Informazione

PROPRIO DIVERTENTE


La frase choc del generale dei marines
"Sparare alla gente e' proprio divertente"

San Diego - "Sparare alla gente" e' "divertente". Il generale James
Mattis, comandante della prima divisione dei marines in Iraq, ne e'
convinto e ha cercato di spiegarlo al suo uditorio californiano.
Descrivendo la lotta contro la guerriglia ha detto anche che
"combattere e' un gran divertimento, mi piace infilarmi in una rissa".
Molti tra i militari presenti hanno sorriso, ma altri sono rimasti
perplessi [finiranno presto ad Abu Ghraib oppure a Guantanamo, ndCNJ].
"Non penso che a nessuno di noi - ha detto l'ex ammiraglio Edward
Martin - piacesse ammazzare". Il Pentagono ha deciso un richiamo
verbale, ma senza prendere alcun provvedimento disciplinare.

(da La Repubblica di venerdi 4 febbraio 2005)

IL CUORE NEL POZZO, IL CERVELLO DOVE?


----- Original Message -----
From: Iulius
To: jugocoord
Sent: Friday, February 04, 2005 1:41 PM
Subject: vaffanculo slavo di merda.

ma crepa, va.
fai la stessa fine della jugomerda.

Guai a occuparsi di Falluja

Sequestrata a Bagdad anche Giuliana Sgrena del Manifesto

Editoriale di Radio Città Aperta del 04.02.2005

Sono ancora poche le notizie che abbiamo a disposizione sul sequestro
di Giuliana Sgrena avvenuto questa mattina a Bagdad. Sappiamo che la
corrispondente del Manifesto aveva chiamato alle 12.00 la redazione del
giornale. Sappiamo che da lì a poco aveva un appuntamento con gli
sfollati di Falluja ospitati in una moschea sunnita di Bagdad. Sappiamo
che pochi minuti dopo la sua telefonata è stata sequestrata. Questo è
tutto quello che sappiamo del sequestro di Giuliana Sgrena. Però
sappiamo anche che in Iraq ogni giornalista o cooperante che ha voluto
indagare su quanto avveniva a Falluja è stato sequestrato e in qualche
caso ucciso come avvenuto a Baldoni. Da mesi ormai un silenzio tombale
è sceso su Falluja e su quello che è accaduto durante il raid e i
rastrellamenti delle truppe dioccupazione statunitensi affiancate dai
peshmerga kurdi e da consiglieri militari israeliani. A Falluja nessuno
ha trovato Al Zarkawi che era stato utilizzato come pretesto per
bombardare, assediare ed espugnare la città ma a Falluja, che aveva
quasi 300.000 abitanti ne sono rimasti solo 15.000. Gli altri sono
scomparsi o scappati ed è con questi che aveva appuntamento Giuliana
Sgrena prima di essere anche lei sequestrata nel mattatoio iracheno. Il
messaggio è chiaro: guai ad occuparsi di Falluja.


Mail: cpiano @ tiscali.it
Sito : http://www.contropiano.org

Radio Città Aperta:
http://www.radiocittaperta.it

NON È VERO MA CI CREDO


Gli iracheni hanno votato in massa, oltre ogni
previsione? Peppino De Filippo avrebbe detto:
“NON E’ VERO, MA CI CREDO”

Le compunte valutazioni sulle elezioni in Iraq
sono tutte espresse sulla base di pure impressioni.
Questo è l’unico dato certo! Quindi, chi voleva
credere al 72% dei votanti ha sparato subito questa
percentuale; chi trovava più conveniente il 60% ha
azzardato il 60%; e così via fino al 50%. “Non ci
credete, ebbene rettifichiamo un poco per darla a
bere.”

C’era un altro desiderio, espresso fin da
sempre per negare, da “sinistra”, la legittimità
“popolare” della resistenza armata, un desiderio senza
percentuali: gli iracheni comunque andranno a votare e
tanto basta per dimostrare la necessità di una
soluzione pacifica e democratica… magari sotto gli
auspici dell’Onu. Una previsione facile questa… e
puntualmente, anche questo estremo risultato è stato
subito assunto (dietro la scontata cortina fumogena
della critica alle elezioni in uno stato di guerra e
di occupazione): gli iracheni hanno comunque
partecipato al voto al di là di ogni previsione; non
importa che la loro partecipazione non sia determinata
e/o determinabile, quello che conta è che tutti lo
dicono e che quindi è probabile che sia vero… anzi è
sicuramente vero. Questa valutazione è la più
insidiosa, perché appunto si nasconde dietro la
critica: il lettore ostile agli “americani” viene
distratto dall’esca e non deve vedere subito l’amo,
cioè il fatto che si intende dare per acquisito il
voto massiccio degli iracheni…. e da qui far ripartire
la discussione.

Ora, non è incredibile che un fenomeno venga
interpretato in base a schemi predeterminati. Con un
po’ di umiltà siamo i primi a riconoscerci colpevoli
di pre-giudizio. Ciò su cui vogliamo invece questa
volta richiamare l’attenzione è molto più allarmante.
Talmente allarmante che dovrebbe, per essere
contrastato, assorbire tutte le nostre energie,
mettendo da parte ogni sforzo per capire quanti
iracheni effettivamente siano andati a votare. Per
essere chiari fino in fondo, al punto in cui siamo
dovremmo avere il coraggio di rinunciare, con uno
scatto di dignità intellettuale, perfino a dimostrare
che è andato a votare solo il 10% degli iracheni, e
ridicolizzare con una risata omerica qualsiasi altro
risultato, eventualmente esibito con pretesa di
massima scientificità, dopo che

-non sono stati ammessi gli osservatori
internazionali,

-si è risposto picche alla richiesta
dell’europarlamentare Giulietto Chiesa di inviare
almeno qualche osservatore europeo,

-è stata just in time oscurata la tv Al Jazeera,

-è stato perfino vietato ai giornalisti critici e a
persone come il suddetto Chiesa di circolare
liberamente per i seggi,

-perfino le tv embedded hanno mostrato le strade
deserte, facendo urlare ai loro giornalisti che erano
piene di gente che andava a votare, e solo 4 seggi
elettorali dove opportunamente si rallentavano le
operazioni di voto per far formare file di elettori.

Quando un Bertinotti sostiene seraficamente
(dietro la rituale critica ad alcune modalità di
preparazione delle elezioni) che gli iracheni hanno
comunque partecipato al voto al di là di ogni
previsione, assume come certo un dato che neppure la
commissione elettorale fantoccia ha fornito con la
parvenza dell’attendibilità. Proprio quest’ultima ha
infatti dichiarato, con noncuranza, che la percentuale
dei votanti (si badi, peraltro, che una buona fetta
degli aventi diritto al voto non è andata a
registrarsi) può oscillare dal 50% al 72%, senza
avvertire neppure la decenza di spiegare le ragioni di
questa “forchetta”. In altri termini, secondo la
sinistra “critica” (a questo punto, di cosa?),
bisognerebbe attestarsi sul 50% dei votanti, senza
neppure tradurre che questo 50% potrebbe essere il 40%
degli aventi diritto al voto. Non viene minimamente in
dubbio che, se neppure la commissione fantoccia è in
grado o non vuole offrire riscontri obiettivi,
potrebbe essere falso anche quel 40%, e che invece
potrebbe essere più plausibile ragionare sulle
percentuali espresse all’estero: cioè il 66% dei
registrati all’estero, cioè il 66% del 20% dei
registrati, cioè poco più del 10% degli aventi diritto
al voto in una situazione di massima libertà di voto.

Ricapitolando dunque, il ragionamento di un
Bertinotti – come“ la cronaca di una morte
annunciata”- è il seguente: non importa che abbiamo
visto un servizio di fantascienza, girato ad
Hollywood, ma è certo che gli iracheni sono comunque
andati al voto al di là di ogni previsione. Questo
ragionamento non è falso, è semplicemente insensato.
Come tutti sanno, il falso ha una logica che corre il
rischio di essere contraddetta, sostenere invece che
gli iracheni sono andati al voto al di là di ogni
previsione senza che sia necessario un riscontro
obiettivo (quindi solo sulla base delle impressioni
fornite dalla più imponente macchina di
dis-informazione del mondo) è al di là del vero e del
falso: è un nonsense o, se preferite, è una
superstizione napoletana in un salotto del Nord.. In
una commedia di De Filippo (ci pare, Peppino)
ambientata nell’allora industriale Milano, questi
durante i primi due atti fa mostra di non cedere alla
credenze superstiziose degli amici e parenti di
origine partenopea, alla fine del terzo atto, pur
mantenendo apparentemente fede al suo personaggio
laico e critico, viene di fatto coinvolto dal clima
che lo circonda. “Non è vero, ma ci credo”.

E allora il vero punto è questo: come mai stiamo
discutendo, partendo da un risultato così vistosamente
artefatto? Come mai siamo caduti così in basso? Come
mai arriviamo a credere con tanta fede ad un imam come
George Bush, che ha sempre spudoratamente mentito?
Siamo, senza accorgercene sprofondati, in un incubo
orwelliano?

Probabilmente, ha ragione chi dice che ci
troviamo di fronte alla più imponente operazione
ideologica degli ultimi decenni. Non nel senso
tradizionale–diremmo- di un’operazione che ha prima
mirato ai brogli elettorali e poi a falsificare
perfino i risultati di brogli, ma in quello davvero
più inquietante di farci ragionare sulla finzione come
se fosse la realtà. Sbattendoci sprezzantemente sul
muso che si tratta di finzione! Come a dire: tu sei un
imbecille e ti devi fidare di qualsiasi cosa io ti
dica. Neppure Hollywood ha mai avuto questa pretesa:
neppure quando, tramite Rambo, si mostravano gli
“americani” che avevano vinto in Vietnam.

Siamo ad una svolta dell’arte manipolatoria.
Dobbiamo affrontarla con mezzi specifici e soprattutto
con metodiche contestazioni ad hoc.



Post scriptum

Un lettore della sinistra “critica” leggendo
alcune nostre osservazioni, simili a quelle sopra
esposte, si è subito premurato di far notare la nostra
“follia”… minoritaria, secondo cui perfino Liberazione
e il Manifesto sarebbero state addomesticate per far
passare la bufola del voto massiccio. Come si sa,
quando si è in pochi a criticare, si ha sempre torto,
poiché la stragrande maggioranza non può che avere
tautologicamente ragione: vecchio trucco dei burocrati
d’antan ammaestrati alle Frattocchie. E poi se
criticate anche il Manifesto, state forse insinuando
che anche quest’ultimo è uno strumento
dell’imperialismo? Dio, che orrore!

Caro buon lettore, è inutile che giochi ad
estremizzare le nostre critiche. Veniamo, invece, al
dunque! Noi ti abbiamo invitato a considerare che le
prossime discussioni per il (non) ritiro delle truppe
partiranno da un risultato elettorale, dato per certo.
Se ti chiediamo da cosa e da dove è stato ricavato
questo dato, tu stesso dovrai ammettere che è stato
fornito da gente interessata a darlo e senza il minimo
controllo (sottolineato, in grassetto e in corsivo).
Se poi aggiungi, per darti forza e conforto, che il
dato è confermato anche da Bertinotti, da Asor Rosa,
da Barenghi, dal Ponte per, dovrai ammettere sempre
che anche questi (che dovrebbero andare a formare la
maggioranza che ha sempre ragione) hanno attinto
sempre da quella fonte assolutamente incontrollata e
assolutamente interessata. O no? In parole povere, se
una parola vale l’altra, perché a tal punto non
dovrebbe valere anche quella di persone incensurate
come noi? In parole ancora più povere stiamo
discutendo di un fantasma.…che non si aggira per
l’Europa e per il mondo ma solo tra i mass media. In
tali presupposti, non dovrebbe essere più preoccupante
(della nostra follia) la tua beata credulità che è
arrivata fino al punto da non esigere neppure la
finzione della prova oggettiva? E non sarebbe più
opportuno, se le cose ti stanno bene così, andare a
discutere in osteria di altri risultati tra una
sbevazzata e un’altra? Almeno qui la fantasia, per
quanto più liberata dall’ebbrezza del vino, avrebbe il
pregio dell’allegria.

Red Link [ red_link@tiscali .it ]

Fonte: http://it.groups.yahoo.com/group/marxiana/

(vedi anche:
Il Porrajmos dimenticato -- Fwd: iniziative giornata memoria Opera
Nomadi inviti
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/4199 )

----- Original Message -----
From: Opera Nomadi operanomadi @ tiscalinet.it
Sent: Tuesday, January 25, 2005 7:21 PM
Subject: invito all'ascolto di "Le storie di Stanka e Maria"

La deportazione dei Sinti e dei Rom in Friuli Venezia Giulia

 
Invito all'ascolto di:
Le storie di Stanka e Maria
 
http://www.radioparole.it/stankaemaria/stankaemaria.html

un documentario radiofonico di Andrea Giuseppini
prodotto dall'Opera Nomadi
con il patrocinio e il contributo dell'Assessorato alla cultura della
Regione Friuli Venezia Giulia
© Opera Nomadi e Radioparole 2005


Prima parte

In Friuli Venezia Giulia vive una comunità Rom di origine slovena.
Le famiglie che la compongono si chiamano, per lo più, Braidich,
Hudorovich e Levakovich. In pochi però conoscono la loro storia. Per
esempio quella di Stanka.
Stanka ha 75 anni ed è nata in provincia di Lubiana. Nel 1942, dopo
l'occupazione e l'annessione della Slovenia da parte dell'Italia
fascista, Stanka e la sua famiglia, la madre e otto tra fratelli e
sorelle, vengono deportate nel campo di concentramento di Gonars, in
provincia di Udine.
In questo campo sono state recluse decine di migliaia di civili sloveni
e croati e sono morte di stenti e malattie quasi 500 persone.
Nei ricordi di Stanka ci sono la terribile fame, il grande freddo e le
morti, tra le quali anche quella di una piccola bambina Rom.
A Gonars, infatti, furono deportate dal fascismo diverse altre famiglie
Rom slovene e croate.
L'8 settembre del 1943 le guardie fasciste abbandonano il campo di
Gonars, e Stanka e gli altri prigionieri sono liberi di andarsene.
Ma il racconto di Stanka non finisce qui. Con l'arrivo dei tedeschi e
l'occupazione nazista si apre, infatti, un altro capito nella storia
della deportazione e persecuzione dei Rom e dei Sinti in Friuli Venezia
Giulia nel corso della seconda guerra mondiale.


la seconda parte

Maria è nata a Trieste nel 1929. Anche suo padre è nato e vissuto nella
stessa città. La loro è una famiglia sinta italiana di musicisti e
giostrai.
Quando, nel 1943, i tedeschi occupano il Friuli Venezia Giulia, Maria e
la sua famiglia, per fuggire ai pericoli del conflitto si spostano
nella campagna friulana.
Vivono di elemosina e, in cambio di qualche lavoro, trovano ospitalità
in alcune famiglie di contadini. Più volte però vengono fermati dai
soldati tedeschi.
Finché una notte le SS arrestano il giovane fratello di Maria.
Negli stessi giorni anche il fratello di Stanka e altri ragazzi Rom e
Sinti vengono fermati. Saranno tutti deportati nei campi di
concentramento nazisti.
Dopo qualche mese anche la madre di Stanka viene deportata dal carcere
di Udine al lager di Ravensbruck.


Oltre alle testimonianze di Stanka e Maria, ascolterete, nella prima
parte, la ricostruzione della storia del campo di concentramento
fascista di Gonars proposta dalla voce di Alessandra Kersevan. Mentre,
nella seconda parte, lo scrittore sloveno Boris Pahor, ricorderà un
episodio della sua deportazione nel lager Natzweiler, lo stesso in cui
passò anche il fratello di Maria.
Sempre nella seconda parte, la partigiana Rosina Cantoni, deportata a
Ravensbruck, racconterà del suo incontro con la madre di Stanka


grazie a:
Stanka e Maria, Alessandra Kersevan, Rosa Cantoni, Boris Pahor, Eva
Rizzin, Lavio Rainard, Renato Grego, Ida Braidic e Nada Braidic

Sostienici
Il progetto di Radioparole è possibile grazie al molto lavoro
volontario e ai pochi contributi pubblici che riusciamo a ottenere.
Se vuoi aiutare la nostra iniziativa richiedi un compact disc di "Le
storie di Stanka e Maria" scrivendo a info @ radioparole.it

Da: Iniziativa PARTIGIANI! Roma 7/5/2005
Data: Ven 4 Feb 2005 15:58:55 Europe/Rome
Oggetto: P A R T I Z A N I ! Rim, 7-8 maja 2005


[ Questo testo di convocazione, in italiano, si trova alla pagina:
https://www.cnj.it/PARTIGIANI/programma.htm ]


https://www.cnj.it/PARTIGIANI/poziv.htm

P A R T I Z A N I !
Rim, 7-8 maja 2005

Internacionalna inicjativa povodom sezdesetgodisnjice Pokreta Otpora

Kako bi se naglasio internacionalisticˇki karakter Pokreta
antifasˇisticˇkog otpora u Evropi (1941-1945)

TEKST SAZIVANJA INICJATIVE
I POZIV NA SUDJELOVANJE:


Dragi prijatelju, draga prijateljice, dragi druzˇe, draga drugarice ili
drago udruzˇenje

U godini koja je zapocˇela, 2005, obiljezˇava se sˇezdesetgodisˇnjica
Oslobo?enja.

Odlucˇili smo organizirati, sa doprinosom svih zainteresiranih
subjekata kao i svih zainteresiranih za tu tematiku, veliku
inicjativu, svjedocˇenje i informiranje , koje bi bacilo tezˇisˇte na
INTERNACIONALNI I INTERNACIONALISTICˇKI KARAKTER partizanske borbe u
Evropi /1941-1945).
Inicjativa nazvana PARTIZANI bit c´e odrzˇana u Rimu od 7-8 maja ove
godine.Nju je od pocˇetka promovirao Radio Citta Aperta (RCA),
Nacionalna Koordinacija za Jugoslaviju (CNJ), Grupa Ateista
Dijalekticˇkih Materijalista (GAMADI), Cˇasopis Contropiano; uz nj su
vec´ pristale neke sekcije ANPI-ja (boracˇko udruzˇenje- prim.prev.) i
antifasˇisticˇki komiteti, a mrezˇa se nasˇih kontakata sˇiri iz dana
u dan.
Inicjativa se sastoji od nekoliko debatnih sekcija, sa doprinosom
ucˇesnika Pokreta Otpora:
Talijanski partizani u Jugoslaviji / Jugoslavenski partizani u Italiji
/ Albanski pokret otpora i doprinos Talijana / Grcˇki pokret otpora i
doprinos Talijana / Francuski makizari i doprinos Talijana / Biljesˇke
o talijanskom otporu revizionizmu... kao i doprinos oslobodilacˇkih
borbi protiv kolonijalizma i ostala inicjative.

Motivacija

Neprestani napadi s revizionisticˇke strane, koji na zˇalost ne dolaze
samo od desnice, imaju za cilj da zablate i da bace u zaborav herojsku
borbu partizana protiv nacifasˇizma. Sˇiroko strukturiranim
operacijama dezinformiranja htjelo bi se porec´i internacionalni i
internacionalisticˇki karakter Pokreta Otpora te se partizani
predstavljaju kao nasilni banditi, koji su cˇinili sasvim bezrazlozˇne
zlocˇine i «etnicˇka cˇisˇc´enja».
Historijske cˇinjenice i prvenstveno zajednicˇka borba, jedan uz
drugog, ljudi razlicˇitog nacionalnog porijekla na svim frontovima
Oslobodilacˇkog rata pokazuju koliko su te revizionisticˇke teze
lazˇne. Ipak, poznate cˇinjenice treba ponovo obznaniti i obnoviti
sjec´anje na njih i njihovo znacˇenje, kao neophodnu opomenu pred novim
zbivanjima u nasˇoj zemlji.
Veoma nam je vazˇno naglasiti da su ti doga?aji i danas vrlo aktualni
i da zˇelimo prevazic´i iskljucˇivo slavljenicˇki cilj kao i cˇisto
historijski: jer svi ti procesi, kao i demonizacija Pokreta Otpora
zatvaraju isti u ladicu sjec´anja, u anahronicˇan prostor, koji navodno
nema visˇe nikakve veze s danasˇnjicom.
Iz svih je ovih razloga neophodno basˇ u ovom trenutku dati toj
tematici sredisˇnje znacˇenje u politicˇkom i historiografskom diskursu
i naglasiti kristalno cˇist internacionalni i internacionalisticˇki
karakter borbe za oslobo?enje te reafirmirati njenu autenticˇnu
susˇtinu putem svjedocˇenja ucˇesnika te borbe:
- i to upraavo ovih dana kad se antifasˇisticˇki Ustav nasˇe
Republike ponizˇava i obrc´e, pocˇevsˇi od cˇlana 11;
upravo danas kad su talijanski vojnici ponovo angazˇirani u vojnoj
okupaciji teritorija koji su bili okupirani i za vrijeme nacifasˇizma i
kad na cijelom Zapadu nacionalisticˇke tenzije izazivaju nemir;
upravo danas kad se svugdje vode agresivni i pljacˇkasˇki ratovi, sˇto
ra?a kao reakciju nove oslobodilacˇke pokrete.

Nije nam namjera namentnuti jednoobrazno tumacˇenje Pokreta otpora na
ideoloskom planu, a jos manje na historiografskom planu, a isto to
vrijedi i za debatu, koja je otvorena o tim pitanjima. Partiizani,
kada su se podigli i borili, nisu sebi postavljali historiografske
probleme! Ono sto ih je motiviralo i sto danas ponovo motivira nas,
jeste Oslobo?enje. Oslobo?enje od nacifasˇizma, Oslob?enje od
iskorisˇtavanja cˇovjeka od strane drugog cˇovjeka, Oslobo?enje od
kolonijalizma, osloba?anje od predrasda i od rasizma.
Ustanovljavanje odre?enog datuma kao dana «Sjec´anja na zˇrtve egzodusa
i fojbi» cˇini nam se sumnjivom i tendencioznom gestom (10 fabruara), a
neprilicˇni i nedovoljno jasni iizgledaju nam i stavovi, koje su
zauzeli razni demokratski predstavnici, kad su govorili o
Oslobodilacˇkoj borbi.
Inicjative kao nasˇa vrlo su rijetke, gotovo jedinstvene na planu
cijele Italije ( i ne samo Italije): oportunizam, manipulacija
historijskog pamc´enja za specificˇne, usko nacionalne interese ili
prosto nepoznavanje samih fakata doveli su do toga, da su se dosad
presˇuc´ivale dramaticˇne cˇinjenice i slavna partizanska borba
Talijana, koji su se u tom razdoblju zateklli u drugim zemljama, jer su
bli mobilizirani, kao i borba partizana, koji su dolazili iz drugih
krajeva i koji su zˇrtvovali vlastite zˇivota da se oslobodi talijansk
teritorij.
Ovog se proljec´a obiljezˇava sˇezdesetgodisˇnjica Oslobo?enja: istog
tog mjeseca maja bit c´e i drugih vazˇnih godisˇnjica za antifasˇiste,
kao na primjer godisˇnjica smrti Giuseppe Marasa, poznatog partizanskog
vo?e, kojeg je divizija Garibaldi poslala u Jugoslaviju. Tu c´emo
priliku iskoristiti da oragniiziranomo, uz doprinos svih
zainteresiranih subjekata, veliku nacionalnu inicjativu, inicijativu
svjedocˇenja i informiranja.

Politicˇku i historijsku debatu o Pokretu otpora treba osloboditi
cenzure, falsificiranja, namjernog prenebegavanja i namjernog
izostavljanja cˇinjenica.To c´e biti sredisˇte nasˇe diskusije,
zahvaljujuc´i sudjelovanju i doprinosu direktnih ucˇesnika.

Pristani uz inicjativu!

Subjekti koji u ovome sudjeluju mogu naravno uputiti poziv svakom onom
za kojeg smatraju da za ovu tematiku pokazuje zanimanje i, sˇto je
najvazˇnije, svakom onom tko mozˇe na konkretan i konstruktivan nacˇin
dati doprinos ostvarenju inicijative.Svi zainteresirani kao i sva
zainteresirana udruzˇenja ANPI, ANPPIA i sva slicˇna udruzˇenja
srdacˇno su pozvane da nas kontaktiraju i da pristupe nasˇoj inicjativi.


Za svaku daljnju informaciju ili kontakt obratiti se na ovu EMAIL
adresu:
p a r t i g i a n i 7 m a g g i o @ tiscali.it
Saobrac´anje putem FAX-a mozˇe se uputiti na broj:
(+39) 06-7915200

Posˇalji nam vlastite ideje, prijedloge i doprinose!

Organizacioni komitet inicjative PARTIZANI, januara 2005

http://www.ushmm.org/museum/exhibit/online/jasenovac/

Jasenovac, Holocaust era in Croatia 1941-1945.
A cura dello United States Holocaust Memorial Museum.

(deutsch / english)

[ Sul progetto di realizzazione di una "Rete europea contro le
espulsioni", nella quale includere a pieno titolo organizzazioni e
rivendicazioni revansciste dei paesi sconfitti nella II Guerra
Mondiale, vedi anche:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/4208
Revision der Geschichte
http://www.german-foreign-policy.com/de/news/article/1106961652.php ]

History Revision

BERLIN/PRAGUE/PARIS (Own report) - The Czech Republic and France are
resisting German government plans to create a ,,European Network
against Expulsions". As a spokesman for the Berlin government's
Commissioner for culture and the media confirmed to the editor of this
newsletter, the representatives of the German and several other central
European states' governments intend to inaugurate such a network this
coming Wednesday (2 February), with the express desire to involve
associations of German expellees, who are suspected of being motivated
by the desire to turn the clock back. Prague has stated that it will be
giving the network a wide berth, even though the issue of the
resettlement of the ,,Sudeten Germans" leads Berlin to be in favour of
its involvement. Germany is seeking to launch a similar project through
the Council of Europe, and French delegates have been sharply critical,
arguing that it ,,does not benefit reconciliation between states that
were formerly enemies".

" more
http://www.german-foreign-policy.com/en/news/article/1106953200.php

Hitler, Stalin, Churchill, Roosevelt

WARSZAWA/STRASBOURG (Eigener Bericht) - Am heutigen Mittwoch will die
deutsche Regierung ein ,,Europäisches Netzwerk gegen Vertreibungen"
gründen und in ihre europaweiten Aktivitäten vier weitere Staaten
einbinden. Die Tschechische Republik bleibt der Gründung fern. Das
Berliner ,,Netzwerk" nimmt Planungen revisionistischer deutscher
Organisationen auf, die den Umsiedlungsbeschluss der Weltkriegssieger
zum ,,Unrecht" erklären. In der französischen Öffentlichkeit,
insbesondere im Alsace, wird vor Versuchen gewarnt, das Potsdamer
Abkommen zu revidieren. Gegensätzlich kommentiert die Pariser EU-Presse
die deutschen Pläne. ,,Le Monde" zeigt sich wohlwollend und kritisiert
das ablehnende Votum der französischen Delegation im Europarat. Dort
war ein weiteres deutsches ,,Vertreibungs"-Projekt wegen der versuchten
Gleichsetzung deutscher ,,Vertriebener" mit den Deportierten der
NS-Lager gescheitert. Berlin bemüht sich um schnelle Schadensbegrenzung
und bereitet eine diplomatische Demarche im
Elysee-Palast vor. Ziel ist die Brechung des französischen Widerstands
in der ,,Vertriebenen"-Frage.

mehr
http://www.german-foreign-policy.com/de/news/article/1107307728.php

https://www.cnj.it/INIZIATIVE/roma190305.htm

Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia

Segnalazione iniziativa

Il Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia aderisce alla

MANIFESTAZIONE NAZIONALE
PER L'IMMEDIATO RITIRO DELLE TRUPPE ITALIANE DALL'IRAQ

Roma, 19 febbraio 2005


RIUNIONE NAZIONALE - Roma, 6 febbraio ore 10 c/o sede Cobas

per preparare la mobilitazione mondiale del 19 marzo contro la guerra

Nel 2° anniversario dell'aggressione Usa all'Irak , il 19 marzo 2005,
il popolo della Pace tornerà a manifestare in tutto il mondo la sua
opposizione all'occupazione dell'Irak e ai piani Usa di
"stabilizzazione democratica" dell'intero Medio Oriente, che la
rielezione di Bush accelera indicando il prossimo bersaglio nel
rovesciamento del regime Iraniano.

Come era prevedibile , la guerra permanente inaugurata con
l'Afganistan e proseguita con l'Irak sta comportando solo lutti e
distruzioni tra la popolazione civile , che nessuna farsa elettorale
potrà attenuare : la consolidata resistenza irakena imporrà agli Usa
l'accentuazione di un superiore sforzo bellico e quindi rinnovate
disgrazie per le popolazioni.

Le forze della pace nel mondo non devono perdere un attimo nel
condannare e osteggiare il criminale espansionismo yankee, affiancando
la resistenza irakena ( quella palestinese e di tutti gli oppressi )
nella lotta di liberazione dalla superpotenza Usa e dai suoi alleati.

A Porto Alegre, il Forum Sociale Mondiale ha rilanciato l'impegno a
manifestare per sconfiggere la guerra permanente e a liberare l'Irak
dagli Usa : il 19 marzo 2005 le più grandi città della Terra -
Washington, New York, Los Angeles, Toronto, Città del Messico, Rio de
Janeiro, Buenos Aires, Caracas, l'Avana, New Delhy, Mumbay, Pechino,
Sidney, Gerusalemme, Gaza, il Cairo, Amman, Città del Capo, Madrid,
Barcellona, Bilbao, Parigi, Berlino, Londra, Praga, Mosca, Belgrado,
Atene, Istanbul, Djarbakir - saranno accumunate da questa unica
volontà.

In Italia, le realtà politiche, sociali, sindacali, culturali che
avversano la guerra "senza se e senza ma", che non sono disponibili ad
alcun compromesso sul ritiro immediato delle truppe, che sostengono il
diritto di resistenza del popolo irakeno (del popolo palestinese e di
tutti gli oppressi), che mantengono l'azione per la chiusura delle
basi Usa-Nato e per lo smantellamento-riconversione dell'industria
bellica, si propongono di dar vita il 19 marzo a Roma ad una grande
manifestazione nazionale che rinnovi il dissenso popolare alle
politiche interventiste del governo e alla non rinuncia alla guerra
del centrosinistra.


Per realizzare questa importante iniziativa è convocata
a Roma - domenica 6 febbraio ore 10, c/o sede Cobas, viale Manzoni 55 -
la riunione nazionale di tutte le realtà che ne condividono i contenuti.


Primi firmatari: Confederazione Cobas, Movimento Antagonista Toscano,
Area Antagonista Campana, Red Link , Rete dei Comunisti, csoa "ex
carcere" e "lab.coska" - Palermo, Circolo "Agorà" - Pisa, Spazio
antagonista "Newroz" - Pisa, Forum Palestina, Coordinamento di
solidarietà con l'Intifada , Comitato "con la Palestina nel cuore",
Corrispondenze Metropolitane, Rivista "L'Ernesto", Centro Popolare
Autogestito di Firenze, Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia,
Gruppo Atei Materialisti Dialettici, Comitato Internazionale per la
Difesa di Slobodan Milosevic (Sezione Italiana), ...

https://www.cnj.it/INIZIATIVE/roma190305.htm

Da: "vlaic111" <gilberto.vlaic @ elettra.trieste.it>
Data: Mer 2 Feb 2005 15:13:29 Europe/Rome
Oggetto: [CNJ lista interna] Delegati Zastava in Friuli-VG: relazione


Care compagne, cari compagni,
vi invio un breve resoconto delle cose fatte durante la visita di
Rajka Veljovic
Coordinatrice dell'ufficio internazionale adozioni di Kragujevac
e di
Rajko Blagojevic
Vice-Segretario del Samostanli Sindikat della Zastava
nel periodo del loro soggiorno a Trieste (26-29 gennaio).


Il 26 pomeriggio abbiamo incontrato la segreteria della CGIL di Trieste,
insieme al segretario dei metalmeccanici FIOM.
E' stato illustrato in dettaglio lo stato attuale dello stato sociale in
Serbia e in particolare si e' discusso della holding Zastava,
specialmente a riguardo al settore auto e camion, in connessione con il
problema dei rapporti con la FIAT, che vanta ancora molti crediti nei
confronti della Zastava (circa 55 milioni di euro complessivi).
Le segreterie territoriali ci hanno promesso di verificare con le loro
strutture nazionali le vere intenzioni della FIAT.

In serata, malgrado un freddo terribile, condito da una buona bora
triestina, abbiamo partecipato al corteo fino alla risiera di San Sabba,
in occasione del giorno della memoria. All'interno della risiera si e'
poi tenuto un breve e struggente concerto del coro partigiano triestino.

La sera cena di solidarieta' presso la casa del popolo Canciani di
Sottolongera; e' stata molto partecipata, con circa 60 persone presenti;
sono state raccolte tre adozioni nuove, oltre ad una notevole
sottoscrizione per coprire le spese.


Il 27 abbiamo discusso con il COI (Cooperazione Odontoiatria
Internazionale) di un possibile progetto di convolgimento di dentisti
italiani con il Centro Medico della fabbrica. Sembra un progetto
abbastanza facilmente praticabile, sul quale vi riferiremo in dettaglio
a marzo prossimo, dopo il nostro periodico viaggio a Kragujevac.

La sera del 27 assemblea con gli adottanti del basso Friuli, nella sala
della Croce Verde di Cervignano.
Dobbiamo esprimere un profondo ringraziamento a Giovanni, che in
brevissimo tempo e' riuscito a realizzare questo incontro; un grazie
anche al Comune di Cervignano per la concessione del proprio patrocinio
all'iniziativa. Una trentina le persone presenti, dibattito molto
interessante, arricchito dalla presentazione di due filmati sui motivi e
le conseguenze dei bombardamenti del 1999 e su come si attua la nostra
campagna,.

Abbiamo trascorso tutta la giornata del 28 a Sacile.
Appena arrivati abbiamo avuto un breve ma simpaticissimo incontro con
due classi di una scuola elementare che partecipa al progetto "adotta
uno scolaro".
Questi bambini sono gia' da tempo in contatto per lettera con un loro
coetaneo di Kragujevac, e ci hanno sommerso di domande.

Nel pomeriggio affollata assemblea con gli studenti al Liceo Puiati;
dopo la proiezione dei due filmati vi e' stato un ampio dibattito; gli
studenti erano particolarmente interessati a capire come viveno i loro
coetanei in una situazione di estrema poverta' e quale possa essere il
loro futuro.


La sera si e' tenuta una affollatissima assemblea (circa 100 persone);
erano presenti molti degli adottanti delle COOP; la serata ha avuto il
patrocinio dei Comuni di Sacile e di Caneva (i due sindaci erano
presenti).
Anche qui abbiamo proiettato i due filmati; il dibattito che ne e'
seguito, a volte anche aspro, ha messo in evidenza la volonta' di
intensificare la campagna delle adozioni. Alla fine scambio di regali
tra i rappresentanti della Zastava e i sindaci.
Un grande grazie a Giorgio per l'ottima riuscita dell'intera giornata.

Infine sabato 29 ci siamo visti come associazione; malgrado l'assenza
(dovuta alle nevicate in corso in centro Italia) di alcune persone
rappresentative di significative asssociazioni locali, abbiamo discusso
la fattibilita' di due importanti progetti, che dovrebbero coinvolgere
il centro medico della Zastava e la scuola speciale per ragazzi down ed
autistici.
Su questo vi relazioneremo appena qualcosa si concretizzera'.

Infine la sera avevamo uno spettacolo teatrale a Trieste.
Malgrado soffiasse una bora come non si vedeva da tempo, il teatro
Preseren di Bagnoli era pieno, circa 300 persone. Questa serata era
stata organizzata insieme al Consolato di Trieste ed al Circolo
Culturale J. Rapotec, con il patrocinio del Comune di San Dorligo della
Valle.
La serata e' andata veramente bene:
prima si e' esibito il coro dei bambini della direzione didattica, poi i
ragazzi del gruppo teatrale di Zlatibor, che hanno recitato benissimo.
Malgrado la loro piece fosse in Serbo,
la gente presente ha comunque seguito senza enormi difficolta'. Molto
significativa la presenza della minoranza slovena di Trieste e di
parecchi Serbi.
E poi a finire una banda di ottoni per 40 minuti; musica balcanica con
la gente che ballava in teatro, mai vista una cosa simile.
Durante il rinfresco successivo, per me c'e' stata la sorpresa di
ricevere la tessera di membro onorario del Sindacato Samostanli, cosa
che mi ha fatto molto piacere.


Speriamo di poter rafforzare la campagna in difesa di questi nostri
sfortunati fratelli.


Gilberto Vlaic
Gruppo Zastava Trieste
e
Associazione Non bombe ma solo caramelle - Onlus


Inizio del messaggio inoltrato:

> Da: "Coord. Naz. per la Jugoslavia"
> Data: Mar 18 Gen 2005 18:27:31 Europe/Rome
> Oggetto: [JUGOINFO] Delegati Zastava di Kragujevac a Trieste e in
> Friuli
>
>
>
> Da: Gilberto Vlaic
> Data: Mar 18 Gen 2005 17:47:26 Europe/Rome
> Oggetto: Delegati Zastava di Kragujevac a Trieste e in Friuli
> Rispondere-A: gilberto.vlaic @ elettra.trieste.it
>
>
> Care amiche, cari amici,
> Per consolidare e rilanciare le adozioni a distanza a Kragujevac
> Abbiamo invitato a Trieste e in Friuli
>
> Rajko Blagojevic
> Vice presidente della Jedinstvena Sindikalna Organizacija ZASTAVA
> (Sindacato ZASTAVA)
> Rajka Veljovic
> Interprete e coordinatrice dell ufficio internazionale adozioni ZASTAVA
>
> Di seguito vi fornisco le date e gli orari delle iniziative che
> svolgeremo con loro.
>
> Un fraterno saluto a tutte/i
> Gilberto Vlaic
> Gruppo Zastava Trieste
> e
> Assoc. Non bombe ma solo caramelle-Onlus
>
>
>
> Mercoledi’ 26 gennaio ore 15.00
> Incontro con la CGIL e la FIOM territoriali di Trieste
>
> Mercoledi’ 26 gennaio ore 20.00
> CENA DI SOLIDARIETA' (15 euro)
> alla casa del Popolo Canciani, Via Masaccio 24 Trieste
> prenotare telefonando al 040572114 dalle 16.00 alle 20.30
>
>
> Giovedi’ 27 gennaio ore 18.00
> Assemblea pubblica
> Sala della Croce Verde
> Via Aquileia Cervignano
>
>
> Venerdi’ 28 gennaio ore 14.00
> Incontro con gli studenti del Liceo Puiati di Sacile
>
> Venerdi’ 28 gennaio ore 20.00
> Dibattito pubblico
> Presso l’ex chiesa di San Gregorio
> Via Garibaldi Sacile
>
>
> Sabato 29 gennaio ore 13.00
> Riunione dell’associazione
> Non bombe ma solo Caramelle
> Alla Trattoria Sociale di Contovello-Trieste
>
> Sabato 29 gennaio ore 20.00
> Teatro Preseren di Bagnoli
> San Dorligo della Valle-Trieste
> -Coro dei bambini di San Dorligo
> -Spettacolo dell gruppo teatrale Zlatiborski Bistricak, formato da 14
> ragazzi di Zlatibor (Serbia)
> - musica etnica balcanica con un gruppo musicale misto italo-sloveno
> - a seguire rinfresco offerto dal Circolo Culturale J. Rapotec

MANGIAVANO I BAMBINI: ERANO COMUNISTI E SLAVI


<< La fuga di un gruppo di bimbi inseguiti dai partigiani titini ... La
fuga di un gruppo di bambini che cercano scampo all'orrore ... con, sul
collo, il fiato dei partigiani di Tito assetati di sangue >> ed altre
idiozie prodotte dalla propaganda neofascista della RAI-TV, al sito:

http://www.repubblica.it/2005/a/sezioni/spettacoli_e_cultura/
fictiontv2/cuorepozzo/cuorepozzo.html


Sul telefilm fascista "Il cuore nel pozzo" vedi anche:

A PROPOSITO DEL FILMATO IL CUORE NEL POZZO IN PROGRAMMAZIONE RAI
Comitato contro le falsificazioni storiche (Trieste)
https://www.cnj.it/PARTIGIANI/altri.htm#falsificazioni

Iniziativa dell'Associazione Promemoria su "Il cuore nel pozzo" /
Promemoria - Društvo za zašcito vrednot protifašizma in protinacizma
https://www.cnj.it/PARTIGIANI/altri.htm#promemoria

IN MERITO AL FILM “IL CUORE NEL POZZO”
PRODOTTO DA ANGELO RIZZOLI PER RAI FICTION
redazione de "La Nuova Alabarda" (Trieste)
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3793

Que viva Novak! (La Plebe)
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3798

From: Claudia Cernigoi <nuovaalabarda @ yahoo.it>

Kappa Vu Edizioni
Presentano

Lunedì 7 febbraio – ore 17
Circolo della Stampa – Corso Italia 13 - Trieste

Operazione Foibe
Tra storia e mito

di Claudia Cernigoi


Interverranno insieme all’autrice:

Giorgio Marzi (presidente ANPI di Trieste)

Sandi Volk (storico)

Fabio Amodeo (giornalista)

Alessandra Kersevan (editrice)


Lo studio di Claudia Cernigoi vuole fare chiarezza sulla storia delle
nostre terre, vuole rendere giustizia ai morti di tutte le parti,
finora strumentalizzati a scopo di propaganda; vuole mettere fine a
quella continua creazione di elementi di tensione politica in un’area
di confine delicata come la nostra e, oltretutto, potrebbe servire a
liberare finalmente anche gli Sloveni e la sinistra da quel senso di
colpa che si portano dietro come “infoibatori”, accusa che viene loro
mossa incessantemente da sessant’anni senza che d’altra parte si tenga
minimamente conto dei vent’anni di dominio fascista e
snazionalizzazione forzata subita dai popoli “non italiani” e dei
successivi anni di guerra con massacri feroci perpetrati contro le
popolazione dell’Istria, della Slovenia e di tutta quell’area che viene
chiamata Venezia Giulia.


“Il libro di Claudia Cernigoi, Operazione Foibe. Tra storia e mito
(Kappa Vu Edizioni), arricchito con documentazione in parte inedita,
pone il discorso sulle foibe nei dovuti limiti storiografici. Non
pensiamo che tutto questo basterà a tacitare la propaganda
antipartigiana che continua con toni sempre più violenti, anche da
parte di alcuni autori ritenuti fino a qualche tempo fa vicini alle
tematiche della Resistenza. Vorremmo però che almeno gli studiosi che
agiscono nell’ambito degli Istituti storici del Movimento di
Liberazione, nel parlare di questo libro lo facciano con il dovuto
rispetto storiografico, tenendo conto della documentazione presentata”
(Alessandra Kersevan)

“Questa seconda edizione del libro era quanto mai necessaria perché ci
aiuta a comprendere più a fondo cosa sia stato il fenomeno delle foibe
e come esso sia stato usato e strumentalizzato. In questi sette anni
(il tempo trascorso dalla prima edizione del libro) l’autrice ha
approfondito la sua conoscenza della questione con ricerche in archivi
italiani ed esteri, seguendo attentamente gli sviluppi della campagna
propagandistica sull’argomento. Ha cioè fatto quello che ogni storico
che si rispetti dovrebbe fare prima di lanciare giudizi” (Sandi Volk)


Claudia Cernigoi è nata a Trieste nel 1959. Giornalista pubblicista dal
1981, ha collaborato alle prime radio libere triestine e oggi dirige il
periodico “la Nuova Alabarda” (il sito è www.nuovaalabarda.tk). Ha
iniziato ad occuparsi di storia della seconda guerra mondiale nel 1996,
e nel 1997 ha pubblicato per la Kappa Vu il suo primo studio sulle
foibe, Operazione foibe a Trieste. In seguito ha curato una serie di
dossier (pubblicati come supplemento alla “Nuova Alabarda”) su
argomenti storici riguardanti la seconda guerra mondiale e sulla
strategia della tensione. Nel 2002, assieme al veneziano Mario
Coglitore, ha pubblicato La memoria tradita, sull’evoluzione del
fascismo nel dopoguerra (ed. Zeroincondotta di Milano).

 
Info: Mauro Daltin – Ufficio Stampa Kappa Vu Edizioni
Tel: 0432530540 -- info @ kappavu.it