Informazione

[Sullo stesso argomento vedi anche:
World Peace Council (Athens, May 2004)
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3523
World Peace Council on Milosevic, Kosovo and the Hague Tribunal
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3505
Atina: Svetski savet za mir o Milosevicu, Kosovu i haskom tribunalu
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3503
BEOGRADSKI FORUM na skupstini Svetskog saveta za mir
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3524 ]


www.resistenze.org - osservatorio - lotta per la pace - 17-05-04


Relazione sul Consiglio Mondiale della Pace (WPC),
che si è svolto ad Atene dal 5 al 10 Maggio 2004


Ho partecipato come delegato dei " Nuovi Partigiani della Pace "-
Forum contro la guerra e Associazione " SOS Yugoslavia " ( per
l'Italia, Forum contro la guerra, era anche presente il compagno S.
Franchi da Bologna), a questa Assemblea mondiale delle forze
antimperialiste e della pace, che si è rivelato un evento politico e
qualitativo nei suoi contenuti, inaspettato persino dagli
organizzatori. Penso che bastino due dati per comprendere la portata
del dibattito, del confronto e delle proposte di lavoro che si sono
espresse nei cinque giorni : 54 paesi rappresentati dai vari
movimenti, attraverso circa 160 delegati ( dall'Africa alle Americhe,
dall'Asia all'Europa e al Medio oriente) .

L'assemblea che si svolge ogni quattro anni a livello mondiale e
annuale a livello delle cinque zone in cui è suddiviso il WPC ( che
corrispondono ai cinque continenti), è stata ospitata dal Comitato
Greco per la Pace e la Distensione Internazionale, di cui va
sottolineata una impeccabile ed efficiente capacità organizzativa, si
è svolta attraverso un programma di lavori preparati in varie riunioni
continentali, per l'Europa vedere l'altra mia relazione di marzo
sull'incontro di Lisbona in Nuove Resistenti N.75 del 10-04 ( nel
nostro sito: www.resistenze.org ) , aveva come parola d'ordine:
per la lotta dei popoli contro l'ordine mondiale imperialista, per la
pace e la giustizia.

L'agenda dei lavori era la seguente:
Relazione sulle attività svolte dal WPC, dall'ultima Assemblea del 2000
Relazioni dei Coordinatori Regionali
Relazione sulla situazione finanziaria del WPC
Proposte di emendamenti sugli incarichi dirigenti e sulle questioni
organizzative interne del WPC
Presentazione del Piano di attività e lavori per il futuro
Elezione del nuovo Comitato Esecutivo

Il primo giorno vi è stata la relazione del Segretario Esecutivo sulle
attività svolte nei quattro anni 2000-2004 dal WPC a livello
internazionale : Conferenze, Risoluzioni, Manifestazioni, Campagne.
Una discussione e chiarimenti sulla relazione da parte delle varie
organizzazioni.
Al pomeriggio assemblea delle zone regionali, cioè dei cinque
continenti, con rapporto sullo stato dei movimenti e della lotta per
la pace nei vari paesi, sia quelli presenti che quelli rappresentati
dai coordinatori regionali perché impossibilitati ad essere presenti.

Il secondo giorno vi è stata la relazione dei coordinatori regionali
all'Assemblea generale sulla situazione delle varie aree regionali,
poi vi sono stati gli interventi per ogni paese di ciascuna
organizzazione locale sulle proposte di lavoro su cui era stata
incentrata l'agenda di questa Assemblea mondiale, come indicata sopra;
e qui vi è stato il mio intervento per l'Italia che potete leggere al
fondo di questa sintetica relazione. E' poi seguito una
interessantissima e importante Conferenza di ufficiali ed ex ufficiali
di vari paesi ( Grecia, Portogallo, Russia, Bulgaria, DDR e Germania
occidentale) sul tema di costruire un coordinamento europeo di
militari per la pace, la distensione e l'amicizia dei popoli, contro
le Basi straniere nei paesi sovrani, sulla funzione di difesa
nazionale e non imperialista degli eserciti.

Il terzo giorno discussione finale sugli emendamenti proposti, di
seguito la presentazione da parte delle Segreteria Esecutiva della
Bozza di Risoluzione finale dell'Assemblea e conseguente discussione e
definizione finale della Risoluzione dei lavori di questa sessione del
WPC.
Elezione del nuovo Comitato Esecutivo ( così formato: rappresentanti
di Portogallo, Vietnam, Egitto, Messico, Congo Brazzaville, che sono
anche i coordinatori regionali, a cui sono stati aggiunti Francia,
Giappone, Senegal e USA) ; Segretario e Sede centrale degli uffici
del WPC: Grecia; elezione dei tre Co Presidenti: Argentina, India e
Palestina ed elezione del Presidente del WPC per i prossimi quattro
anni il compagno Orlando Fundora del Movimento per la pace e la
sovranità popolare di Cuba.

L'ultima giornata di lavori si è incentrata con la discussione sulla
definizione della Risoluzione finale e sulle proposte di Risoluzioni
di solidarietà presentate dalle organizzazioni locali: Palestina,
Iraq, Korea, Cuba, Vietnam e altre tra cui quella sulla Jugoslavia e
sul Tribunale dell'Aja ( co presentate dalle Associazioni della Serbia
Montenegro Sloboda e Forum Belgrado, insieme alla nostra Associazione
SOS Yugoslavia). La Risoluzione finale dell'Assemblea mondiale 2004
del WPC definitiva, verrà elaborata in questi giorni dalla nuova
Segreteria Esecutiva sulla base delle proposte ed emendamenti
discussi, e poi presentata ufficialmente. La troverete sui prossimi
numeri di Nuove Resistenti appena comunicata.

Al pomeriggio si è poi svolta la Maratona della Pace ( …42 Km da
Maratona ad Atene) che il Comitato greco per la Pace organizza ogni
anno e che quest'anno ha avuto nell'incontro e partecipazione dei 150
delegati mondiali, un momento ancora più significativo dal punto di
vista della fratellanza e della solidarietà militante tra i popoli,
era dedicata ai popoli sotto aggressione dell'imperialismo ed ha visto
la partecipazione di migliaia di manifestanti nel tragitto intero e
nell'unificazione con i delegati del WPC proprio davanti alla sede
dell'Ambasciata degli USA, completamente circondata e protetta dalle
forze di polizia greche. Posso dire senza timori che è stato un
momento di emozioni e commozione generali l'incontro e l'unificazione
dei due cortei, che hanno marciato insieme tra slogan e canti
internazionalisti ( tra cui Bella Ciao che sapevano quasi tutti), e
tra centinaia di passanti che applaudivano e ci abbracciavano lungo le
strade, fino al comizio finale dove hanno preso la parola oltre al
Comitato greco, la rappresentante del Movimento per la Pace
statunitense, un compagno di Cuba e il rappresentante della Repubblica
Democratica Popolare di Korea, in un atmosfera serale ateniese densa
di entusiasmo e solidarietà militante internazionalista, non facili da
vivere a livello di massa nel nostro paese.

Gli esiti e le indicazioni del Piano di lavoro, potranno essere lette
nella Risoluzione finale che faremo conoscere attraverso il sito
www.resistenze.org e nei nostri materiali informativi, cerco di dare
qui in modo sintetico gli elementi generali attraverso cui si è
sviluppata la discussione dei delegati dell'Assemblea, che, va tenuto
presente, riportavano a loro volta riflessioni e valutazioni di quelle
altre decine di paesi che non erano fisicamente presenti a questo
meeting, ma sono parte del WPC e che avevano discusso e proposto le
loro valutazioni nei meeting continentali e che i coordinatori hanno
espresso nei loro interventi.

Un elemento comune di fondo di tutti gli interventi è stata la
denuncia della politica aggressiva portata avanti dall'imperialismo
USA, attraverso la strategia della cosiddetta lotta al terrorismo, che
dopo l'11 Settembre ha trovato la giustificazione ad aggressioni
dirette come nella guerra all'Afghanistan e all'Iraq, e minacce sempre
più pressanti e violente ad altri stati sovrani come Cuba, RPD di
Korea, Siria, Iran, Venezuela, Zimbabwe, Bielorussia ed altri, che
sono considerati i prossimi obbiettivi della politica di dominazione
statunitense e che in realtà sono popoli che difendono la propria
indipendenza, sovranità e libertà; su questo importanti e
chiarificatori sono stati gli interventi dei compagni di Siria,
Venezuela e Zimbabwe che hanno spiegato e descritto quali sono le
tecniche e i modi per mettere sotto pressione un paese non asservito
ai loro interessi e pianificarne la destabilizzazione.

Da tutti è stata denunciata la sfacciata violazione del Diritto
Internazionale e della Carta delle Nazioni Unite, continuamente
calpestate, così come la nuova dottrina della Nato che di fatto l'ha
resa la nuova forza militare internazionale al servizio degli
interessi della politica USA e delle multinazionali. Così come la
dottrina della guerra preventiva che di fatto è la sanzione del
"diritto" statunitense, di colpire chiunque in qualunque forma,
ostacoli interessi o strategie della politica economica e militare
imperialista. E' anche stato denunciato lo sviluppo di nuovi tipi di
armi nucleari da usare in conflitti di cosiddetta bassa intensità, da
parte degli Stati Uniti, proprio mentre il movimento per la pace
mondiale, sta preparando grandi manifestazioni per il 60° anniversario
dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, una tappa nella campagna
per l'abolizione delle armi nucleari.. Nella stessa Europa si va verso
l'esercito europeo, un processo di militarizzazione reazionaria
dell'Unione Europea. Una forte denuncia e la necessità di lavorare
contro la presenza di basi straniere nei vari paesi, è stata espressa
da tutti i delegati, non ritenendola come parola d'ordine secondaria,
bensì di estrema attualità; in questa ottica molto significativo
l'intervento del delegato del Bangladesh che ha denunciato pressioni e
ricatti al governo locale per fargli accettare la costruzione di una
base militare Usa nella Baia del Bengala..

Nelle conclusioni dei lavori oltre a rilevare i vari punti di analisi
e di proposte di lavoro, emerse nei vari interventi, il segretario del
WPC ha sottolineato la necessità di portare avanti all'interno del
movimento per la pace mondiale, la coscienza di costruire una
strategia comune in tutti i campi, contro e per il superamento del
modello sociale capitalistico, essendo questo e le sue politiche
fondate sul profitto e l'imperialismo, i veri nemici della pace, della
giustizia sociale, e della solidarietà e amicizia tra i popoli. Questo
uno dei compiti su cui il WPC si fa portatore e la cui esistenza sono
stati e saranno fondamentali, nella costruzione di questa coscienza e
obbiettivo storico.

Qui sotto si può leggere il mio intervento messo agli atti
dell'Assemblea mondiale del WPC di Atene, Maggio 2004.

Atene 9-05-2004-05-17


Prima di tutto vi ringraziamo per l'invito a partecipare a questa
Assemblea e ci complimentiamo con il Comitato Greco per la Pace e la
Distensione Internazionale per l'eccezionale organizzazione.
Vi porto il saluto dall'Italia del Forum contro la guerra, del
Movimento dei " Nuovi Partigiani della Pace" e dell'Associazione " SOS
Yugoslavia".

Non intendo portare ulteriori elementi o ripetere interessanti e
ponderati contributi, già portati da competenti e stimati delegati in
quest'Assemblea, entro direttamente nel merito delle proposte di
lavoro e relativo futuro piano d'azione. Relativamente alle proposte e
iniziative indicate nella discussione di ieri e già affrontate nella
riunione del WPC Europeo di Lisbona in Marzo, vi confermiamo la nostra
più completa e convinta adesione e disponibilità a portarle avanti.

Sulla proposta della iniziativa sulla campagna per il disarmo
nucleare, che condividiamo, chiedo, se possibile di aggiungere alla
denuncia ed alla discussione, l'aspetto riguardante il problema delle
armi e delle bombe all'Uranio impoverito, un sempre più attuale
problema, relativo alle presenti e future guerre imperialiste e della
Nato. Come " SOS Yugoslavia" e " Nuovi Partigiani della Pace" abbiamo
da anni un grosso lavoro di studio, denuncia e informazione di questo
tema, con il contributo scientifico di docenti universitari e studiosi
degli " Scienziati e scienziate contro la guerra" che sono schierati
in prima persona nella lotta per la pace. Un lavoro che mettiamo a
disposizione del WPC.

Sulla proposta inerente l'iniziativa sulla questione della
militarizzazione europea, noi pensiamo che sarebbe importante unire
questa tematica a quella delle Basi straniere e della Nato, perché
pensiamo che questo è un problema centrale e attuale, da porre e
portare avanti all'interno del dibattito e della riflessione del
movimento per la pace mondiale.

Sulla proposta delle giornate di solidarietà con la lotta del popolo
palestinese in Settembre, riteniamo che sarà possibile organizzare un
iniziativa locale in coordinazione col WPC, esistendo già da anni un
lavoro di sostegno e solidarietà con la causa palestinese, portato
avanti dal Comitato di Solidarietà col popolo palestinese.

Sottopongo inoltre all'attenzione di questa Assemblea la proposta di
una iniziativa internazionale riguardante la regione del Kosovo
Metohija, parte della Repubblica di Serbia, perché non va inteso come
un problema locale, in quanto è una regione occupata dopo una
aggressione imperialista contro un paese sovrano e indipendente. E
anche perché è parte del problema riguardante le Basi militari
straniere e la Nato, essendo stata costruita illegalmente la più
grande base statunitense dai tempi della guerra del Vietnam: Camp
Bondsteel. E un'altra è in costruzione nella stessa regione: Camp
Goldsmith. Tutto questo rende quest'area una continua fonte di
pericoli per un processo di pace e rischi di nuovi focolai di guerra
in Europa, come dimostrato negli avvenimenti di Marzo scorso. Sostengo
inoltre la proposta di una ferma presa di posizione e denuncia
dell'illegale e illegittimo Tribunale dell'Aja, uno strumento
espressione di interessi e strategie di dominio degli USA e della Nato.

L'eccezionale esito di questa Assemblea mondiale del WPC, è la
dimostrazione dell'esistenza di una tendenza positiva e costruttiva
all'interno del movimento per la pace, che esprime una necessità di
unità e confronto più alto e avanzato politicamente, su una scala
internazionale delle esperienze e attività nazionali. Il risultato
quantitativo e qualitativo, come apporti di analisi ed esperienze
dirette portate nei lavori, fa emergere la necessità e la realistica
possibilità di lavorare ad un coordinamento e confronto stabili, delle
forze e realtà antimperialiste che sono nel movimento per la pace
internazionale. NON con approcci dogmatici o settari, ma per
arricchire e contribuire all'elevamento del dibattito e confronto NEL
movimento per la pace generale. Noi pensiamo che questo, non solo è
necessario ma è anche possibile.

Anche nel Forum Mondiale di Mumbay dello scorso Gennaio, nella
risoluzione finale è stata indicata la necessità della lotta
all'imperialismo e la connessione tra liberismo e guerra.
Più forte sarà il movimento antimperialista, più forte sarà la lotta
per la pace.

Pensiamo anche, che la presenza del WPC al Forum Europeo di Londra ,
sia utile per contribuire alla discussione del Forum ed è un'occasione
per portare le analisi e i contenuti espressi e approvati in questa
sessione mondiale del WPC, all'interno del movimento per la pace.
In questo momento storico preciso, penso che è necessario e un dovere
affermare chiaramente una risoluzione forte di sostegno e solidarietà
con la Resistenza del popolo iracheno, dove si affermi senza indugi :
- Fuori le truppe straniere dalla terra irachena, con Onu o senza Onu
- Indipendenza nazionale, Sovranità nazionale, Non ingerenza, Libertà
per il popolo iracheno e per tutti i popoli e paesi.

Noi pensiamo che nella lotta contro le guerre imperialiste, la pace
non si chiede ma si deve conquistare e che per i popoli non ci può
essere pace senza giustizia sociale.

Il Forum contro la guerra, i " Nuovi Partigiani della Pace", " SOS
Yugoslavia", in Italia lavorano e lavoreranno su questi obbiettivi e
in questa prospettiva, e si sentono parte della battaglia e delle
proposte di questo WPC.
Vi ringrazio ancora della possibilità di essere intervenuto. Buon lavoro.
Enrico Vigna, Italia

Kosovo: la NATO e l'ONU responsabili del "boom" della prostituzione


1. Kosovo: la Forza Internazionale favorisce la prostituzione
Fonte: < alerte_otan @ yahoogroupes.fr >
2. Amnesty accusa la Nato e l’Onu di alimentare la prostituzione in
Kosovo
Fonte : < alerte_otan @ yahoogroupes.fr >
3. Politica Europea : L’incredibile apatia dell’Europa rispetto alla
prostituzione in Kosovo
Fonte: alerte_otan @ yahoogroupes.fr
4. Le basi Nato e la schiavitù sessuale
(elaborazione di MICHEL COLLON)

5. DISPACCI ANSA sullo stesso tema


NOTA: Le traduzioni dei testi 1--4 sono a cura di Curzio Bettio di
Soccorso Popolare di Padova, che ringraziamo calorosamente. I testi
originali - in lingua francese - si possono leggere ad es. alla pagina:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3491

Nota del traduttore:
Particolarmente interessante questa azione di peace-keeping esercitata
in Kosovo dall’ONU; Kofi Annan non dovrebbe perdersi l’occasione di
gestire dei grandi casini anche in Iraq! Basta che si... risolva, e con
grandi voli charter gestiti dalla Nato, travasi tante belle ragazzine
bionde Moldave, Ucraine, Bulgare o Rumene, o apra una nuova via del
traffico di... badanti Cinesine nel centro del Medio Oriente, per
ovviare alle spese di gestione di una nuova Missione Onu per l’Iraq,
Missione necessariamente umanitaria e garante della democrazia e dei
valori di civiltà dell’Occidente puttaniere e sfruttatore!


=== 1 ===


http://www1.bluewin.ch/infos/index.php/international/20040506:bwf053%c2%a0

Kosovo: la Forza Internazionale favorisce la prostituzione
 
LONDRA – Secondo Amnesty International (AI), la comunità internazionale
favorisce lo sviluppo della prostituzione in Kosovo. I membri delle
forze di… mantenimento della pace rappresentano il 20 % della
clientela delle reti di prostituzione nella regione.
Con l’arrivo della comunità internazionale in Kosovo nel 1999, “si è
assistito ad uno sviluppo senza precedenti dell’industria del sesso,
basata sulla tratta di donne e di ragazze”, così si è espressa
l’Organizzazione per la Difesa dei Diritti dell’Uomo in un suo
comunicato.
Donne e giovani ragazze, che provengono per la maggior parte dalla
Moldavia, dall’Ucraina, dalla Romania o dalla Bulgaria, sono vendute
come schiave dalle reti di trafficanti. Vengono picchiate, violentate
ed imprigionate da coloro che le hanno comprate.
Visto che soldati e poliziotti della Forza internazionale fanno parte
della loro clientela, queste donne hanno spesso troppa paura per
sfuggire, e le autorità non portano loro alcun aiuto.
Secondo l’Organizzazione, i membri della Missione Interinale per
l’amministrazione del Kosovo delle Nazioni Unite (UNMIK) o della Forza
Internazionale di Pace in Kosovo (KFOR) non hanno mai protetto, tanto
meno rispettato i diritti delle vittime delle reti di prostituzione. Al
contrario, “approfittano delle loro funzioni per sfruttare le donne e
non subiscono alcuna sanzione.”
Dal gennaio 2002 al luglio 2003, 27 militari della KFOR sono stati
sospettati di infrazioni collegate con la tratta di esseri umani,
questo secondo i dati della polizia della UNMIK forniti ad Amnesty. Ma
questa unità non ha potuto fornire indicazioni su eventuali misure
disciplinari prese contro questi militari. Questi militari “godono di
una impunità totale, tanto che la loro immunità non è stata
esplicitamente sollevata presso il Segretario Generale delle Nazioni
Unite”, accusa Amnesty International.


=== 2 ===


http://actu.voila.fr/Depeche/depeche_citoyen_040506172147.35r6m0sn.html

Amnesty accusa la Nato e l’Onu di alimentare la prostituzione in Kosovo

06/05 19:21  “I soldati delle forze Nato in Kosovo (Kfor) e il
personale dell’Onu contribuiscono ad alimentare lo sviluppo della
prostituzione nella provincia della Serbia, il Kosovo, a maggioranza
albanese,” afferma Amnesty International in un rapporto reso pubblico
giovedì 6 maggio 2004.  
A Pristina, la Missione delle Nazioni Unite (UNMIK) ha qualificato
questo rapporto come “superato e parziale”, in un comunicato diffuso lo
stesso giovedì, verso la fine del pomeriggio.
Secondo l’Organizzazione per la Difesa dei Diritti dell’Uomo, il "20%"
dei clienti delle reti di prostituzione in Kosovo sono soldati della
Kfor e poliziotti della UNMIK, che contribuiscono in questo modo a
fornire “una parte sostanziosa degli introiti” all’industria del sesso.
"Donne e giovani ragazze sono vendute come schiave. Vengono minacciate,
percosse, violentate e imprigionate da coloro che le hanno acquistate.
Visto che soldati e poliziotti della Forza internazionale fanno parte
della loro clientela, queste donne hanno spesso troppa paura per
sfuggire e le autorità non portano loro alcun aiuto”, deplora in modo
particolare Amnesty.
Secondo Amnesty, i rappresentanti della comunità internazionale
ricorrono “in numero significativo” ai servizi delle donne e delle
ragazze vittime del traffico di esseri umani in questa provincia della
Serbia, a maggioranza albanese, però amministrata dall’Onu dopo il
giugno 1999.
 "É scandaloso che coloro i quali sono chiamati a proteggere le donne e
le giovani approfittino della loro posizione per abusare delle donne
impunemente”, ha dichiarato Mme Sian Jones, una ricercatrice di
Amnesty International, che ha partecipato all’elaborazione del
rapporto, in occasione di una conferenza stampa a Pristina.
“La UNMIK (...) trova questo rapporto altamente parziale e considera
che questo non si occupa correttamente della reale e tragica situazione
delle vittime della tratta di esseri umani nei Balcani”, questo secondo
il comunicato della UNMIK.
“Il rapporto contiene numerose generalizzazioni e non sottolinea mai il
punto essenziale: le bande di criminali sfruttano persone
particolarmente vulnerabili, ma comunque le autorità giudiziarie in
Kosovo si stanno occupando di questo problema e stanno registrando dei
successi”, indica il comunicato.
Il rapporto di AI contiene “ informazioni sorpassate (...) presentate
come attuali e produce l'impressione che questo problema, che già
esisteva nel 2001, sia rimasto allo stesso livello nel 2004”, aggiunge
il comunicato.
Dopo l’arrivo della Forza di pace della Nato in Kosovo nel 1999 e
l’insediarsi di un’amministrazione interinale dell’Onu, la provincia si
è trasformata “nella destinazione più importante per il traffico di
donne e di ragazze costrette alla prostituzione”, sottolinea ancora
l’Organizzazione.
Secondo Amnesty, le donne provengono per lo più dalla Moldavia, dalla
Romania, dalla Bulgaria e dall’Ucraina, attraverso la Serbia. Nello
stesso tempo, un numero sempre crescente di donne e ragazze diventano
l’oggetto di traffici nella stessa provincia, per essere inviate
all’estero, specialmente in Italia, nei Paesi Bassi e in Gran Bretagna.
Per contrastare questo flagello, Amnesty lancia un appello alle
autorità del Kosovo,
in particolar modo alla Kfor, per mettere in atto quei provvedimenti
adeguati a porre fine al traffico di donne, ed esige che siano tradotti
davanti ai tribunali i membri civili e militari delle forze di
mantenimento della pace, coinvolti in questa tratta.
Secondo i dati forniti ad Amnesty dalla UNMIK, dal gennaio 2002 al
luglio 2003, 27 soldati della Kfor sono stati indagati per tali atti.
Il Kosovo, dopo il 1999, è sotto l’amministrazione dell’Onu, e la Nato
è incaricata della sicurezza, contando al momento sulla presenza di
qualcosa come 20.000 soldati.
Più di 17.000 soldati della Nato provenienti da 38 paesi e 3.500
poliziotti dell’Onu sono in servizio nella provincia Kosovo.


=== 3 ===

 
http://www.eupolitix.com/FR/News/200405/a6826cd1-8e7c-415a-ba6b-
29ddbc1f4537.htm 

L’incredibile apatia dell’Europa rispetto alla prostituzione in Kosovo
 
L’organizzazione di difesa dei diritti dell’uomo Amnesty International
esorta l’Unione Europea (UE) ad aumentare il suo sostegno finanziario e
giuridico in favore della lotta contro il traffico di donne in Kosovo.
Questo appello fa seguito ad un rapporto pubblicato questo giovedì
dall’organizzazione, col quale si sottolinea la situazione critica
delle donne e di ragazzine indotte con la forza a prostituirsi in
Kosovo.
“Amnesty International invita l’Unione Europea ad impegnarsi
maggiormente per un’azione finanziaria e giuridica per contribuire alla
lotta contro la deprecabile pratica del traffico di donne e di ragazze,
che sta sviluppandosi proprio alle porte dell’UE”, ha dichiarato Dick
Oosting, il responsabile della sezione europea di Amnesty International.
“Le donne e le ragazze sono avviate alla tratta fuori dal Kosovo, verso
i paesi europei, come l’Italia, i Paesi Bassi e il Regno Unito. Bisogna
agire immediatamente a livello europeo per la prevenzione di tale
traffico, in modo da dare protezione alle vittime, i cui diritti sono
spesso trascurati dalla legge”, ha affermato Oosting.
Il protettorato del Kosovo sotto l’egida delle Nazioni Unite è
strategicamente importante per l’Unione Europea, che destina la sua
prossima fase strategica all’allargamento sui Balcani. Più di 36.000
militari provenienti dai paesi europei prestano servizio nelle forze
della Nato e dell’Onu in questa provincia della Serbia-Montenegro.
É precisamente sulla presenza di questa forza internazionale che
Amnesty punta il dito dichiarandola responsabile dell’aumentare dello
sfruttamento delle donne. Nel suo rapporto, Amnesty sostiene che il 20%
delle persone che usano le donne e le ragazze vittime di questi
traffici sono membri della comunità internazionale e che alcuni, essi
stessi sono implicati nella tratta.
Secondo le inchieste di Amnesty, le donne sono introdotte illegalmente
in Kosovo dalla Moldavia, dalla Bulgaria, e dall’Ucraina, quasi tutte
attraverso la Serbia. Ugualmente, un numero sempre più crescente di
donne e di ragazze della regione, alcune delle quali non hanno più di
11 anni, vengono sfruttate in Kosovo, prima di essere inviate
clandestinamente all’estero.  
Sulla base di testimonianze strazianti di donne e di ragazze
intrappolate in queste reti criminali, Amnesty rivela che le giovani
vengono vendute nell’industria del sesso a dei prezzi variabili fra i
50 e i 3.500 euro.
Amnesty esorta quindi l’UE a fornire aiuti ai governi dei paesi
coinvolti, in modo da stroncare alle radici questo traffico e di
mettere in esecuzione in modo opportuno la legislazione vigente
relativa alla protezione dei diritti delle vittime.
La Commissione europea non ha ancora fornito alcun parere ufficiale. In
quanto alla Missione Onu per l’amministrazione interinale del Kosovo
(la UNMIK), questa ha qualificato il rapporto come “altamente
squilibrato” in quanto esso “non affronta in modo adeguato la
situazione reale, che resta comunque tragica”, alla quale devono far
fronte le vittime.
“ In questi ultimi quattro anni, la UNMIK ha preso misure importanti
contro la tratta e la prostituzione in Kosovo” affermano i responsabili
della Missione in una loro dichiarazione.


=== 4 ===


Le basi Nato e la schiavitù sessuale.

Amnesty International sta denunciando “la responsabilità delle truppe
occidentali per il crescente aumento dell’industria della schiavitù
sessuale in Kosovo, un commercio fiorente a causa del quale centinaia
di donne, la maggior parte minori, sono torturate, violentate, e per di
più criminalizzate.”
Quasi 2.000 donne sono state portate via dalla Moldavia, dall’Ucraina,
dalla Russia, dalla Romania dalle mafie locali. Lo stesso fenomeno si
riscontra nella Bosnia occupata dalla Nato dopo il 1995.
Vendute fino a 2.000 Sterline, queste donne sono detenute dai loro
proprietari in condizioni di schiavitù : violentate a titolo di
intimidazione, percosse, minacciate con armi da fuoco, incatenate,
chiuse al buio, con la proibizione di uscire.
Ragazze sempre più giovani della regione sono inserite in ugual maniera
in questo commercio infame : l’80% hanno meno di 18 anni, un terzo meno
di 14 anni.
Il personale internazionale gode dell’immunità : “Amnesty non ha potuto
trovare traccia di alcun provvedimento intentato dai paesi della Nato
contro i loro militari.” Secondo l’Organizzazione, soldati
statunitensi, francesi, tedeschi, italiani sono coinvolti nel racket.
É il momento di ricordare questa analisi fatta dallo scienziato
economico canadese Chossudovsky :
“In Kosovo, la Nato ha fatto un matrimonio di interesse con la mafia”
(citato nel nostro libro “ Monopoly, la Nato alla conquista del mondo”
e nel nostro film “I dannati del Kosovo” -
http://www.lesdamnesdukosovo.chiffonrouge.org/ )
Le basi militari Statunitensi e della Nato si ritiene che dovrebbero
portare la pace e la democrazia in tutto il mondo. In realtà,
favoriscono il saccheggio delle risorse locali per conto delle
multinazionali. Compresa questa immonda industria del sesso. Le nuove
colonie si basano quindi su economie artificiali che corrompono e
degradano quelle regioni.

Fonte : Ian Traynor, The Guardian, 7 maggio 2004
A cura di Michel Collon


=== 5 ===


http://www.ansa.it/balcani

KOSOVO: AMNESTY A UE, CONTRASTARE LA TRATTA DELLE DONNE

(ANSA) - ROMA, 6 MAG - L'Unione europea aumenti il proprio sostegno
finanziario e legale alla lotta per contrastare la tratta delle donne
che vengono costrette a prostituirsi in Kosovo . E' quanto chiede
Amnesty International che oggi ha diffuso un nuovo rapporto sul
fenomeno nel quale sottolinea come '' oggi il personale della comunita'
internazionale presente in Kosovo costituisce il 20% di coloro che si
servono delle prestazioni delle donne e delle adolescenti vittime della
tratta''. ''All'indomani dell'arrivo della comunita' internazionale in
Kosovo, nel 1999, - rileva Amnesty - e' stato registrato uno sviluppo
senza precedenti della cosiddetta 'industria del sesso', basata su
donne e adolescenti vittime di tratta. Si ritiene che nel periodo
1999-2000 il personale internazionale abbia costituito l'80% dei loro
clienti. Nel 2002 il dato sarebbe sceso al 30%, ma il personale
internazionale ha comunque generato l 80% dei proventi dell''industria
del sesso'. Ad oggi, si stima che i clienti delle vittime di tratta
siano costituiti per il 20% da personale internazionale, la cui
presenza in Kosovo non supera il 2% della popolazione locale''. ''Data
l'importanza strategica della presenza dell'Unione europea in Kosovo,
con oltre 36.000 soldati in servizio nella Kfor, chiediamo che sia
fatto di piu', sia sul piano finanziario che su quello legale, per
contribuire a combattere una pratica ripugnante che si svolge proprio
di fronte alla nostra porta di casa'', ha dichiarato Dick Oosting,
direttore dell'ufficio di Amnesty International presso l'Ue. ''Le donne
e le adolescenti vengono trasferite dal Kosovo verso svariati paesi
dell'Unione europea, tra cui Italia, Olanda e Gran Bretagna. Occorre
agire piu' efficacemente per prevenire la tratta e proteggere le
vittime, i cui diritti vengono spesso lasciati privi di tutela
legale''. La maggior parte delle vittime provengono, passando spesso
attraverso la Serbia, da Moldova, Romania, Bulgaria e Ucraina. Allo
stesso tempo, aumenta il numero delle donne e delle adolescenti
kosovare vittime della ''tratta interna'' e poi trasferite all'estero.
Il personale della Missione ad interim delle Nazioni Unite in Kosovo
(Unmik) e della Forza militare internazionale in Kosovo a guida Nato
(Kfor) - fa presente Amnesty - gode di un'immunita' generale, salvo i
casi in cui le inchieste vengano esplicitamente sollecitate dal
Segretario generale dell'Onu o, nel caso della Nato, dai rispettivi
comandanti nazionali. (ANSA). RF
06/05/2004 11:36

KOSOVO: AMNESTY, CON ONU E NATO ESPLOSA PROSTITUZIONE

(ANSA) - BRUXELLES, 6 MAG - Con l'arrivo della comunita' internazionale
in Kosovo rappresentata soprattutto da Onu e Nato, dal 1999 si e' avuta
in Kosovo ''un aumento senza precedenti'' della prostituzione basata
sulla tratta di donne e ragazze. Lo ha denunciato oggi Amnesty
International precisando che mentre nel biennio 1999-2000 questi
stranieri rappresentavano l'80% dei clienti delle donne costrette a
prostituirsi, nel 2002 questa quota e' scesa a circa il 30%. Gli
''internazionali'' - cosi' l'organizzazione per la difesa dei diritti
dell'uomo indica questo tipi di clienti in un comunicato - hanno
assicurato comunque l'80% dei proventi di questa attivita'. Oggi un 20%
dei clienti delle donne sfruttate proviene da questo ambito che
rappresenta solo il 2% della popolazione del Kosovo. Come noto,
l'Alleanza atlantica mantiene circa 20 mila uomini della sua missione
Kfor nella provincia balcanica Amnesty, nel comunicato, riferisce che
secondo la polizia anti-traffico di essere umani e prostituzione
dell'Onu (l'unita' ''Tipu'' dell'Unmik) dal gennaio 2002 al luglio
2003, tra 22 e 27 componenti dela Kfor sono stati sospettati di reati
connessi al traffico di donne. (ANSA). CAL
06/05/2004 16:44

KOSOVO: AMNESTY, TRAFFICO DI PROSTITUTE VERSO ITALIA

(V. ''KOSOVO: AMNESTY, CON ONU...'' DELLE 16:43) (ANSA) - BRUXELLES, 6
MAG - E' in corso attraverso il Kosovo un traffico di donne destinate
alla prostituzione in Paesi dell'Europa occidentale ''tra cui Italia,
Olanda e Regno Unito''. Lo segnala un comunicato di Amnesty
international che fornisce fatti e cifre su questa tratta imperniata
sul protettorato Onu nei Balcani. Le donne fatte passare per il Kosovo,
sostiene l'organizzazione per i diritti umani, provengono dai piu'
poveri Paesi d'Europa dove sono soggette a discriminazioni e violenze
(Moldavia, Romania, Bulgaria, Ucraina). Stando all'Organizzazione
internazionale per la migrazione (Iom), riferisce Amnesty, ''alla
maggior parte delle donne e ragazze oggetto di traffico nel Kosovo e
provenienti dalla Moldavia e' stato promesso un lavoro in Italia''. Le
vittime del traffico sono spesso vendute a piu' sfruttatori durante il
transito a prezzi che variano da 50 a 3.500 euro. (ANSA). CAL
06/05/2004 20:11

World Peace Council (Athens, May 2004)

1. Declaration of The Assembly of The World Peace Council

2. BELGRADE FORUM AT THE WORLD PEACE COUNCIL


=== 1 ===


Da: "Vladimir Krsljanin" <slobodavk @ yubc.net>
Data: Mer 19 Mag 2004 17:53:07 Europe/Rome
Oggetto: Declaration of The Assembly of The World Peace Council

**************************************
WORLD PEACE COUNCIL
10 Othonos Str, 10557 Athens Greece
Tel.: +30-210-3316326, Fax: +30-210-3224302
http://www.wpc-in.org , e-mail: info@...
**************************************

Declaration of The Assembly of The WPC Athens, May 6-9, 2004
=============================================

The Assembly of the World Peace Council was successfully held on May
6-9, 2004 in Athens, Greece, with the participation of 134 delegates
from
62 Organisations from 47 countries.

After a rich and very fruitful discussion the participants of the
Assembly
concluded with the following declaration to the peoples of the world:

The developments that have taken place since the last WPC Assembly in
May of 2000 have been ones of particular significance and have given
rise
to a situation which is crucial for humanity, one marked by the
intensity of
the increased aggressiveness of the world strategy of the USA as it
strives
to impose and consolidate the new world order of war and oppression. At
the same time day by day it faces increasing political isolation
deriving from
its arbitrary and unilateral acts of violation of human and peoples'
rights.

Humanity is alarmed by the developments regarding world peace and
security in recent years. Never before in recent history have the
peoples stood up and organized such huge protests in the anti-war
movement as those against the imperialist war of the US and its allies
on Iraq. There is a growing worldwide trend towards peace. The WPC has
been and is strongly involved in this movement through its members and
friendly organizations, together with millions of people on all
continents and in all corners of the world.

The terrorist attack on the Twin Towers in New York and on the Pentagon
on September 11, 2001 was used as a pretext for an overall offensive to
be
launched on the peoples and countries of the world in all sectors. The
announcement of the so-called counter-terrorist campaign by the USA,
with
the support of its allies, serves many purposes and has been used in
order
to unleash two new wars, against Afghanistan and Iraq and to target many
countries that resist US domination or do not align themselves with it.

The WPC condemns terrorist acts, including the ones, which are acts of
state terrorism. Those to blame for these acts should be brought to
justice. The hypocritical and militaristic approach of the USA and the
EU on this issue cannot eliminate the causes of such phenomena. Causes
like the poverty and underdevelopment of the majority of the world's
population, the exploitation and plunder of the natural resources of
the third world by multinational corporations, the accumulated
injustice and oppression of peoples for decades, are factors which are
being used, often by criminal elements which the USA itself has
recruited, trained and financed, for actions which do not have the
slightest relation to the fight of the peoples for their freedom and
national sovereignty, which we firmly defend.

At the same time basic principles of international law and the Founding
Charter of the UN, are being flagrantly violated. The new doctrine is
"might
makes right". Through the new doctrine NATO reserves its rights, to
intervene on a global scale wherever their interests are allegedly at
stake.

In this framework a series of positive international conventions and
accords
signed in the past few years are being abrogated. The goal is, on the
one
hand, to accelerate the further militarization of international
relations,
the setting up of new intervention forces and the development of new
weapons systems and on the other to intensify authoritarianism and
repression inside countries and to pass new laws that restrict or
abolish individual and collective democratic rights. It therefore
becomes a most important task to fight against the "new world order",
defending the rights of the peoples to determine their own fate, and
for a world order of peace based on the peaceful principles of the UN
Charter.

Neo-liberal globalization has been utilized by international capital,
day by
day, as an instrument of unprecedented and exploitation control over
peoples and national policies. Conflicts are increasing; the gap
between developing and developed countries, between rich and poor, is
increasing at a tremendous rate.

In 2001, according to a UN report, one hundred thousand people a day
were dying of starvation, three times more than six years before. Five
million
people have died in the last ten years in Africa in dozens of clashes
and
wars. Three large wars (in Yugoslavia, Afghanistan and Iraq) have cost
the
lives of thousands of people and caused tremendous destruction. Almost
half of the world's population lives on less than two euro per day

This situation, which is accompanied by rivalry amongst the main powers
to
secure control over and division of the spheres of influence and markets
create tremendous dangers of intensification in warfare and, furthermore
the probability of generalized conflicts having an impact global in
scope.

The US administration has proclaimed the new doctrine of pre-emptive
war,
which runs counter to International law. It has openly listed the states
making up the "axis of evil", thus determining its next targets. Many
countries have been placed on the list, which remains open-ended, ready
to include those countries, peoples and all movements that do not comply
with the domination of the US and its allies.

The USA has adopted the strategy of pre-emptive nuclear strikes,
abandoning the commitment made by all nuclear states to not make the
first use of nuclear weapons. The USA and France are planning to
develop new types of nuclear weapons for use even in urban
battlefields. All nuclear powers must implement their undertakings for
the elimination of nuclear weapons made in the NPT Review Conference in
2000 under article 6. However, the world peace movement has raised its
voice in favor of making the year 2005- 60th anniversary of the bombing
of Hiroshima and Nagasaki and a year of the NPT Review conference in
New York- a turning point for the abolition of nuclear weapons

In the recent period it has been announced that a European Army would be
established, which constitutes a further reactionary militarization of
the
EU. At the same time the situation in Palestine deteriorated, while in
Latin
America a plan to intervene in Colombia ha been announced, pressure on
Venezuela has been intensified, increased pressure has been exerted on
Cuba and in Asia events giving rise to tension have been triggered by
the
USA. A further enlargement of NATO has been decided on.

Just as Yugoslavia had been the field for the application of the new
NATO
doctrine previously, Afghanistan and especially Iraq were the first
victims
of the new and horrific doctrine of pre-emptive war.

The policy of military alliances, (NATO, Japan -US security treaty and
others) is being further intensified in order to involve the allies
more the
US strategy and, along this line, US and other foreign military bases
abroad
are also being reinforced and reorganized all over the world. Thus the
movements against US military alliances, NATO and foreign military
bases are growing worldwide. In this context the WPC will support
popular
mobilizations against the NATO summit in Istanbul in June 2004.

All of these decisions, particularly the US pre-emptive attack strategy,
overturn the statutory principles of the UN, as well as the principles
of
international law as they were formulated after the Second World War.

The WPC demands the decolonization of all territories, which remain
under
colonial rule. The WPC expresses its solidarity with the Indigenous
peoples
for their inalienable and indivisible rights, including their rights for
self-determination.

One year after the US-led imperialist invasion and occupation of Iraq
by the
imperialists, the Iraqi people's tragedy continues. In solidarity with
the
resistance of the people of Iraq against the occupation, we demand the
immediate and complete withdrawal of all occupying forces in order to
allow
the Iraqi people to determine their destiny alone.

The Assembly expresses its vehement condemnation of the brutal torture
of
prisoners by the occupation forces in Iraq, Afghanistan and Guantanamo
Base.

We denounce the ongoing NATO occupation of Afghanistan, a "first" on the
Asian continent, which is being used as a model by the US for its future
plans in Iraq.

The genocide of the Palestinian people continues, while new, inhuman and
reactionary measures are being taken by the Israeli government, like the
construction of the wall. The suffering of the Palestinians doesn't
count
for the powerful forces, which back Israel.

In accordance with the UN resolutions, the WPC demands the immediate
withdrawal of Israeli occupation forces from all territories occupied in
1967, including the Golan Heights of Syria and the establishment of the
independent state of Palestine with East Jerusalem as its capital,
alongside
Israel. Likewise we support the right of return of the Palestinian
refugees.

The WPC condemns the occupation of the 37% of the Cyprus Republic,
which has continued since 1974, as well as the de facto division of
the country. The WPC salutes the struggle of the Cypriot people-both
Greek Cypriots and Turkish Cypriots- to end the occupation and supports
the efforts to reach a solution soon which will lead to the
reunification of the country.

The WPC takes note of the recent initiatives of India and Pakistan
towards
normalization of bilateral relations, and expresses support for the
peoples'
activities to promote an atmosphere of peace and harmony on the Indian
sub-continent.

The WPC voices its concern over the US pressure on Bangladesh for a
bilateral military agreement to be reached and the establishment of a US
military base to be established in the Bay of Bengal.

The WPC expresses its solidarity with the people of Korea, which is
fighting
against the US hegemonic and hostile policy and for peace on the Korean
peninsula .The WPC supports the peaceful solution of the nuclear problem
between the DPRK and the USA through negotiations. It demands the
complete withdrawal of US troops from the Korean peninsula.

The WPC expresses its sympathy and firm solidarity with the millions of
victims of the toxic chemical AGENT ORANGE used by the USA during the
Vietnam War and calls for action to help alleviate their sufferings.

The WPC expresses its solidarity with the peoples of Yugoslavia in their
struggle against the consequences of the barbarous NATO aggression,
which led to the occupation of part of Serbian territory, Kossovo, and
its
transformation into a NATO protectorate. The so-called Hague Tribunal
is one example of the manipulation of truth and an attempt to
legitimize the
aggression and other crimes of the USA and NATO.

The WPC denounces the imprisonment of the five Cuban political prisoners
who fought against terrorist plans in the United States, while Cuban-
born
convicted terrorists are walking free in the same country. We express
our
firm support and solidarity with the Cuban people which is fighting in
difficult conditions to defend its dignity and sovereignty and demand
the
end of the criminal US blockade against Cuba which has lasted for four
decades.

The WPC demands the immediate withdrawal of all foreign troops from
Haiti.

We condemn the acts of the reactionary forces of the local oligarchy to
overthrow the Bolivarian revolution in Venezuela in cooperation with
the USA and its allies in the region and Europe. We support the efforts
for
constructing one society of justice, peace, and solidarity in accordance
with the wishes of its people.

We salute the struggle of the peoples of the Americas against the Free
Trade Area of the Americas (FTAA) and against the payment of the
foreign debts as well as against the Plan Colombia, which are two
components of the US policy of domination over the resources and wealth
of Latin America and the Caribbean on the one hand and of the military
threat and interference in the region in order to guarantee and protect
its interests on the other. In this context we salute the Bolivarian
Alternative for the Americas (ALBA) as a sovereign proposal against the
neo-liberal plans of imperialism.

Africa is paying the heavy cost of the neo-colonial and imperialist
interventions, combined with sometimes inefficient economic and social
policies, violation of human rights and democratic principles and
various
other forms of social, political and cultural exclusion. Instead of
bringing
more peace and better prospects of a just and sustainable development to
them, the poverty of the African peoples is increasing, dangerously
threatening the lives of millions every day and aggravating the
instability
of their countries. Precious resources are often being wasted on
armaments
instead of being used to efficiently combat pandemics like AIDS and
malaria and for the education and health of the peoples. The WPC
strongly
supports the effective implementation of the UN resolutions on arms
circulation and mine dissemination and use on the continent, as well as
on
its general disarmament.

The WPC denounces foreign interference in the internal affairs of
African
countries and we condemn in particular the imposition of sanctions on
Zimbabwe by the British and US governments.

Challenged by the imperialist attempts of the USA to dominate the world
along with its allies, we the delegates of the Assembly of the WPC,
express
our confidence and trust in humanity for its future. Through the
massive and
coordinated struggles of our peoples we can achieve our objectives. The
21st century has just begun. As never before the peoples of the world
have become conscious of the new dangers, millions of people have
marched in the streets demanding peace and justice. New uprisings of
the peoples and struggles for social transformations will appear. The
new century is holds many surprises for the enemies of the peoples'
demands and rights.

On the occasion of the 55th Anniversary from the foundation of the WPC,
the Assembly calls upon all organizations and movements on the national,
regional and international levels that are ready to work and fight to
defend
peace against imperialist plans, to unite our voices and action for a
world
of peace, equality, justice and solidarity.


******************************************************************

TRUTH
OR SLAVERY, HUMILIATION AND DESTRUCTION OF SERBIAN NATION

http://www.icdsm.org/battle.htm

THE DECISIVE BATTLE FOR TRUTH NEEDS YOUR HELP NOW!

******************************************************************

SLOBODA urgently needs your donation.
Please find the detailed instructions at:
http://www.sloboda.org.yu/pomoc.htm

To join or help this struggle, visit:
http://www.sloboda.org.yu/ (Sloboda/Freedom association)
http://www.icdsm.org/ (the international committee to defend Slobodan
Milosevic)
http://www.free-slobo.de/ (German section of ICDSM)
http://www.icdsm-us.org/ (US section of ICDSM)
http://www.icdsmireland.org/ (ICDSM Ireland)
http://www.wpc-in.org/ (world peace council)
http://www.geocities.com/b_antinato/ (Balkan antiNATO center)


=== 2 ===


BELGRADE FORUM AT THE WORLD PEACE COUNCIL

http://www.artel.co.yu/en/reakcije_citalaca/2004-05-19.html

Belgrade, May 19, 2004

The Assembly of the World Peace Council (WPC) was held in Athens
(Greece) from May 6-9, 2004, in which 167 delegates from 54 countries
and 7 international organisations participated.
The member of the Managing Board of the Belgrade Forum for the World of
Equals, Mr. Dragomir Vucicevic, attended the Assembly.
Taking part in the general debate, Mr. Vucicevic adressed the Assembly
with the following speech:

"Esteemed Ladies and Gentlemen,
Dear Friends,

On behalf of the Belgrade Forum for the World of
Equals, permit me to most cordially thank you for your kind invitation
to attend today's Convention of the World Peace Council. It is my
particular pleasure to extend to you the warmest of greetings of the
Board of Directors of the Belgrade Forum, as well as all of its
members, who are forwarding their wishes for a fruitful dispensation of
this Convention and for every success in your mutual endeavours.
I am extending special greetings and sincere thanks to our hosts, our
Greek friends for their extended solidarity, friendship and aid during
the most difficult periods for the Serbian people.
The Belgrade Forum for the World of Equals is an independent and
voluntary non-government organization which assembles renowned
intellectuals from Serbia and Montenegro. The basic aims of the
Belgrade Forum are: the promulgation of peace, understanding, equality
in international relations, democratic standards, civic, political,
social, economic and cultural rights of individuals. In its pursuit to
achieve these aims, the Belgrade Forum has engaged affirmed supporters
of established humane, democratic and civic principles.
During its five year existence, the Belgrade Forum has organized many
national and international conferences, round tables and other public
gatherings dedicated to current national and international questions.
In many of these conferences we had the honour and pleasure to greet
the participants of the World Peace Council. In the organization of
these activities, the Belgrade Forum has affirmed itself as an
authentic focal point and disseminator of constructive ideas, analysis
and principles.
Our current problems are: the hermetic cloister and imprisonment of all
the media in the country and the absence of any form of financial aid
from the so-called "democratic" authorities who are presently in power,
and who have so far supported the so-called "independent" medias, all
of which have been imported and financed by NATO, Soros and foreign
intelligence agencies. It remains to be seen whether the current
authorities will discontinue with this practice.
The Belgrade Forum has recently organized a Round Table on the fifth
anniversary of the NATO aggression against the Federal Republic of
Yugoslavia. Today, like five years ago, we are of the opinion that the
aggression was a crime against peace and humanity. The aggression was
not only a war against the Serbian people, but an overt act against
Europe, against the United Nations, and against the basic principles
which govern relationships in the world. The developments which ensued
in the region after the aggression have confirmed that the instigated
crime has not brought anything constructive either to the Balkans, or
to Europe and the world as a whole.
The tragic consequences of that illegal, inhuman armed attack against
an independent and sovereign country, are visible at every step. Five
years after the aggression, Yugoslavia has disappeared from the face of
the map. This disappearance concluded a process which was initiated at
the beginning of the 1990's with the forcible dissipation of the
Socialist Federal Republic of Yugoslavia, a process that was aided by
the same international factors who during the aggression of 1999.
rendered the final thrust to the name of Yugoslavia. Serbia and
Montenegro, the successors of the former Yugoslavia, are confronted by
difficult economic, social and political problems. Both in Belgrade and
Podgorica one can talk only of a hypothetical sovereignty, since the
governments in neither of the two republics cannot instigate any
decision without the approval of foreign mentors. The methods of daily
blackmail and threats, to which Serbia and the Serbian people are being
exerted, only prove that the aggression is being continued, using
different methods. In all of this a pivotal place and aim has been
rendered to the Hague Tribunal, which has become an instrument of NATO
retribution against the Serbian people for its resistance to the
break-up of the former Socialist Federal Republic of Yugoslavia and the
incurred aggression of 1999 against the Federal Republic of Yugoslavia.
The continuation of legal proceedings against ex-president Slobodan
Milosevic in circumstances when not a single valid piece of evidence
has been presented to prove the accusations against him has, in the
eyes of the world, turned the Tribunal into a laughing stock, while
international justice and international law have followed suit. By
insisting on the Tribunal process, as well as in the charges against
other high ranking political and military leaders of the Serbian
people, NATO and some of the great powers wish to conceal their
responsibility for the break-up of the former Socialist Federal
Republic of Yugoslavia and for their numerous crimes against peace and
humanity. Further, the Hague Tribunal has become an instrument for the
implementation of colonial authority in the Balkans by the United
States and NATO, all in the interest of their imperial aims.
In the Autonomous Province of Kosovo and Metohija we see the
continuance of Albanian terrorism, which is directed against what
remains of the Serbian people. This is attested by the recent bloody
terrorist ventures of the Albanian separatists, instigated on the 17th
and 18th of March of this year against the remaining Serbian population
in Kosovo and Metohija. On the stated dates, more than thirty people
were killed and six hundred badly wounded, more than five thousand
Serbs and non-Albanians were ethnically cleansed and more than three
hundred Serbian houses were burned. What is even more painful, thirty
Serbian Orthodox churches and monasteries, dating from the middle ages,
were also torched, where the aim was to destroy any historic vestiges
of the Serbian existence in this region. These bloody acts of terror
and genocide have, unfortunately, been met by meek reactions from
international institutions and factors, which only proves that a policy
of double standards is being continued towards the Serbian people and
the crimes which it sustained.

What are we striving for ?

To preserve what is left of Yugoslavia, the functioning and development
of the State Union of Serbia and Montenegro; the termination of further
redrawings of frontiers in the Balkans; the strict respect and
implementation of the Dayton Agreement on Bosnia and Herzegovina, as
well as Resolution 1244 of the Security Council of the United Nations
pertaining to Kosovo and Metohija.
We are endeavouring for strict respect of the principle that Kosovo and
Metohija is an integral part of Serbia. We are further endeavouring for
the free and safe return of some 300.000 displaced persons from Kosovo
and Metohija, and for the implementation of a programme of
reconstruction of all that has been destroyed or burned since 1999. As
for the final status of Kosovo and Metohija, the same can only be
negotiated in the framework of Resolution 1244 of 1999, and this only
after the safe return of all expelled Serbs and other non-Albanians,
the repatriation of all illegal aliens, the disarming of the terrorist
"KLA" and the termination of terrorism in any colour.
The Balkans are an integral part of Europe, and therefore it goes
without saying that all the accepted standards which pertain to Europe
must also pertain to every region of the Balkans. It is based on these
principles that we endeavour the establishment of a Conference on the
Balkans under the auspecies of the Europena Organization for Peace and
Security, which would discuss frontiers and the rights of national
minorities. We are further endeavouring for the establishment of a free
trade zone in the Balkans, which would act as a conduit for a more
efficient and successful cooperation of all the Balkan countries, and
for their quicker incorporation in the European integration streams.
In the end, permit me to underline our great interest to further
develop and strengthen our good cooperation with the World Peace
Council. It is for this reason that we are rendering our full support
for the expansion and strengthening of the World Peace Council, as an
original international organization fostering peace, equality and
respect for international law.
Tank you for your respect and attention".

The participants of the Assembly adopted, after a rich and very frutful
discution, the political Declaration underlying the need to strengthen
the role of the WPC in achiving the World peace through the opposition
to imperialist wars and policies.
The Declaration has devouted the following paragraph on Yugoslavia:
"The World Peace Council is expressing its solidarity with the peoples
of Yugoslavia in their struggle against the consequences of the
barbarous attack of NATO, which led to the occupation of part of the
Serbian territory, Kosovo and its transformation into a NATO -
protectorate. The so-called Hague Tribunal is one example of
manipulatio of the truth and an effort to legitimize the crimes of the
USA and NATO".

---
BELGRADE FORUM FOR THE WORLD OF EQUALS
Belgrade, Misarska 6/II, 11000 Serbia and Montenegro
T/F; (+381 11) 3245601
E-mail: beoforum @ verat.net
www.belgrade-forum.org

BEOGRADSKI FORUM na skupstini Svetskog saveta za mir

http://www.artel.co.yu/sr/reakcije_citalaca/2004-05-19.html

Beograd, 18. maj 2004. godine

SKUPŠTINA SVETSKOG SAVETA ZA MIR


Skupština Svetskog saveta za mir održana je u Atini od 6. do 9. maja
2004. godine. U ime Beogradskog foruma za svet ravnopravnih u radu
Skupštine je ucestvovao Dragomir Vucicevic, clan Upravnog odbora Foruma.
Iz Republike Srbije u radu Skupštine, u ime Udruženja Sloboda,
ucestvovao je i Vladimir Kršljanin. Za vreme celog rada Skupštine oba
ucesnika su imala koordiniran nastup, kako u pogledu istupanja u
debati, tako i u pogledu bilateralnih kontakata.
U radu Skupštine je ucestvovalo 167 predstavnika mirovnih pokreta iz 54
zemlje i 7 medjunarodnih organizacija koje su clanovi Svetskog saveta
za mir. Interesantno je napomenuti da su iz bivših socijalistickih
zemalja istocne Evrope bili prisutni jedino predstavnici mirovnih
pokreta iz Ceške republike i Bugarske, kao i predstavnik ratnih
veterana Crvene armije iz Rusije.
1. U Izveštaju Izvršnog komiteta podnetog Skupštini dat je osvrt na
razvoj medjunarodne situacije u svetu od poslednje Skupštine održane u
maju 2000. godine do danas, a posebno, posle teroristickog napada na
Njujork i Vašington, 11. septembra 2001. godine. Ocenjeno je da taj
period karakteriše povecani intenzitet agresivnosti SAD i njenih
saveznika uporedo sa njihovim nastojanjem da nametnu i konsoliduju novi
imperijalisticki svetski poredak.
Ocenjeno je da najava tzv. borbe protiv medjunarodnog terorizma,
razradjena i osmišnjena od strane SAD posle teroristickih napada na
Njujork i Vašington, služi mnogim ciljevima i upotrebljena je da bi se:
- objavila dva nova rata, protiv Afganistana i Iraka;
- zapretilo mnogim zemljama koje daju otpor imperijalistickoj
dominaciji, ili se ne slažu sa njom;
- promenili osnovni principi medjunarodnog prava, Povelje UN i Finalnog
akta iz Helsinkija, uz istovremeno ''legalizovanje'' principa da ''sila
stvara pravo'' ;
- poništili svi pozitivni medjunarodni sporazumi i konvencije,
zakljuceni tokom poslednjih godina;
- ubrzala dalja militarizacija sveta, stvorile nove medjunarodne snage
i razvili novi sistemi naoružanja;
- pojacao autoritarizam i represija unutar zemalja i progurali novi
zakoni koji ogranicavaju i ukidaju individualna i demokratska prava.

2. Interesantno je napomenuti da agresija NATO na SR Jugoslaviju nije
uopšte izricito pomenuta u Izveštaju, niti se on direktnije bavi
posledicama te agresije. Napad na Jugoslaviju se pominje samo uzgred,
kao ilustracija te nove politike NATO i SAD, ali bez direktne osude
agresije i politike pritisaka okupacije od strana NATO koja je i danas
prisutna u regionu (BiH i, posebno, Kosovo i Metohija). Izneta je ocena
o tome da je Jugoslavija bila objekt primene nove NATO doktrine, dok su
Afganistan i, posebno, Irak bili žrtve nove, ''stravicne'' doktrine
preventivnog rata.

3. Generalnoj debati u plenumu prethodili su regionalni sastanci po
kontinentima. Na regionalnom sastanku za Evropu dominirala su pitanja
Iraka i Palestine. Tek nakon istupanja V. Kršljanina, u kojem je on
govorio o agresiji NATO i njenim posledicama, i izneo naše stavove o
Haškom tribunalu i sudjenju Slobodanu Miloševicu, predstavnici mirovnih
pokreta Nemacke i Italije su, takodje, osudili agresiju NATO na SR
Jugoslaviju. To je, takodje, ucinio i predstavnik veterana Crvene
armije. U celini, medjutim, glavna pažnja je bila usmerena na osudu
napada na Irak i izraelske politike progona Palestinaca.
Glavna pažnja u generalnoj debati je, takodje, bila posvecena osudi
politike SAD i NATO u svetu, ali bez dovoljnog posvecivanja pažnje
analizi i osudi te politike na Balkanu, a posebno agresiji na SRJ
Jugoslaviju. Tek posle istupanja D. Vucicevica i V. Kršljanina uocena
je odredjena pozitivna promena.

4. Pored predstavljanja karaktera i osnovnih zadataka Beogradskog
foruma,D. Vucicevic se u svom istupanju posebno osvrnuo na agresiju
NATO i njene tragicne poskledice (okupacija Kosova i Metohije, ukidanje
Jugoslavije, ekonomski i politicki problemi itd.), na nastavljanje
politike pritisaka i ucena prema našoj zemlji. Govorio je o Haškom
tribunalu kao sredstvu nastavljanja kažnjavanja Srbije i njenog naroda,
odnosno kao sredstvu za opravdavanje agresije i prikrivanje ucinjenih
zlocina prema srpskom narodu. Nelegalno sudjenje Slobodanu Miloševicu
je ocenio kao izvrgavanje ruglu medjunarodne pravde i medjunarodnih
zakona uopšte. Izložio je ukratko ciljeve za koje se bori Beogradski
forum.
Izlaganje je dosta dobro primljeno od strane vecine ucesnika Skupštine.
To izlaganje, kao i izlaganje V. Kršljanina, uticalo je pozitivno na
izvestan broj ucesnika, tako da su se i oni u svojim izlaganjima
osvrnuli na agresiju na Jugoslaviju i njene štetne posledice. To su
ucinili predstavni Grcke, zatim Nemacke, Rusije, Italije, Kube i
Zimbabvea. Zahvaljujuci tome, stvorena je i povoljnija atmosfera u
pogledu mogucnosti da naši stavovi nadju svoje mesto i u završnoj
Deklaraciji Skupštine. Da bi se to postiglo, nasi predstavnici su
unapred pripremili i podelili ucesnicima dva predloga posebnih
rezolucija: o Kosovu i Metohiji u kontekstu martovskih zlocina prema
Srbima i o Haškom tribunalu.
Nažalost, nisu uspeli u tome da Skupština usvoji predložene posebne
rezolucije koje smo podneli. Osnovni razlog za to jeste nedostatak
vremena. Naime, diskusija o promenama Statuta Svetskog saveta za mir i
diskusija o završnoj Deklaraciji su trajale i suviše dugo, tako da nije
bilo mogucnosti da se razmatraju predlozi rezolucija nasih
predstavnika, kao i predlozi posebnih rezolucija nekih drugih
delegacija.

5. U završnoj Deklaraciji koju je Skupština usvojila ubacen je jedan
pasus koji se odnosi na Jugoslaviju. Taj pasus glasi:
''Svetski savet za mir izražava solidarnost sa narodima Jugoslavije u
njihovoj borbi protiv posledica varvarskog napada NATO, koji je doveo
do okupacije dela srpske teritorije - Kosova i njegove transformacije u
protektorat NATO-a. Takozvani Haški tribunal je primer manipulacije
istinom i sredstvo da se opravdaju zlocini SAD i NATO''.
To je bio maksimum koji se u datoj situciji mogao postici. Ocenjujemo
da bi pitanje agresije NATO na Jugoslaviju i njene posledice, u slucaju
da niko sa nase strane nije ucestvovao u radu Skupštine, bile potpuno
zaobidjene, kako u debati, tako isto i u završnom dokumentu. Napred
izneti stav, iako ogranicen, ipak, sadrži osnovne poente naših zahteva.
Nasi su predstavnicii, ipak, pokušali da te stavove poboljšaju i
izoštre, dajuci konkretne predloge, ali nije bilo vremena da se o njima
diskutuje na plenumu. Francuski predstavnik je, cak, pokušao da oslabi
iznete stavove, predlažuci da se izbaci recenica koja se odnosi na
Haški tribunal. Tome su se direktno suprotstavili, uz izricitu podršku
predstavnika SAD, Zimbabvea i Grcke. U jednom neposrednom kracem
dijalogu sa francuskim predstavnikom, koji je samoinicijativno prišao
D. Vucicevicu, on mu je rekao da je njegov predlog sraman i krajnje
neumesan. Podnoseci taj predlog samo je pokazao da nije predstavnik
mirovnog pokreta, vec iste politike NATO i SAD koja je izvršila
agresiju na Jugoslaviju.
U nemogucnosti da izdejstvujemo usvajanje posebnih rezolucija o KiM i
Haškom tribunalu, obratili su se, po završetku Skupštine, novoizabranom
predsedniku Svetskog saveta za mir, Orlandu Fundori sa predlogom da da
jednu izjavu o Haškom tribunalu, što je on odmah prihvatio. Njegova
izjava glasi:

6. ''Nelegalni proces koji SAD i NATO vode u Hagu protiv jugoslovenskog
predsednika Slobodana Miloševica i time protiv naroda Srbije i
Jugoslavije, koji su branili svoju slobodu protiv agresije, zaslužuje
snažnu osudu i mora da prestane. Miroljubive snage celog svetu
zahtevaju odgovornost stvarnih zlocinaca i prestanak progona
predsednika Miloševica, njegove porodice i svih boraca za slobodu u
Jugoslaviji''.
Na kraju rada Skupštine usvojene su izmene Statuta koje su usmerene na
dinamizaciju i operativnije postavljanje Saveta za mir ubuduce.
Najznacanije izmene su sledece:
ukinut je Stalni sekretarijat koji je, kao zaostavština prošlosti, bio
neoperativan. Umesto njega ustanovljen je Izvršni komitet, dok
Sekretarijat ostaje i dalje najuže izvršno telo Saveta za mir. Umesto
Izvršnog sekretara ustanovljen je položaj Generalnog sekretara. Za
predsednika Svetskog saveta za mir izabran je predstavnik Kube Orlando
Fundora, a za generalnog sekretara predstavnik Grcke Tanasis Pafilis
(Thanassis Pafilis), dosadašnji Izvršni sekretar.
Oko izbora Predsednika nije bilo jedinstvenog stava. Predstavnik
Portugala je osporio predlog Argentinskog predstavnika koji je
predložio O. Fundoru, uz obrazloženje da bi izbor Predsednika trebalo
odložiti za kasnije, s tim da se u medjuvremenu izvrše šire
konsultacije. Pošto je veliki broj predstavnika sa svih kontinenata
podržao gospodina Fonduru, predsedavajuci je zakljucio debatu i
konstatovao da je O. Fundura izabran ogromnom vecinom glasova. Bilo je
vidljivo da to nisu podržali jedino predstavnici Portugala i Francuske.
Stekao se utisak da je Portugalac bio tumac francuskog stava da se
osujeti izbor Predsednika kako bi Francuzi na to mesto kandidovali svog
predstavnika, verovatno Žaka Denia (Jacques Denis), koji u KP Francuske
decenijama vodi medjunarodni sektor.
Izbor kubanskog predstavnika za Predsednika Svetskog saveta za mir
primljen je veoma dobro od velike vecine ucesnika Skupštine. Opšta je
ocena da ce on uneti povecanu ozbiljnost u rad Saveta, kako bi on
prevazišao stagnaciju koja je vec dugo prisutna.
U nastupu francuskih predstavnika bila je prisutna težnja da oni
obezbede direktniji uticaj i kontrolu nad buducim radom Svetskog saveta
za mir. Opšti je utisak da u tome nisu uspeli, što je pozitivno.

7. Za vreme zasedanja Skupštine D. Vucicevic je imao , zajedno sa V.
Kršljaninom, veci broj bilateralnih kontakata. U tim kontaktima D.
Vucicevic je govorio o karakteru i programskoj orijentaciji Beogradskog
foruma i izrazio spremnost za uspostavljanje direktnih kontakata i
razmenu informacija. Ti razgovori su vodjeni sa predstavnicima:
Italije, Portugala, Nemacke, Ceške, Bugarske, Belgije, Kipra,
Zimbabvea, Kube, SAD, Koreje Indije i Vijetnama. Svi su se složili sa
potrebom uspostavljanja kontakata i razmene informacija.

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