Informazione

[Sul bombardamento della sede della RTS e relativa strage commessa dalla NATO nell'aprile 1999 a Belgrado si vedano anche 
il Rapporto di Amnesty International: https://www.cnj.it/24MARZO99/criminale.htm#rts
e l'ulteriore documentazione al link: https://www.cnj.it/24MARZO99/criminale.htm#rts ]


I portabandiera della libertà 

di Manlio Dinucci 


Ha firmato il libro delle condoglianze per le vittime dell’attacco terroristico alla redazione di Charlie Hebdo e, definendolo «un oltraggioso attacco alla libertà di stampa», ha dichiarato che «il terrorismo in tutte le sue forme non può essere mai tollerato né giustificato». Parole giuste se non fossero state pronunciate da Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, l’organizzazione militare che usa come metodico strumento di guerra l’attacco terroristico contro le redazioni radiotelevisive.

 Quello contro la radiotelevisione serba a Belgrado, colpita da un missile Nato il 23 aprile 1999, provocò la morte di 16 giornalisti e tecnici. Lo stesso ha fatto la Nato nella guerra di Libia, bombardando nel 2011 la radiotelevisione di Tripoli. Lo stesso nella guerra di Siria, quando nell’estate 2012 combattenti addestrati e armati dalla Cia (negli stessi campi da cui sembra provengano gli attentatori di Parigi) hanno  attaccato stazioni televisive ad Aleppo e Damasco, uccidendo una decina di giornalisti e tecnici.

 Su questi attacchi terroristici è calato in Occidente un quasi totale silenzio mediatico, e praticamente nessuno è sceso in piazza con le foto e i nomi delle vittime. All’attentato contro Charlie Hebdo è stata invece data una risonanza mediatica mondiale. E, facendo leva sul naturale sentimento di condanna per l’attentato e di cordoglio per le vittime, Charlie Hebdo è stato assunto da un vasto arco politico a simbolo di lotta per la libertà. Ignorando il discutibile ruolo di questa rivista che, con le sue vignette «dissacranti», si collocherebbe «alla sinistra della sinistra». 

Nel 1999 il direttore di Charlie Hebdo, Philippe Val, sostiene con una serie di editoriali e vignette la guerra Nato contro la Iugoslavia, paragonando Milosevic a Hitler e accusando i serbi di compiere in Kosovo dei «pogrom» simili a quelli nazisti contro gli ebrei. 

Stessa linea nel 2011 quando Charlie Hebdo (pur non essendoci più Philippe Val alla direzione) contribuisce a giustificare la guerra Nato contro la Libia, dipingendo Gheddafi come un feroce dittatore che schiaccia sotto gli stivali il suo popolo e fa il bagno in una vasca piena di sangue. 

Stessa linea dal 2012 nei confronti della Siria quando Charlie Hebdo, rappresentando il presidente Assad come un cinico dittatore che schiaccia donne e bambini sotto i cingoli dei suoi carrarmati, contribuisce a giustificare l’operazione militare Usa/Nato. 

In tale quadro si inserisce la serie di vignette con cui la rivista ridicolizza Maometto. Anche se essa fa satira allo stesso tempo su altre religioni, le vignette su Maometto equivalgono ad altrettante taniche di benzina gettate sul terreno già infuocato del mondo arabo e musulmano. 

E appaiono ancora più odiose agli occhi di grandi masse islamiche perché a ridicolizzare la loro religione e la loro cultura sono degli intellettuali parigini, immemori del fatto che la Francia assoggettò al suo dominio coloniale interi popoli, non solo sfruttandoli e massacrandoli (solo in Algeria oltre un milione di morti), ma imponendo loro la propria lingua e cultura. Politica che Parigi prosegue oggi in forme neocoloniali. 

Non c’è quindi da stupirsi se, nel mondo arabo a musulmano che ha in maggioranza condannato gli attacchi terroristici di Parigi, dilagano le proteste contro Charlie Hebdo. A coloro che in Occidente ne fanno la bandiera della «libertà di stampa», va chiesto: che cosa fareste se trovaste affisse per strada vignette porno su vostro padre e vostra madre? Non vi arrabbiereste, non la definireste una provocazione?  Non pensereste che dietro c’è la mano di qualcuno che cerca di aprire una guerra con voi?
 
(dalla rubrica "L'arte della guerra", su il manifesto del 20 gennaio 2015)  




I reportages di Vauro e Bertolasi dall'Ucraina

1) Vauro in Ucraina per Il Fatto Quotidiano
Il racconto a Giulietto Chiesa / Viaggio da Sloviansk a Kiev dove il diritto alla salute è negato / Al fronte di Lugansk con i ribelli filorussi. Tra fantasmi e ferite / La ‘Fede’ dei cosacchi: “Contro i nazisti, come i nostri padri” / Altri articoli

2) Eliseo Bertolasi dal Donbass
7/1: Una seconda Chernobyl minaccia l'Europa / 18/1: Ennesimo incidente tra le centrali nucleari / Reportage dall'aeroporto di Donetsk / La tragedia non raccontata / I volontari italiani


Sul pericolo nucleare in Ucraina si veda anche:

L'Ucraina diventerà una discarica nucleare? (4/7/2014)


Ukraine Crisis Goes Nuclear. The Storming of Zaporizhia Nuclear Power Plant by Neo-Nazis
By Tony Cartalucci - New Eastern Outlook / Global Research, May 17, 2014
La crisi ucraina diventa nucleare. L’assalto neonazista alla centrale nucleare di Zaporozhe (Tony Cartalucci – Global Research, 17 maggio 2014)

Kiev avrebbe nascosto la gravità dell'incidente alla centrale nucleare di Zaporizhzhya (22/12/2014)
Elespiadigital rivela che hacker ucraini hanno scoperto la scioccante verità circa l'incidente nella centrale nucleare di Zaporizhzhya, nel sud-est dell'ucraina: livelli di radiazione 14,6 volte superiori a quelli consentiti dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica.
Secondo i documenti sottratti dagli hacker, il giorno dell'incidente attorno alla centrale sono stati raggiunti livelli di radiazione 14,6 volte il limite consentito. Questo contraddice le dichiarazioni dei funzionari di Kiev e le relazioni dei media ucraini, che devono ancora far luce sulle vere cause che hanno indotto a disattivare il terzo reattore della centrale.
A peggiorare le cose, i documenti indicano che il governo ucraino avrebbe vietato alla stampa di parlare dell'incidente nucleare che potrebbe mettere in pericolo la popolazione di gran parte d'Europa. Una nuova "Chernobyl"?
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=11&pg=9900
Source: Hackers ucranianos revelan que Kiev ocultó la gravedad del accidente en la central nuclear de Zaporizhzhya (21/12/2014)
http://www.elespiadigital.com/index.php/noticias/historico-de-noticias/7878-hackers-ucranianos-revelan-que-kiev-oculto-la-gravedad-del-accidente-en-la-central-nuclear-de-zaporizhzhya


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Il racconto di Vauro a Giulietto Chiesa: “Ecco quello che ho visto nel Donbass”

18/01/2015 – Vauro racconta la prima parte del suo viaggio in Ucraina e Donbass. Regia di Adalberto Gianuario e Marcello Villari


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Guerra in Ucraina: viaggio da Sloviansk a Kiev dove il diritto alla salute è negato (di Alessandro Ferrucci, Lorenzo Galeazzi e Vauro, 12/12/2014)

Una volta a Slovianskteatro questa estate di feroci scontri fra le truppe regolari ucraine e i separatisti filorussi, sorgeva un polo ospedaliero all’avanguardia: una vera e propria città della salute che oggi è completamente distrutta. Quelle immagini, ancora mai mostrate dai media italiani, fotografano meglio di altre la grave situazione sociale nella quale versa l’Ucraina. Sì, perché dallo scoppio della rivolta di piazza Maidan, la guerra e la crisi economica hanno portato il sistema sanitario al collasso: sono 50 i nosocomi ridotti in macerie e il prezzo di molti farmaci salvavita è salito fino al 3200 per cento. Molti dei quali sono reperibili solo al mercato nero. Così anche nella capitale Kiev, lontano dal Donbass dove ancora si combatte, le strutture mediche non sono più in grado di fare fronte all’emergenza sanitaria che di giorno in giorno si aggrava: interi ospedali sono senza antidolorifici, analgesici e chemioterapici. A pagare il prezzo più alto sono i bambini malati di tumore, molti dei quali vittime dell’eredità avvelenata del disastro nucleare di Chernobyl. Se in Europa la media di sopravvivenza è del 75-80 per cento, in Ucraina sopravvive un bimbo su due. Come nel precedente lavoro sulla Costa D’Avorio, questo reportage è stato realizzato grazie al supporto tecnico-logistico di Soleterreorganizzazione non governativa che dal 2003 interviene in Ucraina nei diversi aspetti che contribuiscono alla guarigione dei piccoli pazienti: dalla fornitura gratuita di farmaci, all’assistenza psicologica, fino all’apertura di una casa accoglienza per ridurre il periodo di ospedalizzazione dei bimbi malati di cancro


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Viaggio in Ucraina: al fronte di Lugansk con i ribelli filorussi. Tra fantasmi e ferite (di Vauro Senesi | 19 gennaio 2015)

Seconda puntata del reportage nel paese dell’Europa orientale dilaniato ormai da mesi da un conflitto che, in barba alle tregue dichiarate, continua a mietere famemorte e distruzione. Dopo Slovianks e Kiev, ilfattoquotidiano.it ha visitato una delle due province ribelli che, in risposta alla rivolta di Euromaidan, hanno dichiarato unilateralmente la propria indipendenza scatenando la reazione militare del governo ucraino: la Repubblica popolare di Lugansk, proclamata tale il 27 aprile 2014. Dalla “Capitale” ai suoi sobborghi, come Novosvetlovka, fino alla linea del fronte a Pervomajsk lo scenario è sempre quello: distruzione sistematica di scuole, ospedali, abitazioni residenziali, acquedotti e linee elettriche. “E la chiamano operazione antiterrorismo”, accusa Anrej, soldato dell’Armata dei Cosacchi del Don, una delle milizie che sta combattendo contro le forze ucraine. Gli fa eco il suo generale, Pavel Drjomov: “Kiev vuole il nostro territorio, per questo sta facendo terra bruciata”. La prospettiva di una pacificazione e di una soluzione diplomatica alla crisi non viene nemmeno presa in considerazione. “Dopo i crimini commessi dagli ucraini è impossibile”, dicono tutti, militari e civili. Quindi avanti tutta verso l’indipendenza, con l’aiuto logistico, umanitario e militare della madrepatria: la Russia, che  nel Donbass è rimasta ancora Unione sovietica. Tant’è che il l’attuale conflitto viene percepito dai miliziani come una prosecuzione della “Grande guerra patriottica“, la Seconda guerra mondiale, combattuta “contro i nuovi nazisti“: non più tedeschi, ma, secondo loro, americani e ucraini. “Maidan è scoppiata all’inizio per avere un sistema sociale più giusto. Che però non è quello dell’Ue, ma è l’Urss“, ricorda malinconicamente Adrej... 

di Lorenzo Galeazzi e Vauro Senesi - un ringraziamento a Eliseo Bertolasi per la logistica e a Anna Lesnevskaya per le traduzioni


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Viaggio in Ucraina, la ‘Fede’ dei cosacchi: “Contro i nazisti, come i nostri padri” (di Vauro Senesi | 19 gennaio 2015)
Guardano con 'simpatia' agli inizi della rivoluzione di Maidan: "Poi sono state le oligarchie filo occidentali a strumentalizzarla trasformandola in scontro xenofobo e fascista". E il loro obiettivo è "ricominciare a ricostruire scuole, ospedali gratuiti"...

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Altri articoli:

VAURO: “IN UCRAINA SI COMBATTE CON LA SVASTICA”
18 dic 2014 – Non c’è solo il Medio Oriente, il vignettista ricorda un altro conflitto alle porte dell’Europa tra filorussi e truppe regolari ucraine. Anche in Ucraina sboccia il fondamentalismo, come tra le fila del battaglione Azov che combatte con la croce uncinata nazista…
I cosacchi del Don: “Resistiamo al fascismo” (di Vauro Senesi, Il Fatto Quotidiano 27/12/2014)
Per la comunità di combattenti gli assalti di oggi non sono che la prosecuzione della guerra patriottica di 70 anni fa…

Le vite bruciate nella neve di Lugansk (di Vauro Senesi, Il Fatto Quotidiano 27/12/2014)
Città e villaggi della Repubblica separatista nell’Est ucraino sistematicamente colpiti dall’esercito di Kiev: ospedali, scuole, centrali idriche ed elettriche in macerie. I pochi che non sono fuggiti in Russia sopravvivono con la morte nel cuore…


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http://www.vita.it/mondo/emergenze/una-nuova.html

07/01/2015

Una seconda Chernobyl minaccia l'Europa

di Eliseo Bertolasi

Lo scorso 30 dicembre Mosca, il sito ufficiale del Ministero degli Affari esteri, ha lanciato un allarme riguardo ai rischi di una possibile catastrofe nucleare in Ucraina: il Primo Ministro ucraino Jazenjuk ha firmato un accordo con una società americana per la fornitura di combustibile nucleare per le centrali nucleari ucraine. Combustibile che, a detta degli scienziati, sarebbe incompatibile con le centrali ucraine. Si prospetta una nuova Chernobyl, dicono da Mosca


Lo scorso 30 dicembre Mosca, sul sito ufficiale del Ministero degli Affari esteri, ha lanciato un allarme riguardo ai rischi di una possibile catastrofe nucleare in Ucraina: il Primo Ministro ucraino Jazenjuk ha firmato un accordo con la società americana Westinghouse per quanto riguarda la fornitura di combustibile nucleare per le centrali nucleari ucraine. La società Westinghouse nel corso degli anni ha cercato di affermarsi sul mercato dei combustibili nucleari anche per i reattori di progettazione sovietica VVER-1000.
Anche se tale accordo può sembrare motivato dal desiderio di diversificare le forniture energetiche che, secondo il Premier ucraino, non dovrebbero dipendere unicamente dai produttori russi, diventa però inaccettabile per i potenziali rischi in materia di sicurezza nucleare. 

Non tutto il combustibile è uguale

Il combustibile prodotto dalla Westinghouse ha frequentemente dimostrato la sua non conformità d’utilizzo nei reattori VVER-1000. I tentativi di utilizzarlo, ad esempio, nella centrale nucleare ceca di Temelin hanno già portato in passato ad un incidente  piuttosto grave.
Ad aggravare la situazione, anche il fatto che in Ucraina tutto questo sta accadendo su uno sfondo di grande instabilità, in un ambiente in cui l’allineamento politico ha la priorità sulle esigenze della sicurezza nucleare, inoltre la capacità di rispondere a questo tipo di emergenze, nel Paese, appare molto limitata.
Non si comprende la necessità, da parte di Kiev, d’interrompere l’approvvigionamento di combustibile nucleare dalla Russia. La società statale russa per l’energia atomica Rosatom effettua con regolarità e continuità consegne di combustibile nucleare alle centrali ucraine.

Un rischio sistemico

In queste condizioni la pericolosa scelta imbastita da Kiev rappresenta una minaccia per la sicurezza e la salute non solo dei cittadini ucraini, ma anche di tutti i popoli europei. Sembra che la lezione della tragedia di Chernobyl non abbia insegnato alle autorità di Kiev alcun approccio né responsabile né scientifico sull’uso dell’energia nucleare. Di fatto, in Ucraina, la sicurezza nucleare è subordinata all’adempimento di ambizioni politiche e forse di altri “tangibili” interessi. Le ripercussioni di possibili avarie o d’incidenti con le rispettive responsabilità, ricadranno totalmente sulla leadership ucraina e sul fornitore americano.
Alla seguente dichiarazione ufficiale del Ministero degli Affari esteri della Federazione Russa, l’Ente per l’Energia Atomica ucraino “Energoatom” ha risposto che l’Ispettorato statale per la regolamentazione nucleare dell’Ucraina (ГИЯРУ) in accordo con la soluzione tecnica per l’introduzione di combustibile nucleare della società Westinghouse ha solo ammodernato l’unità  № 3 della Centrale Nucleare Sud ucraina (ЮУАЭС) di Zaporozhye. Si tratterebbe di test per l’utilizzo del nuovo combustibile americano. Secondo Energoatom: “L’introduzione del combustibile nucleare della società Westinghouse si svolge senza problemi, e in stretta conformità con le norme e i regolamenti relativi al nucleare e alla sicurezza dalle radiazioni, definite dalla legislazione ucraina” [Fonte: qui].

Una vera emergenza

Purtroppo i dati riportati dalle relazioni del 28 e del 29 dicembre del Servizio Nazionale ucraino per le Situazioni di Emergenza (ДСНС) sulla situazione nei pressi della centrale nucleare di Zaporozhye, pubblicati da Life News, indicano dei dati per nulla rassicuranti.
[IMMAGINE: Relazione del 28 dicembre del Servizio Nazionale ucraino per le Situazioni di Emergenza]
Sulla base di tali relazioni, infatti, il livello massimo di radiazioni nei pressi della centrale nucleare è risultato 16 volte superiore rispetto alla norma accettabile: dai 4,76 µSv/h. del 28 dicembre, ai 4,91 µSv/h. del 29.
[IMMAGINE: Dettaglio della relazione del 28 dicembre]
In Ucraina non tutti si sono allineati alle decisioni governative, anzi, ci sono esperti che ritengono illegale e pericoloso l’uso del combustibile americano nelle centrali nucleari ucraine [Fonte: qui].
Secondo loro, infatti, serviranno ancora molti anni per arrivare a una diversificazione del combustibile nucleare in Ucraina, e solo dopo tutta una serie di test e di adattamenti strutturali. 

Voci critiche dall'Ucraina

Tra questi"non allineati" figura il segretario esecutivo della Società Nucleare Ucraina Sergej Barbashov, ritiene che la sconsiderata e pericolosa decisione di sostituire il combustibile russo senza riflettere sulle pericolose conseguenze risponda solo a logiche politiche. 
L’esperto sostiene inoltre che: “Non sono ancora stati completati tutti i test di questo combustibile nei nostri reattori, e sono necessari”; secondo le sue stime, questo processo può richiedere fino a cinque anni poiché, aggiunge: “Il carburante degli Stati Uniti non è idoneo per le nostre unità”.
Secondo il presidente del consiglio del Centro Internazionale “Energia e informatica XXI” Michail Vataghin, l’uso dei materiali della Westinghouse è pericoloso in quanto infrange il principio di “unità tecnica”, dove l’uso di componenti non-originali può compromettere il funzionamento del propulsore nel suo complesso. 
Dello stesso parere anche Gheorghij Kapchinskijmembro del consiglio consultivo internazionale per la sicurezza nucleare, ex capo del Dipartimento per l’energia atomica e l’industria del Consiglio dei Ministri dell’URSS: “Il reattore è una sorta di corpo di cilindro, al cui interno si trovano le barre. Tutto questo è avvolto da una singola tecnologia che per le centrali ucraine è russa. Un’intrusione di altre tecnologie in questo sistema può portare a rischi precisi, perciò difficilmente si può parlare di convenienza”.
[IMMAGINE: Relazioni del 29 dicembre del Servizio Nazionale ucraino per le Situazioni di Emergenza]
Anche le autorità della vicina autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, hanno già lanciato l’allarme: la fuoriuscita di radiazioni dalla più grande centrale nucleare ucraina (quella di Zaporozhye) potrebbe presto portare ad una “seconda Chernobyl nel centro dell’Europa.” [Fonte: qui].
Questo è ciò che ha affermato in un comunicato inviato a “Interfax” Dennis Pushilin, uno dei leader dell’autoproclamata Repubblica. Anche a questo grido d’allarme, Energoatom ha risposto assicurando che non vi è stato nessun incidente “né nucleare, né di altro tipo” e che non sussistono “conseguenze di radiazioni”.
[IMMAGINE: Dettaglio della relazione del 29 dicembre]
Pushilin ha avvertito che il rifiuto dell’Ucraina di cooperare con la Russia nel campo della tecnologia nucleare potrà portare a un’autentica catastrofe nucleare. In un prossimo futuro tali incidenti potrebbero verificarsi anche nella centrale nucleare di Khmelnitsky, anch’essa interessata nel programma di sostituzione del combustibile nucleare.
Fonte delle immagini: qui [ http://lifenews.ru/news/147890 ]

L'autore

Eliseo Bertolasi, ricercatore associato e analista geopolitico all'Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG) di Roma, c’informa dei rischi di una possibile catastrofe nucleare in Ucraina.

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18/01/2015

Ucraina: ennesimo incidente tra le centrali nucleari


di Eliseo Bertolasi


Nella notte del 15 gennaio, un incendio ha interessato la centrale nucleare sud-ucraina della città di Nikolaev. La notizia, data dall'ufficio stampa del Dipartimento di Stato ucraino è solo l'ultima di una lunga serie.Da quando la società statunitense Westinghouse sta cercando di utilizzare il proprio combustibile nucleare sui reattori di progettazione sovietica presenti in Ucraina, questi incidenti si succedono con inquietante frequenza

Sul territorio della centrale nucleare sud-ucraina della città di Nikolaev c’è stato un incendio nella notte del 15 gennaio. La notizia è riportata dal servizio stampa del Dipartimento di Stato ucraino per le Situazioni d’Emergenza della regione di Nikolaev.
Dai dati riportati, l’incendio è stato individuato alle 22.03 ed è stato estinto alle 23.43 ed ha interessato un’area di 100 mq.
Le sue cause sono presumibilmente dovute a dei problemi elettrici sull’autotrasformatore 1AT. In seguito il personale di turno ha interrotto l’alimentazione elettrica dal trasformatore. Secondo i risultati delle prime verifiche, sul sito della centrale e nelle sue immediate vicinanze le radiazioni di fondo non supererebbero la norma. Come indicato nel rapporto, per spegnere le fiamme sono intervenuti 16 mezzi e 125 persone. Presso il sito opera ora una commissione per stabilire con precisione le cause dell’incendio e le sue conseguenze.
Si tratta dell’ennesimo incidente. Negli ultimi tempi tali situazioni d’emergenza nelle centrali nucleari ucraine accadono con una certa frequenza. Va ricordato che nelle giornate del 28 e 29 dicembre la grande centrale nucleare di Zaporozhye è stata interessata da una significativa fuga di radiazioni (16 volte superiori alla norma).Tutto ciò nonostante le dichiarazioni, il 3 dicembre (in seguito ad un’altro incidente, il 28 novembre, sul reattore numero tre della stessa centrale di Zaporozhye), del premier Yatsenyuk e soprattutto del ministro dell’Energia e dell’Industria Demchishin, il quale ha assicurato che tutto è nella norma e che non sussiste alcuna minaccia.
Da quando la società statunitense Westinghouse sta cercando di utilizzare il proprio combustibile nucleare sui reattori di progettazione sovietica presenti in Ucraina, questi incidenti si rincorrono. Tuttavia, i media occidentali tacciono! La comunità internazionale fino ad ora non ha intrapreso alcuna azione per controllare o almeno monitorare la situazione tra le centrali nucleari ucraine. 
Come mai non è ancora stata organizzata una commissione internazionale con la partecipazione di esperti provenienti da Europa, Russia Ucraina?
In caso d’esplosione di un reattore nucleare ucraino le gravi conseguenze che ne deriverebbero, si percuoterebbero non solo sull’Ucraina ma su tutto il continente europeo.

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Altri articoli:

Reportage dall'aeroporto di Donetsk (Eliseo Bertolasi, 19/12/2014)
Vi offriamo un reportage del nostro corrispondente Eliseo Bertolasi dal cuore dell'aeroporto di Donetsk, scenario dei feroci combattimenti tra l'esercito ucraino e i miliziani. Immagini uniche che parlano da sé. Inoltre in esclusiva intervista ai miliziani presenti sul campo…

La tragedia non raccontata del Donbass (Tatiana Santi intervista Eliseo Bertolasi)

DONETSK: VOLONTARI ITALIANI CON I FILO-RUSSI DEL DONBASS (di Eliseo Bertolasi, 7 gennaio 2015)
Dall’aeroporto di Donetsk da mesi passa la linea del fronte. Da una parte le forze di Kiev costituite sia dall’esercito governativo che dalle varie unità della Guardia Nazionale, i volontari nazionalisti di estrema destra sostenitori dell’Euromaidan. Dall’altra i combattenti dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, la “opolcénie”, i cosiddetti “miliziani filorussi”...







(english / italiano)

NOME E COGNOME DELL'AVIERE UCRAINO CHE HA ABBATTUTO IL VOLO MH17
Malaysian Boeing hit by an Ukrainian pilot

Dmitro Jakazuz o Vladislav Voloshin? Non spererete mica che ve lo dica RaiNews24?!... (Rassegna a cura di Italo Slavo)


Sullo stesso tema si vedano anche i nostri post e collegamenti:

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Fonte: pagina FB di Giulietto Chiesa, 25/11/2014

Tenere nascosti gli autori dell'abbattimento del Boeing Malaysiano non sarà possibile a lungo.
"Momento della verità", trasmissione del canale 5 russo, condotta da Andrei Karaulov, ha aperto diverse pagine fino ad ora sconosciute. Da chi ha avuto le informazioni Karaulov non viene detto. Ma lui stesso sfida gli eventuali contestatori: "Che mi interroghi la Commissione Internazionale che indaga sull'abbattimento del Boeing". Affermazioni, dunque, da verificare, ma troppo nette per poter essere gettate nel cestino come dei "si dice". Vediamo se, da chi e come saranno smentite. Intanto eccole, qui riassunte: 
1) Quella mattina dei 17 luglio era in volo nello spazio aereo ucraino una intera squadriglia dell'aviazione ucraina. Se ne conosce il numero: la 229-esima, composta da numero quattro Sukhoi-25, di cui si conoscono i numeri dipinti sulla fusoliera: 06, 07,08, 38.
2) Il Boeing malaysiano è stato abbattuto dal Sukhoi-25 che portava il numero 08. 
3) Il pilota che lo guidava era il vice colonnello Dmitro Jakazuz. Che il giorno dopo il massacro è partito alla volta degli Emirati Arabi Uniti. Secondo le affermazioni di Karaulov, si trova ancora da quelle parti. Sempre che sia ancora vivo. 
4) Il controllore di volo che, da Kiev, seguiva gli eventi quella mattina si chiama Anna Petrenko. Dalle pagine Facebook che la riguardano si vedono le foto con il suo fidanzato, di Settore Destro. Ma questo è il meno. Il giorno 18 luglio, successivo all'abbattimento del Boeing, Anna Petrenko è partita per le ferie. Che continuano a tutt'oggi (sempre che sia ancora viva). Non risulta che la Commissione Internazionale d'inchiesta abbia cercato di interrogarla.
Conclusione provvisoria. Fin d'ora si può dire che l'Occidente sta superando se stesso nel vortice delle menzogne. In difesa di un gruppo di criminali portati al potere da un colpo di stato guidato da squadre naziste, finanziate dagli Stati Uniti d'America, e sostenute da alcuni paesi europei, come la Polonia e la Lituania.

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Fonte: pagina FB "Fronte Sud", 3/12/2014
https://www.facebook.com/southfrontital/posts/679491385503102

ecco finalmente il FAMOSO VIDEO della BCC Russia che dimostra che il volo MH17 e' stato ABBATTUTO DA I CACCIA DI KIEV.
CENSURATO IL GIORNO DOPO.
PandoraTv l'aveva mostrato e ora si sono presi una denuncia !!!
Ecco la spiegazione di Pandora Tv 
http://www.youtube.com/watch?v=f3UpgxLZDFE
Ecco il video integrale della BBC in Russo sottotitolato in inglese.
http://www.youtube.com/watch?v=rVdwUdlswOY
Qualche volta la BBC dice la verita' anche se solo per un giorno.

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MH17: l'agonia di una menzogna (di Giulietto Chiesa, giovedì 4 dicembre 2014)
La saga delle menzogne sulla 'Ustica ucraina' è sempre di più la metafora della fine della illusione democratica del mondo occidentale…
http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=113082&typeb=0&MH17-l-agonia-di-una-menzogna

PTV News 10 dicembre 2014 – MH17. Cosa hanno da nascondere? / L’Europa può rinunciare al South Stream?
http://www.pandoratv.it/?p=2478
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=L6_5xZSaWYU

PTV News – speciale – MH17: spunta un testimone oculare
http://www.pandoratv.it/?p=2475
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=3s3yJgFxfhE

Hot news! Malaysian Boeing MH17 destroyed Ukrainian Su-25 pilot Captain Voloshin (23 dic 2014)
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=yKigr2PRHeY

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Nei media russi pubblicate prove coinvolgimento Ucraina in abbattimento Boeing malese

23/12/2014 – L'aereo di linea della Malaysian Airlines sarebbe stato abbattuto nei pressi di Donetsk dal bombardiere ucraino “Su-25”.
Lo ha riferito al quotidiano Komsomolskaya Pravda un militare in servizio nella base aerea di Dnepropetrovsk che secondo il suo racconto avrebbe visto decollare l'aereo con missili "aria-aria" nella zona dell'operazione antiterrorismo nella regione di Donetsk nello stesso giorno dello schianto del Boeing malese.
Nel pomeriggio, circa un'ora prima dell'abbattimento del "Boeing", erano stati fatti decollare 3 bombardieri. Non ricordo l'ora precisa. Un aereo era dotato di missili "aria-aria". Era un Su-25", - ha detto la fonte rimasta nell'anonimato al giornale.
Quel giorno tornò alla base solo il bombardiere dotato dei suddetti missili, mentre gli altri 2 aerei da guerra erano stati abbattuti. Il bombardiere non aveva munizioni e il pilota, che il testimone ha indicato con le generalità Vladislav Voloshin, era "molto spaventato". "Aveva forse paura di essere punito per aver abbattuto il "Boeing", confuso probabilmente per un aereo militare nemico, "- ha dichiarato la fonte.
Il testimone ha inoltre raccontato che i missili installati sul “Su-25” in precedenza erano stati disattivati, ma una settimana prima dello schianto del "Boeing" erano stati rimessi in funzione "con urgenza".
L'interlocutore del giornale non esclude che il pilota possa aver confuso il "Boeing" con un caccia. "La distanza era grande, non era in grado di vedere esattamente che tipo di aero fosse," - ha detto, spiegando che questo tipo di missili hanno una gittata fino a 10 chilometri.
Il Boeing 777 della compagnia aerea Malaysia Airlines, partito da Amsterdam e diretto a Kuala Lumpur, si è schiantato il 17 luglio nei pressi di Donetsk. A bordo si trovavano 298 персоне: non c'è stato alcun superstite. Le autorità di Kiev hanno accusato le milizie separatiste di aver provocato il disastro, a loro volta i filorussi hanno dichiarato di non aver mai avuto armi per abbattere un aereo di linea in quota di volo.

Fonte: http://italian.ruvr.ru/news/2014_12_23/Nei-media-pubblicate-prove-coinvolgimento-Ucraina-in-abbattimento-Boeing-malese-4149/

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Fonte: pagina FB di GIULIETTO CHIESA, 23/12/2014

Un testimone parla con i giornalisti della Komsomolskaja Pravda. Ha visto il pilota che ha abbattuto il Boeing malaysiano. Lo conosceva e ne conosce il nome: un capitano, di nome Voloshin. Ha visto il Su-25 che prendeva il volo con missili aria-aria sotto le ali, tornare a terra senza quei missili. Aeroporto di partenza: vicino a Dnepropetrovsk. Lo ha sentito dire: "non era l'aereo giusto". E molte altre cose. Un'altra versione della tragedia, ma anche questa è una versione che parla della responsabilità ucraina nell'incidente. Il nome del testimone (ucraino) non viene rivelato "per ragioni di sicurezza". E' fuggito in Russia ma ha lasciato i parenti in Ucraina. 
La Commissione d'inchiesta russa lo interrogherà al più presto. Vedremo se la Commissione Internazionale farà altrettanto. Intanto il mondo dell'informazione internazionale ha dimenticato il Boeing abbattuto. Adesso che i sospetti si addensano sull'Ucraina, è meglio non parlarne. 


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В украинских ВВС нашли летчика, которого источник «КП» обвинил в гибели Boeing (23/12/2014)
Пока Следственный комитет России проверяет показания о том, как украинский штурмовик сбил малайзийский Boeing, журналистам удалось найти в составе ВВС Украины летчика по фамилии Волошин. Именно о нем, по всей видимости, и говорил свидетель на встрече с главным редактором и журналистами «Комсомолки»…

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Malaysian Boeing hit by an Ukrainian pilot - captain Voloshin

Nicolai VASERGOV , Dmitry STESHIN, Vladimir SUNGORKIN
25 Декабря 2014 14:50

A “secret witness” has appeared in the “Malaysian Boeing” case; his evidence drop all the charges against opolchenye – militia and Russia. And also explain the mysterious behaviour of Western experts [“Кomsomolskaya Pravda” exclusive]

This man came to the “Кomsomolskaya Pravda” Editorial office just on his own. We checked his papers – he is not an actor and not a man of straw. We cannot yet reveal the real data of the witness –our interlocutor’s relatives still are in Ukraine and he is afraid of revenge and blackmail. Judging by the facts Alexandr told us (let us name him so) – his concerns are quite real. Here is the transcript of our conversation almost without any cuts.
BOMBER RETURNED WITHOUT MISSILES 
- Where were you on July 17, 2014, onwards, the day when the Malaysian Boeing was shot down? 
- I was on the territory of Ukraine, in the city of Dnepropetrovsk, Aviatorskoe settlement. That is a usual airport. At that time, there were fighter jets and helicopters. Air jets performed regular flights, bombed; the Su-25 hedgehoppers bombed Donetsk, Lugansk. This went on for a long time.
- Did air jets flew every day? 
- Daily.
- Why did you assume that those aircraft could be related to the loss of Boeing? 
- For several reasons. Eight aircraft were stationed there, and only two of them had “air-to-air” missiles. They were hanged.
- Why? Were there any air battles in the air? 
No, the missiles were hanged onto the aircraft to cover themselves in the air. Just in case. Mainly ammo on sling for operation towards earth. Non-guided missiles, bombs.
- Tell us about July 17. 
- The air jets flew on a regular base. Starting with the morning and all day long. By the second half of the day, approximately an hour before the shooting down of the Boeing, three hedgehoppers took off into the air. I do not remember the specific time. One of the three air jets was fitted with such missiles. It was a Su-25.
- Did you see it personally? 
- Yes.
- Where was your observation point? 
- In the territory. I cannot say specifically.
- Did you have the opportunity to watch specifically what was hung to the air jet pylons? Could you mix up air-to-air and air-to-earth missiles? 
- No, I could not mix them up. They differ in sizes, empennage, and color. The guidance head. It is so easy to recognize it. Actually, after some time only one jet returned, and two had been shot down. Somewhere in the East of Ukraine, I was told so. Only one jet returned, which had those suspended missiles.
- So, did it return already without missiles? 
- Without any missiles. And the pilot was very frightened.
- Are you familiar with that pilot, did you see him? 
- Yes.
- And can you tell us his name? 
- Voloshin last name.
- Was he alone in the aircraft? 
- Yes. The aircraft is designed for one person.
- Do you know his first name? 
- It was like Vladislav. I am not so sure. A captain.
- So captain Voloshin returned. What was next? 
- He returned with the empty ammunition load.
- Were there no missiles? 
- Yes.
“THE AIRCRAFT, IT WAS NOT THE ONE” 
- Tell us, Alexandr, the aircraft returned from the combat mission, you do not yet know about the loss of Boeing, but still you somehow are surprised by the fact that there are no more “air-to-air” missiles. Why? 
- Those missiles “air-to-air” are not part of the basic ammunition load. They are hung according to a special order. Usually, they tried not to rise into air such jets with such missiles. Because it is not allowed to transport such a missile along in the air. Only two missiles of this type may be carried by such a jet. And it was never for them to be applied before. They were amortized beforehand. But just a day before, in a week time before this incident (loss of Boeing. - Editor), the use of these missiles has been urgently extended. And they were again delivered as ammunition. They have not been used for many years.
- Why? 
- Their effective resource ended. Too old, yet Soviet production. But it was an emergency order and their resource was extended.
- And was it that day when they were hung to the air jet? 
- They stood all time long with those missiles.
- But still they did not fly? 
- They tried to let them fly as rare as possible – each flight reduces the resource. But this was the day when the jet to departure.
- And did it return without them? 
- Yes. Knowing a little bit that pilot... (quite possible that the other two jets were shot down in front of him), and he had some scared reaction, inadequate. He might be frightened or as a revenge run the missiles into the Boeing. May be he just took it for some other combatant air jet.
- Are these missiles with self-guided heads? 
- Yes.
- When he pushed them, did they begin to search for the target? 
- No. The pilot himself fixes the target. Then he launches the missile, and it flies to the target.
- Could the pilot use these missiles at ground targets? 
- That is pointless.
- What else did you remember that day? What did the pilot say? 
- The phrase he said after he was taken out of the jet: “The aircraft, it was not the one”. And in the evening there was a phrase, a question from a pilot for him, to the same Voloshin: «What about the aircraft?». And he answered: «The aircraft got on a wrong time to a wrong place”.
“AND THE DEPARTURES CONTINUED AFTER THE TRAGEDY” 
- How long did that pilot serve there? How old is he? 
- Voloshin is about 30 years old. His regiment is based in Nikolayev. They were sent to Dnepropetrovsk. Just before that, they had a mission to Chuguev, near Kharkov. And for all that time they bombed Donetsk and Lugansk. Moreover, according to the information from one of the servicemen in the regiment in Nikolayev, they still continue to do that.
- Did the pilots have a good combat experience? 
- Those who were there, they had experience. The Nikolayev regiment was the best regiment of Ukraine for 2013, as I know.
- Was the story with the Boeing somehow discussed among the pilots? 
- All the attempts to discuss were suppressed immediately. And the pilots mainly communicated among them, they are, you know, so ... proud.
- After everybody learned of this Boeing, - what happened to that pilot, to captain Voloshin? 
- Departures continued afterwards. Moreover, the pilots were not changed. There were the same faces.
“THERE WERE NO FLIGHTS... BUT THEY WERE SHOT DOWN” 
- Let’s try to simulate events. How could they develop? Three aircraft flew on a combat mission. They were roughly in that area, where the Boeing was. Two aircraft were shot down. This captain Voloshin got nervous, was scared, and perhaps he took the Boeing for a warplane? 
- It is possible. It was a big distance, he just could not see specifically what type of aircraft it was.
- Which is the distance these missiles are launched? 
- They may fix the target from some 3 - 5 kilometers.
- And what is the difference of speeds in a warplane and a Boeing? 
- There is no difference: a missile has a pretty good speed. It’s a very fast missile.
- Does it catch up anyway? And what is the height? 
- He may properly do it at his maximum lift - at 7 thousand meters – quite easy fix the target.
- Can reach it upwards? 
- Yes. The aircraft cam simply uplift the snoot, and it is not a problem to fix that and launch the missile. The range of this missile is over 10 kilometers.
- What is the distance from the target where the missile explodes? Can it hit the hull of the craft and explode? 
- Depending on the modification. Literally, it can hit the hull from the distance of 500 meters.
- We worked at the disaster place and we noticed that the fragments hit the hull very closely. The feeling was that the explosion was literally in some two meters from the Boeing. 
- There exists such a missile. It is the principle of pellets – the missile explodes and the pellets disperses. Afterwards the main warhead of the missile hits.
- Ukraine declared that on that day they had no combat flight missions. We have controlled different consolidated sources on downed aircraft; Ukraine denies everywhere that its warplanes made flights that day. 
- I know that. Ukraine also stated that the two aircraft were downed on the July 16th, and not on the 17th. And the date was modified for several times. But in reality the departures were on a daily basis. I have seen that myself. Departures had place even during the armistice, however less frequently.
PROHIBITED BOMBS 
- What kind of weapons was on the aircraft from your airport? Were there used phosphorous bombs, incendiary mixtures? Ukrainian artillery used them on ground very actively. 
- I did not see any phosphorous (bombs). But still fuel-air bombs were used.
- Are they prohibited? 
- Yes. The bomb was specially assigned for Afghanistan. It has been prohibited and they did not use it until recently. It is prohibited by some convention, I do not remember, I will not say. This bomb is unhuman, it burns everything. It burns absolutely everything.
- Did they hang them on and use during the combat missions? 
- Yes. Also there have been the prohibited cluster bombs. Aviation cluster bomb – it depends on the size – can hit a very dimensioned target. One bomb can cover an athletic field. And that is completely, all the surface absolutely, the entire area of two hectares.
- Why did they decide to use such weapon? 
- All of them executed the order. And it was unclear who gave that order.
- What is the sense of such a weapon - intimidation? 
- A maximum destruction of manpower.
THEY CAN BEAT YOU FOR ANY CARELESS WORD 
- Why did you leave for Russia, why did you take the decision to speak about that? Why, finally, no one knew about that earlier? For you are not the only witness! 
- Everybody is frightened by the SBU(Security service of Ukraine. – Editor.) and the national guard. People can be beaten for any careless word, arrested for any tiny suspicion of being sympathetic towards Russia or to the opolchenye/militia. While I was from the very begging against this “anti-terrorist operation”. I do not agree with the policy of the Ukrainian state. The civil war is a wrong thing. It is not normal to you’re your own people. And I do not agree initially to participate somehow or be on the side of Ukraine, being partially involved in that!
THE REFERENCE FROM “КOMSOMOLSKAYA PRAVDA” 
What weapons were used by the Ukrainian aviation in Donbass sky 
R60 missile – guided, close-in slugfest “air-to-air” 
Developed in 1967. Has a specific empennage and solid-propellant engine. Infrared self-guide head. R60 is equipped with proximity fuzes, the blasting of the missile takes place at a distance of 5 to 2,5 meters from the target. Projectiles – wolfram wire or bars. Practical flight range makes 10 - 12 kilometers. Starting with 1973 used on all the types of fighter jets and on hedgehoppers. For the last 10 years this armament is not in service with the Russian army, the manufacturing of missile is shut, the special pylons for the missile sling are not used and are not manufactured. Delivered for export.
ODAB-500 - Fuel-air aviation bomb 
This type of bomb is the most prevailing in the post-Soviet space. It is designed for the damage of manpower, industrial constructions, easy-vulnerable equipment, light engineering construction; for antipersonnel and antitank minefields clearing. Used from heights of 200 - 1000 meters. The bomb contains 193 kilograms of piperylen – a flammable liquid, which in blasting transforms into aerosol and is blasted by a second charge. The effective casualty radius makes 30 meters. It is considered a non-conventional ammunition.
Used as well in hedgehoppers Su-25.
RBK – Single cluster bomb 
The most prevailing variant in the post-Soviet space. The representation depends on the type; a container equipped with aircraft bombs of small caliber, which disperses in the blast of the charge combat elements over the target. It is considered a non-conventional ammunition. Used in most types of Soviet and Russian aircraft.
The editor office of the “Кomsomolskaya Pravda” will continue the research on this topic, including the facts, on which our collocutor asked us no to public anything now, for example, on the possible role of the Air Defense of Ukraine in the disaster with the Malaysian Boeing.
Translated by Anna Dinuts

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Il pilota che ha abbattuto il Boeing malese del volo MH-17 (DICEMBRE 26, 2014)
Capitano Vladislav Valerevich Voloshin: “l’aereo era nel posto sbagliato al momento sbagliato“. Vladimir Sungorkin, Dmitrij Steshin e Nikolaj Varsegov, Komsomolskaja Pravda (kp.ru) – Fort Russ
Nel “caso del Boeing malese” un testimone “segreto” ha fatto un passo avanti eliminando ogni accusa su milizia e Russia, e spiegando il comportamento misterioso degli esperti occidentali. Quest’uomo è venuto nella redazione di “Komsomolskaja Pravda“. Abbiamo controllato le sue carte, non è un attore e una persona fittizia. Non possiamo ancora rivelare i suoi dati personali, ha parenti in Ucraina e ha paura di vendette e ricatti. A giudicare da quello che Aleksandr (il suo nome) ci ha detto, la paura è sufficientemente motivata. Forniamo una trascrizione della nostra conversazione praticamente integrale…

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Fonte: pagina FB di GIULIETTO CHIESA, 25/12/2014

PER COSA E' STATO PREMIATO IL PILOTA VOLOSHIN?

Sul sito del Presidente dell'Ucraina, Petro Poroshenko, è presente un decreto presidenziale (numero 599/2014) che concede al pilota Voloshin l'ordine "Per il coraggio", di terzo grado. La data in cui è stato firmato è quella del 19 luglio 2014, due giorni dopo l'abbattimento del Boeing malaysiano nei cieli dell'Ucraina. Il nome di Voloshin è apparso sulla Komsomolskaja Pravda e in diversi canali tv russi come quello del pilota del Sukhoi 25 che avrebbe abbattuto l'aereo malaysiano con 298 persone a bordo il 17 luglio scorso.

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Aereo malese abbattuto in Ucraina, un testimone: “è stato un caccia di Kiev”

Redazione Contropiano, 25 Dicembre 2014

Continua a distanza di mesi lo scambio di accuse tra governo russo e regime ucraino sull’abbattimento il 17 luglio scorso di un Boeing della Malaysian Airlines che provocò la morte di tutti i passeggeri e dell’equipaggio, episodio che contribuì ampiamente a rafforzare le sanzioni già imposte contro Mosca da parte di Stati Uniti e Unione Europea. 

Stavolta ad accusare il regime ultranazionalista di Kiev è un militare ucraino - di cui però non sono state fornite le generalità - che ha disertato, consegnandosi alle autorità russe, e che avrebbe raccontato alla speciale commissione di inchiesta istituita da Mosca che ad abbattere il volo di linea MH17 della Malaysian Airlines sarebbe stato un caccia ucraino SU-25 pilotato dal capitano Voloshyn delle forze aeree di Kiev.
"Secondo il resoconto fornito da questo uomo, che ora viene trattato come testimone e al quale è stato assegnato uno pseudonimo per garantire la sua sicurezza, il Boeing 777 (…) potrebbe essere stato abbattuto il 17 luglio di quest'anno da un jet ucraino ", ha detto il portavoce del comitato d'inchiesta russo Vladimir Markin.
Già nell’agosto scorso alcuni media malesi di lingua inglese, citando fonti dei servizi segreti statunitensi, avevano diffuso questa versione dei fatti in controtendenza con la grande stampa internazionale che, senza alcuna prova, continuava ad accusare indifferentemente i guerriglieri del Donbass oppure direttamente le forze armate russe, anche se poi le perizie sulla fusoliera del velivolo hanno rivelato che a causare l’abbattimento furono proiettili di piccole dimensioni sparati da una distanza ravvicinata, escludendo così sia l’ipotesi di un missile a spalla – di quelli in possesso dei ribelli – sia del missile terra-aria presuntamente usato dalle forze armate di Mosca.
Secondo la versione fornita dal quotidiano russo Komsomolskaya Pravda nei giorni scorsi, basata sulle presunte rivelazioni del militare ucraino disertore, il 17 luglio nella zona di guerra sorvolata dal boeing malese erano stati abbattuti due aerei militari ucraini e il pilota di un terzo velivolo di Kiev, "spaventato", avrebbe mirato al volo civile per errore, sparando anche un missile aria-aria, forse confuso dai colori della compagnia di bandiera malesiana simili a quelli della bandiera russa.
Nessuna traccia di questa versione – tutta da confermare, ovviamente – sulla stampa italiana mentre a pochi giorni dall’entrata in vigore di una nuova tregua, che per ora sembra tenere, i rappresentanti della Giunta ucraina e quelli delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk sono impegnati in un nuovo ciclo di negoziati che potrebbe sfociare in un nuovo incontro tra le due delegazioni già nelle prossime ore. 

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MH17: La risposta pasticciata dei servizi segreti (di Giulietto Chiesa, 25 dicembre 2014)
O tempora, o mores! I servizi segreti europei paiono essere in piena decadenza. Forse a causa del fatto che sono delle semplici filiali della CIA…

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Ustica ucraina: anche l'Australia conferma che esiste l'accordo segreto

Sono sempre di più le conferme ufficiali che vengono via via strappate ai patron dell'indagine: sul volo MH17 c'è un diritto di omissis. Cosa copre? 

di Enrico Santi
lunedì 19 gennaio 2015


«Stabilire una piena, approfondita e indipendente indagine internazionale» sull'abbattimento in Ucraina del volo MH17 della Malaysia Airlines: questa era l'esigenza espressa dal Consiglio di sicurezza dell'ONU con la risoluzione n. 2166 approvata il 21 luglio 2014, cioè quattro giorni dopo il tragico evento:
I fatti, però, hanno dimostrato che sin dall'inizio le indagini sono state organizzate e costruite senza dare prova di indipendenza e trasparenza.

La delega al Dutch Safety Board
Il 23 luglio 2014 l'Ucraina ha delegato all'Olanda, precisamente al Dutch Safety Board, il compito di condurre le indagini sulle cause del disastro, sulla base di un accordo pubblicato anche su un sito istituzionale olandese.
Il paragrafo 3 dell'accordo indica chiaramente che lo scopo delle indagini delegate è solo quello di prevenire incidenti e non anche quello di attribuire colpe o responsabilità.

Il 9 settembre il Dutch Safety Board ha pubblicato il rapporto preliminare, che, però, come evidenziato da Megachip, porta a confermare le perplessità sulla trasparenza delle indagini (per via dell'errore nella traduzione fra il testo in inglese e il testo in olandese e del successivo tentativo maldestro di rimediare).

Il JIT e l'assenza della Malesia
Nella riunione dell'Eurojust del 28 luglio 2014 è stato istituito un gruppo di investigazione internazionale sul disastro dell'MH17, costituito da quattro Stati: Ucraina, Olanda, Belgio e Australia. L'esclusione della Malesia ha destato molto stupore. Non si comprende perché il Belgio (con 4 cittadini fra le vittime) sia stato preferito alla Malesia, considerando la nazionalità della compagnia aerea (Malaysia Airlines), la destinazione del volo (Kuala Lumpur) e il numero dei cittadini malesi morti (43). In seguito alla riunione del 4 dicembre, l'Eurojust ha comunicato che la Malesia diventerà membro del JIT (Joint Investigation Team), omettendo però di precisare che la partecipazione diventerà effettiva solo quando la Malesia firmerà uno specifico accordo (finora non ancora ufficializzato), come invece rivelato dalla polizia malese.

L'accordo segreto dell'8 agosto
Il 30 agosto 2014 Giulietto Chiesa e Pino Cabras hanno rivelato su Megachip e su PandoraTV.it l'esistenza di un accordo dell'8 agosto 2014 fra i quattro Stati (Paesi Bassi, Ucraina, Australia e Belgio) che compongono il JIT, che prevede un diritto di veto sulla divulgazione delle notizie e dei risultati delle indagini. In merito all'esistenza di questo patto segreto, a metà novembre le autorità olandesi hanno respinto le richieste di renderne pubblico il contenuto, presentate da due parlamentari della Camera Bassa degli Stati Generali dell'Aia (il cristiano-democratico Pieter Omtzigt e il social-liberale Sjoerd Wiemer Sjoerdsma). Il Ministero di giustizia olandese ha motivato il diniego con l'esigenza di preservare la stabilità delle relazioni internazionali. Ma, successivamente, il governo olandese ha iniziato a rivelare alcuni dettagli sul contenuto dell'accordo. Infatti, il 22 dicembre, in

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(english / italiano)

Soros e l'Ucraina / 2


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Vedi anche: 

Soros e l'Ucraina

Ecco come funziona la democrazia in Ucraina (di Fort Rus, 8 dic 2014)
Il 2 dicembre 2014 è stato varato il nuovo governo filo-occidentale dell'Ucraina. Come in ogni paese democratico che si rispetti i ministri sono stati votati in blocco e praticamente senza discussioni. Inoltre i ministeri chiave del paese economia,finanza e sanità sono andati a degli stranieri scelti da un privato, il miliardario americano George Soros". - videocommento del giornalista ucraino Anatolij Sharij...
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=9jZGVYbM4sw

Soros candidato alla Presidenza della Banca Nazionale d’Ucraina (VdR, 22/12/2014)
http://italian.ruvr.ru/news/2014_12_22/Soros-candidato-alla-Presidenza-della-Banca-Nazionale-d-Ucraina-0906/

E se il futuro capo della Banca Nazionale di Ucraina fosse George Soros in persona? (23/12/2014)

George Soros makes hush-hush trip to Kiev — RT Business 

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http://www.nrcu.gov.ua/en/148/587044/

National Radio Company of Ukraine - January 13, 2015

Ukrainian Parliament Speaker Volodymyr Hroisman meets with George Soros

Ukrainian Parliament Speaker Volodymyr Hroisman met with American business magnate, investor, and philanthropist George Soros in Kyiv on January 12 to discuss the need of reforms in Ukraine with the involvement of experts and civil society activists.The sides also agreed on the importance of the National Council of Reforms as a platform for the discussion of the most important bills in Ukraine, the Ukrainian parliament's press service reported.
Hroisman informed Soros that he had initiated the development of a recovery plan for Ukraine for 2015-2017, which has already been sent to the National Council of Reforms and is now being finalized by the government.This is the document that together with the 2020 Reform Program and the Ukraine-EU Association Agreement should become the basis for systemic reforms in Ukraine, Hroisman said.

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Magnate ricevuto con tutti gli onori. Usa offrono 2 mld dollari
(ANSA) - MOSCA, 14 GEN - Il controverso magnate George Soros ha incontrato a Kiev il presidente ucraino Petro Poroshenko dopo che ieri gli Usa si sono detti pronti a concedere 2 miliardi di dollari alla disastrata repubblica ex sovietica a patto che segua le indicazioni del Fmi. Soros, ritenuto a Mosca un dei burattinai delle cosiddette 'rivoluzioni colorate', ha visto pure deputati della nuova maggioranza filo-occidentale ucraina per discutere di "lotta alla corruzione" e di tutele per gli investitori esteri.

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[N.B. segnaliamo che il seguente articolo di Ennio Remondino, nelle didascalie delle foto ripetutamente scambia/confonde il nome dell'ex presidente filoamericano Juscenko con quello del recentemente deposto presidente filorusso Janukovic... Per il resto, l'articolo è fondamentalmente corretto]



Soros da Padrino a Kiev dopo decenni di trame. Vi sveliamo i segreti 

Soros per Mosca uno dei burattinai delle 'rivoluzioni colorate' a Kiev parla di "lotta alla corruzione" 

di Ennio Remondino – 15 gennaio 2015

Soros personaggio ‘controverso’ dice l’ANSA. Dunque ‘Il controverso magnate George Soros ha incontrato a Kiev il presidente ucraino Petro Poroshenko dopo che gli Usa hanno promesso 2 miliardi di dollari alla disastrata repubblica ex sovietica a patto che segua le indicazioni del Fmi

Oggi

Partiamo da una asettica ANSA che comunque usa un aggettivo audace: ‘Il controverso magnate George Soros ha incontrato a Kiev il presidente ucraino Petro Poroshenko dopo che ieri gli Usa si sono detti pronti a concedere 2 miliardi di dollari alla disastrata repubblica ex sovietica a patto che segua le indicazioni del Fmi. Soros, ritenuto a Mosca uno dei burattinai delle cosiddette ‘rivoluzioni colorate’, ha visto pure deputati della nuova maggioranza filo-occidentale ucraina per discutere di “lotta alla corruzione” e di tutele per gli investitori esteri’. Il ritorno dell’investimento Usa e Soros.
  
Un anno fa

Fu lo stesso miliardario americano, dicembre 2013,a rivelare alla CNN di essere responsabile della fondazione Ucraina che ha contribuito al colpo di Stato contro il presidente Ianukovitch e all’ insediamento di un governo anti Russo. «Molte persone sostengono che lei durante le rivoluzioni del 1989 ha finanziato le attività di gruppi dissidenti della società civile in Europa orientale, in Polonia, nella Repubblica ceca. Lo sta facendo anche in Ucraina?” «Well, I set up a foundation [.] Ho creato una fondazione in Ucraina prima che il paese diventasse indipendente dalla Russia”.
 
Sulla Maidan

Poi la vanità straripa. “Questa fondazione ha continuato a operare sino ad oggi e ha avuto un ruolo importante negli eventi recenti”, ha rivendicato Soros. Del resto la prima interferenza di Soros in Ucraina è datata e risale alla poi fallita “Rivoluzione arancione”. E’ noto che George Soros ha lavorato in collaborazione con l’USAID, la National Endowment for Democracy, l’International Republican Institute, il National Democratic Institute for International Affairs e la Freedom House per sostenere e far scoppiare rivoluzioni non cruente nell’Esteuropa e in Asia centrale ex sovietica.
 
Dieci anni fa

Ora un altro salto all’indietro, più consistente: reportage Tg1 poi su il Manifesto del dicembre 2004. Intervista a Stanko Lazendic per le strade di Novi Sad, in Voivodina, al nord della Serbia, quasi in Ungheria. Stanko aveva allora di 31 anni ma nella vita ne aveva già viste molte, a cominciare dalla galera di Milosevic. Diciassette arresti non sono male per un semplice leader studentesco, se mai Stanko è stato soltanto quello. Stanko quel 2004 non fu presente ai festeggiamenti dell’opposizione filo occidentale ucraina sulla piazza di Kiev che aveva contribuito a organizzare e a far vincere.
 
Shevardnadze e Yanukovic

Stanko Lazendic fu uno degli «Istruttori», uno dei «Trainers», che ha allenato la piazza arancione ad opporsi e a rovesciare il regime. Un po’ per idealità, sostiene Stanko, ma certo anche per soldi, da buon professionista. Socio fondatore della Ong serba «Center of not violent resistence». Accrediti professionali, la caduta dell’ex presidente georgiano Eduard Shevardnadze e allora del premier ucraino filo russo Viktor Yanukovic. I committenti delle prestazioni di destabilizzazione più o meno non violenta, prima di Soros fu la ‘Us Aid’, l’Istituto Internazionale Repubblicano di Bush, eccetera.
 
Istruzioni Cia

Dalla memoria di Stanko esce il nome di almeno un «docente» e le molte sigle di chi pagava i conti di quelle trasferte di «studio». Marzo del 2000, uno dei docenti di Stanko all’Hilton di Budapest, fu Robert Helvi, già colonnello della Cia, operativo a Rangoon e Burma. Helvi gli aveva insegnato la tecnica del Colpo di Stato col Guanto di Velluto. Tra i pagatori, oltre ai già citati, la Freedom House, le tedesche ‘Friedrich Ebert’ e ‘Konrad Adenauer’, la britannica ‘Westminster’. Ad esempio, ricorda Stanko: ‘In Georgia, contro Shevarndnadze, pagava Soros’. Quanto è strano il mondo, non è vero?
 
Ennio Remondino