Informazione

SIT-IN E CONVEGNO DAVANTI AMBASCIATA STATI UNITI
LASCIATE IN PACE CUBA - 25 GIUGNO 2005


LASCIATE IN PACE CUBA
 

Sabato 25 giugno, giornata di mobilitazione nazionale al fianco di Cuba
e dell’America Latina progressista

Vogliamo augurarci che nessuno – tra i movimenti di solidarietà, le
associazioni e le forze politiche progressiste – abbia sottovalutato
l’escalation che l’amministrazione Bush sta mettendo in campo contro
l’esperienza politica e sociale di Cuba.

Al rafforzamento del blocco economico e commerciale, l’amministrazione
Bush sta ormai affiancando una pesantissima offensiva politica,
diplomatica e mass-mediatica tesa a dipingere Cuba – ma anche il
Venezuela bolivariano - come “Stati canaglia” contro cui scatenare una
nuova tappa della guerra preventiva.

Dopo quanto sta accadendo in Iraq, l’opinione pubblica ha ormai
compreso che “l’esportazione della democrazia” concepita dai
neoconservatori al potere negli USA non esclude il ricorso
all’ingerenza e all’aggressione militare. Esiste il rischio che gli
unici a non averlo compreso – o a rendersene subalterni e complici –
siano proprio i governi e le forze politiche europei.

In molti ambiti ci si sta adeguando a quello che è stato definito lo
“tsunami informativo”, una tempesta di notizie manipolate, occultate,
ignorate teso a conformare uno scenario che legittimi l’intervento
delle maggiori potenze contro i paesi che si oppongono alla loro
egemonia economica, politica, diplomatica.

In controtendenza con questo scenario dioppressione colonialista
mascherato da affermazione della democrazia, in America Latina si sono
messi in moto processi politici e sociali di enorme importanza. A
respingere le ingerenze statunitensi oggi non c’è più solo Cuba. Adesso
ci sono il Venezuela, l’Argentina, il Brasile, l’Uruguay che hanno dato
vita a governi progressisti e indipendenti, ci sono i movimenti
popolari in Bolivia, Ecuador, Colombia, Nicaragua, c’è la possibilità
che il Messico elegga dopo decenni un presidente progressista. Oggi in
America Latina tra i vari paesi, ci sono progetti diintegrazione
economica equa, di un comune sistema informativo e di distribuzione
delle risorse energetiche. Per arrivare a questi risultati Cuba ha
svolto una funzione decisiva che le viene riconosciuta da un intero
continente.

Per questo l’amministrazione Bush ha dichiarato apertamente di voler
rovesciare il governo cubano e il suo modello economico-sociale. Gli
Stati Uniti vogliono annientare Cuba per imporre la propria egemonia
attraverso l’ALCA e per riportare il loro ordine in quello che
storicamente ritengono il loro “cortile di casa”: l’America Latina.

La doppia morale con cui gli Stati Uniti affrontano la questione del
terrorismo, sta aumentando la divaricazione e la resistenza tra le
forze popolari dell’America Latina e la Casa Bianca. Washington scatena
guerre in ogni angolo del mondo “contro il terrorismo” ma protegge i
terroristi anticubani come Posada Carriles e incarcera i patrioti
cubani che avevano smascherato e denunciato all’FBI le reti
terroristiche attive sul territorio degli Stati Uniti. Gli USA non
hanno l’autorità morale per imporre lezioni di democrazia a nessuno e
lo stesso sarà per l’Unione Europea se si rivelerà nuovamente
subalterna alle operazioni e agli interessi statunitensi in America
Latina.

Per questi motivi, in Italia e in Europa, chiamiamo tutte le forze
progressiste, le associazioni di solidarietà con Cuba e l’America
Latina, i movimenti sociali antimilitaristi e antiliberisti a
mobilitarsi contro l’aggressione statunitense verso Cuba e ad
affiancare l’onda lunga progressista che si è alzata in America Latina.


Proponiamo a tutte le realtà politiche, associative e dell’informazione
solidali con Cuba e con i movimenti popolari in America latina un
momento unitario di discussione e mobilitazione


Sabato 25 giugno

Ore 10.00: assemblea nazionale presso il centro congressi “Cavour”, via
Cavour 50/A (vicino stazione Termini) per discutere un programma
d’azione comune nei prossimi mesi

Ore 16.00: SIT IN all’Ambasciata USA in via Veneto per chiedere
l’estradizione di Posada Carriles in Venezuela, la liberazione dei
cinque patrioti cubani imprigionati negli Stati Uniti e la cessazione
delle ingerenze USA contro Cuba, Venezuela e le esperienze progressiste
in America Latina.


Comitato 28 giugno (Info: cuba28giugno @...;
tel.06-5110757-06.4393512

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La disinformazione su Cuba.
Osvaldo Payà smentisce l'intervista con Fabrizio Battistini
 
Vi ricordate di Battistini, il giornalista del Corriere espulso -
poveretto - da Cuba?
Ricordate anche il suo articolo sul Corriere della
Sera del 23 maggio in cui dava voce "al più autorevole
oppositore del regime" Oswaldo Payà?
Bene, quell'articolo è pieno di menzogne e a rivelarlo
e nientedimeno che lo stesso Payà dalle pagine del
sito del suo movimento.
Scrive Battistini citando Payà: " La mia vita in
questi tre anni è diventata ancora più dura. Da quando
gli americani sono distratti dall'Iraq, e hanno
bisogno di Guantánamo, Castro fa quel che vuole."
Precisa Payà: Non dissi mai "la mia vita in questi tre
anni è diventata ancora più dura. Da quando gli
americani sono distratti dall'Iraq, e hanno bisogno di
Guantánamo, Castro fa quel che vuole". Non ho nemmeno
mai sfiorato il tema".
Continua Battistini: " Hanno incarcerato me e la mia
famiglia. La sicurezza dello Stato m'è entrata perfino
in camera da letto, mentre dormivo con mia moglie"
Precisa ancora Payà: Non ho mai detto "hanno
imprigionato me e la mia famiglia......non dissi mai
la sicurezza dello Stato m'è entrata perfino in camera
da letto, mentre dormivo con mia moglie".
 
Insomma è tutto un "non dissi mai". Potete leggere
l'articolo di Battistini sul Corriere:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/05_Maggio/23/paya.shtml
e la smentita di Osvaldo Payà
http://www.mclpaya.org/pag.cgi?page=viewnot&id=not.8549988.1552
 
Mi viene da piangere se penso a tutte le verità su
Cuba di cui sono stato privato con l'espulsione di
Battistini. Quando si dice la qualità e l'imparzialità
dell'informazione!!!

la Jena dei Giovani e Comunisti

CAMPING DARBY 2005: SMANTELLIAMO LA BASE USA
29 giugno - 3 luglio 2005, ex campeggio della polizia di stato, Tirrenia

1991, prima guerra del Golfo: da Camp Darby partono 22.000 tonnellate
di munizioni, quasi la totalità delle munizioni usate per Desert Storm.
1999, guerra "umanitaria" in Serbia: provengono da Camp Darby il 60%
delle bombe scagliate sulla ex Iugoslavia.
2003, seconda guerra all'Iraq: ancora forniture belliche da Camp Darby.
Un carico di morte che ha occupato ferrovie, strade, porti e aeroporti
e sequestrato le infrastrutture civili per scopi militari.

Oltre le guerre "umanitarie, infinite, chirurgiche, preventive,
permanenti", Camp Darby rappresenta un buco oscuro, incontrollato e
incontrollabile, al centro delle trame eversive degli ultimi 60 anni:
base di rifornimento della contras in Nicaragua, nodo strategico della
struttura eversiva Gladio/Stay Behind, centro di addestramento per lo
stragismo fascista.

La lotta contro le basi e le servitù militari sul nostro territorio
rappresenta un tassello fondamentale della più generale lotta contro la
guerra. Una guerra infinita che pericolosamente moltiplica le minacce e
che comporta un allargamento del fronte di aggressione in medioriente.
Una guerra infinita che, per continuare ad esportare aggressioni,
sviluppa in maniera altrettanto pericolosa la ricerca sugli armamenti e
i più sofisticati sistemi di sterminio: un pericolo permanente dunque
per le popolazioni e l'ambiente che entrano nel mirino della guerra di
dominio dell'imperialismo americano.

Un pericolo permanente anche per l'ambiente e la salute delle
popolazioni occupate dalle basi militari che si sintetizza in una
cifra: dentro Camp Darby ci sono materiali bellici del valore di due
miliardi di dollari, missili e ordigni esclusi. 20.000 tonnellate di
munizioni per artiglieria, missili, razzi e bombe d'aereo con 8.100
tonnellate di alto esplosivo ospitate in 125 bunker. Equipaggiamenti
completi per armare una brigata meccanizzata: 2.600 tra tank, blindati,
jeep e camion. La capacità complessiva dei magazzini nel 1999 (e
intanto avanzano i progetti di allargamento) è stata certificata per
contenere 32.000 tonnellate di ordigni mentre recentemente i comandanti
stessi della base hanno confermato la presenza di armi all'uranio
impoverito stoccate nei magazzini della base. E la guerra "umanitaria"
in Iugoslavia ha reso noti i danni permanenti per ambiente e
popolazioni di questo tipo di armamenti, frutto di una ricerca
scientifica piegata agli interessi militari.

Dire no alla guerra, agli armamenti, alle basi militari significa
portare avanti campagne d'informazione per denunciare l'incompatibilità
tra basi e territorio: non costituiscono alcuna ricchezza e non portano
posti di lavoro. Al contrario sottraggono risorse alla popolazione e
rappresentano un pericolo costante in termini di sicurezza, salute e
tutela ambientale.

Vogliamo chiudere la base di Camp Darby e riutilizzare l'area di
Tombolo per scopi esclusivamente civili, escludendo ipotetiche
riconversioni in termini di Peace Keeping.

Vogliamo far emergere le contraddizioni delle pubbliche amministrazioni
che hanno da sempre assunto posizioni ambigue rispetto alla chiusura
della base: è dello scorso anno la votazione del Comipar a favore
dell'ampliamento della base con il beneplacito dei membri della Regione
Toscana, e si progetta intanto l'allargamento del canale dei Navicelli
senza porre pregiudiziali nei confronti del comando americano.

Dal 29 giugno al 3 luglio intendiamo coinvolgere tutte e tutti coloro
che si battono sui propri territori contro le basi della morte in un
percorso che coniughi confronto e mobilitazione: dalla illegittimità
giuridica della base ai suoi contraccolpi ambientali, dalla riflessione
sugli armamenti a quella sulla riconversione, dalla guerra in Iraq
all'aggressione in America latina, dalla riflessione sui saperi di
guerra a quella sull'esproprio militare delle infrastrutture civili.
Mettendo a confronto le esperienze contro le basi che si stanno
muovendo sul territorio nazionale e tornando davanti ai cancelli di
Camp Darby.

SPAZIO ANTAGONISTA NEWROZ (Pi), SPAZIO SOCIOABITATIVO OCCUPATO
S.LORENZO/UNIVERSITA' ANTAGONISTA (Pi), CSOA GODZILLA (Li),
CONFEDERAZIONE COBAS, MOVIMENTO ANTAGONISTA TOSCANO
PROGRAMMA CAMPINGDARBY
campeggio di lotta per lo smantellamento della base di Camp Darby

LUNEDI' 27/06
Ore 9.00 Presidio davanti al Tribunale di Firenze per il processo ai
manifestanti che parteciparono allo sciopero autorganizzato contro la
guerra in Kossovo del 13 maggio 1999.

MERCOLEDI' 29/06
Ore 17,00  Apertura del campeggio di lotta con itinerario pomeridiano
di informazione e controinformazione per le strade di Marina di Pisa e
Tirrenia con animazioni e bande musicali

Ore 21,00 Dibattito: GLOBALIZZARE LE LOTTE  - Perché America Latina: la
ribellione di un continente contro il neoliberismo. Eserciti nazionali
e basi statunitensi. Pratiche internazionaliste e campagne di
solidarietà.
Relatori: Brigate di Solidarietà e per la Pace, Firenze; Comitato di
Solidarietà con i popoli del latino america "Carlos Fonseca",
REBOC-rete di Boicottaggio della Coca Cola, Roma; Coordinamento toscano
di sostegno alla lotta zapatista, Empoli. Coordina: Stefania
Costantini, Spazio Antagonista Newroz
Sarà presentata la video intervista a un rappresentante de SINALTRAIL,
una testimonianza da una delle città colombiane più martoriate dalla
presenza paramilitare.

Serata musicale LATINO-AMERICANA (Dj Massimino)

GIOVEDI' 30/06
Ore 17,00 Dibattito: DANNI VISIBILI E INVISIBILI DELLA GUERRA -
Conseguenze ambientali e sanitarie delle nuove guerre
Relatori: Giorgio Ferrari, Redazione Rosso Vivo; Monica Zoppè,
Scienziat* Italian* contro la guerra, Pisa; Mauro Cristaldi, Scienziat*
Italian* contro la guerra, Roma; Alberto Tarozzi, Scienziat* Italian*
contro la guerra, Bologna; Della Pina, Docente presso Corso di Laurea
in Scienze della Pace, Pisa. Coordina: Fabrizio Bertini, Coordinamento
dei Comitati Popolari liguri e toscani per la difesa dell'ambiente

Ore 21,00 Satira contro la guerra: incontro con il VERNACOLIERE
Ore 23,00 Concerto di LAUNGERIE

VENERDI 01/07
Ore 10,30 Tavoli di lavoro dei Comitati contro le basi militari. Sono
previsti  3 tavoli di lavoro su: 1. Saperi di guerra; 2. Danni
ambientali delle basi dalla Maddalena a Camp Darby; ipotesi di
riutilizzo e riconversione delle territorio da sottrarre alle basi a
partire dall'esperienza del Comitato di Aviano; 3. Utilizzo militare
dei porti, aeroporti e le infrastrutture civili: Sardegna, Ghedi,
Taranto, Rimini, Pisa e Livorno.
Ore 16,00 Assemblea Plenaria dei Comitati contro le basi. Presentazione
dei lavori dei tavoli e elaborazioni di una agenda di iniziative e
vertenze contro le basi militari.

Ore 21,00 Dibattito: STRATEGIE DI LOTTA CONTRO LA GUERRA E SITUAZIONE
IRACHENA
Relatori: Vincenzo Miliucci, Confederazione Cobas; Cesare Allara,
Torino; UDAP; Enrico Vigna, SOS Iugoslavia. Coordina: Carlo Dami,
Centro di documentazione di Pistoia

ORE 23,00 ETHER - electro live set

SABATO 02/07
Ore 11.00 Dibattito: ACCORDI SEGRETI E GIURISDIZIONE SULLE BASI;
MILITARIZZAZIONE DELLA VITA CIVILE
Relatori: Joachim Lau, Associazione italiana dei giuristi contro le
armi nucleari; Simonetta Crisci, avvocata, Roma; Chiara Cavallaro,
Scienziat* Italian* contro la guerra; Ezio Menzione, avvocato, Pisa.
Coordina Federico Giusti, Confederazione Cobas, Pisa

Ore 17,00 MANIFESTAZIONE DAVANTI ALLA BASE DI CAMP DARBY

Ore 21,00 Serata musicale reggae: TRINACRIA GIO FAMILY, BLACK HEART,
GANJA G + microfono aperto

DOMENICA 03/07
Ore 11,00 Riprendiamoci il litorale: controinformazione itinerante
sulle spiagge di Tirrenia

Saranno presenti: Spazio video , Spazio libreria, a cura di "Libreria
tra le righe" (Pisa) e Calusca City Light-Centro di documentazione
Primo Moroni, Mostre (Milano) , Pranzo e cena autogestiti

Fipviasanlorenzo38pisa
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Fonte: Scienzaepace mailing list
http://liste.comodino.org/wws/info/scienzaepace

A PROPOSITO DEI CRIMINALI DELLA GUERRA DI BOSNIA


Croazia: Trovate armi su nave britannica nel porto di Spalato
 
*** ANSA: Zagabria, 24 gennaio 1994 ***

Un quantitativo di armi non dichiarate è stato trovato oggi nel porto
di Spalato a bordo di una nave britannica che trasportava materiale per
l'UNPROFOR. Lo ha reso noto l'agenzia di stampa croata "Hina" citando
fonti della dogana di Spalato.
Le armi, di cui non è stata precisata la quantità, sono state trovate a
bordo della nave "Sir Geraing" proveniente da Trieste [sic]. Il carico
appartiene al Battaglione nord dell'UNPROFOR ed è destinato all'
enclave musulmana di Tuzla [sic] nella Bosnia centrale.
Il responsabile della dogana di Spalato, Stjepan Luetic ha dichiarato
che sulla nave britannica mancavano 6.950 litri di gas e petrolio che
dovevano essere a bordo secondo i documenti di carico. Luetic ha
aggiunto che le armi sono state sequestrate. (Ansa)

CHI VUOL ESSER MILIONARIO


Nel corso di una recente puntata del gioco a premi condotto da Gerry
Scotti, su di una delle reti televisive Fininvest, la "domanda da 6000
euro" era:
"In quale Stato si trova il Kosovo?"
Le risposte possibili erano le seguenti:
1. Slovenia 2. Bosnia 3. Serbia 4. Albania.
Imbarazzo della concorrente, che di primo acchito non sapeva rispondere.
Sconcerto del pubblico in sala, che borbottava: "Boh? Albania?"
Il marito della concorrente, da casa, per telefono cadeva dalle nuvole.

Nota bene: L'Unione di Serbia e Montenegro non veniva nemmeno
considerata tra le opzioni possibili.
Forse sarebbe stato più semplice e meno ambiguo formulare la domanda
nella maniera seguente:
"In quale stato [con la minuscola] si trova il Kosovo?"
La risposta, univoca, sarebbe allora stata la seguente per tutti:
"pessimo".

(segnalato da Ivan Istrijan; testo a cura di Italo Slavo)