Informazione

IL BUON SENSO

"Il buon senso c'era: ma se ne stava nascosto,
per paura del senso comune"

Alessandro Manzoni

Inviateci le cronologie di cui siete in possesso!
Molimo vas, posalite nama hronologije koje imate!
Please send us the chronologies you have!


= na srpskohrvatskom
* in italiano


--- 1 9 8 8 ---


= "NIN", Beograd, januar 1989
* Dalla rivista "NIN", Belgrado, gennaio 1989

= 1988: Godina koju smo voleli - Mala hronologija
* 1988: L’anno che abbiamo amato - Piccola cronologia

Januar - Gennaio

05.
= Na sednici Predsednistva CK SKJ,kojom je predsedavao Bosko
Krunic, utvrdjen je predlog zakljucaka CK SKJ o zadacima SK i
daljim aktivnostima na promeni Ustava.
* Alla riunione della Presidenza del CC della LCJ, presieduta da
Bosko Krunic, sono state stabilite le conclusioni del CC della LCJ
sui compiti della Lega dei Comunisti e sulle ulteriori attività
riguardo alla revisione della Costituzione.
07.
= Na sednici Predsednistva SR Srbije, postignuta je saglasnost o
promeni Ustava SR Srbije.
* Alla riunione della Presidenza della RS di Serbia si è raggiunto
un accordo sulla revisione della Costituzione della RS di Serbia.
16.
= U bolnici KP doma u Zagrebu, umro je Andrija Artukovic.
* All’ospedale del carcere di Zagabria è morto A. Artukovic
[ustascia croato, estradato dall’Argentina]
20.
= U Vasingtonu je Svetska banka objavila da Jugoslavija
duguje 21 milijardu i 363 miliona dolara.
* La Banca Mondiale di Washington ha reso noto il debito
della Jugoslavia, per la somma di 21 miliardi e 363 milioni di dollari.
28.
= Pomagaci Aziza Keljmendija osudjeni na zatvor od dve do
15 godina.
* I fiancheggiatori di Aziz Keljmendi sono stati condannati a pene
da due a 15 anni
29.
= Ivan Pogorelic proglasen za prvog ambasadora dobre volje UNESKO-a.
* Il giovane pianista Ivan Pogorelic è stato nominato
primo "ambasciatore di buona volontà" presso l’UNESCO.
30.
= U Vatikanu, papa Jovan Pavle II primio Branka Mikulica, predsednika
SIV-a.
* Papa Giovanni Paolo II riceve in Vaticano Branko Mikulic, presidente
del CEF [Consiglio esecutivo federale, cioe’ il Governo]

Februar - Febbraio

01.
= Domaca stampa je prenela vest da je u hamburskom "Spiglu"
objavljen telegram koji je otkrio istoricar Dusan Plenca. Ovaj dokument
kompromituje Kurta Valdhajma.
* La stampa nazionale ha diffuso la notizia del telegramma pubblicato
all’amburghese "Der Spiegel" scoperto dallo storico Dusan Plenac.
Questo documento comprometterebbe Kurt Waldheim.
03.
= Budimir Loncar je izbran za sekretara za spoljne poslove SFRJ.
* Budimir Loncar [ministro sloveno] è stato eletto a Segretario per gli
affari esteri della Federazione.
23.
= Na sednici SIV-a, imenovana je komisija za reformu privrednog sistema.
* Nella riunione del CEF è stata nominata la commissione per la riforma
del sistema economico.
26.
= U Beogradu je zavrsen sastanak ministara inostranih poslova
balkanskih zemalja.
* Termina a Belgrado la riunione dei ministri degli esteri dei paesi
balcanici.
27.
= Na severu Kipra se srusio iznajmljeni avion JAT-a. Poginulo je svih
13 clanova posade.
* A nord di Cipro si è schiantato al suolo l’aereo preso in prestito
dalla JAT. Sono morti tutti i 13 membri dell’equipaggio.

Mart - Marzo

01.
= Zavrsena je dvodnevna sednica CK SKJ. Usvojena je informacija o
ostvarivanju zakljucaka 9. Plenuma o Kosmetu.
* E’ terminata dopo due giorni la seduta del CC della LCJ. E’ stata
accolta l’informazione sulla realizzazione delle conclusioni del 9.
Plenum sul Kosmet.
09.
= Odrzana je prva sedmica savezne Komisije za reformu privrednog
sistema.
* Si è tenuta la prima seduta della Commissione federale per la riforma
del sistema economico.
14.
= Mihail Gorbacov boravi u Beogradu.
* Visita di Mihail Gorbaciov a Belgrado.
16.
= Rukovodstvo Srbije se susrelo sa Gorbacovom. Govor Gorbacova u
Skupstini SFRJ.
* La Dirigenza della Serbia si è incontrata con Gorbaciov. Discorso di
Gorbaciov all’Assemblea della RSFJ.
28.
= Odlukom Predsednistva SR Srbije, osnovana je komisija za privrednu
reformu. Za predsednika izabran je Slobodan Milosevic.
* Con decisione della Presidenza della RS della Serbia è stata formata
la commissione per riforme economiche. Per presidente è stato eletto
Slobodan Milosevic.

April - Aprile

16.
= Na prvoj konferenciji komunista B i H, formulisan je zahtev "da se
stavi tacka na razne neume i karingtonke". Data je primedba na
kadrovsku politiku i sporo utvrdjivanje odgovornosti za
aferu "Agrokomerc".
* Alla prima conferenza dei comunisti della Bosnia-Erzegovina è stata
stilata la richiesta "di fare il punto su Neum e Carrington". E’ stata
criticata la politica dei quadri e la troppo lenta constatazione delle
responsabilità riguardo l’affare "Agrokomerc".

Maj - Maggio

08.
= Oko 150.000 ljudi doslo na svecano otvaranje spomen-belezja "Sremski
front" kod Sida.
* All’inaugurazione del monumento dedicato al "Fronte dello Srem"
vicino alla cittadina di Sid hanno partecipato circa 150.000 persone.
14.
= Na zasedanju Skupstine Jugoslavije, SIV je dobio poverenje vecinom
glasova. Posle delegata u Vecu republika i pokrajina, i delegati u
Saveznom vecu odbacili su predlog delegata iz Slovenije i Hrvatske da
se glasa o poverenju SIV-u.
* Alla sessione del Parlamento della Jugoslavia, il CEF ha ottenuto la
fiducia con la maggioranza dei voti. Dopo i delegati nel Consiglio
repubblicano e regionale, anche i delegati nel Consiglio federale hanno
respinto la proposta dei delegati di Slovenia e Croazia di votare sulla
fiducia al CEF.
15.
= Na sednici Predsednistva SFRJ Raif Dizdarevic je preuzeo duznost
predsednika Predsednistva. Dusan Popovski je izabran za predsednika
Skupstine SFRJ a Veljko Kadijevic za saveznog sekretara za narodnu
obranu.
* Alla riunione della Presidenza della RSFJ, il ruolo di presidente
di turno della Presidenza passa a Raif Dizdarevic [musulmano bosniaco],
mentre Veljko Kadijevic viene nominato Segretario federale [ministro]
per la difesa popolare.
19.
= Na sednici Predsednistva CK SKS, Slobodan Milosevic je ponovo izabran
za predsednika CK SKS.
* Alla seduta della Presidenza del CC della LC della Serbia Slobodan
Milosevic è stato rieletto presidente del CC della LCS.
23.
= Novi predsednik SK SSRNJ je Bozidar Colakovic
* Il nuovo presidente del Comitato federale della Lega socialista dei
lavoratori jugoslavi è Bozidar Colakovic.
26.
= Na sednici tri veca Skupstine Srbije objavljeno je da je republicka
vlada smenjena za vise od trecine.
* Alla riunione dei tre consigli del Parlamento della Serbia è stato
dichiarato che i membri nel governo repubblicano sono stati sostituiti
per più di un terzo.
29.
= Bosko Krunic je otvorio prvu konferenciju SKJ. Kazao je da se iz
krize ne moze izaci bez. dubljih promena u drustvu.
* Bosko Krunic ha aperto la prima conferenza della LCJ. "Dalla crisi",
ha detto, "non si può uscire senza profondi cambiamenti nella società".
30.
= Drugog dana konferencije, Slobodan Milosevic je predlozio sazivanje
vanrednog kongresa, ukoliko se reforma ne sprovede odmah.
* Nel secondo giorno della conferenza Slobodan Milosevic ha proposto la
convocazione di un congresso straordinario nel caso in cui la riforma
non venisse applicata subito.

Jun - Giugno

10.
= Na sednici Ustavne komisije Skupstine SR Srbije, usvojen je Nacrt
amandmana na Ustav SR Srbije.
* Alla riunione della Commissione costituzionale del Parlamento della
RS di Serbia è stato accolto il Disegno degli emendamenti alla
Costituzione della RS di Serbia.
16.
= Na odboru za narodnu odbranu, Skupstine SFRJ, receno da Jansa,
Borstner i Tasic nisu pritvoreni zbog politickih stavova i uverenja.
* Al consiglio per la difesa popolare del Parlamento della RSFJ
è stato evidenziato che Jansa, Borstner e Tasic non sono stati
arrestati a causa delle loro posizioni politiche e convinzioni [bensi’
perché collaboravano con forze estere ostili all’Esercito jugoslavo,
n.d.t.]
17.
= Radnici "Zmaja" pred Skupstinom SFRJ.
* Gli operai della "Zmaj" manifestano davanti all’Assemblea della RSFJ.
23.
= U Skupstini Srbije, zakljuceno je da su na ostvarivanju
Jugoslavenskog programa o Kosmetu svi osim Srbije zatajili.
* Nel Parlamento della Serbia, sulla realizzazione del Programma
jugoslavo per il Kosmet, tutti, eccetto la Serbia, hanno taciuto.
24.
= Konferencija SK Kosmeta.
* Conferenza della LC del Kosmet.
29.
= Na sednici CK SKJ, Stipe Suvar je izabran za novog predsednika
Predsednistva. Za sekretara Predsednistva izabran je Stefan Korosec.
* Alla riunione del CC della LCJ, Stipe Suvar è stato eletto nuovo
presidente della Presidenza collegiale. Stefan Korosec è stato eletto
segretario.

Jul - Luglio

01.
= Pojavio se intervju Slobodana Milosevica u NIN-u.
* Pubblicata l’intervista a S. Milosevic sulla rivista "NIN".
07.
= Na svecanosti u Kostolcu, povodom Dana ustanka naroda Srbije,
govorio je Slobodan Milosevic. "Srbija je posle skoro pola veka u
miru i socijalizmu zasluzila da bude spokojna i slobodna a ne da u
mirnu i snaznu Evropu 21. Veka ulazi boreci se za teritoriju, jezik pa
slobodu hiljada svojih gradjana".
* Alla festa di Kostolac, in occasione dell’anniversario della Giornata
dell’insurrezione del popolo della Serbia, Slobodan Milosevic ha detto:
"Dopo quasi mezzo secolo trascorso nella pace e nel socialismo, la
Serbia merita di essere tranquilla e libera, e non di entrare nel XXI
secolo in una Europa pacifica e forte lottando per il territorio, la
lingua e la libertà di migliaia di suoi cittadini".
09.
= Oko 1000 Srba i Crnogoraca sa Kosova u Novom Sadu, izrazilo je
svoje nezadovoljstvo politikom vojvodjanskog rukovodstva.
* Circa 1.000 serbi e montenegrini dal Kosovo e Metohija a Novi Sad
per manifestare il loro scontento per la politica della dirigenza della
Vojvodina.
19.
= Na sednici Predsednistva CK SKJ, postupak dela vojvodjanskog
rukovodstva ocenjen je kao politicki neodgovoran.
* Alla seduta della Presidenza del CC della LCJ, il modo di agire di
una parte della dirigenza vojvodinese è stato criticata come
politicamente irresponsabile.
23.
= U Pancevu, na protestnom zboru, ucestvovalo je oko 10.000 gradjana.
* A Pancevo alla manifestazione di protesta hanno partecipato circa
10.000 cittadini.
25.
= Skupstina SR Srbije, usvojila je Nacrt amandmana na Ustav SR Srbije.
* Il Parlamento della RS di Serbia ha accolto il Disegno degli
emendamenti alla Costituzione della RS di Serbia.
28.
= Plenum CK SKJ o Kosovu. U Skupstini Jugoslavije, oba veca su
zatrazila odgovornost za nesprovodjenje Jugoslavenskog programa o
Kosovu.
* Seduta plenaria del CC della LCJ per il Kosovo. Al Parlamento della
Jugoslavia, ambedue i Consigli hanno richiesto la responsabilità per la
non applicazione del Programma jugoslavo sul Kosovo.

Avgust - Agosto

02.
= Na sednici Predsednistva Republickog odbora SUBNOR-a, pokrenuta je
inicijativa za opoziv Petra Matica sa funkcije predsednika Saveznog
odbora SUBNOR-a.
* Alla riunione della Presidenza del Comitato repubblicano del SUBNOR
[Unione combattenti della Guerra di Liberazione] è stata promossa
l’iniziativa per la revoca di Petar Matic dalla funzione di presidente
del Comitato federale del SUBNOR.
10.
= General Slavko Jovic, postavljen je odlukom generalnog sekretara UN
za komandanta posmatraca grupe UN, na granici Iraka i Irana.
* Con decisione del Segretario generale delle NU, il generale Slavko
Jovic è stato nominato comandante della missione di osservazione del
gruppo dell’ONU sulla frontiera tra Irak e Iran.
12.
= Odrzan zbor u Novoj Pazovi.
* Si è tenuto il Convegno a Nova Pazova.
21.
= Mitinzi u Titogradu i Kolasinu.
* Manifestazioni a Titograd e Kolasin.

Septembar - Settembre

07.
= Na sednici Predsednistva SUBNOR Jugoslavije odlozena je odluka
opozivu Petra Matica. General Dusan Pekic je tom prilikom zapretio
da ce vratiti partijsku knjizicu i prikljuciti se protestnim zborovima
ako CK SKJ ne donese ostre mere.
* Alla riunione della Presidenza del SUBNOR di Jugoslavia è stata
rimandata la revoca a Petar Matic. Il generale Dusan Pekic in questa
occasione ha minacciato di restituire la tessera del partito e si unirà
alle manifestazioni di protesta nel caso non si applicheranno rigorose
misure.
08.
= Nezadovoljni sednicom Predsednistva SUBNOR Jugoslavije, borci iz
cele zemlje traze vanredni kongres.
* Scontenti della riunione della Presidenza del SUBNOR jugoslavo,
i combattenti di tutto il paese chiedono un congresso straordinario.
09.
= Na ministarskoj konferenciji u Nikoziji, Jugoslaviji je ponudjena
organizacija samita nesvrstanih.
* Alla conferenza dei ministri a Nicosia è stato proposto che la
Jugoslavia organizzi il summit dei non-allineati.
13.
= SIV je podrzao ideju za sastanak nesvrstanih u Beogradu.
* Il Consiglio esecutivo federale sostiene l’idea della riunione dei
non-allineati a Belgrado.
16.
= Branko Mikulic na Kosovu: "Ako bude potrebno, ojacacemo
zdruzeni odred milicije i brojno i tehnicki".
* Branko Mikulic in Kosovo: "Se sarà necessario, rafforzeremo
l’unità della polizia sia nel numero sia nella tecnica".
21.
= Na sednici Predsednistva Saveznog odbora SUBNOR-a Petar
Matic je jednoglasno smenjen.
* Nella riunione della Presidenza del Consiglio federale del
SUBNOR, Petar Matic è stato esonerato con voto unanime.
24.
= Na mitingu u Nisu 300.000 ljudi.
* Alla manifestazione di Nis 300.000 persone.
25.
= Drugi miting u Novom Sadu.
* Altra manifestazione a Novi Sad.

Oktobar - Ottobre

01.
= Bosko Krunic je podneo ostavku.
* Bosko Krunic ha presentato le dimissioni.
02.
= Miting u Backoj Palanci.
* Manifestazione a Backa Palanka.
03.
= Odlukom Saveznog veca Skupstina Jugoslavije, Beograd
ce biti domacin 9. Konferenciji nesvrstanih.
* In base alla decisione del Consiglio federale del Parlamento
jugoslavo, Belgrado sarà città ospite della 9. Conferenza dei Non-
allineati.
04.
= Radnici Rakovice pred Supstinom SFRJ. Govor Slobodana Milosevica.
* Gli operai di Rakovica davanti al Palazzo federale. Discorso di
Slobodan Milosevic.
05.
= Treci protestni miting u Novom Sadu povodom neosnovane osude
Pankova i Kertesa. Radnici "Rekorda" u Skupstini.
* Terza manifestazione di protesta a Novi Sad in relazione alla
condanna infondata di Pankov e Kertes. Gli operai del "Rekord" in
Parlamento.
06.
= Na vanrednoj sednici PK SKV, Predsednistvo PSKV je podnelo kolektivnu
ostavku. Ukinut je odbor za organizaciju protestnih zborova Srba i
Crnogoraca.
* La assemblea straordinaria del CR della Lega dei Comunisti della
Vojvodina ha presentato le dimissioni collettive. E’ stato sciolto il
comitato in seguito all’organizzazione dei raduni di protesta dei Serbi
e dei Montenegrini.
15.
= Miting u Leskovcu, 200.000 ucesnika.
* Manifestazione a Leskovac, 200.000 partecipanti.
17 -21.
= Demonstracije Albanaca na Kosovu.
* Manifestazioni degli Albanesi nel Kosovo.

Novembar - Novembre

02.
= Sednica Predsednistva CK SKS i PK SK Kosova - zahtevano je hitno
utvrdjivanje odgovornosti PK SK Kosova.
* Alla sessione della Presidenza del CC della LCS e del CR della LC del
Kosovo è stato richiesto l’immediato accertamento delle responsabilità
del CR della LC del Kosovo.
17.
= Na sednici PK SK Kosova, odluceno da se Kacusa Jasari i Azem Vlasi
oslobode duznosti predsednika odnosno clana Predsednistva PK SK Kosova.
* Alla sessione del CR della LCK è stato deciso di esonerare Kacusa
Jasari e Azem Vlasi dall’incarico di presidente e membro della
Presidenza collegiale del CR della LCK.
18.
= U Skupstini SFRJ postignuta saglasnost na amandmane na Ustav.
* Al Parlamento della RSFJ è stata raggiunta l’unanimità sugli
emendamenti alla Costituzione.
19.
= Miting bratstva i jedinstva u Beogradu.
* Manifestazione della Unità e della Fratellanza a Belgrado.
20-24.
= Konferencija SK Srbije. Slobodan Milosevic: "Uspeh je nas jedini put".
* Conferenza della LC della Serbia. Slobodan Milosevic: "Il successo è
l’unica nostra via".
25.
= U Skupstini SFRJ usvojeni su amandmani na Ustav SFRJ. "Hej Slaveni"
proglasena za zvanicnu himnu.
* Al Parlamento della RSFJ sono stati accolti gli emendamenti alla
Costituzione della RSFJ. "Salve Slavi" è dichiarato inno nazionale.

Decembar - Dicembre

02.
= Uhapsen je generalni konzul SFRJ u Cikagu. Zatvoren je konzulat u
Sidneju. Proterana trojica australijskih diplomata iz Jugoslavije.
* Arrestato il console generale della RSFJ a Chicago. Chiuso il
consolato a Sidney. Cacciati 4 diplomatici australiani dalla Jugoslavia.



Priredio: Zoran Rakic
Traduzione a cura della redazione di "Voce Jugoslava" su Radio Citta’
Aperta, Roma

L'Aia, 11 dicembre 2001 (trascrizione)

DEVONO DARCI CREDITO PER LA PACE, NON PER LA GUERRA!

Della guerra sono responsabili quelli che hanno distrutto la
Jugoslavia... Questa e' la punizione per la resistenza alla peggiore
tirannia che abbia mai minacciato l'umanita'... Con false accuse cercano
di nascondere il fatto che sono stati alleati dei terroristi... Abbiamo
difeso la liberta' e l'uguaglianza dei popoli e delle persone... La
Serbia sara' presto nuovamente guidata da patrioti!


Slobodan Milosevic [dopo la lettura del ``capo d'imputazione'' sulla
Bosnia-Erzegovina]:

Questo testo miserabile che abbiamo qui ascoltato e' l'apice
dell'assurdita'. Devono darmi credito per la pace in Bosnia, e non per
la guerra. La responsabilita' per la guerra in Bosnia e' delle potenze
che hanno distrutto la Jugoslavia e dei loro satrapi in Jugoslavia, e
non della Serbia, ne' del suo popolo, ne' della sua politica. Questo e'
un tentativo... [Qui il microfono viene spento]

Slobodan Milosevic [nel dibattito sulla unificazione dei ``capi
d'imputazione'']:

Tutto quello che oggi abbiamo sentito, di questa cosiddetta ``accusa'',
testimonia solamente che si e' del tutto mancato il bersaglio, ma
affinche' non mi togliate la parola di nuovo mi atterro' esclusivamente
a quegli argomenti che rispondono alla vostra domanda.

Per me e' assolutamente chiaro il motivo per cui questo falso pubblico
ministero insiste sulla unificazione. La causa di questo e' l'11
settembre. Loro vogliono mettere in secondo piano le accuse contro di me
sul Kosovo perche' queste inevitabilmente aprono la questione della
collaborazione della amministrazione Clinton con i terroristi nel
Kosovo, compresa la organizzazione di Bin Laden.

In secondo luogo, rispetto a quello che abbiamo potuto ascoltare qui
oggi, loro sono consapevoli del fatto che, se si concentrano sul Kosovo,
non possono evitare, indipendentemente dalla illegalita' di questo
tribunale, che i principali attori dei crimini commessi contro il mio
paese ed il mio popolo - iniziando da Clinton, Albright, Clarke ed anche
altri - compaiano dinanzi a questo organismo, ne' potrebbero evitare che
compaiano altri mediatori di pace la cui attivita' ed il cui contributo
per raggiungere la pace smonterebbe del tutto queste accuse, direi
mostruose, che sono state fatte qui.

Dunque, le loro ragioni per cercare di ``unificare'' sono completamente
pragmatiche e mirate alla protezione di quelli che hanno commesso
crimini contro il mio paese, e non sono intese, come dicono, a
risparmiare tempo poiche' a loro non importa di certo se io mi
stanchero' o meno... Vi ho gia' detto in precedenza cio' che penso a
questo riguardo.

Per quanto concerne il loro argomento-cardine, l'accusa secondo cui noi
saremmo stati motivati dall'intenzione di creare una ``Grande Serbia'',
questo argomento si puo' smontare facilmente, ed io credo che nessuna
persona ragionevole dovrebbe osare di impiegare questo argomento, che
hanno preso come base mitica per tutti i loro crimini. Nessuno dovrebbe
piu' tentare di imputare, imporre, o di abusare in qualsiasi modo di
questo argomento. Esistono fatti che non si possono dimenticare. Il 28
aprile 1992 fu costituita la Repubblica Federale di Jugoslavia - il 28
aprile 1992, dunque prima che iniziassero le ostilita', prima che
incominciasse la guerra civile [in Bosnia]. Questa Assemblea
Costituente, nel suo documento ufficiale, dichiaro' la nostra posizione,
e cioe' che la Repubblica Federale di Jugoslavia non ha pretese
territoriali nei confronti di nessuna delle repubbliche ex-jugoslave.
Questa e' una evidenza assolutamente sufficiente a rigettare in toto
l'assurdita' che cercano di imputarci.

Io vorrei ricordare anche che, proprio all'inizio, nel Maggio 1993, con
uno sforzo massimo da parte nostra, ad Atene fu accettato il piano
Vance-Owen, firmato allora anche dai rappresentanti serbi.
L'accettazione di quel piano mostra chiaramente che questa posizione -
per cui la pace e' il piu' grande obiettivo ed il piu' grande valore per
tutti i popoli jugoslavi - ha definitivamente contraddetto quell'idea
mitica.

In fin dei conti, la stessa vita di questi dieci anni nella ex
Jugoslavia smonta perfettamente l'idea della discriminazione nazionale o
religiosa, perche' la Repubblica Federale di Jugoslavia e' rimasta
l'unico Stato che abbia salvaguardato il suo carattere plurinazionale e
nel quale non sussisteva alcuna discriminazione su base nazionale o
religiosa. Dieci anni certificano questo. La stessa cosa vale per il
Kosovo. Forse voi non lo sapete, ma nel governo della Regione autonoma
di Kosovo e Metohija, anche nel 1998 e nel 1999 - vale a dire, durante
la guerra, finche' quelli che hanno attuato l'aggressione non hanno
messo al potere a Belgrado i loro mercenari - c'erano i Serbi, gli
Albanesi, i Musulmani, i Turchi, i Gorani, i Rom e gli Egizi. I Serbi in
questo governo erano minoranza. Come si puo' riconciliare questo fatto
con la idea di una discriminazione su base nazionale?

Anche la nostra delegazione a Rambouillet era composta dai
rappresentanti di tutte queste nazionalita'. Come si riconcilia questo
con l'accusa mostruosa di una discriminazione nazionale?! Lo sapete
che nel 1998, dopo 10 anni di pace assoluta nel Kosovo - dieci anni in
cui nessuno era stato ammazzato, dieci anni in cui nessuno era stato
arrestato, quando uscivano decine di giornali in lingua albanese che si
potevano comprare ad ogni angolo di strada, l'educazione era in lingua
albanese in tutte le scuole elementari e superiori [ma boicottata, come
tutte le altre strutture pubbliche, dal movimento separatista
pan-albanese organizzato attorno a Rugova, ndt] - quando, dopo dieci
anni, e' incominciato il terrorismo organizzato dai servizi segreti
stranieri pescando nel marciume della mafia albanese in giro per
l'Europa, noi abbiamo formato la polizia locale nei villaggi albanesi,
cosi' che gli stessi cittadini scegliessero i loro poliziotti, i quali
erano armati, e tutti erano albanesi... Questi stessi poliziotti locali,
come anche i postini albanesi, i forestali albanesi, e gli albanesi in
tutte le altre posizioni dell'apparato statale, erano obiettivo di
attentati, di uccisioni, di massacri, minacce e cosi' via da parte dei
terroristi albanesi.

Nel 1998 i terroristi albanesi hanno ucciso piu' albanesi che non serbi.
E' veramente illustrativo il fatto che in tutte le nostre strutture,
persino in questo nostro Partito Socialista, le composizioni etniche
erano le stesse esistenti nella cittadinanza - c'erano Serbi, Albanesi,
Turchi, Ungheresi, Ruteni, Romeni, Bulgari, e tutti gli altri. Chi di
questi avrebbe seguito un programma basato sulla discriminazione
nazionale, religiosa o di razza, come ci hanno qui accusato?

Questi due ``capi di imputazione'' sulla Croazia e sulla Bosnia sono
formulati espressamente proprio con un solo scopo: per affogare il
``capo di imputazione'' sul Kosovo, che avrebbe aperto la questione del
terrorismo - e questo a parte il fatto che e' chiaro che sia in Croazia
sia in Bosnia noi ci siamo adoperati per la pace, e non per la guerra.
Noi sostenevamo il nostro popolo perche' resistesse, affinche' non
diventasse vittima di genocidio come fu durante la II Guerra Mondiale.
Ma molte volte abbiamo detto pubblicamente, ed anch'io ne ho parlato,
che per noi il popolo deve essere libero e godere di pari diritti sui
territori nei quali vive da secoli, e che questo non deve avvenire a
spese di alcun altro popolo.

L'esempio della RF di Jugoslavia e delle sue ottime relazioni
interetniche durante l'intero periodo degli scontri dimostra tutto
questo nel migliore dei modi. Durante il conflitto in Bosnia nemmeno un
musulmano e' stato scacciato dalla Serbia, durante gli scontri in
Croazia nessun croato e' stato scacciato dalla Serbia. Inoltre, durante
il conflitto in Bosnia - guardate le cifre dell'UNHCR - oltre 70000
profughi musulmani hanno trovato rifugio proprio in Serbia. Quale
popolo, quali decine di migliaia di persone verrebbero a cercare
protezione tra quelli che hanno commesso una aggressione contro di
loro?

Sapete voi che in Serbia vivono piu' musulmani che non nella stessa
Bosnia ed Erzegovina? I musulmani in Bosnia ed Erzegovina sono stati
sospinti in questa guerra, in questo disastro perche' forze esterne poi
potessero dar loro sostegno e comperare cosi' un alibi per ammazzarne
molte volte di piu' - milioni di musulmani - in base al loro interesse
di realizzare una nuova schiavitu' per il mondo intero, ed un nuovo
colonialismo.

In particolare, io non capisco come qui qualcuno possa avere l'arroganza
di parlare del Kosovo implicitamente come qualcosa che non fa parte
della Serbia. Il Kosovo e' Serbia, il Kosovo rimarra' Serbia, e questa
situazione durera' tanto quanto durera' questa occupazione illegale del
Kosovo e Metohija. Illegale perche' ad essa si e' giunti con l'abuso
delle Nazioni Unite e della Risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza,
che prevede la presenza delle forze di pace. Pero' queste forze hanno
violato il loro mandato, anche permettendo che i terroristi albanesi
infierissero uccidendo e sequestrando migliaia di serbi o di altri
cittadini kosovari non albanesi... decine di migliaia di case serbe sono
state bruciate, piu' di 100 chiese sono state distrutte e bruciate, il
tutto sotto gli occhi delle forze internazionali che erano giunte li per
garantire la sicurezza di tutti. Ed oggi, dopo queste elezioni-farsa,
questi ``gentili'' deputati serbi giungono con l'aereo da Belgrado per
svolgere la loro funzione di delegati ed entrano in questo cosiddetto
Parlamento sotto scorta militare... Questa situazione andra' avanti
fintantoche' durera' l'occupazione. Questa situazione e' durata per 500
anni anche sotto l'occupazione turca. Stavolta non potra' durare
altrettanto, e nel momento in cui essa finira' il Kosovo sara' di nuovo
sotto il controllo serbo, e non e' in questione solamente il Kosovo, ma
anche la Serbia stessa, perche' la Serbia sara' nuovamente presto
guidata da patrioti. I patrioti governeranno anche negli altri paesi,
invece di questo schema neocoloniale nel quale si instaurano
governi-fantoccio dappertutto.

Io credo che tutto quello che abbiamo qui ascoltato oggi, che e' in
completo contrasto con la verita', abbia dimostrato fino a quale punto
questi ``capi di imputazione'' siano fasulli. Io li posso solamente
concepire come espressione di rabbia e di vendetta per il fallimento
sofferto dalla NATO nel tentativo di occupare militarmente la
Jugoslavia. Posso dirvi che sono fiero di aver comandato le forze
militari jugoslave che hanno fermato la NATO, perche' si e' dimostrato
che il paese, anche se piccolo, con una forte voglia di difendere la sua
liberta' e di difendere l'idea della liberta' e dell'uguaglianza dei
popoli e delle genti, puo' farcela. Questo e' il castigo per esserci
opposti alla minaccia derivante dalla piu' grande tirannia che abbia mai
minacciato l'umanita'.

Quello che si puo' trovare sotto la superficie di questi ``capi
d'imputazione'' non sono altro che i detriti ed il fango di dieci anni
di guerra mediatica, condotta con l'obiettivo di demonizzare sia la
Serbia, sia il popolo serbo e la sua dirigenza, ed anche me
personalmente, e addirittura la mia famiglia. Perche' la guerra
mediatica ha preceduto quella reale, ed ha avuto come obiettivo quello
di convincere l'opinione pubblica occidentale che siamo delinquenti,
anche se non abbiamo mai dato argomenti per avvalorare questo.

Voi oggi avete letto qui che il 6 Aprile 1992 l'Unione Europea riconobbe
la Bosnia-Erzegovina. Questo e' stato fatto sotto l'influenza
dell'allora Ministro degli Esteri tedesco Hans Dietrich Genscher,
perche' il 6 Aprile era il giorno in cui nel 1941 Hitler attacco' la
Jugoslavia bombardando Belgrado. C'era un desiderio di simboleggiare, in
questo modo, il capovolgimento degli esiti della Seconda Guerra
Mondiale. Io non addosserei mai la colpa di questo al popolo tedesco,
pero' alcuni politici hanno sostenuto questo crimine, contro il quale
noi ci siamo battuti. Ma questi hanno ottenuto piu' della vendetta,
perche' sono riusciti ad ammazzarci con le mani dei nostri stessi
alleati - americani, inglesi, francesi - con i quali avevamo combattuto
insieme due guerre mondiali contro lo stesso male. (...)

Io vi ho gia' detto del mio atteggiamento verso questa corte, anche se
il giudice Robinson dice che esso non ha alcuna implicazione per voi.
Pertanto, quello che farete e' un problema vostro, ed io vi dico
soltanto che nessuno degli argomenti usati qui per sostenere una qualche
``unificazione'' e' vero, nessuno e' sostenibile, ne' corretto, e non
puo' essere giustificato in alcun modo. Percio' questi argomenti sono
falsi cosi' come e' falsa l'accusa; e voi agirete come vi pare, e questo
e' affar vostro.

Noi abbiamo ascoltato molti argomenti contro l'idea formulata dalla
pubblica accusa. Tutto cio' che essi espongono - e questo andando avanti
apparira' sempre piu' evidente - mostra che tutto si regge solamente su
gambe di vetro ed e' costruito e raccolto dai rimasugli della guerra dei
media, e non da fatti reali, in particolare non da fatti che potrebbero
avere una qualche rilevanza giuridica. Il vocabolario e la struttura di
quello che essi espongono si accorda perfettamente con tutto quello che
abbiamo sentito per dieci anni nei pamphlet politici e su certa stampa,
il che dimostra che e' stato tutto cucinato nella stessa cucina, e
niente altro.

Se fossi in voi, personalmente, malgrado il vostro status - che io
contesto, cosa che non vi e' ignota - rigetterei queste idee. Essi
vogliono mettere in secondo piano il Kosovo solamente perche' esso apre
la questione della cooperazione con i terroristi, il che male si accorda
con la politica presente. Essi in questo momento falsificano i fatti
storici in funzione della politica attuale, e questo e' qualcosa che
nemmeno questo tribunale illegale dovrebbe consentire. (...)

Io nel frattempo sono stato informato del fatto che, senza una mia
richiesta, avete nominato alcuni consiglieri che io non ho chiesto,
interpretando il mio consenso a ricevere visite da parte di alcune
persone come una richiesta di nomina di consiglieri giuridici. Io ho
risposto al Segretariato che non ritengo che chiunque venga a farmi
visita, e che abbia una laurea in Giurisprudenza in tasca, sia per
questo da nominare come mio consigliere legale. E credo che non sarebbe
giustificato limitare la possibilita' di farmi visita alle persone che
vogliono venirmi a trovare, in base alle regole che voi stessi avete
stabilito, ed in base al principio di non-discriminazione, visto che
altri che si trovano in questa prigione hanno la possibilita' di essere
visitati. In secondo luogo... (...)

Io ho detto solamente che desidero che la gente che vuole venire a
trovarmi deve poterlo fare, e questo e' tutto.

Secondo: ho sentito che avete qui nella mia cella una camera a raggi
infrarossi. Le autorita' di questa prigione mi hanno informato che
adesso la luce [per 24 ore su 24] nella mia cella e' stata spenta
perche' avevano spento la telecamera, ma io non sono stato informato se
questa qui, della quale ha pubblicamente parlato il vostro
rappresentante, sia stata tolta. Percio' vi prego di spegnere anche
questa.



[Traduzione a cura della redazione di VOCE JUGOSLAVA
trasmissione autogestita su RADIO CITTA' APERTA - MF 88.900 MHz
a Roma e nel Lazio, ogni martedi dalle ore 13 alle ore 14]

URL for this article:
http://emperors-clothes.com/articles/tetekin/10blows.htm

www.tenc.net * [Emperor's Clothes]

=======================================
"PUTIN'S TEN BLOWS"
[A PROGRESSIVE RUSSIAN VIEW of AFGHANISTAN & OTHER DISASTERS]
by Vyacheslav Tetekin [posted 15 December 2001]
This article originally appeared in Russian in "Sovietskaya Rossia"
(Soviet Russia) on 10 November 2001.

Vyacheslav Tetekin, pronounced 'Tetyokin,' is a leading Russian writer
on foreign affairs. "Sovietskaya Rossia" is the most influential left-
patriotic daily in Russia.].
=======================================

> http://emperors-clothes.com/articles/tetekin/10blows.htm

29 NOVEMBAR - DAN REPUBLIKE

Praznik Bratstva i Jedinstva, najviseg znacenja socijalisticke
ujedinjene Jugoslavije, okaljana od unutrasnjih i vanjskih
neprijatelja koji su od pocetka 1991. gurnuli balkanske narode u
strahovitu tragediju.
Godisnjica stvaranja Federativne Narodne Republike Jugoslavije, tokom
zasjedanja AVNOJ-a u Jajcu 29 novembra 1943.

U SPOMEN PETOKRAKA

Za obiljeziti taj historiski datum, Italijanska Koordinacija za
Jugoslaviju (CNJ) promice kampanju zastave SFRJ-e s petokrakom.

* Zastava velikog formata: od 40000 lira na dalje (21 Euro)
* Stolna zastavica sa stalkom: od 15000 lira na dalje (8 Euro)

Doprinos ide za troskove stampanja zastave, postarine, i aktivnosti
CNJ-e za upornu obranu AVNOJ-skih tekovina.


29 NOVEMBRE - GIORNATA DELLA REPUBBLICA

E' la Festa dell'Unita' e della Fratellanza, i piu' alti valori della
Jugoslavia socialista ed unitaria, infangati dai nemici interni ed
esterni che a partire dal 1991 hanno gettato i popoli balcanici in
una tragedia immane.
E' la ricorrenza della fondazione della Repubblica Federativa
Popolare di Jugoslavia, poi Repubblica Federativa Socialista di
Jugoslavia (RFSJ), avvenuta nel corso della Assemblea Popolare
Antifascista di Liberazione della Jugoslavia (AVNOJ) a Jajce, in
Bosnia-Erzegovina, il 29 novembre 1943.

UNA STELLA ROSSA PER RICORDARE

Per commemorare la ricorrenza il Coordinamento Nazionale per la
Jugoslavia promuove una campagna di diffusione delle bandiere della
RFSJ, i tricolori con la grande Stella Rossa dal bordo dorato al
centro.

* Una bandiera grande formato (circa 100x140cm): a partire da 40000 lire
(21 Euro)
* Una bandierina da tavolo (circa 15x25cm) completa di asticina e
sostegno: a partire da 15000 lire (8 Euro)

Il ricavato andra' a coprire le spese di produzione e spedizione
delle bandiere, ed in sostegno delle attivita' del CNJ per la difesa
intransigente dei valori dell'AVNOJ.


PER RICEVERE LA BANDIERA:

1. effettuare il versamento sul
Conto Bancoposta n. 73542037 (cin N, abi 07601, cab 03200)
intestato a E. Gallucci e I. Pavicevac, Roma
2. inviare la comunicazione del versamento effettuato con la
specifica del numero e del tipo di bandiere E L'INDIRIZZO AL QUALE
ESSE VANNO SPEDITE all'indirizzo email: <jugocoord@...>
oppure via fax al numero: 06-4828957
3. le bandiere saranno spedite entro la fine dell'anno 2001.

COMBATTENTE DELL'UCK RITROVATO TRA I TALEBANI:
TUTTI SE LO CONTENDONO PER METTERLO A TACERE PER SEMPRE

AUSTRALIJA TRAZI "SVOG" TALIBANA

Australijska vlada pregovara sa SAD i ostalim saveznicima trazeci od
njih ekspatrijaciju Davida Hiksa,mladica iz Adelaide, uhapsenog u
Avganistanu gde se borio sa talebanima i pripadnicima al-Kaede.
Pripadnici Severne alijanseuhapsili su D.Hiksa 9.
decembra na severu Avganistana i otada je u americkom vojnom zatvoru.
Ako mu Amerikanci budu sudili preti mu smrtna kazna.
Mladic je napustio Australiju 1999. da bi se pridruzio borcima Uçk na
Kosmetu. Njegov otac, koji je sa njim razgovarao telefonom dve sedmice
nakon 11. septembra, kaze da se nalazio u Kabulu "i da je bio resen da
brani grad". Teri Hiks tvrdi da mu sin nije "terorista" vec
"pobunjenik".

"Il Manifesto", 14 Dicembre 2001 (http://www.ilmanifesto.it)

L'AUSTRALIA RIVUOLE IL "SUO" TALEBAN

Il governo australiano sta trattando con gli Stati Uniti e gli altri
alleati per il rimpatrio di David Hicks, il giovane di Adelaide
catturato in Afghanistan dove combatteva a fianco dei Taleban e degli
uomini di al Qaeda. Hicks era stato arrestato il 9 dicembre
dall'Alleanza del Nord nell'Afghanistan settentrionale e è detenuto
dalle truppe americane. Se giudicato negli Usa, rischia la pena
di morte. Aveva lasciato il paese nel 1999 per unirsi ai combattenti
dell'Uck in Kosovo. Il padre Terry lo aveva sentito per telefono
due settimane dopo l'11 settembre, era a Kabul e "intendeva difendere la
capitale". Terry Hicks assicura che il figlio è "un ribelle", non un
terrorista.

Il profilo precedente, dedicato a Bernard-Henri Levy, si puo' leggere
su: http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1434

[Tra parentesi quadre le note ed i commenti del curatore, I. Slavo]


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PRIMA PUNTATA
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1996: Prezzemolo attacca Handke
e toglie il saluto a Kusturica
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BOSNIA: MATVEJEVIC E LE POLEMICHE FRA GLI INTELLETTUALI

(ANSA) - Bologna 16 gennaio 1996 - "La posizione di
Peter Handke e' esageratissima, ma c'e' anche un po'
di verita' in quello che dice. Non si puo' permettere
la demonizzazione di tutti i serbi, anche se la
colpevolezza piu' grande e' certamente di Milosevic e
dei serbi". Lo scrittore Predrag Matvejevic entra
nella polemica scoppiata fra gli intellettuali
tedeschi. Lo ha fatto a Bologna nel corso della
Conferenza Stampa di presentazione della nuova
rivista trimestrale "Pluriverso. Biblioteca delle
idee per la civilta' planetaria", nata dall'incontro
di un gruppo internazionale di scienziati e filosofi
che hanno contribuito allo sviluppo delle teorie
della complessita', una complessita' che trova nella
ex Jugoslavia e in Bosnia il terreno forse piu'
difficile, e che fa sentire i suoi drammatici
riflessi anche nel mondo della cultura. "Per la ex
Jugoslavia gli intellettuali hanno fatto poco [a
favore, sin troppo per distruggerla, ma Prezzemolo
questo non lo dice], ma si sono anche resi conto che
possono fare poco", ha detto Matvejevic, secondo il
quale la loro posizione e' schiacciata fra "asilo ed
esilio". Lui, che ha passato gli ultimi quattro anni
ad insegnare alla Sorbona ed alla Sapienza, dice che
"l'asilo neutralizza la parola". Ma ad un'altro
intellettuale di calibro e suo vecchio amico, come il
regista Emir Kusturica, ha deciso di togliere il
saluto : "Non gli daro' mai piu' la mano : ha
permesso che il suo bellissimo film fosse presentato
a Belgrado con Milosevic, mentre facevano [manca il
soggetto] la strage del mercato. E' una vergogna".
[Si noti che nel frattempo, nella Croazia di Tudjman,
il film "Underground" di Kusturica era sottoposto a
censura, ma di questo Prezzemolo non parla]

Matvejevic condanna dunque l'atteggiamento di
Kusturica, "il miglior allievo di Fellini", ma
riconosce che gli intellettuali, almeno "quelli
imparziali" [dei quali lui non fa parte] che prendono
la parola, si trovano schiacciati da accuse "fra
tradimento ed oltraggio". Per lui, che si definisce
un meticcio nato a Mostar da madre croata e padre
russo, questa nuova guerra fratricida e' una guerra
"delle memorie", e' - in parte - "la prosecuzione
della seconda guerra mondiale" [nella quale se ne
ribaltano gli esiti, ma neanche questo Prezzemolo
dice]. E il dopoguerra "puo' essere duro come la
guerra stessa": la formula imposta dell'accordo [di
Dayton] e' infatti "insostenibile" nel lungo periodo,
quella di oggi e' solo una tregua [qui Prezzemolo
attende fiducioso i bombardamenti della NATO]. "Una
pace fredda", come la chiamano a Sarajevo.


===============
SECONDA PUNTATA
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Gennaio 2000: Prezzemolo batte il record dei primati
====================================================

> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/32

Nel breve articolo "Il mare sotto Berlino", apparso
su "Il Manifesto" del 25/1/2000, il professor
ex-Predrag ex-Matvejevic riesce a collezionare la
bellezza di otto (8) autocitazioni:

1: "...ne ho parlato tanto nelle mie 'confessioni'..."
2: "Dovevo ribadire tante volte..."
3: "Ripetevo spesso..."
4: "L'ho gia' tentato ne 'Il Mondo ex', invano..."
5: "...tante domande particolari, di cui ho riempito
tutto un 'Epistolario dell'Altra Europa'"
6: "L'avevo chiesto qualche anno fa in una lettera
indirizzata a Gorbaciov..."
7: "...ho coniato questa parola..."
8: "L'autore del 'Breviario Mediterraneo' osserva con
tristezza..." (riferendosi a se stesso in terza persona)


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TERZA PUNTATA
=============
Estate 2000: Prezzemolo a Belgrado
==================================

> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1093

I GRANDI VIAGGI DEL PROF. PREZZEMOLO

A spasso per Belgrado, Prezzemolo - indisturbato -
recita la parte del dissidente clandestino, e
racconta il suo appoggio per le destre di Djindjic e
Kostunica. Vedasi:

> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1093


==============
QUARTA PUNTATA
==============
Ottobre 2000: Prezzemolo, intervistato per la
milionesima volta, consiglia a Milosevic di uccidersi
e fa dichiarazione di voto per Mesic e per Kostunica
=====================================================

> http://www.arci.it/internazionali/balcani/informazione/
intervistamat.html

Il Manifesto 3/10/00

Viaggio nel cuore d'Europa

Lo scrittore Predrag Matvejevic' racconta i suoi
Balcani e la disintegrazione della Jugoslavia. La
critica della storia lo schiera contro le bombe e
l'ingerenza della Nato [illazione menzognera
dell'intervistatore, poiche'Prezzemolo non si e' mai
espresso esplicitamente a riguardo], senza assolvere
i tragici nazionalismi

"Sono disperato nel vedere che cosa ha fatto il
vostro regime nella stessa Belgrado, dove lo spirito
della differenza e della singolarità fanno fatica a
difendersi dalla folle esaltazione nazionalistica e
religiosa, dove l'arguzia e la serenità,
caratteristiche di questa città staordinaria e a me
così cara, arretrano di fronte all'eccitazione e
all'esclusivismo populistici... Più di chiunque altro
(delle colpe degli altri parlo altrove), lei ha
contribuito a indebolire quelle forze che
desideravano conservare la comunione degli infelici
popoli jugoslavi... Oggi lei può ancora salvare
l'onore con le dimissioni. Domani questo non basterà
più. Forse non le rimarrà altro che il suicidio".
Questa lettera è stata scritta da Predrag Matvejevic'
a Slobodan Milosevic. Non oggi, bensì dieci anni fa,
nel 1990, "prima di Vukovar [dove le milizie ustascia
di Mercep presero in ostaggio la citta' nell'estate
1991], di Sarajevo [divisa tra fautori ed oppositori
della secessione bosniaca], di Srebrenica [da dove a
partire dal 1992 partivano le provocazioni delle
milizie di Nasir Oric], di Mostar [dove i
nazionalisti croati massacravano i musulmani, dopo la
fuga della popolazione serba in toto] e dello stesso
Kosovo [dove il secessionismo panalbanese si
tramutava in terrorismo filo-NATO a partire dal 1997]".

Prima ancora che le guerre distruggessero quella
Jugoslavia che Tito aveva lasciato in eredità ai
becchini. Ora quell'eredità è stata sperperata nel
sangue, e una disperata processione di centinaia di
migliaia di profughi "etnici" vaga in una terra
distrutta e frantumata. Anche la speranza vacilla, e
al popolo serbo schiacciato da una storia infinita di
lutti resta la sua dignità, un'arma più forte delle
armi, verso cui, ci ricorda il professor Matvejevic,
l'Occidente e le sinistre dovrebbero sempre portare
rispetto. Partiamo dall'attualità, per poi riprendere
a ritroso il viaggio jugoslavo del manifesto con
Matvejevic', iniziato durante i bombardamenti della
Nato di un anno fa.

Qual è il tuo giudizio sui due attori dell'ultimo
scontro in atto a Belgrado, attori che tu ben
conosci?

Di Milosevic ho poco da aggiungere rispetto a quel
che gli scrissi dieci anni fa, salvo quel che
aggiunsi anni dopo [sic]: ora non basterebbe neppure
il suicidio [Prezzemolo chiede che Milosevic venga
squartato]. Milosevic ha una genialità perversa, ma
non è un nazionalista [sic]. E' un maestro del gioco
nel rallentare, prendere tempo, spostare, per poi
buttarsi con l'istinto di un'animale sulla preda al
momento giusto. Ora gioca sulla legalità [sic],
accusa le opposizioni di non accettare il secondo
turno e quindi le regole. Usa l'ingerenza
occidentale, dalle bombe all'embargo per dire alle
forze armate: dovete difendere il popolo anche da chi
si è alleato con chi ci ha bombardato. Di Kostunica
penso che oggi rappresenti il male minore. Lo
conoscevo molto bene, e non posso dimenticare che
quando noi nella vecchia Jugoslavia ci battevamo da
sinistra contro lo stalinismo ["Della relativita' del
concetto di destra e sinistra"] lui ci attaccava come
se non fosse possibile una sinistra non stalinista.
Per lui l'unico orizzonte era la democrazia borghese
[Infatti Kostunica e' un uomo dichiaratamente di
destra]. Come non dimentico il suo nazionalismo (che
lui stesso rivendica), o la sua vicinanza a Karadzic
in Bosnia [sic]. Però è un uomo pulito [doppio sic],
più un professore universitario che un politico
[percio' e' "pulito"?], non è subalterno agli Stati
Uniti. Accetterà aiuti dall'occidente, ma non a
qualsiasi condizione. Se fossi a Belgrado voterei per
lui [da interpretare come dichiarazione di voto del
"Manifesto"], che rappresenta una transizione
possibile. Ha un profilo di sicuro migliore di
Djndjc, figuriamoci di un fascista come Seselj, o del
monarchico Vuk Draskovic che riunisce i cetnici che
usano lo stesso linguaggio degli ustascia croati.

Pensi che Milosevic abbia un futuro in Serbia?

Il processo avviato a Belgrado andrà avanti, ma come
sempre con stop and go [Prezzemolo sa l'inglese].
Penso che Milosevic stia scrivendo le ultime pagine.
Il problema del Kosovo è irrisolto, e Kostunica fa
grandi promesse ai serbi, mentre io credo, anzi temo,
che l'unica via percorribile sia la spartizione anche
di quel territorio, una cosa drammatica per i
kosovari di ogni etnia, e per i serbi della Serbia,
che hanno laggiù monumenti e radici. Anni fa,
Bogdanovic da Vienna propose di portare quei
momumenti a Belgrado, per farli vedere ai turisti ma
anche ai serbi che non li conoscono.

Già, Kosovo Polje e l'orgoglio serbo, di un popolo
che si identifica con i suoi miti nati dentro
sconfitte storiche.

Attenzione, non c'è solo orgoglio ma anche dignità.
E' il nazionalismo a trasformare la memoria e i
monumenti e i sacrifici in miti. La dignità (e non
l'orgoglio, categoria più ambigua) si radica su una
storia piena di sacrifici. I serbi hanno subito le
perdite maggiori durante la 1 guerra mondiale, per
non parlare delle rappresaglie naziste durante la
seconda: Belgrado ha pagato molto più di Zagabria o
Lubjiana. A Kragujevac i serbi sono stati trucidati a
migliaia dai tedeschi e ora le bombe della Nato hanno
distrutto con la Zastava anche le lapidi delle
vittime di mezzo secolo prima. Per guardare più
vicino, mentre iniziava il disgelo e per esempio in
Italia voi del manifesto sceglievate la vostra via,
Belgrado era un crogiolo di cultura e di esperienze
molto più delle altre capitali jugoslave. In questo
senso dico che voi occidentali dovete sempre
rispettare la dignità del popolo serbo, e che solo il
popolo serbo, non il tribunale dell'Aja, potrà farla
finita politicamente con Milosevic. Però penso che i
serbi debbono fare un serio esame di coscienza, non
possono sempre scaricare su altri le responsabilità
di drammi e orrori. Aspetto ancora che qualche
scrittore serbo pubblichi un libro sulla
responsabilità. Servirebbe, in Serbia e in tutti i
paesi della ex Jugoslavia, un processo simile a
quello avviato da alcuni scrittori tedeschi, come
Günther Grass, che hanno messo lo specchio di fronte
alla nazione. Questo processo nella Croazia di Mesic
è appena cominciato.

Già, ma nella Croazia di Mesic i serbi scacciati
dalla Slavonia non possono far ritorno.

E' vero, e queste cose ho scritto a Mesic
[autocitazione] dicendogli: ho votato per voi perché
non c'era un'alternativa migliore [nota bene:
Prezzemolo e' stato candidato nel Partito Socialista
Operaio della Croazia, ma dichiara di votare per
Mesic]. Capisco che i tempi sono lunghi e l'eredità
di Tudjman è pesante come un macigno, la situazione
economica è difficile [Prezzemolo e' molto
comprensivo con il regime croato]. Ma qualche gesto
simbolico dovete pur farlo, subito. Per esempio il
ritorno dei profughi serbi, come ridare alla piazza
di Zagabria il nome che aveva in memoria delle
vittime antifasciste, come sostituire il nome della
moneta da kuna a kruna: kuna era la moneta ustascia,
kruna vuol dire donnola e ricorda l'economia di
scambio quando si pagava in pellicce. Ai croati - e
io sono croato [bonta' sua, lo dice] - dico che noi
piangiamo sempre perché siamo stati predati dagli
austriaci, dagli ungheresi, dai turchi, da Venezia,
dai serbi, ma dimentichiamo che i peggiori predatori
dei croati sono i croati stessi, i "patrioti".

Sei tornato da poco da un nuovo giro in Jugoslavia,
con una tappa a Belgrado dopo anni di assenza. Cosa
hai trovato?

Ho visto che nei Balcani, come in tutto l'est, si
registra il fallimento del postcomunismo. Dei
fallimenti del comunismo s'è detto tutto, di
quest'altro fallimento si tace. In Slovenia sono
serviti 8 anni per tornare alle condizioni economiche
che aveva il paese al momento della rottura con
Belgrado, quando si fece stato per non pagare le
tasse per il Kosovo. Alla Croazia ne serviranno
almeno 15: avevamo la quarta cantieristica del mondo
e oggi i nostri tecnici emigrano all'estero, a
Trieste. Mi chiedo: quanto tempo servirà alla Serbia?
Quanti anni ci vorranno prima che Kragujevac con la
sua Zastava distrutta tornerà a godere della
prosperità di un tempo? A Ljiubiana ci sono compagni
[sic - forse un lapsus?] che si battono per
l'ingresso in Europa ma contro la Nato, ma a loro
hanno spiegato che la Nato è il purgatorio per
entrare in Europa. E dire che io mi chiedo a cosa
serva la Nato, ora che non c'è più il patto di
Varsavia. In tutto l'est c'è la tendenza della Nato
ad appropriarsi della vittoria sulla guerra fredda,
dimenticando che i vincitori sono i movimenti di
opposizione, a Budapest come a Danzica, a Praga come
con la perestrojka. Ero a Berlino con Claudio Magris
alla caduta del muro, ci chiesero cosa pensavamo.
Magris disse: "Ora temo l'arroganza dell'Occidente",
e io: "temo che il dualismo e il manicheismo vengano
sostituiti dal monismo". Il pensiero unico di Bush
non era molto diverso dal dominio del mercato.
L'idolatria dell'economia di mercato dà scarsi
risultati laddove manca lo stesso mercato e qualche
volta, fatalmente, la mercanzia.

Nostalgia per il passato?

Al contrario [non ne dubitavamo], penso che se il
ritorno al passato è solo una chimera, il ritorno del
passato è una vera sciagura. Per tornare ai Balcani e
alla Jugoslavia, più che salvare il retaggio bisogna
salvarsi dal retaggio, persino dalla memoria ci
dobbiamo difendere: non si conquista il presente se
non si è dominato il passato [frase priva di senso,
Prezzemolo evita di entrare nel merito e spiegare a
cosa si riferisce].

Per rappresentare i regimi nati dalla dissoluzione
del comunismo tu hai inventato il termine di
"democrature". Cosa hai visto in Bosnia, e in
Macedonia?

In Bosnia sono tornato tre volte in questi 10 anni:
nella prima ho trovato umanità, solidarietà,
convivenza fra 3 popoli e tre religioni. Tre anni fa
restava solo un po' di speranza. Ora ho trovato
soltanto apatia tra la gente, disinteresse anche per
quel che avviene a Belgrado, e fila lunghissime di
aspiranti emgranti davanti alle ambasciate
occidentali. In Bosnia l'apocalisse è già avvenuta.
Persino gli intellettuali sono separati, persino tra
di loro [perche' "persino"?]. In questo momento temo
molto gli aiuti dei paesi petroliferi che stanno
definitivamente delaicizzando la Bosnia [aveva
incominciato Izetbegovic, proprio con lappoggio di
Prezzemolo]: non si costruiscono che moschee, e i
gruppi interetnici, non nazionalisti, sono mosche
bianche. Mi colpisce, come a Belgrado mi colpisce il
silenzio degli intellettuali. Il silenzio di
Pasternak in epoca zdanovista era eloquente, il
silenzio di oggi è conformismo. Il mondialismo che
per noi è un valore è interpretato dai nazionalismi
dominanti nei paesi ex-jugoslavi come tradimento. Mi
chiedevi di Skopje: rispunta il problema macedone con
i suoi quattro pericoli. Non esiste ancora una
frontiera definita con la Serbia; la Bulgaria non
riconosce la lingua né la nazione; gli albanesi
pretendono sempre di più; la Grecia non riconosce il
nome. Solo la grande saggezza macedone ha salvato il
paese da questi quattro pericoli. Per ora.

C'è una specie di maledizione balcanica da cui questa
terra non riesce a liberarsi.

Vedi, Winston Churchill ebbe a dire che i Balcani
producono più storia di quella che possono consumare.
Sono il barometro d'Europa, ma anche una polveriera.
E restano, non dimentichiamolo, la culla della
cultura europea. Cultura di cui restano solo alcune
tracce sempre più sfumate, per esempio a Novi Sad che
è stata patria di popoli e culture diverse, luogo di
integrazione. Di Sarajevo ho già detto, e così del
difficile nuovo corso croato. La storia dei Balcani è
segnata da eventi non compiuti, a volte endogeni e
molto spesso portati dall'esterno. Dal Congresso di
Vienna alla cosiddetta pace di Dayton, non si fa che
dividere senza risolvere; il Congresso di Berlino non
chiude i conti con la moribonda Turchia; e lo stesso
dicasi per il trattato di Versailles, o di Rapallo, o
del Trattato di Roma che produsse nuovi conflitti, o
di Yalta che cerca simmetrie dove simmetrie non
esistono [alzi la mano chi ci ha capito qualcosa].
Dayton ha fermato la guerra di Bosnia, è vero, ma
oggi è un ostacolo [per la prosecuzione dello
squartamento del paese]. Una realtà incompiuta [lo
squartamento non ancora terminato: mancano il
Montenegro, il Kosovo, la Mecedonia occidentale, la
Vojvodina] non può che produrre sempre nuove
frustrazioni. Il mio discorso potrà sembrarti
disperato: in realtà è piuttosto disilluso che
disperato. (Loris Campetti)

Chi è Predrag Matvejevic'

Predrag Matvejevic' è nato a Mostar da madre croata e
padre russo. Ha insegnato Letteratura francese
all'Università di Zagabria e Letterature comparate
alla Sorbona. All'inizio della guerra in Jugoslavia è
emigrato, dal '91 al '94 in Francia e quindi in
Italia, dove è professore ordinario di Slavistica
alla Sapienza di Roma, nominato per chiara fama [sic!
- forse per chiara fama gli e stata attribuita anche
la cittadinanza italiana con provvedimento
straordinario del Presidente della Repubblica].

Tra i suoi libri tradotti in varie lingue, i più noti
in Italia sono: "Epistolario dell'altra Europa"
(Garzanti '92); "Breviario mediterraneo", ('88,
ripubblicato in edizione ampliata nel '91 da Garzanti
con il titolo "Mediterraneo/ Un nuovo breviario";
tradotti in italiano "Ex Jugoslavia. Diario di una
guerra"; "Golfo di Venezia"; "Mondo ex/ Confessioni";
"Tra asilo ed esilio"; "Il Mediterraneo e l'Europa/
lezioni al College de France"; "I signori della
guerra"; "Isolario mediterraneo". Durante la "guerra
umanitaria" dello scorso anno, Matvejevic non si è
limitato a manifestare il suo disappunto e ha
partecipato alle manifestazioni di protesta,
recandosi ad Aviano con i pacifisti e i comunisti
italiani e rappresentanze dei serbi che vivono nel
nostro paese [NON CI RISULTA - ci risulta invece che
i Comunisti Italiani erano parte del governo che
bombardava, e che Prezzemolo era ad Otranto ad
esprimere solidarieta ai profughi albanesi,
addossando tutte le colpe della tragedia alla parte
jugoslava].
Il suo rifiuto della guerra e dell'ingerenza della
Nato nei Balcani non gli ha impedito di combattere
tutti i nazionalismi che hanno fatto terra bruciata
della ex-Jugoslavia. E' tornato recentemente a
Belgrado [vedi sopra per il diario da Belgrado...]


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EPILOGO
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Agosto 2001: La Croazia premia Prezzemolo
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> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1280

Le nuove peripezie del prof. Prezzemolo

MAMMA CROAZIA PREMIA IL SUO BENEMERITO FIGLIO PREZZEMOLO

Tratto da "Vecernji List" (Zagabria) del 29 agosto 2001.

Predrag Matvejevic riceve l'ordine benemerito dal
presidente Stjepan Mesic

MATVEJEVIC: "LIBERIAMOCI DAL PESO DEL PASSATO"

Vedasi:

> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1280

* LETTURA NUOVO "CAPO DI IMPUTAZIONE" SULLA BOSNIA PER MILOSEVIC
* "AMICI CURIAE" IMPONGONO AVVOCATO CONTRO LA VOLONTA' DI MILOSEVIC

* JUSTICE? OR ITS ANTITHESIS? (by Stephen Gowans)

===*===


MILOSEVIC: TPI; VIA A LETTURA ATTO INCRIMINAZIONE PER
BOSNIA E' ACCUSATO DI GENOCIDIO E CRIMINI CONTRO L'UMANITA'

(ANSA) - L'AJA, 11 DIC - Nell'aula del Tribunale
Internazionale per l'ex-Jugoslavia (Tpi) all'Aja e' appena
cominciata la lettura dell'atto di incriminazione contro
Slobodan Milosevic per genocidio, crimini contro l'umanita' ed
altri gravi capi d'imputazione per presunte responsabilita'
durante il conflitto in Bosnia (1992-95).
L'imputato e' in aula, di fronte alla Corte presieduta dal
giudice britannico Richard May. Sul fronte opposto il
procuratore del Tpi Carla Del Ponte.
Al termine della lettura dell'atto d'accusa, l'ex-presidente
jugoslavo dovra' dire se si dichiara colpevole o meno per
ciascuno dei capi di imputazione.
Quella relativa alla Bosnia e' la terza incriminazione
portata da Del Ponte nei confronti di Milosevic accanto a quelle
per il Kosovo e la Croazia. La Corte dovra' oggi decidere se i
tre 'dossier' potranno essere riuniti in modo da celebrare un
unico maxi-processo a carico di Milosevic, che non riconosce il
Tribunale. (ANSA)

MILOSEVIC: TPI;BOSNIA,SLOBO NON RISPONDE SU ACCUSA GENOCIDIO
IGNORA DOMANDA GIUDICE: INCRIMINAZIONE E' 'SUPREMA ASSURDITA'

(ANSA) - L'AJA, 11 DIC - Non cambia l'atteggiamento di sfida
di Slobodan Milosevic nei confronti del Tribunale Internazionale
per l'ex-Jugoslavia (TPI) dell'Aja.
Oggi l'ex-presidente jugoslavo - dopo aver ascoltato per
oltre un'ora in aula la lettura dell'atto di incriminazione a
suo carico per i presunti crimini commessi durante la guerra di
Bosnia (1992-1995) - si e' rifiutato di rispondere al giudice
Richard May che gli chiedeva di dichiararsi colpevole o non
colpevole per il capo di imputazione di genocidio.
'Slobo' ha ignorato la richiesta di May ed ha replicato con
durezza: ''Quello che ho appena sentito, questo testo tragico,
e' una suprema assurdita'. Io dovrei ricevere credito per la
pace in Bosnia, non essere accusato per la guerra. La
responsabilita' per la guerra in Bosnia e' delle forze che hanno
condotto alla disintegrazione della Jugoslavia, e non dei
serbi''. May ha allora tagliato corto ed ha disposto d'ufficio
la messa agli atti di una dichiarazione di non colpevolezza per
tutti i 29 capi di imputazione a carico di Milosevic.
La Corte - dopo una pausa - ha poi avviato l'esame del
secondo punto dell'udienza odierna: la mozione del procuratore
del TPI Carla Del Ponte per la riunificazione dei tre
procedimenti contro Milosevic (per Bosnia, Croazia e Kosovo) in
un unico maxi-processo. La tesi dell'accusa e' che esiste un
solo grande disegno di 'Slobo' che unisce i tre sanguinosi
conflitti: il progetto per la creazione di una Grande Serbia.
Del Ponte - nel motivare la sua richiesta alla Corte - ha
sottolineato che ''migliaia di vittime chiedono giustizia'':
''Se avremo tre diversi processi - ha aggiunto - i tempi si
allungheranno enormemente. E' essenziale dare a queste vittime
la possibilita' di seguire un solo processo dall'inizio''.
Se l'istanza di Del Ponte venisse accolta, i tempi per
l'avvio del processo contro Milosevic slitterebbero
sensibilmente: per il momento e' previsto che il dibattimento
sul Kosovo abbia inizio nel febbraio 2002.

MILOSEVIC: LO DIFENDERA' EX AVVOCATO CARLOS E KLAUS BARBIE

(ANSA) - PARIGI, 13 DIC - Jacques Verges, avvocato francese
noto per la difesa di cause ''impossibili'' - quali quelle del
terrorista Carlos e il criminale di guerra nazista Klaus Barbie
- fara' parte del collegio di legali dell'ex presidente jugoslavo
Slobodan Milosevic, in stato d'accusa davanti al Tribunale penale
internazionale (Tpi) per la ex Jugoslavia. ''Sono stato contattato
dagli amici di Milosevic - ha detto al quotidiano 'Le Monde' l'avvocato
Verges, personaggio dalla biografia fitta di misteri - che mi hanno
chiesto di partecipare al loro lavoro. Il contatto si e' stabilito.
Ora preparo dei dossier''. Carlos e l'ex capo della Gestapo a Lione,
Klaus Barbie, sono alcuni dei clienti ''eccellenti'' di Verges,
che si e' occupato anche della difesa di alcuni inquisiti nella
'tangentopoli' francese dell'Rpr, il partito neogollista. Nato in
Indocina, formato alla scuola del comunismo stalinista, Verges e' stato
confidente di capi di stato come Mao Zedong e Omar Bongo. (ANSA). GIT
13/12/2001 18:23


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Justice? Or its Antithesis?
by Stephen Gowans
[posted 28 November 2001]
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Former Yugoslav President Slobodan Milosevic, under detention
at the Hague in connection with murder, deportation and genocide
charges, says he's under drastically increased pressure to recognize
the Hague Tribunal.

In three appearances before the tribunal, Milosevic refused to
plead to the indictments against him, and refused to appoint
lawyers, arguing the tribunal, and his detention, are illegal.

And now Milosevic's Belgrade lawyer, Dragoslav Ognjanovic says
that strong spotlights have been left on all night in Milosevic's
cell, a subtle form of torture.

Why is Milosevic being deprived of sleep?

And why is the former Yugoslav president denied access to the
media? After doing an interview with American media, Milosevic
was reprimanded by Hague authorities, and warned against further
breaches of rules that prevent the former president from talking
to the press.

Why won't the Hague Tribunal allow Milosevic to conduct his own
defense?

And why is Milosevic's microphone cut-off when he appears before
the tribunal?

The usual reply is that Milosevic would make a mockery of the
proceedings. And if given access to the media he would have a
platform to spout nonsense. But surely, if it's nonsense he'll
spout, let him. Nonsense will be obvious for what it is, and
the press will soon grow tired of it. But another answer seems
more likely: Maybe it's not nonsense Milosevic has to speak.
And maybe Milosevic's being allowed to conduct his own
defense would expose the tribunal for what it is -- a mockery of
justice.

Augusto Pinochet, dictator, murderer, goes free. Ariel Sharon,
architect of the Sabra and Shatilla massacres, ethnic cleanser,
and war criminal, presides over the commission of fresh war crimes
as prime minister of Israel. War criminals Henry Kissinger and Bill
Clinton make a king's ransom from speaking engagements. Meanwhile,
we're showered with absurdities from the US foreign policy
establishment connected Human Rights Watch about war criminals
having nowhere to hide, Milosevic being the signal case.

The hypocrisy is plain, if the case is made, but who makes the
case? People on the margins, heard by few. But what if someone
like Milosevic, who, if allowed to speak to the media, reached
countless numbers? He'd have a platform to make the case, if the
tribunal's rules didn't gag him. And maybe that's why he's gagged.

Washington and London have always been afraid of their own people
hearing the other side. During NATO's 78-day terror campaign against
Yugoslavia, Serb Radio-TV, which carried a different view of the
bombing than delivered by the complicit and tightly controlled Western
press, was deliberately bombed, a blatant war crime. British Prime
Minister Tony Blair said that Milosevic's propaganda machine had
to be taken out. What he meant was that NATO had to control the
public relations agenda.

Weeks ago, US bombers took out Al Jazeera in Afghanistan, for the
same reason -- it threatened Washington's control over what the
public saw and heard and understood. Al Jazeera offered something
other than the tightly controlled and scripted US take on the
war against Afghanistan. Control the story, and you control the
hearts and minds of the public. Give people like Milosevic and the
Afghans carried on Al-Jazeera a platform, and the carefully crafted
complex of lies may fall apart.

As to the nonsense about war criminals having nowhere to hide, they
do. Behind a Security Council veto, for one. And behind a compliant
press, whose deafness, dumbness and blindness owes much to
Chauvinism, and the fact that letting the White House, State
Department, and Pentagon write your copy is a good business model.
Keeps cost down.

Up to now, Milosevic has been under indictment for murder and
deportation, in connection with events in Kosovo. The White House
and State Department and Pentagon, and yes, the media too, tried,
and convicted Milosevic of committing genocide in Kosovo. There
were 100,000 missing and presumed dead. Then 10,000. Then forensic
pathologists turned up only 2,000 corpses, none in mass graves,
their identities (were they ethnic Albanian Kosovars?) uncertain.
Then doubts arose about the authenticity of the Racak massacre,
the casus belli for terrorizing Yugoslavia with bombs for 78 days.
And then the indictment came, and with it, no charge of genocide.

Now, in new indictments, Milosevic is charged with genocide in
connection with earlier wars in Croatia and Bosnia. It's as if
the tribunal had come up with the charge first and has worked
backwards from there. Now that we've made the charge, we'll need the
evidence to make it stick.

Genocide? In what connection has that word been uttered before?

East Timor. That genocide was carried out by a pal of Washington's,
the dictator Suharto, right under Washington's nose and with its
full approval. Nothing as insignificant as genocide was going to
stand in the way of US businesses turning handsome profits in an
Indonesia known as an "investor's paradise," "hell" being more
frequently uttered by those who have to work there. And yet there
was no indictment. Earlier, Suharato had arranged for the systematic
killing of between 500,000 and one million communists, while Washington
checked off the names. No indictment for that crime either.

Iraq. Over the last decade, US enforced sanctions of mass destruction
have killed over one million Iraqis. That's a genocide. Will the
perpetrators be held accountable? No. They wield a Security Council
veto.

The Security Council set up the Hague Tribunal, which means Security
Council members, some of which committed brazen war crimes in
their 78-day terror campaign against Yugoslavia, will never be
indicted, unless you assume the tribunal's prosecutors are going to
indict their bosses who appointed them.

An International Criminal Court, which would obviate the Security
Council striking tribunals, and allow anyone to be indicted, won't
do the trick either. Washington won't agree to it, unless Americans
are given blanket immunity from prosecution, or Washington controls
who's indicted.

And it also means that war crimes, crimes against humanity, and
genocides, committed by permanent members of the Security Council
and their allies, will never be the subject of a tribunal. Handy,
isn't it?

So, this is what we get as justice. Washington backs fascist
elements in Croatia and Islamists in Bosnia and Kosovo connected
to Osama bin Laden, the Yugoslav federation spins apart under the
pressure of the centrifugal forces nurtured by Security Council
members, and the Serbs, at the center of the opposition, are
branded the new Nazis, and are brought before a Security Council
created tribunal to answer for crimes against humanity by the very
forces that set in motion the descent into war and terrorism and
chaos, and now, growing poverty.

Justice? How about its very antithesis?

***

Mr. Steve Gowans is a writer and political activist who lives in
Ottawa, Canada.

By courtesy & (C) 2001 Steve Gowans

By the same author: http://www.mediamonitors.net/gowans35.html

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IN ENGLISH AND SERBOCROATIAN


> http://www.sps.org.yu/aktuelno/2001/decembar/12-01.html


11. decembar 2001. godine - HAG

Predsednik Slobodan Milo¹eviæ u Hagu, 11. decembra 2001.
(stenogram)

ZASLU®NI SMO ZA MIR, A NE ZA RAT!

A za rat su odgovorni oni koji su rasturali
Jugoslaviju. Ovo je kazna za otpor najveæoj tiraniji
koja je zapretila èoveèanstvu. La¾nim optu¾bama ¾ele
da prikriju saradnju sa teroristima. Branili smo
slobodu i ravnopravnost naroda i ljudi!

SRBIJOM ÆE USKORO PONOVO UPRAVLjATI PATRIOTE!



SLOBODAN MILO©EVIÆ (posle èitanja "optu¾nice" za Bosnu i
Hercegovinu):
Ovo ¹to smo èuli ovde, ovaj ¾alosni tekst
je vrhunac apsurda. Meni pripada zasluga
za mir u Bosni, a ne za rat. Odgovornost
za rat u Bosni snose sile koje su rasturale
Jugoslaviju i njihovi satrapi u Jugoslaviji, a ne ni
Srbija, ni srpski narod, ni srpska politika. Ovo je
poku¹aj... (iskljuèen mikrofon)

SLOBODAN MILO©EVIÆ (u raspravi o objedinjavanju "optu¾nica"):
Sve ¹to smo danas èuli od tzv. tu¾be samo potvrðuje
da je celokupna zamisao potpuno proma¹ena, ali da mi
ne biste oduzeli reè, dr¾aæu se samo onih argumenata
koji odgovaraju na va¹e pitanje.
Za mene je potpuno jasno za¹to ova la¾na tu¾ba
insistira na spajanju. To je posledica 11. septembra.
Oni ¾ele da stave u drugi plan optu¾be za Kosovo, jer
optu¾be za Kosovo neizbe¾no otvaraju pitanje saradnje
Klintonove administracije sa teroristima na Kosovu,
ukljuèujuæi i organizaciju Bin Ladena.
Drugo, ono ¹to smo mogli danas da èujemo - i oni su
svesni toga da u tom sluèaju ne mogu izbeæi, bez
obzira na ilegalnost ovog suda, da se ovde pojave
glavni akteri zloèina izvr¹enog protiv moje zemlje i
mog naroda, poèev od Klintona, Olbrajtove, Klarka i
drugih, ali naravno, i mnogi mirovni posrednici èija
aktivnost i saradnja na pronala¾enju mira potpuno
demantuje ove, rekao bih, monstruozne optu¾be koje su
ovde izreèene.
Dakle, njihovi su razlozi potpuno pragmatièni i
vezani za za¹titu onih koji su izvr¹ili zloèine nad
mojom zemljom, a ne za bilo kakvo ekonomisanje
vremenom, jer njih sigurno nije briga da li æu se ja
umarati ili ne, a ja sam vam rekao ¹ta o tome mislim
i pre.
©to se tièe krunskog argumenta, o ideji o stvaranju
"velike Srbije", taj argument se sasvim lako mo¾e
demantovati i ja mislim da niko razuman ne bi smeo
taj argument, koji su uzeli kao mit i osnovu za sve
zloèine da vi¹e poku¹ava da imputira, nameæe ili na
bilo kakav naèin zloupotrebi. Postoje èinjenice koje
su neoborive. 28. aprila 1992. godine formirana je
Savezna Republika Jugoslavija. 28. aprila 1992.
godine, dakle, pre nego ¹to su poèeli sukobi, pre
nego ¹to je poèeo graðanski rat. Ta ustavotvorna
skup¹tina je svojim zvaniènim dokumentom deklarisala
na¹u poziciju u kojoj se ka¾e da Savezna Republika
Jugoslavija nema teritorijalne pretenzije ni prema
jednoj od biv¹ih jugoslovenskih republika. To je
apsolutno dovoljan dokaz da se ove besmislice koje
poku¹avaju da se imputiraju u potpunosti odbace.
Podsetio bih vas i na to da je na samom poèetku, maja
1993. godine, uz na¹e maksimalno zalaganje, u Atini
prihvaæen Vens-Ovenov plan koji su tada potpisali i
srpski predstavnici. I da je to prihvatanje, takoðe -
smatrajuæi mir najveæim ciljem i najveæom vredno¹æu
za sve jugoslovenske narode - do kraja demantovalo
svaku takvu ideju.
Na kraju krajeva, sam ¾ivot tih deset godina u
nekada¹njoj Jugoslaviji najbolje demantuje ideje o
nacionalnoj ili verskoj diskriminaciji, jer je
Savezna Republika Jugoslavija ostala jedina dr¾ava
koja je saèuvala svoj vi¹enacionalni karakter i u
kojoj nije bilo nikakve diskriminacije na nacionalnoj
ili verskoj osnovi. Deset godina to potvrðuje. Ista
je stvar i sa Kosovom. Mo¾da vi ne znate, ali je
vlada AP Kosovo i Metohija i 1998. i 1999. - u toku
rata (sve dok oni koji su izvr¹ili agresiju nisu
instalirali na vlast u Beogradu svoje najamnike) bila
sastavljena od Srba, Albanaca, Muslimana, Turaka,
Goranaca, Roma i Egipæana. Srbi su u toj vladi bili u
manjini. Kako uop¹te ideju o nekakvoj nacionalnoj
diskriminaciji pomiriti sa tom èinjenicom?! Na¹a
delegacija u Rambujeu sastojala se, isto tako, od
predstavnika svih tih nacionalnosti. Kako to pomiriti
sa ovakvim monstruoznim imputiranjem nacionalne
diskriminacije?! Da li znate da je 1998. godine,
posle deset godina potpunog mira na Kosovu, (u deset
godina u kojima niko nije ubijen, za tih deset godina
niko nije uhap¹en, izlazilo je nekoliko desetina
listova na albanskom jeziku koje ste mogli da kupite
na svakom æo¹ku, ¹kolovanje je bilo na albanskom
jeziku u svim osnovnim i srednjim ¹kolama) posle
deset godina, kada je krenuo terorizam koji su
organizovale strane slu¾be od otpadaka albanske
mafije po Evropi, mi smo formirali lokalnu policiju u
albanskim selima tako ¹to su sami graðani birali
svoje policajce koji su nosili oru¾je i svi su bili
Albanci. Ti isti lokalni policajci kao i Albanci
po¹tari, kao i Albanci ¹umari, kao i Albanci na
drugim funkcijama u dr¾avnom aparatu, bili su predmet
atentata, ubistava, klanja, pretnji, itd. od strane
albanskih terorista. U toj 1998. godini vi¹e je ljudi
albanske nacionalnosti ubijeno od strane albanskih
terorista, nego ¹to je Srba ubijeno od strane
albanskih terorista. Posebno je ilustrativno to da u
svim na¹im strukturama, pa i u ovoj na¹oj
Socijalistièkoj partiji, èlanstvo je bilo one
strukture kakva je bila i meðu graðanima - bilo je i
Srba, i Albanaca, i Turaka, i Maðara, i Rusina, i
Rumuna, i Bugara i svih drugih. Ko bi od njih uop¹te
i¹ao uz program nacionalne, verske ili rasne
diskriminacije koji se ovde imputira?
Ove dve optu¾nice za Hrvatsku i Bosnu, ekspresno su
lansirane upravo da bi se utopila optu¾nica za Kosovo
koja ukazuje na terorizam, iako je jasno da smo se i
u Hrvatskoj i u Bosni bavili mirom, a ne ratom. Mi
smo pomagali svoj narod da opstane, da ne postane,
kao u Drugom svetskom ratu, ¾rtva genocida. Ali mnogo
puta smo i javno rekli, i ja sam o tome govorio, mi
¾elimo da on bude slobodan i ravnopravan na
teritorijama na kojima vekovima ¾ivi. I da to ne bude
na raèun bilo kog drugog naroda. Primer Savezne
Republike Jugoslavije i veoma dobrih meðunacionalnih
odnosa za sve vreme sukoba to najbolje pokazuje. Za
vreme sukoba u Bosni nijedan musliman nije isteran iz
Srbije, za vreme sukoba u Hrvatskoj nijedan Hrvat
nije isteran iz Srbije. Èak, za vreme sukoba u Bosni
- pogledajte evidenciju Meðunarodnog komesarijata za
izbeglice UN - preko 70 hiljada Muslimana izbeglica
na¹lo je skloni¹te upravo u Srbiji. Pa koji bi to
narod i koje desetine hiljada ljudi dolazile da se
sklone kod onih koji su izvr¹ili agresiju na njih. Pa
znate li vi da u Srbiji ¾ivi vi¹e muslimana nego u
Bosni i Hercegovini? Muslimani u Bosni i Hercegovini
su gurnuti u tu nesreæu, u taj rat, da bi kasnije
mogla da im se daje podr¹ka i da bi se time kupio
alibi za ubijanje mnogostruko vi¹e - miliona
Muslimana - u skladu sa interesima onih koji su to
postavljali u funkciji novog porobljavanja sveta i
novog kolonijalizma.
Posebno, ja ne mogu da razumem da neko mo¾e da se
drzne da ovde govori o Kosovu implicite kao o neèemu
¹to nije deo Srbije. Kosovo je Srbija i Kosovo æe
ostati Srbija i ova situacija trajaæe taèno onoliko
koliko bude trajala ova nelegalna okupacija Kosova i
Metohije. Nelegalna zato ¹to je do nje do¹lo
zloupotrebom UN i Rezolucije 1244 Saveta bezbednosti
koja predviða prisustvo bezbednosnih snaga UN.
Meðutim, te su snage uzurpirale ovla¹æenja UN,
dozvolile dalje divljanje albanskih terorista,
hiljade Srba i drugih nealbanskih stanovnika Kosova
su ubijeni i oteti, desetine hiljada srpskih kuæa je
zapaljeno, vi¹e od stotinu crkava je sru¹eno i
zapaljeno, sve pod okriljem meðunarodnih snaga koje
su bile do¹le da garantuju svima bezbednost. I danas,
posle ovih karikaturalnih izbora, ti vajni srpski
poslanici dolaze avionom iz Beograda da vr¹e svoju
funkciju poslanika i pod vojnom pratnjom ulaze u taj
tzv. parlament. To æe stanje trajati koliko bude
trajala okupacija. To je stanje trajalo i pod turskom
okupacijom èitavih 500 godina. Ova neæe moæi toliko
da traje, ali onog trenutka kada se ona zavr¹i Kosovo
æe opet biti potpuno pod srpskom kontrolom, a nije
reè samo o Kosovu veæ i o Srbiji, jer æe i Srbijom
ponovo i uskoro upravljati patriote. Patriote æe
upravljati i drugim zemljama umesto ove ¹eme novog
kolonijalizma i postavljanja raznih marionetskih
vlada.
Ja mislim da je sve ¹to smo èuli danas i ¹to je u
potpunoj svaði sa istinom pokazalo do koje su mere
ove optu¾nice proma¹ene. Ja jedino mogu da ih razumem
kao izraz gneva i osvete za fijasko koji je NATO
pretrpeo u poku¹aju da izvr¹i vojnu okupaciju
Jugoslavije. I mogu da vam ka¾em, ponosim se time ¹to
sam komandovao oru¾anim snagama Jugoslavije koje su
zaustavile NATO, jer se pokazalo da zemlja, makar i
mala, koja ima èvrstu volju da brani svoju slobodu i
da brani ideju slobode i ravnopravnosti i naroda i
ljudi, mo¾e da se odbrani. Ovo je kazna zato ¹to smo
se usprotivili opasnosti najveæe tiranije koja je
zapretila èoveèanstvu.
I ono ¹to mo¾e da se pogrebe po tim optu¾nicama je
talog i mulj iz desetogodi¹njeg medijskog rata koji
je voðen sa ciljem satanizacije i Srbije i srpskog
naroda, i srpskog rukovodstva, i moje liène, pa èak i
moje porodice. Zato ¹to je medijski rat prethodio
pravom ratu i ¹to je imao cilj da ubedi javno mnjenje
na Zapadu da smo mi zlikovci iako za to nikada nismo
dali povoda.
Vi ste danas proèitali ovde kako je 6. aprila 1992.
godine Evropska Unija priznala Bosnu i Hercegovinu.
To je uèinjeno pod uticajem tada¹njeg ministra
inostranih poslova Nemaèke Hansa Ditriha Gen¹era, jer
je 6. april dan kada je 1941. godine Hitler napao
Beograd. To je bila ¾elja da se simbolizuje promena
rezultata Drugog svetskog rata. Nikada to ne bih
pripisao nemaèkom narodu, ali neki su politièari
zadr¾ali isto ono zlo protiv koga smo se zajedno
borili i postigli i vi¹e od osvete jer su uspeli da
nas ubijaju rukama na¹ih saveznika, Amerikanaca,
Engleza, Francuza, sa kojima smo se u dva svetska
rata borili protiv tog istog zla.

(.........)

Ja sam vam veæ rekao o svom odnosu prema ovom sudu,
iako sudija Robinson ka¾e da taj moj odnos ne
proizvodi za vas nikakve posledice. Prema tome ¹ta
æete da uradite to je va¹a stvar, a ja vam samo ka¾em
da nijedan argument koji je ovde upotrebljen u prilog
nekakvog spajanja nije istinit, ne stoji, nije taèan,
i ne mo¾e se ni na kakav naèin pravdati. Prema tome,
argumenti su la¾ni kao ¹to je la¾na i optu¾nica, a vi
æete uraditi kako vi ¾elite, to je va¹a stvar.
Ja mislim da su upravo dati argumenti koji su protiv
ideje koju je iznela tu¾ba, jer sve ¹to oni iznose i
koliko god dalje budu i¹li - pokazaæe koliko je to
sve na staklenim nogama, iskonstruisano i pokupljeno
iz taloga tog medijskog rata a ne iz stvarnih
èinjenica, pogotovo èinjenica koje bi mogle imati
pravnu te¾inu. A to ¹to je njihov reènik i struktura
onoga ¹to izla¾u u potpunosti podudarno sa onim ¹to
smo deset godina slu¹ali u politièkim pamfletima, po
raznoj ¹tampi samo pokazuje da im je poreklo iz iste
kuhinje i ni¹ta drugo.
Na va¹em mestu ja bih lièno, bez obzira na va¹ status
koji ja osporavam, ¹to vam nije nepoznato, odbacio
ovakve ideje. Oni hoæe u drugi plan da stave Kosovo
samo zato ¹to ono otvara pitanje saradnje sa
teroristima, ¹to ne odgovara tekuæoj politici. Oni u
ovom trenutku falsifikuju istorijske èinjenice u
funkciji dnevne politike, a time ne bi smeo da se
bavi èak ni ovaj ilegalni sud.

(............)

Ja sam u meðuvremenu obave¹ten da ste, bez mog
zahteva imenovali neke savetnike koje ja nisam
tra¾io, tumaèeæi moju saglasnost da primim posete
pojedinih ljudi kao zahtev da se imenuju pravni
savetnici. Ja sam na to odgovorio Sekretarijatu da ne
smatram da ko god me poseæuje, a ima u d¾epu diplomu
Pravnog fakulteta, da mora prvo sa moje strane da
bude imenovan za pravnog savetnika. I mislim da ne bi
bilo dopustivo da mi se dalje ogranièavaju posete
lica koja ¾ele da me posete u skladu sa pravilima
koja ste vi izgradili, i na bazi nediskriminacije, s
obzirom da drugi koji se nalaze u tom zatvoru imaju
moguænost da budu poseæivani. Drugo...

(.............)

Ja sam rekao da ¾elim da mi se omoguæi da me poseæuju
ljudi koji ¾ele da me posete i to je sve.

Drugo, èuo sam ovde da imate ovde infra-crvenu kameru
u mojoj æeliji. Mene je obavestila uprava zatvora da
mi je sad svetlo iskljuèeno jer su oni iskljuèili
svoju kameru, a nisam obave¹ten da je ta o kojoj je
va¹ predstavnik govorio za javnost iskljuèena, pa
molim da se i ona iskljuèi.


===*===


"I DESERVE CREDIT FOR PEACE NOT WAR!" - MILOSEVIC

Those who have been breaking up Yugoslavia are guilty for
war.

This "trial" is a punishment for our resistance to the worst
tyranny that has ever threatened mankind.

Using false accusations they try to hide the fact that they
have allied with terrorists.

We have been defending the freedom and equality of all
individuals and all peoples.

PATRIOTS WILL SOON, ONCE AGAIN, RULE SERBIA!



President Slobodan Milosevic in
the Hague, December 11, 2001

(full transcript):



SLOBODAN MILOSEVIC



[After the reading of the "indictment" for Bosnia
and Herzegovina]



I want to tell you that what we have heard here,
this miserable text, is the ultimate absurdity. I
deserve credit for the peace in Bosnia, not the
war. The responsibility for the war lies with the
powers that have been breaking up Yugoslavia and
with their agents in Yugoslavia, not with Serbia,
not with the Serbian people and not with Serbian
policy. This is an attempt... [Here the mike was
turned off]





SLOBODAN MILOSEVIC



[In the debate on unifying the 'indictments']



All that we have heard today from the so-called
prosecution only confirms that the focus here
entirely misses the point, but so as to not have
the mike turned off again, I will stick to
arguments that respond to your question.

It is entirely clear to me why this false
prosecution insists on "unifying." It is because of
September 11th. They want to divert attention from
the accusations against me concerning Kosovo since
those accusations inevitably open the question of
the Clinton administration's collaboration with
terrorists in Kosovo, including bin Laden's
organization.

Second, regarding what we have heard today, they
are conscious that, if they focus on Kosovo, they
cannot, regardless of the illegality of this court,
avoid having the main perpetrators of the crimes
committed against my country and my people,
starting from Clinton, Albright and Clark and then
also the others, appear before this body, nor could
they avoid the appearance here of many peace
brokers whose activities and cooperation in
searching for peace deny the accusations - I would
say, monstrous accusations - that have been made
here.

So, their reasons for attempting to "unify" are
totally pragmatic and aimed at the protection of
those who have committed crimes against my country,
and are not, as they claim, intended to ensure an
efficient trial since they certainly do not care if
I get tired out or not. I have told you before what
I think about that.

As for their crowning argument, the accusation that
we were motivated by the aim of creating a "Greater
Serbia," that argument can be very easily disproved
and I think that no reasonable person should dare
to use that argument, which they have put forward
as the mythical basis for all crimes. Nobody should
try any longer to impute, to impose, or to abuse
that argument in any way.

Here are irrefutable facts: On April 28, 1992 the
Federal Republic of Yugoslavia was formed. On April
28, 1992, that is, before the conflicts began,
before the civil war broke out, that Constitutional
Assembly declared, in its official document, our
position: that the Federal Republic of Yugoslavia
has no territorial pretensions regarding any of the
former Yugoslav republics. This is absolutely
enough evidence to totally reject the nonsense that
they are trying to impute.

I would remind you as well, that at the very
beginning, in May 1993, with our maximum efforts,
the Vance-Owen Plan was accepted and was then
signed in Athens, including by Serbian
representatives. The acceptance of that plan
clearly shows that we regarded peace as the
greatest goal and highest value for all Yugoslav
peoples and refutes this mythical idea.

Finally, during those ten years in Yugoslavia, life
itself has entirely disproved these accusations of
national or religious discrimination, since the
Federal Republic of Yugoslavia remained the only
part of the old Yugoslavia to preserve its
multinational character and in which there was no
discrimination on national or religious grounds.
Those ten years confirm that. The same goes for
Kosovo. Maybe you do not know, but the government
of the Autonomous Province of Kosovo and Metohia in
1998 and 1999 - that is, during the war, until
those who committed aggression installed their
mercenaries in power - was formed of Serbs,
Albanians, Moslems, Turks, Goranies, Roma and
Egyptians. Serbs were a minority in that
government. How can the notion that there was
national discrimination be reconciled with that
fact?!

Our delegation in Rambouillet was comprised of
representatives of all these nationalities as well.
How does that jibe with this monstrous imputing of
national discrimination?! Do you know that in 1998,
after ten years of total peace in Kosovo - ten
years when no one got killed, ten years when no one
got arrested, when tens of daily papers printed in
Albanian could be purchased on every corner, when
education in primary and secondary schools was in
Albanian - when, after ten years, terrorism broke
out, organized by foreign secret services out of
the outcasts of the Albanian Mafia all over Europe,
we formed local Police forces in Albanian villages,
where citizens chose their policemen. They carried
weapons. All of them were ethnic Albanians. These
Albanian policemen, and also Albanian mailmen,
Albanian foremen, and other Albanians within the
State apparatus, were all targets of threats,
attempted murders, assassinations and outright
butchery, all committed by Albanian terrorists.

In 1998 Albanian terrorists killed more Albanians
than Serbs. It is truly remarkable that in all of
our state structures, and in our Socialist Party as
well, membership corresponded to the ethnic
composition of our citizens - there were Serbs,
Albanians, Turks, Hungarians, Ruthenians,
Romanians, Bulgarians and all the others. Which one
of these groups would ever go along with a program
of national, religious, or racial discrimination,
such as has here been imputed?

These two "indictments," for Croatia and Bosnia,
were expressly launched for one purpose only: to
drown the "indictment" concerning Kosovo because
talking about Kosovo opens up the whole issue of
terrorism - this apart from the fact that it is
clear that in Croatia and Bosnia we worked for
peace, not war. We have assisted our people in
order to help them survive rather than becoming, as
they did in World War II, a victim of genocide.
Many times we have said publicly, and I have said
this myself, that we want our people to be free and
equal in the territories where it has lived for
centuries. But at the same time, this should not be
at the expense of any other people.

The example of the Federal Republic of Yugoslavia
and its very good interethnic relations during the
whole period of conflicts demonstrates this best.
During the conflict in Bosnia no Moslem was
expelled from Serbia. During the conflict in
Croatia no Croat was expelled from Serbia. More
than that, during the conflict in Bosnia - look at
the records at UNHCR - over 70.000 Moslem refugees
found shelter in Serbia. What nation, what tens of
thousands of people, would seek shelter among those
who had committed aggression against them?

Do you know that more Moslems live in Serbia than
in Bosnia and Herzegovina? The Moslems in Bosnia
and Herzegovina were pushed into that disaster,
into that war, so that those outside forces,
appearing as supporters of Muslims, could hide
their responsibility for the deaths of many times
more - millions of Moslems - in accordance with
their interests of enslaving the World and a new
colonialism.

Especially, I cannot understand that someone could
dare to speak here about Kosovo implicitly as if it
were something outside Serbia. Kosovo is Serbia and
Kosovo will remain Serbia but the terrible
situation in Kosovo and Metohia will continue as
long as it is subject to illegal occupation.
Illegal because it was made possible based on an
abuse of the UN and of Security Council Resolution
1244. This Resolution does envisage the presence of
UN security forces; however, the forces in Kosovo
have violated their UN authorization, including by
allowing further savageries by the Albanian
terrorists.

Thousands of Serbs and other non-Albanian residents
of Kosovo have been killed and kidnapped, tens of
thousands of Serb homes have been burned down, more
than a hundred churches have been destroyed and
burned down, all under the auspices of the
international forces that came there to guarantee
safety for all.

And today, after these cartoon-like elections,
those fine Serbian MPs come by plane from Belgrade
to do their job as deputies and under military
escort get into that so-called parliament. This
situation will last as long as the occupation. A
similar situation under Turkish occupation lasted
for all of 500 years. This one won't last that
long, and in the very moment it ends, Kosovo will
again be completely under Serbian control, and here
we are talking not only about Kosovo, but of Serbia
as well, since Serbia too will be ruled again and
soon by patriots. Patriots will rule in other
countries as well, instead of this scheme of new
colonialism and the establishing of various puppet
governments.

I think that all we heard here today, which is in
total contradiction to the truth, has shown how
failed these "indictments" are. I can only
understand them as a statement of anger and revenge
for the fiasco that NATO has suffered in the
attempt to militarily occupy Yugoslavia. I can tell
you that I am proud that I commanded the armed
forces of Yugoslavia that have stopped NATO, since
this has shown that a country, even a small one,
having a strong will to defend its freedom and
defend the idea of freedom and equality of nations
and peoples, can succeed. I am here as a punishment
for our standing up against the danger of the
biggest tyranny that has threatened mankind.

What of substance can be scraped from these
accusations is nothing more than the mud and dregs
of a decade-long media war aimed at demonizing both
Serbia and the Serbian people, as well as the Serb
leadership, and myself, and even my family. Because
the media war preceded the real one and had as its
goal convincing public opinion in the West that we
are villains, regardless of the fact that we never
provided any grounds for that.

You have read here today how on April 6, 1992, the
European Union recognized Bosnia and Herzegovina.
This was done under the influence of the then
foreign affairs minister of Germany, Hans Dietrich
Genscher, because April 6, 1941 was the day when
Hitler started the attack on Yugoslavia and bombed
Belgrade. There was a wish, in this way, to
communicate that the outcome of World War II had
been changed. I would never blame such a desire on
the German people, but some politicians have held
onto the evil, which we fought against together. In
this way, these politicians realized a revenge in
greater measure, for they have succeeded in killing
us using the hands of our Allies, the Americans,
English and French, with whom we fought together in
two world wars, against that very same evil.



(...........)



I have already told you about my relation to this
court; no matter that Judge Robinson says my
relation to it is of no consequences for you.
Therefore, what you are going to do is your
business, and I can only tell you that every
argument used here to support "unifying" is not
true, does not stand, is not correct, and cannot be
justified in any way. So, the arguments are false,
as the indictment is false; and you will do what
you please, and that is your problem.

We have heard many arguments against the idea
raised by the prosecution. Everything they bring
up, and this will become more apparent as they go
on, shows that their entire case stands on glass
legs and is taken from the dregs of the media war,
not from real facts, especially not from facts that
could have some legal weight. The vocabulary and
structure of all their arguments entirely matches
what we have heard in political pamphlets or the
media, which only shows that it was all cooked in
the same kitchen, nothing else.

If I were you, I would, personally, regardless of
your status, to which I object, a fact which is not
unknown to you, reject such ideas. They want to put
aside Kosovo only because it opens the matter of
collaboration with the terrorists, which does not
correspond with current policies. At this moment
they are falsifying historical facts for the sake
of daily policies, and that is something that even
this illegal tribunal should not allow.



(............)



I have been informed, in the meantime, that without
my knowledge you have nominated some legal advisers
whom I have not requested, interpreting my
agreement to receive the visits of some people as a
request to nominate legal advisors. I have answered
the Registry, stating that I do not consider that
whoever visits me, and has a Law Faculty degree,
must first be nominated by me as legal advisor. And
I consider that it would be inadmissible to have
limitations to visits by people who wish to visit
me, according to the rules you have set, and on the
basis of no discrimination, since others who are in
this prison have the possibility of receiving such
visits. Second.....



(............)



I have only said that I wish that people who want
to visit me should be allowed to do it and that is
all.

Second, I have heard that you have an infrared
camera in my cell. The prison authorities informed
me that the reason they finally turned off the
regular light in my cell was that they had turned
off their camera, but I have not been informed that
this one, which your representative referred to
publicly, has also been turned off. I ask that this
one be turned off as well.



To join or help this struggle, visit:
http://www.sps.org.yu/ (official SPS website)
http://www.belgrade-forum.org/ (forum for the world of equals)
http://www.icdsm.org/ (the international committee to
defend Slobodan Milosevic)
http://www.jutarnje.co.yu/ ('morning news' the only Serbian
newspaper advocating liberation)

RADIO B-52 INTERVISTA NOAM CHOMSKY

Radio B-92, la radio piu' filoamericana nel panorama dei media
jugoslavi, da molti anni nota per gli appoggi ed i fondi ricevuti dal
carrozzone Soros e da altri settori statunitensi ed europei (compresa la
campagna pubblicitaria nella quale fu coinvolta Hillary Clinton), ha
intervistato l'"intellettuale critico ufficiale" degli USA, il signor
Noam Chomsky, sul significato degli attentati dell'11 settembre.
L'intervista, tradotta in italiano, si puo' leggere su:

http://www.collettivodifisica.it/Attivita/Gruppi_di_studio/
Guerra_e_pace/Guerra_e_pace_doc/b-92_intervista.htm

Radio B-92 imita nel nome i famosi bombardieri B-52, quelli delle bombe
"taglia margherite", che colpiscono chirurgicamente i cattivi facendo
germogliare la democrazia tutto attorno al luogo dell'esplosione. (I.
Slavo)

Per le puntate precedenti sul caso di P.-H. Bunel si veda:

> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1437

===*===

mercredi 12 décembre 2001, 18h59

Bunel condamné à deux ans fermes et écroué pour trahison

Par Thierry Lévêque

PARIS (Reuters) - L'ex-officier français Pierre Bunel
a été condamné à Paris, après deux jours de
procès, à cinq ans de prison, dont deux fermes,
pour trahison au profit de la Yougoslavie en 1998.

Il a été reconnu coupable d'avoir livré à un
agent de Belgrade des documents secrets de l'Otan.

L'ancien officier a été arrêté à l'audience
pour être incarcéré, comme le veut la procédure. Il a
déclaré qu'il ne savait pas encore s'il allait
faire appel. Entre deux gendarmes et entouré d'une
nuée de caméras, il a de nouveau nié avoir trahi son pays.

"J'ai commis une faute professionnelle mais pas
une trahison", a-t-il lancé. Avant d'être emmené
par les gendarmes, il a expliqué avoir le sentiment
d'un "gâchis énorme".

La cour d'assises spéciale du tribunal aux armées,
composée de sept magistrats professionnels, n'a
délibéré qu'une heure.

Elle est allée au-delà des réquisitions du procureur
Janine Stern, qui avait requis une peine de
cinq ans de prison mais sans exclure que cette
peine soit totalement assortie du sursis.

Pierre Bunel, 49 ans, a déjà été détenu durant
près de dix mois dans cette affaire, du 31 octobre
1998 au 23 août 1999. Il ne lui resterait donc
que quelques mois à purger.

Il risquait une peine maximale de quinze ans de détention criminelle.

Défense et accusation sont tombées d'accord à
la fin du procès pour estimer que l'ancien
commandant avait agi de sa propre initiative,
pour tenter de jouer un rôle qui dépassait les tâches
bureaucratiques où il était confiné.

Pierre Bunel a reconnu avoir livré en juillet
et octobre 1998 à un agent secret de Belgrade, Jovan
Milanovic, une synthèse de deux documents classés
"secret-Otan" présentant deux options des projets
de bombardements sur le Kosovo.

Pierre Bunel était alors chef de cabinet du général
Pierre Wiroth, responsable de la
représentation militaire de la France au siège
de l'Otan à Bruxelles. La Yougoslavie était sous la
menace de frappes de l'Alliance en raison d'une
brutale répression des albanophones de la province
du Kosovo.

Le procureur Stern, magistrate détachée à l'armée
qui a le grade de colonel et requiert en
uniforme, a montré une grande sévérité dans sa lecture des faits.

---

"Foutre la trouille aux Serbes"

---

"M. Bunel, vous avez voulu être un héros. En réalité, vous avez
trahi vos camarades, l'armée, la France, les alliés de la
France. Vous avez discrédité la France auprès de ses alliés,
détruit la crédibilité de la France sur la scène internationale",
a-t-elle dit.

La simple transmission de documents secrets, quelles qu'en
soient les raisons, suffisait, selon le
procureur, à entraîner la condamnation.

Me Eric Najsztat, avocat du militaire, a de son côté
abandonné dans sa plaidoirie la thèse d'un
ordre donné par la sécurité militaire française, évoquée
par l'accusé mardi.

"Il voulait foutre la trouille aux Serbes, sans ordres,
sans mission, comme l'électron libre qu'il
s'était décrété lui-même", a dit Me Najsztat. Il
a souligné que l'accusé n'avait pas travaillé pour
de l'argent, ni voulu nuire à la France ou donner
un avantage au régime de Belgrade.

L'avocat a estimé par ailleurs que c'était "la volonté
de la France de détruire la légende d'une
armée pro-serbe" qui avait conduit le gouvernement
à déférer l'affaire à la justice, au lieu de la
traiter en interne par des sanctions disciplinaires.

L'ancien commandant a lui-même semblé abandonner
la thèse d'un ordre ou d'une demande de la
sécurité militaire française.

"Cette audience m'a appris beaucoup de choses sur
moi-même. Je n'aspire plus qu'à une chose, mener
enfin une vie normale", a-t-il simplement dit à la fin des débats

===*===

World Socialist Web Site

> http://www.wsws.org/articles/2001/dec2001/brun-d11.shtml

French officer accused of collaborating with Milosevic government

By Francis Dubois and Paul Stuart
11 December 2001

Pierre-Henri Bunel, a former French intelligence
officer, is appearing before a military
tribunal charged with treason. Bunel is accused
of handing over to Serbian intelligence
secret plans for the Alliance's air strikes
on Yugoslavia, one year before the bombing
campaign commenced in spring 1999.

On October 19, 1998, Bunel was imprisoned
in Paris without a trial. He was brought
before a magistrate and charged; the story
of his arrest broke on November 2 that year.
At his original trial, the civilian court
ruled that it had no jurisdiction over the case and
transferred it to a military court. This
move to a closed military court was imperative
for the French ruling elite and its armed
forces. Even then it has taken two years for
the court to have "amassed" material against Bunel.

Bunel is no minor figure in French military
circles. He received the Légion d'honneur,
France's highest military decoration, for
his intelligence work in Bosnia in 1995. He
was attached to the French NATO delegation
in Brussels in mid-1996, serving as head
of staff to the delegation's senior military
adviser, General Pierre Wiroth. He had
access to most of NATO's classified information.

Speaking fluent Arabic, Bunel is an expert
on the "Muslim world" who served in the
Jordanian desert prior to the Gulf War and
also undertook missions in Somalia and
Rwanda on behalf of French imperialism.
His latest book is entitled Menaces
Islamistes (The Islamic Menace).

When arrested, officials said Bunel's activities
were those of an "isolated individual".
Bunel denies this, however. His legal defence
explained in a statement, "What he did
was not an act of treason. His actions were
sponsored by a French service."

Neither Bunel nor his lawyers have indicated
which arm of the French state they allege
instructed him to pass on secret files. Bunel
has said, "I admit passing on information
classified `secret' to a Serb agent... But this
was confidential information, not top
secret: top secret in NATO is classified `Cosmic'.
I never passed on flight plans or
operational orders." He continued, "I passed
documents on to get certain key
messages across. They were that France would
take part in the conflict [in Kosovo],
that the five principal NATO countries had
agreed to strike Yugoslavia, and that if
Milosevic did not withdraw his troops the
carnage would be terrible."

According to Canadian journalist Steve Albert,
Bunel told investigators, "He decided to
hand over NATO plans after a meeting [with]
Lieutenant-Colonel Jovan Milanovic in a
Serbian restaurant in Brussels... Milanovic
was sent to Brussels with the express
purpose of finding out these plans." It was
highly unlikely to have been a chance
encounter and would have been arranged beforehand.

When Bunel was first arrested, he was accused
of meeting with Milanovic on four
occasions between July and October 1998 and
passing on sensitive information,
including operational orders, flight plans and
target lists.

French divisions over Yugoslavia

Defending his actions, Bunel wrote a book called
War crimes at NATO * and set up a
website in which he insists, "It is nonsensical
to undertake a military action if it does
not correspond to a political solution."
Investigative reports published so far indicate
that he was not acting alone, but on behalf of
those within the French elite who were
opposed to breaking political relations with
Serbia and viewed participation in a US-led
military attack in Europe as a betrayal of
France's national interests.

There have been at least two other incidents
said to prove collaboration took place
between French military intelligence and the
former Yugoslav regime. In a report first
aired on the France 2 news programme Envoye
Special (Special Correspondent) in
1996, it was alleged that the commander of
UNPROFOR (United Nations Protection
Force) General Bernard Janvier, took part in
secret negotiations with General Mladic
and General Perisic, Commander in Chief of the
Serbian Army, to obtain the freedom of
captured French UN troops, in return for a
promise not to order air strikes if Srebrenica
were attacked.

In 1998 Washington accused Major Hervé Gourmelon
of warning Bosnian Serb leader
Radovan Karadzic that he was facing imminent
arrest for war crimes, foiling a NATO
plan to take him into custody. According to
Time magazine, Gourmelon was a French
spy who, in 1994, "while a press officer for
UNPROFOR... was caught on hidden video
rifling through the desk of UNPROFOR's military
commander, Gen. Michael Rose".

It is well known that at the same time France
was acting as part of the UN's so-called
"peace keeping" force during the period of
the Bosnian War, it repeatedly carried out
separate negotiations with the Bosnian Serbs
and the Milosevic regime, in direct
opposition to UN regulations and NATO policy.

The French authorities have always been
reluctant to have their military personnel
testifying in front of any court, particularly
the international war crimes tribunal at The
Hague, about the events in the Balkans. French
diplomats and officials have never
hidden the fact that they saw the Hague
tribunal as an "American affair", with French
Defence Minister Alain Richard calling it
a "spectacle". According to some French
commentators, testifying before it would
reveal too much of the murky activities of the
French military and secret services in the
Balkans. They feared that indicted war
criminals might cite documents or transcripts
of telephone calls uncovering French
duplicity or call on "friendly" French officers
to testify in their defence.

The French establishment and military
bureaucracy are divided over what attitude to
take in the Balkans. In contrast to Germany,
for example, France refused to recognise
Bosnian independence for some time. Significant
sections of the ruling class saw
Serbia as a useful ally, which could play the
role of a regional strongman in ensuring
stability in the Balkans. As Paris read the
situation after the 1992-95 Balkan wars, the
territories within Bosnia's borders claimed
by the Serbs would eventually go back to
Serbia. There was open hostility at the extent
to which the US was able to dominate
Balkan events and to America's preferred policy
of encouraging separatist sentiments
in order to undermine the Milosevic regime,
which Washington viewed as an obstacle
to securing its own hegemony. Some diplomats
explained that the Dayton agreement
was " an American show", expressing the
resentment of the French bourgeoisie at
their eventually being forced to work within
the parameters laid down by US policy
decisions in the Balkans.

Even as the Bunel trial gets underway, French
President Jacques Chirac has called on
the people in the Serbian republic of Montenegro
and UN-run Kosovo province to
reject separatism and instead take part in a
reform of the Yugoslav federation.
Speaking at the Belgrade University, he
insisted, "The split of the country can not be a
peaceful and stable solution in the modern
world... a solution can not be found in a
policy of secession, in an approach... based
on the logic of confrontation."

Chirac is the first European head of state
to travel to Serbia since the Western-backed
coup that led to the fall of Milosevic in
October 2000. Also directing his message
towards Macedonia, he insisted, "A renewal
of the Yugoslav federation, with respect
to its integrity, is the best solution, not
only for the stability in the region, but also for a
development of harmonic relations between
different parts of the Yugoslav society."

* * *

* Crimes de Guerre à l'Otan, published by EDITIONS 1, France


Copyright 1998-2001
World Socialist Web Site
All rights reserved

*** LA CELLA DI MILOSEVIC ILLUMINATA A GIORNO 24 ORE SU 24
(Italiano / Deutsch)
*** DJINDJIC: "IL TRIBUNALE DELL'AIA E' COME IL TEMPO ATMOSFERICO"
(Italiano / English)
*** ARTICOLI SEGNALATI su World Socialist Web Site (LINK)
*** IL "TRIBUNALE" DELL'AIA: UNA "IMPRESA CRIMINALE COMPLESSIVA"
Comunicato stampa (7/01) del Comitato Internazionale per la Difesa
di Slobodan Milosevic, sezione tedesca - 11 dicembre 2001
(Deutsch)
*** LETTERA DI 20 COMPONENTI DELLA FACOLTA' DI LEGGE DI BELGRADO
SULL'USO ILLEGALE DEGLI "AMICI CURIAE" DA PARTE DEL "TRIBUNALE"
DELL'AIA
(English)

===*===


LA CELLA DI MILOSEVIC ILLUMINATA A GIORNO 24 ORE SU 24

L'AIA, 24 novembre. (...) A partire da ieri la sua cella viene
illuminata con potenti riflettori per tutta la notte. "Sono
condizioni disumane", ha detto l'avvocato [Ognjatovic]. Egli ha
sottolineato che questo maltrattamento e' da porre in relazione
diretta con il nuovo capo d'accusa [sulla Bosnia] contro Milosevic.
Si vuole persuadere Milosevic a riconoscere finalmente il Tribunale...

Milosevic: Anklage erweitert, "unmenschliche Bedingungen"

DEN HAAG, 24. November 2001. Die Anklage gegen den ehemaligen
jugoslawischen Bundespräsidenten Slobodan Milosevic beim
"Kriegsverbrechertribunal" in Den Haag wurde erweitert. Milosevic
wird nun "der Völkermord in Bosnien zwischen 1992 und 1995"
vorgeworfen.
Milosevics Verteidiger in Belgrad Dragoslav Ognjanovic sagte
heute, daß Milosevic einem "drastischen Druck" in seiner
Gefängniszelle ausgesetzt ist. Seine Zelle wird seit gestern die
ganze Nacht durch mit starken Scheinwerfern beleuchtet. "Es sind
unmenschliche Bedingungen" sagte der Anwalt. Er betonte, daß
diese Mißhandlung in direktem Zusammenhang mit der neuen Anklage
gegen Milosevic steht. Man will Milosevic dazu bewegen, das Tribunal
endlich anzuerkennen, sagte Ognjanovic. (TANJUG / www.amselfeld.com)


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DJINDJIC: "IL TRIBUNALE DELL'AIA E' COME IL TEMPO ATMOSFERICO,
NON SI PUO' CAMBIARE, UNO CI SI PUO' SOLAMENTE ADEGUARE"

PARIGI, 10 dicembre (Tanjug) - Il primo ministro serbo Zoran Djindjic
ha affermato che il Tribunale Penale Internazionale dell'Aia per la
ex Jugoslavia (ICTY) e' come una situazione meteorologica "che non puo'
essere cambiata, ma uno ci si puo' adattare." (...)

DJINDJIC SAYS ICTY LIKE METEOROLOGICAL SITUATION

PARIS, Dec 10 (Tanjug) - Serbian Prime Minister Zoran Djindjic has
said The Hague International Criminal Tribunal for former Yugoslavia
(ICTY) is like a meteorological situation "which cannot be changed,
but one can adapt to it."
Djindjic expressed dissatisfaction over the fact that no indictments
have been raised yet against ethnic Albanian war leaders in Kosovo and
Metohija. He also said he was shocked at the opening of investigations
against generals Nebojsa Pavkovic, chief of General Staff of the
Yugoslav Army, and Sreten Lukic, head of the Serbian Department of
Public Security.
In an article entitled "European Horizon of Zoran Djindjic," the Paris
daily Le Figaro on Monday quoted Djindjic as saying that he does not
regret having organized the extradition of former Yugoslav president
Slobodan Milosevic to The Hague.
Speaking about relations within the Yugoslav federation, the Serbian
prime minister pointed out that Montenegrin President Milo Djukanovic
is unnecessarily dividing the people of Montenegro over the issue of
that republic's independence.


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ARTICOLI SEGNALATI

World Socialist Web Site

Milosevic trial: Hague Tribunal shows its partisan nature
[15 October 2001]

> http://www.wsws.org/articles/2001/oct2001/milo-o15.shtml

Behind the Milosevic trial: the US, Europe and the Balkan catastrophe
[4 July 2001]

> http://www.wsws.org/articles/2001/jul2001/milo-j04.shtml


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IL "TRIBUNALE" DELL'AIA: UNA "IMPRESA CRIMINALE COMPLESSIVA"

Comunicato stampa (7/01) del Comitato Internazionale per la Difesa
di Slobodan Milosevic, sezione tedesca - 11 dicembre 2001


HAAGER "TRIBUNAL": EIN "GEMEINSAMES KRIMINELLES UNTERNEHMEN"

Pressemitteilung (07/2001) des Internationalen Komitees
für die Verteidigung von Slobodan Milosevic- Deutsche Sektion -
vom 11.12.2001


Am Vormittag des 11. Dezember 2001 wechselten in den Berichten der
Nachrichtensender CNN, BBC, Euronews und anderen ständig die
Kriegsschauplätze: Von den Tausenden Leichen in Kandahar als Ergebnis
der US-Bombardements zu den von israelischen Kampfhubschraubern
getöteten palästinensischen Kindern, dann in den Saal des "Tribunals" in
Den Haag, wo die Verfolgungsbehörde Slobodan Milosevic des Völkermords
anklagt, und zurück nach Tora Bora, wo US-Flugzeuge weiterhin sieben
Tonnen schwere Bomben abwerfen.
Die Ereignisse haben mehr miteinander zu tun, als dass sie nur wegen
ihrer Gleichzeitigkeit zu einem militärischen Potpourri gemixt werden.
Ihr Zusammenhang besteht darin, dass die USA, ihre Klientelstaaten und
die NATO unter Bruch der UN-Charta Kriege führen, Terrorakte gegen die
Zivilbevölkerung und schwerste Kriegsverbrechen begehen, und dabei keine
Strafe fürchten müssen. Zugleich können sie unter abermaligem Bruch der
UN-Charta Sondertribunale kreieren, um ausgewählte Gegner zu
kriminalisieren, Regierungen zu stürzen und Staaten zu zerstören
Das "Verbrechen "von Slobodan Milosevic besteht darin, dem von
Washington seit 1988 verfolgten Plan der Zerschlagung Jugoslawiens
ebenso Widerstand geleistet zu haben, wie der NATO-Aggression 1999.
Demjenigen, der die Erhaltung Jugoslawiens und gleiche Rechte für alle
Bürger verteidigte, der sich der Zerstückelung eines multiethnischen
Bundesstaates in ethnische Kleinstaaten widersetzte, wirft die "Anklage"
wahrheitsverdrehend vor, ein "Groß-Serbien" angestrebt zu haben. Der
Vorwurf der Teilnahme an einem "gemeinsamen kriminellen Unternehmen"
fällt voll auf das Haager Femegericht und seine Auftraggeber zurück.
Slobodan Milosevic nannte die von Carla del Ponte fabrizierte Anklage
treffend einen "tragischen Text von höchster Absurdität. Mir sollte
Anerkennung gezollt werden, dass ich Frieden, nicht aber Krieg für
Bosnien-Herzegowina gebracht habe. Die Verantwortung für den Krieg in
Bosnien tragen jene Mächte und ihre Agenten in Jugoslawien, die
Jugoslawien zerstört haben, aber nicht das serbische Volk oder serbische
Politiker".
Der Schauprozess in Den Haag soll auch vergessen lassen, dass Truppen
des CIA-Söldners Bin Laden und andere islamistische Terroristen
seinerzeit in Bosnien mit US-Unterstützung für die Balkanisierung
Jugoslawiens kämpften, um einen islamistischen Staat in Bosnien mit
minderen Rechten für die 40%-"Minderheit" der Serben zu erschaffen. Die
Öffentlichkeit soll sich daran gewöhnen, dass für dieselben
Weltherrschaftsinteressen der USA und ihrer Verbündeten, für die
Jugoslawien zerschlagen wurde, heute unter dem Vorwand des Krieges
"gegen Terror" eine ständige westliche Militärpräsenz in
Zentralasien installiert wird.
Der Kampf von Slobodan Milosevic gegen das Haager "Tribunal" ist der
Kampf gegen einen Modellversuch der Anpassung internationalen
Strafrechts an die neue Weltkriegsordnung der USA, Deutschlands und
ihrer Verbündeten, ein Kampf gegen den Rechtszynisrnus der
konzerngesteuerten Medienöffentlichkeit.
Dafür gebührt ihm Anerkennung und Solidarität aller friedliebenden und
rechtsbewussten Menschen.
Die deutsche Sektion des Internationalen Komitees für die Verteidigung
von Slobodan Milosevic wird am 2. März 2002 in Berlin das Kolloquium
"Der 'Fall Milosevic' - Internationales Strafrecht und die neuen Kriege
der Großmächte" durchführen. Prof. Dr. Norman Peach und andere
Völkerrechtsexperten werden dabei nachweisen, dass ad-hoc-Tribunale à la
Den Haag illegal und zu gleicher Rechtsprechung nicht imstande sind, und
Bemühungen um ein universell geltendes internationales Strafrecht
vereiteln, wenn nicht gänzlich ad absurdum führen.

c/o Klaus Hartmann
Sprecher der deutschen Sektion des ICDSM
Schillstraße 7
D-63067 Offenbach am Main
T/F: -69 - 83 58 50
e-mail: vorstand@...
URL: www.free-slobo.de


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LETTERA DI 20 COMPONENTI DELLA FACOLTA' DI LEGGE DI BELGRADO
SULL'USO ILLEGALE DEGLI "AMICI CURIAE" DA PARTE DEL "TRIBUNALE"
DELL'AIA

The URL for this article is http://www.icdsm.org/more/faculty.htm

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Letter from 20 Members of Belgrade Faculty of Law
on Illegal Use of Amicus Curiae by Hague 'Tribunal'
[posted 29 November 2001]
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Certified Translation

From: Faculty of Law, University of Belgrade

Bulevar Revolucije, 67

11000 Belgrade Tel:(381-11) 32 41 501 and:(381-11) 32 30 116

Fax:(381-11) 32 21299


To: Bars of Serbia, Yugoslavia, the Netherlands and Great Britain

Dear Sirs,

The Trial Chamber of the International Criminal Tribunal for former
Yugoslavia issued, in the case No.IT-99-37 against the accused Slobodan
Milosevic, at the status conference held 30 August 2001, the order
inviting the Registrar to designate counsels to appear before it as
amicus curiae, pursuant to Article 74 of the Rules of Procedure and
Evidence of the Tribunal. Further to the order, the following lawyers
were designated to act in such a capacity: Mr. Branislav Tapuskovic, of
FR of Yugoslavia, Mr. Michail-Mischa Vladimiroff of the Netherlands and
Mr. Steven Kay, QC, of Great Britain.

We are of the view that the appointed personalities are top class
lawyers, highly experienced who could provide a valuable assistance to
the Tribunal in pursuit of its mandate provided Article 74 of its Rules
of Procedure and Evidence were correctly applied.

However, although the order of the Trial Chamber, mentioned above,
described the task of the persons to be designated to act in the
capacity of amicus curiae "not to represent the accused but to assist in
the proper determination of the case" with the view to "securing a fair
trial", which is in keeping with the institute of amicus curiae, the
elaboration of the stated task in the first three of totally four items
is quite contrary to the meaning of this institute and constitutes, de
facto forcing of counsels upon the accused, ex officio, in an evasive
but awkwardly disguised way, and annihilation of the concept of
self-defense opted by the accused. Such a conduct constitutes a serious
breach of his right to defense guaranteed under Article 14 of the
International Covenant of Civil Rights and a series of other
international documents and constitutional and legal provisions in
the national legal systems of the civilized world.

The three items mentioned set out that "amicus curiae is to assist the
Trial chamber by:
Making any submissions properly open to the accused by way of
preliminary or other pre-trial motion;
Making any submissions or objections to evidence properly open to the
accused during the trial proceedings and cross-examining witnesses as
appropriate;
Drawing to the attention of the Trial Chamber any exculpatory or
mitigating evidence..."

The above assignments, obviously enough, pertain not to those who are to
assist the court, but fall within the realm of entitlements of the
accused and his counsels, exclusively.

The Statute of the Hague Tribunal (Article 21) and the Rules of
Procedure and Evidence (Articles 44 and 45) stipulated on one hand, the
right of the accused to chose his counsel himself, meaning that he
cannot be imposed a counsel whom he did not want, and on the other, they
set out no possibility of designating ex officio counsel, providing lee
way to the accused to defend himself on his own, which Slobodan
Milosevic opted for.

Designation of de facto counsel of the accused, as mentioned, and
moreover the individuals he doesn't want, entrusted with the tasks,
which belong to the accused and his counsels only, all under the mask of
the institute of amicus curiae constitutes but a breach of both the
stated provision of the Statute and the Rules of Procedure and Evidence,
and Article 14, Par 3, items b), d) and e) alike of the International
Covenant of Civil and Political rights.
The right to defense, protected by the mentioned provisions of the
International Covenant on Civil and Political Rights has been violated
also by the fact that the designation of de facto counsel to the accused
and with the assignments mentioned diluted his defense concept, based on
repudiation of legality of the foundation of the Tribunal itself and
denial of the accused to recognize, by his own conduct, so disputed
legality. The accused is entitled to such repudiation, the more so as he
invokes the UN Charter and suggested that the establishment of the
Tribunal was in violation of the Charter.

Without contesting the benefits of a duly applied institute of amicus
curiae we find it unacceptable, illegal, contrary to the nature of
lawyers' function, ethics and Codes of respective Bars, and finally
immoral, for anyone, and particularly for the members of the lawyers
profession, to enter amicus curiae so distorted, as described, in misuse
of that institute to deprive the accused of his right to defense.
Therefore, we are asking the Bars of Serbia and Yugoslavia, the
Netherlands and Great Britain to invite their respective above-mentioned
members not to accept this part in the proceedings at stake in the
manner exposed in the above quoted three items.
We are inviting the appointed personalities themselves to refuse to
participate in the proceedings in the way that violates the right of the
accused to defense, without denying in any way the possibility of their
participation in keeping with the nature of the institute amicus curiae.
Finally, we are asking the mentioned Bars, in case their members choose
to ignore this appeal and do take part in the violation of the rights of
the accused in the proceedings at stake, to take respective measures
under the regulations of each of the three states mentioned, and the
internal rules of the three Bars mentioned, against the members of their
Bar, who would in such a dramatic way, in blatant violation of the right
of the accused in any proceedings and particularly the right to defense,
misuse their status and the rank of lawyers.

Yours truly,

The undersigned lecturers and associates of the Faculty of Law,
University of Belgrade

The following is the transcribed list of signatories of the Appeal of
the Lecturers and Associates of the Faculty of Law in Belgrade to
prevent the participation of the lawyers in violation of the right of
Slobodan Milosevic to Defend himself in ICTY by Misuse of the Institute
Amicus Curiae:

Prof Dr Mirjana Stefanovski, Associate Professor
Prof Dr Kosta Cavoski, Full Professor
Miodrag Jovanovic, M.A., Assistant
Dr Milan Škuljic, Assistant Professor
Prof Dr Mirko Vasiljevic, Full Professor
Aleksandar Gajic, Assistent Probationer
Dr Sasa Bovan, Assistant Professor
Zoran Mirkovic, M.A. Assistant
Dejan Djurdjevic, Assistant-Probationer
Dr BrankoM.Rakic, Assistant Professor
Prof Dr Oliver Antic, Full Professor
Prof Dr Dragutin Šoskic
Dr Vladan Joncic
Dr Natasa Delic, Assistant Professor
Prof Dr Ratko Markovic, Full Professor
Prof Dr Zorak Stojanovic, Full Professor
Prof Dr Zagorka Jekic, Full Professor
Dr Aleksandar Jakisic, Assistant Professor
Dr Slobodan Panov, Assistant Professor
Balsa Kascelan, Assistant-Probationer

End of Translation

I, the undersigned Smiljana Kijurina, sworn court translator, appointed
under the Decision of the Ministry of Justice of Serbia
No.740-06-72/97-18 of 19.02.1997, certify with my signature and court
seal that the above translation is done under my own hand and is true to
its original submitted to me in the Serbian language.

Done in Belgrade, 10 October 2001

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