Informazione

E QUESTE SONO SOLO QUELLE DICHIARATE E "LEGALI"


INTERCETTAZIONI TELEFONICHE: CENTOMILA L'ANNO
Le intercettazioni telefoniche disposte dalla magistratura (cioè quelle legali) sono
circa centomila ogni anno.
Un dato che - secondo il ministero della Giustizia - è da ritenersi stabile dopo il
boom registrato tra il 2001 e il 2004, quando le intercettazioni sono passate da 32 mila
a quasi 93 mila. Considerando che ad essi corrisponda un terzo di soggetti, poiché
ogni intercettato può utilizzare più di una utenza, non siamo lontani dal vero se
diciamo che le persone intercettate in Italia siano almeno 33 mila in un anno.
In una relazione presentata di recente in Consiglio dei ministri, il Guardasigilli ha
spiegato che ogni campagna di intercettazione può durare al massimo 45 giorni e, se
si calcola che nel corso di un mese il soggetto parli con una cinquantina di
persone diverse, si può arrivare a dire che ogni anno vengono ascoltate circa un milione
e cinquecentomila persone.
Negli ultimi quattro anni la spesa per le intercettazioni telefoniche è
cresciuta enormemente: da 165 milioni di euro nel 2001 a 230 milioni nel 2002,
per passare 256 milioni nel 2003 e a 263 milioni nel 2004 fino ai 302 milioni dello
scorso anno (stima).

Fonte: NEWSLETTER di MISTERI D'ITALIA
Anno 7 N. 107-108 - gennaio 2006
http://www.misteriditalia.com
http://www.misteriditalia.it

Iniziativa per la Giornata Del Ricordo

Venerdi 10 Febbraio ore 21:00

Sala polivalente Cinema Boiardo
Via 25 Aprile n.3

Scandiano (R.E.)


Iniziativa Pubblica

"Fascismo, Foibe ed Esodo"


Visione del Video

Fascist Legacy


A cui seguirà il Dibattito con:

Sandi Volk
Ricercatore Storico

Roberto Chiarini
Docente di Storia Contemporanea all'Università di Milano

Coordina
Massimo Storchi (Istoreco)


Iniziativa Organizzata da:
Amministrazioni Comunali di Scandiano e Casalgrande
Assessorati alla Cultura di Scandiano e Casalgrande

SULLA ALLEANZA REVANSCISTA-REVISIONISTA TRA "ESULI" ITALIANI
ED "ESULI" GERMANOFONI


( AUF DEUTSCH: Zangenbewegung (13.04.2005)
Deutsch-italienische Kooperation der ,,Vertriebenen"

http://www.german-foreign-policy.com/de/fulltext/52462

IN ENGLISH: Pincer Movement (13.04.2005)
The German-Italian collaboration of "exiles"

http://www.german-foreign-policy.com/en/fulltext/52460 )


MANOVRA A TENAGLIA

La collaborazione italo-germanica degli "esuli"

su german-foreign-policy.com - 13 aprile 2005

TRIESTE/BERLIN (nostro servizio) - La "Lega degli esuli" tedesca (BdV) ha annunciato
la propria cooperazione con le organizzazioni degli esuli italiani. Il governo italiano,
a Roma, ha dichiarato una giornata di commemorazione degli esuli (il cosiddetto
Giorno del Ricordo, 10 febbraio, ndt), i quali, in seguito alla Seconda Guerra Mondiale,
dovettero trasferirsi in Italia dal territorio jugoslavo. Erika Steinbach, presidente del
BdV, è stata ospite d'onore alla prima giornata di commemorazione. Gli esuli
stanno attualmente negoziando con le autorità italiane sulla questione dei
compensi economici di quelle che un tempo erano le loro proprietà in quelle che
sono oggi la Slovenia e la Croazia. Le loro chances sono notevoli, visto che quasi tutti
i partiti italiani sono favorevoli alle loro rivendicazioni. La cooperazione tedesco-
italiana degli "esuli" sta ponendo sotto pressione diplomatica gli Stati ex-jugoslavi
e rafforza le forze revisioniste anche a livello europeo.

Con una legge entrata in vigore il 30 marzo 2004, Roma ha dichiarato il 10
Febbraio giornata nazionale di commemorazione degli "esuli". (1) La data si richiama
al trattato di pace di Parigi, firmato il 10 febbraio 1947, quando l'Italia si impegnò
a lasciare la penisola istriana e parti della Dalmazia alla Jugoslavia. Ebbe luogo
un trasferimento di popolazione, che interessò i collaborazionisti delle potenze
occupatrici sconfitte, analogamente a quanto accadde negli ex territori tedeschi
orientali (Sudeti, Slesia, Pomerania, Prussia - ndt). Una parte della popolazione
jugoslava di lingua italiana aveva appoggiato le politiche di occupazione delle
potenze dell'Asse, commettendo massacri ai danni dei compatrioti jugoslavi durante
la Seconda Guerra Mondiale. I trasferimenti di popolazione furono accompagnati
da numerosi atti di illegalità e vendetta.

Consacrazione nazionale

Con la proclamazione della giornata commemorativa, ed attraverso la esagerazione
di singoli attacchi allo scopo di creare una mitologia, a livello nazionale, basata
sul vittimismo, la politica estera di Roma punta al trattato di pace
internazionalmente riconosciuto, per infondere dubbi sulla sua obiettività. Gli italiani,
in questa maniera, seguono l'esempio tedesco. Le organizzazioni degli esuli dei
territori tedeschi orientali hanno insistito per anni acché Berlino facesse del 5 Agosto
una giornata nazionale di commemorazione. Come per gli italiani, questa data è
stata scelta allo scopo di mettere, in questo caso, un'ipoteca sul Trattato di
Potsdam, firmato il 2 agosto 1945. In questo trattato, la coalizione anti-hitleriana
si accordava sul trasferimento di popolazioni, nel timore di un risorgere delle
attività sovversive da parte delle minoranze di lingua tedesca negli Stati dell'Europa
dell'Est e del Sudest. (2) Una "Carta degli esuli tedeschi", resa pubblica il 5 agosto
1950, esprime contrarietà alla applicazione del trattato. Secondo il BdV, questa data
deve essere consacrata a livello nazionale.

La Nostra Gente

La celebrazione centrale della prima Giornata del Ricordo, alla quale la presidentessa
del BdV ha trasmesso un messaggio di saluto, si è tenuta a Trieste alla presenza
del Ministro degli Esteri italiano Gianfranco Fini. Il parlamento di Roma ha rispettato
un minuto di silenzio per gli esuli, ed il presidente Carlo Azeglio Ciampi ha deposto
una corona di fiori. Come sottolinea il BdV, questo grande appuntamento in Italia è
stato sostenuto da tutti i partiti italiani: "persino quelli che, per decenni, avevano
espresso una opinione diversa, hanno messo stavolta in primo piano la
commemorazione delle vittime, la violazione dei diritti umani, e non più il
loro orientamento politico". (3)
La BdV si riferisce qui alla campagna storiografica che ha avuto luogo in Italia negli
ultimi anni, con la partecipazione dei vari media italiani, per creare consenso attorno
alla revisione del complesso degli sviluppi post-Guerra Fredda e degli
accordi internazionali. Le reti televisive pubbliche (RAI) trasmettono un serial sulla
vicenda degli esuli (il riferimento è a "Il cuore nel pozzo", ndt). Il programma è
stato preparato giusto in tempo per il Giorno del Ricordo, ed ha catturato l'attenzione
di circa 10 milioni di telespettatori italiani. In base alla trama, l'avanzata verso
Trst (Trieste) dei partigiani jugoslavi e le misure militari prese contro i
collaborazionisti italiani in Istria si sono trasformate in una questione da
dramma nazionale. Persino quotidiani seri, quale il Corriere della Sera, hanno dato
ampio risalto negli ultimi anni ad articoli sui cittadini italiani di origine italiana - ,,la
nostra gente".

Allineamento

I partiti italiani di opposizione, compresi gli ex comunisti ed i socialdemocratici,
hanno sostanzialmente appoggiato questa riscrittura della storia (4),
sostenendo l'offensiva revisionista delle leadership italiane ed in questa maniera
aiutando gli "esuli" a conquistare l'opinione pubblica. Persino le manovre di politica
estera del governo, tese a rinegoziare con la Croazia i compensi per gli "esuli",
vengono accettate senza alcun vero dissenso dalla opposizione "di sinistra".

I beni

In seguito al recentissimo incontro (aprile 2005, ndt) del Ministro degli Esteri italiano con
il suo omologo croato, Hido Biscevic, per discutere dei "beni degli esuli italiani",
le organizzazioni revisioniste hanno intensificato, con un ultimatum, la loro pressione
sul governo di Roma. (5) Secondo una dichiarazione della ,,Federazione delle
associazioni degli esuli", bisogna mettere la parola fine ai negoziati infruttuosi. Gli
Stati successori della Jugoslavia devono avere ben chiaro in mente che non
possono sfuggire alle richieste di restituzione. Con ciò, Croazia e Slovenia si trovano
prese in trappola in una manovra a tenaglia delle politiche estere italiana e tedesca.
Gli uffici governativi a Berlino e le associazioni degli "esuli" austriaci chiedono
la rinegoziazione di quanto pretendono di poter rivendicare.

Europea

La BdV ha reso noto a Berlino che intende cooperare con gli esuli italiani, "soprattutto
in vista della costituzione di un 'Centro contro le espulsioni'." (6) Erika
Steinbach, presidente della BdV, ha anche annunciato il suo sostegno ad una
iniziativa della "Unione degli Istriani" per una "Giornata europea del ricordo di tutte
le vittime delle espulsioni".


1) Legge 30 marzo 2004, n.92
2) Vedasi anche: Only Half of the Guilt
http://www.german-foreign-policy.com/goto.php?path=./news/article/1110668400.php
e Disputing Yalta
http://www.german-foreign-policy.com/goto.php?path=./news/article/1109026801.php
3) Italien gedenkt der Opfer von Triest, Deutscher Ostdienst 3/2005
4) Foibe: Ciampi: ,,Tragedia nella memoria di tutti"; Corriere della Sera 09.02.2004
5) Ultimatum della Federazione al Governo; www.unioneistriani.it 19.03.2005
6) Italien gedenkt der Opfer von Triest, Deutscher Ostdienst 3/2005

© Informationen zur Deutschen Außenpolitik

From: icdsm-italia @...
Subject: [icdsm-italia] BLOCCATO ANCHE IL CONTO AUSTRIACO DELL'ICDSM


(deutsch / italiano)

BLOCCATO ANCHE IL CONTO AUSTRIACO DELL'ICDSM

Riceviamo e giriamo questo grave comunicato pervenutoci dalla Sezione
Austriaca dell'ICDSM.

Esso ci informa che, dopo la chiusura successiva dei vari conti
aperti in Germania, ed adducendo di nuovo a pretesto le disposizioni
EU (EG) Nr. 2488/2000 e 1205/2001 sul blocco di tutti i beni di
Milosevic e del suo entourage, anche il conto recentemente aperto in
Austria è stato bloccato - e stavolta direttamente dalla banca (BANK
AUSTRIA) e senza nemmeno un provvedimento delle autorità dello Stato!
Per di più, i soldi sono stati "congelati" e dunque non solo fruibili
nemmeno dagli intestatari del conto: una vera guerra mossa
dall'imprenditore privato (la banca) contro il proprio cliente, insomma.

Si vuole in questa maniera acuire la condizione di isolamento di
Milosevic ed impedirgli di disporre dei mezzi per organizzare la
propria autodifesa. La quale, nonostante tutto, continua a mettere in
grave imbarazzo le autorità europee e NATO che hanno voluto,
organizzato e messo in pratica il sanguinoso squartamento della
Repubblica Federativa Socialista di Jugoslavia.

I compagni austriaci ci invitano a protestare tutti rumorosamente
contro questo comportamento illegale ed antidemocratico, inviando
messaggi a:

Rechtsabteilung Bank Austria
Rene.prohaska@...
Tel: 0043 050505 59121
Fax: 0043 050505 53682

L'ICDSM internazionale ha immediatamente attivato un nuovo conto
bancario sul quale far transitare le donazioni internazionali per la
difesa di Milosevic:

COMITE INTERSOL, Amsterdam (1e Hugo de Grootstraat 11-3,1052 KK
Amsterdam), Postbank N.V., BIC/Swiftcode: PSTBNL21, IBAN: NL07 PSTB
0004766774, Betreff: Prozeßkostenhilfe

Ricordiamo che, per l'Italia, il collettore delle sottoscrizioni è il
conto:

Conto Corrente Postale numero 86557006
intestato ad Adolfo Amoroso, ROMA
causale: DIFESA MILOSEVIC


(a cura di ICDSM-Italia)

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Spendengelder zur Verteidigung von Milosevic blockiert


Nachdem die Jugoslawisch-Österreichische Solidaritätsbewegung (JÖSB),
entgegen der Aufforderung der Bank Austria, den Spendenaufruf für die
Verteidigung von Slobodan Milosevic nicht zurückgenommen hat,
kündigte letztere das Konto.

Der politische Skandal besteht aber darin, dass die darauf
befindlichen Spendengelder in Höhe von rund € 1.200 ohne
gerichtlichen Beschluss eingefroren wurden. Als Bedingung der
Freigabe wurde eine von der JÖSB auszufertigende Erklärung beigefügt,
in der wir uns verpflichten sollen, dass der Betrag „weder direkt
oder indirekt Herrn Milosevic und Personen seines Umfelds zur
Verfügung gestellt wird“. Dabei wird auf die EU-Verordnungen (EG) Nr.
2488/2000 sowie 1205/2001 verwiesen. Diese Verordnung wurde mit dem
an sich schon völkerrechtlich inakzeptablen Ziel erlassen, die
ehemalige jugoslawische und serbische Staatsführung für ihren
Widerstand gegen das westliche Diktat europaweit zu isolieren. Selbst
dieser neokoloniale Akt kann aber in keiner Weise das international
anerkannte Grundrecht auf Verteidigung in einem Strafverfahren berühren.

In unserem vorausgehenden Schreiben an die Bank Austria wiesen wir
darauf hin, dass es sich bei ihrer Interpretation der Verordnung um
eine politische Radikalisierung handelt, die auch noch das Grundrecht
auf gerichtliche Verteidigung einschränkt. Die Gelder sind nicht für
Milosevic als Person bestimmt, der über sie in keiner Weise verfügt,
sondern dienen ausschließlich seiner Verteidigung. Dieser Sicht der
Dinge gab auch das Darmstädter Amtsgericht Recht.

Und selbst die EU-Kommission sieht das so. Im Schreiben des
Generaldirektors der Europäischen Kommission für Auswärtige
Beziehungen vom 15.12.2003 an Herrn Dr. G.W. Becher im deutschen
Bundesministerium für Wirtschaft und Arbeit wird festgestellt:
„Dagegen stellt das Ansammeln von Geldmitteln auf einem Konto, zu dem
Herr Milosevic keinen Zugang hat, sondern das ausdrücklich als für
seine gesetzliche Verteidigung bestimmt ist, als solches keine
Verletzung dieser Bestimmung dar.“

Das Ziel der Haager Siegerjustiz ist klar: Stellvertretend für
Jugoslawien und Serbien soll dort Milosevic die Schuld am Krieg
zugeschrieben und die NATO-Staaten freigesprochen werden. Widerstand
gegen die Herrschaftspläne des Westens und besonders der USA sind zu
bestrafen. Da sie aber selbst nach einem halben Jahrzehnt noch nicht
am Ziel sind, versuchen sie Milosevic mit allen Mitteln sein Recht
auf Selbstverteidigung zu nehmen.

Die plausibelste Erklärung dafür, dass die Bank Austria selbst einen
so geringen Geldbetrag einfrieren will ist, dass vom Haager Tribunal
und den Eliten, die es installierten, Druck ausgeübt wird, um die
unerwünschte Verteidigung Milosevics zu behindern und zu erschweren.
Das zeigt einerseits, dass die ohnehin ausgehöhlten demokratischen
Grundrechte nur für diejenigen gelten, die sich nicht gegen das
zunehmend autoritäre, an der Peripherie bisweilen sogar tyrannische
System der Herrschaft des Westens und insbesondere der USA stellen,
andererseits dass der Haager politische Schauprozess in echten
Schwierigkeiten steckt.

Die Spendensammlung für die Verteidigung von Slobodan Milosevic ist
mittlerweile auf folgendes Konto ausgewichen:

COMITE INTERSOL, Amsterdam (1e Hugo de Grootstraat 11-3,1052 KK
Amsterdam), Postbank N.V., BIC/Swiftcode: PSTBNL21, IBAN: NL07 PSTB
0004766774, Betreff: Prozeßkostenhilfe

1) Wir fordern die Bank Austria dazu auf, sich an die Regeln des
Rechtsstaates zu halten und die Spendengelder freizugeben.
2) Wir werden die Einfrierung der Spenden gerichtlich anfechten und
ausloten, wie hörig das Justizsystem Österreichs der NATO bereits ist.
3) Wir fordern all demokratisch gesinnten Menschen dazu auf, bei der
Rechtsabteilung der Bank Austria zu protestieren und uns jeweils eine
Kopie des Schreibens zukommen zu lassen.


Wilhelm Langthaler, Obmann


Rechtsabteilung Bank Austria
Rene.prohaska@...
Tel: 0043 050505 59121
Fax: 0043 050505 53682


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Jugoslawisch-Österreichische Solidaritätsbewegung
PF 217, 1040 Wien
joesb@...
http://www.vorstadtzentrum.org/joesb
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IN DIFESA DELLA JUGOSLAVIA
Il j'accuse di Slobodan Milosevic
di fronte al "Tribunale ad hoc" dell'Aia"
(Ed. Zambon 2005, 10 euro)

Tutte le informazioni sul libro, appena uscito, alle pagine:
http://www.pasti.org/autodif.html
http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/204

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ICDSM - Sezione Italiana
c/o GAMADI, Via L. Da Vinci 27 -- 00043 Ciampino (Roma)
tel/fax +39-06-4828957 -- email: icdsm-italia @ libero.it
http://www.pasti.org/linkmilo.html
*** Conto Corrente Postale numero 86557006, intestato ad
Adolfo Amoroso, ROMA, causale: DIFESA MILOSEVIC ***
LE TRASCRIZIONI "UFFICIALI" DEL "PROCESSO" SI TROVANO AI SITI:
http://www.un.org/icty/transe54/transe54.htm (IN ENGLISH)
http://www.un.org/icty/transf54/transf54.htm (EN FRANCAIS)