Ukraine crisis: the neo-Nazi brigade fighting pro-Russian separatists (By Tom Parfitt, The Telegraph, 11 Aug 2014)
Kiev throws paramilitaries – some openly neo-Nazi - into the front of the battle with rebels…
Ignoring Ukraine: Is Mass Murder America's Legacy to the World? (6/lug/2014)
Strage di Odessa. I pompieri lasciarono che gli antifascisti bruciassero vivi
Luca Fiore, 11 Agosto 2014
Margarita Zeidler, volontaria tedesca nella milizia popolare: se il Donbass verrà sconfitto i fascisti potranno perseguire l'obiettivo finale, che è Mosca
Маргарита Зайдлер: Конечная цель фашистов - не Донецк, а Россия
http://www.kp.ru/daily/26267.5/3145047/In Donbass the memory monument to heroes of the Second World War is destroyed
На Донбассе уничтожен монумент памяти героям ВОВ.
TEXT AND VIDEO: http://tvzvezda.ru/news/vstrane_i_mire/content/201408100222-r7i7.htm
Ukraine Crisis | Ukr. Govt. Turning Their Soldiers Into Drug Addicts | English Subtitles (10/ago/2014)
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=oPXpEplMVCU
Le sanzioni di Putin bloccano gli scambi Verona-Mosca (V. Zanetti, L'Arena 09.08.2014)
Stop all'ortofrutta sulla piazza scaligera: a rischio 50 milioni Giomaro: «Per aggirare i divieti si pensa ad una base in Serbia»
http://www.larena.it/stories/Economia/824577_le_sanzioni_di_putin_bloccano_gli_scambi_verona-mosca/Kiev Looks for Cannon Fodder (Vladislav Gulevich)
http://rickrozoff.wordpress.com/2014/08/08/kiev-looks-for-cannon-fodder/
Con l’Ucraina antifascista, sostegno del PC alla carovana della Banda Bassotti (9 agosto 2014)
http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/08/09/con-lucraina-antifascista-sostegno-del-pc-alla-carovana-della-banda-bassotti/
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Bruxelles contro Mosca: nessuna missione umanitaria nel Donbass (Redazione Contropiano, 11 Agosto 2014)
Lavrov: l'azione umanitaria nel sudest è stata concordata con Kiev e la Croce Rossa internazionale (11/8/2014)
Vladimir Putin: la Russia invia in Ucraina un convoglio umanitario (11/8/2014)
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Donetsk è accerchiata: «Faremo come a Stalingrado»
di Fabrizio Poggi - su Il Manifesto del 10.8.14
Sempre più tragica la situazione nel bacino del Donbass. Secondo Ria Novosti, il primo ministro della Repubblica popolare di Donetsk, Aleksandr Zakharcenko, nel riconoscere che Donetsk è completamente circondata comunica che le milizie non intendono arrendersi e, «come a Stalingrado» combatteranno fino all’ultimo. Già nella prima parte della giornata la città era stata bombardata due volte e un civile era morto. Si era parlato anche dell’ingresso delle truppe governative a Krasnij luch, con il completo accerchiamento di Donetsk; ma in serata le milizie hanno ripreso il controllo della cittadina e Andrej Purghin, vice primo ministro, ha dichiarato che «Donetsk è da tempo assediata, ma non bloccata ed è aperto il corridoio di Makeevka» da cui fuggono i civili. A Lugansk - da 8 giorni senza luce né acqua; il 7 agosto bombardata per 22 ore continue - una bimba di 6 anni è stata uccisa delle artiglierie, mentre, come confermano anche gli osservatori Osce, i familiari seppelliscono le vittime nei propri orti. Sul fronte della guerra di nervi (pare cercarsi un casus belli), la marina rivela che forze antisommergibile hanno scoperto fatto allontanare nel mar di Barents un sottomarino della marina Usa.
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L’Onu: in Ucraina situazione umanitaria allarmante (Franco Fracassi, 10 agosto 2014)
Quasi novecentomila rifugiati, un quinto della popolazione che da quattro mesi è coinvolta, suo malgrado, nella guerra. Il conto dei morti sale a 1.367. Gli ospedali al collasso, il settanta per cento di medici e infermieri sono fuggiti…
http://popoffquotidiano.it/2014/08/10/lonu-in-ucraina-situazione-umanitaria-allarmante/Ucraina: i golpisti bombardano Donetsk e Lugansk, catastrofe umanitaria
Marco Santopadre, 10 Agosto 2014
http://contropiano.org/internazionale/item/25720-ucraina-i-golpisti-bombardano-donetsk-e-lugansk-catastrofe-umanitaria
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Chi di sanzioni ferisce…
di Giulietto Chiesa, 11/08/2014
Mosca risponde alle sanzioni con sanzioni di ritorno. È una svolta clamorosa, senza precedenti. Indica che Putin non intende arretrare di un solo passo. Chiuse, per un anno, tutte le importazioni di ogni tipo di generi alimentari da Stati Uniti, Europa, Australia, Canada, Norvegia. Niente più importazioni di carne, pesce, latte e latticini, frutta e verdura. Gli USA perdono poco, ma gli europei perdono molto. A occhio e croce una ventina di miliardi di €.
I più colpiti sono la Polonia, l'Italia, il Belgio, l'Olanda, la Spagna. L'Italia potrebbe rimetterci circa un miliardo di €. Grazie Matteo, ottimo lavoro. Firmato Kerry. La Russia ha ricevuto un colpo duro dalle sanzioni occidentali e risponde con un colpo duro, che ricade soprattutto sugli europei. Così imparano a fare meglio i loro conti. E Putin si rivolge non solo ai paesi amici del BRICS, ma soprattutto all'America Latina. Brasile, Cuba, Nicaragua, Cile, Argentina, Venezuela, Uruguay, Bolivia. Non sarà facile, ma servirà a incentivare la produzione interna e a farsi nuovi partner commerciali.
La Russia ha i mezzi per pagarsi l'isolamento in cui gli USA stanno cercando di chiuderla. In ogni caso Mosca dimostra di ragionare in termini non meno globali di quelli americani. I toni di Putin restano calmi e freddi, ma la sostanza dello scontro si fa molto dura. E altre contro-sanzioni si annunciano (se Washington insisterà): Mosca annuncia che chiuderà il suo spazio aereo a tutte le compagnie occidentali che lo attraversavano da ovest all'estremo oriente. Niente più sorvolo della Siberia. E Kiev si vede vietato il passaggio dei suoi aerei.
Misura che saranno costose per tutti, anche se la Russia ci perderà qualcosa. Ma a quanto pare Mosca è convinta che si sta andando a una confrontazione drammatica e anticipa le proprie intenzioni: risponderemo colpo su colpo.
"C'è una guerra all'orizzonte", ha detto un portavoce di Putin dopo la sentenza di un incompetente tribunale olandese che ha intimato alla Russia la restituzione di 50 miliardi a Khodorkovskij, il miliardario oligarca ex proprietario della Yukos, "cosa volete che conti quella sentenza"?
Mosca e Pechino sembrano ormai convinte che l'America non ce la fa più a tenere in riga il mondo intero. E la stessa America appare divisa. Obama soffre di un impressionante rating di impopolarità: solo il 40% dei suoi sudditi lo approva. Chi dirige l'orchestra di guerra sono i neocon americani, che di Obama se ne infischiano e stanno preparando lo show-down a partire dall'Ucraina. Poroshenko, il loro uomo, annuncia che, una volta demoliti i terroristi filo russi (così li chiama) partirà all'assalto della Crimea. E lì Putin non starà a guardare e metterà a terra tutta l'aviazione ucraina. Non saranno fuochi d'artificio. Ma intanto l'esercito di Kiev sta subendo gravi colpi sul piano militare. Dunque a Mosca si attendono altre provocazioni nelle prossime settimane. Le sanzioni russe di oggi sono il preavviso alla Nato: "State attenti, perché noi risponderemo".
Si sarà notato che è calato il silenzio sul Boeing malaysiano abbattuto. Sono già passate due settimane e gli esperi occidentali tacciono. Si cerca di coprire, finchè si può, un enorme scandalo che sta per scoppiare. E se fosse vero che il Boeing fu abbattuto da un caccia ucraino? Come spiegare al mondo e agli europei, che Kiev e Washington hanno mentito? Come farà l'Europa a riconoscere di avere sostenuto un governo di terroristi nazisti? Ecco spiegato il silenzio, anche perché le scatole nere ci sono, e sono intatte. E le foto dei rottami dell'aereo, già analizzate in alta definizione da centinaia di esperti, proprio questo dicono.
Ma non finisce qui. Putin ha accettato di prolungare per tre anni la richiesta di asilo di Edward Snowden. E le rivelazioni di Snowden ci dicono che il leader proclamato del Califfato dello Stato Islamico dell'Irak e del Lavante (ISIL), tale Al Baghdadi, fu prigioniero di Guantanamo Bay dal 2004 al 2009, e fu assunto dai servizi USA e dal Mossad come loro collaboratore. I soldi dell'ISIL sono sauditi e katarioti, ma la mente è americana. E anche l'attacco israeliano contro Gaza - la fonte è ancora Snowden - è stato pianificato anche grazie a finanziamenti erogati da Washington.
Insomma, dietro ogni punto caldo c'è la NSA, anche se i media occidentali la mettono sul lacrimoso e l'umanitario, fingendo stupore, commiserazione e cordoglio per il massacro di vicili a Gaza. Putin ha detto una frase significativa nei giorni scorsi: "Noi vediamo bene quello che sta accadendo". Detta per chi doveva sentire. Cioè, non siamo distratti, ci prepariamo. Suggerirei di credergli, almeno su questo punto. Le regole, in tutta questa brutta storia non le ha rotte lui. E buon viaggio intorno al sole, visto che per ora la Terra gira.
Giulietto Chiesa
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La ploutocratie occidentale s’en va en guerre… à l’ours
Pepe Escobar
9 août 2014
Le statu quo de l’après-guerre froide en Europe de l’Est, sans parler de l’Europe de l’Ouest, est maintenant mort et enterré.
Pour la ploutocratie occidentale, le 0,00001 % au sommet de la pyramide, les véritables Maîtres de l’Univers, la Russie est la récompense ultime : un immense trésor regorgeant de ressources naturelles, de forêts, d’eau limpide, de minéraux, de pétrole et de gaz naturel. De quoi procurer à tout amateur du jeu de guerre orwellien-panoptique au sein de la NSA et de la CIA des moments de pure extase. Mais comment va-t-on s’y prendre pour bondir sur la proie et tirer profit d’un butin aussi impressionnant ?
C’est ici qu’entre en scène le globoflic Otan. Tout juste après avoir reçu, sans aucun égard, un coup de pied à son arrière-train collectif par des guerriers montagnards armés de kalachnikovs, l’Organisation du traité de l’Atlantique Nord amorce rapidement un « pivot » vers la Russie, le même sempiternel jeu déjà proposé par Mackinder et Brzezinski. La feuille de route sera établie au cours du sommet de groupe au début de septembre au pays de Galles.
Dans l’intervalle, la tragédie du vol MH17 est en train de se métamorphoser rapidement. En conjuguant les constatations sur place d’un observateur de l’OSCE canadien (dans la vidéo à écouter attentivement indiquée en note [1]) à l’analyse d’un pilote allemand indiquée en note [2], il est fort probable que ce soit le feu d’un canon automatique de calibre 30, dont les SU-25 ukrainiens sont équipés, qui a touché le cockpit du vol MH17, entraînant une décompression massive et l’écrasement de l’avion.
Aucun missile donc, pas même de R-60M air-air, et encore moins de missile BUK (l’objet de toute la manipulation frénétique initiale des Américains). La nouvelle explication possible est corroborée par des témoins sur place interviewés dans le dorénavant fameux reportage de la BBC « effacé » [3]. Bref, une opération sous fausse bannière planifiée par les États-Unis et mal exécutée par Kiev. On imagine à peine les répercussions géopolitiques d’une ampleur tectonique si la fausse bannière venait à être intégralement dévoilée.
La Malaisie a remis les enregistrements de vol au Royaume-Uni, autant dire à l’Otan. Il faut donc s’attendre à ce que la CIA les manipule. Le vol AH5017 d’Air Algérie s’est écrasé après le vol MH17. Pourtant, l’analyse s’y rapportant a déjà été rendue publique. Pourquoi donc l’analyse et la manipulation des boîtes noires du vol MH17 prennent-elles tant de temps ?
Le jeu des sanctions lui, se poursuit. La Russie demeure coupable, sans la moindre preuve, et doit être punie. L’UE suit aveuglément la voix de son maître et a adopté à l’encontre de la Russie toutes les dures sanctions qui faisaient l’objet des discussions des pays membres la semaine dernière.
Il y a pourtant des échappatoires. Moscou aura un accès limité aux marchés transigés en dollars US et en euros. Les banques que possède l’État russe ne peuvent plus vendre d’actions et d’obligations à l’Occident. Pourtant, la Sberbank, la plus importante de Russie, n’est pas sanctionnée.
À court et moyen terme, la Russie devra s’autofinancer. Mais les banques chinoises peuvent facilement en lieu et place effectuer ce genre de prêt. Il ne faut pas oublier le partenariat stratégique entre la Russie et la Chine. C’est comme si la Russie avait besoin d’une nouvelle preuve que la seule façon de procéder, c’est de faire de plus en plus abstraction du système basé sur le dollar US.
Les pays membres de l’UE vont souffrir, et pas à peu près. BP a une participation de 20 % dans Rosneft et rue déjà dans les brancards. Exxon Mobil, Statoil (Norvège) et Shell seront aussi affectés. Les sanctions ne touchent toutefois pas l’industrie gazière. Si cela avait été le cas, la stupidité contre-productive de l’UE aurait été propulsée à des sommets intersidéraux. La Pologne, qui blâme Moscou de manière hystérique pour à peu près tout ce qui se passe sous le soleil, reçoit environ 80 % de son gaz de la Russie. Les pays baltes, qui sont tout aussi vindicatifs, et la Finlande, dépendent de la Russie à 100 %.
L’interdiction qui frappe les produits à double usage (civil et militaire) affectera sérieusement l’Allemagne, le principal pays exportateur de l’UE à la Russie. En matière de défense, le Royaume-Uni et la France vont écoper. Le Royaume-Uni n’a rien de moins que 200 permis de vente d’armes et de dispositifs de lancement de missiles à la Russie. Puis la vente des navires d’assaut Mistral à la Russie, un contrat de 1,2 milliard d’euros (1,6 milliard de dollars US) ira de l’avant.
Pendant ce temps, sur le front de la diabolisation…
La manipulation des faits de la Associated Press, qui passe pour des « analyses », est distribuée dans les journaux du monde entier : une collection de clichés [4] en quête désespérée d’une thèse. Dmitri Trenin [5], du Carnegie Moscow Center, soucieux de la main qui le nourrit, dit quelques vérités, mais a presque tout faux. David Stockman [6] a au moins le mérite de déconstruire les mensonges de l’État va-t-en-guerre.
Mais c’est à Sergei Glazjev [7], conseiller économique de M. Poutine, que revient la palme de la franchise. Une de ses principales thèses est que les entreprises européennes devraient veiller scrupuleusement à leurs intérêts au moment même où les États-Unis cherchent à « déclencher une guerre en Europe et une Guerre froide contre la Russie ».
Mais c’est la vidéo indiquée en note [8] qui est une véritable bombe, livrée par M. Glazjev de façon calme et posée. Écoutez-la attentivement. Une réévaluation détaillée des propos de M. Glazjev, qui remontent maintenant à des semaines, de pair avec certains commentaires pertinents indiqués en note [9], mènent tout droit à l’inévitable conclusion : des secteurs clés de la ploutocratie occidentale veulent une guerre encore mal définie avec la Russie. Ce que confirme d’ailleurs le Saint-Graal du journalisme [10], qui ne fait confiance en rien tant que ce n’est pas officiellement démenti.
Le plan A de l’Otan consiste à installer des batteries de missiles en Ukraine, dont il est d’ailleurs question en détail en cette période préparatoire au sommet de l’Otan début septembre au pays de Galles. Il va sans dire que si ce projet va de l’avant, la ligne rouge de Moscou sera franchie, et de loin, car il laisse entendre une capacité de première frappe contre les zones frontalières de l’ouest de la Russie.
Dans l’intervalle, le plan A à court terme de Washington est de créer un fossé entre les fédéralistes de l’est de l’Ukraine et la Russie. Ce qui implique un financement progressif direct en faveur de Kiev, parallèlement à la levée et à l’armement massif, par l’entremise de conseillers américains déjà sur place, d’une force armée de substitution imposante (comptant près de 500 000 membres d’ici la fin de l’année, selon les projections de M. Glazjev). Les résultats sur le terrain seraient de confiner les fédéralistes à une zone très restreinte. Le président ukrainien Petro Porochenko a annoncé officiellement que cela devrait se faire d’ici le début septembre, sinon à la fin de 2014.
Aux États-Unis et dans une bonne partie de l’UE, une monstruosité grotesque a pris de l’ampleur, soit de dépeindre M. Poutine comme un nouveau Oussama Ben Laden stalinien. Jusqu’à maintenant, sa stratégie par rapport à l’Ukraine a été de faire de lui un Vlad Lao Tseu, en faisant preuve de patience tout en observant le gang de Kiev se mettre les pieds dans les plats [11], et en essayant de trouver une solution politique de manière civilisée avec l’UE.
Un revirement de jeu est maintenant possible, avec les preuves qui s’accumulent relayées par M. Glazjev et les services du renseignement russe à M. Poutine, à savoir que l’Ukraine est un champ de bataille ; qu’il y a un effort concerté vers un changement de régime à Moscou ; qu’il y a un effort concerté vers une déstabilisation de la Russie ; et qu’une provocation pure et simple est même envisageable.
Moscou, de concert avec ses alliés des BRICS, cherche activement à faire abstraction du dollar US, qui est le fer de lance d’une guerre économique parallèle menée par les États-Unis, qui carbure à l’impression de billets verts sans valeur. Les progrès sont lents, mais tangibles, car en plus des BRICS, les aspirants BRICS, le G-77, le Mouvement des non-alignés (MNA), bref, tout l’hémisphère sud en a complètement marre du harcèlement incessant de l’Empire du Chaos et aspire à un nouveau paradigme en matière de relations internationales. Les États-Unis comptent sur l’Otan, qu’il manipule à volonté, sur Israël, le chien enragé, et peut-être aussi sur le Conseil de coopération du Golfe, formé des pétromonarchies sunnites qui collaborent au carnage en cours à Gaza, qui peut être acheté ou réduit au silence par un simple tapotement sur les doigts.
La tentation d’envahir l’est de l’Ukraine en 24 heures et de réduire en poussière les milices de Kiev doit être surhumaine pour M. Poutine. La démence à profusion qui va en s’empirant, les missiles balistiques en Pologne et bientôt à Kiev, les bombardements aveugles de civils dans le Donbass, la tragédie du vol MH17 et la diabolisation hystérique de l’Occident ne font rien pour arranger les choses.
La patience de l’ours a des limites
M. Poutine mise toutefois sur le long terme. L’occasion de frapper vite et fort est passée. Ce mouvement de kung-fu aurait fait en sorte que l’Otan se serait retrouvée devant un fait accompli et le nettoyage ethnique de huit millions de Russes et Russophones dans le Donbass n’aurait jamais commencé.
Pourtant, M. Poutine ne va pas « envahir » l’Ukraine, car l’opinion publique russe ne veut pas qu’il le fasse. Moscou va cependant continuer à soutenir le mouvement de résistance de facto qui s’est créé dans le Donbass. Petit rappel : dans plus ou moins deux mois, le général Hiver va commencer à envahir les prés ukrainiens ruinés, spoliés par le FMI.
Le plan de paix germano-russe qui a coulé [12] sera élaboré au corps défendant collectif de Washington. Pour une large part, le nouveau grand jeu de ce dernier est aussi d’empêcher l’intégration économique entre la Russie et l’UE par l’entremise de l’Allemagne, qui fait partie d’une intégration pleine et entière de l’Eurasie comprenant la Chine et sa myriade de routes de la soie.
Si les échanges commerciaux entre la Russie et l’UE, quelque 410 milliards de dollars US en 2013, se heurtent à un obstacle en raison des sanctions, un mouvement vers l’est est aussi à prévoir. Ce qui nécessite de peaufiner le projet d’union économique eurasienne [13], qui n’a plus rien à voir avec une Europe élargie s’étendant de Lisbonne à Vladivostok, l’idée originale de M. Poutine. L’union eurasienne va de pair avec la myriade de routes de la soie de la Chine. Ce qui implique un partenariat étroit entre la Russie et la Chine au cœur même de l’Eurasie, ce qui est considéré comme un anathème absolu aux yeux des Maîtres de l’Univers.
Il ne faut pas se leurrer. Le partenariat stratégique russo-chinois va évoluer très rapidement, Beijing travaillant en symbiose avec les immenses ressources naturelles et militaro-industrielles de Moscou, sans oublier les avantages stratégiques. On pourrait même avancer que pareille occasion ne s’est pas produite depuis Genghis Khan. Mais il ne faut pas s’attendre à ce que Xi Jinping mette en place un Khan pour soumettre la Sibérie et les contrées limitrophes.
La Guerre froide 2.0 est maintenant inévitable, parce que l’Empire du Chaos n’acceptera jamais la sphère d’influence de la Russie dans certaines parties de l’Eurasie (pas plus que celle de la Chine). Il n’acceptera jamais la Russie comme un partenaire égal (l’exceptionnalisme n’accepte jamais l’égalité). Enfin, il ne pardonnera jamais à la Russie, et à la Chine, de défier ouvertement l’ordre mondial exceptionnaliste, craquant de toutes parts, imposé par les Américains.
Si l’État occulte américain, mené par les nuls qui passent pour des dirigeants, fait un pas de trop par désespoir, cela pourrait mener à un génocide au Donbass, à une attaque de l’Otan en Crimée ou, dans le pire des scénarios, à une attaque contre la Russie même. Mais prenez garde, car l’ours va rétorquer.
Notes :
[1] Video – Malysia Airlines MH17 : Being first at the crash site (Canadian Broadcasting Corporation, 29-07-2014)
[2] Shocking analysis of the « shooting down » of Malaysian MH17 (Anderwelt
Online.com, 30-07-2014)
[3] The Video Report Deleted by the BBC (Youtube, 25-07-2014)
[4] AP Analysis : Putin cornered over Ukraine (The Washington Post, 31-07-2014)
[5] Ukraine and the Aftermath of the Downing of Flight MH17 (par Dmitri Trenin, Carnegie Moscow Centre, 31-07-2014)
[6] On dominoes, WMDs And Putin’s « Aggression » : Imperial Washington Is Intoxicated By Another Big Lie (par David Stockman, Contra Corner Daily Digest, 31-07-2014)
[7] Putin Advisor Proposes “A Anti-Dollar Alliance” To Halt US Aggression Abroad (par Tyler Durden, World News Daily Information Clearing House, 18-06-2014)
[8] US is Militarizing Ukraine to Invade Russia. Sergei Glazjev (Youtube, 20-06-2014)
[9] Could Glazyev be right ? Request for your comments (The Vineyard of the Saker, commentaires des lecteurs 29-07-2014)
[10] Cameron : We won’t start World War Three over Ukraine (Russia Today, 30-07-2014)
[11] The Slow-Motion Collapse of the Ukrainian State and the Rada’s Capitulation (Oriental
Review.org, 30-07-2014)
[12] Land for Gas Secret German Deal Could End Ukraine Crisis (The Independent, 29-07-2014)
[13] Russia, Belarus, Kazakhstan sign « epoch » Eurasian Economic Union (Russia Today, 29-07-2014)
Source : Western Plutocracy Goes Bear Hunting) (Asia Times, 01-08-2014)
Traduit par Daniel pour
vineyardsaker.frPepe Escobar est l’auteur de Globalistan : How the Globalized World is Dissolving into Liquid War (Nimble Books, 2007), Red Zone Blues : a snapshot of Baghdad during the surge (Nimble Books, 2007), et de Obama does Globalistan (Nimble Books, 2009).
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Gli Usa e i clan dietro alla guerra civile in Ucraina
di Fabrizio Poggi - su Il Manifesto del 10.8.14
L’accademico e consigliere presidenziale Sergej Glazev, in un recente intervento su Continentalist, ha inquadrato l’attuale situazione geopolitica della Russia nel più ampio disegno statunitense per cui, anche la guerra civile in Ucraina, costituirebbe un passo necessario per «conseguire la completa rovina del nostro paese». Dietro gli avvenimenti in Ucraina ci sono gli Usa, afferma Glazev: essi «contano di superare la crisi e riavviare la crescita economica per mezzo di una guerra su vasta scala in Europa». Di tre possibili scenari nel medio periodo - pacifica globalizzazione, controllata e vantaggiosa per tutti i paesi; crack del sistema finanziario anglosassone e divisione del pianeta in aree economiche separate l’una dall’altra; conservazione dell’attuale ordine delle cose divorando i paesi cosiddetti “periferici” - Glazev considera il secondo pienamente reale, ma pensa che il terzo sia «lo scenario più interessante per le élite americane». La potenza militare è quella che ha sempre permesso agli americani di esercitare nel mondo la cosiddetta «signoria del dollaro», ma al momento attuale, secondo Glazev, la strategia di dominio globale Usa ha quasi cessato di agire e anche la quota del dollaro sui conti mondiali si sta riducendo. «Gli americani, quindi, stanno tentando di sottrarsi al cul de sac con lo scatenamento di un conflitto mondiale. Con la strategia del “caos controllato”, tentano di accendere una serie di conflitti su tutto il pianeta». Gli Stati Uniti preferiscono condurre le guerre non direttamente, bensì ricorrendo alla corruzione delle élite al potere, aizzando gli uni contro gli altri; «le truppe Nato intervengono solo dopo che, con tali metodi, si è riusciti a indebolire a tal punto il nemico, che non è più in grado di opporre resistenza». L’Ucraina non sembra far eccezione al metodo delineato da Glazev. Secondo molti osservatori, lo scontro tra clan in atto sullo sfondo della guerra civile ha come obiettivo immediato l’accaparramento, da parte di alcuni magnati a scapito di altri, delle enormi risorse del bacino industriale del Donbass, dove appunto più sanguinosa è la repressione di Kiev. Proprio quello è l’obiettivo di Igor Kolomojskij (governatore e boss della regione di Dnepropetrovsk) e del suo grosso gruppo «Privat», che comprende compagnie finanziarie, di intermediazione energetica, imprese estrattive e metallurgiche, ecc. Per le sue mire, deve far fuori concorrenti come il «re del Donbass» Rinat Akhmetov e il magnate chimico Dmitri Firtash. Kolomojskij ha proposto di nazionalizzare i loro beni ma, più sbrigativamente, sponsorizza Guardia nazionale e Settore di destra, un vero esercito personale, che ha dato prove di particolare efferatezza. Anche la programmata svendita, entro il 2014, di 164 imprese - andranno all’asta una parte significativa di beni dello Stato, originariamente strategici e intoccabili: grosse centrali elettriche, la fabbrica automobilistica Azovmash, il grosso produttore di fertilizzanti chimici Porto di Odessa, compagnie del carbone, aziende agro-industriali - rientra nei piani di alcuni magnati. Secondo l’analista Svetlana Kalmykova, il solito Kolomojskij ha dichiarato pubblicamente che si deve togliere la proprietà a tutti coloro che lui ritiene coinvolti nel finanziamento dei cosiddetti terroristi-separatisti: «È un piano di re-privatizzazione - la requisizione cioè delle proprietà degli oligarchi più legati a Janukovich, e il loro passaggio nelle mani di quelli vicini a Poroshenko, Jatsenjuk e allo stesso Kolomojskij». Tornando alla Russia, secondo Glazev le «sanzioni contro quest’ultima devono aprire la strada all’accaparramento delle sue attività più proficue» nella prospettiva di un suo totale sgretolamento in diversi staterelli in guerra tra loro e nello scatenamento di conflitti sociali e interetnici. In questa cornice, gli Usa sono anche pronti a indebolire drasticamente l’economia dell’Unione Europea e, una volta ottenuto «il pieno controllo sull’Unione Europea e sulla Russia, utilizzeranno la loro supremazia nella lotta contro la Cina».
La sola strada per scongiurare una guerra su vasta scala in Europa, sostiene Glazev, è quella di «togliere ai nazisti ucraini il sostegno Usa. La piramide finanziaria dei debiti Usa potrebbe rotolare in ogni momento, se i maggiori creditori degli Usa getteranno sul mercato i dollari accumulati». Gli americani hanno subito negli ultimi anni diverse sconfitte significative. «L’oligarchia americana non rischierà, se non sarà sicura che la guerra non possa raggiungere il territorio Usa. L’attuale guerra nel Donbass ha un significato storico molto importante. Se le milizie popolari riusciranno a difendersi dalla junta, sarà il crollo dell’immagine degli Usa come superpotenza indistruttibile». A questo punto, il consigliere di Putin propone un passo più deciso: «La Russia deve dichiarare in modo fermo che l’invio di soldati Nato in Ucraina equivarrà a una dichiarazione di guerra, con tutte le conseguenze che da ciò deriveranno per i territori sia degli Usa che dell’Unione Europea». Ma auspica intanto la creazione di «coalizione mondiale antibellicista che possa contrapporsi all’aggressione Usa e avanzi un programma di stabilizzazione dell’economia mondiale, dando vita a un ordine mondiale più giusto. Questa coalizione - per la cui creazione la Russia può cercare di far perno sui paesi Brics - dovrà essere abbastanza forte da tenere testa alla resistenza degli Usa e dei paesi del G7 che, fino all’ultimo, lotteranno per il loro diritto ad accaparrarsi le risorse del pianeta». Sul piano interno «L’economia della Russia deve essere difesa dal mercato finanziario mondiale. L’accesso alle materie prime e altri settori strategici deve essere consentito soltanto e pienamente a imprese russe; si dovranno chiudere completamente i canali legali e semilegali di esportazione di valuta e introdurre tasse sulle speculazioni finanziarie; le attività in dollari dovranno essere convertite in oro; l’export di idrocarburi, metalli e altre produzioni simili dovrà avvenire soltanto in rubli. Le imprese di stato non dovranno più accendere crediti all’estero». Il tutto, accompagnato da un balzo tecnologico e meccanismi di vantaggioso credito interno a lungo termine. Si dovranno ridurre in modo radicale le differenze sociali, elevare il minimo vitale fino a un livello realistico e introdurre una tassazione progressiva sui profitti delle persone fisiche, elevando al tempo stesso le spese per istruzione e assistenza sociale.
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http://www.nato.int/cps/en/natolive/news_111895.htmNorth Atlantic Treaty Organization
August 7, 2014
NATO stands by Ukraine, Secretary General says in KievVideo: https://www.youtube.com/watch?v=FuynHta9HL4NATO stands by Ukraine and is looking to strengthen its partnership with the country at the Allianceâs summit in Wales next month, Secretary General Anders Fogh Rasmussen said during a visit to Kiev on Thursday (7 August 2014). âNATOâs support for the sovereignty and territorial integrity of Ukraine is unwavering. Our partnership is long-standing. Itâs strong, and in response to Russiaâs aggression, NATO is working even more closely with Ukraine to reform its armed forces and defence institutions,â he said.
The Secretary General discussed how to strengthen NATOâs partnership with Ukraine with President Petro Poroshenko. He also met with Prime Minister Arseniy Yatseniuk , Foreign Minister Pavlo Klimkin and the Speaker of the Parliament, Oleksandr Turchinov.
President Poroshenko presented Mr Fogh Rasmussen with Ukraineâs Order of Liberty, for his personal contribution to the development of NATO-Ukraine relations and support for Ukraineâs sovereignty. âWe stand by Ukraine and your struggle to uphold the fundamental principles on which we have built our free societies,â he said in accepting the reward.
As a sign of NATOâs strong support and solidarity, Allies have decided to hold a special meeting with Ukraine at next monthâs NATO Summit in Wales which will contribute âto making our partnership even stronger,â the Secretary General said. NATO already advises Ukraine on defence planning and defence reform, and the Alliance is ready to intensify this support. In June, NATO Foreign Ministers also agreed to establish four trust funds to assist Ukraine. These could cover areas such as command and control, logistics, and re-training of retired military personnel.
Speaking at a press conference, the Secretary General said that instead of de-escalating the conflict, Russia continues to destabilize Ukraine and has massed large forces on the Ukrainian border to shield the separatists and to use any pretext to intervene even further.
âSo I call on Russia to step back from the brink. Step back from the border. Do not use peacekeeping as an excuse for war-making. I urge Russia to follow the genuine path to peace. To stop its support for separatists. To pull pack its troops from Ukraine's border. And to engage in a sincere dialogue for a peaceful solution,â he said.
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Redazione Online, 8 agosto 2014
Il Canada inizia la fornitura di attrezzature militari in Ucraina
Il Canada fornirà all'Ucraina l'equipaggiamento per le operazioni speciali destinato alla guardia di frontiera, ha nno detto giovedì il Primo ministro Stephen Harper e il ministro della Difesa Rob Nicholson.
"Sono lieto di informare è stato adottato un ulteriore tipo di misure adottate dal Canada per aiutare il popolo ucraino a porre fine ai disordini", si dice nella dichiarazione ufficiale di Harper.
È stato riferito che l'Ucraina riceverà caschi, giubbotti antiproiettile, occhiali di protezione, kit medici, tende e sacchi a pelo per un costo totale di $ 4,5 milioni. Il primo aereo militare da trasporto con le apparecchiature sarà inviato oggi e sono previsti diversi voli.
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NATO plane arrives in Ukraine with $4.5 mn worth of military aid for Kiev troops (VIDEO)
Published time: August 09, 2014 03:30
Edited time: August 10, 2014 16:40
A massive Canadian transport plane has arrived in Kharkov carrying US$4.5 million worth of non-lethal military equipment to help Ukraine “protect its eastern border against Russian aggression.”
READ MORE: West blocks Moscow’s UN plea to reinstate ceasefire at MH17 crash site http://rt.com/news/178948-russia-block-ceasefire-ukraine/
The equipment includes “helmets, ballistic eyewear, protective vests, first aid kits, tents, and sleeping bags,” Canadian Prime Minister Stephen Harper said in a statement on Thursday.
Canada said it received the request from the Ukrainian government. “Ukraine has asked for this and once again we are delivering," Defence Minister Rob Nicholson Nicholson said at the Canadian Forces Base in Trenton.
The flight marks the first in a series, and all of the items will be delivered by the CC-130J Hercules plane. Canadian military personnel accompanied the equipment to Ukraine.
The technology provided will “allow Ukrainian security and border authorities to better detect and track the movement of illicit goods and people,” according to Harper.
The news comes after Russia banned the imports of fruit, vegetables, meat, fish, and dairy products from the 28 countries of the EU, the US, Canada, Norway, and Australia for one year.
Russia’s ban is set to cost Canadian pork farmers more than $500 million. But the Canadian government is continuing its current stance on the matter. “We will not be intimidated by these kinds of tactics,”Canadian Industry Minister James Moore said.
On Thursday, NATO Secretary-General Anders Fogh Rasmussen pledged that NATO will work with Ukraine on defense planning, as well as on how to reform its armed forces and institutions.
He also announced that NATO is planning joint exercises with Ukraine.The comments were made during a press conference in Kiev.
READ MORE: NATO plans joint drills with Ukraine, invites Poroshenko to summit http://rt.com/news/178804-nato-drills-ukraine-poroshenko/
Rasmussen also mentioned that Russia has amassed 20,000 troops near the border and could be planning a ground invasion of its neighbor, mentioning that Russia "should not use peace-keeping as an excuse for war-making."
In response, Moscow slammed NATO’s claims, calling them unsubstantiated.
"In Russia’s Ministry of Defense such statements only raise sympathy for the speakers of the Pentagon, the US State Department and NATO. It seems the people are serious, but they have to constantly improvise during their speeches to somehow add seriousness to their statements," Ministry of Defense spokesman Major General Igor Konashenkov said.
READ MORE: Reports of Russia’s military build-up on Ukraine border groundless - Moscow http://rt.com/news/178444-russia-military-ukraine-nato/
Ukrainian Nazis and the ‘Commissar Order’
By
Victor Shapinov on August 8, 2014
Victor Shapinov, of the Marxist organization Union Borotba (Struggle), makes the connection between the Nazi practice of extermination of communists and commissars in 1941 and the latest news about the “Anti-Terrorist Operation” that is currently targeting communists and leftist activists in Ukraine. The article originally appeared on the website ActualComment.ru and was translated by Workers World Contributing Editor Greg Butterfield.
By Victor Shapinov
Union Borotba (Struggle)
The “Commissar Order” (Richtlinien für die Behandlung politischer Kommissare) was issued by the Supreme Command of the Wehrmacht on June 6, 1941 — two weeks before Nazi Germany attacked the Soviet Union. The decree stated that “the commissars are not recognized as soldiers; they are not covered by the international legal protections for [prisoners of war]. After sorting them out, destroy them.”
In Operational Order Number 8 of July 17, 1941, Reinhard Heydrich, chief of the SS [armed wing of the Nazi Party’s Schutzstaffel] and Security Police, set the task of teams operating in the occupied territories: “First of all, they should identify: all major public party workers, … all former political commissars of the Red Army, … senior economic officials, Soviet-Russian intellectuals, all Jews, all who are known as instigators or fanatical communists.” Such “dangerous persons,” even if they did not resist, should be shot on the spot or sent to death camps.
Remember the Nazi practice of extermination of communists and commissars when reading the latest news from the “Anti-Terrorist Operation.”
On July 17, Sergey Dolgov, well-known journalist and editor in chief of the Mariupol newspaper “I Want the USSR,” was found dead near Dnepropetrovsk. On June 18, immediately after the occupation forces seized Mariupol, armed men in civilian clothes took him away from his office to an unknown location. Presumably, it could have been the “Dnepr-1” Battalion, which was funded by oligarch Igor Kolomoisky. The journalist’s body showed signs of torture.
Other news: On the night of July 22, at a National Guard roadblock near the village of Luzhki, Donetsk region, the Secretary of the Communist Party in Glinka and Deputy Village Councilor Vyacheslav Kovshun, born in 1956, was killed.
More news: In the Donetsk region, First Secretary of the Volnovakha District Committee of the Communist Party Sergey Filindash was kidnapped. On July 30, Filindash’s home in Volnovakha was raided by masked men. Before the eyes of his wife and children, they seized Filindash and took him to an unknown destination.
These killings of leftist activists are not coincidental. Militants of the “Anti-Terrorist Operation” write openly about the need to destroy people holding leftist and communist views.
For example, there’s a memo by a spokesperson of the ATO, also head of the press service of the neo-Nazi National-Social Assembly, Igor Mosiychuk. This was posted on social media by another member of the punitive operation in Donbass, Sergei Vakula.
In this post, claiming to be “intelligence,” the Ukrainian Nazi calls for “mopping up these freaks.” Among the “freaks” and “degenerates,” according to the enlightened opinion of this Maidan Democrat, are “commies,” “many leftists” and “anti-fascists.”
“After the victory of the revolution they were silent for a while, and then intensified their padded rallies. Subsequently, they unanimously supported the idea of creating a ‘New Russia.’ Their most active aggressive force became the Union Borotba,” writes the Nazi political analyst.
“In this regard I ask activists to draw attention to the activities of these degenerates who hold anti-Ukrainian views and do a sweep of these freaks,” concludes his “memo.”
I note that this is not just the writing of a teenage skinhead, but an officer of the “Azov” Battalion of the National Guard of Ukraine. He has military rank and police authority.
The law enforcement agencies of Ukraine speak unashamedly about the physical destruction of political opponents. They speak the same language, in the same terms, as the leaders of the Nazi Wehrmacht and the Gestapo.
After the Maidan’s victory, Nazis such as Mosiychuk became staff of the Interior Ministry and security services. Now this is not just an “extremist view” — it is the most important and active part of the state apparatus of “democratic” Ukraine. And if the Maidan regime does nothing else, it gives guys like the Nazi Mosiychuk the opportunity to conduct purges of “unreliable” elements, not only in the ATO zone, embodying the popular slogan on Maidan of “communists to the gallows.”
We are often asked: Why do you, Borotba, support the AntiMaidan movement, because there are Orthodox and Russian nationalists, etc., etc.?
To answer this question, it is possible to carry out a social class analysis of the Maidan and AntiMaidan, to see which side the oligarchs and world imperialism support.
But there is a more simple and banal answer: The Maidan people want to kill me and my comrades. The AntiMaidan people do not want to kill us.