Informazione
attempting to justify your
crimes." - Milosevic
President Milosevic in The
Hague, January 9, 2002
(transcript):
Richard May:
...Mr. Milosevic, you have heard
what I said. Is there anything
else you would like to say in
connection with your trial and
what has been said today?
President Slobodan Milosevic:
To be precise, concerning what
has been said today: almost
everything we've heard shows
that, in the guise of having a
trial, what is planned here is to
carry out an operation to reverse
scene and culprit. This is aimed
at producing a fabricated
justification for the crimes
committed during the NATO
aggression against my country and
my people.
Indeed, this `indictment' itself
constitutes one of the proofs
that what I affirm is true.
Because all the so-called
misdeeds supposedly committed by
the armed forces of Yugoslavia,
which I had the honor to command,
are, according to the
`indictment,' supposed to have
occurred during precisely the
time of the NATO aggression
against my country.
The intention is obviously to
portray those who defended their
families, children, thresholds,
homes and homeland as villains,
criminals, evil people. Whereas
those who traveled thousands of
kilometers to destroy those homes
in the night, to kill innocent
people, to destroy maternity
wards, hospitals, bridges,
railways, trains, who
collaborated with the Albanian
terrorists - that those people,
responsible for a huge number of
victims and enormous material
damage, are good, are correct,
and should have the support of
international public opinion.
To compound this absurdity...
(microphone turned off)
Richard May:
Mr. Milosevic, I have already
explained how this trial will be
conducted. You will have the
opportunity to give your defense
in the way I have described. But
now is not the time for that. It
is not the time for speeches. Our
concern now is for the form of
the trial and the proceedings.
Would you like to say something
concerning that? As I have said
you will have the opportunity to
state your defense when the trial
begins. That will be the right
time to do it, not now. We
haven't gotten into the essence
of the trial. Do you wish to say
something concerning the
procedure?
President Slobodan Milosevic:
Well, this isn't the first time I
haven't been allowed to speak,
but I have to say - if you will
... (microphone turned off)
Richard May:
You will have the opportunity to
speak and will be allowed to
speak at the proper time, during
the trial. As I told you, this is
not the right time. We are now
concerned with procedural
matters. So, you have to limit
your remarks to that, and when
the trial begins, as I have said,
the time will come for you to
make your statements. You can do
that and expound your defense.
Please, do you wish to say
something concerning procedure or
not?
President Slobodan Milosevic:
I want to confirm that you have
not offered a single argument in
response to the very clear legal
facts I have presented regarding
the illegality of this `court',
established by a resolution of a
Security Council that has no
legislative nor judiciary power
and that could hardly transfer
prerogatives it does not have,
since as lawyers you very well
know that a right which one does
not posses cannot be transferred.
In any case.... (microphone
turned off)
Richard May:
Mr. Milosevic, we have already
made a decision regarding that
question and it is no longer an
issue up for debate. Do you wish
to say something else regarding
the procedure or shall we finish?
President Slobodan Milosevic:
Well, if you're going to limit
the questions I can raise, then
regarding the procedure I would
say the following: according to
the natural definition, which
applies to any court, it must be
neutral and impartial. And look
at this `court': the indictment
is based on allegations provided
by the English Intelligence
Service; the judge is English;
the prosecutor is English; the
Amicus Curiae is English; and I
.... (microphone turned off)
Richard May:
Mr. Milosevic, we have listened
to you patiently and we are
listening to you patiently.
Several times you have been told
that this hearing deals with
procedural matters only. You will
have the opportunity to state
your defense during your trial
and to give all the statements
you want. Now is not the time for
that. This hearing is adjourned.
Please rise.
To join or help this struggle, visit:
http://www.sps.org.yu/ (official SPS website)
http://www.belgrade-forum.org/ (forum for the
world of equals)
http://www.icdsm.org/ (the international committee
to defend Slobodan Milosevic)
http://www.jutarnje.co.yu/ ('morning news' the
only Serbian newspaper advocating liberation)
GIUSTIFICARE I CRIMINI CHE AVETE COMMESSO"
Il presidente Slobodan Milosevic
all'Aia, 9 gennaio 2002 (trascrizione)
Richard May:
(...) Signor Milosevic, ha sentito cosa
ho detto. Dica adesso se c'e' qualcosa
ancora che vuole dire in relazione al suo
processo ed a quello che oggi e' stato
detto qui.
Slobodan Milosevic:
Proprio in relazione a quello che oggi e'
stato detto: praticamente tutto quello
che abbiamo ascoltato dimostra che sotto
l'apparenza di un processo si vuole realizzare
una operazione di scambio delle responsabilita',
mirata a produrre una giustificazione
costruita per i crimini che sono stati commessi
nella aggressione della NATO contro il mio
paese e contro la mia gente.
Anche questa "imputazione" attesta che quello
che io sostengo e' vero, perche' tutti questi
cosiddetti misfatti che sarebbero stati
compiuti da parte delle forze armate jugoslave,
che io ho avuto l'onore di comandare, sono, in
base alla "imputazione", precisamente ordinati
secondo una cronologia che si inserisce in
nella cornice temporale in cui e' stata
effettuata la aggressione della NATO sul mio
paese.
L'intenzione e' evidente, di dare l'impressione
che quelli che difendevano le loro famiglie,
i loro figli, i loro focolari, le loro case,
la loro patria sono dei delinquenti, criminali,
gente malvagia - mentre quelli che hanno
viaggiato per migliaia di chilometri per
distruggere nottetempo quelle case,
ammazzare persone innocenti, distruggere i
reparti di maternita', gli ospedali, i ponti,
le ferrovie, i treni, collaborando insieme ai
terroristi albanesi, queste persone,
responsabili per un grande numero di vittime
e per enormi danni materiali sarebbero bravi,
corretti, e dovrebbero ottenere il sostegno
della opinione pubblica internazionale.
Perche' l'assurdo fosse piu' grande... [il
microfono viene spento]
Richard May:
Signor Milosevic, io le ho gia' detto il modo
nel quale si condurra' questo processo. Lei
avra' la possibilita' di riportare la sua difesa,
e questo nel modo che ho gia' descritto. Ma
ora non e' tempo per questo. Non e' tempo per
i discorsi. Quello che ora a noi interessa e'
veramente la forma del processo ed il modo di
procedere. Vuole dire qualcosa a proposito di
questo? Come ho gia' detto, lei avra' la occasione
per esporre la sua difesa quando iniziera' il
processo. Quello sara' il momento giusto per
farlo, e non ora. Noi ora non siamo entrati nel
merito del processo. Noi ora ci occupiamo
solamente della procedura. Vuole dire ancora
qualcosa sulla procedura?
Slobodan Milosevic:
Mah, questa non e' la prima volta che non ho
la possibilita' di parlare... ma vorrei dire,
se consente... [il microfono viene spento]
Richard May:
Avra' l'occasione di parlare, e le sara'
permesso di parlare, a tempo debito, durante
il processo. Come le e' stato detto, questo
non e' ora il momento giusto. Noi ora ci
occupiamo delle questioni procedurali. Dunque,
deve limitare le sue osservazioni a questo, e
quando comincia il processo, come le ho detto,
verra' il tempo che lei potra' fare le sue
dichiarazioni. Lei puo' fare questo ed esporre
la sua difesa. La prego, vuole dire ancora
qualcosa sulla procedura o no?
Slobodan Milosevic:
Voglio constatare che lei non ha offerto alcun
argomento in merito a fatti, veramente chiari
dal punto di vista giuridico, che ho qui esposto
in relazione alla illegalita' di questo "tribunale",
fondato con unaa Risoluzione del Consiglio di
Sicurezza, il quale non ha ne' potere legislativo
ne' giudiziario e dunque non poteva trasferire a
nessuno competenze che non possiede, perche', da
giuristi, sapete benissimo che non si possono
trasferire diritti che non si hanno. In ogni
caso... [Il microfono viene spento]
Richard May:
Signor Milosevic, noi abbiamo gia' deliberato su
questa questione ed essa non e' materia di
ulteriore discussione. Vuole dire qualcos'altro
in relazione alla procedura o concludiamo?
Slobodan Milosevic:
Mah, se limitate le domande che posso fare,
allora, in relazione alla procedura, direi
ancora quanto segue: in base alla definizione
naturale di ogni tribunale, esso deve essere
neutrale, imparziale. E guardate questo "tribunale":
l'imputazione e' stata formulata sulla base di
dati della intelligence britannica, il giudice
e' inglese, l'accusatore e' inglese, l'amicus
curiae e' inglese, ed io... [il microfono viene
spento]
Richard May:
Signor Milosevic, noi l'abbiamo ascoltata e la
ascoltiamo attentamente. Piu' volte le e' stato
detto che questa udienza riguarda esclusivamente
le questioni procedurali. Lei avra' ogni occasione
al suo processo per fare la sua difesa e fare tutte
le sue dichiarazioni. Per questo ora non e' tempo.
Questa udienza e' tolta. Preghiamo di alzarsi.
MILOSEVIC" - DAS INTERNATIONALE
STRAFRECHT UND DIE NEUEN KRIEG DER
GROSSMÄCHTE (Berlin, 2. März 2002)
Das geplante Kolloquium wird sich mit dem
"Fall Milosevic" unter dem
Gesichtspunkt neuerer Tendenzen im
internationalen Strafrecht befassen. Es
wird darum gehen, zunächst völkerrechtliche
Kriterien zu entwickeln, an
denen "Den Haag", sowie andere
ad-hoc-Tribunale und sonstige Formen der
internationalen Strafgerichtsbarkeit zu
messen sind."Sinn und Mißbrauch
internationaler Strafgerichtsbarkeit" ist
das Thema des Hauptreferats des
bekannten Hamburger Völkerrechtlers Prof.
Dr. Norman Paech. Ob der geplante
Internationale Strafgerichtshof, der von den
USA boykottiert wird, unter den
gegenwärtigen internationalen
Machtverhältnissen eine Chance hat, sich zu
einem universellen fairen Gericht zu
entwickeln wird vor dem Hintergrund
"humanitärer Militäreinsätze" und des
"Krieges gegen den Terrorismmus" zu
erörtern sein. Mit dieser Frage wird sich
Rechtsanwalt Peter Koch aus
Heidelberg befassen. Ferner liest Ralf
Hartmann, Autor der "Ehrlichen
Makler" und der "Glorreichen Sieger",
Auszüge aus seinem am 24. März, dem 3.
Jahrestag des NATO-Überfalls auf
Jugoslawien, im Berliner Dietz-Verlag
erscheinenden Buch "Der Fall Milosevic".
Eberhard Schultz, Rechtsanwalt aus
Bremen, berichtet aus seinen Erfahrungen als
Prozessbeobachter über den
"Kampf des Slobodan Milosevic gegen das
Haager 'Tribunal' "
Die Deutsche Sektion des Internationalen
Komitees zur Verteidigung von
Slobodan Milosevic, die das von der PDS
Berlin Schöneberg & Tempelhof
veranstaltete Kolloquium organisiert, ist
der Auffassung, dass der Nachweis
geführt werden kann, dass entgegen
verbreiteter Meinungen "Den Haag" kein
Schritt in Richtung einer universellen
internationalen Strafjustiz ist,
sondern deren Pervertierung und Sabotage.
Der von der NATO geschaffene "Fall
Milosevic" ist die Fortsetzung des Krieges
mit "juristischen" Mitteln. Das
"Ad-hoc-Tribunal" ist reines Werkzeug der
Großmachtinteressen, es wurde
illegal geschaffen, ohne Grundlage in der
UN-Charta, mit ihm wird
Parteilichkeit und ungleiches Recht zum
Prinzip erhoben, seine Natur selbst
verhindert einen "fairen Prozeß". Es ist die
Geburtsstunde einer
spezifischen Form inter-nationaler
Klassenjustiz, der Unterwerfung des
Rechts unter die globalisierte Neue
Weltkriegsordnung.
(...)
W e i t e r e T e x t e z u m T h e m a:
Unfähig zur Gleichbehandlung
Die Illegitimität des Haager »Tribunals«.
Eine Erklärung von Slobodan
Milosevic (I)
in: "jungen Welt" vom 25.10.2001
http://www.jungewelt.de/2001/10-25/006.php
Die Wahrheit liegt jenseits von Den Haag
Die Illegitimität des Haager »Tribunals«.
junge Welt dokumentiert - leicht
gekürzt - die Erklärung von Slobodan
Milosevic, die abzugeben ihm
das »Tribunal« in Den Haag bei seiner
zweiten Anhörung am 30. August 2001
nicht gestattete (Teil II)
in: "junge Welt" vom 26. 10. 2001
http://www.jungewelt.de/2001/10-26/007.php
Slobodan Milosevic gegen »Haager Tribunal«:
Ein Kampf gegen die
Globalisierung der Barbarei auf dem Gebiet
des internationalen Strafrechts
(Teil 1).
Von Klaus Hartmann und Klaus von
Raussendorff
in: "junge Welt" vom 11. 12. 2001
http://www.jungewelt.de/2001/12-11/010.php
Von vornherein Partei - Slobodan Milosevic
gegen »Haager Tribunal«: Ein
Kampf gegen die Globalisierung der Barbarei
auf dem Gebiet des
internationalen Strafrechts. Zur dritten
Anhörung am 29. / 30. Oktober 2001
(Teil 2 und Schluß)
Von Klaus Hartmann und Klaus von
Raussendorff
in: "junge Welt" vom 12.12.2001
http://www.jungewelt.de/2001/12-12/007.php
Weiteres Material auf der Internetseite der
Deutschen Sektion des
Internationalen Komitees für die
Verteidigung von Slobodan Milosevic
http://www.free-slobo.de
---------------
Anti-Imperialistische Korrespondenz (AIK),
Redaktion: Klaus von Raussendorff
Postfach 210172, 53156 Bonn; Tel.&Fax: 0228
- 34.68.50;
Email: redaktion@...
Anti-Imperialistische Online-Korrespondenz;
Webmaster: Dieter Vogel
http://www.aikor.de; Email:
webmaster@...
AIK-Infos können auf der Seite
http://www.aikor.de
unter "Info-Dienst der AIK" runtergeladen
werden
Wer die AIK nicht empfangen möchte, schicke
bitte eine Mail mit dem Betreff
"unsubscribe" an redaktion@...
***
VORANKÜNDIGUNG DES KOLLOQUIUMS: DER "FALL
MILOSEVIC" - DAS INTERNATIONALE
STRAFRECHT UND DIE NEUEN KRIEG DER
GROSSMÄCHTE (Berlin, 2. März 2002)
Die PDS - Bezirksverband Tempelhof &
Schöneberg lädt ein im Rahmen der
Schöneberger Gespräche für Samstag, den 2.
März 2002 von 10.00 bis 17.00 Uhr ins
Rathaus Schöneberg, 10820 Berlin, Raum 195
(ab 09.30 Uhr Anmeldung der Teilnehmer)
zu Vorträgen und Diskussionen, organisiert vom
Internationalen Komitee für die Verteidigung
von Slobodan Milosevic - Deutsche Sektion -
zum Thema:
DER "FALL MILOSEVIC"
DAS INTERNATIONALE STRAFRECHT UND
DIE NEUEN KRIEGE DER GROßMÄCHTE
Es sprechen:
Gert Julius, Bezirksverordneter der PDS
Tempelhof & Schöneberg: Begrüßung
Klaus Hartmann, Sprecher der Deutschen
Sektion des Internationalen Komitees
für die Verteidigung von Slobodan Milosevic:
Einleitung
Prof. Dr. Norman Paech, Professor für
Völkerrecht an der Hochschule für
Wirtschaft und Politik, Hamburg: Sinn und
Missbrauch internationaler
Strafgerichtsbarkeit
Peter Koch, Rechtsanwalt, Heidelberg:
Internationale Strafjustiz vor dem
Hintergrund "humanitärer" Aktionen und des
"Kampfes gegen den Terrorismus"
Ralf Hartmann, Autor der "Ehrlichen Makler"
und der "Glorreichen Sieger",
liest Auszüge aus seinem am 24. März, dem 3.
Jahrestag des NATO-Überfalls
auf Jugoslawien, im Berliner Dietz-Verlag
erscheinenden Buch "Der Fall
Milosevic".
Eberhard Schultz, Rechtsanwalt, Bremen, Der
Kampf des "Angeklagten" Slobodan
Milosevic gegen das Haager "Tribunal"
Rolf Becker, Schauspieler (angefragt)
NN, Die Medien und der "Prozess" Milosevic
Die Veranstaltung wird unterstützt vom
Europäischen Friedensforum
MEDIENBERICHTERSTATTUNG
ÜBER DEN MILOSEVIC-"PROZESS"
Von Klaus Hartmann und Klaus von
Raussendorff
Worum geht es beim "Prozess" gegen Slobodan
Milosevic, speziell der vierten
und fünften Sitzung im Vorverfahren am 11.
Dezember 2001 und 09. Januar
2002? Um das herauszufinden, gibt es zwei
Methoden. Die einfache und sichere
besteht, wie bei politischen Schauprozessen
meist, darin, einfach
nachzulesen, was der "Angeklagte" Milosevic
gesagt hat. Das ist dank
eingeschränkter Wahrnehmung und ebensolcher
Wiedergabepraxis der meisten
Medien aber nur sehr eingeschränkt möglich.
(Wir dokumentieren die volle
Mitschrift der 4. Anhörung im Anhang). Die
zweite Methode besteht in der
Spurensuche im Panoptikum der
Medienberichterstattung. Das ist mühsam, aber
nicht ohne Reiz, wenn man zuweilen auf einen
Reflex der Wirklichkeit trifft,
zum Beispiel zu folgenden Sachverhalten:
Die mit dem Fall betrauten Richter, die
Herren May, Robinson und Fihri
lehnen den Antrag der Anklägerin, Frau Del
Ponte, ab, die drei "Anklagen"
gegen Milosevic zu einem einzigen Prozess
zusammenzulegen.
Die Frage ist, mit welcher Begründung. Dazu
lesen wir: "Die Anklage im
Prozess gegen den früheren jugoslawischen
Präsidenten Milosevic ist am
Dienstag (bei der vierten Sitzung im
Vorverfahren am 11.12.01) mit ihrem
Antrag, sämtliche drei Anklageschriften in
einem einzigen Prozess zu
behandeln, auf den Widerstand der mit dem
Fall betrauten Richter gestoßen.
Richter Robinson erklärte, die große
Zeitdifferenz zwischen den
Geschehnissen in Kroatien und Kosovo machten
es schwierig, eine Kette von
Ereignissen auszumachen. Milosevic ist in 66
Punkten wegen Verbrechen gegen
die Menschlichkeit in Kroatien (1991), wegen
Völkermordes in Bosnien-Herzegowina (1992-1995)
und wegen Verbrechen gegen die
Menschlichkeit in Kosovo (1999) angeklagt.
Richter May hielt fest, die
Anklage spreche von der Absicht Milosevics,
ein Großserbien zu schaffen.
Dieser Vorwurf werde jedoch in der
Anklageschrift nicht explizit
erwähnt.(...)
Die Richter hielten fest, der Prozess werde
am 12. Februar mit der
Anklageschrift zu Kosovo beginnen. Die
Anklageschriften zu Kroatien und
Bosnien werden zusammengeführt; ein Termin
steht noch nicht fest, da die
Anklage ihre Vorarbeiten für die Behandlung
dieser beiden Dossiers noch
nicht abgeschlossen hat." ("vau", "Milosevic
schweigt zum Genozid-Vorwurf -
Auftritt des Ex-Präsidenten vor dem
Uno-Tribunal" in Neue Zürcher Zeitung,
Den Haag, 12.12.01)
Dies ist soweit korrekt. Doch angesichts der
prägnanten Darlegungen
Milosevics zum multinationalen Charakter
Jugoslawiens ist die Unterstellung
im Titel, Milosevic habe zum Genozid-Vorwurf
geschwiegen, eine dreiste Lüge.
Diese Lüge hält sich auch in der weiteren
Berichterstattung: "Auf die
Vorwürfe der Anklage ging er wie bei den
vorherigen Ankündigungen nicht
ein", schreibt die Neue Ruhr-Zeitung am
15.01.2002, wobei sie statt
Ankündigung wohl Anhörung schreiben wollte.
"Carla del Ponte argumentiert damit, die
Serien der in den Klageschriften
aufgezählten Kriegsverbrechen fußten alle
auf einem gemeinsamen Prinzip, es
sei in allen drei Fällen um die Wahrung oder
Herstellung eines
"Großserbiens" gegangen. Die Richter
bemängelten jedoch "Großserbien" trete
als Begriff in den einzelnen Klageschriften
kaum prominent hervor."
(Caroline Fetscher "Milosevic lehnt
Verantwortung für Bosnien-Krieg
ab -Haager Tribunal will drei Verfahren
gegen den Ex-Diktator bündeln" in
Tagesspiegel, 12.12.01)
"Demjenigen, der die Erhaltung Jugoslawiens
und gleiche Rechte für alle
Bürger verteidigte, der sich der
Zerstückelung eines multiethnischen
Bundesstaates in ethnische Kleinstaaten
widersetzte, wirft
ie »Anklage« wahrheitsverdrehend vor, ein
»Großserbien« angestrebt zu
haben." (Klaus Hartmann, "Das
Kriegsfemegericht tagt - Zum Prozess gegen
Slobodan Milosevic in Den Haag" in junge
Welt v. 13.12.2001)
Trostpreis für Del Ponte
Aber Frau del Ponte gibt so leicht nicht
auf: Sie will Anklagenhäufung. Auch
hier ist die Frage, warum. Die Version des
Tribunals lautet: "Die Anklage
will die drei Verfahren mit insgesamt 66
Anklagepunkten gegen Milosevic in
einem Prozess zusammenfassen, um Zeit zu
sparen. Ankläger Geoffrey Nice
kündigte vor Gericht an, dass bis zu 30
"ranghohe Insider" und insgesamt 400
Zeugen in dem Fall gehört werden sollten.
Der Prozessbeginn ist bislang auf
Februar 2002 angesetzt, im Falle einer
Zusammenlegung der Verfahren wird
sich dieser Termin jedoch vermutlich bis zum
Sommer verschieben. Die
Prozessdauer wird auf mehr als ein Jahr
geschätzt." (AP nach Rhein-Zeitung,
12.12.01 "UN-Tribunal beschäftigt sich mit
Bosnienkrieg -Milosevic direkt
des Völkermordes angeklagt").
Zwischen den Zeilen erfährt man so nebenbei,
dass Del Ponte mit ihrer
Anklagen wegen "Kroatien" und "Bosnien"
immer noch nicht fertig ist.
Aber den für die Anklagenhäufung
wahrscheinlich maßgeblichen Grund, der von
Milosevic genannt wurde, findet man nur in
zwei Blättern: Die Anklage, so
wird Milosevic zutreffend widergegeben,
wolle "den Fall Kosovo in den
Hintergrund drängen, um die Allianz zwischen
den Terroristen des 11.
September, der Regierung Clinton und anderen
zu vertuschen, die mit bin
Laden und der UCK im Kosovo gemeinsame Sache
gemacht hätten." (Caroline
Fetscher "Milosevic lehnt Verantwortung für
Bosnien-Krieg ab -Haager
Tribunal will drei Verfahren gegen den
Ex-Diktator bündeln" in Tagesspiegel,
12.12.01) "Der Schauprozess in Den Haag soll
auch vergessen lassen, daß
Truppen des CIA-Söldners Osama bin Laden und
andere islamistische
Terroristen seinerzeit in Bosnien mit
US-Unterstützung für die
Balkanisierung Jugoslawiens kämpften, um
einen islamistischen Staat mit
minderen Rechten für die
40-Prozent-»Minderheit« der Serben zu
erschaffen."
(Klaus Hartmann, "Das Kriegsfemegericht tagt
- Zum Prozess gegen Slobodan
Milosevic in Den Haag" in junge Welt v.
13.12.2001)
Dass das "Tribunal" dem Antrag auf
Anklagebündelung nicht folgen will, wird
ausweislich der Überschrift in der Welt vom
10.01.2002 als "Niederlage für
Chefanklägerin Del Ponte in
Milosevic-Prozess" empfunden und von Katja
Ridderbusch kommentiert: "Die Trennung der
drei Anklagen ist eine Niederlage
für Carla Del Ponte. Sie wollte im
Kosovo-Prozess auch insgesamt 110 Zeugen
vorladen und 1471 Beweismittel vorlegen.
Doch May reduzierte die Zahl der
Zeugen auf 90 und zweifelte die Legalität
einiger der vorgelegten
Beweisstücke an. Er drängte die Anklage,
ihre Beweisführung bis August
abzuschließen. Ein Trost für Del Ponte mag
ihre tadellose Reputation als
Hüterin des Gerechten sein: Im Juni erhält
sie den mit 25.000 Euro dotierten
Westfälischen Friedenspreis der Stadt
Münster." Die Warnung "Vorsicht,
Satire!" hatte Die Welt bei diesem Beitrag
leider vergessen. Aber noch haben
Del Ponte und die sie anfeuernden Medien
nicht alle Hoffnung aufgegeben: "
'Balkan-Prozess' gegen Milosevic noch immer
möglich" verheißt APA/dpa v.
10.1.02 mit der Meldung, dass "das Tribunal
am Donnerstag Chefanklägerin
Carla Del Ponte grünes Licht für ihre
Berufung gegen diese Entscheidung"
gab. Aber der "planmäßige Beginn des
'Kosovo-Prozesses' am 12. Februar sei
durch die Genehmigung der Berufung nicht
gefährdet, betonte das Gericht."
Und noch eine Kuriosität. Auch bei der FAZ
wittert man natürlich, dass die
Komplizenschaft zwischen NATO und UCK nach
der Ausrufung des "Krieges gegen
den Terrorismus" eine besondere Peinlichkeit
ist, die von dem gewieften
Milosevic sofort aufgespießt wird. Aber wie
vermittelt man das der eigenen
Leserschaft in den Chefetagen? In einem
Artikel mit dem Untertitel "Der
frühere jugoslawische Präsident hat seine
Verteidigungsstrategie geändert"
schreibt der Balkan-Kriegsberichterstatter
der FAZ, Matthias Rüb aus
Budapest, selbst diese Überschrift sogleich
widerlegend: "Es bleibt ihm
(Milosevic) nichts anderes übrig, als bei
seiner bisherigen
Verteidigungslinie zu bleiben."
Worin besteht nun eine Änderung der
Verteidigungsstrategie, bei der man bei
seiner bisherigen Verteidigungslinie bleibt?
Um das herauszufinden, bedarf
es des klugen Kopfes, der laut Eigenwerbung
hinter diesem Blatte vermutet
werden soll.
Milosevic hatte am 30 August einen
fundierten Schriftsatz zur Illegalität
des Tribunals vorgelegt, der in junge Welt
vom 25. und 26. Oktober 2001
dokumentiert wurde und in der "Übersetzung"
der drei "Freunde des Gerichts"
bei der Sitzung vom 29./30 Oktober breiten
Raum einnahm. Darauf macht nun
auch die FAZ aufmerksam, spät aber immerhin.
Aber nun die Schlussfolgerungen, die Rüb zieht:
"Das Tribunal ist für ihn (Milosevic)
eine illegale und damit gleichsam
inexistente (!) Institution." Offenbar
verwechselt Rüb hier Milosevic mit einem
gewissen Palmström, für den nach
Christian Morgenstern nicht sein kann, was
nicht sein darf. Und deshalb
schließt nun Rüb messerscharf, dass "zu
deren 'absurden Vorwürfen' - wie
etwa dem der Anklage vom Dienstag, in
Bosnien im Rahmen einer 'koordinierten
verbrecherischen Unternehmung' Völkermord an
Kroaten und Muslimen angeordnet
zu haben - Milosevic nicht Stellung nimmt."
Dies allerdings ist eine dreiste Lüge, die
uns schon in der Überschrift der
NZZ begegnet ist. Milosevic hat tatsächlich
Ausführungen zur
Nationalitätenpolitik Jugoslawiens gemacht
und mit dieser Argumentation den
Vorwurf des Völkermords als "Gipfel der
Absurdität" erscheinen lassen. Und
nun gibt Rüb der Sache mit dem 11. September
2001 einen solchen Dreh, dass
die Versuche der Madame Del Ponte, den
NATO/UCK-Terror im Kosovo aus dem
Milosevic-Prozess auszublenden, wiederum
hinter einer angeblichen Änderung
der Strategie des Angeklagten verschwinden
sollen.
Milosevic hatte gesagt: "Es ist für mich
vollkommen klar, warum diese
falsche Anklagevertretung auf
"Klagenhäufung" (Kosovo und Bosnien)
besteht.
Der Grund ist der 11. September. Man will
die Aufmerksamkeit von den wegen
Kosovo gegen mich erhobenen Beschuldigungen
ablenken, da diese
Beschuldigungen unweigerlich die Frage nach
der Zusammenarbeit der
Clinton-Administration mit den Terroristen
im Kosovo aufwerfen,
einschließlich der Organisation Bin Ladens."
Carla del Ponte wolle, so
Milosevic, "Kosovo" nach dem 11. September
in der Versenkung veschwinden zu
lassen. Dass Milosevic auf diesen
Zusammenhang hinweist, wird dem Leser der
FAZ als eine Änderung der Strategie von
Milosevic präsentiert. Daher der
absurde Untertitel, dem der Autor im Text
selbst widerspricht. (Matthias Rüb
<aus Budapest>, "Der Kämpfer gegen den
Terrorismus - Der frühere
jugoslawische Präsident hat seine
Verteidigungsstrategie geändert" in
Frankfurter Allgemeine Zeitung v.
12.12.2001)
Publizistische Ehrenrettung des "Tribunals"
Doch auch bei der FAZ scheint man allmählich
zu erkennen, dass der Charakter
des Tribunals und seine sonderbaren Methoden
das eigentliche Problem des
Milosevic-"Prozesses" sind.
Kriegsberichterstatter Rüb hat vorerst zu
schweigen. Stattdessen schildert ein "E.L."
aus Den Haag, wie Richter May
"dafür zu sorgen (habe), dass der Angeklagte
einen 'fairen Prozess'
bekomme." So habe "das Gericht einen Antrag
der Anklage abgelehnt,
Sanktionen gegen den Angeklagten in Erwägung
zu ziehen, da dieser das
Gericht nicht anerkenne. So hatte die
Vertretung der Anklage empfohlen, dem
Angeklagten die Identität von Zeugen, für
die besonderer Schutz beantragt
wurde, vorzuenthalten. Der vorsitzende
Richter May fragte den Staatsanwalt
daraufhin, wie der Angeklagte Zeugen ins
Kreuzverhör nehmen könne, wenn er
deren Identität nicht kenne. Ein anderer
Richter der Zweiten Strafkammer
verwies darauf, daß es für das Gericht
gleichgültig sei, ob der Angeklagte
es anerkenne oder nicht; auch solle dieser
Umstand für den Angeklagten keine
Folgen haben.(...) Richter May setzte
daraufhin die Frist, innerhalb der der
Angeklagte die Identität von besonders
geschützten Zeugen mitgeteilt
bekommen soll, auf zehn Tage vor deren
Erscheinen vor Gericht fest." Aber
der Versuch einer Ehrenrettung des
"Tribunals" geht dennoch daneben. "E.L."
bezeichnet die drei von der Kammer ernannten
"Amici curae", mit denen
Milosevic nicht das Geringste zu tun haben
will, als die "Vertreter
Milosevics". Denen werde die Identität der
Zeugen der Anklage immerhin
"schon 30 Tage vor deren Erscheinen vor
Gericht enthüllt. Die Amici curiae
wurden von May auch gebeten, sich um
mögliches Beweismaterial zur
Verteidigung Milosevic zu bemühen, und auch
im Verfahren darauf hinzuweisen,
ob und wann eventuell Material im
Zusammenhang mit der Nato-Kampagne (sic!)
im Kosovo für den Prozeß von Bedeutung sei."
Die Versuche von Richter May,
die drei "Freunde des Gerichts" in die Rolle
von Zwangsverteidigern de luxe
zu drängen, die Milosevic als "das Haager
Fair Play" bezeichnet, sprechen
nun keineswegs für Fairnes des Tribunals
sondern sind nur eine weiteres
Beispiel seiner eigentümlichen
Gepflogenheiten. (E.L., DEN HAAG,
"Sanktionen gegen Milosevic abgelehnt",
in Frankfurter Allgemeine Zeitung v.
10.01.02, S. 5)
Del Pontes "schwierige" Anklage wegen
Völkermord
Hier stellt sich die Frage, warum gerade der
ehemalige Führer des einzigen
auf dem Balkan noch verbliebenen
multinationalen Staat, in dem es keine
Diskriminierung aus ethnischen, religiösen
oder rassischen Gründen gibt, in
Bosnien Völkermord betrieben haben soll.
Hierzu lesen wir: "Die Anklage
wirft Milosevic vor, Drahtzieher von
Hunderten Verbrechen zu sein, die
serbische Extremisten in seiner
Regierungszeit im Nachbarland Bosnien
verübten. (...) Er bestritt die von der
Anklage verlesenen Vorwürfe jedoch
vehement. 'Dieser miserable Text ist die
ultimative Absurdität. Man sollte
mir den Frieden in Bosnien anrechnen, nicht
den Krieg', erklärte der
60-Jährige. 'Die Verantwortung für den Krieg
in Bosnien liegt bei den
(West-)Mächten und ihren Agenten, nicht in
Bosnien und nicht bei Serben, dem
serbischen Volk oder der serbischen
Politik', sagte er, bevor ihn Richter
Richard May unterbrach." (AP nach
Rhein-Zeitung, 12.12.01"UN-Tribunal
beschäftigt sich mit Bosnienkrieg -Milosevic
direkt des Völkermordes angeklagt")
Wie aber fingiert man den Vorwurf des
Völkermords? "Da der Nachweis des
Völkermordes ein äußerst schwieriges
Unterfangen ist, legt die von Carla Del
Ponte angeführte Anklage den Schwerpunkt
ihrer Arbeit unter anderem auf die
Machtposition, die Milosevic während des
Bosnien- Krieges innegehabt hatte.
Er habe nicht nur auf die politische Führung
der bosnischen Serben großen
Einfluss gehabt, sondern auch die Einheiten
der jugoslawischen Volksarmee
und der später daraus entstandenen
jugoslawischen Armee kontrolliert, denen
Greueltaten in Bosnien zur Last gelegt
würden." (NZZ, 12.12.01)
Als eine Art Sprachrohr von Frau Del Ponte
fungiert in Den Haag die an allen
Fronten US-imperialer Einmischung
anzutreffende Organisation Human Rights
Watch. Ihr Direktor Dicker (so sein Name)
sieht "für die Anklage die
schwierigste Herausforderung darin, beweisen
zu können, dass das Regime
Milosevic mit Absicht eine Politik des
Genozids verfolgt habe.
Völkerrechtsexperten haben darauf
hingewiesen, im Unterschied zu Rwanda sei
die Frage, ob in Bosnien-Herzegowina
tatsächlich und in grossem Umfang ein
Genozid begangen worden sei, noch nicht
schlüssig beantwortet." (NZZ,
12.12.01) Noch nicht, meint dieser Herr !
Aber schließlich gibt es ja Geheimdienste,
die die nötigen "Beweise" liefern
können, wie taz exklusiv zu berichten weiß:
"Das Tribunal hat sich mit der
Anklage weit vorgewagt. Es wird nicht
einfach werden, Milosevic
nachzuweisen, dass er es war, der einen
Genozid in Bosnien plante und nicht
nur von jedem militärischen Schritt seines
ehemaligen Statthalters Radovan
Karadzic und dessen General Ratko Mladic in
Kenntnis gesetzt wurde. Das
Tribunal geht davon aus, dass in Belgrad
alle Verbrechen an Kroaten,
Bosniern und Kosovo-Albanern ausgeheckt und
umgesetzt wurden - aufgrund von
bislang geheim gehaltenen Aufzeichnungen
westlicher Geheimdienste." (Roland
Hofwiler, "Den Haag: Anklage wegen
Völkermordes - Das UN-Tribunal will
Slobodan Milosevic für alle Kriege in
Exjugoslawien zur Verantwortung
ziehen. Jugoslawiens früherer Präsident
quittiert das Geschehen mit
Beschimpfungen und demonstrativ zur Schau
gestellter Langeweile" in taz v.
12.12.2001)
Das Stichwort Geheimdienste taucht auch in
der Berichterstattung von der 5.
Vorverhandlung wieder auf, so in der
Frankfurter Rundschau vom 10.02.2002: "
Das Verfahren bezeichnete Milosevic als ein
britisches Komplott: ‚Die
Anklage stützt sich auf Material vom
britischen Geheimdienst, der Richter
ist ein Brite, und der Ankläger ist ein
Brite.' Einer der Ankläger ist der
Brite Geoffrey Nice."
Ein "gemeinsames kriminelles Unternehmen"
soll Milosevic angeführt haben,
dem die Verantwortung für die Zerschlagung
Jugoslawiens und "vier Kriege"
auf dem Balkan zukomme. Hier erwähnt der
Tagesspiegel als einzige Zeitung
die in den meisten Medien längst verdrängte
Verantwortung des früheren
deutschen Außenministers Hans-Dietrich
Genscher, die von Milosevic
angesprochen wurde. "Er habe Jugoslawien vor
der Desintegration bewahren
wollen. Doch am 6. April 1991 habe
Deutschlands Außenminister Genscher
Kroatiens Unabhängigkeit anerkannt, "genau
am Jahrestag der deutschen
Bombardierung Belgrads 1941." (Caroline
Fetscher "Milosevic lehnt
Verantwortung für Bosnien-Krieg ab - Haager
Tribunal will drei Verfahren
gegen den Ex-Diktator bündeln" in
Tagesspiegel, 12.12.01)
Der renitente "Angeklagte"
In der 5. Vorverhandlung ging es in erster
Linie um die Fragen der
Prozessdauer und damit die Anzahl der zu
ladenden Zeugen und der
Beweismittel. Als neuerliche Ohrfeige für
Carla del Ponte kann gewertet
werden: "Der britische Richter May drang auf
ein zügiges Verfahren. Er will
die Zahl der Zeugen auf 90 reduzieren, die
Anklage will 110 Zeugen
vorladen." (Frankfurter Rundschau,
10.02.2002)
Von deren Korrespondenten Klaus
Bachmann, der auch für die Badische Zeitung
und die Basler Zeitung berichtet, erfahren
wir, was dem "Tribunal" an
Milosevic's Weigerung, einen Verteidiger zu
benennen, eigentlich stört: "Mit
seiner Weigerung, das UN-Gericht
anzuerkennen, hat Milosevic auch die
Anklage in Schwierigkeiten gebracht. Die bat
das Tribunal am Mittwoch in Den
Haag um zusätzliche Sicherheitsvorkehrungen
für geschützte Zeugen, um zu
verhindern, dass der angeklagte Ex-Präsident
deren Identität nach außen
weitergibt. Da dieser sich selbst
verteidigt, kann er telefonieren."
Allmählich geht die Geduld der
Berichterstatter und Agenturen aber zu Ende,
da sie immer noch keinen "gebrochenen"
Milosevic vor sich sehen. Man erkennt
es an Überschriften wie "Milosevic stellt
sich weiter stur" (Neue
Ruhr-Zeitung), "Verbalattacke von Milosevic"
(taz), "Milosevic greift erneut
UN-Tribunal scharf an" (Mannheimer Morgen
und Kölnische Rundschau),
"Milosevic schilt UNO-Richter" (Basler
Zeitung), "Milosevic schimpfte wie eh
und je", "neue Schimpftiraden gegen die Nato
(Oberöstereichische Zeitung),
"Milosevic gibt sich empört" , "Wütende
Proteste" (Badische Zeitung), "Neue
Milosevic-Tirade vor dem UN-Tribunal"
(Süddeutsche Zeitung), "Milosevic
bleibt renitent" (20 Minuten.ch), "Milosevic
weist Anklage wütend zurück"
(Märkische Allgemeine), und schließlich
"Ex-Diktator blockiert erneut die
Anhörung" (Nordwest Zeitung) - alle vom
10.01.2002.
Das erkennbare Leitmotiv: Wenn man
dem Publikum schon keinen geschlagenen
Selbstmordgefährdeten vorführen kann, soll
man sich doch wenigstens ob
dessen Renitenz ereifern. Deshalb muss der
viermal in freien Wahlen Gewählte
auch mal wieder Diktator genannt werden. Und
auch an die Herren "Richter"
ist es der Hinweis, dass man eine andere
Vorstellung wünscht.
Dabei gab sich auch diesmal der Richter May
alle Mühe, dem Angeklagten das
Grundrecht auf mündliche Verteidigung zu
nehmen. Die Blockade der Anhörung,
von der die Nordwest-Zeitung berichtet,
entpuppt sich also als pure Lüge, es
sei denn, sie wollte den Vorsitzenden
"Richter" May als Ex-Diktatot
brandmarken. In der Berliner Zeitung vom
10.01.2002 steht nämlich, wer der
Blockierer war: "Nachdem Milosevic mehrfach
die Aufforderung des
Vorsitzenden Richters Richard May ignoriert
hatte, zu Verfahrensfragen
Stellung zu nehmen, entzog ihm der Richter
das Mikrofon. Er werde im Prozess
noch Gelegenheit erhalten, seine Meinung
darzulegen, sagte May." Dieser
Zeitung verdanken wir auch die
Ausnahme-Überschrift: "Milosevic sieht sich
als Verteidiger der Heimat".
Was Slobodan Milosevic tatsächlich sagte,
muss man wieder zusammensuchen, so
findet man in der Neuen Zürcher Zeitung vom
10.01.2002: "Milosevic sagte bei
der Anhörung, es werde der Versuch gemacht,
die Geschichte zu verdrehen."
Süddeutsche und Berliner Zeitung bringen
übereinstimmend das Zitat:"Das ist
nur eine fabrizierte Rechtfertigung für die
Verbrechen, die bei der
Nato-Aggression gegen mein Land und meine
Nation begangen wurden". Und der
schon erwähnte Klaus Bachmann ergänzt:
"Selbst die Anklageschrift gegen ihn
bestätige die Verbrechen der Nato gegen
Serbien, hob Milosevic am Mittwoch
an, ‚denn alle Vorwürfe gegen mich
liegen in der Zeit der Nato-Luftangriffe.
Die Verteidiger ihres Heimatlandes sollen zu
Verbrechern gestempelt werden,
diejenigen, die nachts kamen und tausende
Kilometer zurücklegten, um
serbische Krankenhäuser und Brücken zu
bombardieren, sollen als die guten
Jungs dastehen.'" (Frankfurter Rundschau,
10.02.2002). Zum Vergleich die
Fassung der Süddeutschen Zeitung: In einer
Tirade wies Milosevic darauf hin,
dass die ihm zur Last gelegten Verbrechen im
Kosovo 1999 in der Zeit
geschehen sein sollen, in der die Nato den
Kosovo bombardiert habe. "Man
versucht es so darzustellen, dass jene, die
damals ihre Familien, ihre
Kinder und ihre Heimat verteidigten,
Kriminelle und üble Existenzen gewesen
seien", rief er in serbischer Sprache. Jene
aber, die mit Unterstützung
"albanischer Terroristen" für die Tötung
vieler Menschen und enormen
materiellen Schaden verantwortlich seien,
würden international als die
"guten Jungs" gefeiert.
Man darf gespannt sein, welche Anstrengungen
zur Geschichtsverdrehung die
Mannschaft um Del Ponte uns noch zumuten
Wird. Ein Vorgeschmack darauf gab
es vor einigen Tagen, als schon mal
durchsickerte, dass auch ein gewisser
William Walker als Zeuge der Anklage
aufgeboten werden soll: der langjährige
CIA-Agent, Erfinder des "Massakers" von
Racak und Chef diverser
lateinamerikanischer
Contra-Terroristenbanden.
c/o Klaus Hartmann
Sprecher der deutschen Sektion des ICDSM
Schillstraße 7
D-63067 Offenbach am Main
T/F: -69 - 83 58 50
e-mail: vorstand@...
URL: www.free-slobo.de
Date: Thu, 10 Jan 2002 11:36:40 +0100
From: Alessandro Di Meo <dimeo@...>
To: "jugocoord@..." <jugocoord@...>
Srecna Nova Godina (Buon anno nuovo)
Le idee vengono da sole, non è che te le cerchi. Insomma, non sono un
progetto.
Ed è così che ti può saltare in mente, durante una riunione del gruppo
Jugoslavia dell'associazione "Un Ponte per?", mentre discuti su come
portare avanti progetti avviati o da ampliare, del senso che avrebbe
passare il fine anno in Jugoslavia, coi profughi dell'infame guerra
"Umanitaria".
Le parole sembrano aver perduto senso. La guerra diventa "umanitaria",
la pace "giusta", la libertà "duratura", la giustizia "infinita". Il
sostantivo non basta più. Perduti il senso e la memoria, tutto si può
modificare con aggettivi appropriati.
C'è un'altra parola, che rischia grosso. Ce la scambiamo tutte le volte,
ogni volta, sempre quella? "Auguri!".
Si può salutare per cortesia, scambiare auguri no. Devono partire da un
cuore, il nostro ed arrivare a quello degli altri. Altrimenti, meglio
stare soli.
Ci siamo guardati negli occhi. Coi profughi sarebbe stato complicato,
eravamo già al 20 dicembre. Ma c'era quell'Istituto per minori orfani,
il Drinka Pavlovic di Belgrado.
"Qui si può fare, è più facile, facciamogli questa sorpresa!".
Certo, che gliela faremo! Chi in aereo, chi col treno, chi in macchina,
stracarichi di giocattoli e regali, spaghetti da mangiare insieme,
lenticchie, torroni al cioccolato e, immancabile, spumante e vino per
brindare, siamo partiti.
"La lingua non sarà un problema, vedrai", dico mentre guido, coi nostri
bambini che dormono.
La lingua non è un problema. Non lo sarà mai.
Gli occhi, coi loro sguardi? i cuori, con le loro emozioni? le lacrime e
gli abbracci, alla fine? sanno fare belle cose. E le hanno fatte anche
stavolta.
Insieme a quei regali, per noi? Oggetti personali di molti bambini e
ragazzi del Drinka Pavlovic.
"Buono scambio", avrebbe detto un indiano Sioux. Buono scambio, si. E
davvero, ragazzi?
Srecna Nova Godina!
Alessandro Di Meo
MILOSEVIC: TPI, EX PRESIDENTE CONTESTA LEGITTIMITA' CORTE
(ANSA) - BRUXELLES, 9 GEN - L'ex presidente jugoslavo Slobodan
Milosevic ha nuovamente contestato oggi all'Aja la
legittimita' del Tribunale penale internazionale nel corso dell'ultima
udienza preparatoria del processo che deve iniziare il 12 febbraio.
Intervenendo in chiusura dell'udienza, Milosevic ha accusato il Tpi
di volere ''giustificare i crimini commessi dalla Nato contro il mio
paese''. L'ex presidente jugoslavo ha anche contestato la neutralita'
e l'imparzialita' della corte giudicante presieduta dal britannico
Richard May. ''Una corte deve essere neutrale, imparziale, senza
partito preso: ma che cosa vediamo qui? Il giudice e' britannico e
l'atto d'accusa contro di me e' stato preparato sulla base delle
informazioni fornite dai servizi segreti britannici'' ha affermato
Milosevic, il cui breve intervento e' stato piu' volte interrotto da
May. Il presidente della camera del Tpi ha invitato Milosevic, che
non ha nominato un avvocato difensore, ad attenersi alle questioni
procedurali, invitandolo a riservare gli interventi di caratttere
generale all'inizio del processo. (ANSA). CEF 09/01/2002 14:03
> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20011219181632083019.html
JUGOSLAVIA: TPI, MILOSEVIC VUOLE CLINTON COME TESTIMONE
(ANSA) - BELGRADO, 19 DIC - Slobodan Milosevic chiamera' l'ex
presidente degli Stati Uniti Bill Clinton a testimoniare al
processo per crimini di guerra davanti al Tribunale penale
internazionale per la ex Jugoslavia. Lo ha annunciato a Belgrado
Ivica Dacic, alto funzionario del Partito socialista, il partito
di Milosevic. Dacic ha dichiarato al settimanale Nedelnji Telegraf
che Milosevic chiedera' la presenza al processo, in qualita' di
testimoni, di tutti i governanti di paesi che hanno trattato con
lui, in modo pubblico e segreto, o che hanno avuto con lui contatti
a livello politico, per risolvere la crisi nei Balcani. ''Non
bisogna dimenticare che l'amministrazione Clinton - ha detto Dacic al
settimanale - aveva pubblicamente indicato Milosevic come fattore di
pace e stabilita' nei Balcani''. L'avvocato di Milosevic a Belgrado
Dragoslav Ognjanovic ha dichiarato di non sapere se Clinton sara'
chiamato a testimoniare, ma ha assicurato che qualche politico lo
sara' di certo, visto che Milosevic considera che il processo contro
di lui sia un atto politico. L'avvocato ha poi aggiunto che il
tribunale ha organizzato una seduta per il 9 gennaio, che precedera'
il processo, in cui saranno forse annunciati i nomi dei testimoni.
La settimana scorsa al tribunale dell'Aja, Milosevic, che ha
perso il potere in Jugoslavia in seguito ad una rivolta popolare
nell'ottobre 2000, aveva respinto l'accusa di genocidio per la Bosnia.
Milosevic deve anche rispondere delle accuse di crimini contro
l'umanita' e altri crimini per la guerra in Croazia e per il conflitto
in Kosovo. (ANSA). COR-BBB 19/12/2001 18:16
+++ Den Haag: Letzte Anhörung Milosevics +++
DEN HAAG, 10. Januar 2002. Gestern erschien der in Den Haag
inhaftierte ehemalige jugoslawische Bundespräsident Slobodan
Milosevic in der letzten Anhörung vor Beginn des Prozesses vor
dem "Kriegsverbrechertribunal". Ihm wurde mehrmals das Mikrofon
abgeschaltet und schließlich wurde er endgültig am Reden
verhindert. Milosevic sagte, daß die "Verbrechen" gegen ethnische
Albaner in Jugoslawien, die ihm angelastet werden,
merkwürdigerweise gerade während der 78-tägigen NATO-Aggression
gegen Jugoslawien stattgefunden haben sollen, was offensichtlich
ein Versuch ist, die verbrecherische Agression, bei der mehr als
3.000 Menschen getötet wurden, zu rechtfertigen.
Einer der drei vom Tribunal bestimmten "amici curiae" sagte, daß
die Materialien der Regieurng Serbiens über das Wirken der
albanischen Terororganisation UCK "zu umfangreich" seien und das
sie daher nicht bearbeitet werden können.
Die russische Tageszeitung "Sovjetskaja Rossija" verlieh
vorgestern Milosevic die Premie "Slovo narodu" ("Das Wort dem
Volke") für sein Wirken im Jahr 2001.
STIMME KOSOVOS / AMSELFELD.COM
> http://www.guardian.co.uk/international/story/0,3604,630237,00.html
Milosevic attacks Hague tribunal for British bias
Ian Black in Brussels
Thursday January 10, 2002
The Guardian
Slobodan Milosevic launched a blistering attack on
Britain yesterday as the Hague war crimes tribunal
finalised arrangements for his historic trial, due to
start next month.
Checking his watch to display contempt as the UN court
discussed witnesses and evidence relating to charges
over Kosovo, the former Yugoslav president complained
that the fact he was facing a British judge was
evidence of bias.
Judge Richard May, presiding over the three-man bench
with colleagues from Korea and Jamaica, cut off Mr
Milosevic's microphone and left the courtroom, saying:
"This is not the time for speeches. We have listened
to you patiently."
Making his fifth appearance since being handed over
last year, Mr Milosevic also accused prosecutors of
following British intelligence reports about ethnic
cleansing in Kosovo.
"Look at this court," he said. "Courts should be
impartial. The indictment has been raised according to
what the British intelligence service has said. The
judge is an Englishman."
Tribunal sources said they were pleased Mr Milosevic
finally appeared to be engaging positively in his own
defence.
Lawyers for Mr Milosevic said that he now wanted to
call witnesses, which would include the former US
president Bill Clinton, the prime minister, Tony
Blair, the former foreign secretary Robin Cook, and
Madeleine Albright, the US secretary of state at the
time of the Kosovo conflict. However, no formal
request has been made to the court.
The court has entered not guilty pleas on his behalf
to all three indictments and appointed three
international lawyers as "friends of the court" to
ensure a fair trial.
Mr Milosevic is due to go on trial on February 12,
accused of responsibility for the Serb campaign of
killings and expulsions of Kosovo Albanians in 1999.
Unless prosecutors change the court's mind in the next
few weeks, he will then face a separate trial on
charges of crimes against humanity and genocide in
Croatia in 1991 and in Bosnia from 1992-95.
The Kosovo indictment accuses Mr Milosevic and four
other senior Serbs of responsibility for the murder of
900 Kosovo Albanians and the expulsion of 800,000
civilians from their homes.
Mr Milosevic did his best to look bored and
uninterested, but attacked as soon as Judge May gave
him the floor, insisting that Nato, not Belgrade,
should be in the dock.
"All this is geared towards a construed justification
for the crimes committed during the Nato aggression on
my nation," Mr Milosevic said.
"Quite obviously the intention is to [portray] those
who defended their families... and country as
criminals and evil people."
Prosecutors asked judges to withhold witnesses'
identities before they testify to avoid any
possibility of intimidation. Judge Patrick Robinson
refused the request in the interests of ensuring
proceedings were consistently transparent.
He added: "We have to make sure he gets a fair trial -
that is our fundamental obligation."
===*===
Eine Satire
Eine Kurznotiz, wie sie kleiner nicht sein
könnte, war am 31.12.2001 im Kurier zu
finden:
Prominente Zeugen gegen Milosevic
DEN HAAG - Im Kriegsverbrecherprozess gegen
den jugoslawischen Ex-Präsidenten Milosevic
will die Anklage 200 Zeugen aufrufen,
darunter Schlüsselfiguren der Kosovo-Krise
wie Albanerführer Ibrahim Rugova oder den
ehemaligen Leiter der OSZE-Mission William
Walker.
William Walker? Tatsächlich wird William
Walker als Zeuge im sogenannten
Kriegsverbrecherprozess gegen Slobodan
Milosevic befragt werden? Ein kleiner
Rückblick lohnt sich, wenn man wissen will,
warum William Walker als prominent im
wahrsten Sinne des Wortes bezeichnet werden
kann:
Im Oktober 1998 begann die OSZE mit dem
Aufbau einer Beobachtermission in Pristina,
im März 1999 zog sie sich nach Mazedonien
zurück. Ihr Chef war der
US-Karrierediplomat William Graham Walker,
Jahrgang 1935, 37 Jahre im Dienst des State
Department, der bereits während seiner
früheren Diplomateneinsätze in Mittel- und
Südamerika einige heikle Aufgaben für die
CIA erledigt hatte. Die New Yorker Workers
World Newspaper vom 28. Januar 1999
beschreibt Walker in ihrem Artikel:
»Kriegsbeil hinter der US-Kosovo- Politik«:
»Es ist wichtig, dass die Welt weiß, wer
Walker ist: ein Militärveteran des
US-State-Department, der den schmutzigen
Krieg gegen Nicaragua und El Salvador in
den 80er Jahren leitete, und der über jeden
Aspekt dieses Krieges log. 1985 wurde er
stellvertretender Staatssekretär für
Zentralamerika. Er war der Verantwortliche
im Weißen Haus unter Reagan für die
Operation zum Sturz der Regierung
Nicaraguas.
Geleitet wurde die Operation von Oliver
North und Eliot Abrams. Walker war
beispielsweise verantwortlich für die
Waffenlieferungen, die als humanitäre
Aktion getarnt, über den Flughafen Ilopango
in El Salvador abgewickelt wurden, um die
Contra-Banden gegen Nicaragua zu
unterstützen. Später war Walker von 1988
bis 1992 US- Botschafter in El Salvador,
dort herrschten zu jener Zeit die
Todesschwadronen, von denen viele auf
US-Militärschulen trainiert wurden.«
Im Zusammenhang mit der falschen
Darstellung des sogenannten Massakers von
Racak wurde Walker wegen Mißbrauchs seiner
Aufgaben als Diplomat und OSZE- Vertreter
von der Regierung der BR Jugoslawiens
ausgewiesen. Eine Gruppe finnischer
Gerichtsmediziner unter der Leitung von
Frau Helena Ranta war zu dem Schluß
gekommen, dass es keinerlei Anhaltspunkte
für ein Massaker gäbe. Bei einem einzigen
Opfer seien Pulverspuren zu finden gewesen,
die auf eine Exekution hindeuten könnten,
bei allen anderen sei dies auszuschließen.
Wenn es kein Massaker war, kann es nur ein
Gefecht gewesen sein. Ein für die UCK
verlustreiches Gefecht. Falls es unter den
Opfern auch Zivilisten gab, dann aus dem
Grund, dass dieses Dorf nicht die Unschuld
vom Lande war, sondern eine befestigte
Stellung.
Die kroatischen Serben warfen Walker
außerdem vor, als Leiter der
Übergangsverwaltung von Ostslawonien
1996/97 massiv die kroatische Politik der
ethnischen Säuberung unterstützt zu haben.
CIA-Mann Walker wurde im November 1999 in
Pristina von Kosovo-Albanern zum
Ehrenbürger gekürt - ein Ehrenbüger mit
Blut auf seinen Händen.
Ibrahim Rugova, glühender albanischer
Nationalist und überzeugter Separatist,
illegal ausgerufener Präsident des Kosovo,
wird ebenfalls als Zeuge auftreten. Weder
bei William Walker, noch bei Ibrahim Rugova
kann man wohl kaum mit einer objektiven,
schon gar nicht von einer neutralen Aussage
bei dem kommenden Prozess gegen Milosevic
rechnen, egal wie man jetzt zur Person
Milosevic stehen mag.
Aber ein fairer Prozess war auch nicht zu
erwarten. Wer die anderen 198 Zeugen sein
werden, das weiss niemand. Vielleicht wird
eine weitere Kurznotiz mehr Aufschluss
darüber geben.
Und überlesen werden.
Quellen: Kurier, junge welt, NZZ, New
Yorker Workers World Newspaper
**************************************
Jugoslawisch Österreichische
Solidaritätsbewegung JÖSB
PF 217
A-1040 Wien
Tel&Fax: (+43 1) 924 31 61
joesb@...
http://www.vorstadtzentrum.net/joesb
**************************************
a chi fosse in grado di citare testualmente una frase razzista
pronunciata da Slobodan Milosevic. Le istruzioni per partecipare si
trovano al sito
> http://www.icdsm.org/more/peaceintro.htm
$500 REWARD IF YOU CAN PRODUCE A RACIST QUOTE FROM MILOSEVIC
On December 11th, Slobodan Milosevic appeared and spoke before the
so-called War Crimes Tribunal in The Hague. The Western mass media has
repeatedly told us that Milosevic is a racist whose speeches whipped up
Serbs to attack Muslims. But few Westerners have actually read his
words. That's a shame, because his words flatly disprove the charge...
> http://www.icdsm.org/more/peaceintro.htm
The Words of Milosevic:
List of Interviews, Articles, and Speeches by Slobodan Milosevic
> http://www.icdsm.org/milosevic/milowords.htm
http://emperors-clothes.com/docs/h-list.htm
Join our email list at
http://emperors-clothes.com/f.htm. Receive
about one article/day.
We encourage readers to reprint and re-post
any Emperor's Clothes article.
Please include the article's Web address and
author(s).
www.tenc.net * [Emperor's Clothes]
=============================================
Official Statements Prove Hague 'Tribunal'
Belongs to NATO
by Jared Israel
[Originally posted 30 June 2001]
[Updated and expanded 7 January 2002]
=============================================
Of course you've heard of the ICTY, also
known as The Hague 'War Crimes
Tribunal.' That's the outfit that kidnaps
Serbian leaders (including
Slobodan Milosevic) and puts them on 'trial.'
Did you think the ICTY was a
fair-minded UN court, free to indict anyone
charged with crimes in
Yugoslavia, regardless of nationality?
Think again.
Exhibit A: Press Conference by NATO spokesman
Jamie Shea. Took place May 17,
1999, that is, during the NATO aggression
against Yugoslavia.
"QUESTION: Jamie, I wonder if you could
comment on a speech made by Justice
Arbour of the International Criminal Tribunal
last week, a copy of which I
left with your very fine secretary so that
you would have reference to it.
Judge Arbour in her speech said that as a
result of the NATO initiatives
being initiated on 24 March the countries of
NATO have "voluntarily
submitted themselves to the jurisdiction of
her court whose mandate applies
to the theatre of the chosen military
operation and whose reach is
unqualified by nationality and whose
investigations are triggered at the
sole discretion of the prosecutor who has
primacy over national courts."
Does NATO recognise Judge Arbour's
jurisdiction over their activities?
"JAMIE SHEA: First of all, my understanding
of the UN resolution that
established the Court is that it applies to
the former Yugoslavia, it is for
war crimes committed on the territory of the
former Yugoslavia.
"[SHEA CONTINUES] Secondly, I think we have
to distinguish between the
theoretical and the practical. I believe that
when Justice Arbour starts her
investigation, she will because we will allow
her to. It's not Milosevic
that has allowed Justice Arbour her visa to
go to Kosovo to carry out her
investigations. If her court, as we want, is
to be allowed access, it will
be because of NATO so NATO is the friend of
the Tribunal, NATO are the
people who have been detaining indicted war
criminals for the Tribunal in
Bosnia. We have done it, 14 arrests so far by
SFOR, and we will continue to do it.
"[SHEA CONTINUES] NATO countries are those
that have provided the finance to
set up the Tribunal, we are amongst the
majority financiers, and of course
to build a second chamber so that
prosecutions can be speeded up so let me
assure that we and the Tribunal are all one
on this, we want to see war
criminals brought to justice and I am certain
that when Justice Arbour goes
to Kosovo and looks at the facts she will be
indicting people of Yugoslav
nationality and I don't anticipate any others
at this stage."
[Our Emphasis. May 17, 1999 Transcript of
NATO press conference by Jamie
Shea & Major General W. Jertz in Brussels
Transcribed by M2 PRESSWIRE (c)
1999. To see the excerpt above in context of
the full transcript, go to:
http://emperors-clothes.com/docs/jertzback.htm#h-list_quote
]
=============================================
Washington Created It; NATO Makes It Possible
=============================================
Did you think critics were indulging in
hyperbole when they said Madeline
Albright was "Mother of the Tribunal"?
EXHIBIT B: Excerpts from speech by Gabrielle
Kirk McDonald, President of the
Hague Tribunal, at her award ceremony at the
American Supreme Court on April
5, 1999.
"[Gabrielle Kirk McDonald:]I am also pleased
to be here tonight as a guest
of the Coalition for International Justice,
which was founded in 1995 with
assistance from CEELI and the Open Society
Institute. The Coalition has been
a great source of support to the Tribunal.
CIJ jumped in early and has
stayed involved ever since. From running a
workshop to assist the defense
counsel in the very first trial, through
seminars for the judges...
(context)
"[Gabrielle Kirk McDonald:]Without the
co-operation of the states and
entities in the former Yugoslavia and the
international community as a
whole, the Tribunal had no way of bringing
even a single accused to trial.
"[Gabrielle Kirk McDonald
Continues:]Nevertheless, we persevered and
did what we could to build the institution. We
benefited from the strong support
of concerned governments and dedicated
individuals such as Secretary
Albright. As the permanent representative to
the United Nations, she had
worked with unceasing resolve to establish
the Tribunal. Indeed, we often
refer to her as the "mother of the Tribunal".
And I am proud of what we have
accomplished. After those first years of
struggling to simply establish the
court, we have now really gotten on with the
substance of our mandate."
(context)
(From
http://www.pict-pcti.org/news/archive/April/ICTY.04.05.html
to see the quotations in context of the full
Speech, go to:
http://emperors-clothes.com/docs/kirkback.htm#h-list_quote1
and
http://emperors-clothes.com/docs/kirkback.htm#h-list_quote2
)
Emperor's Clothes Note: The Open Society
Institute, which Ms. McDonald found
so helpful, is George Soros' outfit. Soros
acts as a kind of high-profit
wing of the CIA. On the one hand, he is a
ruthless currency-pirate (that is
polite), implicated in savaging the Thai
economy, which launched the great
Asian crash. On the other hand, his
foundation sets up and funds front
groups throughout the former Socialist
countries and elsewhere as beachheads
for U.S. penetration.
In his testimony at the July, 1999 hearing on
overthrowing democracy in
Yugoslavia, Special Yugoslav Envoy Gelbard
spoke of the Open Society
Foundation as a great help in carrying out
Imperial penetration. CELLI
appears to be part of a group of governmental
and semi-governmental
organizations which work together to develop
Fifth Column organizations in
countries targeted by the U.S. Empire. One of
the main coordinators of this
apparatus is a CIA spin-off, the National
Endowment for Democracy, about
which see:
'US Arrogance And Yugoslav Elections' at
http://emperors-clothes.com/engl.htm#z
and
'Eviscerating Democracy' at
http://emperors-clothes.com/articles/szamuely/neda2.htm
=============================================
Washington Finances It
=============================================
Did you think this "United Nations" War
Crimes Tribunal was funded by the
United Nations?
Exhibit C: The Tribunal Thanks Washington for
Donating the Money to Do
Washington's Propaganda Work
"Press Release · Communiqué de presse
(Exclusively for the use of the media. Not an
official document)
The Hague, 19 April 1999
JL/PIU/397-E
"THE UNITED STATES PLEDGE USD 500,000 TO
"TRIBUNAL’S OUTREACH PROJECT
"PRESIDENT McDONALD GRATEFUL FOR GENEROUS
CONTRIBUTION
"On behalf of the International Criminal
Tribunal for the former Yugoslavia,
the President of the Tribunal, Judge
Gabrielle Kirk McDonald, has expressed
her deep appreciation to the U.S. Government
for its pledge of USD 500,000
for the Tribunal’s Outreach project.
Harold Koh, the US Assistant Secretary
of State for Democracy, Human Rights and
Labour, announced the donation at a
press briefing at the Tribunal on Friday 16
April 1999.
"This generous contribution, which makes up
over a third of the total
Outreach budget, will, as Assistant Secretary
of State Harold Koh noted
'allow the Tribunal to carry its message of
impartial justice not only to
governments and legal practitioners in the
former Yugoslavia, but, most of
all, to the families of victims.'
"The President urges other countries and
organisations to support this vital
project, which is aimed at bridging the
communications gap between the
Tribunal and the people of the former
Yugoslavia and helping in the
international community’s overall
reconciliation effort."
(From:
http://www.pict-pcti.org/news/archive/April/ICTY.04.19.html
)
EMPEROR'S CLOTHES URGENTLY NEEDS YOUR HELP!
[See Below]
=============================================
Some Useful Articles on the International
Criminal Tribunal for the Former
Yugoslavia
=============================================
* In 'Illegal Tribunal - Illegal Indictment'
Dr. Hans Koechler, the
distinguished philosopher and social-legal
analyst associated with the
United Nations examines the Tribunal and does
not like what he finds. Can be
read at
http://emperors-clothes.com/docs/prog2.htm
* The big so-called case before NATO's
so-called Tribunal is that of former
Yugoslav President Milosevic. For a decade he
has been on trial in the
Western media, convicted daily of doing - and
saying - terrible things. It's
easy enough to discover that the media
reports of Milosevic's views and
statements are lies. Go to www.icdsm.org
* In 'An Impartial Tribunal? Really?',
Attorney Chris Black examines the
Tribunal's history and methods of operations.
Can be read at
http://emperors-clothes.com/analysis/Impartial.htm
* Dr. Kosta Cavoski, a distinguished Yugoslav
legal scholar, has written a
mind-boggling four-part series.
In 'The War Crimes Tribunal vs. Gen. Djordje
Djukic' at
http://emperors-clothes.com/articles/cavoski/c-1.htm
and 'The Mistreatment of Col. Aleksa
Krsmanovic' at
http://emperors-clothes.com/articles/cavoski/c-2.htm
Professor Cavoski deals
with the torture and physical destruction of
Serbian 'defendants'.
In Illegal Origins' at
http://emperors-clothes.com/articles/cavoski/c-3.htm
Professor Cavoski analyzes the Tribunal's
legal rationale, or lack of same.
In 'Learning from the Inquisition' at
http://emperors-clothes.com/articles/cavoski/c-4.htm
Professor Cavoski
describes the practices of the Tribunal,
which thoroughly violate what we
would consider natural legal guarantees.
***
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EMPEROR'S CLOTHES URGENTLY NEEDS YOUR HELP!
[This appeal was posted January 2002]
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2. INTERVISTA A SMILJA AVRAMOV: "L'OCCIDENTE VUOLE IMPEDIRE
CHE SI RIGENERI UNA BORGHESIA NAZIONALE IN SERBIA"
===*===
Serbia: proteste dei bancari licenziati
Belgrado, 9 gennaio 2002. Da cinque giorni sono in mobilitazione
gli impiegati delle quattro maggiori banche jugoslave, che il governo
ultraliberale di Djindjic ha chiuso su imposizione del FMI e della
BM. I manifestanti hanno bloccato il traffico stradale in vari punti
del centro cittadino. Notizie di proteste giungono anche da Novi Sad,
Cacak, Lazarevac ed altre citta' serbe.
Il governo ha elargito agli 8500 dipendenti licenziati, una-tantum,
la somma di 600mila euro come "buonuscita" - vale a dire circa 80 euro
a persona. Il sindacato della Beobanka ha comunicato oggi che due
dei lavoratori licenziati sono morti nei giorni scorsi per lo stress.
La polizia sorveglia ora varie filiali di Belgrado per impedire ai
dipendenti di accedervi.
+++ Serbien: Proteste der entlassenen Bankangestellten +++
BELGRAD, 9. Januar 2002. Seit fünf Tagen protestieren
Beschäftigte von vier größten jugoslawischen Banken, die die
ultraliberale Djindjic-Regierung auf Forderungen des
Internationalen Währungsfonds und der Weltbank zerschlagen hat.
In Belgrad blockierten Protestierende Straßenverkehr in mehreren
Straßen der Innenstadt. Auch aus Novi Sad, Cacak, Lazarevac und
anderen serbischen Städten wurden Proteste gemeldet.
Die Regierung zahlte einmalig insgesamt 600.000 Euro an 8.500
entlassene Bankbeschäftigte als "Abfindung", also
durchschnittlich ca. 80 Euro pro Person.
Die Gewerkschaft der Beobanka hat heute mitgeteilt, daß zwei
entlassene Beschäftigte in den letzten Tagen an Folgen vom Stress
starben.
Die Polizei bewacht nun mehrere Bankfilialen in Belgrad und
hindert die Bechäftigten daran, ihre Räume zu betreten.
STIMME KOSOVOS / AMSELFELD.COM
===*===
Intervista a Smilja Avramov
Quella che segue e' la trascrizione di una intervista telefonica
a Smilja Avramov, professoressa di diritto internazionale alla
Universita' di Belgrado, effettuata a cura della redazione di
"Voce Jugoslava" su Radio Citta' Aperta (http://www.radiocittaperta.it).
Smilja Avramov e' stata membro di commissioni in negoziati
internazionali ed e' autrice di molti saggi, tra i quali gli ultimi
due "Post-herojski rat Zapada protiv Jugoslavije" (La guerra post-eroica
dell'Occidente contro la Jugoslavia) e "Opus Dei".
L'abbiamo contattata il 7/1/2002 prendendo spunto dell'articolo
apparso lo stesso giorno sul quotidiano di Roma "Il Messaggero",
intitolato: "Jugoslavia, crack della Beograd Bank: Milosevic
incriminato per fallimento" (sic).
D : Professoressa, a che pro questa incriminazione di Milosevic?
Cosa c'e' dietro questo recente fallimento della Beobanka?
R : Come sappiamo tutti benissimo, a noi furono imposte le sanzioni...
Abbiamo ottenuto crediti da un fondo capitali che non era controllato.
Questo fondo capitali ci e' stato imposto. La Jugoslavia e' stata
costretta ad indebitarsi fortemente da vari centri finanziari che
cosi' riciclavano i loro capitali, e non tanto perche' avesse bisogno
di questi crediti. Ecco da dove viene il doppio gioco. Questo e' cio'
che ha ereditato Milosevic non appena e' arrivato al potere. Questa e'
una parte del problema. L'altra parte e' ben nota: al tempo delle
sanzioni si poteva commerciare [con l'estero] solamente alla borsa
nera. Anche le medicine si acquistavano alla borsa nera, anche la
nafta e gli altri prodotti si acquistavano cosi'. Pertanto, una
economia grigia, illegale, si e' generata sotto la pressione delle
sanzioni, e dunque credo che in una situazione del genere... Io non
difendo Milosevic, che ha sicuramente fatto i suoi errori per i quali
dovrebbe rispondere, ma non dinanzi al Tribunale dell'Aia bensi'
dinanzi al suo popolo, qui. Non si puo' attribuire tutta la
responsabilita' ad sola una persona in una situazione cosi'
complicata, come quella in cui si e' trovata la Jugoslavia. Sapete,
questa maniera di semplificare attribuendo la responsabilita' ad
una sola persona e' in effetti un modo per nascondere i retroscena
di un complesso, e direi sporco, gioco diplomatico. In che misura
sia responsabile Milosevic per il fallimento della Beobanka,
in che misura sia questo il risultato delle sanzioni che l'Occidente
ci ha imposto arbitrariamente, in che misura sia questo il risultato
di una economia grigia, questo e' qualcosa che dovrebbero stabilire
gli esperti di finanza, ma io penso che sia infantile, che sia
veramente un gioco evidente e sciocco addossare la colpa ad una
persona soltanto.
D : Dietro a questo fallimento non si nasconde forse una svendita
al capitale straniero?
R : In effetti non si tratta solamente della Beobanka, si tratta
della liquidazione di quattro grande banche nazionali e allo stesso
tempo si lascia che entri il capitale straniero e che in Jugoslavia
aprano filiali di banche straniere. Ma c'e' ancora un'altra cosa che
bisogna tenere in considerazione. E' stata emanata una legge sulla
privatizzazione, ma non e' stata emanata alcuna legge per la
de-nazionalizzazione, cosi' che si tratta di una doppia rapina ed
ancora di un gioco dietro le quinte. Cioe', con la privatizzazione
essi privatizzano qualcosa che non appartiene loro! Perche' questo
capitale non si restituisce ai vecchi proprietari, che sono ancora
vivi ed esistono? [Si riferisce, in generale e non relativamente al
caso specifico delle banche, alla borghesia di prima della seconda
guerra mondiale, ndT] Pero' non e' una decisione presa solo qui, e'
una decisione dei centri di potere in Occidente, che ritengono che
non si debba de-nazionalizzare, affinche' non si crei un capitalismo
nazionale, una elite nazionale, bensi' affinche' tutto questo venga
inserito nella globalizzazione del mercato, del capitale e
naturalmente delle compagnie multinazionali straniere. E questo negli
USA e nel G7.
D : Lei ha partecipato a una tavola rotonda alla TV di Zagabria
nel 1990: si parlava della possibilita' di creare una confederazione
jugoslava. Mi puo' ripetere a quali condizioni si puo' formare una
confederazione... e se adesso, a suo avviso, le ex-repubbliche
jugoslave si potrebbero confederare ?
R : Si', e' vero. In quel periodo, quando si discuteva della
trasformazione della federazione in confederazione, in realta' cio'
era contrario alle tendenze generali in atto in Europa. Noi avremmo
potuto facilmente entrare a far parte dell'Unione Europea. E' stato
un grande errore non realizzarlo, un errore di cui sono responsabili
indistintamente anche tutti i nostri leader politici del tempo da
Ljubljana a Skopje. La trasformazione della federazione in una
confederazione - in cui si sarebbero tracciate frontiere, barriere
innalzate a bella posta, commerciali, per il passaggio delle merci,
delle persone, del capitale - era inconciliabile con le tendenze
europee [che volevano lo smembramento del paese, ndT]. Oggi credo
che tutte le repubbliche dell'ex-Jugoslavia, che oggi sono diventate
"indipendenti", sono incapaci di condurre una vita autonoma. Ora
tutti comprendono che cio' e' stato un grande errore, ma e' troppo
tardi. Si e' arrivati a un punto di rottura, di inimicizia, di
lacerazioni dolorose, per cui in questo momento non sarebbe
possibile, anche psicologicamente, che il popolo accetti l'idea
di una confederazione. Sa, quando oggi si fa il nome di... perche'
molta gente e' morta, le famiglie sono molto addolorate, e quando
si fa il nome di una comunita' alla gente gli si drizzano i capelli
in testa. E' per questo che ritengo che le condizioni politiche non
siano mature, per poter pensare a un progetto simile. Per cio' e'
necessario che si rimargino le ferite aperte e ci vorranno due o
tre generazioni perche' cio' avvenga . Quel che dobbiamo certamente
fare e' volgerci verso l'Europa, creare dei canali di comunicazione
con l'Europa. Solo in questa prospettiva piu' ampia si potra'
parlare di una possibile cooperazione anche in questo momento, perche'
tra le sole repubbliche ex-jugoslave cio' e' impossibile.
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Relazione missione in Serbia " Capodanno di pace " all'Orfanotrofio "
Vera Blagujevic " dell'Associazione Un Bambino per amico di Guastalla
RE .
Diciannove volontari dell'associazione Un bambino per amico , hanno
festeggiato con i bambini dell'orfanotrofio Vera Blagujevic di Banja
Koviliaca (Serbia ) un vero capodanno di pace , tra due popoli resi
nemici dallo sconsiderato attacco aereo ( tre mesi di bombardamenti più
gli effetti dell'uranio impoverito ) voluto dal governo D'Alema insieme
agli alleati guerrafondai .
Riconciliarsi con una diplomazia popolare di pace dei popoli , che parte
dal basso , dalle associazioni e dai singoli cittadini che intervengono
a sostegno delle vittime attuali e future di questa stupida guerra ed
hanno rinunciato volentieri a un capodanno " consumistico " , partendo
dagli ultimi , gli orfani incolpevoli e abbandonati , questa è la
finalità del progetto di gemellaggio che l'associazione ha intenzione di
continuare e intensificare con l'aiuto di condivida questi obiettivi .
Il prossimo appuntamento sarà quest'estate con l'accoglienza di un
gruppo di bambini a Guastalla e poi con tante altre cose??.
Le giornate sono state molto intense , con molte attività e incontri ,
determinante è stata la presenza delle carissime amiche Jasmina e
Gordana ( traduttrici ) . All'interno dell'orfanotrfio si sono scatenate
le nostre animatrici Donata , Silvina , Nunzia ecc. che hanno giocato
con i bambini e li hanno impegnati in attività manuali , i bambini hanno
risposto molto positivamente , una giornata è stata dedicata alla
consegna e traduzione di lettere scritte da bambini italiani delle
scuole di Novellara Casalmaggiore e Viadana . Poi sono stati consegnati
i regali raccolti ( giocattoli materiale didattico ) a Guastalla
Correggio . Ci sono stati gli spettacoli della compagnia teatrale Gli
Spavaldi di Fabbrico e del burattinaio argentino Armando che hanno avuto
un notevole successo , abbiamo scoperto con grande sorpresa le grandi
doti di intrattenitore di bambini del Cecio ( capocomico ) e di Armando
( burattinaio - burattino ) .
Le giornate sono state ricche di incontri " culturali " con il circolo
Vuk Karazic che hanno voluto offrirci uno spazio all'interno delle loro
attività teatrali gli Spavaldi e Armando si sono esibiti nel bellissimo
teatro di Loznica città di 40.000 abitanti , inoltre ci hanno proposto
di realizzare i loro spettacoli in Italia tra qui lavori molto
interessanti come la compagnia di 50 elementi di danza tradizionale
Serba , e una commedia che come ci ha spiegato il regista parla in
termini molto chiari contro i nazionalismi , lo sciovinismo e a favore
della pace e l'antimilitarismo , vedremo cosa riusciremo a organizzare .
Per l'associazione Un Bambino per Amico Guastalla RE
Campanini Antonio <kampa.anto@...>
Date: Wed, 9 Jan 2002 16:08:01 +0100
From: "Vladimir Krsljanin"
KONSTRUISANJE OPRAVDANJA ZA
ZLOCINE POD VIDOM SUDJENJA,
KAKO BI ONI KOJI SU, SARADJUJUCI
SA TERORISTIMA, UBIJALI NEVINE
LJUDE I RUSILI PORODILISTA I
BOLNICE DOBILI PODRSKU
MEDJUNARODNOG JAVNOG MNJENJA
· OPTUZNICA NA BAZI NAVODA ENGLESKE
OBAVESTAJNE SLUZBE, SUDIJA ENGLEZ, TUZILAC
ENGLEZ, AMIKUS KURIJE ENGLEZ...
· SAVET BEZBEDNOSTI KOJI NEMA NI
ZAKONODAVNU NI SUDSKU VLAST, OSNIVANJEM
"SUDA" NA NJEGA PRENOSI OVLASCENJA KOJA
NEMA
Predsednik Slobodan Milosevic u Hagu, 9.
januara 2002. g. (stenogram):
RICARD MEJ:
(.....)
Gospodine Milosevicu, culi ste sta sam
rekao. Recite sada da li postoji jos nesto sto biste
Vi hteli da kazete u vezi Vaseg sudjenja i u vezi
onoga sto je danas receno?
PREDSEDNIK SLOBODAN MILOSEVIC:
Upravo u vezi onoga sto je danas receno -
gotovo sve sto smo culi pokazuje da pod vidom sudjenja
treba da se izvrsi operacija zamene krivca, usmerena
na proizvodnju jednog konstruisanog opravdanja za
zlocine koji su izvrseni u NATO agresiji na moju
zemlju i moj narod. Cak i ova optuznica predstavlja
jedan od dokaza da je ovo sto tvrdim tacno, jer sva
navodna nedela koja su pocinjena u skladu sa tom
"optuznicom" od strane oruzanih snaga Jugoslavije,
kojima sam ja imao cast da komandujem, precizno su po
datumima smestena u vremenski okvir u kome je izvrsena
agresija NATO pakta na moju zemlju.
Namera je, ocigledno, da se objasni kako
su oni koji su branili svoje porodice, svoju decu,
svoj kucni prag, svoj dom, svoju domovinu - zlikovci,
kriminalci, zli ljudi, a da su oni koji su presli
hiljade kilometara da bi nocu rusili njihove kuce,
ubijali nevine ljude, rusili porodilista, bolnice,
mostove, pruge, vozove, da su oni koji su u saradnji
sa albanskim teroristima, odgovorni za ogroman broj
zrtava i za ogromnu materijalnu stetu - dobri,
ispravni i da treba da dobiju podrsku medjunarodnog
javnog mnjenja.
Da apsurd bude veci, .... (iskljucen
mikrofon)
RICARD MEJ:
Gospodine Milosevicu, ja sam vec rekao nacin na
koji ce se voditi sudjenje. Vi cete imati mogucnost da
iznesete svoju odbranu i to na nacin koji sam opisao.
Ali sada nije vreme za to, nije vreme za govore. Ono
sto nas sada zanima je zapravo forma sudjenja i
postupak kojim cemo se voditi. Da li Vi zelite da
kazete nesto o tome? Kao sto sam rekao Vi cete imati
priliku da iznesete svoju odbranu kada sudjenje pocne.
To ce biti pravo vreme da se to uradi, a ne sada. Mi
sada nismo usli u sustinu sudjenja. Mi se sada bavimo
samo procedurom. Da li zelite nesto da kazete o
proceduri?
PREDSEDNIK SLOBODAN MILOSEVIC:
Pa, nije prvi put da nemam priliku da
govorim, ali imam da kazem - ako cete ..... (iskljucen
mikrofon)
RICARD MEJ:
Imacete priliku da govorite i bice Vam
dozvoljeno da govorite, a u odgovarajuce vreme, za
vreme sudjenja. Kao sto Vam je receno, ovo sada nije
pravo vreme. Mi se sada bavimo proceduralnim
pitanjima. Dakle, morate da ogranicite Vase primedbe
na to, a kad sudjenja pocne, kao sto sam rekao, doci
ce vreme da Vi date svoje izjave. Vi to mozete da
ucinite i da iznesete svoju odbranu. Molim Vas, da li
zelite da kazete nesto o proceduri ili ne?
PREDSEDNIK SLOBODAN MILOSEVIC:
Zelim da konstatujem da niste ponudili ni jedan
argument na veoma jasne pravne cinjenice koje sam ovde izneo u
vezi sa nelegalnoscu ovog "suda", osnovanog Rezolucijom Saveta
bezbednosti koji nema ni zakonodavnu ni sudsku vlast i koji
nije mogao preneti ovlascenja koja nema ni na koga, jer kao
pravnici dobro znate da se ne mogu preneti prava koja neko
nema. U svakom slucaju, ..... (iskljucen mikrofon).
RICARD MEJ:
Gospodine Milosevicu, mi smo vec doneli
odluku po tom pitanju i to nije predmet dalje
rasprave. Zelite li da kazete nesto drugo u vezi
procedure ili cemo zavrsiti?
PREDSEDNIK SLOBODAN MILOSEVIC:
Pa, ako cete da me ogranicavate samo na
pitanja koja mogu da pokrecem, onda bih rekao u vezi
sa procedurom jos sledece: po prirodnoj definiciji
svakog suda - sud je neutralan, nepristrasan. A
pogledajte ovaj "sud": optuznica je podignuta na bazi
navoda engleske obavestajne sluzbe, sudija je Englez,
tuzilac Englez, amikus kurije Englez, a ja.....
(iskljucen mikrofon)
RICARD MEJ:
Gospodine Milosevicu, mi smo Vas pazljivo slusali i
pazljivo Vas slusamo. Vise puta Vam je receno da se ovo rociste
bavi iskljucivo proceduralnim pitanjima. Vi cete imati svaku
priliku na Vasem sudjenju da kazete svoju odbranu i da date sve
svoje izjave. Za to sada nije vreme.
Ova rasprava je zavrsena. Molimo ustanite.
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http://www.belgrade-forum.org/ (forum for the world of equals)
http://www.icdsm.org/ (the international committee to defend
Slobodan Milosevic)
http://www.jutarnje.co.yu/ ('morning news' the only Serbian
newspaper advocating liberation)