Informazione

riceviamo e giriamo per conoscenza:
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BALKAN ART IV edizione

Settimana di Cultura Balcanica in Piemonte
dal 16 al 21 maggio 2005


Inaugurazione lunedì 16 maggio

CORTILE del MAGLIO (ingresso da via Andreis e via Borgo Dora, Torino)

Ore 18.30: presentazione della rassegna e delle associazioni partners
a cura di ARCI Piemonte. Partecipano le associazioni: Ingegneria Senza
Frontiere, Assopace, Almaterra, Collettivo Azione Pace onlus, Nema
Frontiera, Percorsi di Pace, Sos Zastava, I.So.La./EquaMente,
Cerchiamo La Pace. Punti informativi e presentazione dei progetti
delle associazioni.

ore 19,30: Suoni e danze del Sud Italia (pizzica e taranta),
danze popolari balcaniche,
aperitivo a base di pita.

ore 21,00: Bandaradan: concerto/spettacolo Klezmer Balcanico,
con la partecipazione de La Paranza del Geco
improvvisazioni di pizzica e taranta.

Ore 22.30:
CAFE' LIBER
C.so Vercelli 2, Torino

Videoproiezioni:

1."Sedmica Italijanske kulture `02" regia di Claudio Paletto
2."Sedmica Italijanske kulture `03" regia di Maicol Casale e Luca Naretto
3."OKC Abrasevic" and the 8th Mostar Intercultural Festival.
4.cortometraggio "Gocce di Mercurio" regia di Claudio Paletto (Banja
Luka `03)


Martedì 17

ore 17: AMANTES art space café
Via Principe Amedeo 38/A, Torino
mostra collettiva di videoarte e scultura:
Darija Bazdan (Dubrovnik), Una Gunjak (Sarajevo), Igor Vidackovic,
Igor Mihalj (Mostar)

ore 18.30: MACHE'
Via della Consolata 9/G, Torino
mostra collettiva di pittura e scultura:
Branko Rusmir, Jelena Vujic (Banja Luka) Vlada Pantelic (Belgrado),
Ivo Bandic (Mostar)

ore 20: CASSETA POPULAR
Via Tripoli 56, Grugliasco (TO)
mostra di fotografia:
Jelena Drobac (Belgrado) Chiara Dalmaviva (Torino)


ore 22.30: LA CADREGA
Via Principessa Clotilde, 23/bis, Torino
mostra collettiva di pittura:
Sanja Majic (Mostar) Ana Banjac (Banja Luka),
Ivana Davidovic, Kristina Draskovic (Belgrado)


Mercoledì 18

ore 19: PUNTO G
L.go Montebello 31 bis, Torino
mostra di pittura e scultura:
Mirsad Hamzic (Mostar) Milena Jovanovic (Belgrado)

ore 21: DE AMICIS
Corso Casale, 134, Torino
mostra di fotografia:
Zoran Crncevic (Banja Luka)

ore 22: CIRCOLO PUEBLO
Corso Palestro 3, Torino
mostra di pittura e scultura:
Predrag Mitric (Banja Luka) Sofija Popovic (Belgrado)

ore 23: C.C.C. SOUNDTOWN
Via Berthollet 25, Torino
Concerto etno-jazz: WD 40 (Banja Luka)
Miroslav Tovirac (Basso), Nebojsa Stupar (Batteria), Miroslav Gacesa
(tastiere e chitarra), Dalibor Popovic (sax, chitarra, voce), Libor
Bocek (chitarra)


Giovedì 19

ore 19: SARDANAPALO
Largo Cibrario, 13/a, Torino
mostra di fotografia: "Faces and Small Faces" Darija Camernik (Celje
– Slovenia)

ore 20: DA GIAU
strada Castello di Mirafiori 346, Torino
mostra di pittura:
Jelena Rudic, Zoran Kuresevic (Banja Luka)

ore 22: QUELLI DEL QUETZAL
Giardini Comunali della Bassa,
Via Allende 2/2, Orbassano (TO)
Concerto etno-jazz: WD 40 (Banja Luka)
M. Tovirac, N. Stupar, M. Gacesa, Popovic, L. Bocek

ore 01: MURAZZI PO CENTRO
(Giancarlo) Murazzi del Po 49, Torino
Festa finale con tutti i partecipanti fino all'alba


Venerdì 20

ore 13: ARCI VERNATO
Via dei Conciatori 4, Biella
Incontro con il Comitato provinciale ARCI e con l'Associazione
Culturale Bosniaca di Biella.

ore 20: CAFE' PRIVILEGE
Via Costa di Riva 10, Biella
Concerto etno-jazz: WD 40 (Banja Luka)
M. Tovirac, N. Stupar, M. Gacesa, Popovic, L. Bocek

Sabato 21

ore 13: ARCI PARLAMENTO
Via Parlamento 222, Cossato (BI)
Musica popolare piemontese con Primo Quintavalle

ore 20: IL CIRCOLO VIZIOSO
Via Rimembranza 11, Bioglio (BI)
Concerto etno-jazz: WD 40 (Banja Luka)
M. Tovirac, N. Stupar, M. Gacesa, Popovic, L. Bocek



Questo quarto appuntamento con gli artisti e i dirigenti di Banja
Luka, Belgrado e Mostar è, per noi, un'importante occasione di
consolidamento dei rapporti culturali internazionali e consente di
sviluppare una dimensione dell'agire sociale volontario fondato su
interventi concreti.

Giuseppe Gallicchio
Presidente Arci Nuova Associazione
Comitato regionale del Piemonte


BALKAN ART IV EDIZIONE

Giunge alla IV edizione "BALKAN ART", scambio culturale con i Balcani
avviato nel 2001 da ARCI Piemonte. Dal 16 al 21 maggio, 40 artisti
provenienti da Bosnia Erzegovina, Serbia e Montenegro giungeranno in
Piemonte per diffondere il virus creativo balcanico insieme agli
artisti piemontesi e balcanici presenti a Torino, Biella e nell'area
della Valle Susa. Per 6 giorni assisteremo a incontri e tavole
rotonde, esposizioni di arti visive e spettacoli in diciassette
strutture ARCI, oltre alla festa inaugurale al Cortile del Maglio,
dove i partecipanti avranno modo di esibirsi ed incontrare i cittadini
piemontesi ed instaurare relazioni artistiche e umane.
Quest'anno partecipano alla rassegna diverse associazioni piemontesi
impegnate nell'area dell'ex Jugoslavia con importanti attività di
sostegno e solidarietà.

Dal 2001 oltre 300 artisti e dirigenti italiani, bosniaci, serbi,
sloveni e croati hanno avuto modo di incontrarsi, conoscersi,
confrontarsi, sia in Italia con BALKAN ART che in Bosnia Erzegovina
in occasione della SEDMICA ITALJIANSKE KULTURE organizzata
dall'associazione Marco Polo a Banja Luka. Nel corso degli anni sono
stati prodotti foto e video reportage a memoria delle iniziative svolte.

Per approfondimenti visitare il sito www.arci.it/piemonte



I PARTECIPANTI

Banja Luka
Nebojša Stupar, Miroslav Tovirac, Libor, Dalibor, Miroslav, Branko
Rusmir, Jelena Vujic, Zoran Kureševic, Jelena Rudic, Ana Banjac, Zoran
Crncevic, Predrag Mitric, Dragan Stanimirovic, Fabio Sampietro,
Radmila Banjac, Aleksandar Miljevic.

Belgrado
Ivana Davidovic, Jelena Drobac, Kristina Draskovic, Milena Jovanovic,
Sofija Popovic, Vlada Pantelic, Ivan Dzidic, Slobodan Djudurovic

Mostar
Igor Vidackovic, Ivo Bandic, Sanja Majic, Mirsad Hamzic, Igor Mihalj,
Jasmina Sabanovic.

Piemonte
Chiara Dalmaviva, Claudio Paletto, Darija Camernik, Maicol Casale,
Luca Naretto, Darija Bazdan, Una Gunjak, Primo Quintavalle, Alberto
Agliotti, Maurizio Pala, Sergio Pejsachowicz, Davide Tilotta, Simone
Campa, Michela De Petris, Marco Schiamone.

LE ASSOCIAZIONI PARTNERS

MARCO POLO (Banja Luka, Repubblica Srpska, Bosnia Erzegovina)
CENTER FOR YOUTH CREATIVITY (Belgrado, Serbia Montenegro)
OKC ABRASEVIC (Mostar, Bosnia Erzegovina)

INGEGNERIA SENZA FRONTIERE (Torino - Italia)
ASSOPACE (Torino - Italia)
ALMATERRA (Torino - Italia)
COLLETTIVO AZIONE PACE ONLUS (Torino - Italia)
NEMA FRONTIERA (Torino - Italia)
PERCORSI DI PACE (Torino - Italia)
SOS ZASTAVA (Torino - Italia)
I.SO.LA./EQUAMENTE (Torino - Italia)
CERCHIAMO LA PACE (Torino - Italia)


CREDITS

Un progetto realizzato da Arci Nuova Associazione, Comitato Regionale
Piemonte
In collaborazione con: ARCI Comitati provinciali di Biella, Torino,
Valle Susa.
Con il contributo di Regione Piemonte.
Con il patrocinio di: Città di Torino, Provincia di Torino, Provincia
di Biella, Città di Biella, Città di Grugliasco, Città di Orbassano.

Si ringraziano:
le Ambasciate d'Italia a Sarajevo e Belgrado,

Idea Solidale - CESVOL, Associazione Il Cortile del Maglio, Circolo
Pueblo, Collettivo Azione Pace Onlus, Rivestitémi, C.C.C. Soundtown
(per l'organizzazione al Cortile del Maglio), Amantes Art Space Café
(per la progettazione e il coordinamento), BJCEM, i gruppi musicali
Bandaradan e La Paranza del Geco e tutti coloro che hanno svolto
azioni di volontariato per una migliore riuscita della rassegna.


Elenco spazi e circoli ARCI Torino, Biella, Vallesusa

1.Amantes (Via Principe Amedeo 38/A, Torino)
2.Da Giau (Strada Castello di Mirafiori 346, Torino)
3.C.C.C. Soundtown (Via Berthollet 25, Torino)
4.De Amicis (Corso Casale, 134, Torino)
5.Café Liber (C.so Vercelli, 2, Torino)
6.La Cadrega (Via Principessa Clotilde, 23/bis, Torino)
7.Maché (Via della Consolata 9/G, Torino)
8.Pueblo (Corso Palestro 3, Torino)
9.PuntoG (L.go Montebello 31 bis, Torino)
10.Sardanapalo (Largo Cibrario, 13/a, Torino)
11.Murazzi Po Centro (Giancarlo) (Murazzi del Po, arcata 49, Torino)
12.Casseta Popular (Via Tripoli 56, Grugliasco, Torino)
13.Quelli del Quetzal (Via Allende 2/2, Orbassano, To)
14.ARCI Parlamento (Via Parlamento 222, Cossato Biella)
15.Il Circolo Vizioso (Via Rimembranza 11, Bioglio, Biella)
16.ARCI Vernato (Via dei Conciatori 4, Biella)
17.Café Privilege (Via Costa di Riva 10, Biella)


Progetti di artisti italiani o ex jugoslavi residenti in Piemonte:

1.Foto reportage "Balcania, schegge di vita tra Sarajevo e Belgrado"
fotografie di Chiara Dalmaviva (Torino) - 12 fotografie 45 x 30 cm.
2.Video-reportage "Sedmica Italjianske Culture"
(Banja Luka – BiH – 2002) Regia di Claudio Paletto (Torino)
3.Film cortometraggio "Goccie di Mercurio"
Regia di Claudio Paletto (girato tra Banja Luka e Torino)
4.Foto reportage "Faces and small Faces" di Darija Camernik (Celje –
Slovenia)
5.Video-reportage "Sedmica Italjianske Culture"
(Banja Luka – BiH – 2003) Regia di Maicol Casale e Luca Naretto (Torino)
6.Videoarte, di Darija Bazdan (Dubrovnik – Croazia)
7.Videoinstallazione - Una Gunjak - "Jaje" (Sarajevo – BiH)



Elenco artisti e accompagnatori MARCO POLO –Banja Luka -R. Srpska – BiH

1.Nebojša Stupar - WD 40 (etno jazz band)
2.Dalibor Popović - WD 40 (etno jazz band)
3.Miroslav Tovirac - WD 40 (etno jazz band)
4.Libor Boček - WD 40 (etno jazz band)
5.Zoran Kurešević - WD 40 (etno jazz band)
6.Branko Rusmir – pittore
7.Jelena Vujic – pittrice
8.Zoran Crncevic – fotografo
9.Predrag Mitric – scultore
10. Dragan Stanimirovic – giornalista - Federalna Televisiva
11. Ana Banjac – pittrice
12. Jelena Rudic – pittrice
13. Zoran Kuresevic – pittore
14. Fabio Sampietro – dirigente Marco Polo
15. Radila Banja – dirigente Marco Polo
16. Aleksandar Miljevic – dirigente Marco Polo


Elenco artisti e accompagnatori "Center for Youth Creativity" Belgrado
– Serbia e Montenegro

1.Ivana Davidovic – designer
2.Jelena Drobac - fotografa
3.Milena Jovanovic - fotografa
4.Sofija Popovic - pittrice
5.Kristina Draskovic - pittrice
6.Vlada Pantelic - scultrice
7.Ivan Dzidic – dirigente Center for Youth Creativity
8.Slobodan Djudurovic – dirigente Center for Youth Creativity


Elenco artisti e accompagnatori "OKC Abrasevic" – Mostar – Bosnia
Erzegovina

1.Ivo Bandic - scultore
2.Igor Mihalj - scultore
3.Sanja Majic - pittrice
4.Igor Vidackovic - scultore
5.Mirsad Hamzic - scultore
6.Jasmina Sabanovic - fotografa



BALKAN ART IV
Settimana di Cultura Balcanica in Piemonte



PROGETTAZIONE E COORDINAMENTO

ARCI NUOVA ASSOCIAZIONE COMITATO REGIONALE PIEMONTE
VIA CERNAIA 14 - 10123 – TORINO – ITALIA - tel. +39 011 5613113 - fax.
+39 011 5613098
piemonte @... - http://www.arci.it/piemonte

IN COLLABORAZIONE CON

PROVINCIALE TORINO
v. Cernaia 14 - 10123 Torino – TO - tel. 011 5613113 - fax 011 5613098
torino @... - http://www.arci.it/torino

ARCI NUOVA ASSOCIAZIONE COMITATO PROVINCIALE VALLESUSA
v. Torino 9/e - 10093 - Collegno – TO - tel. 011 4112498 - 011
4110053 - fax 011 4112421
vallesusa @... - http://www.arci.it/vallesusa

ARCI NUOVA ASSOCIAZIONE COMITATO PROVINCIALE BIELLA, VERCELLI, IVREA
Via alla Fornace 8/b – Biella – BI - tel. 015.8491179 - fax.
015.8470867 -

PARTNERS STRANIERI

MARCO POLO
Ul. Zmaj Jovie 13 - 78000 - BANJA LUKA REPUBBLICA SRPSKA - BOSNIA
ERZEGOVINA
marcopolobl @... - http://www.home.blic.net/marcopolobl
tel. +387 65 894003 - fax. +387/51/319142

CENTER FOR YOUTH CREATIVITY
Makedonska, 22 - 11000 – BELGRADO - SERBIA E MONTENEGRO
csm @... - http://www.csm.org.yu -
tel. +381.11.32.21.948 - fax. +381.11.753.734; +381.11.32.21.948

OKC ABRASEVIC
MOSTAR - BOSNIA ERZEGOVINA
nedim@ kolaps .org - www.kolaps.org

From: MICHEL COLLON
Date: Sat, 7 May 2005 03:21:37 +0200

Fin du procès COLLON / POLICIERS DE BRUXELLES - VILLE


Jeudi 28 avril, a eu lieu la dernière audience, en appel, de mon procès
contre les policiers de Bruxelles - Ville. Frank Van Impe et Bernard
Jongen m'avaient arbitrairement arrêté et très brutalement tabassé (4
côtes fracturées) dans une camionnette pour avoir organisé une
manifestation pour la paix contre l'Otan en 1999. Jugement : le 16 juin.
- « Dans quel état reviendrai-je de la prochaine manifestation ? »
Déclaration finale de Michel Collon : ci-après
- « L'arrestation de Michel Collon était illégale et arbitraire »
(extraits des conclusions de Maître Selma Benkhelifa). Voir :
http://www.michelcollon.info/articles.php?dateaccess=2005-05-
06%2016:56:11&log=actuperso
- Plaidoirie de l'avocat des policiers : « Qui est un ver de terre ? »
(Ci-après)
- Pour lire la plainte à l'origine des faits, voir :
http://www.michelcollon.info/articles.php?dateaccess=2004-05-
29%2015:48:43&log=actuperso

Ma déclaration finale :


« Si demain, il faut à nouveau manifester pour la paix, j'irai à
nouveau.
Dans quel état reviendrai-je ? »

« Madame la Présidente, Madame et Monsieur les juges, je vous remercie
de m'écouter quelques instants. Je serai bref car le procureur a
parfaitement détruit le tissu de mensonges proférés par les deux
policiers. Mais, quand on est victime d'une agression aussi brutale, de
quoi a-t-on besoin ? De justice, et ça commence par pouvoir dire ce
qu'on a subi, ce qu'on a ressenti.
Quand on a subi un tel choc, pour pouvoir le supporter, ne pas rester
traumatisé, on a besoin de savoir qu'on sera entendu et que les
responsables seront punis. Je vous demande donc de vous mettre un
instant à ma place : que ressentez-vous quand on vous jette par terre,
comme un paquet ? Et dès qu'il n'y a plus de témoins, ces hommes se
mettent à vous frapper sans cesse, à coups de poings sur la figure, à
coups de pied dans les côtes... Vous crevez de mal, vous crevez de
peur, vous pensez, tellement les coups sont violents, que vous allez
mourir ou rester handicapé. Et quand vous suppliez qu'ils arrêtent, ça
les fait rigoler, et ils tapent encore plus.
Que ressentez-vous quand on vous traite pire qu'un animal, quand on
vous prive de toute dignité, de tout respect ? Dans ces circonstances,
je pense qu'un homme peut comprendre ce qu'éprouve une femme lors d'un
viol.

Après, quand vous apprenez qui vous a fait ça, vous vous demandez
quelle sorte de gens prennent ainsi plaisir à frapper, humilier,
torturer ?
J'ai parlé de viol. En fait, ces deux brutes Van Impe et Jongen ont
violé nos libertés démocratiques. La liberté de manifestation. La
liberté d'expression.
Car je ne suis pas masochiste. En arrivant au lieu de rassemblement, je
savais très bien qu'il n'y aurait pas de manifestation. Avec des
centaines de policiers en tenue de combat et en civil, un hélico, des
autopompes, des gaz lacrymogènes, usant de violence en divers endroits,
pas question de manifester. Mais juste d'aller exprimer au public et
aux médias qu'il était scandaleux qu'on interdise de manifester pour la
paix, que cette interdiction de manifester était illégale car condamnée
en urgence, à notre requête, par la plus haute instance belge, le
Conseil d'Etat.
Un bourgmestre peut interdire une manifestation à tel moment ou à tel
endroit, par exemple parce qu'elle gênerait la circulation. Mais la
Constitution belge lui défend explicitement d'interdire toute
manifestation pour la paix n'importe où n'importe quand. C'est pourtant
ce qu'avait fait le bourgmestre de Bruxelles François-Xavier de Donnéa,
grand ami de l'Otan et des Etats-Unis.
On était en plein dans l'illégalité, en plein abus de pouvoir. Et c'est
cela qu'il fallait cacher en supprimant la liberté d'expression. L'Otan
n'aime pas qu'on conteste ses guerres. C'est pour cela que le
journaliste Bogaert du Morgen a été arrêté, ainsi d'ailleurs que quatre
journalistes ce jour-là.
Et c'est pour avoir revendiqué la liberté d'expression que j'ai été
puni. Des témoins ont entendu des policiers dire après mon arrestation
: « On l'a bien eu, le journaliste ! » Ma profession n'étant pas écrite
sur ma figure, ils savaient donc qui j'étais. Et j'étais visé d'avance
en tant qu'organisateur de la manifestation pour la paix.
La preuve : à mes côtés, venant de la conférence de presse et se
dirigeant avec moi vers le lieu de rassemblement, se trouvait une
dizaine de personnes dont trois professeurs d'université, Messieurs
Franck, Piérart et Bricmont. Dans un de leurs procès-verbaux, que même
le Parquet considère comme mensongers, les supérieurs de ces policiers
brutaux ont prétendu que nous aurions foncé dans un « assaut brutal »
vers les policiers. Quiconque regardera l'âge et le gabarit de ces
professeurs d'université ne pourra qu'éclater de rire.
Mais, comme le dit le professeur Franck dans son témoignage : « Pour
répondre à votre question, je m'étonne aussi que ni moi-même, ni M.
Coumont (syndicaliste), ni M. Piérart, ni M. Bricmont, n'avons été le
moins du monde inquiétés ni même interpellés. Il n'y a même pas eu le
moindre contrôle d'identité. Je ne serais pas surpris que le sort
particulier réservé à M. Collon résulte de son identification par les
forces de l'ordre. »

Quand on se fait frapper avec une telle violence, on se demande avec
angoisse : « Qu'ai-je fait de mal ? » On a besoin de comprendre
pourquoi quelqu'un peut vous détester au point de casser vos os, de
détruire votre corps. On se pose sans cesse la question car on veut
pouvoir continuer à vivre en paix. Le problème : qui peut vous protéger
puisque ceux qui vous ont fait ça, sont justement ceux-là qui sont
censés vous protéger, paraît-il.
Il faut donc chercher la cause d'une telle haine. Dans la camionnette,
en commençant à me tabasser, le policier Jongen m'a hurlé : « Sale
anarchiste, tu vas voir ce que c'est de vouloir manifester ! »
Même s'il est mal renseigné sur mes convictions politiques précises,
Jongen montre ainsi qu'il agit par motivation de haine politique.
D'ailleurs, à l'audience précédente, il a déclaré : « Quand la gauche
manifeste, y a toujours de la castagne ! » (sic). Faux !
Personnellement, j'ai déjà participé à de nombreuses manifestations, il
m'est arrivé d'en organiser plusieurs, et ça s'est toujours bien passé.
Par contre, je veux bien croire que lorsque Jongen intervient, il
apporte la castagne lui-même !
Ce que montre ce procès, et les agissements de ces policiers, c'est
qu'il y sans doute une présence d'éléments d'extrême droite, fascistes,
dans la police de Bruxelles - Ville, comme on l'a vu aussi dans la
commune de Schaerbeek. Qu'attendent les autorités de Bruxelles - Ville
pour mettre fin à ce scandale ? D'autres victimes ?

A l'audience précédente, le procureur a déclaré : « Je m'inquiète de la
déclaration (du policier Gosselin poursuivi ainsi que Van Impe pour le
tabassage d'un supporter) disant 'Pourquoi aurions-nous frappé Legrand
alors que nous aurions pu attendre le commissariat' ? "
Bavure, dérapage verbal ? Non, à une autre occasion, ils ont déclaré :
"Nous ne pouvions pas le tabasser à trente mètres de ses amis" Question
: à partir de combien de mètres cela devient-il possible ?
Et lorsque j'ai été confronté à Van Impe et Jongen au comité P
(surveillance des polices), il a été dit dans le même genre : "On
n'allait quand même pas le tabasser, il y avait plein de caméras".

Je conclus. Pourquoi cette violence gratuite ? On a essayé de nous
enlever le droit de manifester contre la guerre. Mais je vous le redis
très clairement, Messieurs les policiers : le droit de manifester est
inscrit dans la Constitution et aucun bourgmestre, aucun ministre, et
même pas un policier de Bruxelles - Ville ne pourra nous l'enlever,
est-ce clair ?
Vous avez essayé de me faire peur. Et encore en mars 2003, alors que je
protestais contre des brutalités policières envers un jeune (arrêté
lors de la manifestation Irak), un de vos collègues est venu
m'intimider : "Une manifestation, ça ne vous a pas suffi?"
Non. Je ne me laisserai jamais intimider. Si demain Bush déclenche
encore une guerre, avec ou sans la participation ou la complicité de
l'Europe, j'irai encore manifester.

Ce procès est donc important, Madame la Présidente, Madame et Monsieur
les juges, non seulement pour le passé, mais aussi et surtout pour
l'avenir.
Un citoyen de Bruxelles a-t-il le droit de se promener dans la rue sans
se faire arrêter arbitrairement ? Depuis ce procès, j'ai entendu
beaucoup d'histoires de gens, des jeunes surtout, qui ont été arrêtés
et frappés arbitrairement dans le centre de Bruxelles, mais ils n'osent
déposer plainte. Je me bats aussi pour eux.
Un manifestant, même de gauche, a le droit de s'exprimer contre la
guerre dans les rues de Bruxelles ? Je le redis donc clairement : si
demain, il faut manifester à nouveau pour la paix, j'irai. Dans quel
état je reviendrai de cette manifestation, cela dépendra de votre
jugement. Merci de votre attention. »

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La plaidoirie de l'avocat des policiers :
Qui est un ver de terre ?

L'avocat des policiers brutaux est Maître Vincent De Wolf, par ailleurs
bourgmestre de droite d'Etterbeek. Sans état d'âme, sa plaidoirie a
recopié tels quels les mensonges de ses clients tout en essayant
d'escamoter les contradictions multiples qu'y avait relevées le
procureur : « Mes clients n'ont aucun remords, car ils n'ont rien fait.
»
Entre autres amabilités, De Wolf a comparé le procureur à un ver de
terre qui se contorsionne pour essayer de savoir si l'arrestation était
judiciaire (sur base d'un délit commis, auquel cas le policier doit
avertir sur le champ le parquet) ou simplement administrative
(arrestation provisoire sans formalités).
Mais en réalité, lui-même s'est contorsionné comme un ver de terre
pendant une heure trente pour échapper à la seule et unique question de
ce dossier : Comment expliquer que la victime rentre en bon état dans
cette camionnette de police et en sorte avec quatre côtés cassées ?

Images et citations manipulées

Ne pouvant répondre à cette question simple et décisive, De Wolf
prétend d'abord que je serais tombé sur le sol au début de
l'arrestation avec quatre policiers sur moi et que mes côtes auraient
été fracturées à ce moment. Puis, il prétend que les enregistrements
télé montrent qu'un autre policier me porte un coup de pied. Faux, on
voit bien qu'il s'agit juste d'un pas en avant, à vitesse normale, et
c'est pas comme ça que l'on peut casser quatre côtes (sans compter que
de nombreuses autres blessures m'ont été infligées dans la camionnette,
toutes attestées par de nombreux certificats médicaux).
A propos de certificats, De Wolf en cite un : mes blessures n'auraient
provoqué qu'une « gêne légère ». Il oublie juste de signaler que ce
dernier certificat date de... huit mois après les faits !
Car De Wolf est le champion de la citation tronquée. Ainsi, il relate
le témoignage d'une autre personne arrêtée, l'acteur flamand Mark
Tuypens : « Wij wisten dat de betoging aanvankelijk verboden was ».
Qu'il traduit : « Nous savions que la manifestation était interdite »,
essayant de prouver par là que c'est de notre côté qu'on a voulu braver
la loi. De Wolf « oublie » juste de traduire le mot-clé : «
aanvankelijk verboden ». La vraie déclaration était : « Nous savions
que la manifestation était interdite A L'ORIGINE ». C'est-à-dire
qu'elle ne l'était plus puisque le Conseil d'Etat avait annulé cette
interdiction. Rien qu'en taisant un mot, De Wolf parvient à inverser le
blanc et le noir.

Diabolisez la victime !

Pour faire oublier que son dossier est indéfendable, De Wolf a appliqué
la « méthode Bush ». Vous êtes manifestement l'agresseur ? Il y a plein
de témoins ? Diabolisez la victime, salissez-la. Accusez-la, par
exemple, de posséder des armes de destruction massive et de représenter
un danger.
Quelles armes dangereuses pouvait-on m'attribuer ? Pas facile puisqu'il
y avait plein de caméras et qu'elles montrent clairement que je suis
agressé. Alors, De Wolf prétend : « Collon n'était pas porteur de sa
carte d'identité ! »
Ah, le dangereux crime ! Il avait déjà sorti cela en première instance.
Et il lui avait déjà été répondu : « C'est faux ! Les policiers m'ont
arraché mon sac avec mes papiers. Il m'a été restitué deux jours plus
tard à mon domicile, et j'en ai le P-V ». Il n'avait pas insisté. Mais
comme il n'a rien de bon dans son dossier et qu'il sait qu'il parle en
dernier lieu, sans que je puisse lui répondre, il n'est pas gêné de
ressortir ce mensonge avéré, espérant me créer une image de dangereux
terroriste.
Dans le même genre, il s'approche des juges et leur montre... une photo
qui ne figure pas au dossier : « Regardez le regard de Collon sur cette
photo, ce n'est pas une victime ! » Curieusement, nous n'avons pas le
droit de voir cette photo, or il serait intéressant de voir à quelle
manipulation il a pu se livrer. Mais la présidente ne semble pas
impressionnée, et la photo n'est pas versée au dossier.

Six ans plus tard, la camionnette devient « trop petite » !

Enfin, De Wolf exhibe des photos des deux modèles de camionnettes qui
ont pu servir au transport. Pour essayer de prétendre que l'espace
intérieur était trop petit pour qu'un homme puisse y porter des coups
de pied. Pourtant, dès le début de ma plainte, et sans jamais varier,
j'ai indiqué que Van Impe (qui est de petite taille) se tenait debout,
légèrement courbé, et de cette façon pouvait très bien porter de
violents coups de pied. Vous devez savoir que dans cette camionnette,
la banquette n'occupe que les deux tiers gauches de l'espace, la partie
droite étant entièrement dégagée de bas en haut.
Au dernier moment, six ans après les faits, De Wolf sort ce lapin de
son chapeau : « Camionnette trop petite ! ». Mais il n'ira pas jusqu'à
proposer une reconstitution. Il aurait pu demander à son client brutal
de se coucher par terre dans cette camionnette tandis qu'une autre
personne aurait démontré qu'il était bien possible de lui donner des
coups de pied dans les côtes !
On a beaucoup parlé, ces derniers temps, des « droits de la victime ».
Il reste du chemin en ce sens : cet avocat a eu le droit de répéter les
mensonges de ses clients et d'inventer de nouveaux trucs grossiers
pendant une heure et demie en gardant le dernier mot et sans que je
puisse répondre.
Mais je ne crois pas que les juges se laisseront impressionner par ses
trucs grossiers. Les deux audiences ont été très claires : si on entre
intact dans une camionnette et qu'on en sort avec quatre côtes
fracturées, les seuls coupables possibles sont les policiers présents
dans cette camionnette. Point à la ligne.


SOURCE:
http://www.michelcollon.info/mailinglist.php

(deutsch / francais)

60 anni dopo: ribaltare gli esiti della II Guerra Mondiale?

[La "ricerca sulla pace" tedesca usa oggi, come un secolo fa, gli
strumenti del differenzialismo etnico per destabilizzare l'Europa
centroorientale e ripristinare l'"ancien regime". Ne parla un articolo
del sito http://www.german-foreign-policy.com]


Orwellscher Friede

BERLIN/OSNABRÜCK/KALININGRAD (Eigener Bericht) - Die ,,Deutsche
Stiftung Friedensforschung" (DSF) wird aus dem Militärhaushalt der
Bundesregierung bezahlt und vermittelt für genehme Projekte mehrerer
Wissenschaftsinstitute Staatsgelder. Von der Militärfinanzierung
profitiert unter anderem die Hessische Stiftung Friedens- und
Konfliktforschung (HSFK). Weitere Gelder der DSF, die mehrheitlich aus
dem Bundesbildungsministerium fließen, gehen an Einrichtungen in
Hamburg und Marburg. Nach eigener Aussage will die DSF der deutschen
Außenpolitik Möglichkeiten der ,,Intervention" im Fall von
,,ethnischen Konflikten" aufzeigen. Aktuelle Anlässe für eine deutsche
Interventionstätigkeit ergeben sich demnach in Kaliningrad, im Kosovo
sowie im ,,nördlichen Schwarzmeergebiet". Mit Untersuchungen über die
dortige Konfliktlage hat die DSF den Ethno-Spezialisten Stefan Troebst
beauftragt. Troebst wurde mehrfach beschuldigt, durch die Konstruktion
von ,,Ethnien" Voraussetzungen für spätere Destabilisi
erungsversuche zu schaffen.

http://www.german-foreign-policy.com/de/news/article/1109893119.php


Paix orwellienne

BERLIN/OSNABRÜCK/KALININGRAD (compte-rendu de la rédaction)
La,,Fondation allemande pour la recherche de la paix? (DSF :
,,Deutsche Stiftung Friedensforschung?) est financée sur les fonds du
budget militaire fédéral et accorde des crédits publics à des projets
agréés de plusieurs instituts scientifiques. De ce financement du
Ministère de la défense profite entre autres la Fondation hessoise de
recherche sur la paix et la résolution de conflits (HSFK). D?autres
subsides de la DSF qui proviennent en majeure partie du Ministère
fédéral de l?Éducation viennent alimenter des instituts situés à
Hambourg et à Marbourg. De son propre aveu, la DSF veut indiquer aux
responsables de la politique extérieure des opportunités
,,d?intervention? en cas de ,,conflits ethniques?. Selon elle,
l?Allemagne serait susceptible d?intervenir actuellement à
Kaliningrad, au Kosovo ainsi que ,,dans la région située au Nord de la
Mer noire?. La DSF a chargé le spécialiste des questions ethniques
Stefan Troebst d
?études sur la situation conflictuelle qui y règne. Troebst a été
accusé à plusieurs reprises de créer, en réactivant les ,,ethnies?,
les conditions propices à des tentatives ultérieures de déstabilisation.

http://www.german-foreign-policy.com/fr/news/art/2005/51500.php

P A R T I G I A N I !

Una iniziativa internazionale ed internazionalista
nel 60.esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo

Roma, 7-8 maggio 2005, Casa delle culture (Via S. Crisogono)

https://www.cnj.it/PARTIGIANI/index.htm

Per contatti: PARTIGIANI! Segreteria organizzativa
c/o RCA, Via di Casal Bruciato 27, I-00159 Roma
partigiani7maggio @ tiscali.it
tel. +39-06-4393512, FAX +39-06-43589503

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LA LOCANDINA:
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IL TESTO DI CONVOCAZIONE DELLA INIZIATIVA:
https://www.cnj.it/PARTIGIANI/manifesto.htm
Tekst sazivanja inicijative:
https://www.cnj.it/PARTIGIANI/poziv.htm

LE ADESIONI:
https://www.cnj.it/PARTIGIANI/ades_link.htm

IL PROGRAMMA:
https://www.cnj.it/PARTIGIANI/programma.htm

INIZIATIVA GEMELLATA:
"LA RESISTENZA: DENTRO E FUORI I CONFINI"
Bussoleno (TO), lunedi 9 maggio 2005
https://www.cnj.it/PARTIGIANI/iniziative.htm#bussoleno

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Profili / Biografije
https://www.cnj.it/PARTIGIANI/profili.htm

Altre iniziative per il 60.mo della Liberazione:
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