Informazione
IN DIFESA DELLA RAZZA
Nel corso del Meeting di Comunione e Liberazione, il presidente del
Senato condanna il "meticciato"... E non solo:
http://www.repubblica.it/2005/h/sezioni/politica/rimini/rimini/rimini.html
Pera apre con un applaudito intervento il Meeting di Rimini
Nel suo discorso dure accuse al pacifismo e al multiculturalismo
"Relativisti minacciano l'Occidente
Il referendum è stato uno schiaffo"
Secondo il presidente del Senato l'Europa vive una crisi morale
è insidiata anche dall'immigrazione che produce "il meticciato"
RIMINI - L'Occidente vive una "profonda crisi morale", ma per fortuna
in Italia gli artefici di questa crisi, i "laicisti" di varia
estrazione, hanno subito un duro schiaffo con il fallimento del
referendum sulla procreazione assistita e "ancora si accarezzano la
guancia". E' questo il nocciolo delle riflessioni che il presidente
del Senato Marcello Pera affida alla platea del Meeting di Comunione e
Liberazione apertosi oggi a Rimini.
"L'Occidente attraversa una crisi morale - spiega Pera aprendo con il
suo intervento i lavori - Oggi la cultura diffusa in Occidente è un
pericolo per l'Occidente stesso". Il riferimento, chiarisce, è al
"relativismo, la dottrina che tutte le culture sono uguali, che non si
possono comparare e non si possono porre su alcuna scala per giudicare
se una è meglio dell'altra". "I relativisti - rincara il presidente di
Palazzo Madama strappando un caloroso applauso ai quattromila raccolti
nell'auditorium della Fiera - scherzano con il fuoco".
Pera addita quindi quelli che sono a suo giudizio i frutti avvelenati
di questa situazione: il caso Buttiglione, il mancato riferimento alle
radici cristiane nella Costituzione europea, la legge sui matrimoni
gay della Spagna, il divieto francese contro il velo islamico e la
sentenza della Consulta sull'esposizione del crocifisso nei luoghi
pubblici.
"In Europa - prosegue il presidente del Senato - si diffonde l'idea
relativistica che tutte le culture hanno la stessa dignità etica; si
pratica il multiculturalismo come diritto di tutte le comunità, e non
importa se genera apartheid, risentimenti e terroristi di seconda
generazione". Nel mirino di Pera anche i pacifisti e il concetto di
società multietnica alimentata dall'immigrazione, colpevole di creare
il "meticciato".
"Questa crisi è grave", sentenzia l'esponente di Forza Italia, per
questo "dobbiamo cercare un fondamento alla democrazia liberale
dell'Occidente e darle un senso che vada oltre la sua mera efficacia
di strumento di benessere materiale". Passando alla situazione
italiana, Pera afferma quindi che "tanti laicisti, liberali,
socialisti, azionisti, comunisti e anche qualche cattolico cosiddetto
'adulto' hanno provato a dare un violento colpo di forbice ai valori:
ma sono ancora lì che si accarezzano la guancia per lo schiaffo
ricevuto al referendum".
Il presidente del Senato tocca infine l'attualità politica e il
dibattito interno alla Casa delle Libertà. "Penso - dice - che il
partito unico, premiership, primarie, neocentrismo e simili siano
importanti e dovranno essere affrontate. Ma dopo, non prima. Prima
dobbiamo definire la nostra identità. Fissare in quale luogo vogliamo
vivere, con chi e come... dobbiamo aver chiari i contenuti e, dopo i
contenitori che dovrebbero contenere".
(21 agosto 2005)
Nel corso del Meeting di Comunione e Liberazione, il presidente del
Senato condanna il "meticciato"... E non solo:
http://www.repubblica.it/2005/h/sezioni/politica/rimini/rimini/rimini.html
Pera apre con un applaudito intervento il Meeting di Rimini
Nel suo discorso dure accuse al pacifismo e al multiculturalismo
"Relativisti minacciano l'Occidente
Il referendum è stato uno schiaffo"
Secondo il presidente del Senato l'Europa vive una crisi morale
è insidiata anche dall'immigrazione che produce "il meticciato"
RIMINI - L'Occidente vive una "profonda crisi morale", ma per fortuna
in Italia gli artefici di questa crisi, i "laicisti" di varia
estrazione, hanno subito un duro schiaffo con il fallimento del
referendum sulla procreazione assistita e "ancora si accarezzano la
guancia". E' questo il nocciolo delle riflessioni che il presidente
del Senato Marcello Pera affida alla platea del Meeting di Comunione e
Liberazione apertosi oggi a Rimini.
"L'Occidente attraversa una crisi morale - spiega Pera aprendo con il
suo intervento i lavori - Oggi la cultura diffusa in Occidente è un
pericolo per l'Occidente stesso". Il riferimento, chiarisce, è al
"relativismo, la dottrina che tutte le culture sono uguali, che non si
possono comparare e non si possono porre su alcuna scala per giudicare
se una è meglio dell'altra". "I relativisti - rincara il presidente di
Palazzo Madama strappando un caloroso applauso ai quattromila raccolti
nell'auditorium della Fiera - scherzano con il fuoco".
Pera addita quindi quelli che sono a suo giudizio i frutti avvelenati
di questa situazione: il caso Buttiglione, il mancato riferimento alle
radici cristiane nella Costituzione europea, la legge sui matrimoni
gay della Spagna, il divieto francese contro il velo islamico e la
sentenza della Consulta sull'esposizione del crocifisso nei luoghi
pubblici.
"In Europa - prosegue il presidente del Senato - si diffonde l'idea
relativistica che tutte le culture hanno la stessa dignità etica; si
pratica il multiculturalismo come diritto di tutte le comunità, e non
importa se genera apartheid, risentimenti e terroristi di seconda
generazione". Nel mirino di Pera anche i pacifisti e il concetto di
società multietnica alimentata dall'immigrazione, colpevole di creare
il "meticciato".
"Questa crisi è grave", sentenzia l'esponente di Forza Italia, per
questo "dobbiamo cercare un fondamento alla democrazia liberale
dell'Occidente e darle un senso che vada oltre la sua mera efficacia
di strumento di benessere materiale". Passando alla situazione
italiana, Pera afferma quindi che "tanti laicisti, liberali,
socialisti, azionisti, comunisti e anche qualche cattolico cosiddetto
'adulto' hanno provato a dare un violento colpo di forbice ai valori:
ma sono ancora lì che si accarezzano la guancia per lo schiaffo
ricevuto al referendum".
Il presidente del Senato tocca infine l'attualità politica e il
dibattito interno alla Casa delle Libertà. "Penso - dice - che il
partito unico, premiership, primarie, neocentrismo e simili siano
importanti e dovranno essere affrontate. Ma dopo, non prima. Prima
dobbiamo definire la nostra identità. Fissare in quale luogo vogliamo
vivere, con chi e come... dobbiamo aver chiari i contenuti e, dopo i
contenitori che dovrebbero contenere".
(21 agosto 2005)
http://www.lernesto.it/index.aspx?m=77&f=2&IDArticolo=5199
Dichiarazione di Russia e Cina sull'ordine internazionale del XXI secolo
su redazione del 21/08/2005
Siglata a Mosca il 1 luglio 2005 dal Presidente della Russia Vladimir
Putin e dal Presidente della RPC Hu Jintao.
La Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese (d'ora in avanti
chiamate le Parti), in occasione del 60° anniversario della Vittoria
nella Seconda Guerra Mondiale e del 60° anniversario della creazione
dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, agendo in base al senso di
responsabilità storica per la pace e lo sviluppo nel pianeta, che esse
condividono in quanto membri del Consiglio di Sicurezza dell'ONU,
tenendo conto della loro inclinazione alla formazione di un mondo
multipolare e di un nuovo ordine mondiale, espressa nella
dichiarazione congiunta russo-cinese del 23 aprile 1997, confermando
le relazioni di cooperazione strategica e di partnership tra le Parti,
rafforzate dal Trattato di buon vicinato, amicizia e collaborazione
tra la Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese del 16 luglio
2001, dichiarano quanto segue:
1. Il mondo sta oggi attraversando cambiamenti di portata storica. La
formazione di un nuovo ordine mondiale promette di essere complessa e
di lunga durata.
La pace e lo sviluppo rimangono il tema di fondo della nostra epoca. I
processi di costruzione di un nuovo assetto mondiale multipolare e
della globalizzazione economica, che rappresentano le tendenze
fondamentali dell'attuale tappa dello sviluppo dell'umanità, scorrono
in modo disuguale e contraddittorio. Si rafforza nettamente
l'interdipendenza tra gli stati.
Nel XXI secolo i compiti fondamentali dell'umanità sono rappresentati
dal mantenimento della pace, della stabilità e della sicurezza per
tutti, dallo sviluppo armonico multilaterale in condizioni di parità,
osservanza della sovranità, rispetto reciproco, mutuo vantaggio e
garanzie di prospettive di sviluppo per le generazioni future.
L'umanità ha la possibilità di raggiungere questi obiettivi. Allo
stesso tempo essa deve affrontare una quantità di sfide globali, quali
il terrorismo internazionale, la minaccia della diffusione delle armi
di distruzione di massa, il divario tra poveri e ricchi, il degrado
dell'ambiente circostante, le epidemie, la criminalità organizzata
transfrontaliera, il narcotraffico, ecc.
2. La risoluzione dei compiti che stanno di fronte all'umanità è
possibile solo nelle condizioni di un nuovo ordine mondiale equo e
razionale, che si basi su principi condivisi da tutti e sulle norme
del diritto internazionale. Tutti i paesi del mondo devono osservare
rigorosamente i principi del rispetto reciproco della sovranità e
dell'integrità territoriale, della reciproca non aggressione, della
non interferenza nei rispettivi affari interni, della parità e del
mutuo interesse, della coesistenza pacifica.
Devono essere pienamente garantiti i diritti di tutti i paesi alla
scelta delle vie di sviluppo in coerenza con la specificità nazionale,
la partecipazione con parità di diritti agli affari internazionali,
uno sviluppo paritario. E' necessario risolvere pacificamente le
divergenze e i contrasti, evitare le azioni unilaterali, non ricorrere
alla politica del diktat, alla minaccia della forza o al suo utilizzo.
Gli affari di ogni paese devono essere risolti autonomamente dal suo
popolo e le questioni riguardanti tutto il mondo attraverso il dialogo
e le consultazioni, sulla base di approcci collettivi multilaterali.
La comunità internazionale deve assolutamente evitare concezioni di
scontro e di blocco, l'aspirazione al monopolio e al dominio negli
affari internazionali, i tentativi di dividere gli stati in dominanti
e dominati.
3. L'ONU rappresenta l'organizzazione internazionale più universale,
rappresentativa e autorevole. L'ONU è chiamata a giocare un ruolo
centrale negli affari internazionali, ad essere il centro di
elaborazione e di incarnazione delle norme portanti del diritto
internazionale.
Le operazioni di costruzione di pace dell'ONU devono corrispondere
agli scopi e ai principi dello Statuto dell'ONU. E' indispensabile
attenersi scrupolosamente alle risoluzioni adottate dal Consiglio di
Sicurezza, sviluppare la collaborazione dell'ONU con le organizzazioni
regionali e sub-regionali. L'ONU deve giocare un ruolo maggiormente
rilevante nell'esame delle questioni dell'economia globale e dello
sviluppo.
Scopo della riforma dell'ONU deve essere il rafforzamento del suo
ruolo centrale negli affari internazionali, la crescita della sua
efficacia, l'elevamento del suo potenziale di reazione alle nuove
sfide e minacce. L'introduzione della riforma deve basarsi sui
principi del consenso e riflettere in pieno gli interessi comuni
dell'ampio numero di paesi-membri.
4. Il processo di globalizzazione nella sua accezione positiva
favorisce lo sviluppo economico mondiale grazie alla dinamica senza
precedenti dei legami economico-commerciali e alla più ampia apertura
informativa. D'altro canto, la globalizzazione si sviluppa in maniera
del tutto squilibrata ed è accompagnata dall'estensione del divario
tra i paesi e le regioni sviluppati e il resto del mondo. Per uno
sviluppo sano dei processi di globalizzazione è necessario dare
impulso al coordinamento e alla collaborazione reciprocamente
vantaggiosa tra gli stati e le regioni, evitare qualsiasi
manifestazione di discriminazione nei rapporti economici, ridurre il
divario tra poveri e ricchi, favorire la prosperità comune attraverso
il rafforzamento e l'approfondimento degli scambi
economico-commerciali, tecnico-scientifici.
La comunità internazionale deve elaborare un regime
economico-commerciale reciprocamente condiviso. La via per ottenerlo è
quella delle trattative su un piano di parità, del rifiuto delle
pressioni e delle sanzioni per la conquista di concessioni economiche,
dell'attivazione dei meccanismi delle organizzazioni multilaterali
globali e regionali.
5. I paesi in via di sviluppo, in cui vive gran parte della
popolazione del pianeta, rappresentano la forza fondamentale che
appoggia la pace e lo sviluppo in tutto il mondo. La comunità
internazionale deve attribuire grande attenzione al compito del
superamento del divario nelle condizioni di sviluppo tra i paesi in
via di sviluppo e quelli sviluppati. La via per la sua risoluzione
passa, prima di tutto, attraverso la garanzia dell'accesso paritario
di tutti i membri della comunità mondiale alle potenzialità
economico-sociali, tecnico-scientifiche, dell'informazione, culturali,
ecc., aperte dalla globalizzazione, attraverso l'instaurazione di una
collaborazione reciprocamente vantaggiosa sulle linee "Nord-Sud" e
"Sud-Sud", attraverso lo sviluppo comune e l'adempimento degli
obblighi da parte dei paesi interessati, nell'ambito dell'ONU e delle
altre strutture multilaterali.
6. I diritti dell'uomo assumono un carattere universale. Tutti gli
stati devono rispettare i diritti dell'uomo e le libertà fondamentali,
fissate nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, favorire
la realizzazione dei diritti dell'uomo e difenderli tenendo conto
delle specificità e delle tradizioni di ogni paese, risolvere le
divergenze sulla base dei principi di parità e rispetto reciproco,
attraverso il dialogo e la collaborazione. Occorre costruire la difesa
internazionale dei diritti dell'uomo sulla base dei principi della
rigorosa difesa della parità della sovranità di tutti gli stati e
della non ingerenza nei loro affari interni.
7. E' necessario rispettare le tradizioni storiche degli stati
multinazionali, favorire la coesistenza pacifica e lo sviluppo comune
dei diversi popoli, ed anche fare sforzi indirizzati alla difesa
dell'unità statale. Tutte le azioni, dirette a dividere gli stati
sovrani e ad attizzare la discordia tra le nazionalità, sono
inammissibili. Non bisogna ignorare i processi obiettivi dello
sviluppo sociale degli stati sovrani, introducendovi dall'esterno
modelli di struttura sociale e politica.
8. La diversità delle culture e delle civiltà nel mondo deve diventare
la base per il loro arricchimento reciproco, e non per i conflitti.
Non "scontro di civiltà", ma necessità della collaborazione globale: è
ciò che esige il mondo nelle condizioni attuali. Occorre rispettare e
proteggere la diversità delle civiltà mondiali e dei modelli di
sviluppo. Le differenze nell'eredità storica di tutti i paesi, nelle
loro tradizioni culturali, nella struttura politico-sociale, nei
sistemi di valori e nelle vie di sviluppo non devono diventare il
pretesto per interferire negli affari interni di un altro stato. E'
necessario, sulla base dei reciproci rispetto e tolleranza, condurre
il dialogo tra le civiltà e lo scambio delle esperienze, arricchirsi e
completarsi reciprocamente in nome del comune cammino sulla strada del
progresso. E' necessario rafforzare il ruolo degli scambi umanitari
per creare rapporti reciproci di carattere amichevole e fiducioso tra
gli stati.
9. Le Parti invitano a unificare gli sforzi della comunità
internazionale per creare una nuova architettura della sicurezza,
fondata sulla fiducia reciproca, sul mutuo vantaggio, sulla parità e
sulla cooperazione. Sua base politica deve essere rappresentata dalle
norme condivise delle relazioni internazionali, quella economica dalla
collaborazione reciprocamente vantaggiosa e dalla comune prosperità.
La nuova architettura della sicurezza deve basarsi sul rispetto
dell'uguale diritto di tutti gli stati alla sicurezza. Il modo per
risolvere le contraddizioni e per difendere la pace deve essere quello
del dialogo paritario, della consultazione e delle trattative.
Le Parti sono fedeli alla causa del mantenimento e del rafforzamento
della stabilità strategica globale, dei sistemi normativi e dei
processi multilaterali nel campo del controllo degli armamenti, del
disarmo e della non proliferazione. Esse si pronunciano per la più
rapida attuazione dell'Accordo di messa al bando degli esperimenti
nucleari, fanno tutti gli sforzi per contribuire
all'universalizzazione e alla crescita dell'efficacia dei trattati per
il controllo degli armamenti e per la loro non proliferazione, quali
il Trattato di non proliferazione degli armamenti nucleari, la
Convenzione per la proibizione delle armi biologiche e la Convenzione
per la proibizione delle armi chimiche. Le Parti invitano all'utilizzo
pacifico del cosmo, alla prevenzione della diffusione degli armamenti
e della corsa al riarmo nello spazio cosmico, e, a tal fine,
all'elaborazione di un trattato normativo internazionale.
Le Parti sono convinte che, di fronte alle nuove minacce e sfide, sia
necessario assumere efficaci misure aggiuntive in merito alla
prevenzione della diffusione di armi di distruzione di massa, dei
mezzi che ne garantiscono la fornitura e dei materiali necessari. A
tal scopo, le Parti sono fermamente decise a collaborare nell'ambito
delle competenti organizzazioni e forum internazionali, ed anche a
rafforzare la cooperazione con tutti gli altri stati. I problemi della
proliferazione devono essere risolti nell'ambito del diritto
internazionale, mediante la collaborazione politica e diplomatica.
Le Parti contribuiranno alla realizzazione dell'iniziativa per la
formazione sotto l'egida dell'ONU di un sistema globale di
contrapposizione alle nuove sfide e minacce alla sicurezza, sulla base
dello Statuto dell'ONU e delle norme di diritto internazionale che ne
conseguono. Nell'ambito della nuova architettura della sicurezza
occorre rafforzare la collaborazione internazionale, ricercando i modi
per privare il terrorismo delle fonti finanziarie e del sostegno
sociale. Per estirpare l'ideologia del terrorismo e dell'estremismo –
l'ideologia della violenza, della discordia razziale, etnica e
religiosa. In merito a questo problema sono inammissibili i doppi
standard. Le brutali violazioni dei diritti dell'uomo, compiute dai
terroristi e dalle organizzazioni terroristiche, devono essere
decisamente condannate da tutti i membri della comunità
internazionale. E' necessario impedire alle organizzazioni
terroristiche l'utilizzo degli armamenti di distruzione di massa e dei
mezzi per il loro trasporto.
10. L'integrazione regionale rappresenta un'importante particolarità
dello sviluppo dell'attuale situazione internazionale. Le Parti
rilevano il ruolo positivo che giocano nel processo di formazione di
un nuovo ordine internazionale le organizzazioni regionali
multilaterali, che operano sulla base di un regionalismo aperto, della
collaborazione su un piano di parità e del non schieramento contro
altri paesi. In campo economico le iniziative regionali devono
favorire la più larga apertura ed efficacia delle comunità
commerciali. Nella sfera della sicurezza regionale assume un
significato essenziale la creazione, sulla base della complessiva
considerazione di tutti i partecipanti, di un meccanismo di
collaborazione in materia di sicurezza aperto e non indirizzato contro
altri paesi. Le parti si pronunciano per la realizzazione di legami
orizzontali tra gli organismi regionali di integrazione, per la
formazione tra essi di un clima di fiducia e collaborazione reciproca.
11. I legami interstatali di nuovo tipo creati dalla Russia e dalla
Cina apportano un contributo importante all'instaurazione di un nuovo
ordine mondiale. La pratica delle relazioni russo-cinesi riafferma la
vitalità dei principi esposti nella presente Dichiarazione e
testimonia che, sulla sua base, è possibile sviluppare con efficacia
rapporti di buon vicinato, di amicizia e di collaborazione, come anche
risolvere diverse questioni.
Entrambi i paesi sono fermamente decisi a fare instancabili sforzi
insieme agli stati interessati per costruire un mondo avviato sulla
strada dello sviluppo ed armonico, e per intervenire in qualità di
fondamentali forze costruttive di un assetto mondiale sicuro.
12. La formazione di un ordine razionale e giusto nel XXI secolo si
realizza attraverso l'incessante ricerca di approcci e decisioni
accettate da tutti. Il nuovo ordine mondiale diventerà veramente
universale solo nella misura in cui i suoi principi e regole saranno
condivisi da tutti i soggetti della vita internazionale.
Le Parti invitano tutti i paesi del mondo a un ampio dialogo sulla
questione dell'ordine internazionale del XXI secolo. Dai risultati di
tale dialogo dipenderà in rilevante misura il futuro del mondo, la
possibilità per l'umanità di avviarsi lungo la strada del progresso e
di trovare le risposte alle sfide e alle minacce che si manifestano.
La traduzione della versione russa della dichiarazione, apparsa nel
sito ufficiale della Presidenza russa, è stata curata da Mauro Gemma
Dichiarazione di Russia e Cina sull'ordine internazionale del XXI secolo
su redazione del 21/08/2005
Siglata a Mosca il 1 luglio 2005 dal Presidente della Russia Vladimir
Putin e dal Presidente della RPC Hu Jintao.
La Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese (d'ora in avanti
chiamate le Parti), in occasione del 60° anniversario della Vittoria
nella Seconda Guerra Mondiale e del 60° anniversario della creazione
dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, agendo in base al senso di
responsabilità storica per la pace e lo sviluppo nel pianeta, che esse
condividono in quanto membri del Consiglio di Sicurezza dell'ONU,
tenendo conto della loro inclinazione alla formazione di un mondo
multipolare e di un nuovo ordine mondiale, espressa nella
dichiarazione congiunta russo-cinese del 23 aprile 1997, confermando
le relazioni di cooperazione strategica e di partnership tra le Parti,
rafforzate dal Trattato di buon vicinato, amicizia e collaborazione
tra la Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese del 16 luglio
2001, dichiarano quanto segue:
1. Il mondo sta oggi attraversando cambiamenti di portata storica. La
formazione di un nuovo ordine mondiale promette di essere complessa e
di lunga durata.
La pace e lo sviluppo rimangono il tema di fondo della nostra epoca. I
processi di costruzione di un nuovo assetto mondiale multipolare e
della globalizzazione economica, che rappresentano le tendenze
fondamentali dell'attuale tappa dello sviluppo dell'umanità, scorrono
in modo disuguale e contraddittorio. Si rafforza nettamente
l'interdipendenza tra gli stati.
Nel XXI secolo i compiti fondamentali dell'umanità sono rappresentati
dal mantenimento della pace, della stabilità e della sicurezza per
tutti, dallo sviluppo armonico multilaterale in condizioni di parità,
osservanza della sovranità, rispetto reciproco, mutuo vantaggio e
garanzie di prospettive di sviluppo per le generazioni future.
L'umanità ha la possibilità di raggiungere questi obiettivi. Allo
stesso tempo essa deve affrontare una quantità di sfide globali, quali
il terrorismo internazionale, la minaccia della diffusione delle armi
di distruzione di massa, il divario tra poveri e ricchi, il degrado
dell'ambiente circostante, le epidemie, la criminalità organizzata
transfrontaliera, il narcotraffico, ecc.
2. La risoluzione dei compiti che stanno di fronte all'umanità è
possibile solo nelle condizioni di un nuovo ordine mondiale equo e
razionale, che si basi su principi condivisi da tutti e sulle norme
del diritto internazionale. Tutti i paesi del mondo devono osservare
rigorosamente i principi del rispetto reciproco della sovranità e
dell'integrità territoriale, della reciproca non aggressione, della
non interferenza nei rispettivi affari interni, della parità e del
mutuo interesse, della coesistenza pacifica.
Devono essere pienamente garantiti i diritti di tutti i paesi alla
scelta delle vie di sviluppo in coerenza con la specificità nazionale,
la partecipazione con parità di diritti agli affari internazionali,
uno sviluppo paritario. E' necessario risolvere pacificamente le
divergenze e i contrasti, evitare le azioni unilaterali, non ricorrere
alla politica del diktat, alla minaccia della forza o al suo utilizzo.
Gli affari di ogni paese devono essere risolti autonomamente dal suo
popolo e le questioni riguardanti tutto il mondo attraverso il dialogo
e le consultazioni, sulla base di approcci collettivi multilaterali.
La comunità internazionale deve assolutamente evitare concezioni di
scontro e di blocco, l'aspirazione al monopolio e al dominio negli
affari internazionali, i tentativi di dividere gli stati in dominanti
e dominati.
3. L'ONU rappresenta l'organizzazione internazionale più universale,
rappresentativa e autorevole. L'ONU è chiamata a giocare un ruolo
centrale negli affari internazionali, ad essere il centro di
elaborazione e di incarnazione delle norme portanti del diritto
internazionale.
Le operazioni di costruzione di pace dell'ONU devono corrispondere
agli scopi e ai principi dello Statuto dell'ONU. E' indispensabile
attenersi scrupolosamente alle risoluzioni adottate dal Consiglio di
Sicurezza, sviluppare la collaborazione dell'ONU con le organizzazioni
regionali e sub-regionali. L'ONU deve giocare un ruolo maggiormente
rilevante nell'esame delle questioni dell'economia globale e dello
sviluppo.
Scopo della riforma dell'ONU deve essere il rafforzamento del suo
ruolo centrale negli affari internazionali, la crescita della sua
efficacia, l'elevamento del suo potenziale di reazione alle nuove
sfide e minacce. L'introduzione della riforma deve basarsi sui
principi del consenso e riflettere in pieno gli interessi comuni
dell'ampio numero di paesi-membri.
4. Il processo di globalizzazione nella sua accezione positiva
favorisce lo sviluppo economico mondiale grazie alla dinamica senza
precedenti dei legami economico-commerciali e alla più ampia apertura
informativa. D'altro canto, la globalizzazione si sviluppa in maniera
del tutto squilibrata ed è accompagnata dall'estensione del divario
tra i paesi e le regioni sviluppati e il resto del mondo. Per uno
sviluppo sano dei processi di globalizzazione è necessario dare
impulso al coordinamento e alla collaborazione reciprocamente
vantaggiosa tra gli stati e le regioni, evitare qualsiasi
manifestazione di discriminazione nei rapporti economici, ridurre il
divario tra poveri e ricchi, favorire la prosperità comune attraverso
il rafforzamento e l'approfondimento degli scambi
economico-commerciali, tecnico-scientifici.
La comunità internazionale deve elaborare un regime
economico-commerciale reciprocamente condiviso. La via per ottenerlo è
quella delle trattative su un piano di parità, del rifiuto delle
pressioni e delle sanzioni per la conquista di concessioni economiche,
dell'attivazione dei meccanismi delle organizzazioni multilaterali
globali e regionali.
5. I paesi in via di sviluppo, in cui vive gran parte della
popolazione del pianeta, rappresentano la forza fondamentale che
appoggia la pace e lo sviluppo in tutto il mondo. La comunità
internazionale deve attribuire grande attenzione al compito del
superamento del divario nelle condizioni di sviluppo tra i paesi in
via di sviluppo e quelli sviluppati. La via per la sua risoluzione
passa, prima di tutto, attraverso la garanzia dell'accesso paritario
di tutti i membri della comunità mondiale alle potenzialità
economico-sociali, tecnico-scientifiche, dell'informazione, culturali,
ecc., aperte dalla globalizzazione, attraverso l'instaurazione di una
collaborazione reciprocamente vantaggiosa sulle linee "Nord-Sud" e
"Sud-Sud", attraverso lo sviluppo comune e l'adempimento degli
obblighi da parte dei paesi interessati, nell'ambito dell'ONU e delle
altre strutture multilaterali.
6. I diritti dell'uomo assumono un carattere universale. Tutti gli
stati devono rispettare i diritti dell'uomo e le libertà fondamentali,
fissate nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, favorire
la realizzazione dei diritti dell'uomo e difenderli tenendo conto
delle specificità e delle tradizioni di ogni paese, risolvere le
divergenze sulla base dei principi di parità e rispetto reciproco,
attraverso il dialogo e la collaborazione. Occorre costruire la difesa
internazionale dei diritti dell'uomo sulla base dei principi della
rigorosa difesa della parità della sovranità di tutti gli stati e
della non ingerenza nei loro affari interni.
7. E' necessario rispettare le tradizioni storiche degli stati
multinazionali, favorire la coesistenza pacifica e lo sviluppo comune
dei diversi popoli, ed anche fare sforzi indirizzati alla difesa
dell'unità statale. Tutte le azioni, dirette a dividere gli stati
sovrani e ad attizzare la discordia tra le nazionalità, sono
inammissibili. Non bisogna ignorare i processi obiettivi dello
sviluppo sociale degli stati sovrani, introducendovi dall'esterno
modelli di struttura sociale e politica.
8. La diversità delle culture e delle civiltà nel mondo deve diventare
la base per il loro arricchimento reciproco, e non per i conflitti.
Non "scontro di civiltà", ma necessità della collaborazione globale: è
ciò che esige il mondo nelle condizioni attuali. Occorre rispettare e
proteggere la diversità delle civiltà mondiali e dei modelli di
sviluppo. Le differenze nell'eredità storica di tutti i paesi, nelle
loro tradizioni culturali, nella struttura politico-sociale, nei
sistemi di valori e nelle vie di sviluppo non devono diventare il
pretesto per interferire negli affari interni di un altro stato. E'
necessario, sulla base dei reciproci rispetto e tolleranza, condurre
il dialogo tra le civiltà e lo scambio delle esperienze, arricchirsi e
completarsi reciprocamente in nome del comune cammino sulla strada del
progresso. E' necessario rafforzare il ruolo degli scambi umanitari
per creare rapporti reciproci di carattere amichevole e fiducioso tra
gli stati.
9. Le Parti invitano a unificare gli sforzi della comunità
internazionale per creare una nuova architettura della sicurezza,
fondata sulla fiducia reciproca, sul mutuo vantaggio, sulla parità e
sulla cooperazione. Sua base politica deve essere rappresentata dalle
norme condivise delle relazioni internazionali, quella economica dalla
collaborazione reciprocamente vantaggiosa e dalla comune prosperità.
La nuova architettura della sicurezza deve basarsi sul rispetto
dell'uguale diritto di tutti gli stati alla sicurezza. Il modo per
risolvere le contraddizioni e per difendere la pace deve essere quello
del dialogo paritario, della consultazione e delle trattative.
Le Parti sono fedeli alla causa del mantenimento e del rafforzamento
della stabilità strategica globale, dei sistemi normativi e dei
processi multilaterali nel campo del controllo degli armamenti, del
disarmo e della non proliferazione. Esse si pronunciano per la più
rapida attuazione dell'Accordo di messa al bando degli esperimenti
nucleari, fanno tutti gli sforzi per contribuire
all'universalizzazione e alla crescita dell'efficacia dei trattati per
il controllo degli armamenti e per la loro non proliferazione, quali
il Trattato di non proliferazione degli armamenti nucleari, la
Convenzione per la proibizione delle armi biologiche e la Convenzione
per la proibizione delle armi chimiche. Le Parti invitano all'utilizzo
pacifico del cosmo, alla prevenzione della diffusione degli armamenti
e della corsa al riarmo nello spazio cosmico, e, a tal fine,
all'elaborazione di un trattato normativo internazionale.
Le Parti sono convinte che, di fronte alle nuove minacce e sfide, sia
necessario assumere efficaci misure aggiuntive in merito alla
prevenzione della diffusione di armi di distruzione di massa, dei
mezzi che ne garantiscono la fornitura e dei materiali necessari. A
tal scopo, le Parti sono fermamente decise a collaborare nell'ambito
delle competenti organizzazioni e forum internazionali, ed anche a
rafforzare la cooperazione con tutti gli altri stati. I problemi della
proliferazione devono essere risolti nell'ambito del diritto
internazionale, mediante la collaborazione politica e diplomatica.
Le Parti contribuiranno alla realizzazione dell'iniziativa per la
formazione sotto l'egida dell'ONU di un sistema globale di
contrapposizione alle nuove sfide e minacce alla sicurezza, sulla base
dello Statuto dell'ONU e delle norme di diritto internazionale che ne
conseguono. Nell'ambito della nuova architettura della sicurezza
occorre rafforzare la collaborazione internazionale, ricercando i modi
per privare il terrorismo delle fonti finanziarie e del sostegno
sociale. Per estirpare l'ideologia del terrorismo e dell'estremismo –
l'ideologia della violenza, della discordia razziale, etnica e
religiosa. In merito a questo problema sono inammissibili i doppi
standard. Le brutali violazioni dei diritti dell'uomo, compiute dai
terroristi e dalle organizzazioni terroristiche, devono essere
decisamente condannate da tutti i membri della comunità
internazionale. E' necessario impedire alle organizzazioni
terroristiche l'utilizzo degli armamenti di distruzione di massa e dei
mezzi per il loro trasporto.
10. L'integrazione regionale rappresenta un'importante particolarità
dello sviluppo dell'attuale situazione internazionale. Le Parti
rilevano il ruolo positivo che giocano nel processo di formazione di
un nuovo ordine internazionale le organizzazioni regionali
multilaterali, che operano sulla base di un regionalismo aperto, della
collaborazione su un piano di parità e del non schieramento contro
altri paesi. In campo economico le iniziative regionali devono
favorire la più larga apertura ed efficacia delle comunità
commerciali. Nella sfera della sicurezza regionale assume un
significato essenziale la creazione, sulla base della complessiva
considerazione di tutti i partecipanti, di un meccanismo di
collaborazione in materia di sicurezza aperto e non indirizzato contro
altri paesi. Le parti si pronunciano per la realizzazione di legami
orizzontali tra gli organismi regionali di integrazione, per la
formazione tra essi di un clima di fiducia e collaborazione reciproca.
11. I legami interstatali di nuovo tipo creati dalla Russia e dalla
Cina apportano un contributo importante all'instaurazione di un nuovo
ordine mondiale. La pratica delle relazioni russo-cinesi riafferma la
vitalità dei principi esposti nella presente Dichiarazione e
testimonia che, sulla sua base, è possibile sviluppare con efficacia
rapporti di buon vicinato, di amicizia e di collaborazione, come anche
risolvere diverse questioni.
Entrambi i paesi sono fermamente decisi a fare instancabili sforzi
insieme agli stati interessati per costruire un mondo avviato sulla
strada dello sviluppo ed armonico, e per intervenire in qualità di
fondamentali forze costruttive di un assetto mondiale sicuro.
12. La formazione di un ordine razionale e giusto nel XXI secolo si
realizza attraverso l'incessante ricerca di approcci e decisioni
accettate da tutti. Il nuovo ordine mondiale diventerà veramente
universale solo nella misura in cui i suoi principi e regole saranno
condivisi da tutti i soggetti della vita internazionale.
Le Parti invitano tutti i paesi del mondo a un ampio dialogo sulla
questione dell'ordine internazionale del XXI secolo. Dai risultati di
tale dialogo dipenderà in rilevante misura il futuro del mondo, la
possibilità per l'umanità di avviarsi lungo la strada del progresso e
di trovare le risposte alle sfide e alle minacce che si manifestano.
La traduzione della versione russa della dichiarazione, apparsa nel
sito ufficiale della Presidenza russa, è stata curata da Mauro Gemma
(francais / english)
From Gladio to Al-Qaida through NATO and CIA
1. NATO's secret armies linked to terrorism?
By Daniele Ganser for ISN Security Watch (ETH Zürich, 15/12/04)
2. Turkish Intelligence: Al-Qaeda is a U.S. Covert Operation
By Kurt Nimmo
3. DES CORPS D'ARMEE SECRETS DE L'OTAN LIES AU TERRORISME
par Daniele Ganser / liste alerte_otan
=== 1 ===
http://www.isn.ethz.ch/news/sw/details.cfm?ID=10373
NATO's secret armies linked to terrorism?
At a time when experts are debating whether NATO is suited to deal
with the global "war on terror", new research suggests that the
alliance's own secret history has links to terrorism.
ISN
By Daniele Ganser for ISN Security Watch (15/12/04)
Editor's Note: This report written by Daniele Ganser is based on
excerpts from his newly released book, "NATO's Secret Armies.
Operation Gladio and Terrorism in Western Europe", released this week
by Frank Cass in London. The book describes NATO's clandestine
operations during the Cold War. The research was prompted by a story
that made world headlines in 1990 but quickly disappeared, ensuring
that even today, NATO's secret armies remain just that - secret. Until
now, a full investigation of NATO's secret armies had not been carried
out - a task that Ganser has taken on single-handedly and quite
successfully.
In Italy, on 3 August 1990, then-prime minister Giulio Andreotti
confirmed the existence of a secret army code-named "Gladio" - the
Latin word for "sword" - within the state. His testimony before the
Senate subcommittee investigating terrorism in Italy sent shockwaves
through the Italian parliament and the public, as speculation arose
that the secret army had possibly manipulated Italian politics through
acts of terrorism. Andreotti revealed that the secret Gladio army had
been hidden within the Defense Ministry as a subsection of the
military secret service, SISMI. General Vito Miceli, a former director
of the Italian military secret service, could hardly believe that
Andreotti had lifted the secret, and protested: "I have gone to prison
because I did not want to reveal the existence of this super secret
organization. And now Andreotti comes along and tells it to
parliament!" According to a document compiled by the Italian military
secret service in 1959, the secret armies had a two-fold strategic
purpose: firstly, to operate as a so-called "stay-behind" group in the
case of a Soviet invasion and to carry out a guerrilla war in occupied
territories; secondly, to carry out domestic operations in case of
"emergency situations". The military secret services' perceptions of
what constituted an "emergency" was well defined in Cold War Italy and
focused on the increasing strength of the Italian Communist and the
Socialist parties, both of which were tasked with weakening NATO "from
within". Felice Casson, an Italian judge who during his investigations
into right-wing terrorism had first discovered the secret Gladio army
and had forced Andreotti to take a stand, found that the secret army
had linked up with right-wing terrorists in order to confront
"emergency situations". The terrorists, supplied by the secret army,
carried out bomb attacks in public places, blamed them on the Italian
left, and were thereafter protected from prosecution by the military
secret service. "You had to attack civilians, the people, women,
children, innocent people, unknown people far removed from any
political game," right-wing terrorist Vincezo Vinciguerra explained
the so-called "strategy of tension" to Casson. "The reason was quite
simple. They were supposed to force these people, the Italian public,
to turn to the state to ask for greater security. This is the
political logic that lies behind all the massacres and the bombings
which remain unpunished, because the state cannot convict itself or
declare itself responsible for what happened."
No comment from NATO or the CIA
How strongly NATO and US intelligence backed and supported the use of
terror in Italy in order to discredit the political left during the
Cold War remains subject of ongoing research. General Gerardo
Serravalle, who had commanded the Italian Gladio secret army from 1971
to 1974, confirmed that the secret army "could pass from a defensive,
post-invasion logic, to one of attack, of civil war". The Italian
Senate chose to be more explicit and concluded in its investigation in
2000: "Those massacres, those bombs, those military actions had been
organized or promoted or supported by men inside Italian state
institutions and, as has been discovered more recently, by men linked
to the structures of United States intelligence." Ever since the
discovery of the secret NATO armies in 1990, research into stay-behind
armies has progressed only very slowly, due to very limited access to
primary documents and the refusal of both NATO and the CIA to comment.
On 5 November 1990, a NATO spokesman told an inquisitive press: "NATO
has never contemplated guerrilla war or clandestine operations". The
next day, NATO officials admitted that the previous day's denial had
been false, adding that the alliance would not comment on matters of
military secrecy. On 7 November, NATO's highest military official in
Europe, Supreme Allied Commander Europe (SACEUR) US General John
Galvin, together with NATO's highest civilian official,
Secretary-General Manfred Wörner, briefed NATO ambassadors behind
closed doors. "Since this is a secret organization, I wouldn't expect
too many questions to be answered," reasoned a senior NATO diplomat,
who wished to remain unnamed. "If there were any links to terrorist
organizations, that sort of information would be buried very deep
indeed." Former CIA director William Colby confirmed in his memoirs
that setting up the secret armies in Western Europe had been "a major
program" for the CIA. The project started after World War II in total
secrecy, and access to information was limited "to the smallest
possible coterie of the most reliable people, in Washington, in NATO"
and in the countries concerned. Yet when in Italy in 1990 former CIA
director Admiral Stansfield Turner was questioned on television on
Gladio, he strictly refused to answer any questions on the sensitive
issue, and as the interviewer insisted with respect for the terror
victims, Stansfield angrily ripped off his microphone and shouted: "I
said, no questions about Gladio!", whereafter the interview was over.
Protest from the EU
If there had been a Soviet invasion, the secret anti-communist
soldiers would have operated behind enemy lines, strengthening and
setting up local resistance movements in enemy-held territory,
evacuating shot down pilots, and sabotaging the supply lines and
production centers of occupation forces. Upon discovery of the secret
armies, the European Parliament responded with harsh criticism,
suspecting it to have been involved in manipulation and terror
operations. "This Europe will have no future," Italian representative
Falqui opened the debate, "if it is not founded on truth, on the full
transparency of its institutions in regard to the dark plots against
democracy that have turned upside down the history, even in recent
times, of many European states." Falqui insisted that "there will be
no future, ladies and gentlemen, if we do not remove the idea of
having lived in a kind of double state - one open and democratic, the
other clandestine and reactionary. That is why we want to know what
and how many "Gladio" networks there have been in recent years in the
Member States of the European Community." The majority of EU
parliamentarians followed Falqui, and in a special resolution on 22
November 1990 made it clear that the EU "protests vigorously at the
assumption by certain US military personnel at SHAPE and in NATO of
the right to encourage the establishment in Europe of a clandestine
intelligence and operation network", calling for a "a full
investigation into the nature, structure, aims, and all other aspects
of these clandestine organizations or any splinter groups, their use
for illegal interference in the internal political affairs of the
countries concerned, and the problem of terrorism in Europe".
Secret armies across Western Europe
Only the parliaments in Italy, Switzerland, and Belgium had formed a
special commission to investigate the national secret army, and after
months or even years of research, presented a public report. Building
on this data and secondary sources from numerous European countries,
"NATO's Secret Armies" confirms for the first time that the secret
networks spread across Western Europe, with great details on networks
in Germany, France, Spain, Portugal, Holland, Luxemburg, Belgium,
Denmark, Norway, Italy, Greece, and Turkey, as well as the strategic
planning of Britain and the US. The stay-behind armies were
coordinated on an international level by the so-called Allied
Clandestine Committee (ACC) and the Clandestine Planning Committee
(CPC), linked to NATO's Supreme Headquarters Allied Powers Europe
(SHAPE). And they used cover names such as "Absalon" in Denmark, "P26"
in Switzerland, "ROC" in Norway or "SDRA8" in Belgium. Interestingly,
large differences existed from country to country. In some nations the
secret armies became a source of terror, while in others they remained
a prudent precaution. In Turkey, the "Counter-Guerrilla" was involved
in domestic terror and torture operations against the Kurds, while in
Greece, the "LOK" took part in the 1967 military coup d'état to
prevent a Socialist government. In Spain, the secret army was used to
prop up the fascist dictatorship of Franco, and in Germany, right-wing
terrorists used the explosives of the secret army in the 1980 terror
attack in Munich. In other countries, including Denmark, Norway, and
Luxemburg, the secret soldiers prepared for the eventual occupation of
their home country and never engaged in domestic terror or
manipulation. In the context of the ongoing so-called war on terror,
the Gladio data promotes the sobering insight that governments in the
West have sacrificed the life of innocent citizens and covered up acts
of terrorism in order to manipulate the population. Allegations that
NATO, the Pentagon, MI6, the CIA, and European intelligence services
were linked to terror, coups d'état, and torture in Europe are
obviously of an extremely sensitive nature, and future research is
needed in the field. In the absence of an official investigation by
NATO or the EU, ongoing international research into terrorism is about
to tackle this difficult task, the first step of which I hope to have
promisingly taken with "NATO's Secret Armies".
Dr Daniele Ganser is a Senior Researcher at the Center for Security
Studies at the ETH in Zurich.
For more information on the topic, compare the research of the Center
of Security Studies (CSS) at ETH Zurich:
» Reference links
» External website
» Current issues links
» Earlier news
=== 2 ===
http://www.uruknet.info/?s1=1&p=14671&s2=16
Turkish Intelligence: Al-Qaeda a U.S. Covert Operation
Kurt Nimmo, Another Day in the Empire
August 15, 2005
Consider the following, published in Zaman , the fifth largest
newspaper in Turkey: "Amid the smoke from the fortuitous fire [i.e.,
the capture of Louai Sakra, said to be the al-CIA-duh regional boss in
Turkey] emerged the possibility that al-Qaeda may not be, strictly
speaking, an organization but an element of an intelligence agency
operation. Turkish intelligence specialists agree that there is no
such organization as al-Qaeda. Rather, Al-Qaeda is the name of a
secret service operation. The concept `fighting terror' is the
background of the `low-intensity-warfare' conducted in the mono-polar
world order. The subject of this strategy of tension is named as
`al-Qaeda.'" Note the use of the phrase "strategy of tension," an
obvious reference to Gladio, the state-sponsored terrorist operation
in Italy (basically a series of fascist false flag operations, or "low
intensity warfare," blamed on leftists). It is interesting that
Turkish intelligence would admit that the neocon "war against
terrorism" is an entirely artificial construct.
Moreover, according to Turkish intelligence, "Sakra has been sought by
the secret services since 2000. The US Central Intelligence Agency
(CIA) interrogated him twice before. Following the interrogation CIA
offered him employment. He also received a large sum of money by CIA.
However the CIA eventually lost contact with him." It is curious how
alleged key people in the al-CIA-duh network end up working for the
CIA and other intelligence agencies.
For instance, Abdurahman Khadr, who (according to ABC News Online
[http://www.abc.net.au/news/newsitems/s1060367.htm%5d) "lived
side-by-side with Osama bin Laden," was a "double agent, sent to spy
on Al Qaeda fighters at Guantanamo Bay and in Bosnia." Ali Mohamed, a
former U.S. Army sergeant who trained Osama bin Laden's bodyguards and
helped plan the 1998 bombing of the U.S. Embassy in Kenya, worked for
the FBI (Mohamed, obviously with the grace of the feds, brought Ayman
al-Zawahiri to San Francisco on a covert fund-raising mission),
according to the San Francisco Chronicle
[http://prisonplanet.com/terrorist_worked_with_fbi.html%5d. Hamid Reza
Zakeri claimed (during the trial of Abdelghani Mzoudi, a Moroccan
accused of helping the nine eleven hijackers) that "Iran's secret
service had contacts with Osama bin Laden's al Qaeda network ahead of
the September 11 attacks," according to Reuters
[http://www.cooperativeresearch.org/timeline/2004/reuters012204.html%5d.
It just so happens Zakeri claims the CIA owes him $1.2 for services
rendered as a double agent. Mullah Krekar
[http://www.prisonplanet.com/news_alert_020403_general1.html%5d, the
leader of Ansar al-Islam, told al-Hayat newspaper in 2003 he had "a
meeting with a CIA representative and someone from the American army
in the town of Sulaymaniya (Iraqi Kurdistan) at the end of 2000. They
asked us to collaborate with them," an offer Krekar said he refused.
Osama Moustafa Hassan Nasr, aka Abu Omar, "a dangerous terrorist who
once plotted to kill the Egyptian foreign minister," according to the
Chicago Tribune
[http://www.chicagotribune.com/news/specials/chi-0507030272jul03,1,7388165.story?coll=chi-newsspecials-hed],
was such a valued CIA asset it was deemed necessary to kidnap him off
the streets of Milan after he had second thoughts about his work. And
then there was Muhammad Naeem Noor Khanm, the al-Qaeda "computer
engineer" who "became part of a sting operation organized by the CIA,"
according to the Washington Post
[http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A6679-2004Aug16.html%5d.
Of course, all of this CIA funny business is coincidental. Remember,
the CIA is ineffectual, even if it did create Islamic terrorism—the
agency actually boasts about this, says the Afghan Mujahideen (aka
"al-Qaeda") was its most successful operation to date—and it was
"intelligence failures" that caused nine eleven.
:: Article nr. 14671 sent on 16-aug-2005 08:06 ECT
:: The address of this page is : www.uruknet.info?p=14671
:: The incoming address of this article is :
kurtnimmo.com/blog/?p=908
=== 3 ===
DES CORPS D'ARMEE SECRETS DE L'OTAN LIES AU TERRORISME
Au moment où les experts s'interrogent pour savoir si l'OTAN offre un
cadre approprié à la conduite de la "guerre contre la terrorisme" dans
le monde, une nouvelle étude suggère que l'histoire secrète de
l'alliance a des liens avec le terrorisme. En Italie, le 3 Août 1990,
le Premier Ministre Giulio Andreotti a confirmé l'existence d'une
armée secrète d'Etat, dont le nom de code est "Gladio" (en latin :
épée): Son témoignage, divulgué avant la conduite d'une enquête sur le
terrorisme par une sous-commission du Sénat italien, a causé une onde
de choc au sein du Parlement et de l'opinion publique, amplifiée par
la spéculation d'une manipulation de la politique italienne au moyen
d'actes de terrorisme perpétrés par ce corps secret. Andreotti révèle
que l'existence de la Gladio a été cachée au sein du Ministère de la
Défense sous la couverture de sous-section du SISMI, les services
secrets militaires. Selon un document de 1959 du SISMI, les armées
secrètes avaient un double objectif stratégique en Europe : tout
d'abord, opérer comme un pseudo groupe "arrière" dans le cas d'une
invasion soviétique et conduire la guérilla sur les territoires
occupés, et mener à bien certaines opérations nationales pour répondre
aux "situations d'urgence".
Felice Casson, le premier juge italien ayant découvert l'existence de
la Gladio au cours de ses enquêtes sur le terrorisme d'extrême droite,
a constaté que l'armée secrète s'était alliée avec les terroristes
d'extrême droite dans ces "situations d'urgence". Ces terroristes,
armés par l'armée secrète, réalisèrent sur des sites publics des
attentats à la bombe dont la responsabilité fut rejetée sur la gauche
italienne et furent ensuite protégés des poursuites judiciaires par
les services secrets de l'armée.
"Le but en était très simple: pousser l'opinion italienne à se tourner
vers l'Etat pour demander une sécurité accrue. Cette logique politique
est à la source de tous les attentats à la bombe restés impunis ainsi
qu'expliqua Vincezo Vinciguerra, ancien terroriste de droite au sujet
de la "stratégie de la tension" au juge Casson.
Le Sénat Italien choisit d'être plus explicite et conclut dans son
enquête en 2000 : "Ces massacres et ces attentats sont des actions
militaires organisées, favorisées ou soutenues par des hommes oeuvrant
au sein même des institutions de l'Etat italien et, comme il l'a été
découvert plus récemment, par des hommes liés aux structures des
services de renseignements américains."
A la découverte de l'existence de ce type de corps secrets d'armée, le
Parlement européen a émis une sévère critique, les suspectant d'avoir
été impliquées dans les manipulation liées aux opérations de
terrorisme en Europe.
'Le Dr Daniele Ganser, éminent chercheur au Centre for Security
Studies de l'ETH à Zurich et auteur de "NATO's Secret Armies" confirme
pour la première fois que des réseaux de renseignements à travers
l'Europe de l'Ouest, y compris en Allemagne, en France, en Espagne, au
Portugal, en Hollande, au Luxembourg, en Belgique, au Danemark, en
Norvège, en Italie, en Grèce et en Turquie, ont nécessité une
planification stratégique issue de Grande Bretagne et des USA. Les
armées de "l'arrière" étaient coordonnées à un niveau international
par le prétendu Comité Clandestin Allié (ACC) et le Comité
d'Organisation Clandestine (CPC) affilié au QG suprême des forces de
l'OTAN en Europe (SHAPE).
Elles utilisaient des noms de couverture tels que "Absalon" au
Danemark, "P26" en Suisse, "ROC" en Norvège et "SDRA8" en Belgique. II
est intéressant de noter que de grandes différences existaient d'un
pays à un autre. Dans certains, les armées secrètes se sont changées
en creuset du terrorisme, tandis que dans d'autres, elles gardèrent un
simple rôle de prévention. En Turquie, la "Contre-Guérilla" est
impliquée dans le terrorisme local et les opérations de torture menées
contre les Kurdes, et en Grèce, le "LOK" a participé au "coup d'état
des colonels" de 1967 pour empêcher l'arrivée au pouvoir d 'un
gouvernement socialiste. En Espagne : armée secrète était utilisée
pour soutenir la dictature fasciste de Franco, et en Allemagne les
terroristes de droite ont utilisé les explosifs de l'armée secrète
pour l'attentat terroriste de Munich en 1980.
Dans d'autres pays, comme le Danemark, la Norvège et le Luxembourg.
les soldats secrets furent entraînés pour une éventuelle occupation de
leur pays natal et n'ont jamais pris part a aucun acte de terrorisme
ou de manipulation. Dans le contexte actuel de la prétendue guerre
contre le terrorisme. les données sur la Gladio soutiennent l'idée que
les gouvernements occidentaux ont sacrifié les vies d'innocents
citoyens et couvert des actes de terrorisme pour manipuler le peuple.
Les allégations selon lesquelles l'OTAN, le Pentagone, la NIG, la CIA
et les services de renseignements Européennes ont entretenu des liens
avec le terrorisme, les coups d'Etat et la torture en Europe sont
évidemment de nature extrêmement délicate et leur vérification
nécessitera de futures enquêtes.
(Source : International Relations and Security Network ISN Security
watch, ETH Zurich. Suisse I S décembre 2004, NEXUS n°38 mai-juin 2005)
http://www.isn.ethz.ch/news/sw/details.cfm?ID=10373
-----------
SOURCE : http://fr.groups.yahoo.com/group/alerte_otan/messages
Liste gérée par des membres du Comité de Surveillance OTAN.
From Gladio to Al-Qaida through NATO and CIA
1. NATO's secret armies linked to terrorism?
By Daniele Ganser for ISN Security Watch (ETH Zürich, 15/12/04)
2. Turkish Intelligence: Al-Qaeda is a U.S. Covert Operation
By Kurt Nimmo
3. DES CORPS D'ARMEE SECRETS DE L'OTAN LIES AU TERRORISME
par Daniele Ganser / liste alerte_otan
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http://www.isn.ethz.ch/news/sw/details.cfm?ID=10373
NATO's secret armies linked to terrorism?
At a time when experts are debating whether NATO is suited to deal
with the global "war on terror", new research suggests that the
alliance's own secret history has links to terrorism.
ISN
By Daniele Ganser for ISN Security Watch (15/12/04)
Editor's Note: This report written by Daniele Ganser is based on
excerpts from his newly released book, "NATO's Secret Armies.
Operation Gladio and Terrorism in Western Europe", released this week
by Frank Cass in London. The book describes NATO's clandestine
operations during the Cold War. The research was prompted by a story
that made world headlines in 1990 but quickly disappeared, ensuring
that even today, NATO's secret armies remain just that - secret. Until
now, a full investigation of NATO's secret armies had not been carried
out - a task that Ganser has taken on single-handedly and quite
successfully.
In Italy, on 3 August 1990, then-prime minister Giulio Andreotti
confirmed the existence of a secret army code-named "Gladio" - the
Latin word for "sword" - within the state. His testimony before the
Senate subcommittee investigating terrorism in Italy sent shockwaves
through the Italian parliament and the public, as speculation arose
that the secret army had possibly manipulated Italian politics through
acts of terrorism. Andreotti revealed that the secret Gladio army had
been hidden within the Defense Ministry as a subsection of the
military secret service, SISMI. General Vito Miceli, a former director
of the Italian military secret service, could hardly believe that
Andreotti had lifted the secret, and protested: "I have gone to prison
because I did not want to reveal the existence of this super secret
organization. And now Andreotti comes along and tells it to
parliament!" According to a document compiled by the Italian military
secret service in 1959, the secret armies had a two-fold strategic
purpose: firstly, to operate as a so-called "stay-behind" group in the
case of a Soviet invasion and to carry out a guerrilla war in occupied
territories; secondly, to carry out domestic operations in case of
"emergency situations". The military secret services' perceptions of
what constituted an "emergency" was well defined in Cold War Italy and
focused on the increasing strength of the Italian Communist and the
Socialist parties, both of which were tasked with weakening NATO "from
within". Felice Casson, an Italian judge who during his investigations
into right-wing terrorism had first discovered the secret Gladio army
and had forced Andreotti to take a stand, found that the secret army
had linked up with right-wing terrorists in order to confront
"emergency situations". The terrorists, supplied by the secret army,
carried out bomb attacks in public places, blamed them on the Italian
left, and were thereafter protected from prosecution by the military
secret service. "You had to attack civilians, the people, women,
children, innocent people, unknown people far removed from any
political game," right-wing terrorist Vincezo Vinciguerra explained
the so-called "strategy of tension" to Casson. "The reason was quite
simple. They were supposed to force these people, the Italian public,
to turn to the state to ask for greater security. This is the
political logic that lies behind all the massacres and the bombings
which remain unpunished, because the state cannot convict itself or
declare itself responsible for what happened."
No comment from NATO or the CIA
How strongly NATO and US intelligence backed and supported the use of
terror in Italy in order to discredit the political left during the
Cold War remains subject of ongoing research. General Gerardo
Serravalle, who had commanded the Italian Gladio secret army from 1971
to 1974, confirmed that the secret army "could pass from a defensive,
post-invasion logic, to one of attack, of civil war". The Italian
Senate chose to be more explicit and concluded in its investigation in
2000: "Those massacres, those bombs, those military actions had been
organized or promoted or supported by men inside Italian state
institutions and, as has been discovered more recently, by men linked
to the structures of United States intelligence." Ever since the
discovery of the secret NATO armies in 1990, research into stay-behind
armies has progressed only very slowly, due to very limited access to
primary documents and the refusal of both NATO and the CIA to comment.
On 5 November 1990, a NATO spokesman told an inquisitive press: "NATO
has never contemplated guerrilla war or clandestine operations". The
next day, NATO officials admitted that the previous day's denial had
been false, adding that the alliance would not comment on matters of
military secrecy. On 7 November, NATO's highest military official in
Europe, Supreme Allied Commander Europe (SACEUR) US General John
Galvin, together with NATO's highest civilian official,
Secretary-General Manfred Wörner, briefed NATO ambassadors behind
closed doors. "Since this is a secret organization, I wouldn't expect
too many questions to be answered," reasoned a senior NATO diplomat,
who wished to remain unnamed. "If there were any links to terrorist
organizations, that sort of information would be buried very deep
indeed." Former CIA director William Colby confirmed in his memoirs
that setting up the secret armies in Western Europe had been "a major
program" for the CIA. The project started after World War II in total
secrecy, and access to information was limited "to the smallest
possible coterie of the most reliable people, in Washington, in NATO"
and in the countries concerned. Yet when in Italy in 1990 former CIA
director Admiral Stansfield Turner was questioned on television on
Gladio, he strictly refused to answer any questions on the sensitive
issue, and as the interviewer insisted with respect for the terror
victims, Stansfield angrily ripped off his microphone and shouted: "I
said, no questions about Gladio!", whereafter the interview was over.
Protest from the EU
If there had been a Soviet invasion, the secret anti-communist
soldiers would have operated behind enemy lines, strengthening and
setting up local resistance movements in enemy-held territory,
evacuating shot down pilots, and sabotaging the supply lines and
production centers of occupation forces. Upon discovery of the secret
armies, the European Parliament responded with harsh criticism,
suspecting it to have been involved in manipulation and terror
operations. "This Europe will have no future," Italian representative
Falqui opened the debate, "if it is not founded on truth, on the full
transparency of its institutions in regard to the dark plots against
democracy that have turned upside down the history, even in recent
times, of many European states." Falqui insisted that "there will be
no future, ladies and gentlemen, if we do not remove the idea of
having lived in a kind of double state - one open and democratic, the
other clandestine and reactionary. That is why we want to know what
and how many "Gladio" networks there have been in recent years in the
Member States of the European Community." The majority of EU
parliamentarians followed Falqui, and in a special resolution on 22
November 1990 made it clear that the EU "protests vigorously at the
assumption by certain US military personnel at SHAPE and in NATO of
the right to encourage the establishment in Europe of a clandestine
intelligence and operation network", calling for a "a full
investigation into the nature, structure, aims, and all other aspects
of these clandestine organizations or any splinter groups, their use
for illegal interference in the internal political affairs of the
countries concerned, and the problem of terrorism in Europe".
Secret armies across Western Europe
Only the parliaments in Italy, Switzerland, and Belgium had formed a
special commission to investigate the national secret army, and after
months or even years of research, presented a public report. Building
on this data and secondary sources from numerous European countries,
"NATO's Secret Armies" confirms for the first time that the secret
networks spread across Western Europe, with great details on networks
in Germany, France, Spain, Portugal, Holland, Luxemburg, Belgium,
Denmark, Norway, Italy, Greece, and Turkey, as well as the strategic
planning of Britain and the US. The stay-behind armies were
coordinated on an international level by the so-called Allied
Clandestine Committee (ACC) and the Clandestine Planning Committee
(CPC), linked to NATO's Supreme Headquarters Allied Powers Europe
(SHAPE). And they used cover names such as "Absalon" in Denmark, "P26"
in Switzerland, "ROC" in Norway or "SDRA8" in Belgium. Interestingly,
large differences existed from country to country. In some nations the
secret armies became a source of terror, while in others they remained
a prudent precaution. In Turkey, the "Counter-Guerrilla" was involved
in domestic terror and torture operations against the Kurds, while in
Greece, the "LOK" took part in the 1967 military coup d'état to
prevent a Socialist government. In Spain, the secret army was used to
prop up the fascist dictatorship of Franco, and in Germany, right-wing
terrorists used the explosives of the secret army in the 1980 terror
attack in Munich. In other countries, including Denmark, Norway, and
Luxemburg, the secret soldiers prepared for the eventual occupation of
their home country and never engaged in domestic terror or
manipulation. In the context of the ongoing so-called war on terror,
the Gladio data promotes the sobering insight that governments in the
West have sacrificed the life of innocent citizens and covered up acts
of terrorism in order to manipulate the population. Allegations that
NATO, the Pentagon, MI6, the CIA, and European intelligence services
were linked to terror, coups d'état, and torture in Europe are
obviously of an extremely sensitive nature, and future research is
needed in the field. In the absence of an official investigation by
NATO or the EU, ongoing international research into terrorism is about
to tackle this difficult task, the first step of which I hope to have
promisingly taken with "NATO's Secret Armies".
Dr Daniele Ganser is a Senior Researcher at the Center for Security
Studies at the ETH in Zurich.
For more information on the topic, compare the research of the Center
of Security Studies (CSS) at ETH Zurich:
» Reference links
» External website
» Current issues links
» Earlier news
=== 2 ===
http://www.uruknet.info/?s1=1&p=14671&s2=16
Turkish Intelligence: Al-Qaeda a U.S. Covert Operation
Kurt Nimmo, Another Day in the Empire
August 15, 2005
Consider the following, published in Zaman , the fifth largest
newspaper in Turkey: "Amid the smoke from the fortuitous fire [i.e.,
the capture of Louai Sakra, said to be the al-CIA-duh regional boss in
Turkey] emerged the possibility that al-Qaeda may not be, strictly
speaking, an organization but an element of an intelligence agency
operation. Turkish intelligence specialists agree that there is no
such organization as al-Qaeda. Rather, Al-Qaeda is the name of a
secret service operation. The concept `fighting terror' is the
background of the `low-intensity-warfare' conducted in the mono-polar
world order. The subject of this strategy of tension is named as
`al-Qaeda.'" Note the use of the phrase "strategy of tension," an
obvious reference to Gladio, the state-sponsored terrorist operation
in Italy (basically a series of fascist false flag operations, or "low
intensity warfare," blamed on leftists). It is interesting that
Turkish intelligence would admit that the neocon "war against
terrorism" is an entirely artificial construct.
Moreover, according to Turkish intelligence, "Sakra has been sought by
the secret services since 2000. The US Central Intelligence Agency
(CIA) interrogated him twice before. Following the interrogation CIA
offered him employment. He also received a large sum of money by CIA.
However the CIA eventually lost contact with him." It is curious how
alleged key people in the al-CIA-duh network end up working for the
CIA and other intelligence agencies.
For instance, Abdurahman Khadr, who (according to ABC News Online
[http://www.abc.net.au/news/newsitems/s1060367.htm%5d) "lived
side-by-side with Osama bin Laden," was a "double agent, sent to spy
on Al Qaeda fighters at Guantanamo Bay and in Bosnia." Ali Mohamed, a
former U.S. Army sergeant who trained Osama bin Laden's bodyguards and
helped plan the 1998 bombing of the U.S. Embassy in Kenya, worked for
the FBI (Mohamed, obviously with the grace of the feds, brought Ayman
al-Zawahiri to San Francisco on a covert fund-raising mission),
according to the San Francisco Chronicle
[http://prisonplanet.com/terrorist_worked_with_fbi.html%5d. Hamid Reza
Zakeri claimed (during the trial of Abdelghani Mzoudi, a Moroccan
accused of helping the nine eleven hijackers) that "Iran's secret
service had contacts with Osama bin Laden's al Qaeda network ahead of
the September 11 attacks," according to Reuters
[http://www.cooperativeresearch.org/timeline/2004/reuters012204.html%5d.
It just so happens Zakeri claims the CIA owes him $1.2 for services
rendered as a double agent. Mullah Krekar
[http://www.prisonplanet.com/news_alert_020403_general1.html%5d, the
leader of Ansar al-Islam, told al-Hayat newspaper in 2003 he had "a
meeting with a CIA representative and someone from the American army
in the town of Sulaymaniya (Iraqi Kurdistan) at the end of 2000. They
asked us to collaborate with them," an offer Krekar said he refused.
Osama Moustafa Hassan Nasr, aka Abu Omar, "a dangerous terrorist who
once plotted to kill the Egyptian foreign minister," according to the
Chicago Tribune
[http://www.chicagotribune.com/news/specials/chi-0507030272jul03,1,7388165.story?coll=chi-newsspecials-hed],
was such a valued CIA asset it was deemed necessary to kidnap him off
the streets of Milan after he had second thoughts about his work. And
then there was Muhammad Naeem Noor Khanm, the al-Qaeda "computer
engineer" who "became part of a sting operation organized by the CIA,"
according to the Washington Post
[http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A6679-2004Aug16.html%5d.
Of course, all of this CIA funny business is coincidental. Remember,
the CIA is ineffectual, even if it did create Islamic terrorism—the
agency actually boasts about this, says the Afghan Mujahideen (aka
"al-Qaeda") was its most successful operation to date—and it was
"intelligence failures" that caused nine eleven.
:: Article nr. 14671 sent on 16-aug-2005 08:06 ECT
:: The address of this page is : www.uruknet.info?p=14671
:: The incoming address of this article is :
kurtnimmo.com/blog/?p=908
=== 3 ===
DES CORPS D'ARMEE SECRETS DE L'OTAN LIES AU TERRORISME
Au moment où les experts s'interrogent pour savoir si l'OTAN offre un
cadre approprié à la conduite de la "guerre contre la terrorisme" dans
le monde, une nouvelle étude suggère que l'histoire secrète de
l'alliance a des liens avec le terrorisme. En Italie, le 3 Août 1990,
le Premier Ministre Giulio Andreotti a confirmé l'existence d'une
armée secrète d'Etat, dont le nom de code est "Gladio" (en latin :
épée): Son témoignage, divulgué avant la conduite d'une enquête sur le
terrorisme par une sous-commission du Sénat italien, a causé une onde
de choc au sein du Parlement et de l'opinion publique, amplifiée par
la spéculation d'une manipulation de la politique italienne au moyen
d'actes de terrorisme perpétrés par ce corps secret. Andreotti révèle
que l'existence de la Gladio a été cachée au sein du Ministère de la
Défense sous la couverture de sous-section du SISMI, les services
secrets militaires. Selon un document de 1959 du SISMI, les armées
secrètes avaient un double objectif stratégique en Europe : tout
d'abord, opérer comme un pseudo groupe "arrière" dans le cas d'une
invasion soviétique et conduire la guérilla sur les territoires
occupés, et mener à bien certaines opérations nationales pour répondre
aux "situations d'urgence".
Felice Casson, le premier juge italien ayant découvert l'existence de
la Gladio au cours de ses enquêtes sur le terrorisme d'extrême droite,
a constaté que l'armée secrète s'était alliée avec les terroristes
d'extrême droite dans ces "situations d'urgence". Ces terroristes,
armés par l'armée secrète, réalisèrent sur des sites publics des
attentats à la bombe dont la responsabilité fut rejetée sur la gauche
italienne et furent ensuite protégés des poursuites judiciaires par
les services secrets de l'armée.
"Le but en était très simple: pousser l'opinion italienne à se tourner
vers l'Etat pour demander une sécurité accrue. Cette logique politique
est à la source de tous les attentats à la bombe restés impunis ainsi
qu'expliqua Vincezo Vinciguerra, ancien terroriste de droite au sujet
de la "stratégie de la tension" au juge Casson.
Le Sénat Italien choisit d'être plus explicite et conclut dans son
enquête en 2000 : "Ces massacres et ces attentats sont des actions
militaires organisées, favorisées ou soutenues par des hommes oeuvrant
au sein même des institutions de l'Etat italien et, comme il l'a été
découvert plus récemment, par des hommes liés aux structures des
services de renseignements américains."
A la découverte de l'existence de ce type de corps secrets d'armée, le
Parlement européen a émis une sévère critique, les suspectant d'avoir
été impliquées dans les manipulation liées aux opérations de
terrorisme en Europe.
'Le Dr Daniele Ganser, éminent chercheur au Centre for Security
Studies de l'ETH à Zurich et auteur de "NATO's Secret Armies" confirme
pour la première fois que des réseaux de renseignements à travers
l'Europe de l'Ouest, y compris en Allemagne, en France, en Espagne, au
Portugal, en Hollande, au Luxembourg, en Belgique, au Danemark, en
Norvège, en Italie, en Grèce et en Turquie, ont nécessité une
planification stratégique issue de Grande Bretagne et des USA. Les
armées de "l'arrière" étaient coordonnées à un niveau international
par le prétendu Comité Clandestin Allié (ACC) et le Comité
d'Organisation Clandestine (CPC) affilié au QG suprême des forces de
l'OTAN en Europe (SHAPE).
Elles utilisaient des noms de couverture tels que "Absalon" au
Danemark, "P26" en Suisse, "ROC" en Norvège et "SDRA8" en Belgique. II
est intéressant de noter que de grandes différences existaient d'un
pays à un autre. Dans certains, les armées secrètes se sont changées
en creuset du terrorisme, tandis que dans d'autres, elles gardèrent un
simple rôle de prévention. En Turquie, la "Contre-Guérilla" est
impliquée dans le terrorisme local et les opérations de torture menées
contre les Kurdes, et en Grèce, le "LOK" a participé au "coup d'état
des colonels" de 1967 pour empêcher l'arrivée au pouvoir d 'un
gouvernement socialiste. En Espagne : armée secrète était utilisée
pour soutenir la dictature fasciste de Franco, et en Allemagne les
terroristes de droite ont utilisé les explosifs de l'armée secrète
pour l'attentat terroriste de Munich en 1980.
Dans d'autres pays, comme le Danemark, la Norvège et le Luxembourg.
les soldats secrets furent entraînés pour une éventuelle occupation de
leur pays natal et n'ont jamais pris part a aucun acte de terrorisme
ou de manipulation. Dans le contexte actuel de la prétendue guerre
contre le terrorisme. les données sur la Gladio soutiennent l'idée que
les gouvernements occidentaux ont sacrifié les vies d'innocents
citoyens et couvert des actes de terrorisme pour manipuler le peuple.
Les allégations selon lesquelles l'OTAN, le Pentagone, la NIG, la CIA
et les services de renseignements Européennes ont entretenu des liens
avec le terrorisme, les coups d'Etat et la torture en Europe sont
évidemment de nature extrêmement délicate et leur vérification
nécessitera de futures enquêtes.
(Source : International Relations and Security Network ISN Security
watch, ETH Zurich. Suisse I S décembre 2004, NEXUS n°38 mai-juin 2005)
http://www.isn.ethz.ch/news/sw/details.cfm?ID=10373
-----------
SOURCE : http://fr.groups.yahoo.com/group/alerte_otan/messages
Liste gérée par des membres du Comité de Surveillance OTAN.
Da: "icdsm-italia\@libero\.it"
Data: Mar 16 ago 2005 14:58:57 Europe/Rome
A: "icdsm-italia" <icdsm-italia @ yahoogroups.com>
Oggetto: [icdsm-italia] ICDSM: Protest the attack on President
Milosevic's defence in Germany!
[In seguito alla azione repressiva intrapresa dalla Polizia
finanziaria federale tedesca contro l'ICDSM (vedi:
http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/191) si è
determinata una situazione di sostanziale paralisi del finanziamento
per la Difesa di Milosevic. La gravità della situazione impone uno
sforzo straordinario di sottoscrizione, per il quale l'ICDSM da'
indicazione di fare riferimento ai conti correnti aperti in Italia ed
in Svizzera (vedi sotto).
Nel messaggio che segue, la situazione viene spiegata nel dettaglio
sotto il profilo legale, descrivendo quali sono le disposizioni UE
prese a pretesto dallo Stato tedesco per colpire la campagna di
autofinanziamento, e chiarendo come il blocco del conto corrente già
attivo in Germania sia assolutamente illegittimo.]
Da: Vladimir Krsljanin
Data: Dom 14 ago 2005 23:31:28 Europe/Rome
Oggetto: ICDSM: Protest the attack on President Milosevic's defence in
Germany!
**************************************************************
INTERNATIONAL COMMITTEE TO DEFEND SLOBODAN MILOSEVIC
ICDSM Sofia-New York-Moscow www.icdsm.org
**************************************************************
Velko Valkanov, Ramsey Clark, Alexander Zinoviev (Co-Chairmen), Klaus
Hartmann (Chairman of the Board), Vladimir Krsljanin (Secretary),
Christopher Black (Chair, Legal Committee), Tiphaine Dickson (Legal
Spokesperson)
**************************************************************
14 August 2005 Special Circular
**************************************************************
Protest the attack on President Milosevic's defence in Germany!
Dear friends,
The situation caused by the attack of the German financial authorities
on the German Section of ICDSM, has not been changed yet, paralyzing
the fundraising activity of high importance for the normal functioning
of the coworkers of President Milosevic at The Hague in the final
stage of presentation of his case. The attack is in apparent violation
of the basic right to defense, so we call upon you to send your
protest letters to the German authorities in charge:
Amtsgericht Darmstadt
Mathildenplatz 12 (Gebaeude B)
D-64283 Darmstadt
Germany
Fax: +49-6151-12-6455
and
Oberfinanzdirektion Koblenz
Postfach 100764
D-67433 Neustadt an der Weinstraße
Germany
Fax: +49-6321-894-938
e-mail: poststelle@...
reffering to the case "Ermittlungsverfahren E 5084/04-515".
As you already know, on July 19, 2005, the customs police
(Oberfinanzdirektion Koblenz apparently acting on behalf of the
Federal Ministry of Finance), searched the apartment of Peter
Betscher, ICDSM member in charge of finance, seized his computer,
files and documents and frozen the bank account. The lawyer,
representing Peter Betscher, has requested access to records, which
until now has been refused by the Oberfinanzdirektion Koblenz.
In September 2003 the funds collected by the German Section of ICDSM
for the defence of President Milosevic were once already been frozen
by a German bank on the basis of a circular letter issued by the same
Oberfinanzdirektion Koblenz.
It must be noted that the Oberfinanzdirektion Koblenz is now
demonstrating a surprising disregard of previous rulings by organs of
the German judiciary:
In another case the prosecutor of a German regional court
(Generalstaatsanwalt des Oberlandesgerichts Frankfurt; ref.: 6 Js
GStA612/03) held, that collecting donations in order to cover the
defence costs of Mr. Milosevic can from no point of view be considered
as punishable.
When in 2003 the German branch of ICDSM took legal action against the
bank which had frozen the ICDSM funds, a German local court
(Amtsgericht Darmstadt; ref.: 300 C 393/03) decided as follows:
"Furthermore the reference made by the defendant to the Commission
Regulation (EC) 1205/2001 does not seem sufficient to the court. On
the one hand it is already questionable, whether in view of its
content the regulation would apply to the case concerned, as it
stipulates that such funds and financial means should be frozen, which
belong to Mr. Milosevic or persons associated with him. In view of the
court this does not apply to collecting funds destined for a defence,
as it is assumed that the issue is about a legal assistance fund and
not about handing over the funds to Slobodan Milosevic. According to
basic principles of the rule of law every person has the right to have
a proper defence in a criminal court, so that as a matter of principal
there is no objection to collecting donations for a person who until
found guilty has to be assumed innocent."
On the basis of this decision the funds were released.
The German state action against the defence of President Milosevic is
allegedly based on EC Regulations imposing a "freeze of funds in
relation to Mr Milosevic and those persons associated with him":
Council Regulation (EC) No 2488/2000 of 10 November 2000 -
http://europa.eu.int/eur-ex/lex/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:32000R2488:EN:HTML
revised by Commission Regulation (EC) No 1205/2001 of 19 June 2001
http://europa.eu.int/eur-lex/lex/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:32001R1205:EN:HTML
Already a basic common sense, but more than that, the valid court
decisions show that these EC regulations can in no way be used to
justify a violation of a fundamental human right - the right of every
person to have a proper defence in a criminal court.
Please send the protest letters to the addresses above in order to end
as soon as possible this completely illegal situation and to enable
our German members to continue in normal way the fundraising activity.
Please contact us in order to find together the best way to bridge the
current unbearable situation, that endangers the normal work at The Hague.
I thank Klaus von Raussendorff, the secretary of the German ICDSM for
providing the accurate information about the issue.
Vladimir Krsljanin,
Secretary of the ICDSM,
Foreign Relations Assistant to President Milosevic
*************************************************************
URGENT FUNDRAISING APPEAL
******************************
President Milosevic has the truth and law on his side. In order to use
that advantage to achieve his freedom, we must fight this totally
discredited tribunal and its patrons through professionally conducted
actions which would involve the Bar Associations, the European Court,
the UN organs in charge and the media.
Our practice has shown that ad hoc voluntary work is not enough to
deal properly with these tasks. The funds secured in Serbia are still
enough only to cover the expenses of the stay and work of President
Milosevic's legal associates at The Hague (one at the time). The funds
secured by the German section of the ICDSM (still the only one with
regular contributions) are enough only to cover minimal additional
work at The Hague connected with contacts and preparations of foreign
witnesses. Everything else is lacking.
These days, the fundraising activity of the German section was a
target of a groundless attack of the customs police in Germany. This
makes the need for your extraordinary effort dramaticaly urgent!
***********************************************************
3000-5000 EUR per month is our imminent need.
Our history and our people oblige us to go on with this necessary action.
But without these funds it will not be possible.
Please organize urgently the fundraising activity
and send the donations to the following ICDSM account:
Vereinigung für Internationale Solidarität (VIS)
4000 Basel, Switzerland
PC 40-493646-5
or to the account of the Italian section of the ICDSM:
Conto Corrente Postale numero 86557006
intestato ad Adolfo Amoroso, ROMA
causale: DIFESA MILOSEVIC
************************************************************
All of your donations will be used for legal and other necessary
accompanying activities, on instruction or with the consent of
President Milosevic. To obtain additional information on the use of
your donations or to obtain additional advice on the most efficient
way to submit your donations or to make bank transfers, please do not
hesitate to contact us:
Peter Betscher (ICDSM Treasurer) E-mail: peter_betscher @ freenet.de
Phone: +49 172 7566 014
Vladimir Krsljanin (ICDSM Secretary) E-mail: slobodavk @ yubc.net
Phone: +381 63 8862 301
***************************************************************
For truth and human rights against aggression!
Freedom for Slobodan Milosevic!
Freedom and equality for people!
On behalf of Sloboda and ICDSM,
Vladimir Krsljanin,
Foreign Relations Assistant to President Milosevic
*************************************************************
SLOBODA urgently needs your donation.
Please find the detailed instructions at:
http://www.sloboda.org.yu/pomoc.htm
To join or help this struggle, visit:
http://www.sloboda.org.yu/ (Sloboda/Freedom association)
http://www.icdsm.org/ (the international committee to defend Slobodan
Milosevic)
http://www.free-slobo.de/ (German section of ICDSM)
http://www.free-slobo-uk.org/ (CDSM UK)
http://www.icdsm-us.org/ (US section of ICDSM)
http://www.icdsmireland.org/ (ICDSM Ireland)
http://www.pasti.org/milodif.htm (ICDSM Italy)
http://www.wpc-in.org/ (world peace council)
http://www.geocities.com/b_antinato/ (Balkan antiNATO center)
==========================
ICDSM - Sezione Italiana
c/o GAMADI, Via L. Da Vinci 27
00043 Ciampino (Roma)
tel/fax +39-06-4828957
email: icdsm-italia @ libero.it
*** CONTRIBUISCI E FAI CONTRIBUIRE:
Conto Corrente Postale numero 86557006
intestato ad Adolfo Amoroso, ROMA
causale: DIFESA MILOSEVIC ***
NUOVO INDIRIZZO INTERNET:
http://www.pasti.org/linkmilo.html
IL TESTO IN LINGUA ITALIANA DELLA AUTODIFESA DI MILOSEVIC, IN CORSO
DI REVISIONE E CORREZIONE, E' TEMPORANEAMENTE OSPITATO ALLA PAGINA:
https://www.cnj.it/documentazione/autodifesa04.htm
LE TRASCRIZIONI "UFFICIALI" DEL "PROCESSO" SI TROVANO AI SITI:
http://www.un.org/icty/transe54/transe54.htm (IN ENGLISH)
http://www.un.org/icty/transf54/transf54.htm (EN FRANCAIS)
==========================
Data: Mar 16 ago 2005 14:58:57 Europe/Rome
A: "icdsm-italia" <icdsm-italia @ yahoogroups.com>
Oggetto: [icdsm-italia] ICDSM: Protest the attack on President
Milosevic's defence in Germany!
[In seguito alla azione repressiva intrapresa dalla Polizia
finanziaria federale tedesca contro l'ICDSM (vedi:
http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/191) si è
determinata una situazione di sostanziale paralisi del finanziamento
per la Difesa di Milosevic. La gravità della situazione impone uno
sforzo straordinario di sottoscrizione, per il quale l'ICDSM da'
indicazione di fare riferimento ai conti correnti aperti in Italia ed
in Svizzera (vedi sotto).
Nel messaggio che segue, la situazione viene spiegata nel dettaglio
sotto il profilo legale, descrivendo quali sono le disposizioni UE
prese a pretesto dallo Stato tedesco per colpire la campagna di
autofinanziamento, e chiarendo come il blocco del conto corrente già
attivo in Germania sia assolutamente illegittimo.]
Da: Vladimir Krsljanin
Data: Dom 14 ago 2005 23:31:28 Europe/Rome
Oggetto: ICDSM: Protest the attack on President Milosevic's defence in
Germany!
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INTERNATIONAL COMMITTEE TO DEFEND SLOBODAN MILOSEVIC
ICDSM Sofia-New York-Moscow www.icdsm.org
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Velko Valkanov, Ramsey Clark, Alexander Zinoviev (Co-Chairmen), Klaus
Hartmann (Chairman of the Board), Vladimir Krsljanin (Secretary),
Christopher Black (Chair, Legal Committee), Tiphaine Dickson (Legal
Spokesperson)
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14 August 2005 Special Circular
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Protest the attack on President Milosevic's defence in Germany!
Dear friends,
The situation caused by the attack of the German financial authorities
on the German Section of ICDSM, has not been changed yet, paralyzing
the fundraising activity of high importance for the normal functioning
of the coworkers of President Milosevic at The Hague in the final
stage of presentation of his case. The attack is in apparent violation
of the basic right to defense, so we call upon you to send your
protest letters to the German authorities in charge:
Amtsgericht Darmstadt
Mathildenplatz 12 (Gebaeude B)
D-64283 Darmstadt
Germany
Fax: +49-6151-12-6455
and
Oberfinanzdirektion Koblenz
Postfach 100764
D-67433 Neustadt an der Weinstraße
Germany
Fax: +49-6321-894-938
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As you already know, on July 19, 2005, the customs police
(Oberfinanzdirektion Koblenz apparently acting on behalf of the
Federal Ministry of Finance), searched the apartment of Peter
Betscher, ICDSM member in charge of finance, seized his computer,
files and documents and frozen the bank account. The lawyer,
representing Peter Betscher, has requested access to records, which
until now has been refused by the Oberfinanzdirektion Koblenz.
In September 2003 the funds collected by the German Section of ICDSM
for the defence of President Milosevic were once already been frozen
by a German bank on the basis of a circular letter issued by the same
Oberfinanzdirektion Koblenz.
It must be noted that the Oberfinanzdirektion Koblenz is now
demonstrating a surprising disregard of previous rulings by organs of
the German judiciary:
In another case the prosecutor of a German regional court
(Generalstaatsanwalt des Oberlandesgerichts Frankfurt; ref.: 6 Js
GStA612/03) held, that collecting donations in order to cover the
defence costs of Mr. Milosevic can from no point of view be considered
as punishable.
When in 2003 the German branch of ICDSM took legal action against the
bank which had frozen the ICDSM funds, a German local court
(Amtsgericht Darmstadt; ref.: 300 C 393/03) decided as follows:
"Furthermore the reference made by the defendant to the Commission
Regulation (EC) 1205/2001 does not seem sufficient to the court. On
the one hand it is already questionable, whether in view of its
content the regulation would apply to the case concerned, as it
stipulates that such funds and financial means should be frozen, which
belong to Mr. Milosevic or persons associated with him. In view of the
court this does not apply to collecting funds destined for a defence,
as it is assumed that the issue is about a legal assistance fund and
not about handing over the funds to Slobodan Milosevic. According to
basic principles of the rule of law every person has the right to have
a proper defence in a criminal court, so that as a matter of principal
there is no objection to collecting donations for a person who until
found guilty has to be assumed innocent."
On the basis of this decision the funds were released.
The German state action against the defence of President Milosevic is
allegedly based on EC Regulations imposing a "freeze of funds in
relation to Mr Milosevic and those persons associated with him":
Council Regulation (EC) No 2488/2000 of 10 November 2000 -
http://europa.eu.int/eur-ex/lex/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:32000R2488:EN:HTML
revised by Commission Regulation (EC) No 1205/2001 of 19 June 2001
http://europa.eu.int/eur-lex/lex/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:32001R1205:EN:HTML
Already a basic common sense, but more than that, the valid court
decisions show that these EC regulations can in no way be used to
justify a violation of a fundamental human right - the right of every
person to have a proper defence in a criminal court.
Please send the protest letters to the addresses above in order to end
as soon as possible this completely illegal situation and to enable
our German members to continue in normal way the fundraising activity.
Please contact us in order to find together the best way to bridge the
current unbearable situation, that endangers the normal work at The Hague.
I thank Klaus von Raussendorff, the secretary of the German ICDSM for
providing the accurate information about the issue.
Vladimir Krsljanin,
Secretary of the ICDSM,
Foreign Relations Assistant to President Milosevic
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URGENT FUNDRAISING APPEAL
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President Milosevic has the truth and law on his side. In order to use
that advantage to achieve his freedom, we must fight this totally
discredited tribunal and its patrons through professionally conducted
actions which would involve the Bar Associations, the European Court,
the UN organs in charge and the media.
Our practice has shown that ad hoc voluntary work is not enough to
deal properly with these tasks. The funds secured in Serbia are still
enough only to cover the expenses of the stay and work of President
Milosevic's legal associates at The Hague (one at the time). The funds
secured by the German section of the ICDSM (still the only one with
regular contributions) are enough only to cover minimal additional
work at The Hague connected with contacts and preparations of foreign
witnesses. Everything else is lacking.
These days, the fundraising activity of the German section was a
target of a groundless attack of the customs police in Germany. This
makes the need for your extraordinary effort dramaticaly urgent!
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3000-5000 EUR per month is our imminent need.
Our history and our people oblige us to go on with this necessary action.
But without these funds it will not be possible.
Please organize urgently the fundraising activity
and send the donations to the following ICDSM account:
Vereinigung für Internationale Solidarität (VIS)
4000 Basel, Switzerland
PC 40-493646-5
or to the account of the Italian section of the ICDSM:
Conto Corrente Postale numero 86557006
intestato ad Adolfo Amoroso, ROMA
causale: DIFESA MILOSEVIC
************************************************************
All of your donations will be used for legal and other necessary
accompanying activities, on instruction or with the consent of
President Milosevic. To obtain additional information on the use of
your donations or to obtain additional advice on the most efficient
way to submit your donations or to make bank transfers, please do not
hesitate to contact us:
Peter Betscher (ICDSM Treasurer) E-mail: peter_betscher @ freenet.de
Phone: +49 172 7566 014
Vladimir Krsljanin (ICDSM Secretary) E-mail: slobodavk @ yubc.net
Phone: +381 63 8862 301
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For truth and human rights against aggression!
Freedom for Slobodan Milosevic!
Freedom and equality for people!
On behalf of Sloboda and ICDSM,
Vladimir Krsljanin,
Foreign Relations Assistant to President Milosevic
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SLOBODA urgently needs your donation.
Please find the detailed instructions at:
http://www.sloboda.org.yu/pomoc.htm
To join or help this struggle, visit:
http://www.sloboda.org.yu/ (Sloboda/Freedom association)
http://www.icdsm.org/ (the international committee to defend Slobodan
Milosevic)
http://www.free-slobo.de/ (German section of ICDSM)
http://www.free-slobo-uk.org/ (CDSM UK)
http://www.icdsm-us.org/ (US section of ICDSM)
http://www.icdsmireland.org/ (ICDSM Ireland)
http://www.pasti.org/milodif.htm (ICDSM Italy)
http://www.wpc-in.org/ (world peace council)
http://www.geocities.com/b_antinato/ (Balkan antiNATO center)
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ICDSM - Sezione Italiana
c/o GAMADI, Via L. Da Vinci 27
00043 Ciampino (Roma)
tel/fax +39-06-4828957
email: icdsm-italia @ libero.it
*** CONTRIBUISCI E FAI CONTRIBUIRE:
Conto Corrente Postale numero 86557006
intestato ad Adolfo Amoroso, ROMA
causale: DIFESA MILOSEVIC ***
NUOVO INDIRIZZO INTERNET:
http://www.pasti.org/linkmilo.html
IL TESTO IN LINGUA ITALIANA DELLA AUTODIFESA DI MILOSEVIC, IN CORSO
DI REVISIONE E CORREZIONE, E' TEMPORANEAMENTE OSPITATO ALLA PAGINA:
https://www.cnj.it/documentazione/autodifesa04.htm
LE TRASCRIZIONI "UFFICIALI" DEL "PROCESSO" SI TROVANO AI SITI:
http://www.un.org/icty/transe54/transe54.htm (IN ENGLISH)
http://www.un.org/icty/transf54/transf54.htm (EN FRANCAIS)
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