Informazione



Roma, 25 febbraio 2010
Progetto: "Amnesie del terzo millennio"
Evento: "Il colonialismo nazifascista nei Balcani - storia di un genocidio rimosso"


organizzato da
"Lavori in Corso" dell'università di Roma - Tor Vergata
 
Programma:
ore 14.30 
incontro con i ricercatori storici Alessandra Kersevan e Sandi Volk
presso l'aula T12B della facoltà di Lettere e Filosofia dell'università di Roma - Tor Vergata

ore 20,00
“Jasenovac – omelia di un silenzio”
spettacolo per attore solo e video
di e con Dino Parrotta
Compagnia Primo Teatro
in collaborazione con Associazioni  “Mosta za Beograd” e “L’isola che non c’è”
 
 
luogo:
Auditorium della Facoltà di Lettere e Filosfia dell'università di Roma - Tor Vergata, via Columbia 1


ingresso: a sottoscrizione (2 euro) o comprensivo di cena sociale (5 euro)

recapiti: 06-72595203 /// 06-72597771
sito web: http://clic.noblogs.org - www.primoteatro.it


Per ulteriori informazioni sullo spettacolo “Jasenovac – omelia di un silenzio”:



Inizio messaggio inoltrato:

Da: Spazio Popolare la Forgia <spaziopopolarelaforgia @ gmail.com>
Data: 17 febbraio 2010 20:43:42 GMT+01:00
A: "Coord. Naz. per la Jugoslavia" 
Oggetto: FOIBE: CONTRO LA MISTIFICAZIONE DELLA STORIA - ASSEMBLEA DOMENICA 21  FEBBRAIO 2010 SPAZIO POPOLARE LA FORGIA



FOIBE

CONTRO LA MISTIFICAZIONE DELLA STORIA

ASSEMBLEA - DIBATTITO

Per fare chiarezza sulla questione foibe, per smascherare la campagna di denigrazione della Resistenza ed il tentativo di mettere sullo stesso piano la violenza fascista e quella antifascista.

 

 

ORE 14.00

con

SANDI VOLK

Ricercatore storico della sezione storica della Biblioteca Nazionale Slovena e degli Studi di Trieste e Presidente della Associazione Promemoria di Trieste

 

ORE 12.00

PRANZO POPOLARE

comunicare il numero dei partecipanti al 0373473214


 

DOMENICA 21 FEBBRAIO 2010

SPAZIO POPOLARE LA FORGIA
Via Mazzini, 24 - Bagnolo Cremasco (CR)
fotocopiatoinproprio 15 febbraio 2010- Via Mazzini 24 - Bagnolo Cremasco (CR)  




A proposito del caso da noi già segnalato in lista ( http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/6660 ) e sul sito ( https://www.cnj.it/documentazione/paginafoibe.htm#tg3_2010 ) i saggisti A. Kersevan e P. Consolaro hanno inviato questa importante Lettera Aperta alla direzione del TG3:

----- Original Message -----
From: Pol Vice
Sent: Monday, February 15, 2010 4:24 AM
Subject: segnalazione su "giornata del ricordo" e proposta di incontro

Lettera aperta
 
        Al Direttore, Bianca Berlinguer                               
e      alla redazione del TG3  (Linea Notte).                   
 
    Siamo ricercatori impegnati da tempo ad approfondire i temi delle vicende sui "confini orientali" nell'ultimo secolo. I nostri contributi sono raccolti prevalentemente (ma non solo) nella collana "Resistenzastorica" dell'editrice udinese Kappa Vu  (www.kappavu.it). 
     Riconosciamo e apprezziamo l'onestà intellettuale e la serietà professionale che vi contraddistinguono; siamo certi perciò che valuterete nel giusto senso la segnalazione di una (ennesima, scandalosa) manipolazione apparsa nel servizio che ha aperto Linea Notte del 10 febbraio, "giornata del ricordo". In mezzo alla sequenza relativa ai recuperi delle salme dalle foibe istriane nell'autunno del 1943, sono state inserite almeno due foto "spurie" (fra i minuti 2'17'' e 2'21'' ca.) che testimoniano invece crimini perpetrati da militari italiani nella Slovenia occupata fra l'aprile '41 e l'8 sett. '43, facendole passare come immagini di infoibamenti. La prima è una delle tante "foto ricordo" di gruppi di ostaggi fucilati per rappresaglia (in modo, se così si può dire, "normale" per l'epoca); l'altra, che fa parte di un libro del 1946 inserito nel sito di Claudia Cernigoi (cfr. http://muceniskapot.nuovaalabarda.org/galleria-ita-3.php), documenta il sadismo di far scavare la propria fossa alle vittime predestinate (le divise italiane sono state "tagliate", ma si vedono benissimo nell'originale). Su una terza foto, quella che compare subito prima (2'14"), abbiamo forti dubbi: la pala, i vestiti da contadini, l'assenza di armi fanno pensare ad una inumazione molto sbrigativa di un civile ucciso sì, ma non da loro (è noto p. es. che la "banda Collotti", squadra di torturatori e assassini dell'Ispettorato Speciale di Polizia di Trieste, usava abbandonare le sue vittime negli "anfratti" - foibe? - e nei campi dell'Istria). Vi saremmo grati se ci forniste indicazioni in merito alla fonte e alle circostanze di quell'immagine.
    Vi chiediamo comunque di dare  notizia al pubblico di tali pacchiani "errori", con l'urgenza e il  risalto dovuti, indicando la fonte di tale inequivocabile provocazione (non è possibile pensare alla "buona fede" dell'autore in casi come questo), anche per evitare che sia riprodotta e magari amplificata in altre occasioni. 
    Tralasciamo poi per necessaria brevità una serie di rilievi puntuali sul testo, che ripete "liturgicamente" alcune delle molte "verità di fede" tramandate  fra gli esuli - del tutto legittime e giustificabili, beninteso, nell'ambito di una comunità colpita e dispersa da una catastrofe, che per ritrovare l'identità perduta ha bisogno dei suoi miti (gli angeli e i demoni, i martiri innocenti e gli orchi carnefici, gli eroi e i traditori) e dei suoi "profeti" (che elaborano e si fanno testimoni di quei miti). Ma chi pretende che tali "testimonianze" siano le "prove dei fatti" in sede storiografica mente sapendo di mentire. Tale pessima abitudine, originata dalla propaganda neofascista e neoirridentista, come abbiamo ampiamente documentato e denunciato con le nostre ricerche, ha dilagato e continua a dilagare in tutta la pubblicistica e sui media, contaminando anche una parte della storiografia accademica (condizionata da motivazioni politiche che non è possibile discutere in questa sede) e coinvolgendo (fin dall'immediato dopoguerra, ma con particolare virulenza ed efficacia nell'ultimo decennio ) le istituzioni della Repubblica fino ai massimi livelli.  Tutto ciò mentre per converso si continua a "mettere la sordina" e ad opporre "muri di gomma" alla diffusione dei risultati delle indagini sulle perverse avventure imperialiste dell'Italia fascista e sui crimini contro l'umanità commessi dai nostri generali e gerarchi proprio in quelle "terre di confine", non meno che nel resto dei Balcani e in Nordafrica.     
     A questo proposito crediamo che il TG3 farebbe opera encomiabile proiettando in prima serata, finalmente, il documentario della BBC "Fascist Legacy", l'Eredità fascista, acquistato dalla Rai nel 1993, fatto tradurre e adattare dal regista Massimo Sini, e mai trasmesso dalla Rai. Un'altra cosa importante, perché gli italiani possano conoscere almeno un po' la storia del confine orientale, sarebbe una trasmissione in cui si illustrasse la relazione che la commissione di storici italo-slovena, istituita con accordo fra i due governi italiano e sloveno nel 1993, consegnò nel 2001 e che il governo sloveno ha pubblicato e fatta propria, come da accordi, mentre il governo italiano non ha mai pubblicato né fatto propria.
   Infine, siamo disponibili ad intervenire a dibattiti e confronti su questi argomenti, nonché a presentare qualche libro della collana e la mostra a manifesti di imminente uscita sui crimini fascisti in Jugoslavia 1941 - '45, dal titolo "Testa per dente"  (così si conclude la famosa "Circolare 3C" del gen. Mario Roatta alle truppe della 2a Armata in Slovenia e Dalmazia sul comportamento da tenere verso i "ribelli").
  Attendiamo con fiducia e vi salutiamo cordialmente. 
 
Alessandra Kersevan info@...
 
Paolo Consolaro (Pol Vice) pol.vice@...
 
 

IL 16 FEBBRAIO DEL 2001 IN KOSOVO NELL’ATTACCO TERRORISTICO SONO STATI
UCCISI 12 SERBI

Il 16 febbraio del 2001 nell’attacco terroristico degli estremisti
albanesi contro un pullman serbo, nel villaggio Livadice nei pressi di
Podujevo in Kosovo, sono stati uccisi 12 serbi e 43 sono stati feriti.
Nella deflagrazione di una mina che è stata collocata sotto il ponte
sulla strada Nis – Pristina, è stato distrutto il primo dei sei
pullman nei quali viaggiavano i profughi serbi, scortati dai veicoli
della Kfor, verso il monastero Gracanica, in occasione del Giorno dei
Morti. La corte suprema della Regione nel processo della seconda
istanza nel marzo dell’anno passato ha esonerato da ogni colpa l’unico
imputato Florim Ejupi, di nazionalità albanese. Nel giugno del 2009
l’Eulex ha avviato le nuove indagini che sono condotte dai membri
dell’ufficio del procuratore speciale per crimini di guerra. Loro
hanno dichiarato che finora non è stato accusato nessun o che l’atto
terroristico e Livadice non poteva essere organizzato da una sola
persona. (15. febbraio 2010. 20:03)

A PRISTINA È STATA SOMMINISTRATA LA LITURGIA FUNEBRE IN SUFFRAGIO
DELLE VITTIME SERBE

I vescovi della Chiesa serba ortodossa Atanasije e Teodosije hanno
somministrato nella chiesa di Santo Nikola a Pristina la liturgia
funebre in suffragio di 12 serbi che sono stati uccisi nell’attacco
terroristico contro il pullman Nis express nei pressi di Podujevo, 12
anni fa. Nell’attacco sono state ferite quaranta persone. Alla
liturgia hanno presenziato all’incirca 150 persone. La deflagrazione,
avvenuta il 16 febbraio del 2001, è stata causata dalla mina che è
stata collocata al margine della strada. E’ stato colpito il primo
dei sei pullman, nei quali viaggiavano i profughi serbi, scortati dai
veicoli della Kfor. Loro avevano intenzione di visitare il monastero
Gracanica e il cimitero, in occasione del Giorno dei Morti. L’albanese
Florim Ejupi, l’unico accusato di aver preso parte all’attacco, è
scappato dalla prigione della base militare statunitense Bondtsteel
nel maggio del 2001. Nel 2004 egli è stato arrestato a Tirana ed è
stato trasferito in Kosovo. Nel processo di prima istanza Ejupi è
stato condannato alla detenzione pluriennale. Però la Corte suprema
del Kosovo l’ha esonerato da ogni colpa, a causa della mancanza di
prove. L’Eulex ha avviato nel giugno del 2009 le nuove indagini. Gli
esperti che conducono le indagini hanno comunicato di non aver ancora
identificato i colpevoli e che quell’atto terroristico non poteva
essere organizzato da una sola persona. La chiesa di Santo Nikola,
nella quale oggi è stata celebrata la liturgia funebre in suffragio
delle vittime, è stata distrutta e data alle fiamme nell’ondata di
violenze della popolazione albanese, nel marzo del 2004. Nel frattempo
la chiesa è stata parzialmente ricostruita. (16. febbraio 2010. 19:41)

(fonte: Glas Srbije - http://www.glassrbije.org/I/
Sulla stessa scandalosa vicenda vedi anche: http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/6359
)