Informazione
Questo articolo di Giuseppe Zaccaria e' stato pubblicato su "La Stampa"
del 17/02/2001.
Ringraziamo Massimo per la segnalazione.
> "LA PACE NON FERMA IL MASSACRO"
> Più sangue nel dopoguerra che nel periodo prebellico
>
> C'è un piccolo dato che forse merita considerazione anche se appare
> quasi come uno scherzo della storia, che per una volta con l'arido
> linguaggio delle statistiche sembra voler soverchiare trombe e
> tromboni delle propagande.
> Dunque la tragica notizia è questa: in Kosovo i "morti di pace" hanno
> superato i "morti di guerra", o meglio coloro in nome dei quali la
> guerra venne proclamata "a scopi umanitari".
> Si tratta di un dato sconvolgente ma incontestabile, a qualsiasi fonte
> ci si rivolga. Le ultime stime provengono dal ministero degli interni
> serbo, che da quando si è trasformato in "democratico" (almeno secondo
> i parametri occidentali) stila periodicamente rapporti contenenti
> numero, identità delle vittime e circostanze delle uccisioni.
> Alla vigilia del 24 marzo '99, quando il presunto massacro di Racak
> stava per trasformarsi in definitivo pretesto per i "bombardamenti
> umanitari", un anno e mezzo di guerriglia degli albanesi contro i
> serbi aveva provocato 1007 morti. Anche quelle furono cifre consegnate
> alla storia, accettate da ogni sorta di fonte (compresa l'OSCE). Ma
> non impedirono che la tragedia avesse luogo.
> Qui si parla di Kosovo e di persone ammazzate : non dunque di punti di
> vista nè di ricostruzioni storiche più o meno parziali. In questo
> momento considerare ciò che accadeva in quei luoghi come guerriglia,
> pulizia etnica, provocazione pagata dagli americani (è la tesi di
> Milosevic) o scontro finale fra civiltà in guerra da secoli avrebbe
> poco senso.
> Piuttosto, i numeri dimostrano come sia giunto il momento di
> ricondurre il discorso alla semplicità dei bilanci ed al linguaggio
> delle cifre.
> Allora: fino al marzo del '99 un anno e mezzo di scontro armato aveva
> provocato 1007 morti (il 58% dei quali di etnia serba, sostengono
> fonti di Belgrado). Quanti sono stati i morti della guerra? E quanti
> quelli della fase successiva, l'era della "ricostruzione"?.
> Quanto alla prima domanda, l'unico riferimento possibile risiede
> ancora in una stima del Tribunale internazionale per i crimini di
> guerra basato all'Aja,che nel amrzo dello scorso anno, valutò le
> vittime kosovare della guerra in Kosovo in 10-11 mila.
> Questa dichiarazione non ha mai trovato supporto, anche perche'
> seguita da un'affermazione ("gente interrata in 550 fosse comuni") mai
> confermata dal mancato ritrovamento delle fosse.
> Se però si considerassero fondate simili stime, la "guerra
> umanitaria"avrebbe provocato direttamente o no - cioè non solo a
> causa dell'intervento NATO, ma soprattutto per via delle reazioni
> serbe- un numero di morti dieci, undici volte superiore a quello che
> avrebbe dovuto giustificare i "bombardamenti umanitari".
> Ma lasciamo da parte il
> passato. ...............................................................................
> Nel Kosovo "pacificato" i morti superano quelli provocati dall'intera
> "pulizia etnica" d'anteguerra. Le ultime cifre già parlavano di 1055
> assassinati e di 1022 feriti, ma tra fonti serbe ed ufficiali della
> NATO c'era discordanza su una quarantina di casi che i serbi
> consideravano "assassinii" e gli atlantici semplici
> "sparizioni"......................................................
> La stupefacente notizia d'oggi sta nel fatto che la pace fa più morti
> della guerra: meglio che il Dopoguerra risulta molto più cruento del
> Pre. Anche senza voler considerare quel che è successo in mezzo.
> Forse mai una pace così costosa in termini di vite e d'interventi
> militari aveva condotto ad un risultato talmente grottesco,
> soprattutto se commisurato all'intensità, al volume ed al costo degli
> interventi di "pacificazione".
> Una stima ancora molto azzardata valuta il costo complessivo delle
> "campagna del Kosovo"in 350 milioni di dollari.......................
> Sulle condizioni economiche della regione non esiste neanche spazio
> per un dibattito: come in Bosnia non è stata riavviata una sola, seria
> attività produttiva, se si escludono poche iniziative-pilota utili
> soprattutto come esempi di facciata.
> Al contrario, tutte le attività collegate ai traffici di droga, di
> armi e di corpi umani stanno vivendo una fioritura fino a tre anni fa
> sconosciuta a tutte le polizie europee. Erano questi gli obiettivi
> della "guerra umanitaria"? Il dibattito è aperto.
---
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti
dell'ex Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'",
oggi "Comitato Promotore dell'Assemblea Antimperialista".
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
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kosovaro - a partire dall'ingresso congiunto degli alleati di UCK e KFOR
sul territorio, nel giugno 1999.
Mrs. Jela Jovanovic wrote:
>
> The Committee for National Solidarity
> Tolstojeva 34, Belgrade, YU
>
>
>
> At the beginning of 1999 the leading Western mass media announced the
> statement of Mr. Walker, head of the Verification mission, about the
> alleged massacre of the Albanian civilians committed by the Serbian
> armed forces, that report served as a pretext for the brutal NATO
> attack on our country, the Federal Republic of Yugoslavia.
>
> Today, two years later, the leading world mas media assess Walker's
> report as a cheer forgery since there has never been a massacre in
> Rachak. On the other hand, as of June 10, 1999 and the deployment of
> KFOR in Kosovo and Metohija, over 350.000 of Serbs, Montenegrins and
> other non-Albanians have been expelled from their homes where they had
> been living for centuries, and over 1300 of them have been kidnapped
> by Albanian terrorists.
>
> Over these crimes the United States and the Western countries have
> turned a blind eye. Until today there is no information on the fate of
> 1300 kidnapped most of whom are Serbs and Montenegrins. For Western
> politician and there mass media they simply do not exist! And which is
> even more deplorable as if they have never existed!
>
> But, truth is implacoble!
>
> The responsible for NATO agression and the pogrom of the Serbs and
> Montenerins from Kosovo and Metohija can no longer wash their dirty
> consicions in the blood of the innocent.
>
> The Serbs and Montenegrins, man, women and children, 1300 of them,
> kidnapped from their homes, fields, draged out of their cars, or
> seized on the way to school, alive or dead, burried or keep in prison
> in Albanian concetration camps in Kosovo and Metohija and Albania have
> to be found. It is the commitment not only of the new government in
> Serbia and Yugoslavia, but, above all, of the Western powers: United
> States, Great Britain, France and Germany, who, at least have given
> their oral support to the new government.
>
> The criminal is not only the perpetrator of the crime. The greater
> criminal is the one that closes eyes pretending not to see it.
>
> Mrs Jela Jovanovic, art historian
>
> Secretary General
>
>
> * VELJKO SPASI? (1959) ?Missing since 10.06. 1999. He is from
> Pri?tina, Sun?ani Breg
> * KRUNOSLAV JOVANOVIC (1937) ? seriously ill. Kidnapped on 11. 06.
> 1999. Family found out that he is kept, by terrorists, in the
> prison near Podujevo.
> * BO?IDAR JOVANOVI? (1949) - from Mu?oti?te, Suva Reka. Missing
> since 11.06. 1999.
> * DU?KO KARANOVI? (1958) - The judge in municipal court in Suva
> Reka. Kidnapped on 12. 06. 1999. on the road near Suva Reka
> together with his wife Sne?ana. They were driving from Belgrade
> towards Suva Reka. He was murdered.
> * SNE?ANA KARANOVI? ? Kidnapped on 12.06. 1999. on the road near
> Suva Reka. She was murdered.
> * ZORAN STEPI? and four workers of coal mine - Kidnapped on 12. 06.
> 1999. in 14,45h, from the open pit "Bela?evac". Stepi? drove a
> bus with these four workers.
> * STANOJE LJU?I? (1934) - from Istok. Kidnapped on 12. 06. 1999. in
> Istok. He was murdered soon after.
> * IVICA JOVANOVI? (1963) - from Pan?evo. Kidnapped on 13.06.1999.
> the road Prizren-Suva Reka, while driving a truck.
> * DRAGOLJUB BOJI? - Missing since 13.06.1999. from Suva Reka. He
> was with Markovi? Zoran.
> * ZORAN MARKOVI? - Missing since 13.06.1999. from Suva Reka. He was
> with D. Boji?em.
> * TODOR STANKOVI? (1948) ? The truck driver from Bujanovac. Missing
> since 13.06.1999. from S. Reka
> * DEJAN TRAJKOVI? (1970) - The truck driver from Bujanovac. Missing
> since 13.06.1999. from S. Reka. Reg. No. VR 498-19.
> * DRAGAN BUR?I? ? Missing since 13/14.06.1999. on the road Suva
> Reka ? Kori?a. He was driving a truck ("Mercedes" Reg. No. PZ
> 123-017).
> * IVAN CELI? (1959) - from Pri?tina. Kidnapped on 4.06. 1999. He
> went with his car ("Golf" PR plates) to his home.
> * RADOJKO STANKOVI? (55) - Kidnapped in front of his house in Stari
> Ka?anik on 14.06.1999.
> * BOBAN KRSTI? - Kidnapped on 14.06. 1999. on 17,00h in the
> village Gatnja, Uro?evac.
> * SLAVI?A KRSTI? - Kidnapped on 14.06. 1999. in 17,00h in the
> village Gatnja, Uro?evac.
> * ?ARKO ?OR?EVI? - Kidnapped on 14.06. 1999. in Vitina near gas
> pump.
> * MILUTIN KARA? (1948) - Missing since 15.06. 1999. from Pe?.
> * SLOBODAN STOLI? (1947) - from ?timlje. He was kidnapped in front
> of his house on 15.06. 1999.
> * STANKO ?UNGUROVI? (55) - from Uro?evac. He was kidnapped in front
> of his house on 15.06. 1999.
> * MARKO VITO?EVI? (1938) and his wife - from Orahovac. Missing
> since 15.06. 1999.
> * NENAD SIMONOVI? - from Prizren. He was kidnapped in Prizren by
> the mid of July 1999.
> * NENAD HAJDERPA?I? and one unidetified person of Serbian
> nationality - Missing since 17. 06.1999. He and one unidetified
> person drove from Berane towrds Pri?tina.
> * JOVICA KORDI? - from Vu?itrn. Kidnapped on 17.06.1999. in 15,00h,
> in Vu?itrn.
> * LUKA PETRU?I? - Kidnapped on 17.06.1999. in the village Banje,
> Istok. He was with Radmila Petru?i? and Vuja?i? Slobodan. He was
> murdered.
> * RADMILA PETRU?I? - Kidnapped on 17.06. 1999. in the village
> Banje, Istok. She was with Luka Petru?i? and Vuja?i? Slobodan.
> She was murdered.
> * SLOBODAN VUJA?I? - Kidnapped on 17.06. 1999. in the village
> Banje, Istok. He was with Luka and Rade Petru?i?. He was
> murdered.
> * NJEGOVAN MAKSIMOVI? (34) - Kidnapped in the period from 17.06. up
> to 19. 06. 1999. in the village Gra?enik, Kosovska Kamenica. This
> happened at the same time when ?oki? Bogoljub and Simi? ?ivojin
> were kidnapped.
> * BOGOLJUB ?OKI? (60) - Kidnapped in the period from 17.06. up to
> 19. 06. 1999. in the village Gra?enik, Kosovska Kamenica.
> Together with Maksimovi? Njegovan and Simi? ?ivojin.
> * ?IVOJIN SIMI? - Kidnapped in the period from 17.06. up to 19. 06.
> 1999. in the village Gra?enik, Kosovska Kamenica. Together with
> ?oki? Bogoljub and Maksimovi? Njegovan.
> * MILORAD GRUJI? - from Pe?. He was kidnapped on 18.06.1999.
> together with uncle Branislav.
> * BRANISLAV GRUJI? - from Pe?. He was kidnapped on 18.06.1999.
> together with M. Gruji?.
> * ANKA DUKI? - from Magure, Lipljan. She was kidnapped on
> 18.06.1999.
> * BRANKO ?UKI? - from the village Devet Jugovi?a, Pri?tina.
> Kidnapped on 18.06. 1999.
> * NOVAK KOTOR?EVI? - from the village Gatnje, Uro?evac. Kidnapped
> on 18.06. 1999. with his wife Zorka.
> * ZORKA KOTOR?EVI? - from the village Tatnje, Uro?evac. She was
> kidnapped on 18.06.1999.
> * BRANKO MARKOVI? - from Pri?tina. Kidnapped on 18.06.1999. in
> Pri?tina suburb Vranjevac.
> * SLAVI?A IZDERI? - from Pri?tina. Kidnapped on 18.06.1999. in
> Pri?tina suburb Vranjevac.
> * MIOMIR CANOVI? - from ?timlje. Kidnapped on 18.06. 1999.
> * SLA?AN MILOSAVLJEVI? - Kidnapped on 18.06.1999. in the village
> Zaskok, Uro?evac. He was with the person named Ilija.
> * ILIJA (NO SURNAME) - Kidnapped on 18.06.1999. in the village
> Zaskok, near Uro?evac. He was with Milosavljevi? Sla?ana.
> * STANISLAV KOCI? - from the village Varo?, Uro?evac. Kidnapped on
> 18.06.1999. He was with Markovi? Desimir and Stoli? Neboj?a.
> * DESIMIR MARKOVI? - from the village Varo?, Uro?evac. Kidnapped on
> 18.06. 1999. He was with Koci? Stanislav and Stoli? Neboj?a.
> * NEBOJ?A STOLI? - from the village Varo?, Uro?evac. Kidnapped on
> 18.06. 1999. He was with S. Koci? and D. Markovi?.
> o 53. DRAGAN RISTI? and his wife MARIJA- Kidnapped on 18.06.
> 1999. in the village Srpski Babu?, Uro?evac.
> o 55. MILOVAN JOVANOVI? and his wife - Kidnapped on
> 18.06.1999. in the village Srpski Babu?, Uro?evac.
> * MILO? JEVRI? (1940) - from Pe?. Missing since 19.06.1999. He was
> murdered.
> * MILAN STEVI? - doctor in JP "Komunalac". Missing since 19.06.
> 1999. from Agriculture school in Pri?tina.
> * SLOBODAN PAVLOVI? (1984) - from Obili?, street Kosani? Ivan.
> Kidnapped on 19.06.1999. in Obili?, together with five persons of
> Serbian nationality. He was murdered.
> * NENAD PAVLOVI? (1952) ? from Obili?, street Kosan?i? Ivan.
> Kidnapped on 19.06.1999. in Obili?, together with five parsons of
> Serbian nationality. He was murdered.
> * MOM?ILO DIMI? (1967) - from Obili?, street Kosan?i? Ivan.
> Kidnapped on 19.06. 1999. in Obili?, together with five persons
> of Serbian nationality. He was murdered.
> * DIMITRIJE MARINKOVI? (1951) - from Obili?, street Kosan?i? Ivan.
> Kidnapped on 19.06.1999. in Obili?, together with five parsons of
> Serbian nationality. He was murdered.
> * ALEKSANDAR MARINKOVI? (1954) - from Obili?. Kidnapped on
> 19.06.1999. in Obili?, together with five parsons of Serbian
> nationality. He was murdered.
> * DEJAN PROKI? (1979) - from Obili?. Kidnapped on 19.06. 1999. in
> Obili?, together with five parsons of Serbian nationality. He was
> murdered.
> * ?OR?E JOKSIMOVI? (65) - from Gornje Nerodimlje. Kidnapped on
> 19.06.1999. He was murdered.
> * BO?IDAR STANKOVI? (1948) - from the village Srpski Babu?,
> Uro?evac. Kidnapped on 19.06.1999.
> * DRAGANA DIMI? - from Devet Jugovi?a, Pri?tina.She was kidnapped
> on 20.06.1999. u Pri?tina.
> * DRAGAN BRANKOVI? - from Pri?tina, "Ki?ma". Kidnapped on
> 20.06.1999. He was murdered.
> * DESANKA MILJKOVI? - from ?timlja.She was kidnapped 20.06.1999.
> * ?IVADIN CVETKOVI? ? Missing from Pri?tina since 21.06.1999.
> * MILETA IVANOVI? - Missing since 21. 06.1999. in Pri?tina.
> * JELENA IVANOVI? - She is kidnapped since 21.06.1999. in Pri?tina.
> * ?OR?E TA?KOVI? ? He was kidnapped on 21. or 22.06.1999. in Pe?.
> * DAVOR RISTI? (28) - from Pri?tina. He is missing on 22.06. 1999.
> at 13,00h on the road Kosovo Polje - Pri?tina while driving a car
> "Yugo".
> * MLADEN VASI? (33) - from the village Rabovce. Missing since
> 22.06.1999. on the road Lipljan ? Rabovce, together with ?uki?
> Miodrag.
> * MIODRAG ?UKI? (42) - from the village Rabovce. Missing since
> 22.06.1999. on the road Lipljan ? Rabovce, together with Mladen
> Vasi?.
> * DRAGOLJUB SLAVKOVI? (1955) - from the village Rabovce. Missing
> since 22.06.1999. on the road Lipljan-Rabovce.
> * ZORAN STANI?I? (1979) - from the village Slovinje, Lipljan. He
> was kidnapped in front of his house on 22.06.1999.
> * DRAGAN KOVA?EVI? (1953) - from the village Zlokuse, U?ice,
> driver of DD "Mlekara" Sevojno. He was kidnapped in Prizren on
> 22.06.1999. at 23,30h. He was with G. Milivojevi?. They were
> kidnapped from truck they used to transport milk to PP "Funda"
> in Prizren.
> * GORAN MILIVOJEVI? - from the village Zlokuse, U?ice, assistant
> worker DD "Mlekara" "Sevojno". He was kidnapped in Prizren on
> 22.06.1999. at 23,30h. He was with the driver D. Kova?evi? They
> were kidnapped from truck they used to transport milk to PP
> "Funda" in Prizren.
> * NENAD ?IVKOVI? (15) - from Pri?tina. He was kidnapped on
> 22.06.1999. at a small market near the Post office in Pri?tina.
> * LJUBOMIR ?OR?EVI? - from Uro?evac. Kidnapped with members of his
> femily on 22. 06.1999.
> * RADA ?OR?EVI? (wife of Ljubomir ?or?evi?) - from the area of
> Uro?evac. She was kidnapped together with members of her family
> on 22.06.1999.
> * SANJA ?OR?EVI? (daughter) - from the area of Uro?evac. She was
> kidnapped together with members of her family on 22.06.1999.
> * GORAN ?OR?EVI? (son) - from the area of Uro?evac. He was
> kidnapped together with members of his family on 22.06.1999.
> * N. BABI? - engineer ? He was kidnapped on 22.06.1999. from his
> flat in Pri?tina.
> * ZORAN ANTONIJEVI? (1961) ? He was kidnapped on 23.06.1999. in
> ?akovica from the flat of his parents. Albanian terrorists force
> them to leave their flat the folowing day.
> * NEBOJ?A JEFTI? - from Kosovska Kamenica. He was kidnapped on
> 23.06.1999. in Kosovska Kamenica. He was murdered.
> * DU?AN BRAKUS (70) - from the village Nedakovac, Vu?itrn. He was
> kidnapped on 22.06.1999. from his village. He was murdered.
> * LJUBINKA TASI? - She was kidnapped on 22.06.1999. together with
> her husband Miodrag. They were kidnapped from convoy moveing
> towards the central Serbia.
> * MIODRAG TASI? - He was kidnapped 22.06.1999. together with his
> wife Ljubinka. They were kidnapped from convoy moveing towards
> the central Serbia.
> * LEPOSAV MIKI? (1944) - from Pri?tina. Missing since 23.06.1999.
> * MIODRAG STANKOVI? - from Pe?. He was kidnapped 23.06.1999. at
> 16,00h from his house in the centre of Pe?.
> * THE GIRL WITH THE SURNAME MIKI? ? Kidnapped on 24.06.1999.
> * ?ARKO STAMENKOVI? - from the village Devet Jugovi?a, Pri?tina.
> Missing since 24.06.1999. He was driving the car "Golf", Reg. No.
> PR 40-27.
> * SLAVKA PANTOVI? (1927) - from ?akovica.she is missing since
> 24.06.1999. together with Mrs Mileva Pantovi? and Mili? Pantovi?.
> This happened after Albanian terrorists attacked their flat.
> * MILEVA PANTOVI? (1928) - from ?akovica. She is missing since
> 24.06.1999. together with Slavko Pantovi? and Mili? Pantovi. This
> happened after Albanian terrorists attacked their flat.
> * MILI? PANTOVI? (1924) - from ?akovica. Missing since 24.06.1999.
> together with Slavko Pantovi? and Mileva Pantovi?. This happened
> after Albanian terrorists attacked their flat.
> * Prof. Dr. ANDRIJA TOMANOVI? ? the director of Surgery in Clinacal
> Medical Centre in Pri?tina. He was kidnapped on 25.06.1999. in
> Pri?tina.
> * MIRO MILAN?I? - from Pri?tina subrub Ulpijana. He was kidnapped
> on 25.06.1999.
> * MILE BUGEVI? - refugee from Croatia. He lived in Hotel "Bo?ur" in
> Pri?tina. Missing since 25.06.1999.
> * JOVAN GRKOVI? (60) - from Uro?evac. He was kidnapped by the end
> of Jun 1999. in Uro?evac.
> * MOMIR ?ANOVI? - He was kidnapped by the end of Jun 1999. togeher
> with his pregnant wife Slavica.
> * SLAVICA ?ANOVI? - She was kidnapped by the end of Jun 1999.
> together with her husband Miomir.
> * ALEKSANDAR TODOROVSKI - He was kidnapped on 26.06.1999. The
> kidnapper is Sulejman ?afija, the driver of Ambulabce living in
> the Emisir.
> * NENAD PRUSAC - refugee from Croatia. Missing since 26.06.1999,
> from Hotel "Bo?ur" in Pri?tina.
> * MILO? RADI? - refugee from Hrvatske. Missing since 26.06.1999.
> from Hotel "Bo?ur" in Pri?tina
> * BOBAN DEDI? - from Orahovac. He was kidnapped by the end of Jun
> 1999. with the goup of Serba from Orahovac.
> * SVETISLAV GRKOVI? - from Orahovac. He was kidnapped by the end of
> Jun 1999. with the goup of Serba from Orahovac.
> * LJUBI?A GRKOVI? - from Orahovac. He was kidnapped by the end of
> Jun 1999. with the goup of Serbs from Orahovac.
> * GRADIMIR MARJANOVI? - from Orahovac. He was kidnapped by the end
> of Jun 1999. with the goup of Serbs from Orahovac.
> * BUDIMIR BULINA - from Orahovac. He was kidnapped by the end of
> Jun 1999. with the goup of Serba from Orahovac.
> * MILICA JEFTI? - from Orahovac. She was kidnapped by the end of
> Jun 1999. with the goup of Serbs from Orahovac.
> * MIODRAG DUKI? (2956) - He was kidnapped on 27.06.1999. in the
> Shock Absorber factory Pri?tina.
> * SINI?A KA?I? - from Orahovac. He was kidnapped by the end of Jun
> 1999. with the goup of Serbs from Orahovac.
> * TIHOMIR MIRKOVI? - from Orahovac. He was kidnapped by the end of
> Jun 1999. with the goup of Serbs from Orahovac.
> * PEKO PELJEVI? - from Orahovac. He was kidnapped by the end of Jun
> 1999. with the goup of Serbs from Orahovac.
> * MLADEN BORI? - He was kidnapped on 27.06.1999. in the Shock
> Absorber factory Pri?tina.
> * PETRIJA PILJEVI? - from Pri?tina. Address: Dardanija, SU 1/5
> entrance 2, flat 37. She was kidnapped on 28.06.1999. According
> to the son kidnappers are Adem and Mona Ismailj from the flat
> No.8, and Ljuljeta D?ombaljaj, flat 35. One of the kidnappers
> illegaly occupied the flat.
> * ZORAN ?O?I? ? Adress: Dardanija SU 1/5 entrance 2. He was
> kidnapped on 28.06.1999. Kidnappers are Adeljini Ismailj i Mona
> Ismailj from the flat No. 8. and Ljuljeta Dombaljaja from the
> flat No. 35. This happened after he tried to defend Piljevi?
> Petriju, the kidnapped neighbour.
> * DRAGAN DOGAND?I? (28) - from ?trpce. He was kidnapped by the end
> of June 1999. on the road Uro?evac - ?trpce.
> * MILISAV ANTI? (1971) - He was kidnapped by the end of June 1999.
> in front of his house in Vitina.
> * DRAGAN SAVI? - from Gnjilane. He was kidnapped by the end of June
> 1999. He was imprisoned in the building of secondary school.
> KFOR members found him during the search and he was released.
> * VLADIMIR ARSI? - from Gra?anica. He was kidnapped on 28.06.1999.
> * ?URO BARAC - refugee from Croatia. Missing since 28.06.1999. from
> the Hotel "Bo?ur" in Pri?tina
> * JELENA ?ANOVI? (1928) ? Address: Ulpijana, Hotel for singles,
> flat 55. Pri?tina Missing since 28.06. 1999.
> * VLADIMIR ?OKI? - Address: Sun?ani Breg, block 4. entrance 6. flat
> 10. Pri?tina Missing since 29.06.1999.
> * MIODRAG ?O?KI? - He was kidnapped by the end of June 1999. in
> Pe?. He was murdered.
> * ?OKA ?UBANOVI? (1950) ? driver from "Elektro-Kosmet" in Pri?tina.
> He was kidnapped on 01.07. 1999. in front of his flat in
> Dardanija, Pri?tina.
> * MOM?ILO ANTI? ? The County Public Prosecutor from Gnjilane. He
> was kidnapped on 02.07.1999. in Gnjilane.
> * ?ARKO JOVANOVI? - from Kamnik. He was kidnapped on 04.07.1999.
> * SLOBODAN MARINKOVI? - He was kidnapped on 04.07.1999. in the
> village Donji Livo?, Gnjilane, together with Trajkovi? Slobodan.
> * SLOBODAN TRAJKOVI? - He was kidnapped on 04. 07.1999. in the
> village Donji Livo?, Gnjilane, together with Marinkovi?
> Slobodan.
> * STANKO STOJANOVI? (1947) - He was kidnapped on
> 04.07.1999. together with D. Stankovi?
> * DRAGAN STANKOVI? (1983) - from the village Klobuka, Novo Brdo. He
> was kidnapped on 04.0. 1999. together with S. Stojanovi?.
> * SR?AN TASI? - Kidnapped 04.07.1999. in ?ilovo, Gnjilane,
> together with Tasi? Vu?kom.
> * VU?KO TASI? - He was kidnapped on 04.07.1999. in ?ilovo,
> Gnjilane, together with Tasi? Sr?anom.
> * DAVID STOJANOVI? - from Gnjilane. He was kidnapped on 08.07.
> 1999. in Gnjilane.
> * DOBRI AN?ELKOVI? (1945) - He was kidnapped on 08.07. 1999. in
> front of his flat in Pri?tina. He was beaten up and robbed. He
> was set free on 12.07.1999.
> * VOJA ?IVI? - from Lipljan. Missing since 08.07. 1999. at
> 11,00h.
> * DRAGAN ?IVI? - from Lipljan. Missing since 08.07.1999. at 11,00h.
> * MOM?ILO RISTI? - from the village Donji Liva?, Gnjilane. He was
> kidnapped on 09.07.1999. in the village Pasjane.
> * VELIZAR IVANOVI? - from Pasjane, Gnjilane. He was kidnapped on
> 09.0. 1999. together with M. Risti?.
> * DRAGAN JA?IMOVI? - from Gnjilane. He was kidnapped on 09.07.
> 1999. in Gnjilane.
> * SINI?A SIMONOVI? - from Gnjilane. He was kidnapped on 0.07.1999.
> in Gnjilane.
> * ?OR?E ZDRAVKOVI? - He was kidnapped on 10.07. 1999. in the
> village Glogovac, Kosovska Kamenica, together with his son Zoran
> policeman Tomi? Dragan from the village Ranilug. His body was
> fouond on 24.08.1999. in the village Ugljare, Gnjilane, together
> with 12 massacred bodies of Serbs.
> * ZORAN ZDRAVKOVI? - He was kidnapped on 10.07. 1999. in the
> village Glogovac, Kosovska Kamenica, together with his father
> ?or?e and policeman Tomi? from Ranilug. His body was fouond on
> 24.08.1999. in the village Ugljare, Gnjilane, together with 12
> massacred bodies of Serbs.
> * TANE PEKI? - from Vitina. He was kidnapped by Albanian terrorists
> at the begining of June 1999. His body was fouond on 24.08.1999.
> in the village Ugljare, Gnjilane, together with 12 massacred
> bodies of Serbs.
> * ?ASLAV TOMI? (1942) - from Pri?tina, He was kidnapped on 10.07.
> 1999. between 10,00 and 12,00h.
> * ZORAN MARKOVI? (1961) - from Pri?tina. Address: Vidovdanska
> 165/10. He was kidnapped on 11.07. 1999.
> * MILO? STOJANOVI? (1948) - from Pri?tina. He was kidnapped on
> 11.07. 1999. . He was set free.
> * STANI?A STOJANOVI? - from Gnjilane. He was kidnapped on 11.07.
> 1999. in Gnjilane.
> * NIKOLA AKSI? - from the village Odanovce, Kosovska Kamenica. He
> was kidnapped on 11.07.1999. He was imprisoned in ZZ "Bujku" in
> the village Rogatica. He was set free.
> * MILUTIN DIMITRIJEVI? (1936) - from Pri?tina. He was kidnapped
> from his car on 12/13. 07. 1999. together with D. Dimitrijevi?em
> and Z. Raji?i?em. Armed Albanian terrorists drove them somewhere.
> * DRAGAN DIMITRIJEVI? (1970) - from Pri?tina. He was kidnapped on
> 12/13.07.1999. together with Milutin Dimitrijevi? and Raji?i?.
> Armed Albanian terrorists drove them somewhere.
> * ZORAN RAJI?I? (1969) - from Pri?tina. He was kidnapped on
> 12/13.07.1999. together with Dimitrijevi? M. and Dmitrijevi? D.
> * MIRKO JOVI? - He was kidnapped on 12.07.1999. in Gnjilane.
> * MIRKO GORDI? ? worker of Emergency service from Pri?tina. He was
> kidnapped on 12.07.1999. at 12,00h in front of the Hotel "Bo?ur"
> in Pri?tina, together with Ostoji? Veljko.
> * VELJKO OSTOJI? - worker of Emergency service from Pri?tina. He
> was kidnapped on 12.07.1999. at 12,00h in front of the Hotel
> "Bo?ur".
> * BRATISLAV RISTI? (1952) ? worker of "Jugobanka" from Pri?tina. He
> was kidnapped on 12.07.1999. in front of the Hotel "Bo?ur" at
> 12,00h.
> * PETAR RAKO?EVI? - chief Electro Service PP "Kosovo A" Obili?,
> from Pri?tina. Missing since 12.07.1999. His body was found on
> 15.07.1999. in the Pri?tina area.
> * ZORAN JOVANOVI? - from Gnjilane. He was kidnapped on 13.07.1999.
> * ACA ZABUNOVI? - He was kidnapped 15.07. 1999. Address: Vuka
> Karad?i? in Uro?evac.
> * KRUNA ZABUNOVI? - He was kidnapped on 15.07.1999. Address: Vuka
> Karad?i? in Uro?evac.
> * DIMITRIJE ?ABI? (1939) - from Pri?tina, lab worker in CMC
> Pri?tina. He was kidnapped on 15.07.1999. at 07,00h on the way to
> his work. Albanian terrorists probabily took him in the camp in
> the village Zlatare, Pri?tina. Approximately 150 kidnapped Serbs
> are imprisoned there.
> * ?IVORAD AN?ELKOVI? (1950) - from the village Gotovu?e, ?trpce.
> He was kidnapped at the mid of July 1999. on the road
> Uro?evac-?trpce, together with Ivan and ?ivkovi? Vlastimir. Their
> bodies were found in Po?aranje, Vitina at 03.08.1999.
> * IVAN AN?ELKOVI? (1975) - from Gotovu?e, ?trpce. He was kidnapped
> at the mid of July 1999. on the road Uro?evac-?trpce, together
> with his father ?ivojin and V. ?ivkovi?. Their bodies were found
> in Po?aranje, Vitina at 03.08.1999.
> * VLASTIMIR ?IVKOVI? (1950) - from the village Gotovu?e, ?trpce.
> He was kidnapped at the mid of July 1999. on the road
> Uro?evac-?trpce, together with An?elkovi? ?ivorad and his son.
> Their bodies were found in Po?aranje, Vitina at 03.08.1999.
> * ?EDOMIR MAKSIMOVI? - from Gnjilane. He was kidnapped on
> 16.07.1999. in Gnjilane. Kidnapper is Hod? Be?ir.
> * MILOVAN PAVLOVI? (1936) - from Ni?a. He was kidnapped on 16.07.
> 1999. at 01,30h, near Klina, together with his son Radi?a. They
> were driving the vacuum cleaners in truck "Mercedes" (Ni? plates)
> from Cetinje to Pri?tina.
> * RADIP OAVKIVU? (1961) - from Ni?. He was kidnapped on 16.07.
> 1999. at 01,30h, near Klina, together with his father Milovan.
> * PERA RISTI? (68) - from Topli?ane, Lipljan. He was kidnapped on
> 16.07.1999.
> * SLOBODANKA MARJANOVI? - from the village Zaha?, Pe?. She was
> kidnapped on 17.07. 1999. in Zaha?, together with her sisters
> Vasiljka and Stanija. They were taken in the village Ruhot, where
> kidnappers maletreated them. They were set free on the KFOR?s
> request.
> * VASILJKA MARJANOVI? - from the village Zaha?, Pe?. She was
> kidnapped on 17.07. 1999. in Zaha?, together with her sisters
> Slobodanka and Stanija. She was set free on the KFOR?s request.
> * STANIJA MARJANOVI? - from the village Zaha?, Pe?. She was
> kidnapped on 17.07. 1999. in Zaha?, together with her sisters
> Slobodanka and Vasiljka. She was set free on the KFOR?s request.
> * GORAN PERI? - from the village Trnji?evce, Novo Brdo. He was
> kidnapped on 17.07. 1999. in the village Trnji?evce.
> * PREDRAG MILJKOVI? (1961) - from Smederevo. He was kidnapped in
> Pri?tina on 18th July 1999. He was kidnapped on the way to
> Slivov where he went to evacuate ?ivorad Pavi?.
> * ?IVORAD PAVI? - from Slivovo. He was kidnapped in Pri?tina on
> 18.07. 1999. with Miljkovi? Predrag.
> * DO?A RADULOVI? - He was kidnapped on 19.07. 1999. in Pe? on
> Dulij. He was set free.
> * MILORAD DIKI? (36) - from the village Boljevac, near Novo Brdo.
> He was kidnapped on 19.07.1999.
> * ZLATKO STEVI? - from Pone?, Gnjilane. He was kidnapped on 20.07.
> 1999.
> * MARKO TODOROVI? (1952) - from Kru?evac. He was kidnapped on
> 20.07. 1999. in the Prizren area. He was transporting the goods
> for PP "Bekta?" owned by Adem ?o?.
> * MIRKO SARI? - from the village Ta?evac, Kur?umlija. Missing
> since 20.07. 1999. He was driving the tractor towards the village
> Metoija, Podujevo. He was murdered. His body was found on 23.
> 07. 1999. in Krpimej, Podujevo.
> * NEBOJ?A KOVA?EVI? (17) - Albanians from Tirane broke into the
> flat of Kova?evi? Gordana in Pri?tina and kidnapped her son
> Neboj?a on 22. 07. 1999.
> * TOMISLAV AD?I? (1939) - from Pri?tina. He was kidnapped on 25.07.
> 1999. together with Jeton Ljilja while moving the furniture from
> the flat of family Ad?i?. Albanian terrorists illegaly occupied
> the flat.
> * MILORAD PERI? - from Lipljan. He was kidnapped on 26. 06. 1999.
> He was murdered u Lipljan.
> * DRAGAN PETROVI? - from Pri?tina. Address: Ulpijana A 6-1-9. He
> was kidnapped on 26.07. 1999. in Pri?tina together with
> Slobodanka Petrovi?. Albanian terrorists who threatened them two
> days befor, illegally occupied the flat.
> * SLOBODANKA PETROVI? - from Pri?tina.She was kidnapped on 26.07.
> 1999. together with Dragan Petrovi?.
> * MILORAD AVRAMOVI? - from Kos. Mitrovica. He was kidnapped on 27.
> 07. 1999.
> * GORAN DENKI? - from the village Radivojce, Vitina. He was
> kidnapped on 27.07. 1999. while he was driving towards Vranje in
> order to get supplies.
> * DRAGAN MITROVI? - from the village Vrbovac, Vitina. He was
> kidnapped on 30.07. 1999. near Vitina by Albanian terrorists who
> had shoot and stopped the truck with several citiyens from
> Vitina. Vasi? Stanimir and Koji? Sre?ko were wounded. Miodrag
> Mitrovi?, Jovanovi? and Daji? Radovan were kidapped.
> * GORAN JOVANOVI? - from Vitina. He was kidnapped on 30.07. 1999.
> near Vitina. He was with Mitrovi? Miodrag and policeman R.
> Daji?em.
> * ?IKICA VASI? - from Gnjilane. He was kidnapped on 30.07. 1999.
> near the village Dobro?ane, together with two persons on the way
> back from Gnilane towards Bujanovac. Albanian terrorists
> maletreted them and stole the heaters, welding aparture, 1.000
> DIN and other belongings. They beat them up, maletreted and
> finally let them go.
> * MILO? MLADENOVI? - from Gnjilane. He was kidnapped on 30.07.
> 1999. near the village Dobro?ane, together with ?. Vasi? and V.
> Vasi? on the way back from Gnilane towards Bujanovac. Albanian
> terrorists maletreted them and stole the heaters, welding
> aparture, 1.000 DIN and other belongings. Tehy beat them up,
> maletreted and finally let them go.
> * VLADIMIR VASI? - from Bujanovac. He was kidnapped on 30.07. 1999.
> near the village Dobro?ane, together with ?. Vasi? and M.
> Mladenovi? on the way back from Gnilane towards Bujanovac.
> Albanian terrorists maletreted them and stole the heaters,
> welding aparture, 1.000 DIN and other belongings. Tehy beat them
> up, maletreted and finally let them go.
> * ZORAN VITKOVI? ? Investigation Judge of the Municipal Court in
> Gnjilane. He was kidnapped in the village Dobro?ane on 30.07.
> 1999. Albanian terrorists maltreated and beat him up. They
> stole him 10.000 DIN He was set free.
> * SNE?ANA PETROVI? (38) - from Prizren. She was kidnapped by the
> end of July 1999.
> * THE WIFE OF VIDOSAV MIR?EVI? - from Prizren. Albanian terrorists
> kidnapped her on 30.07. 1999. They murdered her husband Vidosav.
> * NEBOJ?A PETKOVI? - from Pri?tina, dentist. He was kidnapped on
> 31.07. 1999 at 13,30h. KFOR members found his massacred body on
> 17.10.1999. in Pri?tina. He was murdered.
> * DRAGOLJUB ARSI? (1958) - from Gnjilane. He was kidnapped at the
> begining of August 1999. together with Lazi? Sre?ko This
> happened while they loaded the truck.
> * SRE?KO LAZI? - from Gnjilane. He was kidnapped at the begining of
> August 1999. tohether with D. Arsi?. This happened while they
> loaded the truck.
> * RADE BUDIMIR - from Pri?tina. He was kidnapped on 01.08. 1999.
> * RADE DEJANOVI? - from the village Stari Ka?anik, Ka?anik. He was
> kidnapped on 03.08.1999. together with his wife Jelena.
> * JELENA DEJANOVI? - from the village Stari Ka?anik, Ka?anik. She
> was kidnapped on 03. 08. 1999. together with her husband Rade.
> * TOMISLAV IGI? - from Pri?tina. He was kidnapped on 04. 08. 1999.
> on the road Pri?tina - Medve?a, from the truck together with
> Mili?evi? Milo?.
> * MILO? MILI?EVI? - from Pri?tina. He was kidnapped on 04.08.1999.
> on the road Pri?tina - Medve?a, with Tomislav Igi?.
> * RADOVAN DRA?KOVI? - from Pri?tina. He was kidnapped at the
> begining of August 1999. togehter with J. Dra?kovi? and family
> Tokovi?.
> * JEVROSIMA DRA?KOVI? - from Pri?tina. She was kidnapped at the
> begining of August 1999. with R. Dra?kovi? and family Tokovi?.
> o 209. TWO MEMBERS OF FAMILY TOKOVI? - from Pri?tina. They
> were kidnapped at the begining of August 1999. together
> with Dra?kovi? Radovan and Jevrosim.
> * DEJAN STOJKOVI? - from Prizren. He was kidnapped on 04.08.1999.
> This happened after he came to visit his children and grandmother
> in ?trpce.
> * VIDOJE PETKOVI? - from Prizren. He was kidnapped on 04.08.1999.
> in his house after he tried to call KFOR patrol because
> terrorists beat him up.
> * STANOJE NIKOLI? (47) - from Prizren. He was kidnapped on
> 05.08.1999. after he was beaten up by Albanian terrorists.
> * BRATISLAV RISTI? - from Pri?tina. He was kidnapped on 07.08.
> 1999. in the presence of his wife and two-year old daughter.
> * SNE?ANA KRSTI? - from Prizren. She was kidnapped on 07. 08.1999.
> after she was raped in the house of one Albanian.
> * JOVAN BAKI? - from Prizren. He was kidnapped on 09.08.1999. in
> Prizren.
> * DEJAN VASOVI? (1973) - from Kragujevac. He was kidnapped on
> 11.08.1999. at 12,45h, near the Orthodox graveyard in K.
> Mitrovica. He was driving the truck and side car.
> * NOVICA STANKOVI? - from Gnjilane. Missing since the mid of August
> 1999. He was last seen on the bus stattion in Gnjilane.
> * IVAN ATANASOV (77) - from the village Male?evo, Gnjilane. He was
> kidnapped on August 1999. He was maleatreted and set free on 02.
> 09. 1999. Ivan died in Gnjilane because of the results of
> maleatreament.
> * DRAGOLJUB VASI? - . He was kidnapped from 17. to 18.08. 1999.
> from his house in Pri?tina.
> * SRE?KO BLAGOJEVI? (1949) - from Ljubi?de, Prizren. He was
> kidnapped on 18.08.1999. near this village, together with 8
> Serbs.
> * SLOBODANKA BLAGOJEVI? (1949) - from Ljubi?de, Prizren. She was
> kidnapped on 18.08.1999. near her village, together with 8
> Serbs.
> * DU?KA BLAGOJEVI? - from Ljubi?de, Prizren. She was kidnapped on
> 18.08.1999. near her village, together with 8 Serbs.
> * RADICA BLAGOJEVI? (1964) - from Ljubi?de, Prizren. She was
> kidnapped on 18.08.1999. near her village, together with 8
> Serbs.
> * IVAN BLAGOJEVI? (minor) - from Ljubi?de, Prizren. He was
> kidnapped on 18.08.1999. near his village, together with 8
> Serbs.
> * ROKSANDA BLAGOJEVI? (minor) - from the village Ljubi?de,
> Prizren. She was kidnapped on 18.08.1999. near her village,
> together with 8 Serbs.
> * DRAGANA BLAGOJEVI? (minor) - from the village Ljubi?de, Prizren.
> She was kidnapped on 18.08.1999. near her village, together with
> 8 Serbs.
> * ALEKSANDRA BLAGOJEVI? (minor) - from the village Ljubi?de,
> Prizren. . She was kidnapped on 18.08.1999. near her village,
> together with 8 Serbs.
> * DRAGAN BLAGOJEVI? (minor) - from the village Ljubi?de, Prizren.
> . She was kidnapped on 18.08.1999. near her village, together
> with 8 Serbs.
> * IVAN MAJSTOROVI? - from Kosovo Polje. He was kidnapped on
> 18.08.1999. from 11,00 to 12,00h, in Kosovo Polje, while driving
> with Stevanovi? Dragan. They were moving in the convoy but their
> car broke.
> * DRAGAN STEVANOVI? - from Kosovo Polje. He was kidnapped on 18.
> 08. 1999. from11,00 to 12,00h, with Ivan Majstorovi? from the
> convoy.
> * BO?ANA STOILJKOVI? - from the village Vla?tice, Gnjilane. Missing
> since 23.08.1999. together with her husband Stanoje and Ljubinko
> Stevanovi?.
> * STANOJE STOILJKOVI? - from the village Vla?tice, Gnjilane.
> Missing since 23. 08. 1999. together with his wife Bo?ana and
> Ljubinko Stefanovi?.
> * LJUBINKA STEFANOVI? - from Vla?tice, near Gnjilane. Missing since
> 23.08.1999. together with couple Stoiljkovi?.
> * LJUBICA JOCI? - Her son was kidnapped on 23.08.1999. at 10,30h,
> on the road Kosovska Mitrovica - Vu?itrn near the village Veliki
> Ki?i? togehter with his son Sr?an, policeman from Srbica.
> Albanian terrorists kidnapped him and let her go.
> * DEJAN SEDLAREVI? - from Kosovska Mitrovica. He was kidnapped on
> 24.08.1999. at 19,00h. He drove his mother Milica to Zve?an.
> After that at 20,00h, he returned to his flat. His body was found
> on 26.08.1999. under the bridge on the So?anica river.
> * ZORAN NEDELJKOVI? - . He was kidnapped on 24.08.1999. in
> Pri?tina.
> * VOJISLAV LUKI? - . He was kidnapped on 24.08.1999. on the
> Podujevo area.
> * LEPOSAVA MICI? - from Prizren. She was kidnapped on 25.08.1999.
> together with Mici? Momir after they, with a group of Serbs, went
> from Pe?ka Patriarchy.
> * MOMIR MICI? - from Prizren . He was kidnapped on 25. 08. 1999.
> together with Micic Leposava after they, with a group of Serbs,
> went from Pe?ka Patriarchy.
> * NEBOJ?A VOJVODI? (41) - from Pri?tina . He was kidnapped on
> 26.08. 1999. on the road Ni? - Pri?tina, the village Lu?ane,
> Podujevo. He was set free.
> * VIDOSAV ?UKI? - from Kur?umlije . He was kidnapped on 27.08.1999.
> from Kupusi?te, Pri?tina. together with driver Vidi? Dragoljub
> who drove the truck. Ten terrorists stop them and took them into
> the factory. They were set free after 2 hours.
> * DRAGOLJUB VIDI? - . He was kidnapped on 27.08.1999. in Kupusi?te,
> Pri?tina, together with ?uki? Vidosav. Ten terrorists stop them
> and took hem into the factory. They were set free after 2 hours.
> * THE SON OF BORE RISTI?A (the cleark in former Executive Council
> ) - He was kidnapped in Pri?tina.
> * ?IVKA DEJANOVI? - from the village Talinovac, Uro?evac. Missing.
> * MILORAD RADOVANOVI? (1939)and his wife Zorka (1945) - from the
> village Osek Hilja near ?akovica. They were kidnapped.
> * RADOVAN RAKI? (1939) - from ?akovica. Missing.
> * BRANKO ?UPI? - from Pe?. Kidnapped 1999.
> * MILIJAN ?UPI? - . He was kidnapped together with his son Branko.
> * BOGDAN RADEVI? - They were kidnapped in Pe?.
> * MILO? RADEVI? and his wife - They were kidnapped in Pe?.
> * ZORKA ?IRKOVI? (70) - from Uro?evac. She was kidnapped.
> * SRETENKA PUMPALOVI? - from Istok. She was kidnapped on August
> 1999. together with her husband Mom?ilo.
> * MOM?ILO PUMPALOVI? - from Istok. He was kidnapped and murdered
> on August 1999. by Agima Fejza, former policeman in Pe?. He drag
> him with tractor along the streets.
> * BRANIMIR MIHAILOVI? (1977) - from the village Gojbulja, Vu?itrn.
> He was kidnapped.
> * VLADIMIR MIHJLOVI?(1971) - from the village Gojbulja, Vu?itrn.
> He was kidnapped.
> * VLADINIR MLADENOVIC (1971) - from the village Gojbulja, Vu?itrn.
> He was kidnapped.
> * IVAN ZORI? (1974) - He was kidnapped in Gra?anica.
> * SVETISLAV JAK?I? (1927) - from Pri?tina. He was kidnapped on the
> way to school "Dositej Obradovi?".
> * JELENA STEFANOVI? - She was kidnapped in Pri?tina.
> * RADOSLAV ?UBANOVI? (1977) - He was kidnapped.
> * LJILJA ?UBANOVI? - Shee was kidnapped.
> * NOVICA MARKOVI? - from Pri?tina. Address: Gole?ka 6/5. He was
> kidnapped.
> * MILAN LJU?I? - He was kidnapped from monastery Gorio?, from
> Istok.
> * NIKOLA JOVANOVI? - Missing together with Popovi? Rade near
> Glogovac.
> * RADE POPOVI? - Missing together with N. Jovanovi? near Glogovac.
> * MIROSLAV MILA?I? - from the village Balovce, near Podujevo. He
> was kidnapped.
> * BORIVOJE VITKOVI? - He was kidnapped with his wife Slavica in
> Uro?evac.
> * SLAVICA VITKOVI? - She was kidnapped withher husband Borivojem in
> Uro?evcu.
> * LJUBI?A MILA?I? - He was kidnapped on the road Podujevo -
> Pri?tina.
> * SLOBODAN LUKI? - from Pri?tina, Kupusi?te. He was kidnapped.
> * MICA MILI? - from Vranjevac, Pri?tina. She was kidnapped together
> with Milo? Mili?.
> * MILO? MILI? - from Vranjevac, Pri?tina. He was kidnapped together
> with Mili? Mica.
> * VLADIMIR JOVANOVI? - from Pri?tina. Adrress: Stepe Stepanovi?a
> 40. He was kidnapped by Gani Iberdemaj.
> * NOVICA MARKOVI? (72) - from the village Mu?oti?te, Suva Reka. He
> was kidnapped.
> * RADOMIR MAKSI? - from Pri?tina. Missing.
> * Dr ?OR?E TA?OVI? - He was kidnapped in Pri?tina
> * RATKO ?OR?EVI? - He was kidnapped while driving empty bus from
> Kru?evac to Uro?evac.
> * MILO? SEKULI? (his wife and four childern 10, 7, 5 and 2 years
> old) - kidnapped.
> * MILORAD ILI? - He was kidnapped in front of his flat in
> Pri?tina.
> * SLAVKO ?OR?EVI? - He was kidnapped in front of his flat in
> Pri?tina.
> * RANKO STOI? - He was kidnapped in Gornja Brnjica.
> * ?ARKO STAMENKOVI? - from the village Miljevca. He was kidnapped.
> * MILOSAV DABI? - from Nerodimlje. He was kidnapped togehter with
> his wife Radmila.
> * RADMILA DABI? - from Nerodimlje. She was kidnapped with her
> husband Milosav.
> * BO?IDAR DAN?ETOVI? - He was kidnapped in Srpski Babu?, Uro?evac.
> * ?EDA DEJANOVI? - He was kidnapped in Srpski Babu?, Uro?evac.
> * DRAGAN TRAJKOVI? - He was kidnapped in Srpski Babu?, Uro?evac.
> * VERA PETROVI? - He was kidnapped in Pri?tina.
> * TWO BROTHERS MARKOVI? - from Mu?oti?ta, Suva Reka. They were
> kidnapped.
> * SLOBODAN BALTI? - from Vu?itrna. He was kidnapped.
> * MIODRAG MA?ULOVI? - from Pri?tina. Missing.
> * MIRJANA RAJKOVI? - She was kidnapped in Pri?tina together with
> her husband Slavoljub and daughter Violeta.
> * SLAVOLJUB RAJKOVI? - He was kidnapped in Pri?tina together with
> his wife Mirjana and daughter Violeta.
> * VIOLETA RAJKOVI? - She was kidnapped in Pri?tina together with
> her parents.
> * SLOBODAN ANTI? (1957) - from Gnjilane. He was kidnapped in August
> 1999. together with Slobodan Stefanovi? while they controling
> the water in the Gnjilane lake. He was kidnapped by Kavaja
> Ramadan.
> * SLOBODAN STEFANOVI? - from Gnjilane. He was kidnapped in August
> 1999. together with S. Anti?. while they controling the water in
> the Gnjilane lake. He was kidnapped by Kavaja Ramadan.
> * MIROSLAV STEVI? - from Laplje Selo, Pri?tina. He was kidnapped
> by the end of August 1999. Albanian terrorists hand him over to
> KFOR unit on 02.09.1999. in Pri?tina They were seriously wounded.
> * MILIVOJE POPOVI? - He was kidnapped on 31.08.1999. near the
> Gra?ani?ko lake. The kidnappers stole his truck.
> * ZMAJKO MILOSAVLJEVI? - journalist from Kozarevo, Zve?an. He was
> kidnapped on 31.08.1999. from the train between K. Mitrovica -
> K. Polje.
> * The brother of ZMAJKO MILOSAVLJEVI? ? worker in Obili?. He was
> kidnapped on 31.08.1999. from the train (K. Mitrovica - Kos.
> Polje).
> * JEVRI? NEDELJKO, MRS DARA AND THEIR THREE SONS - They were
> kidnapped in August 1999. on the ?akovica area. The group of
> Albanian terrorists (among them are: Abdulah Babalija. Metalji
> Berat, Bep, Bujar Irizi and ?ef?et Lju?a) organized and kidnapped
> family Jevri?.
> * STOJAN TASI? - from ?arakovac, Kos. Kamenica. He was kidnapped
> from the bus on August 1999. He was murdered.
> * BRANISLAV MICI? (1975) - He was kidnapped on 04.09. 1999. in
> Pri?tina. His body was found on 06. 1999.
> * VI?ESLAV RISTI? - He was kidnapped on 04. 1999. in Pri?tina.
> * DARKA TODOROVI? - She was kidnapped on 10. 09. 1999. in Kos.
> Mitrovici, ?Mikronaselje?.
> * BERA ?KRIPAC (70) - He was kidnapped on 11/12 09. 1999. in
> Pri?tina, from the flat of his son in the street Vladimira
> Stefanovi?a No. 43/1.
> * DARINKA AKSENTIJEVI? ? worker in Medical Centre in Kosovska
> Mitrovica. She was kidnapped on 12.09. 1999. in the evening near
> the bridge on the Ibar river.
> * Monk HARITON (Radoslav) LUKI? - He was kidnapped by Albanian
> terrorists - brothers Vilson and Anton Kitaja, from the village
> Budisavci, Klina. His body was found near the village Budisavci.
> * GRADIMIR PURI? (Jermonah Stefan) - He was kidnapped by Albanian
> terrorists - brothers Vilson and Anton Kitaj. He was murdered.
> His body was found on September 1999. in the whell of one
> Serbian house in Istok.
> * MILORAD REPINOVI? (1924) - from ?trpce. He was kidnapped on
> 24.09.1999. He went by bus from ?trpce to Bujanovac, to collect
> pensions.
> * RADOMIR STOJKOVI? - He was kidnapped by the end of August 1999.
> on his field by Albanian terrorists. His body was found on
> 27.09.1999. in the village Klokot, Vitina, near the Bina?ka
> Morava river.
> * VUJADIN VUJOVI? ? The techer from the village Stup, Klina. He
> was kidnapped. He was murdered. His body, together with body of
> monk Puri? was found in Istok in the whell of one Serbian house.
> * PAUN ?IVKOVI? - He was kidnapped on 29.09. 1999. with M.
> Stojanovi?, in ?trpce, Sirini?ka County.
> * MARKO STOJANOVI? - He was kidnapped on 29.091999. with P.
> ?ivkovi?, ?trpce, Sirini?ka County.
> * ?OR?E TIJANOVI? (50) - from Pri?tina, Sun?ani Breg. He was
> kidnapped on 06. 10.1999. near the hospital in Pri?tina. He was
> taken in the Glogovac area. His body was found on the same day.
> He was murdered, shoot four three times in the back of his head
> and once in the back.
> * MLA?AN MAVRI? - from Velika Ho?a, Orahovac. He was kidnapped on
> 13.10. 1999. while driving towards Orahovac.
> * MIODRAG PERI? (1940) - Missing since 20.10.1999. after he had
> spent some time in the bar "Kod Jugeta" with his friends.
> Albanian terrorists kidnapped him on the way back to Gra?anic. He
> was murdered.
> * RADO? VIRIJEVI? - worker of RMHK "Trep?a". He was kidnapped
> together with M. Dani?i? on 24.10.1999. in Kosovska Mitrovica,
> close to his working place.
> * MIRKO DANI?I? ? worker of RMHK "Trep?a". He was kidnapped
> together with R. Virijevi? on 24.10. 1999. in Kos. Mitrovica ,
> close to his working place.
> * GORAN SAVI? - from Orahovac. He was kidnapped 29.10.1999. after
> he tried to go out from Orahovac in organized convoy. Albanian
> terrorists attacked the convoy.
> * BUDIMIR BALJO?EVI? - from Orahovac. He was kidnapped on
> 29.10.1999. after he tried to go out from Orahovac in organized
> convoy. Albanian terrorists attacked the convoy.
> * NEGOVAN DEVI? - from Orahovac. He was kidnapped on 29. 10. 1999.
> after he tried to go out from Orahovac in organized convoy.
> Albanian terrorists attacked the convoy.
> * STANI?A MILENKOVI? - from Orahovac. He was kidnapped on 29.10.
> 1999. after he tried to go out from Orahovac in organized convoy.
> Albanian terrorists attacked the convoy.
> * ZVEZDAN MOJSI? - from Orahovac. He was kidnapped on 29.10. 1999.
> after he tried to go out from Orahovac in organized convoy.
> Albanian terrorists attacked the convoy.
> * BO?IDAR OGAREVI? (1923) - from Prizren. He was kidnapped by the
> end of October 1999. while he getting suplies for his mother
> Staniju (1900).
> * ?EDOMIR NIKOLI? (60) - chashier in Technikal school from
> Koreti?ta, Gnjilane. He was kidnapped on 01. 11. 1999. at
> 09,00h in Dobro?an, Vitina from his car "Lada". He was
> murdered. His body was found on the same day at 14,30h.
> * BORISLAV D?EBO - from Serbian part of Sarajevo. He was kidnapped
> on 01.11.1999. near Orahovac, while he was transporting bodies
> of Albanians from Ilid?a to the village Celina, Orahovac.
> * TOMISLAV JOVANOVI? - from Prizren. He was kidnapped on
> 01.11.1999. on a way to his job in "Prizren-prevoz".
> * MLADEN ?OLOVI? - from Vra?eva. Pupil on the first year of
> secondary school in Leposavi?u. He was kidnapped on 02.11.1999.
> He managed to escape.
> * SVETOMIR MILENKOVI? - professor in secondary medical scholl in
> Pri?tina. He was kidnapped.
> * SVETISLAV JAK?I? - from Pri?tina. He was kidnapped.
> * SVETISLAV MIKI? (1936) - from the village Su?ica, Pri?tina. He
> was kidnapped.
> * PETAR ?OLI? - from Pri?tina. He was kidnapped.
> * BATA JOVANOVI? - from Pri?tina. He was kidnapped.
> * BRANKO MARULOVI? - from Pri?tina. He was kidnapped.
> * MI?KO MI?ULOVI? - from Pri?tina. He was kidnapped.
> * N.BEO?ANIN ? *no name) - from Pri?tina. He was kidnapped.
> * NENAD STAMENKOVI? - from Pri?tina. He was kidnapped.
> * N. SRDI? - from Pri?tina. He was kidnapped.
> * STANKO ?ARANOVI? - from Pri?tina. He was kidnapped.
> * MILO? MIKI? - from Pri?tina. He was kidnapped.
> * LEPOSAVA MIKI? - from Pri?tina. He was kidnapped.
> * TOMA TA?EV - from Pri?tina. Kidnapped .
> * ?OR?E KUZMANOVI? - from Pri?tina. He was kidnapped.
> * MILORAD JOVANOVI? - from Pri?tina. He was kidnapped.
> * NENAD ?IVI? - from Pri?tina. He was kidnapped.
> * ZORAN MIRKOVI? - from Pri?tina. He was kidnapped.
> * BRANKO STO?I? - from Pri?tina. He was kidnapped.
> * ZLATKO ANTI? - from Pri?tine. He was kidnapped.
> * SLAVI?A STEVI? - from the village Badovac, Pri?tina. He was
> kidnapped.
> * TRAJKO STANKOVI? - from Pri?tina. He was kidnapped.
> * ALEKSANDAR SIMOVI? - from Pri?tina. He was kidnapped.
> * RADE STOJANOVI? - from Lipljana. He was kidnapped.
> * SVETISLAV NEDELJKOVI? - from Lipljana. He was kidnapped.
> * MI?A STOLI? - from Lipljana. He was kidnapped.
> * VLASTIMIR STEPANOVI? - from Kosovo Polje. Kidnapped .
> * ZVONKO STEPI? - from Kosovo Polje. He was kidnapped .
> * SMILJKO MILANKOVI? (ili Milovanovi?) - from Podujeva. He was
> kidnapped .
> * MILO? (Trajana) ?ORDJEVIC - from the village Donje Nerodimlje,
> Uro?evac. He was kidnapped .
> * MILORAD (Trajana) ?OR?EVI? - from the village Donje Nerodimlje,
> Uro?evac. He was kidnapped .
> * ZORAN VASILJEVI?, "Fiksa" - from Uro?evac. He was kidnapped .
> * DRAGI (?ivojina) PRLIN?EVI? - from the village Srpski Babu?,
> Uro?evac. He was kidnapped .
> * MILIVOJE PETKOVI? - from Uro?evac. He was kidnapped .
> * GORDANA PETKOVI? - from Uro?evac. He was kidnapped .
> * SLAVKO CUNGULOVI? - from Uro?evac. He was kidnapped .
> * MARIJA RISTI? - from the village Srpski Babu?, Uro?evac. She was
> kidnapped .
> * MI?A (?oke) STOLI? - from the village Godance, ?timlje. He was
> kidnapped .
> * BORA JANICIJEVIC - from ?timlja. He was kidnapped .
> * BORA STOLEVI? - from ?timlja. He was kidnapped .
> * ?OR?E (Rajka) ?OKON?EVI? - from ?trpca. He was kidnapped.
> * STANOJKO (Veselina) MLADENOVI? - from the village Stari Ka?anik,
> Ka?anik. He was kidnapped .
> * N. JOVANOVI? - ime nepoznato - from Vu?itrna. He was kidnapped .
> * LJUBODRAG (Pavla) SAVI? (1947) - from the village Gojbulja,
> Vu?itrn. He was kidnapped .
> * VLADO VULOVI? (70) - from Pe?. He was kidnapped .
> * JANKO VLAHOVI? (80) - from Pe?. He was kidnapped .
> * DU?AN BOGI?EVI? (67) - from the village Dobri Do, Pe?. He was
> kidnapped .
> * SLOBODAN PEJ?INOVI? (19) - from Pe?. He was kidnapped .
> * STANKA NOVOVI? (80) - from the village Nab?e, Pe?. She was
> kidnapped .
> * CVETKO NOVOVI? (70) - from the village Nabr?e, Pe?. He was
> kidnapped .
> * LJUBINKO STANKOVI? - from Pe?. He was kidnapped .
> * LJUBI?A STANKOVI? - from Pe?. He was kidnapped .
> * VLASTA NEDELJKOVI? (35) - from Istok. He was kidnapped .
> * DRAGICA MILOSAVLJEVI? (60) - from Istok. He was kidnapped .
> * MILORAD JOVANOVI? - from ?akovica. He was kidnapped .
> * ?OR?E KUZMANOVI? - from ?akovica. He was kidnapped .
> * MI?O PETROVI? - from ?akovica. He was kidnapped .
> * RADMILA PETROVI? - from ?akovica. She was kidnapped .
> * MOM?ILO MILI? - from naselja "Piskote" u ?akovici. He was
> kidnapped .
> * DRAGO KRSTI?, penzioner - from "Piskote" in ?akovica. He was
> kidnapped .
> * SRETEN CONOVI? - from ?akovica. He was kidnapped .
> * ?OKICA STANOJEVI? - from ?akovica. He was kidnapped .
> * MOM?ILO STANOJEVI? - from ?akovica. He was kidnapped .
> * RADONJA VILI? (65) - from the village Klinavac, Klina. He was
> kidnapped .
> * RADOJKA VIDI? (63) - from the village Klinavac, Klina. She was
> kidnapped .
> * VELI?KO GA?I? (60) - from the village Veliko Kru?evo, Klina. He
> was kidnapped .
> * VELI?KO BI?ANIN (20) - from the village Veliko Kru?evo, Klina.
> He was kidnapped .
> * VUJADIN VUJOVI? (50) - from the village ?tupelj, Klina. He was
> kidnapped .
> * VUJADIN VELJOVI? - from Klina. He was kidnapped .
> * VOJISLAV JOVANOVI? - from Klina. He was kidnapped .
> * MILORAD DOBRI? - from Klina. He was kidnapped .
> * MILENADON?I? (54) sa sinom (30) - from Klina. They were
> kidnapped.
> * BO?ANA JOVANOVI? - from Klina. He was kidnapped .
> * ILIJA M. KRSTI? (65) - from De?ane. He was kidnapped.
> * VINKA KRSTI? (65) - from De?ane. She was kidnapped .
> * BORO PAVLOVI? - from De?ane. He was kidnapped .
> * BUDIMIR JEFTI? - He was kidnapped .
> * MLADEN MIRI?, umetnik - from Prizren. He was kidnapped .
> * VLASTIMIR STEVANOVI? - from the village Dojnice, Prizren. He was
> kidnapped .
> * LJUBISAVKA STEFANOVI? (1936) - from Prizren. She was kidnapped
> .
> * BO?IDAR NIKOLI? (75) - from the village Dojnice, Prizren. He was
> kidnapped .
> * VASILJKA NIKOLI? (70) - from the village Dojnice, Prizren. He
> was kidnapped .
> * SRE?KO ?EKI? (50) - from the village Dojnice, Prizren. He was
> kidnapped .
> * MIRKO STOJKOVI? - from the village Dojnice, Prizren. He was
> kidnapped .
> * N. ARSAN - rodom from Orahovac. He was kidnapped u Prizrenu.
> * DRAGAN BUCALO - from Prizren. He was kidnapped .
> * DRAGAN BUD?I? - from Prizren. He was kidnapped .
> * STANI?A VITO?EVI? - from Orahovac. He was kidnapped .
> * GRADIMIR MAJMAREVI? - from Orahovac. He was kidnapped .
> * RATKO PELEVI? (64) - from Orahovac. He was kidnapped .
> * TIHOMIR MILJNOVI? - from Orahovac. He was kidnapped .
> * PREDRAG TODOROVI? - from Gnjilane. He was kidnapped .
> * DRAGAN PETKOVI? - from Gnjilane. He was kidnapped .
> * SLAVOLJUB RISTI? - from Gnjilane. He was kidnapped .
> * BORISLAV PAVI? - from Gnjilane. He was kidnapped .
> * JOVICA PAUNOVI? - from the village Pasjane, Gnjilane. He was
> kidnapped .
> * DRAGAN ARSI? - from the village Pasjane, Gnjilane. He was
> kidnapped .
> * STANISLAVA SMILJKOVI? - from Gnjilane. She was kidnapped .
> * DRAGAN RISTI? - from the village Kusce, Gnjilane. He was
> kidnapped .
> * MILORAD ?EKI? - from the village Koroti?te, Gnjilane. He was
> kidnapped .
> * ?IVOJIN PARI? - from Gnjilane. He was kidnapped .
> * SLA?ANA MIHAJLOVI? - from Gnjilane. She was kidnapped .
> * VOJISLAV TIMOTIJEVIC - from Gnjilane. He was kidnapped .
> * MICA JOVANOVI? - from Gnjilane. She was kidnapped .
> * MOM?ILO STOJANOVI? - from the village Make?, Gnjilane. He was
> kidnapped .
> * DRAGAN STOJANOVI? - from the village Make?, Gnjilane. He was
> kidnapped .
> * SVETOZAR RISTI? - from Gnjilane. He was kidnapped .
> * VITOMIR RISTI? - from Gnjilane. He was kidnapped .
> * DRAGICA STANKOVI? - from the village Klobuka, Gnjilane. He was
> kidnapped .
> * ?UR?A BABA (70) - from Gnjilane. He was kidnapped .
> * VLASTIMIR STOJKOVI? - from Gnjilane. He was kidnapped .
> * N.DOBRI - from Gnjilane. He was kidnapped .
> * DRAGAN CVETKOVI? - from the village Kmetovce, Gnjilane. He was
> kidnapped .
> * NEBOJ?A FURUNOVI? - from Gnjilane. He was kidnapped .
> * SLOBODAN N. - from Gnjilane. He was kidnapped.
> * ZVONKO STOJANOVI? - from the village Kmetovce, Gnjilane. He was
> kidnapped .
> * DJORDJE JOVANOVIC - from the village Kmetovce, Gnjilane. He was
> kidnapped .
> * ZVONIMIR FILIPOVIC - from Gnjilane. He was kidnapped .
> * SLOBODAN STOJKOVI? - from Gnjilane. He was kidnapped .
> * CVETKOVI? VLASTA - from Gnjilane. He was kidnapped .
> * GRADIMIR STOLI? - from Gnjilane. He was kidnapped .
> * SLOBODAN TRAJKOVI? - from the village Klokot, Vitina. He was
> kidnapped .
> * ?IVOJIN JOVANOVI? - from the village Mogila, Vitina. He was
> kidnapped .
> * LJUBI?A PIRI? (1973) - from the village Brbovac, Vitina. He was
> kidnapped .
> * BRANE PETROVI? (35) - from Vitina. He was kidnapped .
> * VOJISLAV TIMOTIJEVI? - from Novog Brda. He was kidnapped.
> * THREE PERSONS FROM FAMILY VIDI? (60) - from Klina. They were
> kidnapped.
> * SEVEN PERSONS FROM FAMILY MARU?I? - from the village ?tupelj,
> Klina. They were kidnapped.
> * ZORAN DUKI? ? The driver of DD "Klanica" from Suvi Do, Lipljan.
> He was kidnapped on 02.11.1999. and afterwards murdered -
> slathered. He was murdered. His body was found between Suvi Do
> and Laplje Selo on the railroad tracks by KFOR members.
> * DRAGAN PERI? - from Gra?anica. He was kidnapped near the village
> Ajvalija, on 05. 11. 1999. He was murdered. His body was found
> near suburb "Veternik".
> * MILOVAN VUKUMIROVI? - from the village Grace. He was kidnapped on
> 09. 11. 1999. near the village Stanovce Vu?itrn.
> * N. AVRAMOVI?, (no name) - from Kosovska Mitrovica. He was
> kidnapped.
> * RAJKO MILENKOVI? (1956) ? The driver DP "Sloga" from Kosovska
> Mitrovica. Missing since 16.11. 1999. near the bridge over Ibar
> river in Kosovska Mitrovica.
> * MIODRAG ?OR?EVI? - He was kidnapped on 21. 11. 1999. at 05,30h,
> in K. Mitrovica, while he was moving from his house in the street
> Anka Spaji? No. 150 towards the centre of K. Mitrovica.
> * RADE JOKSIMOVI? - He was kidnapped at the begining of November
> near Lipljana.
> * MILE VUKSANOVI? - He was kidnapped in the village Trn, Uro?evac.
> He was murdered.
> * PREDRAG STAMENKOVI? ? He was kidnapped on 14.06.1999. in
> Pri?tina. He escaped.
> * RADE PETKOVI? - He was kidnapped on 14.06.1999. at 17,00h in
> Uro?evac. He was set free on the same day.
> * GORAN MARINKOVI? - He was kidnapped on 17.06. 1999. in the
> village Labljane, Gnjilane, together with his friend while
> traveling towards Vranje.
> * SLAVOLJUB ?OKI? - He was kidnapped on 19.06. 1999. at the Green
> market in Gnjilane at 09,00h. He was taken in the students hostel
> and beten up. He was set free, afterwards.
> * NENAD ARSI? - He was kidnapped on 19.06. 1999. and taken into the
> village Koretin. He was murdered in front of his family that
> demanded his release alnog with Simi? Milivoje. His relatives
> answered with fire and killed several terrorists. His body was
> found and buried.
> * LJUBISAV BIO?ANIN (1950) - He was kidnapped on 22. 06. 1999. in
> Pri?tina.
> * NEBOJ?A VASI? - He was kidnapped on 23.06.1999. in Kosovska
> Kamenica.
> * MIROSLAV METODIJEVI? (1975) - He was kidnapped on 25.06.1999. at
> 13,00h in Gnjilanu.
> * VLADIMIR Nenada MIHAJLOVI? (1977) - He was kidnapped on
> 25.06.1999. at 19,00h, in his yard in the village Gojbulja,
> Vu?itrn, together with two villagers.
> * NOVICA JANKOVI? - He was kidnapped on 26.06.1999. in Gnjilane.
> Imrisoned in his house with his family. He managed to escape.
> * DEJAN ?OKI? - He was kidnapped on 26.06.1999. in the village
> Bresavce, Gnjilane. He was released.
> * RADIVOJE TASI? - He was kidnapped in Gnjilane on 02.07. 1999.
> After interigation he was released.
> * DRAGAN TOMI? - He was kidnapped on 10.07.1999. near the village
> Ranilug, Gnjilane, together with Zdravkovi? ?or?e and his son
> Zoran. His body was found together with 12 bodies of kidnapped
> and massacred Serbian civilians in the village Ugljare. He was
> murdered.
> * RADOVAN DAJI? - He was kidnapped on 30.07. 1999. Albanian
> terrorists shoot at and stopped the truck with several citiyens
> from Vitina. He was released.
> * NOVICA ILI? - He was kidnapped on 01.08. 1999. in Kosovska
> Kamenica. His body was found near main road close to the village
> Koretin, the following day. He was murdered.
> * SR?AN (Luke) JOCI? - He was kidnapped on 23. 08. 1999. at 10,30h
> on the road K. Mitrovica - Vu?itrn, close to the village Veliki
> Ki?i?. Albanian terrorists stopped the car with his mother
> Ljubica. They maletreated him and took him to the village Veliki
> Ki?i?. They released the mother.
> * BOGOLJUB ?UTAKOVI? - He was kidnapped.
> * MOM?ILO TRAJKOVI? - He was kidnapped.
> * THREE UNIDENTIFIED PERSONS OF SERBIAN NATIONALITY ? They were
> kidnapped on 14.06. 1999. in ?timlje.
> * UNIDENTIFIED PERSON OF SERBIAN NATIONALITY - He was kidnapped on
> 17.06. 1999. in the village Labljane, Novo Brdo on the way to
> Vranje with policeman Marinkovi? Goran. Albanian terrorists kept
> them imprisoned untill 11. 08. 1999. in the village Labljane.
> Afterwards they transported them to Podujevo.
> * UNIDENTIFIED PERSON OF SERBIAN NATIONALITY - He was kidnapped on
> 18.06.1999. in the village Srpski Babu?, Uro?evac.
> * TEN UNIDENTIFIED PERSONS OF SERBIAN NATIONALITY - They were
> kidnapped in Belo Polj near Pe? on 22.06. 1999.
> * TWENTY UNIDENTIFIED PERSONS OF SERBIAN NATIONALITY FROM THE AREA
> OF URO?EVAC - They were kidnapped from a bus moving from Uro?evac
> to Pri?tina on 19.06.1999. They were imprisoned in Sport?s hall.
> * EIGHT UNIDENTIFIED PERSONS OF SERBIAN NATIONALITY - They were
> kidnapped on 20.06.1999. in Gu?ica near Vitina.
> * THREE UNIDENTIFIED PERSONS OF SERBIAN NATIONALITY - from
> Raniluga, K. Kamenica. They were kidnapped on 09.07. 1999. close
> to Ranilug.
> * TWO UNIDENTIFIED PERSONS OF SERBIAN NATIONALITY - They were
> kidnapped on July 1999. in Serbian village Klokot Banja.
> * ELEVEN UNIDENTIFIED PERSONS OF SERBIAN NATIONALITY - They were
> kidnapped in the village Ugljare, Gnjilane, on 24.08.1999. 15
> bodies of kidnapped and massacred Serbian civilians were found.
> The relatives of kidnapped recognized the body of Zdravkovi?
> Zoran, his father ?or?e and Tomi? Dragan policeman from Pri?tina,
> they were all from the village Ranilug, Kosovska Kamenica. The
> kidnapping of those identified was described beafore. They were
> murdered.
> * FOUR UNIDENTIFIED PERSONS OF SERBIAN NATIONALITY - They were
> kidnapped in ?ilovo close to Gnjilane.
> * FOUR UNIDENTIFIED PERSONS OF SERBIAN NATIONALITY - They were
> kidnapped in Ranilug close to Gnjilane.
> * UNIDENTIFIED PERSONS (THE SHEPARD) - from Vrbe?tice, ?trpce. He
> was kidnapped on 07.09.1999. and taken to the village Mati?evo,
> Suva Reka. He was released on the same day.
> * THREE UNIDENTIFIED PERSONS OF SERBIAN NATIONALITY - They were
> kidnapped. They managed to escape.
> * TWO UNIDENTIFIED PERSONS OF SERBIAN NATIONALITY - from the
> village Ajnovce, Kosovska Kamenica. They were kidnapped on July
> 1999. in the forest in the village Ranilug where they went to cut
> wood.
> + 591. EIGHT UNIDENTIFIED PERSONS OF SERBIAN NATIONALITY
> - They were kidnapped on 29.09.1999. in 10,00h, close
> to ?trpce, two of them from Prizren area.
> * THREE UNIDENTIFIED PERSONS OF SERBIAN NATIONALITY - They were
> kidnapped on 05.10.1999. in the village ?upkovac, Kosovska
> Mitrovica during the attack on convoy of Serbian refugees from
> Gra?anica and Laplje Selo.
> * UNIDENTIFIED PERSON (female) ? She was kidnapped on 06. 10.1999.
> in the village ?u?uljaga, Lipljan.
> * TWO UNIDENTIFIED PERSONS OF SERBIAN NATIONALITY - They were
> kidnapped on 15.10.1999. in Prizren. Albanian terrorists - Lau?a
> Agron from Prizren, Ramet Beri?a from the village Brod, Gora and
> Hasan (no surname), nickname ?Robot 001? from the village
> Bilu?a, Prizren, kidnapped two citiyens of Serbian nationalnity
> and took them in the village Na?ec, Prizren. They maltreated and
> intoregated them.
> * AZEM HALITI - from Donje Nerodimlje, Uro?evac. He was kidnapped
> on 18.06. 1999. He was maltreated. He died ten days after as a
> result of maltreatment.
> * ?ABAN BISAKA (50) and his son SAMI BISAKA (1981) - They were
> kidnapped on 19.06.1999. from the house of their friend in
> Pri?tina.
> * ADRIJAN ISAKU - from Orahovac. He was kidnapped on 28.06.1999. in
> Orahovac. He is the son of Isaku Agima, from Orahovac.
> * BEDRI ?ERIMI - from the village Donje Godance, ?timlje. He was
> kidnapped in front of his house by the end of June 1999.
> * JUSUF HAMZA - He was kidnapped by the end of June 1999. together
> with group of persons from Orahovac.
> * ?KELJZEN ISAKU - He was kidnapped by the end of June 1999.
> together with group of persons from Orahovac.
> * ?EVAIRA HADRI (1962) - from ?akovica, workr of Post office.
> Missing since August 1999. from ?akovica.
> * HAZIR RAMIZI (14) - He was kidnapped on August 1999. from his
> father in Kolibarska street.
> * LJILJA JETON - from Pri?tina. she was kidnapped on 25.07.1999.
> together with Ad?i? Tomislav while moving out Ad?i??s furniture
> from his flat.
> * THREE MEMBER<br/><br/>(Message over 64 KB, truncated)
Date: Tue Feb 13, 2001 11:13pm
Subject: a roma con le operaie della zastava
LA ZASTAVA A ROMA !
Incontro con le compagne
Ruzica Milosavljevic e Rajka
Vielovic,
dirigenti sindacali della Zastava di
Kragujevac.
Domenica 18 Febbraio presso il Cinema
In Trastevere,
Vicolo Moroni (Pza, Trilussa) alle
ore 10.30
Ospiti della CGIL, del Ponte per Belgrado in terra di
Bari e del Tribunale Ramsey Clark contro i crimini di guerra, le
compagne parteciperanno anche ad altre iniziative in
varie localit� italiane.
A Roma congiuntamente alle strutture, ai comitati ed ai
compagni impegnati nella solidarieta' con i sindacalisti della
Zastava invitiamo tutti i compagni ed i cittadini a cui
sta a cuore il destino dei compagni della fabbrica di Kragujevac,
sottoposta negli ultimi mesi a provvedimenti che
puntano a esautorare i legittimi rappresentanti sindacali e ad annullare
la grande opera di ricostruzione realizzata dopo i
bombardamenti, con la minaccia di una svendita alle multinazionali, a
partecipare e ad intervenire.
All'indomani della "normalizzazione" della Federazione
Jugoslava, per sapere dove va la Jugoslavia?
Che ne sar� della Zastava? Quale � la situazione
economica e sanitaria dopo i bombardamenti all'uranio e chimici?
Tutti a Roma, Domenica 18 Febbraio presso il Cinema
In Trastevere,
Vicolo Moroni (Pza, Trilussa)
alle ore 10.30.
"Tribunale Clark " contro i
crimini della Nato.
---
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti
dell'ex Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'",
oggi "Comitato Promotore dell'Assemblea Antimperialista".
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
Archivio:
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Oggetto: Sulla situazione in Bosnia, Kosovo e Serbia per effetto del DU
Rispedito-Data: Tue, 13 Feb 2001 16:48:38 +0100
Rispedito-Da: pck-yugoslavia@...
Data: Tue, 13 Feb 2001 16:50:13 +0100
Da: "francesco iannuzzelli" <francesco@...>
Rispondi-a: pck-yugoslavia@...
Società: peacelink
A: pck-armamenti@...
CC: pck-yugoslavia@...
Ciao, ricevo queste informazioni da Jasna Bastic, giornalista
bosniaca, sulla situazione In Bosnia Serbia e Kosovo in
conseguenze dei bombardamenti all'uranio impoverito.
Scusate la lunghezza e la frettolosa traduzione, ma si tratta di
informazioni molto importanti, soprattutto perche' evidenziano gli
effetti sulla salute della popolazione ed emergono anche molti
dubbi sulle informazioni diffuse dalla Nato e sul fatto che si
nascondino altre gravi questioni (come la faccenda delle scorie
nucleari)
ciao
francesco
-------------------------------------------------------
[...]
Informazioni generali:
Aree bombardate dalla Nato con proiettili all'uranio impoverito.
Periodo:
BOSNIA Agosto-Settembre 1994, Agosto -Settembre 1995
KOSOVO/SERBIA Maggio-Giugno 1999
Kosovo: la maggior parte dei siti bombardati si trova nel sud-ovest
e nel sud del Kosovo, nelle zone delle citta' di Prizren, Peja,
Djakovica, Klina e nelle zone vicine al confine con l' Albania, dove
erano concentrati i blindati jugoslavi; circa 31.000 proiettili
all'uranio
impoverito sono stati sparati sul Kosovo, secondo la Nato
Serbia meridionale: 4 siti (Bujanovac / villaggi Samoljica e Borovac;
Presevo / villaggio di Reljan, Vranje / ripetitore TV);
Montenegro: La penisola di Lustica (sulla costa dell'Adriatico)
Bosnia: Siti nei dintorni di Sarajevo (la fabbrica militare e le
caserme di Hadzici, la fabbrica militare di Vogosca, la postazione
radar sul monte Jahorina, i magazzini con munizioni e esplosivi,
siti in Jahorinski Potok; il centro comunicazioni di Ravna Planina
sul monte Romania), in Bosnia centrale (Doboj, zone del monte
Ozren) e nella Bosnia centro-orientale (tutti posti devo l'esercito
Jugsolavo aveva importanti strutture militari, centri di
comunicazione ecc)
Mancano ancora molte informazioni sui posti esatti,
particolarmente in Bosnia, e sul reale contenuto e quantitativo di
uranio impoverito o di altri materiali utilizzati nei bombardamenti
------KOSOVO---------
Periodo dei bombardamenti NATO: Marzo - Giugno 1999
- circa 31.000 proiettili con DU sono stati sparati (secondo la Nato)
- 14.180 proiettili intorno alla citta' di Peja
La NATO ha confermanto che munizioni con uranio impoverito sono
state usate in 112 siti in Kosovo, la maggior parte in zone
meridionali e sud-occidentali del Kosovo , con 31.000 proiettili.
Questo e' stato ammesso solo recentemente, cio' significa che la
popolazione locale, i reduci e le truppe KFOR sul posto non
avevano la minima idea delle aree contaminate; la popolazione
locale non e' mai stata avvertita sul possibile pericolo (evitare di
toccare i resti dei carri armati, metalli... ecc) e non c'e' ancora una
singola area in Kosovo o in Bosnia che sia marcata come
pericolosa per radioattivita' o materiali tossici (nella Serbia
meridionale l'esercito Jugoslavo ha marcato alcune poche aree).
Nel frattempo per molti bambini in Kosovo il divertimento principale
e' giocare intorno ai carri armati danneggiati e raccogliere proiettili,
parti di munizioni esplose e altri simili oggetti metallici! Anche i
piu'
grandi sono soliti portare a casa metalli e resti di munizioni, che
trovano per terra, come souvenir di guerra! Oppure li riutilizzano
come metallo per attrezzi da lavoro in giardino !!! Anche persone
dall'Albania hanno attraversato il confine del Kosovo e hanno
portato via parti dei carri armati danneggiati da rivendere come
rottami !!! La popolazione locale del Kosovo ha fatto lo stesso !!!
Anche peggio, le autorita' locali del Kosovo hanno respinto le
informazioni sulle bombe al DU e sul loro pericolo accusandole di
essere propoganda Serba, un trucco per costringere le truppe Nato
ad abbandonare il Kosovo (?!). Una totale mancanza di
responsabilita' e sottostima del problema con cui si trovano a che
fare! Qualcosa sta cambiando ora, perche' dei medici hanno
cominciato a svolgere alcune ricerche dettagliate quando la gente
si e' presentata con alcuni particolari problemi.
In Kosovo, finora, non ci sono indicazioni sull'aumento di tumori o
di altre malattie che potrebbe essere collegato agli effetti del DU.
Ma, dopo un anno e mezzo, probabilmente e' ancora presto perche'
le conseguenze si manifestino. La situazione e' decisamente
peggiore in Bosnia dove le conseguenze dei bombardamenti sono
piu' visibili (gli attacchi della NATO furono nel 1994 e nel 1995).
Sai gia' delle indagini dell'UNEP, non lo ripetero', quindi aspettiamo
per il rapporto finale che sara' pubblicato in Marzo 2001.
In base ai risultati finali dei cinque laboratori indipendenti, che
saranno pubblicati in Marzo, l'UNEP decidera' in merito a ulteriori
missioni in Bosnia, Serbia e Iraq per ricerche in aree che
potrebbero essere radioattive o tossiche.
Il problema principale e' perche' la missione in Bosnia deve
dipendere dai risultati in Kosovo? Perche' l'equipe di ricercatori non
e' gia' stata mandata in Bosnia, dove ci sono casi ben peggiori che
in Kosovo?
---------SERBIA------------
Fonti dell'esercito Jugoslavo dicono che quattro aree nella Serbia
meridionale sono contaminate perche' bombardate con proiettili
dall'uranio impoverito durante l'intervento della Nato. Alcuni di
questi posti sono marcati con cartelli che avvisano sulla
pericolosita' dell'area. Ma le autorita' dell'esercito jugoslavo non
hanno mai informato il pubblico su quale sia il livello di
radioattivita'!
E' noto che quando l'esercito jugoslavo ha marcato i posti
contaminati vicino Bujanovac, i contadini albanesi che vivevano li'
vicino hanno pensato che l'esercito avesse fatto questo apposta
per impedire loro di portare il bestiame nei campi, cosi' hanno tolto
i segnali di pericolo e hanno portato i loro animali a pascolare
sopra i campi contaminati!!!
Vengono riportati pochi casi di soldati dell'esercito jugoslavo che
sono stati in Kosovo duranto le incursioni aeree della Nato, e ai
quali ora e' stata diagnosticata leucemia o cancro.
Nella zona di Pcinjski (dove sono stati trovati dei proiettili nel
terreno) viene riscontrata una radioattivita' superiore di 2000 volte
superiore al normale, pero' a un metro di distanza non e' piu'
presente (affermazione del dr .Miroslav Simic, specialista in
radioattivita' del Centro per la protezione medica di Vranje);
Ancora, quando l'UNEP ricevera' i risultati dei laboratori (dopo le
ricerce in Kosovo) si dedicera' a riguardo di nuove missioni in
Serbia???
-----------BOSNIA-------------
Periodo dei bombardamenti NATO: Agosto-Settembre 1994;
Agosto-Settembre 1995;
circa 10000 proiettili all'uranio impoverito sono stati sparati
Alcuni dei posti in Bosnia bombardati con uranio impoverito sono
noti, ma la Nato non ha ancora dato informazioni complete sui
posti. Cio' che si sa e' che la maggior parte degli obiettivi erano
intorno Sarajevo e nella Bosnia centrale e centro-meridionale.
La situazione in Bosnia e' decisamente peggiore che in Kosovo
(probabilmente perche' e' passato piu' tempo, 5 anni, e le
conseguenze sono visibili). C'e' la conferma di un aumento di casi
di cancro e di altre malattie nelle zone che erano sotto gli attacchi
della Nato con uranio impoverito.
Il posto piu' noto (essendo sottoposto al fuoco piu' intenso con
uranio impoverito e con il numero di tumori piu' significativo) e'
Hadzici, a 30 km da Sarajevo. Questa piccola citta' era sede
dell'industria di riparazioni belliche dell'esercito jugoslavo (durante
la guerra controllato dall'esercito serbo-bosniaco); la fabbrica e altri
importanti strutture e caserme militari nei dintorni di Hadzici furono
costantemente obiettivo dei bombardamenti con uranio impoverito
della Nato. Ho visto io stessa i resti di questo tipo di munizione in
una cassetta nella piccola strada all'interno della zona della
fabbrica, e' una foto che ha circolato parecchio sui media; il
problema e' che questa cassetta era li' abbandonata per terra.
Verso la fine del 1995 e l'inizio del 1996 la popolazione di Hadzici
(serbo-bosniaca) ha abbandonato l'area e la maggior parte si e'
trasferita a Bratunac, nella Bosnia settentrionale. Dal 1995 fino ad
oggi, i medici in Bratunac hanno registrato un atipico numero di
casi di cancro e strani sintomi solo tra la gente di Hadzici, e non
tra gli abitanti locali. Il doppio delle persone di Hadzici sono morte,
in confronto con quelle di Bratunac, e la maggior parte per cancro.
La situazione non e' normale.
Ad esempio, ho visitato la famiglia Radic: il padre (56 anni) e la
madre (47 anni) sono morti di cancro, il loro figlio ha problemi di
salute ed attualmente e' ricoverato per accertamenti in ospedale;
allo zio e' stata diagnosticata la leucemia. Tutti erano stati esposti
direttamente all'uranio impoverito durante il bombardamento di
Hadzici (vivevano molto vicino alla fabbrica). Lo zio, un uomo di 47
anni, mi aveva mostrato una pallottola all'uranio impoverito, che non
era esplosa e che lui aveva trovato all'interno della fabbrica in
Hadzici, dove lui lavorava. Conservava quella pallottola e altre parti
di munizioni a casa sua! E le prendeva e me le mostrava con le
mani nude! Mi disse che ai bambini in Hadzici piaceva giocare con
queste cose, e la gente portava le pallottole a casa come souvenir
e persino utilizzavano parti di proiettili come strumenti da
giardinaggio, essendo il metallo molto buono! Dopo il
bombardamento, i lavoratori della fabbrica erano soliti ripulire lo
spazio dalle parti di metallo e dai proiettili a mani nude! Nessuno
ha mai detto loro qual'era il pericolo dell'uranio impoverito! Anche
peggio, un dottore di Belgrado mi ha detto che i militari serbo-
bosniaci hanno riciclato parti dei proiettili all'uranio impoverito per
farsi dei giubbotti anti-proiettile, perche'e' un materiale migliore
dell'acciao! E' pazzesco!
Il caso piu' noto di Hadzici e Sladjana, una bambina di 12 anni. Ha
dei seri problemi di respirazione, vomita in continuazione, avverte
costanti dolori alle ossa, alle spalle e alla schiena, le cascano le
unghie delle mani e dei piedi,... La sua malattia non e'
diagnosticata. In Hadzici era solita giocare nel cratere dietro casa
sua, provocato da un bombardamento, dove giocava con pezzi rotti
di metallo che trovava nel cratere! I medici di Belgrado che l'hanno
in cura sono venuti in contatto con altri medici giapponesi che
hanno confermato loro che i suoi sintomi sono tipici di persone
contaminatae da radiazioni.
Per quanto sappiamo, i suoi sintomi mostrano che potrebbe essere
stata colpita dagli effetti di bombe aerosol! Secondo la descrizione
di molte persone sembra che anche questo tipo di bombe sia stato
usato.
La dott.ssa Slavica Jovanovic di Bratunac ha svolto alcune ricerche
dopo aver notato quante persone venivano all'ospedale con strani
sindromi e tutte provenienti da Hadzici.
La Jovanovic ha fatto alcune semplici ricerche nel 1996, 1997 e
nella prima meta' del 1998 contando il numero di morti e secondo
le sue ricerche il doppio delle persone da Hadzici stanno morendo
in paragone con gli abitanti di Bratunac; nel 1996, tra 4.500 - 5.000
profughi da Hadzici, 31 sono morti; nel 1997 1.500 profughi di
Hadzici hanno lasciato Bratunac e sono andati a vivere altrove, ma
41 sono morti (come si vede il numero e' crescente); nella prima
meta' del 1998, sono morti in 26; La dott.ssa Jovanovic dice:
"Voglio solo mostrare come qualcosa sta succedendo qui, c'e'
qualche fattore esterno che ha influito sulla salute di questa gente
e chiedo alle autorita' di iniziare delle ricerche serie. Ricerche che
non sono mai state fatte!".
La storia di Hadzici e Bratunac e' diventata nota quando il
giornalista locale Nedeljko Zelenovic (anche lui di Hadzici) ha fatto
un'indagine (confrontando informazioni sui morti nei libri delle
chiese locali e dei municipi ecc) ed e' arrivato alla conclusione che
quasi 400 persone di Hadzici trasferitesi a Bratunac sono morte di
cancro.
Un altro caso significativo e' la citta di Doboj, nella Bosnia centrale:
il tasso di cancro e infezioni respiratorie e' 2.5 volte maggiore
rispetto a prima della guerra! Vi sono molti casi di malattie
respiratorie e problemi alla pelle. Nel triennio 1996-1999 vi sono
state 247 operazioni per tumori alla pelle e al collo; nel 1990-1991,
con la popolazione circa 3 volte piu' grande (durante e dopo la
guerra molta gente è andata via), vi furono solo 154 operazioni per
tumori.
I posti bombardati nelle vicinanze di Doboj sono: Potocani
(produzione militare, obiettivo militare, 15 km a sud di Doboj;
Ciganiste, ripetitore di telecomunciazioni, a 5 km dal centro della
citta'; il ripetitore della radio locale, 2 km a sud dal centro della
citta'; Kraljica, centro di comunicazioni, a 35 km da Doboj);
La situazione e' simile nelle citta' di Kalinovik (vicino Sarajevo),
Foca etc.
Kalinovik: il dr. Trifko Guzina ha affermato che 9 casi di cancro
all'apparato digestivo erano stati registrati prima della guerra, nel
1996-2000 invece ve ne sono stati 100; i tumori ai polmoni sono
piu' che raddoppiati rispetto a prima della guerra; nel 1992-95 46
cases, nel 1996-2000 116 casi.
Non c'e' ancora una missione internazionale che stia lavorando sul
problema della Bosnia. I medici del posto possono solo cercare di
curare le malattie e di aiutare la gente ma non hanno dei laboratori
sofisticati per individuare l'origine delle malattie e la possibile
presenza di uranio nelle ossa o nel sangue delle persone.
Le autorita' militari serbo-bosniache, insieme a ricercatori e
scienziati di Belgrado, hanno svolto alcune indagini
immediatamente dopo i bombardamenti Nato del 1999. Ad oggi (!)
questi risultati non sono stati pubblicati, ne' in Bosnia ne' in Serbia!
Nessuno ha mai messo in guardia gli abitanti di Hadzici, Doboj o
altri posti sui possibili pericoli di contaminazione e avvelenamento!
Ricerche sia scientifiche che mediche sono necessarie per provare
in che modo ed esattamente a causa di quali munizioni sono stati
esposti gli abitanti di queste citta' bosniache e come cio' e'
collegato con l'uranio impoverito o altri elementi radioattivi.
Il libro "The Invisible War", di Martin Messonnier, Frederick Loore e
Roger Trilling (tre autori dalla Francia, Belgio e Stati Uniti) offre
molte informazioni sul DU e sulla possibilita' che possa contenere
altri e piu' pericolosi elementi, insieme alle possibili cause di
questo.
Il libro si basa su un eccellente documentario.
Affermazioni nel libro:
- I proiettili sparati in Iraq e in Kosovo erano composti da un
materiale contaminato da un potenziale cocktail letale di scorie
nucleari, plutonio e altri prodotti nucleari altamente tossici;
- Il Pentagono ha sviato il mondo con le affermazioni che i proiettili
al DU sono sicure, dicendo che essi contengono uranio solo
leggeremente radioattivo. Ma gli autori affermano che i proiettili
sono stati fatti con uranio contaminato da elementi piu' tossici;
- L'esercito USA e' determinato a mantenere in uso i proiettili al DU
nonostante il fatto che la stessa Marina militare U.S.A. abbia
rinunciato (la US Navy ha gradualmente eliminato gli stock negli
ultimi dieci anni, rimpiazzando i proiettili all'uranio impoverito con
quelli al tungsteno, che non e' radioattivo ed e' molto meno tossico).
Gli impianti nucleari dai quali proviene l'uranio impoverito sono:
Paducah (Kentucky), Portsmouth (Ohio), Oak Ridge (Tennessee).
Il caso piu' emblematico e' quello dell'impianto di Paducah: migliaia
di lavoratori hanno avuto problemi simili ai veterani della guerra del
golfo e cio' e' stato anche confermato da Bill Richardson, segretario
del Department of Energy. Documenti dell'agosto 1999 mostrano
che i lavoratori di Paducah hanno respirato plutonio come
conseguenza di un "difettoso esperimento governativo sul
riciclaggio di combustibile nucleare"; l'aumento di tumori apparse
gia' negli anni 80; nell'ottobre 1999 il Dipartimento dell'Energia ha
riportato che "durante il processo di creazione di combustibile per
reattori nucleari e di elementi per armi nucleari, l'impianto di
diffusione gas di Paduah ha creato uranio impoverito
potenzialmente contenente nettunio e plutonio";
- Kenneth Bacon, portavoce del Dipartimento alla Difesa, ha detto
che alcuni elementi estranei sono stati trovati nell'uranio impoverito
nel 1999 e che l'impianto nucleare di Paducah (che produce il DU)
e' stato chiuso per 90 giorni; La Nuclear Regulatory Commission
degli USA ha sospeso i lavori nell'impianto di Paducah, Kentucky;
gli scienziati affermano che respirare anche un milionesimo di
oncia di plutonio puo' provocare il cancro.
- Quindi, secondo gli autori, le uniche possibili origini dell'uranio
impoverito sono Paducah, Portsmouth e Oak Ridge, che hanno
usato uranio contaminato. I lavoratori in Paducah e in altri impianti,
come i soldati in Iraq e in Kosovo, non erano equipaggiati per
maneggiare questi pericoli. Paducah era progettata per gestire
uranio, non plutonio, che e' estremamente piu' radioattivo dell'uranio.
Tutte le affermazione nel libro si basano su documenti militari e
governativi.
Quindi, sembra evidente che uranio impoverito pulito e sporco
siano stati mescolati a Paducah o negli stock del Ministero della
Difesa negli anni 80. Una decisione politica e militare e' stata presa
di utilizzarlo lo stesso, nella credenza o speranza che solo piccole
quantita' di materiale altamente radioattivo fossero coinvolte.
Non e' ancora noto se la mescolanza e' avvenuta per errore o
intenzionalmente.
SOLDATI ITALIANI
Ufficiali dell'esercito serbo-bosniaco hanno confermato che nel
1996 i soldati italiani erano dislocati nei dintorni di Sarajevo, nei
posti colpiti dai bombardamenti di Agosto-Settembre 1995. I soldati
italiani controllavano i posti bombardati quindi erano in diretto
contatto con particelle di munizioni, polvere tossica, ecc
SCORIE NUCLEARI
Uno degli ancora ignoti problemi in Bosnia sono le scorie nucleari e
la grande posssibilita' che le forze della Nato abbiano trasportato
scorie nucleari dai paesi occidentali in Bosnia.
Ci sono molte informazioni da gente del posto e media bosniaci
locali (ma mai confermato da nessuno ufficialmente) che la Nato ha
segretamente messo delle scorie nucleari sul monte Igman (vicino
Sarajevo). Un altro posto dove delle scorie nucleare potrebbero
essere state messe e' sottoterra in prossimita' dell'aeroporto vicino
la citta' di Bihac, nella Bosnia occidentale.
I medici in Sarajevo hanno ufficialmente confermato che c'e' un
atipico aumento nel numero di tumori da quell'area (che non fu
bombardata dagli attacchi Nato del 1995).
E' veramente difficile controllare tutto questo, perche' queste aree
sono protette dalle forze della Nato (che naturalmente negano
tutto) e le autorita' locali bosniache, anche se sapessero qualcosa,
non vogliono contrapporsi alla Nato e agli USA, temendo di perdere
il loro supporto.
Alcune cose importanti:
- nel 1995, ufficiali di parte serbo-bosniaca hanno mandato agli
uffici delle Nazioni Unite in Zagabria i primi rapporti frutto delle
indagini sulle conseguenze dei bombardamenti Nato. L'ufficio delle
Nazioni Unite in Zagabria non ha mai fatto niente a riguardo (cio' e'
affermato dal prof. Novica Vojinovic, serbo-bosniaco);
- dopo i bombardamenti della Nato, gia' nel 1995, scienziati del
centro di ricerche atomiche Vinca di Begrado e specialisti
dell'esercito jugoslavo sono venuti dalla Serbia e hanno svolto delle
ricerche; fino ad oggi i risultati non sono mai stati pubblicati;
- tutte le iniziative di alcuni medici e specialisti serbi per
continuare le ricerche sono state fermate; i motivi sono che il
governo serbo probabilmente teme che i serbo-bosniaci possano
emigrare in Serbia (dove gia' ci sono moltissimi profughi) a cio'
potrebbe indebolire la posizione della Republika Srpska (di parte
serbo bosniaca); un altro motivo e' che le autorita' serbo bosniache
temono che qualsiasi informazione sulla contaminazione potrebbe
mettere a repentaglio i prodotti agricoli sul mercato;
Molte domande sono ancora senza risposta:
Quali sono i posti esatti in Bosnia bombardati con DU?
E' l'uranio impoverito l'unico materiale radioattivo usato durante gli
attacchi Nato? Qual'era il contenuto delle munizioni all'uranio
impoverito e la sua origine (tracce di U236 e plutonio...)?
Perche' l'UNEP e l'OMS non mandano gruppi di ricerca in Bosnia e
non solo in Kosovo?
La Bosnia e' il posto dove sono avvenuti bombardamenti piu' intensi
in aree concentrate, ed e' passato un periodo di tempo
sufficientemente lungo per poter vedere le conseguenze, come
l'aumento dei numeri di casi di cancro ecc
[...]
------------------------------------------------------------------------------------------------
francesco iannuzzelli francesco@...
associazione peacelink - sez. disarmo
http://www.peacelink.it/tematiche/disarmo
----------------------------------
...e tutto questo avra' eco,
e arrivera' fino all'ultimo angolo della terra
---
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti
dell'ex Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'",
oggi "Comitato Promotore dell'Assemblea Antimperialista".
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
Archivio:
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Sito WEB:
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DELLA REPUBBLICA FEDERALE DI JUGOSLAVIA
Federal Republic of Jugoslavia,
Federal Ministry of Foreign Affairs:
NATO CRIMES IN YUGOSLAVIA - Documentary Evidence
Vol. I, Belgrade, May 1999; Vol. II, Belgrade, July 1999.
(Questa sintesi in lingua italiana e' stata curata dal
Coordinamento Romano per la Jugoslavia, ottobre 1999
http://marx2001.org/crj - crj@... )
Con una serie di iniziative di presentazione dei due volumi del "libro
bianco" NATO CRIMES IN YUGOSLAVIA, svoltesi nelle sedi delle
rappresentanze diplomatiche jugoslave di mezzo mondo, il Ministero
degli Esteri della RFJ ha voluto portare a conoscenza
della opinione pubblica straniera gli effetti devastanti della
campagna di bombardamenti dei paesi della NATO contro Serbia e
Montenegro. Il governo jugoslavo ha cercato in questa maniera di
rompere il muro del silenzio costruito attorno al paese dagli eserciti
aggressori, i quali hanno peraltro provveduto a censurare le
trasmissioni televisive e radiofoniche dalla Jugoslavia verso l'estero
prima radendo al suolo ripetitori, antenne e la stessa sede centrale
della RTV serba (16 i cadaveri rinvenuti tra le macerie), poi vietando
la diffusione delle trasmissioni via satellite con una decisione
illegale della Eutelsat, infine disturbando con tecniche di "jamming"
soprattutto dal territorio di Croazia, Bosnia-Erzegovina, Albania e
Kosovo-Metohija. In questo senso, la campagna di stampa scatenata
da anni contro la Repubblica Federativa Socialista di Jugoslavia
(RFSJ) e contro cio' che oggi ne rimane, nonche' contro la popolazione
serba in quanto maggioritaria e stanziata su larga parte del
territorio della ex-RFSJ, va inquadrata nell'ambito delle operazioni
militari stesse contro la RFSJ prima e la RFJ adesso. Una campagna di
stampa incessante, senza la quale i bombardamenti della scorsa
primavera non sarebbero stati possibili.
Il primo volume dell'opera contiene la documentazione sul primo mese
dei bombardamenti, iniziati la sera del 24 marzo 1999, mentre il
secondo riguarda il periodo successivo, fino al 10 giugno, per un
totale di 78 giornate che la popolazione della Jugoslavia e dei
Balcani non potra' mai piu' dimenticare.
Il "Libro bianco" illustra esclusivamente le conseguenze degli
attacchi dei paesi della Alleanza Atlantica per la popolazione e per
le strutture civili presenti sul territorio della RFJ. A queste
bisognerebbe aggiungere i danni registrati dai paesi limitrofi,
in termini di distruzioni (es: le bombe sganciate "per errore" in
Bulgaria), di inquinamento, e gli altri danni e pericoli potenziali
derivanti dalla aggressione (bombe in Adriatico, bombe inesplose e a
frammentazione, scontri e tensioni ad esempio nella FYROM), nonche' i
i morti nelle fila dell'esercito jugoslavo e degli alleati, la
violazione dei trattati e delle convenzioni internazionali, le
conseguenze per l'economia, la qualita' della vita, i rapporti
interetnici, anche al di fuori della Repubblica Federale, e cosi' via.
Il bilancio risultante da questo libro va dunque considerato come
parziale e provvisorio, visto pure il numero di persone in pericolo
di vita per le ferite subite, per le difficolta' di sopravvivenza
nella situazione determinata dall'intervento della NATO, per gli
effetti venefici, cancerogeni e mutageni dovuti ai bombardamenti, e
non da ultimo per gli effetti sulla psiche di bambini ed adulti. Al
di la' del numero dei morti, per intensita' e potenza militare la
aggressione contro la RFJ e' stata la piu' pesante operazione militare
dalla fine della II Guerra Mondiale. Essa ha visto una alleanza di 19
paesi alleati, piu' svariati altri con funzioni di supporto politico
e logistico, attaccare un unico paese allo scopo di distruggerne le
strutture economiche e quindi la possibilita' di sussistenza dei suoi
abitanti, smantellare le vie di comunicazione, deteriorare i rapporti
tra le nazionalita' che vi abitano, occupare militarmente una sua
provincia e prepararne la secessione e la annessione ad uno degli
Stati confinanti.
Quella che segue e' una breve sintesi dei suddetti due volumi del
"Libro bianco" - si prevede l'uscita anche di un terzo comprendente
il bilancio definitivo dei danni direttamente dovuti ai bombardamenti -
che sono disponibili nell'originale in lingua inglese anche in
internet, completi di fotografie e documentazione, sul sito del
Ministero degli Esteri della RFJ.
===
LEGENDA:
MdI - Ministero dell'Interno
===
VOLUME PRIMO (24 marzo - 24 aprile)
* Madanaj-Meja (Kosmet) 14/4: bombardamento della colonna di un
migliaio di profughi albanesi kosovari che si muovevano con automezzi
e trattori sulla strada tra Djakovica e Prizren causa 73 morti, 36
feriti.
Dopo il primo attacco, gli aerei della NATO colpiscono nuovamente
sulle case dove decine di persone avevano trovato rifugio terrorizzate
[42 foto; comunicati del MdI della Serbia; documenti dei medici
legali; pianta topografica]
* Bombardamenti di localita' residenziali e abitazioni:
- Rozaje 25/3: 1 morto, due feriti; bombe a frammentazione.
- Grlic 26/3: un ferito.
- Nogovac (Orahovac) 2/4: 11 morti, 5 feriti, quindici case distrutte,
tutte le vittime albanesi-kosovare. [6 foto]
- Samokovo (Kursumljia) 2/4: un morto, un ferito. [4 foto]
- Cacak 4/4: un morto. [2 foto]
- Vranje 5/4: bombardamento della stazione degli autobus, 2 morti e
15 feriti, molte case attorno distrutte. [4 foto]
- Aleksinac 5/4: cinque missili colpiscono l'area residenziale, 10
i morti, 12 feriti gravi, 40 con ferite minori, una dozzina di case
distrutte, danni agli stabilimenti delle ditte "Angrokolonijal" ed
"EMPA", all'ospedale, a negozi, a strade. [12 foto; dettagliato
rapporto di polizia; memorandum e 4 documenti MdI; 8 certificati
di morte; 7 referti delle autopsie; lista di 44 feriti; 12
testimonianze di privati; documenti sui danni alla ditta "Tekstil";
rapporto ditta edile sui danni ad edifici ed altre strutture civili]
- Dubinje-Sjenica 6/4: distruzione su abitazioni, costruzioni civili
e ditta DP PIK "Pester". [una foto]
- Podgorica 6/4: danni all'Istituto di Sismologia ed altri edifici.
- Pristina 7/4: bombardato e raso al suolo l'ufficio centrale della
posta con gli edifici circostanti; almeno 9 i morti, tra serbi e
albanesi, non tutti estratti dalle macerie, e molti feriti. Attacchi
sugli edifici pubblici in tutta la citta', notevoli distruzioni.
[11 foto]
- Cuprija 8/4: devastate innumerevoli abitazioni, un morto e tre
feriti. [3 foto; rapporto di polizia]
- Osecenica 9/4: 14 case distrutte.
- Pricevici (Valjevo) 9/4: vari complessi agrari e circa 1000
metri quadri di bosco in fiamme. [una foto]
- Merdare (Kursumlija) 10-11/4: una ventina di missili direttamente
sul villaggio, 5 morti e tre feriti di cui una donna incinta.
Irrimediabilmente colpita la strada Prokuplje-Podujevo e la ferrovia;
da segnalare l'uso di bombe a frammentazione. [2 foto]
- Samaila (Kraljevo) 11/4: gravi danni ad abitazioni, a ditte ed alla
scuola elementare "Petar Nikolic".
- Turekovac (Leskovac) 11/4: danni alle abitazioni. [4 foto]
- Dusmanici (Prijepolje): un serbatoio sganciato da un aereo della
NATO sfiora una casa, un altro finisce nel parco giochi di un asilo.
[2 foto]
- Ljubiste (Prizren) 14/4: un ferito [testimonianza]
- Pavlovac (Vranje) 14/4: bombe a frammentazione uccidono un uomo
e sua figlia dodicenne a due passi da casa. [6 foto]
- Subotica 16/4: danneggiamenti [2 foto]
- Batajnica 17/4: durante il bombardamento dell'aereoporto viene
uccisa Milica Rakic, nata nel 1996, ed un altro ragazzo e' ferito.
[6 foto; 4 rapporti sull'accaduto; testimonianza del padre di Milica]
- Rakovica (Belgrado) 17/4: distrutte innumerevoli abitazioni di
privati [2 foto]
- Nis 19/4: le case sulla via Bujmirska vengono rase al suolo; almeno
un morto [5 foto]
- Dolovi (Novi Pazar) 20/4: gravi danni alle case e al bestiame [due
foto]
- Djakovica (Kosmet) 21/4: la NATO attacca il campo profughi "Maja",
dove sono rifugiati decine di bosniaci. Quattro persone perdono
la vita, 20 i feriti, vari cavalli restano uccisi, gli edifici sono
distrutti.
* Bombardamento di strutture sanitarie:
rapporto sui danni alle strutture sanitarie fino al 31/3 ed
aggiornamenti quotidiani fino al 22/4.
* Danni per bombardamento alle strutture pedagogiche:
- tabella con la lista delle scuole e la descrizione dei danni
(dalla distruzione delle vetrate a danneggiamenti piu' gravi) nei
distretti di
BELGRADO: 9 scuole elementari ed un istituto tecnico a Cukarica;
8 scuole elementari e 4 secondarie a Rakovica; 9 scuole
elementari e la facolta' di ingegneria a Vozdovac; 4 scuole
elementari, una secondaria e la facolta' di agraria a Zemun; 5 scuole
elementari, due secondarie, un collegio per insegnanti d'asilo, la
facolta' di medicina a Savski Venac; una scuola elementare a
Zvezdara; 3 scuole elementari a Palilula; 6 scuole elementari e due
secondarie a Novi Beograd; una scuola elementare a Obrenovac; due
elementari a Sopot;
BOR: 6 scuole elementari;
JABLANICA: 19 scuole elementari, 9 secondarie, due collegi, la
facolta' di ingegneria e la Casa dello studente a Leskovac;
NISAVA: 7 scuole elementari, 8 secondarie, due collegi, 7 edifici
universitari e 5 Case dello studente a Nis; 3 scuole elementari, 2
secondarie, un collegio ed una Casa dello studente ad Aleksinac;
PCINJA: 6 scuole elementari, 5 secondarie ed una facolta' universitaria
a Vranje; due scuole elementari ed una secondaria a Surdulica; una
scuola elementare ed una secondaria a Bujanovac; due elementari ed
una secondaria a Vladicin Han; una elementare a Presevo;
RASKA: 4 scuole elementari a Kraljevo [una foto]; 4 elementari, due
secondarie ed una Casa dello studente a Raska; due elementari a
Novi Pazar;
MORAVICA: 3 elementari e due secondarie a Cacak; 5 scuole elementari
a Lucani; una elementare a Ivanjica;
RASINA: due elementari a Krusevac; una elementare e due secondarie
a Trstenik;
BRANICEVO: una elementare ed una secondaria a Pozarevac;
DUNAVSKI: due elementari e due secondarie a Smederevo;
SUMADIJA: 10 scuole elementari, 7 secondarie, un collegio, due
facolta' universitarie ed il Centro studentesco a Kragujevac; una
scuola elementare a Knic;
KOLUBARA: 6 elementari e due secondarie a Valjevo;
MACVA: una scuola elementare a Sabac;
POMORAVLJE: due scuole elementari, tre secondarie ed un collegio a
Cuprija;
TOPLICA: una elementare, tre secondarie e la Casa dello studente di
Prokuplje; 4 scuole elementari a Kursumljia;
ZAJECAR: una secondaria a Boljevac;
ZLATIBOR: una scuola elementare a Cajetina; due a Nova Varos; una a
Kosjeric;
BACKA MERIDIONALE: 13 scuole elementari, 7 secondarie, 5 Case dello
studente, un collegio e 7 facolta' universitarie a Novi Sad;
BACKA OCCIDENTALE: 7 elementari e la facolta' di tecnica a Sombor; una
secondaria a Kula;
BANATO MERIDIONALE: due elementari e due secondarie a Pancevo.
* Danni a monumenti ed edifici di interesse pubblico:
Belgrado:
MONASTERO DI RAKOVICA: i forti spostamenti d'aria dovuti
a ripetuti bombardamenti nella zona hanno causato gravi danni e
compromesso la stabilita' dell'edificio.
TOPCIDER: danni alla ex-residenza reale.
EDIFICIO MINISTERIALE (Nemanjina 9): ricostruito dopo la
I G.M. ad opera di architetti serbi e russi, e' stato completamente
sventrato all'interno dai missili.
CENTRO COMMERCIALE USCE (Novi Beograd): esempio di architettura
contemporanea, ex-sede della Lega dei Comunisti e di varie
organizzazioni, era l'edificio piu' alto di Belgrado; bersagliato
dai missili ed interamente distrutto il 21/4.
RESIDENZA PRESIDENZIALE (Dedinje): ospitava opere d'arte
e sculture, e' stata completamente distrutta il 22/4.
UFFICI DELLA RTS (Tasmajdan): colpiti il 23/4 dalla NATO.
TEATRO DEI BAMBINI ED EDIFICIO DELLA RTS: frutto di una gara
tra architetti, i tre edifici situati nel parco Tasmajdan sono stati
danneggiati nel bombardamento del 23/4.
CHIESA DI SAN MARCO (Tasmajdan): imponente costruzione iniziata negli
anni '30, danneggiata nei bombardamenti del 23/4 contro la RTS.
CHIESA ORTODOSSA RUSSA (Tasmajdan): degli anni '20, danneggiata nel
bombardamento del 23/4 contro la RTS.
MUSEO D'ARTE MODERNA: gravi danni [testimonianza del direttore].
ZEMUN: danni alla Cappella del Sant'Arcangelo.
NOVI SAD: demolito il ponte di Varadin, sul Danubio (1/4), con
l'annesso parco-memoriale del bombardamento nazista del 1942; danni
al Museo della Vojvodina [una foto], alla biblioteca della facolta' di
Filosofia, alla storica fortezza di Petrovaradin, al monastero di San
Juraj, all'ospedale in via Beogradska, al Museo cittadino. Il 19/4 un
missile colpisce in pieno l'edificio del governo locale della Vojvodina,
ex-sede della Banovina Vojvodina negli anni '30 [3 foto].
PARCO NAZIONALE DELLA FRUSKA GORA: Gravi danni ai monasteri di
Novo Hopovo (c.1576), Sisatovac (c.1520, distrutto dagli ustascia nel
'41 e recentemente ricostruito), Staro Hopovo (c.1752), Kovilj (XVIII
secolo).
PANCEVO: Monastero di Vojlovica, gravemente compromesso dai
bombardamenti
contro la raffineria della citta'.
KRAGUJEVAC: nella notte tra l'8 ed il 9/4 e poi a ripetizione nei giorni
successivi la NATO bombarda l'industria automobilistica ZASTAVA causando
gravi danni in tutto il centro storico.
KRALJEVO: bombardato il villaggio storico di Samaila; danni ai
monasteri di Zica (XIII sec.) e Pavlica Nuova (c.1380).
KRUSEVAC: danni nella zona della fortezza del Principe Lazar
(XIV sec.) e nel centro storico.
SMEDEREVO: danni al centro storico.
NIS: seconda citta' della Serbia, ha subito gravi danni al centro
storico, compreso il bombardamento del Museo storico della Croce
Rossa e la distruzione degli edifici piu' antichi della fabbrica di
tabacco.
MONTE KOPAONIK: danni al museo "Josif Pancic".
BRUS: danni nel monastero di Melentija.
KURSUMLIJA: danni al monastero di San Nicola, di epoca Nemanja
(XII sec.), a causa dei ripetuti bombardamenti contro il ponte di
Toplica.
PROKUPLJE: danni alla chiesa di San Prokopi.
VRANJE: la distruzione del centro cittadino ha causato danneggiamenti
alla parte vecchia ed alla zona del cimitero; anche il sito archeologico
di Pavlovac e' stato colpito.
LOZNICA: danni al monumento ai caduti della I G.M.
IVANJICA: gravi danni al centro storico.
OVCAR: danni ai monasteri della Ss. Trinita' e di Sretenje.
KABLAR: il 4/4 bombe cadono nei pressi del monastero quattrocentesco di
Nikolje.
UZICE: il 22/4 un missile centra l'edificio della Posta centrale,
causando danni nel centro cittadino compresa la chiesa di S. Marco.
ZVECAN: cittadina medioevale, danneggiata durante i bombardamenti di
Kosovska Mitrovica.
DJAKOVICA: completamente distrutta la antica area del mercato, compresa
la moschea di Hadim (XVI sec.) ed il ponte Tabacki.
PRISTINA: gravissimi danni al centro cittadino, distrutta completamente
la stazione ferroviaria. Direttamente colpito dalla NATO persino il
memoriale di Gazimestan, dedicato alla battaglia di Kosovo Polje, fuori
dalla citta', e danneggiato dalle detonazioni il monastero di Gracanica
(XIV sec., sotto tutela UNESCO).
PEC: ripetutamente bombardato il centro cittadino; danni anche nella
zona
del cimitero.
KLINA: danni alla chiesa di Santa Paraskeva presso Drsnik.
LOCANE: distrutta la "cabina di Danilovic" (inizi del '700).
PRIZREN: completamente distrutto l'edificio della Lega di Prizren
[2 foto].
* Distruzione di ponti e vie di comunicazione:
Aereoporto di Golubovci, Ponte di Varadin (Novi Sad, sul Danubio)
[2 foto], ponte di Beska (presso Novi Sad, sul Danubio) [2 foto], ponte
della Liberta' (Novi Sad, sul Danubio) [4 foto, due testimonianze];
ponte "25 maggio" presso Backa Palanka (sul Danubio al confine con la
Croazia) [2 foto], ponte di Jezgrovici al confine con il Kosmet [2
foto],
ponte di Biljanovac presso Kraljevo [2 foto], ponte della ferrovia a
Novi Sad [2 foto], ponte sull'Ibar a Brvenik presso Kraljevo [2 foto],
ponte di Bogojevo e case adiacenti (presso Sombor, sul Danubio) [4
foto],
ponte ferroviario vicino Lozno [2 foto], linea ferroviaria
Kraljevo-Lapovo presso Vitanovac [2 foto]
PRISTINA
- Ufficio postale [4 foto]
- Aereoporto e strutture collegate [una foto]
- Stazione degli autobus [due foto]
PONTE DELLA FERROVIA e ponte "Sarajevo" presso Grdelica (Leskovac),
colpito un treno passeggeri: 9 morti e 16 feriti nel primo [22 foto],
12 morti nel secondo caso [con 21 documenti tra autopsie, testimonianze,
perizie legali, eccetera; lista dei morti e dei feriti].
Ponte Efendi presso Ponosevac, ponte di Biljanovac sull'Ibar [4 foto],
ponte della ferrovia sul lago di Limsko a Donja Bistrica [2 foto],
ponte presso Pepeljevac, ponte sulla Morava presso Krusevac, ponte
Smederevo-Kovin sul Danubio [4 foto]; ufficio postale di Uzice [3 foto];
ponte della ferrovia a Ostruznica, sulla Sava [due foto].
* Bombardamenti di antenne e ripetitori
27 pagine di documentazione e fotografie, di cui citiamo in particolare
- i ripetitori sul Parco Nazionale della Fruska Gora, sulla Jagodina,
sullo Zlatibor, sullo Jastrebac, in Kosovo, sul centro commerciale
USCE a Novi Beograd;
- la distruzione della sede della RTV della Serbia in pieno centro
a Belgrado, avvenuta il 23/4 durante la normale attivita' di parecchi
giornalisti jugoslavi e stranieri, che ha causato la morte di 16
impiegati ed il ferimento di altri 16.
* Distruzione delle strutture produttive:
PANCEVO - "Lola Utva" (produzione di aerei leggeri) [4 foto]
GNJILANE (Kosmet) - "PIK Mladost" (agricoltura) e "Kosmet Prevoz"
(autobus)
CACAK - "Sloboda" (officine meccaniche, pompe, motori, ecc.) [2 foto]
BELGRADO - Centrale del riscaldamento con serbatoi di carburante,
ucciso un sorvegliante [10 foto, 4 documenti]
NIS - "DIN" (tabacchi), 5/4: gravi danni alle adiacenti strutture della
Facolta' di ingegneria [2 foto]; "Feroks", "Papir servis", "Nada
Tomic", "Jagodinska Pivara" e stazione veterinaria, 15/4.
LUCANI - "Milan Blagojevic" (chimica), 200 famiglie senzatetto
[2 foto]
KRAGUJEVAC - "Crvena Zastava" (automobili), 9/4: decine di operai che
presidiavano la fabbrica restano feriti, 30mila disoccupati ed
indotto bloccato [14 foto]; "Zastava Transport Spedicija", 15/4
(ditta spedizioni)
DUBINJE - allevamento bestiame e coltivazioni [una foto]
UROSEVAC (Kosmet) - "Plantaza" (coltivazioni)
RZNIC (Kosmet) - allevamento bestiame e coltivazioni
PRISTINA (Kosmet) - "Plastika" (materiali plastici) [una foto],
depositi carburante "Jugopetrol", "Magistrala" (edilizia stradale)
[una foto], "Dardanija" (deposito automezzi)
VALJEVO - "Krusik" (industria tessile e componenti elettrici), sei
feriti e gravi danni in citta' [sei foto]
KRUSEVAC - Industria "14 Ottobre" per l'estrazione mineraria
RAKOVICA (Belgrado) - il 15/4 sono colpite le ditte "Jugostroj",
"Panetteria Belgrado", "Rekord", "IMR", "DMB", "Minel", "Rakovica",
"Telekom Srbija", negozi e strutture scolastiche attigue.
BARIC (Obrenovac) - "Prva Iskra" (materiali da costruzione), 17/4
[6 foto]
* Depositi di carburante e derivati del petrolio:
- PANCEVO
Due morti e 4 feriti nel bombardamento del 4/4 [4 foto].
A ripetizione il 12, 15-16 e 18/4 la NATO attacca ancor piu'
pesantemente [rapporto legale] mettendo a rischio la vita dei 130mila
abitanti della citta' e di quelli delle aree vicine (Belgrado dista 16
chilometri). Sostanze altamente venefiche e/o cancerogene sono
rilasciate in tutta la zona. Benche' l'attivita' dell'industria
chimica fosse stata via via interrotta nei giorni precedenti, sia per
evitare rischi sia a causa dei danni dei bombardamenti iniziali, la
NATO ha colpito intenzionalmente i depositi allo scopo di causare il
rilascio delle sostanze chimiche nell'ambiente.
La notte tra il 15 ed il 16 sono presi di mira i depositi di ammoniaca
della "HIP Azotara" e quelli di vinilcloruro monomero (VCM) della "HIP
Petrohemija", nonche' la raffineria "NIS", causando in particolare
emissioni di ammoniaca elevatissime.
La notte tra il 17 ed il 18 sono presi di mira gli stessi obiettivi,
in particolare la raffineria, dove viene generato un incendio con
fiamme alte 100 metri ed una enorme nube visibile a decine di kilometri
di distanza; la mattina dopo il colore della pioggia e' nero, ed il
terreno e' contaminato da carbonio, altamente cancerogeno, mentre
pioggie acide si verificano in tutta la regione. Alla "HIP
Petrohemija" le bombe cadono sul polivinilcloruro (PVC) e nuovamente
sui depositi di VCM, generando una concentrazione di VCM nell'aria
pari a 7200 volte il massimo consentito tra le 5 e le 6 del mattino e
10600 volte il massimo consentito tra le 6 e le 8, senza diminuzioni
apprezzabili per svariate ore.
Il VCM e' cancerogeno e mutageno, e l'OMS si oppone alla sua
immissione nell'aria anche in quantita' minime. Da registrare anche
il rilascio di idrocloruro, monossido di carbonio, fosgene (velenoso),
dei quali non si e' potuta misurare la concentrazione per ragioni
tecniche, oltreche' della suddetta ammoniaca. Poiche' in Occidente
la natura delle industrie chimiche di Pancevo era assolutamente nota,
visto che alla loro costruzione avevano partecipato anche tecnici di
alcuni paesi della NATO, il disastro ambientale e sulla salute
umana va considerato come intenzionale e dunque come operazione
militare di carattere genocida, per l'uso indiretto di armi chimiche
atte allo sterminio di massa. Nessuna delle produzioni degli
stabilimenti colpiti era destinata a scopi militari, mentre le
distruzioni hanno avuto effetti micidiali per l'economia di tutto il
paese. Si e' anche rischiata l'esplosione dello stabilimento
"Ethylene", situato nella raffineria, che avrebbe potuto devastare
una gran parte della citta'.
L'intenzione della NATO non era quella di interrompere l'attivita'
produttiva, gia' compromessa, bensi' quella di esporre la popolazione
civile ai rischi dovuti alle emissioni chimiche. E' chiaro che per
questo i responsabili della aggressione devo rispondere di crimini
di guerra quali uso di armi proibite e genocidio.
- ALTRI DEPOSITI COLPITI:
Bogurovac (Kraljevo) 4 e 8/4, Smederevo 4/4, 9/4 [4 foto], 13/4
[4 foto], Pristina 5/4, Novi Sad 5/4, 7/4 [4 foto], 12/4 [2 foto],
16-18/4 [6 foto], Mala Krusa (Prizren) 6/4, Devet Jugovica (Pristina)
6/4 [foto], Conoplja (Novi Sad) 4-8/4 [4 foto] e 12/4 [2 foto],
Pancevo 12/4
* Strutture turistiche e sportive:
Tornik (Zlatibor) 8/4: centro sportivo-ricreativo, strutture sanitarie
"Cigota" e centro di riabilitazione per bambini, 3 morti [6 foto].
Monte Kopaonik 13/4: Hotel "Baciste" completamente distrutto con l'uso
di bombe a frammentazione [4 foto].
Raska: distruzione dello stadio.
===
VOLUME SECONDO (25 aprile - 10 giugno)
* Bombardamento della colonna di circa 600 profughi kosovaro-albanesi
sulla strada tra Prizren e Suva Reka presso Korisa (Kosmet), 13 maggio.
I prufughi stavano rientrando nelle loro case a Korisa, percio' sono
stati presi di mira dalla NATO interessata al mantenimento della
emergenza umanitaria. 48 i morti e circa 60 i feriti, soprattutto tra
bambini, donne ed anziani [32 foto].
* Bombardamento di abitazioni e zone residenziali:
- Surdulica, 27/4: 10 morti nel bombardamento di un gruppo di
palazzine [10 foto, rapporto MdI, rapporto di polizia, rapporto dei
medici legali con le autopsie, testimonianze].
- Prizren (Kosmet), 28/4: bombardamento della Via
Podrimska, in pieno centro, con la distruzione di circa 50 case
di cittadini di origine rom, 4 morti e 20 feriti gravi [6 foto].
- Jablanica (Kosmet), 1/5: 2 morti e 16 feriti gravi sul bombardamento
del villaggio, abitato soprattutto da musulmani; distrutti una
cinquantina di edifici, gravi danni alla moschea [4 foto].
- Kule (Kosmet), 1/5: 7 morti e 15 feriti, essenzialmente kosovaro-
albanesi [7 foto].
- Gosici (Montenegro), 28/4: nel bombardamento dell'aereoporto
di Golubovci restano coinvolte case ed allevamenti nel circondario,
colpiti da bombe a frammentazione [5 foto].
- Subotica, 27/4 [lista con ammontare dei danni].
- Belgrado, 30/4: bombe sulla via Maksim Gorki e limitrofe, diversi
feriti dei quali una ragazza morta successivamente [3 foto, 5 rapporti
investigativi]
- Murino (Plav), 30/4: 4 morti e 4 feriti gravi, piu' altri minori,
nel bombardamento dell'abitato di Murino.
- Vitanovac e Zarce (Kraljevo), 1/5: 5 feriti [2 foto].
- Sremska Mitrovica, 2/5: un morto [2 foto].
- Valjevo, 2/5: colpito un sobborgo, un ferito, gravi danni
[testimonianza, due foto].
- Novi Sad, 6/5: un missile cade direttamente nel mezzo di un
incrocio nella zona di Detelinara, danneggiando irreparabilmente le
abitazioni e la scuola elementare circostanti, generando un enorme
cratere di circa 10 metri nella strada, e causando una decina di feriti
[2 foto].
- Nis, 7/5: varie zone della citta' sono colpite nella notte, e poi
di nuovo la mattina con bombe a frammentazione, finanche il
Centro di Patologia Clinica, l'Universita', e la piazza del mercato
vicino alla storica fortezza. Tredici i morti, 18 feriti gravi, 11
feriti
minori [7 foto].
- Novi Beograd, Ambasciata della RP della Cina, 8/5: situata in un
punto piuttosto isolato, senza altri edifici attorno, la rappresentanza
diplomatica viene colpita in pieno causando tre morti ed una
decina di feriti [22 foto, due rapporti MdI].
- Cacak 10/5: 4 morti e vari feriti [5 foto, rapporto investigativo,
4 autopsie, pianta topografica, 2 testimonianze, 2 certificati di
morte].
- Orljane (Doljevac), 11/5: un morto [2 foto].
- Murino (Plav, Montenegro), 11/5: varie case distrutte [7 foto].
- Vrbovac (Kosmet), 16/5: bombe a frammentazione rendono
invalido a vita un bambino di 13 anni [4 foto, 2 testimonianze].
- Jesenica (Valjevo), 18/5: un morto ed una ventina di feriti [3
foto, rapporto, autopsia, 3 testimonianze].
- Sombor, 21/5: colpite circa 50 case sulla Via Vuk Karadzic,
almeno un morto e svariati feriti, molti capi di bestiame uccisi
[6 foto].
- Djakovica, 21/5: un morto [due foto].
- Sabac, 25/5: un morto e vari feriti [una foto].
- Novopazarska Banja, 25/5: circa 30 case danneggiate, almeno
due feriti gravi [una foto].
- Radoste (Kosmet), 26/5: nel bombardamento della ferrovia
vengono uccisi due ragazzi ed altri tre ragazzini sono gravemente
feriti [due foto].
- Ralja, 26/5: una casa rasa al suolo con tre bambini uccisi e
vari feriti gravi per le bombe cadute sui palazzi [6 foto].
- Aleksinac, 28/5: vari missili sono lanciati sul centro della
cittadina, distruggendo completamente due case, uccidendo tre
persone, ferendone gravemente altre 5, e causando altri
ingenti danni [8 foto].
- Petrovaradin (Novi Sad), 29/5: un gruppo di case distrutte [due
foto].
- Camurlija (Nis), 29/5: due morti e due feriti per le bombe cadute
sulle case [due foto].
- Cuprija, 29/5: bombardamento sul centro cittadino, circa 100
edifici distrutti o danneggiati, una ventina i feriti [due foto].
- Brvenik (Raska), 30/5: distrutte le case nella zona del cimitero
[4 foto, due rapporti investigativi].
- Ripanj (Belgrado), 31/5: una anziana donna uccisa e due
persone ferite nel bombardamento delle loro abitazioni [4 foto].
- Drazevac (Obrenovac), 31/5: un morto [due foto].
- Novi Pazar, 31/5: undici morti nel bombardamento della Via
S. Nemanja, in centro, e di altre zone periferiche; 12 i feriti gravi ed
11 i minori, un centinaio di edifici distrutti o danneggiati, nonche'
una scuola elementare, un centro medico, vari negozi, una stazione
degli autobus [16 foto, memorandum MdI].
- Novi Sad, 8/6: colpita la zona "Shanghai", un morto e parecchi
feriti.
* Bombardamento di strutture mediche:
rapporto sui danni tra il 26 aprile ed il 24 maggio, in varie zone della
RFJ; rapporto degli effetti del bombardamento dell'1/5 su Pancevo,
con gravi danni a vari centri clinici, e testimonianza; rapporto sui
danni all'ospedale di Valjevo (2/5) e testimonianza; 2 foto dei danni
all'Istituto di neurologia e nefrologia di Belgrado (8/5); 8 foto della
distruzione del Centro Clinico ed Ospedale (KBC) "D. Misovic" a
Belgrado, che ha causato la morte di 4 pazienti in terapia intensiva
e devastato la Clinica Neurologica; 18 fotografie, un rapporto
investigativo, 2 testimonianze, un rapporto medico-legale, la lista
dei feriti e la lista degli sfollati in seguito al bombardamento del
Sanatorio di Surdulica e dell'alloggio per i profughi dalla Croazia,
con 13 morti sul colpo, 3 feriti gravi, 5 dispersi e 35 feriti minori.
* Danni a monumenti ed edifici di interesse pubblico:
BELGRADO:
- Centro commerciale "USCE", ri-bombardato il 27/4
- Museo d'Arte Moderna, danneggiato in seguito al
bombardamento del centro "USCE" del 27/4, distrutte le grandi
vetrate [lista dei danni].
- Fortezza di Belgrado e Museo Storico della Serbia danneggiati
lo stesso 27/4 [testimonianza].
- Edifici del Ministero della Difesa e dell'Esercito, del Ministero
degli
Esteri, del Governo della Serbia, del Ministero degli Interni, degli
Affari
Sociali e della Sanita', altri edifici storici sulla imponente Kneza
Milosa
e dintorni.
- Torre televisiva del Monte Avala.
- Rakovica: ri-bombardata il 3, 22-23, 29 e 30 maggio
- Hotel "Jugoslavija": direttamente colpito dai missili.
- Museo Etnografico.
NIS: tomba altobizantina, zona di Trupale, museo-memoriale "12
febbraio", Torre dei Teschi, chiesa dell'Arcangelo Michele, zona del
mercato (attaccata il 7/5 con bombe a frammentazione), vecchio
distretto, Universita', Museo Nazionale, Orchestra Sinfonica,
ex-Sinagoga, Piazza della Liberta', consolato greco, Istituto Pasteur,
chiesa di San Giovanni ad Orljane, complesso dell'industria del
tabacco con Museo della Croce Rossa, zona archeologica di
Mediana (bombe a frammentazione).
NOVI PAZAR: antichi bagni turchi, Monastero di Sopocani (sotto
tutela UNESCO), chiesa di San Pietro (idem) e Djurdjevi Stupovi
(idem).
GURCEVO: Memoriale Charnel.
NOVI SAD: Ponte Zezelj, vecchio edificio della TV.
VRDNIK (Sremska Mitrovica): miniera di carbone, monastero,
chiesa e monastero di Sisatovac.
VRSAC: fortificazioni.
MONTE KOPAONIK: Memoriale "J. Pancic" ri-bombardato.
KURSUMLIJA: monastero di San Nicola.
BALAJNAC: sito archeologico.
SAMAILA: monumenti funebri e chiesa di San Procopio.
ZABLACE: chiesa degli Arcangeli Michele e Gabriele.
CVETKE: storica chiesa in legno a Rudnik.
PRILIKE: chiesa.
TRSTENIK: vecchio ponte sulla Morava, antico centro storico
(Carsija), monastero di Ljubostinja.
DJUNIS: Monastero di San Roman.
KRCMAR (Valjevo): chiesa protestante di San Nicola.
PANCEVO: vecchio ospedale, monastero di Vojlovica, chiesa
della Trasfigurazione.
GRACANICA: il famoso monastero ha subito le conseguenze di
innumerevoli attacchi su tutto il circondario.
DRAGANAC: monastero di San Gabriele.
KRAGUJEVAC: antica fonderia, vecchie caserme, teatro "J. Vujic",
scuola di musica, Universita', palazzo del principe Michele,
galleria d'arte, palazzo della vecchia assemblea, archivio Sumadija,
museo-memoriale "21 Ottobre".
DECANI: monastero.
GORAZDEVAC: chiesa in legno di San Geremia.
CACAK: Museo (specialmente danni alla facciata, del secolo
scorso), chiesa dell'Ascensione, vecchie scuole elementari.
VALJEVO: vecchio ospedale.
KADINJACA: monumento.
VELIKA HOCA (Orahovac): zona ricca di antiche chiese
ortodosse, bombardata l'11-12 maggio.
SRECKOVAC: chiesa di Sant'Elia.
BUSTRANJE: chiesa di San Dimitri.
VINCA, BELO BRDO: bombe a pochi metri dal sito archeologico.
GORNJE NERODIMLJE: antiche chiese e monasteri attorno alla
zona dei bombardamenti.
ZITORADA: chiesa.
SMEDEREVO: fortezza.
PALIC (Subotica): rasa al suolo la stazione metereologica, ex
villa di Joszef Sigeti, ed altre strutture, compresa una sala
conferenze.
SABAC: fortezza, antico centro storico.
GAZIMESTAN (Kosmet): ancora tra il 22 e 23 maggio due missili
bersagliano il memoriale della battaglia di Kosovo Polje.
TEKERIS: memoriale della battaglia del Monte Cer, casa Charnel.
DRSNIK: distrutta la chiesa di santa Petka.
* Bombardamento di strutture penitenziarie:
Istok (Pec): il centro penitenziario KPD "Dubrava", esteso su di
un'area molto ampia in aperta campagna, viene completamente
distrutto dalle bombe tra il 19 ed il 21 maggio.
95 prigionieri morti e 196 feriti [16 foto].
* Bombardamento di ponti e vie di comunicazione:
Ponte sul Danubio Zezelj a Novi Sad, 26/4 [2 foto, rapporto];
ponte Ostruznica sulla Sava, un morto, 29/4 [4 foto, 4 rapporti];
ponte "Sarajevo" nella gola di Grdelica, 29/4, quarto attacco aereo
[due foto]; ponti sul fiume Toplica presso Podina, 29/4 [3 foto]
e 2/5 [2 foto]; ponte sulla Morava presso Trstenik, 30/4, un morto
[2 foto]; ponte sulla Rasina presso Krusevac, 2/5 [2 foto]; ponte
ferroviario presso Vatin al confine con la Romania, 6/5 [due foto];
ponti ferroviari presso Bogutovac, 8/5 [due foto, rapporto]; ponte
sulla Nisava a Nis, 8/5 [due foto]; ponte sulla Velika Morava
presso Mijatovac, 8/5, tre addetti della Croce Rossa rumena feriti
[due foto]; ufficio della Posta centrale di Uzice, ri-bombardato e
raso al suolo il 9/5 [due foto]; viadotto autostradale e ferrovia
presso Velika Plana, 10/5 [tre foto]; tangenziale di Cacak, 10/5,
due morti [tre foto]; ponte sul fiume Lim presso Prijepolje, 11/5
[due foto]; viadotto autostradale presso Horgos, 11/5 [due foto];
ponte di Kokin Brod, 11/5 [due foto], ponte di Murino, 11/5 [tre
foto]; ponte a Vrbas, 13/5 [due foto]; viadotto presso Kursumlija,
14/5 [due foto]; viadotto autostradale e ferrovia presso Trupalske,
14/5 [due foto]; ponte a Vladicin Han, 18/5, un morto [5 foto];
ponte a Banatski Dvor
ponte presso Luzani (Kosmet), 1/5: colpito in pieno un pullman,
39 morti e 13 feriti gravi [11 foto];
Savine Vode (Kosmet), 3/5: la strada regionale tra Pec e Rozaje viene
bersagliata ripetutamente con tre missili e bombe a frammentazione
tra le 11:45 e l'una e trenta, colpendo tra l'altro un pullman di linea
e causando l'uccisione di 17 passaggeri ed il ferimento di 44 [8 foto].
===
APPENDICE a cura del CRJ:
* Trattati internazionali violati:
- Carta della Organizzazione delle Nazioni Unite, articolo 2
- Costituzione della Repubblica italiana (1947) e altre leggi
fondamentali dei paesi aggressori
- Convenzioni di Ginevra sullo stato di guerra (1949)
- Trattato costitutivo della NATO (1949)
- Accordo internazionale sui diritti civili e politici ed accordo
internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (1966)
- Protocollo aggiunto n.1 alle Convenzioni di Ginevra (1977)
- legislazione riguardante la navigabilita' di corsi d'acqua
internazionali (Danubio)
* Presenti attivita' dei paesi NATO contro la RFJ e le popolazioni
dei Balcani:
- embargo (Legge del Senato USA che indica la Serbia come
"Stato terrorista"; raccomandazioni della UE);
- violenze e distruzioni da parte della organizzazione addestrata
ed armata dalla NATO 'UCK' sul territorio di Kosovo e Metohija; fuga
della popolazione non-schipetara e schipetara non secessionista;
- addestramento, armamento, finanziamento del movimento irredentista
pan-albanese e per la ulteriore destabilizzazione della RFJ
(Montenegro, Sandjak, Vojvodina);
- disinformazione strategica e censura sulle informazioni dalla RFJ;
- violazione del diritto d'asilo per i profughi kosovari (serbi, rom,
eccetera; vedasi Circolare Ministero dell'Interno 5/8/1999).
===
Federal Republic of Jugoslavia,
Federal Ministry of Foreign Affairs:
NATO CRIMES IN YUGOSLAVIA - Documentary Evidence
Vol. I, Belgrade, May 1999; Vol. II, Belgrade, July 1999.
Questa sintesi in lingua italiana e' stata curata dal
Coordinamento Romano per la Jugoslavia, ottobre 1999
http://marx2001.org/crj - crj@...
---
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti
dell'ex Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'",
oggi "Comitato Promotore dell'Assemblea Antimperialista".
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
Archivio:
> http://www.ecircle.it/an_ecircle/articles?ecircleid%c2%91979
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/messages
Sito WEB:
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guerra della NATO ai danni della popolazione di Pancevo e' reperibile
alla URL:
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/619
---
Bombe Nato sulla Jugoslavia.
Una guerra, una guerra ecologica.
di Paolo Bartolomei (ricercatore ENEA - Bologna) e Alberto Tarozzi
(Prof. Sociologia - Univ. Bologna)
E' da poco uscito il rapporto dell'Onu sulle conseguenze ambientali dei
bombardamenti Nato sulla Jugoslavia. Un rapporto ambivalente. Da un lato
l'Onu reclama dalla Nato, senza risposta, informazioni sui luoghi
bombardati, per verificare la presenza cancerogena dell'uranio
impoverito. Inoltre segnala i punti caldi, città' in cui si ritiene
necessario un intervento immediato, per scongiurare sciagure ecologiche.
D'altro lato, le conclusioni Onu negano l'esistenza di una catastrofe e
enfatizzano la presenza di guasti ambientali antecedenti alla guerra.
Qui si inserisce il contributo del prof. Krusewitz, del Politecnico di
Berlino e fondatore dell'Istituto per la ricerca sull'ambiente e sulla
pace di Kunzell, di prossima pubblicazione sull'annuario
Kasselerfriedenratschlag, oltre che collaboratore del bellissimo
documentario Bomben auf den Chemieindustrien presentato al
Cinemaambiente di Torino. La lettura di Krusewitz è orientata a
smantellare l'approccio discolpatorio dell'Onu nei confronti della Nato.
Esiste cioè un diritto internazionale di guerra, la convenzione di
Ginevra, aggiornato in seguito ai crimini perpetrati dagli Usa in
Vietnam coi defolianti. Sulla base di tale diritto, secondo Krusewitz,
l'intervento Nato va ritenuto un crimine di guerra, chimica ed
ecologica, per le sue conseguenze gravi, estese e durevoli, conseguenze
prodotte intenzionalmente. Il che cancella la possibile scappatoia dei
'danni collaterali'. Un'accusa grave come un macigno che 'spiega' i
tentativi dei governi delle Allied force, come l'Italia, di negare, per
evitare il rischio di un'incriminazione come criminali di guerra,
l'esistenza stessa di una guerra, ridotta a 'intervento umanitario' o a
'operazione di polizia'.
---
L'AUTORE: Knut Krusewitz, della Technische Universitaet di Berlino,
docente di
Pianificazione ambientale e autore di una delle relazioni più rigorose e
intelligenti sul tema dei bombardamenti nei Balcani (industrie chimiche
e uranio), pubblicata da 'Il Manifesto' del 4.1.2000 p. 10.
(http://www.geocities.com/Paris/Chateau/9161/comitato/krusewitz.html)
10 novembre 1999
traduzione: 20 novembre 1999
a cura di Alberto Tarozzi
Versione integrale
---
NATO.: condotta di guerra e conseguenze ambientali
1. Proposizione del problema.
La domanda che deve porsi dal punto di vista delle scienze ambientali è
quali metodi bellici e quali mezzi la NATO abbia utilizzato durante la
sua Operation Allied Force e quali danni essa abbia causato all'ambiente
naturale e sociale. La domanda deve essere posta in quanto sussiste il
fondato sospetto che l'alleanza bellica contro la Jugoslavia abbia
urtato i principi e le norme del Trattato sul divieto di guerra
ecologica e contro il divieto di danneggiamento ambientale prescritto
dal diritto internazionale umanitario. Le relative prescrizioni del
diritto internazionale bellico includono in primo luogo l'intenzionale
danneggiamento dell'ambiente nell'ambito della condotta bellica. Inoltre
esse si applicano anche ai danni collaterali, se questi conducono a
conseguenze dannose gravi, estese e durature, e perciò portano con sé un
perturbamento significativo della vita umana, delle risorse naturali ed
economiche. In questo caso sarebbe rilevante non solo dal punto di vista
ambientale, ma anche di quello del diritto internazionale poter provare
che l'Alleanza abbia fatto uso nell'ambito della sua condotta bellica di
metodi e mezzi che dal punto di vista ambientale erano mirati o da cui
ci si doveva aspettare che essi causassero danni ambientali persistenti
di simile entità. Si tratterebbe allora di gravi violazioni delle leggi
e consuetudini belliche, che potrebbero essere punite come crimini di
guerra.
Su questo sfondo è divenuta un argomento di dibattito internazionale la
questione se il bilancio ambientale della guerra consenta la conclusione
che la NATO abbia effettivamente condotto una guerra ecologica contro la
Jugoslavia. Con il mio contributo io cerco di dare un apporto al
chiarimento di questa controversia. A questo fine è necessario
innanzitutto trattare dei danni ambientali nel teatro di guerra; infine
cercherò di ordinare e valutare questi danni secondo il diritto
internazionale.
2. Come si comunicano e valutano i danni ambientali di guerra?
2. 1. Per la critica del concetto dell'UNEP.
Già durante la guerra, ancor prima che vi fosse il primo bilancio
empirico dei danni ambientali, il direttore esecutivo del Programma
Ambientale delle Nazioni Unite (ingl.: United Nations Environmental
Programme: UNEP), l'ex ministro dell'ambiente Klaus Töpfer
(cristiano-democratico), riferì che la guerra non aveva causato alcuna
catastrofe ecologica. L'11 maggio 1999 costui rese nota la costituzione
di una Balkan Task Force (BTF), un gruppo di lavoro speciale per
l'ambiente nell'area di guerra. Esso avrebbe dovuto "raccogliere e
confrontare informazioni credibili sulle conseguenze ambientali della
crisi del Kossovo" (Haavisto, 1999), al fine di togliere fondamento a
"speculazioni su una catastrofe ecologica dovuta alla guerra del
Kossovo" (Süddeutsche Zeitung, (a), 1999, p. 7). Infatti a Töpfer non
interessavano speculazioni, ma cose concrete. La sua BTF doveva
raccogliere per tempo determinate informazioni ambientali, con cui la
NATO potesse eventualmente provare di aver condotto una guerra conforme
a diritto internazionale. Mentre Töpfer strumentalizzava l'UNEP e la
BTF, rendeva ogni dichiarazione sul significato ecologico della guerra
un argomento ambientale e di politica militare, ma soprattutto di
diritto internazionale dalla forza dirompente. Dall'UNEP-BTF si pretese
una prestazione apologetica, che strutturò il rapporto interno tra
incarico di indagare, metodo d'indagine e risultato dell'indagine. A
causa della preponderante funzione discolpatoria del rapporto finale
dell'UNEP è giocoforza contrapporvi una critica sui metodi.
2. 2.1. Incarico di indagine:
Töpfer conferì al BTF solo un incarico di indagine tecnicamente
ristretto, che non doveva mettere in luce né gli aspetti militari, né di
giusinternazionalistici, né sociali del problema ambientale. L'incarico
di indagine non riguardava quindi la questione, evidente dal punto di
vista ecologico e sollevabile dal punto di vista del diritto
internazionale, della concatenazione tra metodi di condotta della guerra
NATO e i danni ambientali che ne sono derivati nella regione dei
Balcani. Pekka Haavisto, direttore di questa technical mission, formulò
poi questo equivoco concetto di indagine in un programma di valutazione
apparentemente obiettivo: "L'incarico viene suddiviso tra cinque gruppi
tematici: 1. Stima dei danni ambientali derivanti dagli impianti
industriali distrutti; 2. Danubio; 3. Conseguenze della guerra sulle
risorse naturali; 4. Effetti a lungo termine della guerra sulla salute
degli uomini e sull'ambiente; 5. Insediamenti umani." (Haavisto, ibid.).
Al contrario di quanto annunciato la BTF non si occupò in loco degli
"effetti a lungo termine della crisi sulla salute umana e
sull'ambiente". Ciò potrebbe essere effettuato da uno studio di lungo
periodo ordinato di recente dalla Commissione Europea. Il suo titolo:
"Valutazione accurata degli influssi sull'ambiente della guerra in
Jugoslavia" (Commissione Europea, 1999). Il suo rapporto finale verrà in
essere tuttavia solo nell' autunno del 2000. Il Gruppo di lavoro UNEP ha
tentato nonostante ciò di valutare la contaminazione dell'ambiente
dovuta al munizionamento all'uranio impoverito (depleted uranium: DU).
Esso fu costretto a convocare un Depleted Uranium Desk Asessment Group
(che si riuniva a Ginevra), giacché la NATO si era rifiutata di fornire
indicazioni sulla quantità di armi DU impiegate e sui loro bersagli.
2.2.2. Metodo di indagine:
La direttiva politica del direttore UNEP propiziò presso la BTF una
percezione specifica delle conseguenze ecologiche della guerra, che
rimase quindi allineata non a riflessioni di natura obiettiva, quanto
piuttosto di natura opportunistica. Dal momento in cui la BTF accettò
acriticamente la direttiva extrascientifica del suo committente
politico, andò perfino ad oscurare quegli ambiti di realtà
scientificamente considerevoli, che un resoconto obiettivo avrebbe
sicuramente resi parte costitutiva di un'analisi e valutazione
imparziale.
La BTF concepì il suo programma d'indagine in modo tale da relegare in
un novero di dati extrascientifico la connessione tematica tra condotta
bellica NATO, scelta dei mezzi bellici e danni ambientali da esse
provocati. Solo in questo modo essa poteva considerare i gravi danni
della guerra all'ambiente naturale e sociale come meri danni
collaterali, a guisa di "incidenti sul lavoro" di guerra.
2.2.3. Risultati dell'indagine.
Non pare aver minimamente disturbato la BTF il dover presentare un
rapporto il cui riusultato era già stabilito prima che si esaminasse la
prima misurazione dei danni in loco, premessa irrinunciabile della
valutazione tecnica dei danni ambientali di guerra. Nonostante -od a
causa- dell'immunizzazione politicamente stabilita della realtà e della
connessa minimizzazione del problema la BTF trovò prove sul fatto che la
Nato aveva ripetutamente causato consistenti danni ambientali in quattro
località, cioè Pancevo, Kragujevac, Novi Sad e Bor. I risultati delle
loro indagini furono banali, giacché essi confermarono soltanto ciò che
esperti ed esperte di disastri sapevano già in precedenza:
chi distrugge militarmente complessi industriali - installazioni
petrolchimiche, raffinerie, depositi di carburante, centrali elettriche,
fabbriche di munizioni, di fertilizzanti, ed impianti chimici - libera
con ciò sostanze nocive all'ambiente ed alla salute, che naturalmente si
depositano anche nelle vicinanze degli impianti bombardati. Ma certo non
solo lì, giacchè esse si diffondono a grande distanza con le termiche, i
venti, il ciclo delle acque. La BTF trascurò deliberatamente questo
importante dato di fatto ecologico, nonostante allora le fossero noti i
risultati delle misurazioni al riguardo eseguite dal Dipartimento di
Tecniche Ambientali dell'Università Demokritos di Xanthi (Tracia)
(Rapsomanikis, 1999 pag. 1-4; Süddeutsche Zeitung, (b) 1999, pag. 5).
Ergo: il concetto metodico dell'UNEP-BTF non era minimamente idoneo all'
elaborazione di un bilancio dei danni ambientali che sarebbe bastato
alla loro stessa pretesa di presentare "un rapporto completo che sia
neutrale, obiettivo e scientificamente credibile" (Haavisto, ibid.).
Perciò la parte empirica del rapporto UNEP contribuiva ben poco al
chiarimento del quesito qui trattato, se la NATO abbia o meno condotto
una guerra ecologica.
2.3. Problematica della pianificazione ambientale.
Le guerre mondiali e le successive forme della "moderna" condotta di
guerra hanno causato danni non soltanto all'ambiente naturale, ma anche
a quello sociale (Krusewitz, 1985; idem, 1999, pag. 5-7). Compito di una
scienza ambientale illuministica è perciò rilevare e valutare non solo i
"danni collaterali ecologici", effetti primari della guerra, alla qual
cosa si è limitata essenzialmente la UNEP-BTF, ma anche i suoi effetti
secondari e terziari. Se la guerra contro la Jugoslavia abbia in effetti
causato soltanto danni collaterali all'ambiente naturale, o se non abbia
prodotto piuttosto pregiudizi macroscopici, duraturi e gravi
all'ambiente naturale e sociale, può giudicarsi solo se si esaminano i
suoi effetti primari, secondari e terziari. A questo fine utilizzo un
metodo di ricerca che ho sviluppato nell'analisi delle guerre moderne.
2. 3.1. Effetti primari.
Quali metodi e mezzi di condotta bellica ha scelto la NATO? Quali armi
vi ha impiegato? Quali sostanze tossiche/cancerogene/radioattive sono
finite nell' ambiente, da quali sorgenti provenivano, in quali quantità
ciò è accaduto e come si sono diffuse nello spazio? Quali danni si
possono documentare nella biosfera (nel bilancio naturale regionale),
nei paesaggi culturali, nei territori protetti, nei territori di
ricreazione, come pure nelle regioni-modello internazionali (riserve
della biosfera dell'UNESCO)? Con riguardo agli effetti primari della
guerra si conosce qualche cosa rispetto ai danni ambientali di limitata
estensione, ma poco riguardo a quelli di ampio raggio. Dati primari sono
stati rilevati soprattutto presso i siti industriali bombardati. Sono
stati aggrediti e distrutti da attacchi con bombe o missili oltre 20
impianti che contenevano sostanze e/o energie pericolose come:
? Raffinerie di petrolio, oleodotti, depositi di carburante, stazioni di
carico;
? Impianti industriali chimici e farmaceutici;
? Fabbriche di ammoniaca, fertilizzanti e fitofarmaci.
Con ciò sono state liberate in un'area considerevole sostanze
cancerogene, tossiche ed ecotossiche. Finora tali inquinanti sono stati
misurati e segnalati nelle seguenti località (Stephan/Strobel/Klaß,
1999; FOCUS, 1999; Tehnokratia, 1999; UNEP/UNCHS, 1999):
? Pancevo
1,2 dicloroetano (ECD), cloruro di vinile monomero (VCM), diossina,
furani, fosgene, benzo(á)pirene, ammoniaca, bifenili policlorati (PCBs),
mercurio, anidride solforosa, ossido d'azoto, fuliggine, fumo;
? Kragujevac
PCBs, diossina, furani, benzolo, toluolo, tetracloroetilene,
tricloroetano, rame, zinco, cobalto;
? Novi Sad
PCBs, ç-esano, idrocarburi liquidi, anidride solforosa, piombo,
mercurio, fuliggine, fumo;
? Bor
PCBs, rame, arsenico, cadmio, piombo, zinco;
? Kraljevo
idrocarburi liquidi, gasolio, toluolo, benzolo;
? Nis
idrocarburi liquidi, PCBs, diossina;
? Novi Beograd
idrocarburi liquidi, benzina;
? Smederova
fuliggine, fumo, PCK, idrocarburi liquidi; Cacak: metalli pesanti.
Questi gli effetti primari della guerra. E' incontestabile che la
Operation Allied Force ha danneggiato notevolmente l'ambiente naturale
nei dintorni dei complessi industriali distrutti, e con ciò ha
compromesso la salute della popolazione. E' tuttavia controverso se i
danni all'ambiente siano solo notevoli o non piuttosto gravi, estese e
durature. Su ciò ritornerò nella sezione dedicata alla valutazione della
condotta di guerra secondo il diritto internazionale.
2.3.2. Effetti secondari.
Come agiscono tali inquinanti e tali danni ambientali su uomini, salute,
agricoltura, forestazione, risorse acquee, aree protette,
regioni-modello, approvigionamento idrico, infrastrutture del traffico,
ed insediamenti? Quali tendenze seguono nel corso del tempo le
concentrazioni degli inquinanti e quali ne sono i motivi? Si devono
adottare misure di emergenza in aree ad alto rischio (per es. presso le
fabbriche chimiche distrutte)? Quali procedure tecniche devono essere
messe in atto per la diminuzione o l' eliminazione dei danni? Le
discariche militari sono riconoscibili e da risanare? Può essere
ripristinato lo status quo ante ecologico? In questo momento nella
Repubblica Jugoslava sono stati rilevati solo pochi dati riguardanti gli
effetti secondari. Ciò per motivi di politica interna, per le sanzioni,
per motivi strutturali, ma anche per motivi legati alle tecniche di
misurazione ambientale, di cui non ci si occupa più dettagliatamente.
Tuttavia, nel caso dei complessi industriali bombardati a Pancevo, si
può esporre in modo esemplare il nesso causale tra effetti sull'ambiente
della condotta bellica NATO primari e secondari. La NATO attacca più
volte con missili (Cruise Missiles) la località industriale Pancevo - un
complesso di stabilimenti petrolchimici, raffinerie di idrocarburi,
fabbriche di fertilizzanti, impianti di cloruro di vinile monomero ed
etilene - e lo distrugge insieme con i suoi grandi depositi. Le sostanze
tossiche da ciò sprigionate formavano ad ogni attacco nubi tossiche, che
contenevano di volta in volta miscugli corrosivi di ECD, cloruro di
vinile monomero (VCM), diossine, fosgene, anidride solforosa, ossidi di
azoto, benzo(á)pirene ed ammoniaca.
In alcune notti di bombardamento le concentrazioni di veleni erano
altrettanto alte che dopo un grande attacco con armi chimiche. La
popolazione è stata ripetutamente esposta, in quasi tutti i casi
indifesa, a queste sostanze tossiche. Perciò i danni alla salute "si
mostreranno in parte soltanto fra molti anni" (Stephan, 1999, pag. 42).
2.3.3. Effetti terziari.
Quali costi per l'economia nazionale sorgeranno dai programmi di
ricostruzione e risanamento? Chi li finanzierà? Come agiranno le
conseguenze della guerra sul mercato e sulle condizioni del lavoro? Come
i costi naturali e sociali della guerra cambieranno lo standard di vita,
le condizioni culturali ed educative della società? Le opzioni di
sviluppo economiche, politiche ed internazionale delle parti in
conflitto sono ragguardevolmente limitate? I danni economici sono perciò
significativi dal punto di vista della pianificazione ambientale, poiché
le loro dimensioni decidono se, e, se sì, sotto quali condizioni, si
potranno sostenere i costi ambientali naturali e sociali della guerra. I
tre settori-chiave dell'industria jugoslava, chimico, energetico,
metallurgico sono stati gravemente danneggiati. La petrolchimica, il
ramo industriale più redditizio del paese, è quasi completamente
distrutto, con nefaste ed incalcolabili conseguenze ecologiche, il
moderno impianto chimico Petrohemija di Pancevo è stato raso al suolo.
Altrettanto distrutte sono entrambe le fabbriche di fertilizzanti di
Novi Sad e Pancevo. Ciò significa "un'ipoteca particolarmente pesante
per il futuro. La Jugoslavia è un paese agricolo, ed è sopravvissuta
agli anni dell 'isolamento solo della propria produzione alimentare.
Negli anni scorsi la quota dell'agricoltura nel prodotto interno lordo è
salita dal 35 a quasi il 50%" (Israel, 1999, pag. 8). A Pancevo si
trovavano anche le maggiori raffinerie della Jugoslavia, che ora sono
ridotte in macerie. L'economia energetica è il secondo settore economico
fondamentale che è stato duramente danneggiato dalla guerra. "Nel
settore-chiave della metallurgia gli stabilimenti del gruppo Zastava,
soprattutto a Kragujevac, sono stati largamente distrutti. 120 imprese
fornitrici dipendono da questo complesso industriale automobilistico"
(Spiegel, 1999, pag. 153).
Un primo bilancio degli effetti terziari nell'economia nazionale
presenta, secondo l'inventario di un economista jugoslavo, il seguente
quadro: "A causa della guerra e delle sue conseguenze la produzione
industriale nella Repubblica Federale Jugoslava, confrontata coll'anno
precedente, calerà del 44, 4% [...]. Il prodotto interno lordo dovrebbe
affondare del 40,7%, l' impotr-export di oltre il 50%, la disoccupazione
dovrebbe salire al 32,6%" (Süddeutsche Zeitung, 1999, pag. 25).
3. Valutazione dei danni ambientali secondo il diritto internazionale
bellico.
Alla spiegazione della questione, se la NATO abbia condotto una guerra
ecologica contro la Jugoslavia contribuisce il diritto internazionale
bellico. Le norme ed i principi relativi si trovano:
? nell'accordo sul divieto dell'uso militare o comunque ostile di
tecniche che alterino l'ambiente, unitamente all'appendice e intesa del
18 maggio 1977 - accordo sul divieto di guerra ecologica, ingl.:
Environmental Mpodification Convention, citato come ENMOD-Convention
(Fahl, 1980, pagg. 136-143)
? nel 39° protocollo aggiuntivo dell'8 giugno 1977 alla Convenzione di
Ginevra del 12 agosto 1949 sulla protezione delle vittime dei conflitti
armati -citato come PA I- (Randelzhofer, 1999, pagg. 569-617).
In base all'esperienza della condotta bellica USA in Vietnam l'ONU varò
nel 1977 la ENMOD-Convention; la Repubblica Federale Tedesca la ratificò
nel 1983.
Secondo l'art. I dell'accordo è vietato l'uso "di tecniche che alterino
l' ambiente che producano effetti gravi, estesi e duraturi" come mezzo
di condotta bellica. "Il bersaglio è dunque l'uso delle cosiddette
environmental modification techniques come strumenti militari, cioè il
mirato abuso dell'ambiente come arma" (Oeter, 1994, pag. 98). Ogni
"manipolazione" militare "dei processi naturali" (art. II) è pertanto
interdetta.
Le Intese (Understandings) sugli articoli I e II stabiliscono che si
intende "esteso" un ambito di varie centinaia di chilometri quadrati;
per "duraturi" s'intendono danni militari che si prolungano per vari
mesi (circa una stagione), e "grave" è un effetto che porta con sé
disturbi seri e significativi alla vita umana, alle risorse economiche e
naturali e ad altri beni.
Se viene violato uno di questi limiti, entra in gioco il divieto
dell'ENMOD. Con l'art. 35, sez. 3, PA I e le norme complementari
dell'art. 55 nello stesso Protocollo Aggiuntivo è stato "introdotto un
assoluto divieto di danni ambientali persistenti nel diritto
internazionale umanitario" (Oeter, ibid.). Se è chiaro o presumibile che
si pervenga a danni ambientali gravi, estesi e duraturi, anche l'impiego
di tali mezzi e metodi dannosi per l'ambiente non è più ammissibile,
nemmeno se asseritamente necessario dal punto di vista militare.
Arrecare consapevolmente od accettare semplicemente il rischio di creare
danni gravi e persistenti all'ambiente sono coomportamenti con ciò
pienamente considerati nell'ambito della condotta bellica.
Le norme del protocollo aggiuntivo I superano in principio il divieto
della ENMOD. Non vi sono solo compresi l'intenzionale danneggiamento
dell'ambiente nell'ambito della condotta bellica (come nel caso della
convenzione sul divieto di guerra ecologica), ... ... ... ... danni
collaterali" (Oeter, ibid.). Poiché ogni condotta bellica causa notevoli
danni collaterali all'ambiente, la questione sulle disposizioni
limitative della guerra nel Protocollo Aggiuntivo I non è soltanto di
prevalente interesse militare, ma anche di interesse per la pace. "La
Conferenza Diplomatica ha perciò utilizzato i concetti-soglia esteso,
duraturo e grave impiegati analogamente alla ENMOD, non ugualmente in
modo alternativo (come per la ENMOD) ma in modo cumulativo. Solo i danni
collaterali coinvolgenti grandi superfici, che contemporaneamente
persistono per lunghi lassi di tempo e che inoltre comportano gravi
pregiudizi per l' ambiente, sono compresi dai divieti dell'art. 35, 3°
co., e 55 del PA I (Oeter, loc. cit. pag. 99).
4. Applicazione dei criteri di valutazione giusinternazionalistici alla
condotta bellica della N.A.T.O.
Si ammette qui che una complessiva, sistematica analisi dei dati
rilevanti dal punto di vista ambientale, se fosse in effetti possibile,
non è stata fino a questo momento (ottobre 2999) ancora fornita.
Tuttavia le informazioni introdotte nei dati sono sufficienti ad
ottenere istruttivi risultati sul nesso causale tra condotta bellica e
conseguenze ambientali; conformemente a ciò determinati effetti primari,
secondari e terziari sono duraturi, si presentano in modo esteso, ed
indicano danni gravi all'ambiente naturale, dai quali la salute della
popolazione è considerevolmente minacciata.
4.1. Danni ambientali duraturi.
Violazioni delle disposizioni delle intese relative all'art. I, II della
ENMOD-Convention in relazione con l'art. 35, sez. 3, art. 55, sez. 1, PA
I. Al contrario dell'impressione comunicata dal Gruppo di lavoro
dell'UNEP, raccolta dei dati e valutazione della pericolosità dei danni
ambientali si mostrano complicate, poiché con la distruzione dei
complessi industriali si sono formate contaminazioni miste di varie
sostanze. "L'effetto dell' interazione di tali miscugli di inquinanti
nel sottosuolo è assai difficilmente valutabile ed ancora poco
studiato". (UBA, 1999, pag. 9). "Sicuramente dal ciò che resta dalla
distruzione di discariche industriali deriverà nelle regioni colpite una
minaccia per gli esseri umani che agirà ben oltre la fine della guerra".
Questo giudizio prognostico è stato confermato dall'Ufficio per le
sostanze pericolose (Halle) e dall'÷ko-Control (Dessau) nel caso di
Opovo: "Near Opovo, forest damage which suggests contamination by fumes
was clearly perceptible. [...] Crop losses (probably over a period of
several years) should be taken in account, as well as a detrimental
impact upon the natural fauna and flora" (Stephan/Strobel/Klaß, loc.
cit., pag. 54).
4.2. Danni ambientali estesi.
Violazioni delle disposizioni delle intese sugli artt. I e II della
ENMOD-Convention in relazione con l'art. 35, sez. 3, ed art. 55, sez. I,
PA I. Inoltre la minaccia si estende largamente oltre le regioni
colpite. Due prove empiriche al riguardo:
? "The results from Pancevo (including Opovo) and Novi Sad show that the
chemical consequences of the war are not limited to local effects but
are of at least regional impact, and since they also effect the Danube
they could have also trans-border impacts" (Stephan/Strobel/Klaß, loc.
cit., pag. 54).
? "Between March 24 and June 10, 1999 a large number of chemicals were
ejected in the atmosphere because of air strikes in chemical industries
and oil storage facilities in former Yugoslavia. Chemicals released in
the atmosphere under suitable meteorological conditions can be
transported across borders to large distances. The releases contain not
only conventionel air pollutants but also semi-volatile organic
compounds (SVOs) which include dioxins, furans, PCBs, PAHs and organic
phthalates, all known to be hazardous to health" (FOCUS, 1999).
Resta da chiarire come mai soltanto istituti ecologici greci abbiano
misurato la diffusione di inquinanti su spazi estesi in Europa.
4.3. Danni ambientali gravi.
Violazioni delle disposizioni nelle intese relative agli artt. I, II
della ENMOD-Convention in relazione agli artt. 35, sez. 3; 54, sez. 2,
55 sez. 1, PA I. L'Ufficio Federale dell'Ambiente (Umweltbundesamt: UBA)
già il 5 maggio 1999 avvisava che per le conseguenze ambientali della
guerra un "uso civile di larga parte di queste regioni non sarà
possibile per la minaccia alla salute derivante dalla contaminazione del
suolo e delle acque profonde e superficiali" (UBA, 1999, pag. 10).
Questa previsione è stata finora confermata in due gravi casi. Si tratta
del significativo danneggiamento delle risorse naturali ed economiche,
come anche della vita umana, in un caso per lo sprigionamento di
policlordibenzodiossine (PCDDs: diossina di Seveso) e di
policlordibenzofurani (PCDFs); ed altrettanto nell'altro caso, relativo
allo sprigionamento di prodotti radiotossici e chemiotossici della
disintegrazione di munizioni di uranio (munizioni DU).
4.3.1. Azione dei PCDDs e PCDFs:
"It can be claimed that considerable amounts of PCDDs/PCDFs must have
been distributed by gas clouds. [It] would therefore be necessary [to]
examine the contamination of agricultural and horticultural lands over
which the gas clouds passed, the substances carried by the clouds would
have been partly distributed by precipitation. The values obtained [...]
reach limits for agricultural and horticultural land use and suggest the
need for inspection and remidial action of restricted use"
(Stephan/Strobel/Klaß, loc. cit., pag. 52). Ciò sarebbe "non una
catastrofe ambientale, ma chiaramente una perturbazione dell'ambiente",
sentenzia il direttore della Divisione Chimica Ambientale
dell'Università di Ulm, Karlheinz Ballschmiter. I cancerogeni furani e
diossine sarebbero immagazzinati prevalentemente nei prodotti agricoli
ed "al 95 per cento introdotti nella catena alimentare". Così le vacche
avranno prossimamente anche dalle nostre parti un carico più elevato.
"Gli esseri umani sono colpiti attraverso i prodotti lattiero-caseari".
Tuttavia il "carico a Belgrado e dintorni" sarebbe "molto più elevato".
"Se in quei luoghi tra due anni si analizzasse il latte materno, il
risultato si rispecchierebbe negli inquinanti in esso contenuti"
(Süddeutsche Zeitung, (a), loc. cit., pag. 5).
4.3.2. Effetti delle munizioni DU:
Nell'aprile 1999 diversi media tedeschi annunciavano che la NATO aveva
"confermato, che la forza d'attacco USA impiega in Jugoslavia
munizionamento radioattivo. Allo stesso tempo l'alleanza smentiva però
voci sulla pericolosità per i civili estranei" (Fuldaer Zeitung, 1999,
pag. 3). Questa affermazione della NATO era falsa. Vero è al contrario
che l'impiego di queste munizioni rappresenta un notevole pericolo per
uomo e natura.Allo stato naturale il metallo pesante uranio è un
miscuglio degli isotopi U235 e U238. L'isotopo U235 è presente in questo
metallo pesante soltanto in misura limitata. Per l'utilizzzo dell'uranio
nelle armi nucleari è necessario elevare la quota di U235 con dei
procedimenti di arricchimento. Con ciò avanza U238 in grandi quantità.
Questo U238 viene anche qualificato come depleted uranium
(DU).L'interesse militare per il DU fu svegliato poiché esso possiede
una densità molto più elevata di altri materiali imopiegati nella
produzione di munizioni. Così il DU è quasi tre volte più pesante
dell'acciaio, cosa che ad una granata riempita di DU consente di avere
una forza di penetrazione molto maggiore nei confronti delle corazze dei
veicoli militari. Poiché il DU è più tenero dell'acciaio, esso si
polverizza nel penetrare le corazze. Se un tale proiettile colpisce la
superficie del bersaglio, una gran parte dell'energia cinetica si
converte in calore. Allora il proiettile si accende ed agisce
all'interno del carro armato come un proiettile incendiario.
(Rodejohann, 1977, pagg. 39 e segg.) Dopo l' esplosione l'U238 si
comporta da radiotossico, in quanto emette raggi alfa, e da
chemiotossico in quanto metallo pesante. "Secondo ricerche intraprese
nel frattempo la produzione di radioattività alla superficie del
proiettile da me [cioè il prof. Siegwart-Horst Günther] rinvenuto nel
1991 ammontava ad 11 microSievert al minuto. La dose ammessa in Germania
viene definita in 300 microSievert all'anno. Avendo a che fare con un
proiettile di uranio, pertanto, la dose annua si raggiunge
abbondantemente in un giorno" (Günther, 1999, pag. 184). Nell'aria le
particelle di uranio si legano ad areosol. Essi possono essere inalati
attraverso le vie respiratorie od ingeriti attraverso la catena
alimentare. Possibili conseguenze: "anemia, leucemia, tumore osseo,
danni all'embrione" (Wolff, 1998, volantino).
Sebbene la NATO finora si rifiuti di dare indicazioni sulle aree e
quantità di impiego del munizionamento DU, è sicuro che essa ha
adoperato quest'arma nella regione di Prizren. "In aprile, durante il
conflitto del Kossovo, scienziati dell'Istituto Nazionale per la Difesa
della Salute in Macedonia hanno misurato nell'aria valori otto volte più
elevati di quegli emettitori di raggi alfa derivanti dai proiettili di
uranio" (Peterson, 1999, pag. 11). Anche il Ministero dell'Ambiente
serbo ha misurato "in Kossovo una maggiore emisssione radioattiva nella
misura di 3,4 Mega Becquerel. Essa sarebbe stata causata da U238 non
fissile, contenuto nei proiettili sparati dagli aerei americani modello
A-10" (IPPNW, 1999, pag. 23). L'Autorità Britannica per la Protezione
dalle Radiazioni avvertiva in luglio, che i maggiori rischi in Kossovo
erano da ricercare ove erano state sparate munizioni di uranio. Perciò
le truppe britanniche ivi stanziate erano state avvertite di indossare
tute protettive, "se il contatto con obiettivi colpiti da munizioni di
uranio è inevitabile" (Peterson, ibid.). Per un'efficace protezione
della popolazione civile dai persistenti pericoli per la salute di
questi componenti per la salute, nessuno si è in ogni caso finora
dichiarato competente.
4.4. I danni ambientali persistenti erano prevedibili (art. 35 sez. 3,
55 sez. 1, PA I)
Le prove qui esposte del fatto che la NATO con la sua condotta bellica
abbia causato danni estesi, duraturi e gravi all'ambiente naturale e
sociale, volgono l'interesse sull'interrogativo, se essa abbia agito in
modo premeditato od inconsapevole. Il Governo Federale ha preso la
seguente posizione al riguardo. "La pianificazione degli obiettivi, cioè
l'individuazione dei bersagli e la scelta della procedura d'attacco era
studiata in modo tale da evitare possibili danni collaterali,
soprattutto ai civili, ma anche all'ambiente. Perciò la NATO ha
impiegato una complessa procedura, in cui giocavano un ruolo tutte le
informazioni disponibili sul bersaglio stesso, su possibili bersagli
collaterali, così come sull'azione dei vari tipi di armamento in
questione nel combattimento. In parte sono state usate simulazioni
computerizzate, per testare l'arma col più ridotto rischio di danni
collaterali. Dei giuristi hanno valutato ogni bersaglio dal punto di
vista della liceità del combattimento secondo il diritto internazionale"
(Parlamento Tedesco -Bundestag, Drs. 14/1788, pag. 4).
Questa argomentazione non convince affatto, perché non chiarisce i danni
ambientali duraturi della guerra. Ancor più notevole è il riferimento al
diritto internazionale, e ciò per due motivi. In primo luogo poiché
all'interno degli Stati belligeranti v'erano concezioni notevolmente
diuverse su ciò che nell'ambito della Operation Allied Force era o non
era conforme a diritto internazionale. Contrariamente agli altri Stati
della NATO, gli Stati Uniti da oltre vent' anni non hanno ratificato i
relativi trattati di diritto internazionale bellico. In secondo luogo,
in quanto esso suscita la questione su che tipo di giuristi
internazionalisti debbano essere quelli che ritengono conformi a diritto
internazionale dei metodi di condotta bellica secondo i quali è lecito
utilizzare impianti chimici come armi ecologiche secondarie, al fine di
condurre una guerra chimica contro natura ed uomo senza armi chimiche. E
se i pianificatori di obiettivi abbiano effettivamente impiegato allo
scopo simulazioni computerizzate, non si potrà indagare fintanto che i
ministeri della guerra della NATO non renderanno pubblici le analisi,
segretate, degli effetti delle armi (BDA: Battle Damage Assessment)
(Bundestag tedesco, loc. cit., pag. 3). In conclusione con tali
simulazioni i militari avrebbero potuto scegliere anche l'arma più
pericolosa.
Nel caso di Pancevo vi sono indizi che convalidano questa ipotesi. Dopo
i bombardamenti dell'impianto di VCM della fabbrica chimica HIP AZOTARA
con missili Cruise si sprigionò tra l'altro del fosgene, una sostanza
una volta e mezzo più velenosa dell'acido cianidrico (o prussico).
"After the bombing on April 15 and 18, and thus after the distruction of
the VCM plant by fire, test results showed the following pollution
levels: [...]phosgene: concentration detected: 10 ppm; concentration
causing irritation: 1-3 ppm; lethal concentration: 10 ppm"
(Stephan/Strobel/Klaß, loc. cit., pagg. 21 e segg.). 1 ppm (parte per
milione) è l'abbreviazione riferita al peso (1 mg/kg). Con tali attacchi
la NATO ha messo in pericolo consapevolmente vita, salute e sicurezza
della popolazione civile, come anche la biosfera nell'area urbana di
Belgrado. Consapevolmente, giacché essa poteva prevederne le conseguenze
devastanti. L'alleanza militare aveva sviluppato già due decenni fa un
marcato interesse proprio per gli scenari di ricaduta del fosgene. Uno
degli studiosi di ricadute dell'epoca, nel frattempo divenuto membro
della direzione della Shell tedesca s.p.a., il chimicon Fritz
Vahrenholt, riferiva nel 1979 in un simposio NATO a Roma i risultati
delle relative simulazioni al computer: "Quanto al fosgene, che fu
impiegato nella guerra mondiale come arma chimica contro i Francesi e
che oggi è utilizzato in una serie di processi chimici, nel 1978 è stato
calcolato dal TÜV (ente di supervisione tecnica) della Renania quali
effetti potrebbe avere una ricaduta in condizioni estremamente
sfavorevoli: in regioni densamente popolarte come la zona di Colonia
oltre 2. 000 morti e quasi 20.000 feriti gravi" (Vahrenholt, 1982, pag.
193). Nel 1979 la ricerca fu ripetuta, su incarico della NATO, dal
meteorologo berlinese Bernd Gutsche, con un modello di diffusione
matematico-meteorologico. Risultato: "A seconda delle condizioni
meteorologiche una nube di fosgene si può estendere fino a sei, ma anche
oltre 100 chilometri, nel qual caso nella zona interna morirebbe un
abitante su due. Nel caso peggiore potrebbe essere investita un area di
circa 1200 chilometri quadrati" (Gutsche, 1980, pag. 217). La quantità
critica di questi prodotti chimici esplosivi in grado che potrebbe
causare una tale dinamica catastrofica, consiste di 2 tonnellate. Quanti
morti o feriti si aspettava la NATO nell'aprile del999 dal suo attacco
alcomplesso chimico? Evidentemente dobbiamo riconsiderare il nostro
concetto di guerra chimica. Guerre chimiche moderne non vengono più
condotte con armi chimiche primarie, bensì secondarie, cioè attraverso
il bombardamento, secondo le condizioni ecologiche e metereologiche, di
impianti contenenti sostanze e/o energie pericolose.
Dal momento che i pianificatori di guerra della NATO conoscevano la
quantità critica di questi prodotti chimici, che agiscono in modo simile
alle armi chimiche se liberate durante un attacco, io rinfaccio loro che
proprio l' incontrollabilità delle ricadute chimiche di natura militare
è insita nell' elemento tattico essenziale della condotta di guerra.
Questa ipotesi è suffragata dall' ufficio federale per l'ambiente
attraverso la seguente congettura sulla prognosi di ricaduta:
"generalmente si presuppone che attraverso la liberazione, incendio,
esplosione di sostanze pericolose:
? in impianti di raffinerie petrolifere sono coinvolti tutti i derivati
compreso l'idrocarburo policiclico;
? in fabbriche di concimi sono coinvolti in particolare ammoniaca, acido
nitrico, fosfati; in caso di incendi bisogna mettere in conto grandi
quantità di gas nitroso;
? inoltre nel caso di serbatoi di carburante e di magazzini di gas
liquido bisogna tenere conto eventualmente di notevoli danni a causa di
esplosioni con ricaduta di detriti, inoltre gli idrocarburi liquidi
liberati provocano inquinamento del terreno e dell'acqua;[ ]
? in impianti chimici può sussistere un evidente pericolo a causa delle
qualità specifiche dei materiali coinvolti." (UBA,a.a. O, S 4).
I materiali pericolosi possono essere immessi nell'atmosfera, nel
terreno, e perciò sia nelle acque sotterranee che in quelle di
superficie. "Incendi di grandi dimensioni causano, sulla base della
termica connessa, un ampio , sconfinato spargimento di materiale
dannoso." (UBA, ebda. S.5).
Il caso Pancevo spiega infine il perché la NATO riteneva di poter
raggiungere il proprio fine strategico solo coi metodi e mezzi della
condotta bellica ecologica. Essa causò premeditatamente dei danni
collaterali che coinvolsero vaste aree; tali danni parimenti permangono
più a lungo e perciò mettono seriamente in pericolo la salute della
popolazione: e questo con l'intenzione di far insorgere la popolazione
contro il governo da essa scelto. "La campagna aerea della NATO [sic!]
ha contribuito militarmente al cedimento finale di Slobodan Milosevic.
Il presidente jugoslavo si è accorto infine che la popolazione non era
pronta a sopportare più a lungo le privazioni della vita quotidiana
causate dagli attacchi ad obiettivi di rilievo militare". (Deutscher
Bundestag, Drs. 14/1788, p 4).
Solo dalla prospettiva di una condotta di guerra totale devono sembrare
rilevanti dal punto di vista militare tutti gli obiettivi naturali e
sociali. Ma solo in questa prospettiva. Per gli uomini colpiti dalla
guerra, invece, l'affermazione del nostro governo federale secondo cui
gli attacchi aerei NATO "non sono stati rivolti né contro la popolazione
né contro l' economia jugoslava" (Deutscher Bundestag, Drs.14/1788, p.4)
suona come una presa in giro delle loro sofferenze per la guerra .
---
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti
dell'ex Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'",
oggi "Comitato Promotore dell'Assemblea Antimperialista".
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
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Pristina: racket della prostituzione
Vukovar: l'importante di una storia e' non raccontarla per intero
---
da alberto tarozzi e zivkica nedanovski.
1.FONTE: FrVesti.
2.TITOLO: Alija Isetbegovic visitava i luoghi di tortura.
3.INSDICE : Patologo belgradese sulle prove contro il capo dei
mussulmani.
4.SITO INTERNET: http://www.frvesti.com/vest.asp?t=83545&s=vesti.gif&e=k
5. NUMERO DI PAGINE: ½.
6. DATA: 11.02.2001.
Il patologo dell'Ospedale militare a Belgrado, dott.Zoran Stankovic,è
convinto che il Tribunale dell'Aia sulle base delle prove esistenti
muoverà
atto d'accusa contro Alija Isetbegovic, ex capo
dei musulmani in Bosnia.
"Esistono le testimonianze degli internati dai campi di raccolta del
territorio della Federazione
BosniaHerzegovina che Alija Isetbegovic li haveva visitati. Esiste anche
il
video, si nota, sulle visite del campo
Celebici, che significa che lui sapeva tutto quello che vi succedeva a
quell'epoca- ha detto
Simic, agenzia "Srna"
Lui ha ricordato che queste prove sono state raccolte dal Comitato per
la
raccolta dei dati sulle
violazioni del diritto internazionale umanitario, del Governo della
Repubblica di Jugoslavia.
Secondo le sue parole, di nuovo verra' fatta richiesta nel merito delle
responsabilità per l'attacco della colonna
dell'Esercito Jugoslavo (JNA) nella via Dobrovoljacka a Sarajevo,
nonché
il tentativo
di nascondere le fossi comuni al Cimitero di Sarajevo, Lav.
1.FONTE: POLITIKA AD
2.TITOLO: Kosovo il centro della tratta delle bianche in Europa.
3.AUTORE: "Indipendent"
4.SITO INTERNET: http://www.politika.co.yu/2001/0211/01_09.htm
5.NUMERO DI PAGINE: 1.
6.DATA: 11.02.2001.
Secondo il giornale londinese"Indipendent", il Kosovo è il centro
europeo
della tratta delle bianche e della prostituzione.Tutto si svolge
"davanti
al naso"della polizia internazionale e della amministrazione delle
Nazioni
Unite.Il crimine organizzato, per la maggior parte, compra le donne nei
paesi dell'Europa orientale e in Albania , dopodiché le rivende alla
mafia
locale
nel Kosovo. La maggior parte di queste giovani donne finisce nelle case
di
tolleranza nel Kosovo,
ma alcune di loro vanno in Italia per diventare prostitute.
L'amministrazione delle Nazione Unite non presta affatto attenzione a
questo problema grave,
scrive "L'Indipendent" e cita che Pristina è strapiena di polizia
internazionale, ma solo 22 persone
si occupano di questo problema. Inoltre, queste 22 persone hanno a
disposizione solo un veicolo.
---
BBC News 11 February 2001
Letter to the Editor
To the Editor:
I am writing in response to the BBC News of Saturday, 10
February, "Calls for arrests over Vukovar Massacre."
Serbs are accused of being responsible for the killing of
more than 200 non-Serbs who were removed from the
Vukovar hospital during the Croatian war of independence
from Yugoslavia. Did BBC intentionally mean to not
specify exactly who the "non-Serbs" were or was it an
honest mistake?
For "the rest of the story," we need to take a closer look
at what transpired prior to the incident--the story that
doesn't make the headlines.
In late 1991 the Yugoslav Army captured the city of
Vukovar from Croatian forces who had been systematically
massacring (ethnically cleansing) the ethnic Serb minority
in the city.
A Defense & Foreign Affairs Strategic Policy article in
London in December 1992 said: "At least 1,000 Serbs,
mostly women, old people and children, were shot, knifed,
axed or bludgeoned to death systematically, one-by-one,
in two main centres....One visiting Croat female
journalist, during the Vukovar fighting, unfamiliar with firearms,
asked one of the young gunmen to cock a pistol for her so
that she could feel what it was like to kill a Serb. She
shot, indiscriminately, an old Serb woman who was standing
under Croat guard." In November 1991, the Toronto
Star said that "a photographer reported seeing black
plastic bags containing pieces of the bodies of [Serbian]
children about 5,6,or 7 years old."
When Serb forces broke through and discovered the grisly
scenes, Croatian soldiers, in an attempt to escape
justice, fled to the protection of the Vukovar hospital,
jumped into bed, and became "patients," their weapons at their
side.
Perhaps one can look at the events that took place at the
Vukovar hospital as an act of revenge, but if your wife,
child, parents and grandparents had just been slaughtered
by your enemy and you had seen your children cut up
into little pieces and stuffed into plastic bags by
Croatian soldiers who were trying to escape justice by taking refuge
in a hospital, be honest--what might you have done?
Stella L. Jatras
USA
---
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[Emperor's Clothes]
As Serbian workers threaten nationwide General
Strike -
The Issue is, Who Gets the Shares?
By Milos Zorich - Special to Emperor's Clothes
Belgrade, 2-12-2001
Translated by Tika Jankovich and Jared Israel
Will the ranks of 800,000 already jobless Serbian
workers be swelled by thousands laid off following
planned changes in the Privatization Law?
Belgrade is being watched carefully by international
business. They want auctions where they can buy
companies at bargain prices and they want legal
guarantees protecting investments. Meanwhile, the
Serbian Parliament will decide whether to halt a wave
of privatizations by workers. And the workers are
threatening a General Strike
A Proclamation to the People
"In short, the state is selling. Foreigners are buying.
Workers and citizens are loosing. We workers are
not for sale. Let's stop the plunder!"
Thus writes the Association of Serbian Unions. Urging the
Serbian people to protest changes in the Privatization Law
announced by the Serbian Government, the unions have called
a General Strike starting February 14 at 8:00 AM.
The Core of the Conflict
The current Privatization Law was passed during the
Miloshevich administration, a coalition of the Yugoslav Left,
the Socialist Party and the Radical Party. If a company was
privatized, the first priority in obtaining shares would go to
the workers who invested their labor for many years.
Anticipating the present regime's intention to sell companies
which are supposedly in bad financial shape to foreign
bidders, workers and managers have speeded-up
privatization under this law. They are trying to preempt the
process before a government sell-out to foreign interests can
take place.
Thus a race is underway, with the workers privatizing state
and public property, and the government trying to halt it.
This reporter spoke to several people on the street about the
proposed sell-off. Here are the words of Vladimir
Matvejevic, an engineer and one of 800,000 men and women
in Serbia who are unemployed and looking for work:
"Before our eyes we have the examples of
Bulgaria, Romania, Russia and other economies in
"transition" where the largest industrial enterprises
have been handed over to foreign corporations. As
a consequence, thousands of workers were fired, in
obedience to rules imposed by the International
Monetary Fund and the World Bank.
"One should bare in mind that for decades our
Yugoslav model of social-economy differed from
those in Eastern Europe. They had central state
economic control. We built a system where
businesses under workers' self-management existed
side by side with others that were privately owned.
In the self-managed sector, the companies were run
by elected representatives. Workers shared the
profits."
Workers Ask: Why Give Up Our
Shares?
So, nobody is against privatization per se. The conflict is
over how to do it. The workers demand to be the majority
shareholders. The present regime insists that the major
shareholders be investors, whose money, they say, can revive
production, introduce more economical operating structures
based on up-to-date technology and maximize savings in
production.
While this battle escalates, Belgrade is being watched closely
by foreign investors and businessmen. Last week a delegation
from the European Union visited Belgrade. Also, there was a
two-day meeting of the Business Council of the Stability Pact
for Southeastern Europe with representatives from sixty
companies in Europe, Asia and the U.S.
This "Investors Mission" met with 150 leading Yugoslav
industrial managers. Mr. Bodo Hombah, special coordinator
for the Stability Pact, and Manfred Nusbaumer,
Vice-President of the Business Council, held a press
conference where they demanded that: "the Belgrade
Government provide suitable conditions for business, along
with a law that it will guarantee the safety of foreign
investments."
"Please, no more help," says Mrs. Brezovacki
"They are offering to help us from abroad? Please!"
says Mrs. Goritsa Brezovachki, who works at a
garment factory . "First they impose sanctions. Then
they instigate civil war, stop production, bomb our
factories. Now finally after devastating our country
and putting us in a desperate position, they swarm
in with their bags of gold to buy our businesses
cheap and make us a colony. No more help!" (1)
The above opinion is not shared by Mrs. Mirosinka Dinkich,
a member of the G-17 group of economists. (2) Says Mrs.
Dinkich:
"It is better to be a well paid employee in a foreign
owned company, than a poor shareholder in a
company that makes no profits."
But workers counter this, asking, "Who says we will have any
job at all if these foreign interests get a hold of our
companies?" And Mrs. Dinkic admits that in the first year of
the regime's proposed economic reforms approximately
300,000 more workers would be left jobless. Out of these,
some 50,000 could find jobs in reconstructed companies and
another 50,000 in new companies. What about the remaining
200,000 desperate, hungry people? She recommends spending
around $400 million. But this is only to help them during the
first year. What about later on? And in any case, where would
this money come from? The government has no answer.
"Stop stealing the Electrical Power Assets"
Today (Monday, February 12) the Government will submit its
proposal for changing the old Law on Privatization to
Parliament. Meanwhile, workers are angry and getting
angrier.
Mr. Radomir Smiljanic, President of the Council of the
Serbian Association of Unions, says that:
"This Government 'writes the lunch bill for the
waiter,' avoiding consultations with the workers.
As proposed by the Government, workers are
entitled to 10% of the free shares. Other private
parties may obtain 15%. But 60% of the shares are
earmarked for bidders in public auctions to be run
by the state. The money thus obtained is to be used
by the state to meet its obligations, including
providing pensions."
Many workers feel this amounts to blackmail. If you want
your pensions, the argument goes, you have to give up your
right to shares in companies where you labored with the
understanding that you were the shareholders.
Mr. Aleksandar Vlahovic, the Minister of Privatization,
argues that, "it is essential that 'strategic partners', those with
a fresh money supply, enter the company."
To secure this plan, the new law would immediately halt the
current wave of worker-oriented privatizations.
While the conflict between the regime and the workers
intensifies, workers in major Serbian companies are sending
out urgent messages about the "organized plunder" of national
economic assets. "Stop the stealing of Serbian Electrical
Power Assets", alerts the paper of the Serbian Electrical
Power Industry. The employees say there's been a rapid
erosion of asset-value by management. Last Fall management
declared the assets to be worth more than $20 billion. Now
the figure is down to $4.2 billion.
Social Upheaval?
Last year, around 870 facilities out of a total of 7,000 were
privatized under the old Privatization Law. But this year, in
the past three months alone, 630 state and public companies
have gotten new, private owners.
The Deputy Minister of the Ministry for Economical
International Relations, Mr. Boran Karadjola, says "Whether
we like it or not, globalization is an unstoppable process,
which has to enter Yugoslavia, if it wants to be a part of the
world." He has recently signed a document bringing
Yugoslavia into the WTO as an observer.
Similarly, the head of the new Serbian Government, Mr.
Zoran Djindjic, told a meeting with the Serbian managers of
major companies three days ago that, "We want strong foreign
capitalists to come in, not shaky ones."
Clearly the government won't willingly back down. It intends
to open the door to foreign capital although it is fully aware
that foreign bidders will collude to keep the selling price
low. (3)
The ongoing conflict between the government and workers is
entering a period of great uncertainty. Social upheavals and
the further destabilization of the otherwise poor Serbian
economy are quite possible. Interviews I conducted with a
dozen employees of the largest companies point in this
direction. For example, a woman who works at Yugoslav
Airlines, told Emperor's Clothes:
"I have been working here 25 years and have
acquired certain rights to the property of my
company. Why should I agree now to be hired by a
new owner who would buy our airplanes, buildings
and technical equipment dirt cheap? If it happened,
I would feel deceived and ripped off."
And other workers ask, after they buy our property dirt cheap,
what prevents them from taking the assets and closing us
down?
Such sentiments - that the countrys economic assets are being
ripped off, that the country is becoming dependent on foreign
powers which, during a protracted agony of economic
transformation that they would impose on Serbia, would care
only for their own interests - these sentiments of rebellion are
the driving force behind the planned General Strike by the
worker unions.
***
Further reading -
1) Two very good background pieces on the so-called civil
wars in Yugoslavia are: 'German and U.S. Involvement in
the Balkans' by T.W. Carr, at
http://emperors-clothes.com/articles/carr/carr.html and
Diana Johnstone's classic study, 'Seeing Yugoslavia
Through a Dark Glass' at
http://emperors-clothes.com/articles/Johnstone/1yugo.htm
2) 'The International Monetary Fund And The Yugoslav
Elections' by Michel Chossudovsky and Jared Israel. This
article has been reprinted around the world. It documents
the connection between the G-17 economists, the present
Serbian regime, and the nation-destroying International
Monetary Fund and World Bank. It can be read at
http://emperors-clothes.com/analysis/1.htm
3) We came across a most revealing U.S. Commerce
Department Document, see Grand Theft: Montenegro...
at http://emperors-clothes.com/news/commerce.htm
Please Support the Journalists' Fund
Emperor's Clothes is trying to assist a few families of
Yugoslav journalists. These journalists are among the
many journalists who have literally been thrown out of
work when thugs took over all TV and radio stations and
newspapers during and after the Oct. 5th coup. These
attacks are part of the terror in 'democratic' Serbia. We
are providing some financial help; we need to provide
more.
It's really a privilege to be able to help these brave men
and women who are trying to report 'the other side' within
Yugoslavia and, through Emperor's Clothes and other
media, to the outside world.
Meanwhile, our own operating costs have increased. (For
instance, monthly fees for the superb news media search
engine Lexis have more than doubled.)
If you can make a contribution either to our general
expenses or specifically to help the Journalists' Fund,
please do. Any amount will help. To use our secure server,
please go to
http://www.emperors-clothes.com/howyour.htm#donate.
(If you use the secure server and wish your contribution to
go to the Journalists' Fund, please send us a note at
emperors1000@...
Or you can mail a check to Emperor's Clothes, P.O. Box
610-321, Newton, MA 02461-0321.
Or call 617 916-1705 from 9-5, Eastern U.S. time and ask
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Mercoledì 14 febbraio dalle ore 22,00 al classico village in via
libetta concerto a sostegno degli operai della Zastava e dell'ospedale
di
Mitrovica IL COSTO è DI LIRE 7000
All' entrata verrà raccolto materiale sanitario e scolastico per la
scuola di Backa Topola.
promuove: CONVOGLIO DI SOLIDARIETA' INTERNAZIONALISTA GIORGIANA MASI
aderiscono: CANTIERE PER LA PACE DI VILLA MIRAFIORI, IL MANIFESTO
INFO: http://digilander.iol.it/convogliogiorgiana/ convgm@...
RAVENNA
15 Febbraio 2001 - Crimini ed omicidi - Una assemblea a Bagnacavallo
(Ravenna) sui crimini della Nato in Jugoslavia - partecipano i delegati
sindacali della zastava
VICENZA
Vicenza 15 febbraio 30,20 sala circoscrizoione 7 in via vaccari
-Filorosso-Spartakus -assemblea contro l'uranio impoverito e la nato
BASSANO DEL GRAPPA
Bassano del Grappa 16 febbraio 0re 21 sala pubblica in via Angarano
assemblea dibattito dull'uranio impoverito e contro le basi nato
ROMA
sabato 17 febbraio III incontro del "Forum Europa sociale" (Centro
congressi via dei Frentani 3, ROMA). Partecipano le delegate sindacali
della Zastava di Kragujevac. Relazioni di Heinz Bierbaum; Schmittener -
IG-Metall; Fulvio Perini - CGIL; Moreno - comisiones obreras; G. Patta,
e con la partecipazione di Espace Marx, sindacati francesi, parlamentari
europei del GUE, economisti... La locandina è al sito
http://www.ecn.org/coord.rsu/
BARI
Most za Beograd Un ponte per Belgrado in terra di Bari
Associazione culturale di solidarietà con la popolazione jugoslava
via M. Cristina di Savoia 40, 70126 BARI
tel/fax 0805562663 e-mail: ponte@...
conto corrente postale n. 13087754
Bari
lunedì 19 febbraio
voci di resistenza e solidarietà da un paese bombardato
con le delegate jugoslave
Ruzica Milosavljevic, presidente del sindacato Samostalni della Zastava
di
Kragujevac
Rajka Veljovic, organizzatrice del progetto di adozioni a distanza
ore 11.30
Facoltà di Giurisprudenza (P.zza C. Battisti)
allinterno del corso di Diritto del Lavoro dei proff.
Bruno Veneziani e Giovanni Mario Garofalo
conferenza-dibattito su
Il sindacato in Jugoslavia
ore 17.00
Aula Magna dellIstituto Pitagora C.so Cavour 249
La situazione dei lavoratori in
Jugoslavia dopo le bombe della
NATO e lembargo
introduce
prof. Franco Selleri (Dipartimento di Fisica)
coordina
Mariella Cataldo (associazione "Most za Beograd")
Sindacati, associazioni, circoli, impegnati nella lotta per la pace e la
difesa delle condizioni dei
lavoratori, sono invitati ad aderire all'iniziativa. Per comunicazioni:
catonean@...
PADOVA
Padova 20 febbraio ASSEMBLEA VENETA 21 sala Polivalente per realizzare
un nuovo livello di
comunicazione e iniziativa e per formare la delegazione a Bruxelles per
l'incontro internazionale sull'uranio
impoverito aderisce anche il fratello di uno dei soldati morti di
leucemia, indiscussione anche iniziative per la
Colombia, la Jugoslavia la Palestina ed il trangenico;
Vigonza (Padova) 23 febbraio ore 20,30 assemblea in solidarietà ai
popoli sotto embargo e contro la nato
VICENZA
Vicenza ore 20,30 Chiostri di Santa Corono Filorosso Spartakus assemblea
contro l'uranio impoverito e la nato con Russo Spena e l'angesol
CAGLIARI
Venerdì 23 e sabato 24 febbraio a Cagliari 2 giorni di iniziative
contro la Guerra
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(ANSA) - PRISTINA, 23 GEN - I danni subiti dal patrimonio artistico del
Kosovo sono stati provocati in gran parte dalle forze di sicurezza serbe
durante il conflitto del 1999: lo afferma Vittorio Sgarbi, al termine di
una visita di cinque giorni compiuta nella provincia a maggioranza
albanese.
"E' vero che dopo la fine del conflitto sono state attaccate e talvolta
distrutte chiese serbo ortodosse - ha detto all'Ansa - ma si trattava
nella quasi totalita' dei casi di edifici del XIX o XX secolo la cui
distruzione on ha arrecato nessun danno all'arte". Secondo Sgarbi
appaiono invece "piu' gravi i danni prodotti dalle milizie serbe, che
hanno spesso distrutto moschee antiche ed edifici di pregio artistico".
Il critico italiano ha tuttavia constatato che "i monumenti piu'
importanti del Kosovo sono ben conservati, e nel complesso il patrimonio
artistico non e' stato colpito se non sul piano morale". A parere di
Sgarbi e' "una insensatezza" vedere le chiese presidiate dai soldati,
"le armi che proteggono le arti" ha sintetizzato, alludendo ai monasteri
ortodossi tuttora sotto la vigilanza della KFOR (la forza di pace a
guida NATO).
"Al mio ritorno in Italia - ha aggiunto - esercitero' pressioni sul
Ministero degli Esteri affinche' vengano stanziati dei fondi per
contribuire al restauro di importanti affreschi". Affrontando il tema
dell'uranio impoverito Sgarbi, che ha compiuto la visita a titolo
privato, ha raccontato di aver incontrato "soldati italiani, carabinieri
e diplomatici: nessuno tra loro - ha detto - ha espresso alcun tipo di
preoccupazione. Questo ha confermato la mia convinzione: l'uranio
impoverito e' un problema solo in Italia, non lo e' in Kosovo come non
lo e' stato in Iraq. Si tratta di una bufala prodotta da una campagna di
stampa senza fondamento". (ANSA)
BLL
24/01/2001 19:08
> http://www.ansa.it/balcani/societa/20010124190831769749.html
(nota: Sgarbi Vittorio e' la stessa persona che durante i bombardamenti
della NATO in alcuni dibattiti televisivi accreditava le voci secondo le
quali le milizie serbe arrostivano i bambini albanesi-kosovari sulla
graticola)
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(1941; vedi fotografia allegata)
(ANSA) - ROMA, 24 DIC - A tutti gli ''auguri piu' cari'' di buon Natale
e
''un apprezzamento pieno, vivo, per quello che state facendo per
l'Italia,
per l'Europa, per la pace nel mondo. Viva le Forze Armate, viva
l'Italia''.
Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha concluso cosi'
il
suo affettuoso messaggio augurale ai militari italiani nel mondo, in un
collegamento in videoconferenza dalla sede del Coi - il comando
operativo
di vertice interforze - con i nostri contingenti ''di pace'' nella
Bosnia,
Kosovo, Albania ed Eritrea.
Ciampi ha voluto dare ''piena testimonianza'' ai soldati italiani del
''riconoscimento internazionale sempre maggiore per quello che state
facendo e per il modo con il quale lo state facendo: le truppe italiane
impegnate nelle missioni di pace all'estero hanno dimostrato di avere
una
particolare capacita' di svolgere con pienezza di risultati il loro
compito''. ''Voi, infatti - ha proseguito il presidente della
Repubblica,
rivolto direttamente ai militari -, riuscite ad accoppiare una
professionalita' elevata con uno straordinario senso di umanita'. E di
questo sono orgoglioso perche' riflette una delle caratteristiche innate
di
tutti gli italiani: il rispetto della dignita' dell'uomo
indipendentemente
dalle etnie, dalle religioni e da qualsiasi altra diversita'''.
''Certamente comprendo il vostro stato d'animo alla vigilia del
Natale'',
ha aggiunto Ciampi, rivolgendosi idealmente a tutti gli 8500 militari
italiani attualmente impegnati in 21 diverse operazioni nel mondo.
''Ebbi
anch'io da giovane - ha ricordato il presidente - la non piacevole
condizione di trascorrere alcuni natali in armi, lontano da casa.
Comprendo, dunque, questo senso di lontananza dalle vostre famiglie e
per
questo, credetemi, vi sono particolarmente vicino''.
Nel corso del collegamento in videoconferenza, il presidente Ciampi, che
era accompagnato dal capo di stato maggiore della Difesa, generale Mario
Arpino, ha ricevuto gli auguri e ascoltato i punti delle situazioni dai
comandanti di diversi contingenti italiani: il generale Pierluigi
Torelli,
dal Kosovo, dove sono schierati circa cinquemila militari italiani; il
generale Giovanni Ridino', dalla Bosnia (1600 uomini); il generale
Amilcare
Casalotto, da Durazzo (1200) ed il colonnello Maurizio Salvadorini,
dall'Eritrea, dove sono da poco arrivati 115 militari italiani. A tutti
il
presidente della Repubblica ha espresso apprezzamento per il lavoro
svolto.
Per quanto riguarda la Bosnia, in particolare, Ciampi ha detto di essere
''ben consapevole dell'importanza dell'attivita' del contingente
italiano,
in una situazione che e' comunque abbastanza stabilizzata, per
assicurare
il pieno rispetto degli accordi di Dayton''. Ma sono anche altri - ha
ricordato il presidente - gli impegni di Italfor: ''quando venni a
Sarajevo
ebbi modo di vedere quanto conta, per il mantenimento dell'ordine e
della
sicurezza, la presenza e l'attivita' dei nostri carabinieri, ma conosco
anche l'importanza del contributo italiano per addestrare le forze
locali
di polizia''.
Rivolto poi ai militari del Kosovo, Ciampi ha auspicato che la
situazione
''abbia un miglioramento, dopo le elezioni di ieri in Serbia''. Elezioni
-
ha affermato Ciampi - che sono state tra l'altro il motivo del rinvio
della
sua visita diretta ai militari italiani ''che conto comunque di fare -
ha
detto - tra qualche settimana''. ''Voi - ha affermato il capo dello
Stato,
rivolgendosi ai militari in Kosovo - avete il grosso compito di ridare
concretezza ad un lento e non facile ritorno ad una situazione di
convivenza tra etnie diverse e, al tempo stesso, di riavviare il
funzionamento delle istituzioni civili. Un contributo fondamentale,
dunque,
quello dei militari italiani per il ritorno alla normalita' anche nelle
comunicazioni, con particolare riferimento alle linee ferroviarie e
all'aeroporto di cui assicurate il pieno funzionamento''.
In Albania (''paese che ho conosciuto abbastanza bene da giovane'') i
soldati italiani, ha affermato il capo dello Stato, stanno svolgendo
''un'attivita' di straordinaria importanza, attraverso il contributo di
tutte le forze armate di terra, di mare, di cielo. Si tratta del
supporto
alle truppe che operano nel Kosovo e della cooperazione con le forze
armate
albanesi per aiutarle a migliorare la loro professionalita' e le
capacita'
tecniche in modo che possano sempre meglio assolvere ai propri compiti,
sia
nel mantenimento dell'ordine pubblico, sia nelle altre attivita' proprie
delle forze armate''.
Rivolto, infine, ai militari italiani in Eritrea, Ciampi ha ricordato
che
sono loro quelli che oggi operano ''nella terra piu' lontana, in una
situazione non facile, sia dal punto di vista strettamente ambientale'',
sia perche' al confine ''di due paesi che sono stati purtroppo colpiti
da
una guerra sanguinosa.
Voi - ha aggiunto Ciampi - avete il compito di far si' che gli accordi
di
armistizio, raggiunti da poco, diventino veramente operativi e siano il
preludio ad un ritorno di condizioni di piena pace''.
''Proprio per il modo in cui svolgete i vostri compiti, sono orgoglioso
-
ha ribadito e concluso Ciampi - di essere il capo delle Forze Armate''.
(ANSA).
SV/MGA
Dal Discorso di fine anno del presidente della Repubblica:
"Stiamo partecipando con impegno, e possiamo esserne orgogliosi, alla
pacificazione di una regione a noi vicina: i Balcani, sconvolti da
conflitti, massacri, esodi di popolazione. Non abbiamo dimenticato la
tragedia dei profughi Giuliani e Dalmati. L'obiettivo di una civile
convivenza fra etnie diverse, e del ritorno alla democrazia, ha fatto
passi avanti, alcuni insperati..."
L'entrata della Nato in Kossovo (cifre da interrogazione
parlamentare di Russo Spena
9-11-2000) ha provocato 200.000 nuovi profughi e 1500 omicidi
etnici. Il territorio è
stato disseminato di Cluster Bombs (mine antiuomo messe al bando) e
di uranio
impoverito (4000 anni di attività radioattiva). Sono aumentati del
500% i decessi da
leucemia (municipalità di Pancevo), sono stati immesse nell'aria dai
bombardamenti
oltre 150.000 tonnellate di sostanze cancerogene, mutagene e
teratogene fra le
quali 17.000 tonnellate di ammoniaca, 1400 di EDC, otto di mercurio,
1500 di
vinilcloruromonomero; queste ultime emissioni hanno aumentato
l'incidenza
tumorale del 160%.
La guerra civile che era in atto in Kossovo prima dell'inizio dei
bombardamenti della
Nato aveva causato la morte di 1000 persone di tutte le etnie... la
stessa Nato parla
oggi di 3000 vittime di tutte le etnie. D'Alema nei giorni del
conflitto stimava questa
cifra in 200.000 morti solo albanesi...
Già oggi la pacificazione ha prodotto più morti di quelli causati
dalla guerra civile
anche volendo ignorare il fatto che questa guerra civile fosse stata
fomentata
dall'occidente per poi poterla pacificare...questi i passi in avanti
insperati.
---
Ciliegina liberamente tratta da contributi pervenuteci da Gian (Venezia)
e Serena (Bologna), che ringraziamo.
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti
dell'ex Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'",
oggi "Comitato Promotore dell'Assemblea Antimperialista".
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
Archivio:
> http://www.ecircle.it/an_ecircle/articles?ecircleid%c2%91979
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/messages
Sito WEB:
> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra
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