Informazione

Da Alessandro Di Meo riceviamo e volentieri giriamo

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Carissimi del coordinamento,
invio anche io il report della missione di fine marzo svoltasi a
Kraljevo, nell'ambito delle iniziative di Un Ponte per rivolte a
sfollati dal Kosovo (e non solo).
grazie se vorrete diffonderla
alessandro di meo
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"Un Ponte per..." - missione Kraljevo 28 Marzo – 2 Aprile 2006

(partecipanti: Marzia, Anna Maria, Carlo, Alessandro)


Martedì, 28 Marzo

Sera:

arrivo a Kraljevo. Incontro preliminare con la segretaria della CR per
alcuni casi relativi a Svetlost 1 (sostegni a distanza per sfollati e
profughi) da chiarire. Cena da Novka e poi in hotel.


Mercoledì, 29 Marzo

mattina:

preparazione buste per i sostegni, consegna presso la Croce Rossa
della prima rata 2006 per Svetlost 1 (36 famiglie) e poi presso il
Centro per il Lavoro Sociale per Svetlost 2 (23 Famiglie). Alla CR ci
vengono proposti 4 nuovi casi, al Cls 2 più altri 2 che possiamo
sostenere e che richiediamo.

pomeriggio:

visita a 3 famiglie, che effettuiamo privatamente, senza la presenza
del partner locale.
Una è un caso drammatico di famiglia, i Papic, caduta in disgrazia in
seguito alla perdita del salario causa fallimento fabbrica (la stessa
dove lavorava Novka, la mamma di Marko, il ragazzino che è stato in
Italia due anni e mezzo per curare l'anemia aplastica, con trapianto
di midollo; è la Magnohrom, dove si producono scaldabagni). Non
potendo più pagare l'affitto, sono stati mandati via e ora si
ritrovano a vivere in un container, oltretutto da restituire prima o
poi, con l'aggiunta di uno spazio cucina davvero precario, peggiore di
una baracca. Non c'è bagno, il figlio di 15 anni comincia ad avere
qualche problema psicologico mentre la moglie è depressa e soffre di
continue crisi di pianto.
Lasciamo una busta con 100 euro, presi dalla quota relativa ai
sostegni che la CR, questa volta, con un bel gesto, non ha voluto.

La seconda visita riguarda la famiglia Dubic, con la figlia Sanja che
sosteniamo e che viene ospitata in Italia durante l'estate. Anche qui,
se pure con apparente migliore sistemazione rispetto alla famiglia
Papic (comunque si tratta sempre di una ex stalla col tetto
fatiscente, senza servizi, con l'acqua esterna), la situazione è
difficile. Il papà di Sanja, ancora giovane, è malato e non riesce a
darsi pace per la vita passata che gli permetteva di vivere senza
dover chiedere nulla o dover ringraziare qualcuno. Ora, invece, ci
dice che senza il nostro sostegno non ce l'avrebbe fatta. Ne siamo
contenti ma, davvero, non è per nulla gratificante sentirselo dire.
Spesso facciamo una considerazione: se qualcuno aspetta con così tanta
speranza e necessità il nostro aiuto, qualcosa davvero funziona male,
a questo mondo. E un'altra cosa... notiamo che dove la mamma, comunque
la donna in genere, non cede alla depressione, alla rassegnazione ma
cerca di reagire e andare avanti, i figli stanno meglio, come tutta la
famiglia. Quando è la donna a non farcela, anche se l'uomo prova a
reagire, sembra davvero la fine per tutti.
Ci lasciamo con parole di speranza, ma anche di profonda impotenza,
simboleggiata da quella casa che l'uomo aveva iniziato a costruire ma
che, ora, giace silenziosa come un rudere in preda agli eventi
atmosferici. Si potrebbe almeno tentare di fare qualcosa per
fargliela, se non altro, coprire, così da non lasciarla andare in rovina?

Visitiamo la famiglia Rakic, dove Sonja e Ceca (Zezza), che ospitiamo
l'estate, vivono coi fratelli Petko e Dejan, la mamma Snedzana e il
papà Slavo. Stanno in una nuova casa, in affitto, lontano dalla
vecchia sistemazione dove avevano tanti amici, a Rocevici, 40 minuti
da Kraljevo. Qui hanno tutto a portata di mano ma si devono ancora
ambientare. Il papà ha trovato un lavoro come tassista, sperano che la
situazione possa migliorare. L'atmosfera è serena, abbiamo molta
confidenza con questa famiglia, davvero splendida, pur nelle difficoltà.

La sera finisce con una cena, anche questa privata, presso la famiglia
Vukovic, sfollata da Pec, Kosovo e sostenuta a distanza, dove Jordanka
(il marito morto per depressione nel 2000, una figlia, Sanja, affogata
nel fiume, drammaticamente, 3 anni fa e altre 4 bambine da mandare
avanti) ha preparato il pesce di fiume cucinato a modo suo...
squisito! Portiamo anche noi cibi e bevande e passiamo una allegra
serata con lei e le sue 4 splendide figlie, Tanja, Natascia, Suncica e
Beba. Cambio i cavi al computer, installo gli altoparlanti e inseriamo
i cd musicali che ho portato per loro (grazie a Carlo che avvia il
programma giusto!). E ci diamo appuntamento, oltre che a sabato
prossimo, alla prossima estate... tutti in Italia, al mare. E' il
desiderio di tutti noi.


Giovedì, 30 marzo

Iniziamo la giornata con una intervista, breve, di una televisione
serba sulla vicenda di Marko. Novka traduce, ma non vuole essere
inquadrata e, giustamente, rifiuta eventuali visite a casa sua da
parte della tv. Farò presente alla CR di evitare, dalle prossime
volte, questo tipo di eventi, in quanto non deve essere associabile un
solo volto con una associazione, anche perchè si rischiano
incomprensioni, mentre tutto deve rimanere chiaro e definito.
Visitiamo il signor Kurcubic, un caso davvero disgraziato.
Risiede nel comprensorio di Cacak ma è la CR di Kraljevo che lo ha
preso a cuore, avendo casualmente conosciuto il suo caso. Figlio
disabile mentale dalla nascita, la mamma con gravi problemi psichici,
lui disabile motorio e il padre, ottantenne, anche lui con gravissimi
problemi. Insomma, una situazione davvero al limite, estrema, che la
CR ci ha proposto per un aiuto. Kurcubic è stato inserito, con una
eccezione, nel programma di sostegno a distanza, pur non essendo
profugo o sfollato, anche perché certo paga le conseguenze di anni di
guerra e di embargo gravissimi. A nostro avviso, non è positiva la
risonanza che si cerca di dare al caso (era presente una tv di
Kraljevo che mostra continuamente il caso, un po' come da noi avviene
in certi programmi dalla lacrima facile...). Però, è reale il fatto
che si sono mobilitati in molti, anche una classe di una scuola
superiore, in una gara di solidarietà che davvero non può che
suscitare ammirazione.

Dopo una breve sosta si torna in sede CR per parlare della situazione
progetti.

Sostegni: si propone di inserire, allo stesso modo di Kurcubic, il
caso della famiglia Papic, visitata ieri. Inoltre, esistono casi che
dovrebbero essere tolti dal sostegno. Si chiede alla CR di fornire
schede informative sul cambiamento dello stato di cose in alcune
famiglie, così da poter informare il sostenitore e procedere alla
sostituzione. Si decide che dalla prossima consegna delle rate due
famiglie saranno sostituite perché sono cessate le condizioni per il
sostegno (addirittura una segnalazione è avvenuta proprio da parte di
una delle famiglie stesse, Mihalackovici). Si resta d'accordo di avere
le schede delle nuove famiglie e le relazioni per la cessazione del
sostegno prima della nostra partenza.

Ospitalità 2006: si stabilisce che le liste saranno redatte da Un
ponte per... Per Cava de' Tirreni ci sarà possibilità per le 3 ragazze
che da anni ci vanno in vacanza, di tornare anche questo anno. Per
Roma, si stilerà un elenco anche sulla base di consigli che la CR
potrà fornire. Si potrebbe arrivare anche a 30 minori, quest'anno.
Informiamo la CR che c'è stato un interessamento da parte di una
comunità in provincia di Bari per una iniziativa di ospitalità per una
decina di minori, ma che abbiamo proposto, nell'eventualità di una sua
realizzazione, al CLS di Kraljevo, per bambini orfani affidati.

Unità Sanitaria Mobile: si parla ancora del progetto da poter
scrivere, la CR vuole prima essere sicura delle spese da affrontare
(tecnico sanitario, interventi elettricisti abilitati, autorizzazioni
all'uso dell'Unità). Si pone il problema della sostenibilità futura
del progetto ed è una cosa, ribadito l'interesse da parte loro a
proseguire l'iniziativa, che li trova d'accordo. Bisognerà
assolutamente trovare il modo di rendere la cosa sostenibile nel tempo
con il coinvolgimento di unità sanitarie locali o dell'ospedale di
Kraljevo.

La segretaria Cr ci parla del campo scuola invernale a Goc, nel quale
molte cose hanno funzionato bene, altre meno. Ma la cosa più
importante è che più di 30 ragazzini, molti dei quali sfollati, sono
stati bene e hanno potuto passare un buon periodo. I problemi hanno
riguardato l'organizzazione, non sempre perfetta, da parte dei
delegati della CR.

Visita alle 4 nuove famiglie inserito nel sostegno a distanza.

Ribac... 4 bambine (una però ha 16 anni) senza la mamma, morta non
appena fuggiti dal Kosovo, una nonna deliziosa, il padre che è fuori,
in Kosovo per sistemare alcune pratiche burocratiche e che tornerà fra
pochi giorni. Invitiamo, in accordo col partner, due di loro a far
parte dell'iniziativa di ospitalità. Jelena non vuole, però, perché è
molto attaccata alla nonna (lei è la più piccola e risente della
perdita della mamma più delle altre, almeno in apparenza...) e non
avuto una buona esperienza in una analoga iniziativa in Grecia, dove
le famiglie prendono in consegna i bambini a poi si rivedono alla
partenza degli stessi, quasi senza contatti fra loro, a differenza,
occorre dirlo!!!, della nostra iniziativa dove invece le famiglie, in
qualche modo, si frequentano e condividono insieme l'esperienza e i
ragazzini si incontrano spesso fra loro e con i coetanei italiani.
Dosta e Duscica sono, al contrario, molto interessate a venire
insieme. Per ora, ne teniamo conto, anche in considerazione che il
padre non è presente.

Gajevic. Visitiamo velocemente (è tardi) questa famiglia che ha
problemi con un figlio che è autistico. Un altro, più grande, sta
bene, va a scuola ma loro non hanno lavoro, hanno molte spese, non
sempre ce la fanno da soli.

Miletic. Profughi da Mostar, con una figlia grande, madre di un
bambino ritardato dalla nascita, costretto a letto o su una
carrozzina, anche lei con disturbi mentali. I genitori, vecchi e
stanchi, hanno lasciato un centro collettivo a Mataruska Banja ma ora
devono pagare parte delle spese e non ce la fanno. Dicono che sono
stati raggirati nel lasciare il centro, che non sapevano di dover
pagare. Certo, i disabili dovrebbero essere esentati ma loro non sono
in grado di provvedere da soli alle pratiche burocratiche. Un po'
abbandonati a se stessi.

Arsic. Due figli, una madre apparentemente molto vecchia. La figlia ha
problemi di vista e altri in generale, il figlio sta bene e suona la
fisarmonica, di età fra i 12 e i 14 anni. La situazione sembra molto
precaria.

Si termina la giornata con la visita privata, con cena, alla famiglia
Tomanic, sostenuta con Svetlost 2 e inserita nell'ospitalità. Lidija e
Milica vengono da un anno in Italia e ci danno una prova della buona
riuscita del mini corso di italiano. Mangiamo insieme, la nonna Nada è
contenta. Noi abbiamo portato la cena, lei ha cucinato qualcosa per
noi. Si ride e si scherza, anche se la loro storia è fatta di drammi.
Il padre delle bambine, in preda a crisi nervose, sospettando una
relazione con altro uomo della moglie, un giorno l'ha uccisa davanti a
Lidija. Ora è in galera, le bambine stanno con i nonni materni (c'è
anche lo zio, Darko, un ragazzo). La gioia delle bambine è contagiosa.
Ma domani si andrà a scuola. Anche la nostra Novka, instancabile, ha
bisogno di riposo. E allora, buonanotte, pardon: laku noc!


Venerdì, 31 marzo

Mattina, visita alla scuola agraria dove incontriamo la classe che
sostiene Kurcubic. Bella la situazione, cercheremo di trasmettere il
messaggio anche a nostre classi che hanno aderito al sostegno a
distanza. Parliamo del passato progetto dei gemellaggi e di come sia
importante il coinvolgimento degli studenti in questo tipo di iniziative.
Andiamo al centro collettivo di Vitanovac.
Visitiamo le famiglie che conosciamo e i bambini che sono a scuola.
Risolviamo alcuni equivoci con una signora che aveva venduto una
tovaglia ma non aveva avuto i soldi da un'altra donna. Purtroppo non
siamo riusciti a dare seguito a questa iniziativa, che avrebbe potuto
produrre reddito per queste famiglie. Un commercio che più equo e
solidale non si sarebbe potuto. Ma, forse, l'equo e solidale è solo
questione di caffè e magliette...
Incontro piuttosto deludente con il capo della comunità locale sulla
possibilità di recuperare la casa della cultura trovando una
sistemazione alle famiglie sfollate. A parole sembra interessato ma il
suo comportamento generale lascia un pochino perplessi sulla sua
affidabilità. Potremmo provare col comune di Kraljevo, direttamente.

Visita alla scuola di Zmajevac: si definisce il progetto ma ci sono
problemi per quanto riguarda le autorizzazioni. Loro, la direttrice e
il suo staff, sostengono di riuscire ad ottenerle in poco tempo, così
da permettere l'inizio dei lavori per fine aprile, inizio maggio.
Domani il responsabile dei lavori ci farà avere il preventivo aggiornato.
In sede della CR ci aspettano tutti gli obiettori, circa 20, con i
quali ci intratteniamo per una mezz'ora, parlando del loro lavoro come
servizio civile. Non sono soggetti al tribunale militare, prendono 5
euro mensili, i loro compiti vanno, a turno, dalle pulizie dei locali
CR alla partecipazione a progetti e iniziative varie. Ci dicono che il
giudizio su di loro è diviso a metà fra chi, in genere i giovani, li
apprezzano per la scelta di fondo e chi, i più anziani, li ritengono
una specie di traditori (al solito, come anche da noi in passato)
della patria.
La giornata termina in un ristornate, ospiti della CR, dove ceniamo.
Ma domani ci aspettano i bambini per andare a Studenica. Non dobbiamo
fare troppo tardi.


Sabato, 1 Aprile

Ci incontriamo alle 8,30 all'appuntamento con il pullman. Non tutti i
bambini saranno presenti. In tutto, saremo 30 persone, di cui 21
bambini. Dopo qualche problema dovuto alle curve (alcune bambine si
sentono male durante il viaggio che dura poco più di un'ora), ci
troviamo al monastero, sempre molto suggestivo. Dopo la visita
all'interno del monastero e il rituale dei souvenir, si va nel vicino
ristorante dove ci faranno pranzare senza spendere molto. Assisteremo
a uno spettacolino preparato proprio per noi dai ragazzini del corso
di italiano, davvero simpatico. Giocheremo nel vicino parco a calcio
(accanita sfida fra bambini e bambine, alcuni di noi si mischiano fra
loro) e a basket fino alle 4, ora del rientro. Dopo l'arrivederci con
i ragazzini, dopo una visita di cortesia a una ex collaboratrice della
Cr, che ha avuto una bella bambina, finiamo la serata da Novka e
Marko. Ceniamo, rimandiamo a domani mattina, prima di partire,
l'incontro col pediatra Danojlic. Ripenso a Beba che per tutta la sera
mi ha mandato messaggi, squilli di telefono e disegnini. Come anche
Sonja, Ana, Ceca, tutti in attesa del prossimo viaggio, speriamo, in
Italia.
Una giornata come questa passata con così tanti bambini, vedendoli
felici e sereni, proprio non doveva chiudersi con la notizia che un
bimbo, in Italia, finiva ammazzato da belve dalle sembianze umane.
Possibile che la vita dei bambini valga così poco? E può esserci
perdono per chi si macchia di colpe così gravi?


Domenica, 2 Aprile

Appuntamento alle 8,15 con il responsabile della pediatria
dell'ospedale "Studenica", di Kraljevo. Non arriva, allora nel
frattempo visitiamo la famiglia Milosavljevic, dove vive Milan,
ospitato in Italia, in estate, da 4 anni. La sua casa è vicino
l'hotel, per cui siamo di ritorno per le 9. C'è Srdjan Danojlic che ci
aspetta.
Parliamo delle esigenze emerse in questo inverno molto duro, con
temperature scese anche a meno 20 gradi e la neve alta anche un metro.
Molti bambini che vivono nei centri di accoglienza e nei campi rom più
distanti, non potevano andare negli ambulatori per le inalazioni
quotidiane (anche tre o quattro al giorno). Sarebbe bene, ci dice,
riuscire ad avere una quindicina di apparecchi per l'aerosol così da
permettere le terapie anche in situazioni di emergenza. Il costo
sarebbe di tre-quattrocento euro e le apparecchiature sarebbero
acquistabili anche in loco.
Parliamo anche del problema vaccino anti-epatite B. Molte famiglie,
pur essendo obbligatorio, non riescono ad acquistarlo perché non hanno
soldi. Potremmo provvedere, con una adeguata campagna, alla
vaccinazione di molti bambini e ragazzi che non potrebbero farlo,
altrimenti. Valuteremo la cosa. Ci salutiamo con amicizia.
Alle 9,30 una mia decisione estemporanea... Ho molte cose da portare,
la valigia non mi si chiude e... tante di queste cose potrei
regalarle, così da non avere, diciamo, troppo ingombro. Mi invento una
telefonata, a casa Vukovic. Risponde una delle bambine, le dico nel
mio serbo approssimativo, se posso andare da loro per 5 minuti. Ed è
una esplosione di: "DAAAAA", che commuove. Prendiamo un taxi, io e
Marzia, e andiamo. L'affetto delle bambine, al nostro arrivo, ci
travolge. Il taxi ci aspetta volentieri, senza scatti del tassametro
(sono davvero molto onesti i taxi, da queste parti). Anzi, l'autista
prende un caffè con noi. Siamo un po' in ritardo, ma come fai ad
andartene subito? Tanja, con il computer che manda musica dalle casse
del pc montate l'altro ieri, prima della cena..., Natascia, che ci
abbraccia e gioca con noi, Suncica, discreta e delicata, sguardo
tenero, Beba... un amore di energia sorridente, grande piccola
bambina... e la loro mamma, Jordanka...
Un quadro prezioso, unico, fragile come la Gioconda, che non sai come
abbandonare alla tua assenza. Restiamo ancora un po', ancora un
minuto, fino a vederle scomparire ancora, come ieri, come l'altra
sera, come chissà quante altre volte ancora, speriamo.
Vi vogliamo bene. A voi e a Sanja, il vostro angelo sconosciuto ai
nostri occhi, volato via un giorno mai troppo lontano.

Alessandro Di Meo

alessandro.di.meo @ uniroma2.it

"NON È LA PIAZZA CHE GOVERNA"


Quand Villepin dit vrai

« Ce n'est pas la rue qui gouverne », vient de déclarer le premier
ministre français.
Il a raison. Notre démocratie n'en est pas une. Avant d'être élus, les
politiciens font deux sortes de promesses. A «la rue», et à leurs
financiers. Mais ils ne tiennent que celles faites aux financiers.
La veuve de François Mitterrand - qui en tout cas s'y connaît - vient,
elle, de déclarer que ni les USA, ni la France ne sont une démocratie,
car « les élus font des lois qu'ils n'ont jamais proposées et dont
nous n'avons jamais voulu. »
Pour inventer un vrai avenir, le mouvement 'alter' est donc placé
devant ce débat : La Bourse ou la démocratie, faut choisir !

MICHEL COLLON
http://www.michelcollon.info/

From: "opera nomadi" <operanomadi@ tiscali.it>
Date: April 6, 2006 11:14:12 AM GMT+02:00
Subject: Lettera aperta a Romano Prodi e Silvio Berlusconi


"Questione Rom": lettera aperta a Romano Prodi e Silvio Berlusconi

(http://archivioromanolil.blog.tiscali.it/fb2519421/)

Di Massimo Converso, presidente Nazionale dell'Opera Nomadi

"Signor Presidente, come portavoce dell'Opera Nomadi (a tutela di
Rom/Sinti e Camminanti), Le chiedo di uscire brevemente dagli
impegni della campagna elettorale per prendere la parola e dire la
sua, la nostra, sulla "questione Rom". Non esiste solo una
questione italiana, esiste l'Europa e, anche in essa, i Rom sono il
popolo più discriminato (come rivela il monitoraggio promosso
dall'Unione Europea nel 2005). Un popolo che dopo seicento anni di
presenza in Italia continua ad essere escluso dai diritti
fondamentali, basti pensare che su 150.000 persone ci sono dodici
laureati. Signor Presidente, se i Rom sono "la cartina di tornasole
per una società civile" (Vàclav Havel) la cartina vira al rosso
dell'emergenza umanitaria in Italia ed in Europa nonostante le
numerose Raccomandazioni della Comunità. La invitiamo quindi a
prendere in considerazione la "questione Rom", che è la questione
morale del Paese".

In questi giorni da tutta l'Italia i novantamila Sinti e Rom si
stanno chiedendo chi votare alle prossime elezioni politiche.
Pensiamo che sia il momento di dare maggiore visibilità alla
"questione Rom" che è la questione morale del nostro Paese, anche a
nome degli altri 50.000 Rom irregolari che, anche se nati in
Italia, non possono votare.

Per questa ragione abbiamo spedito una lettera a candidate/i delle
prossime elezioni politiche chiedendo loro di sottoscriverne le
finalità. Per questa ragione abbiamo indirizzato la lettera anche
ai due Presidenti delle coalizioni elettorali.

Una lettera "aperta" dove sono presenti sette proposte concrete, da
mettere in discussione e da approfondire ulteriormente, ma da
promuovere per uscire da un v(u)oto di generico pietismo pre-
elettorale.

Massimo Converso, presidente Nazionale Opera Nomadi
Opera Nomadi Nazionale tel.06-44704749


Opera Nomadi
(Ente Morale , Dpr 347 del 26.3.1970)

ELEZIONI POLITICHE 2006

Signor Presidente,

come Lei sa le Minoranze Nazionali Rom e Sinte (nonché il Gruppo dei
Camminanti Siciliani), denominate "zingari" e "nomadi" in maniera
dispregiativa ed etnocentrica, sono ancora oggetto di
discriminazione, emarginazione e segregazione.
Anche nel 2005, secondo il monitoraggio annuale, i Rom e Sinti sono
stati la minoranza più discriminata e sottoposta ad atti di violenza
razziale della Comunità Europea.
Le discriminazioni sono estese a tutti i campi, dal pubblico al
privato, pertanto l'emarginazione e la segregazione economica e
sociale dei Rom e dei Sinti si trasformano di fatto in
discriminazione etnica.
In Italia le molteplici comunità rom e sinte, presenti nel nostro
Paese da seicento anni, non sono ancora riconosciute come Minoranza
Nazionale e pertanto non beneficiano dei diritti che questo "status"
prevede.
Le politiche sociali rivolte alle popolazioni rom e sinte tendono
apertamente all'inclusione sociale ed all'assimilazione.
Rare sono le realtà dove le comunità rom e sinte sono considerate
protagoniste sociali e dove sono attuate politiche di integrazione,
di partecipazione diretta e di mediazione culturale, riconoscendo le
loro società, le loro culture e la loro lingua.
L'Italia nega ai Rom e Sinti l'applicazione della "Carta Europea
sulle Minoranze Etnico Linguistiche" che tutela le lingue minoritarie
e nega la Convenzione Quadro per le Minoranze Nazionali.
I Rom e Sinti Italiani vedono in molti casi negato il diritto alla
residenza, il diritto alla sanità, il diritto alla scuola, il diritto
al lavoro.
Inoltre, in Italia si costruiscono ancora i "campi nomadi", luoghi di
segregazione che concentrano gli individui contro la loro volontà.
In questa situazione drammatica i Rom provenienti da Bosnia,
Confederazione Yugoslava, Croazia, Bulgaria, Romania, Polonia,
subiscono politiche discriminatorie, emarginanti e segreganti.
Famiglie intere fuggono dai loro paesi d'origine per i conflitti
etnici e le guerre civili e l'Italia nega loro i più elementari diritti.
Segregati nei "campi nomadi" delle grandi città italiane, e non solo,
i Rom Europei vivono situazioni spesso inumane senza acqua, luce e
servizi igienici, costretti a mendicare per le strade il
sostentamento giornaliero.
Ancora oggi in Italia non è conosciuto il "Porrajmos", la
persecuzione razziale subita dai Rom e Sinti durante il nazi-
fascismo che ha portato allo sterminio di centinaia di migliaia dei
Rom e Sinti in Europa. La stessa Legge Nazionale sul "Giorno della
memoria" non cita il suddetto sterminio di 500.000 Rom/Sinti da parte
del nazifascismo.

Chiediamoche ai Rom e Sinti Cittadini Italiani sia riconosciuto lo
"status" di Minoranza Nazionale (ed in questo senso l'Opera Nomadi ha
inoltrato al Ministro per gli Affari Regionali una proposta di legge)
e che siano considerati protagonisti nelle scelte politiche e sociali
del loro Paese. Chiediamo siano attuate e favorite politiche di
integrazione, di partecipazione diretta e di mediazione culturale.
Nel Giugno 2005 il Ministero dell'Istruzione ha sottoscritto, dopo 13
anni di mancanza di un simile strumento normativo, con l'Opera Nomadi
un Protocollo d'intesa relativo alla scolarizzazione dei Minori Rom,
Sinti e Camminanti che prevede anche la presenza di mediatori Rom/
Sinti in ogni scuola frequentata dai bambini ed adolescenti Rom/
Sinti. Tale Protocollo ha però bisogno delle risorse necessarie per
ridurre e poi eliminare la piaga dell'analfabetismo e dell'evasione/
dispersione scolastica fra il popolo dei Rom/Sinti, piaga che pone
l'Italia anche qui all'ultimo posto in Europa.
Inoltre, chiediamo che siano attuate politiche di accoglienza a
favore dei Rom Europei, presenti attualmente in Italia e si concerti
una politica europea capace di rimuovere le cause che provocano la
loro immigrazione nel nostro Paese.
Per queste ragioni chiediamo il Suo impegno, nella prossima
legislatura, per promuovere leggi che facciano proprie le
disposizioni della Raccomandazione n.1557/2002 del Consiglio d'Europa.


LEGENDA PROPOSITIVA

Al di là e oltre la dichiarazione enunciata vogliamo qui esaminare
alcuni fatti e suggerire delle proposte che vadano oltre una forma di
compatimento generico.

1) Che vengano riconosciute come Minoranza Nazionale le popolazioni
Rom/Sinte.
E che dentro questo riconoscimento sia previsto l'insegnamento della
lingua "romanés" perché non si può fare nessuna alfabetizzazione se
non passando prima da quella della lingua materna e che dentro questo
riconoscimento siano previsti degli ammortizzatori sociali per il
popolo più perseguitato d'Europa. Come, per esempio, per i Lavoratori
Socialmente Utili. Come per le categorie "svantaggiate" che godono di
facilitazioni nelle cooperative sociali di tipo B. Che ci siano
facilitazioni di tipo urbanistico e per l'accesso alle case popolari
per i Rom/Sinti. Si pensi che secondo il Piano Urbanistico Nazionale
del giugno 2001 le roulottes posizionate su un terreno edilizio di
proprietà sono considerate abusive (e quindi rimosse o distrutte) se
usate come abitazione, se finalizzate alle vacanze invece no.
2) Che venga applicato, con strumenti e finanziamenti adeguati, il
protocollo d'intesa MIUR – Opera Nomadi, firmato a Roma il 26 giugno
2005, per favorire la scolarizzazione dei Rom/Sinti.
3) Che venga istituito un Ufficio Governativo per i Rom/Sinti dotato
di risorse e con sezioni in tutte le Prefetture d'Italia. Compito
dell'Ufficio, attivato con mediatori culturali Rom/Sinti, potrà
essere quello di coordinare le politiche di integrazione sociale
(dalla scuola, all'habitat, alla cultura, alla sanità, e soprattutto
per la tutela il recupero e l'ammodernamento dei mestieri
tradizionali ancora presenti - vedi lo Spettacolo Viaggiante per I
Sinti ed il Commercio per i Rom - e l'avviamento verso i nuovi
lavori, nello spirito dell'articolo n.4 della Costituzione Italiana).
5) "Sanatoria" per i Rom nati in Italia. Una "sanatoria" che metta in
regola, e dia quindi visibilità e corpo sociale, ai Rom, anche di
terza generazione, nati e vissuti in Italia ma che non hanno accesso
ai servizi fondamentali perché considerati clandestini e quindi senza
nessun diritto di cittadinanza attiva. Anzi espellibili in ogni
momento in cui vanno a rivendicare diritti umanitari. E sono decine
di migliaia. In questa sanatoria va contemplato il diritto di
cittadinanza per tutti gli "stranieri" nati e residenti in Italia da
almeno dieci anni e la "carta di soggiorno" per i Rom che abitano in
Italia da almeno 5 anni, a prescindere dai contratti di lavoro e dai
certificati di residenza.
6) "Regolarizzazione", per emergenza umanitaria, di tutti i Rom,
soprattutto dalla Romania, che da almeno due anni sono arrivati in
Italia fuggendo da Paesi in cui vivevano in condizioni disperate.
Anche in questo caso sono decine di migliaia di persone.
7) Che si proceda allo smantellamento dei campi nomadi comunali e gli
abitanti, a seconda delle loro esigenze, vengano sistemati in habitat
decorosi: alloggi, case o microaree residenziali a dimensioni di
famiglie allargate, scelti in concorso con gli interessati.

Massimo Converso Presidente Nazionale Opera Nomadi Ente Morale
Marzo 2006
Opera Nomadi Nazionale
tel.06-44704749

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http://romanolil.blog.tiscali.it/sf2528960/

Roma: celebrazione del "romano dives" ai "romano pijats"

postato da romano lil
Giovedi 6 Aprile 2006 ore 15:33:26
Domenica edizione speciale dei "romano pijats". Nei quattro mercati
rom che si tengono ogni domenica mattina nella città di Roma ci sarà
la celebrazione della giornata internazionale (romano dives) dei Rom e
dei Sinti a ricordare l'8 aprile del 1971 quando a Londra si riunì il
primo Congresso Mondiale dei Rom. Una manifestazione culturale dei
promotori dell'iniziativa mercatale: Opera Nomadi sezione Lazio, la
cooperativa sociale Phralipé – Fraternità, la cooperativa sociale
"Romano Pijats", lo Sportello di Segretariato Sociale per l'avviamento
al lavoro delle Comunità Rom, Sinti e Caminanti del comune di Roma.
La celebrazione del "giorno romano" si avvale della collaborazione dei
quattro "Municipi" che sponsorizzano i mercatini e vanno citati uno
per uno: Municipio Roma V, Municipio Roma VII, Municipio Roma VIII,
Municipio Roma XI.

I MERCATINI DEI ROM
Da marzo 2004 Roma è diventata più interetnica attivando dei mercatini
di prodotti dei Rom/Sinti: i Pijats Romanò. Luoghi di scambio
commerciale, ma prima di tutto culturale. Tutte le domeniche dalle 8
alle 12 alcune piazze della città capitale diventano punto d'incontro
fra "comunità", presidi reali contro la discriminazione e l'esclusione
così "normale" verso i Rom/Sinti. Da quel lontano 2004 le postazioni
della cultura e dello scambio sono aumentate a quattro per un totale
di 200 posti di espositori. 200 possibilità di lavoro onesto per sé e
la propria famiglia. Il lavoro come "ponte" per l'integrazione
sociale. L'ultimo mercatino, il numero quattro, è stato aperto
domenica 12 marzo con 50 posti ed il quinto sarà inaugurato il
prossimo mese di maggio. L'iniziativa è organizzata dalla cooperativa
sociale "Romano-Pijats" e dalla cooperativa sociale Phralipè –
Fraternità in collaborazione coi Municipi di Roma V, Roma VII, Roma
VIII, Roma XI, comune di Roma 5° Dipartimento, Opera Nomadi sezione
Lazio e Sportello di Segretariato Sociale per l'avviamento al lavoro
delle Comunità Rom, Sinti e Caminanti.


Vieni a trovarci ai "Pijats Romanò"
Manifestazioni culturali e esposizioni artigianali dei Rom/Sinti
Tutte le domeniche dalle ore 8.00 alle ore 12.

1-davanti supermercato Auchan,
Area Parcheggio via Collatina
di fronte via Zanibelli (Municipio Roma VII)
2-davanti supermercato SISA
Area Parcheggio via Mirtillo
Casale Caletto –zona La Rustica (Municipio Roma V)
3- Area Parcheggio via Lungotevere Dante
Zona Ponte Marconi (Municipio Roma XI)
4- Area parcheggio viale di Tor Bella Monaca
davanti al Municipio Roma VIII (Municipio Roma VIII)


TROVERAI:
- artigianato in rame, antiquariato, abiti usati, collezionismo,
bigiotteria etc…
- esibizione del lavoro effettuato dai maestri ramai Rom,
- musica balcanica,
- mostra storico – documentaria sul popolo dei Rom, Sinti e Camminanti
- banchetti di libri e materiale informativo sul popolo dei Rom, Sinti
e Camminanti

Sui Romano Pijats sono stati pubblicati due articoli in data 25 marzo:
uno su Romano Lil ed uno su Archivio Romano Lil.

Opera Nomadi sezione Lazio telefono 06-44704749
Indirizzo di posta elettronica: romlavoro@...

Riferimenti 8 aprile giornata internazionale del popolo Rom
http://archivioromanolil.blog.tiscali.it/hw2529004/

From: icdsm-italia @...
Subject: [icdsm-italia] On the demonization and murder of president
Slobodan Milosevic
Date: April 6, 2006 7:33:34 PM GMT+02:00
To: icdsm-italia @yahoogroups.com


On the demonization and murder of president Slobodan Milosevic (LINKS)


### The Demonization And Death Of Slobodan Milosevic
by Louis Proyect ###
(Swans - March 27, 2006)

In the days following the death of Slobodan Milosevic, every newspaper
made sure to find him guilty of charges that the International
Criminal Tribunal for the Former Yugoslavia (ICTY) could not prove in
court. Typical is the pontificating Washington Post editorial of March
14, 2006...

http://www.swans.com/library/art12/lproy35.html


### Significance of Milosevic's Death for International Relations
by Tafataona P. Mahoso ###
Sunday Mail (Zimbabwe) - March 19, 2006

Supporters of US and Nato hegemony last week were quick to draw their
usual analogies in order to bury the history of former Yugoslavia and
its last President Slobodan Milosevic. Slobodan Milosevic died in his
cell at The Hague after accusing his Nato captors of poisoning him in
order to stop the embarrassment which Nato heads of state and
commanders felt about his rigged trial...

http://cirqueminime.blogcollective.com/blog/_archives/2006/3/26/1841692.html
http://cirqueminime.blogspot.com/2006/03/significance-of-milosevics-death-for.html



### MILOSEVIC : TEST YOUR MEDIA
by MICHEL COLLON ###

It becomes a little less difficult to determine whether we have been
informed correctly about Yugoslavia. Did they have a right to present
the Nato war as "humanitarian"? Did the Great Powers have secret
strategies? Were there media lies told and war propaganda spread?
We recommend that you take this brief Media test in order to have a
clear view, and to test how your medias are going to inform you in the
coming hours.
MEDIA QUIZ
How good is our information on the destruction of Yugoslavia?

1 Did the war begin in 1991 with the secessions of Slovenia and Croatia?
O Yes O No O Don't know
2 Did Germany deliberately provoke the civil war?
O Yes O No O Don't know
3 Did the US really remain 'passive and disinterested' during this war?
O Yes O No O Don't know
4 Did the World Bank and the IMF help destroying this country?
O Yes O No O Don't know
5 Did the media give a phony image of 'our friends' Tudjman & Izetbegovic?
O Yes O No O Don't know
THE ANSWERS:

http://groups.yahoo.com/group/yugoslaviainfo/message/6235

6 Did the media hide the essential history and geography of Bosnia?
O Yes O No O Don't know
7 Was the topic 'Serb aggressors, Croat and Muslim victims' correct?
O Yes O No O Don't know
8 Did Serbia initiate a program of ethnic cleansing?
O Yes O No O Don't know
9 Did the media correctly report on Srebrenica?
O Yes O No O Don't know
10 Were the first victims of the war killed by the Serbs?
O Yes O No O Don't know
THE ANSWERS:

http://groups.yahoo.com/group/yugoslaviainfo/message/6242

11 Was the famous image of the 'concentration camps' false?
O Yes O No O Don't know
12 Were we given the true stories on the three large massacres in
Sarajevo?
O Yes O No O Don't know
13 Was the largest ethnic cleansing of the war committed by the Croat
Army?
O Yes O No O Don't know
14 Did the US use depleted uranium weapons also in Bosnia?
O Yes O No O Don't know
15 Was the war against Yugoslavia the US's 'only good war'?
O Yes O No O Don't know
THE ANSWERS:

http://groups.yahoo.com/group/yugoslaviainfo/message/6250


### A MYSTERIOUS DEATH AT THE HAGUE
By Srdja Trifkovic ###
ChroniclesExtra! Friday, March 24, 2006

The mainstream Western media coverage of the death of Slobodan
Milosevic, while predictably relentless in its clichés (the "Butcher
of the Balkans," guilty of "starting three wars" and ordering ethnic
cleansing and genocide in his pursuit of a "greater Serbia," etc.),
has ignored the unresolved mystery surrounding the event itself...

http://www.chroniclesmagazine.org/cgi-bin/newsviews.cgi/The%20Balkans/A_Mysterious_Death_.html?seemore=y


### INVICTUS. Slobodan Milosevic, 1941-2006
by Nebojsa Malic ###
Antiwar, March 15, 2006

In the morning hours of March 11, news came from the Scheveningen
prison near The Hague: Slobodan Milosevic, former president of Serbia
and Yugoslavia, was found dead in his cell...

http://antiwar.com/malic/?articleid=8706


### Milosevic: First Victim of US Franchised Street Revolutions
K Gajendra Singh ###
MWC News

Western leaders and media , corporate controlled in US and government
dominated in UK and Europe are having a field day after the death in
the Hague tribunal jail of Serbian nationalist hero and former
President of Serbia and of the Federal Republic of Yugoslavia Slobodan
Milosevic. Side by side another US created Kangaroo court , against
all international norms and law ,is orchestrating the trial of Saddam
Hussein , to titillate western audiences ,fed daily with gory violence
and sex on their TV and film screens. Western media describes
Milosevic as the Butcher of the Balkans , but what about the well
established butchers of Falluja , Baghdad , verily , Iraq ( and
Afghanistan) under the so called 'Operation Iraqi Freedom ',inspired
by God . Then they talk about Mullahs , Islamic fundamentalism and
terrorism ,which in any case was seeded, nurtured , and blossomed
under US led West and others in the nurseries of Afghanistan and given
fillip since March 2003 by the invasion of Iraq...

http://www.uruknet.info/?s1=1&p=21921&s2=27


### Hague's victor's justice reached its goal
Anti-imperialist Camp ###
March 19, 2006

Slobodan Milosevic, the epitome of the bad during the 90s, is dead.
There is, however, no lack of new bad. It seems to steadily grow and
multiply: Saddam Hussein, Ahmedinejad or an entire people like the
Palestinians which votes for the bad... In this prospect it was
Milosevic's crime to have as the first challenged the "New World
Order". For this he was blamed to be the new Hitler, the butcher of
the Balkans...

www.antiimperialista.org/index.php?option=com_content&task=view&id=4269&Itemid=55


### DEBUNKING THE CONSPIRACY THEORY: MILOSEVIC COULD NOT HAVE ESCAPED
BY GOING TO THE MEDICAL CENTER IN MOSCOW
by Andy Wilcoxson ###
March 15, 2006

On the occasion of Slobodan Milosevic's death, the Hague Tribunal and
the Western media have concocted an elaborate conspiracy theory in an
apparent effort to absolve the tribunal of responsibility. According
to this conspiracy theory, Milosevic secretly took a drug called
Rifampicin to block the effectiveness of his high blood pressure
medicine, which in turn created a fake medical condition that he used
to justify his request to go to Moscow under the pretext of obtaining
medical treatment...

http://www.slobodan-milosevic.org/news/smo031506.htm


### FLASHBACK:

War Propaganda and the Criminalization of Justice: The Demonization of
Slobodan Milosevic

by Michael Parenti, December 2003 ###

U.S. leaders profess a dedication to democracy. Yet over the past five
decades, democratically elected governments---guilty of introducing
redistributive economic programs or otherwise pursuing independent
courses that do not properly fit into the U.S.-sponsored global free
market system---have found themselves targeted by the U.S. national
security state...

http://globalresearch.ca/articles/PAR312A.html
http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/18

ITALIANO: La demonizzazione di Slobodan Milosevic
Di Michel Parenti
http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/60

CASTILLANO: La demonización de Slodoban Milosevic
Michael Parenti
http://www.rebelion.org/internacional/040206milosevic.htm






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IN DIFESA DELLA JUGOSLAVIA
Il j'accuse di Slobodan Milosevic
di fronte al "Tribunale ad hoc" dell'Aia"
(Ed. Zambon 2005, 10 euro)

Tutte le informazioni sul libro, appena uscito, alle pagine:
http://www.pasti.org/autodif.html
http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/204

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ICDSM - Sezione Italiana
c/o GAMADI, Via L. Da Vinci 27 -- 00043 Ciampino (Roma)
tel/fax +39-06-7915200 -- email: icdsm-italia @ libero.it
http://www.pasti.org/linkmilo.html
*** Conto Corrente Postale numero 86557006, intestato ad
Adolfo Amoroso, ROMA, causale: DIFESA MILOSEVIC ***
LE TRASCRIZIONI "UFFICIALI" DEL "PROCESSO" SI TROVANO AI SITI:
http://www.un.org/icty/transe54/transe54.htm (IN ENGLISH)
http://www.un.org/icty/transf54/transf54.htm (EN FRANCAIS)