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From: icdsm-italia @...
Subject: [icdsm-italia] TeleAmbiente 7/10/2006: trasmissione su
Slobodan Milosevic
Date: October 6, 2006 7:07:11 PM GMT+02:00
To: icdsm-italia @yahoogroups.com


Sabato 07 ottobre 2006 ore 22
su TeleAmbiente (canale 68 a Roma e nel Lazio)
il G.A.MA.DI. trasmette una relazione di Miriam Pellegrini Ferri sul
tema:

ATTRAVERSO SIGNIFICATIVE LETTERE LA TRAGICA STORIA DI SLOBODAN MILOSEVIC

Non mancate!!!!!

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IN DIFESA DELLA JUGOSLAVIA
Il j'accuse di Slobodan Milosevic
di fronte al "Tribunale ad hoc" dell'Aia"
(Ed. Zambon 2005, 10 euro)

Tutte le informazioni sul libro, appena uscito, alle pagine:
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http://www.un.org/icty/transe54/transe54.htm (IN ENGLISH)
http://www.un.org/icty/transf54/transf54.htm (EN FRANCAIS)

Riceviamo e volentieri giriamo, scusandoci per il ritardo nella comunicazione. CNJ

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comunicato stampa da Ufficio Stampa Teatro di Roma

IL TEATRO DI ROMA PRESENTA:

PER L’EUROPA

dal 25 Settembre al 16 Ottobre 2006

POST JUGOSLAVIA, rassegna di teatro danza e musica

9 spettacoli nei teatri Argentina, India e Valle

ALBERTAZZI: "LA EX JUGOSLAVIA: NATURALE LABORATORIO DI INNOVAZIONE VERSO L’EUROPA DEL TERZO MILLENNIO".............

Un intreccio di culture. Un luogo di stimolante creatività, che può scaturire anche da forti contrapposizioni., dove l’arte e la cultura sono antitesi e antidoto alla guerra. Un naturale laboratorio di innovazione verso l’Europa del terzo millennio.

Da questi presupposti, nasce Post Jugoslavia, rassegna di teatro, danza e musica organizzata dal Teatro di Roma e curata da Giorgio Ursini Ursic: dal 25 Settembre al 16 Ottobre 2006 si alterneranno sui palcoscenici dei teatri Argentina, India e Valle nove spettacoli proposti dai paesi della ex Jugoslavia.

La ex-Jugoslavia, infatti, ci appare oggi come il territorio culturale, sociale e poetico di un’esperienza condivisa: l’ultima eredità della mitteleuropa, delle sue utopie, delle sue disillusioni. Ecco perché questo ultimo, sontuoso strascico di Mitteleuropa nel Terzo Millennio va conosciuto e analizzato come un laboratorio naturale. Come il punto di incontro fra quello che siamo stati e quello che possiamo diventare: un sobrio richiamo al nostro passato, filtrato dagli strappi della guerra e proiettato verso l’intreccio di culture che dovremo accettare come peculiarità dell’Europa del futuro a cura di Giorgio Ursini Ursic.


Aprirà la rassegna il TEATRO NAZIONALE CROATO "IVAN ZAJC " di FIUME con 

Casimiro e Carolina (teatro Argentina, 25 e 26 Settembre 2006, prima assoluta) 

di Ödön von Horváth, autore di spicco della cultura in lingua tedesca degli anni Trenta, tragico cantore di un’Europa avviata ormai verso la catastrofe del nazismo. In questa commedia, viene ritratta un’umanità piccolo borghese egoista e asservita al denaro, schiava delle convenzioni sociali, dove la storia di due fidanzati di diversa estrazione sociale è assunta a pretesto per raccontare un paesaggio di disoccupazione, piccola delinquenza, prostituzione. Firma la regia Paolo Magelli, artista di origine italiana, allievo di Strehler ed esperto di von Horváth, che sottolinea la straordinaria attualità dei temi trattati.

DUE SPETTACOLI DELLA SERBIA. Ancora un amore negato per il denaro sarà al centro de 

Il valzer dei cani (teatro Valle, 30 Settembre e 1 Ottobre 2006), di Leonid Andrejev (nato ad Orel nel 1871 e morto in Finlandia nel 1919), definito "l’Amleto della letteratura russa", proposto dallo Jugoslovensko Dramsko Pozori te di Belgrado, per la regia di Dejan Mijac .

KO TO TAMO PEVA (Who is singing over there) (teatro India, 4 e 5 Ottobre 2006), 

proposto dal TEATRO NAZIONALE DI BELGRADO, è uno spettacolo di danza tratto dall’omonimo film antologico dello scrittore Dusan Kovacevic e del regista Slobodan Sijan, riletto da Stasa Zurovac, coreografo e primo ballerino del Teatro. Il film è la storia dei passeggeri di un bus che stanno tentando di raggiungere Belgrado nel corso dell’invasione nazista del paese nel 1941, trasfigurata da Zurovac in "archetipo, una storia che può essere trasportata in qualsiasi tempo, spazio, posto o contesto".

Due le proposte del DRAMSKI TEATR DI SKOPJE, Macedonia: un testo contemporaneo e un classico, entrambi messi in scena dal giovane, promettente regista Aleksandar Popovski. Di "bruciante attualità" 

Divo meso (Carne Selvaggia) (teatro India, 7 Ottobre 2006), 

testo profetico scritto nel 1980 da Goran Stefanovski, drammaturgo tra i più interessanti dell’area balcanica. Il capolavoro di Molière, 

Don Giovanni (teatro India, 8 Ottobre 2006), 

viene riletto da Popovski come "un viaggio, un’opera su un uomo che viaggia".

Il KAMERNI TEATAR DI SARAJEVO, in Bosnia e Erzegovina, punto di riferimento insostituibile che persino negli anni del conflitto è rimasto fedele alla sua "missione teatrale", propone 

La notte di Helver, (teatro India, 10 e 11 Ottobre 2006) 

spettacolo pluripremiato che mostra come sia facile manipolare le persone in tempi di isterismo colettivo.

La SLOVENIA, presenta due spettacoli. Il SLOVENSKO MALDINSKO GLEDALISCE di Lubiana, presenta 

Fragile! (teatro India, 12 e 13 Ottobre 2006), 

capolavoro di Tena Stivicic per la regia di Matja Pograjc: movimentata storia di novelli emigranti a Londra in cui tutto è al limite, caratterizzata dal continuo gioco tra reale e virtuale, tra vita vera e Grande Fratello, creando una perfetta fusione tra la teconolgia e l’essere umano.

La compagnia En-Knap, sempre di Lubiana, propone uno spettacolo di teatro danza, 

S.K.I.N., dei due coreografi-ballerini-registi Iztok Kovac e Julyen Hamilton

Lo spettacolo - che trae ispirazione, tra l’altro, dal romanzo La pelle di Curzio Malaparte -

Concluderà la rassegna 

un grande concerto, al teatro Argentina il 16 Ottobre 2006, 

proposto da Ljiljana Buttler e MOSTAR SEVDAH REUNION, dalla Bosnia e Erzegovina. La Sevdah è la musica tradizionale bosniaca, una musica che – alle note di fisarmonica, violino, chitarra, clarinetto e voce - evoca forti emozioni (il termine stesso significa amore, desiderio, estasi). Una musica che veniva suonata durante la guerra, alla luce delle candele, perché la musica unisce e "occorre stare insieme in occasione delle tragedie". Proprio durante la guerra si è formato il Mostar Sevdah Reunion, oggi uno dei gruppi più rappresentativi della tradizione musicale bosniaca.

Durante Post Jugoslavia, dal primo al 16 Ottobre 2006, il teatro India ospiterà una mostra dedicata al poliedricoartista croato Kadele, drammaturgo, regista, pittore le cui opere sono caratterizzate dall’interazione tra pittura e video installazioni...




http://www.labournetaustria.at/aktion93.htm

Aktionen

Von: "Promedia" <............>
Betreff: Germinal Civikov: Der Milosevic-Prozess
Datum: Montag, 02. Oktober 2006

 

Der "Promedia Verlag" lädt zur Präsentation des Buches "Der Milosevic-Prozess" von Germinal Civikov.

 

Das Buch:
Germinal Civikov

DER MILOSEVIC-PROZESS

Bericht eines Beobachters


ISBN 3-85371-264-9, br., 216 Seiten, 13,90 Euro, 24,70 sFr.

 

Wann?
Donnerstag, 19. Oktober 2006, 20 Uhr

 

Wo?
Neues Institutsgebäude der Universität Wien (NIG), Hörsaal
II
Universitätsstraße 7, 1010 Wien

 

Was?
Es diskutieren:
Germinal Civikov (Autor),
Heinz Vana (Rechtsanwalt)
Dario Brentin (Moderation)

 

Zum Buch:
Am 11. März 2006 wurde Slobodan Milosevic tot in seiner Zelle in Den Haag aufgefunden. Damit fand der so genannte "Prozess des Jahrhunderts" gegen den Präsidenten des dritten und letzten Jugoslawien ein jähes, unerwartetes Ende. Der 1995 vom UNO-Sicherheitsrat ins Leben gerufene Internationale Strafgerichtshof für das ehemalige Jugoslawien (ICTY) hatte am 27. Mai 1999, mitten im Bombenkrieg der NATO gegen Belgrad, Anklage gegen den damaligen jugoslawischen Präsidenten wegen Kriegsverbrechen in der Provinz Kosovo erhoben. Im Oktober und November 2001 erweiterte das Tribunal die Anklageschrift auf Kriegsverbrechen und Vertreibungen in Kroatien 1991-1992 sowie auf Völkermord in Bosnien 1992-1995. Im Februar 2002 wurden die drei Anklagen zu einem Gesamtprozess gebündelt.
Nach 300 Zeugen der Anklage lief seit September 2005 die Beweisführung der Verteidigung.

 

In der Essenz der Anklage warf der Strafgerichtshof Milosevic vor, eine kriminelle Vereinigung (Joint Criminal Enterprise) angeführt zu haben, die auf den Trümmern des zerfallenen Jugoslawien ein Groß-Serbien errichten wollte. Als Mittel zu diesem Zweck hätten Milosevic und seine Vereinigung die Kriege in Kroatien, Bosnien und im Kosovo entfacht, systematische ethnische Säuberungen durchgeführt und verschiedene Kriegsverbrechen verübt, darunter auch einen Völkermord in Bosnien. In seiner Verteidigung klagte Milosevic seinerseits die führenden westlichen Staaten an, politisch und militärisch die separatistischen Kräfte unterstützt und auf diese Weise den blutigen Zerfall Jugoslawiens vorangetrieben zu haben.

 

Germinal Civikov, während des Prozesses von Beginn an als Journalist anwesend, berichtet in diesem Buch vom Verlauf und Wesen des Verfahrens, wie er es beobachtet hat. Die Beweisführung der Anklage erfuhr ein komplettes Fiasko, das Verfahren erwies sich als politischer Schauprozess, in dem Richter und Ankläger in ihren Rollen oft nicht zu unterscheiden waren, während die so genannte "Wahrheitsfindung" zu einer Farce geriet, deren Drehbuch politischen Vorgaben folgte. Alles in allem war es ein der europäischen Rechtsstaatlichkeit und der strafrechtlichen Kultur wesensfremder Prozess, den schon aus diesem Grund die Öffentlichkeit nie hätte zulassen dürfen.

 

Zum Autor:
Germinal Civikov ist 1945 in der bulgarischen Donaustadt Russe geboren und lebt sein 1975 in den Niederlanden. Er hat in Sofia und Leiden Germanistik und Slavistik studiert und war bis 2004 Redakteur bei der Südosteuropa-Redaktion der "Deutschen Welle". Seine kritischen Beobachtungen zum Milosevic -Prozess veröffentlicht der Autor seit 2002 in zahlreichen Artikeln für niederländische, deutsche und bulgarische Zeitungen. 2004 war er am dreiteiligen Dokumentarfilm "Der Fall Milosevic" beteiligt, den der Regisseur Jos de Putter für das niederländische Fernsehen gedreht hat und der dort mehrmals zu sehen war.

 

Wir freuen uns auf Ihr Kommen.
Mit freundlichen Grüßen
Hannes Hofbauer / Promedia Verlag


Kontakt/Diskussionsmöglichkeit



TRIESTE ITALIANA


Da Il Piccolo del 4 ottobre 2006:

Domani e venerdì alla radio
La Rai regionale ricorda la rivolta di Trieste per i cantieri San Marco

TRIESTE Domani e venerdì, alle 11, i programmi della radio Rai
regionale ricorderanno - con la voce dei protagonisti e i ricordi dei
testimoni - le giornate di rivolta a Trieste contro la chiusura dei
cantieri San Marco (nella foto). Nel 1966, a seguito di un piano di
ristrutturazione nazionale della cantieristica messo a punto dal
Cipe, fu decretata la fine dei cantieri di Trieste. Si trattava di
una realtà operaia (migliaia i lavoratori coinvolti) e storico-
sociale di grande rilevanza. E la città reagì con una vera e propria
sollevazione popolare che portò, nell'ottobre di 40 anni fa, a
violenti scontri di piazza.


Dalla lista http://it.groups.yahoo.com/group/resistenza_partigiana/ :

Io c'ero. Chi ha tempo apra la radio ed ascolti.
Quel giorno Trieste insorse, e per dare una sola idea delle
proporzioni della sollevazione popolare, ricordo che in una sola
mattinata vi furono 400 (quattrocento) arresti.
Il padre di un nostro iscritto (vale per l'altra ML Gdc, ma che
invito amici e compagni a visitare) vennero a prenderlo in casa, e lo
trasferirono in carcere come fosse un delinquente. Solo più tardi si
era riconosciuto che i triestini insorsero per alti motivi sociali e
morali. Ancora una volta i nostri governanti (al di la della facile
retorica di Trieste cara al cuore)dimostrarono di capire molto poco
questa città, e più in generale le nostre terre.
fabio