East Ukraine are shown standing in defense of the residents of the cities and villages under siege by the U.S.-sponsored coup regime. The images provide graphic testimony to the suffering of people of the region who are living and dying under the bombs and military attacks of the neo-Nazi Kiev government.

The photos, taken by photojournalists in Russia and Ukraine, were prepared by Rossiya Segodnya, a multimedia international information agency and displayed here Aug. 22 at the Huntington Community Arts Center. The International Action Center and the United National Antiwar Coalition presented the exhibition.

The exhibit was a focus of intense discussion, The Community Arts Center has a long history of showing groundbreaking films and conducting discussions of critical political and social issues. Audiences are thoughtful and serious, and often consist of support movements for social justice.

One older woman stood near a photo of a mother in Donetsk saying goodbye to her daughter who was leaving for safety in Crimea. Shaking her head, the viewer says: “She looks like my daughter! She looks like me!”

An elderly man whose grandparents came from Kiev said: “I thought they tossed the Nazis out 70 years ago! Why is the U.S. supporting this regime?”

People walked slowly by the photographs and compared the scenes of destruction and the anguished faces to similar scenes from Gaza. Many asked questions because they thought the corporate U.S. media were hiding something: the truth.

A woman from Yugoslavia said: “These NATO wars started in Yugoslavia! Look at that grandmother hiding in her cellar amidst the canned vegetables! This is criminal! So sad! The U.S. is ­responsible!”

“These pictures,” said a woman from Guyana, “are beautiful and terrible. People need to see them and to understand what is happening.”

The exhibit will be traveling to New York City; Albany, N.Y.; Philadelphia; Washington, D.C.; Tucson, Ariz.; and Los Angeles in the coming weeks. The New York meeting will be on Thursday, Sept. 4, at 6 p.m. at the Solidarity Center at 147 West 24th Street in Manhattan.


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‘Behind the Red Line’ highlights human suffering of U.S.-backed war

By Workers World staff on September 4, 2014

The following is an International Action Center news release of Sept. 4.

A dramatic exhibit of 40 photos by Russian and Ukrainian journalists showcasing the destruction and human suffering caused by the U.S.-backed war in eastern Ukraine’s Donbass region opens in New York City on Thursday, Sept. 4.

The touring exhibit, entitled “Ukraine: Behind the Red Line,” will be featured at a public event at Manhattan’s Solidarity Center on that date from 6 p.m. to 8 p.m. The Center is located at 147 W. 24th St., 2nd floor, between Sixth and Seventh avenues.

“As Washington and NATO continue to engage in provocative Cold War rhetoric, falsely blaming Russia for the civil war in Ukraine, this exhibit provides a timely antidote to the myths spread by major U.S. media,” said International Action Center activist Greg Butterfield.

“U.S. officials have portrayed the coup regime that came to power in Kiev, Ukraine, early this year as a beacon of democracy. These photos document a very different reality,” asserted Butterfield.

“War crimes are being committed daily by the Kiev government against its own citizens, with funding and political support from Washington,”

Butterfield charged. “People in the Donbass region and throughout Ukraine are resisting a far-right regime — which includes openly pro-Nazi elements — dedicated to austerity and NATO expansion to Russia’s border.”

“Before we are dragged into a dangerous confrontation with Russia, poor and working people in the U.S. need to understand what our taxes are really paying for in Ukraine,” concluded Sara Flounders, an IAC co-coordinator.

The exhibit was assembled by Rossiya Segodnya, a multimedia information agency. The tour is co-sponsored by the International Action Center and the United National Antiwar Coalition. After New York, the tour will move on to Albany, N.Y.; Philadelphia; Washington, D.C.; Tucson, Ariz.; and Los Angeles.





Auf Deutsch:
Die Hegemonie über Südosteuropa (Streit um Russland-Sanktionen und Vorwürfe gegen den BND)
28.08.2014 - BERLIN/BELGRAD (Eigener Bericht) - Streit um die Russland-Sanktionen und Vorwürfe gegen den Bundesnachrichtendienst (BND) überschatten die heutige "Westbalkan-Konferenz" in Berlin. Serbien, ein Teilnehmer der Konferenz, hat erklärt, sich den Sanktionen der EU nicht anschließen
zu wollen; seine Firmen sind daher nicht von den russischen Gegenmaßnahmen betroffen und springen nun als Ersatzlieferanten für Agrarprodukte ein, deren Einfuhr aus der EU Moskau gestoppt hat. Die Bundesregierung will das unterbinden. Sie hat ihrerseits nun einräumen müssen, dass der BND Albanien bereits seit Jahren systematisch
ausspioniert. Albanien, ebenfalls ein Teilnehmer der heutigen Veranstaltung, ist mit Deutschland in der NATO verbündet. Berlin hat die "Westbalkan-Konferenz" anberaumt, um seine in den 1990er Jahren erkämpfte Hegemonie über Südosteuropa gegen wachsende Einflüsse anderer Staaten abzusichern. Bei diesen handelt es sich um China, die Türkei und vor allem Russland…
http://www.german-foreign-policy.com/de/fulltext/58935

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http://www.german-foreign-policy.com/en/fulltext/58777

The Hegemony over Southeast Europe
 
2014/08/28

BERLIN/BELGRADE
 
(Own report) -The "Western Balkans Conference", opening in Berlin today, is overshadow by the dispute over sanctions against Russia and criticism of the Federal Intelligence Service (BND). Serbia, a participant in the conference, has declared, it will not join the EU's sanctions. Serbian enterprises are therefore not affected by Russian countermeasures and are even replacing agricultural products, whose importation from the EU has been banned by Moscow. The German government is attempting to prevent this. Berlin, in turn, has been forced to admit that, for years, the BND had systematically spied on Albania. Albania, Germany's NATO ally, will also attend the conference. Berlin has initiated the "Western Balkans Conference" to shore up the hegemony over Southeast Europe, which it had acquired in the 1990s against the growing influence of China, Turkey and, particularly, Russia.
Western Balkans Conference
The German government has invited the heads of states and governments of eight Southeast European nations, as well as their ministers of foreign affairs and economy, to attend the "Western Balkans Conference," which begins today in the German capital. Representatives of Slovenia and Croatia - EU members since 2004 and 2013 - as well as Albania, Bosnia-Herzegovina, Macedonia, Montenegro and Serbia are attending. Leading politicians of Kosovo, which had seceded from Serbia in 2008 - in violation of international law -, will also attend. The Chancellor and ministers of foreign affairs and of economy will represent Germany. In this context, the German Ministry for the Economy is also organizing a "Western Balkans Business Meeting," in cooperation with leading German business associations - including the Committee on Eastern European Economic Relations, the East and Central Europe Association (OMV) and the German Chambers of Industry and Commerce (DIHK). High-ranking business representatives are expected.[1]
Strategic Partners
Russia's ostentatious growing influence in Southeast Europe is one of the reasons why Germany is organizing the "Western Balkans Conference." In recent years, based on solid economic relations, Moscow has succeeded in expanding its relations with Belgrade, its traditional ally. Russia is Serbia's third largest trading partner, following Italy and Germany and a major investor. On May 24, 2013, Moscow and Belgrade concluded a "strategic partnership", with Russia pledging multibillion-dollar investments and loans. On November 13, 2013, the two countries also signed a military agreement for 15 years, which will include Serbian officers being trained in Russia, a closer cooperation of the armed forces and general staffs, as well as joint maneuvers. Cooperation in the framework of UN mandated interventions and the intensification of arms cooperation are also planned.
Shoring up Hegemony
Reacting to this development in Southeast Europe and to the growing influence of other countries - particularly China and Turkey - Berlin has taken the initiative to try to reinvigorate ties with the non-EU member countries of the region - of course, without promising rapid EU membership. At present, the German government does not feel that their becoming members would tangibly enhance Berlin's power. Chancellor Angela Merkel had already taken part in the July 15 "Western Balkans Summit" in Dubrovnik, Croatia. The Southeast European countries that participated at that summit will return to today's conference in Berlin. Today's "Western Balkans Conference," which Merkel had promoted during the summit, is slated to further reinforce the ties. A successor conference, in Austria, is already planned, which is why Austrian government officials are awaited in the German capital. Numerous German companies are transacting their Southeast European businesses via Austria. France is supposed to be won over to support the third "Western Balkans Conference." Ministerial officials in Paris should, therefore, also participate in today's event. However, it remains uncertain, whether the French government will, in fact, support the project. Since the 1990s, Germany, for the most part, had successfully imposed its hegemony over Southeast Europe, squeezing France out in the process. (german-foreign-policy.com reported.[2]) Since then, Paris has no longer shown great interest in activities in the region.
Sanctions Refused
In the controversy over the current sanctions imposed on Russia, the spotlight falls on the importance of Berlin's efforts to shore up German hegemony over Southeast Europe in competition with a reinforced Moscow. Belgrade has made it clear that it will not participate in the sanctions. It is, therefore, not affected by Moscow's countermeasures. Since Moscow banned imports of agricultural products from the EU, Serbian agricultural enterprises have significantly expanded their exports to Russia. In the course of the current year, Belgrade intends to increase the volume of its agricultural exports from US $172 million to approx. $300 million.[3] Serbia's military and arms cooperation with Russia remain undaunted. German media have recently carried reports of Serbian soldiers participating in a military contest in Moscow. That event was held in mid-August - right in the midst of escalating tensions between Russia and the EU.
The Consequences of Joining
Berlin and Brussels are exerting massive pressure to persuade Belgrade to join their sanctions. The EU is also calling on Serbia, at the least, not to subvention, in any way, those agricultural enterprises exporting to Russia. Serbia's Prime Minister Aleksandar Vucic has come to accept this demand. Last Friday, Serbia's Foreign Minister Ivica Dacic, personally reassured his German counterpart that Belgrade did not seek to exploit the situation "for the benefit of its companies or for business."[4] It is also regularly reminded in Berlin that, Serbia entered negotiations for EU membership, last January. The EU makes a common foreign policy a precondition for membership. Therefore, it is assumed that Belgrade will not be able to uphold its degree of sovereignty.
Packaging Location
On the other hand, the EU apparently has nothing against companies of EU member states seeking to evade the effects of the sanctions on Russia by relocating their sites to Serbia. Media have begun to report on enterprises beginning to have the final touches to their products applied in Serbia - in the hopes of circumventing Russia's ban on EU agricultural products. "There are an enormous number of companies in the EU, now searching for packaging facilities in Serbia," an Austrian businessman is quoted to have said.[5]
Spied On
The "Western Balkans Conference" will not only be overshadowed by German attempts to put an end to all Serbian prerogative towards Russia, but also by reports of hegemonic practices of the German BND intelligence service. According to these reports, the BND considers Albania to be a "key state" of its intelligence activities, carrying out operative "espionage." These activities are allegedly aimed at "organized crime."[6] Albania is Germany's NATO partner, as well as - since June 24 - an official candidate for EU membership. However, this has not prevented spying by the espionage agency of Germany, the hegemonic power.

[1] Wirtschaftskonferenz zum Westlichen Balkan. www.ost-ausschuss.de.
[2] See No Tandem.
[3] Serbien profitiert von Russlands Sanktionen. www.handelsblatt.com 22.08.2014.
[4] Serbischer Außenminister: Sanktionen gegen Russland zurücknehmen. www.moz.de 22.08.2014.
[5] Kotányi weicht nach Serbien aus. kurier.at 27.08.2014.
[6] Geheimdienst-Zielliste: BND überwacht seit Jahren weiteren NATO-Partner. www.spiegel.de 23.08.2014.



(italiano / more languages)

Angela Merkel benedice la guerra santa contro il Donbass

0) LINKS
1) CIA Intervention in Ukraine Has Been Taking Place for Decades (Jeff Kaye)
2) Anche la CIA lo dice: fu Kiev ad abbattere il Boeing Malese (Franco Fracassi)
3) Aiuti umanitari: Kiev grida all’invasione, reazione isterica di Ue e Usa (Marco Santopadre)
4) Comunicati ufficiali della Russia sulla consegna degli aiuti umanitari nelle regioni del sud-est dell'Ucraina
5) Kiev: Angela Merkel benedice la guerra santa contro il Donbass (Marco Santopadre)
6) Messaggio del PCU agli antifascisti italiani


=== 0: LINKS ===

URGENT ! DEMANDONS LA LIDERATION DE YOURI
Notre ami Youri Yortchenko, poète dramaturge franco-russe originaire d'Odessa s'est engagé dans le Donbass comme reporter de guerre, pour témoigner de la Vérité de cette guerre civile qui frappe au coeur de l'Europe la population du Donbass. Le 19 août, comme vous le savez, Youri a été arrêté …
https://www.facebook.com/events/500580903410833/

Ukraine War ~ Snezhnoye. Aftermath Ukraine Airstrike (Donetsk Republic) 15 July 2014

Новые силы для Новороссии / Il Fronte Patriottico "Mosca Rossa" continua ad inviare aiuto umanitario agli abitanti della Novorossia. 
Un video nel sito del Partito Comunista della Federazione Russa (18/ago/2014)
http://kprf.ru/party-live/cknews/133856.html

CONFERENZA STAMPA DEL PRIMO MINISTRO DELLA RPD ALEXANDR ZAKHARCHENKO (19/8/2014)

Ucraina: infuriano i combattimenti, abbattuto un caccia di Kiev (Marco Santopadre, 21 Agosto 2014)

Dutch won't release contents of black box from Malaysia Airlines crash (August 21, 2014 – Kiev, Ucrania)
The investigation into the crash of Malaysian Airways MH 17 over Ukraine has reached a new hurdle, with Dutch officials refusing the release the full content of the plane's black box. teleSur / Le autorità olandesi si rifiutano di rendere noto il contenuto integrale delle scatole nere del volo ‪MH17‬

Viel Geld, viel Nutzen ("Marshall-Plan" für die Ukraine?)
22.08.2014 KIEW/BERLIN (Eigener Bericht) - Vor dem Besuch der deutschen Kanzlerin in Kiew am morgigen Samstag schlägt der ukrainische Außenminister für sein Land einen "Marshall-Plan" unter deutscher Führung vor. Die Ukraine benötige "Hilfe in politischen, wirtschaftlichen und gesellschaftlichen Bereichen", erklärt Pawlo Klimkin, ehemaliger ukrainischer Botschafter in Berlin; Deutschland könne maßgeblich dazu beitragen. Deutsche Wirtschaftskreise plädieren ebenfalls für einen "Marshall-Plan" für Kiew. Er werde "Deutschland viel Geld kosten, aber auch viel Nutzen bringen", urteilt der Vorsitzende des "Ost- und Mitteleuropa Vereins": "Von Lwiw bis Lugansk" erstrecke sich "einer der spannendsten Wachstumsmärkte direkt vor unserer Haustür". Der Vorstoß des ukrainischen Außenministers und die Reise der deutschen Kanzlerin erfolgen zu einem Zeitpunkt, zu dem die Regierung in Kiew - nicht fähig, den ostukrainischen Aufstand rasch niederzuschlagen - in gravierende ökonomische Schwierigkeiten gerät. Unter anderem ist zur Zeit völlig unklar, wie die Erdgasversorgung des Landes in der bevorstehenden kalten Jahreszeit angesichts des russischen Lieferstopp gesichert werden soll…
http://www.german-foreign-policy.com/de/fulltext/58930

War and social attacks spread throughout Ukraine (By Christoph Dreier / WSWS, 22 August 2014)
http://www.wsws.org/en/articles/2014/08/22/ukra-a22.html

Mosca non può più tollerare le condizioni della popolazione dell'Ucraina sud-orientale (22 agosto 2014)
http://italian.ruvr.ru/2014_08_22/Mosca-non-puo-piu-tollerare-le-condizioni-della-popolazione-dellUcraina-sud-orientale-3496/

Aiuti umanitari, Mosca sfida Kiev e manda i camion a Lugansk (Marco Santopadre, 22 Agosto 2014)
ЛНР. Срочно! Прорыв колонны гуманитарной помощи. 22.08.2014

Non è tollerabile la complicità con il genocidio in corso a Donetsk e Lugansk
Comunicato stampa del Partito dei Comunisti Italiani del Veneto (22 agosto 2014)
http://www.marx21.it/internazionale/area-ex-urss/24422-non-e-tollerabile-la-complicita-con-il-genocidio-in-corso-a-donetsk-e-lugansk.html

Il convoglio umanitario e la nascita del soft power russo (di Ilio Barontini, 23/8/2014)

Kiev: ucciso volontario Usa arruolato con i fascisti (Marco Santopadre, 24 Agosto 2014)

'Crisi ucraina colpa dell'Occidente, non di Putin': Così Foreign Affairs (di Maria Grazia Bruzzone – 24 agosto 2014)

Anti-govt forces ‘circle 1000s of Kiev troops, capture 2 tank battalions’ in E.Ukraine (RT – August 24, 2014)

Ukrainian Rebels Parade Prisoners of War Through Streets of Donetsk (Reuters, Aug. 24 2014)

L'OSCE valuta come “catastrofe umanitaria” la situazione in Ucraina orientale (25/8/2014)
http://italian.ruvr.ru/news/2014_08_25/LOSCE-valuta-come-catastrofe-umanitaria-la-situazione-in-Ucraina-orientale-8963/


=== 1 ===

http://dissenter.firedoglake.com/2014/08/09/cia-intervention-in-ukraine-has-been-taking-place-for-decades/



“The most powerful form of lie is the omission…” — George Orwell

Of all the aspects of the current crisis over the NATO/Russia standoff in Ukraine, the determined intervention into Ukrainian political affairs by the United States has been the least reported, at least until recently. While new reports have appeared concerning CIA Director John Brennan’s mid-April trip to Kiev, and CIA/FBI sending “dozens” of advisers to the Ukrainian security services, very few reports mention that U.S. intervention in Ukraine affairs goes back to the end of World War II. It has hardly let up since then.

The fact of such intervention is not hard to find. Indeed, it’s hard to know where to start in documenting all this, there is so much out there if one is willing to look for it. But the mainstream U.S. press, and their blogger shadows, are ignoring this for the most part. Some exceptions at the larger alternative websites include Jeffrey St. Clair’s Counterpunch and Robert Perry’s Consortium News.

Even these latter outlets have almost nothing to say about the approximately 70 year history of U.S. intervention in Ukraine. The liberals and progressives avoid the subject because otherwise one would have to address the full reality of the intensive U.S. Cold War against the Soviet Union, and the covert and overt crimes and operations conducted by the U.S. against the USSR. Because the liberals share an anti-communist consensus, not far removed from Ronald Reagan’s view of the USSR as an “Evil Empire,” they have little to no interest in addressing the full history of the period.

But the current crisis in Ukraine, which pits a U.S.-backed coalition, which includes neo-Nazis, in Ukraine against Russian-speaking separatists in the eastern regions of the country, threatens to turn into a hot war between not just Ukraine and Russia, but between two nuclear-armed foes, NATO and Russia. Indeed, in the past six months, besides Brennan’s visit,  the U.S. Vice-President and the head of NATOhave all visited and consulted in Kiev with the current Ukrainian regime.

And now, the U.S. has announced it is sending military “advisers” to Ukraine, as the current government there prosecutes a major military operation against separatists in the East, which human rights groups say has included indiscriminate shelling, killing of civilians, torture, and kidnappings on both sides. The bulk of indiscriminate shelling, according to Human Rights Watch, has come from the U.S.-backed government forces. Amnesty International has documented that human rights violations and war crimes are committed by even a member of the Ukrainian parliament with total impunity.

Return of the Repressed: Recruiting Fascists as Anti-Soviet Allies

Back on March 28, The Nation and Foreign Policy in Focus published jointly an excellent article pulling up some of the relevant history, “Seven Decades of Nazi Collaboration: America’s Dirty Little Ukraine Secret.” The article does a good job showing how the right-wing, fascistic Svoboda Party in Ukraine has its roots in the Organization of Ukrainian Nationalists [OUN], which was one of a number of East Europe parties that allied at various points with the Nazis, and had their own racist, ethnic, nationalist doctrines.

After WWII, the U.S. made a pact with many of these leaders, ostensibly recruiting them as allies against the Soviets in the Cold War. Indeed, in the early years after World War II, the U.S. and the British hired Ukrainian nationalists, many of them associated with fascism, to parachute and conduct guerrilla war in Ukraine and the USSR. When doing so, they turned a blind eye to many of these leaders’ war crimes, including participation in the Holocaust. When these links were revealed years later, beginning in the 1980s, the CIA and State Department worked assiduously to deny these links to Congress and the press.

Almost all of these men were rounded up and shot. When the Soviets offered an amnesty to members of the Ukrainian Insurgents Army (UPA) in January 1950, 8,000 anti-Soviet guerrillas still fighting within Ukraine turned in their arms. The U.S./CIA operation to use Ukraine as a base for war against Russia and the bulk of the Soviet Union ran out of steam. (See Stephen Dorril’s MI6: Inside the Covert World of Her Majesty’s Secret Intelligence Service, The Free Press, 2000, pp. 242-243.)

It has taken many years, and the dedicated work of people like John Loftus, former Congresswoman Elizabeth Holtzman, Linda Hunt, Christopher Simpson, Tom Bower, and many, many others who fought governmental inertia and lies to get out the truth. Much of that truth still needs to get out, but slowly, surely, it is trying to find its way into the public’s consciousness, as this Daily Beast article on Operation Paperclip taken from Annie Jacobsen’s new book on the same subject demonstrates so well.

One important article, by Joe Conason in the Village Voice in 1986, examined the role OUN leader Mykola Lebed played for U.S. intelligence. I’m going to take up the controversy about the VV in the near future, looking at how the CIA continued to operate to protect its Ukrainian intelligence assets, even into the early years of the Clinton administration (and likely beyond). Such protection included lying to politiciansconsulting with those under investigation for war crimes how best to deal with the political fallout, and in general falsifying history to protect their covert anti-Soviet program.

Yet can the truth stand up to the daily drumbeat of lies and anti-Russian propaganda coming at a feverish pace out of the White House? The U.S. has stepped up its overt intervention in Ukraine, and it would do well for everyone to know as much as possible the lead-up to this moment, as the pending NATO/US/Russia confrontation could threaten the very world we live in, that we all live in. The U.S. is clearly ratcheting up the political and military pressure against both Russia and China, and more than even what is happening in the Middle East, it is this renewed aggressive stance towards those two countries that will dominate the news and our lives in the coming decade.

U.S. National Archives Documents U.S. Collaboration with Fascist Ukrainian Nationalists

In a remarkable book published by the United States National Archives a few years ago, historians Richard Breitman and Norman J.W. Goda have examined recent declassified documents and put together an initial history of Army and CIA collaboration with some of the most important Ukrainian fascist leaders after World War II. Hitler’s Shadow: Nazi War Criminals, U.S. Intelligence, and the Cold War (PDF) attempts to document “the Allied protection or use of Nazi war criminals; and documents about the postwar political activities of war criminals.”

Hitler’s Shadow was preceded by the 2005 publication, U.S. Intelligence and the Nazis, a Cambridge University Press book based on the earliest examination of new documents released as part of the 1998 Nazi War Crimes Disclosure Act. While the history of Ukrainian nationalism shows that nationalist movements were squeezed between the policies — and sometimes invasions — of foreign states, the book makes clear that today’s EuroMaidan heroes of yesteryear were in fact trained by the Gestapo and took part in the Holocaust.

Chapter Five of Hitler’s Shadow, “Collaborators: Allied Intelligence and the Organization of Ukrainian Nationalists,” examines recently declassified documents in regards to how US intelligence agencies recruited, paid, protected and used war criminals who collaborated with the Nazis. In particular, it looks at the careers Stepan Bandera and Mykola Lebed, two WWII “heroes” of the Ukrainian nationalist movement.

These Ukrainian fascists — Lebed turned “democratic” once in U.S. hands after the war — had their careers rehabilitated by former Ukrainian president Viktor Yushchenko. When Putin points to the pro-fascist tendencies and Nazis within Ukraine, he is referring at least to this kind of evidence.

However, Putin cannot really address the full history of the U.S. and CIA campaign because 1) the crimes of the Stalin government is not something the Russians like to talk about, and 2) the long history of U.S intervention in Ukraine is tied up with the decades-long Cold War against Soviet communism. Putin and his allies are antagonistic to Communism, and ambivalent, at best, about the Soviet period (even if many of them were in fact former Communists or Soviet officials themselves).

Like the dilemma of the U.S. liberals mentioned above, to fully embrace a history of U.S. Cold War intervention against the Soviet Union would mean assessing what the role of the Soviet Union was, and in this, Putin and his anti-Soviet allies within Russia (like the oligarchs in Ukraine and other former Soviet states), who got rich off the corpse of the USSR de-nationalization, are not interested in dredging up Cold War history. They all shared an animus against the Communists that matched that of the CIA.

Breitman and Goda describe how the CIA’s Ukrainian operation, codenamed “Aerodynamic,” worked (this is taken from a National Archives government document and the extensive quote is not subject to copyright restrictions):

AERODYNAMIC’s first phase involved infiltration into Ukraine and then ex-filtration of CIA-trained Ukrainian agents. By January 1950 the CIA’s arm for the collection of secret intelligence (Office of Special Operations, OSO) and its arm for covert operations (Office of Policy Coordination, OPC) participated. Operations in that year revealed “a well established and secure underground movement” in the Ukraine that was even “larger and more fully developed than previous reports had indicated.” Washington was especially pleased with the high level of UPA training in the Ukraine and its potential for further guerrilla actions, and with “the extraordinary news that… active resistance to the Soviet regime was spreading steadily eastward, out of the former Polish, Greek Catholic provinces.”97

The CIA decided to expand its operations for “the support, development, and exploitation of the Ukrainian underground movement for resistance and intelligence purposes.” “In view of the extent and activity of the resistance movement in the Ukraine,” said OPC Chief Frank Wisner, “we consider this to be a top priority project.”98 The CIA learned of UPA activities in various Ukrainian districts; the Soviet commitment of police troops to destroy the UPA; the UPA’s resonance with Ukrainians; and the UPA’s potential to expand to 100,000 fighters in wartime. The work was not without hazards. Individual members of teams from 1949 to 1953 were captured and killed. By 1954 Lebed’s group lost all contact with UHVR. By that time the Soviets subdued both the UHVR and UPA, and the CIA ended the aggressive phase of AERODYNAMIC.99

Beginning in 1953 AERODYNAMIC began to operate through a Ukrainian study group under Lebed’s leadership in New York under CIA auspices, which collected Ukrainian literature and history and produced Ukrainian nationalist newspapers, bulletins, radio programming, and books for distribution in the Ukraine. In 1956 this group was formally incorporated as the non-profit Prolog Research and Publishing Association [CIA cryptonym: QRPOOL]. It allowed the CIA to funnel funds as ostensible private donations without taxable footprints.100 To avoid nosey New York State authorities, the CIA turned Prolog into a for-profit enterprise called Prolog Research Corporation, which ostensibly received private contracts. Under Hrinioch, Prolog maintained a Munich office named the Ukrainische-Gesellschaft für Auslandsstudien, EV. Most publications were created here.101

…. Beginning in 1955, leaflets were dropped over the Ukraine by air and radio broadcasts titled Nova Ukraina were aired in Athens for Ukrainian consumption. These activities gave way to systematic mailing campaigns to Ukraine through Ukrainian contacts in Poland and émigré contacts in Argentina, Australia, Canada, Spain, Sweden, and elsewhere. The newspaper Suchasna Ukrainia (Ukraine Today), information bulletins, a Ukrainian language journal for intellectuals called Suchasnist (The Present), and other publications were sent to libraries, cultural institutions, administrative offices and private individuals in Ukraine. These activities encouraged Ukrainian nationalism, strengthened Ukrainian resistance, and provided an alternative to Soviet media.103

In 1957 alone, with CIA support, Prolog broadcast 1,200 radio programs totaling 70 hours per month and distributed 200,000 newspapers and 5,000 pamphlets. In the years following, Prolog distributed books by Ukrainian writers and poets. One CIA analyst judged that, “some form of nationalist feeling continues to exist [in the Ukraine] and … there is an obligation to support it as a cold war weapon.” The distribution of literature in the Soviet Ukraine continued to the end of the Cold War.104

Prolog also garnered intelligence after Soviet travel restrictions eased somewhat in the late 1950s. It supported the travel of émigré Ukrainian students and scholars to academic conferences, international youth festivals, musical and dance performances, the Rome Olympics and the like, where they could speak with residents of the Soviet Ukraine in order to learn about living conditions there as well as the mood of Ukrainians toward the Soviet regime. Prolog’s leaders and agents debriefed travelers on their return and shared information with the CIA. In 1966 alone Prolog personnel had contacts with 227 Soviet citizens. [pp. 88-89]

This is the first in a series of articles examining the history of U.S. and CIA intervention in Ukraine, from World War II to today.


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La Cia: fu Kiev ad abbattere il Boeing Malese

Tutte le prove portano a un unico scenario: il Boeing della Malaysian Airlines sarebbe stato prima colpito da un missile aria-aria e poi centrato da proiettili sparati da due caccia

di Franco Fracassi


«Al termine di una inchiesta approfondita, fonti interne alla Cia sostengono che i separatisti e la Russia non hanno nulla a che vedere con l’abbattimento del Boeing 777-200 della Malaysian Airlines. Le prove portano ad accusare le forze governative ucraine». Lo ha scritto il più esperto giornalista investigativo dell’Associated Press, la più grande e antica agenzia di stampa del pianeta. Robert Parry è stato lo svelatore di alcuni dei principali scandali interni alla Casa Bianca e alla Cia degli ultimi quarant’anni.

Le informazioni fornite da Parry vanno ad aggiungersi a quanto sta emergendo dalle inchieste (giornalistiche, tecniche e giudiziarie) che stanno giungendo alla loro conclusione.

L’indagine giudiziaria locale ha stabilito che l’aereo sarebbe stato colpito da un missile aria-aria, quindi da un caccia, e abbattuto da una raffica sparata da un cannoncino, piazzato su un caccia.

Il generale russo Andrey Kartopolov, il 20 luglio scorso aveva convocato una conferenza stampa per mostrare immagini prese dai radar russi: «Un caccia ucraino è stato individuato alla stessa altitudine del boeing, la distanza dall’aereo malese è stata calcolata in tre chilometri. Vogliamo avere una spiegazione su come mai un jet militare viaggiasse lungo un corridoio civile quasi allo stesso momento del volo malese. Il caccia SU-25 può viaggiare a dieci chilometri di altitudine, è equipaggiato da missili aria-aria R-60, in grado di centrare un bersaglio a una distanza di dodici chilometri. La presenza del caccia ucraino è confermata anche da un video, girato dal centro di controllo di Rostov. Al momento del disastro, un satellite statunitense stava sorvolando l’Ucraina orientale. Perché il Pentagono non pubblica le foto che ha in suo possesso?».

Alle parole (e le immagini) di Kartopolov seguì la storia di Carlos, un controllore di volo spagnolo che lavorava nella torre di controllo dell’aeroporto di Kiev, e che seguiva il volo MH17 in tempo reale. Per alcuni Carlos esiste, è reale, non è solo un numero; per altri, sembra che non abbia mai lavorato a Kiev. In ogni caso, Carlos pubblicò una marea di tweet. Poche ore dopo il suo account venne bloccato, e lui scomparve. I suoi amici lo stanno ancora cercando. Ecco alcuni dei suoi tweet principali:

Ore 17.48: «Il B777 era scortato da due caccia ucraini pochi minuti prima di scomparire dal radar».

Ore 17. 54: «Se le autorità di Kiev dicessero la verità dovrebbero ammettere che due caccia Ucraini stavano volando molto vicini all’aereo pochi minuti prima del verificarsi dell’incidente, pur non essendo stati loro ad abbattere l’aereo».

Ore 17.57: «Non appena il B777 della Malaysian Airlines è scomparso, le autorità militari di Kiev ci hanno informato che l’aereo era stato abbattuto. Come facevano a saperlo?».

Ore 19.14: «Tutto è stato registrato dal radar. Per quelli che non ci credono, l’aereo è stato abbattuto da Kiev; lo sappiamo noi (del controllo aereo) e lo sanno quelli del controllo aereo militare».

Ore 19.15: «Il ministero dell’Interno sapeva che c’erano dei caccia nell’aerea, ma quello della Difesa non lo sapeva».

Ore 19.31: «I militari confermano che la responsabilità è dell’Ucraina, ma non si sa da chi sia venuto l’ordine».

Subito dopo le rivelazioni di Parry l’ambasciata ucraina a Kiev si è affrettata a smentire. Come il ministero della Difesa ucraino aveva negato la presenza di jet in volo nei pressi del Boeing malese.

[FOTO: Un pezzo di lamiera della fusoliera dell’Mh17. Come si vede chiaramente, la lamiera è letteralmente bucherellata. Secondo gli esperti, si tratta di fori causati da proiettili calibro 30, in dotazione ai caccia ucraini. ]

Il giorno successivo all’articolo del giornalista dell’Ap, il giornale malese “New Straits Times” ha intervistato due esperti. Questi hanno sostenuto che dalle fotografie del relitto (in particolare della fusoliera) «emerge chiaramente la presenza di fori, frutto di colpi di cannoncino da parte di un caccia».

Parry ha anche pubblicato un secondo articolo, in cui ha intervistato un certo Michael Bociurkiw, un canadese di origini ucraine che lavora come investigatore per l’Osce (l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa). Bociurkiw è stato il primo ad arrivare sulla scena del disastro («i resti dell’aereo erano ancora fumanti»). Ha raccontato l’investigatore dell’Osce: «C’erano due o tre pezzi di fusoliera che erano stati chiaramente bucherellati dal fuoco di un cannoncino, di quelli montati sui caccia».

Parry ha scritto: «La testimonianza di Bociurkiw è fondamentale, perché è vergine dalla propaganda e non è frutto di influenze esterne. Indipendentemente da quello che diranno le inchieste russe, ucraine, olandesi, della Nato o di chiunque altro, lui è arrivato tra le lamiere fumanti per primo, e ha visto quei buchi, di quel genere che investigatori come lui conoscono bene».

“New Straits Times” ha anche intervistato un ex pilota della Lufthansa (Peter Haisenko): «Le foto sono chiarissime. Si vedono sui pezzi di lamiera colpiti si vedono sia fori d’entrata che di uscita. E si tratta di pezzi di lamiera posti sui due lati dell’aereo. Chi ha sparato non poteva stare contemporaneamente da entrambi i lati dell’aereo. Il Boeing è stato abbattuto da proiettili da trenta millimetri. Le mie deduzioni non possono essere che queste: prima l’aereo è stato colpito da un missile, poi un primo caccia ha sparato contro la fusoliera; infine, un secondo caccia ha fatto fuoco contro la cabina di pilotaggio. Di certo, l’aereo non è stato abbattuto da un missile terra-aria», come sostengono il governo di Kiev e la Casa Bianca.

Un ex ingegnere dell’aviazione statunitense e della Boeing (Raymond Blohm) ha redatto una sua personale perizia: «Con un sistema di mira consono, un Su-25 non deve essere veloce quanto un Boeing 777 in velocità di crociera. Deve solo raggiungere una buona posizione di lancio di un missile. Dato che il 777 non stava facendo manovra, era semplice calcolare in anticipo quando mettersi in una determinata posizione nel cielo sotto il 777. Da lì è il missile ad avere la velocità e la possibilità di raggiungere l’altitudine necessaria a colpire il 777 (l’R-60 è un missile idoneo). Dopo che il missile ha messo fuori uso un motore, sia la velocità sia l’altitudine massima del Boeing sono ampiamente alla portata delle possibilità di velocità ed altitudine di un Su-25. A quel punto l’Su-25 può mostrare la potenza di fuoco dei suoi cannoni».

Il Boeing 777-200ER della Malaysia Airlines, era decollato dall’Aeroporto di Amsterdam-Schiphol a mezzogiorno e diciassette del 17 luglio. Nome in codice MH17. Sarebbe dovuto atterrare alle sei e dieci di mattina a Kuala Lumpur. A bordo centottantanove olandesi, quarantaquattro malesi, ventisette australiani, dodici indonesiani, nove britannici, quattro tedeschi, quattro belgi, tre filippini, un canadese, un neozelandese. Duecentottantatré passeggeri e quindici membri di equipaggio. C’era chi andava in Malesia in vacanza, c’era chi tornava a casa, ma anche chi era diretto in Australia per la ventesima conferenza internazionale sull’Aids, tra cui uno dei ricercatori pionieri della lotta all’Hiv: Joep Lange.

L’aereo viaggiava a novecento chilometri orari sulla rotta abituale, sorvolando Varsavia e Kiev, per dirigersi poi verso la Crimea e il Mar Nero. Aveva fatto così il giorno prima, e quello prima ancora. Il Boeing doveva evitare accuratamente il sorvolo dell’Ucraina orientale, dov’è in corso la guerra civile. Nonostante la zona di guerra fosse stata dichiarata sicura dall’organismo che regola per le Nazioni Unite l’aviazione civile (Icao), come ha voluto puntualizzare la Malaysian Airlines.

Intorno all’una, su disposizione dei controllori di volo ucraini di Kiev e di Dnepropetrovsk, l’MH17 ha deviato verso nord di duecento chilometri, finendo per sorvolare proprio l’area del Donbass. Del perché di una simile variazione di percorso nessuna autorità ha ancora fornito una risposta. Il ministero dell’Interno ucraino ha vietato la pubblicazione delle registrazioni delle comunicazioni intercorse tra il controllo del traffico aereo e il Boeing. Il servizio segreto ucraino (Sbu) le ha confiscate.

Un’ora e cinque minuti dopo (le 15.05 in Ucraina) il segnale inviato dal trasponder a bordo dell’aereo è sparito dai radar. Altri dieci minuti e su Twitter è apparso il seguente comunicato: «La Malaysian Airlines ha perso i contatti con l’MH17 da Amsterdam. L’ultima posizione conosciuta era sopra lo spazio aereo ucraino. Seguiranno maggiori dettagli». Quando il Boeing è stato abbattuto si trovava a trenta chilometri dal Tamak waypoint, a circa cinquanta chilometri dal confine russo-ucraino (47°51′24″N 39°13′06″E). Undici chilometri più in basso i villaggi di Shaktarsk, Torez e Grabovo, nella provincia di Donetsk. Territorio sotto il controllo delle milizie separatiste.


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Aiuti umanitari: Kiev grida all’invasione, reazione isterica di Ue e Usa

di Marco Santopadre, 23 Agosto 2014 10:27

Potrà sembrare assurdo ma l’improvvisa decisione da parte del governo di Mosca di ordinare al convoglio umanitario carico di 2000 tonnellate di aiuti umanitari diretti alle martoriate popolazioni del Donbass di non aspettare l’ok di Kiev – che non sarebbe mai arrivato – e di dirigersi a Lugansk, ha scatenato un vero e proprio putiferio.
Mentre tutti e 280 i tir bianchi giungevano a Lugansk, cominciando la distribuzione di acqua, generi alimentari, medicinali, sacchi a pelo e generatori agli abitanti della città assediata e bombardata dalle truppe ucraine, contro Mosca si sono mobilitate praticamente tutte le cancellerie occidentali e le istituzioni internazionali. E’ stato un coro unanime contro l’azione di Mosca: “violazione, invasione, provocazione”. Reazione isterica comprensibile viste le crescenti difficoltà da parte del regime nazionalista di Kiev e del suo sgangherato esercito, che alla vigilia di una festa dell’indipendenza nazionale che non potrà festeggiare, come previsto, all’insegna della ‘liberazione del Donbass’ deve subire lo smacco dell’iniziativa umanitaria russa. 
Naturalmente la propaganda dei golpisti si è scatenata, affermando che il convoglio di tir bianchi inviati dalla Russia nascondeva chissà quali insidie: militari con documenti falsi, doppi fondi con sofisticate armi per i ribelli e quant’altro.  Il capo del servizio di sicurezza di Kiev Valentyn Nalivaychenko, alla notizia che il lungo serpentone di tir si era mosso dal posto di frontiera di Izvarino scortato da alcuni veicoli con a bordo i miliziani delle repubbliche popolari è andato su tutte le furie e ha parlato di una “invasione diretta” da parte dei russi.
Poi, a catena, una sfilza di prese di posizione di condanna da parte dei vari governi. L'Unione europea ha condannato la decisione russa di far entrare il suo convoglio umanitario in Ucraina «senza scorta della Croce Rossa nè accordo ucraino», riscontrando in questa iniziativa «una chiara violazione della frontiera ucraina». «Esortiamo la Russia a riconsiderare la sua decisione» ha dichiarato quando tra l’altro era troppo tardi la signora Ashton, che ha elogiato quello che ha definito “l'autocontrollo delle autorità ucraine”. 
Anche il governo italiano, da sempre schierato con i nazionalisti di Kiev – Mogherini promise anche un intervento militare di Roma se fosse stato necessario – non ha saluto evitare di rendersi ridicolo. In una dichiarazione la Farnesina afferma di considerare «gravissimo» che un convoglio di veicoli russi sia entrato in territorio ucraino, pur con dichiarati scopi umanitari, senza la necessaria autorizzazione di Kiev. Si è trattato di «un'azione unilaterale e contraria al quadro normativo e di sicurezza» ha tuonato la titolare della diplomazia italiana. 
Non è mancata la presa di posizione della cancelliera tedesca Angela Merkel – in arrivo oggi a Kiev per dar man forte ai golpisti – che ha telefonato prima al presidente russo Vladimir Putin e poi a quello ucraino, l’oligarca Petro Poroshenko, per esprimere «grande preoccupazione» per l'iniziativa russa e lodare “l’assessata risposta ucraina” (cioè la decisione di non attaccare il convoglio). La Merkel ha pure intimato a Mosca di ritirare “immediatamente” gli aiuti, pena il varo di nuove sanzioni. 
Al coro si sono naturalmente uniti il portavoce del Pentagono John Kerry e il consigliere per la sicurezza della Casa Bianca Ben Rhodes, senza grande fantasia, a dir la verità. Mentre ieri sera, su richiesta del ministro degli esteri di Kiev, è stato convocato d’urgenza addirittura il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Quello che da mesi permette a Israele di massacrare migliaia di civili innocenti nella Striscia di Gaza e che però si mette sull’attenti quando si tratta di difendere i golpisti di Kiev e gli interessi di Stati Uniti e Unione Europea nell’area. 
Fatto sta che ieri pomeriggio i camion sono arrivati a destinazione e dopo aver consegnato il loro carico alle autorità cittadine alcune decine questa mattina hanno già fatto ritorno in territorio russo. "I camion hanno attraversato la città" - ha raccontato Alexander Lanskov, l’inviato del canale russo LifeNews. "Per le strade di Lugansk in questi giorni circolano pochissime auto perché la città è regolarmente bombardata dall'esercito ucraino" ma ieri gli abitanti sono scesi in strada con bandiere e cartelli per accogliere il convoglio di camion bianchi carichi di preziosi aiuti. “Le milizie popolari hanno scortato il convoglio fino a Lugansk con una deviazione di 170 chilometri da Krasnodon per il pericolo di finire sotto i bombardamenti delle truppe ucraine” ha raccontato il giornalista. Oleg Tsarev, Presidente del Parlamento della Novorossiya (l’Unione tra le Repubbliche di Lugansk e Donetsk), ha informato che è già stata preparata una lista con le persone più bisognose di assistenza. "I primi ad essere assistiti saranno i pensionati, le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano nel settore pubblico, i rifugiati, le vittime dei bombardamenti, i disabili ed i pazienti degli ospedali" - ha detto Tsarev. 



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Dichiarazione del Ministero degli Esteri della Russia in relazione all'inizio della consegna degli aiuti umanitari russi nelle regioni del sud-est dell'Ucraina


22 agosto 2014

La situazione degli infiniti ed artefatti tira e molla è diventata intollerabile ed implica la decisione di affrontare la questione dell'inizio della consegna degli aiuti umanitari russi alle aree del Sud-Est di Ucraina.

L'autocolonna con diverse centinaia di tonnellate di generi di prima necessità in aiuti umanitari per le suddette regioni, da una settimana è ferma sul confine russo-ucraino. Durante questo periodo la parte russa in tutti gli ambiti e a tutti i livelli si è sforzata, senza precedenti, per risolvere ogni formalità. Abbiamo soddisfatto ogni richiesta immaginabile della parte ucraina, postaci attraverso il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) una lista completa inviata a Lugansk di generi alimentari, acqua, medicine, generi essenziali di prima necessità, generatori di corrente, necessari ai bambini, donne, anziani che vivono ogni giorno gli orrori dei bombardamenti e dei raid aerei che hanno provocato, moltiplicandone, il numero di morti e dei feriti e che hanno fatto crollare l'intero sistema di vita della popolazione. Abbiamo più e più volte rispettato i desideri di controllo e ricontrollo del percorso di consegna, il completamento delle procedure per il suo invio, le necessarie firme dei documenti necessari al CICR. Fornite tutte le necessarie garanzie di sicurezza per garantire la prestazione di tali garanzie e dalle milizie - e non solo per le colonne russe, ma anche per i convogli umanitari, dirette a Lugansk autorità di Kiev molte centinaia di tonnellate di prima necessità per queste regioni di aiuti umanitari per una settimana di inattività sul confine russo-ucraino. Durante questo periodo, la parte russa in tutti gli ambiti ea tutti i livelli sono stati fatti sforzi senza precedenti per risolvere le formalità. Siamo andati a soddisfare tutti i requisiti immaginabili della parte ucraina, dato al Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), elenchi completi inviati a Lugansk cibo, acqua, medicine, essenziali, generatori di corrente, che richiedono tali bambini, donne, anziani, sperimentando ogni giorno gli orrori dei bombardamenti e raid aerei, che hanno provocato moltiplicando il numero di morti e feriti, l'intero sistema crolla mezzi di sussistenza. Siamo andati più e più volte rispetto ai desideri di controllare e ricontrollare il percorso di consegna, il completamento delle procedure per la sua trasmissione, firmato ogni documento necessario al CICR Fornite tutte le necessarie garanzie di sicurezza, sia alla parte ucraina che dei miliziani e non solo, per le colonne russe ma anche per i convogli umanitari, diretti a Lugansk, delle autorità di Kiev.

Nel frattempo Kiev, per diversi giorni, mettendo da parte quanto formalmente richiesto per avere il consenso del CICR ed inventando ogni nuovo pretesto, ha parallelamente, aumentando gli attacchi dell’aviazione contro Lugansk e Donezk e delle armi pesanti contro le zone residenziali e gli altri obiettivi civili. Nei giorni scorsi frequente l’uso di missili balistici, tra cui il micidiale «Tochka-U».

Sembrava che la situazione si fosse risolta il 21 agosto, quando il governo ucraino, finalmente ha segnalato la sua disponibilità alla CICR a procedere alla formazione di un convoglio di aiuti umanitari per un suo l’immediato invio a Lugansk. Il consenso della parte ucraina, all'inizio del movimento della colonna è stato confermato ufficialmente, senza riserve, in una conversazione telefonica tra i Ministri degli Esteri di Russia e Ucraina. 20 agosto sono iniziate le procedure doganali e di frontiera presso il checkpoint «Donezk». Tuttavia, il 21 agosto, il processo è stato interrotto a causa del bombardamento, nettamente intensificato, di Lugansk. In altre parole, le autorità ucraine si sono bombardate il punto di destinazione degli aiuti e per questo motivo ne vietano la consegna.

A quanto pare, a Kiev, hanno deciso di rafforzare la "pulizia" di Lugansk è Donezk in occasione della prossima Giornata dell'Indipendenza, il 24 agosto. Si rafforza l'impressione che gli attuali leader ucraini ritardino deliberatamente la consegna degli aiuti umanitari, al fine di raggiungere una situazione in cui non ci sarà più nessuno che ne avrà bisogno. Probabilmente contano sul fatto di arrivare con un tale risultato all’incontro programmato del prossimo 26 agosto a Minsk.

E' scandalosa la palese manipolazione di esperti internazionali esterni coinvolti nella preparazione di questa operazione. Una successione infinita di segnali contraddittori, che si escludono reciprocamente, sono arrivati al nostro indirizzo - un segno inequivocabile di «giochi segreti» per fini che non hanno nulla a che fare con la soluzione dello specifico compito umanitario. Coloro che Quelli che «tirano le fila», rendendo difficile il compito di salvare vite umane, alleviare la sofferenza dei feriti e dei malati, trascurano i principi fondamentali della comunità umana. Le nostre richieste al Consiglio di sicurezza dell'ONU, di un appello urgente per l'annuncio di una tregua umanitaria, vengono costantemente bloccate dalle stesse persone che affermano di predicare valori universali. L'ultima volta che questo è accaduto è stato il 21 agosto, quando gli Stati Uniti e gli altri membri occidentali del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si sono rifiutati di votare la dichiarazione a sostegno di una tregua per il periodo di consegna dell’assistenza umanitaria a Lugansk del convoglio russo e ucraino.

Ribadiamo nuovamente: tutte le garanzie di sicurezza necessarie al passaggio dei convogli umanitari sono state date. In presenza di tali garanzie, il CICR è stato ufficialmente ammesso. I percorsi di consegna conosciuti e la missione del CICR verificata. I documenti sono stati preparati. I carichi sono da lungo tempo disponibili per l'ispezione da parte delle guardie di frontiera e della dogana ucraine e da una settimana si trovano presso il posto di blocco di «Donezk» nella Regione di Rostov. Di questo ne sono a conoscenza tutte le capitali dove instancabilmente dimostrano «crescente preoccupazione» per la situazione nel sud-est ucraino. Avanzare ulteriori richieste artificiose e scuse è diventato umiliante.

Continuare a sopportare una tale illegalità, menzogne e incapacità non è possibile. Tutte le scuse per procrastinare la consegna degli aiuti alle persone in una zona dove c’è una catastrofe umanitaria sono esaurite. La parte russa ha deciso di agire. Il nostro convoglio con gli aiuti umanitari inizia a muoversi nella direzione di Lugansk. Naturalmente siamo pronti al sostegno del CICR e ad una loro partecipazione alla distribuzione degli aiuti. Ci auguriamo che questa azione saranno in grado di prendere parte anche rappresentanti della Croce Rossa russa

Ammoniamo contro qualsiasi tentativo di interrompere la missione puramente umanitaria, che è stata preparato da lungo tempo in un clima di totale trasparenza e in collaborazione con la parte ucraina e il CICR. La responsabilità per le conseguenze di qualsiasi provocazione contro il convoglio umanitario cadranno del tutto su coloro che sono disposti a sacrificare più vite umane per le loro ambizioni e i loro disegni geopolitici in flagrante violazione delle norme e dei principi del diritto internazionale umanitario.

Ancora una volta invitiamo la leadership ucraina e l’influenza degli Stati Uniti e dell'Unione europea a trasferire urgentemente la situazione nel sud-est dell'Ucraina nel canale delle trattative, attemperando agli accordi previsti nella dichiarazione di Ginevra di Russia, Ucraina, Stati Uniti e Unione europea del 17 aprile 2014 facendo terminare l'uso della forza, facilitando la situazione umanitaria e l'inizio immediato di un dialogo nazionale che coinvolga tutte le regioni dell’Ucraina.

http://www.mid.ru/brp_4.nsf/newsline/9BACEA6220212D7544257D3C0029BDF9

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Putin: ogni ulteriore ritardo nella consegna degli aiuti al sud-est dell'Ucraina era inaccettabile


22 agosto 2014

Ciò è stato sottolineato dal Presidente della Russia che ne ha parlato in una conversazione telefonica con il Cancelliere della Germania
 
MOSCA, 22 agosto. / ITAR-TASS /. Visti i ritardi espliciti da parte di Kiev nella richiesta russa di consegna di aiuto agli abitanti che stanno vivendo una catastrofe umanitaria nelle regioni sud-orientali dell'Ucraina, è stata presa la decisione di inviare il convoglio automobilistico. 
 
Ciò è stato sottolineato dal Presidente della Russiain un colloquio telefonico con il Cancelliere della Germaia federale Angela Merkel.
 
"Un ulteriore ritardo sarebbe inaccettabile" - cita il servizio stampa del Kremlino.
 
Come spiegato dal servizio stampa del Kremlino, la conversazione è stata avviata da parte tedesca alla vigilia della prevista visita il 23 agosto della Merkel a Kiev. "E' stato discusso, in particolare, di alcuni dei passi che Russia e Germania potrebbero intraprendere per la promozione di una rapida cessazione delle ostilità e l'instaurazione di un dialogo politico nazionale ucraino" - così il Kremlino.
  
Le parti hanno espresso "profonda preoccupazione per l'escalation continua di una grande operazione militare delle autorità di Kiev nelle regioni di Donetsk e Lugansk, che porta a nuove vittime tra la popolazione civile." Putin e la Merkel hanno convenuto di proseguire i contatti sugli argomenti ucraini.
 
http://itar-tass.com/politika/1395104

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