Informazione

Con questo Bollettino, il Comitato Internazionale per la difesa di
Slobodan Milosevic -ICDSM- ha inaugurato un servizio di
aggiornamenti
regolari sull'andamento del "processo" farsa, intentato dalla NATO
contro Slobodan Milosevic ed in svolgimento all'Aia (Olanda).

Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova, che
ringraziamo.

(a cura di ICDSM-Italia)

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COMITATO INTERNAZIONALE PER LA DIFESA DI SLOBODAN MILOSEVIC
ICDSM Sofia-New York-Mosca www.icdsm.org
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Velko Valkanov, Ramsey Clark, Alexander Zinoviev (Co-Presidente),
Klaus Hartmann (Presidente del Comitato), Vladimir Krsljanin
(Segretario), Christopher Black (Presidente, Comitato Giuridico),
Tiphaine Dickson (Portavoce Legale)
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7 giugno 2005, L'Aja, Rapporto No.1
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Informativa riguardante lo stato attuale del processo di Difesa
nel "procedimento" contro Slobodan Milosevic

Dall'osservatore dell'ICDSM all'Aja

Nota: D'ora in avanti, l'ICDSM metterà periodicamente in diffusione
consistenti sommari degli sviluppi del processo all'Aja contro il
Presidente Slobodan Milosevic. Questo primo documento fornisce il
compendio del processo a partire dal "Processo di Difesa", con una
descrizione molto più ricca di dettagli delle ultime e più recenti
settimane.

1) L'apertura del Processo di Difesa

Il 31 agosto 2004, ha avuto inizio il Processo di Difesa, dopo che
al
Presidente
Milosevic sono stati assegnati solo tre mesi per la preparazione
della sua difesa, in contrasto con il tempo assegnato all' "Accusa",
che ha investigato sul "caso" dalla metà degli anni Novanta, e a
dispetto delle possibilità del Presidente Milosevic a lavorare in
tempi stretti, forzatamente, visto il suo stato di salute precario,
con limitati mezzi finanziari e tenuto sempre in stato di
detenzione.
Naturalmente, le sue richieste di provvisoria scarcerazione sono
state respinte dal "Tribunale", malgrado il chiaro intento del
Presidente Milosevic di prendere parte al "processo" in modo da
respingere le menzogne sulla Jugoslavia di fronte all'opinione
pubblica internazionale.

Al Presidente Milosevic sono stati concessi solo 150 giorni per la
presentazione della sua difesa, metà del tempo usato dalla Accusa.

Il 31 agosto e l'1 settembre 2004, il Presidente Milosevic ha
presentato la sua dichiarazione in apertura del processo di Difesa.
Nel suo discorso, il Presidente Milosevic ha messo in evidenza il
carattere unilaterale, parziale e vergognosamente distorto
del "procedimento" a suo carico intentato dal Tribunale dell'Aja. Ha
messo in piena luce il tentativo della "Pubblica Accusa" di
demonizzare il popolo Serbo e di accusarlo di ogni evento successo
durante la crisi Jugoslava. Ha puntualizzato che la disgregazione
della Jugoslavia era stato un processo di continue violazioni della
legge internazionale e che questo costituiva un'aggressione contro
uno stato sovrano da parte di potenze straniere, in particolar modo
degli USA e della Comunità Europea con alla testa la Germania.
Milosevic dimostrava che i Serbi erano diventati il bersaglio
principale di queste aggressive potenze, semplicemente per avere
interessi vitali nel preservare l'esistenza della Federazione
Jugoslava. La situazione di sicurezza dei Serbi era messa a rischio
alla luce di nuove minacce presentate contro di loro, che portavano
a
ricordare fatti della Seconda Guerra Mondiale, quando almeno 600.000
Serbi erano stati ammazzati, molti nei campi di sterminio dei Croati
fascisti.
Come il Presidente Milosevic ha esposto, l'aggressione Occidentale
contro la Jugoslavia era stata in particolare maniera realizzata
tramite il finanziamento e l'appoggio a movimenti secessionisti, sia
a livello politico che a livello militare. Quando queste forze
secessioniste avevano mirato ad una dichiarazione unilaterale di
indipendenza delle repubbliche Jugoslave Slovenia e Croazia, avevano
ricevuto immediatamente sostegni politici: la Slovenia e la Croazia
venivano riconosciute dalla diplomazia dell'Unione Europea come
stati
indipendenti, all'interno dei loro ex confini amministrativi, pur
essendo assolutamente sprovviste dei prerequisiti legali necessari
per questo atto e senza aver condotto alcuna consultazione con la
parte Serba.
Ancora la stessa cosa avveniva nel caso della Bosnia-Erzegovina,
provocando la guerra civile sanguinosa per la quale i Serbi sono
stati ritenuti responsabili dall'"Accusa".
Inoltre, il Presidente Milosevic descriveva la continuità storica
nella politica delle potenze Occidentali nei confronti della
Jugoslavia, che era sempre orientata contro l'esistenza effettiva di
questo stato multi-etnico, e la loro propaganda anti-Serba che era
datata fin dal diciannovesimo secolo.
Egli poneva particolare enfasi nell'esporre che quello della "Grande
Serbia" era un mito che l'"Accusa" spesso gli ascriveva come parte
integrante delle sue mire politiche. Non solo il Presidente
Milosevic
aveva respinto questa accusa non accompagnata da prove, ma anche
metteva in luce il fatto che il concetto di "Grande Serbia" come
agenda aggressiva dei Serbi era stato usato come espediente
propagandistico contro la dirigenza della Jugoslavia già in
precedenza, dall'Impero Austro-Ungarico prima della Prima Guerra
Mondiale.
Il Presidente Milosevic precisava che tre erano state le principali
potenze che stavano nel retroscena della politica aggressiva
dell'Occidente contro la Jugoslavia, ognuna con il loro preciso
motivo: la Germania, che seguiva gli stessi interessi geo-politici
nei Balcani che l'avevano indotta a due guerre mondiali; il Vaticano
che aveva agito a fianco della Germania ( e dell'Austria-Ungheria)
in
entrambi i conflitti mondiali nello sforzo di impedire il
diffondersi
del credo Ortodosso, e in seguito del comunismo; la terza forza, gli
Stati Uniti, che era stata alleata dei Serbi nella Seconda Guerra
Mondiale, ma dopo il crollo del Trattato di Varsavia, si era
dimostrata bramosa di non perdere l'influenza militare in Europa e
aveva sacrificato la storica amicizia con la Jugoslavia per
interessi
politici e militari.

Più avanti, il Presidente Milosevic aveva fatto chiarezza su quello
che era successo in Kosovo prima dell'aggressione della NATO,
stabilendo la verità sul cosiddetto Esercito di Liberazione del
Kosovo (KLA), che di fatto era un'organizzazione di terroristi con
la
mira di creare un Kosovo indipendente e etnicamente pulito, che
avrebbe più tardi dovuto associarsi all'Albania per andare a formare
la "Grande Albania".
Il KLA era finanziato ed addestrato dall'Occidente ed esercitava un
regime di terrore assassino sui Serbi e gli Albanesi nelle zone del
Kosovo-Metohija, dove manovrava per assumerne il controllo. Per
questo, il Presidente Milosevic aveva messo l'accento sul fatto che
il KLA, essendo stato trasformato in Corpo di Protezione del Kosovo
durante l'occupazione della NATO, aveva continuato a completare la
sua campagna di pulizia etnica sul resto della popolazione Serba
rimasta in Kosovo attraverso insopportabili violenze, sotto gli
occhi
degli amministratori dell'UNMIK, la Missione ONU per il Kosovo.

2) L'imposizione di un Avvocato di Difesa

Prima che il Presidente Milosevic fosse in grado di produrre il suo
primo testimone, il 2 settembre 2004 la "Corte" prendeva una
decisione senza precedenti, comprovando così il carattere puramente
politico dell'ICTY (Tribunale Internazionale per i Crimini nella ex
Jugoslavia), sottraendo al Presidente Milosevic il diritto a
difendersi in prima persona e imponendogli un avvocato difensore,
contro la sua volontà. I Britannici ex "amici curiae" (collaboratori
del Tribunale), Stephen Kay e Gillian Higgins venivano "imposti
d'ufficio" dalla "Corte" come difensori del Presidente Milosevic,
in
modo da tenere sotto controllo la conduzione del Processo di Difesa,
compresa l'escussione dei testimoni.
La partecipazione del Presidente Milosevic al suo stesso "processo"
veniva ridotta alla possibilità di presentare ai testimoni
domande "addizionali", dopo la loro deposizione e solo dopo avere
ricevuto il permesso dai "giudici".
La giustificazione addotta dal "Tribunale" ( come pure
dalla "Pubblica Accusa") era che nella conduzione della propria
difesa lo stato di salute di Milosevic avrebbe potuto ulteriormente
deteriorarsi. (Non è necessario sottolineare che questa era la prima
volta che si interessavano per la sua salute). In realtà, l'"Accusa"
già da molto tempo aveva richiesto l'imposizione di un avvocato
difensore d'ufficio, la prima volta nell'agosto del 2001.
Il 5 luglio 2004, per la prima volta la "Corte" discuteva il caso
per
esteso, quel giorno il Processo di Difesa veniva pubblicamente
annunciato aver inizio, e quindi in presenza dei mezzi di
informazione di tutto il mondo. Proprio quel giorno, l'ex
Segretario
di Stato USA Madeleine Albright faceva visita al "Tribunale"! Sempre
da quel momento, la dirigenza della Politica Estera USA dava inizio
in modo pesante ad una campagna mediatica focalizzata sul diritto a
imporre restrizioni al diritto del Presidente Milosevic
all'autodifesa personale.
Avendo preteso ipocritamente fin dall'inizio che vivo era il
desiderio di "aiutare" il Presidente Milosevic e che il solo
interesse era il suo stato di salute, l'1 settembre l'"Accusa"
diventava nella sua ultima proposizione sulla questione più
aggressiva che in precedenza, affermando che il Presidente Milosevic
aveva fatto "ostruzione" durante il processo con il suo modo di
comportarsi nei confronti del Tribunale, (lui irrideva
al "protocollo"), e "boicottando la sua terapia medica" in modo da
rendersi inabile a partecipare al procedimento. (Il Presidente
Milosevic respingeva questa accusa infondata, di aver manipolato le
sue cure mediche, come priva di senso e constatava che il suo regime
alimentare era stato manipolato, imponendogli quello di un regime
carcerario – nessuno reagiva a questa accusa.)

Il 29 settembre 2004, Mr. Kay e Ms. Higgins – solo dopo aver
accettato il loro incarico e dopo aver affrontato l'opposizione la
più energica possibile da parte del Presidente Milosevic –
presentavano appello davanti alla "Corte d'Appello" del Tribunale
contro il loro essere stati imposti, con la finzione di condividere
la posizione del Presidente Milosevic.
Ma il comportamento reale del "Collegio di Difesa Imposto" rendeva
evidente che erano completamente pronti ad accondiscendere alle
decisioni illegali del "Tribunale", appena davano inizio ai contatti
con le persone indicate come testimoni dall'elenco predisposto dal
Presidente Milosevic.
Nel frattempo, più di un centinaio di possibili testimoni
informavano
il "Collegio di Difesa Imposto" e la "Corte" che non erano disposti
a
dare testimonianza, a meno che non venisse ripristinato il diritto
del Presidente Milosevic all'autodifesa personale.
Il 18 ottobre 2004, Mr. Kay dichiarava alla corte che più di 90 dei
testimoni, che egli aveva cercato di contattare, avevano rifiutato
di
testimoniare, date le attuali circostanze. Inoltre, Mr. Kay
aggiungeva che era stato fatto ogni sforzo per convincere i
testimoni
a venire in "Tribunale", e non presentava alcuna obiezione alla
dichiarazione del "Giudice Presidente" Robinson , che notificava
l'ordine di comparizione davanti alla Corte ai testimoni reticenti,
e
la non obiezione dimostrava così che Mr. Kay and Ms. Higgins erano
completamente dalla parte del Tribunale e che il loro atteggiamento
era del tutto illegale.
Tutto questo non veniva riportato dai mezzi di informazione
borghesi,
che fondamentalmente bloccavano ogni tipo di informazione sul
processo, a partire dalla questione della difesa, e non riportavano
una parola su questo storico boicottaggio dei testimoni!

Probabilmente a causa di questa eclatante forma di boicottaggio dei
testimoni e per la netta posizione del Presidente Milosevic a non
accettare alcuna condizione, a meno del suo diritto all'autodifesa,
l'1 novembre 2004, il Presidente Milosevic riportava una parziale
vittoria, quando la "Corte di Appello" emetteva la sentenza che
dovessero essere modificate le modalità di conduzione del processo
difensivo.
Il Presidente Milosevic avrebbe potuto condurre da solo la propria
difesa, ma "la presenza di un Collegio di Difesa Assegnato avrebbe
consentito al processo di continuare, anche nel caso in cui
Milosevic
si trovasse temporaneamente non in grado di parteciparvi."
Ad un più stretto esame, la sentenza della "Corte di Appello" nella
sua seconda parte consentiva la possibilità di una ancor peggiore
violazione dei diritti del Presidente Milosevic rispetto alle
delibere della Corte del Tribunale, in quanto poneva le fondamenta
di
un dibattimento in absentia ( il processo poteva continuare anche in
assenza dell'imputato!)

Mr. Kay e Ms. Higgins davano corso a diversi passaggi senza
successo,
chiedendo il ritiro dai loro incarichi come "Collegio di Difesa
Assegnato", davanti alla "Corte del Tribunale", alla "Corte di
Appello" e all'Ordine degli Avvocati, ovviamente nel tentativo di
apparire vittime delle decisioni della Corte del Tribunale. Il modo
con cui presentavano se stessi come avvocati difensori di ufficio
imposti poteva ben essere visto come un tentativo di influenzare i
testimoni, in maniera da prevenire un'altra tornata di boicottaggi
nel caso in cui il collegio di difesa imposto dovesse procedere in
assenza del Presidente Milosevic.
Così poteva sembrare a molti che Mr. Kay e Ms. Higgins non
desiderassero partecipare volontariamente degli atti illegali del
Tribunale, ma che erano costretti a conformarsi.
In realtà, loro non erano costretti ad agire come "Collegio di
Difesa
Imposto d'Ufficio".
La Cancelleria del Tribunale aveva richiesto a diversi uomini di
legge la loro disponibilità ad assumere questo ruolo, fin
dall'inizio
dell'agosto 2004. Fra questi avvocati vi era l'ex amicus curiae
Branislav Tapuskovic, che però aveva dichiarato in un'intervista al
quotidiano Serbo "Blic" del 7 agosto 2004 che lui rifiutava di agire
come difensore di ufficio contro la volontà del Presidente
Milosevic.
In una lettera alla Cancelleria dell'ICTY, Mr. Tapuskovic ribadiva:
"Secondo l'Articolo 21 (4)(d) dello Statuto del Tribunale
Internazionale per la ex Jugoslavia, viene garantito all'accusato il
diritto AD ESSERE PROCESSATO IN SUA PRESENZA E DI DIFENDERSI DA SOLO
PERSONALMENTE."
Contrariamente, Mr. Kay e Ms. Higgins avevano immediatamente
espresso
la loro disponibilità ad assumere l'incarico, fin dall'inizio.

3) La presentazione del Processo di Difesa

Prima che venisse ripristinato il diritto del Presidente Milosevic a
condurre direttamente la sua difesa, il "Collegio di Difesa Imposto"
aveva citato cinque testimoni presenti nell'elenco di testimoni del
Presidente Milosevic: Smilja Avramov, un professore di legge a
riposo
ed ex consigliere della politica Serba, James Jatras, ex consigliere
di politica estera della Commissione Repubblicana del Senato USA per
la Politica Estera, Roland Keith, un comandante Canadese dell'OSCE
(Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) in
Kosovo, il giornalista Tedesco Franz Josef Hutsch, e Liana Kanelli,
membro del Parlamento della Grecia e vice Presidentessa del Comitato
Internazionale per la Difesa di Slobodan Milosevic.

Le escussioni dei testimoni da parte di Mr. Kay non erano in accordo
con la strategia di difesa del Presidente Milosevic, che consisteva
nel mettere in luce che l'"atto di accusa" non solo era infondato,
ma
che era solo un tentativo di giustificare l'aggressione Occidentale
contro la Jugoslavia, che non poteva essere imposta in un contesto
di legittimità, ma solo in un contesto politico. Mr. Kay, al
contrario, trattava i testimoni come se il "cliente" dovesse
affrontare un processo di criminalità ordinaria.
A prescindere da questa attitudine generale in linea con l'ideologia
imperialista su cui si fonda questo "Tribunale", Mr. Kay mancava di
informazioni adeguate sulla Jugoslavia.
Questo si è proprio evidenziato durante la testimonianza di Liana
Kanelli, quando Kay ha usato una carta geografica di Belgrado e
dintorni per rintracciare una città del Sud della Serbia. Per
fortuna, questa testimone produceva la presentazione di fatti
importanti, malgrado l'interrogatorio privo di efficacia di Mr. Kay.
Il Prof. Avramov, che era stato consigliere del Presidente Milosevic
dal 1991 al 1993, faceva chiarezza sul fatto che mai il Presidente
Milosevic aveva manifestato l'intenzione di battersi per una "Grande
Serbia", o di procedere a qualche tipo di "pulizia etnica", ma al
contrario aveva cercato di preservare il carattere multietnico della
Jugoslavia.
James Jatras sottolineava l'evidente coinvolgimento
dell'Amministrazione Clinton nelle forniture di armi ai Croati e ai
Musulmani di Bosnia.

A partire dalla decisione della "Corte d'Appello" dell'1 novembre
2004, il Presidente Milosevic ha cominciato l'escussione dei suoi
testimoni.
I giudici costantemente interferivano con il suo modo di condurre
gli
interrogatori, rimproverandogli di porre ai testimoni domande
presumibilmente "concordate", di presentare prove ritenute non in
relazione con le specifiche accuse del "processo" a suo carico, di
introdurre documenti in maniera non opportuna, e per altre
motivazioni di natura tecnica.
Resta il fatto che i giudici non applicavano tali regole strette
durante la fase processuale dell'Accusa.
L'Accusa frequentemente presentava obiezioni sull'ammissibilità di
documenti ed apriva discussioni di materia puramente "tecnica", alla
lunga con l'ovvio intento di sprecare più tempo possibile dei 150
giorni messi a disposizione per la presentazione del processo di
Difesa.
Durante l'escussione incrociata dei testi a Difesa da parte
dell'Accusa, il Presidente Milosevic spesso faceva rilevare le
traduzioni scorrette e tendenziose di documenti Serbi e di altro
materiale. Ad esempio, Milosevic riusciva a provare, con la conferma
degli interpreti del Tribunale, che un documentario della BBC
mostrava il "Pubblico Accusatore" Mr. Nice che deliberatamente
traduceva in modo errato frasi di chi parlava in Serbo.

I "Giudici" – in particolar modo Ian Bonomy, che aveva sostituito da
ultimo Richard
May senza avere avuto tempo di mettersi al corrente in modo
sufficiente sui dibattimenti in precedenza intercorsi – trattavano i
testimoni a difesa senza il dovuto rispetto.
Il "Pubblico Accusatore" insultava in modo palese i testimoni
durante
i suoi controinterrogatori e si rivolgeva loro con toni veramente
aggressivi, senza tener conto della loro età, della loro posizione o
dei meriti professionali – contrariamente al Presidente Milosevic
che
aveva trattato tutti i testimoni dell'Accusa in un modo rispettoso.
All'oggi, il Presidente Milosevic aveva convocato lui stesso 34
testimoni. Intellettuali di chiara fama, storici e studiosi,
politici
di rango elevato, dalla Jugoslavia e dall'estero, producevano le
loro
testimonianze sulla posizione storica, politica e legale della
Serbia - dando informazioni sullo scenario della crisi Jugoslava,
che
erano state completamente ignorate dall'"atto di accusa" – come pure
sulle prese di posizioni e sulle azioni personali del Presidente
Milosevic durante il disfacimento della Jugoslavia, che sempre erano
state orientate a prevenire un bagno di sangue.

Dalla fine del gennaio 2005, le testimonianze a difesa avevano come
argomento il Kosovo. Rivestivano la situazione politica generale
sfavorevole ai Serbi in Kosovo negli anni Ottanta, il terrore
imposto
dal KLA negli anni Novanta, e l'aggressione NATO del 1999.
Una delle più importanti testimonianze veniva prodotta da Dietmar
Hartwig, capo della Missione di Osservatori in Kosovo dell'Unione
Europea, (la controparte Europea di William Walker).
Secondo Hartwig, le forze Serbe di polizia non avevano commesso
alcuna aggressione contro i civili, ma rispondevano solo alle
provocazioni del KLA in una maniera "disciplinata". Il KLA veniva
descritto come una "organizzazione terroristica", e Hartwig dava
rilievo alla netta discrepanza tra i rapporti che lui inviava ai
governi Occidentali e la presentazione pubblica fatta da questi
governi sugli avvenimenti in Kosovo.

In relazione alla testimonianza del politico Kosovaro Mitar Balevic,
il Presidente Milosevic presentava la registrazione video dei due
famosi discorsi che egli aveva fatto in Kosovo nel 1987 e nel 1989,
in modo che tutti potessero sentire che i discorsi non avevano uno
spirito nazionalistico, anzi tutto il contrario.

Una parte importante della difesa del Presidente Milosevic è stata
quella di ristabilire la verità intorno al tristemente famoso
incidente di Racak del 15 gennaio 1999, che era stato dipinto come
un
massacro effettuato dalla polizia Serba su civili Albanesi.
Il presunto massacro era servito da pretesto per l'aggressione NATO
ed è il solo incidente nel "procedimento formale di accusa" relativo
al Kosovo che risale a prima dell'aggressione NATO.
Il Presidente Milosevic convocava importanti testimoni che
controbattevano la versione del massacro.
La perito medico legale Slavisa Dobricanin, che aveva eseguito le
autopsie sui cadaveri trovati a Racak, confermava che molti di
questi
avevano tracce di polvere da sparo sulle mani. L'investigatore di
polizia Dragan Jasovic presentava prove che 30 delle persone
ammazzate a Racak erano note come membri del KLA. L'incidente di
Racak costituiva una azione di polizia contro i terroristi del KLA.
Danica Marinkovic era il Giudice Istruttore dell'inchiesta
sull'incidente. Lei testimoniava che il capo della missione OSCE
William Walker aveva tentato di impedirle di visitare di propria
iniziativa il teatro degli avvenimenti, e che i suoi collaboratori
per due giorni erano stati sottoposti al fuoco del KLA quando
cercavano di avvicinarsi ai luoghi, mentre all'OSCE era consentito
di
farlo.
Il giornalista Tedesco Bo Adam concentrava la sua testimonianza
sulle
dichiarazioni di Bill Clinton secondo cui a Racak civili disarmati
erano stati sottoposti ad esecuzione sommaria "inginocchiati nel
fango", mentre Adam, che aveva condotto per proprio conto
un'inchiesta sul terreno, forniva le prove della falsità di tutto
questo.

4) Primo tentativo di condurre il processo "in absentia"

Il 19 aprile 2005, lo stato precario di salute del Presidente
Milosevic non gli consentiva di presenziare al "dibattimento
processuale".
Il "giudice" Presidente Robinson ordinava che il processo doveva
continuare in assenza del Presidente Milosevic, malgrado tutte le
Convenzioni Internazionali proibissero procedimenti in absentia ed
anche lo stesso statuto del Tribunale stabilisse che ogni accusato
aveva il diritto di essere giudicato se presente. La cosa non deve
sorprendere, il Robinson basava la sua sentenza sulla decisione
della "Corte d'Appello" dell'1 novembre 2004.(vedi in precedenza)
Mr. Kay chiedeva di stabilire un contatto con il testimone
successivo, Mr. Dragan Jasovic, in modo da preparare la sua
testimonianza, mentre il testimone del momento, il Serbo profugo dal
Kosovo Kosta Bulatovic veniva citato per essere controinterrogato
da
Mr. Nice.
Mr. Bulatovic si rifiutava di rispondere a qualsiasi domanda, in
assenza del Presidente Milosevic. Al che la "Corte" sentenziava di
ascoltarlo il giorno dopo, affibbiandogli un "Oltraggio alla Corte".
Il 20 aprile 2005, Mr. Kay dichiarava al tribunale che aveva tentato
di stabilire un contatto con Mr. Jasovic, senza successo. Il teste
si
rifiutava di incontrarlo, vista la volontà contraria del Presidente
Milosevic.
È degno di nota il fatto che Mr. Kay aveva cercato di visitare Mr.
Jasovic presso il suo hotel, anche dopo aver dichiarato che quello
non voleva vederlo. Ancora una volta questo sta a dimostrare che Mr.
Kay con zelo lavorava contro gli interessi del Presidente Milosevic,
che si suppone dovesse "difendere".
Nello stesso giorno, il "Tribunale" sottoponeva a giudizio Mr.
Bulatovic per "oltraggio alla corte", dato che si rifiutava di
prendere parte ad un tentativo di deprivare il Presidente Milosevic
dei suoi elementari diritti. Egli veniva "difeso" dal Presidente
dell' "Associazione degli Avvocati Difensori" del "Tribunale", Mr.
Stephane Bourgon.
Il 13 maggio 2005, la "Camera Penale" trovava Mr. Bulatovic
colpevole
di "oltraggio alla Corte" ed emetteva sentenza che lo condannava a
quattro mesi di carcere, con la sospensione di due anni, dato il suo
stato precario di salute. Questa "sentenza" vergognosa contro un
anziano che si opponeva alla violazione di diritti civili
fondamentali era senza dubbio orientata dalla volontà di intimidire
i
futuri testimoni a non resistere al successivo tentativo di
giudicare
il Presidente Milosevic in absentia.

Si tratta semplicemente di una questione di tempo, quando la "Corte"
creerà ancora una situazione simile a quella del 19 Aprile 2005.
Allora, se altri testimoni si comporteranno meno coraggiosamente di
come si era comportato Kosta Bulatovic, il processo in absentia avrà
luogo!

L'11 maggio 2005, ha testimoniato il Generale Obrad Stevanovic.
Come ex Sottosegretario agli Interni della Serbia, è stato in grado
di rigettare la definizione di Serbia come uno stato di polizia,
sotto la Presidenza di Slobodan Milosevic. Egli puntualizzava
inoltre che tutti i poliziotti Serbi avevano l'obbligo di proteggere
la legge e non avevano eseguito ordini contrari alla legge. Questo
rendeva inapplicabile il teorema di una "Associazione di Criminali
Comuni" guidata dal Presidente Milosevic e da altri, per fare
pulizia
etnica dei non-Serbi nel Kosovo-Metohija, sul quale si basa
il "formale atto di accusa".

Subito dopo la pausa estiva, la Difesa dovrà iniziare con il
controbattere alle parti Croate indicate nell'atto di accusa.

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APPENDICE

Lista dei testimoni a difesa (in ordine inverso alla loro
presentazione) :

Generale Obrad Stevanovic, uno dei comandanti della polizia Serba
Radovan Paponjak, colonnello della polizia
Zvonko Gvozdenovic, padre di un ragazzo ucciso in un attacco
terroristico
Dragan Jasovic, investigatore di polizia
Kosta Bulatovic, ex leader del popolo Serbo in Kosovo
Professor Slavisa Dobricanin, perito medico legale
Danica Marinkovic, giudice istruttore
Generale Radomir Gojovic, ex Presidente della Corte Suprema Militare
Barry Lituchy (USA), storico
Dietmar Hartwig (Germania), ex Comandante della Missione degli
Osservatori Europei in Kosovo
Mirko Babic (Macedonia), ex membro di un gruppo medico in un campo
profughi
Goran Stojcic (Macedonia), ex membro di un gruppo medico in un campo
profughi
Dobre Aleksovski (Macedonia), ex membro di un gruppo medico in un
campo profughi
Dr Vukasin Andric, ex Ministro della Sanità in Kosovo
Vladislav Jovanovic, ex Ministro degli Esteri della Jugoslavia
Bo Adam (Germania), giornalista
Mitar Balevic, ex uomo politico Serbo di rilevante importanza dal
Kosovo
Professor Ratko Markovic, Costituzionalista, ex Vice Primo Ministro
della Serbia
Dr Patrick Barriot (Francia), ex membro delle missioni ONU nelle
Krajine e in Kosovo
Eve Crepin (Francia), ex membro delle missioni ONU nelle Krajine e
in
Kosovo
Professor Kosta Mihajlovic, membro dell'Accademia delle Scienze
della
Serbia
Professor Cedomir Popov, membro dell'Accademia delle Scienze della
Serbia
Professor Slavenko Terzic, storico
Vukasin Jokanovic, ex uomo politico Serbo di rilevante importanza
dal
Kosovo
Yevgeni Primakov (Russia), ex Primo Ministro
General Leonid Ivashov (Russia), ex Comandante del Dipartimento
Internazionale dell'Esercito Russo
Nikolai Rizhkov (Russia), Senatore, ex Primo Ministro Sovietico
Professor Mihajlo Markovic, membro dell'Accademia delle Scienze
della
Serbia
Liana Kanelli (Grecia), membro del Parlamento della Grecia e vice
Presidentessa del Comitato Internazionale per la Difesa di Slobodan
Milosevic
Franz Josef Hutsch (Germania), giornalista
Roland Keith (Canada), ex membro della Missione OSCE in Kosovo
James Jatras (USA), ex Analista politologo del Congresso degli USA
Professor Smilja Avramov, ex Presidente dell'Associazione
Internazionale dei Giuristi

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URGENTE APPELLO PER LA RACCOLTA DI FONDI

Il Presidente Milosevic ha la verità e la legge dalla sua parte.
Per
fare in modo di consentirgli di riconquistare la sua libertà, noi
dobbiamo fare opposizione a questo tribunale completamente
screditato
e ai suoi sostenitori attraverso azioni condotte in modo
professionale, che devono coinvolgere le Associazioni degli Ordini
degli Avvocati, la Corte Europea di Giustizia, le direzioni delle
Organizzazioni delle Nazioni Unite e i mezzi di informazione.
La nostra esperienza ci ha dimostrato che il lavoro di volontariato
ad hoc non basta ad affrontare opportunamente questi compiti. I
fondi assicurati da fonti della Serbia sono appena sufficienti a
coprire le spese di soggiorno all'Aja dei legali (solo per uno alla
volta!) associati al Presidente
Milosevic e le spese per le loro pratiche.
I fondi che arrivano dalla sezione dell' ICDSM della Germania (il
solo paese con contributi regolari) bastano solo a coprire
minimamente alle spese addizionali all'Aja per entrare in contatto
con i testimoni e preparare le loro deposizioni.
Tutto il resto è carente.

***********************************************************

Abbiamo bisogno urgente di 3000-5000 EUR al mese.

La nostra storia e la nostra gente ci obbligano ad intraprendere
questa necessaria azione. Senza questi fondi questo non sarà
possibile.

Vi preghiamo urgentemente di organizzare questa attività di raccolta
fondi e di inviare le donazioni ai seguenti referenti dell'ICDSM:

Peter Betscher
Stadt- und Kreissparkasse Darmstadt, Germany
IBAN: DE 21 5085 0150 0102 1441 63
SWIFT-BIC: HELADEF1DAS

o

Vereinigung für Internationale Solidarität (VIS)
4000 Basel, Switzerland
PC 40-493646-5

************************************************************

Assicuriamo che tutte le vostre donazioni saranno usate per le
attività legali e le altre necessità che accompagnano queste azioni,
su istruzione e consenso del Presidente Milosevic.
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Per la verità e i diritti umani contro le aggressioni!
Libertà per Slobodan Milosevic!
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Per conto di Sloboda e dell'ICDSM,

Vladimir Krsljanin,
Assistente del Presidente Milosevic per le Relazioni con l'Estero
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Zasto se ni jedan snimljen, pa montiran video materijal ne moze
smatrati dokazom

SREBRENICA, LAZI I VIDEO TRAKE

Ivona Zivkovic

(tekst ce biti objavljen 8. juna 2005. u listu "Ogledalo"
http://www.srpskenovineogledalo.co.yu/ )

Tesko je danas naci nekog ko nije odgledao u bioskopu ili na
televiziji bar neko ubistavu - pistoljem, puskom, nozem, sekirom,
bombom. Danasnja video industrija prepuna je scena nasilja svake
vrste. Vecinu ovakvih ubistava, cak i kada su uradjena veoma
veristicki sa fulminatima i potocima "krvi", pojacana zvucnim
efektima, kada se ljudska tela pred kamerama mrve, kosti krckaju, a
lobanja sa mozdaniom masom leti u parcicima, primamo sasvim lezerno.
Gledamo ih i na TV-u cesto u sa hranom u ustima.

Zasto nas ovakve scene nasilja ne zastrasuju, ne uzbudjuju, vec
naprotiv, rekalsiraju i zabavljaju? Jednostavno zato sto znamo da je
sve to laz, rezirana i montirana. To je igrani film, sa glumcima,
pucanjem i ubijanjem.
Video snimak, protekle nedelje prikazan na svim srpskim televizijama,
u kome se sa ledja vidi grupa naoruzanih uniformisanih lica, u jednom
nezanimljivom ambijentu nekog proplanka, kako lezerno ispaljuje metke
u ledja, takodje lezernih maldica u civilu, bez krvi, emocija,
kinestezije, naisla je na zgrazanje i sok. Zasto? Zato sto je snimak
istinit. Kako to znamo? Pa tako sto su nam to pre prikazivanja na TV-u
rekli. Rekli su nam da su to nasi srpski vojnici, pripadnici
specijalne jedinice "Skorpioni", koji su izveli maloletne nenaoruzane
civile iz Srebenice i streljali ih. Rekli su nam i da su scene veoma
jake , te da oni osteljivi to ne bi trebalo da gledaju. I osteljivi se
i bez gledanja prestrasise.

Ali, hajde da postavimo i ovakvo pitanje. Da li ste nekada pomislili
gledajuci scene nasilja u igranim americkim filmovima, da je od
ogromnog broja leseva neki mozda pravi? Da je neko mozda namerno
ubijen, da bi se efekat ubistva sto bolje docarao? Ne verujete da je
to moguce? Naravno, neko bi zaita morao da bude lud, pa da tako nesto
ucini. Jer ubiti coveka namerno, zarad efektnog snimka, potpuno je
sumanuto. Cak i ako bi film sa takvim snimkom doneo autoru stotine
miliona dolara zarade? Dobro, mozda za stotinak miliona dolara, ima
smisla... Salim se, naravno.

Proglasiti, medjutim, reziran snimak ubistva, za autentican sasvim je
prihvatljivo. I to je verovatno ono sto su mnogi i pomislili gledajuci
snimak emitovan u Hagu i koji "dokazuje" ratni zlocin srpskih vojnika
nad civilima u Srebrenici. Sticajem okolnosti video je prikazan bas
kada je americki Kongres spremio rezoluciju kojom se svaka sumnja u
postojanje zlocina u Srebrenici mora odbaciti. Nesto kao Jevrejska
antidifamacijska liga, koja pazi ne bi li neko u svetu doveo Holokaust
pod sumnju.

Ali, moze li video traka biti uopste dokaz za nesto? Ili kako da znamo
da li je neko na snimljenom materijalu zaista ubijen ili je stvar
rezirana i montirana? Vrlo jednostavno: SVE STO JE NA VIDEO TRACI
SNIMLJENO, ONDA MONTIRANO, UVEK JE LAZ. Cak i ako je snimak
autentican. Zato sto je film sam po sebi kao fenomen - laz, odnosno
ILUZIJA.

Kada su braca Ogist i Luj Limijer krajem devetnaestog veka, u pariskom
Gran kafeu na Bulevaru de Kapisin, prikazali svoj kratki filmski zapis
na kome je prikazan voz kako ulazi u stanicu Siota, publika se u
panicnom strahu razbezala kako ne bi bila pregazena od zahuktale
lokomotive koja je jurila u pravcu kamere. Tada je pvi put otkrivena
snaga filmske iluzije, a ovaj fenomen proucavali su decenijama mnogi
psiholozi, posebno gestaltisti, kao i mnogi filmski teoreticari.

U cemu je fenomen pokretnih slika? Upravo u tome, sto filmska slika u
sebi ne sadrzi nikakav pokret. Filmski zapis (kinematografija) sastoji
se samo od staticnih fotografija. Izmedju svake fotografije na
celuloidnoj traci nalazi se crn prostor (tajlung). Kada se na traku
poredjaju 24 slike sa 24 crna prostora (tajlunga) i puste da prodju
ispred gledaocevog oka u jednoj sekundi, u mozgu se stvori privid
pokreta. Razlog je jednostavan: svaka slika koja preko mreznjace oka
stize do mozga, vidi se jos nekoliko trenutaka i kada vise nije pred
ocima, ili kada oci zatvorimo. Ovaj fenomen poznat je kao retinalna
perzistencija. Tako se u jednoj sekundi nakon prikazivanja svake
slicice u crnom prostoru (tajlungu) "vidi" prethodno vidjena slika,
koja se onda nadoveze na sledecu i tako redom.

Ako svaka slicica ima jednu fazu nekog pokreta, mozak nadoknadjuje
medjufaze i vidjeno dobija kontinuitet, odnosno registruje se kao
pokret- "muvi".

Ali, sta ako pojedinacne slicice nemaju slicnosti? Mozak onda to nece
moci po nekom poznatom principu da poveze i videcemo samo brljotinu.

Drugim recima, da bi se nesto prepoznalo, mora se o tome vec imati
neka postojeca informacija koja ce sluziti kao kod za desifrovanje.
Zato je vazno onome sto se prikazuje u neprekinutom sledu od 24
slicice dati taj prepoznatljiv kod. Da bi se i sadrzina, ovako
vastacki napravljenog pokreta identifikovala, ovaj neprekinut sled
slicica mora trajati bar tri sekunde, kod jednostavnih sadrzaja. Na
primer, krupnog plana lica. Ako je sadrzaj slozeniji sled slicica mora
trajati duze. Taj neprekinut niz slicica koji kamera belezi, a
projektor prikazuje, zove se kadar.

Ako danas gledamo reklamu za koka -kolu, na primer, njen zasitni znak
sa karakteristicnim slovima moze se sasvim dobro uociti i u jednoj
sekundi, jer nam je svima poznat. Za neko novo ime i novi znak treba
vise vremena. U svakoj sekundi filma su 24 staticne slicice
(kvadrata), a na video traci 25 elektronski ispisane slike (frejmova).
Nazovimo ovaj kvadrat (ili frejm) "filmskim atomom", a svaki kadar
"filmskim molekulom".

Sta se zatim dogadja kada "filmski molekuli" tj. kadrovi pocinju da se
spajaju u slozenija "filmska tkiva"? Stvara se novi efekat poznat kao
fi - fenomen. U zavisnosti od sadrzaja dva kadra koji se spajaju,
fenomen se pojavljuje kao fi tranformacija, sudar ili skok. Ma kakav
bio ovaj spoj (rez), on stvara jos jedan potpuno novi efekat i novi
vizuelni sadrzaj.
Fi-fenomen upravo pociva na tome sto se taj novi sadrzaj ne nalazi ni
u jednom od dva spojena kadra.

Tako smo od dve vrednosti A i B, koje smo spojili, dobili vrednost C.
Ako su A i B vec bili iluzija, onda se C moze nazvati superiluzijom.

Ta superiluzija je zapravo tkivo filma ili bice filma. Vestina
stvaranja fi-fenomena, odnosno njihova upotreba, cini filmski jezik i
naziva se montaza.
Montazom kadrova dobija se specificna retorika sedme umetnosti.

Montaza se izucava u svim filmskim skolama kao poseban predmet. I kod
nas postoji vec 30 godina katedra za filmsku i TV montazu na Fakultetu
dramskih umetnosti u Beogradu.

Televizija je u potpunosti preuzela jezik filma, a razvila je i svoj
poseban jezik, pa je mnogi odavno nazivaju osmom umetnoscu.

Film je tako sacinjen od velikog broja snimljenih kadrova koji se u
montazi spajaju proizvodeci svaki put neku novu vrednost C. Kada se
kadrovi spajaju tako da u svakom identifikujemo isti prostor, tako
povezan niz se zove scena. Spajanjem vise scena, koje mozemo da
povezemo po nekoj slicnosti, na primer vremenu u kome se odigravaju,
prici, istom liku koji se pojavljuje itd., naziva se sekvenca.
Ukoliko se citava sekvenca snimi u jednom kadru, dakle, bez
iskljucivanja kamere, onda imamo kadar sekvencu. On moze obuhvatiti i
vise scena. Primer za to je cuveni Hickokov film "Konopac" snimljen u
samo deset dugih kadrova.

Kada je 1919. godine ruski filmski teoreticar Lev Kulesov imenovan za
sefa Moskovskog filmskog studija, u postrevolucionarnom periodu, odmah
je poceo sa eksperimentima u kojima je koristio ove fi- fenomene.
Lenjin je, poznato je, odmah uocio koliko film moze imati mocan
propagandni ucinak. Bas kao sto je to kasnije koristio i Hitler,
preko svoje rediteljke Leni Rifenstal itd.

Od tada svaka filmska skola pocinje sa teorijom "Mazukinov
esksperiment". Naime, Kulesov je tada snimio krupni plan (lice)
poznatog glumca Ivana Mazukina u jednom kadru. Kadar je onda presekao
na tri dela, a izmedju umontirao sledece kadrove: cinije sa supom,
deteta koje se smeje i mrtve zene. Kada se citav montazni sled
pogleda, na Mazukinovom licu, koje zapravo nije menjalo svoj izraz,
gledaoci su "procitali" sasvim razlicite emocije, u zavisnosti sa
kojim kadrom je njegov krupni plan bio spojen. Kod mrtve zene je
uocena tuga, kod nasmejanog deteta radost, a tanjir sa supom
je pokazao izvesnu zelju. Tako je slikovno okruzenje u koje je lik
stavljen dao njegovom licu emociju, odnosno iluziju emocije koju su
gledaoci kao takvu doziveli. Bila je to, u stvari, projekcija
sopstvene emocije koju je svaki gladalac razvio posmatranjem
prikazanih kadrova (supe, mrtvaca i veselog detata). Naravno, vazno je
napomenuti da su svi gledaoci bili iz istog kulturnog podneblja, a to
znaci da su jeli iz tanjira, decu dozivljavali kao radost, a smrt kao
tugu.

Sledeci eksperiment Kulesov je napravio tako sto je umontirao sledece
kadrove: covek stoji pored Puskinovog spomenika u Moskvi; zena
nervozno koraca; deo ograde snimljen ispred Bele Kuce u Vasingtonu;
jedno stepeniste.
Svi ovi kadrovi snimljeni su na sasvim razlicitim lokacijama u raznim
gradovima, u sasvim razlicito vreme, ali po dnevnom svetlu.

Kada je ovako umontiranu sekvencu pustio gledaocima, svi su
desifrovali da su muskarac i zena par, koji se nalazi u istom
prostoru, u blizini stepenista ispred Puskinovog spomenika koji je
ogradjen ogradom Bele Kuce. To je otkrilo da kod gledalaca
preovladjuje tendencija stvaranja kontinuiteta koji se tako formira u
fiktivnom prostoru, sa iluzijom jedinstvenog prostora i vremena.

Ukratko: ono sto ne postoji na filmskoj ili video traci cak ni kao
pokret, ni kao prostor, postoji u mozgu - i kao prostor, i kao vreme,
i prica, i lik, i emocija. Kako sve to cini zivot, tako je film
dozivljaj koji bukvalno osecamo kao stvarnost, kao sam zivot.

Cuvena Spilbegrova vestacka naprava u obliku ajkule, zastrasivala je
milione gladalaca sirom sveta, cak i u scenama kada se nije videla,
vec je kamera pokazivala samo povrsinu mora. Ali, svi smo znali, cak
osecali, da je ona tu, samo sto ne izroni. I taj jedan kadar je u
sistemu datih kodova vec bio dovoljan "okidac" za strah.

Brodolom Titanika, u trocasovnom filmu, upravo je iluzija pomocu koje
smo "stvarno" doziveli tu katastrofu. Oni koji su prvo gladali film pa
onda citali Pasternakov roman, Doktor Zivago je imao lik glumca Omara
Sarifa.

Serijal americkih "vestern filmova" iz pedesetih godina proslog veka,
u reziji Dzona Forda sa neustrasivim Dzonom Vejnom, trajno je dao
romantican pecat istoriji naseljavanja belog coveka na tlo Amerike.
Kada je tu istu temu na sasvim drugi nacin obradio reditelj Majkl
Cimino, osamdesetih godina poslog veka u filmu "Vrata raja" pokazujuci
bele doseljenike kao kriminalce koji su izvrsili genocid nad domacim
indijanskim stanovistvom, holivudski cenzori su ga skratili sa cetiri
na dva sata, a Ciminova rediteljska karijera je trajno zapecacena. SAD
nisu nastale na genocidu, zaboga(!)
To govori koliko film sa istinom i stvarnoscu nema nikakve veze, osim
sto na nju lici. Montaza je njegov jezik, a cilj montaze je da
proizvede efekat C, sadrzaj koji ne postoji, odnosno laz. Laz je
imanentna tkivu filma i ako nje nema, nema ni filma, pokreta, muvija.

Pored montaze slike, film koristi i montazu zvuka, gde se zvuk,
takodje, razlaze na filmske "molekule" i "atome", odnosno na zvucne
kadrove, kvadrate (frejmove). Tako se , na primer, slovo "S" nalazi
zapisano na 6 do 10 (ili vise) frejmova (u zavisnosti kako ga brzo lik
na snimku izgovori). U montazi se barata sa svakim kvadratom
(frejmom), pa se svako "S" moze zameniti sa S.
Tako lik moze sa ekrana da se cuje kako "vrska", iako zapravo govori
normalno. Mogu se u usta stavljati druge reci, a na slikovni kadar, u
kome se vidi pistolj ili puska na kojoj se povlaci oroz, podvuce se
zvuk pucnja koji traje takodje 6 do 10 frejmova (kvadrata).

Digitalna tehnika snimanja sve vrednosti na slici i u tonu prebacuje u
velicine binarnih brojeva. Time se u jezik montaze kadrova uselila
montaza unutar samog kadra. Tako se umesto snimka stola na kome se
nalaze casa i flasa, moze umontirati flasa sa drugom casom. Umesto
slike na kojoj se vidi grupa vojnika postrojena u filmskom studiju
ispred plavog platna, moze se dobiti u pozadini sumark ili sled kuca
iz Srebrenice. Tehnika danas moze sve.

Gde se odigravaju Lukasovi "Ratovi zvezda"? U kom prostoru? U kom vremenu?

Medjuodnos svih filmskih elementa - sadrzaj kadra, fotografija, gluma,
prica sa zapletom, zvuk, itd., cine jedinstven kontrapunkt koji dalje
izaziva lavinu raznih asocijacija kod svakog gledaoca ponaosob, u
zavisnosti od njegovog obrazovanja, kulture, vere, psiholoske
(ne)stabilnosti itd.

U svakom video zapisu, svaki covek opaza prvo ono sto mu je na neki
nacin blisko. Ako se na snimku bez posebne radnje ravnomerno rasporede
sledeci staticni elementi: ceta vojnika sa automaskim puskama, teretni
kamion, jedan pop, luksuzni automobil, camac, dva lovacka psa, bujno
rastinje sa puno cveca, nekoliko ovaca i kokosaka, kao i jedno dete,
prvo sto ce primetiti jedan profesionalni botanicar je rastinje. Pop
ce uociti svog kolegu, a seoski domacin ovce i kokoske. Kinolog ce
identifikovati pse, ribolovac camac, majka dete itd.

Ukoliko se pre prikazivanja ovog snimka gledaocima stavi do znanja da
ce vojnici pobiti ovce u camcu, svi ce prvo to uociti. Dakle, sasvim
jednostavan princip. Ako se setimo recenog na pocetku, da se u
vezivanju svake pojedinacne slicice mora naci kod prepoznavaja, to
vazi za sve ostale nivoe povezivanja filmskog tkiva. REZIJA JE ZAPRAVO
VESTINA STVARANJA KODOVA I POTKODOVA ZA CITANJE MONTIRANIH KADROVA.

Odlicnu teoriju montaznog prostora u filmu, sa svim sistemima kodova i
potkodova za povezivanje i desifrovanje postavio je i nas profesor
teorije filma, dr Dusan Stojanovic.

Na svakom video snimku profesionalni filmski snimatelj ce uociti
odakle dolazi izvor svetla i gde je postavljena kamera, da li je
staticna ili pokretna; montazer ce uociti koliko je kadrova umontirano
i kako se vezuju; reditelj ce se koncentrisati na izraze lica, odnos
medju likovima i desavanja u kadru.

Tako je, upravo objavljeni video dokaz navodnog streljanja
"muslimanskih civila u Srebrenici", za autora ovog teksta,
diplomiranog montazera i reditelja, samo jedan niz kadrova: kadar
uniformisanih vojnika sa oruzjem kako sa dosadom nesto cekaju pored
puta; kadar u kome ljudi u civilu, njih desetak, leze na zemlji sa
vezanim rukama na ledjima, dok se oko njih setaju naoruzana lica u
slicnim uniformama; kadar u kome se krupnije vide dva uniformisana
lica bez radnje; kadar u kome se kamionom voze civili vezanih ruku;
kadar snimljen u jakom kontra svetlu spreda, u kome ljudi u civilu idu
preko neke poljane dok su oko njih naoruzana uniformisana lica; kadar
u kome slicna grupa ide snjimljena sa ledja u nepoznatom pravcu kroz
neki sumarak; kadar gde se vidi da uniformisana lica premestaju jedno
bezivotno telo; kadar gde druga dva bezivotna tela leze u travi, a
lica u uniformama se krecu pored njih; kadar u kome se vide civili
vezanih ruku kako stoje okrenuti ledjima i u njih su uperene puske
uniformisanih kojima se ne vide lica; kadar u kome se cuje pucanje
puske, a nakon nekoliko ispaljenih hitaca jedan, pa drugi civil padaju
na zemlju... Svi kadrovi, osim dva gde se vide krupnije dva
uniformisana lica bez radnje, snimljeni su u sirokom planu, sto znaci
da se lica jako tesko uocavaju.

Ako bi neki student rezije imao kao ispitnu vezbu: "Dokumentarni zapis
streljanja civila u ratu", i pojavio se sa prikazanim umontiranim
materijalom, mogle bi se odmah uociti sledece dramske nelogicnosti,
odnosno lose dati kodovi:

Prostor je vizuelno neobradjen i zbrkan, bas kao i radnja.

Ako se snima krisom, da bi se snimku dao dokumentarni ton, ne sme se
videti da akteri na gledaju u kameru i to prilicno nezainteresovano.
Iz snimka se upravo vidi da su svi svesni da se snimaju. Onaj ko se
sprema da pred kamerom izvrisi zlocin, mora biti tezak sadista, pa
ce se truditi da se u svom sadistickom cinu jos vise istakne,
pokazajuci i svoje lice i lice svoje zrtve upravo se unoseci u
objektiv kamere. Recimo slike mucenja zatvorenika iz "Abu Graiba"
imaju upravo ovaj izraz. Proracunat psihopata, bez super ega, a
nameran da izvrsi zlocin, nece to uciniti pokazujuci se pred kamerom.

Civili koji prisustvuju streljanju svojih drugova gledaju to bez
ikakve emocije. Onda, isto tako, sa praznim izrazom lica, sklanjaju
leseve. Zatim sasvim mirno stoje i cekaju sopstveno streljanje.

Kadar u kome se vrsi streljanje sadrzi zvucno opaljenje puske koje se
cuje tri puta pre nego sto telo u civilu, u cija se ledja puca iz
neposredne blizine, reaguje. Umesto da pogodjeni mecima reaguje jakim
trzajima, on uspeva da se na nogama mirno odrzi sa dva metka u
ledjima. Tek nakon treceg metka telo, bez trzaja, pada u travu i to
veoma blago, prosto se srozavajuci, sto vise prilici padu pijanca,
itd. Krvi nema nigde.

Dakle, ako bi ovakva scena bila rad profesionalog reditelja
dokumentarnog filma, ocena bi bila da reditelj scenu nije postavio
dovoljno zivopisno i psiholoski logicno(!)

U citavoj sekvenci nema ljudske drame, straha za zivot osudjenika, ni
sa jednog lica ne zraci nikakva emocija, nema kinestezije, a radi se o
trenucima gde se prekracuje zivot, gde se emotivna tenzija mora javiti
na obe strane.

Prosto receno, ubistava kojih smo se nagledali na televiziji i u
bioskopu mnogo su zivopisnija, surovija i dramaticnija nego sled
kadrova prikazan na video snimku koji je proglasen autenticnim
ubistvom. SNAGA OVOG VIDEO ZAPISA SAMO JE U MEDIJSKOJ NAJAVI KOJA
USMERAVA GLEDAOCE KAKO DA POVEZANOST KADROVA DESIFRUJU.

Najzad, nije bitno ni ko je ovo snimao ni montirao, ni sta je
autenticno, a sta nije. Bitno je da DOKAZ KOJI IDE NA SUD, NE SME NIKO
DA TAKNE NAKON ZLOCINA. U protivnom, nije vise validan. S obzirom da
je ovaj snimak naknadno montiran, on nema nikakvo pravno znacenje, cak
i kada se u pojedinm kadrovima vide mozda pravi lesevi.

Zasto je ovaj sled umontiranih kadrova bez ikakvog smisla, osim onog
koji mu imputira tuzilac Haskog tribnunala, prihvacen od drzavnog vrha
Srbije kao validan dokaz zlocina?

Odgovor je samo jedan: samo ZATO STO JE TO VOLJA TRENUTNOG DRZAVNOG
VRHA SRBIJE.

(Source: SLOBODA - http://www.sloboda.org.yu/ )

Da: "icdsm-italia\@libero\.it"
Data: Mer 8 Giu 2005 11:02:29 Europe/Rome
A: "icdsm-italia"
Oggetto: [icdsm-italia] ICDSM Hague Report No.1


[Con questo invio, il Comitato Internazionale per la difesa di
Slobodan Milosevic -ICDSM- inaugura un servizio di aggiornamenti
sull'andamento del "processo". Come Sezione Italiana cercheremo di
tradurre e diffondere in lingua italiana almeno i principali tra
questi bollettini periodici.]

**************************************************************
INTERNATIONAL COMMITTEE TO DEFEND SLOBODAN MILOSEVIC
ICDSM Sofia-New York-Moscow www.icdsm.org
**************************************************************
Velko Valkanov, Ramsey Clark, Alexander Zinoviev (Co-Chairmen),
Klaus Hartmann (Chairman of the Board), Vladimir Krsljanin
(Secretary), Christopher Black (Chair, Legal Committee),
Tiphaine Dickson (Legal Spokesperson)
**************************************************************
07 June 2005 Hague Report No.1
**************************************************************

Information Regarding the Current State of the Defense Case in
the "Trial" of Slobodan Milosevic

By ICDSM Hague observer

NOTE: From now on, the ICDSM will periodically circulate relevant
summaries of the developments in the Hague process against President
Slobodan Milosevic. This first issue gives summarization of the
process since the begining of the "defence case" with somewhat more
detailed description of its recent weeks.

1) The Opening of the Defense Case

On August 31, 2004 the Defense Case commenced after President
Milosevic had been given only three months for preparation - in
contrast to the "Prosecution," which investigated the "case" since the
mid 1990s - and in spite of President Milosevic's constrained working
possibilities arising from his ill-health, limited funds as well as
the fact that he was kept in detention. Of course, his requests for
provisional release were denied by the "trial chamber," despite
President Milosevic's clear intent to take part in the "trial" in
order to refute the lies about Yugoslavia in front of the
international public.

President Milosevic was given only 150 days for the presentation of
his case, half of the time the Prosecution used.

On August 31 and September 1, President Milosevic presented his
opening statement for the Defense case. In this speech, President
Milosevic revealed the one-sided and shamefully distorted character of
The Hague "indictment" against him. He exposed the "Prosecution's"
attempt to demonize the Serbian people and blame them for everything
that happened during the Yugoslav crisis. He pointed out that the
break-up of Yugoslavia was a process of continual violations of
international law and that it constituted an aggression by foreign
powers, most notably the US and the German-led European Community,
against a sovereign state. He showed that the Serbs became the main
target of these aggressive powers simply by having a vital interest in
preserving the Yugoslav Federation. The security situation of Serbs
was put at risk in the light of new threats posed against them that
were reminiscent of World War II, when at least 600.000 Serbs lost
their lives - many of them in Croatian fascist death camps. As
President Milosevic set out, the Western aggression against Yugoslavia
was mainly accomplished by means of funding and supporting
secessionist movements on the political as well as on the military
level. When these secessionist forces aimed at unilaterally declaring
the independence of the Yugoslav republics Slovenia and Croatia they
were given immediate political support: Slovenia and Croatia were
diplomatically recognized by the European Union as independent states
within their former administrative borders, even though they were
entirely lacking in the necessary legal prerequisites for this act and
without having conducted any consultations with the Serbian side. The
same thing happened again in the case of Bosnia-Hercegovina, causing
the bloody civil war the Serbs are held accountable for by the
"Prosecution." President Milosevic also described the historical
continuity in the policy of Western powers towards Yugoslavia, which
was always directed against the very existence of this multiethnic
state, and their anti-Serb propaganda which dates from the 19th
century. He laid particular emphasis on exposing the myth of "Greater
Serbia" which the "Prosecution" has frequently ascribed to him as
being part of his political aims. President Milosevic not only
rejected this allegation but also presented the fact that the concept
of "Greater Serbia" as an aggressive agenda of the Serbs had been used
as a propagandist trick against the establishment of Yugoslavia as
early as World War I by the Austro-Hungarian empire.

President Milosevic points out that there were three main forces
behind the aggressive policy of the West towards Yugoslavia, each with
their own motives: Germany, following the same geopolitical interests
in the Balkans that it did in two world wars. The Vatican, which
joined Germany's (and Austria-Hungary's) side in both world wars in an
effort to prevent the spread of Orthodox faith, and later that of
communism. The third force, the United States, was an ally of the
Serbs in World War II, but after the collapse of the Warsaw Treaty, it
was eager not to lose military influence in Europe and sacrificed the
historical friendship with Yugoslavia for political and military
interests.

President Milosevic also explained what happened in Kosovo prior to
the NATO aggression, establishing the truth about the so-called Kosovo
Liberation Army, which was in fact a terrorist organization aiming for
the creation of an ethnically pure and independent Kosovo that would
later be associated with Albania to create a Greater Albania. The KLA
was funded and trained by the West and exercised a murderous regime
over Serbs and Albanians in all areas of Kosovo and Metohija where it
managed to take over control.
President Milosevic also emphasized that the KLA, having been
transformed into the Kosovo Protection Corps under the NATO
occupation, has continued to complete its campaign of ethnic cleansing
of the remainder of the Serb population in Kosovo through outrageous
violence under the eyes of the UNMIK administration.


2) The Imposition of Counsel

Before President Milosevic was able to call his first witness, on
September 2nd the "trial chamber" made an unprecedented decision,
proving the purely political character of the ICTY, by taking away
President Milosevic's right to defend himself in person and imposing
counsel against his will. Former amici curiae Stephen Kay and Gillian
Higgins from the UK were "assigned" as counsel for President Milosevic
by the "trial chamber" in order to take full control of the conduct of
the Defense case - including the examination of witnesses. President
Milosevic's participation in his own "trial" was reduced to the
opportunity of asking "additional" questions to witnesses after their
examination and only upon permission by the "judges." The argument put
forward by the "trial chamber" (as well as by "the Prosecution") was
that in conducting his own Defense, Milosevic's health situation would
further deteriorate. (No need to note that this was the first time
that they ever cared for his health.) The "Prosecution" had already
demanded the imposition of counsel long before, for the first time in
August 2001. On July 5, 2004, the "trial chamber" for the first time
discussed the issue at full length, on the day the defense case was
publicly announced to start, and therefore in the presence of the
world media.
That very day, former US Secretary of State Madeleine Albright visited
the "tribunal"! Ever since then, the US Foreign Policy establishment
engaged heavily in a media campaign focusing on restricting president
Milosevic's right to self-defense.

Having pretended hypocritically in the beginning that they wanted to
"help" President Milosevic and were concerned about his health
situation, the "Prosecution" became more aggressive than ever before
in their last oral submission on the subject on September 1, claiming
that President Milosevic was "obstructing" the trial by his manner of
conduct in court (he is lacking "etiquette") and by "boycotting his
medical therapy" so as to render himself unable to take part in the
proceedings. (President Milosevic refuted the allegation of having
manipulated his medical regime as nonsense and revealed that he
observed manipulation with his food that was exchanged with that of
another prison inmate - No one reacted to this allegation.)

On September 29, Mr. Kay and Ms. Higgins - only after accepting their
assignment and facing the strongest possible opposition from President
Milosevic -- issued an appeal against their own imposition before the
Tribunal's "Appeal Chamber," pretending to share the position of
President Milosevic. But the actual behavior of the "Assigned Counsel"
made it clear that they were fully prepared to comply with the illegal
decision of the "Trial Chamber" as they immediately began to contact
people on President Milosevic's witness list. In the meantime, more
than hundred possible witnesses informed the "Assigned Counsel" and
the "Trial Chamber" that they were not ready to give evidence unless
President Milosevic's right to self-representation were restored. On
October 18, Mr. Kay told the court that up to 90 of the witnesses he
had tried to contact refused to testify under the prevailing
circumstances. Mr. Kay also stated that he had made every effort to
convince the witnesses to come to the "Tribunal," and he did not even
object to "Presiding Judge" Robinson's announcement that subpoenas be
issued on unwilling witnesses, making it clear to everyone that Mr.
Kay and Ms. Higgins were fully on the side of the "Tribunal" and its
illegal behavior. This is not to mention the bourgeois media, which
basically stopped any kind of coverage since the start of the defense
case, and did not report a word about this historic witness boycott!

Probably because of the enormous witness boycott and the clear
position of President Milosevic not to accept anything less than his
right to self-representation, on November 1, 2004 President Milosevic
won a partial victory when the "Appeals Chamber" ruled that the
modalities of the conduct of the defense case should be changed.
President Milosevic would be allowed to conduct his own defense, but
"the presence of Assigned Counsel will enable the trial to continue
even if Milosevic is temporarily unable to participate." On closer
examination, this second part of the "Appeals Chamber's" ruling has to
be seen as raising a possibility of an even worse violation of
President Milosevic's rights than the original ruling of the Trial
Chamber, as it lays the foundations of a trial in absentia.

Mr. Kay and Ms. Higgins undertook several unsuccessful steps in order
to be withdrawn from their posts as "Assigned Counsel" before the
"Trial Chamber," the Registry and the "Appeals Chamber," obviously in
an attempt to appear as victims of the Trial Chambers' decision. The
way the imposed counsel present themselves could well be aimed at
influencing witnesses in order to prevent another round of boycott in
case the imposed counsel take over in absence of President Milosevic.
So for many, it appears that Mr. Kay and Ms. Higgins would not
voluntarily take part in illegal acts by the Tribunal, but are forced
to comply. In reality, they were not forced to act as "Assigned
Counsel." The Registry of the Tribunal asked several lawyers whether
they would be available to serve in this function as early as in the
beginning of August 2004. Among those lawyers was former amicus curiae
Branislav Tapuskovic, who stated in an interview with the Serbian
daily Blic of August 7, 2004 that he refused to act as President
Milosevic's lawyer against his will.
In a letter to the ICTY Registry, Mr. Tapuskovic stated: "According to
Article 21 (4)(d) of the Statute of the International Tribunal for the
Former Yugoslavia, the accused is guaranteed the right TO BE TRIED IN
HIS PRESENCE AND TO DEFEND HIMSELF PERSONALLY." In contrast, Mr. Kay
and Ms. Higgins expressed their readiness to do the job from the very
beginning.


3) Presentation of the Defense Case

Before President Milosevic's right to lead his case was restored, the
"Assigned Counsel" called five witnesses from President Milosevic's
witness list: Smilja Avramov, a retired law professor and former
political adviser from Serbia, James Jatras, former foreign policy
advisor for the U.S. Senate Republican Foreign Policy Committee,
Roland Keith, a Canadian OSCE commander in Kosovo, journalist Franz
Josef Hutsch from Germany, and ICDSM Vice-Chairwoman Liana Kanelli,
member of the Greek Parliament.

Mr. Kay's examinations were not in accordance with the defense
strategy of President Milosevic, which consists in exposing the
"indictment" as not only unfounded, but as an attempt to justify
Western aggression against Yugoslavia that cannot be assessed in a
legal, but only in a political context. Mr. Kay, on the contrary,
dealt with the witnesses as if "client" was facing an ordinary
criminal indictment. Apart from his general attitude that is in line
with the imperialist ideology the "Tribunal" is based on, Mr. Kay
lacks sufficient knowledge about Yugoslavia. This could be best seen
during the testimony of Liana Kanelli, when Kay used a map of Belgrade
and surroundings to find a town in Southern Serbia. Fortunately, these
witnesses managed to present important facts in spite of Mr. Kay's
ineffective questioning. Prof. Avramov, who was President Milosevic's
advisor from 1991 to 1993, made clear that President Milosevic never
had any intention to strive for a "Greater Serbia" or carry out any
kind of "ethnic cleansing," but on the contrary tried to preserve a
multiethnic Yugoslavia. James Jatras gave evidence on the involvement
of the Clinton Administration in arming the Croats and Bosnian Muslims.

Since the November 1 "Appeals Chamber" decision, President Milosevic
has been examining his witnesses. The judges have constantly
interfered with his way of conducting the examination-in-chief,
reprimanding him for allegedly putting "leading questions" to the
witnesses, presenting evidence not related to specific charges in the
"indictment," not introducing documents in the proper way and other
technical matters. It is a fact that the judges almost never applied
such strict rules during the Prosecution case. The "Prosecution"
frequently objects to the admissibility of documents and opens
discussions on "technical" matters at length with the obvious aim of
wasting as much time as possible out of the 150 days available for the
presentation of the Defense case.
During the "Prosecution's" cross-examination of Defense witnesses,
President Milosevic often points out incorrect and tendentious
translations of Serbian documents and other material. For example, he
was able to prove, confirmed by the "Tribunal's" interpreters, that a
BBC documentary shown by "Prosecutor" Mr. Nice deliberately
mistranslated Serbian speakers.

The "Judges" - especially Ian Bonomy, who replaced the late Richard
May without having had time to acquaint himself sufficiently with the
foregone proceedings - treat the defense witnesses with obvious
disrespect.
"Prosecutor" Geoffrey Nice openly insults the witnesses during his
cross examination and addresses them in a very aggressive tone,
disregarding their age, position or professional merit - contrary to
President Milosevic who had treated all Prosecution witnesses in a
respectful way.

To date, President Milosevic has called 34 witnesses himself.
Renowned intellectuals, historians and scientists, high-ranking
politicians from in and outside Yugoslavia testified on the
historical, political and legal position of Serbia - explaining the
background of the Yugoslav crisis that is completely ignored in the
"indictment" - as well as about President Milosevic's personal
attitudes and actions during the breakup of Yugoslavia which were
always aimed at preventing bloodshed.

Since the end of January 2005, witness testimonies have dealt with
Kosovo. They cover the general political situation disadvantaging the
Serbs in Kosovo in the 1980s, the terror inflicted by the KLA in the
1990s as well as the NATO aggression of 1999.
One of the most important testimonies was given by Dietmar Hartwig,
head of the Kosovo observer mission of the European Union (the
European counterpart of William Walker). According to Hartwig, Serb
police forces did not commit any aggression against civilians, but
responded to provocations by the KLA in a "disciplined" way. He
described the KLA as a "terrorist organization," and emphasized the
clear discrepancy between the reports he sent to Western governments
and their public depiction of the events in Kosovo.

In relation to the testimony of Kosovo politician Mitar Balevic,
President Milosevic played video footage of the two famous speeches he
gave in Kosovo in 1987 and 1989, so everybody could see that they were
not nationalistic, but quite the opposite.

An important part of President Milosevic's defense is the
establishment of the truth about the notorious Racak incident of
January 15, 1999, which has been portrayed as a massacre by Serb
police of Albanian civilians. The alleged massacre served as pretext
for the NATO aggression and is the only incident in the Kosovo
"indictment" that dates from prior to the NATO aggression. President
Milosevic called important witnesses who countered the massacre
version. Forensic expert Slavisa Dobricanin, who took part in the
autopsies of the dead bodies found in Racak, confirmed that most of
them had traces of gun powder on their hands. Police investigator
Dragan Jasovic presented evidence that 30 of the people killed in
Racak were known KLA members. The Racak incident was a police action
against KLA terrorists.
Danica Marinkovic was the Investigating Judge in charge of the
incident. She testified that the head of the OSCE mission William
Walker tried to prevent her from visiting the scene on her own account
and that her team was fired upon by KLA for two days when trying to
approach the scene, whereas the OSCE was able to do so. German
journalist Bo Adam's testimony concentrated on Bill Clinton's claim
that in Racak unarmed civilians were executed "kneeling in the dirt,"
which Adam, having conducted his own investigation on the scene,
proved to be wrong.


4) First attempt at conducting the trial in absentia

Due to his ill-health, President Milosevic was not allowed to attend
his "trial" on April 19, 2005. Presiding "Judge" Robinson ordered
that the trial proceed in President Milosevic's absence in spite of
all international covenants that forbid trials in absentia and even
the "Tribunal's" own statute that states that every accused is
entitled to be tried in his presence. Not surprisingly, Robinson based
his ruling on the "Appeals Chamber" decision of November 1, 2004.

Mr. Kay was asked to established contact with the next witness, Mr.
Dragan Jasovic, in order to prepare his testimony, while the current
witness, Serb refugee from Kosovo Kosta Bulatovic was called to be
cross examined by Mr. Nice. Mr. Bulatovic refused to answer any
questions in the absence of President Milosevic. Thereupon the "Trial
Chamber" decided to order him to a "Contempt of Court" hearing the
next day.

On April 20, Mr. Kay told the chamber that he had tried to establish
contact with Mr. Jasovic without success. The witness refused to meet
with him against the will of President Milosevic. It is noteworthy
that Mr. Kay tried to visit Mr. Jasovic in his hotel, even after
having been told that he did not want to see him. This again shows
that Mr. Kay zealously works against the interests of President
Milosevic, whom he is allegedly to "defend."

On the same day, the "Trial Chamber" charged Mr. Bulatovic with
"contempt of court" because he refused to take part in the illegal
attempt to deprive President Milosevic of his basic rights. He was
"defended" by the President of the "Association of Defense Counsel" of
the "Tribunal," Mr. Stephane Bourgon. On May 13, the "Trial Chamber"
found Mr. Bulatovic guilty of "Contempt of Court" and sentenced him to
a prison term of four months, suspended for two years due to his ill
health. This shameless "sentence" on an old man who stood up against
the violation of basic civil rights is without doubt aimed at
intimidating future witnesses into not resisting the next attempt to
try President Milosevic in absentia.

It is merely a matter of time when the "Trial" Chamber will again
create a situation like on April 19. Then, if other witnesses act less
courageously than did Kosta Bulatovic, trial in absentia will proceed.

Since May 11, General Obrad Stevanovic has been testifying. As former
deputy interior minister of Serbia, he was able to refute the notion
that Serbia was a police state when Slobodan Milosevic was President.
He also pointed out that all Serbian policemen are obliged to protect
the law at all times and must not follow orders which are against the
law. This makes the theory of a "Joint Criminal Enterprise" of
President Milosevic and others to ethnically cleanse Kosovo and
Metohija of non-Serbs, on which the "indictment" relies, inapplicable.

Soon after the summer recess, the Defense is going to start countering
the Croatia part of the indictment.

*************************************************************
APPENDIX

List of defence witnesses (in reverse order of their appearance)

General Obrad Stevanovic, one of commanders of Serbian police
Radovan Paponjak, police colonel
Zvonko Gvozdenovic, father of a boy killed in a terrorist attack
Dragan Jasovic, police investigator
Kosta Bulatovic, former leader of Serbian people in Kosovo
Professor Slavisa Dobricanin, forensic expert
Danica Marinkovic, investigative judge
General Radomir Gojovic, former Chair of Supreme Military Court
Barry Lituchy (USA), historian
Dietmar Hartwig (Germany), former Head of EU Monitoring Mission in Kosovo
Mirko Babic (Macedonia), former member of a medical team in refugee camp
Goran Stojcic (Macedonia), former member of a medical team in refugee camp
Dobre Aleksovski (Macedonia), former member of a medical team in
refugee camp
Dr Vukasin Andric, former Secretary of Health in Kosovo
Vladislav Jovanovic, former Yugoslav Foreign Minister
Bo Adam (Gremany), journalist
Mitar Balevic, former leading Serb politician from Kosovo
Professor Ratko Markovic, Constitutional Law, former Vice Prime
Minister of Serbia
Dr Patrick Barriot (France), former member of UN missions to Krajina
and Kosovo
Eve Crepin (France), former member of UN missions to Krajina and Kosovo
Professor Kosta Mihajlovic, Member of the Serbian Academy of Sciences
Professor Cedomir Popov, Member of the Serbian Academy of Sciences
Professor Slavenko Terzic, historian
Vukasin Jokanovic, former leading Serb politician from Kosovo
Yevgeni Primakov (Russia), former Prime Minister
General Leonid Ivashov (Russia), former Head of Russian Army
International Department
Nikolai Rizhkov (Russia), Senator, former Soviet Prime Minister
Professor Mihajlo Markovic, Member of the Serbian Academy of Sciences
Liana Kanelli (Greece), MP, ICDSM Vice-Chair
Franz Josef Hutsch (Germany), journalist
Roland Keith (Canada), former member of OSCE Mission in Kosovo
James Jatras (USA), former US Congress Analyst
Professor Smilja Avramov, former President of the Internatinal Law
Association


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URGENT FUNDRAISING APPEAL

******************************

President Milosevic has the truth and law on his side. In order to use
that advantage to achieve his freedom, we must fight this totally
discredited tribunal and its patrons through professionally conducted
actions which would involve the Bar Associations, the European Court,
the UN organs in charge and the media.

Our practice has shown that ad hoc voluntary work is not enough to
deal properly with these tasks. The funds secured in Serbia are still
enough only to cover the expenses of the stay and work of President
Milosevic's legal associates at The Hague (one at the time). The funds
secured by the German section of the ICDSM (still the only one with
regular contributions) are enough only to cover minimal additional
work at The Hague connected with contacts and preparations of foreign
witnesses. Everything else is lacking.

***********************************************************

3000-5000 EUR per month is our imminent need.

Our history and our people oblige us to go on with this necessary action.
But without these funds it will not be possible.

Please organize urgently the fundraising activity
and send the donations to the following ICDSM accounts:


Peter Betscher
Stadt- und Kreissparkasse Darmstadt, Germany
IBAN: DE 21 5085 0150 0102 1441 63
SWIFT-BIC: HELADEF1DAS

or

Vereinigung für Internationale Solidarität (VIS)
4000 Basel, Switzerland
PC 40-493646-5

************************************************************

All of your donations will be used for legal and other necessary
accompanying activities, on instruction or with the consent of
President Milosevic. To obtain additional information on the use of
your donations or to obtain additional advice on the most efficient
way to submit your donations or to make bank transfers, please do not
hesitate to contact us:

Peter Betscher (ICDSM Treasurer) E-mail: peter_betscher@f...
Phone: +49 172 7566 014

Vladimir Krsljanin (ICDSM Secretary) E-mail: slobodavk@y...
Phone: +381 63 8862 301

***************************************************************

For truth and human rights against aggression!
Freedom for Slobodan Milosevic!
Freedom and equality for people!


On behalf of Sloboda and ICDSM,

Vladimir Krsljanin,
Foreign Relations Assistant to President Milosevic

*************************************************************

SLOBODA urgently needs your donation.
Please find the detailed instructions at:
http://www.sloboda.org.yu/pomoc.htm

To join or help this struggle, visit:
http://www.sloboda.org.yu/ (Sloboda/Freedom association)
http://www.icdsm.org/ (the international committee to defend Slobodan
Milosevic)
http://www.free-slobo.de/ (German section of ICDSM)
http://www.free-slobo-uk.org/ (CDSM UK)
http://www.icdsm-us.org/ (US section of ICDSM)
http://www.icdsmireland.org/ (ICDSM Ireland)
http://www.pasti.org/milodif.htm (ICDSM Italy)
http://www.wpc-in.org/ (world peace council)
http://www.geocities.com/b_antinato/ (Balkan antiNATO center)


==========================

ICDSM - Sezione Italiana
c/o GAMADI, Via L. Da Vinci 27
00043 Ciampino (Roma)
tel/fax +39-06-4828957
email: icdsm-italia @ libero.it

*** CONTRIBUISCI E FAI CONTRIBUIRE:
Conto Corrente Postale numero 86557006
intestato ad Adolfo Amoroso, ROMA
causale: DIFESA MILOSEVIC ***

NUOVO INDIRIZZO INTERNET:
http://www.pasti.org/linkmilo.html

IL TESTO IN LINGUA ITALIANA DELLA AUTODIFESA DI MILOSEVIC, IN CORSO
DI REVISIONE E CORREZIONE, E' TEMPORANEAMENTE OSPITATO ALLA PAGINA:
https://www.cnj.it/documentazione/autodifesa04.htm

LE TRASCRIZIONI "UFFICIALI" DEL "PROCESSO" SI TROVANO AI SITI:
http://www.un.org/icty/transe54/transe54.htm (IN ENGLISH)
http://www.un.org/icty/transf54/transf54.htm (EN FRANCAIS)

==========================

BEOGRADSKI FORUM ZA SVET RAVNOPRAVNIH
11000 Beograd, Mišarska 6/II, Jugoslavija
Tel./Faks: (++381 11) 3245601
E-Mail:beoforum(a)verat.net
www.belgrade-forum.org

1. Predstavljanje knjige "Strategija spoljne politike Srbije i Crne Gore"

2. Osuda ubistva svatova u Iraku


=== 1 ===

In Italiano su:
http://www.resistenze.org/sito/as/forbe/asfb5e08.htm
www.resistenze.org - associazione e dintorni - forum di belgrado -
italia - 08-05-05
oppure:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/4417
JUGOINFO 23/5/2005

---

http://www.artel.co.yu/sr/reakcije_citalaca/2005-04-15.html

Predstavljanje knjige "Strategija spoljne politike Srbije i Crne Gore"

BEOGRADSKI FORUM ZA SVET RAVNOPRAVNIH
Beograd, 12. april 2005. godine

U Beogradskom forumu je 12. aprila predstavljena knjiga „Strategija
spoljne politike Srbije i Crne Gore". Radi se o zborniku radova koji
su podneti na Okruglom stolu, odrzanom 27. novembra 2004. godine u
Beogradu, u organizaciji Beogradskog foruma za svet ravnopravnih.

Na predstavljanju knjige je prisustvovalo desetak domacih i stranih
novinara, kojima su se obratili autori tekstvova objaljenih u knjizi,
i to: Vladislav Jovanovic, prof. Oskar Kovac, prof. Radovan
Radinovic, Stanislav Stojanovic i Zivadin Jovanovic.

U tim izlaganjima je istaknuto da nasa zemlja, iako u
najnezahvalnijem medjunarodnom polozaju u poslednjih sto godina,
poseduje realni partnerski potencijal i znacajan geostrategijski
polozaj, koji se mogu korisno valorizovati na regionalnom, evropskom
i najsirem medjunarodnom planu.

Polazeci od toga, istaknuto je da strategija spoljne politike drzavne
zajednice Srbija i Crna Gora treba da se zasniva na sledecim
premisama: da ne prihvata da smo "porazena" zemlja i narod, sto nam
se sugerise preko nastavljanja politike uslovljavanja i pretnjama
novom izolacijom; da razvija afirmativni prilaz prema razvijenom svetu
i procesima njegove integracije i da nastoji da, pod ravnopravnim
uslovima, bude njegov sastavni deo; u razvijanju odnosa sa spoljnim
svetom moramo se cuvati oba opasna ekstrema: kako konfrontacijem,
tako i kapitulacije; na doslednom postovanju vlastite nezavisnosti,
suvereniteta i teritorijalne celovitosti; u odnosima sa drugim
drzavama i medjunarodnim institucijama insistirati na striktnom
postovanju ravnopravnosti, reciprociteta i dostojanstva vlastite
zemlje. Samo ako odnose sa drugim zemljama i medjunarodnim
organizacijama gradimo na napred iznetim premisama, nasa zemlja moze
racunati na casno mesto u medjunarodnim odmnosima, koje joj i pripada.

Ocenjeno je da Srbija i Crna Gora, u uslovima podele interesnih sfera
i potpune integracije spoljne i vojne politike kljucnih sila, mora
imati svoju sopstvenu strategiju koja odgovara njenim nacionalnim
interesima. Pojedine zemlje su se u regionalne ekonomske i u
regionalne vojno-politicke integracije ukljucile iz preventivnih
razloga. Najgore je ne biti nigde. Taj koji nije ni u jednoj takvoj
celini, on je, po definiciji, tesko diskriminisan. Srbija i Crna
Gora, medjutim, ne treba da zuri u Evropsku Uniju po svaku cenu. Iz
ekonomskih razloga, pogotovu ne. Ali cilj Srbije i Crne Gore treba da
bude i jeste ulazak u Evropsku Uniju i zato pregovore treba
prihvatiti, ali insistiratri na ravnopravnom tretmanu i zastiti
vitalnih nacionalnih interesa. Pri tome se posebno ima u vidu
postovanje teritorijalnog integriteta, odnosno ukljucivanje u EU
drzavne zajednice kao celine, sto znaci i sa Kosovom i Metohhijom.

Podvuceno je da bi nasa zemlja mogla da valorizuje svoj povoljan
geostrategijski polozaj, ona mora da ima potpuno relaksirane odnose
sa susedima, sa velikim centrima moci i da bude unutar sebe stabilna.
Ako to nije, onda joj taj geostrateski polozaj, moze biti, i uglavnom
jeste, dodatni razlog za velike pritiske i pretnje, pa i za primenu
nasilja i ugrozavanje drzavnih i nacionalnih interesa.

Odnos prema evro-atlantskim integracijama je jedno od kljucnih
pitanja strategije spoljne i unutrasnje politike. Medjutim, clanstvo
u NATO, iz mnogih razloga, nije u primarnom in teresu nase drzave, pa
shodno tome i ne treba ga ubrajati u nase spoljno-politicke i
bezbednosne prioritete. S obzirom na geostraterski polozaj nase
zemlje, pozicija aktivne neutralnosti bila bi u njenom najboljem
interesu. Pri tome, nasa zemlja treba da bude otvorena prema svetu i
da razvija svstranu saradnju sa NATO i svim drugim evroatlantskim
integracijama, i to na principima partnerstva. No ako bi clanstvo u
EU bilo uslovljeno clanstvom u NATO, onda bi i to pitanje trebalo
razmotriti u drugacijem svetlu, odnosno, prihvatiti i clanstvo u NATO
kao neizbezno.

Ukazujuci na cudan karakter drzavne zajednice Srbija i Crna Gora, za
koju je receno da je po mnogo cemu „nedefinisana", odnosno
„nedovrsena" drzava, ocenjeno je da se tesko moze govoriti o nekoj
spoljno-politickoj strategiji te drzavne zajednice. Ono sto se takvim
predstavlja od nasih zvanicnika jeste, u stvari, politika definisana
negde drugde, koja se odande i sprovodi, uz pomoc `'stapa i
sargarepe'', tj. putem stalnih zahteva i ultimatuma. A ako bi se i
moglo govoriti o nekoj strategiji, to je, u svakom slucaju, sve manje
zajednicka politika Srbije i Crne Gore, cak i kada je rec o kljucnim
spoljno-politickim i bezbednosnim pitanjima. Zato i nije slucajno
ponasanje u takvoj drzavnoj zajednici i samog Ministra spolnih
poslova, koji se odmetnuo od svih drzavnih institucija, pa cak i od
srpske vlade, u kojoj je njegova stranka koalicioni partner, i vodi
neku svoju, sasvim privatnu politiku, opanjkavajuci cesto u svetu i
zvanicne institucije Srbije, a da se, pri tom, ni u toj vladi ne
postavi pitanje njegove odgovornosti.

Podvrgnuto je kritici ponasanje dela visokih predstavnika Srbije i
Crne Gore, odnosno Srbije, kod kojih se, kako je receno, odomacila
praksa da stavove svojih stranih sagovornika, narocito iz NATO, SAD,
V. Britanije i Haskog tribunala, promovisu u domacoj javnosti kao
svoje izvorne, dajuci im, cak, epitet nasih `'nacionalnih i drzavnih
interesa''. Takvi politicari godinama u javnosti sire defetizam,
kompleks krivice i sindrom nemoci. Za njih su Srbi odgovorni za
izbijanje gradjanskih ratova u Hrvatskoj i BiH. Srbi su zlocinci,
odgovorni za krsenje ljudskih prava Albanaca na KiM, `'rezim
Slobodana Milosevica `' je odgovoran za agresiju NATO 1999. godine,
dakle, i za zrtve kasetnih, uranijumskih i grafitnih bombi.

Ovakvo sirenje defetizma i kompleksa krivice cini se svesno io
planski. To je deo masovnog ispiranja mozgova, `'katarze'', radi
brisanja `'starog'', `'prevazidjenog'' siostema vrednosti i
`'narezivanja'' `'novog'' `'evropskog'', mondijalistickog, u stvari,
neokolonijalnog. To je, ujedno, oslonac i uslov opstanka oligarhije na
vlasti, jer narodu, posebno mladima, usadjuje nesigurnost, umanjuje
samopouzdanje, nagriza zdravi razum.

Tkva politika idolopoklonstva prema svemu sto je tudje, politika
sistematskog razaranja srpskog nacionalnog i duhovnog identiteta ima
razorne posledice koje ce biti tesko otkloniti, cak i pod uslovom da
se za to stvori volja. Posledice takve politike odrazile su se
direktno krajnje negativno na polozaj i ugled Srbije i Crne Gore,
odnosno, Srbije, sto pokazuje i nemogucnost da se na medjunarodnom
planu zastite vitalni nacionalni i drzav ni interesi, posebno u
pogledu Kosova i Metohije.

Sto se tice Kosova i Metohije, podvuceno je da proritetna obaveza
nase diplomatije jeste da u svim prilikama insistira na obavezi
medjunarodne zajednice da obezbedi striktno postovanje i dosledno
ostvarivanje rezolucije Saveta bezbednosti 1244 (1999.), koja
garantuje teritorijalni integritet SCG, i Kumanovskog sporazuma. Ne
postoje uslovi, niti pogodnosti, pod kojima bi, ili zbog kojih bi
Srbija, umesto ''sustinske autonomije'' u okviru SCG, trebalo da
pristane na bilo kakav vid nezavisnosti Kosova i Metohije –
''uslovne'', bezuslovne, fakticke, formalne, ili drugacije.

Beogradski forum za svet ravnopravnih


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http://www.artel.co.yu/sr/reakcije_citalaca/2004-05-20_1.html

Osuda ubistva svatova u Iraku

BEOGRADSKI FORUM ZA SVET RAVNOPRAVNIH
Beograd, 20.05. 2004.

OSUDA UBISTVA SVATOVA U IRAKU

Beogradski forum za svet ravnopravnih najoštrije osuduje ubistvo više
desetina svatova u Iraku od strane americkih vazduhoplovnih snaga. To
je samo najnoviji primer agresivne i bahate politike okupacionih snaga
koje više od godinu dana masovno krše osnovna ljudska prava Iracana,
medunarodne konvencije i principe. Jedini nacin da se prekinu ovakvi
zlocini protiv nedužnih ljudi jeste povlacenje okupacionih snaga i
prepuštanje irackom narodu da slobodno odlucuje o svojoj sudbini.
Beogradski forum za svet ravnopravnih je nazavisno, nestranacko
udruženje gradana ciji su ciljevi podrška miru, ravnopravnoj saradnji,
jednakim ljudskim pravima za sve ljude u svetu, podrška borbi protiv
terorizma i svake vrste diskriminacije.
SAD, koje vecini sveta drže lekcije o ljudskim pravima, koje
preduzimaju agresiju protiv drugih zemalja, uvode im sankcije radi
navodne zaštite ljudskih prava - morale bi da se konacno pozabave
sopstvenom praksom i komandnom odgovornošcu.
Godinu dana nakon okupacije Iraka od strane americkih i britanskih
snaga svakome je postalo jasno da je okupacija izvršena i nastavlja se
na lažnim pretpostavkama, da nisu pronadena nikakva oružja za masovno
uništavanje i da su pravi ciljevi okupacije - kontrola izvora nafte i
ovladavanje evroazijskim prostorima. Takode je jasno i zašto SAD
odbijaju nadležnost Medunarodnog krivicnog suda za svoje državljane,
cime javno demonstriraju politiku dvostrukih standarda.
Okupacija Iraka, kao što je svojevremeno bila agresija protiv Savezne
Republike Jugoslavije, logicna je posledica imperijalne politike koja
pociva na principu da ''sila stvara pravo''. Nevine žrtve na svadbi,
medju kojima je bilo mnogo dece i žena, najbolje odslikavaju pravo
lice, karakter te politike. Okupacione snage nastoje da opštenarodni
otpor prikažu kao delo "pobunjenika i terorista''. Besmislenost tih
tvrdnji najbolje olicavaju beskonacne protestne povorke gradjana
Bagdada, Nadžafa, Kerbale, Basre, Kirkuka i drugih gradova Iraka. Rec
je o opštenarodnom otporu okupaciji.
Forum poziva Savet ministara državne zajednice SCG, Vladu Srbije i
Vladu Crne Gore da javno osude mucenje Iracana u zatvorima i stradanje
civila, a posebno ubistvo više desetina svatova na koje je pucano iz
americkih helikoptera i da zatraže okoncanje strane okupacije Iraka.

Begrad, 20. maj 2004.