Informazione
Vi informiamo che la seguente lettera, preparata da Jasmina Radivojevic su iniziativa di una ventina di persone, è stata mandata alle varie associazioni, organizzazioni, stampa e altri media, ansa, liste on-line e privati. Vi preghiamo di inoltrarla anche ai vostri contatti. Grazie!
Obavestavamo vas da je na inicijativu oko 20-25 osoba poslato udruzenjima, organizacijama, stampi i ostalim medijima, ANSI, internet-listama i privatnim licima sledece pismo, koje je pripremila Jasmina u ime svih nas. Nadamo se da se slazete - bilo je nemoguce kontaktirati sve dovoljno brzo - i molimo vas da posaljete dalje vasim kontaktima. Hvala.
Ivana & ostali
Cari amici,
è terribile quello che deve capitare alle persone all'inizio del Terzo milennio! Sul continente europeo, nel paese fondatore della Comunità Europea.
Quando l'europarlamentare Rom ungherese Viktoria Mohacsi ha obbiettato la mancanza della banca dati riguardante la comunità Rom in Italia, non ha certo pensato a questi risvolti e alla schedatura. Ma alla possibilità di accedere ai fondi EU per l'integrazione dei Rom.
Questa necessità di censire viene strumentalizzata dalle Istituzioni italiane per una aperta discriminazione delle persone, il che è intolerabile. Appartenere ad un etnia diversa non è ne mai potrebbe essere la prerogativa ne al comportamento deviante ne a quello virtuoso.
Ci troviamo davvero davanti al paradosso che questa situazione possa alimentare:
1) il divario tra Rom e Sinti italiani e Rom di altra cittadinanza o apolidi;
2) il divario tra gli italiani di diverse etnie;
3) la legittimazione del razzismo.
Esprimimo la nostra piena solidarietà alle famiglie che sono sottoposte a questa barbarie e diamo pieno appoggio ad una ricchiesta dell' Osservatore esterno tipo OSCE o di un altra associazione/organizzazione che nutre la fiducia nella popolazione per poter racoglere i dati anagrafici assieme alle Istituzioni italiane.
Noi siamo indisolubilmente legati alla popolazione Rom, abbiamo sofferto spesso insieme nella storia. Il campo di concentramento di Jasenovac, dove sono morte alcune centinaia di migliaia di persone, è solo uno degli esempi che ci lega per sempre. Anche nell'ultima guerra contro la Jugoslavia, condotta dalla Nato, gli amici Rom e Sinti in Italia erano al nostro fianco a protestare contro la guerra. Molti di loro erano fugiti dal nostro paese in Italia proprio scapando da questa guerra.
Oggi, in questo momento particolarmente triste per tutti noi nel vedere la storia ripetersi, siamo solidali con i nostri fratelli Rom e Sinti. Oggi noi dobbiamo e vogliamo essere a loro fianco.
Comunità serba di Milano
Ci vediamo alla Manifestazione del 13-14 giugno a Milano!
----Messaggio originale----
Da: Dijana
COMUNICATO STAMPA
12 GIUGNO ORE 12. LE ASSOCIAZIONI ROM PROMUOVONO UN PRESIDIO CON CONFERENZA STAMPA DAVANTI ALLA PREFETTURA DI MILANO CONTRO I PROVVEDIMENTI DISCRIMINATORI VERSO ROM E STRANIERI
Lavvio, nei giorni scorsi, della schedatura su base etnica della popolazione rom e sinta insediata nei campi nomadi comunali e nelle aree private di Milano e Provincia da parte della Prefettura, e non di un normale e utile censimento conoscitivo, è stato accompagnato dallindignazione e dalla protesta di numerosissimi concittadini che hanno fatto pervenire e continuano ad inviare centinaia di lettere e attestati di solidarietà e condanna.
In questo momento di grande incertezza ed apprensione per loperato delle Istituzioni, su moltissimi cittadini si stanno infatti scaricando anche gli effetti di una profonda crisi sociale ed economica che ha allargato il divario tra ricchezza, povertà e disuguaglianze, dirottando le paure irrazionali e i problemi reali verso quei soggetti socialmente più deboli, in primis zingari e immigrati, che vengono avvertiti anche come potenziali competitori nella spartizione delle poche risorse ancora disponibili.
Eppure, il rogo dei campi rom a Napoli, le molotov contro le abitazioni dei Sinti di Pavia, i raid contro attività commerciali di extracomunitari, le sprangate a un militante gay di Roma, la sassaiola contro una madre e una bambina sinte di Brescia, laggressione a Rimini di una donna incinta al settimo mese, limmigrato morto per mancanza di soccorso nel CPT di Torino, mentre le città dItalia sono percorse da ronde di tutti i colori, sono alcune delle tante e diverse punte dello stesso violento iceberg che avvelena il nostro Paese: linsofferenza diffusa contro il diverso, limmigrato, lo zingaro ha assunto i connotati espliciti della xenofobia e della discriminazione razziale.
Questa nuova Italia che criminalizza per decreto la povertà, lItalia della violenza contro gli ultimi, del pregiudizio elevato a verità (gli zingari rubano i bambini), della giustizia fai da te dovrebbe invece far riflettere sul lungo decorso della malattia della nostra società e sulle preoccupanti prospettive del suo futuro.
Il silenzio verso le ingiustizie però, può facilmente rendersi complice di chi inneggia quotidianamente, anche allinterno delle sedi istituzionali, allodio etnico o persegue il fine di considerare e trattare con strumenti e regole eccezionali e umilianti particolari categorie di cittadini.
Contro tutto questo vi è stata una pronta e composta reazione civile che comprende persone di ogni età e condizione sociale, forse inaspettata, certamente non scontata.
Langoscia che ci prende di fronte a questo scenario ci riporta, come tante delle persone che ci hanno scritto, alla memoria del passato, ma soprattutto ci pesa vedere il volto vile di un paese profondamente malato.
Coloro che aizzano i cani, lanciano molotov e sassi, percorrono in ronde minacciose le città, i sindaci che annunciano nei cartelloni luminosi dei loro borghi che i clandestini possono stuprare i tuoi figli sono il volto più vile di chi non è capace di guardare al male che porta dentro di sé, di chi rifiuta di affrontare la camorra che a Napoli controlla i rifiuti e organizza i roghi dei campi rom, la mafia che controlla la vita e il voto dei siciliani, la'ndrangheta che non solo è padrona del territorio calabrese ma di interi quartieri di città come Milano.
Noi riteniamo indispensabile che nel territorio milanese e della provincia, che con il rogo delle tende di Opera ha inaugurato la caccia al rom e la sua contropartita politica, ci sia una risposta di mobilitazione contro questa degenerazione.
Un percorso da costruire insieme con tutti coloro - forze politiche e sociali, cittadini, senza pregiudizi di schieramento - che ritengono necessario riportare il dialogo nelle realtà concrete del malessere, non lasciare soli gli esclusi, confrontarsi con le radici del disagio sociale e insieme costruire le ragioni e i valori di una cittadinanza per tutti che considera la legge uguale per tutti e protegge chi cerca accoglienza e dignità.
Opera Nomadi, OsservAzione, Comitato rom e Sinti insieme, Romanodrom
Per adesioni: operanomadimilano@..., dijana.pavlovic@...
Il libro
Perché chiamiamo «democrazia» un paese dove il governo è stato eletto dal 20% degli elettori? Perché dopo ogni «riforma» stiamo peggio di prima? Come può un muro di cemento alto otto metri e lungo centinaia di chilometri diventare un «recinto difensivo»? Le torture di Abu Ghraib e Guantanamo sono «abusi», «pressioni fisiche moderate» o «tecniche di interrogatorio rafforzate»? Cosa trasforma un mercenario in «manager della sicurezza»? Perché nei telegiornali i Territori occupati diventano «Territori»?
Rispondere a queste domande significa occuparsi del grande protagonista del discorso pubblico contemporaneo: la menzogna. Se un tempo le verità inconfessabili del potere erano coperte dal silenzio e dal segreto, oggi la guerra contro la verità è combattuta e vinta sul terreno della parola e delle immagini. Questo libro ci spiega come funziona e a cosa serve l’odierna fabbrica del falso.
Vladimiro Giacché
Vladimiro Giacché è nato a La Spezia nel 1963. Si è laureato e perfezionato in Filosofia alla Scuola Normale di Pisa. Lavora nel settore finanziario. È autore di volumi e saggi di argomento filosofico ed economico, fra i quali Finalità e soggettività. Forme del finalismo nella Scienza della logica di Hegel (Pantograf 1990), La filosofia. Storia e testi (con G. Tognini, La Nuova Italia 1996) e Storia del Mediocredito Centrale (con P. Peluffo, Laterza 1997). Per le nostre edizioni ha pubblicato Escalation. Anatomia della guerra infinita (con A. Burgio e M. Dinucci, 2005). Suoi articoli sono stati pubblicati in volumi collettanei e ospitati su numerose riviste italiane e straniere.
===
- ritiro immediato delle truppe italiane dall'Afghanistan, dal Libano, dai Balcani
- revoca della decisione di costruire una nuova base militare USA a Vicenza e lo smantellamento delle basi militari USA/NATO nel nostro territorio per riconvertirle ad uso civile
- revoca dell'adesione dell'Italia allo Scudo missilistico USA, della partecipazione alla costruzione degli F35, dell'accordo di cooperazione militare tra Italia e Israele
- taglio delle spese militari a favore di quelle sociali.
Patto permanente contro la guerra
(Anche sulla scorta di quanto riportato di seguito, ricordiamo gli appuntamenti di Roma e Milano contro le politiche razziste ed i pogrom:http://www.cnj.it/AMICIZIA/rom.htm#manif08- appuntamenti cui CNJ ONLUS aderisce con le motivazioni spiegate nel comunicato:http://www.cnj.it/AMICIZIA/manif08.htm )Sulla questione “razziale” italiana nei confronti dei nomadi.Questa ignobile schedatura non può dar luogo a fraintendimenti: anche se per giustificarla venissero addotti motivi di prevenzione e/o repressione della criminalità, vediamo qui all’opera una forma implicita di razzizzazione; le presunte qualità “criminali” vengono attribuite non a singoli individui ma all’intera categoria “zingari”, intesa proprio in quanto gruppo etnico. Il problema del loro inserimento nell’ordinamento statale viene così risolto applicando ad ogni nomade misure di polizia: schedatura preventiva,... in vista di qualche successivo internamento in Centri di Permanenza Nomadi?!Se i Prefetti danno la stura a schedature di massa, sarebbe di obbligo presentarci tutti per farci schedare e portare sul petto la scritta “Zingaro”.Renata Franceschini e Curzio Bettio di Soccorso Popolare di PadovaMilano, 5 giugno 2008-06-05Cari compagni!
Vi mando la lettera del nostro amico Giorgio, che ho ricevuto tramite Tommaso, prof di Bicocca. Non ho parole! Solidarietà!
Ivana
Oggi ho ricevuto una lettera da parte di un caro amico, Giorgio Bezzecchi.
Giorgio Bezzecchi è vice-presidente nazionale dell'Opera Nomadi e da anni lavora per la promozione sociale, politica e culturale dei rom a Milano.La sua famiglia vive in un campo a Milano, il padre è stato deportato in un campo di concentramento, a cui fortunatamente è sopravvissuto. Il nonno, deportato in un altro campo non è sopravvissuto. Domani tutta la sua famiglia sarà fotografata e schedata, conformemente alle attuali decisioni del Prefetto che prevedono un rilevamento completo di tutti i rom residenti nel territorio milanese. E' stato deciso un rilevamento di identità da parte della polizia su base esclusivamente etnica.
Credo che la sua e.mail debba essere letta e ragionata.
Per inviare messaggi di solidarietà è importante scrivere sia all'indirizzo dell'opera nomadi di Milano, sia della cooperativa Romano Drom, di cui Giorgio è presidente.
mailto:segreteria@...
mailto:ROMANDROM@...
Un saluto molto cordiale,
Tommaso Vitale
Testo della lettera di Giorgio Bezzecchi (Rom-medaglia d'oro al valor civico):
Oggetto: Prossimo intervento differenziale per cittadini Italiani (censimento fotografico e schedatura-Polizia), domani mattina, presso il campo comunale di via Impastato a Milano (famiglie Bezzechi).
Sono passati sessant'anni dalla promulgazione delle leggi razziali e dalla pubblicazione della rivista "La difesa della razza" di Guido Landra e dei primi rastrellamenti che sfociarono dopo un breve periodo di tempo in un ordine esplicito di "internamento degli zingari italiani" in campi di concentramento (Circ.Bocchini 27/04/41), quei "campi del Duce" di cui in Italia si è preferito perdere la memoria.
"RICORDARE PER NON DIMENTICARE"
Sono passati sessant'anni, ma le preoccupazioni, la percezione del pericolo,
I PROVVEDIMENTI PUBBLICI SONO GLI STESSI DI OGGI.
E' agghiacciante quello che sta avvenendo oggi sotto i nostri occhi, a Milano.
Rimanere in SILENZIO oggi vuol dire essere responsabili dei disastri di domani.
NESSUNA collaborazione di Enti o Associazioni è giustificata (VERGOGNA!)........
Mi appello alla società civile, chiedo un sostegno per le comunità di rom e sinti Milanesi.............voci dal silenzio........
Ricordo che domani sarà schedato anche mio padre, CITTADINO ITALIANO, che ha patito la persecuzione nazi-fascista con l'internamento in campo concentrazionale italiano (Tossicia).................mio nonno deportato a Birkenau e uscito dal camino................VERGOGNA!
MI VERGOGNO, IN QUESTO MOMENTO, DI ESSRE CITTADINO ITALIANO E CRISTIANO.................
Chiedo in questo momento tragico per la democrazia e la cultura a Milano ed in Italia, di URLARE il proprio dissenso per questa politica razzista, incivile e becera.RICORDO E NON DIMENTICO che oggi siamo noi e domani..............................
Milano,05/06/2008
Rag. Giorgio Bezzecchi (Rom-medaglia d'oro al valor civico)
L'autodenunciatosi presunto ideatore del raid razzista di Roma (*) dice che non è di destra né di sinistra, però ha un tatuaggio di Che Guevara sul braccio.
Mi ricordo che quando arrestarono Gianfranco Bertoli, subito dopo che aveva tirato la bomba alla questura di Milano il 17 maggio 1973, dissero che stavolta la pista anarchica era certa perché Bertoli aveva una a cerchiata tatuata sul braccio. Poi Bertoli si rivelò essere di tutto e di più, tranne che un vero anarchico.
Corsi e ricorsi storici...
Claudia Cernigoi
(*) vedi ad esempio: http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/cronaca/pestaggio-nazi-roma/ricercato-pigneto/ricercato-pigneto.html
Il futuro inno del "Kosovo" si chiamerà "Europa" e sarà fatto di sola musica, senza le parole cantate.
Danke Europa, siamo senza parole!
-----------------------------------
http://www.tanjug.co.yu/news.aspx?rbx=20&rbxn=Kosovo%20i%20Metohija
"UPR:KOSOVO-HIMNA-PREDLOG
USVOJEN PREDLOG ZA HIMNU KOSOVA
5.6.2008 11:44 PRIŠTINA (Tanjug) - Kosovska himna će sadržinski biti samo muzičko delo, bez teksta, a zvaće se Evropa, piše danas prištinski list na albanskom ''Kosova sot''.
Predlog himne je delo kompozitora Mehdi Menđićija, dodaje list i prenosi navode predsednika ustavne komisije i predsednika radne grupe za himnu Hajredina Kućija, koji kaže da je oko predloga postignuta saglasnost u radnoj grupi i s predstavnicima parlamentarnih grupa i članovima Predsedništva Skupštine Kosova."
(segnalazione a cura di DK)
Vi mando la lettera del nostro amico Giorgio, che ho ricevuto tramite Tommaso, prof di Bicocca. Non ho parole! Solidarietà!
Ivana
Oggi ho ricevuto una lettera da parte di un caro amico, Giorgio Bezzecchi.
Giorgio Bezzecchi è vice-presidente nazionale dell'Opera Nomadi e da anni lavora per la promozione sociale, politica e culturale dei rom a Milano.
Credo che la sua e.mail debba essere letta e ragionata.
Per inviare messaggi di solidarietà è importante scrivere sia all'indirizzo dell'opera nomadi di Milano, sia della cooperativa Romano Drom, di cui Giorgio è presidente.
mailto:segreteria@...
mailto:ROMANDROM@...
Un saluto molto cordiale,
Tommaso Vitale
Testo della lettera di Giorgio Bezzecchi (Rom-medaglia d'oro al valor civico):
Oggetto: Prossimo intervento differenziale per cittadini Italiani (censimento fotografico e schedatura-Polizia), domani mattina, presso il campo comunale di via Impastato a Milano (famiglie Bezzechi).
Sono passati sessant'anni dalla promulgazione delle leggi razziali e dalla pubblicazione della rivista "La difesa della razza"di Guido Landra e dei primi rastrellamenti che sfociarono dopo un breve periodo di tempo in un ordine esplicito di "internamento degli zingari italiani" in campi di
concentramento (Circ.Bocchini 27/04/41), quei "campi del Duce" di cui in Italia si è preferito perdere la memoria.
"RICORDARE PER NON DIMENTICARE"
Sono passati sessant'anni, ma le preoccupazioni, la percezione del pericolo,
I PROVVEDIMENTI PUBBLICI SONO GLI STESSI DI OGGI.
E' agghiacciante quello che sta avvenendo oggi sotto i nostri occhi, a Milano.
Rimanere in SILENZIO oggi vuol dire essere responsabili dei disastri di domani.
NESSUNA collaborazione di Enti o Associazioni è giustificata (VERGOGNA!)........
Mi appello alla società civile, chiedo un sostegno per le comunità di rom e sinti Milanesi.............voci dal silenzio........
Ricordo che domani sarà schedato anche mio padre, CITTADINO ITALIANO, che ha patito la persecuzione nazi-fascista con l'internamento in campo concentrazionale italiano (Tossicia).................mio nonno deportato a Birkenau e uscito dal camino................VERGOGNA!
MI VERGOGNO, IN QUESTO MOMENTO, DI ESSRE CITTADINO ITALIANO E CRISTIANO.................
Chiedo in questo momento tragico per la democrazia e la cultura a Milano ed in Italia, di URLARE il proprio dissenso per questa politica razzista, incivile e becera.
Milano,05/06/2008
Rag. Giorgio Bezzecchi (Rom-medaglia d'oro al valor civico)
La cinica definizione pubblicizza una ricerca dell'Università di Monaco
Con sostanze alternative a tritolo e ciclonite potranno uccidere in modo "pulito"
"Uccidono, ma senza inquinare"
Il paradosso delle eco-bombe
On May 28, 2008, at 8:09 PM, Coord. Naz. per la Jugoslavia wrote:LE SPESE INUTILI DEL PARLAMENTO EUROPEO
SPR:HRVATSKA-PREVOD-EP U Evropskom parlamentu prevođenje s hrvatskog na srpski
ZAGREB, 28. maja (Tanjug) - Na inicijativu Doris Pak i Hansa Svobode, u Evropskom parlamentu je od juče uvedeno prevođenje s hrvatskog na srpski jezik, jer su hrvatski prevodioci izdvojeni u posebnu kabinu, odvojenu od zajednilke kabine za srpski, bosanski i crnogorski jezik, javljaju danas hrvatski mediji. Hrvatski predstavnici bili su protiv ideje Sekretarijata EP da, shodno praksi Haškog suda, obezbedi zajednički prevod na hrvatsko-srpsko-bosanskom jeziku. (Kraj)
http://www.tanjug.co.yu:86/RssSlika.aspx?14006
Agendo in base all'iniziativa di Doris Pak e Hans Svoboda, ieri, nel Parlamento UE, è stata introdotta la traduzione dal croato al serbo (SIC), cosicchè i traduttori croati sono stati collocati in una cabina a parte, separata dalla cabina congiunta per serbo, bosniaco e montenegrino (SIC SIC). L'informazione giunge dai media della Croazia. I rappresentanti della Croazia erano contrari all'idea del Parlamento UE che, sulla scia della prassi del Tribunale dell'Aja, fosse procurata una traduzione unica per la lingua croata-serba-bosniaca.(a cura di DK)