Informazione
di Jared Israel e Rick Rozoff
[16 Settembre 2001]
Traduzione inviataci da Alessandro Lattanzio
Parecchi hanno iniziato a visitare il sito di
Emperor's Clothes A causa dei nostri articoli
sull'11 Settembre.
Vi consigliamo di leggere il seguente testo sul
Kosovo. Sin da quando la NATO e l'ONU sono in
Kosovo, esso si ritrova sotto il vero dominio degli
USA. L'atteggiamento statunitense verso i terroristi
chiarisce la reale connessione dell'Establishment
USA con il terrore. E vedendo il Kosovo noi troviamo
che lo stesso atteggiamento di disonestà e
disinformazione di cui siamo stati testimoni l'11
Settembre.
Per capire come NATO e ONU operano in Kosovo,
considerate il dispaccio seguente. È stato redatti
dalla KFOR il24 maggio 2001. (KFOR significa Kosovo
Force. KFOR è la forza d'occupazione NATO in Kosovo.
COMKFOR è il Comando della forza d'occupazione NATO
in Kosovo.)
Ecco il dispaccio KFOR:
"KFOR News Update
Pristina, 24 Maggio 2001 del Magg. Axel-Bernd
Jandesek, portavoce KFOR "Più di 450 membri
dell'UCPMB si sono arresi"
"Dalla fine della politica "soft" del COMKFOR verso
gli estremisti dell'UCPMB più di 450 ex-estremisti
hanno tratto vantaggio da tale politica. Queste
persone hanno volontariamente gettato le armi e
consegnati in numerosi checkpoints della KFOR. La
KFOR ha interrogato e rilasciato tutti i membri
dell'UCPMB che non erano sospettati di aver commesso
gravi atti delittuosi."
[KFOR Online 24 Maggio 2001 (1)]
UCPMB è la sigla usata dai terroristi etnici
albanesi quando attaccavano la Serbia vera e
propria.
Qualche osservazione:
1) Nota che il titolo di questa notizia parla di 450
membri dell'UCPMB che si arrendono, ma il testo
suggerirebbe tutti eccetto pochi che sono stati
rilasciati.
2) Il dispaccio definisce i membri dell'UCPMB
'eatremisti'. Ciò suggerisce che tale gente fosse su
posizioni politiche estreme. Ma, infatti, queste
persone sono terroristi organizzati in unità
militari, che attuavano pesanti attacchi militari in
Serbia. Seminavano mine. Terrorizzavano gli albanesi
che "non-cooperativi". Rapivano, torturavano e
uccidevano poliziotti e cittadini serbi.
Combattevano contro i soldati jugoslavi. Da sempre
illegali, parecchi, tra l'altro, sono assassini. Su
che basi la KFOR conclude che molti di tali
terroristi non hanno commesso gravi crimini?
3) una volta che i terroristi sono stati rilasciati,
perché non dovrebbero ritornare nella loro
precedente "occupazioni" - minare, terrorizzare,
rapire e uccidere in Serbia?
Per comprendere il significato di queste domande,
considerate gli obblighi ufficiali della KFOR e
dell'organizzazione sorella, l'UNMIK (United Nations
Mission in Kosovo). Queste responsabilità, sono
basate sugli accordi, grazie ai quali KFOR e UNMIK
hanno occupato il Kosovo. Questo accordo è la
risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU
N°1244, o UNSCR 1244 (o anche UN 1244 in breve)
Il seguente è uno dei principi supremi:
"Riaffermando l'obbligo di tutti gli stati membri
verso la sovranità e l'integrità della Repubblica
Federale di Jugoslavia e degli altri stati della
regione, così come stabilito nel trattato di
Helsinki"
Nota: il trattati di Helsinki può essere letto su:
http://www.hri.org/docs/Helsinki75.html
Riguardo le responsabilità specifiche:
"[Il Consiglio di Sicurezza] decide che le
responsabilità dell'autorità della sicurezza
internazionale (cioè KFOR e UNMIK), che deve essere
dispiegata e attuata in Kosovo, dovrà includere:
"Reprimere rinnovate ostilità, mantenere e, quando
necessario, rinforzare il cessate-il-fuoco...;
smilitarizzare l'UCK e altri gruppi armati di
albanesi, come richiesto dal paragrafo 15 seguente;
stabilire un ambiente sicuro in cui i rifugiati e i
profughi possano ritornare a casa in sicurezza,
l'autorità civile internazionale può operare, e una
amministrazione transitoria può essere attuata, e
gli aiuti umanitari possono essere consegnati;"
-KFOR Online sulla risoluzione del Consiglio di
Sicurezza dell'ONU N°1244 (2)
per liberare 450 terroristi che hanno commesso dei
delitti in Serbia (parte della Repubblica Federale
di Jugoslavia) la KFOR disinvoltamente contraddice
il suo mandato principale:
"Riaffermare la sovranità e l'integrità territoriale
della Repubblica Federale di Jugoslavi..."
e che:
La smilitarizzazione dell'UCK e altri gruppi armati
di albanesi... (e) stabilendo un ambiente sicuro...
Secondo l'ex-presidente degli USA William Clinton,
queste richieste sono state largamente soddisfatte
nel giugno 2000. In una lettera al Congresso,
Clinton dichiara:
"L'UCK ha accettato, il 21 giugno 1999, a cessare il
fuoco, di ritirarsi dalle zone di scontro in Kosovo,
e a consegnare le armi. Il 20 settembre 1999 il
comandante della KFOR Tenente-Generale Sir Mike
Jackson ha accettato la certificazione dell'UCK di
aver completato i processo di smilitarizzazione
secondo gli accordi del 21 Giugno. L'UNMIK, inoltre,
ha stabilito un servizio d'emergenza civile noto
come Kosovo Protection Corps che è inteso a fornire
un'assistenza civica alle emergenze e ad altre forme
di assistenza umanitaria.
...Il personale della KFOR provvede alla sicurezza
nelle città, villaggi, e nella campagna." - Lettera
del Presidente Clinton al Congresso USA sulle Forze
in Kosovo. 16 Giugno 2000 (3) LA BUGIA DI CLINTON
N°1: "IL 20 SETTMBRE, 1999 L'UCK HA COMPLETATO LA
SUA SMILITARIZZAZIONE"
Riguardo a ciò il Russian Press Digest ha
commentato:
"Il capo della missione ONU in Kosovo, Bernard
Kouchner, ha annunciato che i rappresentanti
dell'UCK hanno consegnato 10.000 armi di ogni tipo,
ciò ha permesso alla missione di parlare di
completamento del processo di disarmo.
'Siamo soddisfatti dal fatto che l'UCK abbia dato
10.000 armi da fuoco, anche se noi sappiamo che
hanno altre 100.000 armi da fuoco' ironizzava uno
dei membri della missione ONU in Kosovo."
-Russian Press Digest, 21 Settembre 1999 (4)
Articoli in altri giornali confermano che la
supposta smilitarizzazione dell'UCK è stato un
imbroglio. Ciò nonnè una sorpresa, a seguito di tale
smilitarizzazione, l'UCK ha continuato la sua azione
gangsteristica e terroristica. Tutto ciò è
documentato nell'articolo 'Campi di Concentramento e
Gangster e Terrorismo in Kosovo.' (4a)
LA BUGIA DI CLINTON N°2: "L'UNMIK ha costituito il
Kosovo Protection Corps [che é]...civile e
umanitario"
Un articolo de La Stampa, è vivamente descritto il
modo in cui è stato costituito il civico e
umanitario Kosovo Protection Corps (KPC).
"Poco dopo le mezzanotte, un comandante locale
dell'UCK consegnava, alle truppe italiane della
KFOR, il primo carico di armi. La consegna era stata
preceduta da un a breve cerimonia...nel corso della
quale un gruppo di guerriglieri dell'UCK,
simbolicamente hanno consegnato sei mitragliatrici a
una squadra di soldati italiani, ricevendo in cambio
le nuove uniformi del 'Kosovo Protection Corps' il
gruppo di protezione civile nella quale è stato
trasformato l'UCK. Al comandante della base, Gezim
Ostremi è stato chiesto se le sue forze fanno ancora
parte dell'UCK, ha risposto, dopo aver guardato
l'orologio, 'E' mezzanotte, ora siamo il Kosovo
Protection Corps.'"
--La Stampa, 20 Settembre 1999 (5)
Non era una eccezione, è la regola. KFOR e UNMIK
hanno semplicemente cambiato l'UCK (terrorista) nel
Kosovo Protection Corps (civile e umanitario).
I criminali di guerra dell'UCK, non saranno mai
incarcerati. Non saranno obbligati a seguire corsi
di rieducazione, come le persone arrestate per guida
in stato d'ebbrezza. Invece sono stati premiati con
l'uniforme nuova del KPC, un titolo rispettabile,
status dell'ONU (!) e pagato (!).
E hanno un leader: Agem Ceku. Per visionarne il
curriculum vitae vedere: 'UN Appoints an Alleged War
Criminal in Kosovo.' (6)
In breve, fin a quando è stato nominato al vertice
del KPC, Agem Ceku ha guidato l'UCK. E prima ancora
è stato un ufficiale croato, implicato in crimini di
guerra contro migliaia di civili nella Krajna della
Jugoslavia.(7)
KFOR e UNMIK possono trasformare dei terroristi che
riempiono il KPC in bravi cittadini? Considerate che
il caso di Gezim Ostremi, il comandante dell'UCK già
menzionato nell'articolo de La Stampa.
Durante l'estate del 2001, due anni dopo la
formazione del KPC, qualche giornale occidentale
rivelava che Ostremi guidava gli assalti
terroristici in Macedonia! The Irish Times
commentava:
"Prima dell'inizio della guerra in Macedonia, il
comandante Gezim Ostremi era pagato dall'ONU per
aiutarla a formare il Kosovo Protection Corps (KPC),
[allora] nominato suo chief-of-staff."
-The Irish Times, 5 Luglio 2001 (8)
Secondo The Irish Times, il ruolo di Ostremi quale
leader terrorista fu uno shock per i vertici
dell'ONU e della NATO in Kosovo:
"Il coordinamento della comunità internazionale nei
Balcani è stato gettato nella confusione (dalla
rivelazione)."
-The Irish Times, 5 Luglio 2001 (8)
Ahh, che confusione!
Sembra che sempre i leaders del nostro nuovo impero
sono implicati in qualche atto disdicevole che
suggerisce non solo ipocrisia ma comportamento
criminale, essi e i loro media accusano la
confusione, l'inefficienza, la perplessità e la
mancanza di preparazione, tutto è un errore umano.
"Questa vasta burocrazia pasticciona, non complotta
atti diabolici, deve solo fare attenzione", questa è
l'idea.
Apparentemente qualcuno ha effettuato uno studio che
rivela come la gente ordinaria può causare disguidi
ufficiali tanto così a lungo, quanto la parte
colpevole è libero e veloce nel "confessare"
stupidità o incompetenza )piuttosto che intenzioni
diaboliche...)
Quando abbiamo domandato nessun aeroplano decollasse
dalla Andrews Air Force Base, che è proprio accanto
Washington, DC, a intercettare l'American Airlines
Flight 77 durante il più di 55 minuti di volo verso
il Pentagono, il segretario della difesa Donald
Rumsfeld offriva la seguente "confessione":
"RUMSFELD: Tony, è accaduto poiché gli USA non
credevano di dover stare in massima allerta ogni
minuto del giorno."
-Fox News Sunday, (09:00) 16 Settembre 2001 (9)
e quando gli aerei degli USA bombardano, in
Afghanistan, i depositi della Croce Rossa,
chiaramente marcati e geograficamente isolati, per
la seconda volta, tutti i media parlano di errori.
(Attualmente il secondo bombardamento è stato
condotto in due ondate o più da parte di parecchi
tipi di bombardamento).
Qui vi sono parecchi esempi di notizie:
* "Grave errore, venerdì, un deposito della Croce
Rossa è stato accidentalmente bombardato ancora un
avolta." (The Lexington Herald Leader, 30
Ottobre 2001)
* "...per due volte colpito accidentalmente un
deposito della Croce Rossa" (The Herald (Glasgow),
30 Ottobre 2001)
* "...un secondo attacco errato su un deposito della
Croce Rossa Cross" (USA TODAY, 30 Ottobre 2001).
Emperor's Clothes intervistò esponenti della Croce
Rossa in Svizzera, riguardo gli attacchi. Basato su
ciò che questi esponenti ci hanno detto, è
semplicemente impossibile credere che i militari USA
hanno bombardato dei depositi per errore. (10)
Ritornando su Ostremi, il Chief-of-staff Kosovo
Protection Corp (KPC), come può essere una sorpresa,
per KFOR e UNMIK, la sua attività di terrorista?
Secondo The Irish Times,
"la carenza di supervisione (del KPC), significa che
le settimane precedenti la nomina a comandante da
parte dell'ONU, Ostremi aveva lasciato il comando
dei ribelli in Macedonia, come qualcuno che si
prendeva delle ferie."
-The Irish Times, 5 July 2001 (8)
Ahh, la carenza di supervisione, il cugino della
confusione e dell'azione dei burocrati pasticcioni.
Nota che non un solo burocrate è stato arrestato per
negligenza criminale, che ha permesso al
Chief-of-Staff del KPC, una organizzazione ufficiale
dell'ONU, di condurre un'invasione terrorista di uno
stato sovrano. Tutto ciò perché "abbiamo commesso
degli errori".
Comunque. Non era solo Ostremi che ONU e KFOR si
sono lasciati sfuggire dalla carenza di
supervisione.
"Centinaia di riservisti del KPC sono stati
richiamati, a Marzo, dal loro comandante albanese,
Agim Ceku,. Scomparvero dai campi di addestramento
dell'UCK, per riemergere (come terroristi)in
Macedonia."
-London Times, 10 Giugno 2001 (11)
L'intera struttura dell'UCK è stata attivata nella
forma dei riservisti del KPC, per combattere in
Macedonia.
Vi sorprenderete sul come i riservisti del KPC sono
capaci di commettere atti terroristici nel
territorio poco famigliare della Macedonian. Non si
sarebbero persi? No problem.
"Imbarazzante per la NATO, i riservisti del KPC [che
attaccano la Macedonia!] hanno utilizzato le mappe
della NATO del Kosovo Protection Corps."
-London Times, 10 Giugno 2001 (11)
Abbiamo commentato ciò in 'Ci dispiace Virginia ma
loro sono truppe della NATO, non ribelli':
[ripreso da 'Sorry Virginia']
"Non è affascinante come il London Times impiega il
termine "imbarazzante", come se la NATO abbia
mancato di etichetta?
Vedete, potrebbe essere "imbarazzante" se ordinaste
il vino sbagliato per accompagnare il vostro squalo
alla griglia con datteri? Oppure sarebbe
"imbarazzante" se portaste un'auto rubata nel garage
del massacro di san Valentino?
"Da quando la NATO ili ha tracciati e l'UCK li usa
per una invasione, è ragionevole presumere che
queste mappe dettagliate, includenti strade, la
localizzazione di infrastrutture e dati topografici
come colline, ecc.
"La Macedonia è uno stato sovrano. Non è sotto il
controllo della NATO o dell'ONU. Il Kosovo
Protection Corps non ha nessuna valida ragione per
mettere piede nel territorio Macedone.
"Il KPC non è ufficialmente una strutture militare.
"Mettete tutto questo insieme, per quale scopo la
NATO fornisce al KPC le mappe militari della
Macedonia? Se non per uno scopo ovvio: attaccarla!"
[Fine estratto da 'Sorry Virginia']
lo si può leggere su:
http://www.emperors-clothes.com/mac/times.htm
Per le prova che i terroristi del KPC usino armi
fornite dalla NATO, per attaccare la Macedonia, e
che sono guidati da "consiglieri" degli USA, vedi
l'articolo sulla Macedonia su:
http://www.emperors-clothes.com/mac/list-m.htm
LA BUGIA DI CLINTON N°3: '...il personale della KFOR
garantisce la sicurezza nelle città, villaggi e in
campagna.'
Ciò conforta. Ma Emperor's Clothes ha pubblicate
delle interviste con testimoni che riportano
l'esatto contrario: KFOR e UNMIK sono responsabili
per il regime di terrore che regna da quando
controllano il Kosovo. Per esempio:
* KFOR ha aperto i confini con l'Albania,
permettendo ai gangsters dell'UCK di passare
liberamente tra il Kosovo e le loro basi nel nord
dell'Albania. (12)
* KFOR guarda mentre la gente della parte sbagliata
viene terrorizzata e cacciata di casa. (13)
* I serbi che rimangono in Kosovo sono forzati in
ghetti stile campo di concentramento, diretti dalla
KFOR, e terrorizzati dall'UCK. (14)
* I serbi che restano in Kosovo vivono nel terrore
continuo. Parlando la lingua sbagliata, e quindi
apparendo essere dei serbi, possono essere uccisi.
(14a) Perfino stare alla finestra può essere mortale
se sei un serbo in uno dei nuovi ghetti del Kosovo.
(14)
UNMIK e KFOR sono totalmente consapevoli del
terrorismo monumentale praticato dal Kosovo
Protection Corps, creatura dell'ONU. L'ONU ha
perfino preparato un rapporto speciale per il
segretario generale Kofi Annan che documenta il
violento razzismo e gangsterismo del KPC. (15) Ma
certamente l'UNMIK e KFOR non hanno bisogno di un
rapporto speciale. Questo management da grande
potenza e l'organizzazione militare con i loro
ridondanti servizi segreti, sono perfettamente
capaci di vedere cosa accade davanti ai loro occhi.
Considerate il caso seguente.
16 Febbraio 2001:
"...[una] esplosione distrugge un autobus che
trasporta più di 50 serbi che tornavano in Kosovo
dopo aver visitato i loro parenti rifugiati in
Serbia. [Gli attaccanti] uccidono 11 civili serbi,
incluso un bambino di due anni."
-The Daily Telegraph (Londra), 28 Marzo 2001 (16)
Quattro sospetti vengono arrestati, ma " l'identità
degli uomini arrestati si dimostrano assai
imbarazzanti per i governi occidentali." (The Daily
Telegraph
(Londra), 28 Marzo 2001) (16)
Perché 'imbarazzanti'?
Non è 'imbarazzante' una strana parola da usare per
un crimine?
Imbarazzante poiché:
"Erano tutti membri del Kosovo Protection Corps,
l'organizzazione di difesa civile filo-occidentale
che deriva dall'UCK quando venne smilitarizzato nel
1999. Alcuni membri dell'UCK sono stati addestrati
dalle SAS."
...
"Legami tra il KPC e le organizzazioni criminali e
la violenza politica, in Kosovo, sono un segreto di
pulcinella. Il KPC è stato coinvolto nell'assassinio
di 11 serbi - un incidente che è stato condannato
dal mondo intero - avvenne in un momento assai
critico per la Nato e l'ONU nel Kosovo."
-The Daily Telegraph (Londra), 28 Marzo 2001 (16)
Nota che quando il Presidente Clinton dichiarava il
Kosovo Protection Corps fosse una vittoria
dell'UNMIK, scriveva:
"L'UNMIK dopo aver istituito un servizio di
emergenza civile noto come
Kosovo Protection Corps."
Ma nel suo commento blandamente critico il Daily
Telegraph dichiarava che il KPC:
"che deriva dall'UCK quando venne smilitarizzato nel
1999."
Così, perfino nella critica, i media occidentali
tiravano i loro pugni. La smilitarizzazione è
accettata come un fatto in un articolo che dimostra
che ciò è una menzogna! E il KPC è presentato come
se fosse spuntato dal suolo, come un seme piantato e
innaffiato dall'UNMIK e dalla KFOR.
(1/2, continua)
L'arresto dei terroristi del KPC che fecero
esplodere quell'autobus è certamente 'imbarazzante'
poiché:
a) "L'UNMIK istituisce il Kosovo Protection Corps"
(vedere la lettera di Clinton al Congresso del 16
Giugno 2000 (3)) e
b) " Legami tra il KPC e le organizzazioni
criminali e la violenza politica, in Kosovo, sono
un segreto di pulcinella. " (Telegraph, 28 Marzo
2001 (16)) e quindi
c) KFOR e UNMIK sono responsabili per gli attacchi
assassini del KPC.
KFOR e UNMIK apparentemente si riprendono
dall'iniziale imbarazzo. Rilasciano tre dei
sospetti. Il quarto, un tale Florim Ejupi,
miracolosamente fugge dalla detenzione a Bondsteel,
l'impenetrabile campo base dell'esercito USA in
Kosovo.
Indubbiamente le guardie del centro di detenzione
erano impreparate alla fuga di questo Houdini dei
nostri giorni, che tuttavia getta "nella
confusione" i poveretti dell'KFOR e UNMIK, un fatto
che li ha, di conseguenza, 'assai imbarazzati'.
E certo nessuno è stato arrestato per aver lasciato
fuggire Florim Ejupi, poiché 'tutti possiamo
sbagliare'. E non è l'umiliazione una punizione
sufficiente? (su Florim Ejupi , vedasi Los Angeles
Times, 15 Maggio 2001) (17)
Contrariamente alla linea della 'confusione/carenza
di preparazione/non possiamo essere
dappertutto/questi burocrati pasticcioni' dalla
KFOR, UNMIK e dei media scusanti che sempre offrono
una spiegazione all'infinito regno del terrore in
Kosovo, l'U.S. Army, che dirige i comandanti del
KFOR, è criminalmente responsabile per il terrore
sistematico attuato sotto i suoi occhi:
"Il comandante è, inoltre, responsabile se ha
conoscenza della situazione attuale, o dovrebbe
avere conoscenza, attraverso i rapporti ricevuti
dai suoi, o altrui, mezzi, che i soldati o altre
persone soggette al loro controllo, commettono o
hanno commesso, un crimine di guerra e sbagli nel
prendere i passi necessari e responsabili per
assicurare l'attuazione della legge di guerra o
punire i violatori comunque.... "
- Manuale di campo dell'esercito USA per la legge
della guerra terrestre (18)
Rimanendo su questo pensiero, ritorniamo alla
notizia della KFOR da cui siamo partiti. Essa
affermava che ciò si basa sulla 'politica morbida'
della KFOR verso l'UCPMB; 450 terroristi si
consegnano per essere poi rilasciati senza che si
avesse la prova che abbiano commesso un 'crimine
grave'.
Alcune osservazioni:
1) Resoconti dei quotidiani spesso ci descrivono
gli attacchi degli 'estremisti' dell'UCPMB contro
il territorio serbo come degli albanesi locali, che
giungono alla rivolta a causa dell'oppressione
intollerabile. Ma questi 450 - 450! Estremisti sono
stati arrestati in Kosovo, non in Serbia.
Ovviamente non sono persone portate dagli abusi a
prendere le armi; sono parte dell'UCK, adesso
riorganizzato nel Kosovo Protection Corps, proprio
come i terroristi che attaccano la Macedonia.
2) Sotto Risoluzione 1244 dell'ONU, la KFOR non si
deve limitare a una 'politica morbida' che permette
agli assassini terroristici di consegnarsi
volontariamente e poi essere rilasciati. Ciò
obbliga la KFOR a cacciare e incarcerare questi
terroristi.
Così la KFOR partecipa alla messinscena della
volontaria detenzione dei terroristi, seguito dal
loro rilascio? Poiché la mascherata è calcolata per
assolvere a un certo problema truccato.
Dall'altro lato, la KFOR vuole che i cittadini dei
paesi NATO pensino che i loro atti siano contro il
terrore. Ma dall'altro lato, i terroristi del sono
una loro creazione; costituiscono un esercito
ausiliario usato per destabilizzare i Balcani,
scopo strategico della NATO.
Tuttavia, i terroristi dimostrano un chiaro
supporto della NATO a loro stessi . Ciò è discusso
nella sintesi della nostra terza intervista con
Cedomir
Prlincevic, archivista del Kosovo.
(vedasi 'What's Behind KLA Strategy in the
Balkans?') (19)
Il Sig. Prlincevic spiega che certi aspetti della
cultura albanese rendono i potenti leaders dei clan
albanesi assai suscettibili alle minacce e alle
dimostrazioni di potenza della etnia albanese.
Comunque è cruciale che l'UCK dimostri che la
superpotenza NATO sia dietro di esso.
La NATO desidera fornire la prova che appoggia
l'UCK, ma non può alienarsi la pubblica opinione
occidentale. Dopo tutto, l'UCK attacca la Macedonia
e la Serbia. Il governo macedone è stato in passato
il garzone della NATO, e il governo attuale della
Serbia è apertamente filo-NATO. Così sembra che la
NATO si opponga ai secessionisti che attaccano la
Macedonia e la Serbia.
Accettando volontariamente di arrendersi, i
terroristi (rinominati 'estremisti') e il loro
rilascio per 'non essere sospettati di aver
commesso gravi crimini', la NATO risolve il
paradosso della sua doppiezza. La detenzione dice,
'ci opponiamo al terrorismo albanese', ma il
rilascio dice 'noi supportiamo ciò'.
E questo, cari amici, è la verità.
Come George Thompson ha documentato nel suo
articolo in 'le radici del fascismo del Kosovo'
l'UCK e il KPC sono i discendenti politici dei
terroristi fascisti albanesi che dominavano il
Kosovo come fantocci dei nazisti nella seconda
guerra mondiale. (20)
Appoggiando il terrorismo fascista dell'UCK in
Kosovo, i leaders della KFOR e dell'UNMIK non solo
hanno violato la legge internazionale, incluso il
trattato di Helsinki; non solo hanno ingannato la
risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza
dell'ONU.
Hanno anche attuato la politica dei successori dei
filo nazisti al potere durante la seconda guerra
mondiale. È un fatto che i nazisti albanesi in
Kosovo
Furono gli ultimi nazisti ad arrendersi,
combattendo fino al 1950. La politica USA ed
europea hanno, in modo scioccante, appoggiato
questi, i peggiori elementi tra gli albanesi del
Kosovo, mettendoli al potere un'altra volta.
Leggasi con cura il seguente articolo del L.A.
Times, riguardante la gioia con cui alcuni kosovari
albanesi accolsero le truppe tedesche ritornate
nella città del Kosovo di Prizren nel giugno 1999:
[estratto dal L.A. Times]
"...Molti albanesi del Kosovo appoggiarono i
nazisti durante la seconda guerra mondiale, e oggi,
alcuni di loro non distinguono tra il passato e
l'esercito della Germania presente - entrambi i
quali, per il loro modo di pensare, compiono la
stessa operazione: li liberano dal dominio serbo.
"ciò è una seconda liberazione " diceva Ali Majo,
68 anni, nativo di questa città nel sudest del
Kosovo. "Io non posso descrivere come sono sentito
quando ho visto i soldati tedeschi liberarci
ancora."
"Come una vittoria morale nei Balcani.
"Majo aveva 10 anni quando la Wehrmacht tedesca
giunse a Prizren nell'Aprile
1941. I Nazisti arrivarono in motociclo nelle
colline intorno la città, guardava i loro binocoli
e aprivano il fuoco sulle postazione
dell'artiglieria partigiana, ricorda.
"Dopo, circondarono la città" dice Majo. "Gridammo
Heil Hitler. Eravamo orgogliosi dei soldati
tedeschi, ci liberavano dai serbi."
"Naim Poloshka, 72 anni, ricorda come uno dei
soldati tedeschi gli diede della cioccolata e lo
porto sulla sua motocicletta. Gli fecero fare il
giro della città per farsi indicare da lui le case
dei partigiani.
"Come molti di Prizren, Poloshka era stordito
quando si svegliò la mattina scoprendo che i
tedeschi avevano impiccato nove sospetti
partigiani, cinque serbi e quattro albanesi, al
centro della città, di notte.
"Ma ciò non danneggiò il suo entusiasmo per i
nazisti." [fine dell'estratto del L.A. Times] (21)
Abbiamo chiamato i soldati della KFOR e gli
impiegati dell'ONU in Kosovo, di tutte le
nazionalità: l'attuazione della Risoluzione 1244
dell'ONU. L'arresto dei leaders dei terroristi del
KPC, responsabili per la cacciata dal Kosovo di
migliaia di non-albanesi e albanesi antifascisti
for, per il rapimento e l'assassinio occultato di
parecchie persone in Kosovo, Serbia e Macedonia.
Facendo questo, obbedireste alla legge
internazionale e al mandato della Risoluzione 1244
dell'ONU, e fareste onore come soldati piuttosto
che come assassini. Se nessun tenterà di arrestarvi
dal fare ciò, essi sono dei criminali, senza
distinzione, e dovrebbero essere arrestati.
- Jared Israel e Rick Rozoff
Emperors Clothes ha urgente bisogno di sostegno
finanziario!
Note:
(1) KFOR OnLine 24 Maggio 2001
<http://kforonline.com/news/updates/nu_24may01.htm>
(2) United Nations Security Council Resolution 1244
(1999) at:
<
http://www.kforonline.com/resources/documents/unscr1244.htm
>
(3) President Clinton's 16 Giugno 2000 Lettera al
Congresse culle forze USA in
Kosovo si trova su: <
http://www.usembassy.it/file2000_06/alia/a0061602.htm
>
(4) Russian Press Digest, 21 Settembre 1999 si
trova su:
http://emperors-clothes.com/analysis/nezaback.htm#quote
<http://emperors-clothes.com/analysis/nezaback.htm>
(4a) 'Concentration Camps and Gangster/Terrorism in
Kosovo' documenta il carattere terroristico del
'riformato' UCK, si trova su:
<http://emperors-clothes.com/news/reporter.htm>
(5) Tradotto da Emperor's Clothes da La Stampa, 20
Settembre 1999, Pagina
9, "Kosovo, e' il primo L'UCK consegna agli
italiani deposito di armi" si trova su: <
http://emperors-clothes.com/articles/jared/nocrime2/stampa.htm
>
(6) 'UN Appoints an Alleged War Criminal in Kosovo'
si trova su:
<
http://emperors-clothes.com/articles/chuss/unandthe.htm
>
(7) 'UN Appoints an Alleged War Criminal in Kosovo'
si trova su:
<
http://emperors-clothes.com/articles/chuss/unandthe.htm
>
(8) The Irish Times, giovedì 5 luglio 2001 "Rebel
chief worked for UN funded
force in Kosovo: The leader of the Macedonian
rebels was originally paid by
the UN" di Chris Stephen a Pristina. si trova su :
<
http://www.ireland.com/newspaper/world/2001/0705/wor12.htm
>
(9) Fox News Sunday, 09:00 domenica 16 Settembre
2001 "Special Report: America
United" trascritto, si trova su:
http://emperors-clothes.com/articles/jared/nocrime2/foxnews.htm#quote
<
http://emperors-clothes.com/articles/jared/nocrime2/foxnews.htm
>
(10) il portavoce della Croce Rossa rifiuta le
menzogne del Pentagono
Intervista di Jared Israel, si trova su:
<
http://emperors-clothes.com/interviews/redcross.htm
>
(11) Sunday Times (London), domenica 10 giugno
2001, "Macedonia on brink of war"
di Tom Walker, Corrispondente Diplomatico, si trova
su:
<
http://emperors-clothes.com/articles/jared/nocrime2/londontimes.htm
>
(12) Riguardo l'apertura dei confini con l'Albania,
vedasi "Gracko survivors
blame NATO." Include un rapporto del 24 luglio 1999
dal villaggio di Gracko spedito dall'Information
Service of the Serbian Orthodox Church. Con
l'introduzione di jared Israel. Si trova su:
<http://www.emperors-clothes.com/misc/grack.htm>
Per la documentazione delle accuse che una società
vicina ai militari USA e alla CIA di avere creato
un campo di addestramento per l'UCK nel nord
dell'Albania,
vedasi: http://emperors-clothes.com/mac/times.htm#z
<http://emperors-clothes.com/mac/times.htm>
(13) 'The shame of NATO: Interviews with Serbian
Refugees from Kosovo' si trova su: <
http://www.emperors-clothes.com/interviews/shameof.htm
>
(14) per una lista di interviste e altri articoli
sulla documentazione riguardante la
sponsorizzazione NATO dei terroristi del Kosovo
vedasi:
<
http://emperors-clothes.com/interviews/docterror.htm
>
Riguardo la potenzialmente fatale azione di stare
alla finestra, vedasi: 'Time is so Short,' una
intervista con Simca Kazazic, che può essere letto
su:
http://emperors-clothes.com/interviews/simca.htm#a
<http://emperors-clothes.com/interviews/simca.htm>
14a) Cox News Service, 12 Ottobre 1999 "Former
University of Georgia graduate
student murdered in Kosovo" di Plott Brice report
da Atene, GA. Si trova su:
<
http://emperors-clothes.com/articles/jared/nocrime2/cox.htm
>
(15) Per leggere il testo integrale dell'articolo
del London Observer con estratti dal rapporto ONU
che documentano le azioni terroristiche da parte
del
Kosovo Protection Corps creatura dell'ONU, vedasi:
'How will you plead at your trial, Mr. Annan?' su:
<http://www.emperors-clothes.com/news/howwill.htm>
(16) The Daily Telegraph (Londra), Mercoledì 28
Marzo 2001 Pagina 15 "SAS
troops seize Kosovo bomb suspects" di Christian
Jennings a Pristina. Si trova su: <
http://emperors-clothes.com/articles/jared/nocrime2/telegraph.htm
>
(17) Los Angeles Times, martedì 15 Maggio 2001
Edizione nazionale, Parte A, Parte 1, Pagina 4,
sezione esteri, "Kosovo Bus Bombing Suspect
Escapes" su:
<
http://emperors-clothes.com/articles/jared/nocrime2/latimes.htm
>
(18) "THE UNITED STATES ARMY FIELD MANUAL: The Law
of Land Warfare,"1956
<
http://www.law.umkc.edu/faculty/projects/ftrials/mylai/fieldman.html
>
(19) 'WHAT'S BEHIND KLA STRATEGY IN THE BALKANS?'
estratto dall'intervista con Cedomir Prlincevic
su: <
http://emperors-clothes.com/interviews/strategy.htm
>
(20) 'The roots of Kosovo fascism' di George
Thompson su:
<
http://www.emperors-clothes.com/articles/thompson/rootsof.htm
>
(21) 'BALKANS: MANY OLDER ETHNIC ALBANIANS RECALL
NAZI TROOPS IN WWII AS LIBERATORS FROM SERBS,' 'Los
Angeles Times,' 17 giugno 1999, giovedì, edizione
nazionale Parte A; Pagina 18;
<
http://emperors-clothes.com/articles/jared/nocrime2/prizren.htm
>
Ulteriori letture:
Gli articoli seguenti parlano degli attacchi nella
Serbia meridionale:
a) Sulla prova che membri del Kosovo Protection
Corps (cioè l'UCK) attaccano la Serbia meridionale,
vedasi: 'Who is Behind Terrorist Attacks on 'Serbia
Proper'? di Jared Israel su: <
http://emperors-clothes.com/news/fighting.htm>
b) Per una testimonianza sugli attacchi nella
Serbia meridionale, vedasi:
'Pentagon Dogs' di Tika Yankovich su:
<http://emperors-clothes.com/articles/tika/dogs.htm
>
(Mr. Yankovich è un assistente medico della squadra
che si occupava dei soldati jugoslavi e dei
poliziotti serbi feriti)
c) Sulla prova che l'occidente addetsra le foze
dell'UCK, vedasi: 'Diplomats
Admit NATO Backs KLA Invasion of Inner Serbia' su:
<http://emperors-clothes.com/docs/admi.htm>
d) Sulla partecipazione di terroristi islamisti da
tutto il mondo nell'attacco alla Macedonia, vedasi
'CHECHEN SEPARATISTS ARE FIGHTING IN MACEDONIA', di
Yevgeni Kryshkin, su:
http://emperors-clothes.com/cos/che
Sebbene nessun membro dell'UCK sia stato accusato
di crimini di guerra, persino se il crimine di
guerra è il metodo operativo dell'UCK, un istituto
speciale dell'ONU, "Il Tribunale Criminale
Internazionale per la Jugoslavia" (ICTY) è stato
istituito per perseguire i leaders serbi che hanno
resistito agli attacchi sulla Jugoslavia. Riguardo
a ciò vedasi:
'Official Statements Prove Hague "Tribunal" Belongs
to NATO' di Jared Israel su:
<http://emperors-clothes.com/docs/h-list.htm>
'For Whom the Bell Tolls' di Jared Israel su:
<
http://emperors-clothes.com/articles/jared/tolls.htm
>
'Back to the Dark Ages?' di Jared Israel su:
<http://emperors-clothes.com/articles/jared/bac.htm
>
'Illegal Tribunal - Illegal Indictment' del Dr.
Hans Koechler, Presidente, su:
<http://emperors-clothes.com/docs/prog2.htm>
'The War Crimes Tribunal: Illegal Origins' del Dr.
Kosta Cavoski su:
<
http://emperors-clothes.com/articles/cavoski/c-3.htm
>
'The War Crimes Tribunal: Learning from the
Inquisition' del Dr. Kosta Cavoski su: <
http://emperors-clothes.com/articles/cavoski/c-4.htm
>
Il testimone anonimo, e qualche accusato sono più
eguali di altri.
Traduzione di Alessandro Lattanzio
Fine
Milosevic Trial: Live Internet Coverage (BBC - RealPlayer Reqd)
> http://www.bbc.co.uk/newsa/n5ctrl/live/now4.ram
===*===
JOIN THE ICDSM LETTER OF APPEAL TO ALL HEADS OF STATES!
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/files/miloappeal.txt
SLOBODA ZA MILOSEVICA - PRAVDA ZA JUGOSLAVIJU
Pismo sefovima svih drzava
THE LETTER FROM THE INTERNATIONAL COMMITTEE FOR DEFENSE OF
SLOBODAN MILOSEVIC HAS BEEN SENT THESE DAYS TO ALL HEADS OF
STATES IN THE WORLD.
COLLECT AND ADD YOUR SIGNATURES AND SEND IT AGAIN TO YOUR
OWN HEAD OF STATE!
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/files/miloappeal.txt
For the letter in Word Document Microsoft format:
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/files/miloappeal.doc
===*===
> http://www.icdsm.org/more/nc.htm
International Committee to Defend Slobodan Milosevic www.icdsm.org
Milosevic, Prisoner of Conscience
by Neil Clark
Reprinted from New Statesman 11 February 2002
By permission of the author
[Posted 9 February 2002]
> http://www.icdsm.org/more/nc.htm
===*===
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/files/milodeu.txt
VORSCHAU AUF AKTIVITÄTEN DES INTERNATIONALEN KOMITEES
FÜR DIE VERTEIDIGUNG VON SLOBODAN MILOSEVIC (ICDSM)
SCHREIBEN AN DIE STAATSCHEFS UND REGIERUNGEN
ALLER MITGLIEDSSTAATEN DER VEREINTEN NATIONEN
- Schreiben des Internat. Kom. für die Verteidigung
von Slobodan Milosevic (ICDSM) - (deutsche Übersetzung)
"DREI LÜGEN ZUSAMMEN ERGEBEN NICHT DIE WAHRHEIT
SONDERN NUR EINE NOCH GRÖSSERE LÜGE"
Slobodan Milosevic bei seinem Auftritt in den Haag,
30.01.2002 (Mitschrift)
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/files/milodeu.txt
===*===
> http://www.monde-diplomatique.fr/cahier/kosovo/samary0701
COMPARUTION DE M. SLOBODAN MILOSEVIC
Les incohérences du Tribunal pénal international
par Catherine Samary
Le Monde Diplomatique, 7/2001
Cartolina dal Parco Nazionale MAJDANPEK
Le promesse della Nato:
La flora e la fauna hanno fatto posto ai diritti umani
dopo la guerra umanitaria.
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/files/MAJDANPEK.jpg
===*===
> http://www.nd-online.de/artikel.asp?AID=12541&IDC=2#top
Vorwürfe gegen die NATO sind fürs Haager Tribunal
»nicht relevant«
Interview mit Prof. Dr. Norman Paech vor Beginn des Prozesses
gegen Slobodan Milosevic
Heute wird vor dem Internationalen Straftribunal für das frühere
Jugoslawien (ICTY) in Den Haag der Prozess gegen den ehemaligen
jugoslawischen Präsidenten Slobodan Milosevic eröffnet. Die Debatte um
Verantwortung und Schuld für die Kriege auf dem Balkan wird wieder
aufleben.
Laut Statut ist das ICTY zwar für alle in Jugoslawien begangenen
Kriegsverbrechen zuständig, doch sind die Ankläger bisher auffällig
selektiv vorgegangen. ND befragte dazu den Völker- und
Verfassungsrechtler Norman Paech, der an der Hochschule für Wirtschaft
und Politik in Hamburg lehrt.
Prof. Dr. Paech war Vorsitzender der Jury des Europäischen Tribunals
über den NATO-Krieg gegen Jugoslawien.
Interview: Boris Kanzleiter (ND 12.02.02)
> http://www.nd-online.de/artikel.asp?AID=12541&IDC=2#top
===*===
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/784
LE DISTRUZIONI DELLA NATO SUL TERRITORIO
DELLA REPUBBLICA FEDERALE DI JUGOSLAVIA
Federal Republic of Jugoslavia,
Federal Ministry of Foreign Affairs:
NATO CRIMES IN YUGOSLAVIA - Documentary Evidence
Vol. I, Belgrade, May 1999; Vol. II, Belgrade, July 1999.
Sintesi in lingua italiana:
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/784
Il Ministero della Difesa ed il Centro Militare di Studi Strategici
ormai co-promuovono iniziative insieme ad una certa area di "pacifismo
interventista": quell'area che preme, ogni volta, per la
internazionalizzazione delle crisi causate da frange terroristiche nei
paesi che l'imperialismo ha deciso di spaccare e soggiogare.
Nella iniziativa sotto riportata, ad esempio, spiccano i nomi di noti
attivisti dell'area nonviolenta cattolica, da molti anni ormai impegnati
nel sostegno alla causa secessionista pan-albanese. Chiuso un occhio (o
forse due) sui crimini perpetrati dall'Esercito Italiano ai danni delle
popolazioni balcaniche, direttamente nella primavera del 1999 e
successivamente per il tramite dell'UCK, i nonviolenti appoggiano la
permanenza delle nostre truppe su quei territori, a ristabilire lo statu
quo del 1941-1943. L'Italia - finalmente ritrovatasi potenza coloniale,
benche' stracciona come sempre - ringrazia per il servizio reso agli
interessi nazionali.
(I. Slavo)
> http://www.peacelink.it/webgate/pace/msg05318.html
To: pace@...
Subject: Pacedifesa - Newsletter n.2
From: "pacedifesa@..." <pacedifesa@...>
Date: Mon, 11 Feb 2002 10:14:10 +0100
Newsletter n.2
Newsletter n.2 del Centro Studi Difesa Civile
Qualora non intenda più ricevere nostre comunicazioni, La preghiamo di
inviare un messaggio vuoto a questo indirizzo:
unsubscr.pacedifesa@....
Per la segreteria del CSDC, Karl Giacinti e Sandro Mazzi.
La prima ricerca sul tema della difesa civile commissionata dal
Ministero della Difesa ad esponenti dell'area nonviolenta e obiettori di
coscienza. E' uscito:
La Difesa Civile ed il Progetto Caschi Bianchi
Peacekeepers civili disarmati
a cura di F. Tullio, ed. Franco Angeli, Milano 2001,
158 pagg., Lire 28.000
Hanno collaborato: Rocco Altieri, Mauro Cereghini, Paolo Di
Giandomenico, Giorgio Giannini, Alberto L'Abate, Giovanni Scotto, Andrea
Scognamillo
Si tratta di una ricerca curata dal Centro Studi Difesa Civile, La
Difesa Civile e il Progetto Caschi Bianchi. Peakeepers civili disarmati,
recentemente pubblicata dall'editore Franco Angeli.
La nostra è una proposta pragmatica maturata nell'ambito dell'area
nonviolenta al fine di individuare i principali strumenti civili che
contribuiscano alla prevenzione, alla gestione e alla risoluzione dei
conflitti. Siamo infatti convinti che la sicurezza di ogni paese, Italia
compresa, dovrà essere inserita in futuro in un progetto globale e
multidimensionale di sicurezza, non limitato esclusivamente agli aspetti
militari.
Il volume è il frutto della prima collaborazione italiana di ricercatori
che si identificano nei movimenti per la pace con un organo del
Ministero della Difesa, il Centro Militare di Studi Strategici. Crediamo
infatti che un confronto aperto e leale con le istituzioni democratiche
del nostro paese sia indispensabile per promuovere il rispetto dei
diritti umani e un approccio nonviolento alla prevenzione/trasformazione
dei conflitti in una fase storica che vede prefigurarsi all'orizzonte
uno stato di guerra permanente, oggi in Afghanistan domani chissà.
Nella ricerca viene individuato uno strumento in particolare - i "Corpi
Civili di Pace" o "Caschi Bianchi" - che può realizzare la cooperazione
civile-militare e organizzazioni governative-non governative in
interventi di politica estera che evitino il ricorso alla forza tout
court. Se infatti da un lato non si può negare il ruolo fondamentale di
controllo della violenza che possono avere le Forze Armate
internazionali in un teatro di guerra (ad esempio nelle missioni
internazionali di pace sotto l'egida dell'ONU), dall'altro bisogna anche
dare piena dignità al lavoro degli "operatori di pace", specialisti in
azione umanitaria, mediazione, negoziato, sviluppo di comunità, diritti
umani e processi elettorali, attraverso l'esperienza accumulata in
questi anni da quella parte del mondo del volontariato che rivolge la
propria attenzione ai paesi colpiti da guerre o da emergenze umanitarie.
Il CSDC si è costituito nel 1984 ed ha contribuito alla emanazione della
legge 230/98, di riforma del servizio civile, in particolare per
l'inserimento dei paragrafi che prevedono la ricerca e la
sperimentazione di difesa civile non armata e nonviolenta e l'utilizzo
degli obiettori in missioni all'estero. Ha poi effettuato le prime
ricerche istituzionali in tal senso.
Dall'inizio del 2000, gli aspetti operativi, amministrativi ed
organizzativi degli interventi di mediazione, di problem solving e di
formazione, sono stati delegati alla agenzia "Mediazioni" appositamente
costituita. Sono rimaste di diretta competenza del CSDC la ricerca e la
progettazione della strategia psico - sociale per la trasformazione dei
conflitti.
Per maggiori informazioni e per approfondimenti:
Centro Studi Difesa Civile
Segr. operativa RM: C/o Associazione per la Pace
uff. naz. Via Salaria 89 - 00198 Roma
Resp. Karl Giacinti
Tel. 338.63.73.236; pacedifesa-roma@...
Segr. operativa PG: C/o AUOC, Via della Viola 1- 06122 Perugia
Resp. Sandro Mazzi
Tel. 075 572.66.41; pacedifesa@...
siti amici
Coop. Mediazioni:www.mediazioni.org
Comitato promotore CeCoP:http://go.to/cecop
LA RADICI NAZISTE DELLA CIA E DELLA NATO
Original URL for this article:
http://emperors-clothes.com/docs/gehlen2.htm
Alternative address is
http://emperor.vwh.net/docs/gehlen2.htm
Sull'argomento si veda anche:
http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/952
Traduzione inviataci da Alessandro Lattanzio
IL PEGGIOR SEGRETO DELL'ORSO GOFFO
di Jared Israel
[2 Dicembre 2001]
L'articolo seguente, tratto dal 'San Francisco Bay
Guardian', intitolato, 'The
CIA's Worst-Kept Secret.' Riguarda alcuni documenti di
recente declassificati della CIA. Tali documenti,
18.000 pagine, confermano il reclutamento e il
salvataggio, da parte dell'intelligence USA, di
nazisti, a aprtire dalla fine della seconda guerra
mondiale.
Ho scritto questo articolo per due motivi. Primo,
include delle informazioni notevoli sul matrimonio
Nazisti-CIA. Secondo. Presenta informazioni da un
prospettiva che considero sia ingannevole che diffusa,
che merita comunque una discussione.
L'articolo è stato scritto da Martin Lee. Lee
argomenta che dopo la seconda guerra mondiale, le spie
naziste ingannarono gli USA, nascondendole, e, quindi
salvando dalle persecuzioni, se stesse e la loro rete
spionistica.
Cita il caso del Generale Reinhard Gehlen. Gehlen era
stato il capo dell'intelligence nazista in URSS e
nell'Europa Orientale. Secondo Lee, Gehlen ingannò il
capo delle spie Allen Dulles, che più tardi divenne
direttore della CIA, nel modo seguente:
"Gehlen venne rapidamente spedito a Fort Hunt.
L'immagine che proiettava durante i dieci mesi di
negoziati a Fort Hunt era, in gergo dello spionaggio,
una "leggenda", uno che incardinava la falsa
affermazione di Gehlen che egli non fosse mai stato un
nazista, ma si era sempre dedicato alla lotta al
Comunismo.
Tra coloro che vennero ingannati, vi era il futuro
direttore della CIA Allen Dulles, che divenne il
maggiore sostenitore di Gehlen tra i gli incerti
politici statunitensi." (dal testo seguente)
C'è qualche problemino qui
Iniziando più di dieci anni prima, Allen Dulles, un
importante diplomatico e spia, e suo fratello, John
Foster, un insider di Wall Street, creò un apparto
finanziario-spionistico per assistere i nazisti.
Dulles ebbe un lungo periodo di relazioni amichevoli
con i nazisti. Perché, rimanendo sul caso, Dulles fu
turbato quando apprese che Gehlen (capo delle spie
naziste) era un nazista? (1)
Comunque, Gehlen non era una spia qualsiasi. Il suo
lavoro non era solo coordinare la raccolta di
informazioni. Ma era il responsabile chiave del lavoro
dei gruppi fascisti, nei paesi occupati dell'Est, come
la Guardia di Ferro in Romania, i Vanagi lituani e gli
Ustashi croati. Questi gruppi commisero le più
efferate atrocità contro gli 'Untermenschen', ebrei,
zingari, serbi e altri slavi e cristiani ortodossi,
cosi come contro anti-nazisti, sia comunisti cje non,
inclusi vari gruppi nazionalisti che resistevano ai
nazisti. Gehlen era un importante criminale di guerra.
Allen Dulles sapeva tutto ciò? Certo che lo sapeva.
Era stato direttore delle spie USA con almeno tre
decenni di esperienza e che aveva lavorato con la
leadership nazista per venti anni. Dulles tentò di
portare segretamente Gehlen negli USA, precisamente
per evitare che cadesse in mano dei sovietici, che lo
processassero come criminale di guerra, e che lo
impiccassero.
Una volta messo Gehlen al sicuro negli USA, Allen
Dulles e altri direttori dell'Intelligence USA,
incontrarono Gehlen e pianificarono una operazione da
incubo: un vasto apparato di spionaggio e sovversione
europeo, controllato da Washington ma pieno di
migliaia di criminali di guerra nazisti. I nazisti
avevano perso la guerra, ma il nazismo aveva trovato
nuova vita. (6)
Quando Allen Dulles conobbe Gehlen come comandante
dell'esercito di una mostruosa guerra criminale in
Europa Orientale e in Russia, come faceva Dulles a
supporre che Gehlen non fosse un nazista(cosa
francamente incredibile)?
Il suggerimento di Lee, che il salvataggio e la nomina
di Gehlen da parte di Dulles, potrebbe essere meno
mostruoso poiché venne ingannato sul credo nazista di
Gehlen, è tipico del modo con cui mass media abbia
ripuliscono la politica estera americana dal 1945.
Secondo tale ragionamento, è un crimine se un nazista
(o un terrorista islamista) commette della atrocità da
parta sua. Ma se commette delle atrocità per conto dei
leaders degli USA, questi ultimi sono a) ingenui
riguardo ai nazisti (o terroristi islamisti) e sono b)
hanno solo usato i nazisti o i terroristi nel
perseguire i buoni valori americani, allora è OK.
Queste minacciano il sistema della politica estera
degli USA come se fossero un ragazzino eterno che è
stato traviato da una pessima compagnia, ma, certo,
crescerà e ne uscirà fuori. in
Pochi di noi hanno mai letto i documenti
declassificati sui rapporti Nazisti-CIA. Articoli come
quello di Lee del 'San Francisco Bay Guardian', un
quotidiano di sinistra, può plasmare la nostra
visione. Attraverso l'articolo, Lee traccia Washington
come una ingenua, intrappolata dalla mentalità della
guerra fredda, nel reclutare i nazisti (o suggerisce
alla fine dell'articolo, reclutando molti di loro,
sai, i nazisti sono OK, ma solo se presi con
moderazione..)
Può un ragazzo intelligente come Lee credere veramente
che gli assai sofisticati uomini, che forgiavano la
politica estera degli USA nei precedenti 50 anni,
siano inconsapevolmente andati a letto con i peggiori
macellai del secolo? Non dico, ma con questa idea
assurda presentata nell'articolo, Lee il ciritco,
giustifica quelle cose che sembra attaccare.
"PUO' ESSERCI UN CONNUBIO NAZISTI-CIA A CAUSA DELLA
MENTALITA' DELLA GUERRA FREDDA"?
Tale nozione, portata avanti da Lee, è contraddetto da
due fatti:
Fatto 1 - No, perché inizio assai presto
Washington iniziò a lavorare con alti ufficiali nel
Vaticano alla fine della guerra per sistemare le vie
di fuga dei nazisti. Alcuni nazisti che salvarono che
erano delle spie. Altri erano solo macellai nazisti.
Le vie di fuga, appropriatamente dette 'ratlines',
iniziavano in Europa Orientale e nei Balkani,
soprattutto in Croazia, e finivano negli USA, Canada,
Australia, America Latina, ecc. Come può essere vero
che gli USA organizzassero le ratlines per via della
mentalità da guerra fredda, quando non era ancora
iniziata? (2)
Mr. Lee sa che gli USA iniziarono a salvare i nazisti
prima che la guerra fredda iniziasse. Puntualizza ciò:
"...è falsa la prevalente nozione occidentale che
l'aggressiva politica sovietica fosse la causa
primaria dell'inizio della guerra fredda."
Ottima puntualizzazione. Ma allo stesso tempo Lee
scrive:
"La precoce corte di Gehlen da parte dell'intelligence
USA, suggerisce che Washington entra nella guerra
fredda assai prima di quanto si sappia."
Cosa significa ciò? Sa l'aggressiva politica sovietica
non ha provocato la guerra fredda, perché Lee dice che
"Washington era [già]nell'era della guerra fredda"
alla fine della seconda guerra mondiale? La Guerra
Fredda non richiede due avversari?
Ciò che Lee probabilmente vuole dire è che alla fine
della 2° G.M. Washington stava attaccando la Russia!"
. Insomma era precisamente una azione criminale e
bellica di Washington, come il salvataggio di
criminali di guerra nazisti, che creò il clima di
ostilità internazionale e divenne nota come Guerra
Fredda.
Nei quindici anni dopo la 2° G. M., Washington e Wall
Street, inclusi i fratelli
Dulles e il nonno e il bisnonno del Presidente Bush,
giocarono un ruolo pericoloso. Aiutarono i nazisti
quando erano al potere e poi, li rimisero al potere.
Con il loro aiuto, l'industria bellica tedesca, già
danneggiata, venne ricostruita in tempo di record.
Perché Dulles e la famiglia Walker/Bush e altri
personaggi dell'Establishment USA finanziarono la
creazione di una potente Germania fascista? Lo fecero
per potere pianificare l'attacco nazista contro la
Russia Sovietica.
Come dice il poeta, i migliori piani di topi e uomini
spesso falliscono. Invece di attuare il loro ruolo
assegnato, la conquista della Russia, i nazisti
tedeschi decisero di conquistare tutti. Washington e
Londra risposero a questa inaccettabile ambizione in
modo adeguato. Primo permettere ai nazisti di
infliggere il massimo danno all'URSS. Allora avrebbero
aperto il secondo fronte (l'invasione della Normandia)
allo scopo di prevenire la liberazione sovietica
dell'Europa e assicurare la totale distruzione dei
nazisti.
Dopo la 2° G.M., Washington non poteva iniziare la
Guerra Fredda. Semplicemente continuarono il loro
piano di impiego dei nazisti e della Germania contro
l'URSS. Eccetto l'apparato attuale dei nazisti
esistente in tutta l'Europa Orientale e sudorientale
(Russia compresa), l'influenza sovietica era assai più
ampia.
Fatto 2 - No, poiché l'Establishment della politica
estera degli USA, non usarono i nazisti solo per
spiare.
Gli assassini nazisti che gli USA salvarono. In
violazione delle leggi e della decenza, non erano solo
della spie. molti di essi erano dei criminali di
guerra mostruosi. E queste spie/criminali di guerra
non sarebbero stati salvati semplicemente. Rifugiati
in vari paesi, e quindi dimenticati.
Invece gli USA mantennero una grande rete di
"rifugiati" e di loro contatti in tutta l'Europa, per
tre scopi:
* spiare;
* accrescere la rete di fascisti dedicata
all'infiltrazione, sovversione e il sabotaggio dei
paesi socialisti o non dell'Europa, una rete legata
all'intelligence USA (e tedesca);
*a preparare una forza che avrebbe rovesciato i paesi
socialisti, specialmente gli strategici stati baltici
di Lituania, Lettoni e Estonia, e dei paesi Balcanici,
specialmente la Jugoslavia, quando il tempo sarebbe
venuto.
I rifugiati nazisti e filo-nazisti, erano mantenuti a
spese dei contribuenti USA, attraverso i programmi
come l'Assemblea dei paesi sottomessi.(3)
Tra la fine degli anni '80 l'inizio degli anni '90,
molti criminali di guerra nazisti, protetti dagli USA
(e i loro figli) ritornarono in Europa orientale e nei
Balcani dove aiutarono a lanciare i movimenti
secessionisti, installando governi fantoccio filo-USA
e filo-tedeschi, assassinare coloro che si opponevano
e spargere odi etnici. Per esempio, il ritorno dei
fascisti aiutò il gruppo neo-nazista di Franjo
Tudjman, l'Unione Democratica Croata o HDZ, prese il
potere in Croazia e iniziò la guerra secessionista
contro la Jugoslavia nel 1991. (4)
LA TEORIA DELL'ORSO GOFFO NELLA POLITICA ESTERA USA
Perché criticare la politica estera degli USA se
spesso Washington viene presentata come una forza
passiva ? perché parlare costantemente di USA
utilizzati come rifugio dagli esiliati cubani per i
loro scopi, o che gli USA si accordavano ancira una
volta per aiutare l'UCK e che presto o tardi gli USA
avrebbero scoperto quali mostri fossero i
secessionisti alabnesi, ecc. (5)
Due spiegazioni vengono in mente.
Primo, volente o non volente, la gente tende a
autocensurarsi davanti al potere sprezzante.
Quando si critica l'Establishmentche bombarda una
fabbrica di pillole, poiché non glipaive il governo
(come ha fatto gli USA con il Sudan), che bombarda la
Bosnia, il Kosovo e l'Iraq con armi radioattive e
spedisce migliaia di soldati propri e alleati in aree
contaminate, che rifiuta di punire il comandante del
sottomarino che ha ucciso dei pescatori giapponesi
mentre faceva acrobazie con il sottomarino nucleare,
criticare l'Establishment è una esperienza che la
tentazione dell'esercizio limita.
Se per esempio, si argomenta che Washington era
coinvolta con i lavori dei nazisti, si deve sentire
ragionevolmente sicuro. Non si sfida la legittimità di
fondo dell'asse Wall Street-Washington. Ma se uno dice
che gli incubi della politica estera USA sono stati,
come nelle attività umane a grande scala, pianificate,
allora viene accusato di cospirazionismo, di
estremismo, o peggio. Una volta si trovavano certe
porte, già aperte, adesso sono fermamente chiuse, o
peggio..
Secondo, la TV e i films statunitensi, visti dalle
persone di tutto il mondo, proiettano un'immagine
ufficiale di una America innocente: gentile, potente e
anche buona; facilmente manipolabile e ingannabile.
Ciò gioca un grande ruolo nel condizionare il pensiero
del governo USA come un orso impacciato.
I film sono parzialmente responsabili per questa
immagine senza senso dei leaders statunitense,
lasciatemi parafrasare un famoso film a mo di
confutazione:
"non sono molto sicuro se siamo ingenui come si
suppone. Questo tipo di reputazione può essere un buon
affare, abbatte le critiche e rende più facile fare
affari con il nemico" (con scuse a Sam Spade nel
'Maltese Falcone' che si può vedere su
http://www.filmsite.org/malt.html)
Washington era stato un innocente spettatore della 2°
G.M.? Ciò non è vero di sicuro. L'OSS, predecessore
della CIA, era stata impegnata in tutta l'Europa. Gli
operativi dell'OSS sanno, e riportano, che crimini
mostruosi furono commessi dai nazisti, i seguito
Washington reclutava gli stessi nazisti nella nascente
organizzazione coperta, il braccio più sensibile del
governo USA.
Pensate questo. L'OSS era una piccola organizzazione.
L'apparto nazista era enorme e ben organizzato.
Assorbendo i nazisti nell'intelligence USA come un
serpente quando ingoia un topo. Che significa ciò?
Significa che le forze più potenti degli USA avevano
deciso l'esistenza della CIA, i sostanza una
organizzazione nazista.
Scopo di Washington, era distruggere l'URSS e gli
altri stati socialisti e portarli sotto il dominio
degli USA. Nel modo con cui i pianificatori di
Washington vedevano le cose, i nazisti avevano
parecchie virtù. Rispettavano il capitalismo.
disprezzavano i gruppi che volevano resistere alla
dominazione USA (inclusi i serbi e altri slavi,
zingari, altri popoli dalla "pelle scura". Ecc.).
Inoltre, l'intensità del loro odio diede energia al
loro lavoro. Erano esperti nella demagogia,
sovversione, assassinio e nella tortura.
Numerose virtù; solo una macchia: una pessima
reputazione, riguardo la quale, nessun problema fin
quando arriva la verità. E quando dovesse arrivare
(che oggi trapela) la cosa importante per il punto di
vista di Washington era ed è assicurarsi che la
inevitabile critica avesse la propria risposta
menzognera.
Lasciatemi criticare che era tutto terribile, stupido,
spietatamente fasullo, e noi dobbiamo imparare la
'nostra' lezione e mai, mai far succedere ancora
queste cose.
Meglio essere attaccati per la efferata stupidità che
per un efferato male. Per questo scopo finale, il
Presidente Clinton istituì il 'Gruppo di Lavoro
Interagenzia'(IWG), fece si che "allievi, ufficiali
pubblici, ex-ufficiali dell'intelligence che avevano
aiutato la CIA a preparare i documenti per la
declassificazione." Sembra che Lee abbia accettato la
visione dell'IWG sulla connessione nazisti-CIA.
Sotto l'articolo del 'San Francisco Bay Guardian'.
In seguito a questo articolo ho messo delle note di
dissenso
Jared Israel, 21 Maggio 2001
Il peggior segreto della CIA
'San Francisco Bay Guardian', Maggio 7, 2001
Documenti recentemente declassificati confermano la
collaborazione tra USA e nazisti
Martin A. Lee
"Onesto e idealista ... amante del buon cibo e del
buon vino... mente spregiudicata..."
Ecco come, nel 1952, la Central Intelligence Agency
descriveva l'ideologo nazista Emil Augsburg,
professore dell'infame istituto Wannsee, il centro
studi delle SS, coinvolto nella pianificazione della
soluzione finale. L'unità SS di Augsburg attuò
"compiti speciali", un eufemismo per dire sterminio
degli ebrei e altri "indesiderabili" durante la
Seconda Guerra Mondiale.
Sebbene ricercato in Polonia per crimini di guerra,
Augsburg s'ingraziò la CIA, che lo impiegò alla fine
degli anni '40 come esperto di questioni sovietiche. I
documenti della CIA Recentemente rilasciati, indicano
che Augsburg era uno dei peggiori criminali di guerra
reclutati dall'intelligence USA, subito dopo la resa
tedesca agli alleati.
Grazie al Congresso che, tre anni fa, approvò il Nazi
War Crimes Disclosure Act
documenti una volta estremamente riservati della CIA,
confermano che uno dei peggiori segreti della guerra
fredda, l'impiego da parte della CIA, di una estesa
rete spionistica nazista per attuare una campagna
clandestina contro l'URSS.
I documenti della CIA mostrano che ufficiali USA
sapevano di aiutare parecchi veterani nazisti che
avevano commessi crimini orrendi contro l'umanità, ma
tali atrocità vennero giustificate come crociata
anti-comunista vigente al momento. Per i nazisti, che
inoltre, erano stati accusati di crimini di guerra, la
CIA fece in modo di far loro evitare la prigione.
"I veri vincitori della guerra fredda furono i
criminali di guerra nazisti, parecchi di essi
sfuggirono alla giustizia poiché est e ovest subito
dopo la guerra si contrapposero", dice Eli Rosenbaum,
direttore dell'Ufficio delle investigazioni speciali
del Dipartimento della Giustizia e capo cacciatore di
nazisti americano. Rosenbaum ha lavorato pressso la
Interagency Working
Group Committee, costituito da Clinton, cui studenti,
pubblici ufficiali, professori e ex-agenti
dell'intelligence aiutarono la CIA a preparare i
documenti da declassificare.
Parecchi nazisti ricevettero blande punizioni, o
nessuna punizione, o ricevettero compensi, poiché la
agenzie spionistiche dell'occidente li ritenevano
utili per la futura guerra fredda. L'IWG affermò, dopo
il rilascio di 18.000 pagine di materiale della CIA (
altri ancora sono da declassificare.)
"Non sono solo documenti storici", insiste
l'ex-congressista Elizabeth Holtzman, membro del
gruppo di studio della documentazione CIA. Ciò che
preoccupava Holtzman era la nascita di domande
critiche, sulla base dei documenti della CIA,
riguardanti la politica estera degli USA e le origini
della guerra fredda.
La decisione di reclutare spie naziste ebbe un impatto
negativo sulle relazioni URSS-USA e permise la
tolleranza da parte degli USA, riguardo alla
violazione dei diritti umani e di altri crimini,
commessi in nome dell'anti-comunismo. L'abbraccio
fatale renderà la morte una sfumatura della litania
anticomunista dell'interventismo della CIA nel mondo.
L'organizzazione Gehlen
La figura chiave della parte tedesca della rete
nazisti-CIA, era il generale Reinhard Gehlen, che era
stata la maggiore spia anti-sovietica di Adolf Hitler.
Durante la 2° G.M., coordinò tutte le operazioni
tedesche d'intelligence militare in URSS e in Europa
orientale.
Quando la guerra stava per finire, Gehlen prevedeva la
rapida rottura delle relazioni sovietico-statunitensi.
Comprendendo che gli USA avrebbero avuto bisogno di
una struttura spionistica in Europa Orientale, Gehlen
si arrese agli americani e dipinse se stesso come uno
che avrebbe dato un contributo determinante nella
prossima guerra ai comunisti. Inoltre avrebbe
condiviso il suo vasto archivio spionistico sull'URSS,
promettendo che avrebbe risuscitato una rete occulta
di agenti ferocemente anticomunisti, che erano
dislocati in modo da provocare stragi nei paesi
dell'Europa Orientale e in URSS.
Sebbene il trattato di Yalta affermasse che gli USA
avrebbero consegnato ai sovietici tutti gli ufficiali
tedeschi che erano stati coinvolti "in azioni sul
fronte orientale", Gehlen venne rapidamente spedito a
Fort Hunt. L'immagine che proiettava durante i dieci
mesi di negoziati a Fort Hunt era, in gergo dello
spionaggio, una "leggenda", uno che incardinava la
falsa affermazione di Gehlen che egli non fosse mai
stato un nazista, ma si era sempre dedicato alla lotta
al Comunismo.
Tra coloro che vennero ingannati, vi era il futuro
direttore della CIA Allen Dulles, che divenne il
maggiore sostenitore di Gehlen tra i gli incerti
politici statunitensi.
Gehlen ritornò in Germania occidentale, nell'estate
del 1946 con lo scopo di ricostruire la sua
organizzazione spionistica e riesumare lo spionaggio
all'est a vantaggio dell'intelligence USA. La data è
significativa, è precedente a quella dell'inizio della
guerra fredda, che secondo gli storici, non iniziò
prima di un anno dopo. La precoce corte di Gehlen da
parte dell'intelligence USA, suggerisce che Washington
entra nella guerra fredda assai prima di quanto si
sappia. Lo stratagemma di Gehlen si basava sulla
prevalente nozione occidentale che l'aggressiva
politica sovietica avrebbe condotto inevitabilmente
alla guerra fredda.
Basatosi vicino Monaco, Gehlen iniziò a reclutare
migliaia di veterani della Gestapo, della Wehrmacht, e
perfino i più vili dei vili, i vecchi burocrati che
avevano condotto l'apparato amministrativo centrale
dell'Olocausto, furono i benvenuti nella "Gehlen Org,"
come era chiamata, incluso Alois Brunner, superiore di
Adolf Eichmann. Il maggiore della SS Emil Augsburg e
il capitano della Gestapo Klaus Barbie, noto anche
come il "Macellaio di Lione" erano tra coloro che
lavoravano sia per Gehlen che per l'intelligence USA.
"Sembrava che nel quartier generale di Gehlen, la SS
preparasse il luogo affinché l'élite di Himmler avesse
una felice luogo riunione" riporta la Frankfurter
Rundschau, nei primi anni '50.
Inserito ben dentro, depositato e stoccato nella CIA,
l'apparato di Gehlen, infestato di spie naziste,
funzionò come gli occhi e le orecchie segrete degli
USA nell'Europa centrale. L'Organizzazione giocherà un
ruolo ancor più importante nella NATO, fornendo i
due/terzi delle informazioni sul Patto di Varsavia.
Sotto gli auspici della CIA, e più tardi a capo del
servizio segreto della Germania Ovest, fino al ritiro
nel 1968, Gehlen esercitò una considerevole influenza
sul politica USA verso il Blocco sovietico. Quando i
capi spia degli USA desideravano controllare una
nazione, si volgevano alla sempre disponibile Org, che
serviva da fornitrice di operazioni di guerriglia
senza speranza e di lanci aerei oltre la cortina di
ferro, e altre cervellotiche operazioni della CIA.
Sistemare anatre da disinformazione
...i veterani del Terzo Reich, erano spesso provati
adepti dello smercio di notizie, spesso false, in
cambio di danari e sicurezza, conclude l'IWG panel.
Molti nazisti facevano il doppio gioco, alimentando i
timori in entrambi i contendenti del conflitto
est-ovest e predicando la reciproca diffidenza che
emergeva dalle rovine della Germania di Hitler.
Il Generale Gehlen spesso esagerava la minaccia
sovietica, allo scopo di esacerbare la tensione tra le
superpotenze, a un certo punto ebbe successo nel
convincere il Generale Lucius Clay, governatore
militare della zona di occupazione USA in Germania,
che la maggiore mobilitazione di guerra sovietica era
iniziate in Europa orientale. Ciò spinse Clay a
inviare un disperato telegramma top-secret a
Washington, nel Marzo 1948, avvertendo che la guerra
"stava per esplodere".
La strategia di disinformazione di Gehlen era basata
su una semplice premessa, la guerra fredda dava un
maggior spazio di manovra ai seguaci di Hitler. La Org
poteva fiorire solo sotto le condizioni della guerra
fredda; come un istituto cui fosse assegnato il
compito di perpetuare il conflitto
sovietico-statunitense.
"L'agenzia amava Gehlen poiché gli dava ciò che voleva
sentire. Ci imbrogliò costantemente, e noi lo pagavano
sempre, il Pentagono, la Casa Bianca, i giornali.
Amavano tutto ciò. Ma ci dava solo spazzatura russa, e
ciò provoco parecchi danni alla nazione" così dice,
all'autore, un ex-agente in pensione della CIA
Christopher Simpson, che ha lavorato presso l'IWG
panel e autore di "Blowback:America's Recruitment of
Nazis and Its Effects on the Cold War."
CONSEQUENZE INASPETTATE
Membri della Gehlen Org aiutarono migliaia di fascisti
a fuggire, via "ratlines", verso porti sicuri
all'estero, spesso con l'aiuto di ufficiali
dell'intelligence USA.
Gli espatriati del Terzo Reich e i collaboratori
fascisti, in qualità di "consiglieri alla sicurezza",
invasero, di conseguenza, il Medio Oriente e l'America
Latina, dove gli squadroni della morte di estrema
destra hanno lasciato tuttora la loro eredità. Klaus
Barbie, per esempio, aiutò parecchi regimi militari in
Bolivia, dove insegnava ai soldati le tecniche della
tortura e aiutava a proteggere il florido commercio di
cocaina, tra gli anni '70 e gli anni '80.
Gli agenti della CIA, infine, compresero che la
vecchia rete nazista, interna alla Gehlen Org avrebbe
arrecato problemi inattesi. Finanziando Gehlen la CIA
inconsapevolmente dava alle spie sovietiche la
possibilità di ingannare l'intelligence USA.
L'abitudine di Gehlen di impiegare ex-nazisti
compromessi, e la CIA non voleva sanzionare questa
pratica, permise all'URSS di infiltrare il sevizio
segreto della Germania ovest, inserendovi parecchi
agenti.
...Riconoscendo lentamente che i loro nazisti in
affitto mostravano solo una fedeltà di facciata verso
l'alleanza occidentale, mantenuta fin quando sarebbe
stata tatticamente vantaggiosa, la CIA investì
parecchio nei trucchi da baraccone dei nazisti di
Gehlen. "Era un orrendo inganno, moralmente,
politicamente e anche nei termini di vera pragmatica
intelligence" afferma il professore universitario
statunitense Richard Breitman, presidente dell'IWG
panel.
Poco più di una frivola spia pasticciona, la débacle
Gehlen si svela quale morale della favola in un
momento in cui il trionfalismo post-guerra fredda, e
un arrogante unilateralismo afferra i dirigenti USA.
Se non altro ciò dimostra la necessità per gli USA di
confrontarsi con i propri demoni, adesso che i
sempiterni guerrieri freddi stanno di nuovo risalendo
ai vertici di Washington.
(C) 'San Francisco Bay Guardian,' Reprinted for Fair
Use Only
(1/2, continua)
ALTRI COMMENTI SULL'ARTICOLO DEL 'GUARDIAN'
PRIMO: RIGUARDO LE FALSE INFORMAZIONI
Lee scrive che il Generale Gehlen passò a Washington
false informazioni su una supposta avanzata sovietica
e aggiunge che:
"La strategia di disinformazione di Gehlen era basata
su una semplice premessa, la guerra fredda dava un
maggior spazio di manovra ai seguaci di Hitler. La Org
poteva fiorire solo sotto le condizioni della guerra
fredda; come un istituto cui fosse assegnato il
compito di perpetuare il conflitto
sovietico-statunitense."
Primo ciò che presenta come un fatto è solo una
speculazione. Sappiamo come Gehlen inventava ogni
pezzo particolare della disinformazione, o piuttosto
come la CIA gli dava le istruzioni per 'inventarsele'.
Secondo, che i nazisti della CIA ogni tanto
fabbricassero falsi rapporti per aumentare le tensioni
o apparire utili. Ciò è sempre possibile nelle
organizzazioni d'intelligence. (Lo splendido racconto
di Graham Greene 'Il nostro uomo all'Avana' riguardo a
un agente dell'intelligence inglese a Cuba che
fabbricava una intera rete spionistica allo scopo di
avere un lavoro.)
Invece, la CIA stessa è famosa nel raccontare favole
incredibili sugli scopi di coloro che resistono al
dominio USA. Come nelle dichiarazioni che aiutano a
creare un'atmosfera tesa in cui le politiche
aggressive vengono giustificate.
La domanda non è se i nazisti qualche volta
ingannassero Washington, o piuttosto che
l'intelligence sovietico potesse qualche volta usare i
nazisti contro Washington. La domanda è: cosa
Washington pianificasse e dove?
Washington voleva distruggere l'URSS e installare
governi-fantoccio in Europa Orientale e nei Balcani?
Washington adesso desidera in una retrovia sicura
mentre sposta le basi NATO verso i confini della
Russi, allo scopo di facilitare una 'guerra a bassa
intensità contro la? Io credo che la risposta a
entrambe la domanda sia: sì.
L'apparato nazista era e rimane utile nell'attuare
queste strategie.
DUE: QUANTO E' COSTATO 'INVESTIRE NEL NAZSIMO'? O:
QUANTO COSTA LA GIUSTA QUANTITA' DI DIRITTO?
Lee scrive:
"Riconoscendo lentamente che i loro nazisti in affitto
mostravano solo una fedeltà di facciata verso
l'alleanza occidentale, mantenuta fin quando sarebbe
stata tatticamente vantaggiosa, la CIA cercò di fare a
meno dei trucchi da baraccone dei nazisti di Gehlen.
"Era un orrendo inganno, moralmente, politicamente e
anche nei termini di vera pragmatica intelligence"
afferma il professore universitario statunitense
Richard Breitman, presidente dell'IWG panel."
'Falsa fedeltà'? su cosa si basava tale fedeltà
nazista? Il problema è che Lee procede dall'assunto
che Washington si fosse ingannata nel reclutare i
nazisti. Tale assunto è sbagliato; è contraddetto
dalla piena evidenza che presenta. Come molti, trova
difficile cambiare questo assunto; così invece offre,
a modo di compromesso, la nozione che i nazisti
fossero insinceri. (sono solo io a sobbalzare nel
pensare che i nazisti fossero insinceri?)
E cosa i nazisti dovevano fare per mostrare sincera
fedeltà? Molti lavori 'fedeli'. La questione è: che
lavoro stavano facendo.
Dice Lee, " la CIA investì parecchio nei trucchi da
baraccone dei nazisti di Gehlen." Prima parla dello
"stratagemma di Gehlen." E quindi commenta che non era
che "poco più di una frivola spia pasticciona "!
Tale linguaggio suggerisce che Lee, come parecchi
americani, non sanno cosa è accaduto veramente. La
'gente' che Allen Dulles e soci salvarono e
reclutarono nella CIA non erano dei chiacchieroni. Non
erano delle semplici 'poco più che frivole spie
pasticcione'
Questi criminali vennero salvati per fare un lavoro.
Inoltre la Central Intelligence Agency aveva al centro
della sua direzione operativa, fina dalla sua
creazione, dei genocidi. Vennero usati in tutti il
mondo, dopo aver fatto quel che hanno fatto durante la
seconda guerra mondiale.
Cosa fecero durante la seconda guerra mondiale?
Quali conoscenze portarono alla CIA?
Consideriamo gli Ustashi croati.
Questi scagnozzi del regime clerico-fascista ( il
termine "clericale" è usato per descrivere gli Ustashi
poiché il clero cattolico controllava questo movimento
fascista) assassinarono centinaia di migliaia di
serbi, ebrei e 'zingari'.
"Il regime Ustasha in Croazia, che guidò, nell'estate
1941 lo sterminio e la cacciata dei serbi, fu uno
degli episodi più orrendi della seconda guerra
mondiale. Gli assassinii in massa attuati dagli
ustasha erano straordinariamente primitivi e sadici:
migliaia vennero gettati dalle cime montane, altri
bastonati a morte, o ebbero le gole tagliate, interi
villaggi furono bruciati, le donne violentate, le
popolazioni sottoposte alle marce della morte in pieno
inverno, e molti altri sfruttati a morte."
('Encyclopedia of the Holocaust,' Macmillan Publishing
Company, 1995)
membri degli Ustashi si trovavano tra i membri che
l'intelligence USA 'salvò' che riempivano i ranghi
della CIA e di altre organizzazioni occulte o
semi-occulte.
TRE: IL MATRIMONIO NAZISTI-CIA E' STATO UN 'ORRENDO
INGANNO'?
Lee riporta le dichiarazioni del Professore Richard
Breitman membro dell'IWG panel che il connubio
CIA-NAZISTI fosse un:
" Era un orrendo inganno, moralmente, politicamente e
anche nei termini di vera pragmatica intelligence."
Cose significa per il Professor Breitman descrivere
come un errore una cosa pianificata? Il reclutamento
di nazisti richiedeva il movimento di centinaia di
migliaia di criminali di guerra, la loro sistemazione
e nuove identità e finanziamenti per mezzo secolo, con
un costo totale di miliardi di dollari USA. Alla fine
degli anni '80, e ai primi anni '90, furono spediti,
con i loro figli, allo scopo di installare regimi
fascisti in Croazia e Bosnia; tali regimi sono
universalmente, e incredibilmente, descritti nei media
occidentali e dai leaders occidentali, come
'democratici'. In Lituania, dove i nazisti rimpatriati
e installatisi al potere, si onorano i lituani
filo-nazisti che durante la seconda guerra mondiale
massacrarono la locale popolazione ebraica, ortodossa
e i Bolsheviki.
In base a quale parametro si può descrivere tutto ciò
come un errore? E se un errore vuol dire non aver
lavorato?
Ma si è lavorato.
O forse Breitman e Lee pensano che è un errore poiché
è stato un male?
Ma fare del male è un errore?
Il Professor Breitman utilizza uno strano
ragionamento, si sospetta, per scopi politici.
Definire il connubio nazisti-CIA, con le sue
'ratlines' e 'nazioni di accoglimento', un errore,
lascia Washington fuori dai guai.
"ciò era controproducente " dice e pensa, "Bene, se è
controproducente allora, in un certo senso, Washington
ha subito una punizione strana."
Ma in effetti l'Establishment USA non ha mai pagato il
prezzo per il crimine mostruoso di aver salvato i
nazisti e per averli sguinzagliati, ancora una volta,
per il mondo.
Al contrario, guadagnò molto dall'uso smodato dei
mostri nazisti. Ottenne un apparato pronto in Europa
orientale e nei Balcani. Ottenne l'uso di un esercito
segreto per attuare ogni crimine in ogni luogo nel
mondo.
Tra l'altro, questo apparato aiutò la distruzione
dell'URSS, che era stato il maggiore ostacolo al
dominio USA del mondo.
QUATTRO: SE NON ALTRO...
L'autore termina con il seguente commento:
" Se non altro ciò dimostra la necessità per gli USA
di confrontarsi con i propri demoni, adesso che i
sempiterni guerrieri freddi stanno di nuovo risalendo
ai vertici di Washington."
Primo, perché se non altro? Perché Washington ha il
diritto di istituire un tribunale sui crimini di
guerra per punire persone (come il leaders Serbo
Milosevic)il cui unico crimine è aver resistito a
Washington, ma quando si ha a che fare con i veri
crimini di Washington, come il salvataggio e lo
sguinzagliare i mostri nazisti, è sufficiente
"affrontare i propri demoni" (8)
E secondo, cosa significa adesso che i sempiterni
guerrieri freddi stanno di nuovo risalendo ai vertici
di Washington "?
"Ancora"?
Forse per "Cold Warriors" Lee intende gli avvocati
dell'Impero, allora li prega, quando lasciano i
vertici? Lee crede che William Clinton non fosse un
guerriero imperiale, ma Bush sì?
Per tutti questi otto anni, l'amministrazione Clinton
ha condotto guerre continue contro il popolo della
Yugoslavia, l'ex-URSS, la Colombia, il Congo, il
Rwanda, ha attuato la guerra delle sanzioni contro 70
paesi, bombardando continuamente l'Iraq mentre
uccideva i suoi bambini, ecc. Continuano a impiegare
le 'nazioni sottomesse' naziste in Jugoslavia e Europa
orientale. È assai sviluppato l'uso del National
Endowment for 'Democracy', USAID e altre agenzie
semi-private e governative e ONG che sono la quinta
colonna negli altri paesi del mondo.
Sicuro, l'amministrazione Bush continua tali sforzi.
Ma la nozione che la politica estera di Bush,
rappresenta un cambiamento rispetto a quella di
Clinton, è una considerazione senza fondamento.
J.I. 21 Maggio 2001
ULTERIORI LETTURE
(1) Riguardo Allen Dulles e i nazisti: "Nazis in the
Attic." L'article è diviso in 6 parti. La Parte 3 e 5
riguardano proprio Dulles. L'articolo è su
http://emperors-clothes.com/articles/randy/swas1.htm
la sezione che tratta di Allen Dulles è la parte 3 su:
http://emperors-clothes.com/articles/randy/swas3.htm
e la parte 5 su:
http://emperors-clothes.com/articles/randy/swas4.htm#5
la parte 5 tratta anche del coinvolgimento della
famiglia Bush, fin dagli anni '20, nell'aiutare i
nazisti.
(2) Per una breve introduzione vedi 'The Vatican,
Croatia and the Nazi Gold' di Seán Mac Mathúna su:
http://www.flamemag.dircon.co.uk/the_vatican.htm
(3) Per veder estratti da 'Blowback' di Christopher
Simpson vai su:
http://www.thirdworldtraveler.com/Fascism/BareFists_B_CS.html
e
http://www.thirdworldtraveler.com/Fascism/Pipelines_B_CS.html
(4) Per il supporto USA ai macellai nazisti dopo la
2°G.M., vedi il libro "Blowback: America's Nazis and
Its Effect on the Cold War" di Christopher Simpson,
April 1988. Che si può trovare su Amazon.com
Sulla creazione della Croazia filo-nazista dei primi
anni '90, vedi:
http://emperors-clothes.com/docs/backin.htm#a
(5) Washington ha avuto un ruolo chiave nel creare il
movimento secessionista Albanese in Kosovo. La prova è
qui, sempre presente. Abbiamo subito messo in linea un
articolo: 'Dole Does Kosovo', che documenta l'aperto
tentativo di Washington di alimentare il
secessionismo in Kosovo nel 1990.
Otto anni dopo, Washington usò la copertura del Kosovo
Verification Mission per attuare operazioni di agenti
dell'intelligence e esperti militari per tentare di
addestrare l'UCK per farne un esercito moderno. Vedi
'The Cat is Out of the Bag' di Jared Israel su:
http://emperors-clothes.com/news/ciaaided.htm
e
* 'Why Albanians Fled Kosovo During NATO Bombing' su:
http://emperors-clothes.com/interviews/keys.htm
Questa intervista include informazioni non disponibili
altrove. È estremamente utile nel conoscere cosa
significa, in realtà, la sofisticata teoria
dell'"errore" di Washington.
(6) Sul Generale Gehlen, vedi:
http://emperors-clothes.com/docs/gehlen2-a.htm
(7) l'assalto alla Jugoslavia è stata una occasione,
forse l'esempio del più estremo della dottrina estera
di Washington, che può essere parafrasato nel modo
seguente: 'la bugia è meglio della spada.'
Il caso paradigmatico: l'UCK.
Il gruppo terroristico creato da USA e Germania. La
sua strategia è stata descritta da pubblicazioni della
NATO, come il 'Jane's Defense Weekly', era e rimane:
terrorizzare allo scopo di provocare risposte da
dipingere come repressione etnica e quindi usarle per
giustificare l'intervento NATO.
In altre parole, l'UCK è apertamente terroristico,
inoltre è razzista, si appella e incoraggia l'odio
contro gli slavi (soprattutto i srbi) e 'zingari'.
A questo punto: in una riunione di due anni fa, il
Senatore Joe Lieberman descrisse questa banda di
nazi-terroristi come:
"gli USA e l'UCK hanno la stessa concezione e
considerazione del valore umano e dei principi la
lotta dell'UCK è la lotta dei diritti umani e dei
valori americani."
('Washington Post,' 28 Aprile, 1999)
la bugia è meglio della spada.
Sul Senatore Joe Lieberman, vedi 'SENATOR JOE
LIEBERMAN - APOLOGIST FOR
THE FASCIST KLA' su:
http://emperors-clothes.com/articles/garris/duringthe.htm
8) Su Slobodan Miloshevich, vedi 'KLA Attacks
Everyone. Media
Attacks...Miloshevich?' su:
http://emperors-clothes.com/articles/jared/expan.htm
e "Statement of President Slobodan Milosevic on The
Illegitimacy of The
Hague 'Tribunal'" su:
http://www.icdsm.org/more/aug30.htm
Traduzione di Alessandro Lattanzio
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Il sito Web si trova anche su:
http://emperor.vwh.net/
o su:
http://globalresistance.com
Il premier serbo Zoran Djindjic si e' detto ottimista sulla
possibilita' di poter sottostare all'ennesimo ricatto da
parte del Congresso USA, ed ottenere cosi' l'ambito status di
"nazione prediletta" (the most privileged nation).
Le condizioni da ottemperare stavolta sono l'arresto di tutti
i leader politici e militari che hanno difeso i serbi tra il
1991 ed oggi - in particolare Nikola Sainovic, Milan
Milutinovic (attuale Presidente della Repubblica federata di
Serbia), Dragoljub Ojdanic, Vlajko Stojilkovic, Radovan
Karadzic e Ratko Mladic - e l'interruzione di ogni
aiuto alla Repubblica Serbia di Bosnia.
Djindjic si aspetta pero' che questo nuovo ultimatum sia
l'ultimo da parte degli USA, perche' il giochetto di fissarne
uno o due ogni anno incomincia ormai a stancare anche i santi...
DJINDJIC ENTUSIASTA ALL'IDEA CHE LA SERBIA DIVENTI "NAZIONE
PRIVILEGIATA" DEGLI STATI UNITI
DJINDJIC SAYS MARCH 31 DEADLINE CONCERNING CONDITIONS
NEW YORK, Feb. 4 (Beta) - Serbian Premier Zoran Djindjic on
Feb. 3 said that he was optimistic about Serbia meeting the
conditions set by the U.S. Congress, in order to win the
status of the most privileged nation.
"When Congress is concerned, Marc 31 might be the last date
in our relations that is linked with conditions. Because if
this passes, and I expect it will, then it is hard for me
to imagine another date next year with the same role as
March 31," Djindjic said in a statement to the Voice
of America.
"Once we win the status of the most privileged nation... we
will pass from the field of policy to the field of economics,"
he added.
DJINDJIC TRANQUILLO ED OTTIMISTA SULLE CONSEGNE AL
TRIBUNALE ILLEGALE DELL'AIA
DJINDJIC COOL UNDER PRESSURE TO COOPERATE
BELGRADE,Feb6 (B92) US pressure on Yugoslavia to cooperate
with the UN International Criminal Tribunal in The Hague is
part of a "natural process," Zoran Djindjic said today.
The Serbian prime minister insisted such pressure need not be
seen as "dramatic." He again stressed the need to hand over
the remaining indictees for the sake of Serbia's future.
"I think we in this country are resolute enough not to believe
five or six people are our national destiny. If we as a nation
were their hostages for ten years, I think there's no reason
to be their hostages for the next ten," Djindjic told press
in Belgrade.
The premier confirmed he was talking of Nikola Sainovic, Milan
Milutinovic, Dragoljub Ojdanic and Vlajko Stojilkovic, all
wanted at The Hague on the same indictment as Slobodan Milosevic
for war crimes in Kosovo.
Djindjic urged them to surrender to the Tribunal. But warned that
if they chose not to, "we'll find a solution whereby they end
up in The Hague." Cooperation with The Hague must have "concrete
results," he added.
During his visit to New York this week, Djindjic met Tribunal
chief prosecutor Carla Del Ponte. According to the prime minister,
Del Ponte's priority is to track down those responsible for
crimes committed in Vukovar, Srebrenica and Kosovo. "Everything
else will be subject to the local judiciary," he said.
ULTIMATUM DAL DIPARTIMENTO DI STATO USA
CONTINUATION OF FINANCIAL AID TO YUGOSLAVIA DEPENDS ON COOPERATION
WITH ICTY, SAYS STATE DEPARTMENT OFFICIAL
BELGRADE,Feb6 (Beta)- A decision to whether to continue to provide
Yugoslavia with financial aid will be made by the U.S. president
who will decide by March 31 whether Belgrade has made progress
in cooperation with The Hague-based International Criminal Tribunal
for the Former Yugoslavia (ICTY), respect of the Dayton agreement
and the treatment of national minorities, said the director of the
U.S. State Department's Balkan office, Paul Jones.
In an interview with BETA, Jones said that it was necessary to
make progress in each of these areas in order to for a decision
favorable for all to be made - the continuation of financial aid
to Yugoslavia.
Jones said that cooperation with the ICTY included the issue of
documents on war crimes, archives and access to witnesses, as well
as voluntary surrender and transfer of suspects to The Hague.
"We have to see a more cooperation with the tribunal in order to
be able to inform Congress about it on March 31," said Jones and
added that cooperation with the ICTY should become a process and
not an issue which has to be discussed again every time before
Congress meets.
Jones said that cooperation with the ICTY was only one aspect of
the problem and that the U.S. was interested in supporting
credible trials of those accused of war crimes before local
courts.
Jones said that Yugoslavia had made huge progress concerning the
rights and position of national minorities, especially in southern
Serbia, but that it was necessary to release Albanian prisoners
from prisons in Serbia and to reconsider their cases.
Jones also said that the U.S. believed that a democratic Montenegro
in a democratic Yugoslavia was the best solution for people in
Serbia, Montenegro and the region.
LA RF DI JUGOSLAVIA ESEGUE: TAGLIATI GLI AIUTI ALLA DIFESA DELLA
RS DI BOSNIA
YUGOSLAVIA WITHDRAWS FINANCIAL SUPPORT TO REPUBLIKA SRPSKA DEFENSE
MINISTRY
BELGRADE, Feb 8 ( Beta) - The Yugoslav government decided on Feb. 7
to revoke its financial support to the Republika Srpska defense
ministry starting March 1, reads a statement issued after a
government meeting. The support had up to now had been the paying
of salaries to some Republika Srpska officers who were registered
with the 30th military personnel centre, reads the Yugoslav press
bureau statement. Among the conditions the American administration
had set to the Yugoslav authorities for its continued financial
support, was not only full cooperation with the Hague Tribunal,
but also the endorsement of the Dayton Peace Accords for Bosnia-
Herzegovina, that is, the withdrawal of financial support to the
Republika Srpska defense ministry.
KOSTUNICA - ANCHE EGLI INTERESSATO ALLO STATUS DI "NAZIONE
PRIVILEGIATA" - TRANQUILLIZZANTE SULL'APPOGGIO USA AL REFERENDUM
SECESSIONISTA IN MONTENEGRO
US READY TO RETURN MOST-FAVOURED NATION STATUS TO YUGOSLAVIA
BELGRADE, Feb 8 ( B92) The US has expressed support for the
idea of returning most-favoured nation status to Yugoslavia,
President Vojislav Kostunica said today on his return from
Washington. Kostunica told press at Belgrade airport that both
sides had neglected this issue over the past year but that US
officials had shown readiness to resolve the matter.
The Yugoslav president said Washington had taken much the same
stance as the European Union on the future of the Yugoslav
federation. The EU has made clear it favours a "democratic
Montenegro in a democratic Yugoslavia." Kostunica also claimed
to have received assurances that the US would redress
imbalances in aid to Montenegro and Serbia.
YUGOSLAV PRESIDENT: US SUPPORT PRESERVATION OF YUGOSLAVIA
WASHINGTON, Feb 8 ( Tanjug) - Yugoslav President
Vojislav Kostunica has said that during the meetings he
had in Washington, US ranking officials supported a
redefinition of the Yugoslav federation and the preservation
of Yugoslavia. A "two-day visit to the United States
took place at the moment when, in Brussels, Yugoslavia
had the European Union's biggest possible support for
the federation's redefinition and its preservation, and
during the the talks in Washington, an identical support
was given by the United States," Kostunica told Yugoslav
reporters in Washington late on Thursday, after he had met
with representatives of the Serbian diaspora at the Yugoslav
Embassy.
KOSTUNICA: HAIVOGLIA A SPIEGARE, TANTO A QUESTI AMERICANI NON
BASTERA' MAI...
KOSTUNICA UNFLINCHING UNDER PRESSURE OF THE DOLLAR
WASHINGTON, Feb 8 ( B92) The issue of cooperation with The
Hague Tribunal must be tackled in a "principled manner,"
Yugoslav President Vojislav Kostunica has told press in the
US. "There are things we must do for the sake of ourselves,"
said Kostunica, having been asked whether he believed
Belgrade would do enough in terms of cooperation to secure
US financial aid by March 31. Congress in the US late last
year conditioned future aid to Serbia on its cooperation
with the Dutch-based war crimes tribunal. But Kostunica, a
stickler for the law, insists the matter must be regulated
by domestic legislation: "Once again I reiterated the idea
that cooperation with the Tribunal should be legally
regulated," he told reporters.
The president claims that bypassing legal procedure represents
a continuation of the policy of the previous regime: "The
talk about individualization of responsibility means nothing
compared to what all those processes imply," he sad.
The US Congress also insisted Belgrade stop financing the
defense ministry in Republika Srpska, the Bosnian Serb
entity of the Bosnia-Herzegovina federation. The Yugoslav
Government ruled yesterday that this would end as of March 1.
But Kostunica raised doubts as to whether this would be
fully appreciated on Capitol Hill, saying little has changed
in the way the US administration works.
"There are always details that we need to explain. I had to
explain to many American officials the circumstances under
which the decision to cut financial aid to Republika Srpska
was taken and that it actually happened, but you can rest
assured that in several months you will still have a senator
and a congressman who will raise this issue as if it had never
been solved, not to mention the non-governmental organizations."
Kostunica said that during his two-day visit he sought to
explain the changing circumstances in Yugoslavia and to
lobby for support for the survival of the federation. "In
the talks we had, that support was displayed," he said.
...ED INFATTI: GLI USA INSODDISFATTI SULLA COOPERAZIONE
CON IL TRIBUNALE ILLEGALE DELL'AIA
US UNHAPPY WITH HAGUE COOPERATION
WASHINGTON, Feb 9 ( Fonet) The US is dissatisfied with
Belgrade's attempts to cooperate with The Hague Tribunal
and to reform the Yugoslav Army, Dragoljub Micunovic said
today. Micunovic, speaker of the lower house of the
Yugoslav parliament, told FoNet news agency that Washington
"wants the pace of reform to be stepped up - above all
cooperation with The Hague Tribunal and reform of the
army."
He claimed that during the recent visit to the US, officials
of the Bush administration had voiced readiness to resume
economic aid and political support for reform in Yugoslavia.
Micunovic predicted that "certain people" indicted by
The Hague Tribunal could find themselves in the Netherlands
before the end of this month. There is a political will in
Belgrade to establish concrete cooperation with the
International Criminal Tribunal for the former Yugoslavia,
said Micunovic.
VIOLENTO ATTACCO DELLA DEL PONTE A KOSTUNICA
KOSTUNICA PROTECTING MLADIC, SAYS CHIEF PROSECUTOR
ROME, Feb 9 ( B92) Hague Chief Prosecutor Carla Del Ponte
yesterday accused Yugoslav President Vojislav Kostunica of
protecting former Bosnian Serb military chief Ratko Mladic,
indicted on charges of genocide.
"The case against Mladic is self-evident. We know were he
is, in Belgrade, we know his address and we have proof that
he is there," Del Ponte told Italian news agency ANSA.
The prosecutor alleged that Kostunica had ordered he not be
arrested due to fear of offending the army and had even
given him an eighty-man guard. "It is a totally intolerable
situation. Kostunica agreed that there must be a cooperation
law established between Belgrade and the tribunal, but this
is just a pretext: the bill that I saw makes further
cooperation even more difficult," Del Ponte added.
ANCHE PITIC D'ACCORDO: FACCIAMO TUTTO QUELLO CHE VOGLIONO LORO
PITIC: WE PROMISED US WE WOULD ADOPT LAW ON COOPERATION
WITH ICTY
BELGRADE, Feb 10 (Tanjug) - Serbian Minister for International
Economic Relations, Goran Pitic, said on Sunday that our
country had promised the US authorities it would adopt a law
on cooperation with the ICTY, and pointed out that the law
had not yet been adopted.
Pitic said that represented a serious problem in efforts
which were being made in trying to make the United States
list our country among the most privileged countries in trade
with them. Pitic told the Belgrade BK TV that our delegation
had not just taken part in the Forum, but had also used the
opportunity to meet with some US congressmen, and other
influential people, including Secretary of Trade John Evans,
and tried to get them interested in investing into our
country.
CONTRO IL TRIBUNALE DELL'AIA:
> http://www.sps.org.yu/index-ne.htm
BEOGRAD 09. FEBRUAR 2002. GODINE
FOTOGRAFIJE SA VELIKOG NARODNOG PROTESTA
PROTIV TZV. HA©KOG TRIBUNALA
===*===
DEMONSTRACIJE U BEOGRADU
09.02. su u Beogradu u organizaciji SPS,odrzane
demonstracije protiv Haskog tribunala.Na protestu
odrzanom na Trgu Republike bilo je prisutno vise
desetina hiljada ljudi.
Pored clanova SPS,na demonstracijama su ucestvovali i
aktivisti NKPJ,koji su nosili proleterske i
jugoslovenske zastave sa petokrakom kao i mnostvo
transparenata sa antiimperijalistckom i antidosovskom
sadrzinom,kao i vise transparenata protiv
imperijalistickog suda u Hagu.
Usledila je i protestna setnja ulicama Beograda do
Savezne skupstine,gde su predati zahtevi za
raspisivanjem novih izbora na svim nivoima zbog
katastrofalne politicke i ekonomske situacije u
zemlji.
Na demonstracijama je kategoricki zatrazeno ukidanje
Haskog tribunala.
drugarski pozdrav
Gole
THOUSANDS OF MILOSEVIC SUPPORTERS DEMAND HIS RELEASE
AFP (with additional material by AP and SPS). 9 February 2002.
BELGRADE -- More than 20,000 supporters of Slobodan Milosevic staged a
rally Saturday to demand the release of the former strongman who is due
to go on trial for war crimes next week.
The rally, held under the motto "Freedom for Slobodan," organized by
Milosevic's Socialist Party of Serbia (SPS), also urged Belgrade to
provide guarantees to enable the former president to be released on
bail during the trial. A SPS delegation handed over the demands to the
Yugoslav parliament as A waiting crowd chanted Milosevic's nickname
"Slobo, Slobo."
The protesters were also signing petitions calling for Milosevic's
release and the abolition of the UN war crimes tribunal in The Hague
where he will go on trial on Tuesday.
The peaceful protest denounced the U.N tribunal and the post-Milosevic
leadership that extradited him to the Netherlands-based court.
Calling the court a "puppet of the Western powers that have been trying
to destroy our people," former Prime Minister Mirko Marjanovic praised
the former leader for being "a true hero" and refusing to "bow to the
criminals who want to portray him as guilty for everything."
"Long Live Slobodan Milosevic," read some of the banners in the crowd
gathered on the main square of the capital.
The protesters booed the current government, which remains under
international pressure to extradite several Milosevic associates who
are also indicted on war crimes charges.
MANIFESTATION PRO-MILOSEVIC A BELGRADE
BELGRADE (AP et SPS) -- Aux cris de ''Liberté pour
Slobodan'', plus de 20.000 partisans de l'ancien
président yougoslave ont manifesté samedi dans le
centre de Belgrade, à trois jours de l'ouverture de
son procès devant le Tribunal pénal international de
La Haye pour l'ex-Yougoslavie.
La manifestation, qui s'est déroulée sans incident,
regroupait des partisans de Milosevic, à l'appel du
Parti socialiste de l'ex-président et d'anciens
collaborateurs, qui ont dénoncé le TPI de La Haye et
les autorités actuelles pour l'avoir extradé vers les
Pays-Bas.
Estimant que le tribunal pénal était ''une poupée des
puissances occidentales qui ont tenté de détruire'' le
peuple yougoslave, l'ancien Premier ministre Mirko
Marjanovic a qualifié l'ex-président de ''véritable
héros'' et a refusé de ''s'incliner devant les
criminels qui veulent le dépeindre comme coupable de
tout''.
Slobodan Milosevic, dont le procès s'ouvre mardi, est
sous le coup de 66 chefs d'accusation, dont crimes
contre l'humanité, pour son rôle dans les conflit du
Kosovo, de Croatie et de Bosnie. Comme il a refusé de
s'exprimer sur sa ligne de défense, le tribunal a
estimé qu'il plaidait innocent.
Les manifestants réunis à Belgrade ont bruyamment
exprimé leur soutien à Milosevic dont le refus de
mettre fin à la répression des albanophones au Kosovo
a entraîné l'intervention militaire de l'OTAN,
laquelle l'a ensuite contraint à céder le contrôle de
la province serbe en 1999 à l'Alliance atlantique et
aux Nations unies.
Slobodan Milosevic, a été arrêté près de cinq mois
après sa chute du pouvoir le 5 octobre 2000, et
extradé vers La Haye le 28 juin dernier.
''Longue vie à Slobodan Milosevic'', pouvait-on lire
sur certaines des banderoles brandies par la foule de
ses partisans rassemblés sur la principale place de
Belgrade. Les manifestants s'en sont pris au
gouvernement actuel, toujours soumis aux pressions
internationales pour extrader plusieurs associés de
Milosevic, également suspectés de crimes de guerre.
ODRZAN MITING PODRSKE SLOBODANU MILOSEVICU
Beograd -- Oko 20.000 gradjana okupilo se u subotu na
Trgu Republike na mitingu podrske Slobodanu
Milosevicu. Skupu, koji je organizovala Socijalisticka
partija Srbije, prisustvovali su clanovi te stranke iz
nekoliko gradova iz Srbije, kao i pristalice Srpske
radikalne stranke i Jugoslovenske levice. Na mitingu,
pod sloganom ?Sloboda za Slobodana, sloboda za
Srbiju?, Miloseviceve pristalice nosile su
transparente podrske bivsem predsedniku i upucivali
pogrdne parole na racun vlasti i glavnog tuzioca
Haskog tribunala.
Funkcioneri SPS-a na ovom skupu izneli su niz optuzbi
na racun Haskog tribunala i aktuelne vlasti. Zamenik
predsednika SPS-a, Mirko Marjanovic, obecao je da ce
ta stranka ponovo doci na vlast poverenjem gradjana.
Na pitanje da li ce najavljena izrucenja pripadnika
SPS-a Haskom tribunalu uticati na dalji rad stranke,
visoki funkcioner Branislav Ivkovic ocenio je da to
?da li ce se neko naci ponovo u poziciji da bude
izrucen od strane DOS-ovskog rezima Haskom tribunalu,
ne moze i ne sme da utice na pogorsanje, naprotiv, to
ce sigurno uticati na poboljsanje pozicije SPS-a kod
gradjana Srbije?. Na isto pitanje Ivica Dacic odgovara
da ?SPS ne zavisi od bilo kog pojedinca, jer je to
ozbiljna politicka partija koja nastavlja svoj rad i
delovanje, bez obzira na to ko je na slobodi a ko ne?,
a Zivorad Jovanovic da ?nema govora o slabljenju
SPS-a, bez obzira na sve teske uslove, pritiske i
planove da se ona pocepa?.
Ucesnici mitinga su, po njegovom okoncanju,
organizovali protestnu setnju do republickog i
saveznog parlamenta kako bi predali svoje zahteve. SPS
od republicke i savezne vlade zahteva da Milosevicu
pruze svu neohodnu pomoc tokom predstojeceg sudjenja,
zatim pokretanje sudskog postupka protiv osoba koje su
odgovorne za izrucenje Milosevica. Ukoliko se zahtevi
ne ispostuju, socijalisti su rekli da ce pozvati narod
na gradjansku neposlusnost.
MITING : "SLOBODA ZA SLOBODANA"
U beogradu je u 14:30 zavrsen miting "SLOBODA ZA
SLOBODANA - SLOBODA ZA SRBIJU"
Sa zakasnjenjem od pola casa, u 12:30 poceo je miting
"SLOBODA ZA SLOBODANA SLOBODA ZA SRBIJU?
Necu da dajem nikakve procene, ali Trg Republike je bio pun "ko oko"
(treba imati u vidu da baste INEX-a i "Konja" ne rade, nema stolova, pa
je cela povrsina trga, od "Mazestika" do Doma Armije, odnosno od
Narodnog Muzeja do Kolarceve ulice bila potpuno popunjena. Najveci
Broj govornika su bili "neki novi klinci" SPS-a, a od poznatijih
licnosti tu su bili Mirko Marjanovic, Zoran Andzelkovic i naravno
predstavnik krema beogradske inteligencije Dragos Kalajic. U veoma
nadahnutom govoru, u preopoznatljivom stilu, Kalajic je izneo svoje
poznato vidjenje NSP-a beogradske vladajuce koalicije i prezentovao
svoje vidjenje resenja problema. Na kraju je postavio zahtev da SPS SRS
i sve ostale patriotske snage stupe u koaliciju za spas srbije i
obecaju javno da ce svi protivustavni i protivnarodni zakoni koje je
usvojio DOS biti ponisteni, kao i ugovori o prodaji srpske privrede. Na
kraju mitinga Mirko Marjanovic je svecano dao obecanje u tom smislu i
pozvao okupljene gradjane da aklamacijom usvoje peticiju koju ce potom
predati Skupstini.
U peticiji se trazi da drzava da garancije da se Milosevic brani sa
slobode i da istovremeno zahteva od Ujedinjenih Nacija da se ukine
haski tribunal kao politicki sud. Po usvajanju peticije, okupljeni
gradjani su krenuli u setnju prema Skupstini. Procitani su i
pozdravni telegrami Ruske Dume, Remzi Klarka, Dzareda izraela...
Svi mediji su javili da je mitningu prisustvovalo "par hiljada" do "pet
hiljada" gradjana - ovde neko misli da smo mi ludi, izgleda? U prilogu
nekoliko fotografija s mitinga. Javljeno je i da je zbog "lancanog
sudara na niskom putu" 15-tak autobusa zakasnilo na miting.
Djordje Blagojevic
>From : http://www.japantoday.com/
SERBS STAGE PRO-MILOSEVIC RALLY
Sunday, February 10, 2002 at 18:00 JST
BELGRADE - Thousands of Serbs, many waving the red, blue and white
national flag and pictures of their former president, rallied on
Saturday in support of Slobodan Milosevic three days before the start
of his war crimes trial.
Carrying placards with slogans such as "Long Live Our Slobo" and "We
Love You Slobo," the protesters gathered in Belgrade's central
Republic Square, the scene of many anti-government demonstrations
during Milosevic's years in power.
The rally, organized by Milosevic's Socialist Party of Serbia, showed
the ex-president of both Serbia and Yugoslavia still has a hard core
of supporters (...)
The number of protesters peaked at around 20,000 on a march from the
square to the Yugoslav parliament, the focal point of the mass
uprising which ousted Milosevic in October 2000.
Milosevic goes on trial at the U.N. war crimes tribunal in The Hague
on Tuesday, accused of crimes against humanity for Serb atrocities
committed in the wars in Kosovo and Croatia and facing a charge of
genocide over the 1992-95 Bosnian war.
"It is clear that this so-called trial in the so-called court in The
Hague is a trial of the entire Serbian people and the entire state,"
Ivica Dacic, a Socialist party leader, said.
"This is not about an individual, or a party, but about the entire
Serbian people," he told the crowd.
U.N. war crimes prosecutor Carla del Ponte insists the opposite.
"This trial is not about revenge and is also not about collective
responsibility," she told a German newspaper in an interview released
ahead of publication on Sunday.
"It's about Milosevic's personal responsibility in crimes which he is
accused of carrying out or ordering in Croatia, Bosnia Herzegovina
and in Kosovo," she told Welt am Sonntag.
Speakers at the rally denounced the war crimes tribunal as a tool of
U.S. imperialism set up to punish Washington's enemies.
Through a booming sound system, organizers played a recording of a
speech Milosevic made to the tribunal two weeks ago in which he
called for his release.
The rally was entitled "Free Serbia, Free Slobodan," - a play on
words as Milosevic's first name means "free" in Serbian.
Protesters handed in a demand to parliament for Milosevic's release
and asked the Belgrade authorities for help with their campaign. That
is highly unlikely from the pro-Western reformers who ousted him and
handed him over to the tribunal last June.
Demonstrators insisted Serbs had acted in self-defense in the Balkan
wars of the past decade.
"Those who start wars should be tried in The Hague, not those who
defended themselves," Mica Miketic, 66, said.
"It's well-known who causes wars - the United States, and now they're
helped by the British and the French."
(Compiled from wire reports)
===*===
+++ Freilassung von Milosevic gefordert +++
BELGRAD, 9. Februar 2002. Mehr als 10.000 Menschen haben am Samstag in
der jugoslawischen Hauptstadt Belgrad für die Freilassung des ehemaligen
Präsidenten Slobodan Milosevic demonstriert. Ehemalige
Regierungsmitglieder hielten Reden, in denen sie das
UN-Kriegsverbrechertribunal in Den Haag als Handlanger
des Westens verurteilten. Die Hauptverhandlung des Tribunals gegen
ehemaligen jugoslawischen Präsidenten beginnt am Dienstag.
Der ehemalige serbische Ministerpräsident und Vizepräsident
von Milosevics Sozialistischer Partei, Mirko Marjanovic, lobte
den früheren Präsidenten als einen wahren Helden. Er versicherte,
die Sozialisten würden bei den nächsten Wahlen siegen und wieder
an die Macht kommen.
INET NEWS / AMSELFELD.COM
===*===
DISINFORMAZIONE E DIFFAMAZIONI DI FONTE ANSA SULLA
MANIFESTAZIONE A BELGRADO:
> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020209140432131089.html
===*===
> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020211174332132359.html
MILOSEVIC: CENTRO STAMPA DIFESA APRE DOMANI A BELGRADO
(ANSA) - BELGRADO, 11 FEB - 'Sloboda za Slobodana', ossia liberta'
per Slobo: con questo gioco di parole (Slobodan in serbo
significa appunto libero) i nostalgici di Milosevic hanno annunciato
l'apertura domani a Belgrado, in concomitanza con l'avvio all'Aja
del processo a carico dell'ex presidente jugoslavo, di un centro
stampa di informazioni sul 'processo parallelo' organizzato a Parigi
in difesa del loro eroe. Al comitato pro-Milosevic si e' unito fra
gli altri l'avvocato francese Jacques Verges gia' difensore del
criminale nazista Klaus Barbie e del terrorista internazionale Carlos.
Il Partito socialista serbo (Sps), che e' fra gli ispiratori del
movimento, ha detto all'agenzia Tanjug che una petizione contenente
le firme di 100.000 cittadini per la liberazione immediata di
Slobo sara' inviata presto all'Onu e ''al cosiddetto Tribunale penale
internazionale'' dell'Aja. La raccolta di firme era iniziata sabato
durante una manifestazione a Belgrado nella quale, al posto degli
attesi 100.000 sostenitori di Milosevic, si erano radunati poco piu'
di 5.000 cittadini, in maggioranza anziani. Le udienze dell'Aja
vengono seguite a rotazione da un membro del Sps, dopo che la corte
ha rifiutato di ammettere in blocco una delegazione del partito,
concedendo solo un posto in sala. (ANSA). OT
11/02/2002 17:43
===*===
AFP. 8 February 2002. Milosevic's lawyers to file complaint against UN
tribunal.
AMSTERDAM -- Slobodan Milosevic's legal advisors will file a complaint
in a Dutch court next week alleging that the UN war crimes tribunal has
hampered their efforts to defend the former Yugoslav president, a Dutch
lawyer said Friday.
Nico Steijnen said they would file a complaint for "arbitrary behaviour
against lawyers and legal advisors" to The Hague district court on
Tuesday just as Milosevic's war crimes trial is due to start.
"There is no free and unmonitored access to Milosevic, it depends on the
mood of the tribunal if you get any access at all," Steijnen told
journalists.
Steijnen added that he and Christopher Black, a Canadian lawyer and
leading member of the International Committee to Defend Slobodan
Milosevic, were barred from visiting Milosevic in his cell in The Hague.
"The tribunal has outmanoeuvred all legal advisers, Milosevic is
stripped from all legal advise," said the Dutch lawyer.
Steijnen said that the complaint was to compel a Dutch judge to "bring
all the parties to the table to find a solution for the deadlock".
Black, also at the press conference, said he was banned from seeing the
former Serb leader after he talked to the press about his conversations
with Milosevic.
"The tribunal is clearly afraid of Milosevic, of what he could say," he
said.
The tribunal wants to use Milosevic as a "whipping boy" and "leave him
dangling for propaganda purposes," said Black.
The lawyer added that the prosecution would have a tough time proving
the former president's command responsibility in the wars in Croatia,
Bosnia and Kosovo.
"No one ever thought of charging (former US president) Richard Nixon for
command responsibility for the actions of his men in Vietnam," said
Black.
AFP. 8 February 2002. French lawyer to set up truth commission for
Yugoslavia.
THE HAGUE -- French lawyer Jacques Verges, who is helping mount a
defense for Slobodan Milosevic, said Friday that he plans to set up a
truth commission for Yugoslavia to help clear the former Yugoslav
president of war crimes charges.
The commission to be based in Paris would hear witnesses and collect
documents to show that the accusations against Milosevic "are simply
delusions, or made in bad faith," Verges told AFP.
Verges said he would announce the composition of the commission on
Tuesday when the Milosevic trial is due to start, adding that several
"eminent professors" have agreed to take part.
Verges is vice-president of the International Committee to Defend
Slobodan Milosevic, a group comprised of about two dozen lawyers.
He is representing Milosevic in a suit before the European Court of
Human Rights in which he challenges his transfer by Serbia from Belgrade
to The Hague in June.
Meanwhile, Dragoslav Ognjanovic said Milosevic "is doing very well
considering the context and all the dirt that is being published about
him and the psychological war being waged against him in Yugoslavia and
by the international community..
He said Milosevic was receiving between 1,000 and 2,000 letters per week
from around the world, and that "99.9 percent" of them were supportive.
"His trial will be that of the Serb people, and of a man who has been
legally elected on three occasions by his people," said Ognjanovic.
"He once said to me during a visit to him in prison, 'they can lock me
up, they can convict me, but they can never break my spirit and suppress
the truth'," said the lawyer.
UN PROCES "PARALLELE" DE MILOSEVIC
POURRAIT SE TENIR A PARIS
BELGRADE (Reuters) - Alors que le procès de Slobodan
Milosevic devant le Tribunal pénal international pour
l'ex-Yougoslavie (TPIY) doit commencer le 12 février
prochain, les partisans de l'ancien président
yougoslave ont révélé comment ils comptaient assurer
sa défense, tout en contestant la légitimité du TPIY.
D'après l'un des avocats de Milosevic, des fonds sont
actuellement collectés pour permettre l'organisation,
à Paris, d'un procès "parallèle" qui se tiendrait
devant "un jury composé de figures publiques connues
et respectées" et concurrencerait le procès "officiel"
devant le TPIY à La Haye (Pays-Bas).
Par cette manoeuvre, les défenseurs de l'ancien
président yougoslave veulent prouver que le TPIY ne
respecte pas les règles du droit international et que
la juridiction de La Haye exerce une justice de
vainqueurs.
Les partisans de Slobodan Milosevic souhaitent mettre
sur pied dans la capitale française un tribunal fondé
sur les règles devant présider à la création de la
Cour pénale internationale permanente des
Nations-unies.
De son côté, Slobodan Milosevic veut appeler à
témoigner à La Haye plusieurs grands dirigeants
occidentaux qui exerçaient des responsabilités lors
des différentes guerres qui ont déchiré
l'ex-Yougoslavie dans les années 1990.
L'ancien président américain Bill Clinton, le premier
ministre britannique Tony Blair, mais aussi Jacques
Chirac et Hubert Védrine, le ministre français des
Affaires étrangères, ont été cités comme témoins
souhaitables par Zdenko Tomanovic, l'un des avocats
belgradois de Milosevic.
Cet avocat a ajouté que l'ancien président yougoslave
userait du droit qui lui est fait de s'exprimer après
le réquisitoire du procureur du TPIY.
Au cours de cette prise de parole -qui pourrait durer
une journée entière-, Slobodan Milosevic souhaite
exposer les causes des événements qu'ont subis les
Balkans pendant la dernière décennie, avec le concours
de quelques grands témoins et de tous les fichiers de
renseignement que l'armée et la police yougoslaves
pourront fournir.
Slobodan Milosevic, qui est accusé de génocide lors de
la guerre en Bosnie et de crimes contre l'humanité en
Croatie et au Kosovo, n'a jamais reconnu la légitimité
du TPIY et a jusqu'ici refusé d'organiser sa défense.
===*===
AFP. 11 February 2002. Milosevic backers to offer "exclusive" evidence
during trial.
BELGRADE -- A committee for the liberation of Slobodan Milosevic said
Monday it would offer "exclusive" information and evidence during the
trial of the former Yugoslav president due to start Monday before the UN
war crimes tribunal.
"For every evidence presented by the prosecutor Carla Del Ponte, we will
show counter-evidence," said the committee's Dragana Kuzmanovic.
Kuzmanovic told reporters the committee which groups a number of
Milosevic's political allies would open a press center where its
activists would offer "exclusive documents, like audio and video tapes
which will not be available to media following the trial."
The center would be set up so Milosevic's trial before the International
Criminal Tribunal for the former Yugoslavia (ICTY) in The Hague will not
become the "lie of the century" and NATO will not "be excused for its
crimes in Yugoslavia" during its 1999 bombing campaign.
The committee, founded last year by a group of left-leaning
international and Yugoslav intellectuals would also "reveal" the
identity of protected witnesses which the prosecution would call to
testify against Milosevic, she said.
"A day before they testify, we will reveal identities of protected
witnesses and offer data on these people," said Milan Vidojevic, who is
to head the press center.
He added that, among the witnesses, there would be "several people who
are on Interpol warrants -- drug dealers, those involved in human
trafficking, mercenaries from the wars in Bosnia and Croatia who have
now become credible witnesses for Carla Del Ponte."
Meanwhile, Tanjug news agency reported that an official of Milosevic's
Socialist party (SPS), due to attend the start of the trial on Tuesday,
did not get a visa for the Netherlands.
The SPS has asked for a five-member delegation to attend the trial, but
they were allowed to have only one representative, the party sources
said.
30 GENNAIO 2002
Trascrizione ufficiale
SM :
Mettendo insieme tre bugie non si ottiene una verita', ma
soltanto una bugia piu'grande. Tutte e tre queste accuse
hanno davvero un sottile filo rosso, per usare il termine
che qui ho sentito, che le unisce, e questo filo rosso e'
il crimine che perdura contro la Jugoslavia e contro il mio
popolo.
Questo qui e' indubbiamente un grande abuso di potere, allo
scopo di montare uno storico raggiro, con il quale quelli
che sono stati a favore della conservazione della
Jugoslavia vengano accusati per la sua distruzione, quelli
che hanno difeso il paese vengano accusati di crimini,
quelli che si sono adoperati per ed hanno realizzato la
secessione, appoggiando il separatismo ed il terrorismo,
vengano amnistiati - poiche' dietro a loro c'erano forze
che avevano l'obiettivo di stabilire il controllo sui
Balcani, cosicche' da questa posizione strategica potessero
estendere il loro dominio anche altrove.
Voi qui parlate di tre questioni tra loro collegate -
questo abbiamo sentito. E come arrivano gli autori di
questo cosiddetto piano, del quale parlano con tanto
autoconvincimento, a presentare accuse su Bosnia e Croazia
dopo ben dieci anni? Che sono assurde e prive di senso,
innanzitutto perche' tutta la politica serba, la Serbia ed
io personalmente, sia in Croazia sia in Bosnia, ci siamo
concentrati sulla pace e non sulla guerra, ed abbiamo usato
tutta la nostra influenza perche' si arrivasse alla pace
quanto prima.
Proprio all'inizio del conflitto in Croazia noi ci siamo
adoperati per una soluzione politica. Sulla base di questo
interessamento sono state realizzate le Aree Protette
dell'ONU e tutta la situazione si e' immediatamente
calmata. Il 24 marzo 1992 il defunto leader croato Tudjman
invio' il suo messaggio alla nazione dalla centrale Piazza
Ban Jelacic [a Zagabria], nel quale disse testualmente :
"La guerra non ci sarebbe stata se la Croazia non l'avesse
voluta, ma noi abbiamo valutato che solamente cosi' avremmo
potuto ottenere la nostra indipendenza".
E' naturale che la guerra non ci sarebbe stata se la
Croazia non l'avesse voluta. Ed a questa guerra la Serbia
non ha partecipato come parte belligerante : e' stato un
conflitto interno.
E perche' la Croazia ha voluto la guerra ? Non certo
perche' il popolo croato avrebbe cosi' usufruito del suo
diritto alla autodeterminazione ed alla secessione - ad
esempio, la Macedonia ha reclamato quel diritto e si e'
separata dalla Jugoslavia -, naturalmente non per questo,
bensi' per ottenere il suo obiettivo di cacciare circa
mezzo milione di serbi dalla Croazia, mezzo milione di
serbi delle Krajne serbe, dove per secoli hanno vissuto,
sulla propria terra e non come usurpatori.
Fino all'arrivo di questo regime croato, che voleva la
guerra e che ha dichiarato di averla voluta, la Croazia
aveva una Costituzione nella quale era scritto che essa e'
lo Stato del popolo croato, del popolo serbo e delle altre
nazionalita' che vivono in Croazia. Questa Costituzione e'
stata cambiata. I serbi hanno perso i diritti e lo status
di popolo costitutivo in Croazia, e si sono ribellati. A
quel tempo, nella stessa Serbia non esisteva coscienza del
fatto che in certe parti della Croazia vivevano i serbi.
Voi parlate del piano in base al quale, con il sostegno
della Germania, la Croazia fu prematuramente riconosciuta
gia' alla fine del 1991, senza attendere alcuna soluzione
politica, il che ha scatenato un conflitto nel quale la
Serbia - lo ripeto - ha contribuito solamente al
raggiungimento della pace quanto prima possibile.
Nemmeno la dirigenza croata ci ha mai indicato come
responsabili di quegli scontri, ed oggi io qui sento che
per quello noi avevamo un qualche piano.
In realta' c'era un piano evidente contro quello Stato di
allora che era, direi, un modello per il futuro federalismo
europeo. Quello Stato era la Jugoslavia, dove piu'
nazionalita' erano comprese in un sistema federativo che
realizzava la possibilita' di vivere con pari diritti, con
successo, con la possibilita' di prosperare, svilupparsi e,
direi, di essere d'esempio al mondo intero di come si puo'
vivere insieme.
Per tutto il tempo abbiamo lottato per la Jugoslavia, per
conservare la Jugoslavia. In fondo, tutti i fatti
comprovano soltanto quello che sto dicendo. E soltanto la
Repubblica Federale di Jugoslavia tuttora esistente ha
conservato la sua struttura dal punto di vista delle
nazionalita'. Qui non c'e' stata alcuna cacciata su base
etnica, dall'inizio e fino alla fine della crisi jugoslava.
Tutte le altre repubbliche hanno cambiato la loro
struttura. Dalla Croazia sono stati cacciati circa mezzo
milione di serbi. Quello che e' successo in Bosnia si sa,
per non parlare anche delle altre parti della Jugoslavia.
Dunque, questo e' un processo in malafede, estremamente
ostile, mirato a giustificare il crimine commesso contro il
mio paese, usando questo "tribunale" come strumento di
guerra contro il mio paese ed il mio popolo.
Guardate la Bosnia-Erzegovina. Li sin dall'inizio abbiamo
cercato di assicurare la pace. Dove e' finito il piano
Cutileiro, che tutti avevano appoggiato ? Su iniziativa
dell'ambasciatore americano [Zimmermann, marzo 1992] esso
e' stato respinto dalla parte musulmana, e poi iniziarono
gli scontri. Come poteva la Serbia essere accusata di
alcunche' in Bosnia, quando si sa benissimo che, cercando
di usare tutta la nostra influenza proprio per la pace, non
solo abbiamo appoggiato tutte le proposte di pace ma
abbiamo anche cercato di farle mettere in pratica ?
Nel 1993 si tenne ad Atene l'incontro in cui fu firmato il
piano Vance-Owen. Tutti lo sottoscrissero. Io andai a Pale
insieme a Mitsotakis [premier greco] ed all'ex presidente
jugoslavo Dobrica Cosic, e ci adoperammo affinche' questo
piano venisse accettato. Purtroppo esso fu respinto il tre
o il cinque maggio (non mi ricordo esattamente) del 1993.
Noi abbiamo allora persino decretato un embargo alla
Repubblica Serba di Bosnia, per costringere la sua
dirigenza di allora ad accettare questo piano di pace.
Questo e' stato il ruolo della Serbia : di cercare di
pervenire alla pace.
Abbiamo costantemente messo in rilievo che l'unica formula
per ottenere la pace in Bosnia e' una formula che difenda
egualmente gli interessi di tutti e tre i popoli della
Bosnia ed Erzegovina, Serbi, Musulmani e Croati. Dayton e'
riuscito perche' questa formula e' stata accettata, perche'
si cercava di difendere gli interessi di tutti e tre i
popoli allo stesso modo.
Ora sento qui che l'accordo di Dayton avrebbe dovuto
trattare anche del Kosovo. Questa e' una assurdita'. I
colloqui di Dayton sono stati organizzati per la pace in
Bosnia-Erzegovina, ed a nessuno e' venuto in mente di
aprire la questione del Kosovo, che era una questione
interna della Repubblica di Serbia, e nessuno si sarebbe
potuto sognare che qualcuno cercasse di
internazionalizzarla.
Voi non potete in alcun modo collegare ne' la Serbia ne' la
politica della Serbia ad alcun crimine ; in particolare non
potete accusare e processare dopo dieci anni per cose che
nessuno ci ha mai attribuito. Ci hanno accordato solamente
rispetto ed apprezzamento per i grandi sforzi per la pace
che proprio noi, e la Serbia tutta intera e la politica
serba, abbiamo fatto.
Parlando della Bosnia, sapete che circa 70mila rifugiati
musulmani hanno riparato in Serbia durante il conflitto
bosniaco ? Voi ritenete che qualcuno potrebbe scappare da
casa proprio verso il territorio dal quale gli verrebbe la
minaccia ? Quante vite abbiamo salvato, quanti dei vostri
ostaggi siamo andati a salvare in Bosnia - dai soldati
dell'ONU fino ai vostri piloti ? E su quanti accordi di
pace abbiamo insistito, per renderli praticabili ? In
effetti, noi siamo stati i maggiori artefici di questa
pace, ottenuta proprio grazie al successo di Dayton.
E' stata la fine completa delle ostilita', il totale
allentamento delle tensioni, e poi... Voglio dirvi come e'
cominciato tutto quanto in Kosovo. Proprio perche' esisteva
un piano di mettere sotto controllo i Balcani, il
territorio della ex Jugoslavia, sono iniziati i tentativi
di destabilizzare il Kosovo. Proprio quando diventava
chiaro che tutto si sarebbe risolto pacificamente.
Nel novembre 1997 c'e' stato un summit a Creta con tutti i
capi di Stato e di governo dell'Europa orientale. Li',
allora, proprio su nostra iniziativa abbiamo molto parlato
della eliminazione delle barriere, delle tariffe doganali,
della integrazione all'interno della Europa Sudorientale e
del miglioramento della mutua cooperazione. Io ebbi un
dialogo diretto con il premier albanese Fatos Nano. Abbiamo
parlato della normalizzazione delle relazioni, della
eliminazione dei visti e dei dazi, dello sviluppo dei
trasporti e del commercio. Fatos Nano ed io eravamo dinanzi
alle telecamere, quando lui disse, tra tutto cio' di cui
avevamo parlato, della cooperazione, dello sviluppo delle
relazioni - la questione del Kosovo e' un affare interno
della Repubblica di Serbia. Tutto questo era promettente
per la pace, per la soluzione pacifica di tutti i problemi.
Proprio questo allarmo' quelle forze che continuavano a
commettere crimini contro il mio paese, che cercavano di
destabilizzare la Jugoslavia e di intervenire, come poi
hanno anche fatto. Subito dopo, dopo un mese o due, arrivo'
la lettera di Kinkel e Vedrine in cui esprimevano la loro
preoccupazione per la situazione in Kosovo. Per dieci anni,
da quando la Serbia secondo voi avrebbe "preso il
controllo" del suo stesso territorio, non si erano
verificate uccisioni, ne' espulsioni, ne' razzie, o
distruzioni, e nessun arresto in Kosovo. In Jugoslavia non
avevamo nemmeno un prigioniero politico, neanche uno. In
Kosovo uscivano 20 quotidiani ed altre pubblicazioni
albanesi, in lingua albanese, che potevate acquistare in
ogni edicola. Mai neanche un numero, nemmeno una sola copia
e' stata vietata. I partiti politici albanesi, persino
quelli separatisti, lavoravano liberamente. Qualcuno qui ha
detto che eravamo tolleranti verso di loro. No, noi
ritenevamo che tutto e' lecito, tranne la violenza.
Dopodiche' le potenze che perseguivano tenacemente la
distruzione della Jugoslavia e la sua occupazione hanno
chiamato a raccolta i criminali in giro per l'Europa
occidentale e li hanno spediti giu', per organizzare il
terrorismo. Hanno iniziato le azioni terroristiche nella
primavera del 1998. E poi sono stati sbaragliati. Gia'
nell'autunno del 1998 essi erano stati completamente
eliminati, e restituivano sui trattori le armi che avevano
illegalmente sottratto alla polizia.
Durante quell'anno, costoro uccisero soprattutto albanesi.
Io qui non ho dati precisi da esibire al pubblico, perche'
non sapevo che avrei avuto l'occasione di parlare oggi.
Solo ieri sono stato avvertito che oggi mi sarei dovuto
presentare qui. Nemmeno sapevo di che cosa si sarebbe
parlato. . Percio' non ho dati da esporre, ma vi dico
quello che so. Due volte e mezzo...
CLAUDE JORDA :
Signor Milosevic, mi consenta...
SM :
...piu' albanesi che non serbi sono stati uccisi dai
terroristi nel 1998. Ammazzavano quegli albanesi che
lavoravano come poliziotti, come postini, che erano guardie
forestali, che erano pensionati - e solamente perche'
andavano a riscuotere la pensione statale. Cercavano di
incutere il terrore tra gli albanesi, e di ammazzare quanti
piu' serbi possibile. Noi abbiamo difeso i nostri
cittadini, sia i serbi che gli albanesi, dal terrorismo, e
questa operazione e' stata portata a termine con successo
entro l'autunno del 1998. Dopodiche' Holbrooke [inviato
USA] e' arrivato per chiedere una "missione di verifica",
per creare il pretesto all'attacco contro la Jugoslavia. Ed
io devo dirvi...
CLAUDE JORDA :
Signor Milosevic, mi conceda solamente un minuto. Per
piacere, solo un minuto. Io non le togliero' il tempo che
e' a sua disposizione, glielo concedero' sicuramente. Anche
questo Tribunale internazionale, la cui legalita' lei
contesta, le da' naturalmente la facolta' di esprimersi
fino in fondo. A me sembra, innanzitutto, che lei e'
d'accordo che si incominci subito il processo, oggi stesso,
mi pare... Naturalmente questo le fa onore. Lei e' pronto.
Pero' io devo forse ricondurla a cio' che lei... La prego,
cerchi di non dimenticare del tutto il merito della
questione. Noi non siamo la corte che condurra' il suo
processo. Noi abbiamo capito bene che la sua idea centrale
e' completamente opposta - cioe' che si tratta della
legittimazione del suo paese. Lo abbiamo capito e compreso.
Ma sarebbe bene, signor Milosevic, che lei non si
sbagliasse riguardo alla corte che conduce il processo. Lei
ha gia' usufruito, lei ha a disposizione un tempo pari a
quello della pubblica accusa. Io come presidente di questa
corte le garantisco questo tempo. La prego dunque di non
perdere di vista il tema del quale parliamo.
Lei dunque ha una sua tesi, che cerca di difendere, e ne ha
il diritto - ed avra' questo diritto. Pero', io le devo
ricordare che questa e' la Corte d'Appello, che deve
affrontare un importante problema procedurale. Forse non
per lei, ma per noi e' importante, poiche' noi in effetti
dobbiamo garantire il rispetto di una procedura giusta ed
imparziale. Noi in effetti vorremmo sapere se lei vuole che
il processo contro di lei si conduca come processo per il
Kosovo, separatamente dal processo per la Bosnia e la
Croazia, oppure se preferisce che essi vengano riunificati.
Io comprendo naturalmente che lei potra' rispondere in modo
indiretto. Ovviamente le concedero' di parlare. Lei e' un
imputato in buona salute mentale e chiarezza di pensiero.
Percio' la prego di cercare di rispondere a questa domanda.
La ringrazio sin d'ora. Adesso ha di nuovo la parola.
SM :
Innanzitutto, questa e' la prima volta che non vengo
interrotto, la prima in cui posso dire qualcosa, ed io
usero' ogni occasione che avro' di rivolgermi al pubblico
in relazione al crimine che si sta attuando contro il mio
paese, e questo non lo faccio a causa della procedura,
perche' la procedura non mi interessa, ma per rispondere
all'attacco che si sta attuando contro il mio paese, il mio
popolo, ed al crimine che ancora perdura. Voglio che il
pubblico sappia che dopo la aggressione..
CLAUDE JORDA :
Aspetti signor Milosevic. Lei ha capito bene che ha tutto
il tempo a disposizione, ma che avra' ancora piu' tempo
quando iniziera' il processo. Naturalmente questo non e'
l'oggetto del nostro dibattimento odierno. Lei ha il
diritto di continuare a parlare di cio' di cui sta
parlando. Ma lei adesso in verita' si rivolge alla gente al
di fuori del Tribunale. Signor Milosevic, io devo ripetere
che lei avra' il diritto di rivolgersi al pubblico. La
comunita' internazionale ha istituito questo processo ed io
certamente desidero che tutto quanto si svolge qui, e le
regole di procedura che valgono per lei e per la accusa, ed
anche per la civilta', siano rispettate come si deve. Il
dibattito di oggi riguarda come il processo dovrebbe
avvenire presso un'altra corte. Io non ho intenzione di
interromperla e faro' recuperare il tempo che le ho
sottratto con le interruzioni. Adesso puo' continuare a
parlare.
SM :
Voglio sottolineare che il crimine contro il mio paese
perdura tuttora. L'ultimo serbo ucciso in Kosovo del quale
ho notizia e' stato ucciso a Natale [prob. ortodosso] di
quest'anno. Circa 350mila sono i profughi dal Kosovo,
scacciati sotto la copertura delle Nazioni Unite, mentre le
attivita' dei terroristi albanesi sono avvenute con la
copertura delle Nazioni Unite. Dall'arrivo delle cosiddette
Forze di protezione delle Nazioni Unite, che in base alla
Risoluzione 1244 dovevano garantire ad ogni cittadino del
Kosovo la sicurezza personale e dei beni materiali, i
terroristi albanesi hanno scacciato 350mila persone, hanno
dato alle fiamme decine di migliaia di case. Talvolta 50,
60, qualche volta tutte le case serbe dei villaggi, il
tutto sotto gli occhi di truppe che sono a tutti gli
effetti truppe di occupazione e sono venute li' sotto la
bandiera delle Nazioni Unite, solo per trasformarsi
l'indomani in truppe di occupazione ed alleati dei
terroristi, gli stessi terroristi che uccidevano,
mutilavano e massacravano un sacco di gente, ed
incendiavano. E continuano a farlo tuttora. E dicono che
supponevano che cio' non sarebbe potuto avvenire.
Puo' qualcuno credere che decine di migliaia di case
vengano bruciate, e che le forze che si trovano li' non
vedano che cosa sta succedendo ? Puo' qualcuno danneggiare
e distruggere... Da quando le truppe delle Nazioni Unite
sono arrivate, 107 chiese serbe sono state distrutte. Puo'
qualcuno distruggere una chiesa intera e darle fuoco senza
che le truppe ONU ne vengano a conoscenza ?
Questa e' una "impresa criminale congiunta" - delle forze
che hanno commesso crimini contro la Jugoslavia insieme
alla narcomafia ed ai terroristi albanesi in Kosovo e
Metohija, per crimini diretti non soltanto contro i serbi
ma contro tutti i non albanesi, e persino contro gli
albanesi cattolici, persino contro gli albanesi che in
qualche modo - ad esempio andando a riscuotere gli assegni
della loro pensione - hanno dimostrato fedelta' alla
Repubblica di Serbia come loro Stato.
Con cio' che sta avvenendo li' si sta in pratica
riabilitando la politica del periodo nazista, di Hitler e
Mussolini. Questo grande parlare di "Grande Serbia", di
questa presunta idea che non e' mai esistita, non serve
altro che a mascherare la creazione di una "Grande Albania"
- quella stessa che crearono Hitler e Mussolini durante la
Seconda Guerra Mondiale. Guardate soltanto quello schema, e
guardate che cosa si sta facendo adesso, quello che
vogliono sottrarre alla Serbia, al Montenegro ed alla
Macedonia - e un domani forse anche alla Grecia del Nord,
quando le relazioni greco-turche saranno messe alla prova
di nuovo per ordine del comune padrone, ed anche quella
sara' per loro una questione da risolvere.
E' evidente che e' in questione il crimine, ed e' evidente
che il filo rosso e' il crimine contro la Jugoslavia. Ma io
voglio far notare che falsificare i fatti storici non e'
comunque semplice. Non e' semplice nemmeno se questi fatti
sono noti solamente ad un ristretto gruppo di persone, ed
e' impossibile falsificarli se l'intero popolo di un paese
li conosce, cioe' milioni di persone. Senza offesa per
nessuno, i giudici di questo processo, secondo i ruoli
assegnati, sono quelli - non voi che indossate i mantelli -
ma quelli che hanno deciso di ammazzare i bambini del mio
paese, che hanno lanciato la aggressione della NATO e
scaricato 25 milioni di tonnellate di bombe in 78 giorni,
ed ucciso prevalentemente vecchi, bambini e donne. Essi
vogliono partecipare alla distribuzione dei ruoli. Ma
nemmeno loro riusciranno ad essere giudici.
Qui giudice e' il popolo - non soltanto il popolo della
Jugoslavia, ma i popoli di tutti i paesi ai quali sta a
cuore la liberta' e l'eguaglianza. Non per niente si dice
"giudizio del popolo, giudizio di Dio". Tutti noi siamo
davanti a questo giudizio, non soltanto io, che qui vengo
preso a responsabile per qualcosa, laddove mi dovrebbe
invece essere riconosciuta, ma anche voi, ed i vostri
datori di lavoro, in particolare quelli che hanno commesso
crimini contro il mio paese.
Siccome voi ritenere che io debba chiedere qualcosa a voi,
allora vi chiedo di lasciarmi in liberta'. Perche' credo
che a voi, ed a tutto il mondo, sia chiaro che io non mi
sottrarro' da questa battaglia che si sta conducendo contro
il mio paese ed il mio popolo. Non ho intenzione di
scappare. Non fa onore a questa istituzione tenermi qui
imprigionato, in condizioni svantaggiate, per privarmi di
eque condizioni per esporre i miei argomenti - nemmeno se
questa istituzione fosse legale, e voi sapete benissimo che
non lo e'.
Perche', se non aveste questo dubbio - non mi riferisco a
voi personalmente, ma alla istituzione - allora
accettereste la richiesta dei vostri "amici curiae" [sorta
di avvocati d'ufficio], di chiedere un parere giudiziale
alla Corte Internazionale di Giustizia sulla legalita' di
questo Tribunale. Voi questo non lo fate, perche' chiunque
potrebbe prevederne facilmente l'esito.
In fondo, ritengo che questa attitudine, direi criminale,
di cercare di far passare la vittima da colpevole, e si
tratta del mio popolo e del mio paese oltreche' di me
stesso, non sia stata storicamente ancora mai menzionata.
Percio' ritengo logico ed anche giusto che mi lasciate
subito in liberta', visto che io non scapperei e mi
presenterei ad ogni dibattimento, in quanto questa e' una
battaglia alla quale io non posso proprio sottrarmi.
THE SERBIAN ORIGINS OF THE MONTENEGRINS
by Petar Vlahovic
Petar Vlahovic is Professor of Ethnology of the Yugoslav Peoples and
Ethnogenesis, and of Ethnic and Biophysical Anthropology at the Faculty
of Philosophy, University of Belgrade. He is the member of the Serbian
Academy of Sciences and Arts. The paper The Serbian Origin of the
Montenegrins was published in The Serbian Question in the Balkans,
Faculty of Geography, University of Belgrade, 1995, pages 157-168.
Translated into English by Dusanka Hadzi-Jovancic.
THE NJEGOS NETWORK
> http://www.njegos.net
IN SCIOPERO DELLA FAME CONTRO LE POLITICHE LIBERISTE !
Ci giunge notizia della protesta iniziata il 4/2/2002
da circa 170 operai della ditta "Partizan" di Kragujevac,
specializzata nella concia delle pelli per produrre cuoio.
Gli operai della ditta, che e' di proprieta' statale, si
oppongono alle privatizzazioni e chiedono al governo un
incremento di capitale per rilanciare la produzione.
La notizia ci e' stata confermata da Rajka Veljovic, il
cui sindacato - quello maggioritario tra gli operai della
ditta automobilistica Zastava, oggi a loro volta sotto
attacco in vista della liquidazione e privatizzazione del
gruppo - ha a sua volta espresso la sua solidarieta' operaia.
Per esprimere sostegno alla loro protesta:
<partizan@...>
---
Since 04.02.2002. in city Kragujevac, Serbia, 250 workers from
'Partizan' factory which try to defend their factory and their jobs are
at hunger strike! Send your protest to nearest Yugoslavian embassy, to
Serbian government, or directly to strikers at partizan@....
---
Od 04.02.2002. u Kragujevcu, Srbija, 250 radnika fabrike 'Partizan' koji
pokusavaju da odbrane svoju fabriku i svoje poslove je u strajku gladju!
Potrebna im je bilo kakva vrsta pomoci. Posaljite im barem mjel podrske
na partizan@....